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la città ed il territorio sono un patrimonio comune e la qualità della città e del
territorio in cui viviamo è parte fondamentale della qualità della vita
LEGGE REGIONALE VENETO N.11/2004 NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO E IN MATERIA DI PAESAGGIO
COMUNE DI ROVIGO
IL DOCUMENTO DEL
SINDACO
MASSIMO BERGAMIN
Gennaio 2017
IL PIANO DEGLI INTERVENTI
Qualsiasi intervento di trasformazione del territorio deve essere regolato da idonei
strumenti di pianificazione.
Il P.R.G. (PIANO REGOLATORE GENERALE) è stato lo strumento di pianificazione
urbanistica fino al 2004
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI ROVIGO DOCUMENTO DEL SINDACO MASSIMO BERGAMIN
il P.R.G. (PIANO REGOLATORE GENERALE) è stato sostituito con la L.R.V. 11/2004 dal P.R.C. (PIANO REGOLATORE COMUNALE) che è costituito da il P.A.T. (PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO) e dal P.I. (PIANO DEGLI INTERVENTI)
L.R.V. n.11/2004
P.R.G. P.R.C. P.A.T.
P.I.
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI ROVIGO DOCUMENTO DEL SINDACO MASSIMO BERGAMIN
prima della L.R.V. n.11/2004
P.R.G. (PIANO REGOLATORE GENERALE)
strumento unico di pianificazione
con l’approvazione le sue previsioni non
decadono mai fino ad una nuova variante generale
dopo la L.R.V. n.11/2004
P.R.C. (PIANO REGOLATORE COMUNALE)
si articola in:
P.A.T. P.I.
il P.A.T. viene approvato su previsione decennale e non decade mai fino ad una nuova variante
il P.I. ha una durata di 5 anni dalla approvazione.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO
PIANO DEGLI INTERVENTI
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI ROVIGO DOCUMENTO DEL SINDACO MASSIMO BERGAMIN
Cosa sono P.A.T. e P.I.?
P.A.T. è lo strumento principale di governo del territorio e ne contiene le scelte strategiche di assetto e sviluppo urbanistico
P.I. è lo strumento operativo che attua le scelte di sviluppo urbanistico del territorio in conformità al P.A.T.
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INVARIANTI DEL TERRITORIO
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE (V.A.S)
TRASFORMABILITA’ DEL TERRITORIO A LIVELLO DI
P.A.T
P.I.
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE (V.A.S)
TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO
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allo stato attuale:
P.A.T. ---- è entrato in vigore nel 2012
P.I. ---- è rimasto il vecchio P.R.G. per le sole parti compatibili col P.A.T.
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perché serve redigere un nuovo P.I.?
2 - per eliminare dallo strumento urbanistico generale vigente le parti non compatibili con il P.A.T.
1 - per aggiornare la cartografia del territorio ai nuovi strumenti digitali adottando il sistema informativo territoriale unificato (sistema G.I.S.) nel quale ad ogni elemento cartografico corrisponde un database di elementi conoscitivi raffrontabili tra loro
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perché serve redigere un nuovo P.I.?
4 - per aggiornare lo strumento urbanistico alle nuove disposizioni di legge di ordine superiore
3 - per eliminare o aggiornare dallo strumento urbanistico generale vigente le previsioni non attuate nel tempo
5 - per aggiornare l’apparato normativo
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perché serve redigere un nuovo P.I.?
7 - per dare una destinazione urbanistica alle ‘aree bianche’ (‘aree a servizi non attuati’ – ‘aree a vincolo decaduto’)
6 - per consentire l’attuazione di nuove previsioni urbanistiche e disciplinarle
8 - per ridimensionare le previsioni di sviluppo demografico del P.R.G.
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perché serve redigere un nuovo P.I.?
10 - per coinvolgere i cittadini, le rappresentanze economico-sociali e le associazioni alla formazione degli strumenti di pianificazione e le scelte che incidono sull'uso delle risorse ambientali.
9 - per semplificare i procedimenti di pianificazione, ridurre i tempi e dare garanzia di trasparenza e partecipazione
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le scelte tecniche che verranno attuate nel P.I. presuppongono per la maggior parte dei casi
scelte politiche
l’input politico verrà tradotto tecnicamente nel piano
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il DOCUMENTO DEL SINDACO è il primo atto con cui si apre la fase operativa di stesura del
PIANO DEGLI INTERVENTI
e contiene le linee politiche riguardanti la pianificazione del territorio della
Amministrazione Comunale
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scelte politiche di sviluppo del territorio?
