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Il Piano strutturale: contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi urbanistiche regionali PIANI PIANI STRUTTURALI STRUTTURALI A A CONFRONTO CONFRONTO Roma, Venerdì 23 maggio 2008 Roma, Venerdì 23 maggio 2008

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Il Piano strutturale: contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi urbanistiche regionali

PIANIPIANI STRUTTURALISTRUTTURALI AA CONFRONTOCONFRONTORoma, Venerdì 23 maggio 2008Roma, Venerdì 23 maggio 2008

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PIANI STRUTTURALI A CONFRONTOPIANI STRUTTURALI A CONFRONTO

Roma, Venerdì 23 maggio 2008Roma, Venerdì 23 maggio 2008Centro Congressi CavourCentro Congressi Cavour

Il Piano strutturale:Il Piano strutturale:contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi

urbanistiche regionaliurbanistiche regionali

Antonio CappuccittiAntonio CappuccittiSapienza Università di RomaSapienza Università di Roma

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Il dibattito sulla articolazione del Piano urbanistico comunaleIl dibattito sulla articolazione del Piano urbanistico comunale

In diverse componenti costitutiveIn diverse componenti costitutive

Le diverse “velocità” delle componenti di Piano,Le diverse “velocità” delle componenti di Piano,

in modo congruente con le specificità di tre in modo congruente con le specificità di tre aspetti e momenti di pianificazione differenti e aspetti e momenti di pianificazione differenti e complementari:complementari:

le scelte e le invarianti di lungo periodo, le scelte e le invarianti di lungo periodo,

le scelte e le azioni da programmarsi per una le scelte e le azioni da programmarsi per una attuazione nel periodo medio o breve, attuazione nel periodo medio o breve,

la gestione dell’esistente con regole dotate di la gestione dell’esistente con regole dotate di caratteri di permanenza del tempocaratteri di permanenza del tempo

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I termini fondamentali del dibattito sugli esiti del I termini fondamentali del dibattito sugli esiti del

Piano Regolatore Generale ex L. 1150/1942Piano Regolatore Generale ex L. 1150/1942

EfficaciaEfficacia

FlessibilitàFlessibilità

Equità Equità

Sostenibilità (ambientale e sociale) Sostenibilità (ambientale e sociale)

Nel PRG ex L. 1150/1942 il Piano regolatore assume nel Nel PRG ex L. 1150/1942 il Piano regolatore assume nel contempo caratteri di piano direttore e di piano di intervento: contempo caratteri di piano direttore e di piano di intervento: presenta insieme contenuti strutturali di periodo medio-lungo e presenta insieme contenuti strutturali di periodo medio-lungo e vincoli espropriativi immediatamente cogenti.vincoli espropriativi immediatamente cogenti.

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I momenti rilevanti del dibattito sullaI momenti rilevanti del dibattito sulla

Riarticolazione del Piano urbanistico comunaleRiarticolazione del Piano urbanistico comunale

XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Bologna 1995di Urbanistica, Bologna 1995

Proposte per una nuova legge di principi per il Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006governo del territorio, INU, Roma 2006

XXVI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale XXVI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Ancona 2008, “il nuovo Piano”di Urbanistica, Ancona 2008, “il nuovo Piano”

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I momenti rilevanti del dibattito sullaI momenti rilevanti del dibattito sulla

Riarticolazione del Piano urbanistico comunaleRiarticolazione del Piano urbanistico comunale

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XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Bologna 1995Bologna 1995

Documento preliminare preparatorio del Congresso Documento preliminare preparatorio del Congresso INU del 1995. INU del 1995.

Viene formalizzata la proposta di un Piano Viene formalizzata la proposta di un Piano comunale fondato su due strumenti diversi e comunale fondato su due strumenti diversi e complementari: complementari:

il Piano comunale strutturale il Piano comunale strutturale

il Piano comunale operativo,il Piano comunale operativo,

si accenna anche ad un Regolamento esecutivo si accenna anche ad un Regolamento esecutivo (sostitutivo del vecchio regolamento edilizio) (sostitutivo del vecchio regolamento edilizio)

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XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Bologna 1995Bologna 1995

Il Piano strutturale come un piano “Il Piano strutturale come un piano “a carattere a carattere strutturale e direttore, con il compito di definire lo strutturale e direttore, con il compito di definire lo scenario relativo alle politiche e alle grandi scelte scenario relativo alle politiche e alle grandi scelte previste sul territorio per il medio periodopreviste sul territorio per il medio periodo”, ”, “intorno al decennio”. Le sue previsioni sono “intorno al decennio”. Le sue previsioni sono indicate come indicate come direttamente cogenti ed incidenti direttamente cogenti ed incidenti soltanto per quanto riguarda i vincoli paesistico – soltanto per quanto riguarda i vincoli paesistico – ambientaliambientali, prevedendosi invece che tutte le altre , prevedendosi invece che tutte le altre previsioni di carattere urbanistico e ambientale previsioni di carattere urbanistico e ambientale possano assumere cogenza nel tempo solo per possano assumere cogenza nel tempo solo per tramite di tramite di successivi piani comunali operativisuccessivi piani comunali operativi, , ovvero per effetto dell’approvazione dei progetti ovvero per effetto dell’approvazione dei progetti esecutivi individuati dal piano stesso. esecutivi individuati dal piano stesso.

