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1 La spesa per la scuola nel confronto internazionale- Gli indicatori dell’OCDE A cura di Gemma De Sanctis (Ministero della Pubblica Istruzione) – SISTAN PARTE I L’ORGANIZZAZIONE DEI DATI SULLA SPESA PER LISTRUZIONE AI FINI DEL CONFRONTO INTERNAZIONALE PARTE II GLI INDICATORI DELLOCSE DELLA SPESA PER LISTRUZIONE IN EDUCATION AT A GLANCE 2001

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La spesa per la scuola nel confronto internazionale- Gli i ndicatoridell’O CDE

A cura di Gemma De Sanctis (Ministero della Pubb lica Istruzione) – SISTAN

PARTE IL’ORGANIZZAZIONE DEI DATI SULL A SPESA PER L ’ ISTRUZIONE AI FINI DEL CONFRONTO INTERNAZIONALE

PARTE IIGLI I NDICATORI DELL ’OCSE DELL A SPESA PER L ’ ISTRUZIONE IN EDUCATION AT A GLANCE 2001

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PARTE I

L’ORGANIZZAZIONE DEI DATI SULL A SPESA PER L ’ ISTRUZIONE AI FINI

DEL CONFRONTO INTERNAZIONALE

I .1 I l Gruppo Tecnico del progetto INES - OCDE

Dalla fine degli anni ‘80 l’Uff icio statistico del Ministero partecipa, con altri soggetti

istituzionali , ai lavori del progetto INES dell ’OCSE, progetto finalizzato alla ricerca di parametri

comuni atti a valutare la quali tà dei sistemi educativi.

Le attività del progetto sono articolate in gruppi di lavoro uno dei quali , il Gruppo Tecnico, si

occupa di alimentare il database degli organismi statistici internazionali con dati di fonte

amministrativa, comparabili a livello internazionale. Il gruppo opera, infatti, congiuntamente ad

Eurostat ed Unesco.

Per stabili re confronti validi requisito essenziale è l’omogeneità delle grandezze poste confronto.

Conseguire confronti omogenei nella comparazione internazionale dei sistemi scolastici, è un obbiettivo

complesso, non ancora pienamente raggiunto, poiché si tratta di organizzare la raccolta dei dati in modo

da accogliere i tratti essenziali delle caratteristiche e funzionamento di sistemi scolastici assai diversi tra

loro e riferire tale diversità a concetti, definizioni e classificazioni omogenee che permettano per

l’appunto la comparazione.

La definizione di tale struttura standard di riferimento per la raccolta dei dati e gli aggiornamenti

via via necessari in relazione all ’evoluzione dei sistemi sono una delle occupazioni principali del Gruppo

Tecnico.

Altra area d’attività del Gruppo Tecnico è poi, naturalmente, la definizione degli i ndicatori da

costruire sulla base delle statistiche fornite, la loro quali tà e capacità descrittiva. Gli i ndicatori discussi

nel Gruppo tecnico confluiscono nel volume Education At A Glance’ .

Eurostat e Unesco utili zzano lo stesso archivio per le loro pubblicazioni sul settore educativo.

“Key data on Education” (Eurydice - Eurostat), “Rapport mondial su l’Education” (Unesco).

I .2 I modelli U.O.E. (Unesco, Ocde, Eurostat)

I modelli U.O.E. sono tavole di raccolta di dati, concordate tra i paesi e gli Organismi

internazionali , predisposti secondo standard di comparabili tà.

Le informazioni acquisite con la ‘ raccolta UOE’ riguardano gli studenti, gli i ngressi nel sistema

scolastico, i diplomati, il personale scolastico, gli i stituti scolastici e, infine, le spese per l’ istruzione. I

dati sono suddivisi per livello d’ istruzione, sesso, età tipo di programma (generale/ professionale), modo

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di partecipazione (tempo pieno/tempo parziale), tipo d’ istituto (pubblico, privato sovvenzionato, privato

indipendente), area di studio, nazionali tà.

I .3 La classificazione ISCED97

Per la comparazione tra i paesi, i differenti tipi d’ insegnamento nazionali sono classificati

secondo differenti li velli . Il sistema di classificazione è denominato classificazione ISCED (

International Standard Classification on Education). La prima formulazione della classificazione ISCED

si ha nel 1976 ed è stata utili zzata fino al 1997. Dalla raccolta dei dati relativi all ’anno scolastico

1998/99 è utili zzata una nuova classificazione, denominata ISCED97, che vuole essere più rispondente

all ’evoluzione dei sistemi scolastici (v tavola 1).

Nella nuova classificazione le categorie 0,1,2 e 3 sono rimaste invariate rispetto alla precedente

classificazione e ricoprono gli i nsegnamenti nazionali riconducibili alla scuola pre-primaria (livello

ISCED 0), scuola elementare (livello ISCED 1), scuola secondaria inferiore (livello ISCED 2), scuola

secondaria superiore (livello ISCED3). Per la categorie 3 della secondaria superiore sono state, però,

introdotte delle nuove dimensioni atte ad individuare in modo più preciso le caratteristiche dei corsi.

Ovvero se essi siano programmati per consentire l’accesso all ’Università (3 A) o per immettere a corsi

superiori relativi a professioni specifiche (3 B), o finalizzati unicamente ad uno sbocco sul mercato. E’

stata introdotta la categoria 4 corrispondente all ’ istruzione post-secondaria di li vello non superiore. La

categoria 5 copre i programmi d’ istruzione superiore di li vello universitario o non universitario rivolti

comunque a rilasciare un primo diploma. L’ammissione a questi programmi richiede almeno

l’acquisizione del titolo di secondaria superiore o di un titolo equivalente rilasciato dai corsi di post-

secondaria. La categoria 6 copre i programmi d’ istruzione superiore che conducono a un diploma di

ricerca avanzata.

In allegato è riportata la classificazione ISCED applicata alla struttura del sistema scolastico

nazionale.

Tav. 1- La classificazione ISCEDL IVELL IISCED

� � � � � � � �L IVELL IISCED

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6/7 ¿ À Á Â Ã Ä Å Æ Ç È À Ã É È Â Å Æ Â È Á È Â Ä Å Ê Â Å Ê Ã Ç Å Ë È Â À Å Á Ê Â Å ÊÌ Í Æ Ç Î Ã Í È Ê Ï Â Å Ï Ê À Í Å Æ Î Å Ã Ç É Â Å Ð Æ Á Å Á Æ Ï Æ Î ÅÑ Ò Ó Ô Õ Ö Ô Õ Ò Õ × Ö Ó Ø Õ Ù Ú Û Ñ Õ Ò Ü Û Õ Ö Ö Ú Ý Ó Õ Ù Ü Þ Ú Ø Ò Ú ß9 à á â ã ä å æ ç è é è ç è ê ë ì á á æ í æ ê ì î æ ë é á é ê ç è ï ç æ ë æ ð é ë ë æ

Va rilevato che nonostante i miglioramenti apportati dalla revisione della classificazione la diversità

della struttura dei sistemi nazionali è tale che i paesi non sempre hanno la possibili tà di distinguere i dati

secondo i li velli d’ istruzione stabili ti dalla ISCED.

Ci sono paesi in cui l’ istruzione primaria e secondaria inferiore sono organizzate negli stessi istituti

(situazione tipica dei paesi nord Europa ), mentre altri in cui la stessa cosa accade per l’ istruzione secondaria

inferiore e superiore (Belgio, Grecia, Lussemburgo, Regno Unito). I dati della spesa in particolare risentono di

tale situazione poiché diventano oggetto di ripartizioni arbitrarie. Un altro problema alla confronto dei dati

deriva, poi, dal fatto, che la durata in anni dell ’ istruzione scolastica complessiva e dei singoli li velli non è la

stessa in tutti i paesi.

Per dare un esempio della problematica la tavola 2 riporta, per i paesi dell ’Unione europea il numero

d’anni di studio relativi ai li velli ISCED 1 e ISCED 2. L’esempio è limitato a questi due livelli perché più

‘omogenei’ , mentre per i li velli ISCED 3 e ISCED5 la schematizzazione sarebbe più complessa data la

variabili tà dell ’offerta formativa nei paesi.

