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Luna Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Luglio 2003 - Numero 17 - Anno VI www.luna-nuova.it Sommario Opinioni Fatti e misfatti Scuola Eventi Attualità Associazionismo Manifestazioni estate 2003 La buca delle lettere Val Dragone La montagna felice Biblioteca Il pazzo della luna Riflessioni 3 4 8 9 10 13 14 17 20 21 26 27 28 di Edda Chiari Inizialmente volevo scrivere per puntare l’attenzione su un aspetto particolare dell’Appennino che mi aveva fatto riflettere e che mi suo- nava nella testa come un fatto negativo: così mi ero messa a ricer- care prove di quanto stavo pensando. Cercavo le prove della negatività, come spesso si fa, ma invece ho trovato un aspetto posi- tivo e mi sono detta: perché una volta tanto non partire da ciò che c’è di buono? Non ho ancora detto a quale questione sto pensando e tanto meno mi sono presentata: malissimo! Mi posso definire una mezzo sangue, nel senso che il mio papà è reggiano e la mia mamma modenese; entrambi però sono nati oltre gli 800 metri di altitudine in due borgate sperdute nei comuni rispet- tivamente di Villa Minozzo e di Pavullo. Questo spiega forse il mio amore per i monti, il fare di tutto per tornarci il più spesso possibile, anche se sono nata e sempre vissuta nella ‘bassa’. Il mio sangue misto spiega sicuramente il pensiero, di cui vi parlavo prima, su cui mi sto arrovellando: come possa la nostra montagna essere così divisa. Vivere in montagna da protagonisti: tante realtà un solo Appennino La valle del Dragone (Continua a pagina 2)

la Luna nuova - Numero 17 - Luglio 2003

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la Luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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LunaPeriodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Luglio 2003 - Numero 17 - Anno VIwww.luna-nuova.it

SommarioOpinioni

Fatti e misfattiScuolaEventi

AttualitàAssociazionismo

Manifestazioni estate 2003La buca delle lettere

Val DragoneLa montagna felice

BibliotecaIl pazzo della luna

Riflessioni

3489

101314172021262728

di Edda Chiari

Inizialmente volevo scrivere per puntare l’attenzione su un aspettoparticolare dell’Appennino che mi aveva fatto riflettere e che mi suo-nava nella testa come un fatto negativo: così mi ero messa a ricer-care prove di quanto stavo pensando. Cercavo le prove dellanegatività, come spesso si fa, ma invece ho trovato un aspetto posi-tivo e mi sono detta: perché una volta tanto non partire da ciò chec’è di buono?Non ho ancora detto a quale questione sto pensando e tanto menomi sono presentata: malissimo!Mi posso definire una mezzo sangue, nel senso che il mio papà èreggiano e la mia mamma modenese; entrambi però sono nati oltregli 800 metri di altitudine in due borgate sperdute nei comuni rispet-tivamente di Villa Minozzo e di Pavullo. Questo spiega forse il mioamore per i monti, il fare di tutto per tornarci il più spesso possibile,anche se sono nata e sempre vissuta nella ‘bassa’.Il mio sangue misto spiega sicuramente il pensiero, di cui vi parlavoprima, su cui mi sto arrovellando: come possa la nostra montagnaessere così divisa.

Vivere in montagna da protagonisti:

tante realtà un solo Appennino

La valle del Dragone

(Continua a pagina 2)

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www.luna-nuova.itE-mail: [email protected]

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Direttore responsabile GIUSEPPE CERVETTO

Associazione La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 PALAGANO (MO)

Tel.: 0536/961621 - 0536/966112 Fax: 0536/961521

la LUNA nuova

Stampato con procedura ecologica - Chiuso in redazione il 16/07/2003

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1500 copie

Distribuzione gratuitaLuglio 2003Num. 17 - Anno VIAut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,Elisabetta Gazzetti, Gabriele Monti

Hanno collaborato: Monica Bertugli, Nico Bettuzzi,

Fabio Braglia, Silvano Braglia,Giancarlo Caminati, Edda Chiari,

Francesco Dignatici, Francesco Discenza,Roberto Gianicoli, Danilo Leone,

Aldo Magnoni, Nadia Marasti,Fabrizio Martelli, Bruno Ricchi,

Chiara Ricchi, Daniele Serradimigni,Emanuele Zecchini.

Ricordiamo che l'associazione "la Luna" vive principalmente con contributi liberamente versati; ilperiodico viene distribuito gratuitamente e non in regime di abbonamento. Invitiamo quindi tutticoloro che intendono sostenerci a versare il proprio contributo sul c.c. bancario num. 100016 pres-so il Banco San Geminiano Banca Popolare di Verona agenzia di Palagano (CAB 66870 - ABI 05188).

La sensazione è cheessa non sia conside-rata come un’entità davedere nel suo insieme,ma che sia sempre piùdivisa non solo in pro-vince, ma all’internodelle stesse, in comu-nità montane che benraramente dialoganotra loro in modo costrut-tivo.Pensavo a quanto i no-stri amati torrenti sianoben più barriere natu-rali oggi, che diventa-no confini tra province, di quanto non lo fossero per Ro-mani, Longobardi, per Matilde di Canossa che tali barrie-re superava costruendo torri e castelli che comunicavanotra valli distanti tra loro.Esempi di questa divisione? Sono ben poche le collabora-zioni tra comuni confinanti di province diverse, anche ri-guardo aspetti culturali e storici comuni: mi viene in mentela rassegna dei Maggi, ma anche per questa quanto di piùsi potrebbe fare. Che dire del fatto che eventi come lestragi nazifasciste nel modenese (Monchio, Susano,Costrignano, Savoniero) e quella di Cervarolo sembranofatti assolutamente estranei l’uno all’altro quando sono av-venuti a pochissimi chilometri di distanza e peggio ancorasono stati espressione della stessa barbarie così prolun-gata e così feroce? I partigiani modenesi non sono forseandati a morire nel reggiano e viceversa? Sarebbe bellodare un valore comune ad avvenimenti che siamo solo noicon i confini di targa a tenere separati.E mi viene un pochino da ridere quando leggo il libro di unnoto narratore reggiano intitolato ‘Appennino’, ed in essotrovo descritto in realtà solo l’Appennino reggiano.Non è una critica, uno descrive ciò che conosce anzi cosìdeve essere… mi viene solo da pensare che le cose incomune sono tante e riconoscerlo, potenziando le attivitàcomuni, porterebbe solo vantaggi.Ecco allora la prova positiva: 23 anni fa un illuminato per-

sonaggio reggianoOsvaldo Piacentini, ilquale ha vissuto an-che a Palagano dopol’8 settembre 1943per sfuggire al regi-me, stendeva il ‘Pro-getto Appennino’.Voluto dalla regioneEmilia Romagna in-sieme ad altrettantipiani-progetti relativi aCosta Adriatica dalPo a Cattolica, areaCispadana da Ra-venna-Ferrara a Pia-

cenza, via Emilia da Piacenza a Rimini, il Piano per l’Ap-pennino da Rimini a Piacenza fu l’unico ad essere redat-to, anche se venne ben presto accantonato per attuare inuovi orientamenti dati alla programmazione territoriale.E’ stato riproposto nel 2003 e pubblicato grazie all’Archi-vio Osvaldo Piacentini e al Comitato Italiano Anno Interna-zionale delle Montagne perché le lungimiranti considera-zioni di 20 anni fa, sono di un’attualità impressionante."Quel Progetto Appennino, a tanti anni di distanza, fareb-bero bene a leggerlo di nuovo amministratori, forze eco-nomiche e sociali, tecnici e soprattutto i cittadini che an-cora vivono e vogliono vivere in montagna da protagonistie non da puri conservatori della natura. Se riletto con at-tenzione e senza veli di appartenenza generazionale, po-litica e culturale, si troverebbe che quel progetto nelle suelinee strategiche, e non in tutti i suoi contenuti operativi, èdi viva attualità perché risponde prima di tutto proprio aquei presupposti su cui si è fondata la nuova fase dellapianificazione e della programmazione regionale. Certa-mente quei presupposti al momento della sua elaborazio-ne non erano così evidenti e tanto meno espressi, ma ilprogetto conteneva una dimensione regionale, sovra-co-munale, provinciale, tentava una risposta di area vasta,non si basava su vincoli rigidi, ma forniva un quadro diriferimento su cui innestare la valorizzazione delle diversevalenze e peculiarità territoriali" (C. Baccarini).

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Opinioni

“Biada ti me luna chet’ved la me Marietta”, chetradotto in madre linguavorrebbe significare: "Be-ata te mia luna che puoivedere la mia Marietta".Leggendo il vostro perio-dico di informazione, pre-statomi da amici, mi è ve-nuto in mente questo“detto” paesano che vo-leva essere un’espressio-ne di gioia da parte di uninnamorato che guardavala luna e sognava la suaMarietta lontana da casa.Anch’io, tante volte, misoffermo a guardare e adammirare le meravigliedella natura ricordando i luoghi dove sono nato. Maciò non mi pesa, quello che invece mi da più fastidioè “la confusione, la vita sfrenata, spericolata, comeviene cantata da un cantautore degli ultimi tempi, vis-suta da tante persone che non sanno più vivere inpace con se stessi.Questi comportamenti, che io chiamerei “stili di vita”,lasciano pensare che queste persone non sono piùancorate agli equilibri della vita; si vive in un mododissennato e la gravità del pensiero di oggi è che sipensa che per essere “liberi” bisogna prima essere“uguali”: grande assurdità che ha dato inizio alladisintegrazione lenta ma inesorabile dei valori primor-diali e con essi la vita nel senso più stretto del termi-ne. Durante le chiacchierate con gli amici, ogni tantoqualcuno mi chiede quali siano i valori primordiali e iorispondo:la legge superiore che è parte integrantedella vita stessa. Il rispetto di tale legge significa: sag-gezza, bontà d’animo, amore per se stessi e per ilprossimo, generosità, comprensione, conoscenza, in-telligenza, gratitudine per aver ricevuto in dono la vitae poterla trasmettere ai propri figli, significa anche

�Biada ti me luna chet�ved la me Marietta"

rispetto per tutte le cre-ature che coabitanocon noi su questa ter-ra. Sono molto convin-to che la diseducazione,derivante dall’applica-zione di una mentalitàmeccanicistica, diso-rienta e deresponsabi-lizza il cittadino dei do-veri che ha nei confrontidella conservazionedell’ambiente naturaleche lo circonda, nonchédella propria salute fisi-ca, mentale e spiritua-le, costringendolo a de-legare ad altri questocompito. Ognuno di noi

si dovrebbe sentire responsabile del dissesto procu-rato nell’ambito della società in cui siamo costretti avivere, Sono anche oltremodo convinto che una vi-sione della vita in senso più armonioso, sarebbe mol-to più confacente allo sviluppo della stessa societàorganizzata, mentre il concetto di “contrapposizione”,che generalmente assume il significato di “avverso,diverso”, genera intolleranza e odio, bloccando l’ar-monica evoluzione dell’umanità.E’ di questi ultimi tempi la situazione dell’immigrazio-ne incontrollata di masse di stranieri e delle cause edeffetti che ne conseguono: la storia si ripete ma nonsi intravedono cambiamenti.Chiudo questo mio intervento nella speranza che laDirezione possa concedermi la possibilità di renderepubbliche queste mie idee, con una semplice esposi-zione del concetto di “collaborazione” rappresentatodalla vignetta e lascio agli amici della Luna nuova lapossibilità di commentarla traendone le dovute “rifles-sioni”.

Francesco Discenza

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Fatti e Misfatti

Il titolo sembrerà strano, ma èproprio così: il 18 di maggio, inuna splendida giornata estiva,Boccassuolo è stato invaso dapiù di cinquecento persone fraoperatori del 118, volontaridell’A.V.A.P e Croce Rossa Ita-liana, nonché dall’elicottero delSoccorso Alpino in servizio aPavullo.La giornata dedicata al dottor Sil-vio Fontana, oltre a essere statauna eccellente ed utile esercita-zione per l’elicottero e per glioperatori del primo soccorso,grazie all’impegno delle personedi Boccassuolo, che hanno pre-parato uno squisito pranzo a basedi cinghiale e prodotti tipici a of-ferta libera, ha finanziato in par-te un progetto di un orfanotrofioda realizzarsi in Benin (Africa)tramite l’Associazione Scilla nata20 anni fa a Boccassuolo.L’iniziativa è stata organizzatadalle Pubbliche Assistenzedell’Appennino in collaborazionecol Soccorso Alpino, l’Ausl, il118, i medici di base ed ilvolontariato in particolarel’A.V.A.P. di Palagano. Eranopresenti, oltre al sindaco PaoloGalvani, anche il dottor Giusep-pe Fontana figlio di Silvio, il dottorLenzotti responsabile dell’Ausl diModena originario di Boccas-suolo, Francesco dalla Porta re-sponsabile dell’Elisoccorso Saer(Soccorso Alpino Emilia Roma-gna) di Pavullo, la dottoressaCampisi responsabile del 118,alcuni sindaci dei comuni dell’Ap-

E’ già da luglio del 2000 che il dr. Silvio Fontana ciha lasciati, tuttavia l’occasione odierna ci invita adabbattere il tempo per sentirlo ancora vicino e pre-sente in mezzo a noi. E’ significativo che in unafesta di “volontari” come questa venga ricordato ildottor Silvio: se oggi raccontassimo ai nostri ra-gazzi quello che significava “medico di condotta”un tempo a Palagano e Boccassuolo (come in tuttele altre realtà del nostro Appennino), certo non ci

crederebbero; è impensabile, infatti per loro anche immaginare un medico chenotte e giorno, feriali e festivi, con la neve e con le intemperie accorra alleborgate più sperdute dei nostri paesi, collegate ai centri da mulattiere quasiimpraticabili per aiutare una partoriente o curare ogni tipo di malattia. La sua èstata veramente una vita da “pioniere”, l’ospedale, al quale si ricorreva solo incasi estremamente gravi (perché, tra l’altro, era spesso a pagamento e permolti avrebbe significato ulteriore miseria e fame), era l’alternativa ultima: eraperciò il medico che doveva diventare, di volta in volta, ostetrico, chirurgo,ortopedico, dentista ecc. Ma quello che conta soprattutto è che il Dottor Fonta-na, al di là della sua incredibile esperienza ed abilità professionale, è stato perla gente un amico, confidente e, spesso, benefattore. Tutti lo ricordano con lesue battute sempre pronte, con il suo piacere nel ricordare una miriade dianeddoti: quanti palaganesi aveva visto nascere, di quanti conosceva vizi evirtù! A volte arrivava un po’ burbero nei modi, soprattutto quando, come anco-ra oggi accade, qualche “malato immaginario” diventava troppo insistente, tut-tavia, poco dopo, il Dottore era pronto alla risata ed alla bonaria pacca sullaspalla. Silvio è stato uno dei primi a capire e valorizzare il volontariato nellanostra realtà diventando uno dei più attivi sostenitori dell’AVIS e dell’AVAP. Sela nostra associazione oggi ricorda il Dottor Fontana è un atto veramente dovu-to, perché egli ha dedicato quarantuno anni della propria vita alla salute di tuttigli abitanti di Palagano con immensa dedizione e sacrificio e perché egli èstato un Palaganese autentico (ha saputo trasmettere l’amore al paese ancheai figli Giuseppe e Rosemary). In questa occasione del ricordo di Silvio èdoveroso tributare un ringraziamento alla signora Norma: trapiantata da San-t’Anna, ha messo anche lei radici profonde nella nostra realtà ed è stata pertutti un modello esemplare di mamma e di sposa. Palagano non può e non vuoledimenticare chi tra noi ha seminato tanto bene. Silvano Braglia

