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Numero 16 Anno II • Registrazione Tribunale di Brindisi n. 3/2011 del 6/05/2011 • Direttore Responsabile Eliseo Zanzarelli Edizioni: PubliEdit S.r.l. Via Marrucci, 14 - Francavilla Fontana (Br) • Redazione: Via C. Pisacane, 6 - Oria (Br) 15 - 29 FEBBRAIO 2012 NON PERCEPISCE FINANZIAMENTI PUBBLICI L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE Dalla cassa al ricordino, passando per fiori, banda e limousine, senza trascurare le tasse comunali: quanto costa mediamente un funerale? Totò diceva che la morte, come una livella, appiana le differenze sociali ed economiche della vita. Aveva proprio ragione? FRANCAVILLA FONTANA - Quando anche il dolore ha un prezzo «'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo, trasenno stu canciello ha fatt'o punto c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto an- cora chistu cunto?», diceva il fantasma del netturbino a quello del marchese, che pro- prio non si capacitava di do- ver riposare per l’eternità al fianco di un poveraccio come l’interlocutore. È “A’ livella”, storica poesia in dialetto na- poletano di Antonio De Curtis in arte Totò. La morte appiana le differenze sociali ed eco- nomiche della vita. Questa la tesi sostenuta, che corri- sponde alla realtà solo fino a un certo punto. Se una volta sottoterra si è tutti più uguali di prima, per arrivarci digni- tosamente e dignitosamente apparire, al camposanto, si deve mettere – (p. 5) La credibilità di un sindaco minata dai commenti, virtuali ma ir- riverenti, di due personaggi di fantasia – "Acrobata" e "Valletta" – riconducibili, a dire di Giuseppe Margheriti, a un suo acerrimo avversario politico, nonché sfidante alle prossime amministrati- ve: Giuseppe Polito. La questione è stata affrontata nell'ultimo, movimentato, consiglio comunale, durante il quale Margheriti, stringendo tra le mani un atto con l'intestazione "Procura di Brindisi", ha ipotizzato che le presunte diffamazioni e le ingiurie anonime rivolte per molto tempo all'amministrazione sarebbe- ro da ricondurre al suo ex vicesindaco. L'origine della contesa risale al dicembre 2008, quando per le strade del paese (p. 14) La crisi colpisce tutti, meno che i politici: dai parlamentari agli amministratori comunali, che continuano a guadagnare quanto prima, più di prima. L’esercito degli “eletti”, caso più unico che raro, conserva e difende i privilegi: calano i posti a disposizione negli enti locali – in giunta e in consiglio –, non ancora quelli di Camera e Senato, ma non indennità e gettoni di presenza. La “casta” – fatte le dovute proporzio- ni – non è poi così distante. Un esempio per tutti: grazie a un’illusione degna del miglior prestigiatore, gli attuali asses- sori di Oria percepiscono cifre maggiori rispetto a quelle dei predecessori. Ciò, nonostante due deliberazioni dell’ese- cutivo che – a primo impat- to – paiono coerenti con le promesse fatte in campagna elettorale. La prima, datata 15 luglio 2011, con la decisione di decurtare i compensi (p. 11) LATIANO MAURIZIO DISTANTE MESAGNE Il business del caro estinto Indagato l'ex vicesindaco Quanto e come sono "diminuite" le indenni PUNTO DI VISTA FRANCAVILLA Ecco gli autori dei disegni che celebrano Cesare Teofilato CLAUDIA TURBA ERCHIE - Il primo cittadino aveva denunciato ignoti per diffamazione online ORIA - Le buste paga degli amministratori di ieri e di oggi a confronto PIETRO FILOMENO L a Provincia di Brindisi “re- gala” strade ai Comuni, ma c’è poco da gioire. Più che di regali, infatti, potrebbe trattarsi di “pacchi”. Il prezzo da pagare, al di là delle apparenze, è piuttosto salato, specie in un periodo come questo. Come minimo corrisponde ai costi di gestione ordinaria delle pro- vinciali in corso di dismissione, tra l’indifferenza generale della politica. Il Comune di Oria, per esempio, è destinato ad acqui- sire due tratte: quella che colle- gano a Torre Santa Susanna (sp 59) e al Santuario di San Cosimo (sp 58). L’argomento era stato posto all’ordine del giorno del- le assise dello scorso 8 febbra- io, quando sono state cedute le provinciali 75, 51, 78 e 77 al Comune di Cellino e l’area anti- stante gli istituti superiori “Sal- vemini” e “Da Vinci” a quello di Fasano, ma è poi stato ritirato per essere discusso nella pros- sima seduta. Le domanda, di- rebbe qualcuno, sorge sponta- nea. Quali sono le ripercussioni positive di quest’operazione, posto che anche i Comuni sono alla canna del gas? La Provincia di Brindisi, affibbiando a Oria le provinciali 58 e 59, si disfe- rebbe di ogni responsabilità per manutenzione ed eventuali contenziosi. È appena il caso di ricordare che sia la strada per San Cosimo sia quella per Torre sono state in più (p. 15) Strade provinciali ai Comuni: regali o “pacchi”? Francavilla Fontana (BR) via Baracca, 19 Tel / Fax: 0831 843237 clarocreditoe[email protected] www.clarocreditoenanza.it Le dimissioni di Distante fanno ancora discutere. Il sindaco no- mina il sostituto, Cariolo, ma è frattura nella sinistra dopo che Sel aveva annunciato l'appog- gio esterno a De Giorgi. (p. 12) Esauriti i "kit" per la raccolta differenziata. Il gestore del ser- vizio e l'amministrazione non si aspettavano tanta attenzione dai cittadini. Intanto, slitta l'av- vio del "porta a porta". (p. 13) TROVA GLI STRILLONI VINCI 1 buono libro da 25 euro Edicolè, 2 biglietti per il cinema Sa- lerno e 2 ticket consumazione per puccia e birra al Panicio Lombardi. Regolamento a pag. 15 a pagina 7

Lo Strillone 16

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L'informazione alza la voce! Quindicinale free press della provincia di Brindisi

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Page 1: Lo Strillone 16

Numero 16 Anno II • Registrazione Tribunale di Brindisi n. 3/2011 del 6/05/2011 • Direttore Responsabile Eliseo ZanzarelliEdizioni: PubliEdit S.r.l. Via Marrucci, 14 - Francavilla Fontana (Br) • Redazione: Via C. Pisacane, 6 - Oria (Br)

15 - 29 FEBBRAIO 2012NON PERCEPISCE

FINANZIAMENTI PUBBLICI

L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE

Dalla cassa al ricordino, passando per fi ori, banda e limousine, senza trascurare le tasse comunali: quanto costa mediamente un funerale? Totò diceva che la morte, come una livella, appiana le diff erenze sociali ed economiche della vita. Aveva proprio ragione?

FRANCAVILLA FONTANA - Quando anche il dolore ha un prezzo

«'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo, trasenno stu canciello ha fatt'o punto c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto an-cora chistu cunto?», diceva il fantasma del netturbino a quello del marchese, che pro-prio non si capacitava di do-ver riposare per l’eternità al fianco di un poveraccio come

l’interlocutore. È “A’ livella”, storica poesia in dialetto na-poletano di Antonio De Curtis in arte Totò. La morte appiana le differenze sociali ed eco-nomiche della vita. Questa la tesi sostenuta, che corri-sponde alla realtà solo fino a un certo punto. Se una volta sottoterra si è tutti più uguali di prima, per arrivarci digni-tosamente e dignitosamente apparire, al camposanto, si deve mettere – (p. 5)

La credibilità di un sindaco minata dai commenti, virtuali ma ir-riverenti, di due personaggi di fantasia – "Acrobata" e "Valletta" – riconducibili, a dire di Giuseppe Margheriti, a un suo acerrimo avversario politico, nonché sfidante alle prossime amministrati-ve: Giuseppe Polito. La questione è stata affrontata nell'ultimo, movimentato, consiglio comunale, durante il quale Margheriti, stringendo tra le mani un atto con l'intestazione "Procura di Brindisi", ha ipotizzato che le presunte diffamazioni e le ingiurie anonime rivolte per molto tempo all'amministrazione sarebbe-ro da ricondurre al suo ex vicesindaco. L'origine della contesa risale al dicembre 2008, quando per le strade del paese (p. 14)

La crisi colpisce tutti, meno che i politici: dai parlamentari agli amministratori comunali, che continuano a guadagnare quanto prima, più di prima. L’esercito degli “eletti”, caso più unico che raro, conserva

e difende i privilegi: calano i posti a disposizione negli enti locali – in giunta e in consiglio –, non ancora quelli di Camera e Senato, ma non indennità e gettoni di presenza. La “casta” – fatte le dovute proporzio-

ni – non è poi così distante. Un esempio per tutti: grazie a un’illusione degna del miglior prestigiatore, gli attuali asses-sori di Oria percepiscono cifre maggiori rispetto a quelle dei predecessori. Ciò, nonostante

due deliberazioni dell’ese-cutivo che – a primo impat-to – paiono coerenti con le promesse fatte in campagna elettorale. La prima, datata 15 luglio 2011, con la decisione di decurtare i compensi (p. 11)

LATIANO MAURIZIO DISTANTE

MESAGNE

Il business del caro estinto

Indagato l'ex vicesindaco

Quanto e come sono "diminuite" le indennità

PUNTO DI VISTAFRANCAVILLA

Ecco gli autori dei disegni che celebrano Cesare Teofi lato

CLAUDIA TURBA

ERCHIE - Il primo cittadino aveva denunciato ignoti per diff amazione online

ORIA - Le buste paga degli amministratori di ieri e di oggi a confronto

PIETRO FILOMENO

La Provincia di Brindisi “re-gala” strade ai Comuni, ma c’è poco da gioire. Più

che di regali, infatti, potrebbe trattarsi di “pacchi”. Il prezzo da pagare, al di là delle apparenze, è piuttosto salato, specie in un periodo come questo. Come minimo corrisponde ai costi di gestione ordinaria delle pro-vinciali in corso di dismissione, tra l’indifferenza generale della politica. Il Comune di Oria, per esempio, è destinato ad acqui-sire due tratte: quella che colle-gano a Torre Santa Susanna (sp 59) e al Santuario di San Cosimo (sp 58). L’argomento era stato posto all’ordine del giorno del-le assise dello scorso 8 febbra-io, quando sono state cedute le provinciali 75, 51, 78 e 77 al Comune di Cellino e l’area anti-stante gli istituti superiori “Sal-vemini” e “Da Vinci” a quello di Fasano, ma è poi stato ritirato per essere discusso nella pros-sima seduta. Le domanda, di-rebbe qualcuno, sorge sponta-nea. Quali sono le ripercussioni positive di quest’operazione, posto che anche i Comuni sono alla canna del gas? La Provincia di Brindisi, affibbiando a Oria le provinciali 58 e 59, si disfe-rebbe di ogni responsabilità per manutenzione ed eventuali contenziosi. È appena il caso di ricordare che sia la strada per San Cosimo sia quella per Torre sono state in più (p. 15)

Strade provinciali ai Comuni: regali o “pacchi”?

