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annales ordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2017 la croce di gerusalemme città del vaticano 2018 Insieme a Cristo facciamo della nostra vita una Terra Santa Insieme a Cristo facciamo della nostra vita una Terra Santa Educazione e aiuto umanitario: due pilastri dell’azione dell’Ordine

Insieme a Cristo facciamo della nostra vita una Terra … · Edito da Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme 00120 Città del Vaticano Tel. +39 06

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annales ordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2017

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città del vaticano 2018

Insieme a Cristofacciamo dellanostra vita una

Terra Santa

Insieme a Cristofacciamo dellanostra vita una

Terra Santa

Educazione eaiuto umanitario:

due pilastridell’azione dell’Ordine

DirettoreAlfredo Bastianelli

Co-direttore e CaporedattoreFrançois Vayne

Redattrice e Coordinatrice delle edizioniElena Dini

Con la collaborazione di Pauline Bourgogne e degli autori citati in ciascunarticolo, del Patriarcato Latino di Gerusalemme, dei Luogotenenti o dei loro

delegati delle Luogotenenze corrispondenti

Traduttrici e traduttoriChelo Feral, Christine Keinath, Emer McCarthy Cabrera, Vanessa Santoni,

Solène Tadié

LayoutC.S.E. di De Lutio Ottavio - Roma

Documentazione fotograficaArchivio del Gran Magistero, Archivio de L’Osservatore Romano, Archivio del

Patriarcato Latino di Gerusalemme, Archivi delle Luogotenenze indicate,Cristian Gennari, Carla Morselli, Claudio Maina, Claire Guigou, Vivien Laguette,

Noursat Jordan, Pierre-Yves Fux e altri collaboratori indicati nelle didascalie

In copertinaUn Cavaliere della Luogotenenza per il Belgio in preghiera nella basilica del SantoSepolcro davanti all’Edicola (foto di Christine Demoulin); a destra: alcuni giovani

rifugiati del Medio Oriente accolti in Giordania grazie all’aiuto del PatriarcatoLatino con il sostegno dell’Ordine (foto di Claire Guigou)

Edito daGran Magistero dell’Ordine Equestredel Santo Sepolcro di Gerusalemme

00120 Città del VaticanoTel. +39 06 69892901Fax +39 06 69892930

E-mail: [email protected] © OESSH

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E D I T O R I A L E

Cari Cavalieri e Dame, cari amici dell’Ordine, Abbiamo recentemente celebrato, nel 2017, il 170° anniversario della restaurazione del Patriarcato

Latino di Gerusalemme e della rifondazione del nostro Ordine. Questo doppio evento ci permette di risalirealle origini della nostra missione: solo coltivando la viva memoria del passato possiamo guardare al futurocon speranza. In tal senso, Monsignor Giuseppe Valerga – primo Patriarca Latino nominato dal beato PapaPio IX – ha stabilito un modello missionario per il nostro Ordine. Superando immense difficoltà, con unafede capace di muovere lemontagne, ripristinò la diocesi diGerusalemme, la nostra ChiesaMadre. Sicuramente i tempi sonocambiati ma il suo esempio – equello di tanti altri che ci hannopreceduto – dovrebbe continuaread alimentare lo stesso spirito disolidarietà verso i fratelli dellaTerra Santa.

La nostra missione di Cavalierie Dame consiste nel sostenere lapresenza cristiana nei territoridove ha vissuto, patito ed è risortoil Dio fatto uomo. Da quei luoghi,infinite grazie continuano ascaturire per i pellegrini checercano di seguirlo nel cammino difede e resurrezione. Citando ilpensiero dell’abate LaurentVillemin – ex cerimoniereecclesiastico della Luogotenenzaper la Francia – avendo pregato inquesti luoghi santi possiamo «faredella nostra vita una Terra Santa»,sia in famiglia che nelle Chieselocali.

Il presente numero della nostra rivista annuale, La Croce di Gerusalemme, illustra la vita ecclesiale delleLuogotenenze del nostro Ordine nel loro impegno a servizio della Chiesa in Terra Santa. Invito tutti i nostriLuogotenenti a diffondere questo numero, specialmente in vista della Consulta del 2018.

N.B. Organizzata ogni cinque anni a Roma, la nostra Consulta, o assemblea generale,costituisce un momento fondamentale nella vita dell’Ordine per definire meglio la nostraidentità, il nostro messaggio e la nostra missione. Verrà accolto un nuovo Statuto per assisterciin questo sforzo. Teniamoci pronti ad adattarci alle nuove sfide e preghiamo affinché questaConsulta infonda nuova vita alla nostra missione.

Edwin Cardinale O’Brien

Facciamo della nostra vita una Terra Santa

Il Gran Maestro dell’Ordine visita le Luogotenenze (in questa foto lovediamo in Svizzera) incoraggiando i legami d’unità fra Cavalieri e Damedel mondo intero, in una gioiosa e fervente dinamica di fraternitàuniversale.

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4 «Dobbiamo manifestare la nostravicinanza ai cristiani d’Oriente»Colloquio con il cardinale Leonardo Sandri

7 Pregare con il Papa per i cristianidelle Chiese Orientali

8 L’Ordine offre un cammino disantificazione per tutti e tutteIntervista al cardinale Anders Arborelius

10 Rispettare lo status quo diGerusalemme

15 «Voglio servire l’Ordine in continuitàcon il mio predecessore»Intervista con l’Ambasciatore LeonardoVisconti di Modrone

18 Le due riunioni annuali del GranMagistero

21 Gli incontri continentali deiLuogotenenti

24 Nomine e decorazioni

26 In memoriam 31 I progetti nel quadro della ROACO

L’ORDINEALL’UNISONO CON LACHIESA UNIVERSALE

11 «Gerusalemme e la Terra Santa sonodivenute per me patria d’elezione»A colloquio con Pierre-Yves Fux, Ambasciatoredi Svizzera presso la Santa Sede

13 Accogliamo un nuovo spirito nellerelazioni ecumeniche

GLI ATTIDEL GRAN MAGISTERO

sommariosommario

27 Progetti del Gran Magistero perl’anno 2017

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33 Nomine al Patriarcato Latino diGerusalemme

34 Un nuovo Nunzio Apostolico in Israele

35 Il viaggio del Governatore Generale inTerra Santa

39 Il mistero della terra

40 Custodi di uno spirito di fraternità apartire dai Luoghi SantiIntervista con il custode di Terra SantaPadre Francesco Patton

43 L’Ordine a sostegno dei rifugiati delMedio Oriente in Giordania

45 La cappellania cattolica filippina inGiordania e la visita del cardinale Tagle

46 Accanto ai bambini di Betlemme

L’ORDINEE LA TERRA SANTA

LA VITA NELLELUOGOTENENZE

49 50 anni all’interno dell’OrdineIntervista al Luogotenente per l’Italia CentraleLuigi Giulianelli

51 Pellegrini in Terra Santa

55 Le visite del Gran Maestro

57 Ricordi dei grandi appuntamenti del2017 nelle Luogotenenze

Una rivista che si vatrasformandoCari amici lettori,

in questo numero de La Croce diGerusalemme, pubblicato in cinque lingue,ripercorriamo i grandi eventi vissuti nel 2017nella Chiesa Universale, in Terra Santa enell’Ordine. Questo documentoretrospettivo è complementare al sitointernet del Gran Magistero (www.oessh.va)e ai nostri social media,più chiaramente legatiall’attualità.

Prossimamente, LaCroce di Gerusalemmediventerà anche unostrumento dipreparazione alpellegrinaggio in TerraSanta, proiettandosisempre più in avantiverso i mesi a venirepiuttosto cheguardare al passato.

Questa nuova formula della rivistaannuale dell’Ordine lascerà allapubblicazione trimestrale (alla quale èpossibile abbonarsi attraverso il nostro sito)il compito di scrivere la storia in corso. Avetedunque fra le mani l’ultimo numero di unalunga serie, un esemplare da collezione!

Le interviste, le testimonianze e ireportage qui pubblicati permettono discoprire meglio la missione dei 30.000Cavalieri e Dame presenti nei cinquecontinenti, a servizio della Chiesa in TerraSanta, come anche il loro impegno nellechiese locali.

Non esitate a diffondere La Croce diGerusalemme attorno a voi, come lo stessoGran Maestro desidera: si tratta di unostrumento ideale per far scoprire lavocazione dei membri dell’Ordine, chiamatiad essere testimoni di Cristo Risorto.

Alfredo BastianelliCancelliere dell’Ordine

64 CULTURA E RECENSIONI

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Insieme a Cristofacciamo dellanostra vita unaTerra Santa

Insieme a Cristofacciamo dellanostra vita unaTerra Santa

Educazione eaiuto umanitario:due pilastridell’azione dell’Ordine

Eminenza, per quanto riguarda la sua re-sponsabilità a capo della Congregazioneper le Chiese Orientali, quali sono le

priorità nel sostegno da offrire ai cristiani chevivono nei vasti territori biblici? Mi succede regolarmente di ricevere gruppi di

cattolici guidati dai propri vescovi, desiderosi diesprimere la loro generosità a favore dei fratellid’Oriente. I benefattori vogliono conoscere le no-stre priorità. Promuovere la pienezza della libertàreligiosa dei cristiani fa parte delle questioni in gio-co, soprattutto nei paesi a maggioranza musulma-na. I vescovi orientali lavorano assieme a noi, affin-ché i governi legiferino in tale direzione e tutti i cit-tadini vengano considerati nella medesima maniera.Insisto molto anche sull’importanza delle scuolecattoliche, in Terra Santa ad esempio, poiché essecostituiscono una fonte di dialogo e pace nella so-cietà. Senza il sostegno economico della Chiesa uni-versale, queste scuole non sopravvivrebbero: laconcorrenza è molto forte e numerosi professoripreferiscono gli istituti privati in grado di pagarlimeglio. Un’altra sfida è rappresentata dall’emigra-zione dal Medio Oriente. I cristiani lasciano la zonaa causa dell’insicurezza che vi regna, pertanto la lo-ro assenza squilibra i Paesi. Dobbiamo lavorare perristabilire la fiducia e ciò accade ogni volta che co-struiamo ponti di amicizia dove viviamo. Infine, ènecessario manifestare ai cristiani orientali la nostravicinanza e appoggiarli moralmente, come fanno iCavalieri e le Dame dell’Ordine andando in pelle-grinaggio in Terra Santa per incontrare le comunitàlocali che costituiscono “la Chiesa Madre”.

Ogni anno lei coordina la colletta del VenerdìSanto, che coinvolge tutta la Chiesa. Come ven-gono ripartiti i frutti di questa azione di solida-rietà? Tutte le diocesi del mondo fanno recapitare a

Roma i proventi della colletta: il 65% va alla Custo-dia francescana per la manutenzione dei luoghisanti; il 35% viene assegnato alla nostra Congrega-zione per i progetti delle Chiese d’Oriente, chevanno – si può dire – dall’Ucraina all’Iraq, dall’Eu-ropa dell’est alla Mesopotamia… Ciò non è certa-mente sufficiente, ma per fortuna alcune istituzioni

4 - la croce di gerusalemme 2017

Colloquio con il cardinale Leonardo Sandri,prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

L’ORDINE ALL’UNISONO CON LA CHIESA UNIVERSALE

Il prefetto della Congregazione per le ChieseOrientali esprime il suo sostegno ai cristiani di TerraSanta durante un viaggio nel territorio del PatriarcatoLatino di Gerusalemme.

«Dobbiamo manifestarela nostra vicinanza

ai cristiani d’Oriente»

si dedicano tutto l’anno al sostegno di questi cri-stiani che si trovano spesso in situazioni difficili sulpiano economico, a causa dei vari conflitti che lace-rano il mondo. Una buona notizia è il ritorno pro-gressivo dei cristiani nella Piana di Ninive: in moltirientrano nei loro villaggi liberati e si cerca di aiuta-re la ricostruzione delle loro case e delle loro chie-se.

Il Patriarcato Latino di Gerusalemme occupaun posto speciale nel cuore della Chiesa univer-sale. Come si articola la pastorale della Chiesacattolica in Terra Santa, in parte coordinata dal-la Custodia francescana? I cristiani del mondo intero vanno in pellegri-

naggio per “vedere Gesù” percorrendo la TerraSanta, dove egli è vissuto e ha donato la propria vi-ta. I Papi hanno affidato ai francescani tali luoghisanti, attraverso la Custodia, la cui missione superaampiamente il territorio della diocesi latina di Ge-rusalemme. Questa diocesi patriarcale – ricostituitaalla fine del XIX secolo – esprime oggi l’identità diuna chiesa locale, radunata intorno al proprio ve-scovo, senza perdere quell’apertura universale cheda sempre caratterizza la vocazione della città santadi Gerusalemme. Attualmente è l’ex Custode fran-cescano, Monsignor Pierbattista Pizzaballa, a gui-dare la diocesi patriarcale che va da Cipro allaGiordania, passando per la Palestina e Israele. La

Chiesa Madre di Gerusalemme è al centro delle no-stre preoccupazioni, a Roma, e desidero ringraziarel’Ordine del Santo Sepolcro, poiché senza il suoaiuto la vita del Patriarcato Latino sarebbe impossi-bile, soprattutto per quanto concerne il seminario,le scuole cattoliche e tutte le attività pastorali dievangelizzazione. Bisogna altresì sottolineare l’im-portanza dell’opera compiuta dall’Ordine per i cat-tolici di lingua ebraica, pure presenti in Israele. Ne-gli ambiti educativi, di assistenza e tutela della pre-senza cristiana in Terra Santa vi è un effettivo con-corso tra la diocesi patriarcale e la Custodia di Ter-ra Santa, mentre il mantenimento dei santuari e ilservizio ai pellegrini è una realtà nella quasi totalitàaffidata ai Francescani.

L’Ordine del Santo Sepolcro collabora con Leinell’ambito della Riunione delle Opere di Aiu-to alle Chiese Orientali, la “ROACO”. Qual è ilruolo di questo Comitato che lei presiede? In effetti, l’Ordine del Santo Sepolcro fa parte

della Riunione delle Opere di Aiuto alle ChieseOrientali, un organismo di coordinamento istituitonel 1968. Esso riunisce diverse agenzie e Istituzionicattoliche che operano a fianco delle Chiese cattoli-che, orientali e latina, nei territori seguiti dalla Con-

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Durante la sua visita in Giordania, il cardinaleLeonardo Sandri ha incontrato alcuni rifugiati delMedio Oriente sostenuti dalla Caritas locale.

gregazione. Ogni anno ci si riunisce per riflettereinsieme su alcune tematiche particolari o con deifocus su aree geografiche precise, anche se normal-mente non manca mai la Terra Santa tra queste. Edè anche occasione per verificare la disponibilitàa sostenere diversi progetti di aiuto, in ambitopastorale, educativo, di assistenza sanitaria o perfar fronte ad alcune emergenze, come purtroppoaccade in questi anni per la situazione in Siria,in Iraq, in Ucraina. Il Santo Padre desidera chel’aiuto alla Terra Santa venga inteso in senso mol-to ampio, integrando tutti i territori biblici. Siamoparticolarmente grati all’Ordine, che anche in occa-sione dell’ultima riunione, la 90a per la precisione,ha espresso il proprio sostegno a diversi progetiti, oltre all’impegno veramente straordinario e lode-vole per la vita del Patriarcato Latino di Gerusa-lemme. Quest’anno abbiamo voluto riflettere insie-me in particolare sulla formazione dei sacerdoti inMedio Oriente, desiderando preservare le rispetti-ve culture e tradizioni, nella piena unità con la

6 - la croce di gerusalemme 2017

Chiesa universale. Findalla nascita della Con-gregazione per le Chieseorientali per volontàdi Papa Benedetto XV,cent’anni fa, la formazio-ne del clero ha semprerappresentato una priori-tà, poiché il popolo diDio ha bisogno di pasto-ri. Questo è stato dunqueil tema del nostro ultimoincontro alla Roaco.

Come vede l’evoluzionedei rapporti fra la Con-gregazione per le Chie-se Orientali e l’Ordinedel Santo Sepolcro?

Vi è una connessioneesistenziale fra la nostra

Congregazione e l’Ordine del Santo Sepolcro. Irapporti si sono rinsaldati grazie al cardinale EdwinO’Brien, Gran Maestro dell’Ordine, e al Governa-tore Generale uscente, Agostino Borromeo, duepersonalità che hanno incentivato l’aiuto alle Chie-se Orientali anche in nome dell’impegno dell’Ordi-ne al servizio della Terra Santa. Esprimo grande ri-conoscenza ai Cavalieri e alle Dame dell’Ordineper questo sforzo: essi sono testimoni della resurre-zione e della gioia del Signore, specie nei tempiodierni in cui affrontiamo il problema dei rifugiatiin Medio Oriente, cercando di sostenere le famiglieche fuggono dalle zone di guerra e di alimentare laloro speranza di tornare nelle terre dei loro avi.Vorrei qui esprimere il mio saluto e il mio calorosoaugurio al successore del Professor Borromeo,l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone.

Intervista a cura di François Vayne

L’intervista integrale è disponibile sul nostro sitopartner Vatican Insider.

Un momento di preghiera con alcuni rifugiati in presenza del cardinale Sandri e delNunzio apostolico in Giordania e Iraq Mons. Alberto Ortega Martín.

NOTA DELLA REDAZIONEIl 31 maggio 2017, Mons. Pizzaballa, Amministratore Apostolico del

Patriarcato Latino di Gerusalemme, è stato nominato da Papa Francescomembro della Congregazione per le Chiese Orientali.

Il centenario della Congregazione per leChiese Orientali – di cui è membro il cardi-nale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Or-

dine del Santo Sepolcro – è coinciso con il cente-nario del Pontificio Istituto Orientale. In quel-l’occasione, il 12 ottobre 2017, il Papa ha conce-lebrato una messa con i Patriarchi orientali nellabasilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Mons.Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Aposto-lico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, an-ch’egli membro della Congregazione per le Chie-se Orientali, era ugualmente presente. Ricordan-do il contesto della creazione della Congregazio-ne ad opera di Benedetto XV, durante la PrimaGuerra Mondiale, il Santo Padre ha riflettuto sucome l’attuale guerra mondiale “a pezzi” abbiaraggiunto i cristiani delle Chiese Orientali provo-cando una diaspora di sempre maggiori dimen-sioni. Papa Francesco ha invitato a continuare a

pregare per i nostri fratelli e sorelle di questeChiese, obbligati ad abbandonare le terre bibli-che dei loro antenati.

«Questo fa sorgere tante domande, tanti“perché”», ha sottolineato commentando la pri-ma lettura (Malachia 3,13-20a) nella quale il po-polo si domanda perché troppo spesso i malvagirestano impuniti. «Quante volte anche noi fac-ciamo questa esperienza?», ha chiesto il Papaprima di dare una risposta: «Dio non dimentica isuoi figli, la sua memoria è per i giusti, per quelliche soffrono, che sono oppressi e che si chiedo-no “perché?”, eppure non cessano di confidarenel Signore».

Il Santo Padre ha anche indicato la preghieracome migliore mezzo per farsi ascoltare da Dio,precisando come pregare sia un atto di affida-mento. «L’uomo bussa con la preghiera alla por-ta di Dio per chiedere una grazia. E lui, che èPadre, mi dà quello e di più: il dono, lo SpiritoSanto», ha insistito Francesco, assicurando a tut-ti che questo perseverante impegno spiritualeporterà i suoi frutti a tempo debito.

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Pregare con il Papaper i cristiani delle Chiese orientali

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Il Santo Padre mentre scambia il segno della pacecon il cardinale Leonardo Sandri durante la messadel 12 ottobre 2017 in occasione del centenariodella Congregazione per le Chiese Orientali e delPontificio Istituto Orientale.

Il cardinale Anders Ar-borelius, vescovo diStoccolma, Cavaliere

di Gran Croce dell’Ordinedel Santo Sepolcro e GranPriore d’Onore dell’alloraLuogotenenza per la Sve-zia (oggi per la Svezia-Da-nimarca) ha risposto ad al-cune domande sulla Chie-sa in Svezia, il ruolo del-l’Ordine e la partecipazio-ne femminile. Primo car-dinale svedese nella storia,il cardinale carmelitanoArborelius è stato elettonel 2017 “Svedese dell’an-no”, e anche questa nomi-na è un primato in quantonel paese tradizionalmenteluterano è la prima voltache un tale riconoscimen-to viene dato ad un sacerdote cattolico.

Cosa significa servire la Chiesa in una nazionea maggioranza non cattolica? Pensa che il fattodi essere una Chiesa di minoranza inviti a per-cepire la propria identità cattolica in manieraparticolare?In quanto membri di una minoranza cattolica in

ambito secolare, è necessario vivere una profondarelazione personale con Gesù ed essere ben inte-grati nella Chiesa locale. Ci sono molte circostanzenelle quali si può dare testimonianza della propriafede e spiegare perché si vuole essere fedeli cattoli-ci. Le persone sono spesso più aperte ed interessatedi quanto crediamo. Bisogna affidarsi alla grazia diDio e all’ispirazione dello Spirito Santo e avere ilcoraggio di parlare con cuore aperto delle questioni

difficili. Allora le persone ascolteranno e mostre-ranno il loro rispetto anche se non potranno accet-tare tutto ciò che diciamo.

Per molti anni lei ha rivestito il ruolo di GranPriore dell’allora Luogotenenza per la Svezia(ora Luogotenenza per la Svezia-Danimarca).Qual è stata la sua esperienza? Come ritieneche l’Ordine possa sostenere la chiamata allasantità dei cattolici nel suo paese?È importante mostrare ai candidati della Luogo-

tenenza che entrare a far parte dell’Ordine è la vo-cazione a seguire i passi di Gesù nella loro vita quo-tidiana. Non si tratta di un qualche tipo di privile-gio o di alto grado. La nozione del servizio evange-lico a Dio e alla sua Chiesa in Terra Santa è essen-ziale per capirlo. Apparteniamo al popolo santo di

8 - la croce di gerusalemme 2017

Intervista al cardinale Anders Arborelius

L’Ordine offreun cammino di santificazione

per tutti e tutte

Anders Arborelius, primo cardinale svedese della storia, saluta i suoi confratellidel Collegio cardinalizio.

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partecipazione femminile nella Chiesa?Molte donne oggi sperimentano la difficoltà di

entrare nelle congregazioni apostoliche tradizionalie molte di loro vogliono seguire Gesù nel camminodi santità e di servizio alla Chiesa. C’è molto biso-gno di un carisma più contemporaneo per le donnemoderne in un momento in cui questo modello divita sembra aver perso la sua carica attrattiva. L’Or-dine può infatti offrire alle donne d’oggi la possibi-lità di mettersi a servizio di Dio e della Chiesa inTerra Santa. Altre possibilità come questa devonoessere trovate a vari livelli per le donne d’oggi.

Intervista a cura di Elena Dini

Dio e ci sono molti modi di vivere una vita di santi-ficazione ma coloro che desiderano entrare nellaLuogotenenza devono capire che dovranno rimane-re aperti alla chiamata alla santità nell’Ordine.

Recentemente lei ha parlato a favore di un piùampio coinvolgimento delle donne a vari livelliall’interno della Chiesa. In quanto istituzionelaicale, l’Ordine offre già un esempio di colla-borazione fra uomini e donne grazie alla possi-bilità per le donne di essere nominate per qual-siasi posizione all’interno della Luogotenenza.Potrebbe raccontarci qualcosa in più a questoriguardo? Cosa suggerirebbe per rafforzare la

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In occasione del Concistoro di giugno2017, Papa Francesco ha nominato

cardinale il vescovo di Stoccolma, SuaEminenza Anders Arborelius, Cavaliere di

Gran Croce e Gran Priore d’Onore dellaLuogotenenza per la Svezia e la

Danimarca. Il cardinale Edwin O’Brien –Gran Maestro – ha potuto congratularsi

personalmente con il primo cardinalescandinavo, esprimendogli la sua gioia nelconstatare il crescente sviluppo dell’Ordine

in Scandinavia.Fra le nomine di rilievo annunciate dal

Santo Padre, due altri eminenti membridell’Ordine sono stati onorati della sua

fiducia nel 2017: il nuovo presidente dellaConferenza episcopale italiana nella

persona del cardinale Gualtiero Bassetti,arcivescovo di Perugia, Cavaliere di Gran

Croce e Priore della sezione Umbria,nonché il nuovo Vicario del Papa per la

diocesi di Roma, Mons. Angelo DeDonatis, membro dell’Ordine da una

trentina di anni. Affidiamo la missione diquesti pastori all’intercessione della

Vergine Maria, Nostra Signora di Palestina,Patrona dell’Ordine del Santo Sepolcro.