Tav.2 – durata in anni dell ’ istruzione pr imar ia (ISCED1 ) e dell ’ istruzione secondar ia inferiore (ISCED2)nei paesi dell ’Unione europea

ISCED 1 ISCED 2 ISCED 1 ISCED 2 ISCED 1 ISCED 2

Austria 4 4 Germania 4 6 Paesi Bassi 6 3Belgio 6 2 Grecia 6 3 Portogallo 6 3Danimarca 6 3 Irlanda 6 3 Regno Unito 6 3Francia 5 4 Italia 5 3 Spagna 6 4Finlandia 6 3 Lussemburgo 6 3 Svezia 6 3

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I .4 L ’organizzazione dei dati sulla spesa per l’ istruzione

I .4.1 La struttura e caratteristiche principali dei modell i di r ilevazioni U.O.E.-Finance

4.1.1 IL MODELLO UOE- FINANCE1

Per l'organizzazione dei dati sulle risorse finanziarie sono utili zzati due modelli chiamati

rispettivamente Finance1 e Finance2. La scelta di adottare due modelli permette di evidenziare diverse

ragioni e indirizzi di spesa.

Il Mod. Finance1, intitolato "Spese per l'istruzione secondo la fonte, il ti po di transazione e il

li vello d’ istruzione” ha per obiettivo di raccogliere i dati secondo la fonte iniziale di finanziamento e il

tipo di transazione.

La spesa è classificata in relazione alle fonti d’erogazione dei fondi e dunque in finanziamenti

pubblici e del settore privato (prospetto 1).

Prospetto 1: Tavola UOE-Finance1Le fonti del finanziamento

1. Spesa pubblicaeffettuata dalle amministrazioni del governo centrale, dalle regioni e

dagli enti locali

1.1 spesa diretta per le istituzioni educative (pubbliche o private)

1.2 trasferimenti al settore privato

- aiuti agli studenti/famiglie

- contributi/sovvenzioni al settore privato

2. Finanziamenti internazionali

3. Spesa privata3.1 Studenti/famiglie

- pagamenti alle istituzioni educative

- spese finalizzate all 'acquisto di materiali didatt ici

3.2 Altr i privati

- pagamenti alle istituzioni educative

- aiuti agli studenti

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I primi sono poi distinti a seconda che siano originati dalle amministrazioni del governo centrale,

regionali e locali . Per le spese originate dal settore privato si tiene conto di due fonti di finanziamento

private destinate all 'istruzione: le famiglie e altre possibili entità private.

S’ intende per famiglie gli alli evi/studenti e le loro famiglie. Le altre entità private comprendono le

imprese private, e le organizzazioni non a scopo di lucro, comprese le organizzazioni confessionali .

L’altra angolatura da cui è considerata la spesa è la sua destinazione (prospetto 2).

Questa può essere a favore a) delle istituzioni educative dei cui oneri si fanno carico diretto sia,

e principalmente, il settore pubblico (costruzione e manutenzione delle scuole, pagamento degli stipendi,

altre spese correnti), sia le famiglie nel momento in cui pagano direttamente alle scuole tasse e

contributi, altri soggetti privati; b) oppure può essere destinata ad istituzioni diverse da quelle

educative come nel caso degli acquisti diretti sul mercato da parte delle famiglie dei beni e servizi

educativi e delle spese per beni e servizi di sussistenza sostenute con aiuti da parte del settore pubblico e

privato.

.

Prospetto2: Tavola UOE-Finance1 la destinazione della spesa

A. Spesa destinata alle istituzioni educative (per servizi educativi e servizi ausiliari) - spese dirette a carico del settore pubblico - sussidi pubblici ai privati destinati al pagamento degli istituti d’ istruzione educativi - finanziamenti internazionali - pagamenti degli studenti e delle famiglie (esclusi i sussidi pubblici) - pagamenti di altr i enti privati

B. Spesa destinate a istituzioni diverse da quelle educative- spese privati per acquisti diretti di materiali educativi- sussidi (pubblici o privati) per spese di sussistenza

4.1.2 IL MODELLO UOE- FINANCE2

Il mod. Finance2 è intitolato "Spese dell 'istruzione per natura, categoria di risorse e livello

d'istruzione". Esso ha per obiettivo di ottenere dati secondo la natura economica della spesa,

prescindendo dalla fonte di finanziamento (prospetto n. 3).

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La spesa è così classificata nelle due principali categorie di: a) spesa di funzionamento e b) spesa

di capitale; nell 'ambito delle spese di funzionamento è enucleata la spesa per il personale (docente e non

docente). Quest'ultima è considerata al netto e al lordo dei contributi previdenziali . La tavola è articolata

in sezioni distinte una per gli i stituti scolastici pubblici, un’altra per gli i stituti privati sovvenzionati,

una terza per gli i stituti scolastici privati indipendenti.

UOE - Finance2: Spesa educativa secondo le categor ieeconomiche

Istituzioni educative (pubbliche e private)

1. Spese di funzionamento 1.1 Spese di personale

1.1.1 Spesa per il personale insegnante

1.1.2 Spesa per altro personale non docente

------------------------------------------------------------------ 1.1.4 Stipendi ( importo lordo comprensivo degli oneri sociali a carico del lavoratore) 1.1.5 Contributi previdenziali a carico del datore di lavoro 1.1.6 Contributi sanitari ed altre forme assicurative a carico del datore di lavoro

1.2 Altre spese di funzionamento

2. Spese in conto capitale

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ALLEGATO 1 - APPLICAZIONE DELLA ISCED 97 AL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO

ISCED-97Level andprogrammedestination

Programmeorientation

National name of the programme Description name of theprogramme in English

Main diplomas, credentials andcertifications awarded

0 Scuola Materna (pre-school education)1 Scuola Elementare (primary school) Licenza elementare

Corsi per soggetti analfabeti eanalfabeti di ritorno (ciclo

elementare)

[adult literacy school(1st cycle)]

Licenza elementare

Scuola elementare speciale perdisabili

(special educationschool: elementary

education)

Licenza elementare

2A G Scuola Media (lower secondaryeducation)

Licenza media

G Corsi sperimentali di scuola mediaper lavoratori

(adult literacyschool, 2nd cycle)

Licenza media

G Scuola media speciale per disabili (special educationschool: lower

secondary education)

Licenza media

V Conservatorio musicale (3-5 anni) (music conservatory,3-5 years)

Diploma di conservatoriomusicale

V Formazione profess. regionale(post-obbligo)

(regional vocationaleducation)

Qualifica professregionale I livello

3C V Istituto professionale, Istitutod'Arte, (I ciclo)

(vocational institute,art institute, 1st

cycle)

Qualifica di istitutoprofessionale e licenza di

maestro d'arte

V Accademia di danza (dance studies) Diploma di maestro didanza, Diploma di

compositore di danza

V Conservatorio musicale (9-10 anni) (music conservatory,9-10 years)

Diploma di conservatoriomusicale

3B P Liceo artistico (I ciclo) (art high school, 1stcycle)

Maturità artistica

G Liceo (classico, scientifico,linguistico), istituto e scuola

magistrale (dall'anno scolastico1998-99)

(secondary generaleducation)

Maturità classica escientifica; licenza

linguistica, Maturitàmagistrale; licenza diassistente di comunità

infantileG Liceo artistico (II ciclo) (art high school, 2nd

cycle)Attestato di idoneità

3A V Istituto tecnico (technical institute) Maturità tecnicaV Corsi sperimentali tecnico-

professionali (vocational and

technical experimentalcourses)

Maturità sperimentaletecnico-professionale-

artistici

V Istituto professionale, Istitutod'Arte (II ciclo)

(vocational institute,art institute, 2nd

cycle)

Maturità professionale ed'arte applicata

4C V Formazione professionale (post-maturità) regionale o scolastica

(post-maturitàregional vocational

education)

Qualifica professionaleregionale di II livello

Istituto Superiore di EducazioneFisica

(sport studies) Diploma di Educazionefisica

Accademia di belle arti (fine-arts academy) Diploma di accademia dibelle arti

5B Accademia di arte drammatica eIstituto Superiore Industrie

Artistiche

(dramatic art andhigher artistic

studies)

Diploma di regista,Diploma di IstitutoSuperiore Industrie

artisticheConservatorio musicale

(specializzazione di 2 anni)(music conservatory,

2-year specialisation)Diploma di conservatorio

musicale(specializzazione)

Corsi di Diploma universitario eScuole dirette a fini speciali

(university education,special courses)

Diploma universitario(Laurea breve)

5A Corsi di Laurea (university education) Diploma di laurea

Specializzazione post-laurea eCorsi di perfezionamento

(doctoral training) Diploma dispecializzazione,

attestato dipartecipazione al corso di

perfezionamento

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6 Dottorati di ricerca (doctorate) Titolo di Dottore diricerca

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Parte II

GLI I NDICATORI DELL ’OCDE SULL A SPESA PER L ’ ISTRUZIONE IN

EDUCATION AT A GLANCE ED. 2001

In questa parte sono presentati alcuni degli i ndicatori più significativi della spesa per l’ istruzione riportatinell ’edizione 2001 del volume OCDE “Education At A Glance”.L’analisi si riferisce principalmente alla posizione dell ’I talia rispetto alla media dei Paesi OCDE. Attraverso igrafici è possibile avere una panoramica anche della posizione degli altri paesi nei diversi indicatori.La numerazione degli i ndicatori, delle tabelle e dei grafici considerati nel presente lavoro è la stessa degliindicatori, tabelle e grafici della spesa per l’ istruzione contenuti nel volume dell ’OCDE.

