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1 News Obesità: un’emergenza in crescita Legislazione Gestione delle ricette galeniche Intervista al farmacista Dott. Mario Izzo Natura e benessere Griffonia simplicifolia GALENICO Il preparatore Obesità

Il Preparatore Galenico - Nr. 1 Mag. 2015

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Page 1: Il Preparatore Galenico - Nr. 1 Mag. 2015

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NewsObesità: un’emergenza in crescita

LegislazioneGestione delle ricette galeniche

Intervista al farmacistaDott. Mario Izzo

Natura e benessereGriffonia simplicifolia

GALENICOIl preparatore

Obesità

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IL PREPARATORE GALENICO | N. 1

Editoriale

P arli di obesità e subito ti vengono alla mente le immagini di quei poveretti schiacciati da quintali di carne,

bloccati in casa dal loro stesso peso, e dai movimenti ridotti al minimo. Fenomeni quasi da Guinness dei Primati o, peggio, nuove icone di quei “fenomeni da baraccone” che un tempo attiravano orde di curiosi nei circhi di paese, spinti dal gusto dell’orrifico, dello “strano”. Del mostro.Il mostro oggi ha un nome: Globesity. Un termine coniato dall’Organizzazione mondiale della sanità per definire quella che senza termini definisce un’epidemia mondiale. Sì, epidemia: come se parlassimo del virus HIV, e Ebola. Ma anche una “scappatoia lessicale”, perché qualcuno ha giudicato questo neologismo “violento” seppur realistico, anche se a noi sembra solo una felice intuizione linguistica. Globesity suona bene, non c’è che dire. Ma rende davvero il quadro della situazione? La stessa OMS ci dice che al mondo sono 2,8 milioni di morti a causa di patologie legate all’eccessivo peso corporeo. Una strage. Quasi un bollettino di guerre poi così non troppo lontane. E allora... ci nascondiamo ancora dietro ad una “musicale” Globesity, oppure ci lasciamo dare un pugno nello stomaco da questo dato?È indubbio che il fenomeno obesità sia soprattutto un’emergenza prima medica, poi sociale ed economica. Ma, ci domandiamo, quanto abbiamo indagato sulle cause non organiche, non strettamente mediche? Parlare di società dell’opulenza è riduttivo. Occorre indagare di più sul singolo: su quell’equilibrio mentale che in lui si è rotto, e che gli fa superare ogni pur ragionevole soglia di buon senso. Occorre insomma capire perché questi soggetti sono incapaci di fermarsi in tempo. Ma anche di provare amore per se stessi e per un concetto di dignità personale che sembra essere stato ingoiato assieme a tante calorie.Forse ci fa paura farlo, perché potremmo scoprire quali falle nel sistema spingono a questa fame, che spesso non è solo di cibo ma di attenzioni, solidarietà, calore umano. Ingredienti, questi, che sembrano essere diventati rari nella cucina del mondo d’oggi.

Stefano Nicelli

Il Preparatore Galenico Anno I – N. 1 | Maggio 2015

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Direttore responsabileDr. Stefano Nicelli

Realizzazione e coordinamento editorialeLOGOGEST – Soluzioni di Comunicazione

Via Trapani, 2 - 20822 Seveso (MB)Tel. 347.6692528

Coordinamento e supervisione scientificaDott. Alessandro Basile

ImpaginazioneLaura De Gennaro

IllustrazioniMarco Bernard

Foto e immaginiPer questo numero “1” le foto sono state in parte realizzate in proprio e in parte tratte da Internet.

Per queste ultime la redazione resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti delle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta

autorizzazione. In caso di cortese segnalazione, si provvederà tempestivamente a porre rimedio

a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi. In caso di conclamata violazione dei diritti, si provvederà

alla pronta rimozione di suddette immagini.

Hanno collaborato a questo numero:Dott. Alessandro Basile; Dott. Mario Izzo;

Prof. Walter Polverino; Dott. Giuseppe Bianco; Dott. Stefano Anzilotti Gambarini

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SOMMARIO | N. 1

SommarioIl Preparatore Galenico Anno I – N. 1 | Maggio 2015

News del meseNotizie in primo piano04Formula del mese:Le preparazioni per l’obesità07

Intervista al farmacista preparatore:Dott. Mario Izzo (Unione galenisti italiani)11

Legislazione:Norme per la registrazione delle ricette galeniche

15Natura e benessere:Griffonia: elisir del buon umore19

Intervista al medico prescrittore:Prof. Walter Polverino23Sondaggio del mese:Per perdere peso meglio una scelta naturale o il farmaco?

27Angolo tecnico:Capacità massima delle pilloliere28

Eventi e corsi31Card Newphargam32

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Chissà perché nell’immaginario colletti-vo una persona grassa (termine forse più crudo ma certo più comune di un edulco-rato “in sovrappeso”) è spesso associata a concetti quali simpatia, buon umore. Persino gioia di vivere. Facciamoci caso: nei cartoon i personag-gi più “in carne” sono sempre i più buo-ni, finanche tontoloni, mentre quelli più perfidi hanno sempre silhouette da far invidia ad una modella. E ancora oggi, in certe famiglie, il concetto di “sano” va di pari passo con l’ago della bilancia che sale, mentre un “non sano” è colui che è magro, giudicato perfino deperito ed emaciato. Non occorrono i moniti e i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità per capire quanto di falso ci sia in tutto questo. “Ciccio non è affatto bel-lo”, verrebbe da dire. E i due milioni e ottocentomila morti ogni anno nel mon-do per cause riconducibili a una cattiva gestione del peso corporeo, dovrebbero essere sufficienti a dare un allarme. Sem-pre che questa società dell’opulenza, del troppo, sia capace di ascoltarlo.

Alcuni dati statisticiBasta d’altra parte guardare i dati. Secon-do il rapporto Osservasalute 2013, che

fa riferimento ai risultati dell’Indagine Multiscopo dell’Istat, in Italia nel 2012, più di un terzo della popolazione adulta (35,6%) era in sovrappeso, mentre una persona su dieci era obesa (10,4%).Esistono poi differenze sul territorio. Or-mai da anni le regioni meridionali han-

no il non piacevole primato delle persone obese (Puglia 12,9% e Molise 13,5%) e di quelle in sovrappeso (Basilicata 39,9% e Campania 41,1%) rispetto a quelle settentrionali, dove spiccano la Liguria e la Provincia autonoma di Bolzano: nella prima troviamo il 6,9%

NEWS | NOTIZIE IN PRIMO PIANO

Obesità: un’emergenza

in crescita

In Europa circa il 7% della spesa sanitaria globale è impiegata

nella cura di patologie connesse

al sovrappeso e nel mondo i morti

sono ogni anno 2,8 milioni

Detto anche Body Mass Index, è l’indice più usato per definire le condizioni di so-vrappeso od obesità, anche se da solo non offre informazioni ad esempio sulla di-stribuzione del grasso nell’organismo e non distingue tra massa grassa e magra. L’indice di massa corporea (Imc) è quel valore numerico che si ottiene dividendo il peso del soggetto espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri.

Secondo questa formula, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) con-sidera:

Sottopeso: un soggetto con valore inferiore a 18,5 Normopeso: un soggetto con valore compreso tra 18,5 e 24,9 Sovrappeso: un soggetto con valore compreso tra 25 e 29,9Obeso: un soggetto con valore oltre 30

Esistono naturalmente delle differenze legate al sesso: a parità di Imc: le donne tendono ad avere più grasso corporeo rispetto agli uomini, così come gli anziani rispetto ai giovani. Inoltre, chi ha un fisico sportivo potrà pesare di più proprio grazie alla massa muscolare molto sviluppata, ma non rientrare per questo nella categoria sovrappeso o obesità.

Cos’è l’indice di massa corporea

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A fronte di dati sull’obesità della popolazione in costante cre-scita e, per questo, sempre più allarmanti, l’Unione europea ha deciso di scendere in campo. Lo ha fatto con l’Action Plan on Childhood Obesity 2014-20203, un piano d’azio-ne pubblicato nel febbraio 2014 e promosso da tutti i Paesi dell’Ue, tra cui l’Italia, che in questo modo hanno voluto ri-spondere all’esigenza di contribuire ad arrestare l’aumento di sovrappeso e obesità nei bambini e ragazzi (da 0 a18 anni) entro il 2020.

Il Piano fornisce una base su cui lavorare per implementare le politiche nazionali di contrasto all’obesità basate su otto aree prioritarie di intervento:� sostenere un sano inizio della vita;� promuovere ambienti sani (in particolare nelle scuole e gli asili);� rendere l’opzione sana la scelta più semplice;� limitare la commercializzazione e la pubblicità rivolta ai bambini;

� informare e responsabilizzare le famiglie;� incoraggiare l’attività fisica;� monitorare e valutare il fenomeno;� potenziare la ricerca.

L’Action Plan individua poi tre principali tipologie di stakehol-der che giocheranno un ruolo importante nel raggiungere gli obiettivi: � i 28 Stati membri dell’Ue, la Commissione europea, le organizzazioni internazionali, quali l’Oms e la socie- tà civile;� le organizzazioni non governative (Ong);� l’industria e gli istituti di ricerca.

3 Il documento è disponibile integralmente in lingua inglese

e in formato pdf, da questo link: http://ec.europa.eu/

health/nutrition_physical_activity/docs/childhoodobesity_

actionplan_2014_2020_en.pdf

di persone obese e il 32,3% di persone in sovrappeso; nella seconda rispetti-vamente il 7,5% e il 32,5%.La percentuale di popolazione in ec-cesso ponderale cresce con l’aumentare dell’età. Passando dalla fascia d’età 18-24 anni a quella 65-74 anni, il sovrap-

peso dal 15,8% della popolazione passa al 45,8%; l’obesità dal 2,8% al 15,9%. Nelle età più avanzate questi valori diminuiscono lievemente (sovrappeso 42,5% ed obesità 13,2% nelle persone over 75) rispetto alla fascia di età prece-dente. Inoltre, la condizione di eccesso

ponderale è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44,2% gli uomini; 27,6% le donne; obesità: 11,3% gli uomini; 9,5% le donne)1.