Il neo cardinale Anders Arborelius, membro svedesedell’Ordine, in compagnia del Gran Maestro durante ilConcistoro di giugno 2017 a Roma.

Alcuni pastori,membri dell’Ordine,onorati della fiducia

del Papa

Mercoledì 6 dicembre 2017, Papa France-sco ha lanciato un appello durantel’udienza generale, «affinché sia impegno

di tutti rispettare lo status quo della città, in con-formità con le pertinenti Risoluzioni delle NazioniUnite», precisando che «Gerusalemme è una cittàunica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani,che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettivereligioni, ed ha una vocazione speciale alla pace».

L’indomani, in un comunicato stampa, il GranMaestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcrodi Gerusalemme – cardinale Edwin O’Brien – hacondiviso la «preoccupazione espressa dal SommoPontefice e numerosi leaders religiosi e politici perle possibili conseguenze di ogni decisione non con-certata che possa alterare l’equilibrio dello statusquo della Città Santa». Egli ha rammentato inoltre«la necessità che ogni iniziativa fra le mura che rac-chiudono i luoghi di culto delle grandi religionimonoteiste, il Santo Sepolcro, il Muro del Pianto ela Moschea di Omar, sia frutto di un pacifico dialo-go fra le parti interessate».

L’Assemblea generale dell’ONU riafferma dal1948 il principio dell’internazionalizzazione di Ge-rusalemme e – tenendo conto della realtà storica –

il Consiglio di sicurezza sottolinea che non ricono-scerà alcuna modifica alle frontiere del 1967, com-presa Gerusalemme Est, dove è situata la Città Vec-chia, abitata da 300.000 Palestinesi ma annessa daIsraele.

I Palestinesi hanno ricevuto il sostegno diun’ampia maggioranza degli Stati membri dell’As-semblea generale dell’ONU, giovedì 21 dicembre,con l’approvazione di una risoluzione che dichiara«nulla e non avvenuta» la decisione americana diriconoscere Gerusalemme come capitale dello Sta-to di Israele. Quattordici dei quindici Stati membridel Consiglio di sicurezza dell’ONU avevano giàtentato di condannare questa scelta, lunedì 18 di-cembre, poi bloccati da un veto di Washington.

«Mentre sul mondo soffiano venti di guerra»,Papa Francesco ha trasmesso alla sua maniera – nelmessaggio di Natale 2017 – l’appello della comuni-tà internazionale a favore di uno sforzo di concerta-zione in Terra Santa. Egli ha indicato «il segno delBambino», che ci porta a «riconoscerlo nei volti deibambini», alludendo a quelli per i quali – propriocome per Gesù – «non c’è posto nell’alloggio» (Lu-ca 2,7). «Vediamo Gesù nei bambini del MedioOriente, che continuano a soffrire per l’acuirsi del-

le tensioni fra Israeliani e Palestine-si», ha sottolineato il Papa. «Invo-chiamo dal Signore la pace per Ge-rusalemme e per tutta la Terra San-ta; preghiamo perché tra le partiprevalga la volontà di riprendere ildialogo e si possa finalmente giun-gere a una soluzione negoziata checonsenta la pacifica coesistenza didue Stati all’interno di confini con-cordati tra loro e internazionalmen-te riconosciuti», ha aggiunto ancora,chiedendo al Signore di sostenere«lo sforzo di quanti sono animatidalla buona volontà di aiutare quel-la martoriata terra a trovare, nono-stante i gravi ostacoli, la concordia,la giustizia e la sicurezza che da lun-go tempo attende». ■

Il 19 dicembre 2017, all’udienza accordata dal Papa al re di Giordania,è stato soprattutto il clima fraterno e sereno dell’incontro che ha toccatole persone presenti, mentre Francesco e Abdallah parlavano da amici. Ilsovrano hascemita ha offerto al Santo Padre un bel quadro raffigurantei luoghi santi di Gerusalemme di cui è tradizionalmente il protettore.

Rispettare lo status quodi Gerusalemme

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Signor Ambasciatore, quale nesso tro-va fra la sua vocazione diplomatica alservizio della pace e la missione del-

l’Ordine del Santo Sepolcro?Per me, il collegamento fra queste due real-

tà distinte si è manifestato un mattino del 2001a Gerusalemme. Prima di una serie di incontrie riunioni, stavo attraversando la città vecchia,ancora buia e deserta. Avevo dormito male,sentivo gli spari dalla parte di Betlemme. Pro-seguivo veloce per non perdere la messa cele-brata davanti alla tomba di Cristo… eravamosoltanto in due ad assistervi. Il prete francesca-no ci fece segno di seguirlo all’interno del Se-polcro. Ogni messa attualizza gli stessi misteri,ma quella volta me ne sentii partecipe comenon mai!

Un momento unico che mi ispirò per l’av-venire desideri contraddittori: riviverlo, masenza le cause che avevano generato una talesituazione. Come diplomatico, beneficiavo diun accesso quasi esclusivo ai luoghi santi, men-tre la violenza, la paura e la repressione toglie-vano agli altri la possibilità o il desiderio di visitarli.Al Ministero degli Affari Esteri, mi occupavo di“sicurezza umana” in Medio Oriente. La ricercadella pace, il diritto umanitario e la coesistenza del-le culture rappresentano valori molto radicati inSvizzera. Come non promuovere tutto ciò in TerraSanta? La politica di vari paesi – fra cui il mio – siricollega a uno degli obiettivi dell’Ordine del SantoSepolcro.

L’azione diplomatica può trasformare situazioniingiuste. Ho preso parte ad alcune iniziative chehanno permesso ad innocenti di uscire di prigionee persino – una volta – di evitare la pena di morte. ICavalieri e le Dame del Santo Sepolcro possono ri-conoscersi in tali azioni, ma non fanno politica. So-no spesso parchi nelle parole, ma non nelle pre-

ghiere o negli atti di generosità. Molti conoscono laTerra Santa e i suoi abitanti, apprezzando il valoredei simboli e della storia. Divenuto membro del-l’Ordine, ho constatato un’imparzialità e una com-prensione paragonabili a quanto di meglio ho potu-to osservare nella diplomazia e nell’aiuto allo svi-luppo.

In cosa l’azione dell’Ordine del Santo Sepolcroo l’esempio profetico di Papa Francesco per an-nientare i muri di separazione fra i popoli ispi-rano la sua azione diplomatica?Papa Francesco – che l’incarico di ambasciatore

presso la Santa Sede mi porta talvolta a incontraree sistematicamente ad ascoltare – manifesta unamore di predilezione per i più umili e vulnerabili,

A colloquio con Pierre-Yves Fux, Ambasciatore di Svizzera presso la Santa Sede

Ambasciatore e membro dell’Ordine

«Gerusalemme e la Terra Santasono divenute per me patria d’elezione»

L’Ambasciatore Pierre-Yves Fux durante la sua Investitura aDisentis, in Svizzera (in questa foto in compagnia delLuogotenente Jean-Pierre de Glutz-Ruchti).

che siano cristiani o meno. Questo approccio nonviene sempre compreso. Come vegliare sul propriogregge, senza contemporaneamente escludere nes-suno? In maniera analoga, quando si rappresenta ilproprio paese all’estero, si difendono i suoi interes-si e valori, si promuove un ordine internazionalegiusto, sostenendo al contempo i compatrioti.

Fu di nuovo in Terra Santa che ebbi l’occasionedi riflettere su cosa siano i “muri”, visibili o invisi-bili. Anni dopo quella messa nel Sepolcro di Cristo,mi ritrovai davanti al suo ingresso, il 22 marzo2017. Riunitesi per pulire e rinforzarne le pareti, lediverse Chiese non vi avevano ancora fissato lampa-de e ornamenti. Quel restauro portato avanti insie-me mostrava un segno di speranza per l’unità deicristiani. La mia emozione era anche dovuta adun’altra ragione: partiti a piedi dodici giorni primada San Giovanni d’Acri, in tre… poi in quattro,stavamo raggiungendo la meta!

Il cammino dell’ultimo giorno – fra le basilichedella Natività e della Resurrezione – apparve sini-stro. Nessuno sparo notturno dalla parte di Betlem-me, ma strade dissestate, filo spinato, rifiuti e so-prattutto i corridoi del check-point per varcare ilmuro. Poco prima, eravamo passati davanti al Cari-tas Baby Hospital, che ha visto nascere migliaia dibambini ai cui genitori non si chiede la nazionalità,né la religione. Questo reparto maternità moltomoderno – sostenuto dall’Ordine del Santo Sepol-cro – venne fondato da uno svizzero 65 anni fa.

Esisteva prima del muro e annuncia tempi migliori,ne sono convinto. L’Ordine del Santo Sepolcro so-stiene sia i seminaristi del Patriarcato Latino, sia lelavoratrici africane che devono lasciare i figli nei“capannoni per neonati”. In questo modo, la TerraSanta diviene più “cristiana”, con tutte le dimensio-ni e i significati che tale termine porta con sé. Ciò siricollega all’appello del Papa a costruire ponti, in-vece che erigere muri.

Il suo pellegrinaggio in Terra Santa era statopreceduto da un pellegrinaggio verso Roma,come un allenamento alla perseveranza davantiagli ostacoli alla pace che rischiano di scorag-giare. Da dove attinge nel suo lavoro di diplo-matico la forza di sperare ancora?Nel lavoro diplomatico, come nei pellegrinaggi,

la perseveranza e l’attenzione sono essenziali. Inquesto esilio temporaneo, non si avanza a caso: altrihanno percorso il medesimo cammino e si mantie-ne il contatto con chi è in patria nonché con coloronel paese che si attraversa. Si diventa più forti, gra-zie all’esperienza acquisita chilometro dopo chilo-metro. Prima di recarmi a Gerusalemme, avevocamminato fino a Roma, e poi oltre, fino a Otrantoe Leuca. Anno dopo anno, questi pellegrinaggi midonano gioia e serenità.

Visitare il paese di Gesù, i luoghi santi e coloroche li custodiscono rappresenta un impegno irrevo-cabile quando si è ammessi all’Ordine del Santo Se-polcro. Durante la notte che precedette l’Investitu-ra, la “veglia d’armi”, avevo imbevuto di preghieretutti questi ricordi e pensieri. Da secoli, i pellegrinidel Santo Sepolcro vedono il bordo della spada av-vicinarsi alla loro spalla… Chateaubriand lo rac-conta meglio di me. Vissi tale momento a Saint-Martin de Disentis, in quella parte delle Alpi doveparlano romancio, tedesco e italiano. Ancor di più,Gerusalemme e la Terra Santa divennero allora perme patria d’elezione. Qualche giorno prima, avevoassistito come testimone ufficiale al giuramento del-le Guardie svizzere pontificie. In maniera diversa,era arrivato il mio turno di entrare a vita in ungruppo di confratelli e consorelle. Questo fornisceuna risposta al mio dilemma del 2001: non esserepiù solo nel visitare il Sepolcro… pertanto, dare ericevere, materialmente e spiritualmente.

Intervista a cura dell’Ufficio Comunicazione delGran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro

12 - la croce di gerusalemme 2017

Pierre-Yves Fux in occasione del suopellegrinaggio in Terra Santa di marzo2017, insieme ai suoi compagni dicammino.

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La basilica del Santo Sepolcro è stata il centroverso il quale gli occhi dei cristiani di tutto ilmondo si sono rivolti durante le celebrazioni

pasquali del 15 e 16 aprile 2017: in maniera del tut-to particolare per la stupenda coincidenza della ri-correnza della Pasqua cattolica e ortodossa nel2017.

In questo modo, l’ecumenismo vissuto attraver-so la vicinanza e la comunione spirituale di queigiorni di festa è stato il prosieguo di quello speri-mentato nell’azione pratica di collaborazioneper i lavori di restauro dell’edicola del SantoSepolcro.

Il 22 marzo 2017 infatti una gremita basili-ca del Santo Sepolcro celebrava con gioia con-tagiosa la riapertura dell’Edicola. Le tre comu-nità che custodiscono il Santo Sepolcro (gre-co-ortodossa, cattolica latina ed armena) han-no collaborato fraternamente per circa un an-no per permettere i necessari lavori di ristrut-turazione riscoprendosi più vicine che mai.«Leggiamo tutti lo stesso Vangelo e professia-mo l’unico e stesso Gesù Cristo», ha dichiara-to con forza il Patriarca armeno di Gerusalem-me Nourhan Manoogian, intervenuto dopoTeofilo III, attuale primate della Chiesa orto-dossa di Gerusalemme, e Padre FrancescoPatton, Custode di Terra Santa. «L’insegna-mento di Gesù – ha continuato – è al di là del-le nostre differenze teologiche, culturali o li-turgiche».

Dopo aver ascoltato le parole gioiose, pienedi speranza e di gratitudine verso tutti i bene-fattori che hanno reso possibile la realizzazio-ne dei lavori, primi fra tutti il re Abdallah IIdel regno hascemita di Giordania e il presiden-te palestinese Mahmoud Abbas, anche l’Am-ministratore Apostolico del Patriarcato Latinodi Gerusalemme, Mons. Pierbattista Pizzabal-la, il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo,l’allora Delegato Apostolico a Gerusalemme

Mons. Giuseppe Lazzarotto e, attraverso un mes-saggio, Karekin II, Catholicos di tutti gli armeni so-no intervenuti. «Il restauro di questo edificio fisicomette olio e balsamo sul corpo di Cristo che è laChiesa», ha ben sintetizzato Mons. Pizzaballa.

La Santa Sede ha annunciato di voler contribui-re al restauro del Santo Sepolcro in Gerusalemme,stanziando una somma di 500.000 dollari per lanuova fase dei lavori che interesseranno l’area at-torno all’edicola. ■

L’inaugurazione a Gerusalemme dell’Edicola del Santo Sepolcro

Accogliamo un nuovo spiritonelle relazioni ecumeniche

L’Edicola che custodisce la tomba di Cristo nella basilica delSanto Sepolcro, è stata restaurata grazie ad unacollaborazione ecumenica delle diverse Chiese cristiane,unite dalla stessa fede nella Resurrezione.

DAL 1975

Ordine del Santo SepolcroOrdini Equestri Pontifici

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la croce di gerusalemme 2017 - 15

Eccellenza, quali sono i suoi sentimentipiù profondi in questo momento in cuisi insedia in qualità di Governatore Ge-

nerale dell’Ordine Equestre del Santo Sepol-cro?Avverto una certa trepidazione, essendo ben

consapevole che si tratta di un incarico molto im-portante nella Chiesa per il servizio ai nostri fratelliin Terra Santa. Il Professor Agostino Borromeo hadedicato la sua vita professionale alla storia dellaChiesa e ha sempre vissuto il suo impegno nell’Or-dine come una missione ecclesiale, quindi era mol-to preparato a ricoprire, per due mandati, questaresponsabilità di Governatore. Gli rendiamo omag-gio perché il suo bilancio è entusiasmante: non ab-biamo mai avuto così tanti membri e così tante do-nazioni. La mia esperienza è molto diversa dalla suain quanto ho servito il mio paese nella carriera di-plomatica come ambasciatore e questo mi ha per-messo di stabilire numerose relazioni importanti alivello internazionale. Confido che questo possa es-sere utile alla nostra istituzione pontificia la cui di-mensione è universale. Tuttavia ho ancora molto daimparare dalle mie consorelle e dai miei confratelli,le Dame e i Cavalieri in tutto il mondo, e conto suAgostino Borromeo per accompagnarmi, soprattut-to nella prima fase del mio mandato di quattro an-ni. Voglio servire l’Ordine in continuità con il miopredecessore.

Ha accennato alla sua esperienza diplomatica.In cosa ritiene potrà esserle utile nell’eserciziodel suo nuovo ruolo, a fianco del Gran Mae-stro, a capo dell’Ordine?Le Luogotenenze e le Delegazioni Magistrali

che strutturano la vita dell’Ordine in tutti i conti-

nenti sono un po’ l’equivalente delle ambasciateper un governo. Guardando la mappa delle nostrestrutture periferiche, in molti paesi, penso al miolavoro che è consistito, per oltre quarant’anni, neldialogare con una rete diplomatica multilaterale.

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ROGLI ATTI DEL GRAN MAGISTERO

UN NUOVO GOVERNATORE GENERALE

«Voglio servire l’Ordine in continuitàcon il mio predecessore»

Intervista con l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone

La foto ufficiale del nuovo Governatore Generaledell’Ordine.

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Posso pertanto mettere a disposizione questa espe-rienza di dialogo al fine di promuovere la coopera-zione, lo scambio, la coerenza nell’azione e una di-namica di comunione tra tutte e tutti. Dovrò visita-re le Luogotenenze, mantenere frequenti contatticon i nostri responsabili locali, in continuità conciò che ha realizzato il Professor Borromeo e inconformità con le direttive del nostro Gran Mae-stro nominato dal Santo Padre, sua Eminenza ilcardinale Edwin O’Brien. Egli stesso dà l’esempioviaggiando frequentemente per incontrare i nostrimembri e per incoraggiare la loro vita spirituale e laloro missione di servizio alla Chiesa Madre, che è inTerra Santa. Le sue visite, negli ultimi anni, hannorivitalizzato l’Ordine in modo veramente eccezio-nale.

Il suo braccio destro, l’Ambasciatore AlfredoBastianelli, Cancelliere dell’Ordine da circa unanno, è stato uno dei suoi più stretti collabora-tori nella carriera diplomatica. Come funzione-rà la vostra collaborazione?

Sono lieto di ritrovare il mio collega e amicol’Ambasciatore Alfredo Bastianelli. Abbiamo già la-vorato insieme presso il Ministero italiano degli Af-fari Esteri, in stretta collaborazione, per molti anni.Come Cancelliere dell’Ordine, la sua conoscenzadelle situazioni in corso mi sarà di grande aiuto, so-prattutto durante i miei primi passi come Governa-tore Generale. Continueremo a lavorare in strettavicinanza e complementarietà, come abbiamo fattoin precedenza durante la nostra comune carrieradiplomatica.

A suo parere qual è l’attuale situazione dell’Or-dine e quali sono le sfide che l’attendono neiprossimi anni?L’Ordine è importante per la Chiesa e per la so-

cietà ma merita maggiore considerazione perché ètroppo spesso sconosciuto al pubblico e anche almondo politico. La nostra azione in Terra Santa èinfatti fondamentale, in particolare attraverso leopere di educazione che sosteniamo in Giordania,Palestina, Israele e a Cipro, sul vasto territorio del

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Il GovernatoreGeneraleLeonardoVisconti diModronedurante unavisita in TerraSanta. Qui lovediamo in unadelle struttureeducativesostenutedall’Ordine delSantoSepolcro.

Patriarcato Latino di Gerusalemme. Dovremo au-mentare ulteriormente le nostre comunicazioni perpartecipare alle iniziative in favore della giustizia edella pace in queste regioni del mondo dove le per-sone aspirano alla fraternità e alla serenità nel dia-logo delle culture e nel rispetto delle diverse tradi-zioni religiose.

Il Papa conta sull’Ordine del Santo Sepolcroper continuare a sostenere i cristiani del MedioOriente, il cui ruolo di mediazione è fondamen-tale: essi costituiscono un ponte tra le comuni-tà, testimoni dell’apertura verso gli altri e attoridel dialogo nella fedeltà al Vangelo di Cristo. Asuo avviso, per meglio attuare questa missione,cosa dovrebbe migliorare nel funzionamentodell’Ordine?Il Santo Padre ci invita alla coerenza evangelica.

Le sue direttive ci interpellano: dobbiamo dare me-no importanza all’aspetto esteriore della nostra ap-partenenza all’Ordine e privilegiare il nostro impe-gno interiore, spirituale, affinché possa radicare inprofondità la nostra lotta per il dialogo e per la giu-stizia sociale in Terra Santa. La mia concezione del-la Chiesa è in pieno accordo con quella di PapaFrancesco e auspico che i membri dell’Ordine sianosempre più incentrati sul Vangelo vissuto, abbando-nando tutto ciò che da vicino o da lontano potrebbeevocare la vanità, l’orgoglio e la «mondanità». Que-sta è l’espressione della fede cattolica che io e miamoglie abbiamo cercato di trasmettere alle nostretre figlie ed è anche ciò che ora testimoniamo ai no-stri sei nipoti. L’umiltà è l’unico cammino che irra-

dia da questo mondo la gioia del Regno di Dio.

Qual è il primo messaggio che desidera inviareai membri dell’Ordine al momento del suo in-sediamento?Invito tutti i membri dell’Ordine all’unità e

chiedo loro di rafforzare la loro effettiva partecipa-zione alla risoluzione dei problemi in Terra Santa,specialmente recandosi il più spesso possibile inpellegrinaggio in loco, a contatto con la gente. Daparte mia, sono stato molto segnato, fin dall’adole-scenza, dai miei pellegrinaggi in Terra Santa, dove a13 anni ho avuto la possibilità di vivere qualche set-timana in un kibbutz con altri pellegrini e il sacer-dote della mia parrocchia, e credo che dobbiamofare di tutto per formare i giovani ad amare questaterra, dove il Dio fatto uomo ha dato la vita per in-segnarci a vivere come fratelli. In questo senso, lecelebrazioni liturgiche non devono essere sovradi-mensionate rispetto alla nostra missione di solida-rietà: il loro significato è nutrire spiritualmente ilnostro impegno al servizio delle opere della Chiesasui territori biblici che il Papa affida alle nostre cu-re. Per questo dobbiamo creare sinergie locali contutte le forze politiche, sociali ed economiche, desi-derose di promuovere la pace e la giustizia in que-ste terre di sofferenza e di speranza.

Prepariamoci alla Consulta del 2018, che riunirài responsabili dell’Ordine, al fine di accogliere i no-stri nuovi Statuti per adattare tutta la nostra azionealle sfide che ci attendono. L’urgenza è la coerenza.

Intervista a cura dell’Ufficio Comunicazione delGran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro

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Breve curriculum vitae dell’AmbasciatoreLeonardo Visconti di Modrone

Leonardo Visconti di Modrone è nato a Milano nel 1947 e si è laureato in Economia e Commercio nel 1970.Entrato per concorso in carriera diplomatica nel 1971 ha prestato servizio nelle sedi diplomatiche italiane

di New York (ONU), Cairo, Londra, Vienna e Madrid ed ha compiuto missioni all’estero in vari Paesi europei, inAmerica del Nord e del Sud, in Africa, in Medio Oriente ed in Asia.

È stato consigliere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con dieci diversi Capi di Governo. Dal 2005 al2010 è stato Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica. Ha terminato la sua carriera nel 2012 comeAmbasciatore d’Italia in Spagna.

Successivamente ha ricoperto incarichi per il Governo Italiano fra i quali, ultimamente, quello di consulentenell’organizzazione del Vertice G7 di Taormina.

È membro del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme dal 2014.Sposato nel 1971 con Anna Sanfelice di Monteforte, ha tre figlie e sei nipoti.

I membri del Gran Magistero si sono riuniti il 3 e4 maggio 2017, a Roma, attorno al cardinale

Edwin O’Brien, Gran Maestro, e alla presenza del-l’Amministratore Apostolico del Patriarcato Latinodi Gerusalemme, Mons. Pierbattista Pizzaballa.

Questo incontro, di preghiera e di lavoro, è sta-to l’occasione per il Gran Maestro di ringraziare vi-vamente il Governatore Generale Agostino Borro-meo, il cui mandato è scaduto a fine giugno, e acco-gliere ufficialmente il suo successore, l’Ambasciato-re Leonardo Visconti di Modrone (già membro delGran Magistero), che è poi entrato in carica il 29giugno 2017.

I lavori della riunione di primavera hanno som-mariamente presentato l’eccellente bilancio dell’an-no precedente che ha riportato il risultato eccezio-nale di 16,3 milioni di euro: ciò manifesta una ge-nerosità da parte dei membri dell’Ordine senzaprecedenti nella storia dell’istituzione, dopo tre an-ni di crescita costante delle donazioni inviate dalleLuogotenenze a favore della Terra Santa.

