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il C ittadino www.ilcittadinodimessina.it n° 178 anno XII - 22 Ottobre 2014 Buca d’orchestra Teatro Vittorio Emanuele di Messina

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Settimanale gratuito d'informazione socio-politica e culturale

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Buca d’orchestraTeatro Vittorio Emanuele di Messina

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Cosa pubblica: immo C’è qualcosa che non va nel nuovo ch sembrava poter ritrovare la luce e, s un sovrintendente dal curriculum d’e Bruschetta alla direzione artistica meno all’atto pratico. Il nuo migliore con cui far ripartire il TVE. L possono non trovarci d’accordo, il TV nersi alle norme che regolano tale c incarichi esterni ed interni ci lascia, s sulla sedia, molti passaggi del nuov una postilla dell’art. 38, qu con l’ente non potrà richiedere l’is gode di parametri chiari ma sarà la di

condizione limitante dei diritti questa, chi ha scelto di adire alle vie l mantiene il diritto all’iscrizione a qualsivoglia albo. Il potere dis gestire la cosa pubblica, anni di professionalità non posson re delle ipotesi) dei membri del Cda. Regolamento, questo, che prev sarte, passando per orchestrali e maestri d’orchestra, vere eccellenz

AsteriscoAsteriscodi Francesco Certo

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otivata discrezionalità he avanza. Dopo anni bui e maleodoranti, il Teatro Vittorio Emanuele

soprattutto, la trasparenza. Un nuovo presidente, Maurizio Puglisi, eccezione come Antonino Saija, un attore impegnato come Ninni

ed un Cda nuovo di zecca. Tutto bello all’apparenza, ovo regolamento dell’ente stilato dal Cda non è, certamente, l’atto e polemiche che sono scaturite alla presentazione dello stesso non VE rimane un ente pubblico e come tale dovrebbe atte-

condizione. L’arbitrarietà che il Cda si auto-concede nella scelta di senza dubbio, di stucco. Non è possibile leggere, senza sobbalzare

o regolamento. La nostra attenzione si concentra, soprattutto, su uella che prevede che chiunque abbia contenziosi legali aperti

scrizione all’albo delle maestranze, elenco, che comunque, non screzionalità del Cda a scegliere chi pescare dall’ampio mazzo. Una

egali non lo avrà, certamente, fatto per passatempo e, ovviamente, screzionale non è il modo più irreprensibile di no andare a farsi benedire in nome delle scelte umorali (nella miglio-

vede l’arbitraria scelta per incarichi di ogni genere, dai giornalisti alle ze dimenticate in questa discrezionale città.

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“Io non sono direttamente coinvolto con le vicende del Teatro,c’è un C.d.A. di cui voglio rispettare il ruolo. A prescinderedagli allarmismi, voglio precisare che, fino a oggi, non c’èalcun regolamento, ma solo una bozza ancora da discutere.Comunque, nel rispetto dei ruoli, ho proposto di parlare primacon le maestranze, i sarti, i tecnici e tutti quelli ci sono coinvol-ti, e c’è stato un primo incontro, sempre con la massima civil-tà e pacatezza. Abbiamo fatto questo incontro molto costrutti-vo con le parti coinvolte, certo il discorso, resta ancora aperto.Abbiamo chiesto di fare proposte, i tecnici ne hanno fatto qual-cuna ancora da verificare, loro affermano che a Catania hannorisolto in un certo modo. L’apertura del C.d.A. c’era, hannodetto: portateci le carte e valuteremo. Dobbiamo capire sequello che è stato fatto a Catania e Palermo è fattibile da unpunto di vista legale anche a Messina. Venerdì 24, ci sarà unincontro con gli orchestrali per poter risolvere al meglio ancheuno della montagna di problemi. Come si è visto, il regolamen-to non si è approvato, ma c’è la massima apertura al dialogoOra siam partiti con l’esplosione di Servillo e con la speranzache si risolva tutto”.

Abbiamo interpellato ilSindaco Accorinti, sullerecenti polemiche chehanno costellato l’iniziodella prima stagione teatra-le, con la nuova Giunta edil nuovo C.d.A. del Teatroin carica

Alla Consigliera Nina Lo Presti abbiamo chiesto la sua posizione sull’argomento che,ancora una volta si discosta da quella del Sindaco

“La consultazione avviene prima che un atto venga votato etra l'altro, se tu vuoi mettere in campo questa dinamica, deviaprirti alla collettività. In prima battuta coinvolgi coloro chesono direttamente interessati al provvedimento e poi, inseconda battuta, allarghi a tutti coloro che hanno intenzione didare il loro contributo. Quindi, se Accorinti mi dice che il rego-lamento era solo una bozza, evidentemente lo era, perchéaltrimenti si sarebbe chiamato regolamento letto e approvatodal Cda. Nel momento in cui la bozza è tale bisogna discuter-la e aprire la discussione alla città.

Le dichiarazioni dell’Amministrazione di Marilena Faranda

“Proposte senza allarmismi”

“Un concetto diverso di partecipazione”

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Mi sto domandando se avevamo dato fino a oggi la stessadefinizione al termine partecipazione, perché io la intendo cosìcome ho detto. Evidentemente il Sindaco che si è fatto unacampagna tale che come primo principio ci metteva proprio lapartecipazione e la trasparenza assoluta “il palazzo di vetro”erano soltanto degli slogan elettorali e non si sono mai tradot-ti in prassi amministrative. Non può entrare dentro il Cda ediscutere del Cda, i componenti Cda più sensibili e che fannoparte del nostro percorso è evidente hanno la necessità diconfrontarsi prima di andare in seduta. Il mandato glielo da lagente, il mandato glielo danno i soggetti coinvolti in quel rego-lamento. Quindi ha l'obbligo morale di discutere con la genteprima di entrare in un civico consenso, che sia la sede del Cdao il Consiglio comunale, ma questo vale per tutti, evidente-mente abbiamo un concetto diverso di partecipazione.

Io credo che quella bozza di regolamento sia inemendabile,perché il titolo tradisce il contenuto. Il titolo è “Regolarmentoper gli affidamenti esterni a professionisti all'Ente autonomoteatro Vittorio Emanuele” e in questa categoria rientrano avvo-cati, giornalisti, commercialisti, insomma tutte quelle catego-rie professionali, in forza di una legge superiore a questo rego-lamento, per cui gli incarichi devono essere formalizzati da uncontratto ad evidenza pubblica. Che strano! Le maestranze ei tecnici, invece, sono figure identificabili come lavoratori ed, inquanto tali, non possono partecipare con le stesse modalità diquei professionisti. Cosa fa, invece, questo regolamento?Sovverte completamente la dinamica di questi processi equindi prevede per quelle figure professionali che dovrebberoessere soggette alla normativa sulla trasparenza affidamentidiretti, invece, per i lavoratori che dovrebbero avere rapporti dialtra natura, più continuativa ovviamente o comunque a pro-getto o qualsiasi altro rapporto di lavoro, stando già nelle gra-duatorie che esistono, tu me li metti fuori nel momento in cuinel regolamento, c'è la clausola che chi ha un contenzioso conl’Ente non può lavorarci. Può valere per un avvocato, perchéle normative vigenti stabiliscono che un avvocato non puòricevere un incarico, presso l'Ente con cui ha un contenziosoin corso. Non lo può stabilire, però, un regolamento questo lostabiliscono le normative vigenti in materia. Questa bozza diregolamento non è emendabile, si deve ritirare. Ritirato, ridefi-nito e chiarito. La trasparenza e la democrazia vengono primadi ogni scelta”.

Il Sindaco ritiene che sisiano creati degli inutiliallarmismi

Secondo lei, questa bozzadi Regolamento può esseresalvata, magari con qual-che emendamento?

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Primo PianoPrimo Pianoa cura di Alessia Vanaria

Nuovo regolamento dell’Ente

foto Peppe Saya

“Stiamo cercando di non penalizzare le maestranze che da anni lavorano all

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Intervista al Presidente del Teatro Maurizio Puglisi

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Oggetto delle pole-miche che negliultimi giorni hanno

acceso il Teatro VittorioEmanuele è stato il nuovoregolamento dell’Ente. Cispieghi le clausole che locompongono. In cosa si

migliorerebbe il vecchio ordinamento? Si èparlato di uno sguardo verso il “nuovo”,verso il futuro. Quali sono questi elementiinnovativi? Il nuovo regolamento riguarda l’affidamentodegli incarichi esterni. Fino a questo momen-to non c’è mai stato un regolamento simile, etutto si è basato sulla massima discrezionali-tà. Stiamo inserendo, adesso, una serie diregole per porre fine a questa discrezionalitàassoluta. Si tratta, è bene specificare, di unprovvedimento che ancora è oggetto didiscussione. Al Cda, infatti, è stata propostauna bozza di regolamento su cui si sta lavo-rando, confrontandola anche con quella deglialtri enti teatrali. Stiamo cercando di nonpenalizzare le maestranze che da anni lavora-no all’interno del Teatro. Verranno automatica-mente inseriti nei nuovi albi. L’istituzione diquesti darà, inoltre, la possibilità anche ad altridi accedere nella realtà del Teatro VittorioEmanuele. È giusto che sia così, altrimenti ildiritto finisce col divenire un privilegio perpochi eletti. Si sta lavorando per creare unaserie di situazioni che possono dar vita a tantinuovi posti di lavoro. È necessario, prima ditutto, regolamentare varie questioni. Il veroproblema è costituito dalla condizione dellamaestranze che lavorano con un contrattosubordinato a tempo determinato. Questatipologia di contratto lavorativo non è consen-tita dalla legge. Molti dipendenti hanno spera-to, negli anni, di passare all’indeterminato, ma

’interno del Teatro”

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la normativa blocca le nuove assunzioni. Da amministratori pubblici non si può non rispettarla, se pur essa è penalizzante anche per noi.Si sono invitati gli interessati a costituire un’associazione con cui il Teatro possa istituire un rap-porto professionale. L’ipotesi, però, è stata scartata. La legge può essere modificata solo attra-verso l’emanazione di una nuova normativa e pertanto, l’Ente Teatro di Messina si sta facen-do portavoce insieme con il Teatro Bellini di Catania che si trova nella nostra stessa situazio-ne di questa istanza presso la Regione Sicilia. La tempistica sarà, sicuramente lunga. Sarebbeauspicabile trovare una soluzione alternativa. Per quanto concerne, invece, gli elementi innovativi del nuovo regolamento dobbiamo consi-derare oltre l’istituzione del medesimo anche la creazione di albi, a cui si attingerà rispettandocriteri ben precisi. Resterà sempre, come è normale che sia, un minimo di discrezionalità, dalmomento che si tratta di incarichi fiduciari.Il nuovo regolamento, quindi, prevede la creazione di albi diversi per le varie professio-ni. Secondo quale criterio si attingerà ai medesimi? Si terrà conto, prima di stilare qualsiasi graduatoria, dell’anzianità di lavoro all’interno dell’Ente,poi, dell’esperienza e della competenza di ciascuno. Questo vale, ovviamente, anche per gliorchestrali. Il presidente non potrebbe mai agire contro membri che da anni lavorano all’inter-no del Teatro e per il Teatro. Non bisogna, però, illudere le persone facendo credere possibilistabilizzazioni lavorative che in realtà non esistono.

L’ingresso al Sala Teatrofoto Peppe Saya

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Nell’ultimo periodo si è discusso molto anche sulla scelta effettuata senza la pubblica-zione di alcun bando di alcuni giornalisti per la redazione della rivista del Teatro. Cosaci dice in proposito?Sono state scelte alcune persone per entrare a far parte del comitato di redazione della rivista.Non è stato fatto nessun bando, ma il sovrintendente ha deciso in autonomia. Sarebbe statomeglio, forse, fare un avviso pubblico ma se si ricorre continuamente a questo strumento sifinisce per svilirne il valore. Per la nomina del sovrintendente, ad esempio, si è agito con avvi-so pubblico, poiché si ricercava una persona con particolari competenze. Per i direttori artisti-ci, invece, non si è fatto, perché la loro è una carica fiduciaria. Possono essere sfiduciati inqualsiasi momento, mentre il sovrintendente resta in carica fino alla fine del suo mandato. Chi ha un contenzioso in corso con l’Ente non potrà accedere agli albi. Cosa sarà deimembri dell’orchestra che hanno fatto ricorso alle vie legali per difendere il diritto allavoro?Le cause pendenti, chiaramente, rimangono valide. Per tutti i procedimenti giudiziari già inessere, però, la normativa non verrà applicata. Per quanto concerne, invece, le cause che sor-geranno in futuro si penserà, probabilmente, ad una sospensiva prima della risoluzione defini-tiva. Il principio di base della normativa è sacrosanto: non si può attribuire un incarico fiducia-rio ad una persona che agisce contro l’ente. Andiamo ora a quello che potremmo chiamare il pomeriggio delle polemiche: martedì 14ottobre. Nonostante le dichiarazioni del sindaco Accorinti si è deciso di procederecomunque. Come sono andate realmente le cose?Dire che il sindaco ha stoppato il Cda è scorretto nei confronti del sindaco stesso. Il consiglioamministrativo dell’Ente ha una sua autonomia, ed Accorinti non si permetterebbe mai di agirein modo simile. Egli è, infatti, perfettamente rispettoso delle prerogative dell’Ente. Ad oggi,comunque, ancora non è stato approvato il regolamento, ma si continuerà a discutere in meri-

foto Peppe Saya

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to nei prossimi giorni. I due membri del Cda Laura Pulejo e Salvatore D’Urso hanno deciso di abbandonare lariunione e di autosospendersi in attesa di un incontro chiarificatore tra Cda ed ammini-strazione comunale. Quale è stato l’esito della riunione di mercoledì scorso con il sin-daco Accorinti?L’autosospensione non esiste. Agire in questo modo sembra solo voler mettere i bastoni tra leruote al lavoro del Cda. Le opposizioni dovrebbero essere accompagnate da nuove proposte.Se non si è d’accordo su qualcosa si combatte all’interno del Cda stesso per difendere le pro-prie idee. Se la battaglia, poi, ha un esito negativo si è liberi di dimettersi. Per quanto riguarda il rapporto con il sindaco Accorinti non c’è alcuna opposizione tra di noi.Nel nostro incontro abbiamo sviscerato insieme il problema delle maestranze per cercare ditrovare delle soluzioni. In questa bufera si inseriscono le interrogazioni dei consiglieri comunali Lo Presti eSturniolo. La Lo Presti ha parlato di ipotesi d’incompatibilità di lei come Presidente delTeatro, dal momento che lei risulterebbe ad oggi presidente anche della compagnia tea-trale “Nutrimenti Terresti”. È realtà o illazione?Faccio parte della compagnia teatrale “Nutrimenti terrestri”, uno delle più importanti delMeridione. Dal punto di vista normativo l’incompatibilità non esiste perché non ne sono il lega-le rappresentante. Se sono stato nominato presidente del Teatro è anche per il lavoro svoltoall’interno di questa associazione. Il conflitto di interessi può nascere se un domani il Teatroospitasse spettacoli prodotti dalla compagnia teatrale in questione. Questo non succederà. Èchiaro che tutto ciò penalizza me e la compagnia stessa che ha perso un suo punto di riferi-mento importante come quello del Teatro Vittorio Emanuele. La questione mi comporta, dun-que, più svantaggi che vantaggi, ma preferisco per mia indole non confondere mai affari per-sonali con affari pubblici. Polemiche a parte si è aperta dopo un anno di triste chiusura dell’ente la nuova stagio-ne del Teatro Vittorio Emanuele. Il sipario si è aperto con lo spettacolo di Toni Servillo,che dà l’idea del tono abbastanza alto che caratterizzerà l’intera stagione. È sicuramen-te un segno tangibile della ripresa del Teatro e della sua attività. Si aspettava la granderisposta dei cittadini messinesi?Sinceramente non mi aspettavo una simile risposta. Credevo che dopo un anno e mezzo quasidi chiusura dell’ente sarebbe stato difficile riavvicinare la gente al proprio Teatro. Avevo previ-sto un massimo di 1200 abbonamenti, ad oggi si è arrivati a quota 1500. Molto apprezzataanche la nuova formula dell’abbonamento a scelta, molto più “elastica” rispetto al tradizionaleabbonamento, dal momento che permette a ciascuno di scegliere 6, 8 o 12 spettacoli che si

