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1 ADVERTISING E BRAND COMMUNICATION PROF. PAOLA PANARESE 15 OTTOBRE 2019 INFORMAZIONI § Martedì 22 ottobre presentazione brief Giorgia Centofanti (ospite) § Lunedì 28 ottobre presentazione brief Rotta di Enea (interna) § Martedì 29 ottobre presentazione brief Ingegneria Elettronica (interna) CAMUFFAMENTO

INFORMAZIONI ADVERTISING E BRAND COMMUNICATION

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ADVERTISINGE BRAND

COMMUNICATIONPROF. PAOLA PANARESE

15 OTTOBRE 2019

INFORMAZIONI

§ Martedì 22 ottobrepresentazione brief Giorgia Centofanti (ospite)

§ Lunedì 28 ottobrepresentazione brief Rotta di Enea (interna)

§ Martedì 29 ottobrepresentazione brief Ingegneria Elettronica (interna)

CAMUFFAMENTO

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INTERATTIVITÀ

https://www.youtube.com/watch?time_continue=24&v=GtJx_pZjvzc

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https://www.youtube.com/watch?v=mJB4DJpq4mw

CROSSMEDIALITÀ

§ Esperienza

§ Relazione

§ Narrazione

§ Integrazione

I PILASTRI DELLA NEOPUBBLICITÀ

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ESPERIENZA

§ La svolta emotivista degli anni Ottanta favorisce approcci esperienziali, che considerano le componenti edonistiche, simboliche e relazionali dei consumi e dell’uso dei contenuti di comunicazione

§ Nella prospettiva del marketing esperienziale, sviluppata inizialmente da Schmitt (1999), la competizione non dipende più dagli attributi dei prodotti, ma dalle esperienze distintive che offrono, riconducibili al carattere e all’universo del brand

ESPERIENZA

ESPERIENZA

§ L’offerta di esperienze si verifica ogni volta che un’azienda usa i servizi come palcoscenico e i prodotti come supporto per coinvolgere un individuo.

§ Se i beni sono tangibili e i servizi intangibili, le esperienze sono memorabiliPine e Gilmore, 1999.

ESPERIENZA

La centralità dell’esperienza deriva dal cambiamento del consumatore, sempre più eclettico, imprevedibile e infedele, e dalla sovrabbondanza dell’offerta

ESPERIENZA IL CONSUMATORE

§ L’homo oeconomicus era un individuo razionale.

§ Aveva preferenze che era in grado di disporre in sequenza.

§ Era in grado di analizzare la situazione in maniera pienamente logica e razionale.

§ Era capace di ottimizzare la sua soddisfazione.

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Già economisti come Thorstein Veblen, John Maynard Keynes e Herbert Simon contestano l’idea dell’homo oeconomicus, perchè

§ la conoscenza perfetta non è realizzabile

§ ogni attività economica implica una certa quota di rischio e incertezza

§ l’idea di un individuo in grado di calcolare freddamente l’ottimizzazione della funzione di utilità è poco realistica

HOMO OECONOMICUS

§ Agli occhi degli studiosi sociali il modello classico di consumo appare ancora più lontano dalla realtà.

§ I sociologi, in particolare, ritengono che le azioni degli individui chiamino in causa spiegazioni complesse e multidimensionali, piuttosto che determinate dalla solapragmaticità misurata

HOMO OECONOMICUS

§ Dell’idea di homo oeconomicus si contestano la rigidità, l’astrattezza e l’incapacità di spiegare comportamenti apparentemente irrazionali.

§ Si critica il modello di egoismo e individualismo.

§ Si discute l’assenza della valutazione del conflitto fra scelte a breve e medio termine o tra obiettivi individuali e orientamenti sociali.

HOMO OECONOMICUS

§ Di qui l’idea del nuovo homo consumens

§ Non più volto a massimizzare il profitto

§ Non guidato da priorità e preferenze.

§ Orientato dall’istinto, da sentimenti, da desideri.

§ Non consuma più solo ciò che viene prodotto e alle condizioni imposte dall’ambito della produzione.

HOMO CONSUMENS

§ È più esigente, selettivo, maturoe dotato di una buona culturamerceologica.

§ Rivolge la sua attenzione verso attributi intangibili.

