26
Area Energia Via del Quirinale, 26 – 00187 Roma tel. 06 4740746 – fax. 06 4746549 PROGETTO GREEN COMUNITIES RAPPORTO ICOM LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN CONFRONTO TRA I PRINCIPALI SISTEMI

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

    

                  

 

     

             

    Area  Energia 

Via del Quirinale, 26 – 00187 ‐ Roma ‐ tel. 06 4740746 – fax. 06 4746549  

PROGETTO GREEN COMUNITIES  

RAPPORTO I‐COM  

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI:  

UN CONFRONTO TRA I PRINCIPALI SISTEMI  

Page 2: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                               RAPPORTO I‐COM ‐ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI  

       

           

Page 3: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

              

         RAPPORTO I‐COM ‐ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI   

 

 

   

 

GRUPPO DI LAVORO 

 STEFANO AGNOLI, Istituto per la Competitività  

(Responsabile Scientifico del progetto) FRANCO D’AMORE, Istituto per la Competitività 

(Coordinatore del progetto)            

  

Page 4: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

              

         RAPPORTO I‐COM ‐ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI   

 

 

INDICE 

 

1 INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 5 

2 IL METODO BREEAM ....................................................................................................................... 6 

3 IL SISTEMA LEED .............................................................................................................................. 9 

4 GBTOOL  .......................................................................................................................................... 15 

5 LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI E GLI ENTI LOCALI: ESPERIENZE ITALIANE .......................... 19 

6 SISTEMI A CONFRONTO ................................................................................................................ 24 

 

 

Page 5: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

 1. INTRODUZIONE  

La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo 

strumento di controllo obbligatorio attraverso il quale poter valutare le prestazioni energetiche 

del sistema edificio impianto, sia sotto il profilo dei consumi che di CO2 conservata. 

La  qualità  complessiva  di  un  edificio,  tuttavia,  deve  essere  definita  anche  attraverso  la 

valutazione  di  altri  fattori,  che  vengono  necessariamente  coinvolti  qualora  si  vogliano 

raggiungere  risultati  di  ottimizzazione  del  costruito,  quali  il  rapporto  con  il  contesto  di 

intervento, il livello di comfort e la qualità della vita. 

Valutare  complessivamente  le  ripercussioni  sull’ambiente  naturale,  a  seguito  delle  scelte 

progettuali, durante l’intero ciclo di vita di un edifico, rappresenta una tappa obbligata per poter 

determinare la qualità dell’ambiente abitato. 

La sola valutazione dei consumi energetici di un edificio, quindi, non basta a definire l’impatto 

che la sua costruzione,  la sua gestione e  la sua eventuale dismissione finale hanno sulla salute 

degli utenti e sul futuro dell’ambiente. 

Proprio  per  questi  motivi,  negli  ultimi  anni,  sono  stati  sviluppati  numerosi  sistemi  di 

valutazione ambientale, molti  dei quali  sono  in  continua evoluzione e  aggiornamento,  così da 

poter affrontare il tema della qualità del costruito secondo una visione più ampia, in riferimento 

alla sostenibilità applicata al comparto edilizio. 

Tali  sistemi  di  valutazione  utilizzano  importanti  indicatori  che  sono  riconducibili  ad  aspetti 

tecnico‐economici  (fisico‐tecnici,  meccanici,  chimici,  ecc.)  ed  ambientali  (metodologie  di 

valutazione  dell’  eco‐sostenibilità  come  la  Life  Cycle  Assessment),  gli  stessi  che  vengono 

considerati, parzialmente o  integralmente, anche dagli  strumenti di valutazione a punteggio,  i 

cosiddetti eco‐tools. 

Nelle  valutazioni  gli  eco‐tools  sono  metodi  d’analisi  più  generali,  utili  per  valutare  la 

sostenibilità ambientale di un edificio, a seguito dell’integrazione e della sinergia delle diverse 

strategie, finalizzate al miglioramento dell’eco‐efficienza. 

L’analisi viene in generale estesa ai seguenti ambiti:  

- qualità ambientale degli spazi interni; 

- consumo di risorse e material; 

- consumo d’energia; 

- impatto sull’ambiente esterno; 

Page 6: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   6 

- qualità del servizio.  

Gli  utenti  di  tali  sistemi  possono  ottenere  un’indicazione  precisa  della  performance  globale 

dell’edificio potendo definire in modo oggettivo la qualità ambientale dello stesso, grazie anche al 

livello di accuratezza e di definizione ormai raggiunto da tali strumenti. 

L’obiettivo principale  è  quello  di  poter  valutare  le  possibili  scelte  progettuali  evidenziando,  di 

volta in volta, i vari livelli di compatibilità ambientale raggiunti dall'edificio in esame. 

Ricorrono all’uso di tali strumenti anche i professionisti o le imprese che intendono comunicare 

la loro capacità di realizzare, programmare o progettare interventi ecosostenibili. 

Il loro impiego, si basa su diversi sistemi di analisi. Tra i diversi approcci si possono ricordare: 

• quelli  fondati essenzialmente sulla valutazione dei rendimenti energetici, sulla scorta delle 

normative nazionali e internazionali in materia; 

• quelli fondati su procedure LCA riferite soprattutto ai prodotti da costruzione impiegati e ai 

costi energetico‐ambientali di produzione e in esercizio; 

• quelli basati su eco‐bilanci utili a testare complessivamente la compatibilità ambientale del 

costruito,  non  solo  in  rapporto  alle  risorse  impiegate  (materiali  ed  energia)  ma  anche  al 

rispetto del contesto fisico, naturale, eco‐sistemico e sociale di inserimento. 

Un aspetto di fondamentale importanza, per differenziare uno strumento di analisi dall’altro, è 

la flessibilità, intesa come la possibilità di poter adattare i parametri di riferimento, i punteggi, 

e  di  conseguenza  la  valutazione  complessiva  dell’edificio  in  esame,  allo  specifico  contesto 

geografico‐economico al quale appartiene. 

Ulteriori elementi da considerare nella valutazione dei differenti sistemi di certificazione sono 

l’accuratezza  e  l’attendibilità  dei  risultati  che  queste  procedure  restituiscono,  che  vanno 

rapportate  alla  complessità  e  al  numero  dei  parametri  di  input  necessari  per  eseguire  la 

certificazione  stessa,  e  che  ovviamente,  incidono  sensibilmente  sia  sui  costi  di  stesura  della 

certificazione che sulla formazione dei professionisti che la devono eseguire.  

