Locuzioni e Termini Latini

Embed Size (px)

Citation preview

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y ZLOCUZIONI E TERMINI LATINIab prep. lat. ~ Da: si ha in alcune locuzioa contrario (a con.tr.rio) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. 1. Nella logica: ragionamento aclesiastico lespressione indica lintenzione per la quale viene compiuta una cerimonia religiosa: celebrare una messa ad mentem del sommo pontefice. ad metalla (ad me.tl.la) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Ai metalli; nel sistema penale romano, formula con la quale si indicava il supplizio di chi, ridotto in stato di schiavit, era condannato ai lavori forzati nelle miniere. ad nutum TESTO. ad perpetuam rei memoriam (ad per.p. tuam ri me.m.riam) loc. lat., in it. loc. avv. ~ A memoria perpetua dellavvenimento; espressione tradizionalmente incisa su medaglie commemorative, iscrizioni, monumenti, ecc.; dal 1200 in poi compare nel protocollo iniziale delle lettere papali. ad personam TESTO. ad quem (ad qum) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Al quale; terminus ad quem, vedi TERMINUS. ad referendum (ad re.fe.rn.dum) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Nel linguaggio diplomatico indica la riserva con la quale un negoziatore internazionale accoglie, senza impegnare il proprio governo, una proposta eccedente i propri poteri di rappresentanza, subordinandone laccettazione alla necessaria consultazione con il governo stesso. 2. Lespressione pu indicare anche il limite del mandato che il governo affida al proprio agente. Propr. per riferire. ad unguem (ad n.guem) loc. lat., in it. loc. avv. ~ (Fino) allunghia: lespressione viene usata per indicare una cosa portata a termine alla perfezione (dalluso degli scultori che provano la rifinitura della loro opera passandoci sopra lunghia). ad usum Delphini (ad .sum Delphni /f i/) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. 1. Per uso del Delfino: espressione usata in senso spregiativo per definire unedizione espurgata o redatta secondo criteri volutamente parziali propr. A proposito delle edizioni francesi espurgate e rese acconce alla lettura del Delfino, redatte durante il regno di Luigi XIV (16381715). 2. generic. Di qualsiasi cosa modificata artificiosamente secondo interessi di parte. ad valorem (ad va.lrem) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Al valore; di tributo computato in base al valore del bene preso in considerazione. ad veritatem (ad ve.ri.t.tem) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Secondo la verit; nella logica: argomento (o dimostrazione) ad veritatem, quello che prova la tesi in modo inoppugnabile, fondandosi su basi scientifiche irrefutabili (contrapposto allargomento ad hominem). adynaton TESTO. affidavit (af.fi.d.vit) terza pers. sing. del perfetto ind. del verbo lat. affidare (testimoniare) in it. s.m. TESTO. a fortiori (a fortiri /tsj /) loc. lat. mediev., in it. loc. attr. e avv. 1. Nel linguaggio logico-filosofico, a proposito di argomento comprovante che una tesi deve esser ritenu-

ni avverbiali latine di uso abbastanza comune come ab aeterno dalleternit (cio senza principio nel tempo), ab antiquo dallantichit, ab ovo fin dallorigine (vedi le voci). ab aeterno (ab ae.tr.no /et r/) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Dalleternit, da sempre; espressione propria della filosofia scolastica e della teologia per indicare ci che non ha alcun cominciamento: Dio esiste ab aeterno. 2. Nel linguaggio comune usata spesso per significare da tempi lontanissimi. ab antiquo TESTO. ab imis (ab .mis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dal profondo; espressione usata per indicare la necessit del radicale rinnovamento di unistituzione o di un modo di vita. Dalla loc. ab imis fundamentis dalle pi basse fondamenta. ab immemorabili (ab im.me.mo.r.bi.li) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Da (tempo) immemorabile, da sempre; espressione usata a proposito di un passato remotissimo, di cui si perduta la memoria. 2. Spesso anche col valore generico di da moltissimo tempo. ab imo pectore (ab .mo pc.to.re) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dal profondo del cuore; lespressione viene usata per sottolineare la profonda sincerit di unazione o di un pensiero. ab ingestis (ab in-g-stis) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Dalle cose ingerite; polmonite ab ingestis, in medicina, polmonite sviluppatasi come conseguenza della penetrazione di parti di cibo nel polmone, dovuta a vomito. ab initio (ab i.n.tio /tsjo/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Da principio; espressione usata a proposito di un passato molto remoto. ab intestato TESTO. ab irato (ab i.r.to) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Da chi irato; di cosa fatta o detta sotto gli effetti dellira: dichiarazioni ab irato. ab origine (ab o.r.gi.ne) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dallorigine, dallinizio; lespressione viene usata in relazione a una remota antichit. ab ovo (ab .vo) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dalluovo; a proposito di cosa narrata dai suoi inizi o fatta risalire fino a essi; la fonte dellespressione un verso di Orazio (Ars Poetica 147), in cui si allude alle due uova nate da Leda dopo il suo accoppiamento con Zeus in forma di cigno, da una delle quali nacque Elena, prima causa della guerra di Troia. absit iniuria verbo (ab.sit in.i.ria vr.bo) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Sia detto senza offesa (letteralmente sia lungi dalla parola loffesa); lespressione viene usata per invitare chi legge o chi ascolta a non deformare in senso maligno il significato di una parola o di unespressione. ab urbe condita (ab r.be cn.di.ta) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dalla fondazione di Roma; lespressione viene usata nei testi letterari ed epigrafici per indicare lera che muove dallanno della fondazione di Roma (753 a.C.).

contrario, argomentazione che da unopposizione tra gli antecedenti conclude ad unopposizione tra i conseguenti; contrapposto a a pari. 2. Nel linguaggio corrente la locuzione viene usata, impropriamente, per indicare un esito o un risultato diverso da quello auspicato. Propr. dal contrario. acta (cta) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~ Relazioni, compilazioni: frequente come titolo di pubblicazioni a carattere ufficiale. actio (c.tio / aktsjo/) s.f., lat. 1. Termine frequente nel linguaggio giuridico, col sign. tecnico e specifico di azione (o domanda) in sede giudiziaria. 2. Nella retorica classica era lultima delle cinque grandi partizioni dellarte retorica (insieme a inventio, dispositio, elocutio e memoria) e riguardava i modi di eseguire il discorso (recitazione, mimica, ecc.). Propr. azione. ad prep. lat. ~ A: si ha in alcune locuzioni latine di uso abbastanza comune come ad abundantiam, ad hoc, ad hominem (vedi le singole voci). ad abundantiam TESTO. ad acta TESTO. ad bestias (ad b.stias) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Alle belve; formula rituale con cui a Roma, in et imperiale, si veniva condannati ad essere sbranati dalle bestie feroci nel circo. addenda TESTO. addenda et corrigenda (ad.dn.da t cor. ri.gn.da) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ Cose da aggiungere e da correggere; in un libro a stampa, lelenco delle eventuali aggiunte e correzioni. ad hoc TESTO. ad hominem (ad h.mi.nem / /) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Secondo luomo; nella logica: argomento (o dimostrazione) ad hominem, quello che confuta le affermazioni dellavversario partendo dalle sue stesse premesse, senza entrare in merito alla loro validit o veridicit (contrapposto allargomento ad veritatem). ad honorem TESTO. ad impossibilia nemo tenetur (ad im.pos. si.b.lia n.mo te.n.tur) ~ vedi NEMO AD IMPOSSIBILIA TENETUR. ad interim TESTO. a divinis (a di.v.nis) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Dalle cose divine; sospensione a divinis, in diritto canonico, la pena consistente nella proibizione di celebrare la messa e di amministrare i sacramenti, inflitta al sacerdote sospetto di eresia o incorso in particolari censure ecclesiastiche. ad libitum TESTO. ad maiora (ad ma.i.ra) loc. lat., in it. loc. avv. ~ A cose ancora pi grandi; formula daugurio che si rivolge a chi ha conseguito una brillante affermazione per augurargli ulteriori e pi significativi successi. ad mentem (ad mn.tem) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Secondo lintenzione; nel latino ec-

3165ta valida per il fatto che presenta ragioni o pi numerose o pi valide di altra tesi gi data come vera. 2. com. A maggior ragione. Propr. a pi forte (ragione). agnus Dei (.gnus D.i) loc. lat., in it. s.m. 1. Agnello di Dio; formula liturgica tratta dalle parole di s. Giovanni Battista rivolte a Cristo durante il battesimo nel Giordano; prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, veniva recitata tre volte dal sacerdote battendosi il petto e nelle messe solenni era cantata dal coro Anche, il momento della Messa in cui veniva recitata o cantata la formula (la Messa era allAgnus Dei) e il brano relativo di una Messa musicata (lAgnus Dei della Messa di Requiem di Verdi). 2. fig. (per lo pi iron.). Parere un agnus Dei, ostentare innocenza, umilt, sottomissione. 3. Medaglia fatta con la cera consacrata, che reca impressa limmagine dellagnello, simbolo del Cristo. a latere (a l.te.re) loc. lat., in it. loc. attr. 1. Nel linguaggio ecclesiastico: legato a latere, dignitario della gerarchia cattolica (per lo pi un cardinale), cui affidata la rappresentanza del pontefice in missioni di particolare gravit o importanza, con poteri definiti volta per volta. 2. Nel linguaggio giuridico: giudice, consigliere a l., magistrato di carriera che insieme al presidente e ai giudici non togati compone un tribunale o una corte dassise. Propr. a fianco. alea iacta est (.lea ic.ta st) loc. lat. ~ Il dato stato gettato; il dado tratto; si tratta delle parole che, secondo lo storico latino Svetonio, furono pronunciate da Cesare al momento di passare il Rubicone (10/11 gennaio 49 a.C.) e che segnarono, di fatto, linizio della guerra civile con Pompeo; lespressione viene usata correntemente per sottolineare che in una situazione di grave pericolo, oppure in un momento in cui urgono scelte importanti, la decisione risolutiva stata presa. alter ego TESTO. amnios TESTO. analecta (a.na.lc.ta) s.neutro pl. lat. moderno, in it. s.m.pl. ~ Raccolta di composizioni di diversa provenienza o di documenti storici, ad opera di ordini religiosi: gli Analecta Bollandiana. Dal gr. anlekta, neutro pl. di anlektos scelto. an debeatur (an de.be..tur) loc. lat., in it. s.m. 1. Nel linguaggio giuridico, lesame che il giudice compie per accertare se una determinata prestazione sia dovuta o meno. 2. Nel linguaggio assicurativo, in tema di responsabilit civile, laccertamento della responsabilit. Propr. se dovuto. angina pectoris TESTO. angor (n-gor) s.f., lat. ~ Lo stesso che angina pectoris. animus (.ni.mus) s.m., lat. ~ Intenzione, motivazione, proposito; determinazione soggettiva di un comportamento; spec. in locuzioni del diritto romano tuttora vive nel linguaggio giuridico: a. donandi, intenzione di effettuare una donazione; a. conciliandi, intenzione di conciliare una lite; a. iniurandi, volont di recare ingiuria; a. necandi, volont di uccidere. Propr. animo. annus fictus (n.nus fc.tus) loc. lat. scient., in it. s.m. ~ Anno immaginario: in astronomia, lanno solare qualora si faccia iniziare quando la longitudine media del Sole 280 esatti (epoca sempre prossima al 1 febbraio). ante litteram TESTO. ante partum (n.te pr.tum) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Prima del parto; lespressione viene usata per indicare genericamente il periodo che precede il parto; per esempio, la legge che tutela le lavoratrici madri prevede due periodi di astensione obbligatoria dal lavoro: uno ante e laltro post partum. ante quem (n.te qum) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Prima del quale; terminus ante quem, vedi TERMINUS. ante rem (n.te rm) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Prima della cosa; nella filosofia scolastica, formula usata per indicare una delle soluzioni del problema degli universali: quella per cui il concetto ritenuto indipendente e preesistente nei confronti della realt sensibile (le altre soluzioni sono indicate con le formule in re e post rem). antiquarium (an.ti.qu.rium) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Piccolo museo di materiale archeologico locale. Propr. antiquario. a pari (a p.ri) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Per una ragione simile: nella logica: ragionamento a pari, di argomentazione che consiste nel concludere da un caso dato a un caso simile; contrapposto a a contrario. aperitio aurium (a.pe.r.tio u.rium /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Apertura degli orecchi; il rito con cui nella liturgia cattolica del battesimo vengono bagnate di saliva le orecchie (e le narici) del catecumeno, per aprirle simbolicamente in modo che possano ricevere la parola di Dio. aperitio oris (a.pe.r.tio .ris /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Apertura della bocca; il permesso esplicito richiesto al papa perch un suo provvedimento possa essere riesaminato da parte di una autorit subordinata. apertis verbis (a.pr.tis vr.bis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Con parole chiare, manifestamente, a chiare lettere; a proposito di cose dette con estrema chiarezza e sincerit. a posteriori TESTO. appendix (ap.pn.dix) s.f., lat. ~ Appendice: complesso di opere tradizionalmente attribuite a un determinato autore, ma della cui autenticit si dubita e quindi si pubblicano quasi in appendice alle opere sicure: Appendix Vergiliana (oggi sicuramente non pi attribuibile a Virgilio). a priori TESTO. a quo (a qu) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Dal quale; terminus a quo, vedi TERMINUS. arbiter elegantiarum TESTO. area Celsi (.rea Cl.si) loc. lat. scient., in it. s.f. ~ Chiazza rotondeggiante, glabra, che si produce sul cuoio capelluto in seguito alla caduta di capelli; detta anche alopecia areata (cio limitata ad aree circoscritte). Propr. area di Celso; detta di Celso perch fu descritta per primo da Aulo Cornelio Celso, scrittore romano della prima met del sec. I d.C., nel libro De medicina. audaces fortuna iuvat (au.d.ces for.t.na i.vat) loc. lat. ~ La fortuna aiuta gli audaci; adattamento medievale di un emistichio virgiliano (audentes fortuna iuvat: Eneide 10. 280), usato per invitare ad avere il coraggio di osare, contando sullaiuto della fortuna. aurea mediocritas (u.rea me.di.cri.tas) loc. lat. ~ Aurea mediocrit; espressione del poeta latino Orazio (Odi 2.10.5), riferita ad una concezione della vita che si appaga del poco, secondo il modello greco della misura; com. usata, per lo pi in senso ironico, per sottolineare le non brillanti doti di qualcuno o la mancanza diniziativa a migliorare se stessi o la propria condizione. aut aut TESTO. ave Caesar morituri te salutant (.ve Cae. sar mo.ri.t.ri t sa.l.tant / /) loc. lat. ~ Salve, o Cesare, ti salutano coloro che stanno per morire; frase tradizionalmente attribuita ai gladiatori come saluto allimperatore allingresso nel circo, prima della gara che spesso si rivelava fatale.

