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Lesioni sperimentali sulr abbozzo urogenitale di larve di hnfibi e Ioro effetti sull' origine delle cellule sessuali, De] Dr. tHuseppe'Levi, Libero Doeente. (Istituto anatomico di Firenze. -- Prof. G. CHL~RUGI.) Mit Tafel XV und XVI und 3 Figuren im Text. Eingegangen am 18. Dezeraber 1904. Alcuae ricerche sull' oogenesi che mi occupavano da qualehe tempo, m'indussero a fissure pifi speeialmente la mia attenzione sul- l'origine prima delle eellule germinali negli Anfibi; sebbene la loro differenziazione sia abbastanza preeoee, le nostre eognizioni sulla via germinale (Keimbahn) in questi, come in altri vertebrati sono poeo esatte, in ispecie se le paragoniamo colle seoperte di questi ultimi anni sulla preeocissima differenziazione delle cellule sessuali in aleuni Vermi, Artropodi, Teleostei e Selaci. Quest' ordine di ricerche ebbe tale importanza sullo svolgimento della teoria della preformazione delle eellule germinali, ehe non posso tralasciare di riassumerle, uonostante la grande distanza ehe separa gli animali su cui esse furono eondotte e gli Anfibi. Gih da tempo erano state notate nei Ditteri e negli Apidi da WEISMANN: )]~ETSCItNIKOFF: BALBIANI delle differenze di eostituzione ehe si stabiliscono sin dalle prime segmentazioni, fra aleune cel|ule ehe furono denominate ,Polzellen,,, dalle quali si formano i eorpi genitali e le altre eellule dell' embrione; questo fu poi eonfermato per gli Araenidi e per gli Seorpionidi. Nell' Ascaris meqalocephala uni~:alens fu dimostrato da BOVER~ it diverso comportamento dei nuclei dei due primi blastomeri durante la mitosi: i cromosomi dell' uno, l'ascendente delle cellule germinali, restano integri, quelli dell' altro si frammentano alle estremith, ridu- cendosi cosl notevolmente in volume; nelle cinque divisioni successive 20*

Lesioni sperimentali sull' abbozzo urogenitale di larve di AnfibÎ e loro effetti sull' origine delle cellule sessuali

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Lesioni sperimentali sulr abbozzo urogenitale di larve di hnfibi e Ioro effetti sull' origine delle cellule sessuali,

De]

Dr. tHuseppe 'Levi , Libero Doeente.

(Istituto anatomico di Firenze. - - Prof. G. CHL~RUGI.)

Mit Tafel XV und XVI und 3 Figuren im Text.

Eingegangen am 18. Dezeraber 1904.

Alcuae ricerche sull' oogenesi che mi occupavano da qualehe tempo, m'indussero a fissure pifi speeialmente la mia attenzione sul- l'origine prima delle eellule germinali negli Anfibi; sebbene la loro differenziazione sia abbastanza preeoee, le nostre eognizioni sulla via germinale (Keimbahn) in questi, come in altri vertebrati sono poeo esatte, in ispecie se le paragoniamo colle seoperte di questi ultimi anni sulla preeocissima differenziazione delle cellule sessuali in aleuni Vermi, Artropodi, Teleostei e Selaci.

Quest' ordine di ricerche ebbe tale importanza sullo svolgimento della teoria della preformazione delle eellule germinali, ehe non posso tralasciare di riassumerle, uonostante la grande distanza ehe separa gli animali su cui esse furono eondotte e gli Anfibi.

Gih da tempo erano state notate nei Ditteri e negli Apidi da WEISMANN: )]~ETSCItNIKOFF: BALBIANI delle differenze di eostituzione ehe si stabiliscono sin dalle prime segmentazioni, fra aleune cel|ule ehe furono denominate ,Polzellen,,, dalle quali si formano i eorpi genitali e le altre eellule dell' embrione; questo fu poi eonfermato per gli Araenidi e per gli Seorpionidi.

Nell' Ascaris meqalocephala uni~:alens fu dimostrato da BOVER~ it diverso comportamento dei nuclei dei due primi blastomeri durante la mitosi: i cromosomi dell' uno, l'ascendente delle cellule germinali, restano integri, quelli dell' altro si frammentano alle estremith, ridu- cendosi cosl notevolmente in volume; nelle cinque divisioni successive

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i eromosomi restano integri in una sola cellula (Stammzelle di BOVERI, protogonoeita di WALDEYER)~ e successivamente lo stesso carattere permette di distinguere la cellula germinale primordiale (Urkeimzelle, archigonocita) dalle cellule somatiche.

Alla prima ~ trasmessa adunque tutta la cromatina dell' uovo fecondato, alle seconde soltanto una parte. Queste ricerche di BOVERI furono confermate da ZUR STRASSEN.

:~el Cyclops brevicornis HACKER dimostrb fatti analoghi; alla quinta divisione la cellula della via germinale si separa dalle cellule entodermiche, ma soltanto alla settima divisione si differenziano da quella le due cellule germinali primordiali (Urgenitalzellen), le quali si distinguono dalle cellule somatiehe per i caratteri seguenti: 1) Per il loro modo eterotipico di divisione. 2) Per l ' indipendenza della so- stanza nueleare paterna e materna, ehe si mantiene in esse, mentre seompare dalle eellule somatiehe dopo le prime divisioni. 3) Per la eomparsa di granulazioni Eel eitoplasma. 4) Per un ritardo progressivo nella rapidith della loro divisione. - - In un verme (S,gitta) le eellule progerminali sono rappresentate da due elementi voluminosi, ehe si trovano alla sommith dell' al'ehenteron (HERT- Win). Un' evidente preformazione delle eellule germinali fu inoltre dimostrata da MAAS e M~xcmx helle S'pugne ed anehe in Vertebrati (EIGENMANh ~, BEARD etc.). EIGENMANN in un Teleosteo (Cymatogaster) pot~ distinguere (alla quinta segmentazione) alcune voluminose cellule agglomerate verso la futura regioue genitale, le quali per un lungo periodo non aumentano di numero; si dividono quando l 'embrione ha una lunghezza di 8 mill. e danno origine alle eellule progerminali.

Nei Selaci le cellule germinali primitive si formerebbero secondo BEARD 1) alla 10 divisione dell' uovo; perb in questo periodo ~ difli- cile il distinguerle ed il solo criterio di qualehe valore ~ il loro maggior volume ed un accenno alla separazione fl'a sostanza nucleare paterna e materna.

1) BEARD non 6 certo il solo che si sin occupato dello sviluppo del corpo genitale nei Selaci; BALFOUR, :Rt~CKERT, RABL studiarono a rondo quell' argo- mento, ma se riassumessi i loro risultati devierei troppo dalla mia recta. BAL- ~'OUR dimostr5 per il primo l'esistenza di elementi germinali in embrioni di Selaci (helle protovertebre, addossati alla lamina parietale del mesodermal prima che si formino i corpi genitali; poi quegli elementi emigrano verso la radice del mesentere e costituiscono colla loro riunione i corpi genitali. IIABL ha confermato questi fatti, ma ritenne difficilmente dimostrabile la mig-razione degli elementi germinali verso la radice del mesentere.

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Alla fine della segmentazione sono evidentissime e sono situate nelia cavit~ di segmentazione al disotto delia sede del futuro embrione, ma mancano nel corpo dell' embrione, ore emigrano solo pih tardi.

Le cellule germinali di questo stadio dello sviluppo, the BEARD distingue col nome di primarie (~primitive ova,, di BALFOUR), da quelle che pih tardi faranno parte del nido germinale (secondarie), hanno di solito un volume di 0.02 mill., contengono abbondante deutoplasma e sono provviste di prohngamenti emessi per movimenti ameboidi delle eellule; il loro eitoplasma ~ chiaro, trasparente, e poco tingi- bile, il nueleo 5 pure chiaro ed ha un nueleolo.