Mons. Pizzaballa ha fatto il punto sulla situazio-ne nei territori del Patriarcato, che vanno dallaGiordania a Cipro, passando dalla Palestina e

Israele, sottolineando l’importanza dell’avvicina-mento ecumenico vissuto in occasione dell’inaugu-razione dell’Edicola ristrutturata del Santo Sepol-cro. La seconda parte di questi lavori di restauropermetterà di rinsaldare maggiormente i legami frale Chiese cristiane, in particolare fra quella cattolicae quella ortodossa.

L’Amministratore Apostolico, trattando vari al-tri temi di attualità, si è rallegrato delle riunioni inatto per portare alla firma di un accordo bilateraleche permetta ad Israele e alla Santa Sede di consoli-dare le loro relazioni. Inoltre, ha condiviso la suapreoccupazione prioritaria per l’identità cristiana diGerusalemme. Nella Città Santa, infatti, i cristianisono poco più di una decina di migliaia, fra cui ap-pena 5.000 fedeli cattolici.

Il presidente della Commissione per la TerraSanta, Thomas McKiernan, è intervenuto per pre-sentare lo stato dei progetti 2017 del Gran Magiste-ro: il sostegno economico ai salari degli insegnanti,come da qualche anno a questa parte (più di500.000 dollari), il cantiere della chiesa di Jubeiha(circa un milione di dollari) e la scuola di Naour(circa 200.000 dollari).

18 - la croce di gerusalemme 2017

Le due riunioni annualidel Gran Magistero

La riunione di primavera del Gran Magistero

Presiedute dal cardinale O’Brien, le sessioni del Gran Magistero – che si svolgono in Vaticano – duranoabitualmente due giorni.

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La riunione d’autunno del GranMagistero ha avuto inizio il 25

ottobre, giorno esatto della festa diNostra Signora di Palestina, Patronadell’Ordine, con una messa celebratadal cardinale O’Brien presso la tom-ba dell’apostolo Pietro, in presenzadi tutti i partecipanti alla riunioneche portavano nei loro cuori le inten-zioni di preghiera degli abitanti dellaTerra Santa.

Durante questa messa, concele-brata in particolare da MonsignorPierbattista Pizzaballa, Amministra-tore Apostolico del Patriarcato Lati-no di Gerusalemme, il Gran Maestroha invitato i membri del suo consi-glio supremo a non perdere di vistala Gerusalemme celeste che si co-struisce principalmente grazie allasantità di ciascuna “pietra vivente”,essendo tutti i battezzati chiamati auna missione precisa nel vasto piano di Dio doveciascuno ha il suo posto. Nel tardo pomeriggio, ilcardinale O’Brien ha ricevuto nei saloni del Palazzodella Rovere i suoi ospiti, al primo rango dei quali ilcardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.

Durante questi due giorni di fraternità e di rac-coglimento, i membri del Gran Magistero hannougualmente lavorato a partire da un ordine del

giorno molto denso.Il Governatore Generale ha all’inizio condiviso

la sua esperienza del viaggio ufficiale in Terra Santache ha effettuato alla fine dell’estate, felicitandosidell’accoglienza riservata dalla nuova équipe pasto-rale e amministrativa organizzata da Mons. Pierbat-tista Pizzaballa. I sorrisi sui visi dei giovani incon-trati hanno rafforzato la sua volontà di impegnarsi

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Anche i conti del Gran Magistero sono stati al-l’ordine del giorno: nel 2016 sono entrati più di 17milioni contando gli interessi bancari e gli affitti(quattro milioni in più rispetto all’anno preceden-te), mentre le spese sono diminuite e hanno rappre-sentato il 7,64% del budget. Ciò permette di aiuta-re con sempre maggiore efficacia la Terra Santa chesi trova immersa negli effetti della crisi del MedioOriente.

In seguito, il Cancelliere Alfredo Bastianelli hapreso la parola condividendo la sua volontà di rea-lizzare un codice grafico a livello internazionale percoordinare in maniera unitaria l’immagine univer-

sale dell’Ordine. Le attività di comunicazione, cheBastianelli ha il compito di supervisionare, si svi-luppano grazie al nuovo sito internet in cinque lin-gue, come anche alla rivista annuale e al bollettinodi informazione trimestrale (Newsletter), che daora hanno assunto il nome La Croce di Gerusalem-me. Un libretto spirituale realizzato dall’Ufficio Co-municazione del Gran Magistero in coordinamentocon il Cerimoniere dell’Ordine, Mons. FortunatoFrezza, ha aiutato quest’anno i membri dell’Ordinea vivere un’ora d’adorazione sulla Via Dolorosa perle intenzioni del Patriarcato e della pace in TerraSanta.

La festa di Nostra Signora di Palestinae la riunione d’autunno del Gran Magistero

Durante la sessione autunnale del Gran Magistero, il Gran Maestro hapresieduto la messa sulla tomba dell’apostolo Pietro, nella basilica diSan Pietro, nel giorno della festa di Nostra Signora di Palestina,patrona dell’Ordine del Santo Sepolcro.

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per sviluppare l’azione dell’Ordine al servizio deldialogo e della convivenza in Terra Santa. Il Gover-natore Generale Visconti di Modrone ha espresso ilsuo desiderio di stabilire delle priorità e di favoriredelle sinergie, come anche di visitare tutte le Luo-gotenenze durante il suo mandato, mettendo l’ac-cento sull’importanza di curare la formazione deinuovi membri.

Mons. Pizzaballa, da poco più di un anno nellesue funzioni, ha condiviso alcune importanti novi-tà, fra cui la creazione di un nuovo ufficio pastoraledel Patriarcato incaricato soprattutto di seguire lequestioni relative alla famiglia. Ha anche reso noti icambiamenti amministrativi, in particolare l’arrivodi Sami El-Yousef, cristiano palestinese, primo lai-co incaricato di questioni finanziarie della diocesi.

Sami El-Yousef ha presentato in seguito un bi-lancio chiaro della gestione del Patriarcato Latino –annunciando un budget di quasi 13 milioni di dol-lari per il 2018 – spiegando di voler responsabiliz-zare il personale a tutti i livelli, al fine di avanzaresul cammino della trasparenza. L’audit realizzatodalla società Deloitte è un punto d’appoggio essen-

ziale in vista di nuove pro-cedure operative e profes-sionali che faciliteranno ilcontrollo del deficit.

Sami El-Yousef ha fattoconstatare che buona partedelle spese del Patriarcatoconcerne le scuole, conquasi 20.000 allievi masempre meno cristiani. Unacombinazione di fattorispiega queste disaffezioni,come il fatto che, nellescuole che non offrono tut-ti i livelli di istruzione, nonsia possibile portare a com-pimento l’intero processodi scolarizzazione. Il Pa-triarcato si augura quindidi rinforzare le struttureesistenti piuttosto che dicrearne di nuove.

Il Professore Bartholo-mew McGettrick, a nomedella Commissione per laTerra Santa del Gran Magi-

stero, ha spiegato che l’incremento degli stipendidei professori, per assicurare la qualità dell’insegna-mento nelle scuole del Patriarcato, costituisce unosforzo continuo destinato a durare e ad aumentarenegli anni che verranno. Ha poi fatto il punto suiprogetti in corso concernenti la scuola e la casa par-rocchiale di Jaffa di Nazareth, in Israele, così comela chiesa di San Paolo a Jubeiha, in Giordania, do-ve l’Ingegnere Adolfo Rinaldi si è recato in missio-ne ispettiva questo autunno. Il progetto dei labora-tori di mosaici e d’artigianato – per dare lavoro airifugiati cristiani del Medio Oriente in Giordania –ha particolarmente attirato l’attenzione del GranMaestro, che ha richiesto che l’Ordine comunichiancora di più su questo tema.

Si è infine parlato della prossima Consulta, nelnovembre 2018, il cui coordinamento dei prepara-tivi è stato affidato dal cardinale O’Brien al Luogo-tenente Generale Agostino Borromeo. Questoevento quinquennale sarà l’occasione per studiare ilnuovo Statuto dell’Ordine che sarà quanto primaapprovato dalla Segreteria di Stato della Santa Se-de. ■

20 - la croce di gerusalemme 2017

Durante la festa annuale della Beata Vergine Maria, Regina di Palestina, neisaloni di Palazzo della Rovere, il Gran Maestro ha ricevuto i suoi ospiti, primo fratutti il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin.

All’inizio di giugno, i 16 Luogotenenti nordame-ricani si sono riuniti per il tradizionale incon-

tro annuale a Omaha, Nebraska, USA. Situata sullerive del fiume Missouri, Omaha rappresenta il cuo-re dell’America e costituisce una tappa ufficiale delPercorso Storico Nazionale ‘Lewis & Clark’; è co-nosciuta per la sua storia pionieristica, l’agricolturae l’industria bovina, nonché per essere un impor-tante crocevia ferroviario e commerciale.

Il Professore Thomas Pogge – Luogotenentedella Luogotenenza USA Northern – e sua moglieAnne hanno egregiamente ospitato gli incontri. SuaEminenza il cardinale Edwin O’Brien – Gran Mae-stro – e l’allora Governatore Generale AgostinoBorromeo sono giunti da Roma per prendere parteall’incontro.

Il Gran Maestro ha sottolineato l’importanza diquesto incontro annuale e ha auspicato che i Luo-gotenenti proseguano nei loro sforzi per rinnovarela vita spirituale di Dame e Cavalieri.

Il Vice Governatore Generale Powers ha pre-sentato in dettaglio le finanze dell’Ordine, fornitoun aggiornamento relativamente alla revisione degli

Statuti dell’Ordine e annunciato le date della Con-sulta 2018 a Roma.

Nei due giorni di incontri sono stati toccati mol-ti argomenti e ci sono stati numerosi scambi di ideeriguardo alle attività delle Luogotenenze, le finan-ze, la liturgia, i pellegrinaggi e la formazione deicandidati. Sono intervenuti anche alcuni Luogote-nenti nominati di recente, pertanto l’incontro haofferto loro l’opportunità di osservare e parteciparealle discussioni.

Monsignor John E. Kozar – Presidente dellaCNEWA (Associazione per l’assistenza ai cattolicidel Vicino Oriente) – essendo recentemente rien-trato dalla Terra Santa, ha portato una testimonian-za di prima mano sull’attuale crisi di profughi cheaffrontano i cristiani in Siria e Iraq.

Alla fine dell’incontro, Thomas Pogge ha regala-to – a nome di tutti i Luogotenenti nordamericani –una bellissima immagine incorniciata di Nostra Si-gnora di Palestina al Professore Agostino Borro-meo, come ringraziamento e apprezzamento pertutto ciò che ha fatto per l’Ordine nel corso deisuoi vari mandati.

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Una foto digruppo scattatanella Chiesa di

St. John dellaCreighton

University aOmaha durante

l’incontroannuale dei

Luogotenentidell’America del

Nord.

gli incontri continentalidei Luogotenenti

Incontro annuale dei Luogotenenti del Nord AmericaSintesi di un resoconto di John Carmen Piunno, membro del Gran Magistero

fessore Thomas McKiernan, la Commissione TerraSanta - incaricata di gestire i progetti del Gran Ma-gistero condotti su richiesta del Patriarcato Latino– ha presentato lo stato attuale dei progetti riguar-danti la chiesa di Jubeiha, la scuola di Naour, non-ché l’aumento degli stipendi dei professori nellescuole della vasta diocesi patriarcale di Gerusalem-me, la quale comprende Cipro, Israele, Palestina e

Giordania. Tali scuole – che accolgono numerosistudenti musulmani – sono luoghi fondamentaliper costruire ponti di amicizia e comprensione reci-proca, elementi chiave e di garanzia per una pacefutura.

Fra gli altri temi, è stato affrontato quello dellaConsulta, prevista dal 12 al 16 novembre 2018. Leassise dell’Ordine verranno caratterizzate dall’ado-zione del nuovo statuto e i partecipanti rifletteran-no sulla preparazione delle funzioni di Luogote-nente, nonché sul posto occupato dagli ecclesiasticinelle Luogotenenze. Il Gran Maestro auspica che ilclero non superi il 10% dei membri e che sacerdotio religiosi vengano chiaramente destinati a un ser-vizio spirituale preciso. Il loro ruolo dovrà dunqueessere meglio definito in quest’Ordine essenzial-mente laico, al contrario di quello di Malta che èinvece un Ordine religioso.

Durante la riunione dei Luogotenenti europei aRoma (27-28 giugno 2017), su incarico di Pa-

pa Francesco, il cardinale Pietro Parolin – Segreta-rio di Stato della Santa Sede – ha consegnato laGran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno alGovernatore Generale Agostino Borromeo, giuntoal termine del suo secondo e ultimo mandato qua-driennale.

Il cardinale Edwin O’Brien –Gran Maestro dell’Ordine – haringraziato calorosamente il Pro-fessore Borromeo, a lungo ap-plaudito dai partecipanti a questoincontro internazionale, prima dipresentare il nuovo GovernatoreGenerale, l’Ambasciatore Leo-nardo Visconti di Modrone, cheha dichiarato di volere prestareattenzione alle esigenze di tutti imembri dell’Ordine e lavorare incontinuità con il suo predecesso-re, il cui bilancio risulta eccezio-nale.

La presentazione dei risultatifinanziari ha evidenziato una cre-scita ineguagliata di donazioniper la Terra Santa (oltre 16 milio-ni di euro), resa possibile soprat-tutto attraverso l’attività del Gran Maestro che visi-ta sistematicamente le Luogotenenze nel mondo in-tero, dinamizzando la vita locale e incoraggiando lacomunicazione internazionale dell’Ordine.

«In tal modo, si è creato un clima di fiducia efraternità, avvicinando il centro alle periferie», co-me ha constatato il Professore Borromeo.

Per quanto concerne il sostegno fornito allaChiesa in Terra Santa, l’Assessore allora ancora infunzione, Mons. Antonio Franco, ha sottolineatocome la Fondazione Vaticana San Giovanni Batti-sta, voluta dal Papa, sia riuscita a risanare la situa-zione dell’Università di Madaba, favorendone unamigliore conduzione trasparente in cammino versol’autonomia. In senso più ampio, la vocazione dellaFondazione consiste nel promuovere la cultura e laformazione in Medio Oriente.

Attraverso le parole del suo presidente, il Pro-

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L’incontro dei Luogotenenti europei

Una sessione di lavoro della riunione dei Luogotenenti europei in unadelle sale di Palazzo della Rovere, sede dell’Ordine a Roma.

I Luogotenenti delle Filippine, di AustraliaQueensland, Australia New South Wales, Au-

stralia Victoria, Australia del Sud e Australia Occi-dentale, il Delegato Magistrale della Nuova Zelan-da e un rappresentante da Taipei, Taiwan hannopartecipato a questo incontro alla fine di luglio2017. Purtroppo i responsabili di Guam e del Su-dafrica non sono riusciti ad essere presenti.

Anche settanta Cavalieri e Dame hanno parteci-pato all’evento nonostante le grandi distanze dapercorrere. Si è parlato della spiritualità dell’Ordi-ne, in particolare la formazione dei nuovi membri,e abbiamo convenuto che un obiettivo importanteper il futuro è l’elaborazione di un programma diformazione per i futuri Luogotenenti. Abbiamo an-che considerato alcuni mezzi per accrescere le do-nazioni che sono ritardate in modo significativo inAustralia a causa della mancata possibilità di detra-zione fiscale. Ci siamo anche confrontati riguardo acome attrarre membri più giovani e all’importanzadi sviluppare il settore della comunicazione. A li-

la croce di gerusalemme 2017 - 23

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ROIl primo incontro delle Luogotenenzenei paesi del Sol Levante

Sintesi di un resoconto di Paul Bartley, Vice Governatore Generale per l’Asia e il Pacifico

vello locale, alcune Luogotenenze pubblicano tri-mestralmente o mensilmente newsletter di buonaqualità.

L’idea di un progetto di solidarietà a vantaggiodella Terra Santa unificato per le cinque Luogote-nenze australiane potrebbe dare nuovo impulsoai membri e portare ad una crescita nel livello del-le donazioni. Si è mostrato un certo interesseriguardo ai centri di accoglienza diurni per i figlidei lavoratori stranieri in Israele e per i progetti asostegno dei rifugiati cristiani, in particolare inGiordania. Questa idea verrà ripresa e discussa inmaniera più approfondita. Tutti sono rimasti favo-revolmente colpiti dal progetto portato avanti dallaLuogotenenza per le Filippine che sostiene la pre-senza di un sacerdote ad Amman, in Giordania, aservizio della comunità di lavoratori migranti filip-pini.

Una prossima visita del Gran Maestro in Au-stralia e Nuova Zelanda è prevista per settembre2018. ■

Venuti dalleFilippine,

dall’Australia,dalla Nuova

Zelanda eanche daTaiwan, i

responsabilidell’Ordine dei

paesi del SolLevante si sonoriuniti a Sydney

nell’estate del2017.

Un nuovo Luogotenente Generaleper l’Ordine del Santo Sepolcro

Il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro del-l’Ordine del Santo Sepolcro, ha accettato le di-

missioni del Professore Giuseppe Dalla Torre delTempio di Sanguinetto da Luogotenente Generale,affidando questa carica al Professore Agostino Bor-romeo a partire dal 27 luglio 2017. Il LuogotenenteGenerale, che fa parte del Gran Magistero, esercitale funzioni particolari che il Gran Maestro può affi-dargli e lo rappresenta nelle manifestazioni checoinvolgono l’Ordine quando è suo delegato.

Membro dell’Ordine dal 1991, il ProfessoreDalla Torre, nato nel 1943, dottore in giurispruden-za, è presidente del Tribunale dello Stato del Vatica-no e rettore emerito dell’Università Lumsa (LiberaUniversità Maria Ss. Assunta). Recentemente è statonominato dal Santo Padre Francesco al Consiglio diAmministrazione dell’ospedale pediatrico romanoBambino Gesù, proprietà del Vaticano.

Governatore Generale dell’Ordine fino alloscorso 29 giugno, il Professore Borromeo, storicodi professione, è Segretario Generale e membro del

24 - la croce di gerusalemme 2017

Nomine e decorazioni

Durante la riunione dei Luogotenenti europei aRoma, su incarico di Papa Francesco, il cardinalePietro Parolin – Segretario di Stato della Santa Sede– ha consegnato la Gran Croce dell’Ordine di SanGregorio Magno al Governatore Generale AgostinoBorromeo, giunto al termine del suo secondo e ultimomandato quadriennale e ora Luogotenente Generale.

Consiglio di amministrazione della Fondazione Va-ticana San Giovanni Battista, a servizio dell’educa-zione e della cultura in Medio Oriente. Inoltre èmembro del Comitato di Scienze Storiche dellaSanta Sede.

Sempre nel mese di luglio, il Gran Maestro hanominato tre nuovi membri del Gran Magistero

– un italiano, un tedesco e un irlandese – che parte-ciperanno d’ora in poi alle riunioni dell’organoconsultivo di governo dell’Ordine.

Il Dott. Saverio PETRILLO,Cavaliere di Gran Croce dell’Or-dine del Santo Sepolcro, è nato aRoma il 7 ottobre 1939 e ha con-seguito una laurea in Giurispru-denza. Ha ricoperto il ruolo diLuogotenente per l’Italia Centra-le. Sposato e padre di famiglia, è stato direttore del-le Ville Pontificie di Castel Gandolfo e continua adoccupare alcune funzioni a servizio della Chiesa, inparticolare come Gentiluomo di Sua Santità, VicePresidente Generale del Circolo di San Pietro e

membro della Delegazione Permanente della SantaSede presso le Organizzazioni delle Nazioni Uniteper l’Alimentazione e l’Agricoltura. Nel mese di lu-glio è stato anche nominato membro della Com-missione per le Nomine e Promozioni del GranMagistero dell’Ordine.

Il Dott. Heinrich DICKMANN,Cavaliere di Gran Croce dell’Ordinedel Santo Sepolcro, è nato a Kevela-er, in Germania, il 24 febbraio 1941.Ha completato i suoi studi in mate-matica e fisica e poi ha ricoperto lacarica di direttore di una società. Sposato, è Luogo-tenente d’Onore per la Germania dal 2015, dopodue fecondi mandati alla guida dell’Ordine nel suopaese. È anche uno dei membri della Commissioneper la Terra Santa del Gran Magistero.

Tre nuovi membri al Gran Magistero

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Il Professore Pierre Blanchard, che ha terminato isuoi due mandati al Gran Magistero, è stato vivamen-te ringraziato dal Gran Maestro che gli ha conferito laPalma di Gerusalemme in oro, ricompensa massimasecondo lo Statuto dell’Ordine. Il Professore Blan-chard resta membro della Commissione per le Nomi-ne e Promozioni.

Nicholas McKENNA ènato a Ballymena, in Irlanda,nella diocesi di Down e Con-nor, il 9 luglio 1947. Sposatoe padre di famiglia, è statoattivo nel settore finanziario.Cavaliere di Gran Croce, èLuogotenente d’Onore per l’Irlanda dal 2014.

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Con l’approvazione di Papa Francesco, il cardi-nale Edwin O’Brien – Gran Maestro – ha no-

minato Mons. Giuseppe Lazzarotto Assessore del-l’Ordine del Santo Sepolcro, carica precedente-mente occupata da Mons. Antonio Franco che hachiesto di essere sostituito per sopraggiunti limitid’età. Il nuovo Assessore – che può essere chiama-to a sostituire il Gran Maestro qualora quest’ulti-mo abbia degli impedimenti o venga a mancare –ha prestato servizio negli ultimi cinque anni inqualità di Nunzio Apostolico in Israele e DelegatoApostolico a Gerusalemme e in Palestina, fino adagosto 2017. Mons. Lazzarotto conosce bene l’Or-dine, di cui è membro da una quindicina d’anni.

«Amo in maniera viscerale la Terra Santa e isuoi abitanti», confida il nuovo Assessore dell’Or-dine, che ricorda i primi passi in quella regione delmondo nel 1982-1984, quando era segretario per laDelegazione Apostolica a Gerusalemme, dopo unperiodo alla Nunziatura di Cuba.

Dopo aver ricoperto varie cariche importantiin diversi paesi del mondo per la Santa Sede, fuper lui una grande e gioiosa sorpresa quella di es-sere richiamato a Gerusalemme ormai sei anni fa,facendo il suo ingresso solenne al Santo Sepolcroil 25 novembre 2012, la vigilia dell’entrata al San-to Sepolcro anche del cardinale O’Brien, alloranominato per la carica di Gran Maestro da PapaBenedetto XVI. «Conobbi il Gran Maestro del-l’Ordine in quell’occasione, senza immaginare cheun giorno sarei diventato il suo braccio destro aRoma», commenta Mons. Lazzarotto, ormai pie-namente disponibile per assumere la funzione diAssessore.

Quando era Nunzio in Israele, Mons. Lazza-rotto lavorò alacremente all’intesa fra questo pae-se e la Santa Sede riguardo ai luoghi di culto e alla

Mons. Giuseppe Lazzarotto e il suo predecessore,Mons. Antonio Franco, salutano il Santo PadreFrancesco durante un’udienza speciale.

Mons. Giuseppe Lazzarotto, nuovo Assessore

tassazione degli istituti religiosi aventi un’attivitàcommerciale, proseguimento programmato dell’ac-cordo fondamentale siglato nel 1993.

«Tale auspicato accordo definitivo è quasi con-cluso», si rallegra il diplomatico, «e rappresenteràuna garanzia fondamentale per la Chiesa locale»,come in Palestina, dove un simile accordo è statogià concluso nel 2015.

Più in generale, Mons. Lazzarotto sente che ilsuo cuore rimane sempre a Gerusalemme, città cheesercita su coloro che se ne innamorano «un’attrat-tiva incredibile». «La nostra missione – come mem-bri dell’Ordine – consiste nell’aiutare ovunque nelmondo le comunità cristiane a vivere questo richia-mo luminoso, questo legame spirituale speciale conuna terra scelta da Dio per il suo piano di salvezzache continua oggigiorno e del quale siamo chiamatiad essere gioiosi canali di compassione e unità».

26 - la croce di gerusalemme 2017

Omaggio al cardinale Montezemolo, Assessore d’Onore dell’Ordine

Figlio di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, colonnello dell’esercito italiano fucilato alle FosseArdeatine il 24 marzo 1944 dai nazisti, il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo fu il primo

Nunzio Apostolico in Israele. Si è spento il 19 novembre a Roma, all’età di 92 anni.Le esequie sono state celebrate il 21 novembre 2017 nella basilica di San Pietro dal cardinale Giovanni

Battista Re, vice decano del Collegio cardinalizio, in presenza del Gran Maestro dell’Ordine del Santo Se-polcro, nonché diun’importante dele-gazione di Cavalieriguidata dal Governa-tore Generale e dalLuogotenente Gene-rale. Come da tradi-zione, Papa France-sco ha presieduto ilrito dell’Ultima Com-mendatio e della Va-ledictio al terminedella celebrazione.

