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LA RAPPRESENTAZIONE LA SETTIMANA SANTA NEL VULTURE-MELFESE RELIGIONE, TEATRO, MISTERO E TRADIZIONE DEL SACRO

Le sacre rappresentazioni del Vulture Melfese

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LA RAPPRESENTAZIONE LA SETTIMANA SANTA NELVULTURE-MELFESE RELIGIONE,TEATRO, MISTERO E TRADIZIONE

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LA RAPPRESENTAZIONE

LA SETTIMANA SANTANEL VULTURE-MELFESERELIGIONE, TEATRO,MISTERO E TRADIZIONE

DEL SACRO

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Anord-est della Basilicata, il puntoin cui la regione è incastonata traPuglia e Campania, domina il Vul-

ture-Melfese. Nei paesi di Atella, Barile,Maschito, Rapolla, Rionero e Venosa, tracastelli, cattedrali, centri storici e pae-saggi dalla bellezza ammaliante, ognianno da secoli la Settimana Santa è scan-dita dalle Sacre Rappresentazioni.Espressione di devozione popolare, veri epropri quadri teatrali in movimento, questi

riti si avvicendano ispirati dai testi evan-gelici, primo fra tutti quello della Passionedi Gesù.Intensi, mistici, talvolta crudi nella fedeleriproduzione della realtà sociale deltempo, coinvolgono emotivamente i pre-senti al punto tale da generare una sortadi identificazione nei protagonisti del-l’azione. E, tra chi torna per rinnovareun’esperienza già vissuta e rimasta nelcuore, e un numero sempre crescente dinuovi spettatori incuriositi dalla partico-larità di queste rappresentazioni, annual-mente sono almeno 10.000 le persone cherispondono agli echi emotivi e storico cul-

LA RAPPRESENTAZIONEDEL SACROLA SETTIMANA SANTA NEL VULTURE-MELFESERELIGIONE, TEATRO, MISTERO E TRADIZIONE

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turali dei Misteri della Passione di Cristo.Concentrate tra il Martedì e il SabatoSanto, esse rappresentano il momento incui preghiera e devozione raggiungono ilproprio culmine, ciascuna segnata da unsimbolo, una figura, un evento che le rendeautentiche.Personaggi viventi si calano in ruoli fedelialle descrizioni bibliche, spesso riadattatialla tradizione popolare dei singoli luoghi,dove determinante è la componente paganache aggiunge pathos a quella religiosa.Tra le figure emblematiche che si aggi-rano tra le strade di Barile, nella rievoca-zione delle stazioni della Via Crucis, sidistingue la Zingara. Con l’abito e le maniricolmi d’oro, immagine della lussuria,sfila sorridendo incurante della tragicità

del momento. A Maschito, alla Zingara siaffianca la donna con il gallo simbolodella predizione del rinnegamento di Gesùda parte di Pietro. Una vera e propria rap-presentazione teatrale è messa in scena aVenosa dove, tra i più caratteristici angolidella città, sono ambientati gli ultimi at-timi della vita di Cristo, la sua morte eResurrezione. Suggestivo, a Rionero inVulture, è l’episodio dell’entrata di Gesù aGerusalemme accolto da un tripudio digiovani che agitano rami di Palme, men-tre la Via Crucis di Atella è un atto di de-vozione estrema che raggiunge l’apicecon la Crocifissione di Cristo e dei due la-droni. A Rapolla, il momento sacro è se-parato da quello pagano: il primoambientato nel giorno del Venerdì Santo,l’altro il Martedì, quando nel Parco Ur-bano delle Cantine-grotte la spettacola-rità del luogo compete con le emozionisuscitate dall’evento.

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La Sacra Rappresentazione di Rapolladà inizio al ciclo di manifestazionipopolari che durante la settimana di

Pasqua trasformano la Basilicata in un “tea-tro” di piazza collettivo.Da sempre il corteo parte dall’ex sede munici-pale, in piazza Garibaldi, e prosegue toccandodiversi punti del centro storico. Qui sono alle-stiti palchi su cui sono recitate tutte le fasidella Passione di Cristo, dalla condanna finoalla Crocifissione, quest’ultima ambientata nelParco Urbano delle Cantine-grotte. Altrettantosignificativa è la manifestazione religiosa del

Venerdì Santo che si celebra a lume di candela,un espediente che motiva la sua intensa sug-gestività. Le fiammelle dei ceri invadono ogniangolo del paese illuminando il volto e le sa-gome delle statue di Gesù e della Madonna por-tate a spalla dalla gente del posto.Al seguito del corteo le pie donne indossano unabito nero decorato con un fiocco viola e alter-nano canti religiosi alle preghiere dei sacerdotie dei fedeli. Ognuno con una candela in manoaccresce l’intimità dell’evento.

