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IL RISVEGLIO INIZIATICO MAGGIO 2016 Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis IL RISVEGLIO INIZIATICO Anno XXVIII – N.05 Maggio 2016 La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

IL RISVEGLIO INIZIATICO - Misraimmemphis.org · IL SIMBOLISMO SONORO NELL'ATALANTA FUGIENS – Pino.....10 LA DIVERSITÀ È VITA – Franco.....13 Redazione Direttore responsabile:

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IL RISVEGLIO INIZIATICO MAGGIO 2016

Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis

IL RISVEGLIO INIZIATICO AnnoXXVIII–N.05 Maggio2016

La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

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SOMMARIO

TRASACROEPROFANO–ILS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴ .............................3

GOGEMAGOG–Marco ..................................................................................................7

ILSIMBOLISMOSONORONELL'ATALANTAFUGIENS–Pino ........................... 10

LADIVERSITÀÈVITA–Franco................................................................................ 13

RedazioneDirettoreresponsabile:MarcoVannuccini

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TRA SACRO E PROFANO

'Iniziazione, in senso stretto, èun'influenzadinaturaspiritua-le trasmessa da Maestro a di-

scepolo.Inquestoattosiconcentraesi condensa tutto l'insegnamentotradizionaleprimordiale.Ogni dissertazione di carattere dot-trinario,accademico, logico,raziona-leediscorsivo,lasciaquiiltempochetrova. Il Secretum incomunicabile enon ricevibiledallaprofanitàè tuttoinquestoMisterodellaTrasmissionedei Poteri Iniziatici, unica “chiave”per la conservazionedi quel “fuoco”che, unico nel suo genere, può tra-smutare la materia apparentementebruta, spentaed inerte, inspiritovi-voepalpitante!Ladivulgazionediritualiantichi,ge-losamentecustoditiperdecennianzipersecolidaiNostriVeneratiMaestriPassati, non farà altro che generaresciagure e sventure a coloro chehannoosatovenirmenoagiuramen-tidi fedeltàeapromessediriserva-tezza sugli stessi, profanandoedab-battendoogniresiduatracciadiqueltimoreediquellasanaprudenzacheda sempre stanno alla base di ognirapportocon lasferadelSacroedelDivino.MancandolatrasmissionedaMaestro a discepolo sono carta, let-tera morta, magari imbellettata contimbrietitolialtisonantiquantovuo-ti.La “parola”, iniziaticamente parlan-do, èuncomando!Essa rappresentaun'azione diretta sulla materia, unavibrazioneche forma, informae tra-

sforma!La“parola”dettaeproferitadacoluichenonnehaprincipalmen-te la qualificazione, oltre che i titolied ilmerito iniziatici, agirà necessa-riamente sui piani inferiori, creandodisarmonia,tradimentoeinganno.

La“parola”dettaeproferitadacoluichenehainvecequalificazioneetito-lo,potràagiresututtiipiani,dispen-sandoarmonia,paceedamore!Eco-sì, pur portando devastazione suipiani orizzontali del mentale e delrazionale, la suddetta divulgazionenon potrà adulterare nulla sui piani

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perfettidelladivinaregionesuperio-re dello Spirito, mentre al contrariosi rivolteràcontrocolorochepensa-vano di farne un uso arbitrario, so-stanzialmente finalizzato all'accre-scimento del proprio potere perso-nale,dellapropriavolontàdipotenzao anche solo del proprio ego smisu-rato.In questi tempi calamitosi e bui, neiquali il Principe delle Tenebre chia-ma a raccolta attorno a sé schiere elegioni di spiriti infernali, è nostrocompitotenercifermiesaldiaisacriprincipii dellanostraTradizione: in-crollabilinellaFedenelSupremoAr-teficeDeiMondi,umilinellacondottaquotidiana,uominidel“fareedell'a-gire”, retti, scevridaipalcoscenicidiquel“varietà”oveproliferanoiparo-lai vanesi, gli interventisti continuidel “botta e risposta” anzi, come di-ceva il Grande Fratello SebastianoCaracciolo, “delbottae ribotta”, cosìtantopresinelvorticedelleloroinfi-niteedinterminabili,quantoinutiliesterili discussioni, danonaccorgersineppuredel ridicolo in cui, progres-sivamente e inesorabilmente, fini-scono stupidamente per sprofonda-re!Opinionisti iniziatici, collezionistidi titoli vuoti e di patacche, schiavidel “web e della rete”, baluardo eroccaforte, quest'ultima, della piùsubdolaeferocecontroiniziazione.Tutti noi siamo chiamati a costruire“ponti” attraverso i quali le nostreparole e le nostre azioni possano fi-nalmente vibrare della stessa uni-versale armonia, per riceverne, incambio,ConoscenzaedAmore,dadi-stribuire e donare a coloro che, con