II .1 Spesa per studente (indicatore B.1)

L’ indicatore della Spesa per studente mira ad evidenziare la quantità di risorse finanziarie investite

per ogni studente.

L’ indicatore è ottenuto dal rapporto tra la spesa totale, in valuta nazionale a quel li vello, e il

corrispondente numero di studenti iscritti a quel li vello (ricondotti a tempo pieno). Il risultato in valuta

nazionale è poi convertito in equivalenti dollari USA dividendo le cifre delle valute nazionali per il tasso di

cambio secondo le parità del potere d’acquisto (PPP).1

Per una lettura corretta degli i ndicatori occorre prestare attenzione agli aggregati di spesa educativa

considerati di volta in volta nel calcolo degli i ndicatori. Nel caso dell ’ indicatore B1 la spesa ricopre le spese

dirette (di fonte pubblica e privata) delle istituzioni educative. Non sono comprese, invece, le spese che pur

essendo connesse all ’ istruzione non si riconducono agli i stituti scolastici. Si tratta delle spese sostenute dalle

famiglie per l’acquisto sul mercato di beni e servizi quali i li bri scolastici e altro materiale scolastico, oppure

delle spese per le lezioni private, o ancora dei costi di sussistenza. Più in generale, sono escluse dall ’ indicatore

le spese sostenute ‘al di fuori delle istituzioni scolastiche ’ , anche se sorrette da sussidi pubblici. L’esclusione

di tali spese è operata non solo per questo indicatore, ma anche per altri (indicatori B2, B3 e B6). Esse sono,

invece, considerate negli i ndicatori che esaminano più anali ticamente la spesa privata e la spesa pubblica

(indicatori B4).

1 I Tassi di scambio della Par ità del Potere di Acquisto (PPP) sono i tassi di cambio monetario che rendonoequivalente il potere d’acquisto di differenti valute. Ciò significa che una data somma di denaro, quando è convertitain differenti valute ai tassi PPP, acquista lo stesso paniere di beni e servizi in tutti i Paesi. In altre parole, i PPP sono itassi di conversione monetaria che eliminano le differenze nei li velli dei prezzi fra i Paesi.

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Il confronto tra i paesi è effettuato, in linea generale, in riferimento alla spesa degli i stituti scolastici

pubblici e privati. Per i paesi per i quali non sono disponibili i nformazioni sulle scuole private, problema che

riguarda parzialmente anche l’I talia, è presa in esame la spesa dei soli i stituti pubblici.2

II . 1.1 La spesa annuale per studente nel 1998

La spesa per studente è analizzata sotto diverse angolature: a) spesa annuale per studente (indicatore

B1.2; b) spesa unitaria in rapporto al Pil -procapite (indicatore B1.2); c) le variazioni della spesa tra il 1995 e

il 1998 (B1.3 )

In riferimento al nostro paese, l’esame della spesa annuale per studente evidenzia una situazione

nettamente differenziata tra istruzione scolastica (dalla scuola materna alla secondaria superiore e post

secondaria) e istruzione superiore-terziaria (comprendente le università e le istituzioni superiori di tipo non

universitarie- ad es. Accademie Belle Arti). La spesa unitaria è superiore alla media dei paesi OCSE per quanto

riguarda l’ istruzione scolastica. Le cifre relative al 1998 indicano che nella scuola materna italiana sono

investiti per studente 4.730 $USA a fronte di una media OCSE pari a 3.585 $USA, nella scuola primaria la

spesa è di 5.653 $USA contro 3.940 $USA mediamente spesi nell ’area OCSE, nella secondaria inferiore 6.627

$USA contro 5.083 $USA, nella secondaria superiore 6.340 $USA contro 5.916 $USA.

Il quadro cambia sostanzialmente quando si considera l’ istruzione superiore-terziaria. In tale settore

l’ indice assume valore di 6.295 $USA, sensibilmente inferiore alla media dei paesi OCSE pari a 9.067 $USA (

istruzione terziaria non universitaria e istruzione universitaria considerate congiuntamente).

Tab. B1.1 Spesa per studente (1998)ñ ò ó ô õ ò ó ö ô ÷ ø ù ó ú ÷ ó û ü ú ù ý þ þ õ ö ü ÿ ñ � � ý ú � ó ö ÷ ü ÷ ü ø ÷ ü þ ü � � õ ú ù ý ü ÷ õ ô ô ü � � � � ò õ ö ü ÷ � ù ó þ ò ý ÷ ó ö ó ù � õ � � ø ü ô ÷ ý � ú ó þ ü ü ô ÷ ü ÷ ø ÷ ü ò ø � � þ ü � ü ó ò ö ü � õ ÷ üô ó � ý ú ù ý ü þ þ ü � ó þ þ ý ù � ü ô ÷ ö ø � ü ý ú ó

2 I dati sulla spesa per l’ istruzione forniti dal nostro paese agli organismi internazionali si riferiscono solo alle scuolepubbliche nel caso della scuola dell ’ infanzia e della scuola elementare e secondaria (inferiore e superiore). Per laformazione professionale regionale le informazioni ricoprono sia i centri gestiti dalle regioni, sia, attraverso laconsiderazione dei trasferimenti, i centri privati di formazione professionale che fruiscono dei finanziamenti pubblici.Per l’ istruzione universitaria le spese ricoprono le università pubbliche e quelle private.

Dalla rilevazione relativa all ’anno finanziario 1998 le spese degli i stituti pubblici (materna, elementare, media esecondaria superiore, conservatori, accademie) comprendono anche quote di spesa sostenuta dalle famiglie. Leinformazioni utili zzate derivano dai bilanci degli i stituti scolastici (rilevazione sul monitoraggio dei flussi di cassa).Ulteriori miglioramenti sulla spesa delle famiglie, sempre in riferimento agli i stituti scolastici pubblici, sono reali zzatinella rilevazione in corso (anno finanziario 1999) grazie alle più articolate informazioni desumibili dal nuovomodello del certificato di conto degli enti locali .

Per le scuole private sono comunque considerati i trasferimenti pubblici a carico dello stato.

Per le spese delle famiglie che secondo la modulistica OCSE sono da considerarsi spese non pertinenti alle istituzioniscolastiche, ma spese effettuate al di fuori delle istituzioni, vale a dire gli acquisti sul mercato per libri scolastici ealtri beni e servizi è effettuata una stima sulla spesa dei li bri scolastici utili zzando le risultanze di indagini ad hoc.

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( 3 + ' 4 ) 3 * ) ' * 3 * & + * 3 ' ( 4 * 3 ( ) , 5 6 ) 7 * 3 & - ) * 3 & , ' * 3 & - )

Media dei paesi OCSE(a)

8 9 : ; : 8 9 < = > : 9 > ; 8 : 9 < ? @ : 9 A < = = 9 = > = < 9 > @ 8 -- --

Totale8 9 ; ; 8 8 9 < ? : B B B B : 9 @ A : B B ? ? 9 C A > -- --

1 solo istituti pubblici Il simbolo x(5) sta ad indicare che i dati, sia della spesa sia degli studenti della post secondaria sono confluiti nella colonna 5,ovvero sono considerati nella secondaria.

(a) La media dei paesi è calcolata come media sempli ce di tutti i paesi dell ’OCSE per i quali sono disponibili i dati,. Il totale OCSEriflette il valore dell ’ indicatore quando la regione OCSE è considerata nel suo complesso

Il Graf. B1.2 permette una visione d’ insieme dell ’andamento dell ’ indicatore nei singoli paesi. Gli

istogrammi rappresentano, per ciascuna delle tre grandi aree educative, i li velli di spesa unitaria, mentre la

linea orizzontale indica il valore medio dei paesi OCSE.

E’ possibile costatare che nel caso dell ’ istruzione primaria e secondaria il nostro paese si colloca ai

primi posti della graduatoria, superando paesi quali l a Svezia, la Francia, la Germania. Viceversa

nell ’ istruzione terziaria l’I talia si colloca 18ma in graduatoria rispetto ai 24 paesi di cui è disponibile il

confronto.

