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Maggio - Giugno n. 238 - Anno 2017 MESSAGGERO ORATINESE ŘŖ ŘŖŗŝǰ Ĵ ŗŘŗ £ Ȭ Ȭ śŜ Řŗŝ ǯ Ȭ ¥ ŗŝǰ ǯ ¸ ǯ śŜ ǰ ǰ Ĵǰ Řǚ DZ şŝ ǰ £ ŗŘŖ ǯ Ȃ££ǰ Řŗŝ ǰ ǰ ¸ ǰ ę şǚ ę ǯ Ĵ ǰ Ĵ ££ £ Ȃ ǰ ǯ £ ǰ ǰ Ȃ £ǰ Ȃ£ á ǯ

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    Maggio - Giugno n. 238 - Anno 2017

    MESSAGGERO ORATINESE

  • Messaggero Oratinese Maggio - Giugno 2017 n. 2382 Messaggero Oratinese2

    Messaggero Oratinese - Web Site: messaggerooratinese.comPubblishing Editor:

    e.mail:Collaboratori in Oratino: e.mail: Collaboratori in Cleveland:

    non cessa, anzi. Il governo italiano ha bisogno di rimpinguare le truppe. La disfatta di Ca-poretto, nell’ottobre dell’anno prima, ha pro-vocato uno smembramento dell’esercito. Gli austriaci avanzano. L’Italia teme la sconfitta definitiva. Vengono arruolati anche i “ragazzi del ‘99” (così furono definiti i giovanissimi, al-cuni non ancora maggiorenni, che indossarono la divisa per servire la patria in armi). Giovan-ni Di Palma questa volta non riesce ad evitare la “chiamata”. Saluta il paese e la famiglia e si ritrova nelle fila della 1.545ª Compagnia Mi-tragliatrici Fiat della brigata Livorno. Nel 33° reggimento di fanteria, agli ordini del tenente colonnello Guido Torriani. Il mitragliere Gio-vanni Di Palma il 15 aprile 1918 è nella zona Sasso Rosso-Monte Cornone, sull’altopiano di Asiago, in Provincia di Vicenza. Qui tra il 15 ed il 22 giugno si combatte una delle battaglie più cruenti della Grande Guer-ra: la battaglia del solstizio. Giovanni Di Pal-ma, che si è già distinto precedentemente per atti di eroismo, il 18 giugno penetra nelle trin-cee nemiche. Recupera importante materiale bellico ed al suo rientro fornisce informazio-ni utilissime che permetteranno di organizza-re l’offensiva vincente. Per questa intrepida azione, Giovanni Di Palma viene insignito del-la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il 26 maggio del 1920 torna ad Oratino. Da allora

    Cinque cuginetti in vacanza… Tra qualche mese sarà trascorso un anno da quando i piccoli Dalia, Marc-Antonio, Luca, Antonio e Luciano sono venuti in vacanza a Oratino dal Canada insieme alle loro mam-me Rosalie e Antonella e ai nonni Nicoli-na Perna e Giovanni Mastrangelo. Pubblichiamo questa foto in ricordo della loro prima vacanza fatta tutti insieme nel paese na-tio dei nonni, con l’augurio che possano torna-re presto a trovare parenti e amici e a giocare sopra la “Coscta”!

    Un eroe oratinese Siamo agli inizi del 1918. Dopo quasi quattro anni la Grande Guerra, come fu definita per lo straordinario coinvolgimento di nazioni inte-ressate, continuava a mietere vittime e procu-rare dolore alle popolazioni. Giovanni Di Pal-ma (Fenzill) non ha neppure 21 anni. È nato il primo dicembre 1897 da Domenico, contadino di quarant’anni, e da Carmela Fatica. È alto un metro e 53 centimetri, ha i capelli castani, gli occhi cerulei ed è anch’egli contadino, come i genitori e gran parte dei suoi compaesani. Sa della guerra, alcuni suoi amici e coetanei sono già stati inviati al fronte e purtroppo qualcuno non ne farà più ritorno. Lui è stato più fortuna-to. Ha saltato le prime chiamate perché in at-tesa di essere riformato. La sua conformazione fisica glielo avrebbe assicurato. Ma la Guerra

