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numero 6 | Novembre/Dicembre 2014 ANNO XXX SPECIALE MENSILE INDIPENDENTE A DIFFUSIONE NAZIONALE DI INFORMAZIONI DEI TRASPORTI MARITTIMI Fratelli Cosulich AGENTI MARITTIMI STAZIONE MARTTIMA NAPOLI spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Napoli Parte la corsa alle crociere in Cina. Fincantieri in pole position pag. 8 Trasporti internazionali 2015, l’outlook di S&P pag. 10 L’Italia regala 6,4 miliardi di euro ai porti del Nord Europa pag. 3 Palumbo Group chiude in bellezza un 2014 ricco di soddisfazioni pag. 2 AMT SRL - CAMAGA SRL - CONATECO SPA - EURO AGENCIES SRL EUROTERMINAL SRL -IDRA PORTO SRL - ITALIANA IMPIANTI SRL MARNAVI SPA - ONI SPA - ORMEGGIATORI NAPOLI SRL - PALUMBO GROUP RIMORCHIATORI NAPOLETANI - RENATO MAZZAMAURO & C SRL FRATELLI COSULICH SPA

Informatore speciale natale

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Page 1: Informatore speciale natale

numero 6 | Novembre/Dicembre 2014ANNO XXXspeciale

M E N S I L E I N D I P E N D E N T E A D I F F U S I O N E N A Z I O N A L E D I I N F O R M A Z I O N I D E I T R A S P O R T I M A R I T T I M I

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pag. 8

Trasporti internazionali

2015, l’outlook di s&p

pag. 10

l’italia regala 6,4 miliardi

di euro ai porti del Nord

europa

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2014 ricco di soddisfazioni

pag. 2

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L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014 L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014

2 3S P E C I A L E S P E C I A L E

Ogni anno circa 900mila con-tenitori di merce destinata al mercato italiano (valore

complessivo stimato: circa 27 miliar-di di euro) prende la via dei porti del Nord Europa. Con un mancato introi-toper l’Italia pari a circa 6,4 miliardi di euro, di cui oltre il 60% destinato allo Stato (dazi doganali e IVA) e un indotto economico non attivato per il tessuto imprenditoriale del Pae-se di ulteriori 5,5 miliardi di euro. È quanto risulta da uno studio di Fede-spedi (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internaziona-li) basato su varie fonti, tra le quali il Piano Nazionale della Logistica, il Libro Bianco dei Trasporti e la Cassa Depositi e Prestiti, che assumono un valore compreso tra i 500 mila e i 2 milioni di contenitori. Secondo Fedespedi tale situazione è dovuta principalmente all’eccesso di buro-crazia che caratterizza le procedure di importazione di una merce nel no-stro Paese, dove possono essere ef-fettuate ancora fino a 17 tipologie di controllo e possono intervenire fino a 5 Ministeri.La ricerca ha evidenziato come per ogni contenitore da 20 piedi im-portato nei porti del Nord Europa, attribuendo alla merce trasportata un valore economico medio-basso di 30mila euro, il mancato introito per il sistema Paese sia di circa 7.100 euro. Tale valore si ottiene somman-do le numerose voci di costo che in-tervengono nell’importazione in un porto italiano di un contenitore di tali dimensioni: dazi doganali e IVA destinati all’Erario, tasse portuali, co-sti legati all’attività di agenzie marit-time, terminal portuali, spedizionieri e autotrasportatori, ed infine indotto bancario riguardante le operazioni di importazione. Moltiplicando il mancato introito per ogni singolo contenitore (circa 7.100 euro) per i circa 900 mila contenitori stimati, si ottengono i circa 6,4 miliardi di euro di mancati introiti complessivi per il sistema Paese evidenziati dal-la ricerca. Inoltre, secondo lo studio di Fedespedi importare in Italia tali contenitori genererebbe un indotto economico per il tessuto impren-ditoriale del Paese di ulteriori 5,5 miliardi di euro, risultato ottenuto applicando il moltiplicatore del red-dito del cluster marittimo (2,37), al valore dei potenziali nuovi ricavi che tale operazione porterebbe al mon-

Gli operatori portuali controlle-ranno più da vicino l’andamen-to dello scalo napoletano. La

Consulta delle Associazioni di categoria (Accsea, Ancdem, Assoagenti, Assologi-stica, Assospena, Confitarma, Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali, Con-siglio Territoriale Spedizionieri Doganali, Fedarlinea) ha deciso di dividersi i com-piti costituendo due gruppi che si occu-peranno rispettivamente dell’area com-merciale ad est e dell’area monumentale a ovest dello scalo. Scopo primario della nuova articolazione saranno il monito-raggio puntuale dell’avanzamento del-le opere previste dal Grande Progetto Porto, la definizione di proposte per migliorare la pianificazione strategica, il “controllo rigoroso” affinché sia realizza-to l’interramento della linea ferroviaria (Napoli Traccia) previsto dal Piano di Azione Coesione, per un potenziamento dei collegamenti con gli interporti e con la rete su ferro. “La nascita della Consulta delle Asso-ciazioni degli Operatori Portuali – spie-ga il presidente degli agenti marittimi, Andrea Mastellone – risponde ad un

obiettivo preciso: mettere insieme sotto l’ombrello delle due principali associa-zioni, Unione Industriali e Confcommer-cio, una filiera produttiva interessata alla valorizzazione della risorsa porto”. Combattendo anche i luoghi comuni attorno alla crisi inesorabile del porto. “Tutto sommato – sottolinea Mastello-ne – i traffici nel loro complesso stanno tenendo. È principalmente sul settore container, con tutti i ritardi accumulati negli anni nell’adeguamento delle infra-strutture, in primis l’escavo dei fondali, che si stanno scaricando le maggiori difficoltà”. Ed è proprio sulla tempistica di quest’in-tervento che la Consulta porrà maggior attenzione. Dopo il via libera da parte dei Lavori Pubblici ad aprile e quello del Ministero dell’Ambiente ad ottobre, il Commissario dell’Ap, Francesco Karrer, ha indicato nell’inizio del 2015 la data di partenza del relativo bando. Fermo re-stando le numerose prescrizioni conte-nute nel decreto ministeriale. Una lunga serie di indicazioni – dalla caratterizza-zione dei sedimenti all’accurata misura-zione della “permeabilità del tufo giallo napoletano” (tale è il materiale della cas-sa di colmata che ospiterà i materiali dra-gati) – che per Karrer rientrano nel nove-ro delle criticità “che appartengono ad ogni decreto ambientale di questo tipo”.

Stando così la situazione la Consulta ha preso atto dell’avvio operativo del Gran-de Progetto. Al varo dei primi due bandi per un importo complessivo di 53 milio-ni e 600 mila euro, per il ‘riassetto dei collegamenti stradali e ferroviari interni’ e per il ‘completamento della rete fogna-ria’, dovrebbe fare seguito quello degli altri sette già cantierabili per ulteriori cento milioni. Da qui l’impegno ad una verifica periodica dei passaggi tecnico procedurali affinchè tutte le scadenze siano rispettate, “atteso che l’effettua-zione del dragaggio è assolutamente necessaria anche ai fini della realizzazio-ne del nuovo Terminal di Levante”.