1 - sviluppo della città attraverso l'utilizzo del suolo già edificato e le operazioni di riqualificazione, ristrutturazione o di trasformazione del tessuto edilizio e urbanistico costruito senza prevedere nuove espansioni edilizie, nuovi insediamenti;
2 - contenimento dell’uso del suolo agricolo
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scelte politiche di sviluppo del territorio?
3 - la rigenerazione urbana di aree degradate, dismesse e non o poco utilizzate al fine di eliminare situazioni di abbandono e di degrado che generano vuoti e scollamenti nel tessuto urbano;
4 - la sicurezza e l’ordine pubblico.
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scelte politiche di sviluppo del territorio?
5 - l’attivazione di importanti progetti strategici regionali come la pianificazione urbanistica dell’ex scalo merci ferroviario e di Urban_Labor e il potenziamento di quelli già avviati come l’area dell’Interporto;
6 - la riqualificazione del patrimonio infrastrutturale ed edilizio esistente, sia privato che pubblico, al fine di adeguare la situazione attuale ai nuovi parametri normativi e alla concezione di benessere e di qualita’ di vita dei nostri giorni;
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scelte politiche di sviluppo del territorio?
7 - la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio architettonico - culturale – paesaggistico - naturale (il suolo agricolo, il sistema idrografico, l’atmosfera, la biodiversità) in quanto risorse non riproducibili e pericolosamente attaccabili;
8 - il miglioramento ed il potenziamento dei servizi ai cittadini al fine di renderli piu’ coerenti alle esigenze quotidiane attuali, piu’ diffusi e distribuiti, piu’ rispondenti ai ritmi di vita odierni;
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scelte politiche di sviluppo del territorio?
9 - la localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita così da allineare la disciplina commerciale alla pianificazione urbanistica;
10 - la costruzione di nuove unità residenziali nelle frazioni e nei centri rurali per rispondere alle esigenze dei cittadini e tutelare l'identità storico- culturale dei nostri centri minori.
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P.R.G.
Portatori di interesse (cittadini – associazioni di categoria – ordini professionali – imprese)
Documento del Sindaco
P.I.
i contenuti del P.I. sono varianti al P.R.G. (primo P.I.) conformi al P.A.T.
P.A.T.
il P.I. sarà adottato e approvato dal Consiglio Comunale.
Ogni cittadino potrà intervenire nella fase iniziale di concertazione e nella fase delle osservazioni
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come si procederà?
Redigere il P.I. in un’unica soluzione, data la complessità e l’elevato numero dei temi da affrontare e gestire, comporta per la Pubblica Amministrazione un impegno organizzativo ed economico estremamente elevato in termini di risorse.
Si procederà pertanto per fasi successive come consentito dalla normativa urbanistica regionale per la pianificazione e programmazione di livello comunale in diretta relazione con le criticità gestionali del territorio.
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quali sono le fasi scelte?
· commercio. · aree a vincolo decaduto. · aree strategiche di interesse regionale e comunale. · aree edificate delle frazioni e dei centri rurali. · zone agricole. · attività produttive in zona impropria. · centro storico
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cosa contiene il Documento del Sindaco?
· l’intero territorio comunale
cosa conterrà il Piano degli Interventi?
· le previsioni urbanistiche necessarie
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quale sara l’iter amministrativo? La procedura di formazione del P.I. seguirà le seguenti fasi:
a) Presentazione del Documento del Sindaco in Consiglio Comunale.
b) Promozione di giornate d’incontro con Enti Pubblici, associazioni economiche e sociali e soggetti portatori d’interessi diffusi per favorirne la partecipazione, consultazione e concertazione.
c) Approvazione delle linee guida finalizzate alla raccolta delle manifestazioni d’interesse da parte dei proprietari e degli operatori privati interessati che intendano aderire ad accordi pubblico/privati di cui all’art.6 della L.R.11/04, mediante l’adesione a procedura di evidenza pubblica.
d) Esame da parte della Giunta Comunale degli eventuali contributi pervenuti e individuazione di quelli coerenti con i contenuti del P.A.T. e della sua normativa urbanistica da inserire nel redigendo P.I. nel rispetto dei temi affrontati.