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

baculinum argumentum (ba.cu.l.num ar. gu.mn.tum) loc. lat., in it. s.m. ~ Argo-

mento del bastone; argomento che pretende di provare la realt del mondo esterno battendo il suolo con un bastone, cio facendo appello alla testimonianza immediata dei sensi; la locuzione compare per lo pi in espressioni ironiche o scherzose per sottolineare lefficacia del ricorso al bastone come mezzo di persuasione (sullesempio dello Sganarello molieriano nel Mariage forc), oppure per ribadire che la ragione del pi forte sempre la migliore. bonorum cessio (bo.n.rum cs.sio) loc. lat., in it. s.f. ~ Cessione dei beni: contratto col quale il debitore incarica i suoi creditori di liquidare tutti i propri beni ripartendone il ricavato in soddisfacimento dei loro crediti. bonorum distractio (bo.n.rum dis.trc. tio /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Distrazione dei beni: vendita parziale dei beni a favore dei creditori. bonorum possessio (bo.n.rum pos.ss. sio) loc. lat., in it. s.f. ~ Possesso dei beni: in diritto, il potere di fatto sulla cosa che si manifesta in unattivit corrispondente allesercizio della propriet o di altro diritto reale. bonorum venditio (bo.n.rum ven.d.tio /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Vendita dei beni: nel diritto romano, istituto che permette al creditore di chiedere la vendita totale dei beni del debitore, e segna di fatto lavvento dellesecuzione patrimoniale. brevi manu TESTO.

capitis deminutio (c.pi.tis de.mi.n.tio /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. 1. Diminuzione

della persona(lit giuridica): espressione che definisce la perdita dei diritti e delle capacit giuridiche subita da un cittadino romano in seguito alla perdita della libert (per prigionia di guerra o per cause civili). 2. Nellordinamento italiano, nella forma deminutio capitis, indica la privazione dei diritti civili. capsa (cp.sa) s.f., lat. 1. Nome delle scatole cilindriche in cui i Romani custodivano specialmente papiri e libri. 2. Nel linguaggio degli archivisti, cassetto nel quale sono conservati ordinatamente i documenti darchivio. Etimo incerto. captatio benevolentiae (ca.pt.tio be.ne. vo.ln.tiae /tsjo tsje/) loc. lat., in it. s.f. 1. Nelloratoria classica, la parte dellorazione diretta a ottenere lattenzione e lassenso da parte degli ascoltatori Nella critica let-

3166

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

teraria, il repertorio degli accorgimenti a cui lautore ricorre per procacciarsi lattenzione (e il plauso) delluditorio o del pubblico. 2. estens. Qualsiasi artificio messo in atto nei confronti di una persona pur di assicurarsene ladesione o il consenso. Propr. cattura del favore. caput mortuum (c.put mr.tu.um) loc. lat., in it. s.m. 1. Nel linguaggio degli alchimisti, i residui di distillazione e calcinazione. 2. In chimica, lossido ferrico in polvere, usato come smeriglio e come pigmento. Propr. capo morto. caput mundi (c.put mn.di) loc. lat., in it. s.m. ~ Capo del mondo: appellativo tradizionale di Roma imperiale, esteso poi alla Roma papale; oggi individua la citt capitolina in quanto centro della cattolicit. carmina non dant panem (cr.mi.na nn dant p.nem) loc. lat. ~ La poesia non d pane: motto, di origine non classica, usato ancor oggi per sottolineare la condizione di povert tradizionalmente legata allattivit poetica, letteraria e artistica in genere. carpe diem (cr.pe d.em) loc. lat., in it. s.m. 1. Cogli il giorno (presente): massima oraziana (Odi 1.11.8) che esorta a saper cogliere i doni che la vita ci offre giorno per giorno. 2. Lespressione viene usata, in senso parzialmente improprio, come esortazione a prendere la vita come viene, senza pensieri n scrupoli. castigat ridendo mores (ca.st.gat ri.dn. do m.res) loc. lat. 1. Corregge i costumi col riso: motto attribuito alla commedia in quanto, col mettere in ridicolo o col satireggiare i vizi o le debolezze umane, consente allascoltatore di far propri glinsegnamenti che ne derivano sul piano morale; la massima compare tuttoggi sul frontone di numerosi teatri. 2. com. Di qualsiasi opera letteraria o del suo autore che propongano al lettore insegnamenti morali in tono pacato, non rifuggendo per dallironia, dallo scherno o dal sarcasmo. Frase coniata dal letterato francese Jean de Santeuil (16301697) per il busto dArlecchino che doveva decorare il proscenio della Comdie Italienne a Parigi, presa in seguito a motto dalla stessa Comdie Italienne e dallOpra Comique. casus belli TESTO. casus foederis (c.sus foe.de.ris /f /) loc. lat., in it. s.m. ~ Caso dalleanza: levento per cui uno stato, stretto a un altro da alleanza militare, tenuto a prestargli lassistenza promessa. casus irreducibilis (c.sus ir.re.du.c.bi.lis) loc. lat., in it. s.m. ~ Caso irriducibile: nella risoluzione di unequazione di terzo grado, il caso in cui si ottengono radici espresse da numeri immaginari. catarrhus aestivus (ca.tr.rhus ae.st.vus /rus e/) loc. lat., in it. s.m. ~ Catarro estivo: locuzione del latino scientifico, usata nel linguaggio medico per indicare la febbre da fieno o oculorinite allergica. cave canem (c.ve c.nem) loc. lat. ~ Guardati dal cane: avviso posto allingresso di case e ville della Roma antica, spesso in calce a un mosaico raffigurante un cane ringhioso alla catena, e oggi in targhe o scritte sui cancelli o sui muri delle case. centum TESTO. cessio bonorum (cs.sio bo.n.rum) ~ vedi BONORUM CESSIO.

cessio in iure (cs.sio in i.re) loc. lat., in it. s.f. ~ Cessione in diritto: modo di trasmis-

sione della propriet attraverso una finte lite dellacquirente contro il proprietario; anche in iure cessio. cessio pro soluto (cs.sio pr so.l.to) ~ vedi PRO SOLUTO. cessio pro solvendo (cs.sio pr sol.vn. do) ~ vedi PRO SOLVENDO. ceteris paribus (c.te.ris p.ri.bus) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Rimanendo invariate le altre condizioni (o circostanze); lespressione, non presente nel latino classico, viene usata soprattutto nel corpo di leggi o nei contratti, come inciso di valore limitativo. clangor TESTO. claudicatio intermittens (clau-di-c-tio inter-mt-tens /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Claudicazione associata a crampo doloroso ingravescente al polpaccio, tipica dei pazienti con ostruzione delle arterie iliache o femorali. Propr. claudicazione intermittente. clerici vagantes (cl.ri.ci va.gn.tes) loc. lat., in it. s.m.pl. 1. Nome dato nel Medioevo (anche clerici vagi) agli ecclesiastici non aggregati a una diocesi n destinati a una chiesa, che prestavano servizio ora in un luogo ora in un altro. 2. Sempre nel Medioevo (secc. XIIXIII), furono cos chiamati i chierici (studenti universitari) che passavano da una universit allaltra per seguire le lezioni di maestri diversi, oppure per spirito davventura o necessit di guadagno. Propr. chierici vaganti. climax TESTO. clivus (cl.vus) s.m., lat. scient. ~ Il termine del latino scientifico viene usato, in anatomia, per indicare lampia doccia situata sulla faccia endocranica dellosso occipitale. cogito (c.gi.to) prima pers. sing. del pres. ind. del verbo lat. cogitare (pensare), in it. s.m., invar. TESTO. cogito ergo sum (c.gi.to r.go sum) loc. lat. ~ Io penso, dunque io esisto: aforisma cartesiano che costituisce la prima certezza razionale su cui fondare una nuova scienza filosofica, ancor oggi spesso citato e, spec. nella pubblicistica, parafrasato e banalizzato. coitus interruptus TESTO. collectanea (col.lec.t.nea) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~ Miscellanea, raccolta di estratti di diversi autori. Neutro pl. di collectaneus, der. di collectus, p. pass. di colligere raccogliere. colluvium TESTO. colon TESTO. colophon TESTO. columen (c.lu.men) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Cima, sommit: elemento della copertura del tempio etrusco, corrispondente alla trave principale. combinatio (com.bi.n.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ Combinazione: nella critica testuale, il confronto tra due varianti erronee, in quanto permette di congetturare la lezione dellarchetipo. comitatus (co.mi.t.tus) s.m., lat. 1. Nellantica Roma, seguito, spec. di magistrati e capi militari. 2. Nel latino medievale, spec. dellarea franca, contea. Der. di comitari accompagnare; nel sign. 2 der. di comes tis nel senso di conte. communio (com.m.nio) s.f. lat., in it. s.m. ~ Comunione: antifona della Messa, cantata o letta dopo la comunione del celebrante.