 2. IL METODO BREEAM 

 

I sistemi di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, oggi disponibili, traggono la 

loro  origine  dal  metodo  inglese  BREEAM.  Tale  sistema,  sviluppato  nel  1990,  deve  essere 

considerato  il  primo  strumento  commerciale  cui  far  riferimento  per  valutare  la  qualità 

ambientale  degli  edifici,  nonché  il  punto  di  riferimento  per  i  metodi  elaborati 

successivamente.  La  versione  più  recente  si  applica  agli  edifici  residenziali,  commerciali, 

Page 7: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

industriali, adibiti ad uffici pubblici e ad uso pubblico, sia di nuova costruzione, sia esistenti. 

Quest’ultima versione consente altresì di classificare, per scopi commerciali, gli edifici in base 

alla  loro  performance  ambientale  ed  attualmente  ricopre  il  25‐30%  degli  uffici  di  nuova 

costruzione nel Regno Unito. Trattasi di un sistema di valutazione flessibile, che prevede una 

scala  di  punteggi  che  va  da  Pass  a  Excellent.  Il  punteggio  è  rappresentato  con  dei  girasoli, 

maggiore è il numero di essi e maggior è il punteggio attribuito all’edificio.  

 

Oltre  a  tale  versione  di  BREEAM,  ne  è  stata  sviluppata  un’altra  ,  l’Eco‐homes,  che  può 

applicarsi a edifici residenziali di nuova costruzione o ristrutturati, nonché a case o a singoli 

appartamenti.  Tale  metodo,  a  parità  di  performance  ambientali,  favorisce  quelle  le  cui 

prestazioni vengono raggiunte con un minor dispendio economico. Nella valutazione si tiene 

conto di tutti gli edifici presenti nel sito e viene dato poi un voto unico per tutto il complesso 

immobiliare. Eco‐homes, considera tutte le problematiche ecologiche relative ai cambiamenti 

climatici,  all’uso di  risorse,  all’impatto sulla  flora e  la  fauna valutando  infine  la qualità della 

vita negli ,ambienti indoor. 

 Le categorie dei criteri sono:  

• energia; 

• acqua; 

• inquinamento; 

• materiali; 

• trasporti; 

• ecologia e uso del terreno; 

• salute e benessere.  

Page 8: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   8 

Uno  dei  punti  di  forza  del  metodo  BREEAM  è  legato  al  rilascio  della  certificazione,  poiché 

questa  avviene  tramite  un’organizzazione  accreditata  che  si  avvale  di  ispettori 

specificatamente  autorizzati  dal  BRE  (British  Research  Estabilishment)  e  formati  da  UKAS 

(United Kingdom Accreditation Service), i quali intervengono nelle diverse fasi del ciclo di vita 

dell’edificio,  garantendo  in  questo  modo,  sia  ai  progettisti  che  agli  utenti,  che  l’edificio  in 

esame risponda effettivamente ai livelli di qualità dichiarati. 

I vantaggi nell’applicazione di questo metodo di analisi, possono essere così schematizzati: 

• il riconoscimento del mercato per edifici a basso impatto ambientale; 

• la garanzia che l’edificio sia stato realizzato seguendo protocolli ambientali collaudati; 

• continue valutazioni per trovare soluzioni innovative che minimizzino l'impatto ambientale; 

• livelli di prestazione superiori alla normativa;  

• un sistema per ridurre i costi di gestione, migliorare gli ambienti di lavoro e di vita; 

• uno standard che dimostra  i progressi relativamente agli obiettivi ambientali, aziendali ed 

organizzativi. 

Tuttavia  possono  essere messe  in  evidenza  alcune  problematicità  legate  proprio  all’utilizzo 

del metodo BREEAM: vi  sono difficoltà nel  reperire  i dati utili  alla  compilazione dei  fogli di 

calcolo,  condizione  che  comporta un dispendio di  tempo e di  somme di denaro nettamente 

superiori  rispetto  a  quelli  impiegati  normalmente  per  la  progettazione  degli  edifici;  è 

necessario rivolgersi a certificatori e tecnici specializzati con conseguente impiego di rilevanti 

risorse  e  possibili  problemi  di  coordinamento  nel  lavoro;  la  mancanza  di  uniformità  delle 

condizioni  climatiche,  ambientali  sociali,  riferite  ai  diversi  contesti  territoriali  oggetto  di 

analisi, rendono di conseguenza difficile l’applicazione dei sistemi in aree geografiche diverse 

da  quelle  in  cui  gli  stessi  sono  stati  elaborati;  carenza  di  banche  dati  necessarie,  con 

particolare riferimento alle analisi LCA di materiali, prodotti e processi impiegabili, e difficoltà 

nell’esportarle nei diversi Paesi qualora si  rendessero disponibili. Per quanto  riguarda poi  i 

requisiti  prestazionali  da  soddisfare,  relativamente  all’impiego  di materiali  eco‐compatibili, 

non potendosi prevedere per ciascuno dei casi analizzati valutazioni LCA dei singoli materiali, 

il  BREEAM  fa  riferimento  a  due  etichette  di  prodotto:  gli  standard FSC  (Forest Stewardship 

Council)  o  PEFC  (Pan  European  Forest  Certification),  per  l’impiego  del  legno,  mentre  si  fa 

riferimento  alla  Green  Guide  to  Housing  Specification  del  BRE,  per  gli  altri  materiali  da 

costruzione.  

 

 

Page 9: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

Alcuni esempi di edifici certificati con il metodo BREEAM 

     Domestic ­ BREEAM and Central 

Government Non­domestic ­ Public Sector 

Domestic ­ Welsh Assembly Government 

   

 

  

Centro Comercial Coruña, Spain Centrum Galerie, Dresden, 

Germany Sur Parc, Paris, France 

  

 

3. IL SISTEMA LEED 

 

Negli  Stati  Uniti  è  stato  sviluppato  il  sistema  LEED:  “Leadership  in Energy & Environmental 

Design”.  Trattasi  di  una  certificazione  energetico  ambientale,  in  uso  già  dal  marzo  2010, 

applicata,  volontariamente,  alle  costruzioni,  orientata  al  mercato  e  di  fatto,  formata  sul 

consenso. Il LEED, promosso dall’US Green Building Council (una organizzazione nazionale no‐

profit,  nata nel 1993)  si  applica  agli  edifici  commerciali,  pubblici  e  residenziali  che abbiano 

un’alta densità di occupazione, sia nei casi di nuova costruzione che in quelli che necessitano 

di ristrutturazioni integrali. Il sistema è in grado di raggiungere il massimo risultato se viene 

utilizzato come guida nelle scelte progettuali. 

Nel  tempo  il  sistema  LEED  ha  subito  evoluzioni  e  miglioramenti  che  hanno  portato  alla 

realizzazione di sistemi di valutazione propri di ogni tipologia edilizia, cosa che del resto già si 

verifica nei protocolli adottati in scala nazionale.  