L’INFORMATORE MARITTIMOMENSILE INDIPENDENTE MARITTIMO

DEL MEZZOGIORNO

Fondatore Luigi SCOTTO PAGLIARADirettore Responsabile Catello SCOTTO PAGLIARA

Vice Direttore Giovanni GRANDE

RedazioneAlessandro CERRIMario ESPOSITOGiuseppe SEPE

Vincenzo BUSTELLIUmbeto MESE

DirezionePiazzale Immacolatella Nuova, 5

80133 Napoli int. PortoTel/fax: 0815519187

E mail. [email protected]

Amm. e Pubblicità Via Caravaggio, 4-80011 Acerra (NA)

Tel/fax: 0815519187E mail. [email protected]

RegistratoTribunale di Napoli N. 3451 del 26/09/1985

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comma 20/B legge 662/96Filiale di Napoli

Composizione e StampaAlfa Grafica srl - San Sebastiano al Vesuvio (NA)

palumbo Group chiude in bellezza un 2014 ricco di soddisfazioni l’italia regala 6,4 miliardi di euro ai porti del Nord europa

la consulta degli operatori portuali si fa in due

Accordo nell’innovativo settore GNL. Quest’anno anche l’acquisizione di un cantiere a Marsiglia e i riconoscimenti per i super yatch 900mila container di merce destinata al mercato interno persi ogni anno

Sotto osservazione costante tutti i passaggi del Grande Progetto. La priorità? Il dragaggio

di Giovanni Grande

Un 2014 ricco di avvenimenti importanti quello del Gruppo Palumbo che vede crescere il

suo network tra acquisizioni, ricono-scimenti prestigiosi e accordi innova-tivi. A riprova di una realtà imprendi-toriale estremamente dinamica e in grado di ottenere risultati di eccel-lenza in un percorso di diversificazio-ne e ottimizzazione dell’offerta che partendo dalle banchine di Napoli si è posta al centro di una rete a voca-zione mediterranea. Va in questa direzione, ad esempio, il recente accordo siglato dal cantiere maltese del Gruppo e GTT (Gaztran-sport & Technigaz), la società fran-cese specializzata nel settore della progettazione di membrane di conte-nimento per il trasporto e lo stoccag-gio di GNL (Gas Naturale Liquefatto). In particolare, il Technical Service Agreement prevede, per il personale Palumbo, una formazione specifica, effettuata da esperti GTT, e servizi di consulenza per la messa a punto di ogni operazione di manutenzione. In questo modo il branch maltese acquisirà tutte le competenze neces-sarie per la manutenzione dei sistemi GTT durante le operazioni in bacino di carenaggio. “Il settore del gas – ha spiegato il direttore commerciale del Gruppo, Raffaele Palumbo – è uno dei più promettenti e attivi nel setto-re dell’energia, ma in risposta a una

domanda crescente in molte regioni, l’Europa rimane attualmente in bilico tra una crisi economica e la speranza che la domanda di LNG cresca. Nono-stante questa situazione di incertezza Palumbo Malta Shipyard ha compiuto un notevole passo avanti in questo mercato ricevendo formalmente l’au-torizzazione da GTT ad operare nella manutenzione e nella riparazione delle membrane di contenimento per le tank LNG”. Un’altra freccia in un car-net di servizi che, attraverso gli anni, ha permesso di coprire l’intera gam-ma di esigenze per tutti i tipi di nave. “Negli ultimi anni – conferma Raffae-le Palumbo – abbiamo acquisito una specializzazione nel settore Offshore come piattaforme petrolifere e navi a supporto”. Un traguardo raggiun-to grazie a scelte ponderate e alla capacità di fronteggiare le richieste del mercato attraverso competenza, professionalità e competitività. “La riparazione continua ad essere l’atti-vità principale ma il nostro obiettivo è anche quello di diventare un part-ner strategico nel Mediterraneo per il settore gas, migliorando l’offerta nei confronti degli armatori,” continua. “Auspico che nei prossimi anni, l’Ita-lia ed altri paesi possano allinearsi a quelli del Nord Europa effettuando investimenti nella portualità dando la possibilità agli armatori di poter sce-gliere la propulsione delle loro navi con sistemi meno inquinanti ed eco-nomicamente più convenienti come quelli ad LNG”. Ma le buone notizie

del 2014 non si fermano qui. L’anno si era aperto con l’acquisizione dell’In-ternational Technic Marine (ITM) a Marsiglia, operazione che ha permes-so a Palumbo Group di “coprire” l’area del Mediterraneo Nord Occidentale. Palumbo Marsiglia Superyachts ITM, questo il nuovo nome del cantiere, si estende su una superficie di circa 12 mila metri quadri ed è dotato di 4 quattro grandi bacini di carenaggio da 80 fino a 126 metri, ormeggio ca-bina di verniciatura galleggiante di circa 95m e più di 300 metri di ban-chine per riparazioni all’ormeggio. La struttura, una delle più grandi del Mediterraneo interamente dedicata ai superyacht, viene a configurarsi come un centro di eccellenza del refit e anche un ulteriore punto assistenza post-vendita per i clienti di Columbus Yachts, il brand delle nuove costruzio-ni della compagine partenopea. Con questa acquisizione Palumbo si trova così a gestire una piattaforma estesa comprendente quattordici ba-cini di carenaggio (6 di loro completa-mente dedicati ai superyacht), dai 40 metri fino ad un massimo di 360 metri di lunghezza, più di un chilometro di banchine ed un’area operativa che copre circa 520.000 metri quadrati. Il tutto distribuito tra Napoli, Messina, Malta e, da quest’anno, anche Marsi-glia. Non avaro di soddisfazioni anche l’impegno nella costruzione di su-peryacht con l’assegnazione di tre ShowBoats Design Award 2014 per il

nuovo yatch da 40 m cui si è aggiunto in marzo anche l’UIM Environmental Award 2013. Alla base dei riconosci-menti le innovative soluzioni adotta-te a bordo, come il propulsore ibri-do, l’armonia tra il design interno ed esterno (frutto della collaborazione tra Palumbo Group, Hydro Tec Studio e Hot Lab Studio), le soluzioni per gli interni con l’utilizzo di materiali eco-sostenibili. Progettato appositamente su richie-sta dell’armatore per garantire un minor impatto ambientale Columbus 40S Hybrid offre la possibilità di ag-giungere due motori elettrici a quelli principali, con una riduzione signifi-cativa sia del consumo di carburan-te sia dei costi di manutenzione, per non parlare delle ulteriori notevoli riduzioni di emissioni di SOx e NOx. Proprio per il valore del sistema ibrido classificato RINA, lo yacht, con la no-tazione di classe aggiuntiva “Hybrid Propulsion” insieme alla “Green Star Plus Platinum”, diventa rappresen-tativo dei concetti di innovazione, rispetto per l’ambiente ed efficienza energetica. “L’intero progetto – spiega Palumbo Group – è stato sviluppato intorno ad un obiettivo principale: costruire un yacht veloce e sportivo e al tempo stesso in grado di garantire lo stesso livello di eleganza e comfort di un megayacht, con ampi volumi inter-ni ma senza compromettere le linee esterne che restano eleganti e slan-ciate”.

Al cento Antoni Palumbo con gli operai durante il discorso di fine anno

di Alessandro Cerri

do delle imprese (circa 2,34 miliardi di euro).“Risulta chiaro – ha affermato Piero Lazzeri, presidente di Fedespedi – che solo una azione congiunta del mondo imprenditoriale, del governo e del-la pubblica amministrazione, possa ridare credibilità all’intero sistema e convincere quelle aziende che oggi preferiscono importare tramite i porti del Nord Europa beni che saranno poi distribuiti e venduti nel nostro territo-rio, a ritornare a dare fiducia al sistema dei porti italiani’’.