§ Per lui lo shopping ha una valenza anche ricreativa e ludica

§ Per lui, il consumo ha un ruolo più sociale e psicologico che economico

§ È un modo per costruire e comunicare la propria identitàmutevole

HOMO CONSUMENS

§ La logica che guida l’homo consumens non è univoca.

§ Non è quella della massimizzazione dell’utilità, néquella puramente edonistica e giocosa.

§ Da una parte, è impulsivo, emotivo e limitatamente razionale

§ Dall’altra, sembra sensibile al costo e agli aspetti funzionali e strumentali dei prodotti

HOMO CONSUMENS

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§ La autonomous sensorymeridian response (ASMR; «risposta sensoriale apicale autonoma») indica una sensazione di formicolio in varie parti del corpo, accompagnata da uno stato di rilassamento mentale di chi la esperisce

§ A suscitarla concorrono stimoli (trigger) cerebrali (pensieri o idee) visivi, uditivi o tattili.

ASRM

Trigger uditivi consistono in tapping, crickling, scratching, brushing, blowing o nel whispering e soft spoken.

ASRM

I trigger visivi riguardano movimenti lenti e circolari delle mani.

ASRM

CHIARA ASMR

ZACH CHOI

ASMR

Iniziative comunicative aziendali indirette

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ASMR

https://www.youtube.com/watch?v=kb93N4nxLYI

ASMRIniziative comunicative aziendali dirette

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1008&v=uLFaj3Z_tWw

ASMR

https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=Blf2ZBw8xfg

ASMR

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=YwQfE5fV724

ASMR

https://www.youtube.com/watch?v=EhwYbH5n15c

RELAZIONE

§ L’evoluzione dello scenario richiede la trasformazione di rapporti di scambio in relazioni durature e soddisfacenti, che si traducano in comportamenti profittevoli sul lungo periodo, quali il riacquisto e le raccomandazioni

§ Di qui, l’importanza dell’idea di relazione fondata su una comunicazione bilaterale

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NARRAZIONE

§ La narrazione è oggi un pilastro dell’identità di marca e una forma di discorso pubblicitario.

NARRAZIONE

§ La marca è un racconto in divenire, volto alla creazione di relazioni, alla generazione di esperienze e declinato transmedialmente.

§ Lo storytelling è un approccio comunicativo non nuovo

§ Oggi molto diffuso online, laddove ci sono spazi e tempi utili per il racconto

§ Norton, brand leader nel campo della sicurezza informatica, ha chiesto al regista Daniel Junge di girare una serie di episodi di una vera e propria indagine sul deep web, sollevando questioni morali su temi come privacy, gestione del denaro e terrorismo internazionale

NARRAZIONE: NON SOLO FANTASTICA

§ Compagnie telefoniche statunitensi come AT&T, Verizon e T-Mobile hanno assunto Werner Herzog per realizzare un documentario volto a sensibilizzare gli automobilisti (particolarmente i più giovani) sui pericoli dell’uso del cellulare mentre si è alla guida.

NARRAZIONE

§ Il Future Concept Lab ha individuato tra le direttrici della comunicazione degli ultimi anni una tendenza che ha chiamato Docu-Lives, basata sulla memoria della vita reale e sull’approccio documentaristico in comunicazione.

§ Ferrarini: “il ruolo dei comunicatori oggi non è più quello di inventare delle storie o di creare delle icone, ma di interpretare la realtà vera con una capacità prospettica originale e una credibilità che nel corso degli anni è stata sacrificata in nome della spettacolarizzazione e del sensazionalismo”.

NARRAZIONE L’INTEGRAZIONE

§ Sviluppare e sostenere relazioni mediante esperienze e interazionicoinvolgenti, sfruttando ogni opportunità di contatto, è diventata una priorità per le imprese.

§ Ciò richiede di progettarel’integrazione delle azioni e dei contenuti che contribuiscono a instaurare, articolare e consolidare le relazioni.

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L’INTEGRAZIONE

§ Integrazione sia orizzontale, sincronica, che verticale o diacronica.

§ La prima riguarda le azioni contemporanee presso diversi touchpoint online e offline

§ La seconda la sequenza di azioni che scandiscono le diverse fasi di una campagna.

