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Michelet - Consigli Di Satana Ai Gesuiti

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CONSIGLI DI SATANA▲ I

• I S V X Z XESPOSTI

DA MICHELET E QUINET

OPERA

ILLUSTRATA DI NOTE ISTORICHE E DI UN PRELUDIO

DEL SIGNOR

D I B E L Z E B Ù

membro attivo di tutte le società scientifiche, letterarie e filantropiche

V E R S I O N E I T A L I A N A

LOSANNA

S. BONA MICI E C., TIPOGRAFI-EDITORI

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L E T T E R A A U T E N T I C ADI

SATANA

A L S U O E D I T O R E

S ignore ,

Voi siete troppo buon cattolico, voi conoscete troppo lene il vostro catechismo, per ignorare che io sono uno spirito impuro, cacciato per sempre dal cielo a moti­vo delle mie idee repubblicane, o piuttosto a motivo di quella velleità che mi prese di usurpare il trono al re legittimo del paradiso.

Voi sapete senza dubbio puranpo che, meno fortu • nato del Maestro di scaola, di Piqué Vinaigre e del Gros Boileux di Eugenio Sue, io non ho mai potuto rompere il mio bando, checché i preti ne dicano, ed altri con loro, sulla facoltà eh* io possiedo di tentare i figliuoli di Adamo e sovrattutto le figliuole di Èva .

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GVoi dovete adunque comprendere come io mi annoi

da tanti secoli nel mio inferno , in cui ad ogni ora , come un piego non affrancato , secondo V espressione dell’ illustre autore dei Misteri di Parigi, non ho al­tro da fare che bruciarmi la pelle e tormentare i dan­nati, nè più nè meno di quello che i governi tormenti­no ipopoli : con questo divario però , che io pascolo ed alloggio i dannali per tormentarli, mentre i gover­ni tormentano i popoli per riempirli di fame. I l quale divario deriva senza fallo da ciò, che noi altri diavoli siamo gente onesta e proba, mentre i governi del vo­stro mondo sono ordinariamente composti d'uomini af­famati e talvolta anche scroccatori la loro parte.

Vi dirò impertanto ch'io m'annoio un po'meno dac- che mi sono associato al Coslilulionel-Veron » e in particolar modo dacché ho letto le opere di Eugenio Sue e di Giorgio Sand,i più grandi scrittori della ter­ra e dell inferno . . . I l secondo sovrattutto mi parve gran filosofo e riformatore ardito : in quanto al primo, è un poligloUo distintissimo. Ma mi sono pure accor­to che, dal punto in cui ebbi conceduta a miei sudditi la lettura dei loro capi lavori, tutta lamia nobiltà parla in gergo e mena le berze, e non una delle mie diavo- lesse vuole più maritarsi leg ittim a n te . Vedete bene che siamo in progresso... Tuttavolta, i miei accademici mandano spaventosi urli, e % miei maestri di scherma si muoiono dalla fame... E poi, tutta la gioventù in ­fernale è bastarda. Ma ciò poco mi monta. Egli è già

scorso abbastanza di tempo ;che noi 'parliamo francese

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e ci uccidiamo da gentiluomini: ed è già scorso abba­stanza di tempo che le nostre diavolesse sono condan­

nate a morir damigelle, quando non hanno molti bezzi da accattarsi un marito.

Come vedete, la lettura delle opere di Eugenio Sue

e di Giorgio Sand ha messo ogni cosa a scombuglio.......Ma il male magqiore non è codesto. Voi non potete for* marvi uriidea delle cure che mi danno i gesuiti ed altrigrossi berretti del clero che qui abbiamo.........Gli un igridano allo scandalo in leggendo Lelia : gli altri mi chiedono la testa délVautore del Giudeo errante: altri, alla lesta dei quali è Domenico di Gutman, san Pietro martire e altri santi inquisitori, vengono ogni mattino a pregarmi di sottoporre a giudizio Vautore dei M isteri dell’inquisizione e di far assassinare V annotatore di questo libro... E nel tempo medesimo tutti i miei dia- voli divorano queste opere, ed io pure... e la lettera« tura diviene cosiffattamenie alla moda presso di n o i, che avremmo tanti autori quanti demoni, se noi godes­simo della libertà della stampa, foss'anche colle leggi di settembre e colla censura teatrale, come nel vostro bel paese di Francia, dove siete liberi di fare ciò che volete, purché non facciate nulla.

Ma ciò non,è tutto, o signore: questo gusto per le lettere e questa scribomania si sono impadroniti di me medesimo: di me diavolo grave e tutto ragione: di me, presidente di uriaccademia letteraria e membro corri- spondente di tutte le società dotte del mondo e d'altre

contrade...... Io debbo nulladimeno rendermi giustizia

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dichiarando q u i , che la mania di scrivere non mi ha acciecato fino al punto, di farmi credere capace di scri­vere un giornale e meno ancora una gazzetta. Quan­tunque parecchie persone, volendo senza dubbiò solle­ticarmi, m abbiano offerte somme riguardevoliper crea­

re una Raccolta cattolica, ho capito che un onesto dia­volo non doveva mai compromettere la sua riputazione, e mi sono di netto rifiutato. Tuttavolta, cedendo alle preghiere di mio figlio Loiola f mi sono finalmente de­terminato di scrivere un libro di mia competenza, un libro morale e sovrattutto utile : questo libro che, oso crederlo, è un piccolo capolavoro, * intitola; Consigli

ai Gesuiti.......È la morale in azione della Compagniadi Gesù. Ve lo mando per mezzo del mio intimo amico, accompagnato da questa lettera , cut vi prego di far stampare in guisa di prefazione: ben inteso la lettera.

Vogliate pur stamparei pubblicare e vendere il mio libro, dopo però averlo da me comperato e pagato.....

perocché io non sono in grado di farvi credito...... Laqual cosa non m'impedirà di ricevervi come vecchia a- mico, quando dopo una lunga vita di felicità sulla ter­ra, piacerà al vostro confessore di mettervi in pensione presso il vostro

Devotissimo

SATAN

Notate bene, o mio babbione, che se io non ho man­dato il mio manuscritto a ll editore della Compagnia di Gesù , non è già perchè mi trovi più legato a voi e h

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tion ad esso, ma perchè, cedendo a quelVeditore il mio libro, me lo avrebbe pagalo con reliquie o messe in ri­basso, mentre voi mi pagherete in buona moneta con­tante. E poi> Veditore della Compagnia di Gesù mi a- vrebbe fatto stampare ladramente , la qual cosa non sarebbe stata dicevole nè alta mia vanità, nè al merito delVopera mia destinata ad ottenere un immenso sue- cesso.

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CONSIGLI AI GESUITIDI

S A D A M A

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MORALE IN AZIÓNE D ELLA COMPAGNIA

DI GESÙ

La bestia che tu vedesti fu e non è più : ma essa iltblu sorgere dall’ abisso e poi es­sere distrutta.

E gli abitanti della terra, il cui nome non sarà inscrit­to nel libro della vita dalla fondazione del mondo , si maraviglieranno vedendo la bestia che era, che non è più e che è tuttavia.

Apocalisse.

PRELUDIO

Nato nel cielo, Satana viveavi felice. Miriadi d’an­geli obbedivano al suo cenno: egli regnava sui sera­fini , e i cherubini facevano la sua corte.

Ma l'ambizione gli sorrise : l’orgoglio riempi il suo cuore , ed egli osò agognare all' onnipotenza di Dio.

Allora la collera divina lo colpi e lo precipitò in­sieme co’suoi nella bisso. Quivi egli sonnecchiò nove

V’ hanno o non v’hanno Gesuiti ?

Un'anima candida.

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giorni e nove notti sur un Iago di fuoco al mio fianco, come assicura Milton (1).

11 decimo giorno dopo la nostra caduta , egli prese possesso dell’ inferno , dove regna da quel punto so­vranamente sopra una moltitudine di oneste persone.

Dopo la nostra caduta , il cielo si rimase presso- chè vuoto. Per riempirlo, Iddio, il cui amore è im­menso , inviò sul caos il suo Spirito Santo.

« Lo Spirito di Dio si librò sul nulla, e colle ali » stese come colomba, covò il vasto abisso e lo rese y> fecondo (2) ».

E il mondo fu creato.Allora la gelosia entrò nel cuore di Satana : le sue

viscere divennero dure come le porte dell’ inferno.•• egli giurò di vendicarsene.....

A quest’ uopo , convocò il suo consiglio di stato che Si riunì al Pandemonio (3) , dove , dopo una lunga se ­duta e dopo calorose discussioni, fu decretato che T in­ferno stenderebbe la sua dominazione sulla terra no­vellamente creata, e l'uomo, fatto alla immagine di Dio , diverrebbe sua preda. Satana fu incaricato di mandare ad eseguimento il decreto del consiglio di stato.

Coir aiuto di sua moglie, la Colpa, che era pure sua figliuola, e della Morte, schifoso frutto di questa unione incestuosa (4), egli ruppe le porte di diamante

(1) Paradiso perduto, lib. primo.(2) Milton, Paradiso perduto, lib. 1. vers. 21 e 22.(3) Vedi le Discussioni del consiglio di stato, Paradi-

so perduto, lib. / / , t?, 1 e segg.(4) Paradiso perduto, lib, n , da v. 727 sino a 814.

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chd separavano l ' inferno dal caos e giunse fin sulla terra , dove si occupò tosto» non già come fu detto ad insegnare alla bella Èva come si mangiassero i po­mi : ella il sapeva già troppo bene! ma a riconoscere il paese, aspettando che 1’ uomo e la donna si fos­sero moltiplicati e la terra ne fosse piena , e a se­minare nel cuore deir uomo l'invidia che lui aveva perduto, l’Ambizione che divoravalo , e l’Orgoglio che impedi vagli di pentirsene.