Lazzeri ha spiegato che per far que-sto è necessario che alcune delle sue strutture portanti, tra cui Autorità portuali, porti, aeroporti e retroporti e gli ingranaggi organizzativi, tra cui la normativa di settore e la Pubblica amministrazione, siano messe nella condizione di poter lavorare al meglio per confrontarsi su scala internazio-nale con i sistemi logistici delle altre nazioni. Il nostro Paese deve inoltre poter con-tare su un’applicazione omogenea del diritto europeo, vanno eliminate le storture per le quali oggi le imprese

italiane si vedono penalizzate da una lettura ed applicazione del diritto co-munitario che genera un vero e pro-prio gap competitivo. Tale stortura dispositiva incrementa lo spread logistico tra l’Italia ed il resto d’Europa ed il conto salato lo pagano le imprese con fallimenti e chiusure. “Come Fedespedi – ha aggiunto Lazzeri - da tempo sottolineiamo l’importanza di una decisa azione di snellimento burocratico e di sem-plificazione normativa degli adem-pimenti legati all’import/export per incrementare i volumi di merce movi-mentata dai porti nazionali. Tra gli in-terventi prioritari da attuare rientrano una concreta riforma del sistema por-tuale che dia alle Autorità portuali una reale autonomia finanziaria, la piena e totale attivazione su scala nazionale dello Sportello Unico Doganale e del cosiddetto sistema di preclearing e l’istituzione di un Testo Unico, oggi mancante, che riunisca – ha conclu-so il presidente di Fedespedi - tutte le norme di importazione ed espor-tazione di una merce definendone, a livello nazionale, interpretazione ed ambiti di applicazione”.

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L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014 L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014

4 5S P E C I A L E S P E C I A L E

autostrade del Mare, l’Ue a sostegno dell’asse Venezia-GreciaChiuso il progetto Adriamos, 12 milioni dall’Ue

le autostrade del mare per lo sviluppo della portualità euro-mediterranea, italiana e dell’Alto

Adriatico non possono prescindere dal ruolo di Venezia che, in virtù di una storia millenaria costruita proprio sul-le rotte di collegamento con l’Orien-te, conserva ancora oggi un legame intenso con i porti greci (in particolar modo di Patrasso e Igoumenitsa). In vi-sta del previsto aumento (+16%) della movimentazione dei beni di consumo, agroalimentare, beni industriali e ma-terie prime nei mercati intra-europei tra oggi e il 2020 (dati MDS Transmo-dal) nasce l’esigenza di una portualità efficiente, il cui potenziamento sia so-stenuto dall’azione concreta dell’Ue in direzione di una progettualità “ad alto valore aggiunto”. È in questo quadro di che alla presenza del Coordinatore Europeo per le Autostrade del Mare, Brian Simpson, e del Presidente di Rete Autostrade Mediterranee Spa, Antonio Cancian si è tenuto a Venezia l’evento conclusivo del Progetto Adriamos. Un piano che ha messo a disposizione 12 milioni di euro sull’asse con la Grecia permettendo la realizzazione di uno dei terminal più efficienti e avvenie-ristici del Mediterraneo dedicato alle Autostrade del Mare e operativo già da maggio 2014 a Fusina (Marghera). Il terminal, frutto di un investimento pubblico-privato di circa 250 milioni di euro, di cui solo 37 a carico del settore pubblico (suddivisi fra finanziamento dell’Autorità Portuale, del Governo Italiano, dell’Unione europea e della Regione del Veneto) e 80 a carico di Venice Ro-Port Mos (la società che ha costruito e ora gestisce il terminal in concessione) può ospitare 4 traghetti contemporaneamente ed offrire, in virtù di eccellenti collegamenti stradali e ferroviari, servizi logistici di primor-dine. Nei primi sei mesi di operatività il terminal ha movimentato oltre 18 mila veicoli e 42 mila passeggeri rag-giungendo importanti performance in

termini di efficienza (carico/scarico di ogni nave in una sola ora). Per il porto greco di Igoumenitsa sono invece stati realizzati gli studi preli-minari per la realizzazione di un polo logistico (interporto) i cui benefici si trasformeranno in nuove rotte e nuovi traffici tra i due Paesi. “Per i porti italiani – ha spiegato An-tonio Cancian, Presidente di Rete Au-tostrade Mediterranee Spa – la sfida è duplice: inserirsi nei corridoi multi mo-dali europei adeguando le infrastrut-ture di raccordo ferro-gomma-acqua e sviluppare servizi logistici avanzati a vantaggio del tessuto produttivo del territorio, imponendosi come veri e propri driver di crescita. RAM, come braccio operativo del Ministero del-le Infrastrutture, intende raccogliere questa sfida, operando come trait d’u-nion tra le disponibilità espresse dai programmi di finanziamento europei e lo sviluppo di programmi chiari e con-divisi per il rilancio della competitività della portualià italiana”. Progetto alla mano, gli obiettivi stra-tegici raggiunti grazie ad ADRIAMOS riguardano la riduzione della conge-stione spostando parte del traffico merci dalla strada al mare; la raziona-

lizzazione dei flussi delle merci grazie a una migliore logistica; il miglioramento dell’interoperabilità e della co-modali-tà; una maggiore qualità del traffico e implementazione dell’integrazione del-la catena logistica: meno inquinamento e migliori performance di trasporto. “Concludiamo un importante proget-to che ha consentito di collegare il sud dell’Europa, l’Italia e la Grecia, un pro-getto che trova la sua eccellenza nella capacità di tagliare i tempi di collega-mento tra i mercati e consentire a merci e persone di poter scegliere anche la

via del mare, oltre alla strada, per po-tersi spostare agevolmente. Per il futuro guardiamo con interesse a tutta l’area del Mediterraneo, oltre che all’Adriatico, per capire come possia-mo contribuire a sviluppare nuovi pro-getti e stimolare investimenti. A febbraio chiuderemo la prossima call per nuovi progetti, abbiamo un budget a disposizione di 300 milioni di euro da investire per i prossimi tre anni”, ha dichiarato Brian Simpson Co-ordinatore Europeo per le Autostrade del Mare.

RINA Services ha acquisito una quota maggioritaria di Hayes Stuart, azienda di ispezioni

navali che ha sede a Montréal. Hayes Stuart, pur mantenendo il suo mar-chio, opererà come una società del gruppo RINA in modo da creare utili sinergie nel mercato navale canadese in continua crescita. L’acquisizione

riflette la strategia di gruppo del RINA di svilupparsi, individuando compagnie ad alto potenziale e competenze che permettano l’en-trata in nuovi mercati e consolidan-do il posizionamento in un settore trainante come il navale. Hayes Stuart ha uffici a Montréal, Toronto, Quebec City e Halifax e impiega una quindicina di ispettori navali. Offre una gamma di servizi marittimi tra cui: ispezioni di scafo e macchinari, condition surveys, verifiche di mari-ne operation, ispezioni su carichi e combustibile e analisi di rischio. La società appena acquisita dal Grup-po ha fatturato nel 2013 circa 1,6 milioni di Euro.

RiNa services acquista Hayes stuart, compagnia di ispezione

navale di Montréal

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6 7S P E C I A L E S P E C I A L E

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arriva anche a Napoli lo sdoganamento delle merci via mare

Attiva la procedura che semplifica (e rende più veloce) lo svincolo delle merci

Con l’applicazione delle relati-ve disposizioni, a partire dal 1 maggio 2016, il regolamento