L’INTEGRAZIONE

Una scansione tipica:

§ Teasing

§ pubblicità tradizionale

§ iniziative promozionali e in-store

§ ulteriori azioni di engagementsui social media

L’INTEGRAZIONE

§ L’integrazione rappresenta una risposta alla frammentazionedei pubblici, alla fruizione multitasking e personal e allo scetticismo verso la pubblicità tradizionale

Fino a non molto tempo fa era diffusa «un'interpretazione monca e riduttiva di che cosa significhi comunicare, degli strumenti e dei canali – adesso poco più che potenziali – che l'impresa ha a disposizione per dialogare con efficacia.

La pubblicità veniva considerata il mezzo (e non un mezzo) con cui l'impresa comunicava, nella convinzione che «la sola forma di comunicazione autentica e legittimata fosse la pubblicità». Fabris G., 2009, p. 67.

INTEGRAZIONE

«La comunicazione integrata di marketing corrisponde a una pianificazione della comunicazione di marketing che riconosce il valore aggiunto di un piano globale e coerente. Tale piano valuta il ruolo strategico di un insieme di discipline di comunicazione –(…) pubblicità generica, risposta diretta, promozioni vendite e pubbliche relazioni – e le mette assieme a fini di chiarezza, coerenza e massimizzazione dell'impatto, attraverso la continua integrazione di messaggi».

Kotler, Keller, 2010, p. 391.

COMUNICAZIONE INTEGRATA

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«Si consideri il vantaggio dei seguenti elementi: un brand name che contenga gli elementi essenziali dell’identità di marca; una promozione coerente con i suoi valori; un design del prodotto, un packaging e un’etichetta che riflettano con chiarezza la sua personalità; un’attività di sponsorizzazione che parta da un reale sistema di coerenza con i valori della marca; punti vendita […] che si trasformino in concept invece di obbedire soltanto a un’ergonomia commerciale e alla funzione della vendita; una rivisitazione di tutta l’attività below the line che, riscattata dalla sua subalternità, svolga anche una funzione comunicativa; l’edificioin cui si svolgono le attività dell’impresa che comunica la sua filosofia e la missione.»Fabris, 2009, p. 70

COMUNICAZIONE INTEGRATA

§ Il concetto di integrazione ha assunto nel tempo un significatopiù articolato.

§ La comunicazione integrata non si esaurisce nella pianificazione del media mix ma comprende quella del content mix

§ Nessun canale e nessun contenuto è più adatto per tutti.

L’INTEGRAZIONE

https://www.youtube.com/watch?v=6zoCDyQSH0o

§ Integrazione tra ATL e BTL

§ Distinzione superata

§ ATL: pubblicità tradizionale

§ BTL: sponsorizzazioni, product placement, promozioni, directmarketing, eventi, pubbliche relazioni

INTEGRAZIONE

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La comunicazione integrata si basa sulla diversificazione di contenutiprogettati per diversi target in funzione di un obiettivo narrativo, da veicolare attraverso un mix di canali proprietari e a pagamento, eventualmente rilanciati e rielaborati da intermediari e influencer e/o oggetto di passaparola fra i pubblici.

INTEGRAZIONE

Tra PAID, OWNED ed EARNED media

PAID MEDIA

§ Mezzi a pagamento§ Costo proporzionale all’audience§ Spazi di pubblicità tradizionale,

sponsorizzazioni e product placement, mobile- e web-advertising

§ Mezzi appropriati alle fasi iniziali, funzionali all’awareness, al posizionamento e alla costruzione della reputazione.

INTEGRAZIONE

OWNED MEDIA

§ Mezzi di proprietà

§ Sedi e musei della marca, brand stores, brand channels (tv, radio, YouTube, magazine aziendali ecc.), brand websites e blog, brand pages sui social media, brand mobile app, product packaging e piattaforme di servizio ai clienti.

§ Impiegati per sviluppare fedeltà, engagement, dialogo e collaborazione.

§ L’investimento cresce all’aumentare dei clienti

INTEGRAZIONE

EARNED MEDIA

§ Ogni ambiente online e offline nel quale la marca viene citata o commentata.

§ Comprendono le imprese media tradizionali, opinion leader e influencer, forum e fan page, prosumer che partecipano alle conversazioni su brand e prodotti con post, tweet, valutazioni, recensioni, storie, spoof e parodie ecc.

§ Fondamentali nella fase di approfondimento e di valutazione

INTEGRAZIONE

§ The Economist

§ Elementi ricorrenti nel layout

§ Concept = intelligenza e autoaffermazione attraverso pensiero e informazione

§ Identità visiva come elemento unitario che garantisce il riconoscimento

UN CASO

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