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XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, XXI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Bologna 1995Bologna 1995

Nell’area urbana: individuazione degli Nell’area urbana: individuazione degli ambiti di ambiti di trasformazione intensivatrasformazione intensiva, rispetto alle circostanti , rispetto alle circostanti aree di trasformazione estensiva, indicando di aree di trasformazione estensiva, indicando di massima per i primi il dimensionamento degli massima per i primi il dimensionamento degli interventi di medio periodo e le funzioni ospitate.interventi di medio periodo e le funzioni ospitate.

COPIANIFICAZIONE

PARTECIPAZIONE, accanto alle ordinarie procedure delle osservazioni e delle controdeduzioni.

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

La proposta per una nuova “Legge di principi per il La proposta per una nuova “Legge di principi per il Governo del territorio”Governo del territorio”

•sussidiarietà, sussidiarietà,

•adeguatezza, adeguatezza,

•autonomia e copianificazione, autonomia e copianificazione,

•equità, equità,

•sostenibilità, sostenibilità,

•partecipazionepartecipazione

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

Piano strutturale comunalePiano strutturale comunale

•Assume validità di lungo periodo, al limite a tempo Assume validità di lungo periodo, al limite a tempo indeterminato;indeterminato;

•Riguarda il quadro delle “invarianti strutturali” di lungo Riguarda il quadro delle “invarianti strutturali” di lungo periodo (sistema delle infrastrutture e ambientale), assumendo periodo (sistema delle infrastrutture e ambientale), assumendo un carattere interpretativo e programmatico generale del un carattere interpretativo e programmatico generale del territorio, definendone uno scenario generale d’assetto;territorio, definendone uno scenario generale d’assetto;

•Non prescrittivo, non vincolistico (se non per i vincoli Non prescrittivo, non vincolistico (se non per i vincoli ricognitivi per i quali va confermata la atemporalità e la non ricognitivi per i quali va confermata la atemporalità e la non indennizzabilità) e non conformativo dei diritti proprietari;indennizzabilità) e non conformativo dei diritti proprietari;

•Recepisce i valori e vincoli ambientali indicati dalla Recepisce i valori e vincoli ambientali indicati dalla pianificazione sopraordinata e ne approfondisce la trattazione pianificazione sopraordinata e ne approfondisce la trattazione alla scala comunale; contiene quindi norme e regole riguardanti alla scala comunale; contiene quindi norme e regole riguardanti il sistema ambientale e il territorio agricolo;il sistema ambientale e il territorio agricolo;

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

Piano strutturale comunalePiano strutturale comunale

•Contiene il quadro conoscitivo necessario per la condivisione Contiene il quadro conoscitivo necessario per la condivisione e la legittimazione dei caratteri, valori e limitazioni d’uso del e la legittimazione dei caratteri, valori e limitazioni d’uso del territorio, e per assumere le scelte di governo di pianificazione;territorio, e per assumere le scelte di governo di pianificazione;

•Fissa esplicitamente indirizzi, obiettivi, prestazioni, parametri Fissa esplicitamente indirizzi, obiettivi, prestazioni, parametri qualitativi e condizioni di comportamento per i successivi Piani qualitativi e condizioni di comportamento per i successivi Piani operativi comunali di breve periodo;operativi comunali di breve periodo;

•Definisce il sistema delle coerenze e delle precondizioni per Definisce il sistema delle coerenze e delle precondizioni per l’attuazione delle trasformazioni del territorio;l’attuazione delle trasformazioni del territorio;

•Definisce indicazioni non prescrittive e di carattere Definisce indicazioni non prescrittive e di carattere programmatico sulle trasformazioni future;programmatico sulle trasformazioni future;

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

Piano operativo comunalePiano operativo comunale

•Assume validità di breve - medio periodo, Assume validità di breve - medio periodo, preferenzialmente 5 anni, mandato dell’Amministrazione preferenzialmente 5 anni, mandato dell’Amministrazione comunale, che corrisponde anche al periodo di validità dei comunale, che corrisponde anche al periodo di validità dei vincoli urbanistici;vincoli urbanistici;

•Interessa parti del territorio cui corrispondono progetti di Interessa parti del territorio cui corrispondono progetti di trasformazione urbanistica programmati nel breve e nel trasformazione urbanistica programmati nel breve e nel medio periodo; medio periodo;