animopuro,siavvicinano,ditantointanto,allasogliadeinostriSantuari...Le Successioni, quando autentiche,veree legittime, sonoprimadi tuttol'espressione della Volontà deiMae-stri e ciò non va dimenticato mai!ComenonvadimenticatomaicheunOrdine(ounRito)acarattereinizia-tico e tradizionale pone sempre alsuo vertice il Supremo Artefice DeiMondiequindi,acascata,(sitrattidiuna “Piramide”odiuna “Montagna”nonha importanza, “intelligentipau-ca”)tuttalagerarchiachenederiva.IlGranMaestroèadvitamenonesi-ste un "Dottore" che possa stabilirelesuecapacitàd'intendereedivole-re, decretando il tempo e la duratadellaGrandeMaestranza.

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Ilmenononpuò eleggere il più e laratifica collegiale del supremo con-sessodiunOrdineodiunRitosonounfattomeramenteformale,essendolasovranitàgiàespressaperVolontàtestamentaria (per inciso, per chinon lo sapesse o rammentasse, valeanche per la legislazione "profana"deipopolicivilizzatioccidentali).Sa-rebbecomedirechetaleVolontànonconta un bel nulla perché alla fine,dal basso, gli elettori potrebberosempremodificarlacolgiocopseudodemocraticodellecorrentiedeivoti(e dello scambio, del commercio si-moniaco).

Tutto ciò è palesemente antitradi-zionale e controiniziatico e il solopensaree ragionare inquestomodosignificapiegarsiaquella logicamo-derna che, come diceva il NostroGrande Fratello Gastone Ventura, alcanto della “Marsigliese” e del suofamoso trinomio, tanto danno haprodotto(econtinuaaprodurre,ag-giungiamonoi),insenoallesocietàeagli“organismi”tradizionali!Questione di punti di vista, dirannoalcuni individuia talpuntodegenerie sordi ad ogni tipo di spiritualitàonestaevera,dacondizionarelaso-

stanzaalla forma, ilveroall'opinabi-le,l'Altoalbasso.In conclusione desideriamo ripren-dere alcune importanti e chiarifica-trici parole del Conte Ventura trattedalLibro“IRitiMassonicidiMisraimeMemphis”Ed.Atanor,pag.127:«Noi ritenevamo che le questioni dicarattereiniziaticosirisolvesseroini-ziaticamente ovvero in sede di ordiniiniziatici,echeitribunaliprofaninonfossero ingradodigiudicare fattidelgenere e, se lo sono, pensavamo chepreferirebberoastenersene.Pretende-re,poi, ilpossessodiunordineinizia-tico perché si è provveduto alla suaregistrazione negli uffici della prefet-turaoperchésisondepositatiisigilliallaCameradiCommercio,cipareperlomenopresuntuoso.Sarebberointalmodobenprestorisolte–afavoredelprimo arrivato al traguardo dell'uffi-cio registrazione – tutte le questionidi legittima discendenza e, quel chepiùconta,diautenticitàedidirittiri-cevutiinviainiziatica,ritualeetradi-zionale.»Ciò chepiù conta, indefinitiva edalnostropuntodivista,èlatranquillitàe la serenità di coscienza, unite allafortuna di possedere, oltreché la le-gittimitàspiritualedellasuccessione,tutto quanto è necessario in via do-cumentaleperpoterladimostrare inognitempoeinogniluogo.Ciòèbene,ditantointanto,precisar-lo,puntualizzarloerammentarlo.