Francavilla Fontana (BR)via Baracca, 19

Tel / Fax: 0831 843237

clarocreditoefi [email protected] nanza.it

Le dimissioni di Distante fanno ancora discutere. Il sindaco no-mina il sostituto, Cariolo, ma è frattura nella sinistra dopo che Sel aveva annunciato l'appog-gio esterno a De Giorgi. (p. 12)

Esauriti i "kit" per la raccolta differenziata. Il gestore del ser-vizio e l'amministrazione non si aspettavano tanta attenzione dai cittadini. Intanto, slitta l'av-vio del "porta a porta". (p. 13)

TROVA GLI STRILLONIVINCI 1 buono libro da 25 euro Edicolè, 2 biglietti per il cinema Sa-lerno e 2 ticket consumazione per puccia e birra al Panifi cio Lombardi.

Regolamento a pag. 15

a pagina 7

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pagina 215-29 FEBBRAIO 2012 / 16

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 315-29 FEBBRAIO 2012 / 16

Il Castello di Oria c’è! Portone spalancato, in via del tutto eccezionale, do-

menica 26 febbraio per “La Penisola del Tesoro”, evento nazionale del Touring club italiano. Turisti e visitatori po-tranno accedere gratuitamen-te nella grande Piazza d’armi dalle ore 11 alle ore 12,30. “La Penisola del Tesoro” è il calendario di incontri dome-nicali che da tredici anni guida i soci del Touring alla scoperta delle meraviglie del Belpae-se: Oria figura nella rosa delle sei città italiane selezionate per questa edizione ed è la tappa numero 150.«Il desiderio di organizzare questo appuntamento, come di sollecitare l’autocandida-tura di Oria per la Bandiera arancione, è nato l’estate scorsa tra le mura del castello – ricorda il generale Giuseppe Genghi, console del Touring club italiano per Brindisi e provincia –. È innegabile che il castello è il principale monu-mento della città, il più impor-tante attrattore turistico, una preziosa infrastruttura cultu-

rale. Da giugno a settembre scorso, abbiamo apprezzato gli sforzi dei proprietari per garantire un ricco calendario

di eventi e assicurare, soprat-tutto, qualità e professionalità nei servizi ai visitatori. È stato in quel periodo che la direzio-ne del maniero ci ha invitato ad avviare un progetto di ri-lancio turistico del castello che ora si estende al centro storico, con l’impegno delle istituzioni, degli operatori e dei cittadini». Con “La Penisola del Tesoro”, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dall’amministrazione comu-nale, si può ammirare i gioielli del borgo antico e, per quanti

lo desiderano, godere dell’o-spitalità e della buona cucina presso le strutture convenzio-nate. Difficile fare previsioni sul numero dei turisti. L’iti-nerario delle visite guidate gratuite, a partire dalle 9,30 con ritrovo davanti al Muni-cipio, comprede il centro di documentazione messapica, la cattedrale, il palazzo ve-scovile, il museo diocesano. Aperti palazzi, musei, chiese e… il castello, per sottolinea-re attenzione e rispetto verso il Touring club, l’associazione che da 117 anni si occupa di turismo, ambiente e bellezze paesistiche e naturali. Il ca-stello, per il momento, rimase sotto sequestro e la città ne risente. Al di là del merito del-la vicenda giudiziaria, questa situazione pesa negativamen-te sulla sua immagine. Qual-cuno, approfittandone, ipotiz-za che ad Oria possano esserci prospettive turistiche oltre il castello, ma viene spontaneo chiedersi: Oria può davvero prescindere dal castello? [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

L'itinerario dell'iniziativa di punta del Tci fa tappa a Oria domenica 26 febbraio: visite guidate, sbandieratori, prodotti tipici e artigianato nel borgo antico

LA TERZA PAGINAa cura diGiovanni Colonna

Penisola del Tesoro, il castello apre le porte al Touring club

EVENTOORIA – CENTRO STORICOLA PENISOLA DEL TESOROL’evento nazionale del Touring club italiano arriva a Oria per la 150ma tappa. Visite guidate gratuite, spettacolo di sbandieratori, mostra mercato di prodotti artigianali ed agroalimentari. Una domenica per scoprire bellezze e ospitalità di una città millenaria.Prenotazione obbligatoria: [email protected]

NATURAOSTUNI – CASA DEL PARCO DUNE COSTIERECORSO RICONOSCIMENTO DELLE ORCHIDEE SPONTANEEBreve introduzione teorica seguita da un’affascinante pas-seggiata tra lame e dune fossili per riconoscere in campo le orchidee spontanee, guidati dall’esperto naturalista Teo Dura del GIROS, Gruppo Italiano Ricerche Orchidee Spon-tanee. Accessibile a tutti, massimo 25 partecipanti. Prenotazione obbligatoria: 348 1638228 o via email a [email protected]

OSTUNI – CASA DEL PARCO DUNE COSTIEREFERROVIE DIMENTICATE – VA GIORNATA NAZIONALEUna passeggiata in bicicletta lungo l’antica via Traiana e i sentieri sterrati tra lame, grotte, masserie e dolmen. Servi-zio noleggio bici. E’ possibile pranzare alla Masseria Otta-va piccola con visita al frantoio e alla chiesetta. Partenza alle ore 9.30 dalla ex stazione ferroviaria di Fontevecchia.Per informazioni: [email protected]: 328.6474719

TEATROMESAGNE – OFFICINE TEATRO ARISTONCOSA PUEDE SIGNIFICAR TODOS COL PUNTO GParodia musicale del romanzo dei Promessi Sposi, scritto e diretto da Jenny Ribezzo: cosa direbbero i personaggi del Manzoni sui nostri giorni e una simpatica immagine distor-ta della loro realtà storica. Sipario ore 20,00. Ingresso a pagamento: 1° settore 8 euro, 2° settore 6 euro.Info. 3496683418 FRANCAVILLA FONTANA – TEATRO ITALIAMIDSUMMERSpettacolo divertente, ironico, profondo, scritto dal più quotato drammaturgo contemporaneo inglese, David Greig. Dopo numerosi successi internazionali, approda in Italia con la regia di Giampiero Borgia alla regia, premio della critica teatrale 2010. Sipario ore 21,00.Ingresso a pagamento. (1° settore 25 euro, 2° settore 20 euro, galleria 12 euro) - Info: 0831.812373

MOSTREFRANCAVILLA FONTANA – Bar Chopin, corso Umberto IPORTRAITS à L’ENVERSPersonale di Domenico Lapolla: “Ritratti al contrario”, per-ché in un personaggio nato dalla fantasia, ognuno può ri-trovare qualcuno.

MESAGNE – VIA ACCADEMIA DEGLI AFFUMICATI, 10GRAFICHE D’AUTOREMostra permanente di grafiche, incisioni, serigrafie e li-tografie di tanti maestri dell’arte contemporanea. Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle ore 20.00; saba-to e domenica su prenotazione. Per informazioni telefono 0831.71568 email: [email protected]

Aperto per il Touring lub. (Archivio fotografi co Castello di Oria - ph. Giuseppe Di Viesto)

Gen. Giuseppe Genghi, console Tci

POST-IT L'AGENDA DEGLIAPPUNTAMENTI

26FEB

25FEB

4MAR

25FEB

29FEB

Puoi segnalare iniziative e appuntamenti: [email protected]

La provincia di Brindisi vuole confermarsi terra di gastronomia. E nomina

i suoi ambasciatori nel mondo: olio, vino e mandorle. Prodotti agricoli, ma non solo. Il cibo è anzitutto cultura: quando si produce, quando si prepara e quando si consuma. Il cibo è anche natura. Anzi, è la trasfor-mazione della natura che di-venta paesaggio. Tutto questo ha portato l’Unesco, l’agenzia delle Nazioni unite per la cul-tura e l’educazione, a tutelare la Dieta mediterranea quale bene immateriale dell’umani-tà i cui pilastri sono, giustap-punto, olio, vino e mandorle, insieme a cereali, pomodori e miele. La scelta di investire su questi prodotti accomuna i privati e le istituzioni. L’olio ottenuto dal raccolto di ulivi plurisecolari, “I giganti del Me-diterraneo”, e i pomodori della varietà “fiaschetto” e “regina”, presidi Slow food, uniscono gli imprenditori che operano nell’area tra Brindisi e Fasano, tra la riserva naturale di Torre Guaceto e il Parco regionale

delle dune costiere. Il primo concorso enologico dei vini ro-sati, presentato nei giorni scor-si a Roma, è nato proprio nella provincia di Brindisi, patria dei rosati. L’Enaip di Francavilla Fontana, storica agenzia delle Acli per la formazione profes-sionale, avvierà un corso per il recupero di un antico mestiere: il pasticciere specializzato nel-la produzione di dolci a base di mandorle. L’istituto agrario “Pantanelli” di Ostuni, con Li-bera terra, produce un miele biologico che contrasta anche le mafie. La Provincia di Brindisi ha promosso la costituzione di una rete delle masserie didatti-che e sta curando la formazione degli operatori. Insomma, tanti percorsi e alimenti diversi che puntano a creare un effettivo e nuovo rapporto tra agricoltura, paesaggio, sostenibilità, ridu-cendo i chilometri delle filiere ed aumentando le relazioni tra produttori, consumatori e turisti. Una sfida che dovrebbe unire tutti intorno a un tavolo…oltre che a tavola.

"Le tecnologie della comunicazione nella società del-la conoscenza” è stato il tema dell’incontro orga-nizzato dall’associazione degli ex alunni del Liceo

classico “Vincenzo Lilla” di Francavilla Fontana. Hanno relazio-nato l’ingegnere Sante Suma e il professore Francesco Fistetti. I lavori sono stati introdotti dal presidente dell’associazione, pro-fessore Salvatore Lupo, e dal preside del liceo, Franco Carone. Un dibattito affascinante e complesso, ricco di spunti di rifles-sione, su pluralità delle fonti nell’era delle telecomunicazioni e dell’informatica; sulla necessità e capacità di selezione i mezzi; sul mutamento di tempi, processi, dinamiche e ritmi d’elabora-zione della conoscenza, ritenuti non più a misura d’uomo e a vantaggio della quantità piuttosto che della sostanza. Insomma, si è tenuto un interessante dibattito sulla società post-moderna, che non dimentica la lezione weberiana sulla cultura che è attri-buzione di “senso e significato dal punto di vista dell’uomo” del presente. Informazione e informatica, tecniche e tecnologie, co-municazione e conoscenza per comprendere la società, educare i giovani di ogni età, vivere i nostri tempi.