Nel volgersi dei secoli, queste tre semenze dell’ In­ferno portarono il loro frutto, e noi avemmo da lunga pezza la soddisfazione di vedere :

Che Tuomo d'onore, il quale ascoltava unicamente T inflessibile voce della sua coscienza, moriva il più delle volte all'ospedale : mentre l’uomo destro, bazzi­cando nella corte d'assise, moriva talvolta milionario, capitano della guardia nazionale ed anche deputato :

Che la virtù modesta e vera veniva sovente creduta una nullità, quando non vestisse la maschera dell* ipo­crisia: mentre il vizio, nascosto sotto questa masche­ra 9 era considerato come virtù :

Finalmente , vedemmo che in questo mondo non giudicavasi se non dalle apparenze : che non v’crano se non ingannati e ingannatori : che la maggior parto degli uomini non andavano mai a viso scoperto: chel'ipocrisia era la regina del mondo......e la virtù eraquasi sempre la schiava o la vittima dell’ ipocrisia.

Allora Satana disse a se medesimo : 11 mio tempo è venuto : mascheriamo i nostri servitori 1 E il mondofu ripieno di gesuiti......

Da quell* istante le cose nostre andarono a piene velo: imperocché i costumi si sono corrotti: la mo-

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rale, il pudore e la probità non sono quasi più ora­mai che parole vuote di senso. E il nostro regno si è popolato.

Gii è dunque per guiderdonare i vostri servigi, o miei figliuoli, che aspettando di meglio, il vostro mae­stro si è deciso di abitare con voi e di aiutarvi de suoi consigli.

Dunque ascoltatele e fatene il prò vostro.

BEELZEBUTH

I.

A l G E S U I T I

n

E vidi sorgere dal mare una bestia che aveva sette teste e sette corna, e su quel­le corna dieci diademi, e sa quelle teste un nome di be­stemmia.

£ le fu dato di far la guer­ra ai Santi*

Apocalisse.

Chi siete voi ? D' onde venite ? Quale è la vostra missione sulla terra ?

Ecco domande che nessuno mai ha rivolte a se stes­so e che voi medesimi mai non v* indirizzaste. Poveri agnelli! Vui ignorate ciò che valete e il fine per cui foste creati !......Io conosco da ciò la vostra modestia l

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Queste domande sono gravi nulladimanco... lo pro­curerà di rispondere...... Aprite le vostre caste orec­chie......

Nel principio, Dio creò i cieli e la terra , la luce, l’ aria e le acque.

Ed egli popolò la terra d’ uomini e di donne e di ogni specie di animali : ma dimenticò i gesuiti.

Per la qual cosa io presi un uovo di vipera, vi sof~ fìai sopra e quindi lo seppellii nel fango..,.*

Un giorno, cinquanta e più secoli dopo, il sole si ricoperse di nuvole, la terra tremò, il cielo divenne color di fuoco, il mare mugghiò e le mammelle degli animali tutto ad un tratto s’ inaridirono..... 9

L’uovo della vipera erasi schiusolll Quest'uovo con­teneva un gesuita.

Cosi nacque il primo membro della Compagnia dìGesù..... cosi s'incarnò l’ipocrisia......Voi siete dunquerazza viperina, o miei agnelli U

In processo di tempo, la vostra razza si è molti­plicata all’ infinito.

Dacché voi veniste, il mondo si è composto di tre sorta di gente: gente dabbene secondo loro coscien­za : gerite dabbene secondo le leggi : e imbecilli.

I primi furono sempre pochissimo numerosi......ra­ramente si videro prosperare... 1 secondi furono sem­pre in gran numero : per loro furono inventati tutti i godimenti della vita... compresi i grandi e i piccoli giornali.

Essi abitano palazzi ed alberghi sontuosi: mangiano beefsteack di bue e pane di farina : bevono vino d’uva ed acqua feltrata : sovente vanno insigniti della leg'on d’onore 1

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Essi muoiono pacificamente sai loro seggioloni e- lastici : e dopo la loro morte si pronunziano ampol­losi discorsi sulla loro tomba: si rizzano loro magni­fici mausolei, sui quali non si lascia mai d'incidere epitaffi veraci !!

Gli imbecilli compongono quella massa che si chia­ma popolo... Ma converrebbe chiamarla : Pascolo per tulle le ambizioni !

Oggi voi contate per una metà nella popolazione del mondo incivilito e avviluppate la razza umana in una immensa rete di menzogna, di arti ingannevoli e di ipocrisia.

La vostra missione consiste nel pervertire le opere di Dio, nell’ appropriarvi i beni altrui e nel porre il mondo sotto la mia dominazione. .

Cosi dunque, voi siete una razza viperina : voi u- scite dal fango : voi contate per metà nel mondo in­civilito , e la vostra missione è di fare il male.

Ciò posto, proseguiamo......

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II.17

Al G E S U I T I

QUANTE SORT A DI GESUITI VI H A N N O ?

QUAL È IL LORO ORDINAMENTO ?

Ed essi sorsero e sì spar­sero su tolta l’ampiézta del­la terra, e circondarono il campo dei Santi e la città prediletta. Ma Dio fece di­scendere il fuoco dal cielo che li divorò.

Apocalisse.

Nel principio non v* erano che gesuiti con sottana, gesuiti puro sangue , discendenti in linea retta dalla yipera, da Loiola e da me: ma a dispetto di questa lebbra , la specie umana si perfezionava e movevasi fieramente verso l'avvenire. 11 genere umano stava per f u g g ir m i ! Onde ovviare a ciò, ai gesuiti puro sangue ho aggiunti i gesuiti stromenti. I nuovi figliuoli della Congregazione furono divisi in fratelli bacchettoni e in fratelli mondani.

Da quell’epoca v'hanno tre sorta di gesuiti : i fra• telli con sottana, i fratelli bacchettoni e i fratelli mon- dani. Le truppe delPoscurantismo e della corruzione cosi ordinate, tutto si mosse come era mio desiderio.

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Ma i tempi cambiarono... Alcuni membri della Con­gregazione si sono troppo affrettati di gittare la ma­schera, e gli uomini di cuore gridarono : « I gesuiti non sono morti !... »

Per la vanti, si formeranno tre corpi distinti di tutti i membri della Compagnia di Gesù ....

Tutti i fratelli con sottana, i figli legittimi di Loio!a, formeranno un esercito regolare. Essi saranno tutti ir­reggimentati e addestrati a combattere. I varii corpi di cui debbe comporsi l'esercito gesuitico, porteranno il nome di Lazzaristi, di Ignorantelli, di Preti della via delle Poste, alto clero e va dicendo. La parola ge­suita non debbe essere ancora pronunziata che pressolo straniero.

Questi diversi reggimenti avranno sotto la loro di­rezione altrettanti conventi di donne cui potranno gua­dagnare al partito, e per ausiliario avranno le Orso­line, le Signore del Sacro Cuore ed altre congrega­zioni donnesche.

Tutte codeste corporazioni debbono essere incorag­giate, sostenute e moltiplicate dalla Compagnia di Gesù.

1 fratelli con sottana saranno le sole truppe rego­lari delia Congregazione: i fratelli bacchettoni e i fra­telli mondani ne saranno le guerriglie.

Finché saranno semplici soldati, i fratelli con sot­tana avranno per uniforme :

Una sottana sordida , con o senza coda :Calze nere e scarpe piatte, incerate almeno due volte

al mese :Nei giorni di piccola tenuta, saranno coperti d’un

cappello rotondo o cornuto,' non troppo nuovo e sem­pre mal foggiato. Nei giorni di grande tenuta, porte­

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ranno un berretto quadro o a punta, secondo il reg­gimento a cui appartengono. Porteranno o non porte­ranno collare. Neli’uUimo caso, il loro collo sarà adorno d'un piccolo cencio di rascia pistagnato di bianco ....

L'esercito regolare della Congregazione avrà per ves­sillo un lenzuolo nero seminato di lagrime rosse : su questo lenzuolo vi avrà un pugnale ed una torchia in traverso, con un vangelo rovesciato....

Per armi offensive, esso avrà il ferro , il fuoco e il veleno : per armi difensive, l’ipocrisia.

1 grossi berretti dell'Ordine saranno tutti decente­mente, mollemente, comodamente vestiti e alloggiati a tutto agio. Questi non colpiranno mai colle loro pro­prie mani, ma con quelle dei loro istromenti.

Tutti i gesuiti avranno per divisa :« Il fine giustifica i mezzi! »I fratelli con sottana combatteranno soli in colonna

serrata : i fratelli bacchettoni e i fratelli mondani la faranno da bersaglieri.

1 fratelli bacchettoni e i fratelli mondani non avran­no nè vessillo nè uniforme. 1 primi saranno vestiti di nero, senza mai acconciarsi alla moda : i secondi vi si acconcieranno sempre e la faranno da tioni.

1 fratelli bacchettoni avranno le stesse armi che i fratelli in sottana, e per soprappiù la calunnia: i fra­telli mondani avranno per armi la calunnia, la dif­famazione e l'ipocrisia, cui verseranno a piene mani nei giornali cattolici.

I fratelli con sottana, bacchettoni e mondani appar­tengono corpo ed anima a ciò che si chiama Gesui­tismo, e gli saranno sagrificati all'uopo. Imperocché, all inverso del pellicano , il Gesuitismo vive , prospe­

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ra e s'aggrandisce a spese del sangue de*suoi figli.Ve lo dico in verità» il Gesuitismo è un vasto campo

a cui tutti servirete di concime.Aspettando che i tempi si maturino, tale esser deb-

Jbe il vostro ordinamento. Tale è la mia volontà , e voi dovete rispettarla : perocché io sono il vostro pa­dre e il vostro vero generale. Quello che è a Roma non è che il mio luogotenente.