communio pro diviso (com.m.nio pr di.v. so) loc. lat., in it. s.f. ~ vedi PRO DIVISO. communio pro indiviso (com.m.nio pr in.di.v.so) loc. lat., in it. s.f. ~ vedi PRO INcommunis opinio (com.m.nis o.p.nio) loc. lat., in it. s.f. 1. Nel linguaggio giuridiDIVISO.

co, la dottrina corrente, la convinzione generale. 2. generic. Talvolta, il senso comune, lopinione della maggioranza. Propr. opinione comune. comparatio compendiaria (com.pa.r.tio com.pen.di.ria /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Comparazione abbreviata: in stilistica, forma di comparazione, nella quale uno degli elementi sottinteso: per es. conosco meglio la storia dItalia che dAmerica, dove sottinteso la storia dAmerica. compos sui (cm.pos s.i) loc. lat., in it. loc. attr. 1. Nel linguaggio giuridico, di soggetto che ha piena capacit di intendere e di volere. 2. Nel linguaggio corrente, cosciente di s e delle proprie azioni, per lo pi in frasi negative nelle quali si vuole mettere in dubbio lo stato psicologico di una persona. Propr. padrone di s. concordia discors (con.cr.dia ds.cors) loc. lat., in it. s.f. ~ Ossimoro usato per indicare un accordo che nasce da un contrasto di idee o di sentimenti. Propr. concordia discorde; espressione oraziana (Epistole 1.12.19). conditio sine qua non TESTO. conductus (con-dc-tus) s.m., lat. ~ Composizione vocale monodica o polifonica del medioevo latino, nata in Francia nel X secolo e fiorita fino alla fine del XIII. Propr. accompagnamento. confiteor (con.f.teor) prima pers. sing. del pres. ind. del verbo lat. confiteri (confessare), in it. s.m. TESTO. consecutio temporum TESTO. consensus TESTO. consolatio (con.so.l.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ Consolazione: nella retorica classica, tipo di componimento morale inteso a consolare in occasione di lutti o disgrazie. contaminatio (con.ta.mi.n.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ Mescolanza, fusione: in filologia, il procedimento con cui si fondono insieme due o pi modelli letterari. continuum (con.t.nu.um) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Lo stesso che continuo2 ( TESTO). Uso sost. dellagg. continus continuo. conventio ad excludendum (con.vn.tio ad ex.clu.dn.dum /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Accordo per escludere: messa al bando, tacita o apertamente dichiarata, di una forza politica dal dialogo fra partiti e dalle possibilit di accesso alle attivit di governo. coram populo TESTO. cor bovinum (cr bo.v.num) loc. lat. scient., in it. s.m. ~ Cuore bovino: in medicina, lipertrofia generale del cuore. corpus TESTO. corpus domini TESTO. credo quia absurdum (cr.do qua ab.sr. dum) loc. lat. ~ Credo perch assurdo: formula polemica (desunta in et medievale da alcuni paradossi di Tertulliano) con cui i razionalisti del Seicento e Settecento attaccavano il dogmatismo dei cattolici; viene estensivamente usata per sottolineare laccettazione indiscussa di una fede anche se in contrasto con la ragione.

3167credo ut intelligam (cr.do ut in.tl.li.gam) loc. lat. ~ Credo per (poter) comprendere:Prime parole della loc. de cuius hereditate agitur della cui eredit si tratta. de facto (d fc.to) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Di fatto, effettivamente: espressione del linguaggio giuridico che, accoppiata alla loc. de iure (di diritto) o a questa contrapposta, indica una situazione di fatto, non riconosciuta nellordinamento giuridico Nel diritto internazionale, si usa a proposito del riconoscimento di uno stato o di un governo che non ha ricevuto una sanzione ufficiale. 2. generic. Nel linguaggio comune, nella realt, in pratica: de facto chi comanda lei. defensor civitatis (de.fn.sor ci.vi.t.tis) loc. lat., in it. s.m. 1. Difensore della citt: titolo di un magistrato cittadino che, a partire dalla seconda met del secolo IV d.C., era incaricato di salvaguardare i diritti della plebe nei centri urbani. 2. Durante la seconda guerra mondiale, appellativo dato al papa Pio XII per lopera svolta per evitare alla citt di Roma le distruzioni della guerra. defensor Ecclesiae (de.fn.sor Ec.cl.siae /zje/) loc. lat., in it. s.m. ~ Difensore della Chiesa: nel Medioevo, il funzionario laico cui la Chiesa affidava la tutela dei suoi beni e dei suoi diritti secolari. defensor vinculi (de.fn.sor vn.cu.li) loc. lat., in it. s.m. ~ Difensore del vincolo: speciale organo della giurisdizione ecclesiastica cui demandato il compito della difesa del vincolo nelle cause matrimoniali. deficit (d.fi.cit) terza pers. sing. del pres. ind. del verbo lat. deficre (mancare), in it. s.m. TESTO. de gustibus non est disputandum (d g.sti.bus nn st di.spu.tn.dum) loc. lat. ~ Sui gusti non si discute: adagio del latino medievale usato, spesso ellitticamente, come riflessione sulla incontestabile variet delle preferenze o dei giudizi degli uomini, oppure come ironico commento alla stranezza di certe scelte o decisioni. de hoc satis (d hoc s.tis / k/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Basta di ci: locuzione usata come riflessione sul fatto che la discussione o largomento sono esauriti e come invito a passare ad altro. de iure (d i.re) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Di diritto: espressione del linguaggio giuridico che, accoppiata alla loc. de facto (di fatto) o a questa contrapposta, indica piena corrispondenza allordinamento giuridico Nel diritto internazionale, la locuzione viene usata a proposito di uno stato o di un governo riconosciuto in modo pieno e definitivo. 2. generic. Nel linguaggio comune, di diritto, legalmente. de iure condendo (d i.re con.dn.do) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Quanto al diritto costituendo: nel linguaggio giuridico, espressione (usata in contrapposizione a de iure condito) che indica un progetto o unattesa di riforma della legge o delle norme vigenti. de iure condito (d i.re cn.di.to) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Quanto al diritto costituito: nel linguaggio giuridico, espressione (usata in contrapposizione a de iure condendo) che indica lo stato delle norme vigenti in una determinata questione o materia. de lana caprina (d l.na ca.pr.na) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Sulla lana delle capre: la frase latina, che risale a un verso di Orazio (Epistole 1.18.15), viene usata a proposito di discussioni su questioni futili o di argomentazioni capziose (pi comune la traduzione italiana: questioni di lana caprina). deleatur (de.le..tur) terza pers. sing. del pres. cong. del verbo lat. delere (cancellare), in it. s.m. ~ Sia cancellato, distrutto: annotazione usata un tempo tra le abbreviazioni tipografiche per indicare che una o pi parole andavano cancellate. delenda Carthago (de.ln.da Car.th.go /t a/) loc. lat. ~ Cartagine deve essere distrutta: era la frase con la quale, secondo gli storici romani, Catone il Censore, acerrimo nemico di Cartagine, usava concludere i suoi interventi in Senato. delirium cordis (de.l.rium cr.dis) loc. lat. scient., in it. s.m. ~ Delirio del cuore: nel linguaggio medico, la perdita completa del ritmo delle pulsazioni cardiache. delirium tremens TESTO. deminutio capitis (de.mi.n.tio c.pi.tis /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Diminuzione della persona: vedi CAPITIS DEMINUTIO. denotatum (de.no.t.tum) s.neutro lat., in it. s.m. ~ In linguistica, loggetto a cui si riferisce un segno, per lo pi convenzionale; equivale di solito a referente (vedi REFERENTE2). Propr. neutro sost. di denotatus, p. pass. di denotare segnare, distinguere. Deo gratias TESTO. de plano (d pl.no) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Nel linguaggio giuridico, in modo amichevole, extragiudizialmente. Propr. in luogo piano, cio fuori del tribunale, che era il palco elevato del tribuno. de profundis TESTO. de relato (d re.l.to) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Riferito da altri: espressione del linguaggio giuridico usata a proposito della testimonianza indiretta. 2. estens. Nel linguaggio corrente, a proposito di notizie o informazioni di seconda mano. desiderata TESTO. designatum (de.si.gn.tum) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Lo stesso che denotatum. Propr. neutro sost. di designatus, p. pass. di designare designare. deus ex machina TESTO. de visu TESTO. Dies irae (D.es .rae /re/) loc. lat., in it. s.m. 1. La sequenza della liturgia dei defunti, attribuita a Tommaso da Celano (1190 ca. 1260 ca.), che descrive il giorno del giudizio universale. 2. Nel linguaggio comune, resa dei conti: verr anche per te il D. i.; cantare il D. i. (a una persona o a una cosa), considerarla gi morta o perduta; parere un D. i., avere un aspetto cadaverico o anche apparire in volto fortemente alterato e acceso per sdegno o furore. Propr. il giorno dellira. Diluvium TESTO. dietim (di..tim) avv., lat. mediev. 1. avv. Giorno per giorno; tuttora in uso nel linguaggio notarile. 2. Come s.m., nel linguaggio bancario e di Borsa, lammontare degli interessi maturati giorno per giorno dalla data dinizio del godimento. Der. di dies giorno. discessit (dis.cs.sit) terza pers. sing. del perfetto del verbo lat. discedre (andarsene), in it. s.m. ~ Passaporto ecclesiastico rilasciato dal vescovo a un sacerdote della propria diocesi pech venga accolto provvisoriamente in unaltra diocesi: concedere il discessit. Propr. partito.

espressione ripresa dal Proslogion di s. Anselmo e invocata per asserire la priorit della fede sulla ragione nel conoscere; rappresenta uno dei cardini della Scolastica. crepitatio (cre.pi.t.tio /tsjo/) s.f., lat. scient. ~ In semeiotica, lo stesso che crepitaDer. del lat. crepitare zione ( TESTO). crepitare. crimen laesae maiestatis (cr.men lae.sae ma.ie.st.tis /l ze/) loc. lat., in it. s.m. ~ Delitto di lesa maest: lespressione individua nel diritto moderno qualsiasi delitto contro la sovranit. TESTO alla voce lesa maest. crucifige (cru.ci.f.ge) imp. del verbo lat. crucifigere crocifiggere, in it. s.m. TESTO. cui prodest (c.i pr.dest) loc. lat., in it. s.m. ~ A chi giova: lespressione, risalente a un passo di una tragedia di Seneca (Medea 500-501: cui prodest scelus is fecit: il delitto lha commesso chi ne trae vantaggio), viene spesso usata nel linguaggio giuridico e in quello giornalistico a proposito della persona cui si deve attribuire un fatto (non necessariamente delittuoso), nellipotesi che questo sia risultato a suo esclusivo vantaggio. cum grano salis (cum gr.no s.lis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Con una presina di sale; con un po di discernimento, con un giudizio attento, con qualche riserva. cupio dissolvi (c.pio dis.sl.vi) loc. lat., in it. s.m. ~ Annientamento di s stesso, per lo pi con un accento di assurda tragicit. Propr. desidero essere dissolto, annullarmi. currenti calamo (cur.rn.ti c.la.mo) loc. lat., in it. loc. avv. ~ A penna corrente: di getto, senza particolari attenzioni concettuali o formali, o anche di fretta, con possibilit di imprecisioni od errori: scrivere c. c. Comp. del p. pres. di currre correre, scorrere, e dellablativo di calmus penna, asticciola. curriculum vitae TESTO. cursus (cr.sus) s.m., lat. ~ Corso: andamento ritmico del periodo, caratterizzato da clausole o successioni di accenti, che adattano allorecchio moderno le cadenze della prosa latina classica, fondate invece sullalternanza di sillabe lunghe e brevi; codificato alla fine del secolo XI nelle Artes dictandi, ebbe influsso anche sulla prosa volgare del DueTrecento. cursus honorum (cr.sus ho.n.rum /on /) loc. lat., in it. s.m. 1. La serie di cariche pubbliche che segnavano la carriera del cittadino nellantica Roma. 2. estens. Carriera. Propr. carriera degli onori. custos TESTO.