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desiderano vedere nel giorno che si preferisce. La campagna dell’abbonamento a scelta reste-rà aperta fino a quando ci sarà un numero di spettacoli utile per sottoscrivere tali pacchetti. Il Teatro intende riprendere il rapporto instaurato ormai da anni con le scuole? Come cisi sta muovendo in questo ambito?Stiamo lavorando con le scuole con un altro tipo di prospettiva. Negli anni passati si sceglievauno spettacolo e si stabiliva una data in cui veniva replicato per le scuole. Abbiamo deciso,adesso, di creare, invece, una stagione ad hoc, che abbia un senso a livello didattico. Con lescuole elementari e medie, ad esempio, si avvierà un progetto sull’opera lirica. L’obiettivo èquello di educare i ragazzi al teatro, prima di portarli ad assistere alle rappresentazioni. A talfine si lavorerà con le scuole prima dello spettacolo, ma anche dopo, per facilitarne la com-prensione. Saranno coinvolte le scuole di ogni ordine e grado, con rappresentazioni scelteappositamente. Una novità, dunque, anche nel rapporto con le scuole. Quale crede sia il futuro dell’Ente Teatro?Sono assolutamente fiducioso nel futuro del Teatro, per quanto dipendiamo sempre dai fondiregionali. Ad oggi siamo riusciti a saldare tutti i debiti contratti nel corso del tempo ed il Teatroè riuscito a tornare in funzione. Si è riusciti ad organizzare una bella stagione, pur con tutte ledifficoltà economiche. Nella programmazione, al momento, manca la lirica ma ci si sta muo-vendo anche in questo settore. Si sta cercando, inoltre, di acquisire un’autonomia a livello eco-nomico. Si sta lavorando, infatti, ad una serie di produzioni, che possono offrire significativeoccasioni di lavoro ed aiutare ad ottenere fondi importanti. Esiste, già, una rete di rapporti congli altri Teatri della regione, con cui ci si confronta anche su problemi comuni ai vari enti. Si èavviata, inoltre, una collaborazione con l’Accademia Filarmonica e l’associazione culturale“Bellini”, che negli anni può divenire sempre più proficua.

Colapesce di Renato

Guttuso nella volta del Teatro

VittorioEmanuele II

a Messina

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Durante la riunione di martedì 14 ottobre lei e Salvatore D’Urso, altromembro del Cda, avete scelto di autosospendervi. Cosa vi ha portato aprendere una simile decisione?“Ritenevamo utile farlo per attendere le decisioni del sindaco Accorinti, cheinvitava a sentire, prima, le diverse parti sociali. È necessario separare levarie questioni: maestranze, orchestrali ecc, ed analizzare per bene le diver-se clausole previste dal regolamento. Quest’ultimo sarà ancora nei prossimigiorni oggetto di discussione. La mia e quella di Salvatore D’Urso non è una

stupida opposizione. Il Cda è un organo democratico e pertanto ognuno è libero di esprimerela propria opinione. Non c’è nessun secondo fine nell’azione mia e di D’Urso. Intendiamo tute-lare i lavoratori ed i propri diritti. Quale crede sia il futuro del Teatro Vittorio Emanuele e della sua orchestra?Spero e auguro al Teatro tutto il bene possibile. Non avrei accettato di far parte del consigliodi amministrazione se non ne avessi avuto a cuore le sorti. Per quello che è nelle mie forzeporterò sempre avanti le mie istanze. Per quanto riguarda gli orchestrali si trovano oggi in que-sta spiacevole condizione poiché non ci sono le possibilità economiche per assumerli, ed untempo quando c’erano non si è fatto nulla. Senza voler redarguire il passato, bisogna cercareper il futuro di risolvere la questione”.

L’opinione di due membri del Cda

Cosa pensa del nuovo regolamento del Teatro e di quanto accadutonella riunione di martedì 14 ottobre? “La mia posizione in merito è molto chiara. Si è utilizzata la vicenda del rego-lamento, come avvenuto altre volte, in maniera strumentale per alimentareinutili e sterili polemiche. Il teatro ha necessità di adottare un regolamento (ediversi altri in corso di elaborazione), al fine appunto di regolamentare unamateria fino a questo momento gestita in maniera discrezionale. Nel regola-mento per l'attribuzione degli incarichi professionali, si prevede l'istituzione di

albi a cui ci si può iscrivere possedendo degli specifici requisiti di competenza professionaleche verranno indicati. Il regolamento è tutt'ora al vaglio del C.d.A del Teatro e quando è statoreso pubblico, addirittura con un'assemblea e conseguente conferenza stampa, non era nean-che conosciuto dal Consiglio che ne ha iniziato la discussione, ancora in atto, solo in epocasuccessiva. Il confronto tra i diversi modi di pensare è sempre utile e garanzia di democrazia.La polemica preconcetta è, invece, del tutto inutile e lesiva degli interessi e del buon nome delTeatro e di chi lo amministra. Questo Consiglio si è insediato da meno di cinque mesi e in que-sto brevissimo tempo si è riusciti a far ripartire le attività ferme da quasi due anni e esitare unaserie abbastanza cospicua di altri provvedimenti. Adesso bisogna continuare a lavorare sugliaspetti amministrativi della gestione a cui dovrebbero partecipare in maniera costruttiva e pro-positiva tutti gli amministratori, anche quelli che, utilizzando un istituto a me sconosciuto,hanno invece preferito "autosospendersi".

Laura Pulejo

Giovanni Giacoppo

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foto Peppe Saya

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Il Cda sta cercando di migliorare la situazione del Teatrodi Messina, che sicuramente negli ultimi anni non è statatra le più rosee. Uno dei problemi che sembra restare dianno in anno senza soluzione è quello dell’orchestradell’ente, che continua a lottare per il diritto al lavoro.Abbiamo ritenuto opportuno, pertanto, conoscere, inter-pellando direttamente il maestro d’orchestra GiampieroCannata, il punto di vista degli orchestrali sulla nuovagestione del Teatro e sul nuovo regolamento. Ci è statofornito anche un quadro storico più che esaustivo dellevicende che negli anni hanno interessato l’orchestra delTeatro di Messina.

Giampiero Cannata“La situazione è alquanto difficile. L’orchestra del TeatroVittorio Emanuele di Messina è nata nel 1995 e nel corso diquesti vent’anni ha ottenuto sempre maggiore prestigio. AMessina abbiamo organizzato spesso spettacoli di grandequalità ma, nonostante tutto, a differenza dei nostri colleghidi Catania e di Palermo ad oggi non siamo mai stati stabiliz-zati. Negli anni, inoltre, la mole di lavoro è andata via viadiminuendo: nel 2012 abbiamo lavorato 40 giorni, nel 201313 giorni, nel 2014 abbiamo toccato quota zero. Diversa è lasituazione delle orchestre dei Teatri di Catania e di Palermo.Nella prima delle due città sono 110 gli orchestrali stabilizza-ti, nella seconda tra l’orchestra del Teatro Massimo e laSinfonica siciliana sono 250, per un totale di 360. A Messinaci è stato negato il diritto alla stabilizzazione. Forse, abbiamosbagliato negli anni scorsi a non abbandonare la nostra città,che sembra essere, davvero, di serie B. Molte persone assi-stendo agli spettacoli si complimentano con l’orchestra esono convinti che costituiamo una forza interna al teatro, manon è così. Le passate amministrazioni del Teatro, purtrop-po, non hanno voluto investire su un gruppo orchestrale stabile. Nel 2005 era stato propostoun contratto part time a tempo indeterminato per un piccolo dell’orchestra. Ci andava bene purdi lavorare. Nel 2008, poi, la situazione è ulteriormente peggiorata con il blocco delle assun-zioni, a seguito dello sforamento del patto di stabilità. Per quanto ci concerne continueremo lanostra lotta fino a quando avremo la forza per farlo. Non ci inventiamo moti rivoluzionari, mavogliamo far capire che anche noi siamo lavoratori come gli altri. Non si può vivere lavorandosolo un 5-6 volte per un totale di venti giorni, che tradotto in moneta sono 1300-1400 euro intutto l’anno. Questo non si può chiamare lavoro. Molti colleghi, comprendendo di essere figliprobabilmente di un Dio minore, hanno scelto di optare per l’insegnamento alle scuole medie.Mi auguro che con la nuova amministrazione ci sia un cambiamento di rotta. Per quanto il rego-lamento il Cda vi sta ancora lavorando, e avremo un incontro venerdì con il sindaco in presen-za dei membri del Cda. Siamo fiduciosi che cambi qualcosa. Quest’anno il Teatro ha organiz-

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zato spettacoli di musica in collaborazione con l’Accademia Filarmonica e l’associazione cul-turale Bellini. Negli anni passati queste collaborazioni prevedevano che l’Ente mettesse adisposizione l’orchestra e il collaboratore un solista. Per la stagione 2014-2015 per problemi ditempistica, come ha sottolineato il direttore artistico della stagione di musica Giovanni Renzo,non è stato possibile agire in questo modo. Si avrà una sinergia tecnica, non artistica. Tali col-laborazioni sono, comunque, importantissime e speriamo che l’anno prossimo sia possibile,come accaduto in passato, che l’orchestra vi partecipi attivamente. È bene che si capisca chela nostra non è una guerra, chiediamo solo che ci venga riconosciuto un nostro diritto. Abbiamoricevuto, spesso, lettere di congratulazioni ma dai politici non ci è mai stato riconosciuto nulla.Nessun onorevole regionale ha mai speso alcuna parola sulla nostra questione. Il presidenteCrocetta ha sottolineato più volte in campagna elettorale che era assurdo che non fossimo sta-bilizzati. Nulla, però, ad oggi è stato fatto”.

Messina 7 Giugno 2012La protesta dei maestri d’orchestra

foto Peppe Saya

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Nelle 2 strutture teatrali/regionali della Sicilia, quella di Catani i dipendenti dei Teatri Lirici e Sinfonici; è questo il solo cont za, gli obblighi, i diritti e le tutele delle sue maestranze.

Con improvvisa solerzia il Sovrintendente del Teatro Vittorio Emanu dei dipendenti Regionali, senza che ad oggi, dopo ben 14 anni dall gi previsti, a partire dall’equiparazione del personale così come pe Tale decisione, che di fatto discrimina i lavoratori messinesi da tutt so un atto d’imperio che consiste nel repentino ed arbitrario discon ne del diritto di tutela e rappresentanza dei lavoratori stessi.Nello specifico il Sovrintendente si è arrogato il potere di decidere preso atto che l’art.13 dello Statuto dell’Ente attribuisce al C.d.A. l cessivo art. 21, chiarisce inequivocabilmente che, “….si applica al che regola i rapporti dei dipendenti dell’Ente Autonomo Regionale Se quindi ai dipendenti dell’Ente Autonomo Regionale Teatro di Me nata decisione del Sovrintendente è del tutto illegittima dato che la n. 19 ha modificato la stessa Legge Regionale n.10/2000 disponen tecnico e amministrativo è disciplinato dal contratto collettivo nazio In un ambito così complesso come quello appunto dei teatri, l’applic to e mansioni, da cui discendano poi obblighi e diritti non aleatori o tale. Pur volendo tralasciare le complesse procedure trascurate da vo intervento da parte del Governo e dell’Assessore che esercitan tra i due contratti collettivi sia più che sostanziale. Si noti come, ad Regionale n.10/2000, si scontrano con la necessità di operare su o stazioni o pagarle con indennità per lavoro straordinario. Lo stesso ne artistica e che fino allo scorso anno ha visto impegnato l’assess zione di un contratto collettivo come quello per i dipendenti regiona una azione come quella disposta dal Sovrintendente del Teatro V scongiurino l’attuale discriminazione e la sottrazione dei diritti ai lav della Regione Sicilia.In questo preciso momento i lavoratori del Teatro Vittorio Emanue vengono di fatto privati del diritto ad essere rappresentati dalle Org mati a siglare accordi altre categorie prive di alcun diritto alla rappr nulli gli accordi che l’Ente si affretta a sottoscrivere, ma di consegu Oltre al sostanziale problema della rappresentanza e delle differen unico, a cui si riferisce la stessa legge regionale n. 10/2000, valga tà con i dipendenti regionali, si esaurisca invece nel solo contratto I diritti per tutte le maestranze, anche quelle stagionali e le prospe le azioni di governo e sindacato per individuare soluzioni capaci di r cultura.Per quanto sopra si chiede, pertanto, un urgente incontro di merito Nelle more si diffida l’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina

Le posizioni dei sindacati OO.SS. di SLC-CGIL, UILCOM-UIL e FIALS

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a e quella di Messina, è stato applicato, per anni, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per tratto che a ragione individua le specificità professionali del settore e ne regola, di conseguen-

uele di Messina ha invece deciso di applicare, per i dipendenti in organico, il Contratto di Lavoro

l’emanazione della Legge Regionale n.10 del 15 maggio 2000, siano stati attivati tutti i passag- er il regolamento di attuazione.

ti i loro colleghi operanti nel resto dell’isola, viene attuata dallo stesso Sovrintendente attraver- oscimento delle Organizzazioni Sindacali finora trattanti, oltre che nella conseguente sottrazio-

e quale C.C.N.L. applicare, dimenticando che tale scelta non rientra nelle proprie prerogative, a facoltà di deliberare sul trattamento economico e giuridico del personale. Lo Statuto, al suc-

personale dipendente dell’E.A.R. Teatro di Messina il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Teatro Bellini di Catania”.

essina si deve applicare quanto previsto per i loro colleghi di Catania, ne consegue che l’inopi- a Legge 19 aprile 2007, n. 9 all’art.2 disponendo modifiche alla legge regionale 16 aprile 1986,

ndo per i dipendenti del Bellini che :”Il trattamento economico e giuridico del personale artistico, onale di lavoro applicato ai dipendenti dei teatri lirici e sinfonici” .

cazione di un contratto collettivo nazionale di lavoro che preveda espressamente inquadramen- generici ma precisi e funzionali a garantire l’organizzazione del lavoro, è questione fondamen-

al Sovrintendente, che invece la legge impone in questi casi disponendo un preciso e preventi- o sull’Ente i compiti di vigilanza e controllo, non possiamo non sottolineare come la differenza d esempio, si possa operare con l’orario di lavoro: gli stessi limiti di costo, imposti dalla Legge

orari che, per far fronte ad esigenze degli spettacoli, dovranno necessariamente ridurre le pre- o impiego del personale attualmente stagionale, quello su cui per intenderci ruota la produzio-

sorato per attivare le risorse del fondo utili alla sua stabilizzazione , verrebbe cassato dall’ado- ali. Il problema come si può facilmente comprendere, dunque, non è solo quello di contrastare

ittorio Emanuele di Messina, ma di ristabilire, sulla base del rispetto delle norme, principi che voratori e che, parallelamente, coniughino gli interessi delle maestranze, con quelle dell’Ente e

le, nonostante la loro attività lavorativa sia regolata e remunerata dal CCNL delle Fondazioni,

ganizzazioni Sindacali a cui hanno conferito apposito mandato, mentre per loro vengono chia- resentanza e non riconosciute per delega, dalle stesse maestranze. Ciò di fatto rende non solo uenza espone lo stesso Teatro ai danni che questi patti potrebbero produrre. nze riscontrabili nell’orario e nell’aumento dei costi vi è, soprattutto, da chiarire se il comparto davvero anche per i dipendenti del Teatro Vittorio Emanuele di Messina o se invece l’uniformi-

di lavoro, emarginandoli così da tutto il resto. ettive di un assetto migliore, non possono che essere il quadro di riferimento che deve guidare restituire tranquillità ai lavoratori e funzionalità ad un settore, importantissimo, come quello della

o tra i due assessorati competenti, alla presenza delle OO.SS. confederali e di categoria. , dal continuare a compiere atti di natura palesemente antisindacali e discriminatori.