Si parte dai più piccoliCome spesso accade, prevenire è me-glio che curare. Ecco perché sui più piccoli si sono concentrati gli sforzi maggiori. Nel 2007 il Centro nazio-nale di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute ha promosso e finanziato il si-stema di sorveglianza Okkio alla Sa-lute che fornisce dati misurati dello stato ponderale dei bambini delle terze primarie (8-9 anni), degli stili nutrizio-nali, dell’abitudine all’esercizio fisico, nonché delle iniziative scolastiche fa-vorenti la promozione del movimento e della corretta alimentazione. Avviato nel 2008, il programma ha alle spal-le quattro raccolte dati (2008-2009; 2010; 2012; 2014). Gli ultimi, presen-tati il 21 gennaio 2015 “confermano un leggero calo dei livelli di sovrappe-so e obesità infantile. Infatti, dal 2008

NOTIZIE IN PRIMO PIANO | NEWS

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Per le persone sotto i 19 anni sono utilizzati per la classificazione dello stato pon-derale le curve di crescita dell’Oms e i valori soglia raccomandati dall’International Obesity Task Force (Iotf) che tengono conto dell’età e del sesso.

Cos’è l’indice di massa corporea

L’Europa scende in campo

1 Dati tratti da: http://www.epicentro.iss.it/problemi/obesita/EpidItalia.asp

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a oggi sono diminuiti i bambini di 8-9 anni in sovrappeso o obesi. Permango-no, tuttavia, elevati i livelli di eccesso ponderale, che pongono l’Italia ai pri-mi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile”.

Il fattore psicologicoScarso moto e abitudini alimentari sbagliate sono certamente alla base di questa mina vagante che trova le sue radici nella prima infanzia: un bambi-no in sovrappeso, si sa, sarà con molta probabilità un adulto a rischio obesità. Tuttavia non è da sottovalutare anche l’aspetto psicologico.

In questo senso è significativo un nuo-vo studio condotto presso l’Università di Houston e il Texas Obesity Rese-arch Center su oltre 4.700 adolescenti nati tra il 1975 e il 1990, secondo cui

esiste una relazione tra l’insorgenza dell’obesità nei ragazzi fino ai 18 anni e l’esposizione a lungo termine a tre tipi specifici di stress familiare: divi-sione della famiglia, crisi finanziaria e cattiva salute della madre.“Vivere lo stress della famiglia più vol-te durante l’infanzia (in particolare la divisione familiare e lo stress finanzia-rio) - spiega la professoressa Daphne Hernandez - induce a sovrappeso e obesità negli adolescenti. È interes-sante notare che nei maschi solo uno dei tre stress cronici (la cattiva salute materna) viene correlato all’obesità. Nel complesso, i risultati suggeriscono

quindi che gli ado-lescenti maschi e femmine rispondo-no in modo diverso allo stress”.Secondo la Herna-dez i programmi di educazione ali-mentare e di avvia-mento allo sport a scuola non basta-no. “Occorre adot-tare un approccio più ampio alla lotta contro l’obesità, aiutando le fami-

glie che vivono questo tipo di stress at-traverso l’accesso ai programmi di sa-lute mentale, di assistenza finanziaria

o consulenza familiare. Lo sviluppo di tali strategie familiari durante l’infan-zia può aiutare i bambini a mantenere il peso sano in età adulta”2.

Cosa si può fareIl problema dell’obesità infantile – perché da qui si parte necessariamente – deve per forza di cose essere tratta-to in maniera sistematica. Anche se si tratta di una lotta tra Davide e Golia: da una parte abbiamo infatti una pres-sione fortissima delle aziende verso il consumo di bevande zuccherine, e junk food (cibo spazzatura), a cui si aggiunge il fatto che spesso i bambi-ni vengono parcheggiati davanti alla Tv e si dedica loro pochissimo tempo; dall’altra ci sono gli stessi stili di vita degli adulti che il più delle volte non aiutano. Ozio, stress e mancanza di tempo, creano le basi per un rapporto scorretto (se non proprio limitato) con lo sport, ma anche solo stili di vita più movimentati e all’aria aperta. A questo bisogna aggiungere anche fattori culturali duri a morire (ciccio è bello ed è sinonimo di salute), deri-vanti da un’epoca di stenti che since-ramente non ha più ragion d’essere, nonostante l’attuale crisi economica. E psicologici: il cibo come bene rifugio non è solo prerogativa degli adulti, ma anche dei nostri figli, ai quali spesso non riusciamo neanche a chiedere: “Come stai?”, avendo il buon senso di ascoltarne la risposta.2 Fonte: Science Daily

NEWS | NOTIZIE IN PRIMO PIANO

Secondo il Global Status Report on Non-Com-municable Diseases 2010 stilato dall’Organizza-zione mondiale della sanità, ogni anno nell’Unione europea si verificano 2,8 milioni casi di decesso per cause associate al sovrappeso e l’obesità.

Questi sono infatti due seri fattori di rischio che, secondo quanto riportato dall’European food in-formation council4 possono portare a:�diabete di tipo 2;�malattie cardiovascolari e ipertensione;�malattie respiratorie (sindrome da “apnea nel

sonno”);�alcune forme di cancro;�osteoartrite;

�problemi psicologici;�alterazione della qualità della vita.

“Il grado di rischio”, spiega ancora il documento europeo, “è influenzato, per esempio, dalla quan-tità relativa di peso in eccesso, dalla localizzazio-ne del grasso corporeo, dall’importanza dell’au-mento di peso nell’età adulta e dalla quantità di attività fisica. La maggior parte di questi problemi può essere migliorata con un calo di peso relati-vamente modesto (10-15%) soprattutto se abbi-nato ad un incremento dell’esercizio fisico”.

4 Cfr. http://www.eufic.org/article/it/expid/basics-obesita-

sovrappeso/

I rischi che si corrono

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Inutile farsi illusioni. Come dichiara Fran-co Cavagnini, professore di endocrinologia dell’Istituto Auxologico di Milano, “non esiste

un medicinale indicato per dimagrire. La ricerca farmacologica non è stata ancora in grado di met-tere a punto un composto efficace e sicuro. Chi ci ha provato si è dovuto arrendere di fronte agli ef-fetti avversi del medicinale”.1 Ne sanno qualcosa i medici che fino a pochi anni fa prescrivevano ancora farmaci anessorizzanti conte-nenti Fendimetrazina, Amfepramone (dietilpromio-ne), Fentermina e Mazindolo, sostanze vietate da un apposito Decreto del ministero della Sanità2.Tuttavia un aiuto (non un miracolo) può venire da apposite preparazioni galeniche base di piante che, in base alla loro attività (non quindi su base bota-nica, semmai pratico) possono essere suddivise in quattro gruppi: diuretiche; stimolanti; sazianti; metaboliche. Vediamole dunque in sintesi.

Piante diureticheL’estratto fitoterapico ottenuto dal gambo di Ananas è ricco di fibre solubili e insolubili e si riscontra che abbia un potere diuretico. Questa sostanza viene di norma assunta con un dosaggio di 3-4 gr. di polvere al giorno, con abbondante acqua. Dall’ananas si estrae anche la Bromelina, un proteolico in grado di idrolizzare diversi sub-

LE PREPARAZIONI PER L’OBESITÀ | FORMULA DEL MESE

Trattamenti galenici per quella che l’Oms ha definito un’epidemia

Le preparazioni per l’obesità

1 Cfr. L’Espresso, 3.6.20112 Cfr. Decreto 2 agosto 2011 “Aggiornamento e completa-mento delle tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, di cui al decreto del Presiden-te della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e successive modificazioni ed integrazioni. Ricollocazione in tabella I delle sostanze Amfepramone (dietilpropione), Fendime-trazina, Fentermina e Mazindolo (Gazzetta Ufficiale n. 180 del 4 agosto 2011)”.

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FORMULA DEL MESE | LE PREPARAZIONI PER L’OBESITÀ

Nei casi più gravi di obesità, l’interven-to a pratiche chirurgiche diventa inso-stituibile. Tuttavia, negli anni, questa pratica è diventata sempre meno inva-siva. Da qualche anno, ad esempio, è stato adottato anche in Italia un nuovo trattamento che si effettua per via en-doscopica e senza ricorrere a incisioni chirurgiche: il TOGa (Trans-Oral Ga-stroplasty)Ecco come ne parlava Il Sole 24Ore Salute del luglio 2009: “Ideata in Cali-fornia e già sperimentata a Bruxelles e Città del Messico, la nuova tecnica chirurgica viene utilizzata in fase speri-mentale anche in Italia al Policlinico Ge-melli di Roma, “dove sono stati trattati i primi 39 pazienti con buoni risultati”, assicura l’equipe di esperti guidata da Guido Costamagna, direttore dell’U-nità operativa di endoscopia digestiva chirurgica dell’ospedale romano. “Il si-stema ‘TOGa’, spiega Pietro Familia-ri, medico del centro di endoscopia, si effettua con due suturatrici meccaniche che consentono di cucire e restringere parzialmente il volume dello stomaco, creando al suo interno una piccola ta-sca in cui il cibo si deposita. I pazienti avvertiranno così una sensazione di sazietà, anche dopo l`assunzione di piccole porzioni di cibo. L’intervento è poco invasivo e viene eseguito intera-mente sotto controllo endoscopico, per via trans-orale, cioè senza la necessità di alcuna incisione sull’addome. L’ope-razione dura dai 35 ai 50 minuti, richie-de pochi giorni di ricovero e non preclu-de la possibilità di sottoporsi, in futuro, ad altri eventuali interventi chirurgici”.

Buono il livello di tollerabilità del pa-ziente: “Finora non abbiamo riscontrato complicanze post-operatorie gravi”, ag-giunge Familiari. “Questa è un’ulteriore novità rispetto agli altri trattamenti ba-riatrici che possono essere associati a una vasta gamma di complicanze, tra cui infezioni delle ferite chirurgiche, er-nie addominali, emorragia, occlusione intestinale, nausea persistente, anemia cronica, carenze di minerali”.

Per quanto riguarda chi può sottoporsi al trattamento “TOGa”, tutto dipende dall’Indice di Massa Corporea (Imc o Bmi, dall’inglese Body Mass Index), che mette in rapporto il peso corporeo con l’altezza e stabilisce se si è sotto-peso, normali o sovrappeso.“In questa fase di studio curiamo pazienti dai 18 ai 60 anni con un indice di massa corporea maggiore di 40 Kg/ m2 e infe-riore a 55 Kg/ m2”, continua Familiari.

“In presenza di patologie associate all’obesità come ipertensione, dia-bete o problemi respiratori, possono essere trattati anche pazienti con un indice di massa corporea inferiore, fino a 35 Kg/ m2”.L`intervento è invece off-limits “per chi è affetto da ernia iatale superiore a 2 cm o è stato sottoposto ad altri inter-venti chirurgici allo stomaco”. I risultati riscontrati sono, finora, incoraggianti:

“A sei mesi dal trattamento abbiamo registrato una riduzione dell’eccesso di peso corporeo pari al 30-35%. Dopo un anno si arriva ad oltre il 40%”. Ma attenzione, avverte l’esperto: “Chi decide di sottoporsi a questa terapia deve anche accettare l’imprescindibile condizione di un cambiamento radi-cale dello stile di vita. Quindi è obbli-gatorio seguire una dieta e praticare attività sportiva”.