Da Boccassuolo in Africa in... elicottero

In ricordo del dottorFontana

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Fatti e Misfatti

Risultati delleanalisi a domicilio

pennino, l’onorevole Manzini e l’asses-sore Regionale Muzzarelli.Dopo la Messa celebrata da don Fa-brizio sotto il tendone del campo spor-tivo, sono state consegnate le perga-mene a ricordo del nostro dottor Sil-vio Fontana alla moglie Norma e aifigli Giuseppe e Rosemary.In seguito allo spettacolare arrivo del-l’elicottero nel Campo Sportivo i bam-bini di Boccassuolo hanno consegna-to al pilota e all’equipaggio un ringra-ziamento per il loro servizio utile e or-mai indispensabile per le zone disa-giate come le nostre.E’ seguita poi l’esercitazione che haillustrato 4 diversi modi di utilizzare ilvericello per recuperare pazienti ca-

duti in montagna, poi l’elicottero è ri-masto a disposizione del pubblico in-teressato a capirne il funzionamentoin servizio attivo, infatti sul posto era-no presenti un centro radio ed unabotte per il rifornimento, per garantirel’intervento in caso di bisogno, comeè successo per due volte a Pievepe-lago e Serramazzoni.E’ stata poi la volta del pranzo prepa-rato dalle persone di Boccassuolo chenon badando a spese, quantità e qua-lità, come si è già detto, ha dato lapossibilità di consegnare alla associa-zione S.C.I.L.L.A. (Solidarietà Cristia-na Internazionale Libero Lavoro Ami-co) 3.000 Euro per la costruzionedell’orfanotrofio nella repubblica Afri-

cana del Benin.Nel pomeriggio si è svolta un’altra di-mostrazione teorico pratica dedicataall’interazione tra l’equipaggio dell’eli-soccorso e quello dei mezzi terrestri.Concludendo la manifestazione del 18maggio a Boccassuolo è stata com-pleta: memoriale per il dottor SilvioFontana, vero dottore pioniere delnostro paese, utile per l’esercitazio-ne degli operatori del primo soccor-so, spettacolare per la partecipazio-ne straordinaria dell’elicottero, con-viviale grazie al pranzo, il tutto fina-lizzato a raccogliere l’offerta per laS.C.I.L.L.A.Grazie a tutti.

Nico Bettuzzi

Oltre 950 mila euro per finanziare il miglioramento delle strutture turistiche modenesi, soprattutto in Appennino. Sitratta di fondi regionali messi a disposizione nella provincia di Modena nel 2003 per la concessione di contributi inconto capitale: il 75% è destinato alle imprese private del settore turistico (alberghi, campeggi, villaggi turistici,ostelli, ristoranti e centri termali) e il resto per gli interventi di arredo urbano realizzati dai Comuni. Una parteconsistente dei fondi sarà riservata agli interventi nelle strutture situate nell'Appennino. Ai fondi regionali si aggiun-gono circa 150.000 euro della Provincia che saranno gestiti dalla Cooperativa di garanzia delle imprese commer-ciali di Modena per la concessione di finanziamenti in conto capitale. Possono usufruire dei contributi dellaCooperativa di garanzia i gestori di strutture ricettive di tutta la Provincia e dei bar e ristoranti situati nei Comunidell'Unione città d'arte, Unione Appennino e verde, Unione terme, Strada dei vini e dei sapori e del Circuito LeTerre Estensi. Per informazioni sulla modalità del bando: 059/208280. (db)

Dal 16 giugno scorso il distretto sani-tario di Sassuolo offre un servizio inpiù ai cittadini della montagna.Sarà infatti possibile, per chi eseguegli esami di laboratorio presso unadelle sedi montane (Palagano,Frassinoro, Montefiorino, Prignano),chiedere che il referto sia inviato di-rettamente a domicilio per posta.Al momento della prenotazione baste-rà richiedere l'invio del referto al pro-prio domicilio. Verrà allora consegna-ta, assieme alla normale prenotazio-ne, una busta che dovrà essere re-stituita, compilata con il proprio indi-rizzo, al momento del prelievounitamente alla ricevuta del pagamen-to delle spese postali, di 0,90 euro, edel tiket, se dovuto. (db)

950.000 euro per strutture turistiche,soprattutto dell'Appennino

Favorita dalla bella stagione, si è svolta, il 14 e 15 giugno con suc-cesso, la tradizionale due giorni del "Ciaccio Palaganese".Inaugurata il sabato dal presidente della Comunità Montana, Bonilauri,e dal sindaco di Palagano, Paolo Galvani, la sagra-rassegna ha re-gistrato la partecipazione di diversi operatori commerciali e di unamarea di attività dall'obbistica all'antiquariato, dal fai-da-te al biologi-co. Molto graditi da piccoli e genitori i momenti ludici organizzati nelparco al pomeriggio. Buona musica e tanta gastronomia locale.Complimenti alla Pro-loco e a tutti i Palaganesi. Per il prossimo annoauspichiamo che la pubblicità sia più visibile e tempestiva. (br)

Nel caldissimo fine settimana del 21 e 22 giugno ha avuto luogo sullapista permanente del Dragone la prova di Campionato Italiano velocitàFuoristrada e coppe C.S.A.I.. Ben 50 concorrenti al via che si sonodati battaglia in quattro manches. Un folto pubblico ha seguito entusia-sta le varie fasi della prova che, fino all'ultimo, ha registrato colpi discena per la vittoria finale.Primo assoluto il vicentino Paolo Righi, la piazza d'onore al seneseBruno Mazzuoli, terzo posto a Fanani di Gallicano. (br)

Sagra del Ciaccio Palaganese

Palagano Fuoristrada Club

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Fatti e Misfatti

E' in funzione da qualche settimana l 'attesa "Isola ecologica"real izzata in local i tà "Fiaborra" (sul la strada provinciale traCostrignano e Lama di Monchio).E' la seconda struttura del genere nella nostra montagna (dopo quelladi Montefiorino) costruita da META e gestita dal Comune. In quest'areaverranno raccolti i rifiuti ingombranti oltre a quelli destinati alriciclaggio.Un incaricato gestirà la struttura che sarà, per ora, aperta il lunedi(dalle ore 16 alle ore 18), il giovedì (dalle ore 16 alle ore 18) ed ilsabato (dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 15 alle ore 18).Con la realizzazione dell'isola ecologica sono state definitivamentechiuse le aree in cui si portavano in precedenza i rifiuti ingombranti(a Palagano nella zona artigianale e nei pressi di Monchio) che oltrea non avere attività di separazione e riciclaggio dei diversi materialierano piuttosto indecorose.Adesso, però, è chiesta una dimostrazione di civiltà e maturità atutti i cittadini del comune. Si chiede di intensificare la raccoltadifferenziata nelle proprie case e di "fare lo sforzo" di portare i rifiutiingombranti in Fiaborra.Ciò senz'altro richiede un impegno in più, particolarmente ai cittadiniche vivono più lontani da Fiaborra, ma se si considera l'importanzadi tale iniziativa sia per la tutela dell'ambiente che per evitare sprechibisogna concludere che è necessario imparare a disfarci dei rifiutiin un modo nuovo come già fanno in tante altre parti d'Italia e in altriStati più avanzati del nostro da ormai molti anni.Il rischio maggiore che si intravede è quello legato al fatto che,essendoci ora solo un punto di raccolta, qualcuno non disposto adandare fino in Fiaborra abbandoni i rifiuti ingombranti in zone nonautorizzate quali fossi, sotto i ponti... come capitava spesso unavolta e come, in verità, è già capitato in questi giorni.A questo proposito si auspica che anche il Comune di Palaganoriesca ad investire ed impegnarsi ancor di più in questa operazionepuntando ad un futuro in cui vi siano più isole ecologiche ed unaraccolta differenziata sempre più efficace e capillare oltre ad unapolitica di informazione costante ed efficace rivolta alla cittadinanza:abitudini consolidate da anni richiedono tempo ed impegno peressere modificate.L'impegno quindi è veramente di tutti. (db)

BreviCena socialePolisportiva-Sci club PalaganoIl 10 maggio ha avuto luogo pressoil ristorante "Piccolo Golfo" l'annualecena sociale della Polisportiva edello Sci Club. Nel corso della se-rata sono stati premiati gli atleti di-stintisi nella gara sociale e nelle al-tre attività sciistiche. Una bella se-rata d'amicizia e di sport. (br)

Gli ospiti della Casa dellaCarità di Vitriola a PalaganoDomenica 18 maggio, alla S. Mes-sa delle 11,15, sono stati ospiti del-la Parrocchia di Palagano gli an-ziani e le suore della Casa dellaCarità di Vitriola. Don Fabrizio hamesso in evidenza l'importanza delvolontariato di assistenza per que-ste persone che, quanto più rice-vono tanto più danno in gratifica-zione umana e sollievo morale. Gliospiti sono stati trattenuti con unpranzo comunitario ed un pomerig-gio di socializzazione. Bravo donFabrizio e grazie a tutti i collabora-tori parrocchiali. (br)

Festa della scuola maternaLunedì 2 giugno ha avuto luogopresso il parco comunale la festadi chiusura dell'anno scolastico del-la scuola materna ed elementare.Pop-corn, bibite e ciacci offerti daiMaestri Ciacciai di Palagano, men-tre gli alunni si cimentavano in varigiochi sotto il "tendone" causa ilpomeriggio piovoso. Ottima la re-gia del comitato genitori e delle in-segnanti. (br)

S.C.I.L.L.A.Si è tenuta presso il centro parroc-chiale Santa Chiara sabato 7 giu-gno una Assemblea Generale stra-ordinaria dell'associazioneS.C.I.L.L.A. per approvare le mo-difiche statutarie necessarie per ilmiglior espletamento dei compitid'istituto dell'associazione stessa eper il riconoscimento dello stato di"Onlus". (br)

Convegnodella montagnaSabato 7 giugno, in mattinata, haavuto luogo a Pavullo il Convegnodella Montagna proposto dalla Dio-cesi modenese.Presenti amministratori, suore e cit-

Isola ecologica in "Fiaborra"

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Sabato 14 giugno presso la sala convegni "A. Tassoni" del CentroServizi di Monte S. Giulia in Monchio, ha avuto luogo un importanteconvegno sul tema: "Mons. Giuseppe Pistoni uomo, religioso, docentee storico".Nella sala gremita, che non è riuscita a contenere tutti i convenuti sisono via via succeduti tutti i relatori: Mons. Camillo Pezzuoli, GiovanniFantozzi e padre Celestino Rioli per la "Vita e le opere di un protagonistadel novecento modenese, nato a Monchio e vissuto all'ombra delDuomo". Hanno quindi portato un ulteriore contributo di conoscenza especificità mons. Arcivescovo Benito Cocchi, mons. Arcivescovoemerito Santo Quadri, l'ing. Piero Vicini dell'Accademia dello Scoltenna,il prof. Franco Violi della Deputazione di Storia Patria delle AnticheProvince Modenesi. Nato a Monchio il 6 febbraio 1900, morto a Modenail 27 ottobre 1990, Protonotario Apostolico di Sua Santità GiovanniPaolo II, Arciprete Maggiore emerito della Basilica Metropolitana diModena, ha svolto il suo ministero come Segretario Arcivescovile dal1926 al 1930, Rettore del Seminario Metropolitano dal 1930 al 1976,docente di Filosofia dal 1923 al 1942 e di Teologia Morale dal 1941 al1967 nel Seminario Metropolitano, Arciprete maggiore del Capitolo dal1935 al 1986, Assistente dei Laureati Cattolici dal 1930 al 1958. E'stato autore di numerosi studi e pubblicazioni. L'esaltante momentoscientifico culturale è stato ottimamente organizzato dalla Parrocchiadi Monchio e dalla società "IdeaNatura" con il contributo del BancoSan Geminiano e San Prospero - Banca Popolare di Verona ed ilpatrocinio della Provincia di Modena (br)

tadini di Palagano che sono inter-venuti nel dibattito.Le conclusioni generali sarannotratte nel convegno provinciale mon-tagna-pianura che avrà luogo nelprossimo anno. (br)

Liceo:festa di fine annoPresso l'Istituto delle SuoreFrancescane, sede del Liceo lin-guistico e pedagogico sociale, haavuto luogo sabato 7 giugno l'an-nuale festa di fine anno scolastico.Dopo la celebrazione della S. Mes-sa con omelia particolarmente in-cisiva di don Tollari, alunni e geni-tori hanno partecipato ad un'ottimacena a base di crescentine, spez-zatino e fagioli alla messicana (pre-parati da Casini Mario!).Il complesso di Frassinoro ha chiu-so la serata con "rumorosa" musi-ca per i giovani presenti. (br)

Cantori di RancidoroSabato 5 luglio la corale "I Cantoridi Rancidoro" si è esibita a Verica,nell'ambito della terza edizione del-la rassegna corale itinerante "In-contri d'in... canto".Nella splendida cornice della chie-sa locale, assieme alle corali "Vocidel Frignano" di Pavullo e"Vocilassù" di Toano ha offerto unaserata degna del pubblico presen-te che ha gremito la chiesa. (gm)

Beltane,festival delle artiL'1 e 2 giugno si è tenuto pressol’anfiteatro del Parco di Santa Giuliala prima edizione di Beltane, festivaldelle arti, della musica e dello spet-tacolo, organizzato da Ideanaturacon il patrocinio della Provincia diModena, finalizzato alla riscopertae valorizzazione delle tradizioni delnostro Appennino.Quest’anno protagonisti del Festivalsono stati la società del Maggio diCostabonese e la compagnia laFrulana di Frassinoro. Nonostanteil tempo instabile buona l’affluenzadi pubblico e davvero bravi gli in-terpreti di Spartaco, come i bam-bini e i ragazzi della Frulana chehanno saputo coinvolgere il pubbli-co in balli tradizionali.