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Graf. B1.2 Spesa per studente (1999)Spesa annu ale per studente (in equivalenti dollari USA convertiti utilizzando i tassi PPP) delle istituzioni scolastiche pubbliche (studenti in equivalenti full-time e)

0

5000

10000

Denmark

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1

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5000

10000Expenditure (in equivalent US dollars converted using PPPs)

OECD total

Tertiary education

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20000

1. Solo istituzioni pubbliche.2. Solo istituzioni pubbliche e private sovvenzionate.Paesi ordinati in ordine decrescente rispetto alla spesa per studente della scuola primaria.

OECD total

Expenditure (in equivalent US dollars converted using PPPs)

OECD mean

OECD mean

OECD mean

OECD total

Expenditure (in equivalent US dollars converted using PPPs)

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II . 1.2 La spesa per studente in rapporto al PIL - procapite

La spesa per studente in rapporto al PIL - procapite fornisce una misura della spesa che tiene conto

del tenore di vita del paese, espresso in base alle risorse economiche individuali . Mettendo in relazione la spesa

assoluta per studente con la ricchezza del paese è possibile valutare l’ impegno effettivo di spesa in istruzione.

La relazione attesa è, naturalmente, che in corrispondenza a più alti li velli di reddito sia più elevato

l’ investimento in istruzione. Questa relazione è generalmente confermata, sia pure con significative eccezioni.

L’OCSE fa osservare che Belgio e Austria, paesi con simile livello di reddito-procapite, spendono nella scuola

in misura assai differente. Il Belgio spende ad esempio per la scuola primaria il 9% del reddito pro-capite, il

valore più basso di tutti i paesi OCSE, mentre l’Austria spende il 26%, uno dei valori più alti.

Per ciò che concerne l’I talia (v. tab. B 1.2), l’ indicatore rafforza il precedente quadro già evidenziato

di un impegno significativo nell ’ istruzione scolastica, ma anche di minori investimenti nel settore

dell ’ istruzione terziaria.

Tab. B1.2 Spesa per studente in rapporto al PIL pro-capite (1998)ñ ò ó ô õ ò ó ö ô ÷ ø ù ó ú ÷ ó û ü ú ù ý þ þ õ ö ü ÿ ñ � � ý ú � ó ö ÷ ü ÷ ü ø ÷ ü þ ü � � õ ú ù ý ü ÷ õ ô ô ü � � � � ò õ ö ü ÷ � ù ó þ ò ý ÷ ó ö ó ù � õ � � ø ü ô ÷ ý � ú ó þ ü ü ô ÷ ü ÷ ø ÷ ü ò ø � � þ ü � ü óò ö ü � õ ÷ ü ô ó � ý ú ù ý ü þ þ ü � ó þ þ ý ù � ü ô ÷ ö ø � ü ý ú ó

� � � � � � � � � � � � � � � � � �� � � �� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �� � � � � � � � � � � � � � � � � � �� � � � � � � � �

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D E F G H F 1 I J I K L M I N I N O P Q R I S I S I ST U V 2 0 V U 2 W 0 U X 2Y Z [ \ ] 0 ^ _ ` _ a b c b a b d b e c c f _ c gh i j k j l i m l m n m lo n p p k l q lr s t u v w x y j m z m z p x { h x |s z u v w } ~ l y j m z m z p x { h x |

II .1.3 La variazione della spesa per studente 1995-98 (ai prezzi 1998)

Nel periodo 1995-1998 in numerosi paesi dell ’OCSE, tra i quali l a Spagna, la Danimarca, l’I rlanda e

la Polonia, la spesa per studente delle scuole primaria e secondaria ha registrato aumenti rilevanti. Nel novero

di questi paesi c’è anche l’I talia con un aumento attorno al 12%.

Questi comuni aumenti di spesa unitaria non sembrano espressi da un altrettanto comune modello per

ciò che concerne le dinamiche degli studenti e della spesa complessiva. Il diverso ruolo svolto da questi fattori

in ciascun paese è rappresentato nel Graf. B 1.3.

In Spagna l’aumento di spesa si accompagna ad un calo significativo del numero di studenti. In

Norvegia è concomitante ad un aumento della spesa complessiva e ad un altrettanto significativo aumento

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degli studenti. In Irlanda e in Polonia un significativo aumento della spesa per l’ istruzione avviene

parallelamente ad un lieve calo degli studenti. In Italia si osserva un calo assai contenuto del numero degli

studenti (-2%) a fronte di un aumento della spesa complessiva (+10%). Ciò sta ad indicare che nel nostro

paese, sulla lievitazione della spesa unitaria, ha inciso proprio l’effetto di un maggiore investimento

complessivo nei due settori d’ istruzione.

89

9698 98

100 101 101104 105

112 113 114118

123

110

98

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70

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130

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1

Change in Expenditure Change in students Change in expenditure per student

1. Solo istituzioni pubblicheI paesi sono ordinanti in ordine crescente rispetto alle variazioni della spesa p er studente

Graf. B 1.3 Variazioni della spesa per studente e fattori sottostanti, scuola primaria e secondaria (1998, 1995=100)Indice di variazione della spesa delle istituzioni scolastiche, iscritti e della spesa per studente (in equivalente dolarri USA convertiti con i tassi PPP) tra il 1995 and 1998,nelle scuole pubbliche e private

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II . 2 Spesa per l’ istruzione sul PIL (indicatore B2)

La percentuale di spesa per l’ istruzione in rapporto al PIL fornisce una indicazione delle risorse

finanziarie complessivamente investite da ciascun paese per l’ istruzione-formazione in relazione al li vello di

ricchezza (Prodotto interno lordo).

L’ indicatore è determinato dal rapporto tra la spesa pubblica e privata per l’ istruzione e il Prodotto

interno lordo. Esso ricopre le spese (pubbliche e private) delle istituzioni educative necessarie per l’attività

d’ insegnamento e per la fornitura di servizi che pur non essendo direttamente legati all ’ insegnamento sono

connessi alla prestazione del servizio educativo. Tali sono, ad esempio, le spese per i servizi di supporto agli

studenti/famiglie. Queste spese sono considerate a condizione che servizi in parola siano erogati dalle

istituzioni educative (direttamente o indirettamente). Non sono comprese, invece, le spese non riconducibili

agli i stituti scolastici (v. paragrafo 1.)

II . 2.1 Le risorse per l’ istruzione nel 1998

Nel 1998 i paesi OCSE hanno mediamente speso in istruzione il 5,7% del P.I.L. Il corrispondente dato

per l’I talia è attestato intorno al 5 % (v. tab. B2.1a). Nel considerare il dato nazionale va comunque

richiamato che esso è in qualche misura sottostimato, poiché non sono comprese le spese delle istituzioni

scolastiche private, le quali assumono rili evo soprattutto nella scuola materna.

Tab. B2.1.a- Spesa per le istituzion i scolastiche in percentuale del P.I.L. (Prodo tto interno lordo) 1998 1995 1990

Public1 Private2 Total Public1 Private2 Total Public1 Private2 Total

Italia 4,82 0,19 5,01 4,50 0,09 4,59 5,77 m 5,77

Media dei paesi OCSE 5,00 0,66 5,66 ~ ~ ~ ~ ~ ~Totale OCSE 4,64 1,11 5,75

Media dei soli paesi OCSE chepresentano i dati relativi al1990,1995 e 1998 (20 paesi)

5,13 0,42 5,55 5,17 0,40 5,57 4,92 0,38 5,30

1. Inclusi I sussidi pubblici alle famiglie attribuibili per le istituzioni educative. Incluse la spesa diretta delle istituzioni educative di fonte internazionale

2. Al netto dei sussidi pubblici attribuibili per le istituzioni educative

La distanza dei valori nazionali dalla media OCSE si differenzia a seconda dei li velli d’ istruzione. Lo

scostamento appare più significativo nell ’ istruzione terziaria ( 0,8% per l’I talia contro 1,6% per i Paesi

OCSE), mentre per gli altri gradi d’ istruzione le distanze sono assai più contenute ( 3,5% per l’I talia per l’

istruzione primaria e secondaria considerate congiuntamente contro il 3,6% per l’area OCSE). Nella scuola

pre-primaria, anzi, i valori nazionali , pur limitati, come s’è detto, alle scuole pubbliche, si attestano a quelli

dell ’area OCSE ( 0,4%) (v. tab. B 2.1c).

