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Ancora sorprese e pubblicità negativa derivanti dal viaggio promozional-turistico e mangereccio fatto dai nostri ammini- stratori & company in terra d’America. Si sono fatti ricono- scere. Non per le pro- mozioni Gattopardiane, bensì “per non aver saldato quanto pattuito”, facendosi bacchettare dal Console generale d’Italia a New York, Francesco Maria Talò, che ha cono- sciuto l’allegra comitiva margherite- se il 2 giugno 2008 nel corso della della Festa nazio- nale celebrata presso uno dei migliori locali di New York, il Cipriani Wall Street. Una festa della Repubblica diver- sa dal solito, la prima patrocinata dal console gene- rale d’Italia a New York, Francesco Maria Talò” è quanto ha scritto Silvana Mangione dalla redazione di New York di Gente d’Italia, quotidia- no degli italiani d’America. TRIBUTI E ONERI CONCESSORI L O P I N I O N E Il Comune di Santa Margherita, nelle ultime settimane, ha notificato ai cit- tadini delle richieste di pagamento di tributi per il trasferimento in pro- prietà delle aree assegnate ai privati per la ricostruzione degli immobili diruti dal terremoto, nonché delle ingiunzioni di pagamento per oneri concessori. Ho avuto modo di interessarmi di entrambe le questioni; l’una, riguar- dante i tributi richiesti per la regi- strazione e la trascrizione dell’ordi- nanza sindacale di trasferimento della proprietà dei lotti, per mero interesse scientifico; l’altra, riguar- dante gli oneri concessori, per fini professionali, avendo la società pro- fessionale della quale faccio parte patrocinato ricorso innanzi al TAR. Pertanto, mi pare opportuno dare un contributo tecnico rassegnando la mia opinione in ordine ad entrambe le problematiche. Con sufficiente serenità mi sento di sostenere che nulla è dovuto dai cit- tadini per il trasferimento dei lotti in proprietà. Il D.L. 27 febbraio 1968, n. 79, con- vertito con modificazioni in legge 18 marzo 1968, n. 241, all’art. 4, espressamente prevede che, nel- l’ipotesi in cui gli immobili distrutti dal terremoto siano ricostruiti “su altra area ritenuta tecnicamente ido- nea”, “ai proprietari dei fabbricati da ricostruire viene assegnata gratui- tamente in proprietà l’area necessa- ria”. Inoltre, l’art. 55 del medesimo testo legislativo dispone un’esenzione dalle imposte di bollo, di registro ed ipotecarie, dalle tasse di concessio- ne governativa, dai diritti catastali, ecc… per tutti gli atti, le domande, i provvedimenti, i contratti “comun- que” relativi alla ricostruzione dei comuni della Sicilia colpiti dal terre- moto del 1968. In ultimo, l’art. 43 della legge 1 ago- sto 2002, n. 166 prevede che il tra- sferimento in proprietà delle aree assegnate ai privati è disposto, dopo l’ultimazione dei lavori, con ordinan- za del sindaco. C è p o s t o p e r t e : Gli idonei al concorso del Centro Ricerca di Biotecnologie IL FRONTE DEL NO: Sedute consiliari in contemporanea venerdì 20 febbraio A c q u a : l a p a r o l a a i c i t t a d i n i Anno 0 numero 2 - Febbraio 2009 (segue a pag. 2) (segue a pag. 3) (Servizio a pag. 4) In tutte le città in cui il servizio idri- co è stato privatizzato il prezzo del- l’acqua è schizzato alle stelle: è un dato di fatto. Basterebbe questa semplice constatazione per difendere la natura pubblica del servi- zio idrico, potenziandone semmai l’efficienza. Risorse naturali, petrolio, gas, fanno la ricchezza dei territori. Il nostro è ricco di risorse idri- che e non si comprende per- ché, anziché farne tesoro per la nostra economia, dovremmo ceder- le ad un privato con tutte le incognite del caso. Privatizzare le reti è un errore strategico imperdonabile che equivale a rinunciare ad un pezzo della nostra sovranità, tanto più in uno scenario caratterizzato da gravi incertezze circa la disponibilità futu- ra di acqua. Opporsi alla privatizza- zione dell’acqua significa anche, in molti casi, opporsi agli interessi ille- citi ed al cancro delle clientele. Sotto questo profilo la nascita degli A.T.O. è stata una iattura: i debiti delle società che gestiscono i rifiuti, appe- santiti dal gravame del car- rozzone clientelare, vengono spalmati sulla fiscalità pub- blica, cioè pagati dai contri- buenti siciliani. Non ci vole- va molto per prevedere l’esi- to finanziario disastroso degli ato in Sicilia. Eppure i registi dell’operazione hanno affondato il coltello nel burro. Si indignava a turno chi restava fuori dalla torta, salvo zit- tirsi nel momento in cui poteva anche lui lucrarci qualcosa. Pochi, pochis- ALL’INTERNO: Acqua. No alla privatizzazione Al B.E.S. c’è posto per te! Alla ricerca delle “chiavi” Messina - S. Margherita solo andata La Specula osserva Un bando per 15 giorni Orgoglio o vergogna? Trummunati I DEBITI DELLA CULTURA SANTORIANA IL CONSOLE D’ITALIA A NEW YORK RECLAMA SOLDI DAL SINDACO DI S. MARGHERITA (segue a pag. 2)

La Specula (n° 2)

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Page 1: La Specula (n° 2)

Ancora sorprese epubblicità negativaderivanti dal viaggiopromozional-turisticoe mangereccio fattodai nostri ammini-stratori & company interra d’America. Si sono fatti ricono-scere. Non per le pro-mozioni Gattopardiane, bensì “pernon aver saldato quanto pattuito”,facendosi bacchettare dal Consolegenerale d’Italia a New York,Francesco Maria Talò, che ha cono-sciuto l’allegra comitiva margherite-se il 2 giugno 2008 nel corso della

della Festa nazio-nale celebratapresso uno deimigliori locali diNew York, ilCipriani WallStreet. “Una festa dellaRepubblica diver-sa dal solito, la

prima patrocinata dal console gene-rale d’Italia a New York, FrancescoMaria Talò” è quanto ha scrittoSilvana Mangione dalla redazione diNew York di Gente d’Italia, quotidia-no degli italiani d’America.