(eg)

Incontro su don Pistoni a Monchio

Don Pistoni con Giovanni Paolo II nel 1988

Brevi

Grazie!Vogliamo ringraziare alcuni nostri lettori de la Luna nuova o visitatori delsito www.luna-nuova.it che hanno risposto con entusiasmo alla richiesta dicollaborazione pubblicata sul numero scorso al fine di arricchire sempre piùil nostro sito internet inviandoci foto e testi sulla Valle del Dragone e dintorni(storia, beni archittetonici, ambiente...).In particolare ringraziamo il sig. Gianni Gualmini di Casola, La sig.ra Cristia-na Sorbi di Montefiorino e Aldo Magnoni di Casola. Chi volesse unirsi "algruppo": [email protected] .

Fatti e Misfatti

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di Francesco Dignatici

E’ chiaro come la coscienza e la sen-sibilità umane si differenzino notevol-mente da quelle degli animali, presen-tando una complessità maggiore.Questo discorso vale anche conside-rando il problema della relazione conil tempo; l’animale, infatti, pur essen-do dotato di una certa capacità di ap-prendimento, non vive il proprio pre-sente in continuità con passato e fu-turo, nella stessa misura dell’uomo.Il fluire dinamico degli attimi della no-stra esistenza non è una semplicesuccessione casuale di momenti deltutto slegati fra loro; in essi si creauna forte e continua relazione, per cuiogni attimo è tanto influenzato da ciòche è avvenuto prima, quanto deter-minante per le sorti dei vari momentifuturi.Alla luce di questa riflessione, può ri-sultare subito più chiaro come la que-stione della memoria diventi incredi-bilmente rilevante, soprattutto se ci sitrova a fare i conti con eventi passatiche hanno cambiato, non solo il de-stino di una singola coscienza o di unun’unica esperienza personale, ben-sì dell’intera umanità. Da un lato po-

La storia ela memoriacome chiavedi letturadel futuro

Si sono appena conclusi gli esami di Stato, i cui risultati sono stati, anche quest’anno, fonte di soddisfazione perla scuola e per le famiglie dei nostri ragazzi, a ulteriore conferma della serietà e della continuità del lavoro

educativo e formativo in cui crediamo. Vogliamo che “parlino” gli alunni, per cui abbiamo scelto di pubblicare unelaborato scritto di uno degli studenti che ha superato l’esame con il punteggio massimo (100/100): si tratta di un

saggio breve, composto durante la simulazione della prova di italiano del 3 giugno 2003.Grazie al Signore per l’abbondanza delle sue benedizioni e grazie all’intera comunità

educante della scuola e a quanti la amano e la sostengono.

Gli insegnanti del Liceo

tremmo affermare che, per quanto unuomo viva intensamente il proprio pre-sente e sia dotato di una grande ten-sione verso ciò che sarà il suo avve-nire, non riuscirà mai ad abbandona-re completamente il suo “bagaglio” diesperienze e di memorie, che influirànotevolmente sul suo essere presen-te e futuro. Lo stesso vale per l’uma-nità in rapporto con la storia. Dall’al-tro lato, però, bisogna constatarecome sia complesso, soprattutto perl’uomo moderno, collocarsi in modopreciso nella dimensione temporale:diventa difficile dare una definizioneal presente ed ancora più arduo edinnaturale risulta l’apprendimento de-gli insegnamenti del passato.Esso non va spesso oltre l’aridaelencazione, puramente nominale, deifatti storici: è come se l’uomo “cono-scesse” il passato, prima di “sentirlo”realmente. Ma è solo questo “senti-mento”, di cui comunque la conoscen-za è condizione necessaria, che puòinnescare l’atteggiamento critico dimettere in discussione il futuro a par-tire dal passato, atteggiamento che cirende portatori di una giusta “respon-sabilità storica”, in grado di toccarele coscienze delle persone ed in par-

Scuola

ticolare dei giovani d’oggi, da cui di-pendono, in gran parte, le sorti delmondo.Azzardando un paragone con il mon-do del calcio, potremmo ben consta-tare come una squadra, spregiudica-tamente proiettata in “avanti”, rischimaggiormente di subire una rete; nellostesso modo, se l’umanità non instau-ra un rapporto critico con la propriastoria, essendo solamente orientataverso il futuro, rischia di commetteregravi errori, a volte analoghi a quellicommessi in passato.Ma non è tutto: se non utilizziamo inmodo appropriato la chiave di letturastorica nella valutazione dell’avvenire,rischiamo di trovarci continuamentein situazioni che ci appaiono del tuttonuove ed incomprensibili, senza po-ter trovare spiegazioni nel passato,come in una sorta di “eterno ritorno”nietzchiano.Per concludere voglio sottolinearecome, anche in questo caso, l’atteg-giamento più giusto si trovi “nel mez-zo”: così come è importante rivaluta-re la funzione fondamentale della me-moria storica, risulta chiaro come l’ec-cessiva glorificazione del passato nonfaccia altro che inaridire il futuro.

Liceo di Palagano

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Eventi

Medaglia d'oro aBruno e ChiaraRicchi

Pulénta

Da disnär o da claziùned castégn o ‘d furmentùnper tanch àn fö la pulénta

a smurzär la fàm ‘dla génta.Tólta biósa, ben espàss

o cun gli òs ‘d purcèl a làsscun arénga o tartarìna

semper lée, sìra e matìnacun la pàna e la ricòta

sul sculäda da la scòtacun panciàta fréta a pcùn

e sunsécia in t’i cavdùn.Quàla clùr d’la cicolàta

da claziùn l’éra piö adàtacl’ätra, giàla cóma ù sùl

‘d la stagnäda in fónda a è cülmalucäda, fràsca e fréta

a mèzdé l’éra desdéta.Pr’i püpìn la fö biasòt

interzäda da é pän còte pr’i nòn da la dentéra

piö mulsìna pròpria é ‘n (gh) n’éra.Forse i vèch i n’än a bàsta,

a ch’i gióvn un pó l’a gh’ guàsta:ch’i’n cherdésen, ‘sti giuvnòt,

che ‘d “MacDònald” el pagnòtal sien méi che la pulénta:é pensér é me spavénta!

A cràd giöst che in t’è manghiäru sìa bèl sémper cambiär,sénza pérder la via dréta

d’un manghiär ch’l’é stä la véta.

Polenta

Da pranzo o da colazionedi castagno o di granoturcoper tanti anni fu la polentaa spegnere la fame della gente.Presa senza companatico, ben spessoo con le ossa di maiale lessatecon saracca o “tartarina”sempre lei, sera e mattinacon la panna e la ricottaappena scremata dal sierocon pancetta fritta a pezzie salsiccia sugli alari.Quella color cioccolatoera più adatta da colazione,l’altra, gialla come il sole,staccata dal fondo del paiologrossolana, fresca o frittaa mezzogiorno era un’ossessione.Per i piccoli veniva masticataintervallata dal pancottoe per i nonni con la dentieracibo più morbido proprio non c’era.Forse i vecchi ne hanno abbastanza,i giovani, li lascia perplessi:ma non credano, questi giovanotti,che i panini di Mc Donaldsiano migliori della polenta:il pensiero mi spaventa!Credo opportuno che nell’alimentazionesia bello variare spesso,senza però abbandonare la strada maestradi un cibo che è stato vita.

Pubblichiamo la poesia con cui il nostro amico e poeta BrunoRicchi ha vinto il primo premio nella sezione poesia del

concorso “Giorgio Fini”, tenutosi in occasione della fiera di Modena di quest’anno con la seguente motivazione:"La precisione della forma in versi ottonari a rima baciata, dove niente di sfumato e d’incerto viene a turbare lalinearità descrittiva, mentre offre una gradita lettura, consente anche di individuare una latente nostalgia nelricordo della cose passate. La polenta fu in tempi lontani il nutrimento solito per bambini, adulti e vecchi, indicequindi di miseria, ma al fondo del componimento palaganese s’intravede un sentimento, che tramuta in un larvatorimpianto l’estinguersi di un mondo lontano e avvincente".Degna figlia si è dimostrara Chiara Ricchi, anch'essa premiata con la medaglia d'oro nella sezione "Dialettologia(saggi e ricerche)" con un elaborato sulla castagna e i suoi derivati. Vivissime congratulazioni.

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10 la LUNA nuova - Luglio 2003

Attualità

di Chiara Ricchi

Ci si potrà chiedere da dove giungauna designazione curiosa come“ciaccio”?. Di per sè, tale nome risul-ta abbastanza diffuso in tutto l’Appen-nino modenese, ma è curioso con-statare come a Fanano, Montecreto,Zocca, Pavullo esso designi unica-mente un prodotto di farina di casta-gne, mentre a Palagano il ciaccio ab-bia una base, come già illustrato, difarina di frumento. Il ciaccio di farinadi castagne1 esiste anche qui, ma vie-ne indicato col nome di “neccio”.E’ solo Palagano – insieme ai borghidel più alto Appennino modenese -che ha conservato una corrisponden-za di designazioni con la Toscana,dove appunto esistono i “necci” dicastagne, mentre il prodotto a basedi farina bianca, in diverse varianti, sidice “schiaccia”.Per tornare, dunque, al quesito ini-ziale, il nome ciaccio deriva quasi cer-tamente dalla forma toscana “schiac-cia” - “schiacciata” : di quest’ultimotermine esiste un’attestazione, del1473, nel Corpus di Lorenzo De’ Me-dici, con l’accezione di “focaccia ap-piattita”. Fu proprio il Magnifico, pareottimo cuoco, a comporre questo“Canto de’ Cialdonai”: “Metti nel vasoacqua e farina, quando hai menato,poi vi si getta quel ch’è dolce e bian-co zucchero: fatto l’intriso, poi col dito

assaggia, se ti par buono le forme alfuoco poni, scaldale bene e quandol’intriso nelle forme metti e senti frig-ger, tieni i ferri stretti. Quando ti par èsia fatto abbastanza, apri le forme ecavane i cialdoni e ‘l ripiegarli allorfacile riesce caldi: e ‘n panno biancoli riponi”. E’ chiaro che il cialdone fio-rentino rappresenta una variante dol-ce del nostro ciaccio, ma il procedi-mento di cottura è praticamente iden-tico a quello palaganese, come purel’uso di ripiegare il disco in quattroparti, ancora caldo. Rimaniamo in To-scana, questa volta a Siena, dove suo-na così un’antica filastrocca: “TralcioBuralcio , Martino fece il ciaccio2, lomise nella teglia e poi andò a veglia.Vegliò a Colle, tornò fradicio molle,molle asciutto ‘Martina aprimi l’uscio!’‘Non te lo posso aprire, sono in ca-mera a dormire!’”3. In questo caso,addirittura, si rinviene una designa-zione identica a quella palaganese! InToscana e Umbria è un trionfo dischiacciate dal nome quasi palaga-nese: si è rintracciata una schiacciabriaca all’Isola d’Elba (impasto dolce),una schiacciunta (Isola d’Elba, impa-sto dolce), una ciaccia col formaggioe una ciaccia coi friccioli (entrambea Cortona, Arezzo, ad impasto sala-to), una ciaccia generica (“tipica tor-ta al testo di farina acqua che si ac-compagna, calda, con prosciutto e sa-lumi”, a Città di Castello, Perugia) e

un ciaccino (schiacciata a impasto sa-lato tipica di Ciciano e Poggibonsi -Siena - , di Cutigliano e Piano degliOntani - Pistoia -, nonché diGrosseto). Tutti questi “pani” hannoorigini certamente antichissime, e siiscrivono a pieno titolo nella cosid-detta cucina “povera” . Per tutto ilMedioevo reppresentarono il cibo chei pescatori elbani portavano con sédurante le lunghe permanenze sull’ac-qua, o che più genericamente ognipellegrino diretto a Roma teneva nellabisaccia per vincere la fame tra un"ospizio" e un altro.La tradizione di cuocere un pane neltesto di pietra e, successivamente, dimetallo è ugualmente antica e “pove-ra”: il testo rappresenta il forno deimeno abbienti: è sufficiente riscaldarlonel focolare del camino, che tutti pos-seggono, e, una volta caldo, inserirvil’impasto da cuocere. E’, insommaun’alternativa alla portata di tutti. GiàCatone, nel suo De agri cultura (74) ,inserisce la ricetta della schiacciataal testo: “Panem depsticium sic facito.Manus mortariumque bene lavato.Farinam in mortarium indito, aquaepaulatim addito subugutoque pulchre.Ubi bene subegeris, defingitocoquitoque sub testu.” (“La schiac-ciata si fa così: lava bene le mani e ilmortaio, mettici la farina, a poco apoco versaci acqua e maneggia bene,poi da’ la forma a questo impasto e

Il "Ciaccio" di Palagano

Quale miglior occasione per celebrare il Ciaccio?Da alcuni mesi è assurto a prodotto tipico anche per il

Ministero delle Attività Produttive, che gli ha assegnato unmarchio d’impresa. Oggi il Ciaccio di Palagano ha la

stessa dignità del Lardo di Colonnata (pur non godendodella medesima visibilità e commerciabilità), e figura negli

elenchi dei prodotti enogastronomici da salvaguardare.Tipico cibo palaganese, viene ottenuto, sulla scia della

tradizione più autentica, con una “colla” di farina, acqua,sale cotta su piastre di metallo (“cottole”), ad ottenere

dischi croccanti simili a crêpes, poi conditi con un pestodi lardo, aglio e rosmarino, e spolverizzati di formaggio

parmigiano grattugiato. E nessuno azzardi un paragone colborlengo di Pavullo o la zampanella di Fanano! Si tratta di un prodotto assolutamente originale

ed autonomo, che solo lontanamente s’imparenta con i summenzionati…

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fallo cuocere sotto un testo”). Se nonbastasse, il Tommaseo, nel suo Dizio-nario della lingua italiana, chiosa allavoce schiaccia: “arnese di due dischiimperniati come le forbici, sui quali siversa la pasta per fare cialde, ostie”(la definizione è del 1872): davverosorprendente il rapporto con le nostrecòttole (cò/t), ed ancora una volta ab-biamo anche la fortuna del riscontrofonetico (schiaccia > ciaccia >ciaccio).Quanto esposto dimostra, se ancorace ne fosse bisogno, quanto frequenti

e sistematici siano stati anche in pas-sato i collegamenti transappenninicitra Emilia e Toscana, al punto che lelocalità dell’Alto Appennino modene-se hanno paradossalmente maggioridebiti linguistico-culturali verso la To-scana che non verso il proprio capo-luogo provinciale.Non dimentichiamoci dei palaganesiche nel secolo scorso si recavanoproprio all’Isola d’Elba, o addiritturain Corsica, come “segantini” (Sganti/n), per ottenere da grossi tronchi d’al-bero le traversine per la costruzione

di ferrovie; poi la tradizione del mag-gio drammatico, squisitamente tosca-na. Come poteva far eccezione lagastronomia?