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Tab. B 2.1c- Spesa per le istituzioni scolastiche in percentuale del P.I .L. (Prodotto interno lordo) -1998 istruzione primaria, secondaria e post secondaria

non terziariaistruzione terziaria Tutti i

livelli d'istruzione � � � � � � � � � � � �

Primaria &secondaria &

postsecondaria non

terziaria

Primaria &secondaria

inferiore

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� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � (comprese lespese non

distribuite e iprogrammi di

ricerca avanzata)

Italia 0,4 3,5 2,1 1,3 0,1 0,8 n 0,8 5,0

Media dei Paesi OCSE 0,4 3,7 2,2 1,2 0,1 1,3 0,2 1,0 5,5Totale OCSE 0,4 3,6 2,3 1,2 0,1 1,6 x x 5,7

II .2.2 Variazioni della spesa per l’ istruzione sul PIL nel periodo 1995-1998 (ai prezzi 1998)

Tab. B 2.1.b- Spesa per le istituzion i scolastiche in percentuale del P.I.L. (Prodo tto interno lordo)

istruzione primaria, secondaria e postsecondaria non terziaria

istruzione terziaria

1998 1995 1998 1995

Public1 Private2 Total Total Public1 Private2 Total Total

I talia 3,43 0,04 3,47 3,23 0,68 0,16 0,84 0,76

Media dei Paesi OCSE 3,47 0,35 3,71 ~ 1,06 0,29 1,33 ~

Totale OCSE 3,28 0,37 3,64 ~ 0,93 0,67 1,59 ~

Media dei soli paesi OCSE chepresentano i dati relativi al 1995 eal 1998

~ ~ 3,65 3,62 ~ ~ 1,23 1,24

1 . Inclusi I sussidi pubblici alle famiglie attribuibili per le istituzioni educative. Incluse la spesa diretta delle istituzioni educative di fonte internazionale

Nell ’arco degli anni 1995-1998 è possibile rilevare per il nostro paese una tendenza volta a recuperare

il calo subito nei primi anni ‘90. L’evoluzione positiva è evidenziata dal confronto dei valori del 1995 con

quelli del 1998 (confronto effettuato considerando i soli paesi dei quali sono disponibili l e cifre sia del 1995 sia

del 1998). Per l’I talia la spesa dell ’ istruzione primaria e secondaria sul Pil è passata dal 3,23% del 1995 al

3,47% nel 1998 a fronte di una media OCSE rimasta pressoché costante ( 3,62% nel 1995; 3,65% nel 1998).

Per l’ istruzione terziaria è passata dallo 0,76% allo 0,84% a fronte di un lieve calo nel gruppo dei paesi

considerato nel confronto (1,24% nel 1995 e 1,23% nel 1998) (v. tab. B2.1b).

Il Graf. B1.2 permette una visione d’ insieme delle dinamiche registrate nei paesi sia della spesa per

l’ istruzione sia rispetto al PIL nel triennio 1998-1995. Il confronto è effettuato a prezzi costanti 1998. Nel

periodo in questione buona parte dei paesi si caratterizza per aumenti di spesa per l’ istruzione inferiori a quelli

del P.I.L. L’I talia appare in “controtendenza” rispetto a questo andamento avendo realizzato una crescita

della spesa formativa (+10,6%) superiore a quella del PIL (+ 4% circa). In riferimento ai li velli d’ istruzione

(parte inferiore del grafico) l’aumento di spesa educativa è stato di circa il 9% e il 16% rispettivamente per

l’ istruzione primaria-secondaria e l’ istruzione terziaria .

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Fig. B2.2 Variazione della spesa per l 'istruzione (1998, 1995=100)Indice di variazione tra il 1995 and 1998 nelle spesa diretta per le istituzioni educative pubbliche e private (1995 = 100)

1. Solo spesa pubblica.Paesi ordinati in ordine decrescente rispetto alla variazione della spesa tra il 1995 and 1998 per tutti i livelli d'istruzione

Primary and second ary educationTertiary education

116

109

70

90

110

130

150

170

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Tertiary Primary and secondary

Tutti i l ivelli d'istruzione e Prodo tto interno Lo rdo

110,6

104,5

70

90

110

130

150

170C

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Inde

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cha

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(199

5=10

0)

Change in expenditure in education (All levels of education) Change in GDP

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II .2.3 Elementi per l’ interpretazione

Le differenze registrate tra i paesi per quanto riguarda l’ indicatore in esame sono state oggetto di

analisi più approfondita da parte dell ’OCSE. La variabili tà dei li velli nazionali di spesa rispetto alla media

OCSE è stata esaminata alla luce dell ’ influenza che esercitano fattori di contesto quali l e dimensioni della

popolazione giovanile e i tassi di scolarità. Ambedue i fattori agiscono, infatti, congiuntamente nel

determinare il numero degli studenti che fruiscono dei servizi educativi e da cui dipende – a parità delle

condizioni di offerta - il volume di spesa per l’ istruzione.

Lo sviluppo dell ’analisi ha evidenziato i molteplici degli effetti sui li velli di spesa che si producono

nelle situazioni concrete a seguito dell ’ interazione tra queste due componenti.

Vi sono paesi in cui le dimensioni ragguardevoli della popolazione giovanile condurrebbero ad una

lievitazione della spesa per l’ istruzione. Tale spinta all ’ innalzamento risulta, però, attenuata a causa di un

rilevante minore accesso dei giovani all ’ istruzione nell ’ istruzione post-obbligo.

Su un altro versante si trovano paesi con un numero dei giovani esiguo. Il “ risparmio” di risorse

investite in istruzione che ne deriverebbe è però compensato dalla spinta in direzione opposta esercitata da un

più ampio accesso dei giovani all ’ istruzione. E’ questo il caso di numerosi paesi Europei nei quali i giovani

rappresentano una percentuale notevolmente più limitata di altri paesi facenti parte dell ’OCSE, ma detengono

al contempo elevati tassi di scolarità.

Data l’ importanza che rivestono i fattori in esame la stessa OCSE non manca di rilevare la grande

cautela con la quale devono interpretarsi le differenze tra i paesi per quanto riguarda la spesa per l’ istruzione (

e al rapporto tra questa e il PIL)

Nel volume di Analisi sulle poli tiche dell ’ istruzione dedicato all ’argomento (1) viene esplicitamente

sottolineato che

“ (…) E’ necessario quindi che chiunque intenda dimostrare che i li velli della spesa

scolastica di un certo paese sono troppo bassi o troppo elevati rispetto a quelli di altri paesi, tenga

conto delle caratteristiche strutturali specifiche di ogni sistema scolastico, quali i tassi di

scolarizzazione e le dimensioni della popolazione giovanile. Data l’ importanza degli effetti che

abbiamo sin qui descritto, conclusioni circa l’adeguatezza dell ’ impegno nazionale a favore

dell ’ istruzione, fondate su meri confronti delle percentuali del PIL che ogni paese mette a

disposizione del sistema scolastico, possono essere fuorvianti” 3

3 CERI – OCSE; Analisi delle politiche dell’ istruzione 1997; Armando Editore, Roma 1998,pag.20.

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20

Nel caso del nostro è rilevabile che i fattori di contesto sopra menzionati incidono tutti e due nella

direzione di contenere il volume di spesa.

Nell ’ambito dei paesi OCSE, l’I talia si caratterizza per una quota di popolazione giovanile sul totale

della popolazione inferiore rispetto agli altri paesi (v. tabA.1). Inoltre, il tasso di scolarizzazione, soprattutto

nelle classi di età oltre l’obbligo scolastico, è ancora al di sotto della media OCSE (v. tab. C.1.2).

Tab. A.1.1- Popo lazione nelle età della scuola di base, secondaria e terziaria in % dellapopo lazione totale

Percentuale della popolazione

5-14 ann i 15-19 ann i 20-29 ann i 5-29 ann i

Italy 10 5 15 30

Media dei Paesi OCSE 13 7 15 35

Tab. C1.2- Tassi di scolarità nella classi di età 15- 40 anni - Anno 1999

Classi di età

15 - 19 anni 20 - 29 30 - 39 40 e oltre

Italia 70,7 16,9 1,6 0,1

Media dei Paesi OCSE 76,9 20,7 4,8 1,1

Sebbene le due componenti agiscano congiuntamente, nel senso di determinare minori li velli di spesa

educativa, occorre però aggiungere che di gran lunga più importante è l’ influenza dovuta alle esigue

dimensioni della popolazione giovanile.

Ciò si evidenzia dall ’analisi dell ’OCSE che si spinge fino a stimare l’effetto sui li velli di spesa che in

ogni paese è dovuto alle due componenti.