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48-49 CittàCronache urbane

40-41 Dietro le quinte

numero 178 anno XI 22 Ottobre 2014

AttualitàPizza’s festival world tourLavoro, dignità, uguaglianzaLe mela di AISM

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28-37

Sommario

18

44 SettegiorniCronaca della settimana

CulturaEduardo e Pirandelloa confronto

58-63

Le rubriche

La corazzataPotemkin

68-69

Da Beethoven a Kurt Cobain

70-71

Parole in blu72-73

ProvinciaPrevenire la corruzione degli Enti locali

52-53

SpettacoliThe last life

64-67

SiciliaCrocetta pensa all’azzeramento della giuntaregionale e a un nuovo governo

54-55

In&Out42-43

Mangiare SanoAlimentazione per preveniree combattere l’influenza

74-75

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il CittadinoDirettore editoriale: Lillo ZaffinoDirettore responsabile: Carmelo ArenaVicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto

CoordinamentoMaria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino

RedazioneEnza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo,Giuseppe Micali

Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria

RubricheEnzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà

Art DirectorSalvatore Forestieri

Ricerca fotograficaPeppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice,Gianmarco Vetrano, Mattia Florena

Pubblicitàcontatti: 3473640274e-mail: [email protected]

AmministrazioneMario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini

Web master sito Fabio Lombardo

Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e

inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta

elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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di Michele Giunta

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NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E IL LAVORO

Assunzioni Mondo Convenienza: lavoro nell’arredamentoNuove opportunità di lavoro nel settore dell’arredamento. Mondo Convenienzaha aperto varie selezioni di personale in vista di assunzioni e stage. Sedi di lavo-ro in tutta Italia.

Assunzioni Cassa Depositi e Prestiti, lavoro a Roma e MilanoVi piacerebbe lavorare in Cassa Depositi e Prestiti? Assunzioni in vista per lau-reati presso la nota società per azioni, opportunità di lavoro a Roma presso lasocietà controllata dal Ministero dell’Economia.

Cir Food: 200 assunzioni, lavoro in Emilia RomagnaAssunzioni in vista nel settore della ristorazione in Emilia Romagna. Cir Food halanciato un piano di incremento delle risorse umane per la copertura di ben 200nuovi posti di lavoro nei prossimi 3 anni.

Concorso Evolvea per Disegnatori di GioielliIl concorso Evolvea per Disegnatori di Gioielli nasce con l’obiettivo di riportare ilnostro patrimonio e la tradizione in un nuovo linguaggio di design. I partecipantial concorso devono essere in grado di realizzare.

Mondadori Lavora con noi: posizioni aperte, candidatureNuove opportunità di lavoro in Mondadori per candidati anche senza esperienza.La nota casa editrice del Gruppo Fininvest seleziona personale per assunzioni estage. Ecco le posizioni aperte e come candidarsi.

Annunci utili a cura di Pippo Previti

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Ford: 850 posti di lavoro negli Stati UnitiSiete appassionati di automobilismo e vi piacerebbe lavorare in questo settore?Ford ha annunciato ben 850 nuove assunzioni negli Stati Uniti, per altrettantiposti di lavoro nella storica casa automobilistica.

Universita di Genova: concorsi per Diplomati e LaureatiL’Università di Genova ha indetto due concorsi per l’assunzione di personale tec-nico amministrativo. A bando posti di lavoro a tempo indeterminato per Diplomatie Laureati.

Montafia, Asti: concorso per Addetto CucinaLa Casa di Riposo IPAB Cassinelli situata presso il Comune di Montafia ha indet-to un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto a tempoindeterminato nel ruolo di addetto cucina.

Zara lavora con noi: come candidarsi, consigli utiliVi piacerebbe lavorare nei negozi Zara? La nota catena di abbigliamento fastfashion è alla ricerca di varie figure in Italia e ha pubblicato nuove offerte di lavo-ro nella sezione lavora con noi.

Allievi store manager PAM: assunzioniNuove opportunità di lavoro per allievi store manager PAM. Assunzioni in vistaper chi desidera realizzare un percorso di formazione e carriera presso gli iper-mercati a insegna Panorama e supermercati PAM.

22 Ottobre 2014

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E' stato presentato il “Pizza's Festival World Tour - Festa della Birra e Festa dellaFamiglia”, che si svolgerà all'interno della cittadella fieristica dal 30 ottobre al 9 novem-bre. Un evento per giovani e meno giovani, frutto dell'unità d'intenti di più realtà.

«Crediamo di offrire un evento di livello che potrà soddisfare i gusti di tutti - ha affermato LelloManfredi di Sud Dimensione Servizi -, grazie all'impegno di più associazioni e al fondamenta-le sostegno dell'Autorità Portuale». Proprio dall'ente proprietario delle aree arriva la “benedi-zione” all'evento: «Sono gli appuntamenti di questo tipo che tengono vivo uno spazio che è deimessinesi - ha spiegato il presidente, Antonino De Simone -. Ne trae un vantaggio la città epure l'Authority perché chi organizza, investe e paga. Pensiamo già a qualcosa per ilNatale».L'offerta è variegata: «Buone birre da gustare e ben 24 gruppi musicali locali e non chesi esibiranno sul palco. Ma ci sarà spazio anche per le famiglie, basti guardare agli appunta-menti che vengono proposti ogni giorno. In più spazio all'artigianato e alla gastronomia» haricordato Claudio Prestopino, presidente dell'Associazione 98100. Da non perdere il program-ma del “Pizza's Festival”: «Tanti campioni di pizza acrobatica si sfideranno - ha annunciatoCarmelo Guarnera, direttore tecnico del World Tour -. Invitiamo anche i pizzaioli messinesi a

Pizza's Festival World TourFesta della Birra e Festa della Famiglia

AttualitàAttualità

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All'interno dellacittadella fieristi-ca dal 30 ottobreal 9 novembre.Un evento pergiovani e menogiovani, fruttodell'unità d'inten-ti di più realtà.

partecipare». La regia della competizione è della Pyro, societàromana fondata da Francesco Pironaggi: «Per noi è un onore eun piacere essere qui - ha detto -. La festa è diventata un festi-val e sta interessando anche altre città italiane ed europee».L'ultima parola spetta al sindaco di Messina, Renato Accorinti:«Quella barriera che chiudeva la Fiera è finalmente abbattuta,questa e altre rassegne lo dimostrano. Come Comune faremoquanto possibile per dare il nostro contributo, mettendo a dispo-sizione il tram fino a tarda ora e magari dei bus».La manifestazione è anche una grande festa per chi ama lamusica dal vivo ed infatti, ogni sera, si potranno degustare levarie specialità di pizza e birra ascoltando le note di band musi-cali siciliane selezionate tra le numerose proposte ricevute. Vialibera quindi ai ritmi del Rock, del Blues, dell'R&b, dello swing e,perché no, anche del Folklore. Ogni sera una proposta diversa,nei padiglioni 7A e 7B e nelle aree antistanti. Non mancherannole attività dedicate ai più piccoli e le più svariate forme d’intratte-nimento, per trascorrere serate all’insegna dell’allegria e del tra-dizionale binomio “birra & pizza”. La Birra sarà garantita dal Birrificio Tedesco "Felsen Brau"cheproporrà tutte le specialità prodotte. In uno spazio appositamen-te allestito saranno proposte specialità belghe, tedesche,austriache ed italiane.Ampio spazio sarà dedicato all’esposizione delle aziende, com-merciali ed artigianali locali che proporranno le loro migliori offer-te, dall’artigianato ai prodotti tipici provenienti da varie regionali,alla gastronomia tradizionale, fino all’oggettistica, ai lavori inlegno, al decoupage.Da non perdere anche il programma del Pizza’s Festival WorldTour che prevede oltre alla possibilità di gustare tutte le specia-lità anche l’occasione di assistere alle performance dei campio-ni di "Pizza Acrobatica" capitanati dal Campione messineseCarmelo Guarnera. Per tre giorni i più bravi si sfideranno nelCampionato Pizzaioli Europei (C.E.P.) per contendersi i primiposti nelle diverse categorie.

Orari della manifestazione: 30 ottobre dalle ore 20.00 alle ore 01.0031 ottobre e 1 novembre dalle ore 18.00 alle ore 01.002 novembre dalle ore 10.00 alle ore 00.003,4 e 5 novembre - Campionato Pizzaioli apertura dalle ore 14.00 alle ore 01.006,7 e 8 novembre dalle ore 18.00 alle ore 01.009 novembre dalle ore 10.00 alle ore 00.00L'ingresso per il pubblico sarà gratuito.

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"Lavoro, dignità, uguaglianza per cambia-re l'Italia". Il 25 ottobre Sinistra EcologiaLibertà Messina, con una delegazione,

sarà presente alla manifestazione nazionaleindetta a Roma dalla Cgil per i diritti del lavo-ro, contro la precarietà, per l’estensione ditutele e per una politica economica che creiuna stabile occupazione. "Una manifesta-zione, quella di Piazza San Giovanni,necessaria per disvelare a gran voce lemistificazioni contenute nel Jobs Act delGoverno Renzi", sottolinea la coordinatriceprovinciale Daria Lucchesi. "Mentre ladisoccupazione e la precarietà aumentano ela povertà dilaga - continua la coordinatricedi Sel Messina - il Governo spaccia per riso-lutori la cancellazione e lo svilimento dell’ar-ticolo 18. La disoccupazione giovanile saleal 44,2% ed al Sud al 60%, mentre i nostrigiovani scappano all’estero. A Messina e inprovincia lavora un giovane su dieci.Sappiamo che le imprese non assumononon perché scoraggiate dalle tutele ma per-ché, in assenza di domanda, non produco-no. Per aggredire la disoccupazione fuoricontrollo, è necessario e urgente che il

Governo realizzi politiche industriali, com-batta la corruzione, riduca la burocrazia,riporti gli imprenditori a investire in Italia,rilanci i consumi, metta in piedi un Piano peril lavoro e un New Deal sociale ed ecologi-co. Il governo Renzi legalizza e stabilizza laprecarietà e priva di risposte adeguate unagenerazione, ormai non così connotata nel-l’età, a cui viene negata persino un’idea difuturo. Nel Jobs Act non c’è la riduzionedelle forme contrattuali precarie, un redditominimo garantito per una vita dignitosa elibera dai ricatti, l’estensione universaledegli strumenti di welfare (malattia, casa,maternità e paternità), investimenti per crea-re nuova e buona occupazione. Il 25 mani-festiamo dunque per estendere i diritti a tuttii lavoratori e a tutte le lavoratrici, a chi ogginon è tutelato, ai lavoratori atipici e precari,ai lavoratori autonomi, ai parasubordinati, aifreelance, ai disoccupati, a quel mondoframmentato ed esteso di nuovi lavori. Unmondo truffato e per l’ennesima voltabistrattato da una riforma del lavoro che rap-presenta un assalto a conquiste di civiltàche andrebbero estese a chi non ha maiavuto accesso ad esse. Non ci adeguiamoad essere condannati a una guerra tra tute-lati e precari, a vivere al di sotto dei nostrisogni e dei nostri bisogni, non ci rassegnia-mo a un’idea di società disumana, senzadiritti, fatta di donne e di uomini precari esoli. Con la nostra delegazione, saremo inpiazza e, alla vigilia della manifestazione,venerdì 24 ottobre, dalle 19.30, Sel Messinaorganizza anche un aperitivo nella sede invia Monsignor Bruno, angolo via Calamech.Un'occasione per incontrarsi con la cittadi-nanza, con tutti coloro che lo vorranno,ricordando l'importanza della manifestazio-ne per i diritti e l'uguaglianza, nel segnodello slogan Fate il lavoro, non fate la crisi",conclude Daria Lucchesi.

"Lavoro, dignità, uguaglianza"Manifestazione a Roma di Sel Messinaper i diritti del lavoro e controla precarietà

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Oltre 20 mila sacchetti di mele distribuiti nei novecapoluoghi di provincia grazie ai circa due milavolontari in tutto il territorio siciliano.