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quale sara l’iter amministrativo? e) Stesura finale del P.I. che potrà essere effettuata anche per tematiche specifiche, ed in fasi temporali distinte, per dar modo di dare risposte alle più urgenti del territorio comunale.
f) Adozione del P.I. da parte del Consiglio Comunale.
g) Deposito del P.I. per 30 giorni e presentazione delle osservazioni nei successivi 30 giorni;
h) Approvazione con controdeduzione alle osservazioni pervenute.
i) Invio del P.I. alla Provincia.
Quindici giorni dopo la pubblicazione sull’Albo Pretorio dell’avvenuta approvazione il piano diventerà efficace.
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possibilità di intervento senza P.I.
• decreto sviluppo (soprattutto per le attività produttive)
• S.U.A.P. • Collegato alla finanziaria 2017 (attività produttive
‘eccellenti’)
• piano casa • LRV 50/2012– in centro storico le attività
commerciali per la grande distribuzione possono essere già avviate
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la partecipazione dei privati e gli effetti attesi
Il P.I. dovrà rapportarsi, oltre che con gli strumenti comunali settoriali quali il P.A.E.S. (Piano d'azione per l'energia sostenibile), il P.G.T.U. (Piano generale del traffico urbano), il P.T.L. (Piano del trasporto locale pubblico), ecc. , in particolare con il bilancio pluriennale comunale e con il programma triennale delle opere pubbliche al fine di realizzarle anche mediante gli interventi di trasformazione urbanistica di iniziativa privata.
Perequazione urbanistica
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la partecipazione dei privati e gli effetti attesi
Le iniziative private che contengano interventi di rilevante interesse pubblico diventeranno elementi prioritari di attuazione delle previsioni urbanistiche a livello comunale.
Il P.I. deve essere pensato come uno strumento flessibile pero' attuabile. Pertanto saranno approvati gli interventi che verranno avviati e realizzati nei 5 anni seguenti la entrata in vigore dello strumento.
TEMATICHE PROGETTUALI
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1a tematica: commercio
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1a tematica: commercio
Il Commercio è disciplinato dalla L.R.V. n.50/2012 –
‘Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto’ – che ha recepito le
direttive europee della ‘Bolkestein’.
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L’esercizio dell’attività commerciale è libero. Il Comune e la Regione pero’ devono: - garantire la sostenibilità economica, sociale, territoriale ed
ambientale del sistema commerciale; - favorire la localizzazione degli interventi commerciali all’interno
dei centri storici e urbani; - incentivare il risparmio di suolo, favorendo gli interventi di
consolidamento dei poli commerciali esistenti, gli interventi di recupero e riqualificazione di aree o strutture dismesse e degradate, gli interventi che non comportano aumento della cubatura esistente in ambito comunale;
- rafforzare il servizio di prossimità e il pluralismo delle forme distributive.
1a tematica: commercio
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Sulla base di questo principio, il regolamento di esecuzione della L.R. 50 ha introdotto l’obbligo di localizzazione delle medie e grandi
strutture commerciali di vendita e il sistema innovativo denominato “approccio sequenziale” secondo il quale l’insediamento di nuove
medie e grandi strutture di vendita commerciali deve avvenire secondo il seguente ordine preferenziale:
1. nel centro storico; 2. nelle aree degradate interne al centro urbano; 3. nelle aree degradate esterne al centro urbano o nei poli commerciali esistenti; 4. in nuove aree.
1a tematica: commercio
‘Centro Urbano’ e ‘ricognizione delle aree degradate’
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Con il P.I. del Commercio il Comune localizzerà sul territorio le medie e grandi strutture di vendita con una superficie di vendita > 1.500mq partendo dalla ricognizione delle strutture esistenti. Con la localizzazione delle strutture esistenti e delle nuove strutture l’urbanistica disciplinerà l’attività commerciale della grande distribuzione, in quanto la politica del commercio non puo’ prescindere dal territorio e dal suo assetto.
