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INCONTRI FORMATIVI CONGIUNTI Presidio Ospedaliero dei Pellegrini - ASL NA1 U. O. Accettazione Medico-Chirurgica Responsabile dott. V. Helzel Il nursing nella terapia infusiva del pz. critico I. Luigi Capuano U.O. Accettazione LIQUIDI, ELETTROLITI E BICARBONATO I FONDAMENTALI DELLA VITA Con la collaborazione del coordinatore Salvat Maurino

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INCONTRI FORMATIVI CONGIUNTI

Presidio Ospedaliero dei Pellegrini - ASL NA1U. O. Accettazione Medico-Chirurgica

Responsabile dott. V. Helzel

Il nursing nella terapia infusiva del pz. critico

I. Luigi Capuano

U.O. Accettazione

LIQUIDI, ELETTROLITI E BICARBONATOI FONDAMENTALI DELLA VITA

Con la collaborazione del coordinatore Salvatore Maurino

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L’infermiere, la terapia L’infermiere, la terapia farmacologicafarmacologica e le viee le vie

di somministrazionedi somministrazionenel paziente criticonel paziente critico

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La somministrazione della terapia

• Rappresenta una delle principali responsabilità dell’infermiere

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La somministrazione della terapia

• La posologia dei farmaci va sempre rapportata al peso corporeo

•dose/kg/die

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Per accesso venoso periferico si intende il posizionamento di un ago o di una cannula corti in una vena sottocutanea di una estremità e/o del collo.

E’ importante provvedere ad una adeguata immobilizzazione della cannula e dell’arto interessato per evitare irritazioni venose o infiltrazioni.

Per il posizionamento di un ago, dopo un paio di tentativi infruttuosi è bene rivolgersi ad altro personale competente.

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Scelta del sito

•Deve tener conto del comfort e del patrimonio venoso del paziente. Se possibile è bene scegliere una vena lontana da articolazioni per diminuire il rischio di dislocazione. E’ inoltre importante evitare la mano dominante o le estremità inferiori nei pazienti molto attivi.Estremità superioriEstremità inferioriCollo

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Scelta del sito: estremità superiori

•Il dorso della mano è un sito di accesso comunemente usato per permettere al pz il maggior numero di movimenti di cui ha bisogno.

Vene del dorso della mano: basilica, cefalica, rete venosa dorsale, vene metacarpali

Vene della superficie palmare del polso: antebrachiale mediana

Vene dell’avambraccio e della fossa antecubitale: basilica, cefalica, mediana cubitale, mediana cefalica, mediana basilica

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Scelta del sito: estremità inferiori

•Sono siti di seconda scelta in quanto limitano i movimenti dei pazienti e sono associati a un maggior rischio di infezioni.

Vene della faccia dorsale del piede: mediana marginale, arco venoso dorsale

Vene del malleolo esterno: piccola safenaVene del malleolo interno: grande safena

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Scelta del sito: colloVena giugulare esterna: si usa nei casi in cui non si riescono a reperire altri accessi in quanto la sua incannulazione risulta spesso difficile trattandosi di una vena che tende a ruotare. Questa vena è più facilmente accessibile in quei pazienti che non abbiano un collo particolarmente corto, tozzo o ricco di adipe. Posizione da far assumere al paziente: viene posto in Trendelemburg, con la testa ruotata dalla parte opposta della sede individuata e con le spalle ben appoggiate al lettino; può essere utile posizionare un lenzuolo arrotolato sotto la spalla.

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•IndicazioniFornire lentamente moderate quantità di liquidi e sostanze nutritive in caso di vomito e se il pz non riesce ad alimentarsi

Somministrare farmaci disponibili nella sola forma farmaceutica per via endovenosa

Avere a disposizione un accesso venoso per l’emergenza

Somministrare farmaci irritanti per altre vieSomministrare sangue e suoi derivati

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Controindicazioni

Lesioni cutanee, ematomi o segni di infiammazione in corrispondenza dei siti di accesso

Estremità poco perfuse, edematose o con traumaNutrizione parenterale totale con osmolarità elevata

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA

•Complicanze

InfiltrazioneFlebiteTromboflebiteSepsiReazione allergica alla cannulaNecrosi dei tessuti da stravaso di farmaci causticiEmatomi

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE

•Per cateterismo venoso centrale (CVC) si intende l’inserimento di un catetere lungo, la cui estremità termini in prossimità dell’atrio destro o nella vena cava superiore o inferiore. I CVC possono essere inseriti direttamente in una grossa vena come ad esempio la succlavia, la giugulare interna, la femorale, oppure per via periferica, tramite delle vene minori superficiali come la giugulare esterna, la basilica o la cefalica.

•In base alla durata del trattamento, al tipo di farmaco da somministrare, alle condizioni del paziente e all’età verrà scelto il sito, la tecnica e il tipo di catetere più adatti.