L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ringrazia i sici-liani che dieci giorni fa hanno accolto l’invito alla dona-zione per ricevere in cambio un sacchetto di mele.Denaro che servirà per finanziare la ricerca scientifica(non esiste una cura risolutiva per la sm), e in parte perl’attività di assistenza delle nove sezioni provincialiAISM che quotidianamente aiutano le persone consclerosi multipla. In Sicilia sono circa 5 mila le personecolpite da questa grave malattia del sistema nervosocentrale. Cronica, imprevedibile e spesso invalidante,colpisce per lo più i giovani tra i 20 e i 40 anni, nelpieno dei progetti di vita. In Italia si registra una diagno-si ogni 4 ore. La malattia si manifesta per lo più condisturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio,seguendo un decorso diverso da persona a persona. “Quest’anno una doppia soddisfazione – ha detto ilpresidente regionale AISM, Angelo La Via –. Abbiamo raggiunto nuovi comuni, ad esempionelle provincie di Caltanissetta e Agrigento, e per noi significa contattare tante persone consm che non conosciamo, perché preferiscono restare chiuse in casa o vivere la loro malat-tia in solitudine. Come associazione il nostro obiettivo è aiutare proprio queste persone ele loro famiglie. E poi c’è stato un supporto fondamentale delle scuole siciliane ed in parti-colare degli studenti che ci hanno aiuitato nelle piazze: a Messina oltre 230 giovani hannopartecipato alla manifestazione, aderendo alla nostra sfida”. La distribuzione è aumentata in tante piazze siciliane, anche se la medaglia va conferitaforse al Comune di Randazzo: oltre 600 sacchetti di mele distribuiti nel solo comune in pro-vincia di Catania con una massiccia partecipazione di tutta la città ed anche dell’ammini-strazione comunale. La “Mela di AISM“ nasce non solo per garantire sostegno alla ricerca sulla sclerosi multi-pla ma a far vivere tutti i programmi di AISM a supporto dei giovani con sm: sportelli infor-

La Mela di AISM

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“A Messina oltre 230giovani hanno parte-cipato alla manife-stazione, aderendoalla nostra sfida”

mativi e di orientamento, convegni sul territorio, pro-dotti editoriali pensati per rispondere a quesiti e pro-blemi che si presentano nella loro vita quotidiana,sanitaria, sociale e lavorativa. La ricerca negli ultimianni ha fatto molti progressi. Esistono terapie in gradodi rallentare la progressione della malattia e di miglio-rare la qualità di vita delle persone. Ma la causa e lacura risolutiva non sono state ancora trovate. Perquesto è fondamentale sostenere la ricerca scientificaoggi per garantire una migliore qualità di vita, per tro-vare nuovi trattamenti sempre più efficaci domani, tro-vare la causa della sm e la cura risolutiva in un futurosempre più vicino.

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Sabato 25 ottobre alle 10.00 pressol’Auditorium della Gazzetta del Sud,verrà presentata la prima scuola di

formazione socio-politica delle Acli diMessina, in collaborazione con il “Centrostudi Vincenzo Leanza”.La presentazione avverrà nell’ambito diuna tavola rotonda sul tema “Formazione epartecipazione per il bene comune”. A rela-zionare sulle diverse declinazioni del “Benecomune” il Vice Presidente Nazionale delleAcli Santino Scirè , il Professore Emerito diStoria della Filosofia Girolamo Cotroneo,l’Assessore alle Politiche sociali delComune di Messina Nino Mantineo e ilProfessore Ordinario dell’Università diMessina Michele Limosani. La scuola socio-politica si propone comeun percorso di formazione rivolto a coloroche, già impegnati nel sociale e negli entipubblici, dirigenti o volontari nelle associa-zioni, consiglieri comunali o sindaci, voglia-no acquisire ulteriori competenze nellagestione del Bene Comune e nell’organiz-zazione dell’amministrazione pubblica.“ L’iniziativa – afferma il presidente provin-ciale Acli Antonio Gallo - nasce dall’esi-genza, fortemente riscontrata nel territorio,di un’attenta riflessione sul Bene Comune e

di una rinnovata e responsabile partecipazione alla vita e alle esigenze del territorio. Laproposta formativa intende fornire una panoramica della situazione socio- politica reale, datre punti di vista e posizioni differenti: il cittadino, l’amministratore e il Cristiano, e fornire glistrumenti per leggere più criticamente questa realtà.Questo percorso ha l’obiettivo di stimolare, nei partecipanti, una riflessione su valori e prin-cipi dell’Etica pubblica per un impegno responsabile nella vita della Polis, in tutte le suedimensioni e livelli”.

Durante l’incontro di sabato, il presidente Gallo delineerà, inoltre, il programma e le moda-lità di iscrizione partecipazione.

Nasce la prima scuola di formazione socio- politica delle Acli di Messina

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Si svolgerà sabato mattina a Palermo,alle 10 presso hotel delle Palme, ilcomitato regionale dell'Udc. Ai lavori

parteciperà il presidente nazionale del partito,Gianpiero D'Alia.

Tra i punti all'ordine del giorno, l'avvio del pro-getto di regionalizzazione del partito e la pre-sentazione del nuovo simbolo in Sicilia. Dopola relazione del segretario regionale dei centri-sti, Giovanni Pistorio, la riunione sarà l'occa-sione per fare il punto sulla situazione politicaattuale e lanciare una prossima conferenzaorganizzativa e programmatica dell'Udc

Sarà presentato il nuovosimbolo del partito UdcInterverrà il presidente nazionale D'Alia

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Gianpiero D’Alia

Giovanni Pistorio

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Le associazioni Genitori sidiventa Onlus sezione diMessina e Wind of Change,

in collaborazione con IlLaboratorio Psicoanalitico VicoloCicala e il patrocinio del CollegioSant’Ignazio, organizzano l’in-contro “ Il figlio desiderato: traideale e realtà”, rivolto a tutti igenitori che hanno il desiderio diapprofondire i temi della genito-rialità.L’incontro si terrà sabato 25 otto-bre 2014 alle ore 16,00 presso ilocali del Collegio Sant’Ignaziovia Ignatianum 23 Messina.

Il figlio desideratotra ideale e realtà

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dietro le quintedietro le quinte

Dopo 16 mesi di governo Accorinti sarebbe possibile fare unprimo bilancio dell’amministrazione, tra qualche alto e diversibassi, si potrebbe porre l’accento su vari aspetti manifestati

dalla giunta, su tutti, uno che mette d’accordo detrattori e non, ovve-ro, la non comunicazione. Certo, chi appoggia l’amministrazione vededi buon occhio anche il non voler comunicare, preferendo rimanerechiusi nel piccolo cerchio privato di accondiscendenza. Ultimo attodella non comunicazione comunale l’incontro organizzato dal gruppo“Reset” di Alessandro Tinaglia, che lo scorso sabato nel “Salone delle Bandiere” ha riunito sindacatie ordini professionali per promuovere iniziative e idee, all’incontro erano stati invitati il sindacoAccorinti e l’assessore De Cola. I due, però, non si sono presentati, il primo era ad Assisi per “la mar-cia della Pace”, l’altro, pur presente a Palazzo Zanca, ha preferito non intervenire. Entrambi, però, nonhanno comunicato la loro assenza. Della serie “domandare è lecito, rispondere è cortesia”, nessunobbligo a partecipare agli incontri, ovviamente, ma le norme della buona educazione prevedono altro.

La non comunicazione

di Francesco Certo

Il fuoco sotto la cenere

Accorinti non si smentisce e grazieal cielo non lo fa, perché non c’ènulla di peggio di chi una volta era

in un modo e le cariche o il potere locambiano. Accorinti è un attaccante,pressing alto e tiri potenti. Ultima botta alsette la piazzata al consiglio regionale,in occasione della riunione dell’AnciSicilia, dove microfono in mano ha lan-ciato accuse pesanti: “in questa aula c’èpuzza di mafia”. Forti le proteste dei con-siglieri regionali, su tutti BernadetteGrasso che, dopo aver sottolineato l’ab-bigliamento poco consono del primo cit-tadino messinese, ha accusato Accorintidi averla aggredita verbalmente nelleparole e nei toni. Non è mancata lapresa di posizione di Franco Rinaldi delPD, da sempre in antitesi con Accorinti,che ha chiesto alla Presidenza regionaledi avviare provvedimenti nei confronti delsindaco di Messina. Ora, stante il fattoche gli scandali mafiosi in Regione nonsiano mancati, serve davvero spararenel mucchio? Quanto c’è di coraggiosonell’accusare senza farlo davvero?Accorinti non sbaglia a combattere leproprie battaglie, ma il nemico va nomi-nato chiaramente.

Sparare nel mucchio

Incontro tutto sorrisi e collabo-razione quello tra il sindacoAccorinti e il gruppo Franza.

L’occasione è stata quella dellaconsegna delle borse di studio,promosse dalla Caronte&Tourist,a 4 studenti dell’istituto nautico“Caio Duilio”. Le due parti, dasempre contrapposte, hanno sot-

tolineato come tra loro non sia in atto nessuna guer-ra, solo idee diverse sulle posizioni da tenere in temadi collegamenti sullo Stretto. Non saremo certo noi adovervi raccontare come le dichiarazioni di facciata acui stiamo assistendo non siano altro che un’ipocritagioco delle parti. Inutile attaccarsi e stracciarsi le vestiin ogni singola occasione, la partita a scacchi traamministrazione e armatori, poi, non va combattuta inmanifestazioni come queste, anche perché, parlarsiaddosso non serve a nulla. Se l’amministrazionevorrà dare una svolta alla politica dei trasporti in cittàallora lo faccia realmente, basta ordinanze disordina-te e resoconti numerici. Bisognerà prendere una posi-zione definitiva con l’autorità portuale sulla concessio-ne alla rada San Francesco, bisognerà battere i pugnisul tavolo ministeriale per la questione Bluferries eMetromare. Basta chiacchiere e sperare che unimprenditore privato possa avere interessi sociali, chifa impresa la fa e basta. Se poi questa impresa èstata portata avanti con altezzosa egemonia, la guer-ra non terminerà, certamente, con sorrisi e strette dimano.

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Eravamo rima-sti alle pro-messe del

ministro dei trasporti,Maurizio Lupi, e agliemendamenti propo-sti dal deputato mes-sinese, EnzoGarofalo. Eravamo

rimasti al prossimo stanziamento di 30 milioni di euro cheavrebbero dato linfa vitale al servizio Metromare per alme-no 3 anni. Eravamo rimasti all’idea che il prossimo 31dicembre non sarebbe stato l’ultimo giorno del servizio,eravamo rimasti speranzosi ma, adesso, le speranze se nevanno. La Ragioneria di Stato ha dato parere negativo agliemendamenti che avrebbero dovuto garantire lo stanzia-mento della somma di 30 milioni in 3 anni per il servizio dicollegamento veloce, addio, quindi, alle promesse del mini-stro ed alle battaglie di Galofaro. Il servizio rimane aglisgoccioli, tra 2 mesi scadrà la concessione, già prorogatain diverse occasioni, da quel momento in poi per pendolarie viaggiatori si aprirà l’infernale bolgia dell’attraversamentodello Stretto. Dopo l’addio di Bluferries, la fine diMetromare spalanca le porte del monopolio totale ai priva-ti, simbolo dell’abbandono dello Stato per questa terra. Ildisinteresse nazionale per queste latitudini lascia, ognigiorno, più perplessi, dapprima il taglio dei treni, poi le navie adesso Metromare, ennesimo simbolo dell’isolamentoche l’isola soffre. Il monopolio, poi, non dipenderà dallavolontà dei privati, ma rimane impossibile non notare comea raccogliere i frutti dell’assenza dello Stato siano semprei soliti noti.

Anche per studiare ci vuole un po’ di burocrazia da superare, è ilcaso del piccolo scandalo nato nei giorni scorsi sui “buoni libro”che il Comune rilascia a molte famiglie messinesi. Dove sta lo

scandalo? Presto detto, questo buono che il Comune dona, in realtà,non serve a nulla. Non serve a nulla perché in svariate librerie nonviene accettato, impauriti dal mancato pagamento i librai si sonomessi di traverso. Questi buoni godono della copertura finanziaria regionale, in pratica, la Regione listanzia e il Comune li rilascia. Ma se la Regione non ha ancora coperto le somme che vengono rila-sciati a fare? Chiaro, la scuola inizia a settembre, i libri vanno acquistati per tempo e non nel mese didicembre o peggio, in definitiva dove sta la sinergia tra Regione e vari comuni? Semplicemente nonesiste, mettendo in difficoltà famiglie e studenti che se godono del “buono libri” non hanno le possibi-lità effettive per acquistare i testi senza la sovvenzione regionale. Negazione del diritto allo studio perrallentamenti burocratici, perfetta motivazione per giustificare le impreparazioni. Ad maiora.

Diritto allo studio

All’inizio fuS e r g i oTo d e s c o ,

passato poi allaguida dellaBiblioteca regio-nale, al suoposto è arrivatoTonino Perna ma, francamente, nonse n’è mai accorto nessuno.L’apporto di Perna all’assessoratoalla cultura ed al turismo è pari a zero,la squallida notte della cultura suAntonello non andrebbe sbandieratama, anzi, dimenticata il prima possibi-le, svilire un personaggio talmenteimportante con una serata all’insegnadi poster e riproduzioni non può esse-re un vanto. Dal punto di vista del turi-smo, poi, le iniziative dell’assessoresi fa molta fatica a ricordarle, se qual-cuno vorrà segnalarcele sarà benaccetto. Ultima trovata partorita daPerna, quella della moneta comple-mentare. L’assessore ci tiene a sotto-lineare che l’iniziativa non sia volta asaziare la propria eccentricità, mache le monete complementari esisto-no in vari paesi del mondo. Tuttovero, ma il punto è un altro, in unaterra nata per vivere di turismo è pos-sibile concentrarsi su una cosa delgenere invece di far partire iniziativeconcrete per il rilancio delle attivitàdel terziario? Avanti il prossimo…

L’isolata isolaAl passo d’addio

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INIl Cedav scende in campo il 24 ottobre a Palermo per soste-nere il primo presidio regionale contro la violenza maschileverso le donne e l’ignavia istituzionale. Nel capoluogo sicilia-

no si incontreranno a Piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo,associazioni, cittadine e cittadini per consegnare un documen-to al Presidente della Regione, all’assessore regionale di com-petenza e all’ANCI Regionale affinché faccia da tramite per ilsuo ruolo con i Comuni. In Sicilia il 23% delle donne ha subitouna qualche forma di violenza, ma nonostante questa triste per-centuale la regione è caratterizzata da una carenza strutturaledi risorse, di servizi e da un non sufficiente riconoscimento deiCentri antiviolenza gestiti dalle donne sia per la qualità del lavo-ro, sia per la valenza politica e sociale della loro azione. Entroil 30 Ottobre la regione è chiamata ad inviare al Governo nazio-nale la programmazione di dettaglio dei fondi per il 2014. Senon verrà inviata, i fondi verranno persi. Le promotrici dell’inizia-tiva chiedono, dunque, alla regione di rilevare il numero di strut-ture e servizi che si occupano di violenza di genere, di imple-mentare e garantire la presenza dei centri antiviolenza, di avvia-re un’azione culturale e formativa di prevenzione e contrastodella violenza maschile sulle donne. Ai comuni si chiede, inve-ce, di garantire i servizi attualmente funzionanti nel territorio esostenere finanziariamente i vari centri. Gli Enti locali devonoimpegnarsi a concretizzare gli interventi entro l’8 marzo conazioni ed attività di programmazione sul territorio.È finito il tempo delle promesse, delle manifestazioni di solida-rietà, adesso è ora di agire concretamente per arginare un feno-meno che miete ogni giorno nuove vittime. Una donna, soloqualche giorno è stata accoltellata da parte dell’ex convivente ecombatte, adesso, per sopravvivere in un padiglione delPoliclinico di Messina. Siamo stanchi di raccontare nel 2014 disimili episodi di cronaca! Per tutte queste ragioni lodiamo l’ini-ziativa “Riguarda anche me” del Cedav, che quotidianamente siimpegna in modo silenzioso per porre fine alla violenza di gene-re. Invitiamo tutti a partecipare al presidio, perché ricordiamoche “lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delledonne è un obbligo dell’umanità”.