III.

COME DEBBANO DIPORTARSI 1 MEMBRI

D ELLA COMPAGNIA DI GESÙ’

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Ecco che 10 vi mando co­me lupi in mezzo alle pecore: abbiate l ’uria semplice come colombe e siate astuti come serpenti.

Satana.

Ecco che io vi mando co­me pecore in mezzo ai lupi : siate dunque prudenti come serpenti e semplici come co­lombe.

Gesù Cristo.

Fratelli, il mondo è cosa vostra : il genere umano non é che una greggia di pecore la cui lana vi ap­partiene. Non trattasi che di saper tosare.

Ora, voi nulla sapete. Da qualche tempo voi com­mettete imprudenze senza uumero : si comincia a dif­fidare di voi.

Voi alzate troppo spesso il lembo della maschera e i furbi indovinano il resto. Le vostre imprudenze reiterate scompigliano le vostre cose e le mie.

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0 razza di vipere 1 N ascondetevi r nascondetevi e

fatevi piccoli : vi siete voi forse d im e n tic a t i , che le

azioni vostre debbono avere per oggetto il vantaggio

della C ongregazione e la m ia g lo ria? N asconde tev i e

lavora te .Via via, mettetevi all'opera: non risparmiate nè la

vostra anima nè il vostro corpo : importa arrestato il progresso dell* umanità e soffocare i lumi : se la raz­za umana ha tanto progredito, egli è perché voi avete male operato, perché troppo avete fatto per voi e trop­po poco per la Congregazione. 11 vostro egoismo poco mancò non ci perdesse tutti quanti.

In avvenire, voi camminerete sempre nell’ombra e sarete più devoti ; voi avrete maggiore umiltà. A que­sti patti, vi sarà conceduto di godere clandestinamente le dolcezze della vita, purché ben inteso questi me­desimi godimenti non abbiano altro scopo che la pro­sperità della Compagnia e la gloria di vostro padre.

« Tutto è dappertutto » disse un gran novatore, Jacotot. Cosi , il godimento si trova nel dolore e la vita nella morte : il vizio debbe dunque trovarsi nella virtù e reciprocamente. Secondo questa dottrina * vi sarà facile metter d'accordo i vostri piaceri e la pro­sperità della Compagnia co* miei favori : ciò non vi tor- rà di godere buona fama e andare in paradiso.

1 tempi sono duri, miei figliuoli : i nostri nemici sono ora in buon numero. Voi non avete già i soli papi e i soli re da combattere : il pugnale o il veleno ve ne avrebbero resi liberi, come avvenne più volte... Gli è contro i popoli in massa che vi tocca lottare. Ora, voi non potete nè avvelenare nè pugnalare i po­poli ! Su chi regnerebbe allora là Compagnia ?

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Voi lo vedete, o miei agnelli: quantunque il vostro scopo sia sempre lo stesso, voi dovete procuraro di raggiungerlo con altri mezzi: altramente la è finita.

La vostra guerra non è più contro gli uomini, ma contro le idee.

Alle armi dunque» soldati della morte 1 Pigliate i vostri spegnitoi e mettetevi all’opera.

Voi tutti che avete la felicità di contare nel novero dei figli legittimi di Loiola, fratelli iu sottana, salite sulle vostre cattedre cattoliche: tuonate contro tutto ciò che si oppone al bene della Compagnia : sfigurate il vangelo e predicate le dottrine che io vi ho inse­gnate ... ovvero gittatevi nel fondo dei vostri innume­revoli confessionali, e nel nome di Dio padre, Dio figliuolo e Dio Spirito Santo, mentite, spaventate y estinguete... ingannate, traviate le coscienze .... ov­vero ancora, scrivete, snaturate gli scritti dei santi padri, travestite la storia e predicate una morale fog­giata a vostro talento.

E voi, reverendi padri bacchettoni, spargetevi nel mondo e infestatelo: aiutati dai fratelli mondani, voi dovete invadere tutta L’umanità, e come un immenso rettile, cingerla delle vostre innumerevoli spire e sof­focarla.

La lotta sarà lunga e accanita, e voi non siete per vero i più forti ... ma Sansone fu vinto da una don­na, e Giuditta liberò Betulia : locchè vi prova che i più foiti non sono sempre i vincitori, sibbene lo sono i più destri.

Così, seppellitevi nel vostro mantello d’ipocrisia e apparecchiatevi : Torà della battaglia è suonata.

Senza la vostra imprudenza e la vostra stupida va­

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nità, il mondo sarebbe vostro da lungo tèmpo. Ma no: appena avete ottenuto un piccolo successo» voi alzate fieramente la testa e la fate da trionfatori.... Voi di­menticate ciò che la Congregazione ha fatto a Sisto Quinto, perchè egli ebbe l'imprudenza di fare come voi fate (1). Miscredenti 1 perchè non avete voi fatto il morto alcuni anni ancora ?

Voi vi sareste impadroniti dell'insegnamento e avre­ste potuto estinguere la vita alla sua sorgente, ren­dendo stupida a grado vostro l'infanzia: mentre ora vi tocca di rientrare nel vostro guscio e nascondere le vostre zanne per secoli forse! Vi bisognerà aspet­tare che il nemico s* addormenti per colpirlo ......Equando s'addormenterà egli? Lo sa Iddio. Da lunga pezza si legge il vangelo in lingua volgare : temo bene che i popoli abbiano alfine compreso il vero senso di queste parole:

oc Vegliate e pregate ! »Se i popoli vegliassero e pregassero, la sarebbe fi­

nita per noi e pel mio regno : perchè allora come li potreste voi sorprendere? 11 giorno in cui la Compa­gnia di Gesù cesserà di esistere, io sarò costretto a chiudere il mio inferno e a darmi ad un altro mestie-

(1) Dicono che Sisto V, onde giungere al pontifica­to, fingesse lungo tempo infermità corporali ed una gran­de inettitudine di spirito. Alcuni storici pretendono che, per vendicàrsi d 'a cere eletto un papa di spirito e bene in salute, invece d'un vecchio bamboleggianle facile da governare, i gesuiti facessero avvelenare Sisto V. È egli vero f ...... lo non ne so nulla.

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re....* Non mi avete voi forse oramai ridotto a farmi uomo di lettere ?

Ma tutto non è perduto se voi lavorerete uniti, eia* scheduno secondo il suo potere, i suoi lumi e la sua posizione*

Non immischiatevi a trattare il camlone, come fa­ceste ultimamente nella Svizzera : non è questo il vo» Atro campo. Non sapete voi che un buon gesuita debbe tesser poltrone ?

Non v'impacciate nemmeno di scrivere : un figlio di Loiola non fu mai letterato. Osservate il vostro padreLorriquet e la sua storia di......non so qual paese :osservate le Memorie della Santa Vergine scritte da essa medesima sotto dettatura di uno dei vostri : un dotto e santo vescovo per dio l

E poi, io non credo che alcuna umana penna, fos- s anco quella degli uomini di Stato éeWUniverso Cai- tolico, possa rialzare il vostro edilìzio : io solo forse potrei difendervi, ma non oserei abbracciare la vostra causa apertamente.

Quindi, rinunziato all’ essere scrittori e artiglieri : predicate, confessate, mentite, spegnete e regnerete sul mondo.

Spandetevi in tutto V universo come nugoli di ca­vallette e moltiplicate le vostre guerriglie.

Se ne trovino dappertutto, nei tribunali, nei pa­lazzi, nelle camere legislative, negli uffizi della poli­zia segreta, nelle sale e nelle bettole, non che in altri luoghi ch'io non ardisco nominare per non offendere le vostre caste orecchie.

1 fratelli in sottana copriranno le cattedre cattoliche, i confessionali e faranno monopolio dell'educazione :

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in una parola, formeranno una santa propaganda. Le cariche delle camere legislative, dei tribunali e di al­cuni stabilimenti universitàrii , saranno confidate ai fratelli bacchettoni, come pure i pensionati e gli ester- nati dei due sessi, le accademie letterarie e scienti­fiche , e le società filantropiche.

Le sale del mondo elegante, il gabinetto della gran dama, quello delle ballerine e delle corifee deiropera, i caffè alla moda» le serate e i concerti, le mattinate musicali e tutti quegli altri luoghi che io non oso no­minare, debbono essere esclusivamente circuiti, spio- nati e messi a frutto dai fratelli mondani.

Cosi distribuita la bisogna, le cose deU’OnZìne in ­deranno a meraviglia : gli scudi di cinque lire affe­ranno per la strada delle Poste onde entrare nella cassa della Congregazione, e i vostri proseliti diverranno più numerosi di giorno in giorno. Questi saranno altret­tanto più fedeli quanto più saranno ignoranti e pagati meglio.

Ora, eccovi organizzati a dovere. Ognuno di voi co­nosce i suoi uffci; ma mi rimangono a spiegarvi al­cune circostanze, vale a dire far noti a ciascuna classe di fratelli i suoi mezzi d'azione, le marce e contro*» marce che ciascuna classe nella sua specialità far deb- be in questa guerra a morte deirogcurantismo, sotto la direzione del mio luogotenente di Roma , guerra mossa airumanità, guerra empia che l'inferno e i suoi satelliti intimano al Dio vivente.

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26IV.

Al FRATELLI CON SOTTANA

DELLE FUNZIONI SPEC IA LI

DI QUESTI F R A T E L L I

Crescete e moltiplicate, e riempite la terra e assogget­tatela, e dominate su tutte 1 q bestie della terra.

Loiola.