Page 10: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   10 

Ad oggi, è disponibile in Italia, la versione “LEED Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni”, 

ottenuta a seguito dell’istituzione del Comitato LEED e di un comitato Tecnico scientifico che 

dopo  essersi  occupato  di  riscrivere  alcuni  crediti  e  di  rivisitare  quelli  precedentemente 

adottati, ha definitivamente lanciato il documento ufficiale. 

I prerequisiti e i crediti LEED sono suddivisi nelle seguenti categorie:  

• Siti Sostenibili (SS);  

• Gestione Efficiente dell’Acqua (GA);  

• Energia ed Atmosfera (EA);  

• Materiali e Risorse (MR);   

• Qualità Ambientale Interna (QI); 

• Innovazione nella Progettazione (IP); 

• Priorità Regionale (PR).  

Onde  sostenere  l’importanza  delle  tematiche  ambientali  specifiche  proprie  di  una  zona 

geografica,  GBC  Italia,  con  il  supporto  di  chapter  locali  (sezioni  territoriali  di  GBC  Italia 

dislocate su tutto il territorio ivi comprese la Puglia e la Sicilia) ha identificato sei crediti tra 

quelli ricompresi nelle cinque categorie di base (SS,GA,EA,MR,QI) che possono avere rilevanza 

sul territorio. 

L’ottenimento di uno di questi sei crediti, consente di acquisire un punto supplementare nella 

categoria  Priorità  Regionale,  fino  ad  un massimo  di  quattro.  Qualora  poi  il  progetto  sia  in 

grado  di  ottenere  più  di  quattro  crediti,  il  gruppo  di  lavoro  potrà  scegliere  quale  di  essi 

adottare  nella  specifica  categoria.  Nella  tabella  seguente  sono  elencati  i  crediti  interessati 

nella fase di Progettazione (P) o Costruzione (C).  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Page 11: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

11 

Crediti dalla fase di Progettazione (P) o Costruzione 

 

Page 12: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   12 

Il sistema LEED è comunque volontario e valuta le prestazioni ambientali degli edifici nel loro 

complesso,  durante  tutto  il  ciclo  di  vita  dello  stesso  impiegando  tecnologie  di  comprovata 

validità. 

La  certificazione  LEED  2009  Italia  Nuove  Costruzioni  e  Ristrutturazioni  è  aggiudicata    in 

accordo con la seguente scala di valutazione: 

• Base: 40‐49 punti conseguiti; 

• Argento 50‐59 punti conseguiti; 

• Oro: 60‐79 punti conseguiti; 

• Platino: 80 o più punti conseguiti. 

In ognuna delle su indicate categorie, vengono indicati uno o più prerequisiti prescrittivi che 

debbono  sempre  essere  soddisfatti,  e  un  numero  di  requisiti  di  performance  ambientale 

attraverso  i  quali  viene  attribuito  un  punteggio  all’edificio.  La  distribuzione  dei  punti  tra  i 

crediti  è  imperniata  sugli  effetti  che  ogni  credito  ha  sull’ambiente  e  sulla  salute  umana 

rispetto ad un insieme di categorie di impatto. Queste ultime vengono definite come l’impatto 

ambientale  e  umano  della  progettazione,  della  costruzione  del  funzionamento  e  della 

manutenzione  di  un  edificio.  Per  valutare  l’importanza  delle  varie  categorie  di  impatto 

relative  ad  ogni  credito,  è  stata  utilizzata  una  combinazione  di  approcci  tra  cui:  la 

modellazione energetica, la valutazione del ciclo di vita, l’analisi dei trasporti. La conseguente 

distribuzione  dei  punti  tra  i  crediti  definisce  il  peso  di  ciascuno  di  essi.  Alla  base  della 

pesatura  di  ogni  credito  ci  sono  poi  le  categorie  di  impatto  ambientale  definite  da  EPA 

(Environmental Protection Agency) all’interno del software TRACI, sviluppato per stimare gli 

impatti  ambientali  nelle  analisi  delle  LCA.  Il  sistema  LEED  italiano,  fa  anche  riferimento  al 

sistema  di  pesatura  attivato  da  NIST  (National  Institute  of  Standard  and  Tecnology  )  nel 

software BEES,  che  consente di  comparare  le  diverse  categorie di  impatto  e di  assegnare  a 

ciascuna di esse il relativo peso. L’utilizzo contemporaneo di due approcci differenti permette 

di determinare in modo univoco il punteggio per ciascuno dei crediti affrontati. Il sistema di 

pesatura del sistema LEED adottato in Italia è basato sui seguenti parametri: 

• tutti i crediti LEED valgono almeno 1 punto; 

• tutti i crediti LEED hanno un valore intero positivo; 

• tutti i crediti LEED ricevono un peso unico e fisso in ogni sistema di valutazione, senza 

variazioni geografiche; 

• tutti  i  crediti  LEED  hanno  100  punti  di  base;  le  categorie  IP  (Innovazione  nella 

Progettazione) e PR (Priorità Regionali) permettono di conseguire ulteriori 10 punti bonus. 

Page 13: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

13 

Esempio di certificato LEED 

 

In funzione dei criteri visti in precedenza, il processo di pesatura dei crediti LEED si sviluppa 

in tre passaggi:  

Page 14: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   14 

• in  base  a  un  edificio  di  riferimento  per  la  certificazione  LEED  si  stima  l’impatto 

ambientale nelle diverse categorie derivate dal software TRACI; 

• si individua il peso relativo dei diversi impatti dell’edificio per ogni categoria in accordo 

ai valori indicati nel sistema NIST; 

• si  assegna  il  punteggio  di  ciascun  credito  in  base  ai  dati  che  quantificano  l’impatto 

dell’edificio sull’ambiente e sulla salute umana. 

Quando  viene  assegnato  ad  ogni  credito  il  punteggio  corrispettivo,  correlato  all’importanza 

degli edifici e delle conseguenze ambientali, si può determinare l’influenza di ciascun credito 

attraverso una media pesata che va a combinare le analisi relative all’impatto dell’edificio e il 

valore relativo delle diverse categorie di impatto. 

Con  questo  procedimento,  si  arriva  ad  attribuire  pesi  maggiori  ai  crediti  che  influiscono 

maggiormente nelle principali categorie di impatto ambientale.  

L’applicazione del LEED avviene tramite un’autocertificazione, nel senso che per tale sistema 

non  si  ha  la  figura  di  un  certificatore  professionista  come  nel  BREEAM,  ma  è  lo  stesso 

progettista che va a raccogliere tutti  i dati utili per  la valutazione e provvede ad  inviarli poi 

all’organismo  certificatore.  Il  sistema  LEED  quindi  è  caratterizzato  da  una  visione  olistica 

della  sostenibilità  poiché  tende  a  controllare  e  valutare  l’intero  processo  costruttivo  (dalla 

progettazione alla costruzione vera e propria) considerando ogni possibilità di ridurre sia gli 

impatti  ambientali,  di  vario  genere,  che  le  emissioni  nocive  degli  edifici.  In  tal  senso  si 

definiscono  le  “best  practice”,  utili  ai  professionisti  che  fanno  parte  della  filiera  delle 

costruzioni, che sono destinate a divenire linee guida nella certificazione di parte terza. 