[¹ anticamente anche a Modena: ilMaranesi riporta la voce “ ciac’ , spe-cie di castagnacci” nel suo Diziona-rio del dialetto Modenese del 1893² una nota chiosa: “ciaccio = focac-cia salata”³ la filastrocca è stata tratta da un sitoInternet]

tratto da un articolo diEmanuele Zecchini

Pierluigi e Francesca volevano crea-re qualcosa per i bambini, di cui po-tessero usufruire direttamente e chefosse loro d’aiuto. Il sitowww.pianetabimbi.it, nato non senzaostacoli, è la risposta. Come nascel’idea? “ Di getto: in un pomeriggio didicembre; giocavo con i miei bimbi efuori pioveva a dirotto... era da moltotempo che mi interrogavo sul modomigliore per fare qualcosa di veramen-te utile, sia per i miei figli che per tuttigli altri e sentivo che internet potevaessere la strada giusta... L’inizio nonè stato rose e fiori! Infatti, soprattut-to dal punto di vista economico: nonavevo sponsor e tutti gli oneri erano amio carico. Ringrazio in particolareGiulia Loschi e Stefania Leonelli chemi hanno sopportato nel primo annoed hanno dato un contributo fonda-mentale allo sviluppo del sito, arric-chendolo di immagini e disegni sem-pre più belli ed accattivanti... Poi lecose sono migliorate; grazie al grup-po Cisa-Cerdisa che, a inizio 2002,ha voluto sposare il nostro progettosostenendoci economicamente e dan-doci la possibilità di migliorare grafi-ca, idee e servizi da offrire agli uten-ti. Qual è il vero scopo del sito? Vo-levo dare ai bambini una spiaggia li-bera e sicura dove approdare; un sitoche fosse per i bambini e non sui

bambini. Spiegaci la differenza. Inrete esistevano ed esistono numerosisiti che, pur nella loro bellezza, si ri-volgono per lo più ai genitori senzache vi possano accedere direttamen-te i piccoli. La mia priorità è stata quel-la di creare servizi a cui i bambini po-tessero accedere senza aiuti dai ge-nitori. Un sito “libero e sicuro…”E’ stato un punto cardine fin dal prin-cipio; qui non si scherza, perché pur-troppo, sempre più spesso sentiamonotizie disarmanti circa casi dipedofilia e siti per pedofili. Lo abbia-mo dotato di un software dove vengo-no registrati tutti gli accessi, compre-so il telefono e il provider. Inoltre èstato stipulato un accordo con la Poli-zia Postale di Bologna che tiene co-stantemente monitorato il sito, per tu-telare i nostri piccoli utenti. Parliamodei servizi on line? Innanzi tutto: “Levostre domande”: dove abbiamo ilcontatto diretto con loro e rispondia-mo alle loro richieste più varie... Poi :“Tempo libero”: insegnare a giocarenon avendo giochi; il divertimento allo

stato puro, quello di una volta, dovebastavano un cerchio ed un bastone.Infine: “Fiabe”: è il nostro regalo, unaraccolta di fiabe dove spiccano quel-le di Fedro ed Esopo, per tornare al-l’antico metodo di addormentare ipargoli, oggi soppiantato dalla TV, iltutto condito con la morale che l’auto-re vuole comunicare. Sono tutti ser-vizi gratuiti… Tutti coloro che acce-dono possono usufruirne gratuitamen-te; diverso il discorso per le attivitàcommerciali che, se vogliono, posso-no acquistare i banner del sito. Que-sta ad oggi rappresenta la nostra solaentrata e non copre le spese. Sonofiducioso però che il lavoro che svol-giamo sarà premiato da chi ha vocenelle istituzioni, affinchè ciò che è sta-to creato possa fare un ulteriore saltodi qualità. La più grande gioia sonogli attestati di stima che riceviamo dainsegnanti di scuole elementari e me-die anche fuori Italia. Il nostro lavoro,ci dicono, è apprezzato e i loro con-sigli sono per noi stimolo ed aiuto percercare di fare sempre meglio.

Internet è un gioco da

bambini

Attualità

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12 la LUNA nuova - Luglio 2003

Viabilità

di

fondovalle

di Gabriele Montie Elisabetta Gazzetti

Sabato 5 luglio si è tenuto, presso ilricreatorio “Cristo Re” di Savoniero,l’incontro sulla viabilità, voluto e orga-nizzato da Provincia, Comunita Mon-tana ed Enti locali.Apre i lavori il sindaco di FrassinoroElio Pierazzi affermando che questoincontro è molto importante in quantorappresenta un passo significativosulla via di una ristrutturazione globa-le della nostra viabilità e in particolareil risultato è stato ottenuto grazie adun impegno, per la prima volta, co-mune.Quindi interviene l’assessore provin-ciale alla viabilità Andrea Casagrandeche spiega le linee strategiche dellaprovincia in tema di viabilità, fa un po’la storia di questo progetto e dellemolte bocciature che ha subito ed in-troduce un fatto nuovo che ha porta-to, forse, alla possibile realizzazionedell’opera: infatti, praticamente tutte lestrade che erano di competenza del-l’ANAS, sono passate alla Provincia,per cui adesso le procedure per rea-lizzare una qualsiasi opera sono snel-lite di parecchio; inoltre, se primal’ANAS stanziava per l’intera EmiliaRomagna circa 130/140 miliardi di lirein tre anni, ora la regione ha stanzia-to per 5 anni 1400 miliardi.Infine ha ribadito che questo interventoè molto importante in quanto è un tas-

sello fondamentale nel futuro assettodella viabilità della Val Dragone.Luca Piacentini, l’ingegnere che hacurato il progetto, ha illustrato l’operache nel primo tratto seguirà il percor-so della esistente strada comunale, perpoi abbandonarla, in localitàMareggina, realizzando un tratto di cir-ca 1 chilometro di strada ex-novo. Ilcosto sarà di 3.500.000 Euro .Il sindaco di Montefiorino, MaurizioPaladini, ha evidenziato come il citta-dino ormai, dati i troppi incontri avve-nuti, sia stufo e sfiduciato, questa vol-ta però le cose sono diverse: il pattopolitico, richiamanto anche da espo-nenti di altre amministrazioni, fra i sin-daci di tutti i comuni della vallata fa sìche si possa portare avanti un discor-so unitario.Paolo Galvani, sindaco di Palagano,sottolinea l’importanza del progetto perlo sviluppo sia turistico che artigiana-le: la mobilità costituisce la base perla redittività delle nostre aziende.Dal dibattito sono emersi diversi dub-bi e rimostranze come: quanto si siaspeso fino ad ora e per che cosa;come si risolverà il nodo di Cerredolo;in particolare Telleri, rappresentantedei Verdi, rimprovera agli enti localidi aver venduto la ghiaia del Dragonequando questa ora avrebbe fatto co-modo per la realizzazione della nuovastrada, inoltre fa notare la situazione

delle strade esistenti con le molteplicifrane e quindi il dissesto idrogeologicodovuto all’incuria del territorio.Domenico Guigli interviene dicendoche queste sono solamente polemi-che.Il presidente della Provincia Pattuzzi,infine, chiude i lavori ridimensionan-do un po’ i toni trionfalistici con cui siera aperto l’incontro, e dicendo chela sua amministrazione si è sempremossa con l’obbiettivo di fare le cosepossibili, nel nostro caso il progetto èpronto, appaltabile, ma ancora non èstato inserito in alcun piano finanzia-rio, per cui ben che vada, la “posadella prima pietra” non avverrà primadel 2005.Ha ribadito inoltre la qualificazionedella provinciale di Monchio, perchéè importante anche la viabilità trasver-sale, quella che collega le varie fra-zioni e queste alla direttrice principa-le. La prima impressione dell’uomo del-la strada è quella dell’ennesimo spotpubblicitario in vista di elezioni, nondimentichiamo che l’anno prossimo cisarà il rinnovo dell’amministrazioneprovinciale.Sicuramente positivo è stato il meto-do di confronto che ha portato ad unscelta maturata e condivisa insieme…Auspicabile che avvenga per altreproblematiche da risolvere…Staremo a vedere...

Attualità

Savoniero, torrente Dragone

Importante incontro sulla viabilità,che potrebbe costituire la svolta nel

panorama viario dell'intera vallata

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Associazionismo

di Fabio Braglia

La sezione Avis di Palagano si è co-stituita l’8 dicembre 1979 presso lasala consiliare di Palagano alla pre-senza di 15 donatori.Questi i nominativi dei donatori checostituirono il primo consiglio direttivo.Presidente: Casinieri Enzo; vice-pre-sidente: Dino Tosi; segretario: RicchiBruno; amministratore: Bertogli Pie-ro. direttore sanitario: dott. FontanaSilvio. Nel 1986 a Casinieri Enzo ven-ne conferita la carica di PresidenteOnorario, mentre presidente della se-zione fu eletta Pradelli Giovanna, chia-mata anche ad incarichi a livello delconsiglio e dell’esecutivo dell’Avis.Provinciale. L’Avis di Palagano man-teneva da tempo cordiali rapporti conl’Avis di Rimini che si rafforzarono at-traverso il gemellaggio celebrato aPalagano presso il Municipio il 19 ot-tobre 1991 (in quel periodo il presi-dente era Monti Gabriele).Da ricordare nell’ambito sportivo lapartita di calcio femminile che per unadecina di anni è stata un momento disolidarietà e amicizia; ora sono moltigli avvenimenti sportivi e sociali orga-nizzati in tutto il territorio dalla com-missione giovani dell’Avis Provincialedi Modena di cui il presidente attualeè Ugolini Elide, nostra associatanonchè vicepresidente della nostrasezione comunale.Ora l’organico è costituito in questomodo: presidente: Braglia Fabio;vicepresidenti: Ugolini Elide, TassiLuca; segretario: Gianicoli Roberto ;amministratore: Albicini Graziano; di-rettore sanitario: dott. Bettuzzi Davi-

AVIS comunale

di Palagano

AVAP Palagano

E’ con molta soddisfazione che orapossiamo dire di aver raggiunto il pri-mo importante obiettivo per la nostraassociazione.Infatti a cominciare dall'8 giugno ab-biamo disponibili per tutti i week endestivi due infermieri professionali en-trati a far parte dei nostri equipaggid'emergenza.I due ragazzi, Paolo Formentini e Ste-fano Giacomazzi, oltre che prestarela loro professionalità sui mezzi di soc-corso daranno a tutti i volontari inte-ressati la possibilità di frequentare cor-si certificati. Paolo e Stefano infattisono istruttori abilitati in BLS, BLSD,PBLS, PTC ovvero in pratiche dirianimazione, defibrillazione e tratta-

mento di pazienti traumatizzati.Tutto questo a Palagano.Inoltre Paolo è diventato istruttore diguida sicura su mezzi di soccorso(speriamo che insegni meglio di comeguida).Auguriamo a Paolo e Stefano di tro-varsi bene con noi a Palagano.Ora cercheremo di raggiungere il se-condo obiettivo, cioè quello dell'acqui-sto della nuova ambulanza, sarà unpo' più difficile ma noi ci proviamo!Il Consiglio AVAP vuole ringraziare laLAPAM di Palagano per la bellissimainiziativa messa in piedi dalla signoraNoris e dalla sua collega durante lasagra del Ciaccio montanaro racco-gliendo fondi facendo dipingere unamattonellina a chi versava unamonetina. Speriamo che anche du-rante la festa del Volontariato in pro-gramma domenica 27 luglio a Pala-gano vi siano nuove iniziative comequeste che oltre ad essere divertentie molto belle possono aiutarci a rag-giungere il secondo obiettivo.Grazie!

Caminati Giancarloe Consiglio A.V.A.P. Palagano

AVIScomunale di Palagano

Tel: 0536/961668e-mail: [email protected]

de; consiglieri: Ricchi Bruno, FerrariniDavide, Sassatelli Flavio, GualtieriLeonella; collaboratori operativi:Giannini Francesca, Mattioli Edda,Casini Cristiana, Pradelli Sonia, GuigliMonia, Ferrarini Graziella, OrtonoviTiziana, Capitani Michela, GuerzoniChiara; delegati di distretto (distretto

di Sassuolo): Braglia Fabio, GianniniFrancesca.

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19-27 LUGLIO

FrassinoroSettimana Matildica

20 LUGLIO

MontefiorinoGara di mountain bike - Circuito

Appennino Cup

20 LUGLIO

La VernaProgetto Montagna Felice.

Il mondo di Giolandia

23 LUGLIO

PalaganoMercatino serale

24 LUGLIO

FarnetaProgetto Montagna Felice.

Gioca, salta e corri

24-27 LUGLIO

PalaganoEurotrial

Gara internazionale di fuoristrada

25-26 LUGLIO

FrassinoroProgetto Montagna Felice.

Week end col ciuco

26 LUGLIO

SavonieroFesta del villeggiante

26-27 LUGLIO

PiandelagottiXV concorso ippico nazionale

26-27 LUGLIO

FrassinoroSulle orme dei pellegrini. Escursioni

in MTB attraverso le antiche viemedioevali che uniscono la Toscana

all'Emilia.

29 LUGLIO

VitriolaProgetto Montagna Felice.

Artisti in... erba

30 LUGLIO

PalaganoMercatino serale

1-2 AGOSTO

MontefiorinoProgetto Montagna Felice.

Luna crescentina

1-20 AGOSTO

SavonieroTorneo notturno di calcetto

2 AGOSTO

PalaganoLa strapazzona podistica di 3 e 10

km.

2 AGOSTO

Vitriola"Un codice matildico dell'abbazia di

Frassinoro alla corte di Vitriola":Momenti di vita monastica

Estate 2003

Settimana Matildica a Frassinoro19 luglio: ricreazione nel centro storico dell'ambiente, atmosfera e goliardiadella antiche bettole. Alle ore 21.00 spettacolo "Il Cavaliere e il drago".20 luglio: mercato medioevale, spettacoli con il mangiatore di spade efuoco, segue il "Monumento a Dante" galleria di figure inanimate, esibizio-ni di duelli con armi storiche della Compagnia Confraternita e chi vorràpotrà indossare le armature e provare le antiche armi.18-20 luglio: Rally matildico in mountain bike nelle terre della Badia.21 luglio: danze popolari e antichi balli.24 luglio: astronomia guidata e atmosfere musicali medioevali.25-27 luglio: somarelli porteranno a spasso i bambini per l'antica viaBibulca.25 luglio: lettura di brani da "Il nome della rosa".26 luglio: "In fabula": duelli fra la luce e le tenebre con la Compagnia deiFolli.27 luglio: mercato medioevale, mestieri antichi, incantatori di serpenti,esibizione di falchi e poiane, cerimonia conclusiva con corteo storico,duello di cavalieri con spade di fuoco, danze di Camelot e spettacolopirotecnico.