Crescete e moltiplicate , e riempitela terra,e assogget­tate e dominate i pesci del mare e gli oggelli e tutte le bestie che si muovono sulla terra.

Cenesì.

Fratelli in sottana ! voi siete troppo candidi. Io non mi maraviglio che mal camminino le cose vostre e che siate alla vigilia di essere posti in riforma. Alcuni suc­cessi di pochissimo conto vi misero indosso la vertigi­ne : la vanità vi ha fatti sua preda e vi siete credati uomini di spirito e scellerati profondi : ma credetelo , la vostra riputazione vai meglio di voi.

* Dipingendovi cosi scellerati, Eugenio Sue vi ha fatto calunnia orribile......Forse voi vi siete messi d’ac­cordo con questo autore perchè egli vi facesse valere qualche cosa a’ miei occhi . . . Forsechè vi date ad in­tendere di trovarmi cosi credenzone ?

In ginocchio, miscredenti, ia ginocchio e abbasso il

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cappello I Io vi proibisco di mangiare pan tenero e di bere vini squisiti, finché non mi abbiate prodotto nn Roditi, un d’Àigrigny , un dottore Baleinier e una prin­cipessa di Saint-Dizier.

Ma no: avrò pietà della vostra ignoranza. Presenta­temi solamente un abate d'Aigrigny e una coppia di Rodin « e vi faccio grazia del resto . • . Perocché non credo che voi mi possiate trovare un Baleinier fra i me­dici , nè tampoco fra 1 carabinieri. E quanto alla prin­cipessa di Saint-Dizier , la mia galanteria pel bel sesso m'impedirà eternamente di credere alla esistenza di un serpente cosiffatto.

« Crescete e moltiplicate : e spandetevi sn tutta la » terra : e siatene i re ».

Ecco , ci assicurano * ciò che Dio disse all’ uomo e alla donna appena creati li ebbe.

Crescete e moltiplicate, vi dico io alla mia volta : e la terra sia piena di voi e de’ vostri stronfienti, affinchòi figliuoli di Dio mi appartengano.

Mostratevi umili, poveri e caritatevoli : non avete In realtà alcun bisogno di esserlo. *

Le vostre dimore siano semplici e modeste còme le vostre persone : bandite ogni mondana pompa : appo voi, tutto spiri la semplicità e la povertà dei primi cri­stiani......Non avete forse per voi le sale del gran mon­do , in cui potrete godere del lusso pagano?

Abbiate letti duri e brevi..... e riposerete con mag­gior delizia le delicate vostre membra nei sontuosi letti di quelli o di quelle che vi daranno caritatevolmente ospitalità. :

Siate sobri nel refettorio , onde i vostri stomachi siano sempre in istato di ben digerire i succulenti pran­

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zi clic la carità dei vostri numerosi sedotti ciascun giorno vi offre. «

Non bevete mai in casa vostra nè vini squisiti nè liquoril..*.. Lasciate ai devoti e alle vostre penitenti la cura di presentarvi geoerosi vini e liquori profu­mati.

Mangiate nell’argilla e bevete in vasi senza prezzo alcuno : non avete voi forse la vaselleria dei beati del mondo per mangiarvi e il cristallo lavorato per bere?

Nelle vostre relazioni cogli uomini, parlate sempre basso e in tuono paterno......Date ad alcuni una pic­cola parte di ciò che avrete carpito a tutti: con que- sto mezzo accrescete nel tempo medesimo la ricolta delle vostre limosine e il numero dei vostri proseliti. Guadagnando ad una volta il cuore dei riceventi e gli scudi dei donanti, farete due colpi con un sasso solo.

V'ha pel mondo un gran numero di vittime dell'in- giastizia umana di cui la Congregazione può fare utili stromenti : tocca a voi, fratelli in sottana, il glorioso incarico di arruolarli tra le file dei fratelli bacchettonio dei fratelli mondani......A ciò conseguire, due mezzivi restano : i benefizi e il confessionale, vale a dire la corruzione e l’abuso delle cose sante.

La maggior parte di queste vittime hanno il cuore pieno di amarezza: quasi tutti desiderano vendicarsi del mondo che li ha misconosciuti e che sovente li ha affamati......O ra , pochi uomini hanno animo abba­stanza grande per rinunziare al divorante piacere della vendetta e resistere alle angosce della fame.

Quando alcuni di questi poveri paria vi cadrà sotto la mano, parlategli dei conforti della religione, del­l'altra vita, delle ricompense che Dio riserba a coloro

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che soffrono per la giustizia, e dell'immensa parte di gloria imperitura che li attende al di là del sepolcro.

Se essi vi credono, e molti di loro vi crederanno poiché la speranza è sì dolce, la Congregazione avr£ guadagnato altrettanti fedeli servitori, essendo che essiserviranno di buona fede ...... Quanti buoni ministridelimitare non seduceste voi con queste arti! È così facile ingannare gli uomini dabbene pigliando la reli* gione per istromento.

Ma non rabbuffate coloro che non daranno retta alle vostre ciancie: a questi voi accorderete il vostro pa­trocinio senz'altra condizione. Non mostrate subito l'ar­tiglio.

Gli uomini di tempra gagliarda sono in generale ri­conoscenti e per nulla sospettosi : appena voi li avrete obbligati, vi apparterranno: essi appiglierannosi alla Compagnia come il cane errante s’appiglia all*accat­tone che gli gitta qualche tozzo di pane.

Se vi si presentino uomini di carattere pieghevole e strisciante, fatene altrettanti fratelli pinzocheri, lan­ciateli nella società e pagateli bene. Questi frutteranno più del cento per uno alla Congregazione,

Se sono vanitosi , solleticate il loro orgoglio : se hanno vizi , poneteli in grado di poterli soddisfare :se sono ambiziosi, aiutateli a salire......Ad uomini diquesta razza voi potrete porre in mano il contratto: se accettano le condizioni, diverranno i buoni servi* lori della Compagnia e la loro fedeltà sarà sempre pro­porzionata col profitto che ne ricaveranno. Se voi sa­pete collocarli bene e mantenere convenientemente il loro zelo , questi fratelli frutteranno alla Compagnia più del mille per uno!!

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Se sono brutti, malfatti, sordidi, fatene tanti fratelli bacchettoni : se sono giovani e belli, se hanno un aspetto nobile, occhio scintillante e favella seduttrice, fatene de* fratelli mondani e lanciateli nelle assemblee.

Non ricusate nulla ai fratelli mondani , miei cari agnelli : perocché essi vi guadagnano le donne..... le donne che voi non dovete lasciare da banda. Questa bella metà del genere umano, più vanitosa, più ere* dula e più ambiziosa dell’ altra m età, vi riuscirà di grandissimo vantaggio. O miei agnelli, le donne tutto possono,.. Esse hanno tanti mezzi a loro disposizionel!

Fratelli in sottana, arruolate le donne nel maggior modo possibile!......

11 vostro patrono, il figliuol mio Loiola, fu il ca­valiere fedele della Santa Vergine. Ad esempio di lui» siate i cavalieri e sovrattutto i direttori del bel ses90. In quest'ultiino caso, siate indulgenti per quei mille peccatuzzi che formano tutto il merito e talvolta an­che tutta là forza delle gesuitesse. Voi sarete ampia­mente guiderdonati della vostra indulgenza con abbon­danti limosiue, buone conserve, eccellente cioccola­to senza contare altre cose ancorai..... Delle veo*chie donne sdentate , impiastricciate e rugose » fate tante sorelle bacchettone e tante comparse nelle vo­stre rappresentazioni religiose. Delle giovinette non troppo brutte e predisposte alP ipocrisia , fate tante dame del Sacro Cuore a dame d’jjn'opera il cui og* getto ostensibile ina lodevole ... Di Quelle che hanno l'anima calda e non troppo spirito , fate tante suore di carità......e lasciate tutte le altre nel mondo, co­inè altrettanti cani corridori......Ma di tutte le donneche si troveranno sotto l'influenza della Congregalo-

so

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ne» voi sarete i direttori, i confessori e i protettori... E lasciate che la Francia naova si alzi contro di voi.

Ciò non torrà alla Congregazione di prosperare. Se le benedizioni di Dio non si profondono sulle vostra case, abbondanti limosine vi si profonderanno ... le quali limosino voi verserete alla banca della Compa­gnia» strada delle Poste, n.° 18, dove il mio ministro di finanze le terrà a disposizione del mio luogotenente, salve le somme consacrate ai fondi segreti.

Per la regolarità del servizio , una relazione sarà indirizzata ogni settimana al mio luogotenente di Ro­ma. Questa relazione avrà per fscopo d'istruire il mio luogotenente dei progressi dell’oscurantismo, del nu­mero e della qualità dei nuovi proseliti che voi avrete fatti , e della condotta dei fratelli , tanto in sottana come bacchettoni e mondani , senza dimenticare le sorelle di carità, i membri addetti del clero, le suore mondane, le dame del Sacro Cuore e le altre gesui- tesse incappucciate.

Voi vi denunzierete gli uni gli altri, perchè nulla rimanga segreto al mio luogotenente: nè crediate av­vilirvi facendo la spig ai vostri fratelli......

In gesuitismo« Sarà molto perdonato a coloro che avranno molto

denunziato (1) ».

(1) Nelle case d'educazione de'gesuiti, quando un allievo commette un fallo, gli si accorda il perdono a patto ch'egli perverrà a sorprendere uno dei suoi com• pagni nel fallo medesimo e a denunziarlo. Vedesi chei miei agnelli si studiano di sviluppare i buoni istinti presso i fanciulli affidati al loro zelo.