  • Maggio - Giugno 2017 n. 238 Messaggero Oratinese 3

    fino all’anno della sua morte, nel 1988, Zio Gio-vannino ha vissuto nella sua casa, in Via Tren-to e Trieste, un tempo Piedicastello. A distanza di quasi 30 anni e per le attività messe in campo a ricordo del centenario del-la Grande Guerra, Oratino ha voluto omaggia-re questo suo eroico figlio. Il 24 maggio, alla presenza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma (Alpini, Finanzieri, Carabinieri), dei Comuni di Campobasso, Torella del Sannio, Campodipietra (da cui provenivano tre delle quattro Medaglie d’Oro Molisane), del Cap-pellano Militare Interforze Ten. Don Giuseppe Graziano, di autorità militari e civili, il nipote Pietro Leo ha scoperto la targa apposta sulla facciata della casa. In precedenza nell’Audi-torium Comunale, dopo le mirabili relazio-ni del Prof. Giovanni Cerchia (Unimol) e del Dott. Antonio Salvatore (storico locale), aveva donato la Medaglia d’Argento al Comune di Oratino, arricchendo, con questo gesto nobi-le e gradito, il patrimonio dell’Ente. (

    )

    Ippolita Riccio e le concessioni al popolo oratineseIl popolo di Oratino, nel 1680, ebbe ricono-sciute dal Duca Anto-nio Vitagliano alcune richieste. Delle vere e proprie concessioni che il Signore dell’epoca con magnanimità vol-le riservare ai suoi cit-tadini. L’argomento è stato trattato lo scorso 20 maggio da Elisabet-ta D’Onofrio in un incontro tenutosi nell’Au-ditorium Comunale Libero Altobello. Coadiu-vata dalla Direttrice dell’Archivio di Stato di Campobasso, Antonietta Verdone, e dal Prof. Marco Petrella dell’Università degli Studi del Molise, la nostra Elisabetta ha esposto il frutto delle sue ricerche, provando a spiegare come sia stato importante per questa terra la rati-fica dei Capitoli. Nella sua analisi gran parte del merito di queste concessioni è da attribu-ire a Ippolita Riccio, la baronessa di Oratino, che decenni prima aveva predisposto i Capi-toli. Inoltre offre un’immagine meno negativa sulla famiglia Vitagliano, che con Ottavio Sr. e Ottavio Jr. si era caratterizzata per la du-rezza con cui trattava i suoi sudditi. Dalla relazione del prof. Petrella è invece emer-so un quadro ben tratteggiato della vita dei nostri antenati. Un punto di osservazione per comprendere meglio tutto ciò che quasi trecen-tocinquanta anni fa accadeva sul nostro territo-rio. La ricerca ha ottenuto notevoli consensi dal pubblico presente e potrebbe essere oggetto di pubblicazione nel prossimo futuro.

    ta D’Onofrio in un incontro tenutosi nell’Au-

  • Messaggero Oratinese Maggio - Giugno 2017 n. 2384 Messaggero Oratinese4

    In alcuni Paesi, in particolare negli Sta-ti Uniti, capita sempre più spesso che una coppia decida di chiamare il figlio con il co-gnome della madre, o comunque di aggiunger-lo e anteporlo al cognome paterno. Si stima che i cognomi derivano principalmente:

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    I dati riportati in questo lavoro provengono dalla numerazione dei fuochi del 1658, dal catasto on-ciario del 1741, dallo stato delle anime del 1825, dall’Archivio di Stato di Campobasso e dai re-gistri parrocchiali e comunali di Oratino. Non tutti i registri, purtroppo, sono arrivati a noi, qualcuno è stato ricopiato perché in cattive condizioni, ed ho riscontrato molti errori di tra-scrizione sia in quelli parrocchiali che in quelli del comune. Incrociando tutti i dati a disposi-zione sono riuscito a ricomporre tutte le fami-glie dal 1600 in poi, sicuramente ho riportato qualche inesattezza, l’infallibilità non è di que-sto mondo, ma posso assicurarvi che sono stato scrupoloso, rigoroso e molto attento. Va sottolineato che il cognome era in uso con declinazione al singolare maschile (per esem-pio Giovannitto, Tizzano, Silvarolo) o al femminile (ad esempio Perna, Fatica); è solo agli inizi dell’800 che saranno declinati al plurale per indicare non più la singola per-sona, ma la casata di appartenenza. Cognomi scomparsi di Oratino Massaro - Lorusso - D’Alberto - Di Giacomo - D’Arola (trasformato successivamente in Varo-la) - Falocco - Iarocci - Camillo - Di Donato - Di Mascia - Gizzarone - Altobello - Di Luca - Colit-to - Navarra - Gattone - Ruscitto - Ciarnecchia - D’Amelio - Carroscia - Raimondo - Sarubbo - Maddalena - Libertone - Lombardo - Santo-relli.In qualche caso, in occasione dell’attri-