Per l’I talia viene stimato che se il nostro paese avesse la stessa struttura di popolazione giovanile

della media dei paesi membri dell ’OCSE, a parità di altre condizioni (spesa per studente, tassi di scolarità) la

spesa in istruzione sarebbe più elevata di circa 1,1 punti percentuali sul PIL 4.

Qualora invece fosse il tasso di frequenza scolastica nazionale ad adeguarsi alla media OCSE ne

deriverebbe un aumento di spesa di circa 0,1 punti percentuali ( v. Graf. B2.4)

4 La stima sugli effetti della struttura demografica sulla spesa in rapporto al PIL non è riportatanell’edizione 2001 di Education At A Glance ma è riportata nella precedente edizione dell’anno 2000

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21

Graf . B 2.4 - Aum ent i/decrem ent i della s pes a per l' is tr uzion e in r app or to al PIL se in ogn i paese i per cors i d'is cr izion e degli s tud enti nel l ' i st ruzion e pr imar i a e second ar i a

fosse ro ugu ali alla m edia Oecd

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-0,5

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0,5

1,0

1,5

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Se dunque la quota di reddito nazionale investita nell ’ istruzione nel nostro paese non raggiunge il

livello toccato mediamente dai paesi OCSE parte della minore spesa è riconducibile alle caratteristiche

demografiche del paese.

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II .3. Proporzioni relative degli i nvestimenti pubblici e pr ivati nelleistituzioni educative (indicatore B 3)

L’ indicatore mostra la quota relativa dei finanziamenti agli i stituti scolastici provenienti

rispettivamente dal settore pubblico e dal settore privato.

Per una interpretazione corretta dell ’ indicatore occorre ancora una volta ricordare che anche in

questo indicatore sono considerate solo le spese dirette. Per il settore privato esse si riconducono

sostanzialmente ai versamenti da parte delle famiglie (per tasse e contributi) presso le istituzioni

scolastiche/universitarie e alle eventuali erogazioni da parte di enti privati. In modo simile agli altri indicatori

non sono comprese le spese delle famiglie che hanno luogo al di fuori degli i stituti scolastici.

II .3.1 Proporzioni della spesa pubblica e privata nelle istituzioni educative nel 1998

Il finanziamento delle istituzioni scolastiche essenzialmente a carico del settore pubblico è un dato comune a

tutti i paesi. In media, l’87% dei fondi che aff luiscono alle istituzioni scolastiche e universitarie provengono da

fonti pubbliche (v. tab. B3.1)

Tab. B3.1- Propo rzioni relative dei fondi pubblici e privati nelle istituzioni educative Distribuzione dei fondi di fonte pubblica e privata per le istituzioni educative dopo i trasferimenti di fonte pubblica, per anno

1998 1995

Fonti

pubblicheFonti

privateFonti private: dicui sussidiate

Fonti pubbliche

Fonti private

Fonti private: dicui sussidiate

Tutt i i li velli d’istruzione

Italia 95,0 5,0 1,1 97,1 2,9 0,9

Media dei paesi OCSE 86,6 13,4 1,5 ~ ~ ~

Istruzione primaria, secondaria e post secondaria non terziariaItalia 99,0 1,0 n 100,0 n 1,2

Media dei paesi OCSE 90,9 9,1 0,3 ~ ~

Istruzione terziariaItalia 74,7 25,3 6,3 82,8 17,2 0,1

Media dei paesi OCSE 77,3 22,7 4,8 ~ ~

La distribuzione dell ’ indicatore presenta un’elevata variabili tà tra i paesi per cui può essere utile un

esame più dettagliato dei valori nei singoli paesi (Graf. B3.2)

ns

qz

Secondary

education

Enseignement

secondaire

ns

qz

ns

qz

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Secondary

education

Enseignement

secondaire

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Secondary

education

Enseignement

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Secondary

education

Enseignement

secondaire

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Secondary

education

Enseignement

secondaire

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23

99,0

10,613,715,921,8 20,324,1

1,012,5

0

20

40

60

80

100Primary, secondary, post-secondary non -tertiary education

Private payments to educational institutions excluding public subsidies to households and other private entitiesTotal public subsidies to households and other private entities excluding public subsidies for student living costsDirect public expenditure on educational institutions

8 4

83

3212 14

024

47

17

58

2110 4 1

223

196 11 8

25

74,7

6,3

0

20

40

60

80

100Tertiary education

La partecipazione del settore privato ai costi dell ’ istruzione riguarda piuttosto l’ istruzione superiore

che l’ istruzione scolastica. Nelle scuole primaria e secondaria, congiuntamente considerate, i fondi pubblici

arrivano a coprire mediamente fino al 91% delle spese. Valori dei finanziamenti privati significativamente

superiori alla media OCSE, superiori cioè al 10%, si rilevano in pochi paesi quali l ’Australia, Germania,

Giappone Corea e Stati Uniti e la Svizzera. Nei due paesi europei che fanno parte di questo gruppo ristretto, la

Germania e la Svizzera, la spesa privata deriva quasi esclusivamente dai finanziamenti delle imprese

nell ’ambito del sistema duale di apprendistato.

Graf. B3.2 Distribuzione dei fondi pubblici e privati nelle Istituzioni educative dopo

i trasferimenti dal settore pubblico (1998)

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Il finanziamento pubblico generalizzato nei li velli d’ istruzione primaria e secondaria può far capo a

diverse strategie quanto agli i stituti destinatari dei finanziamenti. Nella situazione più frequente beneficiano dei

finanziamenti gli i stituti gestiti a livello governativo (statale o di altro livello di governo a seconda delle

situazioni e competenze). In alcuni paesi, tuttavia, fondi pubblici sono trasferiti in misura considerevole anche

alle scuole private, definite in tal senso ‘scuole private sovvenzionate ’ . A seconda delle legislazioni nazionali

le sovvenzioni pubbliche possono coprire in tutto o in parte i costi dell ’ istruzione, cosicché in corrispondenza

le scuole richiedono, o meno, alle famiglie quote di partecipazione finanziaria sotto diverse forme.

Tab. C 1.4- Distribuzione degli studenti dell 'istruzione primaria e second aria secondo il tipo d 'istituzione scolastica - 1999

Tipo d’istituzione Tipo d’istituzione

Paesi OCSEPubblica Privata

sovvenzionataPrivata

indipendente

Paesi OCSEPubblica Privata

sovvenzionataPrivata

indipendente

Australia 74,8 25,2 a Luxembourg 87,7 5,9 6,4

Austria 93,0 7,0 n Mexico 90,0 a 10,0

Belgium 41,7 58,3 x Netherlands 23,3 76,3 0,5

Canada 94,8 2,0 3,2 New Zealand 93,7 1,4 4,9

Czech Republic 96,2 3,8 a Norway 96,0 4,0 x

Denmark 88,7 11,3 a Poland 97,7 2,3 0,1

Finland 96,2 3,8 a Portugal 89,4 a 10,6

France 79,2 16,8 4,0 Slovak Republic 95,1 4,9 a

Germany 94,9 5,1 x Spain 69,8 24,5 5,7

Greece 94,1 a 5,9 Sweden 97,7 2,3 a

Hungary 94,2 5,8 a Switzerland 94,4 2,2 3,4

Iceland 97,3 2,7 n Turkey 98,2 a 1,8

Ireland 99,3 a 0,7 United Kingdom 65,1 30,7 4,2

Italy 93,7 0,8 5,5

Japan 89,1 a 9,9

Korea 78,3 21,0 0,7 media dei paesi OCSE 86,4 10,6 2,9

Un quadro della maggiore/minore diffusione di questo tipo di scuole si ha dalla tab. C.1.4 che riporta

gli studenti iscritti ai li velli d’ istruzione primaria e secondaria secondo il tipo di scuola: scuola pubblica,

scuola privata sovvenzionata, scuola privata indipendente.

Nel complesso dei paesi OCSE la maggioranza degli studenti (86,4%) frequenta scuole gestite a

livello governativo; il 10% circa degli studenti frequenta scuole private sovvenzionate. In alcuni paesi la quota

di studenti frequentanti questo tipo di scuole è particolarmente elevato. La percentuale massima si ha nei Paesi

Bassi dove raggiunge il 76%, seguono il Belgio con il 58% , il Regno Unito con il 30% circa e la Spagna con

oltre il 24%. Un residuo 2,9% frequenta le scuole private nelle quali l e rette e i contributi richiesti agli utenti

sono significativi.