Quando incominciano a formarsi gli organi dew embrione, si trovano eellule germinali nolle sedi pifi svariate: nella pelle, nei centri nervosi, nella corda dorsale; questi elementi, le megasfere di R~'CKERT, raggiung~ spesso un diametro di 0,05 mill. e si trove- rebbero in quella sede anomala per la seguente ragione: le eellule g'erminali the dal saeco vitellino tendono a rag'~iungere l'embrione percorrono una via ben tracciata, fra lamina viscerale del mesoderma ed intestino, ma non sempre arrivano al nido germinale, perch~ ta- lora o si fermano troppo presto, o vanno troppo lontano; la loro migrazione sembra prolungarsi sino ad un periodo avanzato dello sviluppo (embrioni di Raja di 20 mill.).

I:'~ probabile the l'entrata deIle cellule nel nido, la quale coincide cow inizio della fase di riposo, sia aecompagnata da una o due divisioni; BEARD 10 deduce sopratutto dal fatto che il loro volume diminuisee da questo m o m e n t o . - La persistenza del deutoplasma helle cellule germinali the hanno rag'giunto il nido ~ attribuita da BEARD alia lunga durata della fase di riposo suddetta.

In embrioni di pollo furono descritti da ~USSBAU)r dei fatti paragonabili ai surriferiti e che in parte non erano sfuggiti a ricer- catori precedenti (HOFF)IANN, I~ in embrioni di pollo al sccondo giorno d'incubazione sono visibili lateralmente nella splancno- pleura, dietro i canali di WOLFF, deg'li elementi con tutti i caratteri delle celhle germinali; pih tardi essi diminuiscono di volume, ma aumentano di numero, spostandosi verso il rilievo sessuale, e rag- giunto l'epitelio germinale vi si differenziano ulteriormente.

I fatti ora riferiti sono in aperto disaccordo coll' antica veduta esposta per la prima volta da WALDEYER, che l'epitelio celomatico sia nei vertebrati un epitelio germinale; non esistendo alcun nesso genetico fra cellule germinali e peritoneali, i rapporti fra gli uni e ~li altri sarebbero solo di vicinanza.

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Mi riserbai a t]'attare per ultimo dell' origine delle eellule ger- minali negli Anfibi, poich~ avendo questi formato l'oggetto dei miei studi, desidererei parlarne pih diffusamente.

NUSSBAUM gih nel 1880 dimostrb in larve di Rana fusca, in un periodo anteriore alla comparsa dell' abbozzo del corpo di WOLFF, cellule germinali, medialmente ai canali di WOLFF~ fra i due foglietti della radice del mesentere; esse si distinguono dalle eellule peritoneali e da altri elementi vieini perch~ eontengono molto deutoplasma, in un periodo in cui questa sostanza ~ completamente scomparsa da tutte le cellule dell' embrione.

Queste ed altre osservazioni indussero NUSSBAUM ad affermare la preformazione delle cellule germinali, un concerto allora affatto nuovo.

HOFFMA~N~ negli Anfibi Anuri, SE~tO~" nell' Ichtyophis videro che le cellule germinali derivano da elementi peritoneali proliferati.

M. BouI~ ha studiato con molta cura lo sviluppo del corpo genitale in larve di Ramt temporaria: il primo abbozzo di quest' or- gano ~ addossato al mesenchima fra aorta e vene cardinali, ma a spese di quali elementi esso si formi ~ molto dubbio; la gran quan- tit~t di deutoplasma che le cellule fferminali contengono farebbe cre- dere che esse siano elementi vitellini immigrati, ma non ~ eseluso che provengano dal peritoneo o dal mesenchima; in quest' ultimo caso esse si sarebbero caricate seeondariamente di sfere vitelline.

Ma se vi sono dubbi sulla prima origins dell' abbozzo, Boui.', crede di dimostrare con certezza che il suo accrescimento successivo avviene a spese di elementi peritoneali e mesenchimali; molto evi- dente sarebbe la trasformazione in elementi germinali dell' epitelio peritoneale che riveste l'abbozzo.

Alcune mie osservazioni su larve di Bufo e di Salamandrim~ perspicillata mi convinsero che lo studio diretto degli embrioni non pub fornirci alcun dato nuovo che possa illustrare il problema del- l'origine delle cellule germinali; la scomparsa del rivestimento peri- toneale dell' abozzo ~ un argomento di poco valore, pereh~ ~ pro- babile che esso contribuisca a formare l'epitelio follicolare; anche le cellule mesenchimali cariche di sfere vitelline situate dorsalmente all' abbozzo, non possono secondo me essere ritenute forme di pas- saggio a cellule germinali, come vuole BouI.', *.

Non mi sembra dunque ingiustificata la conelusione che sebbene gli Anfibi non siano il materiale pih adatto a dimostrare la preforma- zione delle cellule germinali, ai fatti rilevati su quel materiale, i quali furono invocati contro quell' ipotesi, non si possa dar molto valore.

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Tanto pih ehe non bisogna dimenticare c h e l a comparsa delle cellule germinali in un periodo relativamente tardivo dello sviluppo, quale si osserva negli Anfibi, non contrasta affatto eoll' ipotesi sud- detta; il problema 6 gi'~ stato posto da Wr:IS~As~ ed ecco come egli cerca di risolverloc:

. . . . . . bei den Theilungen der Eizelle nicht das gesammte, ur- sprtinglieh in ihr enthaltene Keimplasma in Determinanten-Gruppen zerlegt wurde, sondern nut ein Theil, w~thrend ein anderer Theil in gebundenem Zustand yon Zelle zu Zelle weiter gegeben wurde, bis er frUher oder spi~ter in eine Zelle gelangt, die er zur Urkeimzelle stempelt. Es macht theoretisch dabei keinen Unterschied, ob diese Keimbahnen, d. h. die Zellenfolgen, die yon der Eizelle zur Urkeim- zelle hinftihren, kurz oder lang sind, ob sic aus 3, 6, 16 Zellen, oder aus Hunderten und Tausenden yon Zellen bestehen. Dass nicht alle Zellen der Keimbahn den Charakter yon Keimzellen annehmen, wird man entsprechend unseren Vorstellungen tiber das Reifen der Deter- minanten, auf inhere Zustande der Zellen und des Keimplasmas be- ziehen mUssen, theilweise auch auf eine Beigabe somatischen Idio- plasmas, das erst im Laufe der Kerntheilung entfernt wird.,<

Un solo fatto potrebbe aver valore contro l'ipotesi della prefor- mazione delle eellule germinali; quando si riescisse a dimostrare the ceUule somatiehe possono trasformarsi in germinali. L'osservazione diretta non poteva naturalmente fornirmi un argomento di tal natura, e mi decisi percib a ricorrere all' esperimento.

~el caso the mi fosse stato possibile di distruggere completa- mente in larve di Anfibi l'abbozzo del corpo genitale, le larve the continuavano a crescere restavano asessuate, oppure avveniva nelle medesime una postgenerazione di elementi germina!i a spese di eel- lule somatiche ?

n primo risultato sarebbe stato un valido argomento a favore dell' ipotesi preformistica, il secondo sarebbe stato di dubbia inter- pretazione, data l'impossibilit'~ di aceertarsi the veramente tutti gli elementi germinali erano stati distrutti, a meno the speciali con- dizioni non facilitassero la ricerca della loro origine.

A queste esperienze, meglio di tutte le altre si prestarono le larve di Bufo vulgaris; n~ quelle di Bufo viridis n~ di Rana agilis cor- risposero allo scopo per varie ragioni che ~ superfluo di esporre qui.