MMaarrtteeddìì SSaannttooRapolla: ore 16.30

PRO LOCO Piazza Garibaldi, 41 - 85027 Rapolla (PZ)

Mob. +39 333 [email protected]

COMUNE DI RAPOLLAVia A. Moro 27 - 85027 Rapolla (PZ)

Tel. +39 0972 647200 - F. 0972 760328Mob. +39 329 3179676

www.comune.rapolla.pz.it

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La Via Crucis di Atella scandisce le di-verse fasi di quanto accade nelle oreprecedenti alla morte di Gesù: dalle tre

cadute, all’incontro con la Madonna, fino aquelli con la Samaritana che gli offre da beree con la Veronica che gli asciuga il viso. Unsusseguirsi di passaggi che contribuisce allacontestualizzazione dei fatti senza modificarneil senso, reso piuttosto attuale e incisivo cosìda permettere al pubblico di immedesimarsinelle vicende.Tutto si svolge nel centro storico di questo co-mune del Vulture-Melfese coinvolto in un per-corso ormai ben definito in cui si alternanomomenti molto sentiti dalla cittadinanza e dachiunque altro scopra un particolare esempiodi storia e cultura.

GGiioovveeddìì SSaannttooAtella: ore 16.00

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Sul piazzale della Chiesa viene allestito il Si-nedrio cui seguono il processo a Gesù e il giu-dizio di Pilato il quale, incoraggiato dal popolo,lo condannerà a morte. È a questo punto che la rappresentazione in-traprende un viaggio ambientato in vari puntidella cittadina fino al Golgota, dove, su un pic-colo terrapieno appena fuori dal paese, Gesù ei due ladroni vengono spogliati e inchiodati allacroce sotto gli occhi del pubblico. È il momentoin cui lo spettacolo cede il passo alla commo-zione più intensa.

Nella Sacra Rappresentazione di Atella i perso-naggi di Gesù e di Maria sono interpretati, ingenere, da una coppia di giovani che si sposeràentro l’anno. I due digiunano per tre giorniprima della processione, come estremo atto didevozione. Scelto durante la processione tra la moltitudinedi persone che segue il corteo, c’è poi il Cire-neo. Non indossa abiti storici ed è per questouna figura intrisa di un significato profondo: laconsapevolezza che la croce è una costante nel-l’esistenza di tutti.

GGiioovveeddìì SSaannttooAtella: ore 16.00

PRO LOCO VITALBA ATELLAC.so Papa Giovanni (Biblioteca comunale)

85020 Atella (PZ)T. +39 0972 715730 - Mob. +39 338 8864665

[email protected]

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Sono le 15 quando la “Processione deiMisteri” ha inizio a Barile, la stessa orae lo stesso giorno in cui Cristo spirò

oltre duemila anni fa. Dopo una funzione li-turgica nella Chiesa Madre, il gruppo di figu-ranti si snoda lungo un percorso di circacinque chilometri attraverso le strade princi-pali del paese. È la drammaticità estrema, complice il totalesilenzio, a distinguere tra le altre questa ma-nifestazione nel corso della quale i siti più notidella città si sovrappongono a quelli mitici deiluoghi santi.Suddivisi in 25 gruppi, 117 figuranti - tuttiscelti tra la gente del posto - fanno rivivere laPassio Christi. Tra loro si distinguono i prota-

gonisti degli episodi salienti della Via Crucis -dopo Gesù, ecco arrivare i sacerdoti, le piedonne, i farisei, la Madonna, gli apostoli - epersonaggi particolari e alieni alla nostra cul-tura religiosa: sono la Zingara accanto allaZingarella e il Moro insieme al Moretto a rap-presentare l’insidia, l’ignoto.Precedono il corteo religioso tre centurioni acavallo che suonano una tromba - opera di ar-tigiani locali come altri accessori e costumi in-dossati dai personaggi - e tre bambine vestitedi bianco, le Tre Marie. Una ragazza in abitonero porta uno stendardo recante i segni dellaPassione di Cristo, mentre trentatré fanciullecon una veste viola ricordano gli anni di Gesùal momento della morte.