Quando occorre la chirurgia

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LE PREPARAZIONI PER L’OBESITÀ | FORMULA DEL MESE

strati proteinacei, oltre ad avere un significativo effetto antinfiammatorio. L’estratto di Bromeli-na viene di norma assunto nella dose di 80 mg, 3 volte al giorno.

La Cicoria (Cichorium intybus) è invece un ot-timo “depuratore”. L’inulina in essa contenuta è difatti l’unica fibra alimentare che riesce a ri-pristinare la flora batterica intestinale, favoren-do la crescita di bifidobatteri e inibendo quella di batteri patogeni come salmonelle e clostridi.La Cicoria è di norma assunta in tre formula-zioni diverse. Tisana: se ne fa bollire un cuc-chiaio in circa 200 ml d’acqua per 15 minuti; la tisana così ottenuta va bevuta circa mezz’ora prima dei pasti principali. Estratto secco stan-dardizzato in Inulina: se ne assumono 2-4 gr. a dose. Tintura madre: preparata con la parte sot-terranea, e fresca, della pianta, se ne assumono 3 gocce al giorno.

Piante stimolantiLa Forskolina è il principio attivo del Celeus Forskohlii, una pianta perenne di origine asiatica. La Forskolina riesce ad attivare l’adenilciclasi, un enzima che determina la conversione dell’ATP in AMP-ciclico, provocando l’attivazione delle fo-sforilasi e, di conseguenza, un aumento della gli-cogenolisi. L’adenilciclasi delle cellule adipose è stimolata da adrenalina, noradrenalina, glucagone e ACTH; ciò favorisce la lipolisi.Di norma viene assunta in forma di capsula da 200 mg al giorno, in quanto l’estratto secco (titolato al 10%) è tollerato in media tra i 100 e i 600 mg giornalieri.

La Cola Nitida (Noce di Cola) ha effetti tonici e stimolanti per persone sottoposte a intensi sforzi fisici e convalescenti. Nella Cola Noce è contenu-to l’alcaloide caffeina in misura del 2-3,5% (un quantitativo leggermente superiore rispetto ai semi di caffè), insieme ad un’altra sostanza stimolante, chiamata teobromina (0,2 - 1% ca.). Di norma si assumono due capsule al giorno con-tenenti 120 mg di estratto secco. Se invece si usa l’estratto fluido, la dose è di 50 gocce, due volte al giorno. Per la polvere, infine, sono sufficienti dai 2 ai 6 gr. al giorno.

Piante sazianti La Gomma Guar (Cyamopsis tetragonoloba), grazie ad un effetto meccanico, si rigonfia nello stomaco in presenza di acqua, dando un senso di sazietà. Gli studi hanno verificato che, nelle don-ne, l’assunzione Gomma Guar conduce ad una perdita permanente di peso senza influenzare però i lipidi sierici nell’ipercolesterolemia. Risultati si-

mili sono stati notati in pazienti maschi e anziani. Tuttavia si sono osservati risultati positivi usando per lungo tempo la Gomma Guar come integratore alimentare per il controllo dell’ipercolesterolemia nei diabetici. È stato osservato infine un abbassa-mento della pressione sanguigna negli uomini in sovrappeso con leggera ipertensione.

In questo spazio sono da citare anche gli algi-nati, un polimero ricavato dalla parete cellulare di svariate alghe, tra cui spiccano per notorie-tà la Laminaria (Laminaria spp.) ed il Fucus (Fucus vesiculosus e Fucus serratus). Vengono impiegati come base per alimenti ipocalorici, data questa loro capacità di assorbire acqua e formare gel viscosi, piuttosto sazianti ma poveri di calorie. Di fatto, gli alginati sono assimila-

L’obesità non è solo un problema del singolo (per ciò che riguarda la salute) e della collettività (per i costi a carico del Servizio sanitario nazionale). Lo è anche per l’ambiente. Uno studio condotto da Phil Edwards e Ian Roberts, due epidemiologi della London School of Hygiene & Tropical Medicine, pubblicato sull’International Journal of Epidemiology rivela infatti che “la popolazione in sovrappeso richiede il 19% in più di energia dagli alimenti rispetto a quella ‘normale’. In termini di produzione di gas serra, ciò si traduce in un aumento delle emissioni pari a 270 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti”3. Le persone in sovrappeso e obese tendono poi a usare di più l’au-tomobile. “I due epidemiologi hanno stimato in circa 170 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2 il surplus di emissioni dovuto alla mag-giore richiesta di carburante della popolazione in ‘sovrappeso’. Risul-tato? Il gruppo ‘sovrappeso’ immette in atmosfera, ogni anno, tra 400 milioni e un miliardo di tonnellate di gas serra in più (per avere un’idea dell’ordine di grandezza di cui si sta parlando, un paese come l’Italia produce ogni anno circa 500 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti)”.

3Cfr. Corriere della Sera.it, 7.2.2010

L’obesità? Fa male e... inquina

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FORMULA DEL MESE | LE PREPARAZIONI PER L’OBESITÀ

bili a fibre solubili, e come tali possono esse-re utilizzati come lassativi meccanici di massa (il rigonfiamento del materiale fecale stimola la peristalsi); in entrambi i casi devono essere necessariamente accompagnati da abbondanti quantità d’acqua.

Piante metabolicheLa Banaba (Legerstroemia speciosa) può essere utile per controllare gli attacchi di fame (soprat-tutto di carboidrati) e tenere così sotto controllo il peso corporeo. La dose consigliata di estratto secco titolato in acido corosolico è pari a 48 mg al giorno.

Il Fucus può non essere efficace in tutti i casi di obesità. In ogni caso i risultati apparirebbero dopo 3 settimane. Può essere assunto in polve-re - capsule da 300 mg (due capsule 2-4 volte al giorno); sotto forma di estratto secco - 100 mg per capsula, 1-3 capsule al giorno; tintura madre

– 50 gocce, 3 volte al giorno. Viene preparata dal tallo fresco titolato alcool 65°.

La Garcinia, grazie all’acido idrossicitrico, bloc-ca i processi enzimatici che hanno il compito di sintetizzare gli acidi grassi e il colesterolo. Di con-seguenza si ottiene una riduzione di deposito dei grassi nei tessuti adiposi, una diminuzione dell’ap-petito e uno stimolo della glicogenosintesi.Dev’essere titolato e standardizzato al 50% in acido idrossicitrico biodisponibile. Va assunta mezz’ora prima dei pasti principali, 0,5-1 gr. a dose.

Il Guggul riduce il livello di colesterolo LDL, trigliceridi e fosfolipidi mentre aumenta la quota di HDL.Viene usato il Guggul estratto standardizzato in guggulipide. La posologia media è di 100-200 mg al giorno di guggulipide.

Il ricorso a diete improvvisate o a digiuni senza alcun controllo del dietista, non solo non fanno bene, ma non fanno perdere veramente peso. Il perché lo spiega Giovanna Cecchetto,

presidente dell’Associazione nazionale dietisti: “Il nostro or-ganismo è dotato di meccanismi di sopravvivenza che si met-tono in moto proprio quando il

cibo scarseggia”. Se si trova in condizioni di scarsità di apporto energetico, il corpo non brucia i grassi, ma difende le proprie riserve e consuma il meno pos-sibile, andando a erodere anche

la parte di massa magra, cioè di muscoli. “Se saliamo sulla bi-lancia vediamo che c’è un calo ponderale, ma non sappiamo se stiamo bruciando massa magra

o grassa, se stiamo cioè dima-grendo in maniera equilibrata”, sottolinea la dietista. La delu-sione arriva dopo, quando si ri-torna a mangiare normalmente. L’organismo consuma di meno e

quindi assorbe le ca-lorie che gli vengono date. “Così il conti-nuo ricorrere a regimi fortemente restrittivi può portare una con-dizione di leggero sovrappeso a croni-cizzarsi, fino ad arri-vare all’obesità”, am-monisce Cecchetto. E ad amplificare l’ef-fetto fisarmonica c’è anche il fatto che la restrizione eccessiva modifica il ritmo fisio-logico del sistema di autoregolazione ali-mentare. “Una dieta squilibrata altera il senso di fame, por-

tando a ricercare cibo fuori dai pasti e a non sentirsi mai sazi”, conclude la specialista4.

4Cfr. L’Espresso, cit.

Perché il “fai da te” non funziona

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Parli di Galenica e non puoi non citare Ma-rio Izzo. Cinquant’anni, napoletano, già titolare di una delle più rinomate farmacie

campane e ora vero e proprio punto di ferimento in Italia anche grazie al gruppo “Unione galeni-sti italiani” che su Facebook oggi raccoglie oltre 1900 iscritti, con un trend di crescita ogni set-timana da fare invidia a qualsiasi operazione di marketing virale.Eppure, questo paracadutista, corporuto e dal-la voce lenta e posata, ufficiale farmacista della Croce Rossa Militare con missioni in ogni dove, ancora oggi conserva più che l’umiltà, una sag-gezza d’altri tempi. “Io esperto?”, dice scher-nendosi. “Ne ho ancora da mangiare di pane raffermo e muffito e bere acqua piovana per crescere”.Il Preparatore Galenico per l’intervista di questo mese lo ha raggiunto a Gioia Sannitica (Caserta), dove il Dott. Izzo vive.

Dott. Mario Izzo Farmacista preparatore e Fondatore “Unione Galenisti Italiani”

La Galenica? Per me è una passione totale

Scheda biografica

Mario Izzo è nato a Napoli il 20.9.1965. Qui si è laureato in Farmacia con una tesi sperimentale. Si è specializzato in omeopatia, fitoterapia, cosmesi medicale e ha conseguito diversi master. Nel 2002 ha pubblicato il libro La galenica nelle preparazioni dietologiche. Alcune tra le sostanze ad origine naturale e/o chimica più utilizzate (Edizioni Scientifiche Italiane). Ha in preparazione un’altra pubblicazione. È ufficiale farmacista fiduciario nazionale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. In tale ruolo è intervenuto in occasione del sisma in Abruzzo (2009), è stato responsabile al G8 ed è intervenuto a Lampedusa per l’emergenza immigrati. È docente E.C.M.