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Il 22 febbraio 2013 il Gran Maestro, cardinaleEdwin O’Brien, nominò Mons. Antonio Franco

Assessore dell’Ordine del Santo Sepolcro. I quattroanni durante i quali ha rivestito questo ruolo sonostati anni in cui il Gran Magistero e tutto l’Ordinehanno potuto beneficiare della sapienza, conoscen-za e spirito accogliente di questo umile e dedicatopastore della Chiesa. Nato a Puglianello, in provin-cia di Benevento, il 24 marzo 1937, è stato ordinatosacerdote il 10 luglio 1960. Entrato poco dopo nelservizio diplomatico della Santa Sede, il 28 marzo1992 è stato nominato Nunzio Apostolico in Ucrai-na ed eletto vescovo titolare di Gallese. È stato

consacrato vescovo il 26 aprile 1992 da Papa Gio-vanni Paolo II. Dall’aprile 1999 al gennaio 2006 èstato Nunzio Apostolico nelle Filippine, prima diessere nominato Nunzio Apostolico per Israele eCipro e Delegato Apostolico per Gerusalemme e laPalestina. La sua conoscenza approfondita dellaTerra Santa e delle comunità che la abitano è statadi fondamentale aiuto al Gran Maestro e all’Ordinein questi anni. Il 24 ottobre 2017, a margine dellariunione d’autunno del Gran Magistero, il cardina-le O’Brien ha ringraziato pubblicamente Mons.Franco per il servizio reso nominandolo Assessored’Onore e conferendogli la Palma d’Oro.

Mons. Antonio Franco nominato Assessore d’Onore

I dignitari dell’Ordine inpreghiera nella basilicadi San Pietro durante ifunerali del cardinaleMontezemolo,Assessore d’Onore divenerata memoria.

in memoriam

la croce di gerusalemme 2017 - 27

I progetti del Gran Magisteroper l’anno 2017

L’Ordine del Santo Sepolcro – nell’esercitare la sua missione disupporto a favore dei cristiani delle terre bibliche – si occupa del

sostegno spirituale ed economico di talune strutture del PatriarcatoLatino di Gerusalemme (scuole, seminari, centri per i rifugiati) informa stabile e continuativa (600.000 dollari al mese), nonché di

alcuni progetti specifici che possono variare di anno in anno, secondole necessità presentate al Gran Magistero dell’Ordine dal suddetto

Patriarcato e dalla Riunione delle Opere per l’Aiuto alle ChieseOrientali (ROACO), la quale dipende dalla Congregazione romana

per le Chiese Orientali.

Un nuovo cortile di ricreazione per la scuola di Tla’el Ali(Giordania)

Il progetto – risalente al 2016 – è stato portato a termine grazie al contributo della Luogotenenza per laGermania (127.000 dollari): la scuola a Tla’el Ali doveva avere un cortile di ricreazione più grande, op-

pure rischiava di chiudere.

Nuove aule per la scuola di Naour (Giordania)

Un altro cantiere a cui l’Ordine hacontribuito nel 2017, per un im-

porto pari a 261.000 dollari, è statoquello impegnato nella costruzionedel secondo piano della scuola diNaour, città giordana situata a ovestdella capitale Amman, dove vive unapiccola comunità cattolica. «Dato chele classi accoglievano già 45 alunni peraula (223 in totale) e che il numero didomande d’ammissione da parte di fa-miglie cristiane recentemente arrivatenella regione è aumentato, era neces-sario edificare un secondo piano. Pro-muovere un buon ambiente educativoè fondamentale per le scuole del Pa-

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Il Governatore Generale dell’Ordine ha inaugurato le nuove classidella scuola di Naour il 13 settembre 2017 durante la sua primavisita ufficiale in Terra Santa.

I PROGETTI PORTATI A TERMINE

28 - la croce di gerusalemme 2017

Ristrutturazione della chiesa di Gaza

La ristrutturazione della chiesa della Sacra Fa-miglia a Gaza, prevista dal 2015 – in seguito

ai bombardamenti che colpirono la popolazionelocale nel 2014 – ha potuto finalmente essere rea-lizzata quest’anno, per l’immensa gioia della pic-cola comunità locale. Il costo dei lavori – pari acirca 226.000 dollari – è stato sostenuto in manie-ra speciale su decisione del Gran Maestro. SamiEl-Yousef ci spiega, ringraziando l’Ordine: «Lachiesa della Sacra Famiglia aveva subito gravidanni alle colonne e alle travi, con infiltrazionid’acqua in corrispondenza di tetto, muri e fine-stre, nonché un grave cedimento del suolo, pre-sentando dunque un potenziale rischio di crollo.Pertanto, durante il periodo invernale, le messeerano state annullate a causa delle perdite d’ac-qua. Era diventato urgente e necessario per laparrocchia ristrutturare la chiesa, situata in unazona molto frequentata; il compimento del pro-getto ha veramente contribuito a creare un centrocomunitario, dove numerose persone possono in-contrarsi e radunarsi».

Il parroco di Gaza e il direttore dei servizi amministratividel Patriarcato Latino, insieme ad alcune religioseimpegnate a sostegno della popolazione palestinese chedeve confrontarsi con grandi sofferenze.

triarcato Latino, i cui responsabili si adoperano peraiutare i giovani a crescere con fedeltà di cuore eapertura di spirito», ci ha spiegato Sami El-Yousef,il nuovo direttore amministrativo del Patriarcato.

L’inaugurazione è stata fatta dal GovernatoreGenerale Leonardo Visconti di Modrone, alla pre-

senza di Mons. William Shomali, vicario patriarca-le, il 13 settembre 2017 e ora i lavori sono termina-ti. La Luogotenenza per la Spagna Occidentale equella per l’Italia Settentrionale hanno permesso larealizzazione definitiva di questo progetto, iniziatonel 2016.

I PROGETTI IN CORSO

Gli stipendi degli insegnanti

Come nel 2016, una parte dei fondi è stata devoluta all’aumento degli stipendi degli insegnanti dellescuole del Patriarcato, una misura importante per continuare a offrire un’istruzione di alto livello

ad alunni e studenti. Nel 2017, il Gran Magistero ha inviato 800.000 dollari al Patriarcato Latino perfare fronte a tali necessità e garantire un insegnamento cattolico di qualità. Speriamo che i contributidelle Luogotenenze eviteranno di dover ricorrere alle riserve del Gran Magistero nel 2018, poiché larichiesta economica aumenterà, in particolare a causa delle pensioni dei professori che il Patriarcatodeve corrispondere.

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Una scuola si ingrandisce a Jaffa di Nazareth (Israele)

AJaffa di Nazareth, in Israele, unnuovo edificio parrocchiale è in

costruzione, sia per creare un asilo cheper spostare il presbiterio a marginedella scuola. Si tratta di un progetto incorso dal 2015. La Luogotenenza perla Svizzera sta sostenendo tutti i costi –per un totale di 1.700.000 dollari indue fasi di cui la metà ha riguardato il2017 – permettendo alla scuola di taleparrocchia di avere più spazio per ac-cogliere un numero maggiore di alun-ni. L’istruzione è in effetti una questio-ne di fondamentale importanza, sia perla Chiesa locale che per la società. «Viè urgente bisogno di migliorare le do-dici aule della scuola, modernizzandotutto ciò che è deteriorato. Ciò consen-tirà di avere più spazio e soddisfare ilnumero crescente di studenti», ci haprecisato Sami El-Yousef, a nome del

La scuola materna di Hashi-mi non risultava più confor-

me alla legge giordana: le mater-ne devono essere al pianterreno,affinché i bambini non rischinodi cadere dalle scale. Qualoral’intervento non fosse stato fat-to, la scuola sarebbe stata chiu-sa. Il progetto – cominciato nel2016 – prosegue grazie in parti-colare alle Luogotenenze perl’Italia settentrionale, la SpagnaOccidentale, l’Inghilterra el’Olanda, le quali hanno versato329.000 dollari. Restano da pa-gare 372.000 dollari nel 2018che la Luogotenenza per laFrancia si è impegnata a corri-spondere.

L’Ingegnere Adolfo Rinaldi (in primo piano), durante un’ispezione sul campoa Hashimi, condotta a nome del Gran Magistero.

Una scuola materna a Hashimi (Giordania)

Prima pietra e placca commemorativa a Jaffa di Nazareth nellaquale si rende omaggio ai membri dell’Ordine del Santo Sepolcroper l’aiuto offerto alla scuola e alla parrocchia.

30 - la croce di gerusalemme 2017

Una nuova chiesa a Jubeiha (Giordania)

Nel 2017, il Gran Magistero si è impegnato a sostenere un costo di circa un milione di dollari per ilcompletamento della costruzione della chiesa di San Paolo a Jubeiha, in Giordania. Jubeiha è un

villaggio situato nella periferia di Amman e dove la prima parrocchia fu fondata nel 1991, quando c’era-no ancora poche abitazioni in quella zona, che era principalmente agricola. Nel corso degli anni, la po-polazione è aumentata e – grazie all’iniziativa di alcuni parrocchiani e benefattori – è stata intrapresa lacostruzione di una chiesa per accogliere il migliaio di fedeli latini. Purtroppo, la mancanza di fondi ha re-so impossibile il completamento del progetto, attualmente rilanciato, nella speranza di potere presto do-nare ai parrocchiani – che si riuniscono in una sala vicina – un luogo appropriato dove celebrare glieventi religiosi. La Luogotenenza per la Germania ha già versato circa un terzo della somma necessaria,tramite il Gran Magistero (approssimativamente 300.000 euro). «A causa dei lavori incompleti e interrot-ti, nonché delle condizioni meteorologiche, la costruzione della chiesa di San Paolo – intrapresa con

mezzi locali – si trovava inuna situazione pessima epericolosa. Per evitare cheil deterioramento del terre-no circostante si aggravasse– oltre che per completaree fornire una vera chiesanella quale i parrocchianipotessero pregare e parte-cipare alle messe (il sacer-dote era in effetti costrettoa celebrare la messa nel-l’atrio della scuola) – ab-biamo deciso, con l’aiutodell’Ordine, di prendere inmano il progetto», ci haraccontato Sami-El Yousef,responsabile amministrati-vo del Patriarcato Latino.

La chiesa di Jubeiha, in Giordania, è in costruzione in unquartiere periferico di Amman dove numerosi fedeli si sonotrasferiti negli ultimi anni.

Patriarcato Latino. «È altresì necessario spostarel’abitazione e l’ufficio del sacerdote, la scuola ma-terna, nonché la casa delle suore dell’antico con-vento, affinché i quattro piani dell’edificio dellascuola vengano ristrutturati», spiega ancora Sami.«Benché il progetto sia rimasto fermo negli ultimianni, i lavori ora proseguono rapidamente e bene,da quando è stata posata la prima pietra lo scorso

11 settembre dal Governatore Generale Leonar-do Visconti di Modrone. In occasione di una visi-ta in quei luoghi a novembre, è stato emozionanteconstatare la gioia degli insegnanti di fronte al-l’avanzamento dei lavori. Hanno aspettato tal-mente a lungo per avere una scuola rinnovata,pienamente in grado di offrire l’istruzione di altaqualità che essi desiderano impartire!».

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■ MAKER è un paesino arabo situato al nordd’Israele. La sala della chiesa parrocchiale diSant’Antonio verrà ristrutturata per ospitare glieventi religiosi locali. Si tratta di sostenere la vita diuna comunità cristiana costituita da un migliaio dipersone, in maggioranza greco-cattolici, ma anchemaroniti. Totale: 64.000 euro.

■ IQRIT è un villaggio in Galilea che ha soffertomolto nel 1948, quando l’esercito israeliano ha cac-ciato i suoi abitanti verso Rameh. Nel 1951, la Cor-te Suprema permise agli abitanti di Iqrit di tornarenel paesino ma, quando arrivarono, trovarono lecase distrutte. La chiesa parrocchiale di Santa Ma-ria era tuttavia rimasta intatta e oggigiorno serveper i matrimoni, battesimi e funerali di una popola-zione affezionata al villaggio ma sparpagliata in

Israele fra Rameh e Haifa. L’allargamento dellachiesa – grazie a un loggiato di 35 metri – consenti-rà di accogliere tutti i partecipanti agli eventi reli-giosi. Totale: 15.500 euro.

■ MAGHAR è una città araba nel nord d’Israele.La comunità greco-melchita locale conta 5.000 per-sone che convivono con 12.000 drusi e 4.000musulmani. La sala della parrocchia – risalente aglianni ’90 – deve essere attrezzata da un punto divista tecnico-acustico, allo scopo di favorire la con-vivialità degli incontri organizzati regolarmente.Totale: 19.000 euro.

■ SAKHNIN, altra città araba al nord d’Israele,con una popolazione essenzialmente musulmana diquasi 30.000 persone. I fedeli melchiti – all’incirca

I progetti nel quadro della ROACOIn occasione dei due incontri della ROACO a Roma – la Riunionedelle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali – il Gran Magistero

dell’Ordine del Santo Sepolcro si è impegnato a sostenere variprogetti, specialmente a favore della Chiesa cattolica greco-melchita,

Chiesa di rito bizantino unita a Roma dal XVIII secolo.

Il villaggio arabo di Maker, in Israele, conta un migliaio di cristiani, principalmente greco-cattolici.

un migliaio – si radunano nella chiesa parrocchialedi San Giuseppe. Le vecchie panche devono essererinnovate. Totale: 19.000 euro.

■ RAMALLAH – 15 km a nord di Gerusalemme

– è l’attuale capitale amministrativa dello Stato diPalestina. La scuola greco-cattolica Nostra Signoradell’Annunciazione riceve circa 500 studenti, di cuiquasi la metà sono cristiani. Un asilo nido verrà co-struito per una sessantina di bambini in tenera età,per permettere alle madri di famiglia di lavorare.Totale: 92.000 euro.

■ Il movimento dei Focolari è molto attivo nelservizio alla Chiesa in Terra Santa, Medio Oriente eNord Africa. I suoi membri offrono una testimo-nianza di vita evangelica, caratterizzata da uno spi-rito di apertura e dialogo. Giunti dall’Europa e dal-l’America latina, nove rappresentanti locali di que-sto movimento – in Egitto, Giordania e Israele –necessitano di imparare approfonditamente la lin-gua araba. Totale: 12.700 euro.

■ Un campo missionario estivo – organizzato dalladiocesi maronita di BAALBEK – ha permesso perquindici giorni di ridonare un po’ di speranza adalcune persone isolate e disabili, grazie a visite e ce-lebrazioni liturgiche. La missione – animata da unacinquantina di giovani, accompagnati da sacerdotie religiose – ha coinvolto circa 1500 persone di set-te parrocchie. Totale: 12.000 euro.

32 - la croce di gerusalemme 2017

Chiavi di lettura per comprendere meglio:

La Chiesa melchita fa parte della Chiesa apostolica di Antiochia, fondata da san Pietro. Situata inTurchia, vicino alla frontiera con la Siria, fu la prima città pagana a ricevere il Vangelo: «Ad Antio-

chia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani» (Atti 11,26).La parola “melchita” deriva dal siriaco “malko” che significa “imperatore”. Apparso nel 451, tale

nome venne attribuito dai monofisiti ai cristiani ad essi contrapposti dopo il Concilio di Calcedonia,convocato dall’imperatore bizantino Marciano. Contrariamente ai copti e ai siriaci detti giacobiti, imelchiti riconobbero – durante il summenzionato Concilio – un solo Cristo, Figlio unico e Signore, indue nature, senza confusione, mutazione, divisione o separazione fra queste due nature.

Nella denominazione della Chiesa, il termine “greco” deriva dal fatto che i Padri di tale Chiesascrissero i loro testi in lingua greca. Invece, la parola “cattolico” si spiega poiché questa Chiesa si ricol-legò a Roma nel XVIII secolo (separazione della Chiesa greco-melchita ortodossa).

Diversamente dalle altre Chiese orientali, cattoliche e non, la Chiesa melchita non è una Chiesa na-zionale, ma una Chiesa particolare, nel senso canonico del termine. Diffusa in tutto il Vicino Orientearabo e in una diaspora che assume ampie proporzioni, più della metà dei fedeli melchiti vive oggi-giorno fuori dai limiti orientali del Patriarcato.

La liturgia della Chiesa melchita cattolica è di rito bizantino. Viene celebrata principalmente in ara-bo, con parti in greco e siriaco. Nella diaspora, può anche essere celebrata nella lingua locale.

Costruzione di un asilo nido in una scuola greco-cattolica a Ramallah, in Palestina.

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Dopo un anno di attento ascolto, analisi e va-lutazione, l’Amministratore Apostolico delPatriarcato Latino di Gerusalemme ha co-

municato nell’estate 2017 le nuove nomine per ladiocesi che è stato chiamato a governare da PapaFrancesco. Alcuni cambiamenti erano già operativicome, ad esempio, la nomina di Mons. WilliamShomali a vicario per la Giordania. Vista però l’im-portanza della presenza di un vescovo a Gerusa-lemme «Mons. Giacinto Boulos-Marcuzzo, dopopiù di vent’anni ha dato la sua disponibilità a la-sciare Nazareth e venire a Gerusalemme, – comescrive lo stesso Mons. Pizzaballa – mentre donHanna Kaldani lascia la Giordania per la primavolta in vita sua, per affrontare un’avventura total-mente nuova, quella di vicario a Nazareth».

Per quanto riguarda l’amministrazione finanzia-ria, Mons. Pizzaballa ha colto l’occasione per rin-graziare don Imad Twal per il servizio reso in questianni come amministratore generale ed annunciareche in qualità di amministratore si assumeva la re-sponsabilità diretta dell’ufficio, con il supporto diun laico, il signor Sami El-Yousef, che per vari anniè stato il direttore della Missione Pontificia per laPalestina. Nel Seminario patriarcale, don JamalKhader che per molti anni ha lì offerto il suo servi-zio è stato sostituito nella carica di rettore da donYakoub Rafidi.

Infine, don George Ayoub, Cancelliere, ha la-sciato il suo posto per proseguire i suoi studi inTeologia Morale a Roma ed è stato sostituito dadon Ibrahim Shomaliche ha assunto anche ilruolo di vice-direttoredel nuovo ufficio pasto-rale, presieduto da donRafiq Khoury.

Nella sua lettera atutta la diocesi in occa-sione dell’Avvento,

Mons. Pizzaballa, ha voluto soffermarsi in partico-lare su questo organismo, composto da parroci, re-ligiosi e religiose e soprattutto da laici e coppie,provenienti da tutte le parti della diocesi, che sperapossa contribuire «alla vitalità della nostra vita pa-storale in questo periodo del cammino della nostradiocesi. Infatti, ci sono molte trasformazioni nellenostre società e nelle nostre comunità che richiedo-no nuove prospettive e nuovi mezzi pastorali». IlConsiglio, con due uffici, uno a Gerusalemme el’altro ad Amman, ha scelto il tema della famigliacome argomento per l’impegno pastorale di questoe dei prossimi anni.

Un altro cambiamento ha toccato le comunità diespressione ebraica del Vicariato san Giacomo. Do-po dodici anni a loro servizio, Padre David Neu-haus ha chiesto all’Amministratore Apostolico delPatriarcato Latino di Gerusalemme di essere sosti-tuito nelle sue funzioni, rassegnando le sue dimis-sioni il 14 agosto 2017. Padre David è un gesuitaisraeliano nato in Sudafrica in una famiglia ebrea econvertitosi al Cristianesimo all’età di 15 anni. Im-pegnato a fondo nel dialogo con il mondo ebraico econ tutte le comunità che vivono in Terra Santa, haagito in prima linea per il sostegno dei diritti deitanti lavoratori stranieri, in parte cristiani, e dei mi-granti che si trovano a vivere in Israele. In partico-lare, Padre David ha dato un importante impulsoalla creazione di asili nido dove i più giovani mi-granti potessero essere accolti in sicurezza.

Padre Rafiq Nahra è stato nominato come suosuccessore. Padre Rafiq ènato in Egitto in una fa-miglia di origine libaneseed è stato ordinato sacer-dote nel 1992. Nel 2004si è trasferito a Gerusa-lemme dove ha da subitoprestato servizio al Vica-riato san Giacomo. ■

L’ORDINE E LA TERRA SANTA

Nomine al Patriarcato Latinodi Gerusalemme

Vista su Gerusalemme dal Patriarcato Latino.

Diversi vescovi, sacerdoti, religiosi e religio-se, consoli generali e fedeli hanno accolto,alla Porta di Giaffa, l’arcivescovo Leopoldo

Girelli, nuovo rappresentante della Santa Sede inTerra Santa. Dopo alcuni brevi saluti, il corteo si èavviato verso il Santo Sepolcro accompagnato dalritmo delle mazze dei Kawas.

Giunto al Santo Sepolcro, il Custode di TerraSanta, padre Francesco Patton, ha dato il benvenu-to al Nunzio a Gerusalemme. Mons. PierbattistaPizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriar-cato Latino, ha invece riflettuto sul significato di ta-le ingresso al Santo Sepolcro prima di assumerequalsiasi incarico. «Veniamo qui per chiarire a noistessi chi siamo, ha detto l’Arcivescovo, per vederela Tomba vuota e per credere, per dare testimo-nianza e proclamare che Gesù è il Signore». Ha poiaggiunto: «veniamo qui anche per chiedere al Si-

gnore di ispirarci e proteggere la nostra missione eper portare a Lui le nostre domande irrisolte …specialmente in questi giorni, quando la violenza ele incomprensioni sembrano di nuovo prevalere,dove le comunità e i popoli sembra rifiutino di ri-conoscere i diritti dell’altro e dove la santità deiLuoghi delle Scritture diventa fonte di divisione in-vece che luogo di preghiera per tutti i popoli».

Il Nunzio, in piedi davanti all’Edicola recente-mente restaurata, ha ringraziato i vescovi, i vicari, lediverse comunità cristiane, i consoli generali e tuttii presenti alla cerimonia. Egli ha anche espresso isuoi caldi sentimenti ai «fratelli e sorelle di fedemusulmana ed ebraica in Terra Santa, sperando inun aumento di comprensione reciproca, dialogo efraternità».

(Fonte: Patriarcato Latino di Gerusalemme)

34 - la croce di gerusalemme 2017

Un nuovo Nunzio Apostolicoin Israele

Il nuovo Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina, Nunzio in Israele e a Cipro, il giorno del suo ingressosolenne al Santo Sepolcro.

Nominato lo scorso settembre, Mons. Leopoldo Girelli succede a Mons. GiuseppeLazzarotto che ha servito come Nunzio in Terra Santa dal 2012 al 2017. Il nuovo

Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina e Nunzio Apostolico per Israele eCipro, ha fatto il suo ingresso solenne nella basilica del Santo Sepolcro il 14 dicembre2017. Mons. Girelli, 64 anni, ha precedentemente ricoperto alte cariche diplomatiche

come rappresentante della Santa Sede in diversi paesi dell’Asia, in particolare inIndonesia, a Timor Est, a Singapore, in Malesia e in Vietnam.

Il Governatore Generale ha potuto intrattenersilungamente con i suoi interlocutori del Patriar-cato Latino di Gerusalemme – in Israele, Pale-

stina e Giordania – dedicando molto tempo a ren-dersi conto sul campo dei progetti in corso chel’Ordine sostiene nel settore dell’educazione, dellapastorale e dell’accoglienza dei rifugiati.

Prima della sua partenza, il Governatore Gene-rale aveva potuto preparare la sua visita in TerraSanta grazie all’incontro con l’AmministratoreApostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme,Mons. Pierbattista Pizzaballa, eccezionalmente trat-tenuto a Roma per un incontro dedicato ai vescovinominati durante l’anno.