IlS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴

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GOG E MAGOG

ino a qualche decennio fa la valuta-zione che veniva fatta del corso del-la storia e dei cambiamenti che esso

portava ad ogni livello (tecnico, morale, politico, culturale, religioso…) era netta-mente antitetica fra il sentire generale ed i pochissimi seguaci della Philosophia Pe-rennis: mentre costoro erano ben coscienti del progressivo decadimento che ciò com-portava, il primo, ovviamente, dava asso-lutamente per scontato che ci si muoveva da epoche oscure, dominate dalla supersti-zione e dall’ignoranza, in cui le forme po-litiche permettevano l’oppressione dei de-boli da parte dei potenti e le carenze della tecnica portavano a vite stentate, verso uno stato di sempre maggior benessere globale grazie all’evoluzione del pensiero scientifico e della democrazia, che porta-vano con loro, oltre a possibilità tecnolo-giche un tempo insospettate, una mentalità più aperta e tollerante. Tutto ciò, natural-mente, è potuto andare avanti finché il de-cadimento non ha finito per coinvolgere, con la crisi economica ed ambientale, an-che il livello più grossolano, e, se era sempre possibile interpretare i cambia-menti ideologici secondo i propri pregiu-dizi, magari anche a costo di negare o di non percepire le più evidenti contraddi-zioni, quando si viene poi colpiti nei pro-pri interessi più materiali allora si dimo-stra molta meno “flessibilità” nel giudizio ed attualmente l’idea delle “magnifiche sorti e progressive” comincia a manifesta-re, anche nelle menti più condizionate dal-la mentalità contemporanea, delle crepe. Correlativamente, come sempre avviene nei periodi di crisi, gli uomini, privati del-le loro certezze materiali, tornano a volge-re gli occhi al Cielo ed attualmente si assi-ste al fiorire di un grande risveglio spiritu-ale. Questo ha portato alcuni a ritenere

che, al termine dell’Età Oscura, si comin-cino ad intravvedere i primi segni della Nuova Era, e vi è stato addirittura chi ha ipotizzato che, se questo ritorno della spi-ritualità dovesse consolidarsi ed espander-si, il passaggio dal nostro Ciclo a quello venturo potrebbe avvenire senza gli scon-volgimenti e le devastazioni che hanno sempre accompagnato questi fatali mo-menti e che tutte le profezie danno come inevitabile, ed imminente, anche stavolta.

Paradossalmente quindi, mentre a livello profano ci si rende conto che il preteso progresso, anche a volerlo ancora conside-rare un concetto valido, perlomeno non è così lineare ed onnipervadente come otti-misticamente si riteneva, alcuni maestri spirituali cominciano correlativamente a ritenere che in questi tempi oscuri non tut-to è negativo e si possano e si debbano sfruttare e valorizzare alcuni cambiamenti di mentalità che dimostrano un progresso rispetto alle concezioni materialiste del recente passato. Che i profani, le cui convinzioni collettive non sono poi che il frutto di mode e di condizionamenti ideologici, possano ma-nifestare simili cambiamenti di mentalità non stupisce; decisamente più strano do-vrebbe essere che seguaci delle vie dello

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Spirito, dottrinalmente preparati e saldi nella Tradizione, possano imboccare, con tanta ingenuità, vie analoghe, anche se in forma simmetrica, ma, purtroppo, questo non è in realtà che l’ennesimo segnale che la decadenza coinvolge ormai ogni cosa, scuole iniziatiche comprese e, contraria-mente alle illusioni di questi spiritualisti, sta preparando la catastrofe finale. Vediamo ora di approfondire meglio que-sto delicato concetto.

La tendenza alla spiritualità è innata in ogni essere umano e non può mai venir completamente conculcata, anche se in alcune circostanze può non avere l’occasione di manifestarsi nel modo più autentico. La conseguenza della diffusione della mentalità materialista e positivista non è stata tanto la negazione di questa parte dell’essere umano (anche se queste dottrine lo facevano a livello teoretico, i-potizzando che si trattasse di superstizioni del passato o di sublimazioni di istinti re-