DOTT. MARIO IZZO FARMACISTA PREPARATORE E FONDATORE “UNIONE GALENISTI ITALIANI” INTERVISTA AL FARMACISTA

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DOTT. MARIO IZZO FARMACISTA PREPARATOREINTERVISTA AL FARMACISTA E FONDATORE “UNIONE GALENISTI ITALIANI”

È un corpo militare speciale volontario ausiliario delle forze armate italiane, la cui costituzione risale al 1866. La sua or-ganizzazione e il suo funzionamento sono regolati dal Codice dell’ordinamento militare (D.Lgs. 66/2010), che ha assorbito quasi interamente il Regio Decreto n. 484 del 10 febbraio 1936 e successive modificazioni, rimaste in vigore per oltre 70 anni. Opera sia in tempo di guerra, sia in tempo di pace.

In tempo di guerra: provvede all’assistenza, allo sgombero e alla cura dei

feriti e delle vittime, tanto civili quanto militari; organizza ed esegue misure di difesa sanitaria antiaerea; disimpegna il servizio di ricerca e assistenza dei prigio-

nieri di guerra, degli internati, dei dispersi, dei profughi, dei deportati e dei rifugiati;

svolge attività di assistenza sanitaria in relazione alla difesa civile.

In tempo di pace:partecipa alle missioni internazionali di pace, a fianco dei

reparti delle forze armate e delle forze di polizia impegnate in quei territori, provvedendo all’assistenza medico-sani-taria di civili e militari, collaborando a stretto contatto col personale militare sanitario degli altri reparti delle forze ar-mate, impiegando mezzi, materiali, potabilizzatori dell’ac-

qua, attrezzature, nonché personale medico altamente specializzato;

provvede al mantenimento e alla gestione dei centri di mo-bilitazione e delle basi logistiche;

cura la custodia e il mantenimento delle dotazioni sani-tarie;

provvede all’addestramento e all’aggiornamento del pro-prio personale;

si occupa della diffusione del diritto internazionale umani-tario e delle norme di pronto soccorso sanitario tra il per-sonale delle forze armate;

concorre al servizio di assistenza sani-taria nel caso di grandi manifestazioni ed eventi, nonché per esercitazioni militari;

fornisce assistenza sanitaria alle forze armate e alle forze di polizia nei poligoni di tiro o nel disinnesco di ordigni;

è impiegato in caso di calamità naturali o disastri con fun-zioni di Protezione civile.

1 Fonte: Wikipedia

Il Corpo militare della Croce Rossa Italiana1

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Dott. Izzo, al di là delle sue note biografiche, come vorrebbe presentarsi ai nostri lettori?

“Mi considero un farmacista “fulminato sulla via della Galenica”, con una passione che ormai definirei totale verso la materia galenica. Una passione che è nata un giorno del 1994 quando, per curiosità provai ad aprire delle capsule fito-terapiche per cercare di capire come l’industria le avesse preparate. Così ho iniziato a pensare: se l’industria le prepara in maniera così standar-dizzata, perché io non posso prepararle ad hoc? Questo l’inizio. Dapprima con pochissimi mezzi: un paio di opercolatrici e qualche principio atti-vo. Pensi che alla cessione della farmacia avevo circa 1800 lotti tra attivi e varie e 230.000 euro in apparecchiature”

Lei ha fondato su Facebook il gruppo “Unione galenisti italiani” che sta riscuotendo un nu-mero di adesioni davvero impressionante. Si è dato una spiegazione di tanto successo?

“Sono principalmente due le ragioni. La prima è che nel gruppo si è tutti farmacisti senza strani appellativi che mortificano colleghi bravissimi e preparatissimi, ed io odio mortalmente questa distinzione. Sono tutti colleghi con i quali abbia-mo condiviso lo stesso iter di studi, per cui non c’è ragione alcuna di parlare di professionisti di serie A e di serie B” (per questo nutre profonda disistima nei confronti di alcune associazioni di categoria ndr ).“La seconda è il fatto di non aver mai prestato orecchio alle sirene delle grosse aziende farma-ceutiche e di settore, ovviamente interessate ad un bacino di utenti così vasto e specifico. Ho sempre detto no, e continuo a dirlo ancora oggi, con fermezza, a chi ci si avvicina a puro scopo di lucro.C’è tuttavia un altro elemento che non deve es-sere considerato meno importante: la presenza di colleghi preparatissimi e che sono sempre dispo-nibili a scambiarsi informazioni, a dare suggeri-menti, ad instradare giovani colleghi su questo mondo che per me è davvero meraviglioso, tra cui ricordo Annarita Laganà, Brunello Florio, Cristina Porcu , Fabio Marcucci , Giorgio Gio-ventù”. Nel desiderio di adesione al suo gruppo, quan-to c’è, chiamiamolo così, di “spirito di corpo-rativismo” e invece di semplice bisogno di un confronto con altri colleghi?

“Ripeto: lo spirito di collaborazione è ben pre-sente e d’altra parte lo vedo ogni giorno. Per

darle un’idea lo paragonerei al pi greco: cioè è infinito. Per contro un po’ di sano corporativi-smo c’è, sì, ma ho chiesto a tutti i colleghi di lasciare fuori dal gruppo diatribe varie relative ad ordini professionali e associazioni di cate-goria”.

Quali aspetti e quali problematiche emergo-no con più chiarezza dai post pubblicati dal gruppo?

“La stessa professio-ne di chi si occupa di Galenica porta sempre problematiche nuove e diverse. Dalla legi-slazione, all’uso ad esempio degli attivi e/o degli eccipienti, fino ai controlli pre-visti dall’ASL e dagli altri organi competen-ti. Possiamo dunque parlare di una proble-matica quotidiana e di continue novità legate alla professione con la quale il farmacista prepa-ratore ogni giorno deve fare i conti”.

Il mondo della Galenica deve necessariamente confrontarsi con il colosso delle industrie far-maceutiche multinazionali. È forse uno scon-tro tra Davide e Golia?

“Sì, da un lato possiamo parlare di un confronto di questo tipo. Da parte nostra, però, abbiamo l’arma che fece vincere il piccolo Davide contro Golia, il gigante che terrorizzava e insolentiva gli ebrei, sfidandoli a duello. La nostra ‘fionda’ è la possibilità di personalizzare il prodotto. Il poter cioè razionalizzare ogni principio attivo (sia esso una molecola di sintesi oppure natura-le, quindi anche tramite prescrizione e continuo contatto con il prescrittore) in relazione alla ne-cessità terapeutica del singolo paziente. In più, in base alle normative in materia, noi abbiamo la possibilità di una multi somministrazione in una mono somministrazione: possiamo cioè, per dirla breve, sfruttare la famosa sinergia d’azio-ne di più componenti attivi per ottenere una ri-sposta farmacologica più ampia,diversificata e migliore”.

Le sono capitati casi particolarmente signifi-cativi in cui il ricorso a una preparazione gale-nica ha davvero cambiato la vita di un pazien-te? Se sì, quali?

DOTT. MARIO IZZO FARMACISTA PREPARATORE E FONDATORE “UNIONE GALENISTI ITALIANI” INTERVISTA AL FARMACISTA

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“Non uno, ma vari. Ed ognuno portava con sé il sorriso del cliente paziente, felice della risoluzio-ne. Quando vi è una situazione patologica, non vi sono casi di importanza maggiore o minore, ma solo persone desiderose di guarire”.

Gli italiani, si sa, sono forti consumatori di farmaci, e tra questi gli antidepressivi in que-sti anni stanno facendo la parte del leone. A suo parere quante patologie potrebbero essere affrontate e risolte semplicemente ritornando ad una rete di solidarietà sociale (da quartie-re d’altri tempi, tanto per intenderci) che non faccia sentire il singolo così isolato?

“Se gli antidepressivi fanno la parte del leone, forse non è solo colpa di patologie. Oggi è più semplice somministrare il farmaco che ascoltare, comprendere, recepire, consigliare andare alla ra-dice del problema… Una famosa canzone di Ca-rosone è antesignana dello scrollarsi il problema

dalle spalle e somministrare per la felicità delle case farmaceutiche. Farmacia di quartiere? Forse farmacoop di quartiere”.

Sogniamo assieme. Immaginiamo che la vo-glia proporre per il Premio Nobel per la Chi-mica. Per quale scoperta vorrebbe vincerlo?

“Non ho queste competenze neanche ad imma-ginarle, quindi il problema non sussiste. Ma le giro una domanda: mi scusi, in dieci giorni han-no trovato la cura per il virus Ebola e vuole che non abbiano già la cura ad esempio per il virus HIV o altre gravissime patologie anche mortali? E poi la ringrazio per la sua fervida immagina-zione, ma un piccolo uomo come me non sareb-be mai degno di un premio così importante. Il mio premio è il poter lavorare serenamente nei miei laboratori e continuare nel poter percorrere la strada, si problematica per il suo essere vasta, ma affascinante della galenica”.

DOTT. MARIO IZZO FARMACISTA PREPARATOREINTERVISTA AL FARMACISTA E FONDATORE “UNIONE GALENISTI ITALIANI”

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La gestione e la conservazione delle ricette per preparazioni galeniche magistrali fa ri-ferimento ad una serie di norme che si sono

modificate negli ultimi anni. Vediamo in sintesi il quadro della situazione.

Norme generali1

La documentazione che fa riferimento all’alle-stimento di preparati magistrali o officinali - da conservare per 6 mesi (oppure fino al 31 luglio dell’anno successivo nel caso di preparati a base di principi attivi vietati per doping2) - consiste nella ricetta medica (in originale in caso di prescrizio-

ne non ripetibile oppure in copia) o nel foglio di lavorazione (per le preparazioni officinali) com-pilato con il numero progressivo della preparazio-ne, la copia dell’etichetta e la firma del farmacista preparatore. La documentazione relativa alle sostanze im-piegate (da numerarsi progressivamente) consiste nella fattura d’acquisto (provvista di numero di

NORME PER LA GESTIONE DELLE RICETTE GALENICHE | LEGISLAZIONE

Norme per la gestione delle ricette galenicheLe nuove disposizioni con l’aggiornamento della FU XII

1 Tratto da: Sinfarma – Professione & Sviluppo, maggio 20102 Ad esclusione dei corticosteroidi per uso topico e il mannitolo non per endovena (cfr. DM 24.10.2006)

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lotto e del nome del produttore), nel certificato di analisi, nella dichiarazione di conformità alle nor-me brevettuali e nell’annotazione sulla confezione della data di prima ed ultima utilizzazione. Tutta la documentazione (compreso il contenitore vuoto) va conservata per 6 mesi oltre la data dell’ultima utilizzazione.