•Seleziona, tra le potenzialità indicate dal Piano strutturale Seleziona, tra le potenzialità indicate dal Piano strutturale comunale, tramite procedure concorsuali e trasparenti fra comunale, tramite procedure concorsuali e trasparenti fra ambiti di pari attendibilità urbanistica, le proposte di ambiti di pari attendibilità urbanistica, le proposte di trasformazione e le iniziative progettuali degli operatori che trasformazione e le iniziative progettuali degli operatori che si impegnano a realizzare in 5 anni i propri diritti edificatori;si impegnano a realizzare in 5 anni i propri diritti edificatori;

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

Piano operativo comunalePiano operativo comunale

•Viene definito, sulle parti di territorio interessate dalle Viene definito, sulle parti di territorio interessate dalle trasformazioni programmate, il regime giuridico degli trasformazioni programmate, il regime giuridico degli immobili, e dettaglia le previsioni di PSC (è prescrittivo e immobili, e dettaglia le previsioni di PSC (è prescrittivo e conformativo dei diritti proprietari);conformativo dei diritti proprietari);

•Pone in relazione gli interventi ai Programmi triennali delle Pone in relazione gli interventi ai Programmi triennali delle OOPP e ai Bilanci comunaliOOPP e ai Bilanci comunali

•E’ basato, in via ordinaria, su modalità attuative E’ basato, in via ordinaria, su modalità attuative perequative, e solo in via eccezionale, su modalità perequative, e solo in via eccezionale, su modalità espropriative; espropriative;

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

Piano operativo comunalePiano operativo comunale

E’ il Piano operativo lo strumento nel quale “mettere a sistema gli E’ il Piano operativo lo strumento nel quale “mettere a sistema gli elementi positivi dell’esperienza condotta con i programmi elementi positivi dell’esperienza condotta con i programmi complessi”, nell’ambito delle procedure concorsuali per la complessi”, nell’ambito delle procedure concorsuali per la formazione del Piano stesso.formazione del Piano stesso.

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

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Proposte per una nuova legge di principi per il governo del Proposte per una nuova legge di principi per il governo del territorio, INU, Roma 2006territorio, INU, Roma 2006

Regolamento urbanistico - edilizioRegolamento urbanistico - edilizio

•E’ lo strumento preposto alla gestione dell’esistente, E’ lo strumento preposto alla gestione dell’esistente, insediamenti storici compresi;insediamenti storici compresi;

•E’ prescrittivo e conformativo (riferendosi a diritti esistenti), ed E’ prescrittivo e conformativo (riferendosi a diritti esistenti), ed ha validità a tempo indefinito.ha validità a tempo indefinito.

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I momenti rilevanti del dibattito sullaI momenti rilevanti del dibattito sulla

Riarticolazione del Piano urbanistico comunaleRiarticolazione del Piano urbanistico comunale

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XXVI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di XXVI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Ancona 2008, “il nuovo Piano”Urbanistica, Ancona 2008, “il nuovo Piano”

Metropolizzazione e dimensione intercomunale del Metropolizzazione e dimensione intercomunale del PianoPiano

Caratteri strutturali e operativi Caratteri strutturali e operativi vsvs tradizionale tradizionale impostazione regolativa ed onnicomprensiva del PRGimpostazione regolativa ed onnicomprensiva del PRG

Il Piano strutturale comunale è chiamato a prefigurare Il Piano strutturale comunale è chiamato a prefigurare una una visionevisione, non essendo noti né gli attori né le , non essendo noti né gli attori né le risorse che potranno realizzarla, e ad assolvere ad risorse che potranno realizzarla, e ad assolvere ad una funzione una funzione statutariastatutaria nei confronti delle nei confronti delle Amministrazioni locali, chiamate a determinare Amministrazioni locali, chiamate a determinare indirizzi e regole per le trasformazioni.indirizzi e regole per le trasformazioni.

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XXVI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di XXVI Congresso nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Ancona 2008, “il nuovo Piano”Urbanistica, Ancona 2008, “il nuovo Piano”

I contenuti da privilegiare nel PSCI contenuti da privilegiare nel PSC

• prefigurare sistemi infrastrutturali tesi a privilegiare il trasporto su ferro prefigurare sistemi infrastrutturali tesi a privilegiare il trasporto su ferro rispetto alle altre modalità;rispetto alle altre modalità;• garantire una tutela e salvaguardia della rete ecologica territoriale a più garantire una tutela e salvaguardia della rete ecologica territoriale a più scale di intervento, fino a quella urbana e di settore urbano, ed una scale di intervento, fino a quella urbana e di settore urbano, ed una valenza primaria e strutturale di detta rete;valenza primaria e strutturale di detta rete;• favorire il più possibile il contenimento del consumo di suolo;favorire il più possibile il contenimento del consumo di suolo;• praticare una politica di riqualificazione della città esistente volta alla praticare una politica di riqualificazione della città esistente volta alla “centralizzazione” e al recupero delle periferie, alla valorizzazione degli “centralizzazione” e al recupero delle periferie, alla valorizzazione degli spazi pubblici come elementi di identità e qualità urbana, alla sostituzione spazi pubblici come elementi di identità e qualità urbana, alla sostituzione dei tessuti più degradati con interventi di limitata densificazione;dei tessuti più degradati con interventi di limitata densificazione;• prefigurare assetti dei sistemi insediativi e relazionali basati su sistemi prefigurare assetti dei sistemi insediativi e relazionali basati su sistemi policentrici, in grado di attivare processi di qualificazione per mezzo di policentrici, in grado di attivare processi di qualificazione per mezzo di una oculata distribuzione di qualità centrali, con centralità accessibili una oculata distribuzione di qualità centrali, con centralità accessibili dalla mobilità di massa, luogo dello spazio collettivo di qualità e delle dalla mobilità di massa, luogo dello spazio collettivo di qualità e delle funzioni di eccellenza.funzioni di eccellenza.• incrementare l’attenzione del Piano verso le problematiche energetiche.incrementare l’attenzione del Piano verso le problematiche energetiche.