I professionisti e le imprese possono trarre buoni vantaggi competitivi nell’adottare tale metodo 

di  analisi,  poiché  la  certificazione  avviene  da  parte  di  un  ente  terzo,  aspetto  considerato  di 

fondamentale importanza per ottenere un riscontro positivo sul mercato che può beneficiare di 

una ulteriore garanzia di qualità. 

Nel  LEED  vengono  indicati  gli  standard  attraverso  i  quali  poter  definire  un  “edificio  verde” 

valorizzando gli  sforzi per bilanciare  la buona pratica costruttiva corrente con  le  soluzioni e  i 

concetti più innovativi. Tuttavia l’applicazione del LEED presenta anche alcune difficoltà: la sua 

applicazione  è  piuttosto  complessa  e  costosa;  la  documentazione  richiesta  non  è  sempre  di 

facile reperimento; il sistema di attribuzione di livelli, a seconda dei punteggi raggiunti, fa sì che 

la  committenza  ed  i  progettisti  concentrino  i  loro  sforzi  per  il  raggiungimento del  punteggio 

minimo richiesto per entrare nella categoria desiderata. 

 

Page 15: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

15 

Alcuni esempi di edifici certificati con il metodo LEED 

 

  

Taipei 101 (Taipei) 

 

City Data Centre – (Francoforte)  Empire State Building (New York) 

 Transamerica Pyramid (San 

Francisco)  

 Parco Tecnologico Energy Park di 

Vimercate (Italia)  

4. GBTOOL 

 

Il  Green  Building  Challenge  (GBC‐  network  internazionale  composto  da  Istituti  ed  Enti  di 

ricerca pubblici e privati appartenenti a 25 diverse nazioni tra cui l’Italia, entrata a farne parte 

nel 2000) sta promuovendo lo sviluppo e l’adozione del GBTool, un sistema di certificazione 

energetico  ambientale di  seconda generazione.  Come  i  sistemi di  certificazione  ambientale 

degli  edifici  precedentemente  descritti,  il  GBTool  è  uno  strumento  per  la  valutazione 

dell’impatto  ambientale  del  ciclo  di  vita  di  una  costruzione  (sia  esistente  che  sottoposta  a 

ristrutturazione), e si basa sulla attribuzione di un punteggio che esprime, in forma sintetica, 

la  performance  ambientale  globale  dell’immobile.  La  principale  differenza  del  sistema  di 

certificazione GBTool rispetto ai sistemi di prima generazione come  il BREEAM, o il  LEED, è 

quella  di  non  dipendere  dalle  specifiche  caratteristiche  della  regione  geografica  di  origine 

come ad esempio il clima, le condizioni economiche e culturali o le priorità ambientali  

Gli  sforzi  del  GBC  sono  dunque  concentrati  nell’  elaborazione  di  un  sistema  di  valutazione 

delle  performance  energetico‐ambientali  di  un  edificio  valido  universalmente  e  basato  sui 

medesimi  parametri  di  riferimento,  così  da  promuovere  la  standardizzazione  e  lo  scambio 

Page 16: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   16 

delle  informazioni.  Vista  la  natura  no‐profit  del  network  GBC,  il  sistema,  implementato  su 

piattaforma Excel, non può essere utilizzato a  scopi  commerciali  ed è  fornito gratuitamente 

per scopi di studio o dimostrativi. 

Il modello GBTool  si  basa  sul  confronto  tra  la potenziale  energia  consumata e  la potenziale 

prestazione  ambientale  dell’edificio  preso  in  esame  rispetto  ad  un  edificio  preso  come 

riferimento. Attraverso una opportuna pesatura di tutti i parametri presi in considerazione, si 

giunge alla definizione di un punteggio relativo alle performance globali dell’edificio preso in 

esame, che verranno confrontate con le performance dell’edificio “benchmark”,  

Oltre a restituire un punteggio globale per l’edificio, il GBTool fornisce una serie di indicatori 

di  sostenibilità  ambientale  (ESI):  questo  consente  non  solo  di  valutare  l’impatto  globale  

dell’intervento  previsto  sull’ambiente,  ma  anche  di  valutare  differenti  soluzioni  progettuali 

per  lo  stesso edificio e di  sottolineare gli  specifici  elementi  locali del  sito  in  cui  l’intervento 

verrà  realizzato.  Grazie  all’utilizzo  di  edifici  ideali  di  riferimento,  il  sistema  consente  di 

confrontare tipologie edilizie differenti e differenti contesti geografici.  

Il GBTool non è un modello elaborato per la simulare il funzionamento di edificio, quindi sarà 

necessario l’ utilizzo di adeguati programmi di calcolo per valutare le prestazioni energetiche 

e ambientali dell’edificio stesso. Oltre alle    informazioni sul sito di progetto e sul complesso 

edilizio in esame, il progetto richiede la valutazione delle seguenti   aree di valutazione:  

‐ il consumo di risorse; 

‐ i carichi ambientali; 

‐ la qualità dell’ambiente interno; 

‐ la qualità dei servizi; 

‐ l’economia e la gestione. 

Queste  categorie  sono  suddivise,  a  loro  volta,  in  sottocategorie  e  quindi  in  criteri  e    in 

sottocriteri. Ad ogni criterio e sottocriterio viene attribuito un punteggio che può variare da –

2  a  +5  in    base  della  performance  ambientale  raggiunta  dall’edificio  analizzato.  Le 

performance ambientali vengono valutate in base a indicatori assoluti e indicatori  specifici.  