Durata delle ricetteDistinguiamo innanzitutto tra ricetta ripetibile e non ripetibile.

Ricetta ripetibile – (vedi tabella 4 FU, Elenco dei prodotti che il farmacista non può vendere se non in seguito a presentazione di ricetta me-dica). È valida per 5 volte in 3 mesi3.

LEGISLAZIONE | NORME PER LA GESTIONE DELLE RICETTE GALENICHE

Riportiamo qui di seguito l’articolo 5 della Legge n°94, 8 aprile 1998 ri-ferito a Prescrizione di preparazioni magistrali:

1. Fatto salvo il disposto del comma 2, i medici possono prescrivere preparazioni magistrali esclusi-vamente a base di principi attivi descritti nelle farmacopee dei Paesi dell’Unione europea o con-tenuti in medicinali prodotti indu-strialmente di cui è autorizzato il commercio in Italia o in altro Pa-ese dell’Unione europea. La pre-scrizione di preparazioni magi-strali per uso orale può include-re principi attivi diversi da quelli previsti dal primo periodo del presente comma, qualora questi siano contenuti in prodotti non farmaceutici per uso orale, rego-larmente in commercio nei Paesi dell’Unione europea; parimenti, la prescrizione di preparazioni magistrali per uso esterno può includere principi attivi diversi da quelli previsti dal primo periodo del presente comma, qualora questi siano contenuti in pro-

dotti cosmetici regolarmente in commercio in detti Paesi. Sono fatti in ogni caso salvi i divieti e le limitazioni stabiliti dal mini-stero della Sanità per esigenze di tutela della salute pubblica.

2. È consentita la prescrizione di preparazioni magistrali a base di principi attivi già contenu-ti in specialità medicinali la cui autorizzazione all’immissio-ne in commercio sia stata re-vocata o non confermata per motivi non attinenti ai rischi di impiego del principio attivo.

3. Il medico deve ottenere il con-senso del paziente al tratta-mento medico e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla pre-scrizione estemporanea. Nella ricetta il medico dovrà trascri-vere, senza riportare le genera-lità del paziente, un riferimento numerico o alfanumerico di collegamento a dati d’archivio in proprio possesso che consen-ta, in caso di richiesta da parte

dell’autorità sanitaria, di risalire all’identità del paziente trattato.

4. Le ricette di cui al comma 3, in originale o in copia, sono tra-smesse mensilmente dal farma-cista all’azienda unità sanitaria locale o all’azienda ospedalie-ra, che le inoltrano al Ministero della sanità per le opportune verifiche, anche ai fini dell’even-tuale applicazione dell’articolo 25, comma 8, del decreto legi-slativo 29 maggio 1991, n. 178.

5. Le disposizioni dei commi 3 e 4 non si applicano quando il medicinale è prescritto per indicazioni terapeutiche corri-spondenti a quelle dei medici-nali industriali autorizzati a base dello stesso principio attivo.

6. La violazione, da parte del medi-co o del farmacista, delle dispo-sizioni del presente articolo è og-getto di procedimento disciplina-re ai sensi del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233.

Prescrizione: cosa dice la legge

3 In base all’aggiornamento e modifica della FU XII per armonizzare la validità della ricetta galenica con quella dei medicinali autorizzati. Precedentemente la validità era di 6 mesi per 10 volte.

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Ricetta non ripetibile – (vedi tabella 5 FU, Elenco dei prodotti la cui vendita è subordinata a presentazione di ricetta medica da rinnovare volta per volta e da ritirare dal farmacista). È valida per 30 giorni4. Il farmacista deve con-servare la documentazione e la ricetta non ripe-tibile per 6 mesi, salvo per ciò che riguarda i medicinali stupefacenti e le ricette con sostanze a possibile effetto doping.

Ricette magistrali di veleniPer ciò che riguarda i veleni o le sostanze tossi-che non iscritte nella tabella 3 FU (Sostanze, le cui monografie sono presenti nella FU, da tenere in armadio chiuso a chiave), la ricetta medica da rinnovare volta per volta (quindi non ripetibile) relativa ai medicinali soggetti ad autorizzazione all’immissione in commercio ai sensi del DL 24 aprile 2006, n. 219 e successive modifiche, ha va-

lidità limitata a 30 giorni e deve essere ritirata dal farmacista che è tenuto a conservarla per 6 mesi e quindi a distruggerla per evitare l’accesso di terzi ai dati in essa contenuti ai sensi del DL 30 luglio 1999, n. 282, qualora non la consegni all’autorità competente per il rimborso del prezzo a carico del Servizio sanitario nazionale; non ha validità la ri-cetta priva del nome e cognome del paziente o del suo codice fiscale (o delle sole iniziali, nei casi in cui disposizioni di carattere speciale esigano la ri-servatezza dei trattamenti), della data e della firma del medico.In ogni altro caso la validità della ricetta non ri-petibile è limitata a un periodo non superiore a 3 mesi. Il farmacista deve conservare per almeno 6 mesi le ricette non ripetibili relative ai preparati magistrali e officinali.

NORME PER LA GESTIONE DELLE RICETTE GALENICHE | LEGISLAZIONE

4 Vedi nota 3

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Ricette magistrali con sostanze dopantiLe prescrizioni estemporanee che contengono principi attivi di cui alla legge sul doping5, ag-giornati dal Decreto 13.4.20056 (stimolanti, al-cuni tipi di efedrine, narcotici, anabolizzanti an-drogeni, ß-2-agonisti, diuretici, ormoni peptici e glicoproteidi), ad eccezione dei preparati ad uso topico che possono essere prescritti con ricetta ripetibile, sono sottoposte a ricetta non ripe-tibile. L’etichetta dei preparati magistrali che conten-gono queste sostanze devono riportare un’avver-tenza speciale: “Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica co-stituisce doping e può determinare comunque po-sitività ai test anti-doping”7. I farmacisti sono te-nuti a trasmettere entro il 31 gennaio di ogni anno al ministero della Salute, i dati delle quantità di

ogni singolo principio attivo utilizzate nell’anno precedente. La relativa documentazione dev’es-sere conservata fino al 31 luglio.

Ricette del veterinario per animali da alimentazioneEsistono due casi:

Sono valide per 10 giorni e vanno conservate per 5 anni le ricette riportanti la dicitura “Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica veterinaria in triplice copia non ripetibile” per medicinali veterinari indicati anche, o esclusiva-mente, per animali destinati alla produzione di alimenti per l’uomo, in relazione alle categorie terapeutiche previste nel DL 6 aprile 2006, n. 193 e successive modifiche ed integrazioni.

Sono valide 3 mesi e vanno conservate per 6 mesi: le ricette per i medicinali veterinari indi-cati per animali destinati alla produzione di ali-menti per l’uomo, per i quali non è richiesta la ricetta in triplice copia (vedi caso precedente); i medicinali veterinari omeopatici autorizzati con procedura semplificata secondo l’art. 20 del DL 6 aprile 2006, n. 193; i medicinali veteri-nari autorizzati solo per animali da compagnia che riportino sulla confezione la dicitura “Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica veterinaria non ripetibile”.

LEGISLAZIONE | NORME PER LA GESTIONE DELLE RICETTE GALENICHE

Il comma 4 della Legge n. 94, 8 aprile 1998 prevede che “le ricette (...), in ori-ginale o in copia, [vengano] trasmesse mensilmente dal farmacista all’azienda unità sanitaria locale o all’azienda ospe-daliera, che le inoltrano al Ministero del-la sanità per le opportune verifiche”.Vediamo meglio questo passaggio importante attraverso quanto scritto in un vademecum della Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti Italiani 8:

“Gli adempimenti connessi o successivi alla spedizione di ricette che prescri-vono preparazioni magistrali sono gli stessi delle ricette ripetibili o di quelle non ripetibili, a seconda del regime di fornitura al pubblico stabilito per il sin-golo medicinale.Tuttavia, è obbligatoria la conservazio-ne per 6 mesi della ricetta:• in originale, per i medicinali assog-

gettati a ricetta non ripetibile;• in copia, per i medicinali assoggettati

a ricetta ripetibile

Nel caso di ricette contenenti sostanze soggette alla legge antidoping, i 6 mesi decorrono a partire dal 31 gennaio dell’anno in cui viene effettuata la tra-smissione dei dati al Ministero.Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5574/09, ha affermato che l’obbligo per il farmacista di annotare sulle ricette spedite la data di spedizione e il prez-zo praticato, previsto dall’art. 37 RD 1706/1938, si riferisce esclusivamente alle ricette relative a preparazioni ga-leniche.Veleni• Annotazione sulla ricetta del nome

della persona alla quale viene conse-gnata la preparazione

• È vietata la consegna a minori di 16 anni (art. 730 codice penale)9

• Consegnare copia della ricetta all’ac-quirente se questi la domandi

• Conservazione dell’originale per 6 mesi.

8 Cfr. Guida pratica per il farmacista, a cura

di Marco Di Tommasi e Donatella Martucci

(2010)9 L’articolo recita testualmente: “Chiunque,

essendo autorizzato alla vendita o al com-

mercio di medicinali, consegna a persona

minore degli anni sedici sostanze velenose o

stupefacenti, anche su prescrizione medica,

è punito con l’ammenda fino a cinquecento-

sedici euro”.

Spedizione della ricetta: che fare

5 Cfr. Legge 14 dicembre 2000, n. 376: “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping”6 “Revisione della lista dei farmaci, delle sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e delle pratiche mediche, il cui impiego è considerato doping, ai sensi della legge 14 dicembre 2000, n. 376”.7 Cfr. Decreto 19.5.2005, nuove modalità di attuazione dell’art. 7 della L. 376/2000 in materia di farmaci contenenti sostanze dopanti.