La prima pietra a Jaffa di Nazareth

La prima tappa del programma è stata Jaffa diNazareth, in Galilea, dove il Governatore era attesoper porre la prima pietra di un nuovo locale della

scuola parrocchiale e della casa del sacerdote, can-tiere reso possibile grazie all’aiuto fornito dall’Or-dine. Nel suo discorso, Padre Hanna Kaldani, re-

la croce di gerusalemme 2017 - 35

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TAIl viaggio del Governatore Generalein Terra Santa

Dal 10 al 16 settembre 2017, l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone,Governatore Generale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ha

compiuto la sua prima visita ufficiale in Terra Santa. In questo viaggio, è statoaccompagnato da una delegazione composta da Mons. Fortunato Frezza, Cerimonieredell’Ordine, Thomas McKiernan, presidente della Commissione per la Terra Santa del

Gran Magistero, ilprofessore Bartholomew

McGettrick, membro dellastessa Commissione, e il

direttore dell’UfficioComunicazione dell’Ordinea Roma. Questa visita si è

provvidenzialmente inseritanel 170° anniversario della

restaurazione delPatriarcato Latino e della

riorganizzazionedell’Ordine del Santo

Sepolcro da parte di PapaPio IX nell’estate del 1847.

Momento di preghiera prima della posa della primapietra di un nuovo spazio nella scuola parrocchiale aJaffa di Nazareth.

centemente nominato vicario patriarcale per Israelee membro del Santo Sepolcro, ha ricordato l’im-portanza di questa scuola per le famiglie della re-gione, in particolare per la comunità cristiana. Era-no presenti un centinaio di autorità locali, fra lequali il sindaco della città, e tutti erano profonda-mente onorati del fatto che il Governatore dell’Or-dine fosse venuto ad incontrarli.

Il Governatore ha detto loro di essere rimasto inparticolare «molto toccato dai sorrisi dei giovanistudenti che trasmettono una gioia che ci fa cresce-re nella fede e ci incoraggia a servire sempre le per-sone al primo posto».

Gli incontri con la Pontifical Missione all’Università di Betlemme

La delegazione ha poi incontrato Joseph Haz-boun, direttore della CNEWA – Pontifical Missiona Gerusalemme, organizzazione che dipende siadall’arcidiocesi di New York sia dalla Congregazio-ne per le Chiese Orientali.

L’Ambasciatore Visconti di Modrone l’ha infor-mato della sua volontà di creare sinergie e di favori-re il coordinamento fra tutte le iniziative che so-stengono la convivenza e il dialogo in Terra Santa.

In questo spirito, per il Governatore Generaleera necessaria una tappa all’Università di Betlem-me. Questa istituzione è fondamentale per i giovanistudenti palestinesi che qui sono più di 3000, iscrit-

ti nelle cinque facoltà, fra cui una scuola di infer-mieristica in pieno sviluppo.

Fratello Peter Bray, religioso lasalliano e presi-dente dell’Università, ha accolto il GovernatoreGenerale e gli ha chiesto di ringraziare i membridell’Ordine che negli scorsi vent’anni hanno fattoarrivare circa nove milioni di dollari a questa “oasidi pace”, permettendo così a molti studenti di man-tenere viva la speranza, nonostante il muro di sepa-razione e la “segregazione” che colpisce duramentei territori palestinesi soffocati da una colonizzazio-ne selvaggia.

Formando futuri sacerdoti:il Seminario di Beit Jala

Sempre in Palestina, accanto a Betlemme, PadreYakoub Rafidi, nuovo rettore del Seminario di BeitJala, e il suo team hanno accolto il GovernatoreGenerale e la delegazione. «Voi fate parte della no-stra famiglia», ha dichiarato il rettore, riconoscenteper l’aiuto regolare fornito dall’Ordine che copre al100% la formazione dei futuri sacerdoti del Pa-triarcato. Quest’anno sono circa sessanta, di cuiuna ventina al Seminario Minore.

36 - la croce di gerusalemme 2017

L’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modroneinsieme a Padre Yakoub Rafidi, nuovo rettore delSeminario di Beit Jala, davanti all’icona mariana dellacappella nella quale ogni giorno pregano i futuri pretidel Patriarcato Latino.

Fratello Peter Bray, presidente dell’Università diBetlemme, insieme al Governatore Generaledell’Ordine e ai membri della delegazione del GranMagistero e di quella del Patriarcato Latino.

Sinergia con la Custodia

Durante il secondo giorno, ha avuto luogo an-che l’incontro con Padre Francesco Patton, Custo-de di Terra Santa, vicino al nuovo AmministratoreApostolico del Patriarcato Latino, Mons. Pierbatti-sta Pizzaballa, che ha ricoperto la sua stessa funzio-ne di Custode in precedenza. È stato presso la sededella Custodia a Gerusalemme che Padre Patton haaccolto il Governatore Generale per un incontronel quale ha descritto la missione dei frati france-scani nei luoghi santi negli scorsi 800 anni per man-tenere storicamente la presenza del CattolicesimoLatino, nel periodo in cui il Patriarcato non era piùrappresentato in loco.

Padre Patton ha insistito sull’urgenza di aiutare

le famiglie cristiane, specialmente sostenendol’educazione dei giovani, e si è trovato in accordocon il Governatore sulla necessità di lavorare aduna «sinergia globale» a questo proposito, nellospecifico per rinforzare la trasmissione della fede ela formazione cristiana.

Visita ai progetti in Giordania

La delegazione si è poi diretta verso la Giorda-nia per una visita di due giorni. Mons. WilliamShomali, vicario patriarcale per la Giordania, ha at-teso il Governatore Generale a Naour, nella grandeperiferia di Amman, per l’inaugurazione di un asilonido e del nuovo piano di classi in una scuola par-rocchiale del Patriarcato.

Nel Regno di Giordania, la Chiesa cattolica be-neficia di una rara stabilità nella regione: i cristianisono molto più numerosi rispetto alla Palestina ead Israele, il che giustifica i progetti importanti co-me, ad esempio, la costruzione di nuovi luoghi di

culto. Il Governatore Generale e la delegazionehanno infatti visitato il cantiere della chiesa parroc-chiale di San Paolo a Jubeiha, a nord di Amman, inun quartiere in cui si concentrano sempre più cri-stiani venuti a lavorare nella capitale giordana. Lacomunità locale è formata già da 1500 famiglie,cioè circa 7000 persone, e la nuova chiesa in costru-zione è attesa con impazienza. I parrocchiani hannodato prova del loro attaccamento a questo progettopagando essi stessi una parte dei primi lavori. L’aiu-to dell’Ordine seguirà.

Nel giorno della festa dell’Esaltazione della San-ta Croce, il programma prevedeva un pellegrinag-gio sul Monte Nebo da cui Mosè ha potuto vederepoco prima di morire la Terra Promessa. La delega-zione ha pregato su questa montagna, in direzionedi Gerusalemme, con i testi della liturgia del giornoche esaltavano il mistero della nostra salvezza, do-mandando a Dio di proteggere tutti gli abitanti del-la Terra Santa.

L’Ordine accanto ai rifugiati

Il Governatore Generale ha anche fatto visita adalcuni rifugiati iracheni che lavorano a Madaba, 30chilometri a sud di Amman, una città giordana conuna numerosa comunità cristiana.

In un centro costituito da roulottes, i rifugiatirealizzano mosaici destinati ad essere venduti.L’Ordine partecipa al finanziamento di queste atti-vità umanitarie, insieme alla Caritas e all’Ambascia-ta di Francia (sul progetto “Living Mosaics” legge-

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Un momento di scambio fra il Governatore Generalee il Custode.

Il Governatore Generale inaugura le nuove classidella scuola di Naour.

re l’articolo a pagina 43-44).Mons. Mauro Lalli, incaricato d’affari della

Nunziatura in Giordania, ha invitato a cena la dele-gazione dell’Ordine. È rimasto molto colpito dal-l’opera portata avanti nella regione dai Cavalieri edalle Dame, «non solo per conservare la fede neiluoghi santi ma per farla crescere».

Gli ultimi incontri a Gerusalemme

Rientrando a Gerusalemme, il Governatore si èincontrato con i sacerdoti della Palestina con i qualiha intrattenuto un dialogo franco e diretto duranteun pranzo offerto al Patriarcato Latino. In quell’oc-casione, il Governatore ha ricevuto in dono un’ico-na di Nostra Signora di Palestina, dipinta da unadelle Piccole Sorelle di Betlemme e benedetta lostesso giorno da Mons. Fortunato Frezza, duranteil pellegrinaggio della delegazione al Santo Sepol-cro per la festa di Nostra Signora dei Dolori.

Una riunione alla fine del soggiorno con SamiEl-Yousef e il suo team, fra cui una coppia di giova-ni volontari francesi, Claire e Charles-EdouardGuilbert, incaricati dell’ufficio dei progetti, ha per-

messo di fare il punto sull’aiuto già fornito o attesodall’Ordine. I progetti conclusi sono stati segnalati,quelli in corso studiati e quelli futuri proposti, inun clima di profonda fiducia.

Un ultimo appuntamento, prima della partenzaper Roma, ha permesso di parlare con ClaudioMaina, direttore del Segretariato di Solidarietà, chedipende localmente dalla Nunziatura apostolica. Lasua missione, in coordinamento con la Congrega-zione per le Chiese Orientali, è di distribuire aiutialle scuole cattoliche che non appartengono al Pa-triarcato Latino. Alcune famiglie cristiane – hacommentato – hanno grandi difficoltà a pagare laretta di iscrizione. «L’identità religiosa si perde e,troppo spesso, la redditività è il criterio di funzio-namento. Dovete essere esigenti riguardo al soste-gno che assicurate affinché la trasmissione della fe-de non venga marginalizzata nelle scuole», ha rac-comandato, facendo eco alla riflessione del Custo-de.

Questo viaggio apre senza dubbio un nuovo epromettente capitolo nella collaborazione fra l’Or-dine e la Chiesa che è in Terra Santa.

François Vayne

38 - la croce di gerusalemme 2017

Riunione della delegazione del Gran Magistero con ilteam dell’ufficio dei progetti del Patriarcato Latinoguidato da Sami El-Yousef, nuovo direttore dei serviziamministrativi.

L’icona di Nostra Signora di Palestina, donata alGovernatore Generale dal Patriarcato Latino diGerusalemme, ha accompagnato la delegazione delGran Magistero al Santo Sepolcro, prima del rientro aRoma (nella foto l’icona è presentata da ClaireGuilbert, allora incaricata dell’ufficio progetti insiemea suo marito Charles-Edouard).

Alcuni rifugiatihanno ritrovatola dignità dellavoro in unlaboratorio dimosaicisostenutodall’Ordine inGiordania.

Molte volte mi sono chiesto: su questaterra che cosa sa più di mistero, unafertile campagna lussureggiante o una

distesa di sabbia arida? Un colle di ulivi e viti oun anfratto scosceso di roccia? L’uno e l’altroterreno parlano, ognuno a suo modo, ma la fio-ritura dei campi e il verde dei colli hanno il fa-scino di parole tenere e amiche. Ardua cosa, in-vece, resta intendere la voce rauca e repellentedella roccia, della sabbia, degli scogli.

Andavo inseguendo questi pensieri nella set-timana dal 10 al 16 settembre scorso, allorché mifu concesso di farmi testimone del viaggio inTerra Santa, che il Conte Leonardo Visconti diModrone ha voluto compiere, il primo nellasua nuova qualità di Governatore Generaledell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme.

Sapevo bene che in Terra Santa l’uno el’altro terreno si toccano, prolungandosi poiciascuno nella propria area. Conoscevo la flo-ridezza di quel giardino di Galilea che è lapiana di Esdrelon, come anche la salsedineaspra della valle del Mar Morto.

Eppure non riuscivo quasi a conciliare ledue estremità di quella terra benedetta.

Eppure, scendendo da Gerusalemme aGerico andavo convincendomi che la ripu-gnanza della roccia scoscesa nasconde il mi-stero dello sguardo privo di parole, della con-templazione pura, essenziale, assoluta, non-curante del fascino accattivante delle atre co-se. E andavo ricordando che proprio traquella aridità inospitale si celebrò un giorno,con il Profeta di Nazareth, il mistero della ca-rità samaritana (Luca 10, 30 e seguenti), del-l’amore del nemico (Luca 6, 27 e seguenti),amore duro come uno scoglio, ma essenziale,che non cerca il proprio interesse, non tieneconto del male ricevuto, tutto scusa, tuttosopporta (1 Corinti 13, 4 e seguenti).

Eppure, una volta salito sul Monte Nebo, hovisto una distesa come di cenere, ma ho percepi-to ancora meglio la voce del deserto, anzi il mi-stero del deserto, terra arida, ma promessa. Las-sù poteva ben morire Mosè, che ormai aveva vi-sto lo svelarsi del Mistero, il compiersi della Pro-messa (Deuteronomio 34).

In quel momento ho pensato al nuovo Go-vernatore Generale, che mi stava accanto; ho ri-cordato tutti, Dame e Cavalieri del nostro Ordi-ne, provando un brivido di felicità: quella terra èanche la nostra Terra, che nasconde il mistero diun Sepolcro “nostro” e lo custodisce nelle visce-re di una sua arida e viva roccia.

la croce di gerusalemme 2017 - 39

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Tempo di meditazione e preghiera sul Monte Nebo, inGiordania, luogo da cui Mosè ha potuto contemplare laTerra Promessa verso la quale aveva tanto camminato.

Il mistero della terraMeditazione di Mons. Fortunato Frezza,

Cerimoniere del Gran Magistero dell’Ordine

Sono passati 800 anni da quando FrateElia da Cortona è sbarcato ad Acri. 800

anni di presenza dei francescani, dicustodia dei luoghi santi,

accompagnamento dei pellegrini eattività di carità nella terra di Gesùispirati dal carisma del poverello di

Assisi.«Il serafico Padre Francesco, nel

Capitolo di Pentecoste del maggio 1217,aprì l’Ordine alla dimensione

“missionaria e universale”, inviando isuoi frati in tutte le nazioni come

testimoni di fede, di fraternità e di pace;e così venne creata la Provincia di Terra

Santa, inizialmente chiamatad’Oltremare o di Siria », così riassumePapa Francesco l’inizio dell’avventura

francescana in questa porzione delmondo nel messaggio inviato al PadreFrancesco Patton, attuale Custode di

Terra Santa.Dal 16 al 18 ottobre, a Gerusalemme

si sono svolti i festeggiamenti per questoanniversario alla presenza, in

particolare, del Ministro Generaledell’Ordine dei Frati Minori Michael

Perry, del prefetto per la Congregazioneper le Chiese Orientali, il cardinale

Leonardo Sandri, dell’AmministratoreApostolico del Patriarcato Latino di

Gerusalemme, Mons. PierbattistaPizzaballa e del Custode di Terra Santa,

Padre Francesco Patton. Quest’ultimoha accettato di rilasciare un’intervista

(pubblicata sul nostro sito www.oessh.vain cinque lingue)

Padre Patton, quali sono stati i legamistorici fra la Custodia e l’Ordine delSanto Sepolcro, prima della restaura-

zione del Patriarcato Latino, e come conside-ra ora la collaborazione con i Cavalieri e leDame che vengono in pellegrinaggio in TerraSanta?I legami storici con i Cavalieri del Santo Sepol-

cro risalgono all’anno 1474 quando per istituzionepontificia il Custode di Terra Santa ricevette la fa-coltà di creare i Cavalieri stessi. Si instaurò a parti-re da allora una relazione istituzionale che si è svi-luppata nel corso dei secoli con varie forme di col-laborazione, soprattutto in favore dei Luoghi San-ti in generale e del Santo Sepolcro in particolare.L’ultimo Cavaliere istituito dal Custode è stato lostesso Patriarca Valerga nel 1848. A partire daquel momento, relazioni più dirette si sono conso-lidate tra l’Ordine e il Patriarcato Latino.

Oggi i rapporti tra la Custodia e i Cavalieri so-no ispirati ad uno spirito di fraterna collaborazio-ne: ogni volta che fanno l’ingresso solenne al San-to Sepolcro o vengono in visita a Gerusalemme echiedono di incontrare anche il Custode o quandovogliono offrire il loro aiuto per sostenere qualcheprogetto in favore delle opere della Custodia diTerra Santa, anche in memoria della loro origine edel loro legame originale con la Custodia e a be-neficio dei cristiani locali.

La Custodia ha coordinato le attività pastoralidella Chiesa Latina in Terra Santa durante al-cuni secoli. Dopo la restaurazione del Patriar-cato Latino, nel 1847, come si sono evolute lerelazioni fra queste due istituzioni ecclesiali?Fino all’anno 1516 la Custodia non poté intra-

prendere altre forme di apostolato se non la pre-senza nei Santuari, la preghiera, le celebrazioni li-turgiche, l’accoglienza e la cura dei pellegrini

40 - la croce di gerusalemme 2017

800 anni di presenza francescana in Terra Santa

Custodi di uno spirito di fraternitàa partire dai Luoghi Santi

Intervista con il Custode di Terra Santa, Padre Francesco Patton

presso i luoghi di sua proprietà. In seguito al cam-bio del regime nella regione, quando a quello ma-melucco si sostituì quello, per certi versi più tolle-rante, ottomano, i frati della Custodia diedero ini-zio all’attività pastorale presso le popolazioni cri-stiane locali. A partire dall’anno 1555 si realizzaro-no i primi rientri nella comunione della Chiesa Cat-tolica da parte di cristiani non cattolici del luogo, equindi la formazione delle prime comunità parroc-chiali “latine” intorno ai Santuari. Quest’attivitàcrescente nel tempo rese possibile per il beato PapaPio IX, nel 1847, di creare una diocesi latina in Ter-ra Santa, che prese la forma di un “ristabilimento”o “restaurazione” del “Patriarcato Latino di Geru-salemme” (il titolo di patriarca esisteva a partire dalConcilio di Calcedonia; al tempo dei crociati venneripreso e sopravvisse dopo la loro sconfitta solo inEuropa come titolo episcopale in partibus infide-lium. Nel 1847 fu“riportato in se-de”).

Nel 1627, laCongregazione dePropaganda Fideconsiderò la Custo-dia di Terra Santauna vera e propriamissione in partibusinfidelium, dichia-randola direttamen-te soggetta alla suagiurisdizione e rico-noscendo ai FratiMinori i diritti par-rocchiali in tutti iluoghi in cui aveva-

no fondato conventi od ospizi.La creazione delle nuove circoscrizioni territo-

riali cattoliche, specie quelle di rito latino, nel terri-torio della missione della Custodia, generava all’ini-zio, inevitabilmente, qualche incertezza circa il pre-ciso rapporto tra le rispettive giurisdizioni, di cui sioccuparono diversi provvedimenti successivi dellaSanta Sede.

Attualmente le questioni si possono ritenerechiarite: nell’apostolato tra i fedeli dei luoghi, i Fra-ti della Custodia si considerano sostanzialmente aservizio delle Chiese Particolari, come i religiosiche esercitano l’apostolato ovunque nell’orbe catto-lico; mentre è sempre necessariamente propria edoriginale la competenza della Custodia nei LuoghiSanti da essa custoditi ed officiati a nome di tutta laCattolicità. Ancora oggi la Custodia svolge l’attivitàpastorale in 29 parrocchie e in numerose chiese,

la croce di gerusalemme 2017 - 41

Padre FrancescoPatton, Custode di

Terra Santa, insiemeal Governatore

Generale e a duemembri della

Commissione per laTerra Santa del Gran

Magistero (ThomasMcKiernan,

presidente, a sinistra eBartholomew

McGettrick a destra).

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cappelle e succursali anche se, con l’avvenuta crea-zione ovunque di Chiese Particolari, la pastoraleparrocchiale in quanto tale è soggetta, come accadedappertutto per le parrocchie affidate ai religiosi, algoverno degli Ordinari dei luoghi, a norma del di-ritto canonico generale.

Oggi, dopo 170 anni di esperienza e di matura-zione possiamo dire che le nostre relazioni si svol-gono in uno spirito di massimo rispetto delle ri-spettive competenze e di collaborazione reciproca,soprattutto in ambito pastorale.

Padre Custode, quali sono le priorità pastoraliche deve affrontare insieme ai suoi confratelliin Terra Santa, soprattutto riguardo al dialogocon i credenti musul-mani ed ebrei?Come frati di Terra

Santa il nostro primomandato, per volontà del-la Santa Sede, è quello dicustodire i Luoghi Santi erenderli accessibili ai pel-legrini, quindi la nostraprima priorità pastorale èproprio quella della cura dei Santuari e dell’acco-glienza in essi, in quanto luoghi nei quali noi perprimi viviamo, preghiamo e approfondiamo la no-stra fede.

Poi c’è una priorità pastorale legata alle parroc-chie, specie in Israele, Palestina, Siria, Cipro e Ro-di, vale a dire la cura dei cristiani locali e di quelliche giungono in cerca di lavoro. La priorità in que-sto caso è quella di andare verso un’esperienza diChiesa sempre più universale e accogliente, capacedi integrare chi vive e chi arriva qui.

C’è anche una priorità pastorale legata alla si-tuazione che stanno vivendo i nostri frati e i nostricristiani in Siria, dove è necessario operare su unpiano molto concreto per aiutare la popolazioneprovata da tanti anni di guerra, ma dove è ancorpiù necessario tener viva la speranza, rianimare la

piccola comunità cristiana locale, aiutare a guarda-re al futuro con una prospettiva di riconciliazione.

Sul versante del dialogo con ebrei e musulmani,nella vita di tutti i giorni, i rapporti sono sostanzial-mente buoni. Ci sono commissioni apposite chehanno lo scopo di promuovere il dialogo e che or-ganizzano anche iniziative di vario genere. Nellastessa Custodia lavorano, oltre a quelli cristiani, an-che professionisti ebrei e musulmani, le nostrescuole sono frequentate da studenti di differenticonfessioni e la maggioranza degli studenti sonomusulmani.

Quest’anno io stesso ho avuto modo di parteci-pare, nel giro di pochi mesi, a un incontro sul temadell’ecologia assieme a un rabbino ebreo e a un giu-

rista musulmano; di invi-tare i responsabili dellacomunità musulmana lo-cale per una cena di festaal termine del Ramadannel piazzale del nostrosantuario di Betania; diospitare un convegno adAin Karem, presso il no-stro santuario, sulla figura

di Giovanni Battista, stando insieme e dialogandoebrei e cristiani; e infine di organizzare presso il no-stro santuario sul Monte Nebo un convegno suMosè nell’Ebraismo, Cristianesimo e Islam.

Le occasioni si presentano continuamente, l’im-portante è saperle cogliere ed evitare che ci sianoforme di strumentalizzazione. L’incontro avvienecomunque prima di tutto sul versante della vita edelle relazioni personali, e poi sul versante dellecommissioni o dei temi specifici. Personalmentecredo che la più grande occasione di dialogo con ilmondo musulmano siano le nostre Scuole di TerraSanta e che la migliore occasione di dialogo colmondo ebraico sia nel campo della cultura. Conentrambi occorre poi vedere di collaborare per ini-ziative di tipo sociale e caritativo.

Intervista a cura di François Vayne

42 - la croce di gerusalemme 2017

Il logo dell’800° anniversario dellapresenza francescana in Terra Santaricorda il lungo viaggio in barca di sanFrancesco e dei suoi compagniattraverso le acque del Mediterraneo.

‘‘Credo che la piùgrande occasione didialogo con il mondomusulmano siano le nostreScuole di Terra Santa

’’

la croce di gerusalemme 2017 - 43

Il GovernatoreGenerale e la

delegazione delGran Magisterohanno visitato asettembre 2017

un laboratorioad Amman

dove le personeche sono

scappate dallaguerra in Iraq o

in Siriarealizzano

mosaici grazieall’aiuto

dell’Ordine.

Negli ultimi anni, rispondendo all’appello diPapa Francesco, l’Ordine ha sostenuto lacausa dei migranti e rifugiati in particolare

in Giordania dove molti rifugiati iracheni e sirianihanno trovato ospitalità. Questa azione nel 2017 si èsvolta a stretto contatto con il Patriarcato Latinocercando di rispondere a varie necessità: dall’aiutoper il pagamento dell’affitto alle spese sanitarie o, inalcuni casi, al sostegno nella ricerca di un impiego.

Fra i progetti del Patriarcato Latino di Gerusa-lemme sostenuti dall’Ordine del Santo Sepolcroa vantaggio dei rifugiati, va ricordata la bellaesperienza di un laboratorio di mosaici, “LivingMosaics”, a Madaba. La Luogotenenza per la Ger-mania ha deciso di impegnarsi per permettere adalcuni rifugiati iracheni che hanno trovato ospitali-tà in Giordania di apprendere lo storico mestiere dimosaicista e aprirsi così una possibile strada all’in-tegrazione sociale e all’autonomia economica e la-vorativa.