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

damnatio memoriae (dam.n.tio me.m. riae /tsjo rje/) loc. lat., in it. s.f. 1. Con-

danna della memoria, cancellazione del ricordo: nella Roma antica, gravissima condanna postuma, per effetto della quale veniva cancellato o distrutto ogni ricordo del personaggio che ne fosse stato colpito. 2. Oggi lespressione viene usata a proposito della revisione totale di avvenimenti del passato o della cancellazione del ricordo di personaggi un tempo famosi. de cuius (d c.ius) loc. lat., in it. s.m. e f. ~ Nella successione, il defunto proprietario dei beni costituenti il patrimonio ereditario.

3168

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

dispositio (di.spo.s.tio /tsjo/) s.f., lat. ~

Disposizione: nella retorica classica, la seconda delle cinque grandi partizioni dellarte retorica (insieme a inventio, elocutio, memoria e actio): riguardava essenzialmente lordine in cui vengono presentati gli argomenti e i temi del discorso. disputatio (di.spu.t.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ Disputa: esercitazione accademica di filosofia scolastica, tipica delle universit medievali, consistente nella discussione tra maestri, o tra maestri e allievi, su un dato tema. divide et impera (d.vi.de t m.pe.ra) loc. lat., in it. s.m. ~ Dividi e domina: la rivalit dei popoli soggetti giova a chi vuol dominarli, cio chi vuole comandare deve mettere gli altri in discordia tra loro; il motto (tradizionalmente attribuito a Filippo il Macedone, anche se pi probabile la sua origine latina) viene ripetuto spec. con allusione ai metodi politici della casa dAustria nel sec. XIX. docet (d.cet) terza pers. sing. del pres. ind. del verbo lat. docere (insegnare) ~ Insegna: la parola tratta dalla divisa medievale della citt di Bologna (Bononia docet), con la quale essa rivendicava il primato di antichit della propria universit tra le citt italiane; oggi, nel linguaggio corrente, il termine viene accostato a nomi di personaggi che, con la loro attivit o semplicemente con la loro notoriet, conferiscono prestigio o valore di esempio a comportamenti o fatti o discorsi: Stevenson docet: larte dello scrivere omettere, omettere, omettere. dominus (d.mi.nus) s.m., lat. ~ Padrone, signore assoluto; proprietario; il termine latino viene oggi usato, spesso polemicamente, a proposito di chi detiene unautorit assoluta in un determinato ambito: il dominus di Cosa nostra. do ut des (d ut ds) loc. lat., in it. s.m. 1. Nel diritto romano, locuzione con la quale si indica il tipo di contratto che si configura quando la prestazione gi eseguita e quella che si aspetta in cambio consistono nel trasferimento di propriet di qualcosa. 2. Concessione di un favore accompagnata dalla previsione o dalla pretesa di un contraccambio. Propr. do perch tu dia. dramatis personae (dr.ma.tis per.s.nae /ne/) loc. lat., in it. s.f.pl. 1. I personaggi del dramma: didascalia che precedeva, nelle antiche edizioni di opere drammatiche, lelenco dei personaggi. 2. fig. I protagonisti di un avvenimento singolare. ductus (dc.tus) s.m., lat. 1. In paleografia, il modo secondo cui si viene configurando la scrittura, spec. in relazione con lo strumento impiegato e linclinazione del foglio rispetto a chi scrive. 2. Nella terminologia medica latina, corrisponde a dotto1 TESTO. Propr. tratto. dulcis in fundo TESTO. dura lex sed lex (d.ra lx sd lx) loc. lat. ~ Dura la legge, ma la legge: massima del latino medievale con cui viene perentoriamente affermata la necessit morale di sottostare a una legge, anche se severa, affinch sia garantito il bene comune.

ecce homo TESTO. editio maior (e.d.tio m.ior /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Edizione maggiore: nel lin-

guaggio filologico, edizione di un testo pi ampia rispetto a unaltra (editio minor), o provvista, rispetto a questa, di un apparato critico. editio minor (e.d.tio m.nor /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Edizione minore: nel linguaggio filologico, edizione di un testo meno ampia rispetto a unaltra (editio maior), o priva, rispetto a questa, di apparati o note. editio princeps (e.d.tio prn.ceps /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Prima edizione: nel linguaggio filologico, la prima edizione di unopera e, in particolare, di un classico o un testo medievale stampato nel secolo XV o nella prima met del XVI. ego TESTO. elocutio (e.lo.c.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ Elocuzione, espressione: nella retorica classica, la terza parte dellarte retorica (insieme a inventio, dispositio, memoria e actio), cio la scelta e la combinazione accorta delle parole che formano il discorso. emendatio (e.men.d.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ In filologia, correzione congetturale di un testo, apportata dove la tradizione non appare accettabile. Der. di emendare liberare da imperfezioni o difetti. erga omnes TESTO. errare humanum est (er.r.re hu.m.num st /u/) loc. lat. ~ Sbagliare umano: adagio scolastico che continua perseverare autem diabolicum (ma ostinarsi nellerrore diabolico). errata corrige TESTO. essentialia delicti (es.sen.ti.lia de.lc.ti /tsj a/) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ Elementi essenziali del delitto: nel linguaggio giuridico, gli elementi la cui presenza indispensabile per la sussistenza del reato. est (st) terza persona sing. del pres. ind. del verbo lat. esse (essere) ~ Forma verbale corrispondente allit. , oggi usata nei telegrammi per distinguerla dalla cong. e. est est est (st st st) loc. lat., in it. s.m. ~ Vino bianco di Montefiascone (presso il lago di Bolsena), di color giallo paglierino, quasi asciutto, lievemente aromatico; secondo la tradizione il nome deriva dal triplice segno (est est est, appunto, cio c, c, c) che, per sottolinearne la squisitezza, avrebbe tracciato, sulla porta della cantina di unosteria, un domestico del vescovo tedesco Giovanni Fugger (XII sec.), grande amatore dei vini italiani. est modus in rebus (st m.dus in r.bus) loc. lat. ~ C una misura nelle cose: formula, risalente ad Orazio (Satire 1.1.106) ma gi ricorrente nella cultura classica greca e latina, che invita alla moderazione e allequilibrio. et TESTO. et cetera (t c.te.ra) loc. lat., in it. loc. avv. ~ E le (cose) rimanenti: locuzione usata spesso (anche abbreviata in etc.) in luogo della forma italianizzata eccetera ( TESTO). et similia (t si.m.lia) loc. lat., in it. loc. avv. ~ E (cose) simili: locuzione usata spesso in luogo della forma italianizzata, spec. alla fine di enumerazioni per indicare un generico rapporto di affinit. ex TESTO. ex abrupto (x ab.rp.to) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Allimprovviso; spec. a proposito di discorsi o allocuzioni iniziati allimprovviso, senza preamboli.

ex actis (x c.tis) loc. lat., in it. loc. avv. ~

Dagli atti; espressione del linguaggio giuridico che significa sulla scorta degli atti di cui si dispone. ex adverso (x ad.vr.so) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dalla parte avversa; epressione del linguaggio giuridico che significa proveniente dalla parte avversa. ex aequo TESTO. ex ante (x n.te) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. ~ In un momento anteriore: prima della scadenza convenuta o del maturare di un evento (spec. nel linguaggio economico). ex cathedra TESTO. excerpta (ex.crp.ta) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~ Cose scelte, estratti: passi scelti di una o pi opere di un autore, pubblicati come testo autonomo. ex consuetudine (x con.sue.t.di.ne) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Secondo la consuetudine; epressione del linguaggio giuridico. ex contrario (x con.tr.rio) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Al contrario, invece; espressione del linguaggio giuridico e filosofico. excursus TESTO.

excusatio non petita, accusatio manifesta (ex.cu.s.tio nn pe.t.ta ac.cu.s.tio ma.ni. f.sta /tsjo tsjo/) loc. lat. ~ Scu-

sa non richiesta, accusa manifesta: notissimo adagio di origine medievale, usato nel linguaggio corrente a proposito di precisazioni attribuibili a cautela eccessiva o sospetta. exempli causa (ex.m.pli c.u.sa /e z m/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Per esempio (meno com. di exempli gratia). exempli gratia (ex.m.pli gr.tia /e z mpli r atsja/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Per esempio (pi com. di exempli causa). exemplum fictum (ex.m.plum fc.tum /e z m/) loc. lat., in it. s.m. 1. Esempio immaginario: ipotesi addotta a sostegno di una tesi, secondo la prassi dei retori antichi. 2. generic. Esempio inventato per rendere pi chiara una esposizione. exequatur (e.xe.qu.tur) terza pers. sing. del pres. cong. del verbo latino exqui, in it. s.m. 1. In diritto, formula imperativa per esprimere concessione, convalida, autorizzazione part. Il riconoscimento, da parte della magistratura italiana, dellefficacia di una sentenza civile straniera. 2. In diritto amministrativo, il visto di esecutivit apposto da unautorit superiore ai provvedimenti di unautorit gerarchicamente inferiore. 3. Nel diritto internazionale, latto con il quale uno stato riconosce la nomina di un console straniero nel proprio territorio. 4. Visto di approvazione dello stato italiano, prima dei Patti Lateranensi necessario alla validit ed efficacia di un decreto della S. Sede. Propr. abbia corso. ex lege (x l.ge) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Per la legge, secondo la legge, a norma di legge: espressione del linguaggio giuridico. ex libris TESTO. ex novo TESTO. ex officio (x of.f.cio) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Dufficio; espressione del linguaggio giuridico usata a proposito di qualcosa che viene fatto (o che si compie) in tacito e rutinario accordo con una prassi amministrativa. explicit (x.pli.cit) terza pers. sing. del pres. ind. (nella forma tarda) del verbo lat. explicare (terminare), in it. s.m. TESTO.