    Oratino il borgo e la sua gente nei secoli - la no-stra identità - genealogie tra notizie e curiosità a cura di Antonio D’Anolfo (Seconda parte)

    I cognomi non sono universalmente in uso. In particolare, i tibetani e gli abitanti dell’isola di Giava spesso non ne utilizzano. Molte famiglie reali non utilizzano cognomi. L’Islanda è l’uni-co paese europeo dove in luogo del cognome è in uso il patronimico. Vale a dire, ogni persona assume come cognome il nome del padre seguito dal suffisso son se maschio, dottir se femmina. Quindi, solo i fratelli maschi o sorelle femmi-ne avranno “cognome” uguale fra loro, mentre nella stessa linea di fratelli e sorelle ci saranno due cognomi. L’elenco del telefono è compila-to in ordine del nome di battesimo. In generale, è comune per le donne cam-biare il proprio cognome con quel-lo del marito dopo il matrimonio e tra-smettere ai figli il cognome del padre. Molto particolare e vistosa è la questione in Ita-lia. Nonostante il codice civile all’art. 143-bis preveda che la “moglie aggiunge al proprio co-gnome quello del marito” l’attuale normativa sul Diritto di famiglia prevede che la moglie conservi il suo cognome di nascita e questa aggiunta non viene riportata in alcun docu-mento (carta d’identità, patente, passaporto) rimanendo quindi del tutto teorica. È possibi-le aggiungere, su richiesta, nei documenti uf-ficiali la dicitura ... coniugata XXX. Alcune nazioni, ad esempio il Giappone o la Romania non permettono che la moglie man-tenga un cognome diverso da quello del ma-rito. Altre nazioni permettono di mantenere il cognome da nubile, ma il cambio è in qual-che modo suggerito o incentivato. Altre na-zioni ancora permettono l’opposto, cioè che l’uomo prenda il cognome della moglie per esempio in Giappone e Germania. Alcune persone scelgono di mantenere ambedue i co-gnomi, spesso uniti con un trattino. In Italia i figli nati da coppie legalmente sposa-te prendono automaticamente il cognome del padre. In Spagna e nei paesi ispano-americani i figli assumono sia il primo cognome del padre che il primo della madre, eccetto che in Argenti-na e in Ecuador, dove i figli assumono solo il co-gnome paterno. In Portogallo e in Brasile i figli assumono, nell’ordine, il primo cognome della madre e il primo cognome del padre.

  • Maggio - Giugno 2017 n. 238 Messaggero Oratinese 5

    Un importante riconoscimento Il Primo Maggio, come da consuetudine, in Prefettura a Campobasso, sono state concesse le onorificenze a lavoratori che nel corso del-la carriera professionale si sono distinti per vari aspetti. Quest’anno tra le cinque Stelle al Merito del Lavoro c’era anche una nostra concittadina: Immacolata Altavista. La bravissima e serissima Immacolata ha ri-cevuto questo premio alla carriera dopo aver svolto per moltissimi anni servi-zio presso l’ACEM di Campobasso. Alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose della regione, il Prefetto di Campobasso ha apposto la Stella sul petto di Immacolata, autorizzandola a fregiarsi del tito-lo di Maestro del Lavoro.

    Oratino, Giovannitti e la Poesia Anche quest’anno è stata ricordata la figu-ra di Arturo Giovannitti, il poeta dei lavora-tori, originario di Oratino e considerato un personaggio di spicco nel mondo sindacale americano dei primi del Novecento. Il Primo Maggio, nell’Auditorium Comunale Libero Altobello, si è tenuta la cerimonia di pre-miazione della XIV edizione del Premio Nazio-nale di Poesia Arturo Giovannitti, organizzata dall’omonima associazione culturale. Ad aggiudicarsi il concorso nelle quattro ca-tegorie sono stati: l’oratinese Giada Di Plama nella sezione studenti; il pietracatellese Donato Angiolillo per la poesia singola; il milanese Fa-brizio Buratto per la silloge. La Giuria Popola-re ha invece scelto la lirica del salentino Enzo Bacca, premiato con un’opera realizzata dall’ar-tista oratinese Dante Gentile Lorusso. La lettura delle poesie è stata tenuta dall’at-tore Aldo Gioia, accompagnato dalla chitarra di Jacopo Rizzardi. Mentre il ruolo del mode-ratore è spettato ad Antonio Fatica. Anche quest’anno ottima partecipazione di pubblico e bella serata all’insegna della cultura e della tradizione.