Avrci preferito di operarc le larve quando il corpo gcnitale fa la sua prima comparsa (in larve di 7--8 mill.); esso ~ allora impari, mediano, addossato al mcscnchima che separa l'aorta dalle due vene

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eardinali. Su queste larve tentai dapprima l'operazione ed alcune sopravvissero anche per qutdche giorno; ma essendo helle medesime impossibile di evitare una lesione dell' intestino, ne deriva una con-

crescenza fra parete del celoma e vitello, la

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Fig. 1.

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quale non solo ostacola lo sviluppo ulteriore della larva ma provoca g'ravi disturbi nel- l'apparecchio urogenitale.

Preferii adunque uno stadio alquanto pih progredito, quale si ha in larve di 9 - - 1 0 mill., helle quali l'intestino ~ note- volmente ridotto di volume, ma contiene aneora molto deutoplasma e le appendici branehiali sono ricoperte dall' opercolo (Fig. 1A). Il pronefros in questa larva (la quale dopo disegnata fu sezionata in serie)

ha raggiunto un ~rado di sviluppo poco superiore a quello descritto da FIELD nel suo stadio 6 (nella Rana); tanto helle cellule del pro- nefros che in quelle del canale di WOLFF sono eontenute sfere di vitello. I1 eorpo di WOLFF ha oltrepassata alquanto la fase dei cor- doni primari; negli abbozzi pih craniali almeno, vi ~ una sottile

Fig. 2.

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fessura la quale s i v a slarffando ventralmente, ore il canalicolo pri- mario ~ in contatto col peritoneo (Fig. 20 x), nella sede del futuro nefrostomalJ: gli abbozzi caudali sono naturalmente molto meno pro- grediti: sono sempliei eordoni in contatto lateralmente col cauale di

1) I1 contatto fra canalieolo primario e peritoneo si stabilisce nel B~r pill precocemente che nelle altre specie finora studiate; sembra che in questo riguardo sussistano spiccate differenze fl'8 le varie specie di AnfibL

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WOLFF, ventralmcnte colla vena cardinale e col peritoneo parietale. L'abbozzo genitale ~ gi~ molto esteso in lunghezza: cranialmente esso si spinge ben oltre il primo tubulo del mesonefros, l~ costituito da due gruppi simmetrici di elementi sferici, situati alla radicc del me- sentere (Fig. 2 Co.ge); e per precisar meglio questo particolare, per noi specialmente interessante, in corrispondenza del margine mediale dell' abbozzo, il peritoneo ripiega ventralmente e medialmente; i due foglietti del mesentere sono fra loro separati per mezzo di mesen- chima. Le cellule gcrminali hanno in questo stadio un diam. fra i 20 ed i 30 !t, sono ripienc di vitello, hanno un nucleo sferico o lobato poverissimo di nucleina e sono circondate da elementi folli- colari appiattiti (Fig'. 3).

Nelle parti caudali dell' embrione l'abbozzo ~ meno altamente differen- ziato; esso ~ impari e rivestito dal peritoneo, mentre tale rivestimento manca nella porzione anteriore del- l'abbozzo 1).

Fig. 3.

Dopo l 'esame di alcune serie di larve nornmli, nelle quali erano stati esaminati con cura i caratteri esteriori, non mi riescl difficile di giudicare dai soli earatteri esteriori delle larve il grado di svi- luppo raggiunto dal sistema urogenitale, perch~ era preferibile che questo fosse il medesimo in tutte lc larve da assoggettarsi all' opera- zione. Non escludo con cib che alcune si allontanassero alquanto dalla forma ora descritta, tanto pifi che le variazion! individuali sono notevoli in quel territorio, non tanto perb da rappresentare un ob- biezione seria alle ricerche che io mi era prefisso.

Nell' eseguire l 'operazione io non potevo rendermi esatto conto dell' entith della lesione e percib importava sopratutto che questa fosse il pill possibile profonda, senza preoccuparmi se assieme al corpo genitale venivano colpiti altri organi; cosl soltanto potevo sperare di distruggere tutti gli elementi germinali. Con un ago rovente cauterizzavo i miotomi d'un lato dapprima, poi la parete

~! Boui.~ afferma che l'abbozzo primario (~ ricoperto da peritoneo, ma che poi questo rivestimento pi~ non appare, perch6 i suoi elementi si trasformano in celhfle germinali; tale fatto rapresenterebbe un valido argomento contro l'ipotesi preformistica, ma mi sembra che esso sia difficilmente dimostrabile; b vero bensi che il corpo genitale quando esso si 6 ulteriormente sviluppato, non 6 1)ifi ricoperto dal peritoneo, ma 6 possibile che le cellule peritoneali abbiano contribuito a formare le cellule follicolari del corpo genitale.

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dorsale della eavit• eelomatica in corrispondenza della linea uera segnata nella schema (Fig. 1 B). La corda ed il midollo, chiaramente visibili all' ingrandimento di dieci diametri al quale era eseguita l'operazione, servivano utilmente come punto di repere. Le lesioni dell' intestino potevano essere evitate a questo stadio, e del resto esse non sono incompatibili colla vita della larva; bisognava invcce aver cura di cauterizzare la cute per una zona poco estesa; in caso contrario l'intestino, non pih trattenuto dal mesentere~ il quale veniva sempre distrutto, faceva ernia per la ferita, e le larve in tali con- dizioni difficilmente sopvavvivevano.

Per rendermi esatto conto dell' estensionc della lesionc da me cseguita, fissavo alcune larve, prese a caso fi'a le operate, immediata- mente dopo l'operazione e le tagliavo in serie. Ho potato cosl rilevare che con questo mezzo io distruggevo pih o meno completa- mente i miotomi, il canale di WOLFF, gli abbozzi del corpo di WOLFF, il corpo genitale d'un lato, il mcsentere e quasi semprc il corpo genitale del lato opposto. La corda ed il midollo erano quasi sem- pre alterati, pih che per insalti meccanici, per effetto del calore.

Le larve operate venivano tenute per una settimana in soluzione di Cl~a 0,30O:/o frequentemente rinnovata, poi in soluzioni anche pifi deboli ed infine in acqua corrente; data la grande mortalith fl'a le mcdesime, fu indispcnsabile operarne parecehie centinaia, fra le quali 55 sopravissero; di questc 14 furono fissate 8--15 giorni dal- l'operazione, 41 da uno a due mesi dopo. 7 di queste ultime avevano gi~t subita la metamorfosi larvalel).

Incomincierb a riassumere brevemente, tralasciando i fatti estranei al problema che io mic ro proposto d'indagare~ i risultati dell' os- servazione microscopica delle larve operate, scelte fi'a quelle che presentavano il quadro pih caratteristico.

Larva A. 0perata a sinistra. Fissata 8 giorni dopo l'operazione. La parete dell' intestino contiene molto deutoplasma. I1 canale

di WOLFf" destro ~ dilatato ma di apparenza normale; il sinistro pure dilatato in alcuni punti, e ripieno di masse di deutoplasma e di pigmento, in altri punti eompletamente distrutto. Gli abbozzi del

1) Naturalmente avevo cura di fissare le larve ancora viventi, poich6 in quelle raecolte soltanto poche ore dopo la loro morte, i caratteri eitologiei che rendono cosi tipiche le eellule sessuali vanno perduti. Le larve furono quasi tutte iissate in liquido di Gmso~, alcune soltanto in liquido di ZEXKER O di FLE.MMING.

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corpo di WOLFF SOLO couservati a destra (nella fase di canalicoli primari), mancano affatto a sinistra. La vena cardinale sinistra (~ distrutta.