Olio, vino e mandorle come ambasciatori della provincia

Ex alunni parlano di tecnologia informazione e comunicazione

Brindisi diventa terra del gusto

"Tic" al Classico

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FINO AL

18FEB

DAL

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4 15-29 FEBBRAIO 2012 / 16L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE

Il trionfo del monopolizzatore Celentano. I voti de Lo Strillone: meglio Arisa e Noemi di Emma. I giudizi più alti per Marlene Kuntz e io coreografo Ezralov

L'ELZEVIROa cura diVincenzo Sardiello

Sanremo 2012, la vittoria dei talent-show e del Sud Italia

Giunto alla 62ma edi-zione il Festival di Sanremo comincia a

mostrare un po’ di acciacchi tipici dell'età. Diciamolo su-bito: la manifestazione è stata decisamente sottotono, sia per il livello delle canzoni in concorso che per la conduzio-ne. Tra linguaggio triviale, pre-diche mediatiche e problemi tecnici quest’edizione ha se-gnato un netto passo indietro rispetto agli ultimi anni. Vin-cono i “talent”, ma non è una novità, anche perchè il festi-val è ormai strutturato come un talent, con tanto di televo-to e pubblico da stadio in sala. È proprio quest'aspetto forza-tamente giovanilistico a infa-stidire. Il festival dovrebbe essere innanzitutto una gara tra professionisti e non un bar dello sport. Forse l'eclissi del festival sta proprio qui. Tanti, troppi professionisti non ci stanno e decidono di lasciare l'arena ai prodotti delle mille trasmissioni televisive. Non è un caso se in lizza per la vit-toria finale tra i cosiddetti big ce ne fossero tre: Emma (vin-citrice di “Amici”), Arisa (giu-dice all'ultima edizione di “X Factor”) e Noemi (vincitrice di “X Factor”), tutta gente che col televoto ha una certa dimesti-chezza. Non si può fare, però, di tutta l'erba un fascio. Arisa è una professionista che vie-ne fuori proprio da Sanremo e che ha come padre nobile nientemeno che Lelio Luttaz-

zi. La ragazza è brava, sarebbe sciocco negarlo. Probabil-mente la sua canzone era la migliore in gara, ma il pubbli-co sovrano decide non si sa in base a cosa. Noemi, con i capelli di un arancio accesissi-mo, ha dimostrato ancora una volta il suo talento, una voce graffiante e garbata. È una ra-gazza che farà strada. La vincitrice, direttamente dalla scuderia della De Filippi (che già ci aveva regalato due vincitori del festival: Valerio Scanu e Marco Carta), è quella che meno convince: genuina-mente commerciale, con una canzone assolutamente non adatta a lei, movenze e acuti studiati a tavolino sin nei mi-nimi particolari. Poco credibi-le nell'interpretazione e po-chissimo accreditabile come esponente di critica sociale. Al di là di queste facili osser-vazioni, c'è un dato incontro-vertibile: la Puglia ha stravin-to il Festival: Emma vince tra i big ed Erica Mou (giovane voce molto interessante) vin-ce il premio della critica tra i giovani, dove ha trionfato un altro prodotto dei talent, in questo caso “Io Canto”, Ales-sandro Casillo.A farla da padrona, in assoluto, è stata però la figura ingom-brante di Celentano. Quanto è stato scritto su di lui? Im-possibile stimarlo. Adriano, presente alla prima e all'ulti-ma, ha monopolizzato l'atten-zione su due elementi: il suo

cachet (350mila euro devoluti in beneficenza) e il contenuto del suo intervento.Premessa: non sconvolge il cachet, abbondantemente ri-pagato dalla pubblicità, che impallidisce davanti ai ca-chet dei superospiti stranieri delle passate edizioni. Si può discutere sul contenuto delle sue dichiarazioni. Nel mirino del “molleggiato” sono finiti i giornali cattolici - Famiglia Cristiana e Avvenire - e gran parte del clero. L'appello molto semplice: «Parlate del Paradiso e lasciate perdere le meschinità della vita ter-rena». A fare da sottofondo a tutto questo, i temi cari al Celentano nazionale: il pacifi-smo, la devastazione ambien-tale, ecc. Se si vuole, il mes-saggio sta tutto qua e non si comprendono a fondo le vio-lente polemiche nate dal suo intervento. In Italia si tollera che in parlamento esponenti del governo possano dire che "col tricolore ci si puliscono il deretano", e ci si scandalizza del fatto che un cantante – in fondo di questo si tratta – dica che l'Avvenire e Famiglia Cristiana sono due giornali inutili e che andrebbero, pro-vocatoriamente, chiusi. Mah, si rimane molto perplessi di-nanzi a tutto questo.Chiusa la parentesi Celentano, torniamo alla musica e diamo un pò di voti, lo fanno tutti e non ce la sentiamo di farne a meno proprio noi (a lato).

Dal 26 febbraio all'11 marzo personale di pittura di Giovanni Taurisano alla Casaccia

"Pedalando nel tempo"

A partire dal 26 feb-braio sino all'11 marzo presso la sala

espositiva della Casaccia, in via Municipio, 43, a Franca-villa Fontana si tiene la per-sonale di pittura di Giovanni Taurisano dal titolo: “Peda-lando nel tempo”. Dopo più di 45 anni di esistenza, la Casaccia ha ritenuto giusto celebrare questo artista con una sua mostra personale. Le opere di Giovanni, con i suoi personaggi rapiti in un istante di assoluta quotidia-nità, permettono di vivere emozioni che molte volte pensavamo perse. La sem-plicità e l’autenticità delle sue creazioni rafforza ancor di più un senso di sconfinato amore dell’autore per la sua terra e la sua gente. Si resta

affascinati dal suo tratto si-curo, che nasconde una co-noscenza profonda dell’ani-mo umano. A fare da cornice alle sue opere sempre una bicicletta, un veicolo antico ma allo stesso tempo mo-dernissimo, che consente ai personaggi di percorrere strade diverse, quelle del

tempo e della memoria, per

raggiungere lo spettatore,

che plaude alla destrezza ed

alla profondità dell’opera,

tornando a vivere emozioni

genuine. La sala espositiva

del Centro sarà visitabile

ogni giorno dalle 17,30 alle

20,30.

Una bicicletta d'epoca, le bici caratterizzano le opere di Taurisano

Emma Marrone – voto 5Poco credibile in questa canzone. Da rivedere. Vince il Festival dei ta-lent. Manca la sostanza. Canzone misurata per una facile vittoria.

D'Alessio-Bertè – voto 4La strana coppia che non convince. Canzone banale con una struttura melodica scontata. Più interessante nel remix di Fargetta. Avrà successo commerciale, ma si dimenticherà presto.

Bersani – voto 7,5Testo, come al solito, molto interessante ma arrangia-mento che non convince a pieno. È bravo Samuele e non si capisce cosa ci stia a fare su quel palco. Giusto il premio per la critica.

Zilli – voto 7Una voce strepitosa in cerca di un autore che la-vori solo per lei.

Fornaciari – voto 5,5Con quel cognome non si ha vita facile. La ragazza però ha una bella vocina. Canzone troppo presun-tuosa.

Arisa – voto 6,5Canzone interessante e nuovo look per l'artista lucana. Probabilmente avrebbe meritato la vit-toria. Sta crescendo e si vede.

Carone-Dalla – voto 5Coppia surreale. Carone dimostra dimestichezza sul palco, Dalla dirige. Canzone inattuale. Mai sentito parla-re di social network? Forse i giovani lo cercano lì l'amo-re e non più sulla strada.

Finardi – voto 6Testo impegnato, troppo impegnato, quasi banale. Finardi può fare di meglio e lo sa.

Civello – voto 4La più grande delusione del Festival. Canzone me-lensa e decisamente ba-nale. Una con il suo cur-riculum può e deve fare molto di più. Bocciata

Marlene Kuntz – voto 8La canzone migliore del festival. Purtroppo diffi-cile e non adatta alla ker-messe. Comunque bravi e coraggiosi.

Daniel Ezralow – voto 10 e lode. Non ha cantato, ma ha incantato. Le sue coreografie valgono tutto il festival.

Noemi – voto 6Canzone scritta da Moro. Sound e voci e graffian-ti. Lei è brava, ma serve un autore che scriva dei pezzi su misura per lei. Da rivedere.

Dolcenera – voto 6,5Convince, e molto, nelle sue nuove sonorità. È il classico esempio dell'arti-sta in crescita. Brava e con un pezzo interessante.

Renga – voto 5,5 Canzoncina semplice, semplice tagliata su mi-sura. Non ci sono evo-luzioni nello stile. Non convince.

Matia Bazar – voto 5In che anno siamo? Già 2012. Chissà perchè i Ma-tia Bazar fanno sembrare che il tempo si sia ferma-to. Sempre uguali a se stessi. Più interessante la versione con Platinette.