3169ex post (x pst) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. ~ In un momento posteriore: relativaficta confessio (fc.ta con.fs.sio) loc. lat., in it. s.f. ~ Confessione fittizia: espressioprovvisa straordinaria riproduzione in questi organismi. flos ferri (fls fr.ri) loc. lat. scient., in it. s.m. ~ Fiore di ferro; minerale: variet di aragonite concrezionata in forma coralloide, di colore bianco rosato. focus (f.cus) s.m., lat. scient. ~ In medicina, focolaio dinfezione preesistente nellorganismo e quasi sempre latente, da cui trae origine linfezione secondaria o focale. Dal lat. focus focolare attraverso linglese. foetor hepaticus (foe.tor he.p.ti.cus /f tor e/) loc. lat., in it. s.m. ~ Fetore epatico: lodore sgradevole che emana dalle persone affette da grave insufficienza epatica. folium (f.lium) s.neutro lat. scient., in it. s.m. ~ Impronta fossile di foglia o di epidermide, non attribuibile a un determinato gruppo di piante. Dal lat. class. folium foglia. forma mentis TESTO. fortes fortuna adiuvat (fr.tes for.t.na d. iu.vat) loc. lat. ~ La fortuna aiuta i forti: motto proverbiale gi in latino sia in questa formula (dalla forte allitterazione fortesfortuna) che nel pi fortunato adattamento audaces fortuna adiuvat (vedi la voce). fortunate senex (for.tu.n.te s.nex) loc. lat. ~ O vecchio fortunato: lesclamazione che il pastore Melibeo rivolge a Titiro nella prima egloga di Virgilio (Egloghe 1.46), per commentare il fatto che Titiro conserver il suo campo, contrariamente a lui, costretto ad andare esule Lespressione viene a volte ripetuta ancor oggi per esprimere, se cos si pu dire, sentimenti di affettuosa invidia nei confronti di chi, pur anziano, ha possibilit di godere ancora moralmente e finanziariamente delle gioie della vita. forum (f.rum) s.neutro lat., in it. s.m. TESTO. fractio panis (frc.tio p.nis /ktsjo/) loc. lat. eccl., in it. s.f. ~ Spezzatura del pane: il gesto rituale del padre di famiglia che spezza il pane allinizio del pasto, tipico dellagape ebraica e cristiana, che nel Nuovo Testamento Ges compie nellultima cena istituendo lEucaristia; quindi, per i cristiani, il sacramento dellEucaristia. frangar non flectar (frn.gar nn flc.tar) loc. lat. ~ Mi spezzer ma non mi piegher: motto gentilizio, per sottolineare unirriducibile fermezza o intrasingenza, a volte assunto come insegna di testate giornalistiche che si propongono come battagliere e tutte dun pezzo o di associazioni (per es. il nome di una loggia massonica). fugit irreparabile tempus (f.git ir.re.pa. r.bi.le tm.pus) loc. lat. ~ Fugge irreparabile il tempo: la frase virgiliana (Georgiche 3.284), che nasce come un invito a non perdersi in digressioni, anche se piacevoli, quando un importante impegno ci aspetta, stata da subito sentita come una riflessione sullineluttabile trascorrere del tempo; viene ancor oggi usata, anche banalmente, per commentare la rapidit con cui ci si avvicina alla vecchiaia o anche, con altro senso, come invito a non perdere tempo Anche questa frase, come molte altre legate al tempo e alla sua veloce corsa, compare come iscrizione su meridiane e orologi. fumus (f-mus) s.m., lat. ~ Fondamento minimo di unazione giuridica; la forma contratta delle espressioni fumus persecutionis

mente a quanto ormai stabilito o maturato (spec. nel linguaggio economico): risparmio ex post, prezzo ex post. ex professo (x pro.fs.so) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Di proposito, volutamente: parlare ex p. 2. estens. Con autorevole compiutezza: trattare ex p. un argomento. Comp. di ex e lablativo di professus noto, pubblico, p. pass. di profiteri professare. extra (x.tra) prep. lat., in it. agg. e s.m. TESTO. extra moenia TESTO. extrema ratio (ex.tr.ma r.tio /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Ultimo argomento: lo stesso che ultima ratio (vedi la voce). ex voto TESTO.

fabula (f.bu.la) s.f., lat.

in frasi proverbiali: lupus in fabula, acta est fabula, vedi le voci. facies TESTO. fama volat (f.ma v.lat) loc. lat., in it. loc. avv. ~ La fama vola; lespressione fa riferimento alla tradizionale raffigurazione della fama come essere alato, immagine che vuole sottolineare la velocit con cui le notizie si diffondono (cfr. per esempio Virgilio, Eneide 3.121); il modo di dire tuttora vivo nel linguaggio corrente, spesso con una sfumatura negativa per sottolineare la repentina e incontenibile diffusione delle voci, spec. se si tratta di pettegolezzi o di indiscrezioni. fas (fas) s.neutro lat., in it. s.m. 1. Presso i Romani, norma di carattere religioso (contrapposto a ius, la norma giuridica). 2. lett. Per fas et nefas, a diritto o a torto. Propr. legge divina; prob. dalla radice di fari parlare. favor (f.vor) s.m., lat. ~ Favore: termine frequente in alcune locuzioni latine del linguaggio giuridico nelle quali indica o definisce una situazione riconosciuta di vantaggio (per es. favor debitoris, favor legitimitatis, favor libertatis, ecc.). felix culpa (f.lix cl.pa) loc. lat., in it. s.f. ~ Fortunato errore: a proposito di un bene indirettamente prodotto da un male; lespressione (nella sua formulazione completa) secondo i padri della Chiesa allude al peccato originale che stato riscattato dal sacrificio di Cristo, evento di gran lunga pi importante e significativo per lumanit del male che lha reso necessario. fellatio (fel.l.tio /tsjo/) s.f., lat. TESTO alla voce fellazione. festina lente (fe.st.na ln.te) loc. lat. ~ Affrettati con lentezza: espressione ossimorica attribuita, dallo storico Svetonio, allimperatore Augusto, che con queste parole invitava i suoi comandanti a muoversi velocemente ma con circospezione. fiat TESTO. fiat lux (f.at lux) loc. lat. ~ La luce sia: sono le parole della Bibbia (Genesi 1.3) con le quali ha inizio il racconto della creazione: subito dopo il cielo e la terra, Dio cre la luce; lespressione compare spesso ancora oggi, usata, spec. nel linguaggio giornalistico, in banali giochi di parole relativi allindustria automobilistica torinese della FIAT e alle sue vicende.

TESTO;

ne del linguaggio giuridico che definisce quel particolare tipo di confessione che si considera resa quando la parte da interrogare non compare davanti al giudice (o comunque si rifiuta di rispondere); in questo caso vengono dal giudice ritenuti come ammessi i fatti dedotti nellinterrogatorio. fictio iuris (fc.tio i.ris /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Finzione del diritto: espediente giuridico per cui una norma viene applicata a un caso diverso da quello per cui era stata emanata. finis (f.nis) s.m., lat. ~ Fine: voce con cui i bidelli nelle scuole annunciavano lo scadere del tempo destinato alle lezioni. finis coronat opus (f.nis co.r.nat .pus) loc. lat. ~ La fine corona lopera; il risultato il coronamento dellopera: il motto, di origine medievale, viene a volte ancor oggi usato per significare che il miglior coronamento di unopera il portarla a conclusione e che essa va giudicata solo alla fine. finis Poloniae (f.nis Po.l.niae /nje/) loc. lat., in it. s.f. o s.m. 1. La fine della Polonia: lesclamazione attribuita al comandante polacco Tadeusz Kosciuszko (1746 1817) dopo la sconfitta di Maciejowice (1794), ultimo atto della spartizione della Polonia tra Austria, Russia e Prussia, che determin la fine dellesistenza autonoma dello stato (fino al 1918); successivamente, lespressione stata ripresa a proposito di uno dei tanti momenti della travagliata storia di questo paese, come linvasione hitleriana del 1939. 2. Pi generic., nel linguaggio giornalistico, la locuzione viene usata a proposito di un momento storico contraddistinto dalla fine di unentit statale o dallesaurimento di un regime o di un modello politico (finis Austriae, finis Jugoslaviae, finis Italiae). finis terrae (f.nis tr.rae /re/) loc. lat., in it. s.m. ~ La fine della terra; il confine del mondo: lespressione viene usata a proposito di luoghi o territori posti agli estremi limiti delle terre conosciute; ne rimane traccia in alcuni toponimi quali Finistre (dipartimento francese allestremit occidentale della Bretagna) o il Cabo de Finisterre (promontorio della costa atlantica spagnola). flagrante delicto (fla.grn.te de.lc.to) loc. lat., in it. loc. avv. ~ In flagrante delitto: nel linguaggio giuridico lespressione viene usata a proposito di chi viene colto nellatto di commettere il reato, sul fatto. flatus vocis (fl.tus v.cis) loc. lat., in it. s.m. ~ Emissione di voce: mera emissione di voce, senza alcun valore n significato; parola vuota, inutile chiacchiera; lespressione si deve al filosofo e teologo francese Roscellino da Compigne (sec. XI), rappresentante del nominalismo medievale, per il quale i concetti universali (secondo la testimonianza di santAnselmo e di Abelardo) non sono altro che un fiato di voce, cio niente pi che la loro formulazione verbale. flavedo (fla.v.do) s.f., lat. scient. ~ La scorza esterna, gialla e lucida, della buccia degli agrumi. Dal lat. flavre esser biondo. flos aquae (fls .quae /kwe/) loc. lat. scient., in it. s.m. ~ Fior dacqua: in botanica, addensamento di Alghe Cianoficee alla superficie di laghi e di stagni, dovuto allim-

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

3170

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

e fumus boni iuris (vedi le voci). Propr. fumo, sentore. fumus boni iuris (f.mus b.ni i.ris) loc. lat., in it. s.m. ~ Odore, sentore di buon diritto: nel linguaggio giuridico la convinzione della possibilit dellesistenza di un buon motivo giuridico circa lesito finale di una causa, e, pi genericamente, il probabile buon fondamento giuridico di una pretesa; uno dei requisiti fondamentali per ottenere lammissione a determinati benefici (per esempio il patrocinio a spese dello stato) o la pronuncia di certi provvedimenti del giudice (come i provvedimenti cautelari). fumus persecutionis (f-mus per.se-cuti-nis /-tsj nis/) loc. lat., in it. s.m. ~ Fumo, sentore di persecuzione: nel linguaggio giuridico la possibile volont persecutoria da parte di un organo inquirente. fundus oculi (fn.dus .cu.li) loc. lat., in it. s.m. ~ Il fondo dellocchio, cio la retina e la papilla ottica, come si osservano dallesterno con loftalmoscopio; un elemento importante nella diagnosi di molte malattie non solo oculari, ma anche circolatorie, metaboliche e cerebrali. funere mersit acerbo (f.ne.re mr.sit a. cr.bo) loc. lat. ~ [Li] immerse in una morte prematura: lespressione un emistichio virgiliano (Eneide 6.428429, a proposito dei fanciulli strappati anzitempo alla vita) e viene usata con valore epigrammatico per commentare la morte di un bambino, in virt del notissimo sonetto carducciano che reca questo titolo, ispirato alla morte del figlioletto Dante. furor teutonicus (f.ror teu.t.ni.cus) loc. lat., in it. s.m. ~ Furore teutonico: lespressione del poeta Lucano (Farsalia 1.255256) ed attribuita ai soldati di Cesare per descrivere i nemici teutoni; la tedesca rabbia immagine tradizionale in tutta la letteratura italiana, dal Medioevo in poi (cfr. il petrarchesco: Ben provide Natura al nostro stato / quando de lalpi schermo / pose fra noi e la tedesca rabbia).