La città di Madaba ha una ricca storia artigiana-

le di mosaici bizantini e omayyadi e non potrebbeesserci luogo culturalmente più adatto per portareavanti questo progetto. I partecipanti al laboratorioricevono quotidianamente una piccola cifra per illoro lavoro che li porta a realizzare mosaici su di-versi supporti in legno, con pietra provenienteprincipalmente dalla Giordania. Per la parrocchiadi Al-Huson, hanno eseguito un grande mosaicomurale che riprende i motivi orientali del pittoreolandese Piet Gerrits, raffigurando la creazione conramoscelli, angeli, colombe, alberi e fiumi.

Nella primavera 2017, ben ventuno iracheni sisono recati quotidianamente all’atelier di Madaba.Oltre ad accrescere le competenze tecniche indivi-duali, essi vi hanno trovato una comunità di appar-tenenza e soprattutto un senso da dare alle lorogiornate. Durante la prima visita ufficiale in TerraSanta del nuovo Governatore Generale dell’Ordi-ne, l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone,non poteva mancare una visita a questa importanteiniziativa.

L’Ordine a sostegno dei rifugiatidel Medio Oriente in Giordania L’O

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44 - la croce di gerusalemme 2017

Il legame con i rifugiati stabilito in Terra Santa, in particolarein Giordania, continua spesso per i membri dell’Ordine an-

che nelle loro Luogotenenze. Questo è stato il caso, ad esempio,della Luogotenenza per la Francia che ha invitato una giovanedonna siriana a cantare in aramaico in occasione della cerimoniadi Investitura che ha avuto luogo a Bordeaux. Lena Jabara è diorigine siriaca ed è andata a vivere in Francia nel 2012 quandola situazione è cominciata a diventare complicata nella sua terra,insieme al marito Fadi e ai loro due figli, Adib e Christian. Lenaracconta: «In Siria, vivevamo degnamente e praticavamo la no-stra fede in completa libertà. Io lavoravo come insegnante nellascuola media di Aleppo “Sayyida al-Zanabiq”, gestita da un ordi-ne religioso e mio marito possedeva una società nel campo del-l’edilizia e della ristrutturazione. Sono convinta che il nostro ar-rivo in Francia è avvenuto per volontà divina, non è stato un ca-so. Il Signore ci ha inviati come messaggeri per essere suoi testi-moni e diffondere il suo messaggio dall’oriente cristiano all’occi-dente, nella misura in cui ci è possibile».

In quell’occasione l’Ambasciatore ha avuto mo-do di incontrare personalmente alcuni giovani rifu-giati. Fra di loro Salaam Kikhwa, 31 anni. Dal 2005la situazione in Iraq era diventata difficile perSalaam e la sua famiglia ma, nonostante le ferite ri-portate nell’esplosione del pulmino con il quale luied altri studenti cristiani andavano all’università nelmaggio del 2010, Salaam è voluto rientrare in patriaper non abbandonare la sua terra, dopo le cure ri-cevute all’estero. È stato nell’estate del 2014, quan-do la sua città è stata occupata dalle truppe del-l’ISIS, che Salaam e la sua famiglia hanno dovuto

lasciare la loro città di Qaraqosh e sono diventatiprofughi alla ricerca di un posto dove poter rico-minciare la loro vita. «La nostra fede in Cristo èuna roccia solida, non abbiamo altro che Dio», hatestimoniato questo giovane accolto nell’iniziativa“Living Mosaics” a Madaba.

Il sostegno a questa iniziativa sta continuandograzie alla volontà di alcuni membri dell’Ordine diacquistare del materiale fatto a mano dai rifugiatiche hanno partecipato al laboratorio sostenendocosì la loro piccola attività e dando loro la possibili-tà di mantenersi con il proprio lavoro. ■

Alcuni rifugiatirealizzano mosaicicome parte del lavoroche la Chiesa localefornisce loro.

L’esperienza di Lena

la croce di gerusalemme 2017 - 45

Nonostante la distanza dalla loro madre pa-tria, più di 67.000 filippini, sia musulmaniche cristiani, risiedono in Giordania. Si

tratta per la maggior parte di donne che lavoranocome collaboratrici domestiche e alcune di loro,purtroppo, non hanno i documenti in regola o sonocostrette a subire abusi fisici e verbali oltre che avedersi negati dai datori di lavoro i loro diritti lega-li.

La minoranza cristiana in Giordania fa capo adiverse chiese: greco-ortodossa, greco-cattolica,maronita, copta, armena… La maggioran-za dei cristiani filippini sono cattolici e al-cuni di essi partecipano alla messa dome-nicale in arabo anche se preferiscono assi-stere alla messa in filippino o in ingleseche normalmente conoscono meglio ri-spetto alla lingua locale.

In Giordania era già presente una cap-pellania per i fedeli provenienti dallo SriLanka. Nel 2011, durante un pellegrinag-gio in Terra Santa, l’allora Patriarca Lati-no di Gerusalemme, Mons.Fouad Twal, incontrò il cardinale LuisAntonio Tagle, arcivescovo di Manila, e

alcuni membri dell’Ordine del Santo Sepolcro delleFilippine, accompagnati dall’allora Luogotenente,l’ambasciatore Jesus Tambunting, ai quali espressela necessità della creazione di una cappellania dedi-cata ai filippini presenti in Giordania. Da allora, ilcardinale Tagle, Gran Priore della Luogotenenzaper le Filippine e i membri dell’Ordine si sono ado-perati per fare in modo di rispondere a questo bi-sogno della chiesa locale.

I loro sforzi hanno portato all’arrivo di PadreGerald Metal ad Amman il 19 dicembre 2016. Da

subito PadreGerald ha co-minciato a co-noscere l’am-biente e a svol-gere le suefunzioni nonsolo ad Am-man ma anchein altre cittàgiordane, adesempio adAqaba dove damarzo 2017 sicelebra unamessa in filip-pino il terzo

sabato del mese.Un momento fortemente

sentito da tutta la comunitànel 2017 è stata la visita delcardinale Tagle che ha uffi-cialmente inaugurato la Cap-pellania cattolica filippina diGiordania con Padre Metalcome cappellano. Durantequest’occasione il Gran Prio-re dell’Ordine per le Filippi-ne ha battezzato due neonatial sito del Battesimo in Gior-dania. ■

La cappellania cattolicafilippina in Giordania

e la visita del cardinale Tagle

Padre Gerald è il cappellano della comunità filippina in Giordania. E’ statoufficialmente investito delle sue funzioni dal cardinale Tagle, arcivescovo diManila, Gran Priore dell’Ordine nelle Filippine.

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L’Ospedale della SacraFamiglia di Betlemme

– situato ad appena 1500passi dalla mangiatoia dovenacque il Bambino Gesù – èconosciuto con molti appel-lativi. È stato denominato‘Faro di pace’, ‘Preservatoredi vita’, ‘Apprezzato datoredi lavoro’, ‘Centro di eccel-lenza per la formazione me-dica’ e ‘Fautore di miracoliquotidiani’. Le famiglie arri-vano in questo ospedale datutta la Terra Santa per farnascere i bambini, cercandoun’adeguata assistenza perneonati, madri e nonne.

Dal 1990, sono avvenutioltre 75.000 parti all’Ospe-dale della Sacra Famiglia.Più che sufficiente perriempire uno stadio di gio-vani, i quali hanno visto laluce in un nosocomio dovemusulmani e cristiani collaborano per portare vita,pace e speranza, senza distinzione di religione, na-zionalità o condizione economica.

Nel 1989, Sua Santità San Giovanni Paolo II af-fidò la responsabilità dell’Ospedale della Sacra Fa-miglia all’Ordine di Malta. Egli insistette affinché lapresenza cattolica di questo ospedale fosse mante-nuta e accresciuta per prestare assistenza ai più bi-

sognosi e offrire un impor-tante impiego ai cittadini diBetlemme. L’Ordine diMalta accettò l’incarico,convertendo l’istituto inospedale infantile, con unospeciale reparto di rianima-zione neo-natale e un cen-tro di chirurgia ginecologi-ca. Furono inoltre organiz-zati dei programmi didatticie di internato medico.

Il motto dell’ospedale èthe best for the poor, ossia ‘ilmeglio per i poveri’. Grazieall’apporto di generosi so-stenitori, i servizi di questastruttura sono tutti sovven-zionati per almeno il cin-quanta percento, sulla basedi una scala progressiva cheprende in considerazione lediverse possibilità economi-che. Le famiglie più poverehanno a disposizione deter-

minati servizi gratuitamente. Alcuni operatori so-ciali forniscono assistenza pastorale ai pazienti, aiu-tando a determinare cosa può risultare necessarioagli indigenti e alle famiglie di profughi. Nessunservizio viene mai negato per ragioni economiche.

L’Ospedale della Sacra Famiglia è dotato del-l’unico reparto di terapia intensiva neo-natale al-l’avanguardia nella regione. Fa crescere neonati

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L’Ordine di Malta e l’Ordine del Santo Sepolcro uniscono le loro forze per sostenere l’Ospedale della Sacra Famiglia

Accanto ai bambinidi betlemme

Dal 1990, 75.000 bambini sono natinell’Ospedale della Sacra Famiglia dovecristiani e musulmani lavorano insieme aservizio della vita.

L’Ospedale della Sacra Famiglia (Holy Family Hospital) èun’opera ospedaliera di primaria importanza dell’Ordine diMalta. Nel 2017, il Gran Magistero dell’Ordine del Santo

Sepolcro ha sostenuto questo importante istituto, a beneficio dellapopolazione locale di Betlemme e dintorni.

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prematuri di appena 500 grammi, finché non ac-quistano la piena salute. Fornisce un’eccellente as-sistenza sanitaria. Assicura un impiego importantea oltre 170 palestinesi, portando un vitale impulsoeconomico a tutta l’area. Inoltre, acquista le varieforniture localmente per aiutare l’economia in diffi-coltà.

Questa struttura collabora con altri ospedalie istituti, sia nazionali che esteri (incluso l’ospedalepediatrico Bambino Gesù di Roma). A livello loca-le, offre una dozzina di tirocini per gli studenti del-l’Università di Betlemme, nei campi dell’assistenzasanitaria e dell’amministrazione. Coopera altresìcon altri ospedali per sponsorizzare trimestralmen-te le giornate di educazione medica continua. Taligiornate di formazione vengono impartite gratuita-mente da professori di tutto il mondo. Oltre 70professionisti medici partecipano ai seminari, al-zando il livello di eccellenza in Cisgiordania. Ven-gono mantenuti i contatti anche con ospedali diGerusalemme e Tel Aviv, dai quali i neonati che ri-chiedono procedure di chirurgia avanzata possono

essere trasferiti per assistenza. Proprio in maggio, una madre musulmana in-

cinta è arrivata con complicanze estremamente ri-schiose. L’Ospedale della Sacra Famiglia è stato ingrado di far nascere il bambino due mesi in antici-po, salvando sia la vita del neonato che quella disua madre. Durante i due mesi di permanenza nelreparto di terapia intensiva, i familiari hanno com-prato una bellissima icona raffigurante la Sacra Fa-miglia da appendere sopra alle 18 incubatrici.Quando le è stato chiesto il perché del regalo, lamadre ha risposto che la Sacra Famiglia proteggeneonati, medici e infermiere di quel reparto, e chefamiliari e parenti hanno bisogno di vedere l’icona,per ricordarsi e rincuorarsi grazie all’amore dellaSacra Famiglia stessa.

L’Ospedale della Sacra Famiglia è un luogo ditestimonianza cristiana e di tenace segno di pace,dove le porte sono sempre aperte e nessuno vienemai rifiutato.

Michele BoweOrdine di Malta

Un centro d’accoglienza per bambini a Betlem-me, gestito dalle Figlie della Carità, ha ricevu-

to il sostegno dell’Ordine: il Gran Magisteroha trasmesso l’aiuto destinato loro specificatamen-te dalla Luogotenenza per la Germania. Siamo feli-ci di pubblicare un estratto della commovente

lettera che i bambini di questo centro, l’Holy Fa-mily Children’s Home, hanno scritto ai loro bene-fattori dell’Ordine, prima dell’inizio delle vacanzeestive.

«Sappiamo di essere molto fragili ma siamo an-che molto sensibili ai gesti d’affetto, di cura, di ca-

Il «grazie» dei bambini di Betlemme ai membri dell’Ordine

I bambini dell’Holy Family Children’s Home di Betlemme hanno scritto ai membri dell’Ordine per ringraziarli del loroaiuto alle Figlie della Carità che animano questo istituto educativo.

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Il rapporto fra l’Holy Child Pro-gram e l’Ordine Equestre del Santo

Sepolcro iniziò vari anni fa. La Supe-riora Generale delle Suore Francesca-ne dell’Eucaristia, Madre Shaun Ver-gauwen, incontrava periodicamente ilGran Maestro dell’Ordine, cardinaleEdwin O’Brien, il quale prese a inte-ressarsi alle attività della comunità, inparticolare al lavoro in Terra Santa.Tale rapporto assunse nuovo impulsoquando una richiesta di sovvenzionevenne trasmessa all’Ordine, al fine disostenere l’Holy Child Program. Nel2016, quest’ultimo diventò beneficia-rio di un fondo di dotazione del Rev.Dr. William W. Hamischfeger, attra-verso la generosità della Luogotenen-za USA Western, nonché di un contri-buto della Luogotenenza USA MiddleAtlantic. Grazie alla cospicua dona-zione, l’Holy Child Program è stato ingrado di acquisire maggiore autosufficienza e stabi-lità economica per poter sostenere il suo staff cri-stiano locale, fornire istruzione e formazione conti-nue, nonché offrire un servizio vitale alla comunità.Sussidi del genere infondono più speranza ai di-pendenti e ai genitori che guardano al futuro pro-prio e dei loro figli.

Fondato nel 1995 dalle Suore Francescane del-l’Eucaristia, l’Holy Child Program è uno dei po-chissimi centri nell’area di Betlemme che offre tera-pie diurne per i bambini e ragazzi affetti da graviproblemi comportamentali ed emozionali. Ubicatoa Beit Sahour (il luogo del Campo dei Pastori), ven-ne aperto su richiesta di quei genitori i cui figli sof-

frivano di disturbipsicologici, conse-guenti alla Prima In-tifada o alle incur-sioni militari in Ci-sgiordania da partedelle forze israelia-

ne. Il Programma iniziò con quattro bambini, maattualmente ne segue 35, assieme alle loro famiglie.

Iskander Khoury, direttore del programma,commenta: «In ogni bambino che viene qui, si vedequalcosa… si nota un potenziale. Si vede un bimbosanto. Ecco perché abbiamo scelto il nome HolyChild Program. Riusciamo a scorgere un futuroballerino, oppure un futuro musicista! Ma talvoltaquesto potenziale è velato o nascosto. Si tratta dibambini che appartengono alla Terra Santa. Sonoparte dei bimbi di tutto il mondo. In ciascuno diessi, dovremmo piantare un seme di speranza e pa-ce. Attraverso ogni bambino, possiamo promuove-re il cambiamento per tutto il mondo». ■

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L’esperienza dell’Holy Child Program a Beit Sahour

lore umano e di tenerezza. Siamo, come tutti gli altri bambini, esigenti e bi-

sognosi di gesti di umanità, di fraternità e di amici-zia, che ci sono stati negati ingiustamente da quan-do siamo nati.

Cari amici, la vostra assiduità ad aiutarci e a pre-occuparvi per noi, ci commuove. Ve ne siamo mol-to riconoscenti. Voi tutti siete la nostra forza e il

nostro sostegno. Non dimenticateci, non abbando-nateci! Portiamo dentro di noi l’esperienza dell’ab-bandono fin dal seno materno... È un’esperienzamolto dura e frustrante da non ripetere.

Grazie di cuore per tutto ciò che avete semprefatto con molto amore e che continuate a fare conaltrettanta generosità.

Vi amiamo moltissimo».

Fondato nel 1995 dalle Suore Francescane dell’Eucarestia, l’HolyChild Program è

uno dei raricentri nella zonadi Betlemme che

si occupa dibambini con

gravi problemicomportamentali

ed emotiviattraverso un

trattamentoterapeutico

ambulatoriale.

Qual è stata la motivazione che l’ha spintaad entrare nell’Ordine?

Inizialmente ho preso questa strada ispirato dal-la tradizione familiare di mio padre. Sono entratogiovanissimo nell’Ordine del Santo Sepolcro, 50 an-ni fa, il 21 dicembre 1967. Mio padre venne a man-care presto, all’età di 61 anni, e il Luogotenente deltempo, l’Avvocato Cioccetti, mi chiamò per invitar-mi ad essere più presente all’interno della vita dellaLuogotenenza, chiedendomi di svolgere il ruolo diCerimoniere, che ho svolto fino all’8 ottobre 2017.

In tutti questi anni c’è qualche momento parti-colare che si porta nel cuore e che ha rinnovatol’intenzione di portare avanti la sua missione al-l’interno dell’Ordine?Ogni Investitura, ogni volta che entra un nuovo

Cavaliere o una nuova Dama nell’Ordine è un mo-mento di gioia. Di Investiture ho avuto la grazia diviverne tante e ogni cerimonia è differente dall’al-tra. Un altro momento che ricordo con particolarecalore è il pellegrinaggio internazionale che ho gui-dato a Lourdes nel 2005. I tanti Cavalieri e Damepresenti, lì alla grotta davanti alla Madonna, la ceri-monia intensa e tutto il contesto mi hanno dato unagrande spinta e rinnovato il mio impegno all’inter-no dell’Ordine. In questi 50 anni non sono maimancato ad una cerimonia importante e di questoringrazio.

Si può dire che l’Ordine è diventato per lei unpo’ come una famiglia…Certamente. Innanzitutto perché ho avuto la

fortuna di collaborare sempre con persone, i Luo-gotenenti, con le quali è venuto a crearsi un climafamiliare: Cioccetti, Alberti Poja, Lamberto CantutiCastelvetri, Mario Cantuti Castelvetri, Consoli Pa-lermo Navarra e Petrillo. Abbiamo instaurato sem-pre relazioni improntate al rispetto. L’essere parte

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LA VITA NELLE LUOGOTENENZE

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50 anni all’interno dell’Ordine:il Luogotenente per l’Italia Centrale

Luigi Giulianelli fa memoriadegli anni vissuti da CavaliereIl Cavaliere di Gran Croce Ing. Luigi Giulianelli, Luogotenente incarica della Luogotenenza per l’Italia Centrale, ha festeggiato nel

2017 i suoi 50 anni di presenza nell’Ordine. Attraverso la suatestimonianza ripercorriamo queste decadi all’interno della storia

dell’Ordine in una delle sue Luogotenenze.

Luogotenente per l’Italia Centrale, Luigi Giulianelliconsidera il suo impegno di Cavaliere come larealizzazione della sua vocazione battesimale: viverela Parola di Dio che è, come dice san Paolo, la«spada dello Spirito» (Efesini 6,17).

di una stessa famiglia si respira anche negli incontridi Luogotenenza del primo venerdì del mese allabasilica di Santa Croce in Gerusalemme con ilGran Priore e negli altri momenti spirituali (ritiri epreparazione ai tempi forti della vita della Chiesa).Non mancano poi le occasioni di incontro e condi-visione fraterna anche più spontanee. Inoltre, es-sendo Roma il braccio operativo del Gran Magiste-ro, ho partecipato a tante iniziative anche in questoambiente, avendo così la possibilità di intrattenererelazioni anche con l’organo centrale dell’Ordine.

Per un membro dell’Ordine il pellegrinaggio inTerra Santa è un’esperienza decisiva. C’è qual-che luogo che è stato particolarmente significa-tivo per lei in questa terra alla quale tutti i Ca-valieri e Dame sono profondamente legati?Il luogo dove uno ricorda tutta la propria vita è

sicuramente il Santo Sepolcro. Entrare nell’Edicolauno alla volta e rimanere inginocchiati davanti alSepolcro vuoto di Cristo per qualche minuto èun’esperienza unica. Venendo da una famiglia mol-to cattolica, per me è stato un momento di confer-ma della mia fede. Ho anche avuto la fortuna di vi-sitare questi luoghi con Mons. Natalino Zagottoche era andato in Terra Santa più di 100 volte: èimportante poter scoprire i luoghi santi guidati da

qualcuno che li conosce davvero bene.

C’è un passaggio della Scrittura che laparla particolarmente?Sono particolarmente affezionato alle

Scritture della Veglia d’Armi e di Preghieracon le sue tre letture e i suoi tre salmi cheparlano di Gerusalemme. Vedi Gerusalem-me come un punto d’arrivo sia in terra siain cielo. Le letture si concludono poi con ilVangelo della Resurrezione.

Come ha vissuto la nomina a Luogote-nente?

Nel corso degli anni sono stato Cerimo-niere, Preside del Lazio, Segretario e Can-celliere e ora mi è stato chiesto di svolgere ilruolo di Luogotenente. In un primo mo-mento sono stato titubante ma poi ho vistoche attorno a me c’era davvero tanta aspet-tativa e ho deciso di accettare. L’emozione èstata forte soprattutto quando il Governato-

re Generale mi ha consegnato il decreto con il qua-le Sua Eminenza il Cardinale O’Brien mi nominavaLuogotenente per l’Italia Centrale. Ciò che più miha fatto piacere è stato il contesto: tutti i Cavalieri eDame – che ho investito io nel corso degli anni –sono rimasti contenti e questo mi ha incoraggiato.

L’Ordine ha una lunga storia ma, come tutta laChiesa, vive al passo con i tempi aprendosi alcambiamento facendo ben attenzione allo stes-so tempo al mantenersi in linea con la tradizio-ne. Di quali cambiamenti è stato testimone inquesti 50 anni?Le nostre cerimonie sono rimaste sempre uguali

e questo ci aiuta a mantenere la tradizione e attua-lizzarla anno dopo anno senza che diventi solo“storia” ma parte viva del “presente”. Un dato cheperò cambia è quello dei nuovi membri: abbiamosempre più giovani che chiedono di entrare a farparte del nostro Ordine. Nell’ultima Investitura ab-biamo avuto più del 40% degli ammessi sotto i 40anni. Abbiamo anche notato un crescente bisognodi spiritualità e per la preparazione con gli inve-stendi (che dura un anno) abbiamo deciso di dareun taglio prettamente spirituale grazie al sostegnodei Priori.

Intervista a cura di Elena Dini

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Il futuro Luogotenente Giulianelli con san Giovanni Paolo II, inoccasione di una celebrazione alla quale partecipavano alcunirappresentanti dell’Ordine del Santo Sepolcro.

Mossi dalla volontà comune di fare entrare laTerra Santa in maniera concreta e viva nelle

nostre esistenze, abbiamo desiderato partecipareal pellegrinaggio organizzato dagli Scudieri e Da-migelle dell’Ordine. Dal deserto a Gerusalemme,passando per numerosi luoghi simbolici della vitadi Cristo, abbiamo camminato sulle orme di Gesùnei luoghi in cui lui è stato 2000 anni fa. Più cheun pellegrinaggio “ordinario”, questa esperienza èstata una vera e propria iniziazione alla terra deinostri antenati nella fede, immergendoci nel quoti-diano dei cristiani di Terra Santa per i quali l’Ordi-ne non smette mai di pregare e operare.

Non appena arrivati a Tel Aviv, ci siamo avviativerso Beerot in Giudea per potervi trascorrere laprima notte nel deserto. Il giorno successivo, abbia-

mo intrapreso una lunga giornata di cammino nelcratere Makhtesh Ramon in pieno deserto del Ne-gev, accompagnati dalle spiegazioni della nostraguida, l’abate Nicolas.

Abbiamo potuto non soltanto constatare, maanche sentire concretamente fino a che punto l’ac-qua diventa un elemento centrale e vitale nel quoti-diano di coloro che attraversavano e attraversano ildeserto.

Molto presente nei testi biblici, l’immagine deldeserto assume qui tutto il suo senso: mette a nudoe tale “svestizione” si rivela propizia a rinforzare illegame che ci unisce al Signore. Abbiamo presotempo per pregare, prima di rimetterci in marciaverso Masada e trascorrervi la notte.