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Le “LUR” a partire dal 1999Le “LUR” a partire dal 1999

Regioni che hanno emanato una propria LUR prima Regioni che hanno emanato una propria LUR prima della Riforma del Titolo V della Costituzione:della Riforma del Titolo V della Costituzione:

•BasilicataBasilicata, LR 23/1999 (Piano Strutturale Comunale, Piano , LR 23/1999 (Piano Strutturale Comunale, Piano Operativo, Regolamento Urbanistico);Operativo, Regolamento Urbanistico);

•LazioLazio (LR 38/1999) e (LR 38/1999) e •PugliaPuglia (LR 20/2001), PRG articolato in “disposizioni (LR 20/2001), PRG articolato in “disposizioni strutturali” e “disposizioni programmatiche”;strutturali” e “disposizioni programmatiche”;

•Emilia RomagnaEmilia Romagna, LR 20/2000 (Piano Strutturale Comunale, , LR 20/2000 (Piano Strutturale Comunale, Piano Operativo Comunale, Regolamento Urbanistico Piano Operativo Comunale, Regolamento Urbanistico Edilizio);Edilizio);

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Le “LUR” a partire dal 1999Le “LUR” a partire dal 1999

Regioni che hanno emanato una propria LUR dopo la Regioni che hanno emanato una propria LUR dopo la Riforma del Titolo V della Costituzione:Riforma del Titolo V della Costituzione:

•CalabriaCalabria, LR 19/2002 (Piano Strutturale Comunale, Piano Operativo , LR 19/2002 (Piano Strutturale Comunale, Piano Operativo Temporale, Regolamento Edilizio e urbanistico); LR 14/2006 (Piano Temporale, Regolamento Edilizio e urbanistico); LR 14/2006 (Piano Strutturale in forma Associata – PSA);Strutturale in forma Associata – PSA);

•VenetoVeneto, LR 11/2004 (Piano di Assetto del Territorio – Piano di Assetto , LR 11/2004 (Piano di Assetto del Territorio – Piano di Assetto del Territorio Intercomunale – e PI Piano degli Interventi della durata di del Territorio Intercomunale – e PI Piano degli Interventi della durata di 5 anni);5 anni);

•CampaniaCampania, LR 16/2004, Piano Urbanistico Comunale articolato in , LR 16/2004, Piano Urbanistico Comunale articolato in “disposizioni strutturali” e “disposizioni programmatiche”;“disposizioni strutturali” e “disposizioni programmatiche”;

•ToscanaToscana, LR 1/2005 (Piano Strutturale Comunale, Regolamento , LR 1/2005 (Piano Strutturale Comunale, Regolamento urbanistico);urbanistico);

•LombardiaLombardia, LR 12/2005 (Piano di Governo del Territorio articolato in , LR 12/2005 (Piano di Governo del Territorio articolato in Documento di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle Regole; per i Documento di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle Regole; per i Comuni di piccole dimensioni la LR 4/2008 prevede un Piano di Comuni di piccole dimensioni la LR 4/2008 prevede un Piano di Governo del Territorio semplificato);Governo del Territorio semplificato);

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Le “LUR” a partire dal 1999Le “LUR” a partire dal 1999

Regioni che hanno emanato una propria LUR dopo la Regioni che hanno emanato una propria LUR dopo la Riforma del Titolo V della Costituzione:Riforma del Titolo V della Costituzione:

•UmbriaUmbria, LR 11/2005 (PRG parte strutturale, PRG parte operativa, Piano , LR 11/2005 (PRG parte strutturale, PRG parte operativa, Piano dei Servizi);dei Servizi);

•Provincia autonoma di BolzanoProvincia autonoma di Bolzano, LP 3/2007 (Piano urbanistico comunale / , LP 3/2007 (Piano urbanistico comunale / intercomunale).intercomunale).