CE n.450/08 comporterà l’armonizza-zione a livello europeo dei servizi di rappresentanza doganale. In parole povere, sorgerà una sorta di “mercato delle dogane” in cui l’efficienza delle prestazioni determinerà il successo o meno di un sistema; con le conse-guenze tipiche delle liberalizzazio-ni. “La merce sbarcata a Napoli, ad esempio, potrebbe essere trattata da un operatore olandese,” ammonisce Domenico De Crescenzo, presidente del Consiglio compartimentale degli spedizionieri doganali della città par-tenopea. Un paradosso che per non avverarsi richiede un drastico adeguamento. A molteplici livelli. Un “cambio di pas-so” in grado di agire sulla dotazione infrastrutturale, le procedure ammi-nistrative e burocratiche: l’abito men-tale stesso degli operatori. “Portare avanti – sintetizza Giovanni De Mari, presidente degli spedizionieri italiani – una politica doganale finora assen-te”. Essenziale, soprattutto, poter contare su strumenti capaci di influire sulle variabili che determinano l’efficien-za e con essa le direttrici dei traffici: tempo e costi. Da questo punto di vi-sta l’avvio delle procedure di pre-cle-aring nel porto di Napoli, che si mette in scia di quella manciata di scali in cui il servizio è già attivo, rappresenta un elemento non trascurabile. Introdu-cendo un fattore capace di colmare

quel “deficit di tempistica” che sul lato infrastrutturale sta facendo vi-vere al porto uno dei suoi periodi più drammatici. Integrato nell’offerta del cosiddetto Sportello Unico Doganale, il pre-clea-ring o “sdoganamento in mare” si arti-cola in una successione precisa di fasi che permettono all’operatore di anti-cipare la presentazione della dichia-razione doganale, trasmettendola prima dell’arrivo della nave in banchi-na. Schematicamente: invio del mani-festo di carico, monitoraggio da parte della Capitaneria di porto, via libera della Dogana. Un percorso che non escludendo le analisi dei rischi rende possibile alla merce l’arrivo a destina-zione finale, non appena concluse le operazioni di sbarco, con un notevole abbattimento dei tempi. “A La Spezia – spiega il responsabile dell’Ufficio delle dogane Napoli 1, Giulio Planera – l’introduzione del sistema ha porta-to ad una riduzione media da 4 gioni e mezzo a tre mentre a Genova si è passati da cinque a quattro. A Napoli interesserà circa l’80% della merce in

uscita incidendo sulla competitività complessiva del sistema”. Un’accelerazione in direzione della semplificazione resa possibile dalla stretta collaborazione della Capitane-ria di porto, cui spetta il ruolo di mo-nitorare la nave. “Il Corpo – sottolinea l’Ammiraglio Basile – metterà a dispo-sizione di un settore squisitamente economico e dei relativi operatori, strumenti e procedure sinora adotta-

te per la sicurezza in mare. Il segnale della nave che richiederà il servizio, in pratica, sarà agganciata non appena entrata nelle acque del Mediterraneo

per verificare che il normale tragitto che dovrebbe portarla in porto non sia interrotto da alcun tipo di evento”.Strumento che facilita la movimen-tazione del carico, anziché la sua permanenza sui piazzali, lo “sdoga-namento in mare” presuppone anche una diversa utilizzazione delle infra-strutture. In questo rispondendo a un percorso che, afferma il commissario dell’Ap di Napoli, Francesco Karrer, “attraverso l’informatizzazione degli impianti fisici giunge all’infostruttu-ra”. Intersecandosi con quel processo di efficientamento che a Napoli sem-bra trovare ostacoli insormontabili; in previsione di un orizzonte che lascia intravvedere un “mercato delle pro-cedure di rilascio”, risponde infatti alla parola d’ordine della “disinterme-diazione”. “In attesa di adeguamenti strutturali e infrastrutturali per loro natura lunghi e costosi – conclude Karrer – l’efficienza sarà determina-ta dall’integrazione delle funzioni. Il pre-clearing aggiunge maggiore offerta, espande la dotazione già esi-stente”.

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Da sinistra: Giulio Planera, Francesco Karrer, e l’Ammiraglio Antonio Basile

di Mario Esposito

Page 5: Informatore speciale natale

L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014 L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014

8 9S P E C I A L E S P E C I A L E

Il raffreddamento dei tassi di cre-scita annuali (nel 2015 è previsto un +7,1%, peggior risultato degli

ultimi 24 anni) sta inducendo la Cina ad una cauta apertura del merca-to interno. La revisione annunciata in novembre da Pechino dei settori sottoposti a misure protezionistiche mira a rilanciare da una parte gli inve-stimenti esteri dall’altra ad incremen-tare i consumi domestici. In quest’ot-tica un’importante sterzata è stata compiuta anche nei confronti dello sviluppo delle attività turistiche, in ragione di una gigantesca classe me-dia sempre più propensa a spendere in viaggi; un’opportunità, anche per il settore crocieristico, in cui Fincantieri ha recentemente messo a segno un

colpo che potrebbe risultare di por-tata storica. Il Gruppo cantieristico italiano ha firmato due memorandum d’intesa, rispettivamente con Carnival Cor-poration e con China CSSC Holdings Limited, controllata di CSSC (China State Shipbuilding Corporation), il maggiore conglomerato di settore. L’obiettivo è quello di esplorare la possibilità di una joint venture nelle costruzioni navali nel settore cruise: in pratica, una collaborazione trilate-rale senza precedenti per la realizza-zione delle prime navi da crociera mai costruite nel Paese.Nel concreto, Fincantieri collaborerà con CSSC fornendo servizi specialisti-ci e componentistica; Carnival, inve-ce, contribuirà a creare una vision, la definizione e le specifiche per le navi che saranno realizzate in Asia.A supporto dell’operazione una serie di numeri che, come sempre avviene quando si parla di Pechino, assumo-no valori notevoli. L’incremento del potere d’acquisto e della domanda interna, stando alle previsioni del Mi-nistero Cinese dei Trasporti, potrebbe portare il numero di passeggeri entro il 2020 a 4,5 milioni, facendo del “cele-

ste impero” il primo mercato in asso-luto a livello mondiale. Stime che per le rotte asiatiche nel loro complesso trovano conferma in uno studio sulle prospettive del 2015 affidato da CLIA Southwest Asia e CLIA North Asia (i due nuovi orga-nismi costituiti dall’associazione cro-cieristica internazionale Cruise Lines International Association) alla socie-tà di consulenza Chart Management Consultants. “Il prossimo anno – spiega Ann Sher-ry, presidente di CLIA Southwest Asia – vedremo 26 marchi crocieristici operare 52 navi in Asia, nove delle quali per tutto l’anno. Nel 2013 sono state realizzate 802 crociere Asia-Asia e nel 2015 ne vedremo 981. Ma ancora più impressionante è l’aumento della capacità determinata dal numero cre-scente di navi più grandi e più moder-ne messe in servizio. Lo scorso anno, nel 2013, la capacità delle crociere Asia-Asia era di 1,4 milioni di ospiti mentre il prossimo anno ci sarà spa-zio per 2,05 milioni, con una crescita annua del 19,5%. Oltre a tutto ciò, altri 115.360 ospiti potrebbero transi-tare in Asia nell’ambito di viaggi più lunghi, con un incremento annuo del 25% rispetto alla capacità di 73.616 ospiti del 2013”. In un mercato come quello cinese, orientato per ora solo alle rotte inter-nazionali e soggetto ad una serie di

limitazioni (la navigazione domestica può essere coperta solo da compa-gnie nazionali; l’acquisto di una nave in un cantiere occidentale è soggetto a una sovrattassa del 30%; impossibi-lità ad operare con unità di seconda mano con più di 10 anni) il numero di turisti è in crescita esponenziale: 570 mila passeggeri nel 2013; 700 mila nel 2015; circa un milione previsti nel 2015. “Abbiamo lavorato approfondita-mente per comprendere le ambizio-ni cinesi nel comparto crocieristico – sottolinea Arnold Donald, Ammini-stratore delegato di Carnival Corpo-ration – e oggi collaboriamo con due dei maggiori costruttori al mondo, Fincantieri e CSSC, per creare una re-altà di primo piano che acceleri negli anni a venire la crescita e la domanda nelle crociere in Cina”.Ma l’interesse per la Cina mette in moto anche altri protagonisti del settore. Royal Caribbean Cruise, ad esempio, ha creato, in joint venture con il gruppo Ctrip.com International, SkySea Cruises, società crocieristica (i due partner deterranno il 35% del capitale, con il restante 30% in mano al management dell’azienda e a un fondo private equity) che impiegherà entro il 2015 una propria unità. “La-voreremo con Ctrip – afferma il pre-sidente e CEO di Royal Caribbean Cru-ises, Richard Fain – per istituire una