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Dietro a* miei ordini e conformemente alla regola del vostro fondatore, gli uffiziali superiori della Cora* pagnia, come i generali di divisione, i direttori di col­legio e altri funzionarii molto ben pagati, saranno sem­pre scelti fra i più intrepidi spioni : il socio (2) so* vrattutto debbe avere occhi di lince, orecchia di ca« gnolino e lingua di vipera,...

(2) Fra i gesuiti il socio ò sinonimo di capo della polizia segreta. Vi ha un socio per ogni dipartimento. Socio è parola derivante dal latino che significa com­pagno sinonimo di Giuda.

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Al FRATELLI BACCHETTONI

33V.

LORO UFFIZIO NELLA COMPAGNIA DI GESÙ*

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perocché voi divo­rate le case delle vedove,an­che sotto pretesto di fare lun­ghe preghiere.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perocché voi nettate il di fuori della coppa e del piatto, mentre il di dentro è pieno di rapina e d.’ intem­peranza,

Gesù Cristo.

A voi ora, o astati soldati dell’inferno : udite la voce del vostro generale in capo e obbedite, sotto pena di vedere questo libro stampato, pubblicato e forsanco illustrato. Vorreste voi veder mettere in piena luce tutte le vostre turpitudini e le iniquità vostre ?

In avvenire, non guarderete in faccia chicchessia e non vi servirete che di parole di doppio significato. Nulla v’ha di più pericoloso che guardare le persone in viso. Certuni sanno leggere negli occhi altrui.

Per maggiore sicurezza, voi porterete occhiali verdio azzurri : il colore nulla importa, purchò sia cari-

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co.Questa precauzione vi procurerà il doppio vantaggio di poter scrutare il cuore del prossimo senza che il prossimo possa scrutare il vostro.

Camminate lentamente , miei agnelli : affettate un pio raccoglimento, e tenete costantemente gli occhi inchini al suolo, come se contemplaste il pavimento.

Parlate sempre a mezza voce ed evitate con graticura i suoni di testa e tutte le intonazioni aspre......L ’orecchio è una delle porte per cui io sdrucciolo più facilmente. Titillate dunque 1*orecchio, miei figliuoli: solleticate pure gli occhi col vostro beato aspetto.

Sarebbe desiderevolissimo che voi foste magri e pal­lidi , con aria dimessa e malinconica : perocché non si mancherebbe di attribuire il vostro pallore a lun­ghe e profonde meditazioni e la vostra magrezza alla privazione volontaria, e quindi meritoria, dei piaceri del inondo. La vostra aria dimessa verrebbe infallan­temente creduta umiltà : locchò nulla guasterebbe.

indossate sempre abiti ridicoli e sordidi, salvo a ve­stirvi come veri cacazibetti quando andrete a prendere le acque o a visitare qualche bella peccatrice, desi* derosa di rientrare nella via della salute (1).

Una volta cosi gittati in mezzo al mondo 9 darete cominciamento all* opera.

Principiate dal maledir tutto : fatelo solamente in modo decoroso e cristiano.

Cosi, quando vorrete perdere un nemico dell’Or-

fi) È permesso a qualunque sorta di persone V en­trare nei luoghi di stravizzo per convertirvi le donne perdute. ( Basilio Ponce, gesuita. Trattato della peni- tenza , quest. 14, p . 94 ) .

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dino o alcun altro che vi sarà stato additato, inco* mincierete dal dire di lui il maggior bene. Voi non saprete dire abbastanza. Poi vi arresterete ad un trat­to, e mandando un profondo sospiro, vi servirete de* stramente della congiunzione MA. Esempio : « M. N... » è veramente un uomo mirabile. Che beiringegnol » quale franchezza ! quale profondità d'idee! qual elo- » quenza di discorso ... E poi , egli è così umano! » cosi generoso 1 cosi modesto !... MA ahimè! sven- » turatamente la face della fede non illumina sempre » il suo spirito , generalmente così lucido... le pas- » sioni carnali lo traviano troppo spesso!... Perchè » lo spirito del male ha egli tanto impero sopra un’a- » nima così bella ?... Dio , sempre misericordioso, » vorrà, lo spero, strappare quest’anima al demonio* » M. N. non finirà la sua vita immerso in una schi- » fosa concupiscenza... e divorato dal dubbio in ma- » teria di religione, che fa di lui un uomo tanto più » pericoloso quanto più è instrutto ed amabile. »

Con questo mezzo, che certamente non è difficile, colui che volete perdere sarà perduto e perduto senza rimedio... Assalendolo in tal guisa, lo farete passare per uno scavezzato, per un empio e peggio ancora ... Sarà creduto senza fede e senza onore, perchè lo si terrà senza costume e senza religione. Il mondo ob- blia mille virtù anziché perdonare ad un difetto . . . E poi, nel mondo non si ricordano quasi mai che le ultime parole di un discorso.

Tuttavolta, per tema di essere sospettati di maldi­cenza, io vi consiglio di soggiungere dopo breve pausa:

« Ahimè, Dio buono : la natura umana è cosi de- » bole 1 L’ uomo nato nella colpa è'così poca cosa se

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» non sia sostenuto dalla grazia ! Mio dolce Gesù , » abbiate pietà di noi: tutti siamo grandemente col- y> pevoli agli occhi vostri!... »

Queste esclamazioni ipocrite , lanciate cogli occhi semichiusi, con un'aria di ^ant uomo e con un po’di destrezza, vi metteranno al coperto da ogni accusa di malvoglienza : esse daranno una nuova agrezza al vo« stro morso viperino e vi faranno credere le sante per­sone.

Cosi è fatto il mondo, o miei agnelli : ed io non vi ho partoriti per riformarlo , ma per godervelo quale si trova.

Non contentatevi di maledire le persone : voi dovete inoltre maledire le cose, il passato, il presente e l'av­venire. Maledicendo il presente,' avrete nome di inap- prezzatili: maledicendo il passato, passerete per gran baccalari nella storia, scienza a’ di nostri molto di mo­da... E quando la vostra lingua maledetta si eserci­terà suirawenire, più d’uno vi crederà profeti senza fallo.

Calunniando, giugnete le mani e levate gli occhi al cielo nella guisa di san Ravignano: questa mimica sarà imponente per gli uomini semplici : e più di un bie­tolone, pigliandovi per altrettanti beati, slaccerà il cor­done della sua borsa e vi lascierà immergere la mano fino ai polsi... in nome dei poveri, già s’intende.

Ognuno debbe vivere del suo mestiere.Se qualche uomo di cuore cade sotto le vostre ma­

ni , non risparmiatelo , figliuoli miei : gli uomini di cuore sono un flagello per la Congregazione : già da lunga pezza V avrebbero distrutta , se io non avessi vegliato ai suo conservamento. Solo, calunniando gli

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uomini di cuore, vedete di farlo destramente. Voi lo sapete : la vostra forza riposa tutta nella vostra ripu­tazione di santità ! Fate in modo di conservarla.

Cosi dunque, non biasimate chicchessia alla sua barba : non s'appartiene che agli uomini probi il dire apertamente la verità... E poi, la verità mette talvolta in brutti impicci colui che la dice, e voi non potete battervi in duello. Voi lo sapete, miei figliuoli : il co* raggio non fu mai la virtù dei gesuiti.

Non ostinatevi mai contro l’opinione altrui, per quan­tunque assurda parer vi possa : al contrario, fate gli schifiltosi. Lasciate ai fratelli in sottana e ai giornali cattolici tutte queste sottigliezze, col mezzo delle quali la Compagnia è pervenuta a rendere misconoscibile la dottrina di Gesù Cristo.

Il miglior modo di servire la Congregazione è di sol­leticare indistintamente tutti, anche coloro che non sono creduti amare il solletico. Essi sono quelli che maggiormente lo amano.

Per adulare, come per maledire, la congiunzione MA vi sarà di grande aiuto : voi potrete qualche volta sostituirvi vantaggiosamente le altre tuttavia, nonper­tanto, nulladimeno: tutte le congiunzioni contraddir torie , come le dicono Noel e Cliaptal e un celebre professore inglese senza brevetto , chiamato ultima­mente a decretare i brevetti agli altri, furono inven­tate dai gesuiti a profitto della Compagnia di Gesù.

Ecco, del resto, alcune formolo adulatone ad uso degli uomini di mondo e dei fratelli bacchettoni, da cui potrete trarre un partito grande, o miei agnelli: imparatele a memoria, pronunziatele con un accento mellifluo, ed io vi guarentisco del successo.

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38Prima formala.

« Egli è vero, o signore, che il vostro carattere i » un po' violento , che la vostra diffidenza è talvolta » spinta agli estremi, che voi non siete sempre al si- » curo da un cattivo pensiero in presenza d’ una y> bella donna..* MA la violenza del vostro carattere y> deriva dalla vostra franchezza: la vostra diffidenza » è il risultato di una prudenza pur troppo necessa- » ria nei tempi che corrono!... £ poi, che sono egli- » no i traviamenti del vostro pensiero, se non la con- » seguenza di queir immaginazione bri llante ed emù » nentemente poetica che Nostro Signore ha degnato » compartirvi?... Voi lo vedete, o signore, uu rigo- >p rismo troppo spinto ha potuto solo scambiare in voi » in gravi falli tre leggeri difetti che, per coloro i quali » hanno il bene di conoscervi, sono piuttosto tre gran- in di qualità , tre doni del cielo che ricomprano be- » nissimo qualche imperfezione. Ahimè, Signore, chi » può vantarsi df essere perfetto ? »

Seconda formola.

« SI, o m adam a, n e co nvengo : voi siete un po’. . .

y> c ivettuo la ... voi avete u n c a ra t te re . . . un po’. . . trop-

» p o ... v ivo ... voi vi lasciate forse troppo c o g l ie re . . .