pressi, senza mai spiegare però perché queste superstizioni o sublimazioni aves-sero dovuto assumere questa specifica forma) quanto la “perversione” di essa in forme inferiori (si pensi, ad esempio, all’afflato “religioso” con cui veniva vis-suto l’impegno politico nelle sue forme estremistiche). Terminata questa possibili-tà, essa è tornata a rivolgersi dalla Terra al Cielo, ma ormai impregnata di tante di-storsioni che, piuttosto che affermare che essa ha ritrovato una nuova purezza biso-gna piuttosto dire che essa sta trasportan-do le sue impurità fino alle più alte sfere celesti (ovviamente intese nei loro riflessi umani, essendo esse, in sé stesse, non con-taminabili). Come esempi di queste distorsioni, che andranno poi approfondite in specifici ar-ticoli per la loro importanza e complessità, si possono considerare quelle dottrine che riferiscono l’autocoscienza del Divino nell’uomo al piano emotivo e non a quello noetico o quelle che riportano l’unità tra-scendente delle religioni ad un sincretismo amorfo piuttosto che ad una ricchezza di vie distinte, destinate a tipi umani diversi ma convergenti verso un unico centro. È fin troppo evidente come in questi due ca-si (ed avrei potuto citarne altri, ma, piutto-sto che stilarne un arido elenco, mi riservo di affrontarli in futuro singolarmente) dot-trine autenticamente iniziatiche siano state filtrate e distorte da tipi umani impregnati proprio da quella mentalità materialista che gli ingenui tradizionalisti attuali riten-gono stia per essere superata storicamente grazie al diffondersi della nuova spirituali-tà. In realtà basta leggere con un minimo di attenzione quelle profezie che essi sperano ingenuamente non si realizzino per ren-dersi conto che la diffusione della mentali-tà materialista, nel piano della controini-ziazione, non era affatto lo scopo ma solo il mezzo: una volta chiusi, grazie ad essa, gli autentici canali verso l’Alto, era inevi-

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tabile che, quando la naturale tendenza alla trascendenza tipica dell’essere umano si fosse ridestata, essa non avrebbe potuto che rivolgersi versi il basso. In questo modo si sarebbero fatalmente aperti varchi in quella Muraglia che, secondo le antiche leggende, difende l’umanità dalle orde di Gog e Magog, e sarebbero stati proprio coloro che ne avrebbero subito le devasta-zioni a togliere a cuor leggero le pietre che li avevano difesi, senza che ne avessero coscienza, per millenni. Se è inevitabile che tutto ciò accada per-ché il Ciclo giunga alla sua conclusione e possa effettuarsi il raddrizzamento finale, si può e si deve evitare che anche i custodi della Tradizione possano ingannarsi a questo proposito, in modo che si continui

a custodire integro il deposito tradizionale da trasmettere al Ciclo venturo. Se fosse infatti possibile (ciò che fortuna-tamente non è, poiché l’avvicendamento dei Cicli dipende da leggi cosmiche uni-versali e non certo dal confuso agire uma-no) che a trasmettersi non fosse l’autentica Tradizione ma le contraffazioni dei tempi ultimi, il risultato non sarebbe quello che queste ultime si propagassero ai Cicli fu-turi, ma, poiché si costruisce solo su salde fondamenta e non certo su suoli melmosi, solo il collasso e la fine della successione cosmica.

Marco

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IL SIMBOLISMO SONORO NELL'ATALANTA FUGIENS

li Alchimisti medievali chia-mavano il loroMagisteroArtedella Musica. Il nome era, ov-

viamente, puramente simbolico evenivausatopernascondersiaglioc-chi del profano che non avrebbecompreso l'interesse per tale Scien-za.EsappiamocheduranteilMedio-evoledenunceperstregoneriaeranopiuttostofrequenti.Gli Alchimisti, consapevoli della ca-ducità terrena e della brevità dellavitacorporale,hannosempretentatodilasciareaiposteriilloropensiero,irisultatidellelorooperazioni,illorobagaglioculturale.Lamaggiorpartedicostorol'hafattoattraverso il linguaggio dei Simboli.Simboli scritti, disegnati, dipinti,scolpiti. Simboli tratti dagli ambiticulturalipiùdiversificati,prediligen-do quelli astrologici, metallurgici eprettamente chimici (Chimica Anti-quaria).DalportaleprincipaledellaCattedra-le di Notre-Dame a Parigi (per lascultura),alPalazzodellaRagionediPadovaoaPalazzoSchifanoiadiFer-rara (per la pittura), agli scritti delMarcheseSantinellidiPesaro(perlapoesia),solopercitarnealcunidiuninfinito discorso che, coloro che cihannoprecedutiinquestavitaterre-na,hannolasciato.UnLibroPerpetuosparsoingiroperilmondo.LaMusica, in quantoArte Simbolica,non fa eccezionema compare, nellastoria dell'Alchimia,molto raramen-te.Quandodi parla del rapporto traAlchimia eMusica ciò che viene alla