Alla prima classe appartengono  indicatori  riferiti a variabili considerate indispensabili per la 

determinazione  della  sostenibilità  ambientale  e  sono  (ESI  –  Environmental  Sustainability 

Indicators): 

 

 

 

Page 17: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

17 

ESI 1  Consumo netto totale di energia primaria, GJ 

ESI 2  Consumo annuale netto di energia primaria, MJ 

ESI 3  Consuma annuale netto di energia primaria dovuto all’uso dell’edificio, MJ 

ESI 4  Consuma  annuale  netto  di  energia  primaria  non  rinnovabile  dovuta  all’uso 

dell’edificio, MJ 

ESI 5  Consuma  annuale  netto  di  energia  primaria  inserita  e  di  energia  primaria 

dovuta all’uso dell’edificio, MJ 

ESI 6  Area netta di suolo occupata dall’edificio, m2 

ESI 7  Consumo annuale netto di acqua potabile per uso domestico, m3 

ESI 8  Quantità annuale delle acque grigie e dell’acqua piovana utilizzato per gli usi 

domestici, m3 

ESI 9  Emissione  annuale netta  di GHG normalizzata  rispetto  all’area netta  ed  agli 

occupanti, Kg CO2 equivalente 

ESI 10  Quantità annuale prevista di CFC‐11 prevista 

ESI 11  Quantità  di  materiali  di  recupero  usati  nel  progetto  presenti  sul  sito  o  di 

provenienza esterna al sito, Kg 

ESI 12  Quantità  dei  nuovi  materiali  usati  nel  progetto  presenti  sul  sito  o  di 

provenienza esterna al sito, Kg 

Gli  indicatori di prestazione ambientale hanno lo scopo di contestualizzare  l’edificio nel sito 

specifico  di  costruzione.  Di  seguito  si  riporta  l’elenco  delle  categorie  previste  dalla 

metodologia di valutazione proposta dal GBC per ogni area tematica presa in esame: 

 

Tematiche prestazionali 

R  Consumo delle risorse 

L  Carichi ambientali 

Q  Qualità dell’ambiente interno 

S  Qualità dei servizi 

E  Economia 

M  Gestione 

T  Trasporto 

L’applicazione del GBTool implica una procedura che può essere suddivisa schematicamente 

nelle seguenti fasi: 

Page 18: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   18 

1.  definizione  dell’edificio  campione:  edificio  teorico  di  riferimento  caratterizzato  da  

prestazioni energetico‐ambientali potenziali basati su vincoli normativi e standard costruttivi 

locali.  Questo  benchmark  consente,  nella  successiva  valutazione  delle  performance 

dell’edificio  reale  preso  in  esame,  di  valutare  opportunamente  il  contesto  geografico, 

ambientale, economico, sociale e costruttivo; 

2.  Definizione  del  sistema  di  pesi:  Il  GBTool  propone  un  sistema  di  pesi  predefinito  e  ben 

articolato  per  gli  indicatori  utilizzati,  che,  analogamente  alla  struttura  generale,  sono 

organizzati in più livelli gerarchici. I pesi relativi sono e modificabili solo parzialmente. Viene 

lasciato un grado di libertà nella valutazione di ciascun aspetto preso in considerazione  per 

tenere  conto  delle  specificità  locali  (ad  esempio  il  tema  dei  consumi  energetici  per  il 

riscaldamento ambientale avrà un diverso peso nelle regioni con climi rigidi rispetto alle zone 

più calde, dove, di contro, il condizionamento estivo ha una rilevanza maggiore). 

3. Raccolta dei dati  e delle  informazioni  sull’edificio  caso di  studio:  relativi  sia  a  dati  di  tipo 

quantitativo  (superfici,  volumi,  consumi di  energia, di  acqua, quantità di materiali utilizzati, 

emissioni  di  gas,  rifiuti  prodotti,  dati  sulla  qualità  dell’ambiente  interno,  ecc.);  che  di  tipo 

qualitativo  (combustile  utilizzato,  dati  relativi  all’ambiente  confinato,  aspetti  progettuali  di 

durabilità, collegati al processo di costruzione e progettazione, alla gestione dell’edificio, ecc.). 

4. Determinazione delle prestazioni: anche le prestazioni sono di tipo qualitative e quantitative, 

le  metodologie  di  calcolo  seguendo  le  prescrizioni    indicate  dalle  normative  nazionali  e  le 

modalità suggerite nei manuali del GBTool. 

5. Elaborazione dei dati e valutazione: tutti  i dati raccolti e i risultati delle simulazioni vanno 

inseriti nei  fogli  elettronici di un apposito applicativo   Excel. Per ogni  singola prestazione  il 

sistema  restituisce  un  voto.  Il  sistema  calcola  automaticamente,  pesando opportunamente  i 

voti  delle  singole  prestazioni  di  uno  stesso  livello,  il  valore  della  prestazione  del  livello 

successivo,  fino  a  giungere  alla  definizione  del  risultato  complessivo..  Il  confronto  tra  le 

caratteristiche complessive dell’edificio reale di cui si vogliono valutare le prestazioni e quelle 

dell’edificio  teorico  di  riferimento  restituiscono  la    valutazione  globale  delle  performance 

energetico  ambientali  dell’immobile  analizzato  che  viene  espressa  tramite  un  valore 

numerico. 

6. Analisi  dei  risultati:  sono  calcolati  il  punteggio  complessivo,  i  punteggi  relativi  a  ciascun 

aspetto  esaminato  e  gli  indicatori  di  sostenibilità  ambientale.  I  punteggi  (totali  e  parziali) 

esprimono un giudizio relativo e sono utilizzati per confrontare edifici diversi ricadenti nello 

stesso  contesto oppure per valutare,  relativamente allo  stesso edificio,  soluzioni progettuali 

Page 19: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

19 

e/o  tecnologiche  alternative;  gli  indicatori  di  sostenibilità  ambientale  (valori  numerici 

normalizzati per metro quadrato e/o numero di abitanti) sono una misura assoluta di alcune 

prestazioni  e  sono  utilizzati  per  il  confronto  di  edifici  in  contesti  differenti.  L’analisi  dei 

risultati  consente  di  verificare  gli  impatti  complessivi  sull’ambiente  causati  dall’edificio 

durante tutto il ciclo di vita e di individuare le prestazioni suscettibili di miglioramento. 

Anche  per  questo  strumento  la  principale  criticità  è  rappresentata  dalla  sua  complessità. 

L’applicazione del GBTool richiede di rispondere a più di 1000 domande per la maggior parte 

delle quali sono necessari calcoli specifici e ricerche approfondite anche di parametri molto 

complessi  da  quantificare  (es.    la  presenza  di  particelle  inquinanti  sospese  di  diametro 

inferiore a 10 micron e a 2,5 micron).  

 

5. LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI E GLI ENTI LOCALI: ESPERIENZE ITALIANE 

 

Grazie  all’impegno  di  alcune  Amministrazioni  Locali,  si  stanno  diffondendo  anche  in  Italia 

interessanti  iniziative  pilota  sulle  eco‐certificazioni  degli  edifici.  Qualora  queste  iniziative 

venissero estese a tutto  il  territorio nazionale, si potrebbe dare un forte  impulso al mercato 

dell’edilizia sostenibile, consolidando un settore che attualmente rappresenta solo una nicchia 

di mercato. 