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Qualcuno, esagerando, l’ha definita la so-rella della cannabis per via delle sue pro-prietà benefiche sull’umore. Assurdità,

certo. Tuttavia la Griffonia ha davvero un’utilità ormai accertata per diversi disturbi.Grazie al suo principio attivo 5-HTP (5-idrossi-triptofano), questa pianta riesce ad interagire di-rettamente con la serotonina, uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso, coin-volta nella regolazione del tono dell’umore, del senso di fame, del sonno (la serotonina è a sua volta il precursore della melatonina) e di altre importanti funzioni. Scrive a questo proposito il naturopata Luca Avoledo:1 “Il corpo sintetiz-za serotonina dal triptofano, un amminoacido

essenziale (ovvero un amminoacido che l’or-ganismo non è in grado di produrre autonoma-mente e che deve essere assunto tramite il cibo). Il 5-HTP è un metabolita intermedio di questa sintesi, che si forma una volta che il triptofa-no è penetrato nella cellula nervosa. Mediante l’assunzione di Griffonia è quindi possibile ap-portare il precursore 5-HTP dall’esterno e incre-mentare i livelli di serotonina nell’organismo.Il risultato dell’assunzione di 5-HTP è un ra-pido effetto (documentato da svariate ricerche

GRIFFONIA: ELISIR DEL BUON UMORE | NATURA E BENESSERE

Griffonia: elisir del buon umore Il suo successo iniziò trent’anni fa grazie a una guerra commerciale negli Usa

1 Cfr. http://www.eurosalus.com/autori/luca-avoledo/grif-fonia-formidabile-lumore-ma-e-vero-che-e-peric/

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internazionali e dall’entusiasmo di molti con-sumatori) di riequilibrio di depressioni lievi e moderate, di facilitazione del sonno e di contenimento dell’ansia e della fame nervo-sa (in particolare, del craving nei confronti dei carboidrati)”.Altri usi della Griffonia riguardano il trattamen-to sostitutivo nei casi di dipendenza da alcuni antidepressivi IRS; il trattamento dell’anemia falciforme (grazie alla presenza di un princi-pio attivo, il lithospermoside). È utile inoltre

per prevenire l’ossidazione e l’invecchiamento cellulare, e nei casi di costipazione, pigrizia in-testinale, impotenza maschile (soprattutto nella medicina tradizionale africana). L’assunzione di 5-HTP è in genere ben tollerato. In alcuni soggetti può tuttavia dare origine a fenome-ni di nausea e altri fastidi gastrici, che comunque tendono a scomparire spontaneamente nel corso del trattamento oppure riducendo il dosaggio per qualche giorno. Molta cautela va posta se si as-sumono farmaci antidepressivi, con cui il 5-HTP interagisce, ed è bene astenersi, come sempre, in gravidanza e allattamento. L’uso dei preparati a base di Griffonia è infine da bandire, se si tratta di automedicazione, per i soggetti epilettici e per i bambini.È da evitare la contemporanea assunzione di Iperi-co, Genziana e Kawa kawa. È poi assolutamente da evitare il superamento delle dosi consigliate,

NATURA E BENESSERE | GRIFFONIA: ELISIR DEL BUON UMORE

La Griffonia in breve

La Griffonia semplicifolia appartiene alla famiglia delle Cesalpiniacee. In natura si presenta come un arbusto legnoso di grandi dimensioni (può rag-giungere i 3 metri di altezza). I fiori hanno il calice e la corolla di colore verdognolo, e sono riuniti in infiorescenze a grappolo. I semi, di forma di-scoidale, assumono un colore nerastro una volta che raggiungono la maturazione e sono simili a fagioli racchiusi in baccelli; per questo la pianta è chiamata anche “fagiolo africano”. Originaria delle regioni tropicali e umide dell’Africa centro-occidentale, è diffusa soprattutto in Ghana, Costa d’Avorio e Togo.

StoriaLa pianta è ben conosciuta dalle popolazioni dell’Africa occidentale. La corteccia e la radice vengono usate spesso come stecca da mastica-re; le foglie invece servono per guarire le ferite, mentre il succo che se ne estrae ha la funzione di un clistere ma va bene anche per il trattamento di disturbi renali; il decotto delle foglie vale sia con-tro il vomito ma anche come afrodisiaco; la polti-glia della corteccia, infine, è usato come cerotto su lesioni leggere.In Occidente la Griffonia inizia ad essere ben co-nosciuta e apprezzata a partire dall’inizio degli anni Ottanta, anche grazie alla proibizione dell’u-so del triptofano sintetico da parte della Food and Drug Administration statunitense che favorì la ricerca di alternative naturali (per un approfondi-mento vedi box a parte).

Parti utilizzate2

Tutti gli elementi e le parti (radice, fusto, cortec-cia, foglie, fiori e semi) sono utilizzabili nella fito-terapia tradizionale e locale, anche se la concen-trazione ottimale di 5-HTP è presente nei semi che vengono raccolti ed esportati dopo l’essicca-zione.

Principi attivi3

Questa pianta contiene del 5-idrossitriptofano (5-HTP è il principio attivo precursore della seroto-nina). Gli altri componenti sono vitamine, antios-sidanti e sali minerali: alcaloidi (hyrtioerectina B, 3-carbossi-6-idrossi-β-carboline, hyrtiosulawesi-na, 5-idrossindole-3-carbaldeide, 5-idrossi-3-(2-idrossietil) indolo, trigonellina, 5-idrossitriptami-na, griffonina, Lectine (rodamina).

2 Tratto da: http://benessere.doctissimo.it/terapie-alter-

native/fitoterapia/proprieta-e-benefici-griffonia.html3 Ibid.

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GRIFFONIA: ELISIR DEL BUON UMORE | NATURA E BENESSERE

Il successo della Griffonia è le-gato ad un caso, per certi ver-si clamoroso, di vera e propria guerra commerciale avvenuta negli Stati Uniti. La ripercorria-mo grazie ad un testo pubbli-cato su Internet (e modificato solo nella sintassi) dal naturo-pata Luca Avoledo.4

“Alla fine degli anni ’80, negli Stati Uniti, alcune persone che assumevano integratori di tripto-fano tale e quale (non Griffonia, quindi) incominciarono improvvi-samente a presentarsi ai medici con una serie di sintomi strani, comprendenti forti dolori musco-lari, febbre alta e aumento degli eosinofili. A questo insieme di disturbi fu dato il nome di Sin-drome di eosinofilia mialgica (Ems), che in un centinaio di soggetti risultò letale.Prontamente, la Fda (Food and Drug Administration) dichiarò il triptofano pericoloso per la sa-lute e il prodotto venne ritirato dal mercato statunitense. Que-

sta decisione suscitò le vibrate proteste di tanti dei 14 milioni di utilizzatori del triptofano, che l’a-vevano assunto tranquillamente nei trent’anni precedenti, nonché di molti naturopati e aziende pro-duttrici di integratori, che videro nella decisione dell’Fda (organo il cui operato è stato in più di una circostanza quantomeno discu-tibile) un brutale colpo di mano politico-commerciale, mirato unicamente a eliminare dalla circolazione un pericoloso con-corrente naturale di una nuova categoria di antidepressivi di sin-tesi (gli inibitori selettivi della ri-captazione della serotonina) che (quando si dice la combinazio-ne...) erano proprio in attesa di approvazione da parte dell’Fda. Di lì a pochi giorni, il Prozac poté quindi essere lanciato sul merca-to senza timore di sgradite con-correnze, diventando il farmaco più popolare negli Usa degli anni Novanta.I sospetti sull’operato dell’Fda si rinforzarono in breve tempo quando si scoprì che l’improvvi-sa ”epidemia” di Ems era scop-piata pochi mesi dopo l’introdu-zione sul mercato, da parte del più grande produttore mondiale di triptofano dell’epoca, l’azien-da giapponese Showa Denko, di alcuni lotti di triptofano con-tenenti impurità. Nonostante gli esiti di una ricerca dimostrassero come il problema non fosse del triptofano, ma dei contami-nanti (5), la Fda non ri-mosse il bando nei confronti del

triptofano per molti anni, usando, a detta di tanti, l’Ems come alibi. Insomma, un prodotto che è na-turale, efficace e pure ad azione rapida ha un po’ troppi pregi per essere lasciato libero di circolare impunemente...Ironia della sorte, la decisione dell’Fda spinse diversi studiosi alla ricerca di fonti alternative di precursori della serotonina. Fu così che si scoprì l’efficacia del 5-HTP (che, secondo molti au-tori, è ancor più valido del trip-tofano) e che si evidenziò che Griffonia simplicifolia è la fonte vegetale che ne contiene di più.Per la cronaca, qualche anno fa e fuori tempo massimo, il bando della Fda è rientrato (forse per-ché non serve vietare un prodot-to naturale quando i consumatori ne trovano uno anche migliore?) e il triptofano è tornato in com-mercio, sottoposto – fortunata-mente - a maggiori procedure di controllo dei processi produttivi.In Italia sono in vendita sia inte-gratori contenenti triptofano che prodotti a base di Griffonia. Ad oggi, non esiste una sola segna-lazione ufficiale di reazioni avver-se a questa pianta”.

4 Fonte cit.5 Cfr. Slutsker, L. & alii, “Eosinophil-

ia-myalgia syndrome associated

with exposure to tryptophan from a

single manufacturer”, JAMA 1990,

264:213-17

La guerra (commerciale) americana al triptofano

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dato che – interagendo con la serotonina - si pos-sono scombinare questi meccanismi fisiologici.

I preparati a base di GriffoniaLa Griffonia viene preparata in capsule/compres-se, come tintura madre e come tisana.

Capsule/compresse – Vengono usati da 100 a 600 mg al giorno, secondo quando prescritto dal tera-peuta, con Griffonia e.s. titolato al 10% 0 20% in 5-HTP.

Come antidepressivo-antiansia si possono prepa-rare delle capsule tipo “0” (21,2 mm) con questa formula:

Griffonia e.s. (10% 5-HTP) mg. 200; Melissa sommità e.s. mg. 100Magnesio chelato mg. 100

Posologia: 2 capsule 2-3 volte al giorno.

Tintura madre – Si usano in genere 30 gocce di-luite in poca acqua o altra bevanda, da bere da una a tre volte al giorno.

Tisana – Vanno lasciati in infusione per almeno 10 minuti 20 grammi (un cucchiaio) di semi essi-cati di Griffonia. Una volta filtrata, occorre bere tre tazze di tisana al giorno dopo i pasti.

NATURA E BENESSERE | GRIFFONIA: ELISIR DEL BUON UMORE

Una conferma della non perico-losità della Griffonia (se usata nella giusta posologia e sotto controllo medico), viene da questo intervento della Dott.ssa Daniela Giacchetti, Pre-

sidente della Società italiana di fitoterapia, sul sito Ok Salute, in risposta ad una lettrice preoc-cupata6:“A dispetto della copiosa recente letteratura su Griffonia simplici-

folia che riporta studi in vitro e sull’animale, i dati clinici, review e studi su interazioni e controin-dicazioni sono scarsi o del tutto assenti. Nessun documento isti-tuzionale evidenzia interazioni o problematiche emerse con l’utilizzo di questa specie ma, d’altro canto, le stesse istituzioni considerano i prodotti a base di Griffonia solo integratori alimen-tari, senza efficacia comprovata”.

6 Cfr. http://www.ok-salute.it/consulti-

medici/griffonia-contro-le-fobie-not-

turne

Griffonia pericolosa? Macché...

