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Metodi a gruppi per l’identificazione di modelli termici con selezione dei dati IDENTIFICAZIONE TERMODINAMICA DI UN EDIFICIO Alberton Riccardo , Ausserer Markus e Barazzuol Andrea Progetto corso di Progettazione di Sistemi di Controllo tenuto dal prof. Luca Schenato, a.a. 2010/2011

Identificazione termodinamica di un edificio

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Identificazione termodinamica di un edificio. Metodi a gruppi per l’identificazione di modelli termici con selezione dei dati. Alberton Riccardo , Ausserer Markus e Barazzuol Andrea Progetto corso di Progettazione di Sistemi di Controllo tenuto dal prof. Luca Schenato , a.a . 2010/2011. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Identificazione termodinamica di un edificio

Metodi a gruppi per l’identificazione di modelli termici con selezione dei dati

IDENTIFICAZIONE TERMODINAMICA DI UN EDIFICIO

Alberton Riccardo , Ausserer Markus e Barazzuol AndreaProgetto corso di Progettazione di Sistemi di Controllo tenuto dal prof. Luca Schenato, a.a. 2010/2011

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INTRODUZIONE

• Riscaldamento Globale

• Sicurezza energetica

• Inquinamento locale delle città

• EU 20-20-20

• Edifici (9%)

• Industria (16%)

• Trasporti (22%)

• Elettricità (43%)

• Lentezza ristrutturazione parco immobiliare

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OBIETTIVI

• Identicazione di un modello termico per:

• Controllo temperatura e confort

• Certificazione energetica

• Ottimizzazione e gestione delle risorse

• Impiegare una rete con il minor numero possibile di sensori

• Test algoritmi che fanno selezione di dati

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RACCOLTA DATI 1/2

• Sensori Tmote Sky:

• Temperatura

• Umidità

• Irraggiamento

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RACCOLTA DATI 2/2• Edificio progetto Simea a Vicenza

• Campionamento 8 minuti

• Periodo: Agosto 2010

• 2500 campioni, 2 settimane

• Misure:

• Temperatura

• Umidità

• Irraggiamento

• 11 Tmotes

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TRATTAMENTO DATI 1/3• Andamento delle temperature e voltaggio interno dei motes:

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TRATTAMENTO DEI DATI 2/3

• Radiazione luminosa misurata:

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TRATTAMENTO DATI 3/3• Dopo l’elaborazione i dati trattati si presentano come nella figura seguente:

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ALGORITMI UTILIZZATI

• L’identificazione classica:

• PEM ( Prediction Error Methods )

• Sottospazi:

• N4SID (Numerical Algoritms for Subspace State Space System Identification )

• Algoritmi a gruppi:

• G-LAR (Group Least Angle Regression )

• SS-GLAR ( Stable Splines Group Least Angle Regression )

• SSEH ( Stable Splines Exponential Hyperprior )

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PEM

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• Per la stima del parametro vettoriale della funzione di trasferimento:

• Creazione della predizione

• Formazione dell’errore di predizione

• Si minimizza l’indice

• Ottenendo:

• Metodi di stima dell’ordine del modello: AICC o BIC

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SOTTOSPAZI: N4SID

• Dai processi stocastici all’algebra lineare

• Si formano del modello in spazio di stato

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DEFINIZIONE DEL PROBLEMADEI METODI A GRUPPI

• Stime delle risposte impulsive di un sistema BIBO stabile

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LARS E ESTENSIONE A GRUPPI• Proiezioni nello spazio per ricavere:

• Avanzamento fino all’equiangolarità

• Cambio di direzione

• L’estensione a gruppi considera x i non come vettore ma come spazio

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SS-GLAR

• La formulazione matematica del problema

• Algoritmo SSGLAR:

1. Stima del parametro

2. Stima del parametro e formazione dei parametri per l’algoritmo GLAR

3. Stima di hi applicando l’algoritmo GLAR

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SSEH

• Stima del vettore degli iperparametri:

• Eventuale uso di SSGLAR per stimare il numero di componenti non nulle

• Formulazione matematica:

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• Utilizzo indici per la misura della qualità della stima

• Rms

• Cod

• Grande quantità di dati

VALIDAZIONE

• Fit

• Test bianchezza e indipendenza

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RISULTATI PEM 1/3

• Confronto tra BIC e AICC al variare di n

• In tabella il COD relativo al sensore III

• In figura dati relativi ad n=1100

• In generale il più affidabile è il BIC

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AICC BIC

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RISULTATI PEM 2/3

• Cod e Fit in funzione dei passi di predizione per sensore III con n=1100

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AICC BIC

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RISULTATI PEM 3/3

• Confronto per le diverse n

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RISULTATI N4SID

• Fit relativi ai modelli migliori

• Fit e cod a k passi per il III sensore con n=800

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RISULTATI GLAR

• Mgl: Modello Glar

• Mgls: Modello sub-ottimo

• Utilizza informazioni di Mgl

• Buona sparsità

• Dati per n=500

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RISULTATI SSGLAR

• Mnpg: Modello SSGlar

• Mnpc: Modello Sub-Ottimo

• Modello con variazioni del 5% sul Fit

• Sostanzialmente equivalenti

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RISULTATI SSEH 1/4

• NY: senza parte autoregressiva (FIR; uscite passate non influenzano predizione)

• YY: con parte autoregressiva cioè modelli ARX

• Confronti fra diversi n e p, n numero di campioni e p lunghezza della risposta impulsiva del predittore

• Buoni Fit ed alta sparsità

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RISULTATI SSEH 2/4• Fit e Cod in funzione dei passi di predizione

• Costanti per modelli NY

• In figura: III sensore, n=400, p=20

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Modello YY Modello NY

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RISULTATI SSEH 3/4

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RISULTATI SSEH 4/4• In figura il risultato ottenuto per

n=400 sul III sensore

• Con p=40 dinamiche di circa 6 ore

• I cambiamenti del Fit al variare di p ci sono ma non sono uniformi per ogni sensore

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CONFRONTI 1/4

• FIT per i modelli migliori identificati con i diversi metodi

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CONFRONTI 2/4

• Sparsità ottenuta con i metodi a gruppi

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CONFRONTI 3/4

• Confronto fra SSEH, SSGLAR e PEM

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CONFRONTI 4/4

• Confronto fra GLAR e SSGLAR

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ONERI COMPUTAZIONALI

• Indicativamente i tempi di calcolo per i singoli algoritmi sono stati:

• PEM: tre - quattro minuti

• N4SID: pochi secondi

• GLAR: uno - due minuti

• SSGLAR: una decina di minuti

• SSEH: anche fino a un ora

• SSEH risente molto del numero del valore assunto dai parametri n e p

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CONCLUSIONIE SVILUPPI FUTURI

• PEM (con BIC) dà i risultati migliori con un numero elevato di dati

• SS-GLAR algoritmo migliore con pochi dati (n=500)

• SSEH ha dati i risultati più costanti, funziona anche da n=100

• Algoritmi più recenti (a gruppi):

• Lavorano con meno dati

• Buona sparsità con fit soddisfacenti

• Campagne dati durante tutto l’anno per vedere anche l’evoluzione dei vari sistemi

• Edifici grandi per vedere relazioni tra dinamiche non correlate

• Eventuale pilotaggio degli attuatori per individuare modelli più funzionali al controllo

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