I  sistemi  di  certificazione  energetico‐ambientale  degli  edifici  stanno  avendo  un  notevole 

impulso  anche  grazie  a Regolamenti  Edilizi  fortemente  innovativi  che molti  Comuni  stanno 

introducendo. E’ il caso del Comune di Firenze che, nel Regolamento edilizio entrato in vigore 

il  29  novembre  2009,  prevede  (art.5  allegato  D  –  certificazione  edilizia)  del  istituisce  il 

Registro della Certificazione Energetica Comunale (CEC)  in cui verranno registrati tutti  i dati 

degli  immobili del territorio comunale. Sarà quindi necessario eseguire un’accurata diagnosi 

energetica  degli  immobili  e  degli  impianti  termici  e  di  illuminazione.  Tale  diagnosi  sarà 

autocertificata dal proprietario dell’immobile.  

Più  strettamente  legato  alla  certificazione  ambientale  degli  edifici  è  il  progetto  denominato 

Protocollo  Itaca  (Istituto  per  l’innovazione  e  Trasparenza  degli  Appalti  e  la  Contabilità 

Ambientale) sostenuto dall’Associazione Federale delle Regioni e Province Autonome e altri 

partner  europei  ed  applicabile  a  edifici  residenziali,  commerciali,  industriali  e  adibiti  ad 

ufficio.  

Page 20: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   20 

La  matrice  del  Protocollo  Itaca  è  derivata  dalla  metodologia  GBC,  da  cui  trae  la  struttura 

generale, il sistema di pesatura e la metodologia per l’attribuzione del punteggio. Il sistema è 

stato  opportunamente  modificato  per  essere  adattato  al  contesto  nazionale.  Molto 

apprezzabile  ed  utile  risulta  l’elaborazione  di  schede  esemplificative  che  sistematizzano  i 

criteri di valutazione e che contengono anche le indicazioni sui metodi di verifica dei risultati 

e  sulle  strategie  progettuali migliori  da  adottare  per  guadagnare  un  punteggio  più  elevato. 

Vengono quindi  individuate  le così dette “aree di valutazione” che consentono di ordinare e 

razionalizzare  i  criteri  di  valutazione  della  costruzione  previsti  dal  sistema  ITACA  e  sono 

organizzati come segue:  

• qualità ambientale degli spazi esterni;  

• consumo di risorse; carichi ambientali;  

• qualità dell’ambiente interno;  

• qualità del servizio;  

• qualità della gestione;  

• trasporti.  

Ogni singola area di valutazione da la struttura ad una serie ulteriore di categorie di requisiti, 

espresse attraverso opportuni  indicatori di  controllo e parametri  che consentono  la verifica 

del  soddisfacimento  dei  criteri  di  qualità  ambientale.  Ogni  requisito  è  descritto  attraverso 

un’apposita scheda che consente un’analisi molto approfondita dei relativi dettagli.  

In  analogia  con  i  criteri  adottati  dal  GBC,  il metodo  di  attribuzione  dei  punteggi  rispetto  ai 

criteri di valutazione fa riferimento a una scala di valori che va da ‐2 a +5. Lo zero rappresenta 

il valore da attribuirsi alle situazioni in cui viene adottata una pratica costruttiva corrente, nel 

rispetto  delle  leggi  o  dei  regolamenti  vigenti  (punteggio  standard  o  di  benchmark).  I  vari 

punteggi  vengono  successivamente  pesati  in  base  all’importanza  che  gli  è  stata  attribuita  e 

aggregati fino a giungere ad un punteggio sintetico che vuole esprimere la qualità ambientale 

complessiva dell’edificio. Anche il punteggio globale dell’edificio assume valori compresi tra –

2 e +5 e sarà facilmente possibile associare a questo punteggio globale un’etichetta di qualità 

dell’immobile. I valori negativi starebbero ad indicare una situazione al di sotto della norma o 

degli  standard  costruttivi  comunemente  adottati  che  andrebbero  quindi  a  compromettere 

l’intera  qualità  dell’edificio.  Per  semplificare  l’applicazione  del  Protocollo  ITACA  è  stato 

elaborato  un  Protocollo  semplificato  che,  pur  mantenendo  l’impostazione  generale  del 

sistema  completo,  riduce  il  numero  delle  schede  di  valutazione  da  utilizzare.  Il  sistema 

semplificato  consente  comunque  di  stimare  con  un  buon  livello  di  accuratezza  la  qualità 

ambientale di un edificio  in  fase di progetto. Applicando questa metodologia semplificata, si 

Page 21: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

21 

andranno  a  misurare  le  prestazioni  ambientali  di  un  edificio  rispetto  a  12  criteri  e  8 

sottocriteri suddivisi in 2 aree di valutazione: consumo di risorse e carichi ambientali.  

L’analisi dell’eco‐compatibilità dei materiali impiegati nella costruzione di un edificio riveste 

un  ruolo  molto  importante  ed  è  abbastanza  complessa.  Grazie  ad  un  apposito  software, 

l’analisi viene condotta facendo riferimento ad un modello di edificio standard, confrontabile 

con  la  geometria  dell'edificio  che  si  sta  analizzando  (ad  esempio  simile  nel  rapporto  tra 

superficie  opaca  e  trasparente  e  tra  differenti  componenti  di  involucro)  e  realizzato  con 

materiali utilizzati nella corrente pratica costruttiva. 

Diverse sono le categorie di requisiti che valutano l’eco‐compatibilità dei materiali  utilizzati. 

Si  passa  dal  requisito  che  analizza  il Consumo di Risorse,  il  cui  obiettivo  è  quello  di  ridurre 

l’energia  primaria  contenuta  per  la  produzione  dei  materiali  utilizzati  per  la  realizzazione 

dell’edificio  (energia  grigia),  a  quello  dei  Carichi  Ambientali,  che  valuta  la  riduzione  della 

quantità di emissioni di CO2 equivalente impiegata nell’estrazione, produzione e trasporto di 

materiali e componenti dell’edificio. Si passa successivamente all’analisi dei requisiti relativi 

ai Materiali eco­compatibili, cui sono associati cinque diverse tipologie di richieste:  

­ Materiali prodotti attraverso l’uso di fonti rinnovabili;  

‐ Materiali riciclati/recuperati;  

‐ Materiali locali; 

‐ Materiali locali per finiture;  

‐ Materiali riciclabili e smontabili. 