InfoUfficio turistico Valli del Dragone: 0536/960162 - [email protected]

Comune di Palagano: 0536/961515

Comune di Montefiorino: 0536/965139

Comune di Frassinoro: 0536/971015 - www.frassinoro.net

Ideanatura (Monchio - S. Giulia) : 0536/966112 - www.ideanatura.net

Associazione CicloNatura: 0536/969016 - 348/9345528 - www.ciclonatura.it

www.luna-nuova.it: costante aggiornamento "on line"

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2 AGOSTO

SassatellaFesta paesana

3 AGOSTO

MontefiorinoFiera d'agosto

3 AGOSTO

SavonieroFesta dello sport

Progetto Montagna FeliceSalta e corri

3 AGOSTO

RomanoroXXV rassegna nazionale di teatropopolare del Maggio Epico. "La

storia del re deforme".

3 AGOSTO

Montefiorino"Le dilettevoli arie di Carlo Broschi

detto Farinelli": il controtenoreAngelo Manzotti accompagnato da

un Ensemble con strumenti originali,scenografia ed abiti settecenteschi.

4 AGOSTO

MonchioProgetto Montagna Felice

Artisti in... erba

5 AGOSTO

PietravoltaProgetto Montagna Felice.

Gioca, salta e corri

6 AGOSTO

SassatellaProgetto Montagna Felice.

Artisti in... erba

6 AGOSTO

PalaganoMercatino serale

6 AGOSTO

Montefiorino - Rocca"Capitoli a parte"

Gli scrittori leggono le loro opereVito legge Vite di santi dalla

Legenda Aurea

7 AGOSTO

RomanoroProgetto Montagna Felice.

Il bel luogo

8 AGOSTO

Monchio - S. GiuliaNotte di note e di stelle.

Sotto la volta del cielo nella notte diSan Lorenzo si alzano melodie

messaggere di desideri nascosti

8 AGOSTO

BoccassuoloProgetto Montagna Felice

Il bel luogo

9 AGOSTO

Palagano - ChiesaRassegna corale

9 AGOSTO

FarnetaRievocazione storica: "Un feudatario

al castello di Farneta"

9 AGOSTO

Montefiorino5° giro dei grotti. Escursione nella

zona delle ofioliti del Monte Calvarioe della Rupe di Medola

9-10 AGOSTO

MontefiorinoProgetto Montagna Felice.

Week end col ciuco

10 AGOSTO

Monchio - S. GiuliaFesta di S. Giulia. Bancarelle con

prodotti tipici ed artigianato artistico,concerto corale dei Cantori di

Rancidoro nella Pieve di S. Giulia.

10 AGOSTO

CargedoloFesta paesana

10 AGOSTO

Frassinoro - P.zza Miani"Capitoli a parte"

Gli scrittori leggono le loro opereMaddalena Crippa legge S. Agostino

11 AGOSTO

FrassinoroIII Rassegna di Concerti di Musica

Classica “Echi Musicali”.Gran Galà dell'operetta

12 AGOSTO

FarnetaProgetto Montagna Felice.

Il bel luogo

Estate 200313 AGOSTO

PalaganoProgetto Montagna Felice.

Il mondo di giolandia

13-15 AGOSTO

PalaganoParco comunale

13° Festa dei matti

13 AGOSTO

PalaganoMercatino serale

16 AGOSTO

BoccassuoloFesta di S. Rocco

16-17 AGOSTO

SaltinoProgetto Montagna Felice.

Luna crescentina

19-20 AGOSTO

FontanalucciaProgetto Montagna Felice.

Luna crescentina

20 AGOSTO

PalaganoMercatino serale

21 AGOSTO

PiandelagottiProgetto Montagna Felice.

Il mondo di giolandia

22-24 AGOSTO

PalaganoParco comunaleFesta della birra

23-24 AGOSTO

SusanoSusano in festa

27 AGOSTO

PalaganoMercatino serale

28 AGOSTO

Monchio - S. GiuliaAlla scoperta

delle Valli di confine

31 AGOSTO

MontebaranzoneProgetto Montagna Felice.

Il mondo di giolandia

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16 la LUNA nuova - Luglio 2003

31 AGOSTO

Monchio - S. GiuliaParco in musica

III Rassegna di Concerti di MusicaClassica “Echi Musicali”.

Concerto per violino,flauto e chitarra.

Alla stesura del "Progetto MontagnaFelice" hanno collaborato la ComunitàMontana Appennino Modena Ovest, la Provincia di Modena, i Comuni diFrassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano. Il progetto si articola in unanutrita serie di iniziative partite il 7 giugno scorso e che termineranno il 7settembre. La partecipazione è totalmente gratuita. Le diverse iniziative sonosuddivise in vari titoli: Quattro giorni a quattro zampe, Labor-attori, Aperitivoinsieme, Artisti in... erba, Week end col ciuco, Luna crescentina, il mondo digiolandia, il bel luogo e Gioca, salta e corri. La prima manifestazione si èsvolta dal 29 giugno al 2 luglio, le altre si svolgeranno nell'arco dell'estatesecondo il calendario qui pubblicato. Segue una breve descrizione delle ini-ziative.

Labor... attori: il teatrino a portata di tutti. Un laboratorio creativo porta allapreparazione dell'ambientazione, dei costumi e delle scene per un successi-

vo spettacolo "leggero", ma coinvolgente per tutte le età. Una breve escursione assistita da una guida professionistacompleta il programma e consente di apprezzare le particolarità naturalistiche che si incontrano lungo il percorso.Lo spettacolo finale galvanizzerà partecipanti e pubblico.Aperitivo insieme: un aperitivo davvero particolare fra maghi e prestigiatori. Di primo pomeriggio i bambini (volen-do con i genitori al seguito) partono con le guide per una ricerca dei segreti del bosco e... verso sera genitori ebambini si ritrovano. I grandi sorseggiano l'aperitivo mentre un mago sorprende i piccini (e un poco anche gliadulti) con "miracoli" ed effetti speciali. Lo spettacolo prosegue la sera nella via o nella piazza e qualche truccosarà svelato ai più curiosi.Artisti in... erba: l'erba verde di un grande, ombroso prato, ospita attività di manipolazione della creta e della pastaal sale o del mosaico; i lavori verranno dipinti con colori naturali ricavati dalle erbe e dai fiori che si raccolgono lìattorno. L'invito a partecipare è per tutti, bambini e adulti, che apprenderanno le elementari tecniche di lavorazionee colorazione dei "manufatti".Week end col ciuco: un'allegra sarabanda di somarelli si accampa il sabato mattina e si organizza per portare aspasso per le vie del paese e negli immediati dintorni, tutti i bimbi intrepidi che vorranno cavalcarli. L'attivitàcomincia in tarda mattinata e prosegue nel pomeriggio ove, coinvolgendo anche i genitori, è organizzato un brevetrekking con asini (durata 1 ora e mezzo circa) che permetterà ai bambini di provare le emozioni di una passeggia-ta nel bosco a dorso di asino, raccogliere i frutti del sottobosco e conoscere la natura in maniera divertente edemozionante. Uguale il programma della domenica.Luna crescentina: fine settimana dedicato a conoscere (e degustare) le specialità gastronomiche del territoriocon coinvolgimento operativo di grandi e bambini. E' un laboratorio della cucina tipica per apprendere i "segreti"della cucina locale con il supporto degli operatori locali. In serata la luna del bosco: con le torce accese lungo isentieri attorno al paese, camminata notturna alla portata di tutti per scoprire il bosco di notte, le sue suggestioni edinfine la luna e le stelle con il telescopio e le spiegazioni dell'astronomo.Il mondo di Giolandia: è un laboratorio del gioco ed è gioco di piazza. Giolandia è il nemico di Giobatta. Giolandiaè maestro nella costruzione dei giochi; Giobatta è il maligno che li distrugge. Il mondo di Giolandia è davveroparticolare perchè i giochi di Giolandia nascono quasi dal nulla, ovvero dalle cose che non ci servono e cheavremmo buttato nei rifiuti. Giobatta invece vorrà distruggerli e cambiarli con giochi moderni ma non avrà vita facile.Ecco i giochi di base della creatività infantile, quelli che non si fanno nel chiuso delle case o davanti ad unoschermo ma nelle piazze assieme a tutti gli altri bimbi.Il bel luogo: Breve e semplice escursione che farà scoprire un vero e spesso sconosciuto "gioiello" storico onaturalistico del territorio con spettacolino finale e piccolo rinfresco per tutti i partecipanti. Alla portata di tutti icamminatori, anche i più piccini.Gioca, salta e corri: una festa per i giovani dove un animatore nel "meeting point" organizza l'intrattenimento congiochi di gruppo e competizioni di vario genere, lasciando agli adulti il compito di trovarsi occupazioni alternative.

Estate 20036-7 SETTEMBRE

PalaganoProgetto

MontagnaFelice

Week endcol ciuco

14 SETTEMBRE

MonchioParco Santa Giulia

Volo a vela.Laboratorio per costruire

aquiloni ed altrioggetti volanti identificati

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1717la LUNA nuova - Luglio 2003

Messaggi da www.luna-nuova.it

La Luna nuovaVia Palazzo Pierotti 4/a 41046 Palagano (MO)

ItalyFax: 0536/96.15.21Tel.: 0536/96.16.21

e-mail: [email protected]

Non verrannopubblicate lettere anonime

Non sono unblasfemo

Egregio Sig. Direttore,ho avuto l’impressione di averla offe-sa, ma mi creda, non era nelle mieintenzioni.Non ho capito l’accenno fatto al gior-nale di sinistra, ma non importa; è solocolpa mia. Sono tuttavia contento chemi abbia fatto notare il mio errore,poteva farlo in modo più morbido, avreicapito ugualmente, ma così non pec-cherò più.Tuttavia io non sono un bestemmiato-re “blasfemo”. Sono un credente glieloassicuro. Circa il Buon Gesù, forsemi sono espresso in modo inadegua-to, ma lei è sicuro di aver capito benele mie intenzioni? Non ho detto cheGesù era “fra i disobbedienti che han-no messo a ferro e fuoco Genova”,ma in mezzo ai giovani d’America, diGenova, di Firenze, di Cosenza, comeLui stesso ha promesso a tutti i giova-ni di tutti i tempi. In quanto ai misfattidi Genova, lasciamo che siano i giu-dici ad occuparsene, sono lì appo-sta! Come vede l’ortodossia cattolica,perché di ortodossia si tratta, per quelche riguarda le mie idee, non correpericolo di sorta. Non ho poi nulla daobiettare per quel vescovo america-no, in quanto ha scritto a Bush e nonalla Luna. Le assicuro, comunque,che voglio bene alla Luna, l’ho ancheaiutata con modeste offerte e nonscriverei mai nulla che la danneggi.Siccome Lei ha rivendicato, e moltogiustamente, la sua libertà di opinio-ne, permetta che anch’io rivendichila mia; siamo, io e lei, due figli di Dioche reclamano appunto la libertà deifigli di Dio.Pertanto, mi consenta caro direttore,

di non accettare il “blasfemo” che miha appioppato, in quanto lo ritengo ec-cessivo per un cattolico come me chesi sforza di essere meno peggio chesia possibile. Questo è quanto e, perciò che mi riguarda, la diatriba, moltocivile, finisce qui.La prego di accettare i sensi della miapiù alta stima e considerazione.Suo

Ugo Beneventi

Risponde il Direttore:

Caro Beneventi,sono d'accordo. La polemica è chiu-sa.La ringrazio per i gentili apprezzamen-ti.Cordialità

Giuseppe Cervetto

Cara Luna Nuova il sito da voi fatto è veramente strutturato bene e difacile consultazione per tutti. Complimenti!!!!! Volevo anche dirvi che il

giornalino mensile è molto interessante con tutte le curiosità del mese. Visarei grata se foste in grado di farmi avere tramite mail il programmino ditutte le feste a Palagano e dintorni. La cosa interessa alcuni miei amici di

Maranello, in particolar modo la festa dei matti.Grazie per la gentile collaborazione!!!!! Sonia

Cara Luna,sono una vostra amica e affezionatalettrice; mi chiamo Monica e vi scrivoda Santo Stefano Belbo (CN).

Vengo poco a Boccassuolo e solo per vedere mio nonno,ma adoro visitare il vostro bel sito. Tiziana

E i nostri figli?