1a tematica: commercio
Ricognizione delle medie e grandi strutture di vendita esistenti
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La viabilità del Centro Storico, i sistemi di accesso e di parcheggio, verranno approfonditi nell’ottica di incentivare il sistema commerciale di vicinato del Centro e nel contempo creare il presupposto per l’insediamento di grandi strutture di vendita all’interno dei grandi contenitori vuoti.
1a tematica: commercio
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2a tematica: aree a vincolo decaduto
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2a tematica: aree a vincolo decaduto
Il vecchio P.R.G. era stato redatto considerando una importante crescita demografica e le aree a servizi (parcheggi, verde pubblico, scuole, aree per attrezzature di interesse comune, ecc) erano state
dimensionate per un numero di abitanti di c.ca 80.000 persone.
Il numero attuale degli abitanti è di c.ca 52.000 persone.
Molte aree destinate a servizi non sono state attuate in quanto non necessarie. Queste aree sono state soggette a questo vincolo
urbanistico fino al 1999 e da allora sono ‘aree bianche’, cioe’ prive di una destinazione urbanistica.
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Queste aree ‘bianche’ si estendono su c.ca 220ha di territorio.
Queste aree verranno convertite in aree a verde privato, o in aree residenziali, oppure potranno essere riconfermate le precedenti
destinazioni urbanistiche.
2a tematica: aree a vincolo decaduto
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3a tematica: aree di interesse strategico regionale e comunale
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3a tematica: aree di interesse strategico regionale
Le aree d’interesse regionale e provinciale individuate dal P.A.T. e dagli strumenti di livello superiore dei rispettivi enti di competenza (P.T.C.P. provinciale e P.T.R.C. regionale) sono:
· Urban Labor. · Ex Scalo merci ferroviario. · Interporto. · Polo Commerciale.
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URBAN_LABOR
Urban Labor è stato approvato con DGRV n°1872 /2009 e mira alla realizzazione di un polo tecnologico-scientifico, di servizi, ricerca e sviluppo nanotecnologie, nella parte nord della città di Rovigo.
Il territorio interessato si estende su circa 192 ettari ed è composto da tre comparti:
1. il CENSER, l’Università, il centro commerciale e la restante area produttiva, (c.ca 18,83 ha) e il centro rurale Porta Adige, area agricola (c.ca 15,86 ha);
2. area produttiva mista, artigianale, commerciale, industriale che si attesta tra via Chiarugi e la ferrovia, una parte della quale è dismessa, e una modesta area residenziale lungo la strada (c.ca 22,58 ha);
3. Ex Ospedale psichiatrico e la corte Carrare (c.ca 63,31 ha) e l’Istituto Sperimentale di Bieticoltura che si affaccia su via Amendola (c.ca 71,51 ha).
L’Amministrazione è impegnata nella procedura di Accordo di Programma con FS sistemi territoriali, Bus Italia e Regione Veneto per la trasformazione urbanistica dell’area a nord della Stazione dei treni di proprieta’ di FS, “Ex Scalo merci ferroviario”, e dell’area a sud di proprieta’ di Bus Italia, ancora oggi sede “Deposito delle corriere”.
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EX SCALO MERCI
La bozza di accordo prevede il riconoscimento a FS e Bus Italia di una potenzialità edificatoria, in cambio di una porzione dell’area “Ex Scalo merci ferroviario” nella quale realizzare il Terminal delle autolinee pubbliche. I due lotti hanno una superficie di 41.368mq e una cubatura potenziale di c.ca 175.000mc con destinazione residenziale, commerciale, direzionale, ricettiva.
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EX SCALO MERCI
L'Amministrazione intende coinvolgere nella sottoscrizione dell'accordo anche i privati al fine di sviluppare un progetto importante per la Città che sia qualificante e sostenibile. La progettazione dell'area rappresenta una occasione unica per realizzare un nodo intermodale gomma – ferro – gomma moderno e tecnologico, compiuto nella sua definizione, rispondente alle esigenze degli utenti e promotore della mobilità sostenibile. La progettazione urbana verra’ condotta nell’ottica di garantire l’ottimale fruibilita’ dell’area, liberandola dalla interclusione in cui è confinata e soprattutto garantendone un collegamento forte, radicale pedonale, ciclabile e carrabile con l’area contigua di viale Porta Adige e viale della Pace.