VVeenneerrddìì SSaannttooBarile: ore 15.00

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È difficile farsi largo tra la folla accalcataproprio nei punti in cui si rievocano gli epi-sodi delle tre cadute, della pulizia del voltodi Cristo da parte della Veronica e dell’incon-tro con Maria Addolorata. La sensazione cheaccomuna i presenti è quella di sentirsi cor-responsabili della morte di Cristo, per questoogni scena si compie in un silenzio tale darenderne surreale ciascun passaggio. I personaggi ricalcano tempi e temi della sa-cralità cattolica, nei loro volti assumono etrasmettono la secolare interpretazione sto-rica dei protagonisti evangelici. Non casuale,d’altronde, è l’assegnazione dei rispettiviruoli agli interpreti, ciascuno è guidato spiri-tualmente dai sacerdoti del posto in base allatipologia della figura cui presterà il volto, peresserne pienamente all’altezza.Straordinaria è l’immagine della Madonna cheviene restituita nella processione di Barile:avanza con passo lento, vano, né alza mai losguardo impietrito dal dolore per la perditadel Figlio. Una scena struggente, quasiun’amplificazione del dettato evangelico.Il Cristo che trascina la Croce, con una ca-tena legata al piede, è interpretato da un gio-vane che osserva il digiuno nei giorniprecedenti alla rappresentazione, al fine diraggiungere lo stato di Grazia. Ma Gesù si ritrova anche nei due Cristi Co-perti. Scalzi, vestiti di bianco e incappuc-ciati, hanno legate sulle spalle, l’uno una

VVeenneerrddìì SSaannttooBarile: ore 15.00

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colonna che rimanda a quella su cui avvennela fustigazione, l’altro, ricordando il momentoin cui fu proclamato “re”, una canna che gli fudata come scettro.Tra sacro e profano, nell’evento di Barile, ecco laZingara nel suo abito ricoperto di gioielli raccolti,casa per casa, nei mesi che precedono la proces-sione. Un passaggio determinante, considerandoche ogni pezzo donato dalle famiglie viene attac-cato sui corpetti della donna e della Zingarella, labimba che l’accompagna, per essere restituitosubito dopo la manifestazione. Figura decisamente pagana assume su di sé laricchezza del paese, ma anche la negatività insitanella ragione del suo esistere poiché è lei che fab-brica i chiodi utilizzati per la Crocifissione. Spiccano nel corteo il Moro e il Moretto dal voltoscuro e gli abiti decorati con coralli presi in pre-stito dalle famiglie di Barile.

Sono la testimonianza dell’origine del comune lu-cano da una colonia albanese e la loro presenza ri-conduce, in particolare, al momento storico in cuigli albanesi stessi furono assaliti dai turchi.La processione si conclude nello stesso luogoda cui è partita, nei pressi della Chiesa Madre,quando ormai “Tutto è compiuto”.

ASSOCIAZIONE VIA CRUCIS BARILEVico Conserva, 9 - 85022 Barile (PZ)

T. +39 0972 770512 - Mob. +39 338 7423442www.europassioneitalia.it - [email protected]

La “Processione dei Misteri” di Barile (400anni nel 2012) fa parte dell’Associazione“Europassion” ed è membro fondatore del-l’Associazione “Europassione per l’Italia”. 11 settembre 2011 (Ancona) - Partecipazionealla Via Crucis della Conferenza EpiscopaleItaliana.

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AMaschito, il Venerdì Santo, circa ot-tanta personaggi, tra soldati, sacer-doti, discepoli, donne del popolo e altri

interpreti evangelici ripropongono le fasi sa-lienti delle quattordici stazioni della Via Crucis.Dalla Chiesa Madre fino a via Calvario, il luogodella Crocifissione da cui prende il nome. La villa comunale diventa lo scenario naturaledell’Orto degli Ulivi, noto anche come Getse-mani e luogo in cui Gesù Cristo, secondo i Van-geli, si ritirò dopo l’ultima cena prima di esseretradito da Giuda ed arrestato. Tra gli stretti vicoli di Maschito l’emozioneprende forma con il processo a Gesù - nei pressidella Fontana Skanderbeg -, gli incontri con laMaddalena, le pie donne e la Veronica che

asciuga il volto di Cristo. A lei si accompagnanole due donne che portano il lenzuolo in cui saràavvolto il corpo del Maestro dopo la morte. La partecipazione emotiva dei fedeli è viva piùche mai nel gesto del Cireneo che aiuta Gesù aportare la Croce e nelle tre cadute in Largo Pur-gatorio, in Via Roma, in Piazza San Francesco.L’uso dell’ambiente come sfondo al quadro nar-rativo rende realistico ogni movimento.Singolare è l’immagine della donna con il galloche, facendosi spazio tra gli altri figuranti, sim-boleggia la predizione del tradimento di Pietro.La Sacra Rappresentazione di Maschito, comea Barile, vede la presenza della Zingara ricca,colma d’oro, che insieme alla Zingara poverava in giro a distribuire ceci e caramelle al pub-