Graecia capta ferum victorem cepit

dividuava linsieme dei gruppi famigliari che si riconoscevano legati da vincoli di discendenza da un comune progenitore. 2. Oggi, nel linguaggio giornalistico, il termine viene usato col significato generico di clan, gruppo, popolazione (la gens televisiva), oppure legato, polemicamente, al nome di qualche personaggio famoso e potente.

habitus TESTO. herpes TESTO. hiatus TESTO. hic et nunc (hic t nunc / ik/) loc. lat. 1. Qui e ora: subito, immediatamente, su

(Grae.cia cp.ta f.rum vic.t.rem c.pit / r /) loc. lat. ~ La Grecia conquistata conquist il fiero vincitore: si tratta di un verso di Orazio (Epistole 2.1.156), ben presto proverbiale per commentare il fatto che i Romani, conquistatori con le armi, furono a loro volta vittime delle arti e delle scienze della Grecia conquistata Nel linguaggio corrente viene talvolta usato (spesso in forma ridotta) per commentare, e ribadire, la superiorit delle arti liberali o della poesia (o anche semplicemente dello stile e delleducazione) sulla forza bruta e sulla prepotenza. Graecum est non legitur (Grae.cum st nn l.gi.tur / r /) loc. lat. ~ greco, non si legge: assioma medievale che dimostra in quale conto fosse tenuta la lingua greca in Occidente prima dellUmanesimo; si tratta delle parole che i glossatori ponevano a margine dei codici quando nei brani comparivano parole o frasi greche La formula viene talvolta usata nella lingua corrente a proposito di dichiarazioni (o di dimostrazioni) di totale e ingiustificata ignoranza. gutta cavat lapidem (gt.ta c.vat l.pi. dem) loc. lat. ~ La goccia scava la pietra: frase proverbiale gi presso i latini, usata sia come invito a riflettere sugli effetti, specialmente dannosi, che pu provocare la ripetizione continua di unazione sia come elogio della perseveranza in quanto mezzo per ottenere qualcosa altrimenti difficilmente raggiungibile; in italiano vi corrisponde il proverbio a goccia a goccia si incava la pietra, e anche chi la dura la vince.

gaudeamus (gau.de..mus) prima pers. pl.

del cong. ottativo pres. di gaudere, in it. s.m. ~ Godiamo: la voce latina, tratta dallinizio di unantifona delle feste solenni (Gaudeamus omnes in Domino) o dallinizio di un notissimo canto goliardico (Gaudeamus igitur Iuvenes dum sumus), usata nel senso di godimento spensierato, cuccagna, baldoria: stare in g., finito il g.; il concetto quello classico del carpe diem (vedi la voce) e del laurenziano quant bella giovinezza chi vuol esser lieto sia. gaudete (gau.d.te) seconda pers. pl. dellimp. del verbo lat. gaudere, in it. s.m. invar. ~ Rallegratevi: Domenica del g.: la terza dellAvvento, dalla prima parola dellintroito della Messa (cfr. Lettera di S. Paolo ai Filippesi: Gaudete in Domino semper). genius loci (g.nius l.ci) loc. lat., in it. s.m. ~ Genio del luogo: espressione con cui nel mondo latino si individuava lo spirito peculiare di un ambiente o di un luogo, ad esso strettamente legato, usata spesso anche in italiano, sia a proposito di entit astratte che di persone ben identificate. gens (gns) s.f., lat. 1. Gente, stirpe, schiatta: nel mondo romano il vocabolo in-

habeas corpus TESTO. habemus confitentem reum (ha.b.mus con. fi.tn.tem r.um /ab /) loc. lat. 1. Ab-

biamo il reo confesso: espressione del linguaggio giuridico usata per indicare che limputato si riconosciuto colpevole, che ne stata ottenuta la confessione. 2. estens. A proposito di chi ha riconosciuto una propria colpa o si dichiarato responsabile di qualcosa (anche in contesti scherzosi). habemus papam (ha.b.mus p.pam /ab /) loc. lat. 1. Abbiamo il papa: sono le parole finali della formula con cui, terminato il conclave, si annunzia lavvenuta elezione di un pontefice: nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam (vi annuncio una grande gioia: abbiamo il papa). 2. estens. Lespressione viene usata, spesso in contesti scherzosi, per sottolineare con enfasi una nuova nomina o lassunzione di una dignit o di una carica. habet (h.bet / a/) terza pers. sing. del pres. ind. del verbo lat. habere (avere) ~ Forma verbale corrispondente allit. ha, oggi usata nei telegrammi per distinguerla dalla prep. a. habitat (h.bi.tat / a/) terza pers. sing. del pres. ind. del verbo lat. habitare (abitare), in it. s.m. TESTO.

due piedi (specialmente a proposito di un ordine che deve essere eseguito senza indugio). 2. In vari linguaggi tecnici indica la situazione o condizione di immediatezza propria dellattualizzarsi di un fenomeno o di un processo: per esempio lhic et nunc del rapporto terapeutapaziente nella seduta psicoanalitica. 3. La locuzione gode di particolare fortuna nel linguaggio giornalistico (anche in traduzione italiana) per sottolineare limmediatezza di unazione o la rapidit di una decisione: nellet dellansia tutto hic et nunc, qui e ora, con il cronometro tra le mani. hic Rhodus, hic salta! (hic Rh.dus, hic sal. ta / ik r dus ik/) loc. lat. ~ Qui Rodi, e qui salta!: si tratta della traduzione latina di unespressione di Esopo che racconta come un personaggio che si vanta di mirabolanti imprese, e specialmente di un salto da lui fatto a Rodi, degno delle Olimpiadi, sia messo alle strette dallinterlocutore che seccato esclama: qui Rodi, e qui facci il salto; lespressione viene ancor oggi usata per mettere alle strette un millantatore e anche, con un senso impreciso e pi generico, per alludere alla presenza di una difficolt e alla necessit di affrontarla. hic sunt leones (hic sunt le..nes / ik/) loc. lat. 1. Qui ci sono i leoni: legenda che si riscontra nelle antiche carte geografiche dellAfrica per indicare le regioni non ancora esplorate del continente e quindi ignote (la stessa scritta si trova su una cartolina italiana del 1911 per la campagna di Libia). 2. scherz. La locuzione viene usata per alludere allincombere di un grave, sia pure imprecisato pericolo, o a difficolt di orientamento oppure, pi spesso (fig.), allignoranza, propria o altrui, a proposito di un argomento o di un problema. hippus (hp-pus / ip-/) s.m., lat. ~ In medicina, alternanza ritmica di contrazione e dilatazione del muscolo della pupilla, osservabile talvolta in caso di insufficienza della valvola aortica. Dal gr. hppos cavallo, con riferimento al ritmo di galoppo. historia magistra vitae (hi.st.ria ma.g. stra v.tae /ist rja te/) loc. lat. ~ La storia, maestra della vita; parole ciceroniane (De oratore 2.9) citate per sottolineare il valore educativo della storia e limportanza dello studio degli avvenimenti passati per comprendere il presente. hoc erat in votis (hc .rat in v.tis / k/) loc. lat. ~ Questo era nei miei desideri: le parole iniziali di una famosa poesia di Orazio (Satire 2.6), nella quale il poeta ringrazia Mecenate per il dono che gli ha fatto di un podere nella Sabina, non troppo grande n troppo ricco, bens perfettamente rispondente ai requisiti del giusto mezzo, vengono tradizionalmente usate per esprimere lintima soddisfazione per il concretarsi di un desiderio lungamente accarezzato, o per commentare il fatto che certe cose sono andate proprio come ci si aspettava o ci si augurava. homo faber (h.mo f.ber / /) loc. lat., in it. s.m. ~ Uomo artefice: luomo come creatura razionale, che esplica al meglio le

3171sue facolt intellettive in quanto capace di fabbricare strumenti per adeguare e trasformare la realt secondo le sue esigenze. homo habilis (h.mo h.bi.lis / mo a/) loc. lat., in it. s.m. ~ Uomo manipolatore: luomo in quanto capace di manipolazioni finalizzate a determinati scopi. homo homini lupus (h.mo h.mi.ni l. pus / mo /) loc. lat. ~ Luomo un lupo nei confronti dellaltro uomo: espressione proverbiale risalente a Plauto (Asinaria 495), ripresa nella concezione pessimistica di Hobbes per sottolineare legoismo e la crudelt propri della natura umana, e usata ancor oggi con tale valore. homo ludens (h.mo l.dens / /) loc. lat., in it. s.m. ~ Uomo giocatore: in antropologia, luomo considerato nella sua dimensione di evasione dalla seriet e dalla responsabilit della vita, che considera ogni aspetto della realt secondo una visuale ludica (dal titolo di unopera dello storico olandese Johan Huizinga del 1938). homo novus (h.mo n.vus / /) loc. lat., in it. s.m. 1. Uomo nuovo: presso gli antichi Romani, chi, per primo nella propria famiglia (senza cio appartenere alla nobilt) giungeva alle alte cariche dello stato. 2. Oggi, persona che abbia raggiunto una notevole posizione superando i limiti della propria classe sociale. homo oeconomicus (h.mo oe.co.n.mi. cus / mo e/) loc. lat., in it. s.m. ~ Uomo economico: il soggetto astratto dellattivit economica. homo sapiens TESTO. locuzione latina usata a proposito di fatti o vicende che destano orrore anche soltanto a raccontarle; spesso citata, con valore esclamativo, anche semplicemente per commentare una cosa che non ci soddisfa. horror vacui (hr.ror v.cui / r/) loc. lat., in it. s.m. 1. Terrore del vuoto: espressione usata nella critica darte a proposito di orientamenti pittorici o architettonici che tendono a eliminare ogni spazio vuoto e, quindi, a sovraccaricare lornamentazione. 2. estens. Terrore del silenzioso, del disadorno, dellimprevisto e incontrollato. hortus conclusus (hr.tus con.cl.sus / r/) loc. lat., in it. s.m. ~ Giardino chiuso: espressione biblica tratta dal Cantico dei cantici (4.12), nel quale uno degli elogi rivolti dallo sposo alla sposa, usata talvolta con affettazione per indicare la gelosa riservatezza di cui si circonda un artista o uno scrittore relativamente al proprio lavoro, o anche la chiusura totale di un ambiente nei confronti di persone desiderose di entrare a farne parte, o ancora, pi genericamente, un circolo chiuso, una cerchia ristretta. humus TESTO. hysteron proteron TESTO.

immissio penis (im.ms.sio p.nis) loc. lat., in it. s.f. ~ Introduzione del pene; nel lin-

iactatio capitis (iac.t.tio c.pi.tis /tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Scuotimento del capo:

homo sum humani nihil a me alienum puto (h.mo sum hu.m.ni n.hil a m

a.li.num p.to / mo um ani n iil/) loc. lat. 1. Sono un uomo e non considero estraneo a me niente che sia umano: espressione proverbiale latina, usata per esprimere la disponibilit umana a ogni tipo di esperienza o la spinta verso un atteggiamento di solidariet degli uomini tra di loro. 2. Con altro senso ricorre talvolta per riconoscere, con un misto di umilt e di autoindulgenza, la debolezza propria delluomo. homunculus (ho.mn.cu.lus /o/) s.m., lat. 1. Presunto mostruoso omiciattolo frutto di un procedimento pseudochimico indicato da Paracelso (14931541). 2. estens. Creatura di proporzioni mostruosamente ridotte e deformate. 3. Rappresentazione, secondo una mappa proporzionale, delle varie funzioni del cervello umano, part. quelle motorie e quelle sensoriali ~ Fallacia dellh., in filosofia della mente, ogni teoria che spieghi i fenomeni mentali attribuendoli a una sorta di agente interno le cui propriet essenziali coincidono con i fenomeni da spiegare, che restano cos privi di una giustificazione definitiva; a livello euristico, tali tentativi possono essere ricondotti allidea che vi sia un essere umano minatiurizzato allinterno della nostra mente il quale possa interpretare le sue rappresentazioni per conferire loro un senso: ma una simile ipotesi comporterebbe un regresso allinfinito, perch bisognerebbe postulare un altro essere allinterno del primo e cos via. Der. di homo inis uomo; propr. omiciattolo. honoris causa TESTO. horribile dictu (hor.r.bi.le dc.tu /or-/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Cosa orribile a dirsi:

espressione del latino scientifico usata nel linguaggio medico per indicare il parossistico scuotimento del capo tipico dellepilettico. ibidem TESTO. ictus TESTO. id TESTO. idem TESTO. id est TESTO. idola (.do.la) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~ Secondo il filosofo inglese F. Bacone (1561 1626), linsieme dei pregiudizi da cui bisogna liberarsi per intendere la natura nella sua vera e genuina essenza: i. tribus, gli errori propri alla stessa specie (trib) umana; i. specus, dovuti alla conformazione psichica e alla natura del singolo individuo prigioniero di s stesso (spelonca a ricordo dei prigionieri della caverna platonica); i. fori, dovuti alle relazioni umane e dunque ai linguaggi, acquisiti attraverso lumano commercio (foro cio mercato); i. theatri, dovuti alla passivit nellaccogliere i sistemi filosofici che si susseguono sul teatro della vita. Dal gr. edla. illico et immediate (l.li.co t im.me.di.te) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Subito (propr. l sul posto) e immediatamente: si usa per sottolineare, per lo pi scherzosamente, lesigenza che un ordine venga eseguito senza porre tempo in mezzo. imago (i.m.go) s.f., lat. scient. 1. Lultimo stadio della vita postembrionale degli Insetti, caratterizzato dalla maturit sessuale e dallattivit riproduttiva; corrisponde praticamente allo stato adulto. 2. Secondo C.G. Jung (18751961), immagine idealizzata di un amore infantile, tuttora influente sulla psiche delladulto. Dal lat. class. imago nis immagine. immediate (im.me.di.te) avv., lat. mediev. ~ Immediatamente, cio subito dopo o subito prima in una successione spaziale o temporale; oggi esclusivamente nellespressione illico et i. allistante (vedi la voce).