A differenti materiali corrispondono differenti esigenze da tenere in considerazione. L’analisi 

restituisce un  rapporto percentuale  tra  il  peso o  l’energia primaria  contenuta nel materiale 

che verrà impiegato nell’edificio che si sta progettando e il peso o l’energia corrispondente al 

materiale  associato  all’edificio  del  modello  di  riferimento.  Il  punteggio  finale  per  quanto 

riguarda questa area di valutazione è attribuito in base al valore del rapporto percentuale che 

si  determina.  Una  esperienza  locale  molto  interessante  è  costituita  dal  sistema  di 

certificazione  Casa  Clima  sviluppato  dal  comune  di  Bolzano.  Risparmio  energetico  e  tutela 

dell’ambiente sono i principi di costruzione edile promossi da questo  sistema di certificazione 

. Lo scopo è quello di aiutare gli utenti ad orientarsi nell’acquisto o nell’affitto di un’abitazione 

facendo emergere con chiarezza e trasparenza i costi (spese condominiali e di riscaldamento) 

Page 22: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   22 

di  esercizio  di  un  edificio.  In  Alto  Adige  il  proprietario  di  un  edificio  può  richiedere  il 

certificato Casa Clima al  team di progettazione dall’Ufficio Aria  e Rumore della provincia di 

Bolzano. La determinazione dei carichi termici viene eseguita attraverso l’applicazione di un 

codice di calcolo standardizzato messo a disposizione dei cittadini. L’utilizzo ottimale di fonti 

energetiche rinnovabili è un fattore fortemente premiante in questo sistema di certificazione, 

così come l’impiego di materiali costruttivi che, nel loro intero ciclo di vita (fabbricazione, uso 

e  smaltimento)  abbiano  il  minor  impatto  ambientale  possibile.  Gli  edifici  che  si 

contraddistinguono per un consumo particolarmente  limitato di  energia, oltre al  certificato, 

riceveranno una targhetta che li classificherà come Casa Clima.  

Per  il  conferimento  del  contrassegno  Casa‐Climapiù  devono  essere  soddisfatti  ulteriori  sei 

criteri  relativi  all’uso  dei  materiali  edili  impiegati  nella  costruzione  degli  edifici.  La 

certificazione prevede che non vengano utilizzati:  

isolanti  termici  sintetici  e/o  contenenti  fibre  nocive  (come  il  poliuretano  ed  il 

polistirolo);  

elementi in PVC;  

legno tropicale e impregnanti chimici per il legno, colori e vernici contenenti solventi.  

I  criteri  che  hanno  portato  all’esclusione  di  questi materiali  costruttivi molto  comuni  nella 

pratica edilizia sono descritti di seguito. Il polistirolo è un derivato degli  idrocarburi e viene 

ricavato  attraverso  un  processo  di  polimerizzazione  dello  stirolo  (sostanza  considerata 

potenzialmente  cancerogena  e  derivata,  a  sua  volta,  dal  benzolo,  che  è  una  sostanza 

cancerogena).  Inoltre,  altre  sostanze  da  considerarsi  pericolose  vengono  utilizzate  nei 

processi produttivi del polistirolo e del poliuretano per conferire loro proprietà ignifughe. A 

questo si deve aggiungere il fatto che la combustione del polistirolo libera idrocarburi a loro 

volta  cancerogeni.  Per  questi  motivi  Casa  Clima  esclude  l’utilizzo  di  grandi  quantità  di  tali 

prodotti per  l’isolamento delle superfici degli edifici  (es. muri esterni e  tetti). Va però detto 

che,  ad  oggi  non  esiste  alcuna  ragionevole  alternativa  al  polistirolo  estruso  (XPS)  per 

l’isolamento di terrazzi, tetti piani e muri esterni a contatto con il terreno.  

In  linea  di  massima,  per  poter  ottenere  il  riconoscimento  CasaClimapiù  è  ammesso  il  solo 

utilizzo di  lane minerali di cui è stata comprovata la non cancerogenicità. Quasi tutte le lane 

minerali  prodotte  prima  del  1995  sono  sospettate  di  essere  cancerogene.  In  ragione  del 

pericolo  di  cancerogenità,  l’industria  ha  modificato  la  composizione  chimica  delle  fibre 

intervenendo  così  sulla  persistenza  biologica  delle  lane  minerali.  I  nuovi  prodotti  che 

soddisfano le caratteristiche di cui alle note R e Q della circolare del Ministero della Sanità del 

Page 23: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

23 

15/03/2000  vengono  considerati  non  cancerogeni  e  dunque  ammessi  ai  fini  del 

riconoscimento CasaClimapiù.  

Per quanto riguarda il PVC, invece, allo stato solido esso non presenta rischi di tossicità e non 

comporta  rischi  ambientali.  Il  principale  rischio  ambientale  è  rappresentato  dal  suo  ciclo 

produttivo.  Nella  lavorazione  del  PVC  grezzo,  infatti,  vengono  miscelate  diverse  sostanze 

tossiche, quali  stabilizzatori  (metalli pesanti),  coloranti, plastificanti,  sostanze  ignifughe,  che 

sviluppano diossine. Oltre al processo produttivo bisogna considerare altri aspetti negativi del 

PVC  quali  ad  esempio  il  suo  riciclaggio,  e  il  suo  comportamento  negli  incendi.  Per  questo 

motivo nella certificazione CasaClimapiù non vengono utilizzate finestre, pavimenti o porte in 

PVC,  essendo  invece  previsto  l’utilizzo  di  prodotti  ecologici  alternativi  ed  economicamente 

concorrenziali presenti sul mercato. Va qui sottolineato che il cloruro di polivinile (PVC) è per 

quantità,  il  più  importante  composto  organo‐clorurato  presente  sul  mercato  e  il  settore 

dell’edilizia rappresenta il suo principale mercato di applicazione, assorbendone oltre il 60% 

del volume produttivo.  

Altro  aspetto  considerato  nel  sistema  Casa  Clima  è  quello  legato  all’utilizzo  del  legno,  che 

presenta potenziali criticità ambientali sia per quanto riguarda i materiali utilizzati per il suo 

trattamento, sia per quanto riguarda l’origine stessa del materiale legnoso. Per proteggere il 

legno  dai  parassiti,  infatti,  sono  disponibili  sul  mercato  una  grande  quantità  di  prodotti 

chimici come i biocidi, la cui tossicità per l’uomo non è ancora stata esclusa  del tutto. I biocidi 

sono  inoltre  sostanze  che  agiscono  su  animali,  piante  e  microrganismi  uccidendoli  o 

riducendone  l’attività.  Spesso  vengono  utilizzati  composti  di  boro,  sali  di  cromo  ed  altri 

potenti  principi  attivi.  Molti  prodotti  contengono  inoltre  benzine  solventi  che  potrebbero 

pregiudicare  la  salute  del  consumatore.  È  da  evitare  l’utilizzo  di  colori  e  vernici  contenenti 

solventi,  in  locali  interni.  Questa  limitazione  non  riguarda  i  colori  e  le  vernici  contenenti 

esclusivamente solventi naturali. Infatti l’utilizzo di prodotti contenenti al massimo un 10% di 

solventi in peso viene ammesso. I solventi possono provocare irritazioni delle mucose, senso 

di vertigini, stanchezza, stordimento fino a nausee e cefalee. I solventi agiscono anche a livello 

di  inquinamento  dell’aria  sia  come  precursori  della  formazione  di  ozono  nei  bassi  strati 

dell’atmosfera, sia come contributo all’aumento dell’effetto serra.  