compagnia crocieristica nazionale per la Cina. SkySea Cruises rappresen-ta una pietra miliare strategica impor-tante nel nostro sforzo di espansione nel mercato cinese”. Impegno che vede in prima linea Costa Crociera, compagnia attiva nel Paese a partire dal 2006 con Costa Victoria, cui sono state aggiunte negli ultimi anni Costa Atlantica e Sapphire Princess (gruppo Carnival) e, a breve, anche Costa Se-rena. Un fermento che trova giustificazio-ne anche nei piani di potenziamento infrastrutturale destinati da Pechino al settore. Il Ministero dei Trasporti ha individuato 4 hub: Tianjin (per le rotte verso Giappone, Corea e Sibe-ria orientale), Shanghai (Giappone, Corea, Hong Kong, Taiwan e Macau), Xiamen e Sanya (Sud est asiatico e Taiwan. Inoltre, Qingdao e Dalian (co-sta settentrionale), Zhoushan (costa orientale) e Shenzhen (costa meridio-nale) stanno realizzando nuovi porti mentre sette altre città (Qinhuang Island, Yantai, Ningbo, Wenzhou, Guangzhou, Beihai and Haikou) han-no pianificato la realizzazione di nuovi scali con la realizzazione del Nansha International Cruise Home Port a Guangzhou (700 mila passeg-geri) previsto per la fine di quest’anno e la piena operatività per Qingdao nel 2015. Proprio qui il gruppo terminalista DP World di Dubai ha siglato un accordo di cooperazione che prevede, tra l’al-tro, la promozione dei traffici turistici con Port Rashid, primo approdo del Medio Oriente, con terminal in grado di accogliere contemporaneamente cinque unità. L’intesa prevede coope-razione strategica e scambio di infor-mazioni e cercherà di mettere a frutto la semplificazione al rilascio dei visti per turisti introdotta dal governo de-gli Emirati Arabi Uniti che consentirà anche ad un maggior numero di turi-sti cinesi di giungere a Dubai.

Crescono le possibilità e l’interesse dei gruppi occidentali per il settore turistico asiatico

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parte la corsa alle crociere in cina. Fincantieri in pole position

peTROcelli NUOVO pResiDeNTe Dell’isTiTUTO iTaliaNO Di NaViGaZiONe

palmira Petrocelli guiderà l’Isti-tuto Italiano di Navigazione, l’ente nato nel 1959 con l’o-

biettivo di promuovere lo sviluppo delle scienze e delle tecniche nonché il diritto, la giurisprudenza, la gestio-ne e l’economia della navigazione (terrestre, marittima, aerea e spazia-le), e di diffonderne la conoscenza. “Proprio nell’anno di questo presti-

Palmira Petrocelli nuovo Presidente

di Vincenzo Bustelli

di Giovanni Grande

Arnold Donald

di fare dell’Istituto Italiano di Naviga-zione il punto di riferimento naziona-le della cultura, della tecnica e della scienza del mondo della Navigazione, in tutti i suoi aspetti,” ha commenta-to la Petrocelli, al termine dei lavori dell’Assemblea che l’ha eletta. Già di-rettore Generale dell’Ipsema, con in-carichi in ambito Inps e Inpdai, la neo presidente ha indicato come priorità la riorganizzazione territoriale dell’I-stituto, l’allargamento della platea degli iscritti, la promozione di studi e ricerche in materia di navigazione an-che nelle sue applicazioni industriali.

gioso Ente, il programma della mia Presidenza, attraverso un’attenta opera di valorizzazione e ristruttura-zione dello stesso, si pone l’obiettivo

Page 6: Informatore speciale natale

L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014 L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014

10 11S P E C I A L E S P E C I A L E

UNcTaD cResce pOcO il TRaFFicO

MaRiTTiMO iNTeRNaZiONale

I risultati della Reviewof Maritime Transport 2014

GeNOVa e la speZia, UNa “baNcHiNa lUNGHissiMa” peR ikea

Entra nel vivo il progetto per i “corridoi controllati” fino a Piacenza

Condizio-

ni di stabilità per il settore

dei trasporti internazionali

che sarà influenzato nel 2015 dal

diverso ritmo di sviluppo del-

le economie nazionali. Con un

Pil mondiale previsto al +3,2%

(+2,8% quest’anno) le criticità

riguarderanno, in particolare, la

zona euro, la Cina e il Giappone,

sebbene con modalità differenti.

È quanto emerge da un report di

Standard and Poor’s che pure sul

lungo periodo si attende risultati

positivi per tutte le modalità del

comparto, beneficiate dall’au-

mento tendenziale del commercio

mondiale e del turismo e dall’in-

cremento della ricchezza nei Paesi

in via di sviluppo.

Per l’agenzia di rating i principali

fattori macroeconomici che in-

fluenzano il settore sono il prezzo

del petrolio e l’andamento dell’e-

conomia con compagnie aeree,

armatoriali e dell’autotrasporto

più esposte alle fluttuazioni ci-

cliche. La revisione al ribasso del

prezzo del greggio induce così a

previsioni ottimistiche soprattut-

to per le compagnie di quei settori

(logistica e ferrovie) maggiormen-

te in grado di trasferire sui prezzi

le variazioni del costo del carbu-

rante. In una visione di breve ter-

mine bisognerà invece tener con-

to degli adeguamenti tecnologici

derivanti da normative più severe

in materia ambientale. Una situa-

zione che per S&P potrebbe favo-

rirebbe il passaggio alla modalità

marittima in grado, attraverso le

economia di scala, di assorbire

meglio il relativo contraccolpo fi-

nanziario. Un fattore che, soprat-

tutto in Europa, con la prossima

istituzione (1 gennaio 2015) delle

aree in cui sarà necessario usare

combustibili a basso tenore di zol-

fo (o adottare tecnologie in grado

di ottenere un abbattimento delle

emissioni) sta creando fibrillazio-

ne tra gli armatori. In risposta alla

posizione di chi (tra questi Confi-

tarma), va chiedendo da tempo

maggiore flessibilità nei confronti

delle compagnie, coinvolte in un

gravoso processo di upgrade tec-

nologico, è intervenuta BIMCO. La

potente associazione che riunisce

il 65% del tonnellaggio mondiale

ha messo le mani avanti sulla

questione della “parità delle con-

dizioni”.

Preoccupata di una possibile “di-

storsione della concorrenza” a

danno delle società armatoriali

che si sono impegnate con in-

genti investimenti nel refitting

della flotta ha ribadito, tramite il

suo presidente John Denholm, la

necessità di una “decisa applica-

zione delle norme” verso le unità

che non rispondessero ai nuovi

standard. Su questo punto S&P

sembra non mostrare eccessivi

timori confidando, anzi, nei bene-

fici derivanti, per un comparto per

definizione “capital intensive”, dai

piani di potenziamento e moder-

nizzazione delle flotte. La confer-

ma (purchè gli investimenti non

producano “eccesso di offerta”)

arriva dal trasporto container, con

i grandi player impegnati nella

tessitura di alleanze e nel finanzia-

mento di nuovi ordinativi.

“C’è cauto ottimismo sul futu-

ro del settore poiché la crisi ha

portato anche a sostituire beni

di prezzo medio alto con beni di

prezzo basso ma comunque da

trasportare,” conferma Alessan-

dro Panaro, Responsabile Infra-

strutture di SRM – Studi e Ricerche

per il Mezzogiorno.

“Una situazione ottimale per le

rotte da e per Cina e Nord Africa:

le navi continueranno ad operare

e i piani di espansione di Maersk,

Uasc, MSC, Yangming, e Cosco ne

sono una dimostrazione; l’ultimo

rapporto UNCTAD 2014, in effetti,

avvalora la tesi, riportando un au-

mento del traffico container glo-

bale nel 2013 del 5,6%”.