Siamo entrati nella fortezza di Masada, passan-

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Pellegrinaggio degli Scudieri e delle Damigelle dell’Ordine

Questi giovani pellegrini legati all’Ordine hanno approfondito la loro fede percorrendo i territori biblici dove si svolgela storia della salvezza di tutta l’umanità.

do per la rampa d’accessocostruita dai Romani du-rante il loro assedio nel 73.È qui che i Sicarii si suici-darono prima dell’entratadei Romani nella città do-po sette mesi di assedio.Simbolo di resistenza da-vanti all’oppressione, i sol-dati dell’esercito israelianovi si recano per prestaregiuramento nel loro servi-zio militare. Dopo, abbia-mo camminato fino al MarMorto per un breve mameritato bagno, prima dirimetterci in marcia versol’oasi di Ein Gedi, di cuil’abate Nicolas ci ha svela-to tutte le ricchezze. Do-podiché, abbiamo celebra-to una messa vicino alGiordano, dove abbiamorinnovato le nostre pro-messe battesimali.

A Nazareth, abbiamo visitato i vari luoghi delleapparizioni dell’angelo Gabriele a Maria. Poi, sia-mo andati a incontrare le Clarisse, dove abbiamocelebrato la messa e visitato il museo del beatoCharles de Foucauld. In seguito, ci siamo recati aCana – dove le coppie sposate hanno ricevuto labenedizione – e poi a Cafarnao, prima di ripartireverso il monte delle Beatitudini per un tempo dipreghiera e riflessione.

Il mattino abbiamo guidato fino al nord del pae-se, a Dan Banias. Infine, durante la traversata dellago di Tiberiade, abbiamo riletto i passi in cui Ge-sù calma la tempesta e cammina sulle acque, ram-

mentando che dobbiamo ri-porre la nostra fiducia inLui. La serata è stata ani-mata da una veglia improv-visata, che ci ha permessodi vivere tutti insieme unbellissimo momento di ami-cizia.

Il nostro pellegrinaggioci ha poi portati sul MonteTabor, luogo della Trasfigu-razione di Cristo, dopodi-ché ci siamo fermati al poz-zo di Giacobbe a Nablus.Abbiamo trascorso il pome-riggio nel villaggio diAboud, dove la presenzacristiana risale ai primi se-coli. Siamo stati calorosa-mente accolti dalla comuni-tà e abbiamo avuto la gioiadi trascorrere una serata nelsegno della fraternità.

Abbiamo poi visitatoBetlemme dove abbiamo pregato nella basilica del-la Natività per poi infine raggiungere Gerusalem-me. I giorni a Gerusalemme sono stati estremamen-te ricchi e abbiamo visitato i luoghi simbolici dellacristianità, quali il Cenacolo, l’abbazia della Dormi-zione, il Monte degli Ulivi e il Getsemani. Abbiamoinoltre effettuato la via crucis sulla Via Dolorosa,prima di giungere alla tomba di Cristo: il Santo Se-polcro.

La nostra visita di Gerusalemme si è conclusacon una magnifica Veglia d’Armi nella chiesa diSant’Anna e con la messa di rendimento di grazie,il giorno successivo, al Santo Sepolcro, dove quat-tro dei nostri amici Scudieri hanno ricevuto l’Inve-

«Ci sembra che sia giunto il tempo di diffonderequesta realtà, onde garantire all’Ordine unrinnovamento di qualità»

Alfredo BastianelliCancelliere dell’Ordine, in una lettera ai Luogotenenti

dedicata all’esperienza francese degli Scudieri

Chi sono gli Scudierie le Damigelledell’Ordine?

L’esperienza dei giovani Scudieri eDamigelle è nata in Francia alcuni

anni fa. Il reclutamento avviene tra stu-denti che frequentano già l’università.Essi si radunano a gruppi di dieci, guida-ti da un Cavaliere animatore e da un cap-pellano, con riunioni spirituali mensili.La formazione che ricevono li prepara avivere la loro missione in maniera pro-fonda e impegnata. Gli Scudieri parteci-pano ai grandi eventi della Luogotenen-za, aiutando molto concretamente sia sulpiano caritativo che liturgico. Verso i 27anni di età, devono scegliere se continua-re nell’Ordine. In media, da tre a quattroogni anno ricevono l’Investitura.

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stitura come Cavalieri.Il nostro pellegrinaggio è terminato con una so-

sta ad Abu Gosh, luogo dell’Emmaus, dove Cristoè riapparso davanti ai discepoli dopo la sua Risur-rezione. È stata l’occasione di incontrare i monaci

benedettini che vi risiedono e ricevere la stupendatestimonianza di questa comunità che assicura con-tinuamente una presenza fraterna in questa regionelacerata dai conflitti. Un bel messaggio d’amore edi speranza per chiudere il pellegrinaggio!

Alcuni giovani della Luogotenenza per il Belgiohanno potuto trascorrere un’eccezionale notte

di veglia, all’interno della basilica del Santo Sepol-cro. Per molti, questa prospettiva valeva da sola ilviaggio, ed è stata attesa con speranza, impazienzae curiosità. Ecco la testimonianza di uno di loro,David Colling:

Non si comprende realmente il privilegio di tra-scorrere la notte in quel luogo santissimo, se nonquando ci si ritrova veramente faccia a faccia con lasolitudine. Chiunque abbia già potuto visitarlo, sache vederlo durante il giorno non ha nulla da invi-diare a Piazza San Pietro la domenica delle Palme,oppure a rue Neuve di Bruxelles nel periodo deisaldi. E là, che lusso potere ordinare il silenzio! Perottenerlo, è bastato tacere. Il nostro primo approc-cio al complesso è stato di scoprirlo tramite nume-rose letture di tipo storico-ar-chitettonico. Bisognava dappri-ma familiarizzare con l’ambien-te, apprendere la sua evoluzio-ne; tuttavia, avvertiti dal nostropadrone di casa francescano sulfatto che l’accesso all’Edicolanon sarebbe stato possibile cheprima di mezzanotte – a causadelle diverse liturgie che si sa-rebbero svolte in seguito – ab-biamo affrettato il passo dellevisite per dedicarci maggior-mente alla preghiera. Subitodopo, ci siamo recati in gruppidi tre, a coppie o soli sul luogodove Cristo venne sepolto.Mentre un passaggio nell’Edi-cola durante il giorno permettedi restarvi solo qualche secon-do, sotto la pressione del flussoincessante dei visitatori, ognuno

di noi ha invece potuto disporre di varie decine diminuti per pregare davanti alla Tomba vuota. In re-altà, una volta di fronte alla Tomba, qualunque no-zione temporale si dissolve… io non saprei direesattamente quanto tempo vi sono rimasto.

Mentre qualcuno si abbandonava alla preghieranell’Edicola, altri passavano da una cappella all’al-tra, per vedere da vicino i vari luoghi santi. Perso-nalmente, il Calvario mi ha impressionato moltissi-mo. Che strana sensazione potersi avvicinare al po-sto dove la Croce venne piantata, in cima al Golgo-ta, con il rilievo roccioso in evidenza! E che bellez-za tipicamente ortodossa quella cappella lì edifica-ta! Ci consideriamo unanimemente fortunati peraver potuto trascorrere quella notte eccezionale incompagnia del nostro caro Luogotenente, che ave-va preparato per l’occasione svariate letture e rifles-

sioni, incentrate sui temi dellasofferenza e della morte.

La seconda parte della notte èstata l’occasione per assistere –talvolta da lontano – ad alcuni“balletti” liturgici di vario gene-re, da parte dei ministri di diffe-renti confessioni. Malgrado leinevitabili tensioni – talora docu-mentate dai media – dovute al-l’impiego contemporaneo di queiluoghi a opera di diverse denomi-nazioni, abbiamo potuto consta-tare il rispetto reciproco manife-stato da latini, greci ortodossi, ar-meni e copti, soprattutto quandosono venuti a incensarsi vicende-volmente durante le rispettive li-turgie. È stato un bell’esempio diunione ecumenica nel cuore deiluoghi che noi reputiamo piùsanti.

Una notte di veglia al Santo Sepolcro

La preghiera al Santo Sepolcroavvicina a Cristo e ravviva ildesiderio di testimoniare con gioia lasua resurrezione al mondo d’oggi.

Deir Rafat è un luogo speciale per i Cavalieri ele Dame dell’Ordine: lì nel 1927 il Patriarca

Luigi Barlassina volle far erigere un santuario inonore di Maria Regina di Palestina che è patronadell’Ordine del Santo Sepolcro. È quasi un secolodunque che questo luogo attira fedeli cristiani daIsraele, Palestina e oltre, in particolare il giornodella festa della Beata Vergine Maria Regina di Pa-lestina che cade il 25 ottobre ma che viene normal-mente celebrato dalla comunità locale la prima do-menica successiva a questa data.

Tutto questo però Stephen e Renetta Torresd’Albuquerque non lo sapevano quando arrivaronoa Deir Rafat il 29 ottobre 2017 insieme a più di altri2000 fedeli. «Che gioiosa coincidenza! Eravamo lìma non sapevamo che ci sarebbe stata la festa diNostra Signora di Palestina. Dio ha voluto che fos-simo lì in quel momento: era quanto aveva previstoper noi». Così Stephen Torres racconta l’esperienzaavuta con sua moglie durante il pellegrinaggio inTerra Santa che è stato per questa coppia un balsa-mo dopo le dure prove che hanno attraversato.

Originari dello stato di New Mexico (USA),Stephen e Renetta, Cavaliere e Dama dell’Ordinehanno avuto nel cuore il desiderio di andare comepellegrini in Terra Santa dal 2005 ma la malattia e ilsuccessivo decesso di loro figlio ha richiesto loro diattendere per realizzare questo sogno.

Lasciamo che siano le parole di Renetta a rac-contarci dal cuore quanto hanno vissuto: «Era da12 anni che cercavamo di venire in Terra Santa mala nostra situazione non si tranquillizzava mai. Pen-

so che tutto accada secondo i tempi e la volontà diDio. Qui a Deir Rafat, sento la mano del Signorecosì vicina. Siamo qui per partecipare a questa cele-brazione eucaristica nel nostro abito di Cavaliere eDama del Santo Sepolcro e non credevamo che ciòpotesse accadere. Tutto questo è un dono di Dio.Penso che sia la fede profonda in Lui che guida inostri passi. Abbiamo perso un figlio sei anni fa eper noi questo viaggio è davvero speciale. Volevavenire con noi ma le complicazioni prima e la suamorte dopo l’hanno reso impossibile. È stata laBeata Madre di Dio che ci ha aiutati ad attraversarele prove della vita. Lei è così importante per noi e,evidentemente, anche per le persone di questo pae-se».

Testimonianza raccolta con la collaborazionedi Vivien Laguette

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«Tutto accade secondo i tempi e la volontà di Dio»

Un’ora d’adorazione durante il pellegrinaggio a Gerusalemme

La preghiera ci permette di compiere la nostra missione di sostenere il Patriarcato Latino di Gerusa-lemme. Il sussidio che abbiamo pubblicato nel 2017 (disponibile sul sito del Gran Magistero,

www.oessh.va, nella sezione Spazio Media) è stato pensato per guidare i pellegrini nell’esperienza del-l’adorazione eucaristica a Gerusalemme, presso la chiesa armeno-cattolica di Santa Maria dello Spasi-mo, alla quarta stazione della Via Dolorosa, che commemora il dolore di Maria che incontra suo Figlioche porta la croce. Molti Cavalieri e Dame hanno utilizzato questo strumento, anche per unirsi alla pre-ghiera a distanza, da casa loro o dalla loro parrocchia. Questo libretto resta attuale. Non esitate a scari-carlo e a diffonderlo.

Nel santuario di Nostra Signora di Palestina, Stephene Renetta hanno onorato la Madre di Dio che li haaiutati ad attraversare grandi prove.

Il pellegrinaggio tanto atteso di Stephen e Renetta Torres

Appena dopo le feste, il Gran Maestro ha ce-lebrato l’Investitura di quattro nuovi mem-bri dell’Ordine al North American Pontifi-

cal College a Roma – istituzione della quale il cardi-nale Edwin O’Brien è stato in passato rettore dal1990 al 1994 – alla presenza del cardinale Blase Jo-seph Cupich di Chicago e del cardinale DonaldWilliam Wuerl di Washington D.C. Il 19 gennaio, ilGran Maestro è stato uno dei co-consacranti allacerimonia di consacrazione episcopale di Mons.Adam Parker, Commendatore con Placca dell’Or-dine, già suo assistente speciale e segretario partico-lare dal 2012 al 2013.

Il 10 e 11 febbraio, il cardinale Edwin O’Brienha visitato la Luogotenenza che nell’ottobre 2016 èstata ufficialmente denominata di Svezia e Dani-marca per l’Investitura a Stoccolma. La visita haavuto inizio con l’appuntamento al Castello Reale il10 febbraio per l’incontro con la più alta autoritàdello Stato svedese per gli ordini cavallereschi reali.Si è trattato di un segnale importante di amicizia,fiducia reciproca e mutuo riconoscimento fra il no-stro Ordine cattolico e il Regno (luterano) di Sve-zia. La cerimonia di Investitura si è tenuta l’11 feb-braio presso la cattedrale di Sant’Erik ed è stata,come sempre, un momento di grande comunione efraternità. Alla celebrazione eucaristica è seguita lacena in onore del Gran Maestro durante la qualeBo Theutenberg ha rassegnato le sue dimissioni co-me Regente ad Interim della Luogotenenza e il car-

dinale O’Brien ha consegnato i decreti di nomina alnuovo Luogotenente Tommy Thulin e al nuovoGran Priore della Luogotenenza, il vescovo di Co-penhagen, Mons. Czeslaw Kozon, affiancato dalGran Priore coadiutore svedese, Mons. Stejpan Bi-letic.

Pochi giorni dopo, il 18 febbraio, il Gran Mae-stro ha celebrato l’Investitura della Luogotenenzaper l’Italia Sicilia a Palermo.

Durante il mese di marzo, il cardinale O’Brienha coperto molti chilometri recandosi per le Inve-stiture prima in Sudafrica, a Cape Town, e poi nellaFederazione Russa, a Mosca. Ad aprile il GranMaestro ha vissuto le celebrazioni della SettimanaSanta e la Solennità della Pasqua a Roma.

Dopo la riunione di primavera del Gran Magi-stero, tenutasi presso la sede di Roma dal 2 al 4

maggio, il cardinale O’Brien ha celebrato l’Investi-tura di 29 nuovi membri dell’Ordine, fra cui Mons.Fabio Fabene, vescovo titolare di Montefiascone esottosegretario del Sinodo dei Vescovi, nella catte-drale di S. Lorenzo a Viterbo.

Il weekend del 12-14 maggio il Gran Maestrosi è recato a Zagabria per la prima Investituraed erezione della Delegazione Magistrale per laCroazia che è stata celebrata nella cattedrale del-l’Assunzione della Beata Vergine Maria. Il pomerig-gio del 13 maggio i partecipanti alla cerimonia han-no visitato il museo dedicato al beato Alojzije Ste-pinac, cardinale e Cavaliere del Santo Sepolcro,e poi hanno assistito all’inaugurazione della mostrasui legami storici fra la Croazia, l’Ordine del Santo

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ENZELe visite del Gran Maestro

Sepolcro e la Terra Santa.Dopo aver celebrato le Investiture del mese di

Giugno a Halifax (Luogotenenza per il CanadaAtlantic) e a Salisburgo (Luogotenenza per l’Au-stria), il Gran Maestro ha presieduto le due riunio-ni regionali dei Luogotenenti americani (1-3 giugnoad Omaha, Stati Uniti) ed europei (27-28 giugnopresso la sede del Gran Magistero a Roma). Duran-te quest’ultima, Sua Eminenza ha formalmente ac-colto il nuovo Governatore Generale dell’Ordine,l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone.

Dal 15 al 18 luglio il cardinale Edwin O’Brien siè recato ad Amman dove ha incontrato il principeHassan del Regno hascemita di Giordiania, partico-

larmente impegnato nell’ambito del dialogo islamo-cristiano e per la questione dei profughi. Riguardoa questo incontro, il Gran Maestro ha commentatoche il principe «riflette la moderazione del Regnoin un epicentro turbolento del mondo. Il nipote delRe di Giordania ha sottolineato i valori in comunefra l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam: la fede inun Dio compassionevole e pieno di amore e il desi-derio universale di pace». Nella stessa occasione,ha presenziato alla cerimonia di consegna dei di-plomi all’Università di Madaba che il cardinale se-gue attraverso la Fondazione Vaticana San Giovan-ni Battista di cui è il presidente.

Dopo la pausa estiva, il Gran Maestro ha presie-duto le cerimonie di Investitura a La Valletta (Luo-gotenenza per Malta) il 22-23 settembre, a Borde-aux (Luogotenenza per la Francia) dal 29 settem-bre al 1° ottobre, e a Echternach (Luogotenenzaper il Lussemburgo) il 20 e 21 ottobre.

Pochi giorni dopo, i membri del Gran Magiste-

ro si sono ritrovati a Roma per la loro consueta riu-nione autunnale presieduta da Sua Eminenza. Lariunione del Gran Magistero è stata anche l’occa-sione per celebrare insieme una delle più importan-ti feste dell’Ordine, la festa della Beata Vergine Ma-ria Regina di Palestina, per la quale i più cari amicidell’Ordine del Santo Sepolcro si sono riuniti attor-no al Gran Maestro presso il Palazzo della Rovere,sede del Gran Magistero a pochi passi dalla Basilicadi San Pietro a Roma nella quale la mattina del 25ottobre è stata celebrata la messa in onore della Pa-trona dell’Ordine.

Alla fine del mese di ottobre, il cardinaleO’Brien è tornato negli Stati Uniti per celebrarel’Investitura della Luogotenenza USA MiddleAtlantic a Baltimora, diocesi della quale il GranMaestro fu l’arcivescovo prima di essere chiamato aRoma per dirigere l’Ordine del Santo Sepolcro.

Durante il mese di novembre il cardinaleEdwin O’Brien ha visitato la Luogotenenza di Gi-bilterra dove ha presieduto la cerimonia di Investi-tura il 18 novembre. Pochi giorni prima della suapartenza, il Gran Maestro aveva avuto modo direndere una delle sue abituali visite al cardinaleAndrea Cordero Lanza di Montezemolo, Assessored’Onore dell’Ordine, durante la quale ha celebratola Messa nel suo appartamento. Lo stesso weekendil cardinale Montezemolo è venuto a mancare e, ol-tre al cardinale O’Brien, le più alte cariche dell’Or-dine, piene di riconoscimento per il servizio resodall’Assessore d’Onore, hanno partecipato il 21 no-vembre ai funerali.

Il 24 novembre, Sua Eminenza ha celebrato l’In-vestitura di Mons. Andrew McLean Cummings ePadre Michael Sedor presso la Congregazione perle Chiese Orientali alla presenza del cardinale Leo-nardo Sandri, Prefetto, e di tutto lo staff della Con-gregazione con la quale l’Ordine tratta con fre-quenza e collabora all’interno della ROACO (Riu-nione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orienta-li).

Ad inizio dicembre il Gran Maestro, accompa-gnato dal Luogotenente Generale Agostino Borro-meo, dal Governatore Generale Leonardo Viscontidi Modrone e dal Vice Governatore Generale Pa-trick Powers, si è recato in Messico per presiederel’Investitura di 18 nuovi membri dell’Ordine inquesta Luogotenenza che si sta animando di nuoveenergie. ■

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Ricordi dei grandi appuntamentidel 2017 nelle Luogotenenze

L’Ordine è presente e attivo in cinque continenti. Inqueste pagine che seguono trovate alcune foto ricordodi momenti importanti vissuti da varie Luogotenenzedel mondo per raccontare la vita abituale dei membri

dell’Ordine a livello locale. Sul nostro sitowww.oessh.va nella sezione dedicata alle Luogotenenze

troverete più notizie e racconti.

La Luogotenenza per l’ITALIA SICILIA ha festeggiato la ricorrenza della Beata Vergine Maria, Regina di Palestina, Pa-trona dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme il 29 ottobre 2017 nella suggestiva basilica-santuario di Ma-

ria SS. Annunziata a Trapani. Dopo un breve momento di preghiera guidato dal Vescovo di Trapani e Priore, Mons. Pie-tro Fragnelli, davanti alla statua della Madonna di Trapani, gli oltre 200 Cavalieri, Dame e novizi sono entrati in proces-sione nel Santuario seguendo l’allora Luogotenente, il Cavaliere di Gran Croce Prof. Giovanni Russo che alla fine dellacelebrazione si è rivolto così all’assemblea: «Oggi si sente il desiderio di incontrare persone che siano capaci di daretestimonianza chiara e radicale di fede e di vita (questo è il significato vero dei nostri mantelli e delle nostre insegne).Noi dobbiamo dare questa testimonianza in ogni momento, in seno alla famiglia, nell’esercizio delle nostre professio-ni, nell’amministrazione della cosa pubblica, nei rapporti con il nostro prossimo».

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La Luogotenenza per TAIWAN sente profondamente il legame con la Chiesa Universale. Nel 2017 è stata celebratauna messa per ricordare il quarto anniversario del pontificato di Papa Francesco nella chiesa della Santa Famiglia

a Taipei, la chiesa cattolica più grande di Taiwan. La foto ritrae i Cavalieri e le Dame dell’Ordine insieme al vice-presi-dente Chen Chien-Jen, membro anch’egli dell’Ordine, e sua moglie.

Il 2017 per le Luogotenenze AUSTRALIANE è stato caratterizzato dal ritiro nazionale australiano dell’Ordine, predica-to da Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo del Patriarcato Latino di Gerusalemme dal 28 al 30 luglio a Sidney, a margi-

ne del primo incontro regionale delle Luogotenenze dei paesi del Sol Levante che ha coinvolto anche rappresentantidalla Nuova Zelanda, dalle Filippine e da Taiwan. L’intero ritiro si è svolto sotto lo sguardo della bella icona di NostraSignora della Croce del Sud. La Croce del Sud è una costellazione visibile solo nell’emisfero meridionale ed è un sim-bolo tradizionale dell’Austra-lia. L’icona è stata commis-sionata espressamente perquest’occasione dalle Luo-gotenenze australiane e pre-senta la Croce di Gerusa-lemme sopra il globo cheMaria protegge con la suamano. Alla fine del ritiro,Mons. Anthony Fisher, arci-vescovo di Sidney e Prioredell’Ordine, ha benedettol’icona e l’ha consegnata aMons. Marcuzzo perché laportasse con sé al Patriar-cato Latino come segno divicinanza spirituale fra l’Or-dine in Australia e la Chiesain Terra Santa.

La Luogotenenza USA NORTH CENTRAL si èimpegnata per la dedicazione di un altare al

beato Bartolo Longo nel Santuario di NostraSignora di Pompei che si trova a Chicago,voluto e finanziato da contributi volontari deiCavalieri e delle Dame di questa Luogotenenzastatunitense. L’altare è stato costruito comeuna replica di quello all’interno del quale sitrova il corpo del beato sotto l’altare delSantuario della Beata Vergine del Rosario aPompei e contiene un’effigie del Cavaliere cheindossa il mantello dell’Ordine. «Si staseguendo l’iter – affermano dalla LuogotenenzaUSA North Central – per far riconoscere l’altarecome santuario nazionale del Beato BartoloLongo».

Dopo l’istituzione della Sezione di Pompei, dedicata allaBeata Vergine del Rosario, della Delegazione intitolata

alla Vergine Maria dell’Arco e della Delegazione consacrata aNostra Signora Regina della Palestina a Scafati (Salerno), laLuogotenenza per l’ITALIA MERIDIONALE TIRRENICA hacreato nel 2017 una Delegazione dedicata alla Madonna diMontevergine (Avellino). Il 30 settembre l’Abbazia Territorialedi Montevergine ha dunque ospitato una solenne cerimoniapresieduta dal Gran Priore della Luogotenenza, Mons.Beniamino Depalma, arcivescovo emerito di Nola, durante laquale Dom Riccardo Luca Guariglia, abate territoriale diMontevergine e ora Priore della “Delegazione Montevergine”,ha ricevuto l’Investitura insieme a trentasei Cavalieri, quattroDame e quattro ecclesiastici.

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Nel mese di maggio un gruppo di Cavalieri e Dame dellaLuogotenenza per il CANADA ATLANTIC si è recato in

Terra Santa. Il gruppo è stato accolto al Patriarcato Latinodove il Cavaliere Will Sweet ha ricevuto la Conchiglia delPellegrino da Mons. Kamal Hanna Bathish, vicario generaleemerito. Il gruppo si è poi trattenuto per ascoltare dal vescovonotizie di prima mano riguardo la situazione dei cristiani inTerra Santa.