Stop alla violenza di genere!!!

di Alessia Vanaria

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OU

TD

oveva essere il presidente della rivoluzione, dovevaessere il colpo di spugna dopo anni di amministrazio-ni discusse con governatori finiti a processo o, peg-

gio, in galera. Doveva essere l’uomo del futuro, invece, die-tro Rosario Crocetta non c’è novità o cambiamento ma, adun’analisi poco attenta, stagnamento politico e pressapochi-smo gestionale. Fosse così piangeremo con un occhio,come si suol dire, ormai abituati alla mala politica non met-teremo Crocetta nell’albo dei pessimi governatori, al massi-mo, in quella degli incapaci. Ma Rosario Crocetta non èincapace, anzi, è molto capace e furbo. Il suo cambiamen-to è in atto e procede spedito. Sin dai primi vagiti del suoincarico, il presidente, ha promosso l’abolizione delle pro-vince siciliane, simbolo del cambiamento burocratico, primoin Italia, atto a snellire le amministrazioni e favorire i territo-ri. Città metropolitane, liberi consorzi, titoli immaginari daattribuire a città in dissesto e province povere.Un’operazione di facciata, un restyling nominale da sban-dierare nelle sue patetiche ospitate televisive. La realtà èben diversa, da quando l’abolizione delle province è in atto,l’unica modifica è stata la decadenza dei presidenti dellestesse e la nomina di commissari, uomini di Crocetta, chefanno riferimento a Crocetta. Insomma, non ci vogliamocerto noi che siamo gli ultimi idioti, per rendere chiaro cosastia avvenendo. Crocetta ha trasformato la Regione Sicilianel suo feudo, lui è l’indiscusso Re, controllore massimo ditutte le Sue terre. I commissari ruotano e cambiano ma anominarli è sempre il Re, a questo punto, a cosa è servitofar decadere i presidenti se non a trattenere il potere?Domanda ingenua e sciocchina la nostra, domanda la cuirisposta è presente nelle coscienze di tutti voi. Le provincesarebbero dovute morire il prossimo 31 ottobre ma qualco-sa si è bloccato (tanto che il presidente dell’Ars, GiovanniArdizzone, è pronto ad attuare la riforma Delrio cestinandola formula siciliana), “costringendo” Re Rosario a prorogarei commissari provinciali fino alla fine di marzo 2015. Il regnocontinua e continuerà…

Rosario il Grande

di Francesco Certo

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Prima di “The Last Life” Alla Feltrinelli point è stata proiettata la prima del cortome-traggio “The Last Life” di Maurilio Forestieri e MarzioGolino. In 13 minuti, il protagonista interpretato daGianfranco Quero mostra in un gioco delle parti, quello cheè oggi e quello che è stato.

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mercoledì 15giovedì 16venerdì 17sabato 18

domenica 19lunedì 20

martedì 21

Ottobre 2014

Messina, i numeri dei trasportiSi è svolta la conferenza congiunta degli Assessori allaViabilità Cacciola di Messina e Lubatti di Torino, per ilmiglioramento gestionale e tecnico dell’Azienda Trasporti.Registrati degli incrementi, per il servizio notturno abbiamoavuto 13.042 passeggeri, con 6.322 biglietti.

Stabilizzazione dei precari“Mentre si lavora per attivare le procedure per la stabilizza-zione dei precari alcuni sembra lavorino consapevolmenteo inconsapevolmente per confondere le carte e quindi rin-viare tutto al 2016”, è dura la posizione di CalogeroEmanuele, segretario provinciale della Cisl Fp.

Il Messina torna a vincereSeconda vittoria consecutiva al San Filippo per il Messina,piegata la Vigor Lamezia con un rigore di capitan Corona.Un Messina attento e voglioso nel primo tempo e chiusoma non arroccato nel secondo, trova una vittoria essenzia-le e meritata. Sette i punti maturati in 3 partite.

Un’opportunità per creare lavoroA Messina la vera emergenza si chiama LAVORO. Conquesto slogan si è aperto l’incontro organizzato da reset!.Dalle Aree Z.I.R. e Z.I.S agli Stabilimenti Balneari: un’op-portunità per creare lavoro.

Nuova vita al Gran CamposantoIllustrato il calendario delle commemorazioni: il GranCamposanto ed i Cimiteri suburbani rimarranno aperti davenerdì 31 al 2 novembre, dalle ore 8 alle 17; i Cimiterirurali, giovedì 30 ottobre saranno aperti dalle 8 alle 13 eanticiperanno la chiusura settimanale a mercoledì 29.

Presentata la Notte di OrioneL’iniziativa organizzata per il 31 ottobre partirà alle 17 conuna visita guidata all’acquedotto della fontana di Orione.Alle 20 al Palacultura, dov'è stato installato un planetario,sarà illustrata la costellazione di Orione; alle 22.30 concer-to del maestro Giovanni Renzo.

settegiornisettegiornia cura di Cristina D’Arrigo

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Pericoli sulla strada comunale

Il consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo cisegnala che la via Giudeo e la Contrada San Filippo nelVillaggio San Saba, strade comunali, si presentano in

condizioni igieniche sanitarie precarie. Le suddette strade,infatti, si presentano con numerosi restringimenti a causadi erbacce, rovi, canne, sterpaglie varie e terriccio deposi-tato ai bordi della strada. Problemi di incolumità pubblicapotrebbero essere creati, poi, dalle piante di ficodindia cheessendo alberi di grosso fusto e pesanti potrebbero cade-re sui vetri delle macchine in transito. La folta vegetazione,

inoltre, potrebbe propagare incendi ed i mezzi in transito resterebbero intrappolati senza via difuga, dal momento che le suddette strade sono le uniche che collegano le contrade con la stradastatale 113/dir.e viceversa e, quindi, devono essere obbligatoriamente percorribili. Nella tarda mat-tinata di giorno 10 Ottobre 2014 una macchina in transito si è capovolta nei pressi della Via Giudeopoiché il conducente, sicuramente, non ha visto un muretto, coperto dalla folta vegetazione.Premesso ciò, il consigliere Biancuzzo chiede agli organi competenti di intervenire immediatamen-te per eliminare i pericoli sopra esposti. Nella fattispecie si necessita di un bob cat e di valido per-sonale per rimuovere tutto il materiale e le piante di ficodindia che creano problemi di incolumitàpubblica. Le strade in alcuni punti sono diventate totalmente intransitabili.

VI CIRCOSCRIZIONE

Modifica viabilità

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del consigliereLibero Gioveni, che propone alcuni correttivi che potrebberomigliorare la viabilità nel quadrilatero compreso tra la via

Catania, la via Sardegna, la via Palmare e il vico Baglio: Sono trascorsi più di 4 anni da quando codesto Dipartimento mobilitàurbana aveva predisposto delle modifiche sostanziali alla viabilità inquesta zona nevralgica del centro cittadino, ma ad oggi ancoraTUTTO TACE!Eppure l’importante provvedimento rappresenterebbe una vera svolta in tema di viabilità in un par-ticolare punto della città dove il CAOS regna sovrano soprattutto nelle ore di punta.Infatti, l’auspicato accorgimento viario consentirebbe in via Catania il transito veicolare in direzio-ne sud – nord all’interno della corsia preferenziale, partendo dall’incrocio della stessa via Cataniacon vico Baglio, al fine di canalizzare in maniera più fluida verso la rotatoria di viale Europa tutto iltraffico veicolare della via Palmara, sulla stessa stregua di quanto già attuato anni fa nella viaCesare Battisti per la corsia in direzione nord-sud fra la via S. Cecilia e la rotatoria di viale Europa,poi recentemente allungata fino alla via Tommaso Cannizzaro a seguito dell´istituzione dell´isolapedonale “Cairoli“.

CIRCOSCRIZIONI

CircoscrizioniCircoscrizionia cura di Alessia Vanaria

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Urgenti interventi di potatura in città

Èbello, ma nello stesso tempo inorgogli-sce, vedere che all´arrivo delle navi dacrociera e dei pulman di gite organizzate

numerosi sono i luoghi consigliati per le visite incittà. Una delle tante mete inserite nei program-mi delle guide turistiche è il museo. Gli stessituristi, però, giungendo al terminal del tramAnnunziata per raggiungere l´entrata delmuseo devono percorrere circa 150 m a piedi,perlopiù in strada dove spesso transitano vei-coli a velocità eccessiva rischiando di essereinvestiti, in quanto i rami degli alberi hannoinvaso quasi tutto il marciapiede impedendo ilregolare transito pedonale. Che immaginevogliamo dare della nostra città? Una città noncurata? Una città trasandata? Sporca? I demo-cratici riformisti della V circoscrizione FrancoLaimo vicepresidente ed Orazio Polimeniresponsabile del circolo unitamente ed in siner-gia al vicepresidente vicario del consiglio comu-nale Nino Interdonato, anch´ esso esponente

dr, dopo numerosissime segnalazioni agli ufficicompetenti, senza aver ottenuto alcun risultato,chiedono un intervento urgentissimo per lapotatura dei suddetti rami perché si restituiscadecoro e senso di pulizia all´area davanti almuseo. Interdonato,Laimo e Polimeni denun-ciano, inoltre, una situazione analoga e chiedo-no un intervento urgentissimo per il tratto distrada di circa 150m sul viale della libertà subi-to dopo la villetta Attilio Salvatore e proprio din-nanzi la Parrocchia S.Maria dell´arco(S.Francesco di Paola) dove i rami degli alberianche in quest´ area impediscono il parcheggiodelle autovetture ed ultimamente si assisteanche al proliferare di ladruncoli che di nottenascosti trai rami rubano all´ interno di esse,per non parlare del passaggio pedonale resodifficoltoso come se fosse da esercitazione mili-tare. Pertanto si auspica che in tempi brevi sipossa porre rimedio.

V CIRCOSCRIZIONE

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Domani, alle ore dieci, sisvolgerà l'inaugurazio-ne dell'anno scolasti-

co, al Teatro VittorioEmanuele, ad annunciarlol'Assessore alla pubblicaistruzione Patrizia Panarello,insieme al Sindaco Accorinti.La scuola, ha detto quest'ulti-mo, è una palestra di vita edè quella che ti forma e nonsolo che ti dà informazioni,ma ti educa per divenire l'uo-mo che sarai. Bisogna punta-re sulla scuola per avere unasocietà migliore ed una cre-scita di civiltà. Sappiamo, hacontinuato l’AssessorePanarello, che la scuola e giàiniziata, ma vogliamo ugual-mente decretare simbolica-mente l’inizio. Sarà presenteall’evento FrancuccioGesualdi, allievo di DonMilani e fondatore del“Consumo Critico” in Italia.Parteciperanno anche: ilSindaco Barcellona P.G.,Maria Teresa Collica, e l’as-sessore alla pubblica istruzio-ne di Palermo, Barbara

Evola. L'evento, moderato daGiuseppe Cardullo, si apriràcon un momento musicale acura del maestro GiovanniRenzo ed a seguire vi saran-no i saluti del presidentedell'Ente Teatro, MaurizioPuglisi, che presenterà unarassegna teatrale dedicataesclusivamente alle scuoleed un progetto di Lirica, chevedrà coinvolti in prima per-sona i ragazzi che potrannoparteciparvi come protagoni-sti. Inoltre, vi sarà il DAF,Teatro dell’Esatta Fantasia,che curerà il Festival delTeatro delle scuole, che in unprimo tempo vedrà esibirsi gliistituti comprensivi ,elemen-tari e medie, e successiva-mente gli istituti superiori.Nella stessa giornata, saran-no presentati i programmi delPatto Territoriale 2014/2015denominato “I 100 passidelle scuole”.L'appuntamento si conclude-rà con “Va pensiero” propostodal Coro di voci bianche dellescuole di Catania.

cittàcittà

Inaugurazione dell’anno scolastico a cura di Marilena Faranda Scuola

Oggi proprio dopoche l'assessore allacultura Perna, ha

presentato la moneta dicambio messinese, i con-siglieri di FI, PierluigiParisi e Pippo Trischitta,hanno chiesto le suedimissioni. SecondoParisi, infatti, l'Assessorenon sarebbe in grado disvolgere il suo compito, luistesso avrebbe detto, chevoleva dimettersi allora

che lo facciarealmente. Èvenuto incommissione,c o n t i n u aParisi, orache ha ladelega al turi-

smo, parlandoci di collabo-razione con Taormina e laCalabria, noi volevamosolo parlare di Messina,non ci interessa parlare dicollaborazioni in questafase in cui il settore piùimportante per la città èallo stadio zero.L'Assessore "ghost" comelo chiamo io, continuaTrischitta, come dovrebbesvolgere il suo lavoro senon c'è mai? Inoltre, nonsta facendo niente, ha solofatto una mostra di stampesu Antonello, altro che"notte della cultura", lui lasta svilendo. La notte bian-ca la stiamo organizzandonoi. Ne abbiamo già parla-to con la presidente e ciorganizzeremo, dobbiamo

Forza Italia

È ora che Perna si dimetta

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In questi giorni, si è accesauna polemica sulla pubbli-cità, che giganteggia in

molti punti della nostra città,lesiva della dignità delledonne. L’Assessore questamattina ha dichiarato: oggistesso, sarà approvata inGiunta una delibera, in cui siprevede l’adesione allaCampagna nazionale UdI (unione Donne in Italia), cosìda prevenire perché ancoranon c’è un regolamento, taleclausola si inserirà nelRegolamento per le pubbli-che affissioni, approvato dalConsiglio. Volevo precisare,continua l’AssessorePanarello questo aspetto,anche rispetto, ad una notizia

di stampa secondo cui iConsiglieri del Gruppo mistoLo Presti e Sturniolo aveva-no, già, ieri presentato unaproposta delibera in merito.Gli stessi Consiglieri, infatti,saputo dell’intervento , sirivolgono al Sindaco, indi-cando il suo intervento comemolto scorretto, in quantoloro avevano presentato unaproposta di delibera deglistessi contenuti.

Lavori stradali

Divieto di sosta nella via Sant'Elia

Da oggi, mercoledì 22,sino a venerdì 24, vigeràil divieto di sosta, 0-24,

con zona rimozione coatta, sullato sinistro della carreggiatastradale di via Sant'Elia, neltratto compreso tra il numerocivico 28 e la via Santa MariaAlemanna. I provvedimentisono stati disposti per consen-tire alla Telecom l'esecuzionedei lavori di scavo per la posadi cavi telefonici.