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L’andamento dell’economia mondiale influisce sui trasporti marittimi internazionali che movimenta-no nel 2013 circa 9,6 miliardi di tonnellate, con una

crescita media di appena il 3,8%. È quanto emerge dalla Re-view of Maritime Transport 2014 dell’UNCTAD, la conferen-za delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. A fare la parte del leone il settore dry bulk che registra un aumento del 5,6%. Stessa crescita per i container movimentati attra-verso gli scali mondiali che arrivano a 651,1 milioni di Teu. Il documento analizza anche la flotta mondiale che, al gen-naio 2014, raggiungeva una stazza lorda di 1,69 miliardi di tonnellate; con una crescita del 4,1%, il tasso più basso re-gistrato negli ultimi 10 anni. Portarinfuse (42,9%), petroliere (28,5%) e portacontainer (12,8%) le principali tipologie di unità utilizzate. “In merito agli ordinativi futuri – sottolinea la Review – nel corso del 2013, per la prima volta dall’inizio della crisi nel 2008, si rileva un leggero aumento per tutte le tipologie di nave”. Fenomeno che però “non dovrebbe far partire un nuovo ciclo di crescita”. Per quanto riguarda le bandiere nazionali si confermano le leadership di Panama, Liberia, Isole Marshall, Hong Kong e Singapore che rappresentano il 56,5% del tonnellaggio mondiale. Al riguardo la nuova edizione del rapporto in-troduce in merito alle proprietà della flotta la distinzione tra “nazionalità del proprietario finale” e “beneficiario della proprietà”. Ne emerge un rafforzamento della tendenza che vede la localizzazione delle aziende in “Paesi terzi”. In un 2013 caratterizzato da un mercato dei noli partico-larmente volatile in tutti i segmenti di trasporto emerge secondo Unctad “il ruolo chiave che stanno assumendo nel settore gli investimenti di private equity” rispetto al tradi-zionale finanziamento bancario. In salute, tutto sommato, il settore container con una cresci-ta maggiore (+7,2%) nei porti situati nei Paesi in via di svi-luppo. Si registra la tendenza di alcuni terminalisti mondiali, specie quelli legati alle linee di trasporto, a cedere quote delle proprie partecipazioni.

di Giovanni Grande

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Una “banchina lunghissima” tra i porti di Genova e La Spezia e il nodo logistico di Piacenza della Ikea “per decongestionare

gli spazi portuali aumentandone di fatto la recet-tività e ridurre i tempi del ciclo di import consen-tendo alle aziende di integrare gli adempimenti doganali con le proprie procedure logistiche”. È quanto prevede il progetto “Il Trovatore”, realiz-zato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, attraverso l’attivazione di “corridoi controllati” per il trasferimento immediato dei container in arrivo nei due scali liguri fino a Piacenza, dove saranno completate le operazioni di importazio-ne. I corridoi saranno realizzati con la collabora-zione di UIRNeT S.p.A., soggetto attuatore della Piattaforma Logistica Nazionale, mediante l’uti-lizzo di dispositivi di controllo installati sui mez-zi di trasporto. In questo modo sarà possibile “tracciare” la movimentazione dei container nel rispetto dei percorsi prestabiliti, inviando allarmi in caso di deviazioni dal tracciato e/o ritardi nel-la conclusione del trasporto. L’obiettivo, insieme alle procedure dello Sportello Unico Doganale, è di ridurre al minimo i tempi di sdoganamento offrendo un’importante semplificazione in vista dell’incremento delle operazioni di importazio-ne connesse all’EXPO 2015.

Il progetto, come previsto dall’ultima riunione tra i soggetti attuatori, sarà realizzato in due fasi: nella prima, operativa dal 31 marzo 2015, si spe-rimenterà il trasferimento di container dai nodi portuali di Genova e La Spezia al nodo logistico di Piacenza per un limitato gruppo di operatori marittimi e stradali; nella seconda si potranno definire altri scenari, inclusi i nodi intermodali. “Sono particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto, frutto di un intenso lavoro di anni per mettere a sistema la comunità portuale,” spiega il presidente dell’Ap di Genova Merlo. “Questa procedura, avviata grazie alla straordinaria col-laborazione con l’Agenzia delle Dogane e con Ikea, rappresenta il primo concreto esempio di moderna portualità integrata da estendere ad altri soggetti per attrarre traffici e portare il si-stema logistico italiano a primeggiare in Europa. Ci si augura che questi modelli virtuosi servano ad ispirare il Piano per la portualità e la logistica annunciato dal Governo.”Sotto la Lanterna, intanto, le Dogane si sono fat-te in tre. Al posto dell’Ufficio di Genova operano dall’inizio di dicembre gli Uffici “Genova 1”, “Ge-nova 2” e “Rivalta Scrivia – Retroporto di Genova”. La riforma, varata dall’Agenzia delle Dogane,è contestuale al rafforzamento del personale con 60 unità in arrivo da Regione, Comune e Provin-cia e ha come obiettivo un nuovo modello di or-ganizzazione che risponda in maniera ancor più efficace alle esigenze dello sdoganamento delle merci. Il primo anno di attività sarà considerato di sperimentazione.

di Umberto Mese

di Mario Esposito

Trasporti internazionali 2015, l’outlook di s&p

Page 7: Informatore speciale natale

L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014 L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014

12 13S P E C I A L E S P E C I A L E

Poco più di dieci settimane nello stabilimento Fincantieri di Palermo per i lavori di “al-

lungamento” di MSC Armonia, primo intervento del programma “Rinasci-mento”, il piano da quasi 200 milio-ni di euro a cui saranno sottoposte tutte e quattro le navi della classe Lirica di MSC Crociere. Le operazioni hanno previsto l’inserimento al cen-tro dello scafo della nave di un nuo-vo troncone, varato alla fine del mese di luglio, ottenendo in questo modo circa 200 nuove cabine, nuovi spazi dedicati all’intrattenimento, nonché il rinnovamento, negli spazi e nel decor, delle boutique di bordo e l’adozione di soluzioni tecno-logiche d’avanguardia per l’in-tera unità. Il programma “Rina-scimento”, annunciato lo scorso dicembre da MSC Crociere e Fincantieri, interesserà anche

MSC Lirica, MSC Sinfonia e MSC Ope-ra e sarà completato entro il 2015. Le quattro navi della classe Lirica sono state costruite tra il 2003 e il 2005 presso i cantieri STX di Saint-Na-zaire, in Francia. Sono attualmente lunghe 251 metri, hanno una staz-za di 60.000 tonnellate e possono trasportare fino a 2.200 passeggeri ciascuna. Al termine del Programma “Rinascimento” saranno lunghe 275 metri, avranno una stazza di circa 65.000 tonnellate e saranno in gradi di ospitare 2.680 viaggiatori, grazie a 193 nuove cabine per nave e a 59 nuove cabine per i membri dell’e-quipaggio.

sace, peR la caNTieRisTica 2,1 MiliaRDi Finanzieranno le unità Seaside di MSC Crociere

Fincantieri, Msc crociere. prima consegna del programma Rinascimento

MSC Armonia ampliata e potenziata in tempi record Lʼattività della Marnavi comincia nel 1910con Domenico Ievoli, fondatore di una im-presa marittima fatta di rimorchiatori e gal-leggianti. Ma è solo il primo passo di unastoria segnata da alcune tappe decisive:1940/45. Domenico Ievoli, insieme al figlioGennaro, acquista le prime barche a legnoper il trasporto merci tra Civitavecchia e laSardegna. 1953. Entrata in esercizio dellaprima unità a vapore da 1.800 tonnellate, laDomenico Ievoli. 1963/64. Il giovane Dome-nico “Mimmo” Ievoli entra nellʼattività difamiglia mentre sono acquistate le navi dacarico secco Murex e Calix. 1985. La terzagenerazione della famiglia comincia lʼac-quisizione di unità nuove di zecca. MimmoIevoli firma il primo contratto per la costru-zione di navi per il trasporto di prodotti chi-mici. Oggi. Da allora la Marnavi può conta-re su una flotta di 27 navi con una capacitàtotale di circa 180000dwt, 12 delle qualisono navi petrolchimiche con una portatavariabile dalle 3700 alle 26500 dwt.; 8 naviper il trasporto di prodotti alimentari, olioacqua e vino che servono la comunità del-le isole italiane; 3 AHTS e 4 recoil vessel.Inoltre la compagnia gestisce 5 navi petrol-chimiche ai sensi di contratti Time Charterpluriennali con armatori scandinavi ed eu-ropei ed una nave in Time Charter da Arma-tori Giapponesi.