    buzione del cognome ai trovatelli, sono stati riproposti vecchi cognomi scomparsi come Fa-locco, Gizzarone, Iarocci e Lorusso. I soprannomi storici Ramo Iafelice: Romana (proviene da Ro-mana Silvarolo moglie di Saverio Iafeli-ce) - Zantone - Zirella (che in effetti è il più vecchio ed è in uso già nel 1500); Ramo Fatica: Andreone - Cervano - Marchetto - Mascillo - Nerone - Pallotta - Racaniello - Sbrascione; Ramo Tirabasso: Cacciacuovo - Maligno - Mancino - Reale - Oro; Ramo Grandillo: Manciniello - Virrillo; Ramo Tizzano: La Morte - Merli-na - Minizzillo - Pacione - Perasicco; Ramo Silvarolo: Stranozziello; Ramo Lorusso: Piscillo - Ricotta; Ramo Mercurio: Frabizio; Ramo Iuliano: Cicella.

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  • Messaggero Oratinese Maggio - Giugno 2017 n. 2386

    di 110 e lode su 110. Alla brava Giusi giungano gli

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    Il 26 aprile fo e Franco, ha conseguito la laurea in infermieristi-ca. Alla neo laureata giungano auguri e congratula-

    grande orgoglio di mamma, papà e Luigi

    Il 17 marzo, Giusi Fatica

    servatorio Statale di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso, il Diploma Accademico di II livello in discipline musicali pianoforte, con la votazione

    Lauree

    San Bonifacio e san Celestino Martiri Tradizione rispettata. I Santi Martiri di Oratino, San Bonifacio (Patrono) e San Ce-lestino, sono stati festeggiati il 14 mag-gio, in una giornata che finalmente ha con-cesso scampoli di tempo primaverile. In mattinata le strade del paese sono state al-lietate dalla banda di Duronia che ha anche accompagnato la processione, quest’anno, ec-cezionalmente, organizzata alle 11,30. In serata invece la cover dei Pooh ha accompagna-to i tanti appassionati e fan con i più famosi bra-ni di successo dell’ormai storico gruppo, da ol-tre cinquant’anni sulla cresta dell’onda. Un ringraziamento sentito va al Comitato Fe-ste, formato da giovani oratinesi, per l’impe-gno dimostrato e per aver ancora una volta reso possibile le celebrazioni civili e religiose in onore dei nostri Santi Martiri.

    In vista della prossima estate si stanno organiz-zando vari eventi: Il Festival Calise (14-15-16 lu-

    Fatica, con scopritura targa in sua memoria (5 agosto); Cena nel Borgo (agosto); Voglia di Can-tare (12 agosto); Festa Gialloverde (11-12-13 ago-sto); La Fabbrica dei Mostri (17-18-19-20 agosto); Ferragosto Oratinese (13-14-15-16 agosto).

  • Maggio - Giugno 2017 n. 238 Messaggero Oratinese 7

    Commiati

    -

    (Di Donato) e Michele Mastrangelo e Rosa (Fati-ca). Scrivo poche parole per condividere alcuni ricordi del mio che era mio zio e patrino che ci ha lasciato il 4 maggio 2016. Come sapete era con un handicap idrocefalite che

    condizione minacciosa riusciva sempre a portare avanti la sua vita come meglio poteva. Voglio solo condividere alcuni momenti speciali

    -sona. Mi ricordo quando è arrivato con i suoi geni-

    -

    nuova esperienza per lui vivere in un paese nuovo con il fratello Luigi che non ha lasciato nulla di in-tentato per rendere la loro vita migliore.

    amica di famiglia che ha aiutato tanti Oratinesi

    abbiamo partecipato. Aveva una bella casa lun-go il Canale Rideau (Il Canale Rideau è un luo-go Patrimonio Unesco). Ha preparato un bel pa-