•Friuli Venezia GiuliaFriuli Venezia Giulia, LR 5/2007 (Piano Strutturale Comunale, Piano , LR 5/2007 (Piano Strutturale Comunale, Piano Operativo Comunale);Operativo Comunale);

•Provincia autonoma di TrentoProvincia autonoma di Trento, LP 1/2008 (Piano territoriale della , LP 1/2008 (Piano territoriale della Comunità – di scala sovracomunale e di valenza strutturale –, Piano Comunità – di scala sovracomunale e di valenza strutturale –, Piano Regolatore Generale – di competenza comunale e di valenza operativa –).Regolatore Generale – di competenza comunale e di valenza operativa –).

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Il Piano strutturale: contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi urbanistiche regionali

Il Piano strutturale comunale nelle Leggi regionaliIl Piano strutturale comunale nelle Leggi regionali

LR n. 20/2000 dell’Emilia RomagnaLR n. 20/2000 dell’Emilia Romagna

Elementi dello stato di attuazione (per quanto attiene alla forma del Elementi dello stato di attuazione (per quanto attiene alla forma del Piano):Piano):

al novembre 2007, al novembre 2007,

17,6 % dei Comuni con Piano Strutturale Comunale (PSC) approvato, 17,6 % dei Comuni con Piano Strutturale Comunale (PSC) approvato, 12,3% dei Comuni con Regolamento urbanistico Edilizio (RUE) 12,3% dei Comuni con Regolamento urbanistico Edilizio (RUE) approvato, 9,4% dei Comuni con Piano Operativo Comunale (POC) approvato, 9,4% dei Comuni con Piano Operativo Comunale (POC) approvato.approvato.

Dati di “Edilizia e Territorio – Il Sole 24 Ore”, n. 4, 28 gen – 2 feb 2008

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Il Piano strutturale: contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi urbanistiche regionali

LR n. 20/2000 dell’Emilia RomagnaLR n. 20/2000 dell’Emilia Romagna

Piano Strutturale ComunalePiano Strutturale Comunale (art. 28): (art. 28):•delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l’integrità fisica e ambientale e l’identità culturale di questo;l’integrità fisica e ambientale e l’identità culturale di questo;•valuta la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse valuta la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali ed antropiche presenti nel territorio e ne valuta le soglie di naturali ed antropiche presenti nel territorio e ne valuta le soglie di criticità;criticità;•fissa i limiti e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle fissa i limiti e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili;trasformazioni pianificabili;•individua le infrastrutture e le attrezzature di maggiore rilevanza, per individua le infrastrutture e le attrezzature di maggiore rilevanza, per dimensione e funzione;dimensione e funzione;•classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile e rurale;classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile e rurale;•individua gli ambiti del territorio comunale e definisce le caratteristiche individua gli ambiti del territorio comunale e definisce le caratteristiche urbanistiche e funzionali degli stessi, stabilendone gli obiettivi sociali, urbanistiche e funzionali degli stessi, stabilendone gli obiettivi sociali, funzionali, ambientali e morfologici e i relativi requisiti prestazionali;funzionali, ambientali e morfologici e i relativi requisiti prestazionali;•definisce le trasformazioni che possono essere attuate attraverso definisce le trasformazioni che possono essere attuate attraverso intervento diretto, in conformità alla disciplina generale del intervento diretto, in conformità alla disciplina generale del Regolamento Urbanistico Edilizio;Regolamento Urbanistico Edilizio;

Il Piano strutturale comunale nelle Leggi regionaliIl Piano strutturale comunale nelle Leggi regionali

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Il Piano strutturale: contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi urbanistiche regionali

LR n. 20/2000 dell’Emilia RomagnaLR n. 20/2000 dell’Emilia Romagna

Piano Operativo ComunalePiano Operativo Comunale (art. 30): (art. 30):

individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio da realizzare nell’arco organizzazione e di trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni;temporale di cinque anni;

è predisposto in conformità alle previsioni del PSC e non può è predisposto in conformità alle previsioni del PSC e non può modificarne i contenuti;modificarne i contenuti;

nel definire le modalità di attuazione di ciascun nuovo insediamento o nel definire le modalità di attuazione di ciascun nuovo insediamento o intervento di riqualificazione applica criteri di perequazione;intervento di riqualificazione applica criteri di perequazione;

può essere attivato per concorso pubblico;può essere attivato per concorso pubblico;

Il Piano strutturale comunale nelle Leggi regionaliIl Piano strutturale comunale nelle Leggi regionali

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Il Piano strutturale: contenuti e impostazioni di fondo nelle diverse leggi urbanistiche regionali