TRIBUTI E ONERI CONCESSORIL’OPINIONE

Il Comune di Santa Margherita, nelleultime settimane, ha notificato ai cit-tadini delle richieste di pagamentodi tributi per il trasferimento in pro-prietà delle aree assegnate ai privatiper la ricostruzione degli immobilidiruti dal terremoto, nonché delleingiunzioni di pagamento per onericoncessori. Ho avuto modo di interessarmi dientrambe le questioni; l’una, riguar-dante i tributi richiesti per la regi-strazione e la trascrizione dell’ordi-nanza sindacale di trasferimentodella proprietà dei lotti, per merointeresse scientifico; l’altra, riguar-dante gli oneri concessori, per finiprofessionali, avendo la società pro-fessionale della quale faccio partepatrocinato ricorso innanzi al TAR. Pertanto, mi pare opportuno dare uncontributo tecnico rassegnando lamia opinione in ordine ad entrambele problematiche.Con sufficiente serenità mi sento disostenere che nulla è dovuto dai cit-tadini per il trasferimento dei lotti inproprietà.Il D.L. 27 febbraio 1968, n. 79, con-vertito con modificazioni in legge 18marzo 1968, n. 241, all’art. 4,espressamente prevede che, nel-l’ipotesi in cui gli immobili distruttidal terremoto siano ricostruiti “sualtra area ritenuta tecnicamente ido-nea”, “ai proprietari dei fabbricatida ricostruire viene assegnata gratui-tamente in proprietà l’area necessa-ria”.Inoltre, l’art. 55 del medesimo testolegislativo dispone un’esenzionedalle imposte di bollo, di registro edipotecarie, dalle tasse di concessio-ne governativa, dai diritti catastali,ecc… per tutti gli atti, le domande, iprovvedimenti, i contratti “comun-que” relativi alla ricostruzione deicomuni della Sicilia colpiti dal terre-moto del 1968.In ultimo, l’art. 43 della legge 1 ago-sto 2002, n. 166 prevede che il tra-sferimento in proprietà delle areeassegnate ai privati è disposto, dopol’ultimazione dei lavori, con ordinan-za del sindaco.

C ’ è p o s t o p e r t e :Gli idonei al concorso del Centro Ricerca di Biotecnologie

IL FRONTE DEL NO: Sedute consiliari in contemporanea venerdì 20 febbraioAcqua: la parola ai cittadini

Anno 0 numero 2 - Febbraio 2009

(segue a pag. 2)

(segue a pag. 3)

(Servizio a pag. 4)

In tutte le città in cui il servizio idri-co è stato privatizzato il prezzo del-l’acqua è schizzato alle stelle: è undato di fatto. Basterebbe questa sempliceconstatazione per difenderela natura pubblica del servi-zio idrico, potenziandonesemmai l’efficienza. Risorsenaturali, petrolio, gas, fannola ricchezza dei territori. Ilnostro è ricco di risorse idri-che e non si comprende per-ché, anziché farne tesoro perla nostra economia, dovremmo ceder-le ad un privato con tutte le incognitedel caso. Privatizzare le reti è unerrore strategico imperdonabile cheequivale a rinunciare ad un pezzodella nostra sovranità, tanto più inuno scenario caratterizzato da graviincertezze circa la disponibilità futu-ra di acqua. Opporsi alla privatizza-zione dell’acqua significa anche, inmolti casi, opporsi agli interessi ille-citi ed al cancro delle clientele. Sotto

questo profilo la nascita degli A.T.O.è stata una iattura: i debiti dellesocietà che gestiscono i rifiuti, appe-

santiti dal gravame del car-rozzone clientelare, vengonospalmati sulla fiscalità pub-blica, cioè pagati dai contri-buenti siciliani. Non ci vole-va molto per prevedere l’esi-to finanziario disastrosodegli ato in Sicilia. Eppure iregisti dell’operazione hannoaffondato il coltello nelburro. Si indignava a turno

chi restava fuori dalla torta, salvo zit-tirsi nel momento in cui poteva anchelui lucrarci qualcosa. Pochi, pochis-

ALL’INTERNO:Acqua. No alla privatizzazione Al B.E.S. c’è posto per te! Alla ricerca delle “chiavi” Messina - S. Margherita solo andataLa Specula osserva Un bando per 15 giorni Orgoglio o vergogna?Trummunati

I DEBITI DELLA CULTURA SANTORIANAIL CONSOLE D’ITALIA A NEW YORKRECLAMA SOLDI DAL SINDACO DI S. MARGHERITA

(segue a pag. 2)