Fiera di Messina

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Festa ella Pizza e della birra Anche sulla solidarietà alle donne è polemica

In occasione della presen-tazione dell’Inaugurazionedell’anno scolastico, l’as-

sessore ha tenuto a smorzarele polemiche che sarebberonate, relativamente ad alcunelibrerie che non restituisconole somme per i buoni libri, inquanto il Comune non li rim-borsa. La verità, ha spiegatola Panarello è che da annisuccedono questi ritardi neipagamenti , in quanto laRegione non eroga lasomma. Voglio precisare chenon ci sono librerie conven-zionate con il comune, perciò,

ognuno può andare dovemeglio crede, ma il consiglie-re Zuccarello si è impegnatoa fare una verifica per le libre-rie. Ci terrei a dire che anch’iosono mamma e ho lo stessoproblema, concludel’Assessore.

Librerie

La Panarello sui mancati rimborsi dei buoni

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Pubblicità

Dal 30 ottobre fino al 9novembre la cittadellaFieristica apre i can-

celli a famiglie, bambini, gio-vani, meno giovani, per sera-te e intere domeniche all'in-segna della musica, delgusto, del divertimento. Il filoconduttore del Pizza's WorldFestiva, saranno infatti laBirra e la Pizza da assapora-re in tanti modi e gusti diver-si, in una cornice fatta dimanifestazioni, serate musi-cali, intrattenimento.

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Messina 16 ottobre 2014Riqualificazione del servizio dell'ATMA Palazzo Zanca, alla presenza della Stampa, vi è stata la conferenza congiuntadegli Assessori alla Viabilità Cacciola di Messina e Lubatti di Torino, per il migliora-mento gestionale e tecnico dell’Azienda Trasporti.

foto Peppe Saya

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ProvinciaProvinciaa cura di Marilena Faranda

Le giornate del 16 e del 20 c.m., sonostate le due tappe del percorso semina-riale, rivolto esclusivamente al personale

interno alla Provincia Regionale di Messina,sulle tematiche legate agli strumenti di pre-venzione del rischio corruttivo con un focusparticolare sullo stato di attuazione degli stru-menti sino ad oggi messi in campo. Fra letematiche trattate: “Piano anticorruzione estato di attuazione nell’Ente” ,“Legalità e siste-mi di controllo negli Enti Locali”, “Obblighi ditrasparenza e profili di trasparenza”, “Il per-corso della trasparenza e il suostato di attua-zione nell’Ente”.Tale percorso seminariale è culminato nelconvegno “Etica e legalità nella PubblicaAmministrazione” - “Prevenire la corruzionenegli Enti Locali: la legge 190/2012 e i piani

triennali di prevenzione della corruzione, statodell’arte e prospettive future” che si è tenutooggi nel Salone degli Specchi di Palazzo deiLeoni ed aperto a tutta la cittadinanza.L’obiettivo di questo grande evento è , secon-do quanto sostenuto dal CommissarioStraordinario della Provincia Regionale diMessina, Filippo Romano, quello di conosce-re e diffondere i contenuti della normativanazionale anticorruzione con l’obiettivo diaffermare il concetto di legalità e trasparenzanell’ambito della pubblica amministrazione.Più specificatamente ,oggi – continuaRomano- si vogliono approfondire le temati-che già affrontate lo scorso anno nell’ottica diuna maggiore comprensione dell’importanzache la legalità e l’etica assumono nell’ambitodella gestione del bene pubblico e dell’orga-

Etica e legalità nella Pubblica mministrazione

Prevenire la corruzionenegli Enti Locali

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nizzazione dei servizi dedicati al cittadino.Un rappresentante dell'Associazione “Libera”,ha detto che si è aperto un nuovo corso dirinascita, politica, corale ed economica. DonCiotti- continua l'esponente di Libera - ci ricor-da che noi viviamo in un Paese pieno diopportunità,tutti questi no che noi diciamo,alla mafia e alla corruzione, ci portano ad unNoi. Maria Angela Caponetti, SegretarioGenerale della Provincia Regionale diMessina, dopo aver ringraziato tutti i parteci-panti, ha ricordato l'importanza della legalitànella Pubblica Amministrazione e, ha sottoli-neato la novità assoluta per la Provincia diMessina, di stipulare un protocollo sulla lega-lità. Momento centrale del meeting è stata larelazione del Consigliere di Stato, FrancescoCaringella, il quale ha posto l’accento sul fattoche la corruzione passa da reato penale adillecito amministrativo, anche se una leggenon può intervenire su un aspetto culturale.Vi deve essere , dunque, da parte del legisla-tore, una ricerca di prevenzione del fenomeno, come è giusto, ma non di repressione terro-ristica, che non porta ad una collaborazione

con lo Stato. E’ seguito l’intervento delSindaco di Messina, Renato Accorinti, che hadichiarato: "L'etica è alla base del nostro per-corso, per questo ho scelto degli Assessori eun Segretario/Direttore Generale, nell'ottica diun cambiamento che rispecchiasse questoprincipio. Molti vengono da me dicendo :"sap-piamo che tu sei uno onesto e non sei qui perrubare" e poi passano oltre, parlando di altro.Io dico, l'onestà non è un elemento da poco,altri sono entrati a Palazzo Zanca, anche, osolo per rubare, ciò non è una cosa da sotto-valutare. Noi vogliamo costruire un percorsocondiviso di comunità, è per questo che oggiabbiamo inaugurato l'inizio dell'anno scolasti-co, avendo come ospite Francesco Gesualdi,allievo di don Milani, proprio per formare legiovani menti, ad un percorso di etica. Sono seguite le esperienze e considerazionisui temi trattati da parte dei SegretariProvinciali e Comunali della Sicilia, responsa-bili della Prevenzione della Corruzione. I lavori sono ripresi con la firma del Protocollodi Legalità con l’Associazione “Libera".

foto Antonio De Felice

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SiciliaSiciliaa cura di Dario Buonfiglio

Azzeramento della giunta ma anche delle cariche istituzionali e di partito nel Pd e forma-zione di un nuovo governo con una impronta più politica per accelerare le riforme fun-zionali anche a salvare la Sicilia dal crac finanziario, aprendo una linea di credito con lo

Stato per recuperare i 2 miliardi di euro che servono per chiudere il bilancio per il 2015. È l’exitstrategy del governatore Rosario Crocetta concordata lunedì sera con i vertici romani del Pd.Domani Crocetta sottoporrà la sua proposta agli alleati in un vertice di coalizione.Intanto Racitiosserva: "Se c'è un fatto nuovo, cioè l'azzeramento si può provare ad aprire una discussione.

Crocetta pensa all’azzerame della giunta regionale e a un

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Altrimenti, come ho sempre detto,non può esserci dialogo". E precisa"Leggo molti articoli nei quali si parladi patti che sarebbero stati chiusi:per quel che ne so, non è stato chiu-so nessun patto. C'è stata la richie-sta da parte del presidente dellaRegione di riaprire un ragionamentosul governo della Sicilia nell'even-tualità di un azzeramento del gover-no regionale. Ho dato la disponibilitàad un confronto, a sederci davveroattorno ad un tavolo un minuto dopoche Crocetta avrà dimostrato con ifatti questa volontà". "Dopo cheCrocetta avrà compiuto questopasso, immagino che ci saranno lecondizioni per parlare di tutto -aggiunge Raciti - Senza questopasso da parte del presidente dellaRegione, non vedrei elementi nuovi,né motivi per cambiare posizioni giàchiare ed esplicite riguardo gli argo-menti in discussione all'Ars, compre-se le mozioni di censura".L'azzeramento della giunta coinvol-gerebbe anche gli assessori dellealtre forze della coalizione di mag-gioranza: l'Udc (Torrisi e Valenti) eArticolo 4 (Reale). Però, se Crocetta ritirasse la delegasolo agli assessori del Pd, disinne-scherebbe la mozione di censuranei confronti di Nelli Scilabra, manon quella nei confronti di LindaVancheri, che proviene dall'espe-rienza confindustriale.

ento n nuovo governo

L'azzeramento della giunta coinvolgerebbe anche gliassessori delle altre forze della coalizione di maggioranza:l'Udc (Torrisi e Valenti) e Articolo 4 (Reale)

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Influenzato da quale maestro che ammiri inparticolare modo?In primis da B. Cassinari, Matisse e Kandiskj.

La ricerca del colore quanto è importante afavore di un effetto generale?La forma e colore prevalgono su ogni cosa, danno

una percezione pittorica di bellezza all’osservato-

re e un interesse nel visionarla, spesso il concet-

to ha bisogno di essere visualizzato, questo è il

mio punto di vista.

Se dovessi narrare la tua vita, partiresti daquella di bancario o da pittore?Partirei dal pittore, la pittura è una costante che

sento dentro di me, comunque ho sempre cerca-

to di conciliare entrambe le cose.

Cosa non hai smesso di rimpiangere i miticianni settanta, quelli dell’arte pop o la musicabeat?La musica beat è stata sempre un elemento posi-

tivo, amo ascoltarla anche quando dipingo, mi

aiuta a concentrarmi.

Conta più per il risultato creativo la conoscen-za o la saggezza mentale?La conoscenza, penso che esista una ricerca

costante e continuativa, la sperimentazione è un

altro mio modo di procedere.

La tua idea di cultura italiana dell’Arte?Ritengo sia ferma agli anni sessanta, con regole

ferree, con doveri, logiche ed incoerenze.

Intervista

Musicalità del colore nei dipinti di Pietro De Salvo

Galleria d’arteGalleria d’artedi Vittoria Arena

Nota biografica di Pietro De Salvo

Profondo conoscitore della tra-dizione pittorica, Pietro DeSalvo, si dedica prevalente-mente al genereEspressionismo Astratto a luipiù congeniale. La sua è unaricerca coloristica tesa a cattu-rare l’impalpabile, la luce e l’at-mosfera. Sulla tela vengonofatte confluire tutte quelle ener-gie e pulsioni che appartengo-no all’artista in quanto soggetto,i colori diventano gli strumentiinsieme al gesto di tale azione.I suoi dipinti ‘ Composizioni flo-reali’, ‘Primavera’ e ‘ Paesaggi’non sono altro che dissoluzionidi contorni e ricerche di effettinaturali, visioni raffinate checolpiscono per le vibrazioni dicolori dal giallo al rosso, dall’az-zurro al viola. Il risultato è unapittura puramente estetica, unasorta di poetica musicale delcolore.

“Chi non ama il colore, non ha anima, il colore è vita”

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La mostra che ha cambiato la tua vita?Nel ’94 la mostra che feci da Intilla mi diede notorietà e molti consensi in ascesa.

Oltre la pittura, con cosa ti consoleresti?Costruttivamente mi consolerei con la scultura e ceramica.

Una cosa bella nell’essere di te?Sono spontaneo ed estroverso.

foto di Antonio De Felice

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Teatro, cinema e letteratura nella riproduzione di un ambiente familiare come il salotto,hanno fatto da cornice alla presentazione del libro “Eduardo e Pirandello. Una questio-ne “familiare” nella drammaturgia italiana” del prof. Dario Tomasello.

“Questo libro – dice Tomasello - nasce in ragione di una lunga riflessione sulla pratica comecampo entro cui il Teatro cerca di conoscersi. Fuori dalla pratica per me non c’è nessuna pos-sibilità di Teatro. Il rapporto tra Eduardo e Pirandello è un rapporto chiave che si innerva di altrequestioni che si riferiscono alle mancate paternità di Eduardo, che sono paternità talvolta pre-sentissime altre volte fatiscenti. Temi come la morte, la follia sono presenti in entrambi. Il timo-re e tremore pirandelliano diventano gli strumenti di lavoro di Eduardo”. è un confronto sulla drammaturgia novecentesca, sul rapporto che si viene a creare tra scenae realtà, sulla facoltà per l’uomo di indossare la maschera facendo emergere quasi un para-dosso come se alla fine l’unica verità sta dentro il teatro e quello che c’è fuori, il mondo circo-stante, è tutta finzione. Quello tra Eduardo e Pirandello è un confronto inevitabile, è un “rap-

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Eduardo e Pirandello a confronto

CulturaCultura

Con la partecipazione di Toni Servillo (nella foto a destra)

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porto originale e fecondo per chi fa teatro, dice Servillo. è un libro ricco di spunti interessantiper chi come me fa il mestiere dell’attore. La parte che lui attribuisce al pensiero di Eduardocome pratica teatrale è un pensiero che nasce dal teatro stesso e si rafforza nel quotidianorecitare. Eduardo è il più grande attore italiano che ha mostrato nella pratica questa refratta-rietà al comico. è quell’attore che comunica sempre la nostalgia del teatro in quanto primaorganizzazione di comunicazione tra uomini in una società civile. Ha messo sempre al centrouna restituzione della dignità umana”. In una gremita Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele alla presenza del presidente dell’en-te Teatro Maurizio Puglisi, del direttore artistico della prosa Ninni Bruschetta, del CommissarioStraordinario della Provincia Filippo Romano, dell’autore Dario Tomasello ha preso parte l’at-tore oscar Toni Servillo impegnato fino a domenica 19 ottobre proprio al Teatro con lo spetta-colo “Toni Servillo legge Napoli”. Toni Servillo nel corso della serata ha ricevuto, come supre-mo interprete delle virtù dell’attore, un Premio da parte del progetto “Mano con mano l’artistae il suo pubblico” che mira ad eliminare le barriere che possono crearsi con il pubblico. A con-ferma che il Teatro è qualcosa che si da a tutti.

Cristina D’Arrigo

foto di Antonio De Felice

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Il presidente dell’Assemblea regionale sici-liana, Giovanni Ardizzone, inaugurerà,domenica 26 a Messina, la mostra “Le

opere del genio militare sui monti Peloritani,tra il XIX e XX secolo, per la tutela e la salva-guardia del territorio dal rischio idrogeologi-co”. L’appuntamento è alle ore 11 al museo diForte Cavalli a Monte Gallo nella zona del-l’area artigianale di Larderia*.La manifestazione, che sancirà anche l’aper-tura della stagione museale 2014/15, è orga-nizzata dall’associazione “Comunità Zancle” -con il patrocinio dell’Ars - in collaborazionecon l’Ispettorato ripartimentale delle Foreste el’Azienda foreste demaniali di Messina, ilComando Regione militare sud di Palermo ela “Brigata Aosta”.Forte Cavalli, originariamente denominato

Batteria Monte Gallo e intitolato successiva-mente al generale piemontese GiovanniCavalli, è una delle 22 batterie facenti partedel sistema difensivo dello Stretto di Messina,realizzato dallo Stato maggiore dell’esercitotra il 1884 e il 1914, con lo scopo di difendereuna parte del territorio meridionale. La fortez-za, capace di resistere al terremoto del 1908e alle due guerre mondiali, una volta dismes-sa dalla Marina militare nel 1954, è stata sot-toposta ad un lungo periodo di abbandono edi degrado. Dopo essere stato dichiarato benestorico-artistico, il Forte è stato recuperato,reso fruibile e restituito alla collettività dall'as-sociazione "Comunità Zancle", che lo ha otte-nuto in concessione demaniale nel 2000. Oggiè sede del museo storico della fortificazionepermanente dello stretto di Messina.