I1 corpo genitale destro (Tav. XV Fig. 2 Co.ge) ~ molto laterale rispe!to alla radice del mesentere e dorsalmente ~ in rapporto colla parete mediale della vena cardinale; es~o non sporge liberamente nel ccloma, ma ~ rieoperto dal peritoneo.

Il corpo genitale sinistro invece risiede presso la radice del mesentere. Ma ho riscontrato in questa larva cellule germinali af- fatto estranee al corpo genitale, e pih prccisameLte fra la parcte dorsale della vena cardinale destra e la massa muscolare del tronco {Tar. XV Fig'. 2), cireondate da mesencbima.

Tanto le cellule germinali del corpo genitale che quelle in sede anomala, SOLO in questo stadio di forma sferica, circondate da nuclei allungati, ricche di deutoplasma e con nucleo ehiaro.

Larva B. Operata a sinistra. Fissata 10 giorni dall' operazione.

Deutoptasma e pigmento abbondante nella parete intestiuale. I1 canale di WOLFF destro ha un lume sottile ed h costituito

da celiule cilindriche e voluminose; in singoli punti ha l'apparenza di un cordone solido.

I1 canale di WOLFF sinistr0 5 quasi tutto distrutto; ne resta solo qualche breve tratto la di cui cavit~t ~ ripiena di dentoplasma.

Gli abbozzi del corpo di WOLFF $ono rappresentati a destra da canalicoli a sottile lume, i quali si sono gi~ aperti nel celoma~ a sinistra da cordoni primari. I1 mesenterio ~ distrutto.

Mancano corpi genitali in sede normale; troviamo invece lungo la parete dorsale del celoma una fila~ continua trasversalmente, di cellule germinali, vcntrale rispctto alle vene cardinali: questi elementi souo dorsalmente in contatto colla parete delte vene, ventralmente sporgono nel celoma, senza esserne separati da peritoneo (Tar. XV Fig. 3 Q/); sembrerebbe adunque che essi derivino da cellule peri- toneali, ma non ~ d'altro canto impossibile che le cellule germinali si siano formate fra peritoneo e vene cardinali, e che pih tardi le cellule peritoneali siano divenute elementi follicolari.

Della disposizione dclle ccltule germinali in serie trasversale continua ~ UL po; difficile il renderci ragione; si pub forse pensare ad una concrescenza dei due corpi genitali oppure ad una dissemi- nagionc dei loro elementi.

Circa allo stesso livello, cio~ cranialmente al primo canalicolo

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del mesonefros, vi ~ a sinistra qualche cellula germinale disseminata, in una sede molto laterale, cio~ in una zona delimitata da ectoderma, peritoneo e residui delle musculatura del tronco; il maggior numero di questi elementi ~ circondato da mesenchima (Tar. XV Fig. 3 (~) soltanto una sporge nel celoma.

Le cellule germinali di qucsta larva sono voluminose (sino a 30 ~t di diametro), ricche di deutoplasma, tanto che il nucleo ne testa spesso nascosto; contengono pure pigmento; sono molto caratteristici i nuclei allungati situati alla loro periferia.

Larva C. Operata a sinistra. Fissata 10 giorni dall' operazione. 11 canale di WOLFF destro ~ dilatato ed il suo epitelio ~ ap-

piattito; il sinistro 5 quasi completamente distrutto. I1 corpo di WOLFF destro ~ allo stadio di canalicolo primario,

il sinistro manca. I due corpi genitali hanno la loro sede normale. A destra~

circa all' altczza del 10 canale del corpo di WOLFF, vi e una cel- lula germinale aberrante, alquanto pih piccola degli elcmenti dei corpi genitali, contenente sfere di vitello; la medesima ~ situata molto lateralmente al corpo genitale destro, fra l'epitelio del canale di WOLFF e l'cpitelio celomatico (Tar. XV Fig. 4 c.g).

Larva D. Operata a destra. Fissata 25 giorni dall' operazione. I1 deutoplasma ~ completamente scomparso da tutti gli organi

dell' embrione. Ambidue i canali di WOLFF essendo distrutti nclla loro parte caudale, terminano a rondo cieco buon tratto pill in alto della sede in cui essi sboccano abitualmente in cloaca; essi sono dilatati in tutta la loro porzione eaudale.

I corpi di WOLFF hanno aspetto normale; vi si sono gih dif- ferenziati i tubuli nefrostomali con epitelio flagcllato.

Il mesentere s'inserisce alla parete addominale in un punto molto laterale, a livello del canale di WOLFF destro.

I corpi genitali hanno sede normale rispetto alla radice del mesentere~ ma lo spostamcnto di quest' ultima modifica i rapporti dci corpi genitali colla parete. Oltre che nci corpi genitali, si riscon- trano elementi germinali: 1) sulla linea mediana fra i due corpi g'e- nitali (Tar. XV Fig. 5c.g). 2) lateralmente al corpo genitale dcstro, dorsalmente all' epitelio celomatico, circa a livello del canale di WOLFF destro (Fig. 5 C.g).

Tanto la forma del corpo genitale, c h e l a costituzione delle cel- lule germinali sono eguali a quelle di larve normali allo stesso stadio.

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I corpi gcnitali hanno una forma rotondeggiante e sporgono nel ce- loma senza esserne separati dal peritoneo; le cellule germinali sono molto rimpicciolite in confronto allo stadio precedente (16--18.5 !~ di diam.), racchiudono di rado del deutoplasma~ sempre del pigmento; il loro nucleo ~ irreffolarmente lobato e coutiene poea cromatina dit- fusa, bensl due nucleoli.

Larva E. Operata a destra. Fissata 28 giorni dall' operazione. Canali e corpi di WOLFF integri. L'inserzione del mesentere alia parete addominale ~ molto spostata

verso destra e corrisponde all' estremo laterale della vena cardinale destra; questo modifica molto la sede ed i rapporti dei corpi geni- tali; il destro~ il quale ~ costituito da poche cellule, risiedc a dcstra della radice del mesentere ed ~ in rapporto dorsalmentc coll' cstremo laterale della vena cardinale destra; il sinistro non ha rapporto al- cuno colla radice del mesentere e dorsalmeute viene a corrispondere alla vena cardinale destra (anzich~ alla sinistra come dovrebbe essere normalmente; Tar. XVI Fig. 6).

Esistono inoltre cellule germinali in sede auomala: 1) nell' inter- vallo fi'a i due corpi genitali, f r a i l peritoneo parietale e la parete della vena cardinale sinistra, intimamente aderenti a quest' ultima: esse sono disposte in un unica fila. 2) fi'a l 'aorta e l'estremo me- diale della vena cardinale destra (Fig. 6). In corrispondenza della parte pii~ craniale del corpo di WOLFF, il corpo genitale destro si saldato alla parete mediale di uu nefrostoma.

In quanto ai caratteri citologici delle cellule g'erminali~ esse non differiscono da quelle della larva D.

Larva F. Operata a destra. Fissata 31 g'iorno dall' operazione. I1 canale di WOLFF sinistro nel suo estremo distale si porta

verso destra e confiuisce col destro poco prima del suo sbocco in cloaca; quest' ultimo ~ conservato solo nel suo tratto distale, pih in alto 5 obliterato, ed in parte distrutto. Manca il mesentere (Tar. XVI Fig. 7).

I due corpi genitali sono situati ventralmente alla vena cava: in quasi tutta la loro estensione sono in intimo contatto fi'a loro ed in molti punti si saldano; alcune cellule germinali in continuit~ col corpo genitale destro~ si spingono dorsalmente lungo la parete la- terale della vena cardinale destra sino a raggiungere quasi l'aorta (Fig. 7 C.g).