L'Amministrazione Comunale è impegnata nel sviluppare e valorizzare l'intermodalità ferro – gomma – acqua che contraddistingue l'Interporto di Rovigo e lo caratterizza rispetto a tante altre realtà italiane ed europee al fine di potenziarne il ruolo strategico nell'alto Adriatico. L'obiettivo da raggiungere è quello di creare un centro logistico intermodale di eccellenza dotato di infrastrutture, tecnologie e servizi per la logistica ed il trasporto capace di offrire alle aziende e ai cittadini soluzioni su misura, tempestive, concorrenziali, sostenibili e di elevata qualità. Nel rispetto della vocazione logistica dell'area potranno anche essere valutate eventuali destinazioni ad uso produttivo, di nuova generazione, di alta qualità, non inquinanti e compatibili sotto il profilo ambientale.
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INTERPORTO
L’area definita “Polo commerciale” comprende tutte la aree artigianali, produttive, commerciali posti a ridosso del tratto sud della SS16 sia ad est che ad ovest. Per le aree prettamente commerciali questa Amministrazione intende confermare l’ambito territoriale vigente come già espresso dal Programma di Governo “Rovigo in Ordina”, punto 2). Verranno tuttavia valutate puntualmente le necessità che verranno espresse dai Cittadini. Nella fase di redazione del P.I. verra’ affrontato il tema della viabilita’ e le criticita’ che fino ad ora non hanno permesso una diversa soluzione della intersezione a raso Statale 16 – Viale Porta Po e l’eliminazione del semaforo che regola l’accesso alla Frazione di Borsea.
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POLO COMMERCIALE
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3a tematica: aree di interesse comunale
Le aree d’interesse comunale individuate dal P.A.T. come ”aree idonee per interventi diretti al miglioramento
della qualità urbana e territoriale” sono: · aree dismesse o degradate esistenti, pubbliche private; · aree classificate dal PRG vigente come aree di progetto C3: area ex SITA di via Petrarca, piazzale di Vittorio, Ex Caserma Silvestri, area lascito
Nagliati nel quartiere S. Pio X, l’area Ex Carceri in via Verdi, area sede ASM SET in via Dante Alighieri, ex Ospedale Maddalena nel quartiere Commenda, ex sede Banca d’Italia in via Domenico Piva e altre che nel tempo possono rientrare in
questa fattispecie.
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3a tematica: aree di interesse regionale e comunale
Per queste aree il P.I. intende sviluppare una nuova politica che le faccia uscire da una situazione di possibile degrado ed
abbandono o di incertezza nelle quali stanno ristagnando
Per favorire questo processo di riqualificazione urbana e di valorizzazione delle potenzialità edilizio –
produttive di queste aree questa Amministrazione intende coinvolgere gli altri Enti del territorio e gli
investimenti privati.
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4a tematica: aree edificate delle frazioni e dei centri rurali
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4a tematica: aree edificate delle frazioni e dei centri rurali
Salvaguardia, recupero e valorizzazione del tessuto edilizio e urbano dei nostri Centri minori promuovendo interventi sostenibili in rapporto alle esigenza di tutela del tessuto
edilizio storico e delle capacità infrastrutturali e di mobilità del centro, nonché di integrazione della popolazione per
evitare fenomeni di degrado edilizio e sociale.
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4a tematica: aree edificate delle frazioni e dei centri rurali interventi ammissibili: - privilegiare il recupero a destinazione residenziale, favorendo comunque l’integrazione della residenza con funzioni commerciali, direzionali e turistiche ed a servizi; - attribuire a ciascun manufatto la caratteristica tipologica di riferimento tra quelle determinate dal PAT,
nonché la corrispondente categoria di intervento edilizio; - per i contesti di valore architettonico prevedere puntuali interventi di ristrutturazione urbanistica per la ricomposizione del tessuto urbano ed edilizio, individuando altresì eventuali ambiti da sottoporre a PUA; - consentire la limitata modifica al numero delle unità immobiliari soprattutto per le residenze singole che si sviluppano su piu' piani nel rispetto della conformità legata all’aumento del carico urbanistico conseguente; - prevedere l’eventuale completamento o integrazione del sistema insediativo esistente ponendo particolare attenzione alla natura degli spazi esterni, sia di pertinenza dell’immobile, sia pubblici (parchi, giardini, piazze, slarghi, corridoi urbani e spazi di collegamento, ecc.); - individuare gli edifici soggetti a demolizione parziale o totale in contrasto con gli obiettivi di tutela, e disciplinare il procedimento e le modalità di attribuzione e gestione del credito edilizio; - consentire la realizzazione di unità residenziali di dimensioni contenute così da dare una adeguata risposta alle necessità abitative dei cittadini in particolare per realtà urbane di piccole dimensioni come le frazioni e i centri rurali, dove la costruzione di unita’ residenziali puo’ offrire la possibilità, ad esempio, per giovani coppie di abitare vicino ai genitori, favorendo una serie di ricadute positive nel sociale. Non si tratterra’ di edilizia libera ma di pianificazioni di contenute dimensioni, di bassa densita’ edilizia, in aree di completamento urbano. L’opportunità di realizzare questi interventi si tradurra’ in piu’ servizi per singoli quartieri: piste ciclabili, parcheggi, manutenzione del patrimonio locale esistente.