Marnavi s.p.a.

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di Mario Esposito

Da sinistra Gianni Onorato Amministratore Delegato di MSC con Giuseppe Bono Amministratore Delegato di Fincantieri

MSC Armonia, in un fase di allungata di 24 metri

Sace ha garantito 2,1 miliardi di euro, l’intero finanziamento “erogato a società armatrici

per l’acquisto di navi da crociera”. Si tratta, in particolare, della prima commessa effettuata da MSC Cro-ciere a Fincantieri per i prototipi Se-aside, le più grande unità di questo tipo costruite negli stabilimenti del gruppo italiano. Il piano, presentato il 22 maggio scorso a Palazzo Chigi, prevede la costruzione di due navi (più l’opzione per una terza) la cui consegna è prevista rispettivamen-te nel novembre 2017 e nel maggio 2018. Le garanzie sono parte di un pla-fond di 4,7 miliardi di euro che il Consiglio di Amministrazione ha as-segnato al settore della cantieristi-ca per il biennio 2014-2015 e che è il risultato della capacità assicurativa conferita a SACE dal D.L. 91/2014 (art. 32) convertito in legge in data 21 Agosto 2014. “Tale legge – spie-ga una nota – prevede una garanzia statale aggiuntiva nell’ambito dei limiti assumibili da SACE come sta-biliti nel bilancio di previsione dello Stato, che potrà essere utilizzata per interventi in settori strategici per l’economia italiana e per società di rilevante interesse nazionale in re-lazione a rischi “non di mercato”. La garanzia statale, in conformità con la normativa, sarà onerosa e ope-rerà a copertura di picchi di espo-sizione che possano determinare in capo a SACE rischi di concentra-zione verso specifiche controparti, settori e geografie”.In particolare, sono stati deliberati impegni nei comparti della cantie-ristica navale (2,1 miliardi di euro); energia e oil & gas (650 milioni di euro); aeronautico (126 milioni);

materiali da costruzione (110 milio-ni); acciaio e meccanica strumentale (56 milioni). “Con queste operazioni – conclude la comunicazione – SACE conferma il proprio impegno nel sostenere l’export italiano, in parti-colare i comparti più dinamici, che crescono a ritmi costantemente su-periori al 20% annuo”. Lunghe 323 metri, larghe 41 e alte 70, le navi di MSC avranno una stazza lorda di 154.000 tonnellate, potranno ospitare quasi 5.200 pas-seggeri più 1.413 membri dell’equi-paggio e saranno dotate di 2.070 cabine per gli ospiti, 759 per lo staff di bordo e 43.500 mq di aree pub-bliche a disposizione. Grazie alla struttura innovativa e alla versatilità, le nuove unità potranno attraccare nei porti di tutto il mondo. Nume-rose anche le innovazioni tecnolo-giche che porteranno, tra l’altro, un’ulteriore riduzione dei consumi del 25% e sistemi di sicurezza avan-zati che vanno al di là di quanto richiesto dalla regolamentazione internazionale. Per Giuseppe Bono, Ceo di Fincantieri, le unità rappre-

senteranno “una vera e propria sfida progettuale, saranno interamente sviluppate da Fincantieri, a conferma del primato tecnologico a livello glo-bale che deteniamo fra i costruttori navali”. “Il nostro impegno nell’inno-vazione guarda tutti i settori ad alto valore aggiunto, grazie al coinvolgi-mento di più di 2.000 tecnici e 160 addetti dedicati alla ricerca di base, oltre a una rete di centri di eccellenza

italiani ed europei con i quali colla-boriamo. Questa è la forza che ci rende un gruppo unico al mondo nel suo ge-nere, e che ci permette non solo di ribadire la nostra leadership in un settore così complesso come quello crocieristico, ma anche di contare su un significativo carico di lavoro com-plessivo che ci fa ben sperare nella piena ripresa dell’attività”.

di Mario Esposito

Page 8: Informatore speciale natale

L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014 L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014

14 15S P E C I A L E S P E C I A L E

Per tutto il mese di dicembre la società Caremar effettuerà con motonave e con frequen-

za feriale corse marittime notturne sulla rotta Pozzuoli – Procida – Ischia (partenza da Ischia ore 2,30 – arrivo a Procida ore 3,00 – partenza da Pro-cida per Pozzuoli ore 3,10 – arrivo a Pozzuoli ore 3,50; partenza da Poz-

zuoli ore 4,10 – arrivo a Procida ore 4,50 – partenza da Procida ore 5,00 – arrivo a Ischia ore 5,30. Inoltre, la Medmar dovrà riprendere i collega-menti pomeridiani delle ore 16,35 da Ischia con arrivo a Napoli Calata Porta di Massa alle ore 18,00; e delle 18,30 da Napoli Calata Porta Massa con arrivo a Ischia alle 20,10. “Tale soluzione – spiega l’assessorato ai Trasporti della Regione Campania – consente, in attesa dell’inizio del nuovo quadro orario dal primo di gennaio, di rispondere all’esigenza di assicurare gli approvvigionamen-

ti per le isole, ancora più importan-ti nell’approssimarsi delle festività natalizie”. La rimodulazione degli orari, spiega l’assessore Vetrella, ga-rantisce “i servizi minimi necessari e richiesti dalle comunità territoriali”. “Tutto questo in attesa del comple-tamento delle gare internazionali per l’assegnazione pluriennale dei collegamenti marittimi, il cui iter è stato avviato, e che consentirà di mi-gliorare e potenziare ancora la quali-tà dei servizi offerti ai cittadini, gra-zie anche ai significativi contributi pubblici posti a base di gara”.

pozzuoli, un tunnel tra il porto

e la tangenzialeFigliola: “Il Comune sia coinvolto nel

piano regolatore dello scalo”

Un asse viario fondamentale in caso di esodo di massa per le calamità naturali. Ma so-

prattutto una “cerniera tra la zona alta e gli imbarchi, con la delocaliz-zazione dell’attività portuale com-merciale”. In questo modo il sindaco di Pozzuoli, Figliola, ha presentato, in occasione delle celebrazioni di Santa Barbara, i lavori attualmen-te in corso per il collegamento tra lo scalo marittimo e l’uscita della tangenziale di via Campana. Un intervento che prevede, in partico-lare, due tunnel di collegamento, con oppo-sti sensi di marcia, con l’area di via Fasano, nei pressi dell’ex So-fer. Il progetto è finanzia-to per 153 milioni di euro dal Mi-nistero dei T r a s p o r t i (Copin Spa la società appaltante) e si inserisce nell’opera di riquali-ficazione della città. “Rione Terra, nuova portualità, archeologia e tu-rismo sono le direttrici di sviluppo locale,” ha sottolineato il sindaco. Un piano di rilancio complessivo che vede il porto ricoprire un ruo-lo di “prioritaria importanza”. Non a caso, nel corso di questo 2014, sono arrivate le necessarie auto-rizzazioni che hanno reso possibile l’arrivo in via sperimentale della prima nave da crociera sulle ban-chine puteolane. Una possibilità ulteriore di sviluppo che induce a chiedere al governatore Caldoro “di coinvolgere pienamente l’am-ministrazione comunale e l’intero Consiglio comunale di Pozzuoli nella definizione del nuovo piano regolatore del porto”. Secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione della Copin Spa, il tunnel sarà com-pletato entro dicembre 2016. Le principali opere previste sono: la galleria veicolare a doppia canna di collegamento diretto tra la Tan-genziale di Napoli e la fascia costie-ra attraverso via Fasano e il nuovo porto di Pozzuoli; lo svincolo di monte (nuova sistemazione delle interconnessioni tra via Fascione, la Variante Solfatara e Via Monte-barbaro e nuova rampa di uscita dalla tangenziale per gli utenti pro-venienti da Roma); lo svincolo di valle (sistemazione con un nuovo sistema a doppia rotatoria, per col-legare le gallerie di progetto con la fascia costiera, il centro di Pozzuoli e l’area portuale).