Nell’utilizzo del  legno  in  edilizia,  va  infine  prestata molta  attenzione  al  luogo  di  origine del 

materiale:  il  legno  tropicale  non  dovrebbe  essere  utilizzato  nel  settore  dell’edilizia 

privilegiando l’utilizzo di legno locale al fine di ridurre al minimo gli impatti legati ai trasporti 

Page 24: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   24 

del materiale.  L’utilizzo  di  legni  tropicali  può  essere  ammesso  a  condizione  che  non  venga 

intaccato l’ecosistema. Sul mercato esistono attualmente legni tropicali sotto il marchio Forest 

Stewardship Council  (FSC)  che  soddisfano questi  requisiti.   Nell’ottica di diffondere  sempre 

più la la certificazione energetico‐ambientale in edilizia, l’Agenzia Casa‐Clima ha adottato un 

nuovo  ambiente  web:  XClima.  Il  servizi  rappresenta  una  eccellenza  a  livello  nazionale  e 

fornisce  uno strumento  unico ed integrato per la comunicazione tra Agenzia Casa Clima ed il 

professionista.  All’interno  dell’ambiente  XClima  sono  disponibili,  oltre  alle  “Librerie  dei 

Produttori dell’edilizia”, vari moduli tra cui il Modulo Nature, il primo di questo tipo in Italia, 

che  contiene un’analisi del  ciclo di  vita dei materiali  e prodotti da costruzione per aiutare  i 

professionisti nella quantificazione dell’eco‐sostenibilitá dell’edificio. 

 

6. SISTEMI A CONFRONTO 

 Tutti i sistemi di certificazione ambientale si differenziano dalla certificazione energetica degli 

edifici,  introdotta dai decreti di  recepimento della Direttiva europea, poiché considerano un 

numero di parametri superiore rispetto ad essa; tali parametri si estendono, idealmente, alla 

valutazione di tutte le variabili ambientali che interessano e caratterizzano l’edificio preso in 

esame. 

Come è stato evidenziato infatti, vengono considerati: i materiali e i loro cicli produttivi, il sito, 

la  gestione  delle  acque,  l’energia  consumata  nelle  diverse  forme  in  cui  essa  è  utilizzata,  le 

risorse  del  territorio,  i  carichi  ambientali,  la  qualità  dell’aria  indoor,  i  trasporti  e,  più  in 

generale,  tutte  le  variabili  che  interessano  la  sostenibilità  dell’ambiente  in  relazione  al 

costruito. 

Tutti i metodi di certificazione discussi precedentemente considerano, approssimativamente, 

gli  stessi  parametri,  passando  dalla  descrizione  dell’ambiente  a  quella  dell’edificio,  fino  ad 

arrivare  a  quella  del  componente  edilizio;  ciò  avviene  presentando  tuttavia  livelli  di 

attenzione diversi che variano, di volta in volta, a seconda dei protocolli utilizzati. 

Il parametro che differenzia principalmente un sistema di certificazione dall’altro è  il  “peso” 

che  viene  attribuito  alle  diverse macroaree,  lo  stesso  infatti  risulta  influenzato dal  contesto 

geografico, tecnico‐economico ed ambientale in cui nasce lo specifico sistema di certificazione. 

La Fig. 2.1  riporta  il  confronto  tra  i diversi pesi  attribuiti  alle macroaree di  interesse, per  il 

sistema LEED, BREEAM e ITACA. 

 

Page 25: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

  

                   RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

               

25 

Fig 2.1: Confronto tra i diversi sistemi di certificazione ­ Pesatura delle diverse macroaree 

Fonte: atti del convegno “Dalla certificazione energetica alla certificazione della qualità ambiente del costruito: evoluzione necessaria” SAIE 2009 – (BO) ­ Valentina Serra 

 

Ovviamente,  tale  comparazione,  risulta  molto  indicativa  quando  è  necessario  effettuare  la 

scelta del protocollo da utilizzare in un determinato progetto, in funzione dell’importanza che 

il  progettista,  o  l’ente  appaltante,  intendono  applicare  alle  diverse  variabili  ambientali  che 

vengono di volta in volta studiate. 

Un aspetto importante da considerare, prima di individuare l’eventuale preferenza verso uno 

degli  strumenti  di  analisi,  è  quella  di  considerare  se  il  progetto  si  basa  su  un  edificio  da 

realizzare ex‐novo o se, invece, si sta operando su di un edificio esistente. 

In  quest’ultimo  caso  infatti  la  scelta  dovrebbe  essere  orientata  verso  quei  sistemi  di 

certificazione  che  attribuiscono  pesi  maggiori  alle  variabili  più  facilmente  controllabili  dai 

progettisti  proprio  nei  casi  di  interventi  in  retrofit,  come  ad  esempio  il  miglioramento 

dell’efficienza  energetica  del  sistema  edificio‐impianto,  l’uso  di  materiali  certificati  eco‐

sostenibili etc. e che attribuiscono  invece pesi minori alle altre variabili  che sono  legate più 

specificamente al contesto in cui è inserito l’immobile e sul quale, in questo stadio, non si può 

più operare in modo efficace o non risulta conveniente farlo.  

Nonostante l’indubbia efficacia e utilità degli strumenti di valutazione degli impatti ambientali 

degli  edifici  descritti  in  precedenza,  non può  essere  sottovalutato  il  principale  ostacolo  alla 

loro  diffusione  capillare,  che  è  rappresentato  dalla  complessità  dell’utilizzo  e  che  si  riflette 

anche negli elevati costi per la loro realizzazione. 

Page 26: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: UN … · La certificazione energetica degli edifici, descritta nel capitolo precedente, si configura come lo strumento di controllo obbligatorio

                                                                         RAPPORTO I­COM ­ LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI EDIFICI 

   26 

Ultima  considerazione  relativamente  ai  vari  standard  utilizzati  a  livello  internazionale: 

estremamente  rilevante  appare  il  tentativo messo  in  atto  dal Green Building  Challenge  per 

giungere  alla  definizione  di  uno  standard  di  certificazione  quanto  più  condiviso  possibile. 

Questo  porterà  alla  rimozione  di  una  delle  barriere  alla  diffusione  di  questi  sistemi, 

consentendo  al  contempo  di  massimizzarne  l’efficacia  nel  promuovere  la  diffusone  di 

standard costruttivi a basso impatto ambientale.