Vi sembrerà ipocrita ma tutto questoparlare della guerra e di politica iniziaa preoccuparmi un po’.Va bene per noi adulti che dobbiamo,giustamente, essere infarinati, ma perquanto riguarda i bambini non hannopiù uno spazio loro.Noi genitori siamo sempre in lotta conlo stress, siamo sempre di corsa tracasa e lavoro. Allora io mi chiedo:dove sono finite le ore dedicate ainostri figli?I piccoli passano la maggior parte del-le giornate con la baby sitter o con inonni o negli asili mentre i grandi van-no a scuola; quando tornano a casavengono “piazzati” davanti alla televi-sione che trasmette o telegiornali pie-ni appunto di politica, guerra e cro-naca nera oppure cartoni animati neiquali spesso c’è guerra, morti e vio-lenza. La sera rientrano i genitori stan-chi e nervosi che, di certo, non han-no né tempo né voglia di giocare coiloro figli o di raccontare loro una bel-la favola che faccia sperare in unmondo migliore.Secondo me non basta comprare loroun bel giocattolo, il sabato o la dome-nica, per farsi perdonare del tempoche non abbiamo dedicato loro.Se questo è il progresso allora prefe-risco la vita di cinquant’anni fa, quan-

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18 la LUNA nuova - Luglio 2003

Posta

La ditta Euro-Mat ha ripreso la pro-duzione in Via Artigianale 22 aPalagano, a suo tempo costretta achiusura forzata; ne danno notizia ipropri soci che, nonostante le avver-sità di alcuni politicanti palaganesi ecasati di potere, hanno deciso di pro-seguire l'attività e di mantenere i postidi lavoro, anche se dimezzati a cau-sa delle ultime vicende subite.In quanto socio della ditta, io FerrettiTolmino, ho deciso di rendere nota lamia verità, quella vera e documenta-ta, affinchè la gente possa capire e,a sua volta, fare le proprie riflessioni.La ditta Euro-Mat, che con una seriedi attività opera sul territorio naziona-le, si sta approntando ad andare neiPaesi dell'est Europa. A Palaganoopera con una struttura in via Artigia-nale 22, facente attività difalegnameria mirata alla promoziona-le nel settore ceramico; faceva pro-duzione di carpenteria metallica, inprevalenza espositori per ceramica,nella struttura di via Provinciale Sud,angolo Cà di Vinchio, e attività alber-ghiera con la gestione del centro spor-tivo Papa Giovanni XXIII, via S. Ste-fano 14.Attività di falegnameria: detta attivi-tà opera nel settore dal 1975 con laditta Euro-Arredi; nel 1993 decidem-mo di acquistare due ditte in difficol-tà: la Expo-Mat e la Tecno-Arredo, exIdea 2000, ditte destinate a chiusuracerta, ma con del personale valido.Così facendo ci siamo trovati con 40dipendenti iscritti a libro paga e 20artigiani collaboratori.Questo nuovo assetto durò solo pertre anni a causa delle solite difficoltàad operare in montagna, perchè oltre

al problema territoriale vi è anchegrande ignoranza.Inoltre un ex-socio delle vecchieaziende, ben inserito nella Palaganobene, assieme ad altri, per ignoranzae invidia personale, decisero di farcichiudere e incominciarono a chiede-re favori personali agli uffici pubblici,nell'intento di creare difficoltà di varianatura alla ditta appena avviata. Tro-varono terreno fertile, così per poter-ci difendere chiesi più volte al sinda-co in carica allora, sig. Guigli Dome-nico, d'intervenire affinchè potessimooperare tranquillamente, ma anche luinulla fece.Visto che non era più possibile ope-rare, decidemmo di mettere in liqui-dazione la ditta e dimezzare il perso-nale.Attività di carpenteria: detta attivitàveniva svolta in un capannone in viaProvinciale Sud, angolo Ca' di Vin-chio; dico veniva svolta perchè in data20/09/2002, con ordinanza, emessadal sindaco di Palagano, di immedia-ta chiusura dell'attività per inquinamen-to ambientale, è stata chiusa in quan-to il materiale ferroso arruginisce e, aloro dire, se vi piove sopra inquina. Ecosì abbiamo dovuto chiudere, peròci risulta che in detto capannone vista operando un'altra ditta che, forseessendo di strato sociale diverso dalnostro, non inquina.Attività alberghiera: iniziammo det-ta attività nell'estate 2000 perchè ci furichiesta, a titolo personale, dalla dit-ta Pollacci di Pievepelago in quanto,in difficoltà per motivi famigliari, avreb-be dovuto chiudere a metà stagione.Così accettammo. Poi nella stagione2001 l'amministrazione comunale cichiese di proseguire e così, raggiun-to l'accordo con la proprietà, ci sia-mo attivati affinche si potesse creareun buon giro di clientela. Ci siamomossi subito per cercare gruppi spor-tivi, parrocchiali o altro in modo dacreare un buon giro per permetterel'eventuale acquisto della struttura.Nella stagione 2002 arrivammo adavere una quindicina di gruppi; il 30settembre del 2002, però, abbiamoricevuto la visita di controllo dell'USLda Montefiorino e dell'ufficio compe-tente del comune di Palagano nellapersona del vigile comunale, il qualeemise un verbale dove contestava lamancanza della licenza comunale ela presenza di tre persone su nove

non in regola, per cui il sindaco diPalagano fece subito ordinanza diimmediata chiusura.Naturalmente fu fatta subito obiezio-ne, dicendo che la licenza ci spettavadi diritto e che non era stata emessaper negligenza del comune di Pala-gano a causa delle sue lungagginiburocratiche in quanto fu fatta rego-lare richiesta a suo tempo ed essen-do iniziata la campagna estiva nonpotevamo di certo rimandare via igruppi. In seguito a sollecito legalediedero subito i documenti mancanti,mentre per le tre persone non in re-gola fu detto che erano lì solo in quel-la occasione a titolo di amicizia per-sonale; così con le scuse verbali daparte del sindaco fu ritirata immedia-tamente l'ordinanza di chiusura e an-nullate le sanzioni amministrative. Ecosì ricominciammo.Se non chè per la sua solerzia e spi-rito di dovere, il vigile comunale, aven-do trovato infrazioni in occasione delsuo controllo, ha trasmesso i verbalie chiesto immediato controllo da par-te dell'USL di Modena, INAIL di Mo-dena e tutti i vari Enti interessati chesi sono subito attivati, ognuno nei pro-pri tempi, andando alla sede della dit-ta a controllare tutto per dieci anniretroattivi, e ogni Ente ha emesso ilproprio verbale con danni notevoli.Richiesta una nuova licenza, in data15/01/2003 ci è stata rilasciata sola-mente il 30/04/2003; a causa di que-sto ritardo non abbiamo potuto defini-re i gruppi per la stagione 2003 inquanto ai gruppi bisogna dare la pro-pria disponibilità entro novembre,massimo fine gennaio dell'anno suc-cessivo. Quindi quest'anno ci è pos-sibile ospitare solamente qualchegruppo, così facendo non si ammor-tizzano neppure le utenze.Conclusione: qualche politicantebene di Palagano non avendo potutoavere soddisfazione personale di tut-to quanto detto ha pensato bene didare il colpo finale alla vicenda met-tendo nuovamente in difficoltà la dittaEuro-Mat, chiedendo favori a titolopersonale. Il sindaco di Palagano indata 05/02/2003 emise nuovamenteordinanza di immediata chiusura del-lo stabilimento per inquinamento am-bientale (perchè a loro dire nei cortilidella ditta vi erano due palette di ce-ramiche, parti di espositori in ferro euna macchina operatrice per movi-

do tra un ceffone e una carezza siviveva più tranquilli e spensierati.Mi piacerebbe conoscere l’opinionedi altri genitori come me.Cordiali saluti a tutti .

Monica MontanaroVia C. Pavese 49

12058 S. Stefano Belbo (Cn)

Euro-Mat riprendela produzione

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1919la LUNA nuova - Luglio 2003

PostaGrazie di cuoresignor Ferrari

mento terra). L'USL di Sassuolo, coin-volta a suo tempo con tale documen-to, potè presentare al Pubblico Mini-stero di Modena l'ordinanza di imme-diata chiusura che dopo sette giorni,in data 12/02/2003, fu immediatamenteeseguita con la presenza dei carabi-nieri di Montefiorino e gli operai man-dati a casa.Ci sono voluti tre mesi per rintraccia-re la documentazione e dimostrare lanon veridicità di quanto ci veniva con-testato, per ottenere i permessi ne-cessari per poter riaprire la ditta, chenel frattempo aveva riportato dannieconomici notevoli per mancanza diconsegna materiale.Nonostante le banche abbiano chie-sto l'immediata chiusura dei conti, lespese legali, la mancanza di commes-se per ripartire e quindi la diminuizionedi personale, e tante altre conseguen-ze, nonostante tutto questo abbiamodeciso di ripartire con il settore arre-damento poi per il resto si vedrà.Spero che questa mia testimonianzasia di utilità a qualche imprenditoreche vuole operare in montagna, comea tutte quelle persone che operano nelsettore pubblico-politico, affinchè fac-ciano qualcosa per migliorare la si-tuazione e si possa creare occupa-zione anche in montagna.Comunque da operatore e da perso-na, che da trent'anni dà occupazionein questo paese, la cosa che più famale è l'indifferenza paesana, anzisembra quasi che da questa vicendase ne tragga solo stimolo per sparla-re.Nell'occasione, con la speranza chevenga pubblicato integralmente, por-go i miei più distinti saluti.

Tolmino Ferretti

Considerati i contenuti particolar-mente "forti" di questa lettera, ol-tre al fatto che il prossimo numerode la LUNA uscirà in autunno im-pedendo quindi una pronta even-tuale replica, in accordo con sig.Ferretti, abbiamo deciso di conse-gnare ad un rappresentante dellaAmministrazione comunale copiadella lettera alla quale non è statoritenuto opportuno replicare inquesta sede ed in questo momen-to.

La redazione

Il signor William Ferrari di Modena hamolto amato il mio paese e le nostremontagne, tanto da trascorrere l'estateper undici anni a Montefiorino.Quest'anno, purtroppo, per ragioni disalute di sua moglie e sue non potrà

Montefiorino

Su Vitriola c'è un Paese lungo

accoccolato ai piedi di una Rocca

di arenaria scura, simile ad un fungo

nato fra le pietre. Il vento che l'imbocca

dalla parte a levante della Piazza

Marconi, la pulisce e la spazza.

Sta l'orologio su la sfregiata torre

scandendo l'ore d'ansia e d'allegrezza

i rintocchi rincalzan nelle forre

si perdono lontano con la brezza.

Nella quiete notturna il suono cade

sulle pietre consunte delle case.

Paese lungo: il suon delle campane

regola la sua vita, e ancor più lieta

è il risponder felice di quelle più lontane

di Palagano e della vicin Farneta.

Nella notte la torre scura ascolta

e sembra più armoniosa e più raccolta.

Paese lungo. Ogni gemma fiorita

parla alla gemma. Ogni goccia alla goccia.

Io, qui d'estate, con gioia infinita

passo giorni felici. E non mi scoccia

passare notti d'incanto, sul balcone

a rimirare estatico la valle del Dragone.

William Ferrari

tornare tra noi. Di lui ci resta una bel-la poesia che così bene descrive quel-lo che per tanti anni ha ammirato eamato portandolo nel cuore ancoraoggi.Grazie di cuore signor Ferrari per tuttoquesto, con gli auguri che possa tor-nare presto tra di noi allietandoci an-cora con il suo parlare forbito che concosì tanto piacere si ascoltava.

Sorbi Cristiana

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20 la LUNA nuova - Luglio 2003

Val dragone

di Monica Bertugli

L’emigrazione italiana nel mondo harappresentato uno dei tratti più pecu-liari e caratteristici dell’intera storia ita-liana contemporanea. Se è vero chemolti altri paesi hanno conosciuto e

conoscono flussi migratori di grandeportata, è difficile trovare altri esem-pi, come quello italiano, così intensi,così a lungo distribuiti nel tempo, cosìvariegati per provenienza territorialee sociale, così diversificati per luoghid’arrivo.

E’ stata l’età contemporanea, e piùprecisamente il periodo tra gli ultimidecenni dell’800 e gli ultimi decennidel 900, a toccare l’apice di un feno-meno che si è espanso nel corso dialmeno un secolo, fino a diventare unadelle dorsali costitutive dell’intera sto-ria nazionale. A ben vedere, è la sto-ria intera del nostro paese in età con-temporanea ad aver ereditato dal fe-nomeno migratorio i suoi più essen-ziali caratteri.

L'emigrazione delle comunità montanedell'Appennino modenese ovest

dall'unità d'Italia al secondo dopoguerra

Emigrati in Corsica

Come anticipato nello scorso numero, iniziamo la pubblicazione della tesi di laurea sull’emigrazionenel nostro Appennino, elaborata dalla nostra concittadina dott.ssa Bertugli Monica. Per motivi di

spazio, ma anche per non andare a rovinare il senso dell’argomento, pubblichiamo solamentel’introduzione, dalla quale però si può già intuire la completezza del lavoro, nonché l’impegno

profuso. Ci ripromettiamo, nel prossimo numero, di dare più spazio a quest’argomento.Nel frattempo un consiglio: conservate queste pagine perché

ci fanno conoscere una realtà che per i più giovani può sembrare fantascienza.

1 Introduzione

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2121la LUNA nuova - Luglio 2003

Val dragoneChe cosa sarebbe stata l’economiaitaliana senza quel grande fenomenodi accumulazione delle risorse rappre-sentato dalle rimesse degli emigran-ti?E quale grandioso interscambio dimestieri, esperienze professionali,tecnologie si è realizzato attraverso iltramite dei flussi migratori?E quanto la nostra emigrazione ha pe-sato nel nostro universo simbolico,nella costruzione e definizione dellalingua, della nostra cultura, della no-stra identità collettiva? Come sono statiridefiniti gli stessi ruoli familiari e laportata delle presenze femminili?Questi sono alcuni dei molteplici in-terrogativi che scaturiscono dallo stu-dio di un fenomeno come quelloemigratorio, spesso sottaciuto o sot-tovalutato ed in realtà meritevole di unarinnovata considerazione.L’emigrazione dall’Appennino mode-nese, interna ed estera, riveste i pan-ni dell’emigrazione nazionale.Si dispiegò ininterrottamente lungo unintero secolo dopo l’Unità Nazionalee coinvolse migliaia e migliaia di fa-miglie. Molti non fecero più ritorno. Inalcuni casi vennero fondate delle vere

Emigrazione in alcuni Comuni dell'Appennino(da Cent’anni di emigrazione da Pavullo e dal Frignano)

190019011902190319041905190619071908190919101911191219131914191519161917191819191920

Montefiorino

262262181

181491471438

22634026431191

24309361

Frassinoro

388388

233402398383

282276215283143

6140210

LamaMocogno

162162

275341398334

229222283234118

9141221

Polinago

105164126178

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Riolunato

9199

68121143101

21513499762733

35457

e proprie città, come nel caso diCapitan Pastene in Cile, di cui parlonel mio lavoro.Ho voluto ricordare come la storiadi ogni piccolo paesino dell’altoAppennino modenese, quale quel-lo in cui io stessa vivo, sia impre-gnato delle vicende toccanti e pre-gne di sacrificio di uomini e donneche lasciavano il loro paese allavolta di un futuro incerto in terrelontane.Da “montanara” quale io sono, pos-so confermare quanto sia vero lospirito di attaccamento in ognunodi noi a una terra che spesso si èrivelata ingrata, ma al tempo stes-so tanto amata e rimpianta.La storia con la “S” maiuscola, nellamaggior parte dei casi, è propriofatta dall’insieme di storie vissute eraccontate.Io ho avuto la fortuna di sentirle que-ste storie, direttamente dalle paro-le di questi uomini, in alcuni casiormai molto anziani, ma desidero-si di far conoscere ai più giovani isacrifici fatti per arrivare ai miglio-ramenti di oggi.Spesso si resta increduli di fronte ai

Emigrato boccassuolese inTunisia (inizio '900)

loro racconti; figuriamoci poiquando non ci sarà più nessunodi loro in vita, e le loro vicende sipotranno leggere solo nei libri. Al-lora sì, quasi nessuno crederàalle sofferenze e alla nostalgiache interi popoli, non tantissimotempo fa, furono costretti a pati-re.Mi sento in dovere di ringraziaretutti coloro che hanno permessola realizzazione di questo studio,ed in particolare l’Arciprete diPalagano Don Fabrizio Martelli,il sig. Antonio Parenti, membrodell’esecutivo della Consulta Re-gionale per l’Emigrazione ed Im-migrazione, il prof. SilvanoBraglia, Flavio Sassatelli e tuttala redazione del giornalino “LaLuna”.Un ringraziamento particolare vaesteso al prof. Giuliano Muzziolie al dott. Enrico Nannini, chehanno gentilmente seguito l’evo-luzione di questo lavoro.Da ultimo, ma non per importan-za, vorrei ringraziare tutti coloroche mi sono stati vicino in que-sto arco di tempo, in particolarei miei genitori ai quali dedico que-sto lavoro.