caremar effettuerà le corse marittimenotturne pozzuoli-procida-ischia

Tempo di bilancio per il progetto pilota di citizen science dell’Osservatorio Filippo sull’attività di censimento della popolazione di cetacei nell’are-

ale garganico dal Golfo di Manfredonia alle Isole Temiti. Attraverso la campagna di informazione e sensibiliz-zazione che ha coinvolto cittadini e turisti, sfruttando l’immediatezza dei social media e delle tecnologie di nuova generazione, come glismartphone è stato condotto a termine il primo ten-tativo, a costo zero, di studio e campagna scientifica specifica per un’area interessata da una forte affluenza turistica, specie nel diporto. “L’obiettivo è stato quello di porre le basi per una nuova ed innovativa visione di tutela e difesa delle risorse marine, non ancora esisten-te nel territorio della provincia di Foggia,” sottolinea l’Osservatorio. “In linea con le politiche europee di sal-vaguardia e conservazione della biodiversità una pro-vincia tanto ricca di risorse e con un potenziale ambien-tale inestimabile non può tirarsi indietro ed escludere dal proprio territorio attività di censimento e tutela nei confronti dei cetacei. Questi mammiferi marini occu-pando l’apice della catena trofica rappresentano dei bioindicatori dello stato di salute del mare, fonte pri-maria di ossigeno e di risorse turistiche e ambientali”. Grazie ai risultati ottenuti l’Osservatorio Filippo prose-

guirà la sua attività di monitoraggio con nuovi obiettivi e nuovi progetti per il futuro che presto verranno atti-vati e calendarizzati. La relazione è a disposizione, di chiunque fosse interes-sato, contattando i responsabili del progettoall’indirizzo di posta elettronica [email protected] o visitando il sito del Centro Cultura del Mare A.P.S. di Manfredonia (www.centroculturadelma-re.org).

Osservatorio Filippo, primo censimentocetacei dell’areale garganico

I mammiferi marini rappresentano biondicatori dello stato di salute del mare

2M, sei porti italiani per l’alleanza Maersk - MscPresentato il programma di servizi, c’è anche Napoli

di Umberto Mese

sei porti italiani per 15 tocca-te complessive per il network marittimo di 2M, l’alleanza

armatoriale nata dal Vessel Sharing Agreement tra MSC e Maersk Line. Si tratta di Gioia Tauro (5 scali), La Spe-zia (4), Genova e Napoli (2) e Livorno e Trieste (1). Il nuovo network, nato sulle ceneri dell’alleanza P3 (che in-cludeva anche Cma Cgm) bocciata dal governo di Pechino, sarà inaugu-rato a metà gennaio e prevede un’of-ferta di 22 servizi realizzati con 193 portacontainer della capacità di ca-rico complessiva pari a 2,4 milioni di teu che scaleranno 77 porti mondiali.Sei i servizi che vedono coinvolti gli scali italiani. Genova sarà toccato da due linee, di cui una Asia-Mediter-raneo, denominata Dragon da MSC e AE20 da Maersk, ed una Mediter-raneo-Nord America, denominata Medusec da MSC e TA5 da Maersk; La Spezia sarà scalato nell’ambito di quattro servizi: due approdi sull’asse Asia-Mediterraneo (il Jade e il Dra-gon di MSC e l’AE11 e l’AE20 di Mersk Line); altre due toccate sono previste nel quadro dei servizi Mediterraneo-Nord America (Medusec e Medgulf da MSC e TA5 e TA6 da Maersk Line). Un solo scalo al porto di Livorno è stato inserito nel collegamento Mediterraneo-Nord America di 2M realizzato con la denominazione Medusec dal gruppo elvetico e con la denominazione TA5 dalla compa-gnia danese.Il porto di Gioia Tauro avrà cinque

Veduta del Porto di Pozzuoli

di Vincenzo Bustelli

toccate, di cui due sulle rotte Asia-Me-diterraneo offerte da MSC con i nomi Jade e Dragon e da Maersk con i nomi AE11 e AE20, una sulla rotta Asia-Nord Europa Lion di MSC e AE6 di Maersk e due sulla relazione Mediterraneo-Nord America nell’ambito dei servizi Medusec e Medgulf di MSC e TA5 e TA6 di Maersk Line. Il porto di Napoli è incluso nei due servizi Mediterraneo-Nord Europa Medusec e Medgulf di MSC e TA5 e TA6 di Maersk Line.Infine il porto di Trieste che sarà sca-lato nell’ambito dei servizi Asia-Medi-terraneo denominati Phoenix da MSC e AE12 da Maersk Line.Tra gli altri porti del Mediterraneo inclusi nel network 2M toccate sono state programmate a Barcellona, Port Said e Valencia (quattro), Algeciras (tre), Tanger Med (2 o 3), Marsaxlokk (2) e Beirut, Izmit/Evyap, Koper, Mar-siglia-Fos, Pireo e Rijeka (1). Pur non necessitando dell’approvazio-ne delle autorità di Pechino la nuova alleanza sembra non convincere la China Shipowner’s Association. L’asso-ciazione armatoriale cinese ha infatti esortato il governo a rafforzare la vigi-lanza. Per Zhang Shouguo, vice presi-dente di CSA, i vantaggi apportati dalle economie di scala, dal miglioramento dell’efficienza, dalla condivisione del-le risorse, dalla riduzione dei costi e dalla fornitura di servizi più completi, potrebbero deteriorare attraverso po-sizioni di monopolio il regolare e cor-retto sviluppo del comparto marittimo con conseguenze negative per l’eco-nomia nazionale.

arriva l’edizione XXX del prontuario dei porti

della campania e livorno

sarà in distribuzione dal gennaio 2015 la XXX edizione del PRONTU-RIO DEI PORTI DELLA CAMPANIA E LIVORNO, pubblicazione annuale dedicata al mondo marittimo. Il volume, (250 pagine, oltre 2.500 no-

minativi di operatori suddivisi in più di 60 categorie, formato 15x21, tiratura 9000 copie), contiene una minuziosa rassegna dei porti della Campania e dello scalo labronico, comprensivo di vicenda storica, corografia generale, descrizione delle principali infrastrutture. Per i porti sede di Ap, inoltre, sono riportate indirizzi programmatici, pro-getti di sviluppo, principali edifici di interesse storico architettonico nonché schede personalizzate dedicate ai principali operatori degli scali di Napoli, Salerno e Livorno e ai presidenti e segretari delle rispettive Ap. Di facile con-sultazione il PRONTUARIO, insieme alle notizie riguardanti i traffici e i servizi offerti da ogni singolo scalo, prevede per ogni operatore del settore  l’indi-cazione dell’indirizzo, numeri telefonici e contatti telematici. “Anche quest’anno – spiega l’editore, Catello Scotto Pagliara – il volume c o n f e r - ma la sua duplice natura di strumento

per la diffusione delle attività legate al mare e, per i sostenitori della pubbli-cazione, di veicolo capace di conferi-re visibilità nel settore di riferimento. Nonostante il disinteresse degli enti preposti, sempre meno interessati a incentivare un’informazione di qua-lità, abbiamo perseguito l’intento di conoscere da presso l’evolu-zione di un settore, come quello marittimo, al centro del dibattito economico dell’Europa”.

per informazioni: [email protected]

Tel. 0815519187

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