guaggio medicolegale lespressione viene preferita alla corrispondente italiana. impedimentum criminis (im.pe.di.mn. tum cr.mi.nis) loc. lat., in it. s.m. ~ Impedimento derivante da un (precedente) delitto; nellordinamento giuridico italiano una delle cause di invalidit del matrimonio civile (prevista dallart. 88 del Codice Civile): non possono contrarre matrimonio tra loro le persone delle quali luna stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dellaltra. impedimentum ligaminis (im.pe.di.mn. tum li.g.mi.nis) loc. lat., in it. s.m. ~ Impedimento derivante da un (precedente) legame; nellordinamento giuridico italiano una delle cause di invalidit del matrimonio civile (prevista dallart. 86 del Codice Civile): non pu contrarre matrimonio chi vincolato da un matrimonio precedente. imperium (im.p.rium) s.neutro lat., in it. s.m. 1. Lambito di potere dei pi alti magistrati romani. 2. estens. Potere esteso, assoluto ed arbitrario. Der. di imperare comandare. implantatio (im.plan.t.tio /tsjo/) s.f., lat. moderno ~ Piantamento: nella terminologia moderna del diritto romano, il caso di accessione di mobile a immobile, che si ha quando un albero, piantato in suolo altrui, abbia messo radici stabilmente e riceva alimenti dal nuovo terreno. imprimatur (im.pri.m.tur) terza pers. sing. del pres. cong. del verbo lat. imprimre (stampare), in it. s.m. TESTO. in absentia (in ab.sn.tia /tsja/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ In assenza, in contumacia; espressione propria del linguaggio giuridico, usata anche in contesti non tecnici. in albis (in l.bis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ In [vesti] bianche: attributo liturgico dei giorni della settimana successiva alla Pasqua (perch in antico i neofiti battezzati il sabato santo vestivano di bianco per otto giorni); domenica in albis, quella successiva alla domenica di Pasqua. in alto loco TESTO. in articulo mortis (in ar.t.cu.lo mr.tis) loc. lat. eccl., in it. loc. avv. ~ Sul punto di morte: dellassoluzione che il sacerdote pu concedere al credente che si trovi in imminente pericolo di morte, anche riguardo alle censure e scomuniche il cui condono normalmente riservato al vescovo o al pontefice. inaudita altera parte (in.au.d.ta l.te.ra pr.te) loc. lat. eccl., in it. loc. avv. ~ Senza aver ascoltato laltra parte; senza sentire la parte avversa: espressione del linguaggio giuridico usata a proposito di quei provvedimenti del giudice che vengono emessi senza che vi sia in atto fra le parti un procedimento di contraddittorio. in bonis (in b.nis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ In buone condizioni: nel linguaggio giuridicoeconomico, in attivo, in buone condizioni di solvibilit: essere, tornare in bonis. in camera caritatis (in c.me.ra ca.ri.t. tis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Nella camera della carit: di comunicazione, rimprovero, avvertimento fatto confidenzialmente allinteressato per evitargli una spiacevole pubblicit.

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

3172

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

in cauda venenum (in cu.da ve.n.num) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Nella coda [sta] il

veleno; a proposito delle difficolt che giungono alla fine di unimpresa o di unopera o, pi spesso, per indicare la chiusa bruciante e velenosa di una argomentazione o di un ragionamento. incipit (n.ci.pit) terza pers. sing. del pres. ind. di incipre (cominciare), in it. s.m. TESTO. in corpore vili (in cr.po.re v.li) loc. lat. ~ Su un corpo senza importanza: lespressione viene usata a proposito di esperienze rischiose, pi che altro per chi le subisce, o con il senso generico di a titolo di esperimento. Si tratta dellabbreviazione dellespressione faciamus experimentum in corpore vili (facciamo lesperienza sopra un corpo plebeo) che, secondo la tradizione, sarebbe stata pronunciata da un consesso di medici al capezzale dellumanista francese MarcAntoine Muret (15261585), caduto ammalato durante un viaggio in Italia: scambiato per un pezzente, dato che era malvestito, i medici proposero, in latino, di sperimentare su di lui un medicamento nuovo (laneddoto prosegue narrando che il Muret non solo cap, ma replic e, dal grande spavento, guar anche). incredibile dictu (in.cre.d.bi.le dc.tu) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Cosa incredibile a dirsi: la locuzione viene usata, parenteticamente, a proposito di fatti o vicende che destano meraviglia o incredulit anche solo a raccontarle. index (n.dex) s.m., lat. ~ Indice: ancora adoperato, spec. in bibliografia, nel senso di repertorio analitico, per indicare un elenco ordinato di parole; per esempio nelle espressioni index nominum (indice dei nomi), index rerum (indice delle cose, repertorio analitico), index verborum (indice delle parole), index locorum (indice delle parole citate in un testo, accompagnate dallindicazione del luogo dove compaiono). in diebus illis (in di..bus l.lis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ In quei giorni: espressione evangelica che ricorre pi volte nel Nuovo Testamento, usata spesso scherz. per indicare un tempo lontano e definitivamente trascorso, circoscritto nel passato. in diem (in d.em) loc. lat., in it. loc. avv. ~ A un giorno futuro: formula giuridica per indicare un giorno futuro previsto ma indeterminato. in dubiis abstine (in d.biis b.sti.ne) (o in dubio abstine) loc. lat. ~ Nei casi dubbi (o nel dubbio) astieniti: formula tradizionale, di probabile origine medievale, che invita a non prendere decisioni (o a non esprimere giudizi) nei casi non sufficientemente chiari o conosciuti. in dubio abstine (in d.bio b.sti.ne) ~ vedi IN DUBIIS ABSTINE. in dubio pro reo (in d.bio pr r.o) loc. lat. ~ Nel dubbio (si deve decidere) a favore dellimputato: espressione del linguaggio giuridico (in questa formulazione non attestata nel latino classico) che, nel diritto penale, esprime il principio per cui meglio assolvere il presunto colpevole piuttosto che condannare un eventuale innocente. in extenso (in ex.tn.so) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Per esteso, per intero, soprattutto a proposito di manoscritti o documenti copiati o riprodotti nella loro integrit.

in extremis TESTO. in fieri TESTO. infra TESTO. in hoc signo vinces (in hc s.gno vn.ces / k/) loc. lat. 1. In questo segno vincerai:

sono le parole che secondo la tradizione comparivano scritte attorno alla croce nel sogno profetico fatto dallimperatore Costantino nel 312, nellatto di marciare contro Massenzio: Costantino fece fabbricare un labaro che riproduceva limmagine del sogno (la croce, in quanto simbolo dei cristiani) e sotto questa insegna sbaragli le armate nemiche, numericamente molto pi numerose delle sue; in seguito si avvicin al cristianesimo (nel 313 proclam lEditto di Milano che concedeva libert di culto ai cristiani). 2. Lespressione viene ancor oggi usata (spesso in contesti scherzosi) per indicare un mezzo (o anche un espediente) che dovrebbe permettere di vincere una battaglia o di superare una difficolt. in illo tempore (in l.lo tm.po.re) loc. lat., in it. loc. avv. ~ In quel tempo: lespressione, frequente nei Vangeli per introdurre diversi episodi, viene usata nel linguaggio familiare a proposito di un passato remoto o ritenuto tale. in itinere (in i.t.ne.re) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. 1. loc. attr. Nel linguaggio assicurativo, di incidente che occorre al lavoratore durante il percorso per recarsi sul luogo di lavoro: infortunio in i. 2. loc. attr. e avv. In corso di svolgimento (spec. di atti amministrativi): pratica, ricorso in i. Propr. durante il viaggio, durante il percorso, il cammino. in iure cessio (in i.re cs.sio) ~ vedi CESSIO IN IURE. in limine (in l.mi.ne) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Sulla soglia: lespressione, che in latino indica figuratamente il limitare (della vita o della morte), viene usata in italiano con il sign. estensivo e generico di allinizio o allultimo momento. in loco TESTO. in medias res (in m.dias rs) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Nel mezzo dellargomento; lespressione ( una frase oraziana: Ars poetica 147148) viene usata nel sign. di al centro della situazione, dellargomento, dellinteresse: entrare in medias res. in medio stat virtus (in m.dio stt vr.tus) loc. lat. 1. In mezzo sta la virt: sentenza della filosofia scolastica medievale che si rif alla dottrina aristotelica ed esprime lideale (greco prima e poi romano) della misura e dellequilibrio, sia nei momenti delle scelte che, pi genericamente, nelle diverse circostanze della vita. 2. Nel linguaggio corrente, viene usata come esortazione alla moderazione (spesso sentita anche come invito alla mediocrit). in memoriam TESTO. in mente Dei (in mn.te Di) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Nella mente di Dio; quindi, ancora da nascere, fuori dai confini del mondo, escluso da ogni possibile previsione: essere, trovarsi ancora in mente Dei. in nuce TESTO. in partibus infidelium (in pr.ti.bus in.fi. d.lium) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. 1. Dalle parti, nei luoghi degli infedeli: espressione di ambito ecclesiastico (anche nella forma abbreviata in partibus), riferita propriamente a quei vescovi le cui diocesi,