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE

•Indicazioni

Somministrazione di grosse quantità di liquidi in tempi brevi

Impossibilità a reperire un accesso venoso perifericoSomministrazione di soluzioni irritanti Monitoraggio della pressione venosa centraleSomministrazione di nutrizione parenterale totale ad alta osmolarità

Emodialisi o ossigenazione extracorporea a membrana

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La somministrazione della terapia

•SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE

•Controindicazioni Anomalie vascolari congenite o acquisite

•ComplicanzeOcclusioneDislocazioneProcessi infettivi localizzati al sito di accessoSepsiRotturaFormazione di trombiRottura di vasi o del cuore

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Evento avverso

E’ un evento inatteso correlato al processo

assistenziale e che comporta un danno al

paziente, non intenzionale e

indesiderabile. Gli eventi avversi possono

essere prevenibili o non prevenibili. Un

evento avverso attribuibile ad errore è un

evento avverso prevenibile

La somministrazione della terapia

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Si intende ogni evento prevenibile

che può causare o portare ad un uso

inappropriato del farmaco o ad un

pericolo per il paziente

Errore di terapia

La somministrazione della terapia

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• Approvvigionamento, immagazzinamento e conservazione

• Prescrizione• Trascrizione/interpretazione• Preparazione • Somministrazione (che prevede prima la

preparazione)• Monitoraggio

Gli errori in terapia farmacologica si possono verificare durante tutto il processo di gestione del farmaco

La somministrazione della terapia

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Conservazione

• I farmaci vanno conservati secondo le indicazioni fornite dalla casa farmaceutica

• Le condizioni che possono alterare le caratteristiche dei farmaci sono essenzialmente :

temperatura e luce

La somministrazione della terapia

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1. Atto di prescrizione

2. Atto di somministrazione

La gestione della terapia può essere scomposta in due distinti momenti

La somministrazione della terapia

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La prescrizione• La prescrizione deve essere scritta in

maniera chiara, leggibile, possibilmente in stampatello; non devono essere usate abbreviazioni, all’infuori di quelle standardizzate

• Spetta all’infermiere pretendere il chiarimento di ogni eventuale dubbio, da parte del medico prescrivente

La somministrazione della terapia

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La somministrazione in senso lato

• L’atto di somministrazione è un atto unitario, quindi deve essere compiuto da una sola persona

• L’atto di somministrazione della terapia è anche da considerarsi consequenziale e cronologico

La somministrazione della terapia

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La regola delle 6 G

1. Giusto farmaco2. Giusta dose3. Giusta via 4. Giusto orario 5. Giusta persona6. Giusta registrazione

La somministrazione della terapia

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Monitoraggio

• Si intende il controllo degli effetti che determina il farmaco durante o dopo la somministrazione

• Efficacia del trattamento • Il verificarsi di effetti avversi (reazioni

anafilattiche)

La somministrazione della terapia

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterpia

Deficit di volume • Assoluti

Emorragia,disidratazione

• Relativi Vasodilatazione, riscaldamento

Danno generalizzato delle barriere endoteliali

Infiammazione

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterpia

Deficit di volume

• Intervento chirurgico

• Trauma • Patologie mediche

• Malattia critica (ICU)

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterpia

Scopi

•Stabilità emodinamica

•⇑ Flusso microcircolazioni (effetti reologici)

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterpia

Correzione ipovolemia

• Deficit volume intravascolare

• Deficit volume interstiziale/intracellulare

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Riequilibrio idroelettrolitico

Parametri clinici indici di VEC:

•FC •PA •Diuresi •Stato mentale

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterapia

I fluidi vengono distinti in base alla capacità di attraversare le membrane che separano i

compartimenti intravascolare ed extravascolare (interstiziale):

•Cristalloidi

•Colloidi

•Plasma

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterapia

CRISTALLOIDI

•Ipotonici

•Isotonici (NaCl 0.9%, Ringer lattato)

•Ipertonici (NaCl 7.5%)

I cristalloidi passano liberamente attraverso le membrane.Solo il 25 % del volume infuso rimane

nello spazio intravscolare

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Riequilibrio idroelettrolitico Fluidoterapia

Vantaggi

•Minor costo

•Scarsi effetti collaterali

Svantaggi

•Edema tissutale •Ipercoagulabilità

•Acidosi ipercloremica (NaCl) •Effetto proinfiammatorio (Ringer Lattato)

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Riequilibrio idroelettrolitico COLLOIDI

Il principale vantaggio dei colloidi è la ricostituzione più efficace del volume

plasmatico. La potenza di un colloide è in gran parte determinanta dalla pressione

colloido-osmotica esercitata dai fluidi stessi.

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Riequilibrio idroelettrolitico COLLOIDI

• Albumina

• Emagel

• Voluven

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Colloide ideale proprietà generali

• Distribuzione intravascolare

• Disponibilità

• Lunga emivita

• Ridotto costo

• Facile conservazione

• No limiti di dosaggio

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INCONTRI FORMATIVI CONGIUNTI

Presidio Ospedaliero dei Pellegrini - ASL NA1U. O. Accettazione Medico-Chirurgica

Responsabile dott. V. Helzel

Il nursing del bilancio idrico nel pz. critico in PS

I. Luigi Capuano

U.O. Accettazione

LIQUIDI, ELETTROLITI E BICARBONATOI FONDAMENTALI DELLA VITA

Con la collaborazione del coordinatore Salvatore Maurino