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 515-29 FEBBRAIO 2012 / 16

L'APERTURAFRANCAVILLA

L'inferno dei parenti, costretti a metter mano al portafoglio, per assicurare il paradiso ai propri defunti: il business funebre prevede tutto a pagamento…

Il listino prezzi del dolore com'è caro l'ultimo viaggio

(…) eccome – mano al por-tafogli. Le differenze, in su-perficie, si notano. Altroché. È sufficiente fare un giro tra tombe e lapidi francavillesi, per rendersene conto: fregi d’oro e cappelle gentilizie fa-raoniche (non perché a forma di piramidi, ma perché lussuo-se) risaltano in tutta la loro maestosità. Questa, però, è solo l’ultima tappa di un bu-siness, quello dei funerali, che comincia esattamente un attimo dopo che il “caro” estinto ha esalto l’ultimo re-spiro. Quasi che la cerimonia funebre fosse un biglietto da visita – meglio se dalla grafi-ca accattivante – per un ap-prodo degno nell’aldilà. La “casta” delle agenzie di pompe funebri francavillesi impone tariffe da capogiro e servigi da "funeral planner". Le tasse comunali, ovviamen-te, si conteggiano a parte. In pratica, morire proprio non conviene, e non soltanto da un punto di vista affettivo: il gruzzoletto necessario per un funerale spartano, oscilla tra i tre e i quattromila euro. Sul catalogo “caro” estinto è tutto a pagamento, niente in omaggio. Il primo passo, in caso di lutto, è scegliere la bara. Per stare bassi, si spen-dono circa 1.800 euro per: cassa in legno (parte ester-na della bara), cassa in zinco (parte interna), imbottitura e lenzuolo. In alcuni casi è ne-cessaria una cassa frigorife-ra: 200 euro. In questa prima fase sono anche previsti i ma-nifesti mortuari da affiggere fuori dalle case del defunto, dei suoi parenti più prossimi e sulle bacheche comunali. Il tutto, per la modica cifra di 100 - 150 euro (a seconda dell’agenzia funebre cui ci si rivolge). L’importo compren-de la stampa di 7 - 8 lutti, la

“giornata” dell’attacchino e la tassa comunale per l’affis-sione “d’urgenza” – come se la morte fosse prevedibile – pari a 33 euro. Attenzione, però: questa spesa non inclu-de l’affissione dei piccoli lutti di famiglia, la cui distribuzio-ne spetta ai familiari del de-funto che, in teoria, devono raggiungere da sé le case dei parenti per consegnare lo stampato. Nella seconda fase, il funerale, la spesa s’im-penna. Solo per i fiori, le cifre superano i 300 euro. Il costo medio per il “copri-bara” toc-ca i 250 euro (cifre variabile a seconda delle stagioni e del-la reperibilità di fiori), cui si

sommano all’incirca 70 euro per ogni “cuscino”. Conside-rate anche le usanze locali, il copri-bara è d’obbligo e i cuscini sono almeno due: uno dei figli o genitori dell’estin-to e l’altro di fratelli e nipoti.Poi, bisogna fare fronte al tra-sporto. Ciò vuol dire che se non si ha la fortuna di abitare nei pressi della parrocchia o di avere parenti abbastanza forzuti da portare il feretro a spalla fino in chiesa, tocca pagare il noleggio del carro funebre e del conducente. La “limousine”, che trasporta la salma in chiesa e da lì al cimi-tero, costa la bellezza di 200 euro, dei quali 110 spettano

all’agenzia funebre per il ser-vizio e i restanti 90 per la tas-sa comunale ad hoc.E ancora, ci vogliono: 100 euro per pagare personale per la preparazione del fe-retro e della camera mortua-ria, 100 da “offrire” al sa-cerdote per la celebrazione della messa e 100 euro per il disbrigo delle pratiche bu-rocratiche. Queste ultime, solitamente, sono gestite di-rettamente dalle agenzie e comprendono: certificato di decesso, attestato di morte, autorizzazione per il traspor-to della salma e permesso di sepoltura. Ma non è finita qui. I cortei funebri francavillesi

sono pressoché sempre ac-compagnati dal sottofondo della banda. Un vezzo – per qualcuno un malvezzo – che costa dai 550 ai 600 euro. Se poi si è un tantino esigenti e si vuole che le tristi melodie facciano da colonna sonora all’uscita del feretro dopo la funzione religiosa, bisogna sborsare altri 300 euro. E fortuna che nei quattro-mila euro le pompe funebri forniscono, di norma a titolo gratuito, l’allestimento della camera mortuaria con para-venti, lampade, tappeti e se-die per gli ospiti.Il ricco “menu” funereo – ri-gorosamente a la carte – pre-

vede poi i costi per la tumula-zione (mentre l’inumazione, la sepoltura in terra, è gratu-ita), 100 “ridicolissimi” euro, e quelli dei marmisti. La tassa comunale di sepoltu-ra comprende anche osserva-zione della salma per 24 ore nella camera mortuaria del cimitero e trasporto del fe-retro dalla sala al campo o al loculo. Ma lo speciale catalo-go del “caro estinto” contem-pla anche le fasi successive alla sepoltura. Una lapide a buon mercato la si prende per 1.700 euro; la muratura nella cappella di famiglia più o meno per 600. L’alternati-va c’è: affittare a 730 euro per 30 anni i loculi comu-nali, a patto che se ne trovi qualcuno disponibile. Cosa difficile, ma in qualche caso gli affittuari sono disposti a scendere a compromessi, rigorosamente sottobanco. O, è proprio il caso di dirlo, in nero. Come? Subaffittan-do i loculi. È finita? Macché. Che dipartita da “straccioni” sarebbe senza “trigesimo”? Solo per la messa 35 euro, se cantata, 15 euro per quella “semplice”. E i ricordini? Ec-coli: 60 euro per 30 pezzi.E ancora circa 70 euro per i manifesti (inclusi 11 euro per la tassa d’affissione). In-somma, morire è diventato davvero un salasso non tanto per chi se ne va, ché tanto è già andato, quanto per chi resta. E in questo caso aveva ragione Gennaro Esposito, sempre il netturbino de “A’li-vella”, quando – rivolgendosi all’ostinato marchese, dice-va: «Perciò, stamme a ssenti... nun fa' 'o restivo, suppuorte-me vicino - che te 'mporta? Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie...ap-partenimmo à morte!» [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

SEGUE DALLA PRIMA

CLAUDIA TURBA

il tariff ario medio delle agenzie di pompe funebri di Francavilla

A chi conviene morire?I costi medi di un funerale economico

1.800 €Cassa in legno/zinco con imbottitura e lenzuolo

1.700 €Lapide economica

70 €Manifesti per il "trigesimo"

250 €Copribara

100 €Messa celebrativa

2.000 €Cassa frigorifera (se necessaria)

100 €Pratiche burocratiche

600 €Muratura cappella

200 €Stampa, affi ssione, attacchino e tassa comunale

200 €Trasporto in limousine

600 €Banda musicale + 300 € extra funzione

730 €Affi tto loculi comunali per 30 anni

300 €Addobbo fl oreale

100 €Personale agenzia funebre

100 €Tumulazione

60 €Ricordini per 30 pezzi

35 €Messa cantata per il "trigesimo", 15€ quella semplice

70 €Cuscino

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 715-29 FEBBRAIO 2012 / 16

In occasione del cinquan-tenario della sua morte, sono riapparsi tre disegni

raffiguranti Cesare Teofilato (1881-1961). Il primo sulle lettere di invito e sui mani-festi (70x100 cm), poi ripro-dotto anche dai mass-media, cartacei e online. Si tratta di un disegno, realizzato pri-ma a matita e poi ripassato a china, ricavato da una foto che lo ritrae ormai anziano, di profilo, con gli occhiali e il basco in testa. Non so quanti si sono chiesti a chi apparten-ga quel disegno. In un angolo sono segnati nome, cognome e data, ma illeggibili perché sgranati dall’ingrandimento. Né, come si sarebbe dovuto corret-tamente fare, sono stati riportati sotto o di lato all’immagine. Come se non bastasse, l’autrice – perché di una donna si tratta – era completamente all’oscuro sull’utilizzo del suo lavoro grafico. Per la cronaca, in-formiamo che il suo nome è Loredana Weiss e il disegno risale al 1994. Fu pubblicato per la prima volta su La Gaz-zetta della Puglia (nel numero di settembre-ottobre 1994, p. 10, e in quello successivo di novembre-dicembre 1994, p. 12), a corredo di un lungo articolo – uscito in due pun-tate – su Cesare Teofilato, a firma di chi scrive. Nella di-dascalia era definito errone-amente “serigrafia”. L’errore veniva ripetuto – la fonte era la stessa – sul manifesto (70x100) che pubblicizzava la tavola rotonda su Teofilato, organizzata il 30 novembre 2005 nell’aula magna della scuola media “Bilotta”. Que-sta volta, il nome dell’autrice era almeno citato. Il lavoro di Weiss non va confuso con un altro simile (il secondo dei tre), probabilmente trat-to dalla stessa foto, di Anna Maria Fino. È intitolato “Teo-filato uno e bino”, senza data (ma 1991), che illustra la co-pertina del saggio di Gerardo Trisolino (Libertino e liberta-rio. La poesia dell’anarchico Cesare Teofilato, Longo Edi-tore, 1991). In occasione del cinquantenario, è stato pub-blicato anch’esso su due fogli locali. E, manco a dirlo, an-cora una volta senza il nome dell’autrice. Il disegno raffi-gura due profili del “nostro”, uno rivolto a sinistra e l’altro a destra. A segnare, come suggerisce il titolo del libro, i due aspetti di Teofilato: il libertinismo e il libertarismo. Tecnica usata: la china. Non è finita: il manifesto (30x42 cm) relativo alla mostra bi-bliografica e documentaria (4-11 febbraio 2012) su Cesa-re Teofilato, organizzata dal

e nel liceo classico “Lilla”, ri-produce una terza immagine, di stile completamente di-verso. È un disegno intitolato “Maschera del poeta Cesare Teo-filato”, del pittore Raffa-ele Argentieri, datato 18 apri-le 1956, e fa parte della col-lezione del figlio, anch’egli pittore, Osvaldo Argentieri. Naturalmente, sul manifesto non appare nessun dato iden-tificativo. Appare invece, e menomale, tra le illustrazioni esposte all’interno della mo-stra. Il disegno ha illustrato la copertina del libro di Alberi-co Balestra e Franco Calò (Ce-sare Teofilato, s. e., 1991) ed è riportato anche in fondo al testo, tra le altre illustrazioni. Entrambi i libri citati, quello di Gerardo Trisolino e della coppia Balestra-Calò, sono

stati pubblicati a 30 anni dal-la morte di Teofilato. Le con-clusioni sono ovvie: il diritto d’autore vale anche per le immagini e va sempre rispet-tato. Non solo perché lo pre-vede la legge, ma per dovere verso il lettore che vuol es-sere informato in modo com-pleto. Ora, nel caso specifico, vista la buona fede degli or-ganizzatori del cinquantena-rio e la finalità dell’iniziativa, crediamo che nessuno degli illustratori (eredi compresi) avrebbe negato la propria collaborazione. Anzi. La scor-rettezza, sia pure involonta-ria, però rimane. Per non ripe-tere l’errore, in seguito, basta poco: chiedere l’assenso agli interessati. di Pietro Filomeno