di fatto onorifiche, erano situate in regioni occupate dai Turchi. 2. estens. A proposito di generiche zone non cristianizzate, o anche di persona che opera in territorio nemico (sia in senso proprio che fig.). in pectore TESTO. in perpetuum (in per.p.tu.um) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. 1. Per sempre: formula dei documenti medievali che attestava la validit perpetua del negozio giuridico. 2. estens. Nel linguaggio corrente, la locuzione viene talvolta usata a proposito di vincoli o legami o decisioni che si ritengono validi per sempre. in primis TESTO. in quovis (in qu.vis) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. ~ In qualsiasi (sott. navigio imbarcazione): clausola di un contratto di assicurazione marittima mediante la quale sono specificati i limiti di tempo ma non il nome della nave (da rendersi noto tuttavia entro cinque giorni dalla partenza della stessa). in re (in r) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ Nella cosa: nella filosofia scolastica, formula usata per indicare una delle soluzioni del problema degli universali: quella per cui luniversale ritenuto presente nelle cose come essenza (le altre soluzioni sono indicate con le formule ante rem e post rem). in saecula saeculorum (in sae.cu.la sae. cu.l.rum /s kula se/) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Per i secoli dei secoli: formula con la quale si concludono molte dossologie della liturgia latina, a ricordare leternit della Trinit. 2. scherz. A proposito di fatti che si prolungano o si rinviano indefinitivamente. in situ (in s.tu) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. ~ Sul posto: meno generico di in loco, potendo, per es., riferirsi a precise localizzazioni anatomiche o geologiche. instrumentum (in.stru.mn.tum) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Strumento: nel linguaggio giuridico, atto pubblico redatto presso uno studio notarile. instrumentum regni (in.stru.mn.tum r. gni) loc. lat., in it. s.m. 1. Sussidio o mezzo di potere; lespressione viene usata a proposito della strumentalizzazione della religione da parte del potere politico. 2. Qualsiasi sussidio o mezzo di potere. Propr. strumento del regno, del governo, del potere. insula1 (n.su.la) s.f., lat. ~ Isola: termine che nella Roma antica design prima la casa con le adiacenze, e quindi il caseggiato con fondi e appartamenti daffitto. insula2 (n.su.la) s.f., lat. scient. 1. Isola nel sign. embriologico e anatomico. 2. Area sensoriale della neocorteccia del telencefalo, dove probabilmente terminano le vie gustative. Dal lat. class. insla isola. in syllabam (in syl.la.bam /s il/) loc. lat., in it. loc. attr. ~ In una (sola) sillaba: di verso catalettico ridotto ad una sola sillaba con ictus. intelligenti pauca (in.tel.li.gn.ti pu.ca) loc. lat. ~ Per chi capisce, poche parole: frase proverbiale usata sia per sottolineare il fatto che a chi vuol capire bastano poche parole, sia, con altro senso, come avvertimento o minaccia; cfr. anche le locuzioni italiane a buon intenditor poche parole e chi ha orecchi per intendere intenda. inter alios (n.ter .lios) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Tra gli altri, tra terzi: nel linguaggio giuridico, riferito alle parti di un processo.

3173inter arma silent leges (n.ter r.ma s.lent l.ges) loc. lat. ~ Tra le armi tacciono le legguaggio corrente, il termine viene talvolta usato con un significato vicino a quello di idea, trovata. 2. Nella filosofia scolastica, il procedimento di scoperta delle idee. 3. Nel diritto romano, lacquisto di cosa scoperta, che non faccia parte di un fondo pubblico o privato (per esempio la scoperta di un tesoro: inventio thesauri). 4. Nel linguaggio canonico, il ritrovamento di una reliquia e la scrittura che ne d conto. Propr. ritrovamento, invenzione. in vino veritas (in v.no v.ri.tas) loc. lat. ~ Nel vino la verit: proverbio latino (a sua volta traduzione di una frase greca) usato spesso ancor oggi per commentare il fatto che lebrezza etilica favorisce una sincerit di cui, una volta ritornati sobri, spesso ci si pente. in vitro TESTO. in vivo (in v.vo) loc. lat., in it. loc. avv. e attr. 1. Nel vivo: a proposito di un processo biologico studiato sperimentalmente mentre si svolge allinterno di un organismo in vita, in contrapposizione a quelle compiute su materiale fissato o conservato. 2. Nel linguaggio corrente si usa talvolta con un significato paragonabile a quello di dal vivo, dal vero. ipse dixit (.pse d.xit) loc. lat., in it. s.m. ~ Convalida perentoria (spec. con intonazione sarcastica) di unaffermazione mediante il ricorso al principio di autorit. Propr. lha detto lui, trad. lat. della formula usata nellantichit dai seguaci di Pitagora con riferimento allautorit del maestro e nel Medioevo con riferimento allautorit di Aristotele. ipso facto (.pso fc.to) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Sul fatto stesso: lespressione viene usata sia per esprimere urgenza (immediatamente, senza por tempo in mezzo, da un momento allaltro), che per significare un nesso causale (per il fatto stesso, conseguentemente, automaticamente). 2. In diritto, spec. canonico, indica che il fatto stesso di aver trasgredito una legge fa incorrere automaticamente nella relativa pena. ipso iure (.pso i.re) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Per il diritto stesso: in diritto, per sola forza di legge, con riferimento agli effetti che seguono direttamente da una norma di legge, indipendentemente da qualsiasi altro atto o provvedimento. item (.tem) avv., lat. ~ Parimenti, altres: usato spec. nel linguaggio notarile. ite missa est (.te ms.sa st) loc. lat., in it. s.m. ~ Andate, la Messa finita: formula del congedo solenne della Messa in rito latino (alla quale si risponde con le parole Deo gratias), adoperata talvolta scherz. per indicare compimento, conclusione: se Dio vuole siamo giunti allite missa est. iter (.ter) s.m., lat. TESTO. iunior TESTO. iurare in verba magistri (iu.r.re in vr.ba ma.g.stri) loc. lat. ~ Giurare sulle parole del maestro: espressione oraziana (Epistole 1.1.14) nella quale il poeta rivendica orgogliosamente la propria libert e la propria autonomia intellettuale, usata a proposito di chi accetta acriticamente le opinioni di una persona autorevole o anche, con altro senso, di chi cerca di giustificare la propria incapacit dietro unautorit superiore. iure (i.re) avv., lat. ~ Per forza di legge, di diritto: espressione del linguaggio giuridico.

gi; espressione ciceroniana (Pro Milone 4.10) che viene usata per sottolineare la vanit delle leggi in tempo di guerra. interim (n.te.rim) avv., in it. sm. TESTO. interna corporis acta (in.tr.na cr.po.ris c.ta) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ Atti interni di un organo: gli atti adottati da un organo istituzionale (ad esempio dalla Camera dei deputati, dal Senato o dalla Corte costituzionale) per regolare la propria attivit interna in piena autonomia (come riconosce la Costituzione); equivalgono al regolamento interno dellorgano (anche sempl. interna corporis). inter nos (n.ter ns) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Fra noi: per sottolineare il carattere confidenziale o segreto di un discorso. inter pares (n.ter p.res) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Fra pari, fra soggetti uguali; espressione del linguaggio giuridico. inter partes (n.ter pr.tes) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Fra le parti; espressione del linguaggio giuridico. inter pocula (n.ter p.cu.la) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Fra i bicchieri, a tavola: lespressione, che riprende un verso virgiliano (Georgiche 2.383), viene usata per indicare conversazioni, discorsi, riflessioni fatti in occasioni conviviali, in clima di allegra cordialit. inter pocula silent negotia (n.ter p.cu.la s.lent ne.g.tia /tsja/) loc. lat. ~ Fra i bicchieri tacciono gli affari: una delle iscrizioni bacchiche del famoso Rathauskeller di Norimberga, che invita a godersi pienamente il convito, lasciando gli affari (e quindi le preoccupazioni) ad altri momenti. inter vivos (n.ter v.vos) loc. lat., in it. loc. attr. ~ Fra vivi: nel linguaggio giuridico, a proposito di negozi che producono il loro effetto mentre tutti i soggetti interessati sono ancora in vita, con particolare riferimento alle donazioni inter vivos, cio alle vere e proprie donazioni, in contrapposizione ai lasciti testamentari. intitulatio (in.ti.tu.l.tio /tsjo/) s.f., lat. ~ Intitolazione: in diplomatica il termine indica la formula iniziale di documenti nella quale sono espressi il nome, i titoli e le qualit dellautore. in toto TESTO. intra moenia TESTO. introibo (in.tr.i.bo) prima pers. sing. del fut. del verbo lat. introire (entrare), in it. s.m. invar. 1. Entrer; la parola con cui comincia il versetto introibo ad altare Dei (salir allaltare di Dio, Salmo 42) che, prima della riforma della liturgia, era recitato dal sacerdote allinizio della Messa, ai piedi dellaltare. 2. In italiano, il termine era usato nella locuzione arc. venire allintroibo, fare lintroibo (= entrare nel discorso) e compare talvolta ancor oggi, spec. nel linguaggio letterario, nel significato figurato di premessa, preliminare. introitus (in.tr.i.tus) s.m., lat. scient. ~ In medicina, apertura, ingresso verso un canale, una cavit, un organo cavo. inventio (in.vn.tio /tsjo/) s.f., lat. 1. Nella retorica classica la prima parte dellarte retorica (insieme a dispositio, elocutio, memoria e actio), relativa alla scelta degli argomenti e delle argomentazioni Nel lin-

iure et facto (i.re t fc.to) loc. lat., in it. loc. avv. ~ Di diritto e di fatto: espressione ius (is) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Diritto:del linguaggio giuridico. presso gli antichi Romani, la norma di carattere giuridico (contrapposta a fas, la norma religiosa) Il vocabolo viene usato anche in italiano per indicare il diritto (spec. per accentuare la solennit di un discorso o di un assunto), o, pi spesso, in locuzioni che indicano speciali istituti del diritto romano e medievale (ius civile, ius gladii, ecc.), oppure in espressioni scherzose (ius murmurandi, cio di commentare sfavorevolmente almeno di nascosto le condizioni imposte da una dittatura): vedi le voci seguenti. ius civile (is ci.v.le) loc. lat., in it. s.m. ~ Diritto civile: nel diritto romano indica il diritto del popolo; senza altre specificazioni, si intende del popolo romano. ius gentium (is gn.tium) loc. lat., in it. s.m. 1. Diritto delle genti, diritto dei popoli: nel diritto romano classico indica il complesso delle norme che vengono osservate da tutti i popoli civili (al di fuori di Roma), in quanto nascono dalla ragione naturale. 2. Nel linguaggio odierno, il diritto internazionale. ius loci (is l.ci) (o ius soli) loc. lat., in it. s.m. ~ Diritto di territorio; nel diritto moderno, la norma per la quale si considera cittadino di un certo stato chi nasce sul suo territorio da genitori ignoti o apolidi (contrapposto allo ius sanguinis). ius primae noctis (is pr.mae nc.tis /me/) loc. lat., in it. s.m. ~ Diritto della prima notte; presunto diritto feudale secondo il quale sarebbe spettato al signore di trascorrere con la moglie del suddito la prima notte di matrimonio. ius sanguinis (is sn.gui.nis) loc. lat., in it. s.m. ~ Diritto di sangue; nel diritto moderno, la norma per la quale si considera cittadino di un certo stato chi nasce sul suo territorio ed figlio di persone che ne hanno gi la cittadinanza. ius soli (is s.li) ~ vedi IUS LOCI. iuventus (iu.vn.tus) s.f., lat. ~ Giovent: istituzione romana di carattere sportivomilitare, sorta in epoca repubblicana e riordinata da Augusto, che raccoglieva i giovani dai nove ai diciassette anni.

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

labrum (l.brum) s.neutro lat., in it. s.m. ~ In

archeologia, termine col quale vengono indicate le grandi vasche, spesso marmoree, usate come ornamento di giardini e per abluzioni dagli antichi Romani, talvolta reimpiegate nel Medioevo come altari. Forma contratta di lavabrum, der. di lavare lavare. lacrima Christi (l.cri.ma Chr.sti /kr i/) (o lacryma Christi) loc. lat., in it. s.f. ~ La lacrima di Cristo: nome di un vitigno coltivato nella zona di Torre del Greco (presso Napoli) e del vino che se ne ricava; secondo una leggenda diffusa nel Napoletano, Ges arriv in Campania e, trovandola invasa dai diavoli, pianse a calde lacrime: nel luogo dove le lacrime avevano toccato il suolo nacque un vigneto dalla cui uva fu tratto un vino prelibato, il Lacrima Christi. lacryma Christi (l.cry.ma Chr.sti /krima kr