mente è il testo dell'Atalanta Fu-giens.L'autore, Michael Maier, è di linguatedesca, come Paracelso, e propriocomeParacelsoèunmedico.Natonel1566aRandsburgsi laureainmedicina aBasilea, trent'anni do-po,nel1596.Viveunavitadensadiviaggi,di stu-dio e, come Paracelso, scrive alcunisaggidimateriamedica.Tramite la Spagyria (la branca far-macologica dell'Alchimia operativa)s'interessa alla Scienza di Ermete,approfondendolaanchegraziealsuoincontro con John Dee e RobertFludd.Muore a Magdeburgo nel 1622 nonprima di aver dato alle stampe, nel1618,ilsuocapolavorodiermetismorosacruciano:l'AtalantaFugiens.Questotestorappresentaununicumnella storia dell'Alchimia. Infatti èl'unicaoperanotadove le arti grafi-che, poetiche e musicali sono stret-

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tamente avvinte alla trattazione er-meticaveraepropria.L'Atalanta Fugiens è costituita dauna letteradidedica,unepigrammaintroduttivo, la prefazione e 50 Em-blemi, ognuno corredato da un Epi-gramma, Fuga a 3 voci sulle paroledell'Epigrammastessoeunbrevedi-scorso esplicativo riferito all'Epi-gramma oggetto della composizionemusicale.I 50 Emblemi sono da attribuirsiquasicertamenteaMatthausMerian,abileincisoresvizzero.

LeFughemusicalisonodaattribuirsiallo stesso Maier che si era edottonell'Artedell'Armonia.E' importante considerare la sceltamusicale che l'autore ha fatto: le 50Fughesonotuttevocali.Lamusicastrumentaleèstataesclu-sa.

Già in questa impostazione di basec'è una notevole dichiarazione d'in-tentifortementesimbolica.Infatti la musica strumentale vienesuonata con lemani, le braccia, conl'usodelcorpomentreperquellavo-caleènecessaria solo la testa, senzailrestodelcorpo.UnevidenteparallelismoconlaMas-soneriaelasuaCameradiApprendi-sta d'Arte. Infatti gli Apprendisti,quando stanno in piedi ed all'ordine,hannolamanoedilbraccioorizzon-tali rispetto al corpo, con la manopoggiata sul collo, a separare la ra-gione e l'intelletto dalla parte pas-sionaleesentimentale.QuindilasceltadiMaierèpiùchee-videntenelsuosimbolismosonoro.IlSimbolismoSonoro, inoltre,sima-nifesta anche in altri modi ovverocon tutti quegli artifizi armonici econtrappuntistici che ritroviamonell'ArtedellaFugadiJ.S.Bach.La Fuga è una forma musicale conunastrutturatecnicaedarchitettoni-cabenprecisa.Lungidalloscadereinpoderose argomentazioni che esula-nodalpresentecontesto,ègiustose-gnalare che tale formamusicale ap-partieneaquell'enormeambitocrea-tivo di musiche chiamate ad imita-zione.Infatti laFugaècostituitadaunele-mento tematico denominatoAntece-dente che viene seguito, di solito inun'altra voce, dal Conseguente chealtrononèchel'imitazionedell'ante-cedente ma spostato di una quintamelodica (in genere al Tono dellaDominante).

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La Fuga è, dunque, un'ideamusicalecheinseguesestessacontuttiglisvi-luppi tecnici che i Compositori, nelcorso della storia, hanno saputo ap-portarvi.LaFugapuòesserea2voci,a3voci,a4voci,edancheoltre.

Nel caso dell'Atalanta Fugiens ab-biamo 50 fughe a 3 voci ma con laparticolaritàcheduesonoimpegnatedall'Antecedente e dal Conseguentementre laterzadalTenorovverounelementotematicofissosulqualel'i-dea melodica dell'imitazione si svi-luppa.A tutti gli effetti, nell'Atalanta Fu-giens, musicalmente parlando, com-paionoglielementidellafissitàedel-la volatilità, delmovimento costantedato dalla decozione, dalla trasfor-mazionedovutoall'Atanor,dell'inse-guirsideiprocedimentidovutialSol-veetCoagula.Tutto questo esplicitamente riporta-toinnotazionemusicale.