LR n. 20/2000 dell’Emilia RomagnaLR n. 20/2000 dell’Emilia Romagna

Piano Operativo ComunalePiano Operativo Comunale (art. 30): (art. 30):

per gli ambiti di riqualificazione e per i nuovi insediamenti contiene:per gli ambiti di riqualificazione e per i nuovi insediamenti contiene:

la delimitazione, l’assetto urbanistico, le destinazioni d’uso, gli la delimitazione, l’assetto urbanistico, le destinazioni d’uso, gli indici edilizi;indici edilizi;

le modalità di attuazione degli interventi di trasformazione, le modalità di attuazione degli interventi di trasformazione, nonché nonché di quelli di conservazione;di quelli di conservazione;

i contenuti fisico – morfologici, sociali ed economici e le i contenuti fisico – morfologici, sociali ed economici e le modalità modalità di intervento;di intervento;

l’indicazione delle trasformazioni da assoggettare a specifiche l’indicazione delle trasformazioni da assoggettare a specifiche valutazioni di sostenibilità e fattibilità;valutazioni di sostenibilità e fattibilità;

La definizione delle dotazioni territoriali da realizzare o La definizione delle dotazioni territoriali da realizzare o riqualificare e delle relative aree;riqualificare e delle relative aree;

La localizzazione delle opere e dei servizi pubblici;La localizzazione delle opere e dei servizi pubblici;

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LR n. 20/2000 dell’Emilia RomagnaLR n. 20/2000 dell’Emilia Romagna

Regolamento Urbanistico ed EdilizioRegolamento Urbanistico ed Edilizio (art. 29): (art. 29):

disciplina:disciplina:

•le trasformazioni negli ambiti consolidati e nel territorio rurale;le trasformazioni negli ambiti consolidati e nel territorio rurale;

•gli interventi diffusi sul patrimonio edilizio esistente sia nel centro storico gli interventi diffusi sul patrimonio edilizio esistente sia nel centro storico sia negli ambiti da riqualificare;sia negli ambiti da riqualificare;

•gli interventi negli ambiti specializzati per attività produttive.gli interventi negli ambiti specializzati per attività produttive.

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LR n. 12/2005 della LombardiaLR n. 12/2005 della Lombardia

Piano di Governo del Territorio (PGT), che si articola Piano di Governo del Territorio (PGT), che si articola inin

Documento di Piano, Documento di Piano,

Piano dei Servizi, Piano dei Servizi,

Piano delle RegolePiano delle Regole..

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LR n. 12/2005 della LombardiaLR n. 12/2005 della Lombardia

Documento di piano (art. 8)Documento di piano (art. 8) Ha durata quinquennale ed è sempre modificabile; non contiene previsioni Ha durata quinquennale ed è sempre modificabile; non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli;che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli;

Definisce il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo Definisce il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, nonché il quadro conoscitivo del sviluppo economico e sociale del comune, nonché il quadro conoscitivo del territorio comunale;territorio comunale;

Sulla base dei suddetti quadri, individua gli obiettivi di sviluppo, Sulla base dei suddetti quadri, individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, e gli obiettivi di sviluppo complessivo del PGT: definisce le territoriale, e gli obiettivi di sviluppo complessivo del PGT: definisce le scelte fondamentali dello sviluppo economico e sociale;scelte fondamentali dello sviluppo economico e sociale;

Nella definizione dei suddetti obiettivi tiene conto della definizione e Nella definizione dei suddetti obiettivi tiene conto della definizione e dell’assetto viabilistico e della mobilità, della minimizzazione del consumo dell’assetto viabilistico e della mobilità, della minimizzazione del consumo di suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, di suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche;ambientali ed energetiche;

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LR n. 12/2005 della LombardiaLR n. 12/2005 della Lombardia

Documento di piano (art. 8)Documento di piano (art. 8) Determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la Determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche per la residenza comprese le eventuali politiche per mobilità, le politiche per la residenza comprese le eventuali politiche per l’edilizia residenziale pubblica;l’edilizia residenziale pubblica;

Individua “anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata gli ambiti Individua “anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata gli ambiti di trasformazione, definendone gli indici urbanistico – edilizi in linea di di trasformazione, definendone gli indici urbanistico – edilizi in linea di massima, le vocazioni funzionali e i criteri di negoziazione” (nota: la massima, le vocazioni funzionali e i criteri di negoziazione” (nota: la definizione degli indici di massima è stata introdotta dalla LR 4/2008);definizione degli indici di massima è stata introdotta dalla LR 4/2008);

Definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di Definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione;incentivazione;

Si opera su di esso la Valutazione Ambientale Strategica, come stabilito Si opera su di esso la Valutazione Ambientale Strategica, come stabilito dagli indirizzi emanati nell’aprile 2007.dagli indirizzi emanati nell’aprile 2007.