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306 Giuseppe Levi

Larva G. Operata a sinistra. Fissata 31 giorno dall' operazione. I canali di WOLFF sboccano in cloaca con breve tronco comune. Il corpo di WOLFF sinish'o ~ molto pih arretrato n~lo sviluppo

del destro; mentre i tubuli di quest' ultimo si sono molto accresciuti, tanto chc formano complicate volute, a destra il corpo di WOLFF nella fast del canalicolo primario.

I corpi genitali sono in sedc normale; perb in corrispondenza della parte anteriore del mesonefros, il corpo gcnitale sinistro ~ sal- dato alla parete mediale di un nefrostoma; in questo caso le cellule germinati guardano direttamente nella cavith del tubulo nefrostomale.

Riscontrai qualche cellula germinale aberrante nel mesenchima che separa la vena cava dalle parete di un nefrostoma (in corrispou- denza del suo sboceo).

Larva H. Operata a destra. Fissata 35 giorni dall' operazione.

I canali di WOLFF sboccano in cloaca con un tronco comune. I corpi di WOLFF hanno aspetto normale.

I eorpi genitali appaiono normali solo nella loro parte caudale; in quattro sezioni consecutive della serie, anzich~ un corpo genitale peduncolato, incontriamo a destra 4--5 elementi germinali disposti in un' unica fila lungo la parete dorsale dell' addome.

Pih cranialmente incontriamo qui pure la concreseenza di un corpo geuitale (il destro) colla parete mediale di un nefrostoma (Tar. XVI Fig. 8 e 9).

Poeo pih in alto incontriamo cellule germinali isolate in intimo rapporto eolla parete della vena eardinale destra.

Larva I. Operata a destra. Fissata 40 giorni dall' operazione.

tl corpo genitale sinistro anzich~ sporgere come il destro in cavith, peritoneale, risiede in mezzo ai tubuli del mesonefros.

Larva K. Operata a destra. Fissata 42 giorni dall' operazione.

I1 corpo di WOLFf" ha raggiunto a sinistra un alto grado di differenziazione, a destra b invece allo stadio dei canalicoli primari.

Oltre ai eorpi genitali normali, ineontriamo singoli elementi ger- minali intimamente aderenti alia parte ventrale e laterale della vena cardinale sinistra.

Larva L. Operata a sinistra. Fissura 40 giorni dall' operazione.

Manta il canale di WOLFF sinistro. I1 corpo di WOLFF ~ meno altamente differenziato a sinistra she a destra.

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Lesioni sperimentali sull' abbozzo urogenitale di larve di Anfibl ecc. 307

I1 corpo genitale destro ~ c0ncresciuto colla parete mediale di un tubolo nefrostomale (Tar. XVI Fig. 11).

Cranialmente al 1 ~ eanalicolo del mesonefros si riscontrano delle cellule germiuali aberranti fra l 'aorta e la vena cava (Tav. XVI Fig. 12 Cg); per meglio illustrate quella figura a~giun~erb che a quel livello il mesentere ~ molto spostato verso sinistra, il che modifica i rapporti dei corpi genitali.

Poco pih in alto incontriamo qualche altra cellula aberrante fra il peritoneo e la parete della vena cava.

Larva M. Operata a destra. Fissata 40 giorni dall' operazione.

I1 eanale di WOLFF destro manca; nel territorio genitale di no- tevole vi ~ soltanto un saldamento molto intimo ehe si ~ stabilito f r a i l corpo genitale destro e la parete laterale della cava (Tav. XYI Fig. 10 Co.ge.d).

]3ufo abranchiato 1. Fissato poco dopo avvenuta la metamor- fosi larvale (50 giorni dall' operazione). Scsso femminile.

Corpi di WOLFF ed ovaie normali (gli ovociti ragg'iungono un massimo di 45 ,~t). L'ovaio destro ~ saldato al margine ventrale del rene destro.

Bufo abranchiato 2. Operato a destra. Fissato poco dopo la metamorfosi larvale (50 giorni dall' operazione).

I1 corpo genitale destro ~ voluminoso e costituito da un gran numero di ovociti (i quali raggiuugono un diametro massimo di 65 [~); il notevole volume di questi elementi mi fa credere che quest' organo sia veramente un ovaio anzich~ un organo di BIDDER.

ESSO ~ nettamente separato in due parti, craniale l'una, caudale l'altra; la prima ha per un certo tratto la sua consueta sede, ven- trale alla vena cava, ma poi se ne discosta per accompag'nare il mesentere in direzione ventrale. La parte caudale dell' ovaio, la quale, lo ripeto, 5 distinta dalla prima, incomincia ad apparire helle sezioni ad uu livello in cui la parte craniale non ~ ancora seomparsa, alla consueta sede.

I1 corpo genitale sinistro ~ nella sua totalith formato da cellule indifferenti.

Troviamo inoltre un cospicuo gruppo di cellule germinali aber- ranti in una sede molto laterale, ventralmente al corpo di WOLFF destro.

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308 Giuseppe Levi

•el riassumere quanto ho rilevato sulle conseguenze della lesione sullo svihppo dell' apparecchio escretore, sarb brevissimo, dato the quell' argomento era estraneo allo scopo delle mie ricerche, e the d'altra parte il materiale di cui disponevo, raccolto quasi tutto lungo tempo dalla lesione, poco si sarebbe prestato a quello studio.

I1 canale di WOLFF era certo in alcuni casi in via di rigenerare, in altri era completamente formato; tanto negli uni the negli altri la costituzione della sua parte caudale indicava the la sua rigenera- zionc avveniva per mezzo di una ~Entdifferenzirung~ degli elementi rimasti integri; infatti, anzich~ da larghe cellule appiattite come nel normale, esso era formato da fitte cellule cilindriche in attiva proli- ferazione, le quali delimitano un sottile lume.

Se la sua rigenerazione avviene esclusivamente a spese del moncone craniale, oppure st vi hanno parte frammcnti isolati, rimasti integri del canale di WOLFF (i quali indubbiamcnte persistono per lungo tempot non ho potuto deciderlo: certo ~ the la rigenerazione di quest' organo ha luogo nella gran maggioranza dei casi; facevano eccezione alcuni casi, non descritti qui, nei quali la lesione avcva raggiunto il pronefros, ed ognuno comprende the essendo distrutto l'estremo craniale del canale di WOLFF, mancassero gli elementi normali, ai quali spettava di rigenerare l'organo.

Vedemmo the spesso le porzioni distali dei due canali di WOLFf" si univano in un tronco unico; io interpreto questa disposizione come una concrcscenza fra il canale di WOLFf" rigenerato e quello del lato sano, favorita probabilmente da lesione di quest' ultimo, la quale era inevitabile, data la vicinanza fra i canali dei dug lati in quel punto.

_~nche per il corpo di WOLFF ritengo provata la possibilith di una rigencrazione; si prestano molto bene a dimostrarla quei casi in cui il corpo di WOLFf" del lato operato era molto arretrato hello sviluppo di fronte a quello del lato sano.

Io non cercai d'indagare a spese di quali elementi esso si ri- generasse, ed il mio materiale si prestava anche poco a questa ricerca; ma ~ presumibile the qualche cellula del canalicolo primario, risparmiata dalla lesione, si differenziasse e riformasse un cordone primario; o forse il nuovo abbozzo si rigenerava a spcse di cellule tuttora indifferenti.

L'abbozzo del corpo di WOLFF rigenerato seguiva il tipo dello sviluppo normale, cosicch~ la sola conseguenza apprezzabile della sua distruzione era un ritardo nel suo sviluppo; negli animali abran- ckiati i reni dei due lati non differivano affatto l'uno dall' altro.