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La compagnia stabile “Amici del teatro” di Brindisi propone alla

città di Francavilla Fontana la sua ultima commedia musica-le “A che servono gli uomini”, scritta nel 1988 con brio e in autonomia femminista da Jaia Fiastri, la storica collaboratri-ce del “Sistina”, e musicata da Giorgio Gaber, il fondatore del teatro-canzone, che ha realizzato una colonna sono-ra ricca di ritmi, originalità, moderna e introversa come si conviene ad un copione che, almeno allora, cercava di guardare verso il futuro della famiglia, con un grosso punto di domanda. Appuntamento il 09 marzo 2012 al teatro Ita-lia, con sipario ore 20,30. La scelta dei nuovi lavori della compagnia è sempre dettata da un desiderio di affrontare argomenti all’ordine del gior-no, ma con garbo e vivacità, tanto che il problema della fecondazione artificiale trat-tato pare più una storia da cartone animato che altro. Al centro della storia c’è Te-odolinda (Jenny Ribezzo) che ha messo via il suo in-gombrante nome di batte-simo e l’ha trasformato in un androgino Teo (Omaggio a “Un mandarino per Teo” sempre di G&G). Però, quan-do c’è da suggerire un nome alla modella del suo fumet-to, le spiega che molto più sexy del suo Concettina è sicuramente Samantha (Si-mona Epifani), grazie anche a quell’acca esotica e quindi malandrina che lei, da allora,

ripeterà come un disco incan-tato: «Samantha con l’acca». La decisionista Teo travolge gli uomini bamboccioni e immaturi col suo dinamismo. Da una parte il suo vicino di casa, Gianni Padovan (Piero Ribezzo), una sorta di Archi-mede pitagorico, imbranato con le donne, e dall’altra il bell’Osvaldo Menicucci (Lino Pacella), un play boy di peri-feria che strapazza le donne, le usa e le getta, accudito a casa da fior di mamma (Con-cetta Simone). Quest’anno, la compagnia stabile festeg-gia i suoi 20 anni di attività, fatti di sacrifici, laboratorio

teatrale e totale dedizione a un modo di fare teatro che spesso viene ingiustamente criticato, solo perché fatto da gente comune, che ha voglia di non lasciare all’approssi-mazione ogni momento dello spettacolo e i cui sforzi sono immancabilmente ripagati dall’affluenza di un pubblico esigente che si aspetta, di anno in anno, sempre qualco-sa di più dal gruppo. Il costo dei biglietti è di 7 euro posto unico. La prevendita è affida-ta al botteghino del teatro e all’Ottica Padula in via San Francesco. Info compagnia: 339/1302614.

Cesare Teofilato, disegno di Anna Maria Fino Un momento della rappresentazione

La locandina dello spettacolo

Cesare Teofilato, disegno di Loredana Weiss

Cesare Teofilato, disegno di Raffaele Argentieri

Ecco a chi appartengono le illustrazioni per celebrare Teofi lato: Weiss, Fino, Argentieri

La commedia della compagnia stabile “Amici del teatro” di Brindisi il 9 marzo al teatro Italia

A Cesare quel ch'è di Cesare “A che servono gli uomini”PUNTO DI VISTA FRANCAVILLA FONTANA

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 915-29 FEBBRAIO 2012 / 15

L’amministrazione co-munale punta forte sul mattatoio di via Torre

Santa Susanna, presentato come una concreta occasio-ne di sviluppo per la città nel corso di diverse recenti ini-ziative. Ciò, anche grazie alla collaborazione di una società, la “AD Consulting & Forma-zione” di Angelo D’Amuri, che – da visura della Camera di commercio – si occupa sol-tanto di formazione. Al di là di questo e dei proclami politici, l’avvio del macello potrebbe non essere così imminente come annunciato. Tra il dire e il fare, come recita il detto, c’è di mezzo il mare. Il “mare”, in questo caso, sono alcune abitazioni che sorgono trop-po a ridosso della struttura. L’attività di macellazione è considerata industria insalu-bre di prima classe e, come tale, deve essere isolata nelle campagne e tenuta lontano dalle abitazioni, o adottare speciali cautele per l’incolu-mità del vicinato (che devono essere valutate dall’autorità sanitaria competente). La re-golamentazione è ancora più stringente dal primo genna-io 2010, data a partire dalla quale, con l’entrata in vigore del “pacchetto igiene”, tutti i macelli e i laboratori di sezio-namento a capacità limitata – tra questi si colloca il mat-tatoio di Oria, che non sarà il terzo d’Europa come venti-

lato –, per poter funzionare, devono essere riconosciuti ai sensi dell’articolo 4, e se-condo le procedure previste dall’articolo 3, del regola-mento Ce numero 854 del 2004. La disciplina preceden-te, quella del decreto legisla-tivo numero 268 del 1994 che attuava due direttive Cee del 1991, è stata abrogata. In pra-tica, gli stabilimenti che non abbiano ottenuto il cosiddet-to “bollo Ce”, che sostituisce quello regionale, dovranno cessare la propria attività o, per estensione, non potran-no cominciarla affatto. Le planimetrie a corredo di una relazione tecnica del 2007 – in possesso de Lo Strillone e qui pubblicate – mostrano chiaramente come il com-plesso, di recente sottoposto

a collaudo tecnico, confini in direzione Torre con un altro opificio e in direzione Fran-cavilla con un’abitazione, che già era lì prima che il macello fosse costruito. È quest’ulti-ma situazione a preoccupare di più, nonostante qualche apparente incongruenza del-la piantina generale della cit-tà, dove le distanze appaiono piuttosto diverse (un po’ di-latate) rispetto a quelle della piantina di dettaglio: nella prima, i due immobili sono decisamente distanziati; nel-la seconda, praticamente atti-gui. La casa in cui l’ex titolare di una ferramenta vive tutto l’anno, assieme alla moglie, è collocata lungo il confine dove un giorno, da progetto, dovrebbero sorgere le aree del macello destinate a: stalla

sospetti e pozzetto di raccolta reflui zona sospetti, lavaggio automezzi bestiame, ricove-ro occasionale e concimaia. Cioè, quelle aree più delica-te per la salute e la quiete dell’uomo. È poi da tenere in considerazione il fatto che via Torre, a ridosso dell’interse-zione con la provinciale Fran-cavilla – Cellino, è stata negli ultimi anni completamente lottizzata e destinata ad area residenziale (foto): cosa, que-sta, di cui non c’è traccia nel-la solita cartina topografica generale. Quale sarebbe la svalutazione dei quei terreni in zona di espansione qualora davvero il mattatoio dovesse essere avviato? Quale la vivi-bilità per i residenti?Il regolamento Ce numero 2076 del 2005 concerne l’a-deguamento di macelli e la-boratori di sezionamento a capacità limitata alle nuove disposizioni. Questo regola-mento, oltre a elencare i re-quisiti nell’allegato II, lascia un margine di discrezionalità al veterinario ufficiale nella verifica dei requisiti per il ri-conoscimento comunitario dell’impianto, consentendo-gli di valutare caso per caso se il rispetto di alcuni di essi

sia assolutamente indispen-sabile. Una possibilità per il Comune di Oria, ma soprat-tutto per il futuro gestore, che poi è quello che – di norma – provvede al disbrigo delle pratiche burocratiche, ma-gari sobbarcandosi gli oneri economici dell’eventuale adeguamento alla normativa. Quanto tempo poi dovrebbe occorrere per ammortizzare un investimento di questo tipo? Intanto, i costi per mate-riale propagandistico, confe-renze e convegni di presenta-zione dell’opera aumentano inesorabilmente: la “AD Con-sulting & Formazione”, nuova nel campo dell’organizzazio-ne eventi, ha appena intasca-

to 1.800 euro, con i quali – ol-tre agli stampati e a un locale in fitto – avrebbe dovuto pa-gare il gettone a un relatore esperto per un recente con-vegno presso l’auditorium di san Giovanni (preso in fitto?). Presenti diversi politici e per-sonalità a vario titolo interes-sate, il relatore esperto non si è visto. L’amministrazione comunale ostenta comunque sicurezza e promette che – giusto il tempo di redigere il bando e affidare la gestione a ditta specializzata – il mat-tatoio entrerà finalmente in funzione già a partire da quest’anno. Con bollo Ce o senza? di [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

Nella parte evidenziata l'area su cui sorge il macello

Il mattatoioAbitazione

privata

A sinistra il macello e a destra, perfettamente adiacente, l'abitazione di un cittadino

La planimetria di dettaglio della struttura allegata a una relazione tecnica comunale del 2007

Via Torre: la recinzione dell'ultimo lotto. A pochi metri, oltre l'incrocio, il macello.

Macello più vicino, anche troppoL’amministrazione assicura che il mattatoio è pronto per essere affi dato a una ditta gestrice, ma preoccupano le distanze rispetto ad alcune abitazioni. E il bollo Ce? S'impennano le spese per l'organizzazione di conferenze e convegni

ORIA

mattatoio

abitazione

opifi cio

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 1115-29 FEBBRAIO 2012 / 16

(…) degli amministratori del 20 anziché del sette per cento (per almeno tre anni) disposto dalla legge numero 122 del 2010 per i Comuni con popo-lazione tra 15.001 e 250.000 abitanti. Unici esclusi, il vice-sindaco, Claudio Zanzarelli, e il presidente del consiglio comunale, Antonio Metran-golo: i due – è scritto in deli-bera – avevano già subito la decurtazione del 50 per cen-to, che il decreto del ministro dell’Interno numero 119 del 2000 impone ai lavoratori

dipendenti che non decidano per l’aspettativa. L’atto, inol-tre, rimarca che il sindaco, Co-simo Pomarico, non percepiva alcuna indennità comunale in quanto, dovendo scegliere, aveva preferito il manteni-mento dell’indennità di fun-zione di assessore provinciale (più cospicua perché pari al 65 per cento di quanto perce-pito dal presidente della Pro-vincia). La seconda delibera, datata 28 luglio 2011, esten-de la decurtazione del 20 per cento anche al vicesindaco; ancora (e tuttora) esente dai “tagli”, invece, il presidente delle assise. Il trucco c’è, ma

è chiaro soltanto a seguito di una semplice ricerca a ritroso tra gli atti comunali, come già fatto in tempi non sospetti dal gruppo consiliare di op-posizione “Io Amo Oria”, che

nei mesi scorsi ha anche di-stribuito due volantini sull’ar-gomento. È così, spulciando tra le carte, che emerge una delibera del 2005 – adottata a maggio dalla giunta guidata

da Cosimino Moretto – con la quale, ormai a fine mandato, erano ridotte del 20 per cento le indennità di futuri assesso-ri e presidente del consiglio comunale. Una riduzione con-fermata, a febbraio 2006, dal-la giunta di Cosimo Ferretti e mantenuta per tutti e quattro gli anni di amministrazione. L’attuale guida politica del-la città, invece, cos’ha fatto? Lungi dal prendere in consi-derazione gli importi già ab-battuti da Moretto, è ripartita dalla “tariffa piena” delle ta-belle ministeriali, con l’ovvia conseguenza che nulla è cam-biato, tranne che per il presi-

dente del consiglio comunale il quale, di fatto, beneficia di un aumento rispetto a chi lo aveva preceduto. La confer-ma proviene direttamente da un’analisi comparata, nep-pure tanto complessa, tra le buste paga dell’esecutivo Po-marico e quelle dell’esecutivo Ferretti, cercando – quando possibile – di effettuare un parallelo tra assessori “assi-milabili” anche sotto il profilo lavorativo: libero professioni-sta con libero professionista, dipendente con dipendente, pensionato con pensionato. La parola, dunque, passa ora alle "carte" (vedi tabelle).