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Da oltre un trentennio combatte, tra l’altro, contro i danni, spesso mortali, legati all’o-besità. È il Professor Walter Polverino,

specialista in cardiologia e malattia dell’apparato cardiovascolare ed in tisilogia e malattie dell’ap-parato respiratorio, nonché direttore sanitario dello Studio medico specialistico Polverino di Napoli. Il Preparatore Galenico lo ha raggiunto nella città dove opera.

Professor Polverino, parliamo di obesità. Ci-tiamo in questo numero la dichiarazione del Dott. Franco Cavagnini, professore di endo-crinologia dell’Istituto Auxologico di Milano, secondo cui “non esiste un medicinale indicato per dimagrire. La ricerca farmacologica non è stata ancora in grado di mettere a punto un composto efficace e sicuro”. Lei è d’accordo?

PROF. WALTER POLVERINO MEDICO PRESCRITTORE | INTERVISTA AL MEDICO

Prof. Walter Polverino Medico prescrittore

Da decenni combatto la battaglia contro

la patologia dell’obesità

Scheda biografica

Il Prof. Walter Polverino è il Direttore dello Studio Medico Specialistico Polverino a Napoli. È specializzato in Cardiologia ed in Tisiologia e Malattie dell’apparato respiratorio. È stato Primario FF. cardiologo dell’Istituto nazionale dei tumori “G. Pascale”. È stato Professore a Contratto presso la Scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Ha sviluppato esperienza più che trentennale nella terapia farmacologica dell’obesità e del sovrappeso.

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“La dichiarazione del Dott. Franco Cavagnini è più che giusta e mi trova d’accordo sul fatto che non esiste un medicinale unico nel trattamento dell’obesità perché tale malattia è multifattoria-le. Per questo diventa difficile mettere a punto un composto ‘unico’ efficace e sicuro”.

Lei ha un’esperienza trentennale sull’obesità. Al di là dei casi di disfunzioni organiche, per-ché a suo parere qualcuno arriva a dei punti di obesità tali da essere francamente incom-prensibili?

“Nella mia esperienza sulla terapia dell’obesità ho capito che molti pazienti arrivano a gradi di obesità elevati non perché sono degli ‘sconside-rati’ ma perché intervengono ragioni economiche, culturali, sociali, familiari, lavorative, abitudini

INTERVISTA AL MEDICO | PROF. WALTER POLVERINO MEDICO PRESCRITTORE

“Nella mia esperienza ho capito che molti pazienti arrivano a gradi di obesità elevati non perché sono degli ‘sconsiderati’ ma perché intervengono ragioni economiche, culturali, sociali, familiari e lavorative”

Attrezzato secondo tutti gli standard europei, lo Studio si avvale di personale altamente all’avan-guardia. Tra le prestazioni sanitarie erogate troviamo: diagnostica clinica e strumentale delle patologie cardiorespiratorie; trattamenti terapeutici di die-tologia personalizzati con preparazioni galeniche e fitoterapiche; programma nutrizionale per ogni tipologia di paziente; diagnostica chirugica spe-cifica del colon e patologia ano-retto; ecografia internistica con colordopler.Presso lo studio sono praticati trattamenti di medicina e chirurgia estetica, quali: botox, filler con acido jaluronico, pelling chimico, iperidrosi,

iperpigmentazioni, macchie della pelle, coupero-se, capillari, fotoringiovanimento, ringiovanimento mani, lipofilling, biorivitalizzazione del viso, collo, décolleté, mastoplastica additiva, mastoplastica ri-duttiva, lifting seno, lifting viso, lifting cosce, otopla-stica, rinoplastica, blefaroplastica, liposuzione e li-poscultura, laserliposi ambulatoriale, ginecomastia e addominoplastica. Allo Studio medico specialistico dr. Walter Polverino è anche possibile intraprendere percorsi psicologici e psicoterapeutici, terapia di gruppo e trattamenti del disturbo del comportamento alimentare.

Info: http://www.studiomedicopolverino.it

Lo Studio medico specialistico Polverino

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PROF. WALTER POLVERINO MEDICO PRESCRITTORE | INTERVISTA AL MEDICO

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di vita sbagliate, ansietà, nevrosi, depressioni o psicosi che inducono il paziente a gratificarsi con una alimentazione compensatoria in genere ricca di carboidrati. Insomma perché si cerca psicolo-gicamente di colmare un vuoto o un disagio che si vive: da qui la ‘dipendenza alimentare’”.

Quanto le preparazioni galeniche possono fare davvero per questo problema?

“L’obesità e il sovrappeso sono diventate un gra-ve problema di salute pubblica in molte parti del mondo, perché associate perlopiù a molte malattie

croniche (cardiovascolari, endocrino-logiche osteoarticolari, respiratorie, tumorali ecc). Pertanto la possibilità di trattare l’obesità con preparazioni galeniche aventi più finalità possono coadiuvare alla cura dell’obesità pur-ché vengano assunte contemporanea-mente ad un’alimentazione ipocalori-ca, restrittiva ed equilibrata. Pertanto non bisogna illudersi di dimagrire solo con l’assunzione di capsule contenenti prodotti galenici e bisogna essere co-scienti che la dieta, una volta raggiunto il peso, va perseguita nel tempo come stile di vita”.

In genere riscontra difficoltà nel tro-vare farmacie attrezzate per le pre-parazioni che lei prescrive?

“Attualmente molte farmacie tendono ad attrezzar-si con laboratori galenici, perché tali preparazioni sono una valida alternativa alla terapia ufficiale con lo scopo di curare un notevole numero di malattie”.

Come valuta il rapporto con i farmacisti prepa-ratori per ottimizzare le preparazioni magistrali che prescrive? Trova sufficiente collaborazione?

“La collaborazione con i farmacisti preparatori è fondamentale anche per la continua ricerca di nuove sostanze con proprietà terapeutiche valide e varie”.

Nel suo sito si legge che il suo staff “privilegia l’importantissimo rapporto comunicativo medi-co-paziente, al fine di consolidare nel tempo le relazioni umane”. Ha qualche caso significativo da raccontarci?

“Il rapporto medico-paziente è oltremodo impor-tante nella conduzione della terapia dell’obesità nel corso della quale spesso si interviene con consigli di natura psicoterapeutica. Notoriamente si sa che l’obesità nelle donne può ostacolare una gravi-danza e io ho avuto grande soddisfazione quando numerose donne obese, una volta dimagrite, hanno potuto avere un figlio. Anche nel campo lavorativo ho potuto notare che molti pazienti hanno trovato lavoro una volta che hanno raggiunto il peso forma acquistando un aspetto molto più presentabile. È da sottolineare inoltre che anche per la partecipazione a concorsi pubblici (polizia, carabinieri, militari, pompieri etc.) si richiede tra i requisiti una buona forma fisica. Molti miei pazienti hanno beneficiato di questo una volta dimagriti”.

Concludiamo togliendoci per un momento di dosso l’abito professionale. Il Prof. Polverino cosa vorrebbe fare da grande? “Il mio obiettivo ‘da grande’ è quello di continuare a condurre con professionalità la battaglia contro la patologia dell’obesità non tanto per i problemi este-tici ma perché essa è causa di numerose malattie ad alto indice di mortalità, e come specialista in malat-tie cardiovascolari mi sento obbligato a contrastarla con tutti i mezzi messi a mia disposizione”.

“Ho avuto grande soddisfazione quando numerose donne obese, una volta dimagrite, hanno potuto avere un figlio.”

INTERVISTA AL MEDICO | PROF. WALTER POLVERINO MEDICO PRESCRITTORE

“L’obesità è una malattia multifattoriale. Per questo diventa difficile mettere a punto un composto ‘unico’ efficace e sicuro”.

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In questo numero de Il Preparatore Galenico lo abbiamo ripetuto più volte: per combattere l’obesità non esistono ricette miracolose. Anzi,

certamente se qualcuno potesse inventare e com-mercializzare un’unica formula per ottenere una perdita di peso stabile senza fare rinunce, diven-terebbe miliardario. Purtroppo, però, a parte i casi di seri squilibri organici, il più delle volte l’obesi-tà o il sovrappeso dipendono unicamente da una operazione aritmetica: più calorie ingerisci e più devi consumarne. Il numero di calorie non speso o consumato normalmente dall’organismo, è dun-que destinato alla lunga a diventare grasso.

Negli anni, al fianco di diete spesso bizzarre, quasi sempre squilibrate e talvolta nocive, si sono ag-giunti prodotti farmaceutici in grado di aiutare i soggetti in sovrappeso, con diverse funzioni: limi-tare l’appetito; combattere la fame nervosa; aiuta-re a drenare i liquidi; accelerare il metabolismo; ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri ecc. Oltre a questi, si sono poi aggiunti diversi prodotti a base naturale, troppo spesso preferiti dai pazienti per un’errata interpretazione semplicistica: natura-le uguale non dannoso. Per contro valgono ancora certi suggerimenti “del-la nonna”. Il detto la prima digestione avviene in

bocca (per consigliare una lunga masticazione del cibo), ad esempio, è stato confermato scientifica-mente da uno studio giapponese condotto nel 2006 su oltre 3700 soggetti1. La domanda del sondaggioA questo punto chiediamo a voi farmacisti: per af-frontare una perdita di peso importante, preferite prescrivere farmaci o prodotti a base naturale? Le indicazioni su come rispondere sono segnate nel box sotto.

OBESITÀ: PRODOTTI NATURALI O FARMACI? | SONDAGGIO DEL MESE

Quali preferite prescrivere? Dateci la vostra opinione

Obesità: prodotti naturali o farmaci?

1 Cfr. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16710080

Sondaggio: come partecipareIn ogni numero di questa rivista proponiamo un sondaggio tra i farmacisti preparatori su argomenti legati alla professione. Vi invitiamo ad esprimere il vostro parere semplicemente inviando una mail di risposta a [email protected] comprensiva di nome, cognome, nome e luogo della farmacia e bre-ve motivazione della scelta. Le risposte ver-ranno calcolate in percentuale. I commenti verranno invece pubblicati in maniera ano-nima suddivisi in base alla scelta fatta tra le opzioni presentate. I dati personali inviatici via mail verranno trattati nel pieno rispetto della legge 675/96 sulla privacy e succes-sive modifiche.