Page 22: la Luna nuova - Numero 17 - Luglio 2003

22 la LUNA nuova - Luglio 2003

Val dragone

2 agosto 1944:

Palagano viene

salvato dalla

distruzione

2 agosto"E' la festa dei francescani, oggi: ilperdono di Assisi, sempre atteso congioia da noi. In questo doloroso peri-odo è davvero bramato. Voglia, il no-stro Serafico Padre ottenere la remis-sione di tanti peccati commessi da tuttigli uomini e per i quali, forse, abbia-mo meritato il tremendo castigo di que-sta guerra. Improvvisamente, verso le17, giunge la notizia che i tedeschisono già a Lago e stanno passando ilfiume per venire a Palagano. Pocodopo, quasi contemporaneamente,giungono interminabili file di tedeschida Savoniero e da Toggiano.A Monticello comincia una sparatoriastraordinaria di là dal ponte, ove sonostate costrette a fermarsi tutte le mac-chine. Sembrano davvero infuriati.Una grandinata di palline picchietta intutti i muri. La rev/ma madre radunale Suore in chiesa ed il fervore dellapreghiera raddoppia sulle prime... poigli spari aumentano e, con essi, lospavento.Si giudica prudente ripararsi in canti-na. Qualcuno pensa che sia giunta lanostra ultima ora. Le bimbe piango-

no, le suore anziane, sfollate qui e giàspaventate dai bombardamenti in cit-tà si fanno pallide e tremanti. Mi de-stano una pena vivissima.Ho un'idea e dico: "Se viene una suoracon me io vado ad affrontare i tede-schi e dire loro la nostra situazione.Può darsi che si commuovano e chefacciano cessare questa sparatoria".Suor Teresa e suor Gemma sonopronte a seguirmi.Ci segniamo e usciamo, mentre qual-cuno ci prega di non andare in cosìgrave rischio, di non volerci fare uc-cidere. Io mi sento calma. Meglio ten-tare. Dal morire in casa al cadere sullastrada, se questo è prescritto, nessu-na differenza.Ci teniamo cautamente contro il murodella piazza e ci facciamo piccole,piegando un poco le ginocchia. Do-vendo poi camminare al largo, cer-chiamo di metterci bene in vista edalziamo le braccia.Quando arriviamo davanti a casa delsignor Lenzotti, siamo vedute da al-cuni ufficiali che sono presso la stra-da del Monte. Altri, sono ritti su di ungrandissimo camion abbandonato ieri

dai partigiani.Molti soldati sono nel fosso. Io conti-nuo fin al ponte interrotto e facciocenno agli ufficiali di avvicinarsi,perchè desidero parlare loro.Vengono, non senza fatica, scenden-do e risalendo le ripide sponde delfosso quasi impraticabili. Cerco diparlare con calma e con tutta la gen-tilezza possibile.Dico testualmente: "Qui nessuno ri-sponde alla loro sparatoria, perchè ilpaese è deserto.Siamo soltanto noi, povere suore, contante vecchiette e piccole bimbe, moltospaventate. Pregherei di cessare ifuoco ed anche gli spari a vuoto, sehanno un po' di senso d'umanità. Ioassicuro che qui nessuno li attacca.Se hanno una sposa, una madre odei figli nelle loro case, comprende-ranno che cosa sia il terrore".Il giovane ufficiale ci guarda, non sen-za una visibile sorpresa e nello stes-so tempo, ha un sorriso quasi di sim-patia. Capisco subito che il nostrogesto gli è piaciuto.Fa cessare, all'istante, la sparatoria.Poi chiede: "Quanti erano i partigiani

Suor Imelde Ranucci

Il 2 agosto 1944 numerosi soldati tedeschi si portano a Palagano conl'ordine di incendiare e saccheggiare il paese ritenuto covo dei 'ribelli'

(così erano chiamati i partigiani). Grazie al coraggioso intervento diuna suora del convento francescano, Madre Imelde Ranucci,

Palagano evitò la distruzione.Riportiamo quanto suor Imelde scrisse nel suo diario ("Lagrime e

Sangue", edizioni Teic, Modena, 1979)

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Val dragonea Palagano?". "Non lo so". "Come,non lo sapete proprio?". "Io ne ho ve-duto qualcuno passare, più volte, perla strada, ma erano tutti sconosciuti"."Ditemi quanti mitra avevano, unpressapoco: 150-200 circa?"."Non posso sapere nemmeno questo.Come potrei dire, domani, ai partigia-no quanti sono loro? Li vedo un grup-po qui, un altro là, uno chissà dove enon li posso contare. Altrettanto eradei partigiani". "Voi siete molto diplo-matica e non lo volete dire, ma lo sa-pete. Dite, almeno, chi ha fatto salta-re questo ponte". "Partigiani russi etedeschi", rispondo. "Erano molti?"."Una quarantina circa".Una leggera smorfia."Anche la gente di qui è tutta partigia-na, vero?". "No, non è vero". "Allora,perchè sono fuggiti tutti?". "Perchèavevano paura di loro". "Noi non fac-ciamo nulla a chi non è ribelle"."Lo dicono ora, ma i loro camerati,nello scorso marzo, uccisero quasitutti gli uomini ed anche donne e bam-bini. Bruciarono molte case nelle vi-cine frazioni di Monchio, Costrignano,Susano, Savoniero.Quelle povere vittime, non erano 'ri-belli' ma persone civili, intente ai lavo-ri di campagna. Così, ora, tutti abbia-mo paura di loro. Molti fuggono al loropassaggio". "Non credo; queste sonotutte case abbandonate, perchè casedi 'ribelli', quindi da bruciare"."Non facciano questo. Assicuro chenessuno di questi palaganesi è ribel-le. Non facciano rappresaglie qui; ungiorno potrebbero essere un gravepeso sulla loro coscienza. Tutti potran-no testimoniare la verità di quanto hodetto loro".L'ufficiale si guarda attorno, pensan-do. Poi chiede se gli diamo un po' dipane e manda un soldato, piuttostoanziano, con noi al convento a pren-derlo.Tutta la truppa si sparge in un attimonel paese, sembra un grande formi-caio grigio-verde in ogni strada. Sbu-cano da tutte le parti e non si sa dadove vengano.Occupano subito le case che, trovatesenza padrone, vengono rovistate inogni angolo.Anche i più nascosti ripostigli sonovuotati dagli ingordi perquisitori, i qualibevono, in due o tre giorni, tutto il vinodelle cantine, uova, galline, salume,formaggio e persino piccoli maiali

scompaiono in un lampo nelle voracibocche, avide di cibo sostanzioso. Treo quattro soldati si accompagnano aquello venuto da noi a prendere ilpane.Chiedono di vedere le orfanelle. Nechiamo alcune in parlatorio. Al loroapparire, un soldato si commuove; neprende una in braccio e dice: "Que-sta biondina, assomigliare tanto allamia. Io avere tre figli circa dell'età diqueste bambine".Poi leva dalla tasca interna della giaccaun plichetto di fotografie e me le faosservare con tanto visibile paternoorgoglio.Mi racconta di casa sua...Vengono più volte, in giornata, i tede-schi a chiedere pane e companatico;si contentano di ciò che diamo senzapretendere troppo.Solo i primi due arrivati perquisisco-no la casa con l'arma in mano; in com-plesso, sono abbastanza gentili. Ci la-sciano anche la radio che avevo na-scosto nel guardarobe in mezzo aduna pila di lenzuola che essi hannosubito rovistato.Domandano se i banditi venivano inconvento e se ve ne sono anche oranascosti.Li assicuriamo di no e se ne vanno.Un capitano burbero di aspetto e tut-t'altro che buono, viene a chiedere seabbiamo qui il magazzeno dei bandi-ti.

Alla risposta negativa se ne va piutto-sto alterato e conduce seco il mare-sciallo Ferrarini, unico uomo che,tranquillamente, fosse rimasto a casa.Chissà dove lo porteranno!La villa del S. Fratti, dopo neppure cin-que minuti dalla venuta dei tedeschi,è in fiamme.Le spie che li accompagnano, hannofornito loro ogni necessaria informa-zione.Scende la sera e, non senza un incu-bo timoroso, pensiamo che dovremotrascorrere una notte poco bella contale compagnia.Alle 19, cinque ufficiali vengono achiedere di dormire in convento. Conbel garbo, diciamo che abbiamoclausura per gli uomini ed offriamoloro la foresteria.Vanno in quella, ma non troppo sod-disfatti.Mentre in tre, prepariamo i letti, li os-servo e non mi sembrano troppo ras-sicuranti.Uno di essi, che non apre mai la boc-ca, mi guarda di continuo, quasi ver-gognoso: dev'essere certamente unrepubblichino italiano che insegna loroluoghi e strade.Lo intuisco bene anche dalle occhia-te eloquenti che gli danno i suoi com-pagni. Passiamo una notte tremenda,sempre in attesa di qualche rappre-saglia.Ma Dio non permette ci venga fatta".

Suor Imelde RanucciImelde Ranucci nasce a Palagano nel 1904. Ventenne consegue ildiploma magistrale e a venticinque anni entra nel convento dellesuore Francescane di Maria Immacolata. Già maestra di ruolo, pri-ma di pronunciare i voti continua a dedicarsi con passione e com-petenza all'insegnamento.Nel 1951 apre la prima scuola media nella Valle del Dragone; nel1957 crea il primo Istituto Magistrale legalmente riconosciuto dellamontagna. Fonda poi la prima scuola materna del paese e si dedicaalla costruzione del grande edificio prossimo al conventoultracentenario. Incorraggia e collabora con i padri dehoniani per lacostruzione di Casa Papa Giovanni. Ha portato la sua congregazio-ne religiosa ad impegni sempre più ampi in campo educativo e mis-sionario.Nel 1978 l'amministrazione Comunale di Palagano le conferisce lamedaglia d'oro al merito con la seguente motivazione: "Per l'altissi-mo, determinante contributo recato allo sviluppo della comunitàpalaganese con una vita intensamente tesa al consolidamento deivalori morali, sociali e religiosi fra la nostra gente".Muore il 20 settembre 1980. Il Comune le intesta la piazza principaledel Capoluogo.

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Val Dragone

di Aldo Magnoni

Da Boccassuolo:“Il gioco delle sette fontane”Il giorno di S.Giovanni Battista (23Giugno), di buon’ora, prima che sor-ga il sole, le ragazze, scrupolosamentea digiuno, senza proferir parola alcu-na, munite di una bottiglia chiara eben trasparente e di un bicchiere, si-lenziosamente e di nascosto ai fami-liari, escono dalle case e, senza mairipercorrere la strada già fatta e sen-za attraversare fossati, iniziano il girodelle sette fontane.Ad ogni diversa fonte attingono unbicchier d’acqua da versare nella bot-tiglia, che, una volta riempita, portanosu una finestra della loro camera, lameglio esposta a levante, perché, aiprimi raggi del sole che verranno acolpire la bottiglia, esse potranno ve-dervi dentro o il loro futuro sposo, nel-l’atteggiamento che egli assume inquell’attimo, o, in caso contrario, unabara, presagio purtroppo di eternozitellaggio.

Da Casola:“Metodo da seguireper conoscere il futuro sposo”La ragazza che desidera sapere chi

I sogni

dimenticati

sarà il suo futuro sposo, invochi la lunaseguendo scrupolosamente le seguen-ti istruzioni e sarà esaudita.La prima sera di “luna nuova” delmese in cui la ragazza è nata, ellaesca di casa e si rechi in cortile, sullastrada o in un prato.Restando in piedi, chiuda gli occhi;quindi raccolga da terra “qualcosa”(non importa se sarà un sassolino, unapagliuzza, una zolletta di terra od al-tro); tenga l’oggetto raccolto ben chiu-so in mano e non osi guardarlo. Aprapoi gli occhi, fissi la luna e dica:

“luna mia bella luna,fammi sognar dormendo

chi sposerò vivendo”.Ciò fatto, la ragazza rientri in casa e,ad occhi chiusi, avvolga la “cosa” rac-colta in un pezzetto di carta e poi ladeponga sotto il cuscino.Entro le tre notti successive all’invo-cazione, ella vedrà in sogno la figuradell’uomo che diventerà il compagnodella sua vita.

La "prova"del mazzolino di fioriEra usata altresì, in altre imprecisatezone della Val Dragone, la “prova” delmazzolino di fiori che, colto al tramon-to della vigilia di S.Giovanni Battista

(quindi il giorno precedente rispettoalla prova di Boccassuolo) e messodalle ragazze sotto il guanciale, davaloro la possibilità di sognare, nellastessa notte, l’uomo che avrebbero poisposato.

Oggigiorno, dove predomina in ognu-no di noi una irrequietezza spasmo-dica che ci impedisce persino di so-gnare, facendoci consegnare il pursempre incerto domani o a cartomantispesso in odore di ciarlataneria, op-pure ad oroscopi computerizzati, nonpossiamo fare a meno di invidiare lenostre nonne per i loro innocenti modidi anticipare gli eventi.Anche allora però, non sappiamo seper cattiva interpretazione del sogno,della visione, per circostanze sfavo-revoli, o più verosimilmente per nonsaper accettare consigli, qualcosapoteva pure andare storto, come nelcaso che propongo “in esclusiva” agliamici della Luna.Si tratta di un sonetto scritto in dialet-to nell'anno 1908 da don G.Giacomelli.Poichè la forma scritta utilizzata dal-l’autore riporta maggiormente alla par-lata locale di Lama Mocogno e Pavullo,ho adattato il testo al dialetto di Casola

Il passato, nel quale per un attimoci addentreremo, rievocaun’antica usanza tra le ragazze didue località della Valle delDragone, per venire aconoscenza dell’uomo cheavrebbero poi in futuro sposato. Attingo le notizie direttamente dal saggio scritto 45 anni fa daErminia Vezzelli “Il cerimoniale dello sposalizio nella Val Dragone”, dove veniva appuntodescritta la “prova” compiuta dalle ragazze di Boccassuolo e da una memoria scritta,recentemente fornitami da Maria Bona Frassineti, che riporta il “metodo” seguito dalle ragazzedi Casola.