VVeenneerrddìì SSaannttooMaschito: ore 15.30

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blico. Quando Gesù cade, la ricca lo avvi-cina e gli butta dei ceci in segno di scherno. Lo stato emozionale è al massimo quandosotto lo sguardo dei presenti Cristo vienecrocifisso e il dolore della Madonna ai piedidella Croce rimanda a un sentimento au-tentico. È l’attimo in cui lo scambio didrammaticità e silenzio tra “attori” e pub-blico si fa palpabile e, lentamente, conduceall’epilogo della Sacra Rappresentazione.

PRO LOCO “FRA’ ROSARIO ADDUCA”Via Dante, 25 - 85020 Maschito (PZ)

T. + 39 0972 383865 - Mob. +39 388 [email protected]

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AVenosa - uno dei cinque comuni lucaniinclusi tra “I Borghi più belli d’Italia” -da trentasei anni si organizza la Sacra

Rappresentazione della Passione e morte diGesù, fino alla Resurrezione. Non vi è traccia di elementi pagani, tutto è gio-cato sui testi - in parte riadattati - tratti dal filmtelevisivo “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli(1976). I riflettori si accendono sui monumentipiù belli della città del poeta Orazio: in piazzaSan Giovanni de Mata è ambientata la scenadell’ultima cena con l’allestimento del tavolo edelle sedie riprodotti nei minimi particolari se-condo lo stile del tempo. Un centinaio di figuranti, cittadini di Venosa,compongono il corteo che incede verso la Villa

Comunale o nei pressi della Fontana Angioina,dove, sotto gli occhi della folla, Gesù viene cat-turato. Tutto si sposta, poi, in piazza Castelloper il processo presieduto dal sommo sacerdoteCaifa che fa arrestare il Maestro il quale, legatoe malmenato, alla domanda: “Sei tu il Messia,il Figlio di Dio?”, rivela: “Tu l’hai detto”. È il mo-mento in cui tutto precipita e l’atmosfera si ca-rica di enfasi quando Pietro rinnega Gesù, sulbastione del Castello Pirro del Balzo dove è am-bientata anche la scena della fustigazione. Il Messia è consegnato poi a Pilato che celebrail processo nei pressi del Castello, luogo checonferisce ulteriore solennità alla rappresenta-zione. Schierati sul ponte di pietra, i soldati in-dossano abiti assolutamente fedeli alle originali

VVeenneerrddìì SSaannttooVenosa: ore 17.00

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vesti romane con l’incisione della sigla “SPQR”. Dopo il processo, il corteo attraversa il corso dellacittà, Gesù è caricato della Croce e si susseguonoattimi intrisi di commozione nell’incontro con laMadonna, in Piazza Orazio, e quello con le donnedi Gerusalemme, in prossimità della Cattedrale. Dopo l’avvicendarsi delle cadute lungo le vie cit-tadine - l’ultima delle tre avviene all’ingresso diVia Appia - la processione segue un itinerarioinverso per tornare in Piazza Castello. Qui Gesùè crocifisso tra i due ladroni e in questo stessoangolo della città, con artifizi scenografici, è ri-prodotta la scena della Resurrezione. Gesù, de-posto dalla Croce, è sollevato al cielo. Nel buiola sua immagine riflette il senso del suo sacri-ficio per noi.

Non c’è altra ragione nella Sacra Rappresenta-zione di Venosa i cui personaggi, prima di inter-pretare i rispettivi ruoli, vivono un ritirospirituale mirato a renderli consapevoli del va-lore degli uomini e delle donne che andranno adinterpretare. Ma, soprattutto, dietro ogni gesto,ogni parola, c’è la volontà di trasmettere a chiassiste quello che Nostro Signore ha vissuto pernoi. E ben si comprende quando al termine ditutto, a riflettori spenti, tolti gli abiti di scena,l’unico pensiero ricorrente è: “Era veramente ilFiglio di Dio”.