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Per garantire un impiego cor-retto e sicuro del medicinale, l’etichetta deve, per legge, ri-portare in modo chiaro alcuni elementi fondamentali. Per le preparazioni magistrali questi elementi sono stabiliti dall’art. 37 del R.D. n. 1706 del 1938 e, per le preparazioni multiple, dalle stesse norme integrate da quanto indicato nelle Norme di Buona Prepa-razione. Sulle etichette delle prepara-zioni magistrali devono essere riportati:1

• nome, indirizzo e telefono del-la farmacia;

• nome del paziente, dove pre-sente, e del medico;

• data di preparazione;• riferimento all’obbligatoria do-

cumentazione in copia;• composizione quali-quanti-

tativa secondo ricetta, anche con l’indicazione di eventuali eccipienti aggiunti allo scopo tecnico;

• posologia, se indicata, e mo-dalità d’uso;

• se destinato ad animali, la dici-tura Uso veterinario;

• diciture obbligatorie quando il

preparato sia soggetto a disci-pline o regolamenti specifici;

• prezzo suddiviso nelle sue componenti (sostanze, onora-rio professionale, diritti addi-zionali, recipienti).

Sulle etichette delle preparazioni officinali da predisporre anche in multipli devono essere riportati inoltre:

• denominazione del preparato come fonte di riconoscimento riconosciuta (non utilizzare alcun nome di fantasia); per le formulazioni contemplate

ANGOLO TECNICO | CAPACITÀ MASSIMA DELLE PILLOLIERE

Capacità massima delle pilloliere

Attenzione all’etichetta

CAPACITÀ MASSIMA DELLE PILLOLIERE

Tipo Pill. 30 cc Pill. 50 cc Pill. 100 cc Pill. 125 cc Pill. 150 cc Pill. 200 ccCapsula00 20 cps 30 cps 65 cps 85 cps 105 cps 135 cps0 25 cps 40 cps 90 cps 110 cps 140 cps 180 cps1 40 cps 60 cps 130 cps 150 cps 190 cps 240 cps2 50 cps 80 cps 170 cps 210 cps 260 cps 330 cps3 70 cps 100 cps 220 cps 270 cps 350 cps 440 cps4 90 cps 150 cps 320 cps 390 cps 480 cps 620 cps

Qual è la capacità massima che si può sfrut-tare nelle pilloliere per tipo di capsula? Vediamolo in questa tabella riassuntiva.

Parametri di riferimento per tipologia di formato

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CAPACITÀ MASSIMA DELLE PILLOLIERE | ANGOLO TECNICO

Per confezionamento di un prodotto farma-ceutico si intende l’insieme delle operazioni con le quali si provvede a porre la forma farmaceutica, in un adatto contenitore al fine di renderla facil-mente identificabile e trasportabile. Nel contempo con un adeguato confezionamento si creano le migliori condizioni per la conservazio-ne e distribuzione del medicinale, per proteggerlo dalla luce, dalla polvere e se necessario dall’u-midità.In tal modo si assicura che le forme farmaceuti-che presentino le medesime caratteristiche quali-quantitative dal momento della loro preparazione a quello della loro somministrazione.2

2 Fonte: Corso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia

Farmaceutiche - Università degli Studi di Milano

Qualità: il controllo della uniformità di contenuto

nel F.N. la denominazione del-lo stesso prevista, ed eventual-mente la categoria terapeutica qualora fosse riportata nella relativa monografia;

• scadenza quando prevista dalla monografia di riferimen-to (quando necessario, può essere fornita una indicazione verbale sul periodo di validità);

• numero o indicazione per indi-viduare il lotto di preparazione;

• eventuali avvertenze partico-lari relative al contenuto, alle modalità di conservazione ed all’uso;

• prezzo in cifra unica.

Per alcune sostanze, secondo la normativa in vigore all’atto della presente, sono necessarie dizio-ni particolari come, ad esempio, le seguenti:

1. Per l’acido borico e suoi sali: (Da usarsi esclusiva-mente per uso esterno, evi-tando l’applicazione sulla cute infiammata o comunque lesa)

2. Per il mentolo destinato a venire in contatto con la mucosa nasale: (Nei bam-bini al di sotto di due anni, con disposizione al laringo-

spasmo o alle convulsioni, consultare il medico prima di applicare il prodotto)

3. Per la canfora: (Il preparato è controindicato nei bambini al di sotto dei due anni di età con predisposizione al larin-gospasmo ed alle convulsio-ni, e deve essere usato con precauzione anche nei bam-bini di età superiore).

4.

1 Cfr. http://www.roversielettrome-dicali.it/etichettatura%20prepara-zioni.pdf

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Firenze 13 e 14 giugno 2015

Soluzioni, colluttori, geli, creme, emulsioni e paste, polveri e detergenti.Preparazioni per uso esterno allestibili senza ricetta medica. Corso pratico

Corso riservato ai farmacisti organizzato dal Dr. M. Bresciani “Scienza ed Arte nella Formazione”.Accreditato E.C.M. Anno 2015. Evento 126896 con assegnazione di 21 crediti

Sede: C/O Laboratori del Liceo Scientifico Statale “A. Gramsci” Via del Mezzetta, 7 – FirenzeOrari: Sabato ore 14.00 – 19.00; Domenica ore 09.00 – 18,00.

Il corso intende aggiornare i Farmacisti sulle tecniche e procedure relative delle preparazioni galeniche officinali per uso esterno allestibili in

Farmacia e Parafarmacia senza ricetta medica, facendo riferimento a farmacopee e formulari ufficiali attualmente in vigore nell’Unione Eu-ropea.Il corso si articola in lezioni teoriche ed esercita-zioni pratiche di laboratorio con la realizzazione di una serie di formulazioni, il controllo qualitativo, la registrazione informatica e l’etichettatura nel ri-spetto delle Norme di Buona Preparazione

Docenti: Dr. F. F. Bettiol, Dr. M. Cecchi, Dr. M. Bresciani.

PROGRAMMA:

• Le preparazioni ad uso esterno allestibili sen-za prescrizione medica in farmacia e parafar-macia

• Preparati officinali, con riferimenti alle fonti normative, Farmacopee e Formulari ufficiali

EVENTI E CORSI | APPUNTAMENTI PER GLI OPERATORI DEL SETTORE

Appuntamenti per gli operatori del settore

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dell’Unione Europea, in particolare Formu-lario Nazionale Spagnolo, Francese, Belga, Farmacopea Ufficiale Italiana, Britannica e Austriaca, Farmacopea Omeopatica Tedesca

• Il laboratorio galenico oggi, allestimento dell’area di lavoro secondo le reali necessità.

• Le preparazioni officinali fitoterapiche per uso topico. I preparati multipli allestibili senza ricetta medica. L’elenco delle piante ammesse dalla Farmacopea Omeopatica Te-desca.

• Gestione, delle preparazioni multiple conser-vate in farmacia, il prezzo e i limiti di con-servabilità.

• Programmi informatici di gestione.• Teoria e pratica delle preparazioni liquide:

colluttori e soluzioni.• Teoria dei sistemi dispersi.• Teoria e pratica delle preparazioni topiche:

i geli, creme, emulsioni consistenti e fluide, paste,

• unguenti, polveri e detergenti.

Numero massimo di partecipanti: 30Quota di partecipazione: 300,00 esente da IVA ai sensi dell’art. 10 n°20 del DPR. N° 633/72La richiesta di iscrizione al corso dovrà pervenire, presso la sede di Firenze della segreteria, a mezzo fax o tramite i sistemi on-line su www.bresciani-formazione.it o http://www.bresciani-corsiecm.it/

La quota comprende: il materiale didattico, il “Manuale delle Preparazioni galeniche”, i coffee break e la colazione di lavoro della Domenica. Tutti i partecipanti saranno coperti da specifiche polizze assicurative incluse nella quota.

Firenze 20 giugno 2015

FARMACI GALENICI PEDIATRICI - Formulazioni orfane e dedicate. Le preparazioni galeniche atipiche

Corso riservato ai farmacisti organizzato dal Dr. M. Bresciani “Scienza ed Arte nella Formazione”.Accreditato E.C.M. anno 2015. Evento 126848 con assegnazione di 7,5 crediti

Sede: C/O Bresciani Formazione, Via del Giglio 15, Firenze.Orari: Sabato ore 14.00 – 19.00

Corso di aggiornamento sulla preparazione di far-maci galenici pediatrici orfani per principio attivo, dosaggio o forma farmaceutica in farmacia. L’im-portanza delle formulazioni atipiche in pediatria

per migliorare anche l’aderenza alla terapia. Le preparazioni galeniche atipiche in farmacia.

Docente: Dr. M. Marcucci

Numero massimo di partecipanti: 20 ammessi secondo l’ordine di presentazione della domanda.Quota di partecipazione: e 65,00 esente da IVA ai sensi dell’art. 10 n°20 del DPR. N° 633/72

La richiesta di iscrizione al corso dovrà perveni-re mezzo fax al n° 055661433 o tramite i sistemi on-line su www.brescianiformazione.it o www.bresciani-corsiecm.it.

APPUNTAMENTI PER GLI OPERATORI DEL SETTORE | EVENTI E CORSI

CORSO PER FARMACISTI SULLA MODERNA GALENICA DI BASE

Data da definirsiNewphargam, Via Milano,178 – Caronno Pertusella (VA)

Il corso intende approfondire le conoscenze in Galenica prendendo in esame le singole forme farmaceutiche.

A chi è rivoltoIl corso ha una connotazione pratica, per cui verranno eseguite indivi-dualmente diverse prove di laboratorio in Camera Bianca. Verranno trattati i seguenti temi: introduzione teorica alla galenica con presentazione di forme farmaceutiche, tecniche di preparazione e normative vigenti; visita presso un’officina farmaceutica con eserci-tazioni tecnico-pratiche con vari macchinari per la preparazione delle varie forme farmaceutiche.

Agenda del corso 9.30 – 10.30: Introduzione alla Galenica 9.30 – 11.30: Norme di Buona Preparazione11.30 – 12.30: Forme farmaceutiche: capsule, compresse, creme, gel, liquidi e polveri.12.30-14.00: Pausa pranzo14.00 – 15.00: Visita presso officina farmaceutica15.00 – 18.30: Esercitazioni tecnico-pratiche

RelatoriDott. Alessandro BasileDott. Giuseppe BiancoDott. Stefano Anzilotti Gambarini

Costi e iscrizioneIl corso prevede una quota d’iscrizione di euro 300,00 + Iva. Per i clienti Newphargam con Pagamento Ordini in contrassegno: euro 250,00 + Iva.Per info, iscrizione e modalità di pagamento: 800340088, [email protected]

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COS’ÈÈ una “tessera fedeltà” che verrà spedita al cliente che raggiungerà un certo obiettivo di ordini entro il mese, e che potrà avvalersi di particolari agevolazioni, sconti e altro sugli ordini dell’anno successivo.

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