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simi, i parlamentari, i sindaci ed iconsiglieri vigili, lungimiranti e coe-renti; pochi e quasi sempre senzapotere di incidere granché. Dopo irifiuti, l’acqua. E’ un film di secondavisione, ma su una materia ancor piùdelicata. La gran parte dell’opinionepubblica ignara dei retroscena.Ignara degli abusi e delle illegittimi-tà, delle furbizie e delle prepotenzeche hanno costellato a profusionel’iter di affidamento delle reti idrichead un unico gestore privato: a confer-ma dell’avida determinazione deicomitati d’affari a mettere mano aigiacimenti finanziari del POR 2000– 2006, dacché se non ci fosseroquei quattrini, a nessuno verrebbe inmente di privatizzare le reti. Anchein questo caso poteri forti che affon-d a n o il coltello dei loro

interessi nel burrodella politicaregionale e pro-vinciale, lontanaanni luce dallacapacità digovernare que-sti processi.D’altra parte,

quando l’esito di una vicenda cosìimportante rimane appesa alle sen-tenze di tribunali e consigli di giusti-zia amministrativi, la politica è giàsconfitta.E noi ? Da quasi un decennio trasfe-riamo risorse del nostro bilancio alcosiddetto ato idrico, in cambio delnulla: una sorta di pizzo legalizzato.E se il Comune tarda il pagamentoviene sommerso da diffide e messe inmora. Nessun Sindaco, nessun fun-zionario è stato mai in possesso diatti inerenti l’attività dell’ato: paga ebasta. Gestione misteriosa, tetragonaed impermeabile ad ogni richiesta ditrasparenza. Il Presidente Fontana,(riconfermato e votato alla grande daimargheritesi), è giunto perfino asostenere che consiglieri e cittadininon sono legittimati a richiederedocumentazione inerente l’attivitàdell’ato. Siamo sempre andati arimorchio, più per inerzia che perconvinzione, dei Comuni capofila inquesta vicenda, Palma e Bivona sututti : un colpo al cerchio ed uno allabotte, non si sa mai. Poi il colpo digrazia: il Sindaco Santoro, ummaumma, si fa nominare membro del

Consiglio di Amministrazionedell’Ato idrico, cioè da sindaco con-testatore diventa di fatto amministra-tore del processo di privatizzazione:nessuna concertazione, nessuna con-divisione con i Sindaci dell’Unionedei Comuni, inutile perfino a coordi-nare una politica univoca su questamateria. Decenni di lotte contadineper l’acqua approdano oggi a questabeffa. Lo spieghi ai contadini memo-ri di quelle lotte il Sindaco postcomunista Santoro; lo spieghi, se gliriesce, dallo scranno di consiglieredi amministrazione dell’ato idrico,nella cui veste ha già sottoscritto ilprogramma della consegna delle reticomunali alla Girgenti Acque. Difronte a tutto questo dobbiamo apriregli occhi e recuperare il gusto di lot-tare in prima persona per difenderela nostra libertà, il nostro futuro.Che gli amministratori subordininoqualsiasi altra decisione in materiaad una consultazione referendariaseria. Che la parola passi ai cittadi-ni, perché l’accesso all’acqua è dirit-to alla vita. Altrimenti darannoall’acqua una brutta forma.

Gaspare Viola

Segnatamente, poi, il comma 3 ditale articolo espressamente disponeche: “Gli atti, contratti, documenti eformalità occorrenti per la ricostru-zione o la riparazione degli immobilidistrutti o danneggiati nei comunidella valle del Belice, colpiti daglieventi sismici del gennaio 1968,sono esenti dalle imposte di bollo,registro, ipotecarie e catastali non-ché dalle tasse di concessione gover-nativa”. Tali esenzioni sono state pro-rogate fino al 31 dicembre 2009 dal-l’art. 2, comma 9, della legge 22dicembre 2008, n. 203.Alla luce dei citati riferimenti nor-mativi pare indubbio che il procedi-mento disegnato dalle norme siadestinato a sfociare nel trasferimentoa titolo gratuito della proprietà del-l’area, come peraltro ritenuto anchedalla giurisprudenza della Corte diCassazione. Dunque, nessuna

somma a nessun titolo può essererichiesta ai cittadini dal Comune.In ogni caso, nessun tributo è dovutoper la registrazione e trascrizionedell’ordinanza di trasferimento dellaproprietà delle aree assegnate. Ciòper espressa previsione normativa diesenzione, applicabile anche agli attidi trasferimento, in quanto gli stessisono preordinati a concludere il pro-cedimento di ricostruzione degliimmobili diruti dal terremoto.Peraltro una simile lettura trova con-forto nell’interpretazione dell’art. 43,comma 3, L. n. 166/2002 fornitadalla stessa Amministrazione finan-ziaria con apposita circolare, cui, perinciso, gli Uffici periferici sono tenu-ti ad uniformarsi in virtù del vincolodi subordinazione gerarchica che lilega all’Amministrazione centrale.Parimenti, a mio avviso può sostener-si che i cittadini non debbano pagare

gli oneri concessori. Sul punto mipermetto solo qualche cenno, consi-derato che sono ad oggi pendenti giu-dizi dinanzi al TAR e che, pertanto, èopportuno aspettare la pronuncia deigiudici.Tuttavia, non può sottacersi che ilLegislatore ha espressamente previ-sto che il contributo per oneri con-cessori non sia dovuto “per le opereda realizzare in attuazione di norme odi provvedimenti emanati a seguitodi pubbliche calamità”. E pare paci-fico che la fattispecie in esame rien-tri pienamente nella previsione nor-mativa. A ciò aggiungasi che ladetermina dirigenziale di ingiunzio-ne di pagamento adottata dalComune risente di vizi intrinseci ido-nei a determinarne l’illegittimità perviolazione delle norme disciplinanti iprocedimenti amministrativi.Francesca Valenti

L’Associazione Noi perSanta Margherita, manife-sta la propria preoccupa-zione per la presenza del

Sindaco nel C.D.A.dell’ATO idrico. Si fa pro-motrice affinchè vengaindetto un referendum per

far scegliere alla popolazio-ne se vuole manterere ilservizio idrico privato o tor-nare alla gestione pubblica.

Un forte no alla privatizzazione dell’acqua.

