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L’educazione psicomotoria in età prescolare

Leducazione psicomotoria in età prescolare. Lattività motoria globale deve favorire: a) attività motoria spontanea b) attività motoria intenzionale

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L’educazione psicomotoria in età prescolare

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L’attività motoria globale deve favorire:

a) attività motoria spontanea

b) attività motoria intenzionale

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Attivita’ motoria spontanea:

• Aggiustamento: organizzazione “immagine del corpo”

organizzazione prassica e percettiva

sviluppo del linguaggio

• Lateralizzazione: dominanza

lateralizzazione

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Attivita’ motoria intenzionale:• Funzione di inibizione corticale - rispetto di divieti (accettazione delle regole)

• Funzione percettiva - discernere le condizioni dello spazio nel quale si sviluppa l’azione

- passaggio dalla geom. topologica (azione) a quella proiettiva (spazio euclideo)

- strutturazione dello spazio (attenzione esterna)

- strutturazione dello schema corporeo (attenzione interna)

• Funzione simbolica (come supporto della precedente)

- linguaggio (verbalizzazione)

- grafismo

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Dai 3 ai 7 anni: stadio della STRUTTURAZIONE PERCETTIVA

DUE GRANDI OBIETTIVI:1) Massima espressione del vissuto corporeo

globale con attenzione alla motricità spontanea.

2) Ruolo di prevenzione delle possibili future difficoltà di apprendimento.

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Obiettivo primario:

FUNZIONE DI AGGIUSTAMENTO

AVVIENE SOTTO DUE ASPETTI:

1) Espressivo: attraverso giochi di immaginazione e simbolici che hanno grande valore emotivo ed affettivo.

2) Prassico: attraverso giochi funzionali che permettono l’acquisizione di numerose prassie.

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5 aree : A) sviluppo motorio

B) immagine del corpo

C) rapporto corpo – tempo

D) rapporto corpo – spazio

E) grafismo

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SVILUPPO MOTORIOETA’ 3 ANNI MOTRICITA’ ARMONIOSASIGNIFICA POSSEDERE QUESTE CAPACITA’:

- Equilibrio- Coordinazione braccia-gambe- Salire e scendere rapidamente le scale- Abilità sul piano della coordinazione oculo-manuale- Bere da solo senza versare il liquido- Tenere cucchiaio e forchetta tra indice e pollice- Controllo dello sfintere- Primi tentativi di spogliarsi da solo

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SPONTANEITA’ E NATURALEZZA

Caratteristiche essenziali dei gesti, movimenti, atteggiamenti, tipiche di questa età.

EQUILIBRIO fra livello energetico e inibizione attiva (divieti)

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CAMBIAMENTI DOPO I 3 ANNI

• Gioco simbolico ruolo espressivo del movimento

presa di coscienza

perdita di spontaneità

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• Apprendimento per “insight”• Aumento della plasticità della funzione di

aggiustamento• Compare l’imitazione differita (riproduzione di

modelli assenti)• Aggiustamento posturale• Armonia e ritmo del movimento• Dominanza laterale (si stabilizza e diventa

definitiva)• Miglior orientamento del corpo nello spazio

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MOTRICITA’ GRAFICA TRACCE/DISEGNO

Interazione costante tra piano percettivo e piano motorio

Dopo i due anni: GRAFIA da

ATTO IMPULSIVO a ATTO INTENZIONALE

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ATTO INTENZIONALE2 SCOPI PRINCIPALI:

• perfezionare un automatismo

• Migliorare il meccanismo di controllo video-cinestesico

3° SCOPO:

• Controllo di dominanza cinestesica (frenage del tracciato e rispetto dei limiti del foglio)

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DOPO I DUE ANNI E MEZZO

CONTROLLO VISIVO

• da DISTALE a PROSSIMALE

MOVIMENTO MANI E DITA

Sempre più dissociati

Matura una maggiore precisione del controllo visivo, ma è lo sviluppo della coordinazione motoria che incide maggiormente sull’evoluzione del grafismo.

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LATERALITA’(la sua stabilità si organizza dai 6 agli 8 anni)

• dalla FISSAZIONE e STABILIZZAZIONE della dominanza laterale dipendono l’unità e la coerenza del gesto prassico

• IMPORTANTE CONQUISTA ATTIVA DEL BAMBINO

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• Che attraverso ATTIVITA’ INTENZIONALI mette in opera la sua FUNZIONE DI AGGIUSTAMENTO e rudimenti del

LINGUAGGIO

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE COERENTE E GLOBALIZZANTE DELLA MOTRICITA’

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IMMAGINE DEL CORPO

SI CONQUISTA ATTRAVERSO VARI STADI:

• STADIO DEL “CORPO VISSUTO” : tende alla formazione della prima immagine del corpo.