ASSOCIAZIONE REGINA DEGLI APOSTOLIPiazza Ninni - 85029 Venosa (PZ)

T. +39 338 9670458

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Chiude il ciclo dei riti delle Sacre Rap-presentazioni lucane la riproduzionedella Passione di Cristo a Rionero in

Vulture, le cui antichissime radici sono evidentinel sacrifico del digiuno e della penitenza pertutto il mese precedente all’evento. Nel corso degli anni si è assistito ad una evo-luzione a partire dai costumi realizzati secondola libera interpretazione dei figuranti e aderential contesto storico in cui è vissuto Gesù, po-nendo molta cura nella lettura dei Vangeli. Non meno meticolosa è la scelta dei ruoli da as-segnare, nel rispetto dell’età vicina ai perso-naggi biblici compresa tra i 5 e gli 80 anni.I protagonisti sfilano riproponendo la vicendaumana di Gesù a partire dalla domenica delle

Palme, con il suo ingresso trionfale in Gerusa-lemme, fino alla Crocifissione tra i due ladronie alla Resurrezione. Tra i 180 figuranti si distinguono la MadonnaAddolorata e San Giovanni, Maria Maddalena ele Pie Donne indicate nei Vangeli come disce-pole di Gesù, seguono Giuseppe D’Arimatea eNicodemo, rappresentanti del Sinedrio, saggianziani che credettero in Gesù e che, in questorito, simboleggiano la forza del bene. Un gruppo di fanciulle compone il lungo corteo,segno della presenza degli Angeli della Resur-rezione, della vita dopo la morte. Gli Angelibianchi portano il cero pasquale e il grano ger-mogliato dei sepolcri, un altro simbolo incon-fondibile della vita che rinasce.

SSaabbaattoo SSaannttooRionero in Vulture: ore 10.00

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Accanto ai personaggi evangelici in processionespiccano figure cui si riconosce una funzione pe-dagogica: il Moro e i Moretti, emblema dell’“altro”,del “diverso”, inteso come ciò che non è cristiano. Nella Via Crucis di Rionero ricorre la Zingara, comea Barile e Maschito. È vestita di nero e copertad’oro. E se il colore scuro del suo abito identificail peccato, il male, l’assenza di luce che invece èDio, l’oro che lo ricolma coincide con la dissolu-tezza e la corruzione, la forza del potere e dei viziche dallo stesso derivano. I monili che rivestono il personaggio, messi adisposizione dalla comunità del posto, dimo-strano la ricchezza posseduta e la forza eco-nomica che ne deriva. Altro personaggio degno di nota è Malco. In-cappucciato, con le scarpe calzate di traverso,fustiga le persone e indica la punizione di co-loro i quali, ciechi, hanno condannato e offesoGesù. Ed ecco Giuda, che vaga irrequieto lungoil percorso della processione seguito dalla Ten-tazione, bella e misteriosa, la quale rimandaal demonio che si è impossessato di lui e lo haspinto a tradire il suo Maestro.Le fasi successive sono la ricostruzione di quantoavviene sul Golgota: la crocifissione del Cristo eil pianto della Madonna seguito da un foltissimopubblico che non può contenere l’emozione. La processione si conclude con le bellissime sta-tue della Madonna Addolorata e del Cristo morto.In sottofondo, la musica delle bande cittadineimmerge il paese in un’atmosfera suggestiva emistica.

CONFRATERNITA MARIA SANTISSIMA DEL CARMELO

Chiesa Sant’Antonio AbateVia Rigillo - 85028 Rionero in Vulture (PZ)

Mob. +39 338 4258602 - Mob. +39 327 9759307

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PotenzaVia del Gallitello, 89 - Tel. +39 0971 507611

MateraVia De Viti De Marco, 9 - Tel. +39 0835 331983

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Direzione Generale APT Gianpiero PerriResponsabile Editoriale Maria Teresa LotitoTesti Angela Pino

Foto su gentile concessione delle Pro Loco, dei Comuni e delleAssociazioni di: Atella, Barile, Maschito, Rapolla, Rionero in Vulture, Venosa. Si ringraziano inoltre Ph Studio Immagine Cardillo per le foto della scheda di Atella; Travaglio Fotografi per la foto di copertinae le foto della scheda di Rionero in Vulture; Brucomeladesign.itper le foto della scheda di Barile.

Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono state fornite, viste ed accettate dai titolari delle diverse iniziative elencatenei contatti. Eventuali errori od omissioni possono essere comunicate all’APT Basilicata che ne terrà conto nelle prossime ristampe.