Acqua: la parola sia data ai cittadini

TRIBUTI ED ONERI CONCESSORI: L’opinione

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“Per la prima volta l’innoamericano non è stato cantato,ma suonato. Per la primavolta, nel giorno della propriafesta nazionale, la Repubblicaitaliana ha deciso di presenta-re l’inno dell’Unione europea.Per la prima volta l’inno diMameli, ha trovato morbidarisonanza nel sommesso corospontaneo di accompagna-mento da parte degli interve-nuti. Per la prima volta – silegge ancora nell’articolo diMangione - il console generalesi è rivolto agli invitati soltan-to in italiano. Per la primavolta, si sono festeggiate altreimportanti ricorrenze, apparte-nenti, queste, alla nostra cul-tura”. Tante prime volte per ilConsole insediatosi qualchemese prima. E i nostri amministratori?Anche loro hanno stabilito,con quel viaggio, un primato,tanto da far titolare il quoti-diano LA SICILIA, di domeni-ca 15 febbraio “A SBAFO ANEW YORK. E ORA SIPAGA...” conquistando sia laprima pagina nazionale cheuna interna. Eclatante finire in prima

pagina , accanto alla cro-naca del vertice del G7dove i grandi discutonodella fame nel mondo edelle ristrettezze econo-miche internazionali, perapprendere che c’è chi“ha mangiato a sbafo”.Si rimane esterrefatti.Contavamo di finire inprima pagina magari per-ché si fossero trovati ifinanziamenti per com-pletare la ricostruzione,oppure quelli necessariper sollevare le acque delLago Arancio. Niente di tutto questo.Siamo agli onori dellacronaca per le sommepretese dal Consolenecessari “a coprire icosti sostenuti per gli invi-tati aggiuntivi del comu-ne di Santa Margherita diBelice indicati dalSindaco”.

I DEBITI DELLA CULTURA SANTORIANA

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C e n t r o d i r i c e r c a B i o - E v o l u z i o n e S i c i l i aA L B . E . S . C ’ E ’ P O S T O P E R T E !

E c c o t u t t i i n o m i d e g l i i d o n e i a l c o n c o r s o“Bisognava Essere Santoriani” pervenire a conoscenza che, dal 19 set-tembre al primo ottobre scorso, erastato indetto un concorso dal Centrodi Ricerca Bio-Evoluzione Sicilia?

E’ uno degli interrogativi che balzaevidente scorrendo l’elenco degliidonei che in questo numero de LaSpecula pubblichiamo. Certo, ci aspettavamo a settembre divedere affissi, nei bar margheritesied in altri luoghi pubblici, il bandoo, quantomeno, un adeguata informa-zione, visto che proprio a SantaMargherita di Belice, in ViaPalestrina, si trova la sede distacca-ta del Consorzio di Ricerca Bio-Evoluzione Sicilia – BES, che, comeè noto, è stata recentemente ristrut-turata.L’oggetto della selezione, come emer-ge dalla lettura del bando era “fina-lizzata alla redazione di una lista diidoneità per il conferimento di incari-chi di collaborazione per la realizza-zione di attività previste nell’ambitodi progetto di ricerca”.Supponiamo che tali incarichiriguardino anche la sede distaccatadi Santa Margherita di Belice.Proprio per questo, ci aspettavamoche dagli schermi televisivi fossestato lanciato l’invito ai numerosigiovani locali della possibilità dipartecipare al concorso. Concorsoche, si badi bene, è stato bandito daun Ente Pubblico che vede nel vicesindaco Baldo Portolano, il presiden-te della commissione per la valuta-zione dei titoli formativi e professio-nali e del successivo colloquio diapprofondimento con i candidati

ammessi.Ci aspettavamo che nel comizio esti-vo il sindaco, il suo vice Portolano, oaltri rivolgessero un invito a parteci-pare alla selezione. Avrebbero avuto

l’obbligo morale di informare tutta lacittadinanza.Invece nulla di tutto questo!A guardare la graduatoria degli ido-nei ci siamo veramente convinti cheper avere notizia del bando, pubbli-cato a metà settembre nel famosissi-mo sito "www.bioevoluzionesicilia.it”,“Bisognava Essere Santoriani” . Ma andiamo al sodo.Siamo certi dell’assoluta regolaritàdella procedura seguita dal rappre-sentante dell’Ente Prof. Portolano,Vice Sindaco del Comune.Sono stati resi noti, sul sito internetdel centro di Ricerca, gli idonei inpossesso di una specifica laurea(Tab. A), quelli in possesso di ungenerico diploma di scuola media

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superiore (Tab. B) e quelli aventi undiploma di scuola media inferiore(Tab. C). Con questo articolo vogliamo infor-mare chi ancora oggi aspetta il tele-gramma per essere chiamato al collo-quio, chi non conosce l’esito del con-corso e, comunque, tutti i cittadini.Ovviamente restano i dubbi delrumoroso silenzio che ha accompa-gnato l’iter del concorso.A Sciacca, per l’iniziativa privata diRocco Forte, i sindacati ed il mondopolitico stanno facendo a pugni perreclamare trasparenza nel metodoche sarà utilizzato nelle assunzioni.A Santa Margherita, tanto silenzio daparte dell’Amministrazione comuna-le, dei sindacati, dei gruppi politicidi maggioranza e minoranza. Un silenzio che ha impedito a tantigiovani margheritesi di avere la pos-sibilità di trovare occupazione nelproprio paese in un momento di par-ticolare difficoltà.Proprio per tale motivo sarebbe stata

necessaria una maggiore trasparen-za, una maggiore pubblicità delBando, sarebbe stato utile coinvolge-re quante più persone possibili. L’elenco che abbiamo tratto dal sitodel Consorzio - BES comprende unalista di idonei; noi pensavamo di tro-varne solo quaranta, invece abbiamoavuto la sgradita sorpresa che oltrequaranta c’è di più.