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“Armature d’Artista” è il titolo dellaormai consueta mostra di arte delriciclo ideata e curata dall’ing. Linda

Schipani che annualmente invita gliartisti a trasformare vecchie compo-nenti industriali in opere d'arte : la sfidaoggi è quella di dare nuova luce, quel-la di un' idea, a vecchie e obsolete pla-foniere stradali che illuminavano untempo la nostra città.L’evento fa parte di un più ampio pro-getto di gratificazione dei rifiuti“ArtEcoDesign” che Linda Schipani,ingegnere per l'ambiente e il territorioma anche artista, ha avviato nell’anno2008 con “Bobine d’artista” e da qui hacontinuato, proponendo ogni anno unanuova mostra collettiva legata alla tra-sformazione di uno specifico materialedi scarto, “Sfere d’Artista” nel 2009,“Pedane d’Artista” nel 2010, “Tubi d’ar-tista” nel 2011, “ Cilindri d’Artista” nel2012 ed “Alberi d’Artista” nel 2013. Unprogetto presentato ai più noti eventiscientifici e artistici internazionali, dalleFiere ambientali come Ecomondo aRimini, fino alla Biennale d’arte diVenezia nel 2011 e premiato, tra lemigliori idee imprenditoriali d’Italia, alconcorso “il Talento delle Idee”.Un percorso artistico che ha dato vitaad un’importante collezione d’arte delriciclo, unica nel suo genere, con centi-naia di opere realizzate, da altrettantiartisti, impiegando scarti provenientidal campo dell’industria elettrica .La Collezione, sotto il nome di“EcoLlection”, è ospitata in forma per-manente all’EcoLab di Messina, unospazio espositivo e creativo, realizzatonello stabilimento di costruzioni elettro-meccaniche “Ingg. A. e M. Schipani”.Una realtà importante che porta con sealti valori ambientali, sociali e culturaliperché invita la società contemporanea

a riflettere sui propri scarti e a lavorareper valorizzarli. Con questo intento leopere d’arte del riciclo diventano iconedi una strategia di prevenzione dei rifiu-ti, richieste ed esposte anche pressostrutture esterne pubbliche o private:da settembre e fino alla fine dell'annoparte della “EcoLlection” è in mostra alMuseo del Risorgimento e nellaBiblioteca del Comune di Nizza diSicilia.La collettiva “Armature d’Artista” saràpresentata, come sempre dal criticoGigi Giacobbe, il 28 novembre 2014all’EcoLab di Messina, via CroceRossa n.8, in un suggestivo spaziomagicamente trasformato attraversoun esemplare intervento di riconversio-ne funzionale di un sito industriale. Sono 30 gli artisti invitati a partecipareall'evento che, dopo aver ritiratoall'EcoLab le armature offerte dallaSchipani, stanno lavorando, in modoautonomo e secondo le proprie ten-denze stilistiche, per realizzare opered'arte ed elementi di design. Tra loroinsieme ai nomi dei più noti esponentidell’arte contemporanea di Messina edella sua provincia, alcuni giovaniemergenti. > La mostra quest'anno rientra nel cir-cuito della “settimana europea per lariduzione dei rifiuti”, iniziativa promos-sa dal Ministero dell’Ambiente checoinvolge enti pubblici, imprese e pri-vati per veicolare sul territorio naziona-le azioni volte alla sensibilizzazioneambientale e alla corretta gestione deirifiuti. Così anche da una realtà comeMessina, fanalino di coda della raccol-ta differenziata in Italia, emergonoimportanti esempi di strategie innovati-ve e virtuose mirate alla salvaguardiaambientale e allo sviluppo sostenibile.

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“Si vuole sedere?”, parte da qui da un postolasciato da una ragazza sul tram il viaggiointrospettivo del protagonista del cortome-

traggio “The Last Life”, di Maurilio Forestieri eMarzio Golino. In 13 minuti, il protagonistainterpretato da Gianfranco Quero mostra in ungioco delle parti, quello che è oggi e quelloche è stato. Traspare in un filo sottile il pas-saggio inesorabile del tempo che rievoca il

senso di appartenenza a un passato che nonmuore. C’è un ricorso all’amore forse comeunico sentimento in grado di unire corpo e spi-rito, c’è uno sdoppiamento, un disorientamen-to identitario, c’è un viaggio all’interno del pro-prio sé che porta a pensare “poiché non sap-piamo quando moriremo si è portati a credereche la vita sia come un pozzo inesauribile,dove tutto accade solo un certo numero di

“The Last Life”, ultima vita o vita precedente?

SpettacoloSpettacolo

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volte. Quante volte vi ricorderete di un certopomeriggio della vostra infanzia, un pomerig-gio che è così profondamente parte di voi chesenza, neanche riuscireste a concepire lavostra vita” come il monologo finale de “Il tènel deserto” e come il finale del cortometrag-gio. Un limite imposto dalla vita che talvoltal’uomo difficilmente accetta. Non ci sono tantidialoghi, il parlato è quasi tutto fuori campo elà dove manca la forza della parola irrompe lapotenza della musica composta da SebaSalmeri. Con Quero recitano Silvana Ficarra,Monique Galtieri, Renata Sieni, MaurilioForestieri e Marzio Golino. I due giovani registi hanno già vari lavori allespalle, ma questo è il primo che li vede anche

nelle vesti di produttori con la giovane casa diproduzione Dog’s Movie production. “L’idea ènata da una telefonata - ci dicono i registi -che ha fatto Gianfranco Quero a Mauriliodicendo “sbrigati a fare un altro cortometrag-gio perché a me non rimane molto tempo”. Intre aggettivi il cortometraggio per noi è linea-re, intenso e realistico”. La prima è stata proiettata questo pomeriggioalla Feltrinelli Point, a moderare la serata ilprofessore Dario Tomasello che parla di unlavoro svolto con grande serietà, focalizzandol’attenzione su Quero “tutto il buono del corto-metraggio sta nel suo volto e credo che l’intel-ligenza dei due autori sia stata fondamentalenell’individuare nel suo sguardo il protagoni-sta di questo lavoro. Il cortometraggio ha untitolo ambiguo perché “The Last Life” vuol direin inglese “l’ultima vita” o anche “la vita prece-dente”, c’è un gioco di rispecchiamento, unracconto filosofico di un uomo solo che defla-gra tra il sé del presente desolato e quello delpassato. Un cortocircuito calibrato nella sce-neggiatura che si collega anche al “Il tè neldeserto””.

“L’idea è nata da una telefonata -ci dicono i registi - che ha fattoGianfranco Quero a Mauriliodicendo “sbrigati a fare un altrocortometraggio perché a me nonrimane molto tempo”. In treaggettivi il cortometraggio pernoi è lineare, intenso e realistico”

Girato a Messina da Maurilio Forestieri e Marzio Golino

Cristina D’Arrigo

foto di Antonio De Felice

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Dopo il grande successo di "ToniServillo legge Napoli", primo, emozio-nante appuntamento col cartellone

del Vittorio Emanuele, la prosa, diretta daNinni Bruschetta, continua con la compagniaScimone-Sframeli che presenta per la primavolta nel teatro della loro città, “Giù”, dram-maturgia originale di Scimone, andato inscena dappertutto in Italia e soltanto unavolta in Sicilia lo scorso luglio a Taormina perla rassegna monografica su tutti i lavori dellacompagnia. Un grande e sentito ritorno acasa, per questa compagnia che muove isuoi primi passi a Messina, si forma oltre loStretto, e esporta con orgoglio il suo teatro intutto il mondo, soprattutto in Francia, doveSpiro Scimone e Francesco Sframeli sonomolto amati, insieme agli altri componentidella compagnia, Salvatore Arena e GianlucaCesale. Tra l'altro, uno dei rari casi di compa-gnia teatrale pura che si dedica al cinema, colfilm premiato a Venezia "Due amici", miglioreopera prima.Dal "Cortile" ai "Pali" dei lavori teatrali prece-denti, i personaggi border line della compa-gnia Scimone-Sframeli adesso si ritrovano"Giù", letteralmente sprofondati nel marcioche ci circonda. Un gabinetto gigante a centro

scena, questi uomini che sbucano fuori, e ilPadre (Gianluca Cesale), mentre si rade, dàuna mano come può, per tirarli su, per farlirespirare un po'. Da questo grande cesso,metafora e protagonista, spuntano a giro ilFiglio (Spiro Scimone, autore del testo), DonCarlo il prete "scomodo" (Francesco Sframeli,anche regista) e un Sagrestano (SalvatoreArena), ma Giù continua a esserci la fila, enon si può stare su troppo tempo, bisognainvece lasciare spazio anche agli altri per unmomento d'aria, per parlare, per sbattere in

della compagnia Scimone-Sframeli

"Giù"

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faccia a tutti le colpe di tutti e rom-pere infine un silenzio doloroso.Giù in effetti c'è anche il "poveroCristo di Ugo", lo si sente cantarese la finestra è aperta, canta sottoun ponte e lo fa per i suoi figli, pernon perdere del tutto la dignità.Un messaggio urgente,di denun-cia, violento come solo la sempli-cità sa essere, che pure lasciaridere delle sofferenze sullascena, e a un tratto disarma espezza il fiato.

«Giù è un invito indignato a rompereil silenzio per dare voce agli altri. E’ un urlo contro il marciume dellanostra società che umilia la dignità ela libertà dell’individuo. Giù ci sonotante persone che, per difendere ivalori umani, aspettano il loro turnoper tornare su… per tornare, dinuovo, su».

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La corazzata PotemkinLa corazzata Potemkin

a cura di Francesco Certo

The wolf of Wall Street

Ritorna la coppia d’oro Scorsese – Di Caprio, questa volta teatro della loro folle scena è ilmondo dell’alta finanza americana. Tratto dal romanzo autobiografico di Jordan Belfort,“The wolf of Wall Street” racconta la rapida ascesa e la rapidissima discesa del broker che,in pochissimi anni, passò da ragazzino con tante idee a vero e proprio padrone della finan-za. 1987, un giovan Jordan Belfort entra nel mondo dell’alta finanza, il suo maestro MarkHannah (Matthew McConaughey) è un personaggio pittoresco e grottesco, tipico yuppydegli anni ’80, lo introduce in un mondo sopra le righe e sfrontato. Ben presto questa “scuo-la” finisce, un classico lunedì nero porta a svariati licenziamenti, tra cui, quello di Jordan.Ma il ragazzo ha ben chiara la via da seguire, riparte dalla provincia, dalla piccola finanza,coi trucchi ed i segreti per agire nel grigio, costruisce una squadra di inquietanti impossi-bili broker ed è così che fa nascere il suo impero. Il film è un’esplosione di kitsch e cattivogusto, sempre sopra la soglia della decenza, per questo spettacolare ed unico nel genere.Sul tema in molti si sono concentrati sulle macchinazioni del mondo di Wall Street, Scorsesesceglie un punto di vista differente, sceglie i protagonisti del mondo, i loro vizi e debolez-ze, si concentra sul loro essere lupi nel loro mondo e agnellini nel mondo esterno, nel qualesi esibiscono in impacciate situazioni. Jordan e i suoi sono eccessivi, bruciati dalle droghee vivi solo nelle continue feste e festini, fatte di prostitute e sostanze, ricchi in maniera vol-gare e fuori dalla realtà. Di Caprio è perfetto nell’interpretazione, la sua fisicità è messa inevidenza nello sviluppo del personaggio, il suo viso tradisce sempre lo stato d’animo delprotagonista, speranzoso all’inizio, strafatto e potente, fino alla paura vivida nell’incontrocon l’agente del FBI (Kyle Chandler) che metterà fine al suo impero. Il film è una denunciadel decadente mondo di Wall Street, fatto di sotterfugi e oscure pratiche finanziarie, doveanche il più anonimo degli uomini può trasformarsi in un attimo, con molto ingegno e senzascrupoli, in un vero e proprio sovrano. Il film biografico sceglie, però, un taglio di comme-dia, tantissime le scene impresse nel memoria del cinema puramente comiche, per lo piùfisiche. Su tutte quelle in cui Jordan ed il socio Donnie Azoff (Jonah Hill) in preda ad un tripda acido vanno in semi paralisi fisica, dando vita ad una lotta al rallentatore unica. Semprestrafatto, Di Caprio recita al rallenty una scena tra auto e scale che rimarrà epica per il gran-de controllo fisico dell’attore, che in questo film recita con ogni parte del suo corpo. Il filmè, certamente, ben riuscito e ben girato, tanti carrelli e macchina impazzita, la regia diScorsese torna viva dopo il piatto “Hugo Cabret”. Di Caprio è assoluto, l’accademy non lopremia solo per la grande prova di McConaughey in “Dallas buyers club”. Da sottolinearele prove dello stesso McConaughey nella piccola parte del mentore di Jordan. Sorpresa dellesorprese è Jonah Hill, stralunato fino a sembrare stupido, strafatto e broker spietato, spal-la perfetta per Di Caprio. 5 nomination, film, regista, attore protagonista e non, sceneggia-tura non originale, zero premi in puro stile Di Caprio.solo scrivere del film mette un lungobrivido sulla schiena, infinito e terrorizzante.

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da Beethoven a Kurt Cobainda Beethoven a Kurt Cobain

CURIOSITà

Il Picasso della musica leggera italiana, attraverso anni ecambiamenti sociali, Lorenzo Cherubini, ha saputo riscri-versi ed interpretare periodi e sfumature della società.Nasce dj, poi rapper, ragazzo fortunato che non dimenti-ca la mamma anche quando si diverte, matura, cresce, sitrasforma e trasforma la sua arte. Ascetico e mistico, unpo’ filosofo e un po’ paraculo, Lorenzo rappresenta l’evo-luzione del pensatore contemporaneo, straccia l’etichettadi ragazzino leggero, percorre il suo tempo tra politica,guerra, amore e dolore. Nato sui piatti da dj nelle notti ita-liane, Lorenzo non ha mai tradito se stesso pur maturan-do e migliorando come il buon vino. Anche negli anni delgiovane Jovanotti il messaggio sociale e politico non man-cava, brani come “Penso positivo” o “Barabba” sono lacartolina di come un sorriso stampato non sia sinonimodi musica senza senso, parole pesanti e attacchi allasocietà teleguidata e accusatrice. Come Picasso la sua vitaed il suo umore ha segnato la sua musica costruendo,così, una discografia variegata e colorata. Splendente eoscura, riflessiva, mistica e funky, etnico e maturo mamai pesante e giudicante. Jovanotti rimane Jovanotti, nontradisce il suo sorriso contagioso e la sua parlata strasci-cata, animale da palco, si nutre dell’energia della gente acui ridona la stessa energia moltiplicata. La sua maturitàha stupito qualcuno, ma è solo il processo naturale di unragazzo nato maturo, perché, come già detto, la banalitàche gli si rimprovera nei suoi primi anni e il punto di

vista cieco di chi si ferma allo stile del tempo, Lorenzo era grande sin da piccolo, profondo,emotivo ed empatico. Stare qui ad elencare discografia e canzoni non ci appartiene, rima-niamo emozionali e sfumati, Lorenzo è per noi pura emozione, socialmente arrabbiato edenunciante, innamorato della vita e dissetante come solo un bicchier d’acqua fresca saessere. Non si può nascondere la sua crescita musicale, tecnicamente parlando la matura-zione è evidente, più intonato e conoscitore dello strumento vocale, il suo stile rimane beate rappato, ma mai duro e volgare, riflessivo nei modi e nelle parole, pochi svolazzi e tantasostanza. Questo è per noi Lorenzo Cherubini Jovanotti, un po’ filosofo, un po’ cazzaro,eternamente giovane ma mai immaturo o vuoto, vivo e vitale, mai finto, umorale ed empa-tico attraversa la sua vita con coraggio e ci racconta la sua gioia, il suo dolore e tormentosenza mai smettere di sorridere.

a cura di Francesco Certo

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[...]A te che io

Ti ho visto piangere nella mia mano

Fragile che potevo ucciderti

Stringendoti un po’

E poi ti ho visto

Con la forza di un aeroplano

Prendere in mano la tua vita

E trascinarla in salvo

A te che mi hai insegnato i sogni

E l’arte dell’avventura

A te che credi nel coraggio

E anche nella paura

A te che sei la miglior cosa

Che mi sia successa

A te che cambi tutti i giorni

E resti sempre la stessa[...]