• STADIO DEL “CORPO PERCEPITO”

organizzazione schema corporeo

immagine operativa che consente di programmare mentalmente le azioni.

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MECCANISMO DI REGOLAZIONE

consente

ADATTAMENTO TRA SOGGETTO E AMBIENTEDUE PROCESSI:

• ASSIMILAZIONE integrazione dell’esterno (parte

ambientale) alle strutture del soggetto

Organizzazione percettiva

Presa di informazioni dai ricettori sensoriali

• ACCOMODAMENTO adattamento delle strutture del

soggetto alle variazioni ambientali.

AGGIUSTAMENTO aspetto particolare di

accomodamento

risposta motoria agli stimoli ambientali

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FUNZIONI GNOSICHECOSA SONO?

Aspetti coscienti della presa di informazioni

AGGIUSTAMENTO

Permette la conoscenza dell’ambiente attraverso le informazioni che provengono dalla percezione

INTERIORIZZAZIONE

Permette di prendere coscienza delle proprie caratteristiche corporee attraverso una forma di attenzione percettiva centrata sul proprio corpo

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FUNZIONI GNOSICHECOME AGISCONO?

AGGIUSTAMENTO

Adegua le reazioni gestuali e posturali spontanee alle condizioni ambientali.

Una sua carenza provoca automatismi rigidi e difficili da modificare

INTERIORIZZAZIONE

Produce 2 conseguenze:

- sul piano gnosico è elemento essenziale della strutturazione spazio-temporale

- Sul piano prassico migliora la dissociazione dei movimenti e, quindi, il controllo delle prassie.

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RAPPORTO CORPO-TEMPO

PROCESSO DI SINTONIZZAZIONE

accordo tra le caratteristiche dell’organismo e quelle

dell’ambiente.

INIZIALMENTE grandi ritmi vitali

POI ritmo circadiano

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RITMI MOTORI SPONTANEIdel bambino (presenti fin dalla vita

intrauterina) per essere stabili devono svilupparsi di pari passo con un buon

EQUILIBRIO TONICO-EMOTIVO

Consolidati dall’utilizzazione ritmica del linguaggio e del canto

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COORDINAZIONE MOVIMENTI ARTICOLAZIONE FRARITMO E SPAZIO

RINFORZO DELLA REGOLARITA’ RITMICA DEL MOVIMENTO grande importanza per l’acquisizione dell’organizzazione ritmica del movimento, necessaria all’apprendimento di abilità

AGGIUSTAMENTO AL TEMPO

Meccanismo della per ogni informazione

SINCRONIZZAZIONE temporale ritmicaSENSO-MOTORIA

risposta motoria sincronica

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Lavoro di PERCEZIONE TEMPORALEPermette di continuare l’esperienza vissuta della

ritmicità dei propri movimenti che si adattano ai dati dello spazio.

Due momenti:- Dati sonori dell’ambiente- Propri ritmi motori FUNZIONE d’ INTE- RIORIZZAZIONE Aspetto d’importanza fondamentale

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ATTIVITA’ RITMICA nella scuola dell’infanzia

Finalità:

- Facilitare i ritmi motori spontanei

- Percezione della temporalità dei propri movimenti e dei dati sonori di natura musicale o emessi da voce umana.

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ANALISI PERCETTIVA di questi dati

sviluppa

MEMORIA IMMEDIATA

Permette di memorizzare le strutture ritmiche per poterle riprodurre

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DAL TEMPO VISSUTO AL TEMPO PERCEPITO

• PRIMA

• POI

• aggiustamento al tempo a livello di vissuto corporeo

• Reale percezione del tempo

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PRIMA: AGGIUSTAMENTO AL TEMPO(tempo vissuto)

• DUE AMBITI

• CONDIZIONAMENTO AL TEMPO: foggia i comportamenti ritmici, potenziando quelli neonatali.

• SINCRONIZZAZIONE SENSO-MOTORIA (3-6 anni): si raggiunge quando ad una serie di stimoli sonori periodici corrisponde una realizzazione motoria.