F. Valenti - A. Augello

Avvisiamo i lettori che nelprossimo numero deLa Specula pubblicheremoaccanto ai nomi degli idoneigli eventuali rapporti diparentela e le appartenenzepoli t iche.

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A S. Margherita di Belice, Città delGattopardo, non si trovano tanto facil-mente le “chiavi” per aprire i musei,le chiese, il parco, le ville e gli altriluoghi che potrebbero suscitare l'inte-resse ad essere visitate dai turisti o dasemplici vacanzieri. Un detto popola-re, valido in tutti i posti, dice: “li chia-vi di li paisi l'hannu lu sinnacu, l'arci-preti e lu marasciallu”. Per quello cheriguarda il nostro articolo le “chiavi”simbolicamente in possesso del mare-sciallo non servono. Non si stanno cer-cando ladri o delinquenti. Con questoarticolo si vuole evidenziare un nega-tivo dato di fatto. Per cercarne le solu-zioni. Un fatto negativo che è sotto gliocchi di tutti: dei margheritesi e, pur-troppo, anche dei turisti. Molti luoghidi interesse turistico sono chiusi. Equando sono aperti presentano note-voli carenze: di accoglienza, di mate-riale informativo, di pulizia ecc... Eallora, S.Margherita è la Città delGattopardo, che mira a diventare unacittadina turistica, o è semplicementeun paese “chiuso” in se stesso. Negliultimi tempi, come riportato da alcu-ni organi di informazione a seguitodelle lamentele e delle proteste di cit-tadini e turisti, sono diverse “le chia-vi” che non si sono, prontamente einspiegabilmente, trovate. “Chiavi”necessarie, ad esempio, ad aprire ilMuseo della Memoria, il Museo e ilParco del Gattopardo, le ville e le chie-se . Adesso, siamo alla ricerca, nellasperanza di trovarla presto, di un altra“chiave”. Quella necessaria ad aprireil portone della Chiesa della Madonnadelle Grazie anticamente chiamataSanta Maria delle Grazie. Questa chie-sa, fatta costruire da VincenzoCorbera, per un breve periodo, nelXVII secolo, divenne la prima Matricedei primi abitanti del paese. E si pote-rono, così, celebrare i matrimoni e ibattesimi per i quali i margheritesierano costretti a recarsi nei paesi vici-ni che avevano un Chiesa Madre. Il15 gennaio 1968 la chiesa vennequasi interamente distrutta dal terre-moto. Solo l'abside semicircolare euna parete furono risparmiate dallafuria distruttrice del sisma. Alcunianni fa, i resti sono stati consolidati,parzialmente restaurati e inglobati inuna moderna struttura con travi in

legno e vetrate. Al suo interno è collo-cata una statua della Madonna delleGrazie e sono presenti interessantidecori ed un affresco che meriterebbe-ro di essere portati all'antico splendo-re. Se ricordiamo bene, alcuni anni fa,in questa chiesa si sono ritornati acelebrare, come nel remoto passato,matrimoni, battesimi e altre funzionireligiose. Il sabato pomeriggio si cele-brava la Santa Messa. Ultimamente,invece, la Chiesa della Madonna delleGrazie è quasi sempre chiusa.Pertanto, spesso, i fedeli sono costrettia lasciare fiori e lumini sui gradini diingresso. Dall'esterno, da qualche

vetrata soc-chiusa esporca, sip o s s o n os c o r g e r esull'abside eai piedi del-l'altare vasicon fioriormai sec-chi lasciatilà da chissà

quanto tempo. Si notano fili (elettrici?)penzolanti in prossimità dell'ingresso.Di certo non è un bel vedere. Un con-testo di abbandono generale. Eppure,l'apertura e il decoro della Chiesadella Madonna delle Grazie, dal puntodi vista religioso e turistico, sarebbedoveroso. Questa chiesa potrebbebenissimo rientrare in un “percorso divisita ai luoghi sacri” di S. Margherita.Un “percorso religioso”, che attual-mente non esiste, ma che sarebbeinteressante realizzare. Oltre alla chie-sa del quale ci stiamo occupandodovrebbe comprendere gli altri luoghisacri del paese. La Chiesa Madre, conil SS. Crocifisso venerato e benedettoda Giovanni Paolo II nella Valle deiTempli, la Vara Trionfale, il Cristo,scolpito nel 1922, posto in un' urna divetro che viene portato in processioneper il Venerdì Santo e il busto di SantaRosalia, patrona di Santa Margheritadi Belice, recentemente restaurato.L'interessante e suggestiva cappellettadella Madonna del Carmine, da secoliesistente in una grotta, forse di originesicana, che si trova nelle immediatevicinanze della Chiesa della Madonnadelle Grazie. Ah già! Anche questa