Pino

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LA DIVERSITÀ È VITA

artesio diceva “penso quindisono”, l’esatto opposto di sriRamakrishna:duegrandimen-

ti che danno origine a due “stili” dipensiero diversi. Possono, questi ul-timi,esserevalidiancheseapparen-temente inantitesi tra loro?Ognunosialiberodidarelapropriarisposta.Due modi di concepire l’essere inmodo opposto secondome possonoessere perfettamente in armonianell’uomo.DuranteilavoridiLoggia,peresempio,cisiapreaiFratellicontotale trasparenza e conseguente-mente, aprendosi, si lascia scorrerein noi ciò che vogliamo esprimere,nonpensandonéavendopauradidi-recosediverserispettoadunnostroFratello: questo è essere liberi den-tro!Questo è laMassoneria , cioè e-sprimere liberamente attraverso dinoi, un pensiero non solo razionalemanaturale.Da secoli ormai si pro-cede inmodoTRADIZIONALEper li-berarel’uomodallaschiavitùcheeglistessohaprecedentementecostruito,ilmetodoo imetodi tradizionali so-no la linfa vitale del rito e la libera-zione dalla schiavitù comporta la li-berazionedellamentedaglischeminiegocentrici.Ladiversitàèimparareatollerare e fare esperienze di coseapparentementediversedal consue-to,nullaèinutilesefattoperimpara-re,noisiamoquipersperimentareefareesperienzadellavita,nelbeneeanche nel male. L’AMA il prossimotuoè imparareadamareeaccettarele diversità del prossimo. L’uomomoderno potrebbe essere avvantag-

giato da tutta la tecnologia del suotempo al fine di progredire ma, alcontrario,lastragrandemaggioranzadell'umanità diviene schiava e pri-gionieradiquestarete invisibilechesiècreatadaséstessaecon lepro-priemani.Lalibertàèsaperinteragi-reneilimitidellalibertàaltrui.

Le diversità del “prossimo” rappre-sentano piccoli barlumi di vita neiquali possiamo rispecchiarci o scon-trarci;mai però queste diversità so-no da odiare o da considerare sba-gliate.Lavita,questograndemisteroche ci fa sperimentare una moltitu-dinediemozioni,èsacra.Noimasso-nisiamotenuti,data lanostrasceltaconsapevoleenonobbligatadanes-suno, a portare luce dentro e fuoridal tempio, dentro di noi dobbiamoteneresempreuncoraggiosopiccolo

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barlumedivitalitàe saggezza inpiùdapoterdarealprossimo.Secondo la scienza cabalisticaDio sicontrasse (tzimtzum) per lasciarespazio alla creazione, essa cosi simanifestòsecondoilpensieroconce-pito. Il nome yod he vav he impro-nunciabileetemuto,contienetuttalacreazione in grembo, mondi, anime,messaggeri, tutto; nulla è al di fuoridelpensierodellacreazione.Innoiilvuoto serve per lasciare spazioall’essere, lasciare uno spazio privodi pensieri è dare origine in modonaturale e spontaneo al nuovo esse-re. La diversità, la disuguaglianzacomelagioiaedildoloresonoaspet-tidellavitaa360gradielamassone-ria essendo formata da uomini chedesiderano la liberazione accettasenzamaigiudicarequestecaratteri-stiche; l’uomochecerca la liberazio-nelottacontuttelesuaforzecontroil falso, non contro il diverso. Nelsimbolismodel tempio leduecolon-ne rappresentano il principio delnumero2,ilnumerodellaletterabetdell’alfabetoebraicoconcui inizia latorà(bereshit). InprincipioDiocreòil cielo e la terra ecc…ecc…. l’esameche l’uomo deve fare è vedere il si-gnificato di questo semplicemami-steriosoinizioinmodoesoterico,so-locosilatraduzionenonsaràlettera-le ma sottile divenendo BEIT RE-SHIT,ovveroDUEINIZI.Attraverso la lettura spirituale deltesto, che è la lettura cabalistica, siintuiscechelacreazioneel’attocrea-tivohannodatooriginealsensodelladualità. Dio creò la differenza, la di-versità, lapossibilitàdipercepireun

qualcosadioppostocomeilbiancoeilnero,ilbeneeilmale.

Questo dà la possibilità all’uomo diavere le opposizioni e attraversoqueste,diinterrogarsiecrescere.Co-luichesiinterrogasullesuestorture,che si accorge di averne e lotta perevitare di essere risucchiatonell’oblio dell’illusione mondana èsempre più raro, ma si sa chel’aspetto qualitativo è proprio cosi,comeunaperlabencelataagliocchiindiscreti. Chi accetta il prossimosenza pretese di poterlo cambiare esenzagiudizioèunesempioditolle-ranza,equestaèunadellepiùgrandivirtù.

Franco

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