I valori riportati per il nostro paese nella tab. B3.1, i quali i ndicano una quota di fondi pubblici e

privati rispettivamente del 99% e dell ’1%, sono parzialmente confrontabili con quelli degli altri paesi in quanto

si riferiscono alle scuole pubbliche. I finanziamenti di origine privata sono costituiti dai versamenti delle

famiglie e di altri enti privati contabili zzati nei bilanci delle scuole statali (rilevazione su monitoraggio dei

EarlychildhoodeducationPréscolaire

University

Men

Hommes

Women

Femmes

M + WH + F

MenHommes

EarlychildhoodeducationPréscolaire

University

Men

Hommes

Women

Femmes

M + WH + F

MenHommes

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flussi di cassa). Per le scuole private le informazioni si limitano ai contributi che le stesse ricevono dal settore

pubblico (le scuole elementari dallo Stato, gli enti di formazione professionale a gestione privata dalle

Regioni). Al contempo va evidenziato che i fondi inerenti gli i stituti pubblici colgono gran parte della spesa

considerato che, nei due livelli d’ istruzione posti a confronto, la percentuale di studenti iscritti nelle scuole

private non supera il 5% (v. tab. C 1.4).

Nell ’ istruzione terziaria la partecipazione privata al finanziamento delle istituzioni universitarie è

mediamente dell ’82%, ed in corrispondenza la quota di fondi proveniente dal settore è più bassa, pari al 18%.

Anche in questo caso il dato presenta una forte variabili tà dei paesi. Vi sono paesi in cui la percentuale di

spesa sostenuta dal settore privato (inteso come individui ed enti privati) è non arriva al 2% (Danimarca,

Svizzera) e paesi nei quali supera il 50% (Giappone) o arriva fino all ’83% (Corea).

Nel caso dell ’ istruzione terziaria i valori nazionali permettono un confronto omogeneo con gli altri paesi

poiché si riferiscono sia alle università sia pubbliche sia private. La partecipazione delle famiglie ai costi

dell ’ istruzione si attesta all ’ incirca al 20%. Si evince, nel caso dell ’I talia un trasferimento pubblico indiretto

alle istituzione educative, pari a circa il 6% dei finanziamenti totali attraverso i sussidi pubblici per

l’ istruzione.

II .3.2 variazioni nel periodo 1995-1998

Le variazioni rilevate nel periodo 1995-98 nei paesi OCSE evidenziano la tendenza ad un aumento

della partecipazione del settore privato. Sebbene in alcuni paesi la spesa del settore privato sia aumentata in

misura significativa nella scuola primaria e secondaria, il fenomeno interessa soprattutto l’ istruzione

superiore terziaria.

Per l’I talia è chiaramente visibile uno spostamento nelle proporzioni relative di investimenti pubblici e privati

a vantaggio di questi ultimi . Negli anni in esame la quota di fondi provenienti dal settore privato sul totale della spesa

è passata dal 17% del 1995 al 25% del 1998 (v. tab B3.1).

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II .4 la spesa pubblica per l’ istruzione in percentuale della spesapubblica totale (indicatore B 4)

La percentuale della spesa pubblica per l’ istruzione in rapporto alla spesa pubblica totale misura

l’ampiezza dell ’ impegno dell ’operatore pubblico nel settore educativo sul totale degli i nvestimenti effettuati

dallo stesso nei campi di suo intervento.

L’ indicatore è determinato dal rapporto tra la spesa pubblica per l’ istruzione e il totale della spesa

pubblica. A numeratore del rapporto sono considerate oltre alle spese pubbliche dirette per le istituzioni

scolastiche (pubbliche e private) e le sovvenzioni pubbliche destinate a coprire pagamenti richiesti dalle

istituzioni educative (es. pagamento di diritti di iscrizione o contributi vari) anche i sussidi erogati alle famiglie

a sostegno dei costi di mantenimento. Ciò a differenza dell ’aggregato pubblico considerato per il calcolo degli

altri indicatori.

II . 4.1 L ivello della spesa pubblica per l’ istruzione nel 1998

Nell ’ insieme dei paesi OCSE la spesa pubblica per l’ istruzione ha assorbito nel 1998 una quota del

totale di spesa pubblica pari all ’ incirca al 12,7%. Per l’I talia l’ indice è del 10%, valore che colloca il nostro

paese agli ultimi posti nella graduatoria dei paesi OCSE ( v. tab 4.1).

Tab. 4.1 - Spesa pubb li ca totale per l'istruzione (1998)

Spesa pubblica diretta per le istituzioni educative più i sussidi pubblici al settore privato ( inclusi i sussidi per i costi di mantenimento e ad altreentità private) in percentuale del Prodotto interno lordo e della spesa pubblica totale secondo il livello d'istruzione e anno

Spesa pubblica per l'istruzione in percentuale

della spesa pubblica totale

Spesa pubblica per l'istruzione in percentuale del P.I.L. (1)

1998 1995 1998 1995

istruzioneprimaria,

secondaria epost

secondaria nonterziaria

istruzioneterziaria

Tutti i livellid'istruzione

Tutti i livellid'istruzione

istruzioneprimaria,

secondaria epost secondaria

non terziaria istruzioneterziaria

Tutti i livellid'istruzione

Tutti i livellid'istruzione

Italy 7,1 1,6 10,0 8,7 3,5 0,8 4,9 4,6

Media deiPaesi OCSE

8,7 3,0 12,9 11,9 3,6 1,3 5,3 5,4

1. La spesa pubblica presentata nella tabella include i sussidi pubblici alle famiglie per i costi di mantenimento che

non sono sostenuti nelle istituzioni scolastiche o universitarie. Per tale motivo i valori presentati nella tabella superano

quelle della spesa pubblica per le istituzioni della tab. B1.1

La posizione di retroguardia in questo indicatore caratterizza da tempo il nostro paese. Oltre ai fattori

di contesto precedentemente esaminati (v. paragrafo 2.3) influiscono su questo indicatore altre specificità

nazionali . Nella spesa pubblica italiana incidono ancora significativamente, malgrado i recenti miglioramenti,

gli i nteressi passivi sul debito pubblico. Di conseguenza le risorse investite nei settori di intervento tipici

Lower

secondary

Secondaire

1er

cy

ns

qz

Primary

education

Enseignement

primaire

Secondary

education

Enseignement

seconda

ns

qz

ns

qz

ns

qz

ns

qz

ns

qz

ns

qz

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dell ’operatore pubblico, sebbene raggiungano dimensioni ragguardevoli i n valore assoluto, appaiono in

percentuale di ridotta entità a causa del peso rilevante di tali i nteressi.

II . 4.2 Variazioni della spesa pubblica nel tr iennio 1995-1998 ( ai prezzi 1998)

Va rilevato, anzi, che negli anni 1995-1998 l’I talia appare uno dei paesi OCSE con maggiore

dinamicità e il li vello del 10% sopra rilevato è la risultante di una variazione positiva della spesa.

Negli anni in esame, nella maggior parte dei paesi OCSE la spesa pubblica per l’ istruzione ha teso ad

aumentare: oltre il 5% in 13 paesi su 18, mentre in alcuni l’aumento ha superato il 15%.

Il nostro paese si alli nea a questa tendenza passando dall ’8,7% del 1995 al 10% del 1998 con un

incremento di oltre il 10%.

La dinamica nazionale si distingue, però, rispetto agli altri paesi (solo i Paesi Bassi registrano una

dinamica simile) poiché l’aumento di spesa è avvenuto nonostante un calo (in termini reali ) della spesa

pubblica totale. Ciò indica che nel nostro paese il settore dell ’ istruzione ha beneficiato in misura maggiore

delle altre aree di intervento pubblico delle minore pressione degli i nteressi passivi sul debito pubblico.

Graf. B.4.3 var iazioni nella spesa pubblica per l'i struzione (1998, 1995=100)

Indice di variazione della spesa pubblica per le istituzioni pubbliche e private in rapporto alla spesa pubblica totale

110,6

80

90

100

110

120

130

140

Cze

ch R

epub

lic

Can

ada

Hun

gary

Ger

man

y

Aus

tria

Fra

nce

Uni

ted

Kin

gdom

Fin

land

Spa

in

Nor

way

Aus

tral

ia

Net

herla

nds

Italy

Den

mar

k

Pol

and

Irela

nd

Por

tuga

l

Gre

ece

Change in GDP Change in total public expenditure Change in public educational expenditure

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II.6 La spesa per le istituzioni secondo le categorie di servizi e di risorse(indicatore B.6)

L’ indicatore confronta i paesi rispetto alla ripartizione della spesa tra parte corrente e conto capitale. La spesa

corrente è poi ulteriormente esaminata secondo la categoria di risorse.