cappelletta è quasi sempre chiusa.Proviamo a trovare anche quest'altra“chiave”. La Chiesa di San Giuseppecon le statue del Patriarca, dellaMadonna dei Peccatori, scolpita nel1819, e con l'urna di vetro contenentei resti mortali del martire SanDionisio. In molti paesi, le chieserestano aperte oltre alla normale aper-tura necessaria allo svolgimento dellefunzioni religiose. E allora troviamo le“chiavi” per aprire la Chiesa dellaMadonna delle Grazie e gli altri luoghireligiosi e di interesse turistico. I dettipopolari hanno quasi sempre ragione:“li chiavi di lu paisi l'hannu lu sinna-cu, l'arcipreti e lu maresciallu”. Nelnostro caso le competenze e le incom-benze ricadono sul sindaco esull'Amministrazione comunale, perciò che concerne il Comune, sul sacer-dote e sulle autorità religiose perquanto riguarda i luoghi di culto.Spetta a loro garantire la normaleapertura e rendere idonei e facilmentefruibili questi luoghi. Ovviamente,sarebbe auspicabile la fattiva ecostruttiva collaborazione di tutti i cit-tadini. Collaborazione che, talvolta, vavoluta, facilitata e resa possibile. Laproposta finale. Se si trovano le “chia-vi” e si ha l'intenzione di aprire chie-se e luoghi di interesse turistico ènecessario che ci siano le personedisposte a tenere aperti questi monu-menti. Una delle tante soluzionipotrebbe essere instaurare dei turni.Chi scrive è pronto a fare uno deiturni. Anche di domenica o nei giornifestivi, quando si sa, ma forse non aS.Margherita, che si registrano le mag-giori presenze di turisti e vacanzieriche vogliono visitare i luoghi di mag-giore interesse storico, culturale e reli-gioso. A conclusione, ricordiamo cheil sindaco Francesco Santoro, la scorsaestate, presso il Giardino delGattopardo, ha convocato i giovani diS. Margherita per affidargli i monu-menti, le piazze e gli altri luoghi pub-blici del paese. Una sorta di passaggiodi consegna delle “chiavi” della Città.Attualmente, molti di questi luoghisono puntellati, malandati, sporchi echiusi con pesanti lucchetti. I giovaninon trovano le “chiavi” e nemmenochi dovrebbe custodirli.

Francesco Sciara

A L L A R I C E R C A D E L L E C H I AV IChiusa al culto la Chiesa della Madonna delle Grazie

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Messina - Santa Margherita solo andata “ 1 5 9 ” i n C o m u n eMi avevano chiesto di scrivere unarticolo su Santa Margherita.Disobbedisco, in parte. Vi racconto la vicenda di GiuseppeBuzzanca, sindaco di Messina, elettotra le file del Pdl. Cosa c’entra Buzzanca con SantaMargherita? Nulla. O meglio, nonancora, ma voi, nel dubbio, leggete.Giuseppe Buzzanca, viene eletto nel2003 primo cittadino di Messina.Al momento dell’elezione ha già duecondanne per reati contro la pubbli-ca amministrazione. A noi, nella nostra storia, interessauna delle due. Dopo qualche setti-mana dalla sua elezione a sindacodella città, viene dichiarato deca-duto dalla sua carica proprio acausa della condanna per peculatod’uso continuato. Il discorso qui,capirete, si fa interessante ancheper noi che con Messina condivi-diamo solo il decadimento cultura-le e le rovine del terremoto. Cosamai poteva aver fatto Buzzancatanto da essere “licenziato” dalPalazzo? Oh, molto meno di quello che pen-sate. Buzzanca aveva usato la sua "autoblu", mi pare un’Alfa Romeo 159, perfarsi trasportare da Messina, insiemealla moglie, fino a Bari, 450 km, perimbarcarsi in crociera. “Pensavo di essere in regola - com-menta il sindaco -. A dirmi che pote-vo farlo erano stati il segretario gene-rale della provincia e l' esperto didiritto amministrativo”. Poi affina laversione: spiega che prima di partireera stato a lavorare nel suo ufficio diPalazzo dei Leoni. In virtù di ciò,avrebbe usufruito dell' auto di rap-presentanza, e cerca di rimediare a

tutto con 111 mila lire per le spese dicarburante sostenute durante il viag-gio. Ma la Cassazione gli scrive nerosu bianco che a parte l’uso impropriodel mezzo, ad essere fuorilegge eraanche la moglie. Le consorti dei fun-zionari che, occupando importantiruoli istituzionali, sono dotati di autoblu, sono “estranee alle esigenze diservizio”, quindi non possono usarel’auto. Mogli, ma anche figli si intende, eanche figlie si intende, e anche irispettivi compagni dei pargoli siintende; la ridondanza a SantaMargherita è condicio sine qua non.

“Esigenze di sicurezza” aveva repli-cato Buzzanca. Ma non c’è niente dafare. Le leggi, se ne facciano unaragione, si devono rispettare, almenoqualche volta. La condanna perpeculato, quindi, arriva. Andiamoavanti nella nostra storia fino a quan-do Buzzanca si candida alla poltronadi primo cittadino di Messina e vieneeletto. Ecco. Dopo l’elezione i consi-glieri di minoranza (a Messina fun-zionano) tirano fuori questa vecchiastoria, sostenendo che con quellacondanna non può fare il sindaco edeve dimettersi. E hanno ragione. L'articolo 59 del Testo unico dell' ordi-

namento degli enti locali, stabilivache, chi avesse sulle spalle una con-danna di questo tipo, non potevacandidarsi a sindaco di una città.Ricordiamo la condanna: peculatod’uso, teniamola a mente. IlTribunale non può fare altro cheapplicare la legge e dichiarare deca-duto Buzzanca. Poi l’ex sindacoimpugnerà la sentenza davanti allaCorte di Cassazione, quando a pochigiorni dalla sentenza, il governoemana un decreto legge ( D.L.80 /04)con il quale la condanna per pecula-to d'uso veniva esclusa dalle cause diineleggibilità. Si decade solo per il

«peculato di appropriazione»(quando ti impossessi di una cosaper sempre) e non per il «pecula-to d' uso». Era il decreto “SalvaBuzzanca”. Dopo mesi e mesi dicommissariamenti e decreti adhoc, è la Corte d’Appello a mette-re a dieta il dietologo Buzzanca.Lo dichiara decaduto e lo defene-stra dal municipio con la suagiunta dopo un lungo zig zag giu-diziario. Qui finisce la nostra sto-ria messinese. E forse ne comin-

cia un’altra, simile ma in salsa mar-gheritese.