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In occasione dellachiusura del cen-

tenario dell’ultimaapparizione dellaMadonna di Fatimaai tre pastorelli av-venuta nell ’anno1917, il 12 ottobre2017 si è tenuta,nella basil ica diSan Pietro, una so-lenne celebrazioneliturgica, precedutada un’imponenteprocessione pro-mossa dalla sezio-ne laziale dell’Uni-talsi. La Luogote-nenza per l’ITALIACENTRALE è statapresente a questoimpor tante mo-mento di comunio-ne con la ChiesaUniversale con piùdi cento Cavalieri e Dame della Sezione Roma dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, guidati dalmembro del Gran Magistero Saverio Petrillo, dal Luogotenente per l’Italia Centrale Luigi Giulianelli e dal Preside dellaSezione Roma Francesco Sicilia. Dopo la suggestiva processione su via della Conciliazione, il cardinale Angelo Coma-stri, Vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha guidato la recita del Rosario e celebrato la Santa Messa alla presen-za anche del Gran Priore della Luogotenenza, Mons. Franco Croci.

Dall’8 al 15 marzo2017, la Delegazione

Magistrale per laREPUBBLICA CECA haorganizzato unpellegrinaggio in TerraSanta guidato da P. MilanPálkovic insieme a BaronJaroslav Battaglia,anch’egli Cavaliere, alquale ha partecipato unfolto gruppo di 55pellegrini. Il gruppo èstato accoltocalorosamente alPatriarcato Latino daMons. PierbattistaPizzaballa che haconsegnato la conchigliadel Pellegrino ai membridell’Ordine.

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Dodici membri dell’Ordine – fra cui Padre Christian Eeckhout, domenicano e guida di Terra Santa – della Luogote-nenza per il BELGIO e undici membri della Luogotenenza per il CANADA-QUEBEC, si sono recati insieme in pelle-

grinaggio in Terra Santa ad ottobre. Il gruppo di pellegrini è stato accolto al Patriarcato Latino di Gerusalemme. In pri-ma fila vediamo al centro Mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato e Pro Gran Prioredell’Ordine con, alla sua sinistra, il cardinale Cyprien Lacroix, Gran Priore della Luogotenenza per il Canada-Quebec earcivescovo di Quebec, e alla sua destra il Luogotenente Jean-Claude Michaud. Questo pellegrinaggio alle radici dellanostra fede cristiana è fondamentale per vivere pienamente la vocazione di Cavalieri e Dame, chiamati a testimoniarecon generosità la luce di Cristo Risorto nella società contemporanea.

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ENZEUn’altra attività fonda-

mentale nella vita del-le Luogotenenze è la pre-parazione degli investendi.La Luogotenenza per laSPAGNA OCCIDENTALE haorganizzato il 16 e 17 giu-gno un corso dedicato agliaspiranti Cavalieri e Dame,appuntamento che si ripe-te ogni anno nella formuladi due giorni di condivisio-ne e convivenza con alcunimembri per permettere achi si appresta ad entrare nell’Ordine di conoscere in profondità non solo il funzionamento, i fini e gli obiettivi di que-sta istituzione pontificia ma anche di sperimentare lo spirito di fraternità che si respira all’interno delle Luogotenenze.

La Luogotenenza per l’AUSTRIA èstata attivamente presente a

livello ecclesiale nazionalepartecipando ad un appassionanteappuntamento ecumenico: la Nottedelle Chiese. Il Consiglio Ecumenicodelle Chiese, attraverso circa 650parrocchie e migliaia di volontari, haorganizzato la 13a edizione diquesto evento che ha totalizzato350.000 visitatori il 9 giugno 2017.L’iniziativa si propone di aprire leporte delle chiese per favorire unamaggiore conoscenza e discutere diargomenti che toccano la vita dellepersone e della società. LaLuogotenenza per l’Austria nelleDelegazioni di Klagenfurt, Linz eVienna ha approfittato di questaoccasione per presentare l’Ordine eil suo impegno in Terra Santaattraverso delle conferenze con unospazio dedicato alle domande eanche la vendita di prodottiprovenienti dalla Terra Santa.

Nella vita di una Luogote-nenza sono molto im-

portanti i momenti di frater-nità e di preghiera comuni-taria. La Luogotenenza perMALTA ha approfittato delmese di novembre – nelquale si ricordano in manie-ra particolare i defunti – perproporre una messa in me-moria dei membri dell’Ordi-ne che ci hanno lasciatonella chiesa di Santa Mariatal-Angli a Bah- ar Ic

.-Cagh- aq,

seguita da un momentoconviviale nel centro pasto-rale della chiesa. L’anno si èconcluso con un incontro inpreparazione al Natale du-rante il quale i membri sonostati invitati con le loro fami-glie a trascorrere un po’ ditempo insieme e conoscersimeglio in un’atmosfera in-formale.

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Durante il 2017, due Sezioni della Luogotenenza per la SVIZZERA sono andate inpellegrinaggio in Terra Santa. La Sezione della Svizzera tedesca è andata a maggio

guidata da Abuna Bernt Besch, canonico del Santo Sepolcro e sacerdote del PatriarcatoLatino, mentre i Cavalieri e le Dame della Svizzera italiana sono andati a novembre,accompagnati dal professore Marcello Fidanzio. Di seguito trovate la testimonianza di unapellegrina: «Le visite ai progetti scolastici che sosteniamo economicamente mi hannoprofondamente toccata. Come gruppo, siamo stati salutati cordialmente dagli studenti inuniforme, poi il preside ci ha fatto visitare la scuola. L’entusiasmo dei professori e degli alunniè stato contagioso per me: questa è un’esperienza che mi manca in Svizzera. Il termine “pietrevive” è stato spesso usato dai professori e dai sacerdoti. Gli alunni sono fortificati dalla fedevissuta e trasmessa e hanno un obiettivo, il che spiega i loro buoni risultati. […] Questa era lamia prima visita in Terra Santa e sono stata colpita dal sentire la forza della fede quando ci sitrova fra tante persone che condividono gli stessi ideali. Questo è avvenuto anche durante ilCammino della Croce sulla Via Dolorosa. Cosa avrà sentito Gesù all’epoca? […] Molte personespingevano rumorosamente nelle stradine e il nostro accompagnatore Abuna Bernt ci haspiegato che all’epoca era lo stesso. E noi eravamo al centro di questo brusio fino alla basilicadel Santo Sepolcro. Una volta arrivati lì la redenzione. Rendiamo grazie a Dio».

Henrieta Suter, Muri AGmembro dell’Ordine dal 2016, Sezione della Svizzera tedesca

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Un pezzo della croce, la “Scala Santa” chepercorse Cristo durante il cammino per lasua esecuzione, spine della corona con la

quale fu torturato, terra proveniente dal Calvario eperfino un pezzo della culla di Betlemme, sono al-cune tra le reliquie che ancora oggi attraggono pel-legrini da tutto il mondo a Roma. Come e perchésono arrivate fino a qui?

Massimo Centini, professore di antropologia al-l’Università di Torino, ha realizzato uno studio in-teressante sui legami tra Roma e la Terra Santa esull’autenticità delle reliquie. A suo giudizio, du-rante i primi secoli del Cristianesimo si considera-vano reliquie sia gli elementi originali sia le copie ociò che entrava “in contatto” con essi, perciò certi-ficarne la provenienza si è configurata come unamissione impossibile.

Gran parte delle reliquie presenti a Roma sono

legate ad una personalità molto rilevante, quella diSant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. In-torno all’anno 326, un viaggio in Terra Santa le per-mise di vedere e portare a Roma e Costantinopolialcuni oggetti legati alla passione di Cristo che rin-forzarono la devozione dei fedeli e la figura dell’im-peratore come protettore del Cristianesimo.

La chiesa promossa da Sant’Elena stessa, SantaCroce in Gerusalemme, custodisce alcune di que-ste reliquie. Il nucleo più antico della chiesa consi-ste in una stanza di appena 40 metri quadri, datatadel 225, anche se nel tempo ha subito delle trasfor-mazioni.

In questo piccolo luogo di culto è stato portatoda Sant’Elena uno dei tre “lignum crucis” che laSanta trovò in Terra Santa, (gli altri due sono custo-diti a Gerusalemme e Costantinopoli). Secondo laleggenda, negli scavi per portare alla luce la Croce

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A Roma,accanto allabasilica di SanGiovanni inLaterano, ipellegrinipossono salirela Scala Santain ginocchio: sitratta di unaparte deigradini delpalazzo diPonzio Pilatonel quale Gesùfu condannato.

Sulle tracce di Cristo a RomaLe reliquie della Terra Santa conservate nella Città Eterna

di Cristo, furono trovati questi tre pezzi di legno.Per sapere quale fosse quello di Gesù, li fecero en-trare in contatto con una signora malata, che riuscìa guarire grazie ad uno di quelli.

Anche un chiodo della croce, parte del titoloche giustificava la condanna e le spine della coronadel Signore sono venerate nella chiesa di SantaCroce in Gerusalemme.

Sant’Elena, inoltre, portò con sé una gran quan-tità di terra proveniente dal Calvario, tutt’ora con-servata sotto la pavimentazione della chiesa.

La Scala Santa è uno degli altri luoghi più vene-rati dai pellegrini a Roma.

Più di un milione di fedeli percorrono in ginoc-chio la scalinata che, secondo la tradizione, condus-se il Signore al Palazzo di Ponzio Pilato, dove poivenne condannato. Ancora una volta, fu grazie a

Sant’Elena che questa scala, composta da 28 gradi-ni di pietra, fu portata a Roma. Per evitarne il dete-rioramento nell’anno 1723, la scala venne ricopertacon il legno.

L’architetto Domenico Fontana, per facilitarel’elevato flusso di pellegrini, verso la fine del XVIsecolo, costruì una scala parallela all’originale inmodo che i pellegrini, una volta percorsa quella ori-ginale, potessero usare la seconda per scendere. Inquesto modo si è consolidato l’edificio che oggi sipuò visitare unitamente alla basilica di San Giovan-ni in Laterano.

Nella basilica di Santa Prassede, una chiesa bi-zantina vicina a quella di Santa Maria Maggiore, sivenera la colonna della flagellazione, dove Cristovenne legato per ricevere i colpi di frusta. È un pic-colo pezzo di pietra, alto appena 63 centimetri, conun buco, dentro il quale doveva esserci un pezzo diferro. Si nota subito che il pezzo di pietra fa partedi una colonna molto grande. Fino al 1223, primadi essere trasferita a Roma, la colonna era veneratanella chiesa dei Santi Apostoli a Gerusalemme.

La basilica di Santa Maria Maggiore custodisceal suo interno un frammento della culla di Gesù.Sotto l’altare di questa basilica romana, nel secoloV, venne realizzata una copia della grotta di Be-tlemme e lì si venera questo legno, proveniente dal-la Terra Santa e portato a Roma dai pellegrini.

Una delle reliquie meno conosciute del Vaticanoè il frammento della lancia con la quale il centurio-ne Longino ferì Cristo sulla croce. Si trova nella ba-silica di San Pietro, in una delle statue che fannoda pilastro alla cupola centrale, alta quattro metri.La reliquia è ricoperta d’oro e fu donata dal sultanoturco a Papa Innocenzo VIII, poiché in epoca bi-zantina era stata trasferita a Costantinopoli.

Le reliquie della Terra Santa hanno fatto sì cheRoma venisse considerata come la “Nuova Gerusa-lemme” e favorirono la sua elezione come nuovocentro di pellegrinaggio, una volta che il Cristiane-simo perse la sua autorità in Palestina. La CittàEterna, allora, si è configurata come il luogo di cul-to per eccellenza. Questa idea si è ulteriormentepotenziata con la celebrazione del primo Giubileodella storia convocato nel 1300 dopo la perdita del-l’ultima roccaforte cristiana in Terra Santa, SanGiovanni d’Acri.

Antonio OliviéRome Reports TV News Agency

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La colonna della flagellazione è venerata a Romanella basilica di Santa Prassede, accanto a SantaMaria Maggiore.

Bartolo Longo dal Salento a Pompei:La carità che fa nuova la storia

È uscito recentemente un nuovo libro su Bar-tolo Longo, fondatore del Santuario, delleOpere di Carità e della città di Pompei ed

unico laico dell’Ordine Equestre del Santo Sepol-cro di Gerusalemme proclamato Beato. IntitolatoBartolo Longo dal Salento a Pompei. La carità che fanuova la storia, il volume è stato scritto da Mons.Antonio Illibato, membro del Comitato scientificodella Rivista di Storia Sociale e Religiosa del Mez-zogiorno Campania Sacra, già direttore dell’Archi-vio Storico Diocesano di Napoli e autore di nume-rosi saggi e articoli di storia religiosa e dell’istruzio-ne.

Lo storico, profondo conoscitore della vita edelle opere dell’avvocato pugliese, aveva dato allestampe, tra il 1996 e il 2002, tre poderosi volumi,quasi una summa su “Bartolo Longo, un cristianotra Otto e Novecento”. Il nuovo testo non è solouna sintesi del lavoro precedente, quanto una rilet-tura dell’impegno religioso, sociale, ecclesiale e ci-vile di Longo.

Il libro, edito dal Santuario di Pompei e dallaLibreria Editrice Vaticana, nasce da una lunga eprofonda indagine storica e culturale che segna unasvolta nel campo delle biografie longhiane. L’opera,già dal titolo, mette in luce la poliedrica personalità

di Longo, uomo d’intensa preghiera e di attivitàfrenetica, che pose intelligenza e volontà al serviziodel bene, dando vita, in una valle abbandonata, aun magnifico santuario, a una nuova città e a signi-ficative opere sociali esistenti tuttora.

Il suo percorso nasce da una chiamata personaledella Vergine del Rosario, alla quale il nostro dedi-cherà tutta la sua lunga vita. Il lavoro del sacerdotenapoletano, dunque, come scrive l’Arcivescovodi Pompei, S. E. Mons. Tommaso Caputo, nellapresentazione, è destinato a diventare «il nuovoe decisivo punto di riferimento nella straordinariavicenda umana ed ecclesiale di un Fondatore e nel-la storia, unica ed irripetibile, di una città che ha vi-sto trasformare in pietre d’angolo le intuizioni dicarità e in monumenti della fede le preghiere di unlaico».

Leggere questo libro aiuterà tutti gli apparte-nenti all’Ordine a conoscere meglio questo illustreConfratello e incoraggerà i Cavalieri e le Dame apregare più intensamente per la sua canonizzazio-ne, chiedendogli, al contempo, di intercedere pres-so Dio per ottenere le grazie di cui l’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro ha bisogno per risponderesempre più alla propria missione.

Loreta Somma

L’ultima biografia di Bartolo Longo a cura di Antonio Illibatopropone le più recenti acquisizioni storiografiche sulla vicenda

umana e spirituale dell’Avvocato pugliese e Cavaliere dell’Ordine delSanto Sepolcro che la Chiesa ha proclamato Beato nel 1980.

I Cavalieri dell’OrdineEquestre del SantoSepolcro di Gerusalemme– Dignità e Onoredi Nunzia TERRONE, membrodella Società Dante AlghieriEtetEdizioni250 pagineUn’opera preziosa grazie allaqualità delle foto d’epocariprodotte e ai commentistorici che le accompagnano.

Libri ricevuti in redazione

Custodes – SanctiSepulchri

di Alessio VARISCOEdizioni Effigi

500 pagine28,00 €

Un’opera documentata cheracconta la storia del SantoSepolcro di Gerusalemme ele pratiche religiose che ha

ispirato nella Chiesa, inparticolare quelle legate alla

Settimana Santa.

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ARGENTINALUGARTENENCIAC. Marcelo T. de Alvear 1173 2B1058 BUENOS AIRES – Argentina

AUSTRALIA - NEW SOUTH WALESLIEUTENANCYP O Box 1203SYDNEY SOUTH - NSW 1235 – Australia

AUSTRALIA - QUEENSLANDLIEUTENANCY11 Kentia StreetMOUNT GRAVATT - Queensland 4122 – Australia

AUSTRALIA - SOUTH AUSTRALIALIEUTENANCY54A Lower Portrush RdMARDEN - SA 5070 – Australia

AUSTRALIA - VICTORIALIEUTENANCY2503/80 Lorimer StreetDOCKLANDS, Victoria 3008 – Australia

AUSTRALIA - WESTERN AUSTRALIALIEUTENANCYP.O. BOX 101OSBORNE PARK - WA 6917 – Australia

BELGIQUELIEUTENANCEDamhertenlaan, 51950 KRAAINEM – Belgique

BRAZIL - RIO DE JANEIROLUGAR-TENENCIARua Sete de Setembro 14 , Sala 2 – 2º. Andar - CentroCEP 20.050-009 - RIO DE JANEIRO - RJ – Brazil

BRASIL – SÃO PAULOLUGAR-TENENCIAAv. Cidade Jardim n° 400 – 6° AndarSÃO PAULO/SP. - CEP 01454-901 Brasil

CANADA-ATLANTICLIEUTENANCY851 Tower RoadHALIFAX, NS B3H 2Y1 – Canada

CANADA-MONTRÉALLIEUTENANCE4399, King Edward AvenueMONTRÉAL - QC - H4B 2H4 – Canada

CANADA-QUÉBECLIEUTENANCE5607 rue Saint-Louis, suite 306LÉVIS, QC G6V 4G2 – Canada

CANADA-TORONTOLIEUTENANCY90 Old Mill RoadTORONTO, ON – M8X 1G8 – Canada

CANADA-VANCOUVERLIEUTENANCY6625 Balaclava StreetVANCOUVER, BC - V6N 1M1 – Canada

CESKÁ REPUBLIKA MAGISTRÁLNÍ DELEGACE679 39 ÚSOBRNO 58Ceská Republika

COLOMBIALUGARTENENCIACalle 71 n° 1-9011001 BOGOTÁ D.C. – Colombia

CROAZIA/CROATIA/HRVATSKAMAGISTRALNA DELEGACIJAUlica Ignjata D- ord-ica 2010000 ZAGREB – Hrvatska

DEUTSCHLANDSTATTHALTEREIRembrandtstr. 4440237 DÜSSELDORF – Deutschland

ENGLAND AND WALESLIEUTENANCYHolly Trees, 14 Lawton Road, RainhillPRESCOT, Lancs, L35 0PP – United Kingdom

LE LUOGOTENENZEe le delegazioni magistrali

NEL MONDO

GRAN MAGISTERO00120 CITTÀ DEL VATICANO

[email protected]

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ESPAÑA OCCIDENTALLUGARTENENCIAC/ Alonso Heredia, 5- 1° A 28028 MADRID – España

ESPAÑA ORIENTALLUGARTENENCIAC/ Rivadeneyra, n° 3, bajos08002 BARCELONA – España

FEDERAZIONE RUSSADELEGAZIONE MAGISTRALEOzerkovskaya naberezhnaya 26, Apt. 55115184 MOSKVA/MOSCA – Federazione Russa

FINLANDKÄSKYNHALTIJAKUNTAItä-Linnake 802160 ESPOO – Finland

FRANCELIEUTENANCE112ter, Avenue de Suffren 75017 PARIS – France

GIBRALTARLIEUTENANCYCloister Building, 6/8 Market LaneP.O. Box 554 – GIBRALTAR

GUAMMAGISTRAL DELEGATIONDulce Nombre de Maria Cathedral-Basilica (Chapel of St.Therese)207 Archbishop Flores StreetHAGATNA, Guam – USA 96910

IRELANDLIEUTENANCY“Rosaire”, MoneymoreDROGHEDA, Co. Louth, A92 RF6F – Ireland

ITALIA CENTRALELUOGOTENENZAPiazza S. Onofrio al Gianicolo, 200165 ROMA– Italia

ITALIA CENTRALE APPENNINICALUOGOTENENZAVia dei Servi, 34 50122 FIRENZE – Italia

ITALIA MERIDIONALE ADRIATICALUOGOTENENZAVia Martin Luther King, 8370124 BARI – Italia

ITALIA MERIDIONALE TIRRENICALUOGOTENENZAVia Capodimonte, 1380136 NAPOLI – Italia

ITALIA SARDEGNALUOGOTENENZAVia Michelangelo, 2409040 MARACALAGONIS (CA) – Italia

ITALIA SETTENTRIONALELUOGOTENENZAVia San Barnaba, 4620122 MILANO – Italia

ITALIA SICILIALUOGOTENENZAVia Monteleone, 5090133 PALERMO – Italia

LETTONIA/LATVIADELEGAZIONE MAGISTRALEBulstrumu Street 5IKSK

`ILE, LV- 5052 Latvia

LUXEMBOURG (GRAND DUCHÉ DE)LIEUTENANCE21, rue Cents1319 LUXEMBOURG

MAGYARORSZAG - HUNGARIAHELYTARTÓSÁGHermina út 231146 BUDAPEST – Magyarország (Hungaria)

MALTALIEUTENANCY“La Dorada”Triq il-MigbedSwiegi, St. Andrew’sSWQ 3240 – Malta

MEXICOLUGARTENENCIAGómez Pedraza #50, Colonia San Miguel ChapultepecDelegación Miguel HidalgoCIUDAD DE MÉXICO, 11850 México

NEDERLANDLANDSCOMMANDERIJE NEDERLANDSchapendijk 467574 PG - OLDENZAAL – Nederland

NEW ZEALANDMAGISTRAL DELEGATION29L St. Stephens AvenuePARNELL 1052 – New Zealand

NORGEMAGISTRAL DELEGATIONNyveibakken 127018 TRONDHEIM – Norge

ÖSTERREICHSTATTHALTEREISeefeldgasse 15A-7100 Neusiedl am See – Österreich

PHILIPPINESLIEUTENANCY110 Mango DriveAyala Alabang VillageMUNTINLUPA CITY 1780 – Philippines

POLSKAZWIERZCHNICTWOParafia p.w. Najswiętszej Rodzinyul. Aleksandry 1, 30-837 KRAKÓW – Polska

PORTUGALLUGAR-TENENCIARua do Alecrim, 72, R/C DT.°1200-018 LISBOA – Portugal

PRINCIPAUTÉ DE MONACOLIEUTENANCE11, rue Comte Félix Gastaldi98000 MONACO-VILLE – Principauté de Monaco

PUERTO RICOLUGARTENENCIA265A Nelson Ramírez Mayagüez PR 00682

SCOTLANDLIEUTENANCY120 Brackenbrae AvenueBishopbriggs GLASGOW G64 2DU – Scotland

SLOVENIALUOGOTENENZAc/o Zupnijski urad sv. NikolajaDolniãarjeva 11000 LJUBLJANA – Slovenija

SOUTH AFRICAMAGISTRAL DELEGATIONApartment 1002 Twin Towers NorthBeach RoadThree Anchor BayCAPE TOWN – South Africa

SUISSELIEUTENANCELe Ménestrel – Avenue des Alpes, 10/A1006 LAUSANNE – Suisse

SVERIGE-DANMARK (SWEDEN-DENMARK)STÅTHÅLLERIETBryggervangen 65, 2. Th.DK - 2100 KØBENHAVN – Danmark

TAIWANLIEUTENANCYNo. 1-1, Shikan, Shihding Dist223 Shihding, NEW TAIPEY CITY – Taiwan, R.O.C.

USA EASTERNLIEUTENANCY1011 First Avenue - 7th FloorNEW YORK, NY 10022 – USA

USA MIDDLE ATLANTICLIEUTENANCY206 Pepper Mill DriveCapitol Heights, MD 20743 – USA

USA NORTH CENTRALLIEUTENANCY7575 Lake Street, Apt. 2ARIVER FOREST, IL 60305 – USA

USA NORTHEASTERNLIEUTENANCY340 Main Street, Suite 906WORCESTER, MA 01608 – USA

USA NORTHWESTERNLIEUTENANCY4684 N.W. Brassie PlacePORTLAND, OR 97229 – USA

USA NORTHERNLIEUTENANCY1715 N. 102nd StreetOMAHA, NE 68114-1141 – USA

USA SOUTHEASTERNLIEUTENANCY2955 Ridgelake Drive, Suite 205METAIRIE, LA 70002-4962 – USA

USA SOUTHWESTERNLIEUTENANCY2001 Kirby Drive, Suite 902HOUSTON, TX 77019 – USA

USA WESTERNLIEUTENANCYCathedral of Our Lady of the Angels555 W. Temple StreetLOS ANGELES, CA 90012 – USA

VENEZUELALUGARTENENCIAAvenida Los Pinos Quinta n° 45Urbanización la FloridaCARACAS – Venezuela

la croce di gerusalemme 2017 - 69