    Un altro pasto memorabile è stato quando siamo

    -

    Zio Pasqualino ha chiesto “Dov’è Rosalia?”, ha no-tato che lei non c’era. Stava al lavoro. Ognuno rise e si rese conto che era sempre consapevole di ciò che stava accadendo intorno a lui. A questa cena c’era Nonno Michele (Mastrangelo) che domanda-va a Zio Pasqualino “Pasquale volemo ritornare a Oratino” e lui ha risposto: “No, io resto qui”. Non-no Michele non perdeva occasione di scherzare con Zio Pasqualino, come chiunque che conosceva mio nonno sanno che amava scherzare. Mi ricordo chiaramente quando sua madre morì egli seduto all’ingresso della navata della chie-sa nella sua sedia a rotelle e i paesani e la fami-glia quando passavano da lui lo toccavano sulla spalla o la mano per riconoscere la sua perdita e

    zio Pasqualino ha sempre saputo che aveva molte persone che hanno avuto cura di lui parenti, pae-

    sani e poi i suoi amici a Villa Marconi.

    sedia a rotelle, non è mai andato a scuola, non po-teva leggere o scrivere, ma poteva leggere l’orolo-gio. Zio Pasqualino si e sempre comportato bene e

    Vi posso dire che mi ha insegnato molto. Mi ricordo che alla casa funerale Sono arriva-to presto con mio fratello Felice e un dipen-

    che certamente era stata una persona specia-

    era amato dalla sua famiglia e gli amici. Anche se non è più con noi non possiamo mai di-menticarlo.

    -mories of my

    he had hydro cephalous. In spite of that omi-

    on and lived his life as best he could.

    the Rideau Canal (The Rideau Canal is a Unesco Heritage location). She prepared a beautiful meal

    invited to Zio Giovannis’ home. (Giovanni Ma--

    pared a beautiful meal for all of us. At a certain point Zio Pasqualino asked “Where is Rosalia?” as

    this dinner my other grandfather Nonno Miche-

  • Messaggero Oratinese Maggio - Giugno 2017 n. 2388 Messaggero Oratinese8

    respond “No, I’m staying here”. Nonno Michele

    his loss and encourage him. It really left an impres-

    and then later his friends at Villa Marconi.

    friend and talk to him. I can tell you he taught me

    gether he had an aura of pure innocence.

    my brother Felice and an employee of the funeral

    remember him.

    Nicola Giulio Mastrangeloandato in silenzio, dopo una breve degenza in

    si era indebolito. Gli acciacchi dell’età, uniti ad al-

    to. Ma lui era sempre lì, davanti casa, con la mo-glie Eileen a chiacchierare con gli amici. Di Nick conservo tanti ricordi. Memorie legate alla mia infanzia, nel periodo in cui lui era appena ri-entrato da Cleveland. Condivideva, con mio padre e mio fratello, la medesima passione per la raccolta dei funghi e degli asparagi. Partivano di buon ora, principalmente nei mesi primaverili. Li accompa-gnava Paolo Mastrangelo, soprannominato Tac-

    o dalle “spitanere”. Tornavano spesso con i cesti pieni di porcini, prataioli, champignon, alaniell. Facevano mani di asparagi da sfamarci un eserci-

    zati dalle ricche colazioni che Nick preparava per l’occasione. Perché questa, per Nick, era un’altra, fantastica, passione. La cucina. Lui ai fornelli era

    gusti e per tanti amici. Perché Nick era anche gene-roso, di un altruismo unico. Era di cuore, come si direbbe, e lo dimostrava quotidianamente. Ora, con la sua scomparsa va via un altro pez-zo di storia di Oratino. Un personaggio, come ce ne sono stati tanti e come ce ne sono sem-pre meno, di cui serbare un bel ricordo. E allora buon viaggio Nick. In Paradiso da qual-che giorno ci sarà un motivo in più per essere

    Calcio Terminata la stagione calcistica per l’Oratino.

    to entusiasmante. Nelle ultime quattro partite si

    ra, Torella del Sannio, Montagano/Petrella, Sal-

    al decimo posto. Una bella soddisfazione, so-prattutto per i dirigenti Fernando Fatica, Giulio

    Un’altra soddisfaione: aver potuto utilizzare

    no dato il loro contributo alla causa. Lassana, M’Ballo e Bubacar, allenandosi con costanza, si sono ben integrati con i giovani del posto. Ed

    squadra è riuscita a trovare la strada giusta.