Benny CalasanzioP.S. Era la palma vero? No, intendo,nello scorso numero, nel quiz, fuoriposto era la palma, vero?

Da La Specula si osserva

7-2-2009 1-2-2009 7-2-2009

L A S P E C U L Aporta a casa il primo risultato Dopo la nostra prima segnalazionesono scomparse le XXX che oscura-vano i nominativi dei soggetti indica-ti negli atti pubblicati nel sito uffi-ciale del Comune.

Page 8: La Specula (n° 2)

Ultim’ora: SUL WEB LA VOCEDEI NOSTRI RAPPRESENTANTI Ultim’ora: PER 30 GIORNI UN ADDETTO STAMPA AL COMUNE

Premio letterario internazionale “GiuseppeTomasi di Lampedusa”All’albo pretorio, per selezionare 3 esperti unbando pubblico. Spesi 10.400 euro per 15 giorni di prestazioni.

La manifestazione rischiava discomparire. Nel 2007 non siera svolta. Così i nostri solertiamministratori si sono presi diimpegno ed hanno pianificatoal meglio l’edizione 2008. Cihanno pensato per tempo.Quindici giorni prima dellaconsegna ad EdoardoSanguineti, del premio lettera-rio, pubblicano il bando perselezionare 3 esperti capaci diespletare l’attività di “Direttoredel premio letterario internazio-nale”, “Coordinatore e imple-mentazione” e “Tecnico e assi-stenza”. Scopriamo oggi, chefino al 14 luglio 2008 non eranostati scelti. Il 15 luglio la pub-blicazione del bando con sca-denza a 5 giorni. Poi l’aggiudi-cazione della gara ed il perfe-zionamento dell’incarico il 26luglio 2008. Soli 3 partecipanti,risultati poi i vincitori. Per 15giorni una spesa di 10.400euro. Finalmente il 9 agosto2008 tutti sul palco per la con-segna del premio.

Consigli comunali in differita.Finalmente, dopo tanto tempo, articolisui giornali, richieste da parte del MGT,risposte e regolamenti vari, arriva la pos-sibilità di ascoltare l’audio dei ConsigliComunali dal sito ufficiale del Comune.Ci auguriamo che il servizio attivato nonsfumi con il passare del tempo.

La redazione fa gli auguriall’architetto giornalistapubblicista FrancescoGraffeo, risultato vincitorefra i partecipanti al bandopubblico per la selezione diun addetto stampa alComune.

www. i lmovimento .sp l inder.comUn blog da record!

Oltre 200 mila visitatori dal novembre 2006.Ben 518 post, una media di 300 visitatori algiorno, con visite mensili da tutti e sei i conti-nenti il risultato monitorato da ShinyStat.

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Quando qualcuno chiede a me, mar-gheritese di nascita e viaggiatrice diprofessione, da dove provengo, alnome del paesello della provinciaagrigentina, facevo di solito seguiredue specificazioni. La prima: il paeseche prende il nome dal Belice, che sitrova in quella Valle scossa dal terre-moto del ’68. L’argomento desta neinati prima del ’60 una scintilla: che siricordi, o si sia semplicemente sentitonominare, quel terremoto toglie dalcompleto anonimato il mio paesello.Ai nati dopo il ’60, fatta eccezione peri geologi, quel terremoto non sempredice molto. Talvolta, comunque, capi-ta che qualcosa rievochi nelle loromenti.La seconda specificazione che pro-ferivo, con ben maggiore fierezza,riguardava il Parco LetterarioGiuseppe Tomasi di Lampedusa.Diverso è dire che il mio paesello èstato ricostruito (male) dopo un ter-ribile terremoto, rispetto a dire checullò l’infanzia dell’autore delGattopardo! Qui, per carità, nonnella totalità dei casi, ma potevosortire la curiosità e l’ammirazionedei miei interlocutori i quali passa-vano subito a chiedere cosa questoParco comportasse e cosa si potevaammirare venendo a S. Margherita diBelice. Ora preferisco non correre il rischio:evitiamo di citare antenati illustri, se icontemporanei non sono all’altezzadell’eredità. In parole povere: inutileparlare del Parco e del Tomasi se biso-gna vergognarsi, un attimo dopo, per ilmodo in cui questo è stato gestito e perquello che oggi rappresenta. Così, oggi non ci rimane che il terre-moto dunque…che alcune pietre edelle macerie che, come ha detto di

recente una visitatrice delusa dalresto, sanno parlare. Evidentemente, isassi trasmettono più di tante personea S. Margherita. Certamente di più dichi, oggi, si dovrebbe preoccuparedella visibilità del nostro centro e delvolano turistico.Un tempo si era creato un Museo, siparlava di viaggi sentimentali, di visi-te scolastiche, di caffè letterari…midomando: che fine hanno fatto tuttequeste idee? Impigliate tra le erbaccedi una villa comunale che imperversa-no tre stagioni su quattro? L’era delPremio Letterario sembra sopravvive-re un tantino meglio: proporzione ine-sistente tra le risorse impiegate e i

ritorni economici. E così il Parco Letterario oggi rimanesolo un’occasione perduta, una risor-sasprecata, un potenziale del tuttoincompreso. Quello che doveva diven-tare il minimo comune denominatoretra tante attività produttive e lo stru-mento del (ri)lancio turistico, ha sug-gerito i nomi per rifare il menù dellepizze di alcune pizzerie e ha distribui-to premi ad autori che, a loro volta,poco sono stati apprezzati in terranostra. Per tantissimi queste righesaranno di una noia mortale, di una