Un’altra angolatura di confronto è la distribuzione della spesa secondo le funzioni tipiche svolte dalle

istituzioni educative: l’ insegnamento, la prestazione dei servizi ausili ari e, nelle istituzioni universitarie, la ricerca.

In relazione a tali obiettivi di confronto i costi d’ istruzione sono disaggregati in costi imputabili all ’attività di

insegnamento (rappresentati non solo dalle spese per gli i nsegnanti e per i materiali didattici, ma anche dai costi

indiretti collegati alla prestazione dell ’ insegnamento quali sono le spese per l’amministrazione, quelle per la

costruzione degli edifici scolastici e per la loro manutenzione, ecc.), spese riferibili ai servizi ausili ari (spese per i

pasti, trasporto, alloggio) e, infine, spesa per la ricerca universitaria.

La distinzione tra le spese correnti e in conto capitale è quella abitualmente utili zzata nella contabilit à

nazionale. Le spese correnti sono quelle per i beni e servizi consumati entro l’anno corrente, che devono essere

ripetute per sostenere la produzione dei servizi scolastici. Le spese in conto capitale sono quelle che si riferiscono ai

beni che hanno una durata più lunga di un anno.

Le spese in conto capitale rappresentano il valore del capitale per l’ istruzione acquisito o creato durante

l’anno in questione, a prescindere dal fatto che le stesse siano finanziate da entrate correnti o da prestiti . Non sono

inclusi gli i nteressi passivi sui prestiti .

II .6.1 Spesa corr ente e spesa di capitale e distr ibuzione della spesa corr ente per categoria dir isorse nel 1998

Rispetto alla prima articolazione delle spese in parte corrente e di capitale, la struttura media dei paesi

OCSE indica l’ovvia preponderanza delle prime sulle seconde. Differenze di rili evo si hanno, semmai, tra i

livelli d’ istruzione.

La quota delle spese correnti è di gran lunga superiore nelle scuole primaria e secondaria che

nell ’ istruzione terziaria. In questo tipo di scuole esse assorbono, nel complesso dei paesi OCSE, il 92% delle

spese totali , mentre nell ’ istruzione terziaria la percentuale è l’87% circa (v. tab. 6.1). Per quanto riguarda

l’I talia la composizione della spesa tra le due categorie è di circa il 96% e il 4% rispettivamente per le spese

correnti e per le spese di capitale (v. sempre tab. 6.1) 5.

Tab. B.6.1: Spesa per l' istruzione secondo la categor ia di r isorse. 1998¢ £ ¤ ¥ £ ¦ § ¨ © ª £ « £ ª ª © ¬ ­ £ ¬ ©§ ® § © ª £ ¢ £ ¤ ¥ £ ¦ § ¨ © ª £ « £ ª ª © ¬ ­ £ ¬ © ¥ ® ¤ ¤ £ ¦ § £

5 L’analogo indicatore riferito al 1997 registrava per l’I talia percentuali del 97% e del 3%. Si sarebbe

prodotta quindi una lieve modifica nella composizione della spesa a vantaggio delle spese di investimento.

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¯ ° ± ² ± ³ ´ µ µ ± ¶ · ¸ ¯ ° ± ² ±³ ¹ ³ º ° ¸ · º » ± ¼ ´ ½ ° ± ¶ ²¸¸ ¶ ² ± ¾ ¶ º ¶ ·¸¼ ´ ½ ° ± ¶ ²¸ º » · µ ´° ± µ ² ´ ¶ º » ±

¿ ´ · º » ±³ ´ ½ ° ± ¶ ² ¸° ± µ ² ´ ¶ º » ±À » · µ ± ² ° ± ² ±³ ´ µ µ ± ¶ · ¸

Á Â Ã Ä Å Æ Ç È É Ê Ë Ä Ç Ì Í Ä Ç Í Î Â Ê Ï È É Ð Í Ä Ç Í Ê Ë È Â Ã Â Ê Ï È É Ð Í Ä Ç Í É È É Ã Ê Ä Æ Ç Í Ä Ç ÍItalia1 96 4 69 14 83 17

Media paesi OCSE 92 8 67 13 80 20Ñ Ò Ó Ô Õ Ö × Ø Ù Ú Ó Ú Ô Ö × Û Ô × Û

Italia182 18 50 26 76 24

Media paesi OCSE 87 13 46 25 70 30

All ’ interno delle spese correnti, la quota destinata al personale è quella di assoluto rili evo. Sempre

nelle scuole primarie e secondarie il peso di tale categoria è mediamente dell ’80%. La parte più consistente, il

67%, è costituita dai compensi per il personale docente.

La composizione delle spese correnti del nostro paese si avvicina a quella media dei paesi OCSE. In

particolare, nelle scuole primarie e secondarie le spese dei docenti costituiscono il 69% delle spese correnti, i

compensi per il personale non docente (inteso in senso lato, e quindi comprensivo, nel caso dell ’I talia, dei

dirigenti scolastici) il 14%, le altre spese correnti il 17%.

II . 6.2 La spesa per i servizi ausiliari nel 1998

Per quando riguarda la spesa per questo tipo di servizi va segnalato che la costruzione degli i ndicatori

è ancora a uno stadio iniziale, a causa delle diff icoltà dei paesi a fornire informazioni adeguate. D’altra parte,

anche laddove esse sono fornite non sempre assicurano l’omogeneità necessaria per confronti validi.

Tab. 6.2-Spesa per l'istruzione, ricerca e sviluppo (R&D) e per i servizi ausili ari nelle istituzioni in % del PIL (1998)

istruzione primaria, secondaria e post secondaria nonterziaria

Tertiary education Spese dirette delle istituzioni educative per: Pagamenti

privati per benie servizi

Spese dirette delle istituzioni educative per:

Pagamentiprivati per beni e

servizi

Serviziinsegnamento

Servizi ausiliari(trasporti,

pasti,alloggioforniti dalleistituzioni)

Totale educativiacquistati al di

fuori delleistituzionieducative

Serviziinsegnamento

Servizi ausiliari(trasporti,

pasti,alloggioforniti dalleistituzioni)

Ricerca esviluppo nelle

istituzioniuniversitarie

Totale educativiacquistati al di

fuori delleistituzionieducative

Italia 3,40 0,07 3,47 0,09 x 0,02 x 0,84 0,42

Media dei PaesiOCSE

3,41 0,18 3,71 0,25 0,98 0,04 0,34 1,31 0,23

.

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30

I dati relativi al 1998 indicherebbero che i paesi OCSE spendono in media lo 0,18% del Pil per la

fornitura dei servizi ausili ari nelle scuole primarie e secondarie. La spesa per studente si aggirerebbe in circa

213 $ USA(ppp). Per l’I talia la percentuale è dello 0,07% corrispondenti a circa 118$ USA(ppp) per studente6

L’analisi su quest’area di spesa va integrata con quella dei sussidi finanziari erogati alle famiglie.

Difatti, le strategie dei paesi nel sostegno agli studi sono assai diverse tra loro, sicché la prestazione dei servizi

connessi all ’ istruzione è finanziata attraverso differenti combinazioni di spesa pubblica diretta, sussidi

pubblici e contributi richiesti alle famiglie (v. Graf. B6.3).

0,07

0,03

0

0 ,1

0 ,2

0 ,3

0 ,4

0 ,5

0 ,6

0 ,7

0 ,8

0 ,9

FranceCze

ch

Re

pu

blic

Sw

ed

en

Hun

ga

ry

Fin

lan

d

Ca

na

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Un

ite

d S

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ly

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m

Au

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Ge

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ny

Ko

rea

% G

DP

Ancilla ry se rvices Public subsidies

I paesi sono ordinati i n ordine decresc ent e ris petto alla s pesa per i servizi ausi liari forniti dal le is tituzioni educativ e in %

del P IL.

Source : OE CD . T ables B5.1, B6.2.

C hart B6.3 S uss id i per i s erv iz i aus il i ari e s u ss idi p ub b l ic i nel l ' i s tru zio n e p rim aria, s ec on dar ia e p os t -sec o nd ar ia

n on terz iar ia (1998)Spes a per i s erv izi aus il iari forniti dalle ist ituzioni s colastic he pubbliche e private e suss idi al le fam igl ie in % del PIL

6 Va aggiunto che i dati nazionali per il calcolo di questo indicatore sono suscettibili di una migliore

definizione grazie alle nuove informazioni rese disponibili con la revisione del modello dei certificati di conto

dei comuni.