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LR n. 12/2005 della LombardiaLR n. 12/2005 della Lombardia

Piano dei ServiziPiano dei Servizi Riguarda le dotazioni di aree per attrezzature pubbliche e di Riguarda le dotazioni di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale, le eventuali aree per interesse pubblico e generale, le eventuali aree per l’edilizia residenziale pubblica, ma anche le dotazioni di l’edilizia residenziale pubblica, ma anche le dotazioni di verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato (riguarda connessione tra territorio rurale e quello edificato (riguarda quindi anche la “Rete ecologica”);quindi anche la “Rete ecologica”);

Il Piano dei Servizi può essere redatto congiuntamente tra Il Piano dei Servizi può essere redatto congiuntamente tra più comuni confinanti e condiviso a livello operativo e più comuni confinanti e condiviso a livello operativo e gestionale (comma introdotto dalla LR 4/2008);gestionale (comma introdotto dalla LR 4/2008);

Prescrittivo e vincolante, non soggetto a termini di validitàPrescrittivo e vincolante, non soggetto a termini di validità

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LR n. 12/2005 della LombardiaLR n. 12/2005 della Lombardia

Piano delle RegolePiano delle Regole

E’ riferito in particolare agli ambiti del tessuto urbano E’ riferito in particolare agli ambiti del tessuto urbano consolidato, quali insieme delle parti del territorio su cui è consolidato, quali insieme delle parti del territorio su cui è già avvenuta l’edificazione o la trasformazione dei suoli, già avvenuta l’edificazione o la trasformazione dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento: si configura, quindi, come il Piano per la completamento: si configura, quindi, come il Piano per la città esistente;città esistente;

Valevole a tempo indeterminato, vincolante e conformativo Valevole a tempo indeterminato, vincolante e conformativo del regime dei suoli.del regime dei suoli.

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LR n. 11/2004 del VenetoLR n. 11/2004 del Veneto

Piano regolatore comunale articolato inPiano regolatore comunale articolato in

Disposizioni strutturali, contenute nel Disposizioni strutturali, contenute nel Piano di Assetto del Territorio Piano di Assetto del Territorio (PAT)(PAT)

Disposizioni operative, contenute nel Disposizioni operative, contenute nel Piano degli Interventi (PI)Piano degli Interventi (PI)

Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI), art. 16Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI), art. 16

Dei 581 comuni veneti, ad aprile 2008 sono 182 quelli che Dei 581 comuni veneti, ad aprile 2008 sono 182 quelli che hanno in redazione un PAT o un PATI, tra i quali Verona, hanno in redazione un PAT o un PATI, tra i quali Verona, Vicenza e Padova. Vicenza e Padova.

[Fonte: Direzione Urbanistica Regione Veneto].[Fonte: Direzione Urbanistica Regione Veneto].

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LR n. 11/2004 del VenetoLR n. 11/2004 del Veneto

Piano di Assetto del Territorio (PAT)Piano di Assetto del Territorio (PAT)

E’ redatto sulla base di previsioni relative ad un decennio, e fissa gli obiettivi e le E’ redatto sulla base di previsioni relative ad un decennio, e fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili;condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili;

Individua e pone a sistema i dati e le conoscenze necessari per la formazione del Individua e pone a sistema i dati e le conoscenze necessari per la formazione del Quadro conoscitivo;Quadro conoscitivo;

Individua e disciplina le “invarianti” territoriali di natura geologica, geomorfologica, Individua e disciplina le “invarianti” territoriali di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico – monumentale e architettonica; idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico – monumentale e architettonica; recepisce inoltre i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario;recepisce inoltre i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario;

Individua ambiti territoriali cui attribuire obiettivi di tutela, riqualificazione, Individua ambiti territoriali cui attribuire obiettivi di tutela, riqualificazione, valorizzazione, nonché le aree idonee per interventi diretti al miglioramento della valorizzazione, nonché le aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale; definisce gli ambiti per la formazione dei parchi e delle qualità urbana e territoriale; definisce gli ambiti per la formazione dei parchi e delle riserve naturali di interesse comunale;riserve naturali di interesse comunale;

Detta una specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle zone di tutela e alle Detta una specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle zone di tutela e alle fasce di rispetto e alle zone agricole;fasce di rispetto e alle zone agricole;

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LR n. 11/2004 del VenetoLR n. 11/2004 del Veneto

Piano di Assetto del Territorio (PAT)Piano di Assetto del Territorio (PAT)

Individua le infrastrutture ed attrezzature di maggiore rilevanza, e detta i Individua le infrastrutture ed attrezzature di maggiore rilevanza, e detta i criteri per l’individuazione di ambiti preferenziali di localizzazione delle criteri per l’individuazione di ambiti preferenziali di localizzazione delle grandi strutture di vendita e di altre strutture assimilate;grandi strutture di vendita e di altre strutture assimilate;

Determina, per ambiti territoriali omogenei (ATO), i parametri teorici di Determina, per ambiti territoriali omogenei (ATO), i parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitativi e fisici per lo sviluppo degli dimensionamento, i limiti quantitativi e fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico – insediamenti residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico – ricettivi e i parametri per i cambi di destinazione d’uso, perseguendo ricettivi e i parametri per i cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle funzioni compatibili;l’integrazione delle funzioni compatibili;

Definisce le linee preferenziali di sviluppo insediativo e le aree di Definisce le linee preferenziali di sviluppo insediativo e le aree di riqualificazione e riconversione;riqualificazione e riconversione;

Precisa le modalità di applicazione della perequazione e della Precisa le modalità di applicazione della perequazione e della compensazione, e individua i contesti territoriali destinati alla realizzazione compensazione, e individua i contesti territoriali destinati alla realizzazione di Programmi complessi.di Programmi complessi.