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5a tematica: territorio agricolo
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5a tematica: territorio agricolo
Con il P.I. del territorio agricolo saranno sviluppate le seguenti attività: - recupero del patrimonio edilizio esistente in zona agricola, degli edifici non più
funzionali alla conduzione del fondo agricolo, e regolamentazione dei cambi di destinazione d’uso;
- regolamentazione di attività esistenti in zona impropria, estranee all’attività del settore primario, ma con esso compatibili attraverso la riorganizzazione degli insediamenti produttivi incompatibili, dismessi o in via di dismissione, con la zona agricola attraverso l’applicazione del credito edilizio o di forme analoghe finalizzate alla loro riconversione e/o rilocalizzazione;
- promozione dell'edilizia sostenibile.
- gli interventi di promozione e valorizzazione del territorio rurale anche con lo scopo di integrare attività turistico ricettive, saranno valutati caso per caso.
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6a tematica: attività produttive fuori zona
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Nel P.R.G. sono state schedate come attività in zona impropria n.26 ditte con destinazione produttivo –commerciale - alberghiero tramite una variante al P.R.G. redatta ai sensi dell’art.126 dell’ex L.R.61/85.
Queste ditte hanno potuto continuare a svolgere la loro attività con possibilità di ampliamento pur ricadendo in una zona non compatibile. Di queste ditte 8 sono attualmente cessate. Per queste realtà sarà prevista la possibilità per esempio di riconversione delle ditte cessate, di ricollocazione per le ditte in attività o la possibilità del riconoscimento come attività in zona impropria per quelle ditte non ancora riconosciute come tali.
Con il P.I. verranno considerate anche le possibilità previste dalla nuova normativa regionale riguardanti le attività produttive riconosciute d'eccellenza.
6a tematica: attività produttive fuori zona
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7a tematica: centro storico aggiornamento dell’apparato normativo
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI ROVIGO DOCUMENTO DEL SINDACO MASSIMO BERGAMIN
Il P.I. del Centro Storico verrà redatto nella sua stesura completa successivamente alle tematiche contenute nel presente documento. Tuttavia verranno da subito riviste le Norme Tecniche di Attuazione del Piano vigente del Centro Storico e le categorie di intervento a cui sono vincolati gli edifici e che inibiscono le iniziative private di recupero, di riuso degli edifici e di riqualificazione del tessuto che altrimenti sarebbe soggetto ad abbandono e degrado.
Verrà inoltre predisposta una normativa specifica per il “nuovo contesto di valore storico – architettonico” annesso al perimetro del Centro Storico dal P.A.T. onde salvaguardare gli immobili tipologicamente riconducibili alle caratteristiche dell'antico impianto e le caratteristiche insediative del tessuto urbanistico di riferimento.
7a tematica: centro storico aggiornamento dell’apparato normativo
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI ROVIGO DOCUMENTO DEL SINDACO MASSIMO BERGAMIN
CONCLUSIONI
L’Amministrazione Comunale ritiene imprescindibile creare le condizioni per rendere attuabili i propri programmi d’intervento con il coinvolgimento di tutti gli operatori nazionali ed internazionali interessati ad investire nello sviluppo, valorizzazione e tutela della città di Rovigo e del suo Territorio.
Il Sindaco Massimo Bergamin