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Lesioni sperimentali sull' abbozzo urogenitale di larve di Anfibt ecc. 309

In aleuni poehi easi per5, la rigeuerazione di quell' organo venne a mancare; questo fatto era indipendente dalla presenza o meno del canale di WOLFF, tanto ehe in un easo era rigenerato il mesonefros e non il canale di WOLFF.

Io credo probabile che tale maneata rigenerazione dipendesse da distruzione pifi completa dell' abbozzo del mesonephros, o forse anehe da asimmetria della larva Cconseeutiva alla distruzione delle masse museolari ed a lesioni delia coma), la quale ostacolasse ma- terialmente lo sviluppo normale dell' abbozzo del mesonephros.

Ineomineiamo ora ad analizzare le conseguenze della lesione sul territorio genitale.

Da]la precedente descrizione ci risultarono fatti strani, app.arente- mente in disaceordo colle idee oggi prevalenti sull' origine della celhle germinali. Ma ~ difficile di formarsi un concerto esatto della reale importanza dei medesimi, sopratutto pereh~ b impossibile di mettere in confronto effetto e eausa, visto che non potevo rendermi conto dell' estensione della' lesione in ogni singolo easo; bisogua perci5 tener conto soltanto dei fatti molto evidenti e traseurare quelli di dubbia interpretazione.

Ho creduto di faeilitare il mio compito, passando in rassegna uno per uno i fatti pifi importanti rilevabili nel territorio genitale.

1) In quasi tutte le larve esistevano dei corpi genitali in sede normale. Seorrendo le figure che qui riprodueo, si potrebbe a prima vista mettere in dubbio tale affermazione e ritenere come anomala la sede di alcuni fra i corpi genitali; e questo implicitamente farebbe supporre, data l'invariabilitk di sede dello cellule germinali helle larve normali, ehe quei eorpi genitali si siano sviluppati de cellule somatiche.

Se noi paragoniamo ad esempio le Figg. 2, 5, 6, 7, 8, 10, 12 colla Fig. 1, la quale riproduce rarchitettura della regione urogenitale in una larva normale che ha raggiunto un grado di sviluppo corrispon- dente a quello delle larve d'esperienza E~ F, G, scorgiamo spiccate differenze nella sede dei corpi genitali; in molti di questi casi i eorpi genitali non avevano pih il loro caratteristico rapporto colla radice del mesentere; ma questo era da attribuirsi od a mancata rigene- razione del mesentere (Tar. XVI Fig. 7), o pih spesso a spostamento nell' inserzione di quest' ultimo alla parete addominale (Figg. 2, 5, 6, 12). Nel easo raffigurato nella Fig. 10 lo strano rapporto del eorpo genitale destro ~ attribuibile ad una conerescenza ehe si ~ stabilita fi'a di esso ed il mesenchima della parete addominale.

Archiv f. Entwicklungsmechanik. XIX. 21

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310 Giuseppe Levi

Oppure an eorpo genitale pub perdere i suoi rapporti eolle vene eardinali e rispettivamente eolla eava, per le asimmetrie ehe si pro- dueono nell' embrione in seguito all' operazione.

Le anormalit~ di sede dei corpi genitali sono adunque, seeondo ogni probabilitk, correlative alle alterazioni ehe l'operazione ha de- terminato negli organi vieini, eosiceh~ noi non abbiamo alcun diritto di indurre da questo solo fatto ehe i corpi genitali si siano neo- formati in sede anomala e tanto meno da elementi somatiei.

L'ultima induzione sarebbe giustifieata soltanto, quando io avessi l'assoluta eertezza di aver distrutto tutte le cellule germinali della larva; ma ~ impossibile di avere questa sicurezza, sebbene le larve di eon~rollo ci dessero una eerta garanzia ehe la lesione aveva vera- mente l'estensione da me voluta, pereh~ si pub sempre supporre ehe fra le numerosissime larve operate ve ne fossero alcune in cui la lesione era meno profonda di quanto fosse apprezzabile nelle larve di eontrollo e ehe appunto quelle, pih resistenti pereh~ meno grave- mente alterate dall' operazione, sopravvivessero.

Per coneludere, ~ dubbio da quali eellule siano rigenerati i eorpi genitali, se da eellule germinali sfuggite alia distruzione oppure da eellule somatiche.

2) II eorpo genitale si era saldato alia parete di un nefrostoma tanto intimamente the le cellule del primo parteeipavano alia eosti- tuzione della parete mediale del tubulo nefrostomale, eontinuandosi in alto direttamente helle eellule flagellate di quella parete; e poieh~ le prime erano pih voluminose delle seeonde, esse faeevano sporgenza nella cavit~ del tubulo.

Io supposi dapprima ehe le cenule germinali si fossero differen- ziate in sito, ehe derivassero adunque da diretta trasformazione di cellule del tubulo nefrostomale; e non si pub negate invero the cib sia realmente avvenuto; ma questa non ~ la sola spiegazione pos- sibile del fatto: sark bene rieordare the allo stadio dello sviluppo in eui veniva eseguita l'operazione, il eanalicolo primario del eorpo di WOLFF era gik in eontatto col peritoneo parietale in un punto corrispondente all' estremo laterale della vena cardinale (Fig. 2 x);

probabile che quando l'operazione distruggeva la vena cardinale e l'abbozzo del corpo di WOLFF: l'estremit~ del tubulo primario ri- generato, non pifi separato dal corpo genitale per mezzo della vena (la quale in tali casi aveva una sede pifi dorsale [Tar. XVI Fig. 8 V. C.d!) veniva ad essere tanto ravvicinato a quest' ultimo, the fra i due si stabiliva una concrescenza; quando pifi tardi il tubulo si apre nel

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celoma, il eorpo genitale, il quale si ~ nel frattempo aeereseiuto, divenuto parts intsgrante del tubulo nefrostomale, come risulta dalle figure (Tar. XVI Fig. 8, 9, 11).

Le varistor che questa disposizione presenta sono in accordo colla mia supposizione; talora il eorpo genitale 6 semplicemente sal- dato alla parete mediale del tubulo, in modo che gli elementi ger- minali del primo sono separati dalla savits del sssondo per mezzo di cellule flagellate; altre volte gli elementi germinali sono pure saldati alla parete del tubulo, ma lateralmsnte a quest' ultima, in modo che tutto il eorpo genitale fa sporgenza nella cavit~ del tubulo (Tar. XVI Fig. 11); in altri casi infine, le cellule germinali costituis- cono da per s6 soli l'estremo ventrale della parete del tubulo (Fig. 9). Evidentemente queste diverse disposizioni sono da attribuirsi a diver- sith nel punto di concrescenza che si 6 stabilito fra corpo genitale e tubulo nefrostomale.

3) Ls cellule germinali anzich6 essere raccolte in un corpo ge- nitale, sono disseminate lungo la parete dorsale della cavits peri- toneale; esse formano in tali casi un fila, trasversalmente continua, di elemenfi in intimo rapporto dorsalmente colle vene cardinali (Tar. XV Fig. 3), non ricoperte dal peritoneo. In un caso (Larva B) le cellule germinali disseminate sostituivano completamente i corpi genitali, altre volte invece questa disposizione era limitata ad un lato solo del corpo ed ad un punto circoscritto.

Ma neppur questo reperto tanto anomalo pub essere ritenuto come molto probativo a favore della supposizione che elementi peri- toneali si siano trasformati in germinali; perch6 qui pure si pub sol- levare il dubbio chs singole cellule germinali rimaste integre, anzich6 neoformars un corpo genitale normale, abbiano dato origine ad altre cellule germinali, le quali, forse per le modificazioni intervenute negli organi vicini in seguito all' operazione, abbiano assunto qnella speeiale disposizions.

4) Vi sono cellule gsrminali isolate, affatto distinte dai corpi gs- nitali, pur coesistendo questi qualche volta allo stessa altezza.