» da questo gusto del lusso che cagiona ta lvolta la

>p rovina delle fam ìg lie .. N c l l à d im e n o questi pecca­li tuzzi non sono poi tanto imperdonabili in voi, come

» potrebbero esserlo in a ltre : im perocché, cos ò ella

» finalmente la civetteria d’una donna, se non il lo-

» devole desiderio di far valere agli occhi degli uo-

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» mini le grazie che Dio si è degnato compartirle? E » poi, la civetteria trae le donne a certe spese che dan- » no di che vivere ai poveri operai: locchè, a voler es- » ser giusti, non ò un male, poiché l'operaio non può » nutrire la famiglia se non lavorando. Quanto alla » cattiveria del vostro carattere, o madama, io rispon- » derei doversi chiamare severità , locchè è molto di* » verso : per la ragione che la severità è sempre il rir» sultamento d'una grande purezza di costume......

» Nulla dirò di quanto voi mi qualificate di gusto ec- » cessivo pel lusso : questo deriva naturalissimamente » dalla vostra ammirazione pel bello.

« Credetemi, o madama : la prodigalità che sarebbe » un vizio appo i poveri» è una virtù, un dovere pressa » le persone della vostra condizione. Dio non vi ha da- » to i beni di questo mondo se non col patto di farne » un nobile uso : e quale più nobile uso potreste voi » farne che adoperarli <a incoraggiare le a r ti , le lettere » e Vindustria? Piacesse a Dio che tutte le donne del- » la vostra condizione vi somigliassero !...

« Fortunatamente, o madama, voi siete ancora cosi » giovane , che i bisognosi possono sperare di godere » lungo tempo di ciò che le vostre emole chiamano » follie : e i vostri amici avranno| pure lungo tempo » ancora la felicità di ammirare le grazie del vostro » caràttere, che dicesi cosi cattivo e che io ho la de• p> bolezza di trovare adorabile /... »

Appoggiate sulle parole giovane e adorabile, e fate una smorfia ed un sorriso pronunziandole.

Se la signora arrossa e vi guarda un p o 'in isbiescio,

sorridete an c o ra .. . e quindi chiedetele u n soccorso p e r

una famiglia interessantissima di vostra conoscenza.

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Si può scommettere cinquecento contro uno , che voi non lascierete la signora senza averne di che sod­disfare ad aicnna delle vostre fantasie...

Ma qui non è il tutto: prima di lasciare coloro che andate cosi solleticando, importa studiarsi di conoscere ciò che si fa appo loro, affinchè possiate riferirne al so­cio : fate pure in modo d’interessare le signore e i si­gnori da voi adulati in favore della Congregazione , attalchè la Congregazione possa farne stromenti in­nocenti.

Terza formola.

» So bene che voi non siete perfetto, o signore : » voi amate il giuoco , voi esprimete le vostre opi- » nioni un po' troppo leggermente: la vostra fede va- » cilla , i vostri principii politici sono pericolosi...

» Nulladim eno questi difetti sono contrabbilanciati » da eminenti virtù... Il giuoco voi ramate come un » semplice passatempo : non è una passione in voi: » le vostre opinioni, benché il più delle volte espresse y> troppo liberamente, voi le professate di buona fe- y> de : locchè è una prova della lealtà vostra.... La y> vostra incredulità, o signore , è piuttosto un gran y> desiderio di conoscere il vero , una grande e lode• y> vole diffidenza nei vostri lumi, che non una incre• » dulità pagana...

» Quanto ai vostri principii politici, se essi sono » pericolosi, non è vostra la colpa... essi non sono y> cattivi in se medesimi... solamente la società non » è ancora in istato di poterli comprendere. Il vostro » torto si è di avere un troppo bello ingegno... Voi

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» siete nato tin secolo troppo presto. Ecco dove sta il » male !... »

E qui lo stesso sorriso che nelle formole preceden­ti : e se 1’ adulato è una persona influente, doman­date, mentre i caldo, la sua protezione per qualche creatura della Compagnia, per una damigella di co­stumi dolci e purissimi...

Scommetto cento contro uno che il povero merlotto accorderà la sua protezione alla damigella , che egli la sedurrà, e avrà con questo mezzo il piacere di ri­scaldare nel suo seno una vipera, la quale non man­cherà di riferire al socio tutti i segreti che potrà strap­pare al suo protettore... In una parola, ella diverrà una vera socia.

Voi potrete pur chiedere un’ accensa dj tabacco o una vendita di carta bollata per la povera vedova di un degno militare... Solamente, chiedendo una o pa­recchie di queste cose, abbiate cura d’aver dimenti­cato il nome del vostro protetto, affinchè il merlotto avendo promesso, \ i resti il tempo di cercare alcuno che paghi convenieutemente la grazia ottenuta, con­sacrandosi alla Congregazione e regalandovi qualche scado.

Queste formole possono variare all'infinito. Un fra­tello pinzochere, dotato del più piccolo ingegno, può trarne un grande profitto.

Ma siccome è d’uopo prevedere ogni cosa, essendo che non siete tutti aquile : siccome infine vi accadrà spesso di trovarvi in impiccio , vi darò il mezzo di trarvene in caso d’ inganno per vostra parte.

Nelle circostanze difficili , e voi ne troverete più d’una a motivo del v&stro intelletto ottuso; nelle cir­

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costanze difficili, confessate umilmente la vostra igno­ranza: fatevi credere anime candide. Ciò ò molto più scaltro che farvi passare per gente istrutta, e com­mettere qualche sbaglio.

E se vi trovate tratti agli stremi , avviluppate la vostra ignoranza nel mantello della vostra modestia e dite con un’ aria di rassegnazione :

« La vita è così breve 1... la scienza è cosi lunga » e sovente cosi menzognera, che l'uomo sensato deb- » be cercare piuttosto la salute della sua anima che » non la fama di sapiente, usurpata da ciarlatani e » da empi ... la vera scienza è la scienza della sa- » Iute 11... »

Se altri s’ostini, come ciò avviene talvolta nel mon­do, ad assicurarvi che voi siete la scienza in persona, rispondete ancora più umilmente :

« Sapiente 1 io 1 Dio buono, non conosco nemmeno » l’ortograGa ! »

10 so di un fratello bacchettone, il quale con que­sta frase riuscì a farsi credere una biblioteca vivente.

Non ignoro che nessuno comprenderà il rapporto che può avere questa bizzarria , altrettanto mistica che fallace, colle materie in questione: ma precisa- mente perchè nessuno ci capirà nulla, voi sarete te­nuto in conto d' un uomo tanto sapiente quanto mo­desto. Cosi giudicano gl imbecilli ...

11 gran mastro deiruniversità è capace di darvi una cattedra di rettorie a, soprattutto se voi avete già prò* fessato in qualche stabilimento della Congregazione. In questo caso, voi andrete molto innanzi nell’univer­sità ...

Voi sapete che nel mondo trwansi sempre mille ira-

«

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berilli, di coi alcuni poveri di spirito, per ogni uomo veramente sensato*

Miei figliuoli, ciò appunto ha salvato la Compagnia di Gesù. Per lo innanzi voi aggiungerete al vostro ca­techismo :

« Beati i babbioni , perocché essi sono che man* » tengono e perpetuano i gesuiti li... »

Nelle discussioni religiose, citate sovente s. Paolo,i quattro evangelisti» ed anche Gesù Cristo. Solamente avrete cura di non citarli che in latino e tradurli alla -vostra maniera... dopo però esservi assicurati che nes­suno di coloro che vi ascoltano intende il latino.

Se qualche erudito mettesse in palese i vostri er­rori , voi risponderete senza esitare :

« Il siguore ha letto senza dubbio le Sante Scrit-» ture nella traduzione dei protestanti......»

Se l'erudito vi risponde alla sua volta di non aver lette le traduzioni delle Sacre Scritture , sibbene il testo ebraico e il testo greco ...... soggiungete sfac­ciatamente ;

a Comprendo che i libri greci ed ebraici dicono ciò. » Quanto a me, lo confesso umilmente, non ho letto » che la Vulgata, sola versione che sia veramente» cattolica......»

Invano vi si opporrà che la Vulgata non ò se non una traduzione dei libri greci ed ebraici fatta espres­samente pei bisogni della Chiesa di Roma, e che per quantunque vera essere possa una traduzione, il testo è necessariamente ancora più vero.

Voi siete creduti eccellenti cattolici: voi dovete cre­dere alla infallibilità della Chiesa romana. Ora, la Chie­sa romana essendo autrice della Vulgata, la Vulgata

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debb' essere senza contrasto molto più vera che gli autografi di san Paolo e degli evangelisti, e che le parole di Gesù Cristo raccolte e preziosamente tras­messe alla posterità dai contemporanei*

Dunque voi avete ragione... per poco che abbiate cura di imbrogliar bene la quislione.

Da ultimo, nei casi disperati, dite con aria com­punta :

« Imperscrutabili sono i giudizi di Dio ! »Se dopo questa sublime interiezione altri si ostinasse

a farvi risplendere agli occhi la verità, dirizzandovi tutto ad un tratto come un serpente a sonagli, gri­date :

« Signore!... le vostre massime sono degne dell’ia- » forno... lo non posso sentirvi più oltre. »

Quindi prendete il vostro cappello a due mani, po­satelo lentamente sulla testa, e andate a coricarvi sen­za cena anziché intendere la verità.

O miei piccoli agnelli ! la verità è Dio, Dio sor­gente d ogni luce : e voi lo sapete bene : i gesuiti sono come i gufi : essi non possono vivere e ingrassare che nell* ombra*

Quando i gatti entrano in una cucina , voi lo no­taste senza dubbio, queste bestiuole che tanto vi ras­somigliano, vanno lenti lenti, coll'unghia in pronto , gli occhi semichiusi e il cuore rivolto alla preda.