A te

Jova

no

tti

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parole in bluparole in blu

CURIOSITà

Beppe Fenoglio nacque nel 1922 ad Alba e condusse una vitaappartata, lontana dal mondo letterario, dai suoi rituali e dallesue polemiche. Appassionato di letteratura inglese e americana,

fu autore di pregevoli traduzioni, come quella della Ballata del vecchiomarinaio di Coleridge. I suoi due primi libri, i racconti di I ventitré gior-ni della città di Alba, dedicati alla guerra partigiana, ed il breve roman-zo La malora, che ha al centro la miseria e la disperazione dei contadi-ni delle Langhe, uscirono in una collana diretta da Vittorini pressol’editore Einaudi, “I gettoni”, che raccoglieva prove di giovani scrittori,collocati per lo più su una linea neorealistica. Seguì, nel 1959, un breve romanzo, Primaveradi bellezza, incentrato su un giovane ufficiale che dopo lo sbandamento dell’8 settembreraggiunge le formazioni partigiane. Alla Resistenza torna Una questione privata, teso rac-conto della vicenda di un partigiano, Milton, diviso tra l’amore per una ragazza che forsel’ha tradito ed il tentativo di salvare dalla fucilazione un amico prigioniero dei fascisti. Nellostesso volume uscirono anche i racconti di Un giorno di fuoco, ambientati ancora nelmondo contadino delle Langhe. È nel 1968, però, che vide la luce il suo capolavoro, Il par-tigiano Johnny, vasta cronaca della guerra partigiana, dove la Resistenza assurge ad unadimensione epica. Si è discusso a lungo sulla datazione dell’opera in questione, che apparel’esito più alto della narrativa di Fenoglio: taluni critici fanno risalire al 1949 la prima ste-sura e al 1954 la seconda; altri la considerano, invece, un’opera tarda, una prosecuzione diPrimavera di bellezza, collocabile tra il 1956 ed il 1959. La questione non è meramente filo-logica: nel primo caso Il partigiano Johnny sarebbe la matrice di tutta la produzione feno-gliana, nel secondo segnerebbe il culmine della sua maturità artistica. Protagonista dellavicenda è Johnny, giovane studente di estrazione borghese, che dopo aver abbandonato dinascosto la casa e i genitori, vive un’avventura eccezionale, salvaguardata nella sua crudaautonomia dall’assenza di ogni retorica celebrativa o sentimentale. Egli è un borghese e unintellettuale: profondo, quindi, è il suo disagio nel dover vivere accanto ad uomini apparte-nenti a tutt’altra condizione sociale, educazione e cultura, con ben diversi orientamentiideologici. Johnny è completamente estraneo alla mentalità e agli obiettivi politici delcomunismo e continua a ripetersi “Sono nel settore sbagliato della parte giusta”. La sceltadella lotta partigiana è per lui esistenziale e morale, più che politica: è una prova estrema,posta nell’azione e nella lotta contro un “nemico” assoluto, incarnazione del male metafisi-co, è una tormentata ricerca di sé. Dal punto di vista formale lo stile del Partigiano Johnnynon è quello asciutto e scarno proprio di Fenoglio, ma è molto particolare, percorso da con-tinue tensioni espressionistiche, che forzano il livello normale della comunicazione. Questoè dovuto in primo luogo alla costante presenza dell’inglese, ma, poi, anche al lessico inu-suale, ricco di neologismi e di parole piegate a sensi inediti, a cui si aggiunge un fitto giocodi metafore e di paragoni. Beppe Fenoglio morì precocemente nel 1963. Il 10 marzo 2005,all’Università di Torino, gli è stata conferita la “Laurea ad honorem” in lettere, segno dellafortuna in gran parte postuma della sua opera letteraria.

a cura di Alessia Vanaria

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Fen

og

lio

Si sentì investito – nor death itself would have been dive-

stiture – in nome dell'autentico popolo d'Italia, ad oppor-

si in ogni modo al fascismo, a giudicare ed eseguire, a

decidere militarmente e civilmente. Era inebriante tanta

somma di potere, ma infinitamente più inebriante la

coscienza dell'uso legittimo che ne avrebbe fatto

Tu non devi sapere niente, solo che io ti amo. Io invece

debbo sapere, solo se io ho la tua anima. Ti sto pensan-

do, anche ora, anche in queste condizioni sto pensando

a te. Lo sai che se cesso di pensarti, tu muori, istantanea-

mente? Ma non temere, io non cesserò mai di pensarti.

Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due

date che sole contano, e la qualifica di scrittore e parti-

giano.

Alba, 1º marzo 1922Torino, 18 febbraio 1963 Bep

pe

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Quale alimentazione per prevenire ecombattere l’influenza? E’ essenzialesapere cosa mangiare in vista dei

malanni di stagione. Soltanto in questo modoil nostro organismo potrà possedere tuttequelle sostanze nutritive che ci aiutano a con-trastare l’azione del virus influenzale. Si trattadi consumare soprattutto frutta e verdura ric-che di vitamina C e di vitamina A. Arance,cavolfiori, broccoli, papaya, kiwi, peperonipossono rivelarsi efficaci per metterci al riparodai sintomi influenzali. La prevenzionePer prevenire l’influenza è fondamentaleseguire un’alimentazione varia ed equilibrata,ricca di frutta e verdura. Per quanto riguardala frutta, dovremmo fare il pieno di arance,molto ricche di vitamina C. Questa è unacaratteristica di tutti gli agrumi. Anche il limo-ne, con le sue proprietà e i benefici che è ingrado di apportare alla salute, rappresentaun’importante scorta di sostanze che servonoa prevenire l’influenza. Da inserire nella dietaanche la mela, che si può mangiare cotta.Per ciò che concerne le verdure, non dovrem-mo trascurare i cavolfiori, i broccoli e i cavoli.Sarebbe essenziale mangiarli crudi, perché,se cotti troppo a lungo nell’acqua, rischiano diperdere le loro sostanze nutritive che sonovantaggiose per il nostro benessere. Altre ver-dure che sono adatte per la prevenzione del-l’influenza sono le zucche, le carote, i ravanel-li, il radicchio, i porri e il sedano.Contrastare l’influenzaLa frutta e la verdura si rivelano molto impor-tanti anche per contrastare l’influenza, quan-

do già abbiamo manifestato i sintomi piùcaratteristici della malattia. Frutta e verdura,anche in questo caso, possono essere consi-derati cibi sani da inserire nella dieta.Possiamo mettere insieme agrumi, papaya ekiwi, per preparare delle insalate di frutta, chesono ottime anche contro l’influenza intestina-le. In caso di influenza potrebbe essere impor-tante disporre anche di notevoli riserve dizinco, ecco perché non dovrebbero mancaresulla nostra tavola il germe di grano e i semi digirasole. Notevole anche il ruolo svolto dallavitamina D, che rende più veloci i tempi diguarigione. Favoriamo le riserve di questavitamina, concedendoci, di tanto in tanto,anche un uovo al tegamino o un toast con ilsalmone. Importante è anche riscaldare ilnostro organismo con il tè verde, che è riccodi antiossidanti e ci aiuta a recuperare tutte leenergie, di cui abbiamo bisogno.

Mangia sanoMangia sanoa cura di Mimmo Saccà

RERE

Alimentazione per prevenire

e combattere l’influenza

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Mangia sanoMangia sano

La ricetta

RERE

PREPARAZIONE

Iniziate a tagliando la pancetta a striscioli-ne, poi a cubetti, poi mondate la cipolla etagliatela a fette sottili, quindi sbucciate lepatate e riducete anch’esse a fette sottili 2-3 mm. Man a mano che affettate le patate,potete tuffarle in una ciotola con acqua fred-da perché non anneriscano.Versate i cubetti di pancetta in una padellaantiaderente e fateli rosolare a fuoco lento;unite le cipolle e lasciatele appassire afuoco bassissimo, per circa 15-20 minutiassieme alla pancetta.A fine cottura aggiustate a piacere di sale epepe e aromatizzate con qualche ramettotimo, lasciandone da parte 1 per guarnire ilpiatto finale. Mentre il condimento si cuoce,scottate le fettine di patate in acqua bollen-te leggermente salata e dopo 3-4 minutispegnete il fuoco e scolatele, quindi lascia-tele asciugare su un vassoio foderato concarta da cucina o assorbente.Preparate infine la besciamella: scaldate illatte in un pentolino, mentre in un tegamesciogliete il burro a fuoco dolce, poi toglieteil tegame dal fuoco e versate la farina apioggia; mescolate immediatamente conuna frusta a mano perché non si creinogrumi e ponete nuovamente sul fuoco dolceper far tostare la farina. Quindi versate illatte caldo e continuate a mescolare, per faraddensare a fuoco dolce. Una volta prontala besciamella, aromatizzate con una grat-tugiata di noce moscata. Infine grattugiatel’asiago. Prendete una pirofila ovale ecospargete il fondo con 1 o 2 cucchiai dibesciamella. Quindi disponete il primo stra-to di fettine di patate, poi distribuite la pan-cetta e una manciata di asiago grattugiato.Coprite ancora con la besciamella e ripete-te tutti gli strati, terminando con una ricoper-tura di besciamella.Insaporite la superficie con le foglioline ditimo fresco e cuocete il pasticcio i forno sta-tico preriscaldato a 180° per 45 minuti. Unavolta cotto e ben dorato in superficie, sfor-natelo e lasciatelo intiepidire leggermentequindi servitelo.

Pasticcio di patate e pancetta

Ingredienti per una pirofila per 4 persone

• 1 kg di Patate

• 400 gr di Cipolle

• 250 gr di Pancetta affumicata

(o dolce)

• 200 gr di Asiago grattugiato

• 1 pizzico di Sale

• 1 pizzico di Pepe

• 4 rametti di Timo

• 30 gr di Farina

• 30 gr di Burro

• 500 ml di Latte fresco

• Noce moscata q.b.

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Inizia una nuova stagione a Minissale per laScuola Calcio rivolta al sociale, per saper-ne di più, abbiamo parlato coll’ideatore e

direttore tecnico, Fabio Zoccoli. “La mia passione per il calcio nasce tanti annifa – afferma - quando io ho iniziato a giocarea calcio da ragazzino e sono andato aVillafranca nel 1984. Sono diventato“Campione d’Italia” nell’’84, poi sono arrivatoin prima squadra ed ho fatto tanti anni il cal-ciatore a livello dilettantistico.Nel ’95- ’96 ho preso il tesserino come allena-tore di base ed è iniziata la mia carriera comeistruttore di giovani calciatori delle scuole cal-cio e poi via via ho fatto i settori, tutti naziona-li, dell’FC Messina fino a quando il Messinanon è fallito, poi ho stretto una collaborazionecon il Catania Calcio per tre anni. Finita que-sta esperienza sono andato a Villafranca acostituire la prima squadra, la squadra di pro-mozione, poi ai tempi di Manfredi sono torna-to a Messina ed ho vinto il campionato allieviprovinciali, portando la squadra alle regionali.

Poi mi sono fermato un anno per valutaretante cose ed ho deciso di formare unaScuola Calcio rivolta ai ragazzi che hannobisogno di essere tolti dalla strada e fare unpo’ di sport sano. Grazie al Pastore TindaroSmeraldi che mi ha messo a disposizione lastruttura della Chiesa Evangelica Efraim, ènata l’associazione Efraim Messina, unascuola calcio per bambini dai 5 ai 13 anni.Quest’anno ho deciso di implementare anchecon la Struttura “Il Limoneto”, a Gravitelli, perdare una continuità anche ai ragazzi più gran-di che vogliono continuare ad allenarsi.Insieme a me collaborano: Giovanni Busà,Bruno Curatola, Davide Celeste e AndreaGiacobbe, io sono il responsabile di tutto illavoro tecnico. Direttore sportivo e sponsor,Giuseppe Zuccalà di "I like sport". Fotografoufficiale: Peppe Saya.Questa idea mi è nata dalla consapevolezza,che tanti di quei bambini che stanno in strada,vogliono fare sport e purtroppo non riescono afarlo, anche e soprattutto, per motivi economi-

Riprendono le attività della Scuola Calcio sociale

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ci, allora mi è scattata una molla dentro, poiché ioho una buona esperienza a livello calcistico,soprattutto nel settore giovanile.Il prezzo per la scuola è una cifra irrisoria, 15 euroal mese. Di questa somma, una parte va allaChiesa Evangelica ed il restante per tesseramentie assicurazione, guanti, scarpe e materiale sporti-vo. Ci tengo, quindi, a precisare che non c’è nessunfine di lucro, nelle mie tasche non entra niente.Questo progetto mi sta dando tante soddisfazioni,infatti, già abbiamo una quarantina di bambini.Questa mia esperienza è la testimonianza, che ilsociale a Messina deve essere promosso e soste-nuto, perché c’è l’ esigenza dei ragazzi di cresce-re in un ambiente sano .La mia Scuola Calcio è,infatti, di natura ludica, motoria, sportiva e sociale.I ragazzi hanno bisogno di essere seguiti dentrouna “ struttura buona” che li fa allenare, saltare,giocare,dopo quelle 2 o 3 ore di studio che fannoa casa. Vengono qui con l’idea di divertirsi, senzagrilli per la testa e senza l’idea di diventare cam-pioni a tutti i costi, magari qualcuno ci riuscirà, manon è questo l’obiettivo primario.Lunedì, mercoledì, venerdì e sabato nella strut-tura di Minissale dalle 16 alle 19. Martedì dalle15 alle 17, nella struttura del Limoneto.

MarilenaFaranda

foto Peppe Saya

foto Peppe Saya

foto Peppe Saya

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AmarcordTeatro Vittorio Emanuele

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il Cittadinowww.ilcittadinodimessina.it

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Rosario CrocettaPresidente della Regione Sicilia