La sede di questi elementi disseminati ~ molto variabile, tanto che quasi ogni caso ogre in questo riguardo qualche lieve differenza.

Ecco in breve quali sarebbero le sedi pih comuni dells eellule germinali aberranti:

a) sul peritoneo parietale dorsalmente all' epitelio, in una sede mediale al corpo genitals normale, oppure laterale a quello (Tar. XV Fi~g'. 4 e 5 cg).

21"

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312 Giuseppe Levi

b) nel mesenehima retroperitoneale, e pih_precisamente ira la parete dell' aorta e quella delia vena cardinale; uno sguardo alle figure rende pi{t evidenti di una deserizione le lievi differenze di rapporti ehe le eellule germinali presentano nei singoli easi (Tar. XVI Figg. 6, 12). ~el easo riprodotto a Tar. XV Fig. 2 la sede di quelle eelhle era sempre la medesima, m a i l rapporto eoll' aorta risultava poco evidente, in parte per lo spostamento di quel vaso verso sinistra, in parte per la ristrettezza del suo calibro. Soltanto nel caso ripro- dotto a Fig. 3 gli elementi germinali aberranti non avevano alcun rapporto coi vasi ma erano disseminate nel mesenchima fra ectoderma, massa muscolare del troneo e peritoneo.

Le cellule di cui ora ci oeeupiamo s'incontrano tanto helle larve raccolte a breve distanza dalr operazione, che in quelle fissate dopo un tempo pih hngo; il loro grado di sviluppo e presso a poco eguale a quello raggiunto dagli elementi del corpo g'enitale normale. Cercai col pih grande interesse di scoprire quale fosse il destino ulteriore di questi elementi, e fu appunto a questo fine the cereai di tenere in vita le larve sin oltre la metamorfosi; ma i risultati furono inferiori alia mia attesa, poicch~ in uno solo degli animali abranehiati in- eontrai un gruppo di cellule sessuali in sede anomala, eio~ aderente a quella parte di peritoneo che riveste il corpo di WOLFF (vedi protoeollo esperienze), il quale probabilmente si era sviluppato a spese di qualehe eellula germinale aberrante.

~ ci deve destar meraviglia che questo reperto sia affatto isolato, se eonsideriamo ehe quasi tutte le eellule germinali aberranti erano in una sede poco favorevole al loro sviluppo ulteriore, perch~ com- presse dagli organi vicini, e probabilmente percib ostacolate nella loro ulteriore differenziazione; rieerehe preeedenti resero nota quanto faeilmente possa essere ostaeolata revoluzione di questi elementi da ristrettezza di spazio; GEMMm ha eercato di dimostrare ehe questa

appunto la causa della degenerazione di nn gran numero di ovo- goni nei nidi.

La presenza di eellule germinali in sede anomale ~, a mio ere- dere, sicuramente in diretta dipendenza dalla lesione sperimentale dell' apparecchio urogenitale, poieh~ esse non esistono helle larve normali, almeno in un periodo cosl progredito dello sviluppo; su tale fatto adunque non pub esservi dubbio alcuno. Ma pih difficile a rintracciarsi 6 il nesso fra eausa ed effetto.

Io non credo che per questa sede anomala delle cellule germi- nali si possa invocare la stessa interpretazione ehe ho accettata per

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ffli spostamenti di sede del eorpo genitale, ehe eio~ essa sia eor- relativa a disturbi di sviluppo avvenuti in seguito all' operazione.

Allo stesso livello delle cellule germinali aberranti esisteva quasi costantemente uu corpo genitale normale; in quale maniera pub es- sere avvenuta la separazione di singole eellule germinali dal corpo genitale normale ?

E sopratutto le eellule germinali si trovavano talora a distanza tanto grande dal corpo genitale, che non si arriva a concepire come dei disturbi di sviluppo possano averle spinte cosl lontano.

Le sole ipotesi plausibili mi sembrano adunque: o che esse siano emigrate della loro sede normale, oppure che si siano differenziate in sito da elementi che non possedevano i caratteri morfologici delle cellule germinali. La prima supposizione mi fu suggerita dai risul- taft di BEARD e di ~TUSSBAUM; se le cellule germinali possono nei Selaci ed uceelli emigrare durante lo sviluppo normale, per mezzo di movimenti ameboidi, per tratti relativamente estesi del corpo del- l'embrione, non sembrer~ assurdo ehe, per condizioni di sviluppo ab- normi, possa aceadere il medesimo fenomeno, sebbene esso non sia stato mai osservato durante lo sviluppo normale degli Anfibi, e seb- bene sia neeessario ammettere che la migrazione si compia in dire- zione opposta a quella osservata da BEARD e da NUSSBAU~t.

Accettando quest' ipotesi, ecco quale sarebbe l'iuterpretazione del complesso dei fatti da me osservati: La distruzione del corpo genitale non essendo mai riescita completa, non fu mai possibile di ottenere tma larva asessuata e gli elementi germinali rimasti integri avreb- bero attivamente neoformato un eorpo genitale normale. Per gli spostamenti avvenuti in seguito all' operazione negli organi vicini, ed anehe per le modificazioni nel meceanismo di sviluppo degli or- gani medesimi e del corpo genitale, attribuibili alla stessa causa, in alcuni casi gli elementi germinali rigenerati anzich~ restare raccolti nei corpi genitali, si disseminano lungo la parete dorsale del celoma ed in parte emigrano nel mesenehima retrostaute, finch~ essi rag- giungono le sedi anomale da noi deseritte.

Ambedue queste ipotesi sono a mio eredere in accordo col fatti osservati negli animali inferiori, che furono riassunti al prineipio di questo lavoro, e sui quali ~ stata edificata la dottrina della prefor- mazione delle cellule germinali.

La prima ipotesi, quella della migrazione, si concilia benissimo colla dottrina suddetta ed ~ superfluo che io mi diffonda a dimo- strarlo.

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In quanto alia seeonda, che cio~ le cellule germinali aberranti si siano formate in site da elementi preesistenti, essa sembrerebbe a prima vista eontraddirla. Se eio~ noi ammettessimo ehe gli elementi aberranti si fossero formati da cellale somatiche, le quali hanno perduto i lore caratteri specifiei andando incontro ad un ~Entdiffe- renzierung,,, noi avremmo dinanzi a noi un esempio di trasformazione di eellule somatiche in germinali.

Ma ognuno comprende quanto poco accettabile sia questa sup- posizione, perch~ se pure fosse possibile tale trasformazione, essa dovrebbe avvenire a spese di elementi somatici indifferenti e non gi~t differenziati, come nel ease nostro. Pih ovvio mi sembra invece l 'ammettere, che le cellule germinali abberranti si siano formate da elementi i quali non possedevano bensl i caratteri delle cellule germinali e percib non differivano dalle cellule somatiche, ma con- tenevano del plasma germinativo accessorio e s i potevano adunque considerare come pertinenti alia via germinale; si tratterebbe di ele- menti germinali latenti i quali solo in ispeeiali condizioni vanno in- centre ad una differenziazione morfologiea, la quale d~t lore Fimpronta di cellule germinali.

Quale delle due ipotesi si avvicini di pi{t al vero, io non saprei davvero dirlo; avrebbe qualehe valore in favore della seeonda il fatto che alcana fra le tante larve sopravvissute all' operazione si mantenne asessuata; ~ verisimile c h e l a distruzione dell' abbozzo genitale non sia rieseita eompleta neppure in an solo case, mentre questo aecadeva spesso nelle l a rve di controllo?

Io spero di peter in avvenire, eliminando in mode sieuro l'ab- bozzo urogenitale, mere~ una modificazione nel metodo d'operazione: arrivare a risolvere definitivamente il problema che mi si ~ affacciato.