In breve: Antimo Piccione, un oritano in orbita

ELISEO ZANZARELLI

Quanto guadagnano gli amministratori? La giunta Pomarico si è “tagliata” le indennità ma, grazie a un escamotage, sindaco, assessori e presidente del consiglio percepiscono quanto e più dei predecessori. Le buste paga a confronto

SEGUE DALLA PRIMA

ORIA

Il 13 febbraio, da Kourou in Guyana Francese, è stato lanciato in orbita “Vega”, un vettore targato Esa (Agenzia spaziale europea). È stata soprattutto l’Italia a sostenere il programma con il 65 per cento dei finanziamenti e una squadra di tecnici, tra i quali un giovane oritano: Antimo Piccione. Classe 1977, laurea in Ingegneria elettronica con il massimo dei voti, è system engineer presso “Vitrociset” a Roma, azienda leader nel settore aerospaziale, che ha coordinato tutte le fasi di sviluppo, assemblaggio e test del lancio. Nella stazione, Piccione ha diretto il banco di controllo coordinando un team di dieci collaboratori. Con impegno e perseveranza si può conquistare addirittura lo “Spazio”.

Gennaio LuglioNovembre

FebbraioAgosto

• Cosimo Ferretti (sindaco, dp): 2.478,99• Giovanni Guida (vicesindaco, lp): 1.363,59• Gianfranco Sorrento (presidente del consiglio, dpu): 557,78• Michele D’Addario (assessore, lp): 1.115,54• Giuseppe Destradis (assessore, p): 1.115,54• Angelo Mazza (assessore, lp): 1.115,54• Pasquale Sartorio (assessore, p): 1.115,54• Michele Schifone (assessore, p): 1.115,54• Monia Tancredi (assessore, dpu): 1.115,54

• Cosimo Pomarico (sindaco, p): percepiva indennità da assessore provinciale• Claudio Zanzarelli (vicesindaco, dp): 1.363,44*• Antonio Metrangolo (presidente del consiglio, dpu): 563,14*• Cosimo Assanti (assessore, lp): 1.748,88*• Luciano De Nuzzo (assessore, p): 1.784,88*• Cosimo Di Giovanni (assessore, p): 1.784,88*• Giuseppe Malva (assessore, p): 1.784,88*

• Cosimo Pomarico (sindaco, p): percepiva indennità da assessore provinciale• Claudio Zanzarelli (vicesindaco, dp): 852,15• Antonio Metrangolo (presidente del consiglio, dpu): 697,22• Cosimo Assanti (assessore, lp): 1.115,55• Luciano De Nuzzo (assessore, p): 1.115,55• Cosimo Di Giovanni (assessore, p): 1.115,55• Giuseppe Malva (assessore, p): 1.115,55

• Cosimo Ferretti (sindaco, dp): 2.478,99• Giovanni Guida (vicesindaco, lp): 1.363,45• Bruno Viapiana (presidente del consiglio, p): 1.115,54• Piero Orsino (assessore, lp): 1.115,54 • Ermanno Vitto (assessore, dp): 557,77• Francesco Morleo (assessore, lp): 1.115,54• Angelo Mazza (assessore, lp): 1.115,54• Antonio Madaghiele (assessore, i): 1.115,54• Giuseppe Destradis (assessore, p): 1.115,54

• Cosimo Ferretti (sindaco, dp): 2.478,99• Giovanni Guida (vicesindaco, lp): 1.363,59• Gianfranco Sorrento (presidente del consiglio, dpu): 557,78• Michele D’Addario (assessore, lp): 1.115,54• Giuseppe Destradis (assessore, p): 1.115,54• Angelo Mazza (assessore, lp): 1.115,54• Pasquale Sartorio (assessore, p): 1.115,54• Michele Schifone (assessore, p): 1.115,54• Monia Tancredi (assessore, dpu): 1.115,54

2008 2010 2011

RETR

IBU

ZIO

NI I

N E

URO

LO

RDE

LEGENDA: dp = dipendente privato • dpu = dipendente privato • lp = libero professionista • i = imprenditore • p = pensionato

* (con arretrati indennità di funzione 669,33 euro dal 13 giugno)

Cosimo Ferretti Cosimo Pomarico

La giunta e il presidente durante una recente seduta del consiglio comunale

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12 15-29 FEBBRAIO 2012 / 16L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE

Giunta di nuovo al completo ma alla sinistra i conti non tornano…Cariolo sostituisce Distante. Cronistoria e retroscena di una spaccatura quasi annunciata: Sel non doveva appoggiare solo "esternamente" De Giorgi?

LATIANO

Il sindaco Antonio De Giorgi ha nominato il nuovo asses-sore a Urbanistica, Arredo

urbano e Politiche comuni-tarie: Felice Cariolo. Cariolo subentra a un mese dalle di-missioni di Antonio Distante ricevendo dal sindaco una delega in meno rispetto al suo predecessore: Distante aveva anche la Viabilità, girata dal primo cittadino all’assessore a Politiche giovanili e Sport, Giuseppe Ble. Cariolo, consi-gliere comunale, lascia libero il posto nelle assise a Giovan-ni Calcagno. Questa la crona-ca. Si è volutamente omesso di citare sigle di movimenti e partiti di appartenenza per tracciare un quadro della si-tuazione partendo dalle ori-gini: l’indomani della vittoria elettorale di De Giorgi, poco più di un anno e mezzo fa. De Giorgi portò alla vittoria una coalizione composta da tre liste civiche e un partito: “De Giorgi sindaco”, “Democrati-ci e riformisti”, “Sinistra per Latiano” e “Italia dei Valori”. In realtà, la lista “Sinistra per Latiano”, più che una civica,

era un cartello elettorale tra “Sinistra, ecologia e libertà” e il movimento “Ecopacifisti – A sinistra”, storica sigla della sinistra latianese, nell’ennesi-mo tentativo di unificare una parte politica lacerata da anni di divisioni e diaspore. Già du-rante la campagna elettorale i malumori tra le due anime “sinistre” della coalizione si facevano sentire, anche in maniera forte, con pezzi di partito contro pezzi di movi-mento, pezzi di movimento contro pezzi di movimento e pezzi di partito contro pezzi di partito. Il tappo saltò quan-do le contrapposizioni tra Sel ed Ecopacifisti si spostarono sulle prime decisioni del sin-

daco. Come quella della no-mina di uno staff composto da tre persone d’alto profilo come supporto a un sindaco giovane. Gli Ecopacifisti vi-dero come fumo negli occhi questa proposta, anche per-ché un triumviro scelto da De Giorgi era quel Tonino Pa-padia storico avversario po-litico, sempre da sinistra, dei movimentisti. Altro motivo di rottura dello scricchiolante asse fu il ricompattamento del movimento che, in fase di definizione dei candidati del centrosinistra, aveva subito un’ulteriore diaspora con pez-zi di gruppo che sostenevano il candidato di Pd, Udc e Verdi, Claudio Ruggiero. Il sindaco

De Giorgi e i suoi consiglieri politici, a quel punto, chiese-ro agli eletti di “Sinistra per Latiano”, Antonio Delli Fiori e Felice Cariolo, entrambi in quota Sel, di mantenere il po-sto in consiglio, almeno in un primo momento, onde evita-re il problematico ingresso di Giovanni Calcagno, primo dei non eletti e rappresentante degli Ecopacifisti. Per ottene-re questo risultato, Sel pensò ad Antonio Distante, giova-ne ingegnere informatico da sempre vicino al partito di Vendola, alla prima esperien-za amministrativa. Cariolo, il più suffragato della lista, si mise a disposizione del par-tito con la promessa da parte

del sindaco di subentrare a Distante a metà consigliatu-ra (il prossimo ottobre). Nel frattempo, gli eletti dell’Idv annunciavano la loro uscita dal partito dichiarandosi in-dipendenti, mutando, così, l’assetto politico della mag-gioranza. Distante, a detta di molti, nei mesi da assessore si è dimostrato capace, com-petente e disponibile. Qualità che non gli sono bastate per disporre del tempo che, in un primo momento, gli era stato accordato. Un mese fa, infatti, ha rassegnato le dimissioni: «Personalismi infantili, veti e invidie mi impediscono da mesi di lavorare come sono abituato e di dare alla città il contributo importante che mi ero prefissato fin dall’inizio del mio mandato», si legge nella lettera. Questo ha aper-to certamente la strada alla nomina di Cariolo che, in que-sti mesi, è rimasto alla finestra in attesa che l’evoluzione dei fatti liberasse quella poltrona tanto, e giustamente, ambita. Cariolo, però, non aveva fat-to bene i conti col suo partito che, una volta sedutosi a pia-nificare la strategia del dopo-Distante, ha cercato in tutti

i modi di trovare una quadra col sindaco e la maggioranza sulla base delle richieste già fatte in precedenza dai ven-doliani a De Giorgi in materia di potenziamento degli uffici comunali e trasparenza am-ministrativa. Le risposte fatte del primo cittadino, a detta di Sel, sono state nebulose e poco soddisfacenti, tanto da indurre alla decisione di ga-rantire alla maggioranza un appoggio esterno senza in-carichi di governo di nessuna natura. Questo, prima della nomina di Cariolo ad assesso-re. Stando alle prime parole rilasciate ai media dal neo-amministratore e dal sinda-co, però, la nomina di Cariolo darebbe continuità al quadro politico originario, senza al-cun cambio di rotta. A questo punto i conti non tornano. Qualcuno spieghi ai latiane-si come stanno realmente le cose. Sel sembra una coperta troppo corta che due parti, ognuna con le proprie ragioni, si contende. Ma si sa che, se la coperta è corta, qualcuno fi-nisce col dormire scoperto, e potrebbe [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

MAURIZIO DISTANTE

Antonio Distante, ex assessore Felice Cariolo, nuovo assessore Giovanni Calcagno, nuovo consigliere