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LR n. 11/2004 del VenetoLR n. 11/2004 del Veneto

Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI)Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI)

è lo strumento di pianificazione finalizzato al coordinamento fra più comuni è lo strumento di pianificazione finalizzato al coordinamento fra più comuni è può disciplinare in tutto o in parte il territorio dei comuni interessati o è può disciplinare in tutto o in parte il territorio dei comuni interessati o affrontare singoli tematismi. Il coordinamento ha per oggetto:affrontare singoli tematismi. Il coordinamento ha per oggetto:

ambiti intercomunali omogenei per caratteristiche insediativo – strutturali, ambiti intercomunali omogenei per caratteristiche insediativo – strutturali, geomorfologiche, storico – culturali, ambientali e paesaggistiche;geomorfologiche, storico – culturali, ambientali e paesaggistiche;

previsioni la cui incidenza territoriale sia da riferire a un ambito più esteso previsioni la cui incidenza territoriale sia da riferire a un ambito più esteso di quello comunale.di quello comunale.

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LR n. 11/2004 del VenetoLR n. 11/2004 del Veneto

Piano degli InterventiPiano degli Interventi

Di durata quinquennale, il PI individua le aree nelle quali realizzare Di durata quinquennale, il PI individua le aree nelle quali realizzare interventi di nuova urbanizzazione o riqualificazione, e il Comune a interventi di nuova urbanizzazione o riqualificazione, e il Comune a tal fine può attivare procedure ad evidenza pubblica, per individuare tal fine può attivare procedure ad evidenza pubblica, per individuare e valutare le proposte di intervento che risultano più idonee a e valutare le proposte di intervento che risultano più idonee a soddisfare gli obiettivi e gli standard di qualità urbana ed ecologico soddisfare gli obiettivi e gli standard di qualità urbana ed ecologico – ambientale definiti dal PAT.– ambientale definiti dal PAT.

Si attua per mezzo di interventi diretti o per mezzo di Piani Urbanistici Attuativi (PUA)

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LR n. 11/2004 del VenetoLR n. 11/2004 del Veneto

Piano degli InterventiPiano degli Interventi

provvede a:provvede a:

suddividere il territorio comunale in zone territoriali omogenee;suddividere il territorio comunale in zone territoriali omogenee;

individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di PUA o di comparti urbanistici e dettare criteri e limiti per la modifica dei di PUA o di comparti urbanistici e dettare criteri e limiti per la modifica dei perimetri da parte del PUA;perimetri da parte del PUA;

individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d’uso, gli indici individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d’uso, gli indici edilizi; definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente e edilizi; definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente e per l’attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione;per l’attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione;

individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e sostenibilità ambientale;valorizzazione e sostenibilità ambientale;

definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico.definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico.

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LR n. 11/2005 dell’UmbriaLR n. 11/2005 dell’Umbria

Piano Regolatore Generale composto da:Piano Regolatore Generale composto da:a) una a) una parte strutturaleparte strutturale che definisce le strategie per il governo dell’intero che definisce le strategie per il governo dell’intero territorio comunale, provvedendo a:territorio comunale, provvedendo a:

1) identificare le componenti strutturali del territorio;1) identificare le componenti strutturali del territorio;2) articolare il territorio comunale in sistemi ed unità di paesaggio;2) articolare il territorio comunale in sistemi ed unità di paesaggio;3) configurare il sistema delle principali attività e funzioni urbane e 3) configurare il sistema delle principali attività e funzioni urbane e

territoriali, anche definendo scenari di sviluppo qualitativo e territoriali, anche definendo scenari di sviluppo qualitativo e quantitativo atti a caratterizzarne la sostenibilità;quantitativo atti a caratterizzarne la sostenibilità;

4) indicare le azioni di conservazione, di valorizzazione e di 4) indicare le azioni di conservazione, di valorizzazione e di trasformazione considerate strategiche ai fini dello sviluppo trasformazione considerate strategiche ai fini dello sviluppo sostenibile;sostenibile;b) una b) una parte operativaparte operativa, che individua e disciplina gli interventi relativi alle , che individua e disciplina gli interventi relativi alle azioni di conservazione, valorizzazione e trasformazione del territorio, azioni di conservazione, valorizzazione e trasformazione del territorio, considerate strategiche nella parte strutturale, nel rispetto degli scenari considerate strategiche nella parte strutturale, nel rispetto degli scenari qualitativi e quantitativi da quest’ultima definiti e con specifica attenzione qualitativi e quantitativi da quest’ultima definiti e con specifica attenzione alle dimensioni sociali, economiche, ambientali e morfologico-funzionali.alle dimensioni sociali, economiche, ambientali e morfologico-funzionali.

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