Zusammenfassung, Nach Verletzung der Urogenitalanlage mit einer gliihenden ]Nadel bei

8--9 mm langen Bufo-Larven regenerierte sehr oft der WOLFrsche Gang und die Urniere an der Seite der Verletzung, 8owie best~iadig auch die Genital- anlage, die beiderseits miiglichst vollst~ndig dutch die Operation zerstiirt wurde. In die Einzelheiten der Regeneration der Urnieren wird nicht eingegangen, da das Hauptziel der Untersuchungen die Frage nach dem Ursprunge der Keim- zellen war.

In einigen Fiillen hatte die regenerierte Genitalanlage ein normales Aus- sehen; iJfter aber finden Verwachsungen zwischen derselben und benachbarten Org~nen Cz. B. mit der hinteren ttohlvene) statt. Eigenttimlich sieht eine ziem- lich oft vorkommende Verwachsung zwischen der Genitalanlage und der medialen

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Wand eines Nephrostomkan':ilchens aus; denn sie kann so innig sein, dab die Keimzellen der Anlage in die Hbhle des Kaniilchens hervorragen.

In einzelnen F~illen war keine paarige Genitalanlage vorhanden, da die Keimzellen l'~ngs der dorsalen Wand der Peritonealh~ihle ausgestreut waren.

Derartige Abweichungen yon den normalen Verh:,iltnissen k(innen vielleicht manches Interesse vom morphologischen Standpunkte erwecken; sie sind da- gegen wertlos f'tir die Frage, wovon die Keimzellen bei den operierten Larven herstammten, da keineswegs ausgesehlossen werden konnte, dab einzelne der Verletzung entgangene Keimzellen dutch Teilung eine neue Keimesanlage her- vorgebracht haben.

Wichtiger scheint mir der Befund vereinzelter Keimzellen in abnormer Lage (l~ngs der dorsalen Wand der Leibeshiihle, lateralw~irts der Keimdrtise, feruer im Mesenchym zwischen Aorta und Hohlvene usw.); dieselben waren oft bei den operierten Larven, die den Eingriff einen Monat iiberlebt hatten, aber auch bei den Each kurzer Frist fixierten, zu finden.

Dieser Befund kann, meiner Meinung Each, ebenso als eine Auswanderung yon Keimzellen gedeutet werdeu (ira Sinne BEARDS), d a d e r Verdacht nicht ausgeschlossen werden kaun, wie ich schon hervorhob, dab die Zerstlirung der Keimzellen unvollstKndig gewesen sei, wie als eiu Fall von Differenzierung von Keimzellen aus seheinbar somatischen Elementen.

Auch wenn die Richtigkeit der letzten Vermutung erwiesen wiirde - - und dies ist nicht der Fall - - besteht zwischen derselben und der Lehre der Pri~- formation der Keimzellen kein Gegensatz, well die Vermutung nahe liegt, dab die scheinbar somatiscben Elemcnte der Keimbahn anzureihen seien.

L

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Spiegazione delle Tavole, Tutte le figure furono disegnate coil' apparecchio di ZEISS da preparati

di larve fissate in liquido di GrLSO~ e colorite in massa coll ' emallume (succes- sivamente le serie coll' eosina).

I n d i c a z i o n i c o m u n i a t u t t e l e f i g u r e .

A Aorta, [ Intestino, C.~V.d Canale di WOLFF destro, M Mesentere, C.W.s Id. sinistro, M.T Muscoli del tronco, Ch Corda dorsale, 2~u Nefrostomo, C.g Cellule germinali, Te Tegumento, Co.ge.d Corpo genitale destro, T.C.W Tubulo del corpo di WOLFF. Co.ge.s Id. sinistro. ]~C Vena cardinale posteriore, Co.W Abbozzo del corpo di WOLFF, I'.C Vena cava posteriore.

T a v o l a i V .

Fig. 1. Da una sezione di uua larva di Bufo wdgaris normale, raccolta alla fine di Aprile; la sezione cade in corrispondenza della parte pifi craniale del mesonephros. Le cellule germinali dei due corpi genitali Co.ge con- tengono ancora abbondante deutoplasma. [ngrandimento 160 diam.

Fig. 2. Da una sezione della larva A. I1 corpo genitale destro (Co.ge.d) in questo punto 6 situato alquanto lateralmente all' inserzione del mesentere. Dorsal- mente alla vene cardinali vi sono alcune cellule germinali aberranti C.g. Ingrandim. 360 diam.

Fig. 3. D a una sezione della larva B. Il canale di WOLFF destro ba un lume sottilissimo; il sinistro manca. Mancano due veri corpi genitali, ma essi sono sostituiti da cellule germinali (C.g) disposte in fila ventralmente alia vene cardinali. Altre cellule simili in prossimit'~ dell' ectoderma. In- grandim. 160 diam.

Fig. 4. Da una sezione delia larva C. 1~ visibile a questo liveilo un abbozzo solido del corpo di WOLFF, Co.W. n destra; oltre al corpo genitale Co.ge in sede normale, vi 6 una cellula germinale aberrante molto pifi laterale, C.g in contatto coll' epitelio del canale di WOLFF. Ingrandim. 360 diam.

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Lesioni sperimental i sull' abbozzo urogenitale di larve di Anfibi ecc. 3 1 7

Fig. 5. Da una sezione della larva D. L' inserzione del mesentere M ~ affatto anormale; la teralmente al corpo genitale normale vi ~ a destra una cellula germinale aber ran te C.g; un ultra cellula simile si t rova medialmente al corpo genitale. Ingrandim. 360 diam.

T a v o l a X V I .

Fig. 6. Da una sezione della larva E. L' inserzione del mesentere M ~ molto sposta ta verso des t ra ; ambedue i corpi genitali Co.ge sono spostat i verso destra, ma mentre il destro ~ in rappor to colla radice del mesentere, il sinistro ~ molto laterale a quella. Due cellule germinali aberrant i C.g si t rovano fra l 'aor ta e l 'estremo mediale della vena cardinaIe destra. Ingrand. 360 diam.

Fig. 7. Da una sezione delia larva F. Manca il canale di WOLFF destro e manca pure il meseutere. I due corpi genitali sono a conta t to sulla linea mediana: una cellula germinale proveniente forse dal eorpo genitale destro, ma distinta da esso, ~ dorsalmeate quasi a conta t to colr aorta. I n g r a n d i m . 360 diam.

Fig. 8. Da una sezioue della Larva H. L' inserzione del mesentere ~ molto spostata verso destra; il corpo genitale destro conserva il suo rappor to normale colla radice del mesentere, ma ~ saldato alla parete mediale di un nefrostoma Neph. I1 corpo genitale sinistro 5 molto laterale alla ra- dice del mesentere. Ingrandim. 140 diam.

Fig. 9. Lo stesso nefrostomo che ~ stato r iprodot to nella fig. precedente, ad un ingrandim, di 360 diam.

Fig. 10. Da una sezione della larva M. I1 corpo genitale destro ~ saldato dorsalmente alla parete addominale, medialmente alla parete della vena cava. Ingrandim. 160 diam.

Fig. 11. Da una sezione della larva L. Concrescenza fra corpo genitale e parete mediale di un nefrostoma; l 'aspetto speciale della eoncrescenza in questo caso ~ dovuta alla circostanza ehe il corpo genitale aderiva al mesentere ad una certa distanza dalla sua radice. Ingrandim. 360 diam.

Fig. 12. Da una sezione delia larva L. Il corpo genitale destro ~ situato molto la teralmente r ispetto alla radice del mesentere. Vi ~ una eellula germinale aberrante C.g fra aorta e vena cardinale destra. Ingrandim. 360 diam.