In sette come i leggendari “magnifici sette” e violenti e scatenati come i “Drughi”

della celeberrima “Arancia meccanica” firmata Stanley Kubrick. Ha un retrogusto mol-to cinematografico l’assalto di un gruppo di ragazzi, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, a un circolo ricreativo/sala giochi, lo “Star Games” di Ma-ria Grazia Schiena, in via Torre santa Susanna. I sette, Cosimo Bruno, 18enne, Michele Man-co, 30enne, Moreno Manni, 23enne, tutti già noti alle for-ze dell’ordine, e Tony Conte, 21enne, Alessandro Bardaro, 24enne, Giuseppe Guttaglie-re, 20enne, e Antonio Bruno, 20enne, incensurati, domenica sera, intorno alle 20, hanno fat-to irruzione nel locale pubblico mettendolo a ferro e fuoco. Hanno devastato ogni cosa gli sia capitata sotto mano: un bi-liardo, un televisore, sedie, ta-voli. Persino gli avventori che si trovavano, loro malgrado, all’interno, sono stati minac-ciati con dei coltelli e, addirit-

tura, picchiati con la ferocia che è stata il filo rosso dei concitati minuti nei quali la banda ha devastato il circolo. Un cliente, nel tentativo di placare la furia del commando, è stato ripe-tutamente preso a calci, e ha riportato ecchimosi ed esco-riazioni in varie parti del corpo, che hanno richiesto le cure di un medico. Il ragazzo, però, si è rifiutato di sporgere denuncia nei confronti dei violenti. Ai ca-rabinieri, invece, si è rivolta la titolare dell’esercizio: i militari guidati dal maresciallo Mas-simo Ribezzo hanno ricostru-ito l’identikit degli assalitori, risalendo rapidamente alla loro identità. Dopo poche ore i sette erano in manette e sono stati trasferiti presso il carcere di Brindisi. Ora il lavoro degli inquirenti è concentrato sulla cattura di altri tre ragazzi che, a detta dei testimoni oculari, facevano parte del commando. Il fracasso fatto durante il blitz, infatti, non è passato inosser-vato, soprattutto a un’ora del-la domenica in cui la gente si

trova facilmente in giro. Nella

fuga, giusto per farsi notare

meno, i componenti del nucleo

punitivo hanno pensato bene

di danneggiare anche alcune

automobili parcheggiate nei

pressi della sala giochi presa

di mira. Quando il quadro della

situazione sarà completo e i tre

tasselli mancanti restituiranno

interezza alla situazione, gli

inquirenti potranno mettere a

fuoco l’immagine di questa vi-

cenda, che non si presta a una

facile inquadratura. O almeno

a un’univoca interpretazione: le piste seguite da chi indaga, infatti, spaziano dalla semplice lite tra coetanei fino ad arriva-re a un regolamento di conti tra bande rivali. Latiano, comun-que, dà sempre più l’idea di una terra di nessuno dove di fianco ai molteplici episodi di micro-criminalità degli ultimi mesi tra rapine e furti, si vanno aggiun-gendo anche fenomeni come questo, in cui un gruppo di ragazzi si “traveste”, probabil-mente senza esserne coscien-te, da personaggi di un film per emularne gli atteggiamenti dell’arcinota, cinematografica-mente parlando, “ultra-violen-za”. Magari, chissà, per un puro caso fortuito, a fare da colonna sonora alle gesta del comman-do, ci sarà stato, trasmessa da qualche radiolina del locale, il secondo movimento della nona sinfonia di Beethoven, proprio come nelle famosissi-me scene del film di Kubrick. di [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

Da sinistra: Bardaro, Bruno A. e Bruno C., Conte, Guttagliere, Manco, Manni

Le immagini dopo l'assalto al circolo ricreativo "Star Games" in via Torre Santa Susanna

Un commando prende d’assalto lo “Star Games”: presi quasi tutti i giovanissimi responsabiliI carabinieri cercano di ricostruire il movente, ma ultimamente Latiano non è più un’oasi felice…

Scene da Arancia meccanica, città poco vivibile

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 1315-29 FEBBRAIO 2012 / 16

Pochi giorni all’avvio del servizio di raccolta dif-ferenziata in città e già

i primi problemi. Difatti, nei giorni scorsi, la distribuzione del “kit” per la raccolta diffe-renziata è stata sospesa: trop-pe richieste e poco materiale a disposizione. «La risposta sorprendente-mente positiva degli utenti – ha fatto sapere il gestore “Axa-Gial Plast” – ha reso ne-cessario un tempestivo rifor-nimento dei contenitori». Una spiegazione che ha lasciato i cittadini e gli stessi ammini-stratori alquanto perplessi. I

mesagnesi erano forse stati sottovalutati? Sta di fatto che, causa esaurimento scorte dei bidoncini, il nuovo servizio potrebbe slittare o partire a handicap. A risentirne potreb-bero essere, tanto per cam-biare, le casse comunali, con-siderato che così gli obiettivi di differenziazione diventano più difficili da raggiungere. «Una grave inefficienza da parte dell’amministrazio-ne – dice Antonio Ciccarese, responsabile Politiche am-bientali Nip (Nuova Italia po-polare) –, che non ha vigilato affinché il numero dei kit fos-

se ritirato dalla ditta in nume-ro adeguato». Il tutto, dopo giorni in cui i cittadini hanno

dovuto affrontare lunghe file per ritirare l’occorrente a dif-ferenziare, ma senza buste

per l’organico. A peggiorare la situazione, l’incubo dell’au-mento della Tarsu. Qui, come già nell’Ato Br/2, se differen-zi, paghi di più. E che dire dei ritardi? Durante la conferenza stampa del 12 gennaio, occa-sione in cui fu annunciato e presentato il nuovo servizio ai cittadini, si fece presente che la distribuzione dei kit sareb-be avvenuta dal 30 gennaio al 19 febbraio, permettendo così l’inizio della raccolta “porta a porta” da marzo. Il fantasma di un ennesimo fallimento aleggia ancora sui rifiuti, già in passato fonte di non pochi

problemi – tra oneri eccessivi, inefficienze e polemiche poli-tiche – per Mesagne. Conside-rato che alla ditta che gestisce il servizio di raccolta rifiuti sono stati concessi altri 18 mesi e ne sono passati quasi due, con grandi discussioni e malcontento, non resta che attendere l’arrivo della prima-vera – kit permettendo – per capire se davvero è tutt’oro quel che luccica. E se i me-sagnesi sono pronti a dare il meglio di sé, differenziandosi differenziando. di [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

Tutti pazzi per la differenziata "kit" a ruba, e la raccolta slittaBidoncini esauriti. Il gestore e l'amministrazione non si aspettavano così tanto interesse da parte dei cittadini, preoccupati anche per l’aumento della Tarsu

MESAGNE

Introvabili: a Mesagne sono già finiti i kit per la raccolta differenziata

Di nero vestito si aggira con aria accusatrice per le vie della città,

Alex Carluccio alias “Figlio di Iene” è il suo nome. Come don Diego de la Vega, indossa il mantello e imbraccia la spada, una piccola videocamera, per farsi portavoce dei malumori della povera gente contro la tirannia dei vari “governanti” della sua città. De “Le Iene” porta il vestito e la faccia da schiaffi ma, pur non avendo il bollino di originalità Mediaset,

in pochi mesi è diventato un fenomeno del web. Dal gos-sip spicciolo, con protagonisti scarti dei reality e vecchie glo-rie del piccolo schermo, passa con facilità ad affrontare temi di forte impatto sociale, spo-standosi dal locale al naziona-le. Irrompe negli uffici comu-nali mesagnesi per sottoporre gli amministratori a interroga-torio, protesta contro la mala-accoglienza riservata ai tunisi-ni in occasione di un incontro con l’onorevole ospite Alfredo

Mantovano, s’intrufola du-rante la consegna della Palma d’oro porgendo domande pro-vocatorie al presidente della Provincia Massimo Ferrarese. Non solo disturbatore d’incon-tri istituzionali e di gala, ma anche portavoce d’importanti tematiche. Ultima in ordine temporale, la battaglia per la legge sulla bigenitorialità, che da Mesagne ha portato fino a Roma attirando l’attenzione dell’onorevole Rocco Butti-glione e del conduttore tivù

Tiberio Timperi. Facebook e YouTube sono il terreno ferti-le del “Figlio di Iene”, che so-gna di entrare a far parte della squadra di Italia1, e intanto continua a ergersi a paladino della giustizia di Mesagne.Imprevedibile, scaltro, antipa-tico e piuttosto insistente, è diventato la spina nel fianco degli amministratori locali e la cassa di risonanza dei cittadi-ni. di [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

Alessandro Carluccio sogna Italia1, ma intanto infastidisce con la sua irriverenza i politici locali e nazionali e porta avanti battaglie di un certo spessore come quella sulla bigenitorialità

Insopportabile come un figlio di…Iene

Alex Carluccio (a sinistra) con l'onorevole Buttiglione a discutere dei diritti dei padri

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14 15-29 FEBBRAIO 2012 / 16L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE

Questo non è un arti-colo sulle buche. E, del resto, come si po-

trebbe scrivere del dissesta-to asfalto torrese, dopo che questo è stato completamen-te riparato? Per lo meno, forse nelle intenzioni degli ammi-nistratori che hanno disposto i lavori, eseguiti nei giorni scorsi con risultati discutibi-li. Sì, perché le fenditure del manto stradale – alcune delle quali consistenti in veri cra-teri, profondi oltre dieci cen-timetri – sono state riempite di materiale inerte, senza essere però poi ricoperte da uno strato bituminoso. Con parole più semplici: nelle buche è stata riversata una certa quantità di breccia che, inutile a dirsi, non ha resistito alla prima pioggia – inaspet-tato evento atmosferico del febbraio torrese –. Il risulta-to, sotto gli occhi increduli di tutti, è che ora le strade cittadine sono non solo fitta-mente cosparse di buche al-meno come prima, ma per di

più invase da tufo e pietruz-ze. Della grana più fine della breccia, quella che insomma

tiene insieme i frammenti più grossi, è rimasta poca traccia: la polvere biancastra, dopo aver insozzato le vie, è stata lavata dalla pioggia. Non più dentro, ma in prossimità delle buche, sono rimasti i sassoli-ni, alcuni dei quali nemmeno così piccoli. Duri e acuminati, schizzano via al passaggio degli pneumatici, caricati di una spinta che li rende dan-nosi per le stesse automobili e per i fronti delle case con-tro le quali sono scagliati, ma soprattutto per i passanti. Prevedibile il malcontento dei cittadini che, in certi casi, si sono anche divertiti ad af-figgere spassosi cartelli agli angoli delle vie. Considerate le cifre che, ogni anno, il Co-mune spende in contenziosi e risarcimenti agli automo-bilisti che denunciano danni alle vetture, la scelta di ripa-rare in un simile modo (o di non riparare affatto) il manto stradale, quanto è poi conve-niente? di [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

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Sono gli pseudomini con cui da internet qualcuno, nel 2008, avrebbe diff amato sindaco e amministrazione. Un solo iscritto nel registro degli indagati: Polito