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FENOMENO DELLA SINTONIZZAZIONE(intorno ai 3 anni)

• L’organismo può adattarsi ad una realtà temporalmente strutturata al solo livello del vissuto

• Può sfociare nell’acquisizione di automatismi stabili suscettibili di accomodamento

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POI: LAVORO PERCETTIVO

Nel momento in cui il trattamento dell’informazione da automatico passa sotto il controllo dell’ATTENZIONE SELETTIVA

passaggio

Al livello dell’ANALISI COSCIENTE

Riproduzione partendo da un’OPERAZIONE MENTALE

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PERCEZIONE DEL TEMPOdue aspetti:

• QUALITATIVO(percezione di un ordine,

un’organizzazione)

Gli esercizi relativi a questo aspetto aumentano la DURATA della MEMORIA IMMEDIATA

• QUANTITATIVO(percezione della durata)

Dipende dalla sincronizzazione sensorio-motoria spontanea

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Intorno ai 6 anni il b/o deve essere in grado di differenziare le durate (breve- media-lunga) come percezione immediata.

Il lavoro da affrontare presenta due prospettive:

- favorire l’espressione di ritmi corporei spontanei;

- Educare alla percezione uditiva dei ritmi.

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RAPPORTO CORPO-SPAZIO

spazio posturale

SPAZIO VISSUTO spazio di configurazione

profondità

SPAZIO PERCEPITO

SPAZIO EUCLIDEO

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SPAZIO VISSUTO

• SPAZIO POSTURALE

• SPAZIO DI CONFIGURAZIONE

• SCOPERTA DELLA PROFONDITA’

Occupato dal corpo

Passaggio dalla stazione seduta a quella eretta

Scoperta dell’oggetto attraverso la prensione e la manipolazione

Attraverso la locomozione

Ciò grazie alla FUNZIONE DI AGGIUSTAMENTO

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SPAZIO PERCEPITO• PERCEZIONE

• PERCEZIONE DI UN OGGETTO

• PERCEZIONE PERMANENTE

(8-9 mesi)

Una presa di coscienza

Oggetto riconosciuto come invariato e con le stesse proprietà anche se spostato

Capacità, in assenza dell’oggetto, di richiamarlo mentalmente con la RAPPRESENTAZIONE MENTALE

implica

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RAPPRESENTAZIONE MENTALE

FUNZIONE SIMBOLICA

Capacità di sostituire all’oggetto la sua immagine

Supporto fondamentale per il prolungamento e lo sviluppo dell’attività percettiva

Emergere

della

Può essere anche definita

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Dalla rappresentazione mentale dell’oggetto allo spazio euclideo

1) Oggetto identificato e memorizzato in rapporto all’azione che il bambino può esercitare su di esso.

2) Utilizzo di indici percettivi per individuazione di criteri di riferimento per classificare oggetti.

3) Percezione + funzione simbolica = permettono la costruzione di categorie

strutture mentali

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SPAZIO EUCLIDEO (astratto)

Vasto reticolo che serve da ricettacolo a tutti gli oggetti, adatto a stabilire relazioni di ordine tra essi

RIFERIMENTI FONDAMENTALI

VERTICALE ORIZZONTALE

sistema di coordinate

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Ogni oggetto del reticolo è coordinato in rapporto agli altri secondo 3 tipi di rapporti simultanei:

- Sinistra/destra

- Sopra/sotto

- Davanti/dietro

Di questi 6 criteri, 4 rappresentano delle caratteristiche del corpo umano.

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DEFINIZIONE E ORIENTAMENTO degli assi dello spazio astratto euclideo

REINTRODUZIONE DEL CORPO

VERO SISTEMA DI RIFERIMENTO

QUINDI: le possibilità di stabilire relazioni tra oggetti nello spazio, passa attraverso l’orientamento del proprio corpo.

Indispensabile basarsi su una DOMINANZA LATERALE STABILE

implicano

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EVOLUZIONE DEL RICONOSCIMENTO DELLE FORME

• Progressivamente l’organizzazione della strategia visiva si traduce in automatismi.

• Fra i 3 e i 4 anni, attraverso l’elaborazione mentale, partendo dai dati della percezione e giungendo agli assi dello spazio, si delineano le nozioni di orizzontale e verticale

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• Fra i 4 e i 5 anni Premesse

all’orientamento

(relazione cosciente del corpo con lo spazio)

Percezione delle forme geometriche

Dimensione

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• Fra i 5 e i 6 anni

• Acquisizione del principio di invarianza

Evoluzione della percezione delle forme (da un’immagine riproduttiva a una immagine anticipatrice)