ripetitività cocciuta, di assoluta inuti-lità. Vale, in ogni caso, la pena dispenderle: non sia mai che nei nostriattuali amministratori sorga la vogliadi porsi delle domande. Se la cosarisultasse troppo ardua, ne suggeriamoalcune di seguito. se e come si ha intenzione di investireutilizzando il marchio del ParcoLetterario?C’è una progettualità mirata a favorirela creazione di cooperative e aziendeche partendo dalle attività economi-che del territorio possano sfruttare ilParco per darsi visibilità e darne allacittà? Si sta operando perché le azien-de esistenti perseguano questo scopo?si sta coltivando l’offerta culturale daoffrire a varie tipologie di pubblico perattirarle a visitare i luoghi delGattopardo? Si sta utilizzando ciò che resta deiPatti territoriali e del Consorzio TerreSicane perché siano veicolo delleattrazioni di S. Margherita?Si sono letti i Racconti e il Gattopardodel Tomasi e ci si è emozionati alpunto da essere fieri del proprio pae-sello e da volerlo comunicare aglialtri? Se la risposta è negativa a tutte le pre-cedenti domande ed in particolareall’ultima, cari amministratori, carosindaco, non ci costringa a vergognar-ci. Ammettete una terribile mancanza dianalisi: se S. Margherita si lascia sfug-gire questa opportunità (e siamo asso-lutamente sulla buona strada) non sene presenteranno tante altre. Tanto varrà aspettare un altro catacli-sma per svegliarci dall’oblio e dallamiseria intellettuale e materiale.

Anna Carmen ArmatoMovimento Giovanile Trasversale

P a r c o l e t t e r a r i o G i u s e p p e T o m a s i d i L a m p e d u s aOrgogl io o vergogna?

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Ci sono cose certe per definizione:uno più uno fa due, dopo il fulmineviene il tuono….. A Santa Margherita, dopo due anni diamministrazione Santoro, l’elencodelle certezze si è incrementato diuna nuova voce: “tutto ciò che orga-nizza l’Amministrazione comunale sirisolve in un flop”. Le manifestazioni sin qui organizzatesono state un susseguirsi di clamoro-si insuccessi e, nel disastro generale,i fiaschi più eclatanti sono stati iconvegni. Programmati sulle materiepiù disparate ed inutili hanno fattoregistrare, oltre ai malcapitati relato-ri, solo qualche sparuta e solitariapresenza. Ebbene, preso atto della manifestaincapacità ad organizzare anche ilpiù semplice degli eventi, sapetecosa si è inventata la “nouvelle poli-tique” margheritese? Una nuova figura di studente: lo stu-dente comparsa o se preferite l’allie-vo tappezzeria. Costretto a stareseduto in un rossa poltrona del TeatroS. Alessandro, ghiacciato d’inverno,a fare da comparsa. Proprio così.Comparsa, tappezzeria, numero,figurante. I genitori ritengono di mandare i pro-pri figli a scuola per studiare edapprendere. Li immaginano allalavagna, intenti a scrivere un rias-sunto, a seguire una lezione di storiao di geografia, a scervellarsi perrisolvere un problema di matematica.Sono convinti che in quel momento iloro ragazzi in classe stiano imparan-do qualcosa, invece no!

All’occorrenza qualcuno preleva iragazzi dalla scuola, li mette in fila eli siede al teatro Sant’Alessandro.Badate, in quel luogo non si svolgonolezioni, né illustri professori trattanotemi inerenti la loro formazione, nétantomeno argomenti attinenti l’atti-vità didattica. Niente di tutto questo. Si cazzeggia del più e del meno. I ragazzi sono lì, solo per fare nume-

ro. Per mitigare gli effetti di un pre-annunciato fallimento.Gli allievi tappezzeria sono lì, perchéqualcuno ha deciso, forse per appa-gare una smisurata voglia di appari-re, di far perdere loro un giorno discuola.Poveri alunni comparsa, chissà sesono costretti anche ad applaudire alcenno della capo claque. Per loro sfigati scolari figuranti,comunque, il pericolo più grande èl’obbligo di ascoltare gli interventidei nostri amministratori. Corronoseriamente il rischio di vanificareanni di studio e dimenticare persempre l’uso corretto della lingua

italiana. Ci si chiede, infine, in questa SantaMargherita decadente, se tutto ciòsia normale. I ragazzi possono usciredalla scuola senza la preventivaautorizzazione dei genitori? Chi èresponsabile quando i ragazzi in ora-rio scolastico sono fuori della scuola?Si può interrompere a piacimentol’attività didattica? Se malaugurata-mente dovesse capitare un incidenteagli alunni chi ne risponde?E’ giusto non confondere i ruoli. Lascuola si occupi di istruire adeguata-mente gli alunni.

Franco Valenti

STUDENTI O COMPARSE?trummunati....

LA PROMOZIONE TURISTICA IN AMERICA PRODUCE FINALMENTE I PRIMI EFFETTI.Il viaggio della Il viaggio della delegazione margheritesedelegazione margheritese guidataguidatadal Sindaco Franco Santoro a New dal Sindaco Franco Santoro a New YYork ha portato ilork ha portato ilprimo turista nella cittadina del Gattopardo!primo turista nella cittadina del Gattopardo!Infatti, negli ultimi giorni circola a Santa Margherita diInfatti, negli ultimi giorni circola a Santa Margherita diBelice un Belice un Americano sConsolato che, più che visitareAmericano sConsolato che, più che visitarei luoghi del Gattopardo , è stato incaricato di scovarei luoghi del Gattopardo , è stato incaricato di scovareil Sindaco al fine di recuperare 2.100 $il Sindaco al fine di recuperare 2.100 $

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