TORRE S.S.ERCHIE

Amministrative, scendono in campo "Acrobata" e "Valletta"

(…) fu diffuso un volantino, privo di firma, che informava i cittadini di presunti giochi di potere avvenuti nelle sale del palazzo ducale. Lo stam-pato faceva riferimento, in particolare, all'allora recente promozione della dirigente comunale Agata Rodi, con relativo aumento della retri-buzione, «quale responsabi-le – recitava lo scritto – del settore che le è stato cucito addosso ufficialmente dal sindaco, ufficiosamente dal vice sindaco». Alla base di tale promozione, sempre se-condo l'anonimo autore, ci sarebbe stato uno scambio di favori tra l'amministrazione e il marito della dipendente

pubblica, Giovanni Carrozzo, presidente della Cassa rurale e artigiana «che – proseguiva il volantino – ha sicuramente avuto e ha ancora un ruolo im-portante in qualche manovra bancaria per risolvere almeno in parte i problemi finanziari dell'assessore e vicesindaco Domenico Margheriti». Im-mediata fu la reazione del sindaco che, consegnando ai carabinieri una copia del dat-tiloscritto, sporse denuncia contro ignoti per diffama-zione, mettendo a verbale il fatto che lo stesso testo fosse apparso, per qualche minuto, anche nel messaggio scritto dall'utente di un sito internet cittadino. Il commento virtua-le, secondo quanto riferito in consiglio comunale da Giu-seppe Margheriti, era firmato

da uno dei due "user" che, in quel periodo, riempivano il portale di pensieri non sem-pre pacifici. Due, appunto, i curiosi nickname che aveva-no attirato l'attenzione un po' tutti e degli amministratori comunali in particolare. Uno era "Acrobata": abile ginnasta impegnato in rocamboleschi esercizi di espressione, col-pendo a destra e parando a manca. L'altro era "Valletta": graziosa signorina, ma di ge-nere incerto, che dava man-forte al funambolesco com-pagno telematico, svelando presunti illeciti e immoralità. Una coppia ben assortita, con-corde sulla validità dell'appe-na defenestrato vicesindaco, Giuseppe Polito. «Vai avanti dottore – recita uno dei tanti commenti scritti da Acrobata

–, il popolo è con te!»; «Tutta

la mia solidarietà al dottor Po-

lito» dichiarava Valletta in un

altro commento. Fin qui nulla

di strano: due semplici citta-

dini convinti delle stesse idee

politiche. Di bizzarro c'è, però,

che gli indirizzi ip dei due

utenti coincidevano, almeno secondo quanto affermato dal primo cittadino in consiglio comunale. Era quindi la stessa persona che dialogava con se stessa, sostenendosi e dan-dosi ragione? Ma non finisce qui: sempre a dire di Giusep-pe Margheriti, gli ip riporte-rebbero a due precisi indirizzi geografici: quelli del palazzo comunale e dell'Asl di Brindi-si. «Chi può aver avuto acces-so tanto ai computer della Asl quanto a quelli del Comune?» ha chiesto il sindaco, ironico, riferendosi quasi sicuramen-te allo stesso Polito, medico presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Pesanti i dubbi solle-vati dal discorso di Margheriti che, subito dopo, ha reso noto all'intera cittadinanza che, al 4 maggio 2011, l'unico iscrit-

to nel registro degli indagati, in relazione alla denuncia per diffamazione, era sempre Po-lito. Quest'ultimo, intanto, si schermisce: «Le vicende giu-diziarie e quelle politiche – dichiara – andrebbero tenute separate, anche perché per il momento la mia posizione è semplicemente quella di in-dagato. Il consiglio comunale – aggiunge – non era certa-mente la sede più adatta per fare dei comizi». La storia, scoppiata come una bomba a orologeria a pochi mesi dalle elezioni, promette una cam-pagna elettorale accesa, de-gno culmine di un'antipatia, quella tra Margheriti e Polito, che affonda le radici nella scorsa tornata del 2007. [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

SEGUE DALLA PRIMA

MAURA DE GAETANO

L’asfalto rappezzato con il brecciolino cede a ogni pioggerellina e i residenti si attrezzano come possono: un cartello “fatto a mano” in via Vita mette in guardia dai rischi pedoni e automobilisti

Quelle non sono semplici buche stradali, ma crateriTORRE SANTA SUSANNA

Acrobata e valletta

Il cartello di via Pompeo Vita

Voragini a prova di caviglie e sospensioni

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L'INFORMAZIONE ALZA LA VOCE 1515-29 FEBBRAIO 2012 / 16

SEGUE DALLA PRIMARICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

N. 16 - ANNO II REG. TRIB. DI BRINDISI N. 3/2011 DEL 6/05/2011EDITO DA: PUBLIEDIT S.R.L. [email protected]: VIA C. PISACANE, 6 - 72024 ORIA (BR) 0831.1950525

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Maurizio Distante

Michele Iurlaro

Pierdamiano M. Mazza

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Vincenzo Sardiello

Claudia Turba

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TROVA GLI STRILLONIIL REGOLAMENTOCERCA NELLE PUBBLICITÀ GLI STRILLONI E TELEFONA MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO DALLE ORE 11 ALLO 0831.1950525 CHI RIUSCIRÀ A DIRCI L'ESATTA POSIZIONE DI ALMENO 3 STRIL-LONI NASCOSTI POTRÀ VINCERE: 2 BIGLIETTI PER IL CINE-TEATRO MULTISALA SALERNO DI ORIA (SPETTACOLI DEL LUNEDÌ E MARTEDÌ), 2 TICKET PER PUCCIA + BEVANDA OFFERTI DA PANIFICIO LOMBARDI DI FRANCAVILLA FONTANA, 2 PALLONI OFFERTI DA UNO DEI NOSTRI SPONSOR

I premi saranno sorteggiati tra le prime 10 chiamate. Non sono ammessi gli stessi vincitori per almeno 3 concorsi consecutivi. Non si accettano nominativi della stessa famiglia. I vincitori ritireranno il premio in redazione e con esso saranno fotografati. Le foto, per dovere di trasparenza, saranno pubblicate sul numero successivo, pena l'annullamento della vincita.

La Provincia cede diverse strade, i cui costi di gestione ricadranno sui comuni.Conviene a Oria prendere in carico le Sspp per Torre e San Cosimo?

(…) occasioni teatro di incidenti anche gravi, a dire delle vittime spesso quan-tomeno concausati da insidie e traboc-chetti stradali (buche, avvallamenti, otturazione dei canali di scolo dell’ac-qua piovana, ecc.). L’ultima tragedia è quella ch’è costata la vita – forse pro-prio per l’intasamento dei canali, che la Provincia dovrebbe mantenere in perfetta efficienza – a Concetta Capu-ti. La strada per San Cosimo, inoltre, è sì parecchio trafficata, specie in alcuni periodi dell’anno, ma auto e pellegrini difficilmente passano dal centro abi-tato di Oria, preferendo – ovviamente e per forza di cose – dirigersi diretta-mente al Santuario e lì spendere per parcheggio auto, mercatini, donazioni, ristoro e così via. A tutto vantaggio del-la Curia, proprietaria esclusiva dell’a-rea. Il caso dismissioni “selvagge” è stato sollevato, nei giorni scorsi, da Franco Arpa direttamente dalle colon-ne del suo blog www.arpa-oria.com. Il blogger ha anche contattato i due con-siglieri provinciali oritani, Francesco Fistetti (Sel) e Cosimo Ferretti (Pdl), perché prendano a cuore la questione e si facciano portavoce degli interessi della comunità d’appartenenza. Di più se ne saprà soltanto dopo il prossimo consiglio provinciale. Nel frattempo, il sindaco di Torre, Comune in passato toccato da fenomeni simili, si è posto il problema: «[…] è doveroso sottoli-neare – scrive Costantino Galasso in una recente nota – come a decorrere dal 2005 e fino al 2009 le preceden-ti amministrazioni hanno acquisito al patrimonio del Comune migliaia di metri di strade provinciali, la cui ma-nutenzione non è più di competenza della Provincia ma del nostro Comune, con prevedibile aggravio di costi per le casse comunali. Ciò che non si riesce a comprendere sono le motivazioni per le quali sono state effettuate tali acquisizioni ossia, si riporta testual-mente, “ragioni logistiche, di oppor-tunità e di spesa” (deliberazione di giunta municipale numero 25 del 12 febbraio 2009). Quale spesa? Per caso le centinaia di migliaia di euro in più che occorrerà spendere per sistemare le ex strade provinciali?». Quale, fatte queste semplici conside-razioni, allora, il ritorno per il Comune di Oria, già oberato di suo da conside-revoli debiti? di eliseo [email protected]© RIPRODUZIONE VIETATA

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Sostieni anche tulaProciv-arci OriaCarissimi amici,

Prociv – Arci di Oria è un’asso-

ciazione formata da 30 ragazze e ragazzi che operano quotidia-namente nel sociale, a difesa della vita uma-na e dell’ambiente: sul nostro territorio è sino-nimo di fiducia, impe-gno, onestà, servizio. Il nostro impegno s’inserisce nelle attività della Protezio-ne civile e concorre a restituire condizioni di benessere e serenità a tutti noi, che viviamo in un Paese tanto bello ma anche tanto fragile, esposto a terremoti, alluvioni, frane, incendi boschivi, emergenze umanitarie. A livello locale serviamo con grande dedizione la popolazione residente nella città di Oria e nella provincia di Brindisi, per assicurare sicurezza, educazione civica e ambien-tale, assistenza ai diversamente abili. Per continuare a garantire il nostro impegno non bastano solo inesauri-bili energie e infinita passione. È necessario anche il tuo contributo! Il tuo contributo ti fa bene due volte: alla coscienza e alle finanze. Se da una parte ti consente di sentirti protagonista del nostro progresso, dotandoci di attrezzature, mezzi, materiali antinfortunistici e, possibilmente, anche di un tetto che sia la nostra sede, dall’altra parte è un contributo interamente detraibile dalla tua dichiarazione dei redditi. Ti chiediamo allora di non lasciare cadere nell’indifferenza questa richiesta che ti giunge da persone, uomini e donne, che conosci perché vivono nella tua comunità e alle quali potrai sempre rivolgerti per conoscere come vengono impie-gati i soldi della tua donazione e apprezzarne i risultati.La tua generosità non sarà dimenticata: se lo vorrai, il tuo buon esempio sarà visibile su mezzi, attrezzature e nostri materiali di informazione (depliant, pieghevoli, manifesti, calendari). In questo momento di grave crisi, la solidarietà è l’unica ancora di salvezza per tutti.Per info: 329 41 87349; [email protected] Valentino Caniglia, presidente Prociv-Arci Oria

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