In questa guisa voi dovete entrare in ciò che si chiama mondo. È bene che voi scandagliate il terre­no : i.° per non commettere qualche strafalcione che possa nuocere alla Compagnia : 2 ° per non turbare qualche fratello il quale forse è già in possesso della confidenza del padrone di casa, occupato a compiere

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qualche importante e caritatevole missione : 3.° per­chè ogni fratello, a qualunque categoria appartenga, debbe seguire questa massima :

« Non nuocere mai ad un fratello che si occupa della Congregazione. »

Si potrà tutt&volta denunziare al socio, quand’ egli facesse maggior conto degli interessi dell* umanità che di quelli della Congregazione.

Ciò posto :Diffidatevi di tutte le persone che hanno grossa pan­

cia , senza eccettuare Balzac , oè l’ illustre critico del Journal des Debats. Tutte le pance grosse sono egoi­stiche , e non servono a chicchessia, nemmeno ai gè* suiti 1

Diffidate delle persone dal viso allungato e di color giallo olivigno , sovrattutto se hanno l'occhio vivace» i movimenti pronunziati e la voce sonora... Queste per­sone sono naturalmente dotate d'una rara intelligenza e d’una perspicacia incredibile. Essi affiatano un gesuita più facilmente che un segugio non affiata un coniglio, e hanno in orrore l'ipocrisia.

In presenza di persone cosiffatte» ciò che un fratello bacchettone può far di meglio, si è non aprire la bocca o mettere in campo affari urgenti per isvignarsela.

Diffidate delle vecchie zitellone , sovrattutto se ab­biano la barba sul mento. Le zitelle barbute hanno della tigre e del giornalista : esse hanno gli artigli come la tigre, e come il giornalista amano lo scandalo.

D’ or innanzi voi aggiungerete alle vostre litanie :« Dai giornalisti e dalle sitellone libera nost Domine!...»

Diffidate della specie che chiamasi uomo di spirito : egli è cattivo come una vespa , non come quelle di Al­

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fonso Earr che non sono cattive niente affatto. Un uo­mo di spirito immolerà venti de* suoi amici migliori per avere il piacere di fare un bel giuoco Fuggite dun- que gli uomini di spirito»

Diffidate dei bevitori : chi non sa custodire la sua ragione, non sa custodire un segreto. Perlocchè la Con­gregazione, avendo molti segreti da custodire, caccerà inesorabilmente qualunque fratello ubbriacone.

Voi conoscete il proverbio , miei figliuoli :« I n v i n o v k b i t a s . »

Finalmente, diffidate di tutta la razza umana, e so- vrattutto dei fratelli della Congregazione : perocché tutta la razza umana disprezza i gesuiti, e i gesuiti si disprezzano fra di loro.

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SEMPRE Al FRATELLI BACCHETTONI

47VI.

COME QUESTI FRATELLI DEBBONO ADOPERARSI

PER ARRAMPICARSI AD UNA CATTEDRA ACCADEMICA

E PER FICCARSI IN TUTTE LE SOCIETÀ1 DOTTE

E FILANTROPICHE

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perocché voi corre­te il mare e la terra per farvi tm proselito, e quando è d i­venuto tale, lo rendete 6glio dell’inferno due volle p ia di voi.

Matteo•

Tatti sanno , e voi pure lo sapete, ciò che è un’ac­cademia : ii signor di Beelzebù vostro amico l ’ha de­finita :

« Una specie di ospedale dove alcune intelligenze caduche vengpno a mangiare la loro profenda. »

« L ’accademico, soggiunge il vostro amico Beelze- bù , può essere paragonato ad una vescica piena di" vento o ad una lanterna senza lume : T accademico vive essenzialmente di fumo, di pastiglie di Regnauld e di racahout degli Arabi. »

Nulla vi dirò delle accademie delle.^cienze, atte­soché esse sono le nostre più grandi nemiche, e so-

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vento non vi si parla francese, massime in qnella di medicina. Tuttavolta non voglionsi confondere le ac­cademie delle scienze coll* accademia dei Ftux Fio- raux che siede nella mia buona villa di Tolosa.

Quanto alle società dotte, la maggior parte debbono essere poste nella categoria delle società filantropiche. La Congregazione debbe necessariamente avere nu­merosi rappresentanti in tutte queste società, come nelle accademie letterarie.

Ciò posto e ben compreso* importa che vi ficchiate in tutte le accademie e in tutte le società filantropi­che, eccettuata l’accademia dei Feux Floraux, che siede nel capoluogo del dipartimento delPAita Garon- na, in cui i fratelli bacchettoni occupano già la mag­gioranza.

— Maestro, come faremo noi, ignoranti quali sia­mo, ad arrampicarci su per un seggiolone accademico e a ficcarci in mezzo alle società filantropiche ?

—- Poveri agnelli 1 Ho sempre temuto che la vo­stra modestia vi rovinerebbe ...

Per entrare in un’accademia letteraria, in una so­cietà dotta o filantropica, il saper fare vai meglio di qualunque scienza: perocché tutte queste società, co­me pure le accademie, sono composte di un piccolo numero d'uomini di spirito senza alcuna influenza, di buon numero d’ uomini gravi che fanno muovere la macchina e sono influentissimi, e d'imbecilli che riempiono i vuoti e pagano le spese.

Se volete divenir membri d’ una di queste societào di un'accademia, non perdetevi a grattarvi cogli uo­mini di spirito : questa brava gente lavora molto per la gloria e non ha quasi tempo d'occuparsi di voi :

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nelle società dotte, come nelle filantropiche» gli uo* mìni di spirito sono le api, e gli uomini gravi sono i calabroni : gli imbecilli sono le laude di erica d'onde si trae il miele... Vi dissi già che gli uomini di spi­rito erano poco numerosi nelle accademie.

Se voi entrate in un’accademia, si è per divenire calabroni : voi non vi riuscirete se non guadagnan­dovi i favori degli uomini gravi. Quasi tutti questi mes­seri sono consiglieri municipali, consiglieri di prefet­tura, uomini di lettere riformati, o impiegati all* ar­civescovato del luogo, vale a dire uomini intriganti e per la maggior parte membri della Congregazione.

Egli è un gran vantaggio per voi Tessere della Compa­gnia di Gesù : ma per entrare in un’accademia, non basta essere fratello bacchettone : bisogna pur anco avere molta voce.

Un accademico, essendo in generale meno che nul­la, a quanto disse Piron, ha spesso vanità per due, ambizione per cento e vizi per mille uomini del mon­do. Se volete ottenere suffragi, solleticate l’orgoglio, servite ai vizi e accarezzate l’ambizione dei membri della società o dell’accademia di cui dovete far parte . Dopo ciò, scrivete memorie, sulla coltivazione della patata ai tempi di Davide, quando non abbiate altro argomento.

— Maestro ! noi c’incarichiamo volentieri di adu­lare tutto ciò che si vuole : ma scrivere memorie , per noi affò che è troppo.

— Ebbene » venite a trovarmi sabato prossimo 9 uscendo dalla casa del vostro socio , e in un batter d occhio io redigerò le vostre memorie, mediante quin­dici centesimi per pagina, È il prezzo pagato agli al*

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lievi da un celeberrimo e fecondissimo letterato che voi conoscete ...

E certamente il prezzo non è caro, considerando che questo grand’uomo non ha che a mettere le un ­ghie dentro le opere de* suoi numerosi collaboratori per venderle ad un prezzo infinito... Cosi noi vediamo questo celebre letterato correre ogni anno colle care sue donne alla bella Italia per mangiare maccheroni fiorentini e bere vino di Siracusa ì 0 corpo di bacco 11

— Maestro! e a che ci servirà egli l'entrare nelle società dotte e nelle società filantropiche ?

— Voi siete troppo candidi, miei figliuoli... A che serve la consorteria gesuitica? ...

Senza contare che, una volta divenuti parte costi­tuente d1 una società qualunque , voi avrete l’ineffa­bile felicità di aggiungere alla vostra segnatura e di porre sulle vostre cartoline di visita : « Membro del* T accademia di... ecc. ecc. ecc. »

Gli ecc. ecc. ecc. rappresentano le varie società che

non è sempre permesso di accennare , a motivo della incompatibilità che esiste fra le funzioni d’uomo d’o­nore e quelle di membri di certe società.

Ma sta egli tutto nell’essere accademico ? N o , per Ponzio Pilato, no : è necessario che la vostra colla' borazione agli utili lavori d’una accademia o di una società contribuisca all’incremento della Compagnia, e faccia scivolare qualche biglietto di banco nelle vo* stre tasche.

oc L’Inghilterra aspetta il giorno in cui ciascuno dei suoi figli faccia il suo dovere. » Queste parole patrio- tiche pronunziate da Nelson sulla tolda della nave am ­miraglia , na ia battaglia di Trafalgar , sono sempre

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sottintese presso il mio luogotenente di Roma, a pro­posito dell* eterna e inesorabile guerra che la Com* pagnia di Gesù fa alla razza umana.

SI, miei agnelli, la Compagnia di Gesù ed io aspet­tiamo che ciascun gesuita faccia il suo dovere. Ora, il vostro dovere voi lo sapete; esso è di pervertire, ab» brutire, corrompere, spionare e dividere la razza uma­na, affinchè la Congregazione ed io possiamo regnare e dominare sovr’essa. Dunque avanti, nè vi arrestate se non quando gli uomini saranno tutti imbecilli: ecco la vostra vittoria. Per rendere gli uomini imbecilli, comincerete dalle accademie letterarie e da altre so­cietà dotte, dove troverete già l'impresa recata a mez­zo e numerosi ausiliari per condurla a termine.