Boccassuolo, fontana di Ca' d'Caivana

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Val Dragone

Quand e sghe vdiva

di Silvano Braglia

Io ho dei ricordi dell'infanzia a volteestremamente gradevoli ed altre volteterribili e traumatici. Confesso chefino ad una certa età, ad esempio,non ero capace di uscire da solo albuio fuori casa: quando per necessi-tà fisiologiche occorreva recarsi a ecagadur (definizione di piccolostambuzzino in legno a presa direttache equivale all'attuale toilette, bagno,gabinetto...) era un problema non in-differente, non per questioni di pro-stata, evidentemente, ma perchè noibambini "vedevamo" dappertutto.Nelle lunghe serate d'inverno quandoci si ritrovava a "vegghio" per sfoglia-re il granoturco, o più semplicemen-te, per stare un poco insieme intornoal grande camino, i più anziani si di-vertivano a raccontarci episodi spa-ventosi: fantasmi... morti che grida-vano nottetempo... catene chesfrerragliavano... lumi notturni cheseguivano i passanti da qualche luo-

L’ öch e völ la só pärt

Só päder, ch’ l’éra un óm cl’ äva bún näs, un óm prüdént, dal cós de st’ mónd espért,

en vliva ch’ la spusäss cal trést arnés ch’l’éra un buvdur, un giügadur da cärt.

Ma lé: Papà, la gíva con dal mss,sa mlé spus, chérdìm ben che lü es’ cunvért,

ch’ in fónd lé bún e po’….. l’è bèl, ém piäs,e in fin di cunt änc l’ öch e völ la só pärt..

E i se spusón …. ma dop un més a cala curs da i sö cigánd una mattina,

perché un öch su’ mari e gh’äva tuzlä..

Só päder, girä vers lé ch’ acsé la piangiva:cunsúlet pór, eg géss, la mè guarzata,

che l’ öch l’à avü la pärt che g’ asptäva.

molto simile a quello dei luoghi limitrofi.

L'occhio vuole la sua parte

Suo padre, che era un uomo che aveva buon nasoun uomo prudente, delle cose di questo mondo espertonon voleva che [la figlia] sposasse quel triste arneseche era un bevitore e un giocatore da carte.

Ma lei: Papà, diceva con delle mosse,se me lo sposo, credetemi bene che lui si converte,che in fondo è buono e poi…. è bello, mi piace,e in fin dei conti, anche l’occhio vuole la sua parte.

E si sposarono…. ma dopo un mese a casacorse dai suoi piangendo una mattina,perché un occhio suo marito le aveva ammaccato.

Suo padre, girato verso di lei che così piangeva:consolati pure, disse rivolto a lei, la mia ragazza,che l’occhio ha avuto la parte che aspettava.

go stregato o maledetto...Ricordo che, ad esempio, mio nonnomi aveva narrato di un figlio che nonaveva eseguito le volontà testamenta-rie del padre e che questo gli appar-ve una notte afferrandolo per uno deigrandi baffi che portava: il mattinoseguente si ritrovò con un baffo com-pletamente bianco e l'altro del colorenaturale.Quando uno compiva una cattiva azio-ne nel confronto dei defunti era certoche questi, prima o poi, lo avrebberorichiamato in qualche modo al dovereapparendo in forme inusuali e mira-colose. Molti aspettavano dai loro de-funti improbabili vincite al lotto... edora sorridiamo di fronte ai raggiri dicerti maghi o cartomanti!Guai passare, allora, vicino ad un ci-mitero di notte! Si levavano fiammelledi anime del purgatorio che invoca-vano suffragio... ombre di morti la-mentavano supplizi dall'Inferno.Ricordo ancora che vicino a casa mia,al "Passetto" (incrocio tra due strade

comunali) ci si "vedeva": ogni passan-te veniva seguito lungo il percorso dauna luce che appariva ad intermittenzatra gli alberi. Qui era stato ucciso unuomo a scopo di rapina!Ad aumentare le paure di noi bambinisi aggiungevano i ricordi di guerra...partigiani uccisi o che rubavano vitel-li... tedeschi che incendiavano le casee razziavano il bestiame... repubbli-chini che tradivano gli amici e violen-tavano ragazze...Uscire al buio... un bambino... un ra-gazzo... sembrava di essere afferra-to in ogni momento... udire lamenti dimorti... vedere fantasmi in ogni om-bra che appariva... la luna era solouno spettro...Piuttosto di uscire la notte da solo, tifacevi la pipì addosso.

Silvano Braglia

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Palagano nei libriDiari di Guerra. Impossibile riassumere in una pagina la forza di questi due diari di guerra. Autori una suora e unprete, entrambi di Palagano, entrambi coinvolti, in maniera diversa, in avvenimenti tragici.

Lagrime e sangue, 8 settembre 1943 – 30 maggio 1945, Imelde Ranucci, ed. TeicModena 1979.Il diario di una suora in convento, che nella vita solita poteva raccogliere solo vicendeordinarie, nel tempo di guerra assume, per gli avvenimenti che capitano, un’importanzastorica. Suor Imelde parte dalla data dell’8 settembre 1943 con l’illusione della libertà chepresto si rivela invece guerra fratricida. E’ un susseguirsi di avvenimenti straordinari:visite di tedeschi e di partigiani, uccisioni da una parte e dall’altra, il calvario del cappel-lano don Sante Bartolai, la strage di Monchio del 18 marzo e una serie di eventi impossi-bili da riassumere. Famoso resta l’intervento della stessa suor Imelde per evitare, il 2agosto 1944, la strage di Palagano, come pure degna di nota è l’ospitalità in convento equindi la salvezza, data a una polacca ebrea. Quest’ultimo fatto è stato ripreso in unarticolo del giornale vaticano “L’Osservatore Romano” del 6 luglio 2001.

Da Fossoli a Mauthausen, Sante Bartolai, Quaderni dell’Istituto Storico della Re-sistenza in Modena e provincia (N. 5), Cooptip, Modena, 1966.Don Sante, cappellano a Palagano, fu protagonista di un calvario inaudito, da cui sisalvò in extremis. Ridotto ad una larva di 38 chili, fu liberato dagli americani l’8 maggio1945. Il diario parte dall’8 marzo 1944, quando, come sacerdote, dovette dare gli ultimiconforti religiosi ai due giovani partigiani fucilati davanti a S. Chiara, erano AurelioAravecchia e Dante Schiavone. Poi cominciano le disavventure per don Sante cheviene portato prima al S. Eufemia di Modena, poi a Fossoli per giungere il 23 giugno aMauthausen. Nel campo di concentramento don Sante diventa un numero: il 78228 ecosì iniziano i 500 giorni di maltrattamenti, umiliazioni e torture “assolutamenteindescrivibili”. Là lavorò nella cava di pietre; spostato a Redil-zift fu impiegato a spingerepesanti tronchi di legno e in seguito, inviato a Ebense, fu addetto a trasportare legname12 ore al giorno, con poco e pessimo cibo e col terrore dei forni crematori. E’ un libroche deve essere letto anche dai giovani per capire ed evitare le crudeltà della storia.“Sono costretto a cibarmi d’erbe, di foglie, di rifiuti trovati fra le immondizie, con leconseguenze che si possono immaginare.

La dissenteria non mi abbandona… Perché sono prete si accaniscono contro di me…Dimagrisco a vista d’occhio e ormai sono ridotto uno scheletro ambulante… Di giorno ingiorno la bestialità nazista aumenta. Unico nostro conforto, dopo la preghiera, è il pas-saggio continuo di migliaia di aerei alleati… Quegli aerei ci fanno sperare in una prossi-

ma liberazione…La notizia che gli americanisono arrivati, mette nel cam-po un fermento indescrivibi-le…Vorrei correre anch’io, mal’estrema debolezza me l’im-pedisce… Mi mettono sulla bi-lancia, peso 38 chili.Fanno scattare l’obbiettivo diuna macchina fotografica,prorompo in lacrime”.Nel 2002, il libro è stato man-dato alla biblioteca di Mau-thausen e là è stato registratocome un’ulteriore testimonian-za degli orrori dei laghernazisti.

Biblioteca il Bibliotecario

L'agghiacciante fotografia di don Sante Bartolai al momentodella liberazione dal campo di concentramento.Pesava 38 kg. Prima della prigionia superava gli 80!

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Il pazzo della lunadi S. Nieleda - [email protected]

Sono l’assessore agli impianti di risa-lita del Comune di Palagano. Gli im-pianti di risalita si fanno per risalirequando uno prima è sceso dalla mon-tagna e si trova in fondo. Dice: ades-so risalgo, e si infila la patacchinasotto il sedere, prende la catenetta inmano e fa un fischio a quelli di so-pra... Tirate mo, che arrivo! E quellidi sopra tirano, tirano fino che nonarriva. Costa poco, ma funziona: perla patacchina usiamo i vater cluset chebuttano nei bidoni della spazzatura,sempre che i nostri corpi speciali (gliobiettori...) arrivino sul posto prima diPepia... Le catenette sono quelle deivecchi impianti dei cessi di una volta,sai, quelli con la turca che adesso nonva pìù di moda perchè le turche nontirano più... Facciamo così perchè noia Palagano mica abbiamo i soldi dabuttare e facciamo le cose al rispar-mio... Così è per tutto; per esempio,se dobbiamo aggiustare una stradapiena di buche, non la aggiustiamo.Perchè non la aggiustiamo? Perchètanto poi se la gente ci passa sopracon le macchine, cosa credi chel’asfalto duri una vita? Dopo un annoo due sei ancora lì a mettere giù ilcatrame, con uno spreco di soldi chenon ti dico. Allora tanto vale non but-tare giù l’asfalto che fa anche malealla salute con tutte quelle radiazionidel buco dell’ozono... Noi queste cosece l’hanno dette alla convescion degliamministratori comunali a SantoDomingo con delle patacche che nonti dico che girano per la spiaggia, tantoche a noi ce venuta l’idea di fare unaspiaggia ai Prà dla Bà, con le domini-cane che servono i ghiaccioli e qual-

che ombrellone di plastica tipo Ri-mini, capisci? Siccome la neve quida noi ormai non tira più (sai, pareche ce ne sia sempre meno) vedia-mo se tirano le dominicane, ancheperchè se leggi i giornali, ignoranteche non sei altro, lo capisci che ora-mai stiamo diventando un paese tro-picale. Caldo storico con 40 gradiall’ombra, piogge solo durante la sta-gione delle pioggie che prima micacera la stagione delle piogge, lo saiche non c'era la stagione delle piog-ge? Adesso c'è anche quella e fa deidanni al sottosuolo che poi noi del co-mune dobbiamo andare li con la ru-spa e lo scavatore "caterpilla" a sca-vare via la terra e metterla nella piaz-za Suor Imelde Ranucci, così l’allar-ghiamo e ci facciamo un bel parcheg-gio per i trattori e i camions e ci met-tiamo le lucette e le aiuole. Così lagente smette di rompere i maroni chenon facciamo mai niente... Non fac-ciamo mai niente? Ma cosa voglionoquesti cittadini? Ma se stiamo lavo-rando per loro, per il loro futuro capi-sci? Noi pensiamo a un domani, chenon si sa mai cosa può succedere.Lo sai che un domani non si sa mai,no? Allora per questo, perchè non sisa mai, noi facciamo la spiaggia aiPrà dla Bà, che ci tiriamo adosso lecritiche della gente perchè la gentenon capisce, non guarda al di là delloro naso, ma noi abbiamo il doveredi guardarci al di là del loro naso. Ab-biamo assunto 10 obiettori perchè va-dano in giro giorno e notte a guarda-re al di là del loro naso. E cosa c’è aldi là del loro naso? La spiaggia ai Pradla bà... con le dominicane che ti ser-

vono i ghiaccioli, grandi pattaccone,e gli ombrelloni di plastica tipo Rimini.Questa è la programmatura di una si-gnora amministrazione che può es-sere di destra o di sinistra, non im-porta... basta che guardi avanti e nonsi fermi sul latte versato e di quello,del latte versato dico, ce n'è tanto unpo' qua e un po' là. Ma noi non c'en-triamo, la colpa è degli altri che sonovenuti prima di noi che ci hanno la-sciato un buco nel disavanzo che percoprirlo ci vuole altro che la terra de-gli sbanchi della variante di Lama diMonchio, grandissima pataccata chehanno fatto gli altri, noi non c'entria-mo per niente in quella cosa lì e ten-do a sottolinearlo perchè oramai lo sa-pete io piuttosto facevo una grandepiscina mutualistica per anziani villeg-gianti che la davo da gestire agli Obiet-tori di Incoscienza che sono quelli chei vecchietti li buttano giù nell’acqua epoi chiamano il 118. Che non arrivamai in tempo... E però, perchè noisiamo quelli che guardano in prospet-tiva, prima facevo una agenzia comu-nale di pompe funebri con sconti bre-vi ai vecchietti e così c'era da pren-dere su due soldi da investire in spiag-ge, magari anche sotto la porcilaia,zona residenziale, che li sì che ci ver-rebbe un bel stabilimento balneare conle dominicane, sempre gran bellepatacche nonostante l’odore, che tiportano i ghiaccioli e con tanti om-brelloni di plastica... Ma sì, tipo Rimi-ni. Mi hai capito ?

Sono

l'assessore

agli impianti

di risalita

(e me ne vanto)

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o Indirizzo insufficienteo Destinatario sconosciutoo Destinatario decedutoo Rifiutatoo Altro ....................................................

La LUNA nuovaVia Palazzo Pierotti, 4/A - 41046 Palagano (MO) - Italy

Qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle, nove atleti,

tutti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti

sulla linea di partenza dei 100 metri.

Allo sparo della pistola, iniziarono la gara,

non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere.

In tre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull�asfalto,

fece un paio di capriole e cominciò a piangere.

Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere.

Rallentarono e guardarono indietro.

Si fermarono e tornarono indietro... ciascuno di loro.

Una ragazza con la sindrome di Down

si sedette accanto a lui e cominciò a baciarlo e a dire:

�Adesso stai meglio?�

Allora, tutti e nove si abbracciarono e

camminarono verso la linea del traguardo.

Tutti nello stadio si alzarono,

e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti.

Persone che erano presenti raccontano

ancora la storia.

Perché?

Perché dentro di noi sappiamo che

la cosa importante nella vita va oltre

il vincere per se stessi.

La cosa importante in questa vita

è aiutare gli altri a vincere,

anche se comporta rallentare e

cambiare la nostra corsa.

Riflessioni