V II.

DELLE VARIE SORTA D* IMBECILLI

P I CUI L E ACCADEMIE ED A L T R E SO C IE T À ’

D O TTE E F IL A O T R O PIC H G SI COMPONGONO.

SI

Sventurati sono gì’ imbe- Beati i poveri di spirito ,cilli , perocché ta tti appar* perchè il regno de*cieli è pertengono af gesuiti. loro.

Satana. Gesù Cristo.

Nelle società dotte, come nel mondo, v’hanno tre sorta d’ imbecilli: gl’imbecilli dentro, gl'imbecilli fuori » e gli imbecilli* stoffa e fodera.

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52IMBECILLI DENTRO.

Sono imbecilli dentro:Tutti i nuovi baccellieri di lettere, tutti i vezzeg­

giatovi di baccellieri di lettere, tutti coloro che pre­parano i detti baccellieri con metodi miracolosi 9 e tutti i giornalisti repubblicani.

Sono pure imbecilli dentro tutti coloro i quali, aven­do avuta la disgrazia di nascere buoni a nulla , si gittarono all’insegnamento del greco cui non compren­dono , del latino che non hanno mai compreso e di mille altre cose che mai non comprenderanno.

Poco avete da trar profìtto, o miei figli, da questa razza d*uomini : ma la Congregazione può farne utili stromenti: procurate di farne tante spie : gli è tutto ciò che vi domando.

Tutta volta , adoperandovi con un p o 'd 'a r te , vale a dire fingendo di crederli grandi uomini, gli imbe­cilli dentro potranno pure produrre qualche cosa per voi, perocché voi non dovete mai lavorare gratis prò Dpo. C osi, quando voi avrete arruolati gli imbecilli dentro nell’esercito tenebroso, in qualità d'inquisitori macchine agli ordini della Congregazione, vi studio- rete di mungere da loro qualche scudo. Contentatevi però di poco : gli imbecilli dentro hanno generalmente )e saccocce come lo spirito, vale a dire vuote.

Conlemplandoli con ammirazione , quando seduti nel canto del fuoco, o in un caffè, o nell’anticamera d’un ministro, o in qualsiasi altro luogo, essi parlano di politica, di scienza od anche di religione, avrete speranza di scroccar loro un invito a pranzo o una presa di buon tabacco.

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Potrete prendere a prestito con successo qualche doppia, quando spingerete la vostra compiacenza sino a lasciarli infarcire la loro bella lingua francese di pa­role latine scorticate, o di qualche frase ellenica fog­giata a modo loro... Ne troverete financo che vi par­leranno arabo beduino, grazie all? conquista d'Algeri, e sovratto alla guerra del Marocco ! !

A tutte le belle cose che vi diranno, rispondete in­variabilmente :

« Si capisce bene che il signore è un profondo fi­lologo, un orientalista perfetto, un uomo che ha stu­diato molto addentro* » Quindi dimenticate ciò che vi daranno a prestito, e non avrete bisogno di re­stituirlo.

Se parlate al cospetto di un imbecille dentro, ab­biate la cortesia di chiedergli il suo avviso su alcune cose che voi immaginerete. Non importerà per que­sto che voi seguiate ravviso ottenuto. La vostra con­versazione vuol essere terminata con queste parole dette con aria di convinzióne :

« Veggo, o signore, che voi siete un uomo di cuo­re, un onorevole cittadino. È un torto il* non nomi­narvi consigliere municipale. »

Se il vostro imbecille sia eleggibile, dichiarate che egli non può non essere eletto deputato nella prossi­ma elezione. Fate di più , predicetegli un grado nella guardia nazionale, o una dignità nel consiglio dei san- tesi della sua parrocchia. Finalmente dichiarate, es­sere una indegnità il non vederlo ancora nominato ca­valiere della Legion d’Onore, mentre si prodigano le croci ai primi zimarroni che si presentano.

Io voglio divenire prefetto degli studi presso i ge-3

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su iti , o maestro di lingue nell1 università, od anche deputato del centro, o in fine ministro d’una nazione amica della perfida Albione, se così adoperando cogli imbecilli dentro voi non pervenite a farne i vostri ban­chieri, i vostri protettori ed anche i vostri amici: loc* chè sarà lo stesso come se fossero i vostri zimbelli.

Passiamo ora agli imbecilli fuorin

IMBECILLI FUORI,

Chiunque si ò esclusivamente consacrato allo stu- dio d’ una scienza o di un' arte qual sia ed ha tra­scurati tutti quei non nulla che costituiscono quanto chiamasi l’uso del mondo, è un imbecille fuori. Gl’im­becilli fuori sono tutti fatti per modo , che un mem­bro della Congregazione può facilmente trarne il mag* gior partito.

U imbecille fuori è per 1* ordinario un' anima can* dida : egli prende sul serio le giullerie fantasmagori­che dei cattivi sacerdoti per cerimonie del culto cat* tolico... L’imbecille fuori è credulo come una novizza delle suore di Carità. Consacrato alla scienza o aU 1T arte eh’ egli coltiva , se ne vive in mezzo alla so* cietà altrettanto isolato che un solitario della Tebaide. Gli imbecilli fuori , uomini probi e religiosi per la maggior parte, non sospettano nemmeno 1’ esistenza della nostra società e ignorano affatto il nostro me^ stiere. Ora, il non conoscere le mene dei gesuiti, si è essere dispostissimo a divenirne stromento inno? cente,

Gli imbecilli fuori sono generalmente ricchi e po­tenti e meritano di esserlo : ma questa è appunto una

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ragione di più pei fratelli bacchettoni, onde trar par-1 tito dagli imbecilli fuori, tanto a proprio vantaggio, quanto a vantaggio della Compagnia. Così, o miei pic­coli serpenti, voi porrete a contributo gli imbecilli fuori.

Se volete essere adorati dagli imbecilli fuori, par­late loro molto della loro scienza prediletta , senza tema di parere ignoranti, qnand’ anche non ve ne in* tendiate punto. Meno conoscerete la loro scienza o la loro arte, e più andrete loro a verso. Anzitutto, perchè voi darete loro l’ occasione di far mostra di dottrina : poi , perchè gl' imbecilli di questa specie amano meglio i loro discepoli che i loro maestri. Ciò è chiaro : 1 discepoli amano di ascoltare , mentre i maestri amano parlare e talvolta contrariare, locchè è cagione delle inimicizie che dividono spesso due uo* mini eminenti.

Che volete, o miei agnelli ? Gl' imbecilli fuori sono vanitosissimi, e quel che è peggio, sono generalmente ostinati come muli catalani.

Voi mi avete già compreso, non è vero , o miei pie* coli serpenti ? Per acquistarvi le buone grazie degli imbecilli fuori, non avrete da faticar molto. Lasciarli parlare finché vorranno della loro scienza o della loro arte senza interromperli : ascoltare con umiltà il lin* guaggio barbaro eh 'essi chiamano scientifico e che, ignoranti quali siete , voi non comprenderete mai ; finalmente, aver V aria di credere a tutte le scoperte ch'essi fecero e che gli antichi o altri imbecilli fuori fecero prima di loro, e dar loro ad intendere che voi li credete le più grandi molle del mondo fisico e mo­rale ; ecco, in due parole più che non importi per di*

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venire il beniamino d 'un imbecille fuori, vale a dire per succiarlo ad maiorem Dei gloripm e in favore della Compagnia di Gesù.

IMBECILLI STOFFA B FODERA.

Gli imbecilli stoffa e fodera sono più numerosi delle sabbie del mare e delle stelle del cielo. I nove decimi della specie umana vogliono essere collocati in que« sta categoria. Gli imbecilli stoffa e fodera compongono le grandi leve, le molle e tutti quei fili impercettibili con cui la Congregazione scommove la società. Gli ira* becilli stoffa e fodera sono nati per essere usufruitati, come i deputati vengono eletti per rappresentare i lo­ro parenti ed am ici, come la polizia è creata per non arrestare i ladri.

Solleticate dunque gli imbecilli stoffa e fodera*Se sono potenti, per farne i pretettori della Con*

gregazione e quindi i vostri :Se sono ricchi, per mungerli a prò della Congre*

gazione e vostro :Se sono forti, per farne il sostegno della Congre­

gazione e il vostro :Se sono nulli, per farne gli stromenti della Con*

gregazione e i vostri :In fine , se sono poveri 9 tocca alla Congregazione

comperarli e servirsene come si farebbe d’ una po­zione calmante o di un pugnale benedetto• La Congre? gazione debbe saper giovarsi di tutto.

Gli imbecilli dentro bazzicano nei collegi reali e in altre case d'educazione, nel le accademie letterarie , nella camera dei pari , in quella d$i deputati e fin

nei ministeri.

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Si riconoscono alla taglia_antica dei loro abiti, ai loro calzoni senza staffa e ai loro fazzoletti di cotóne.

Trovansi imbecilli fuori nelle accademie delie scien­ze e nella facoltà: l'Instituto non ne è mal fornito.

Gli altri imbecilli trovansi dappertutto, anche nella Compagnia di Gesù.

Ascoltate ora altri ragguagli.

Vili.

Al GESUITI DI TUTTI I COLORI

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Andate, infestate la terra Andate, percorrete la terrae non insegnate agli nomini e insegnale agli nomini le che a darvi quanto hanno. cose che io vi ho insegnate.

Satana. Gesù Cristo•

In quel tempo, parlo del tempo degli Apostoli, no­mini semplici che avevano intesa la parola di Gesù si sparsero sulla terra, e animati dallo spirito di Dio, dicevano al popolo:

« Amatevi gli uni gli altri. »Queste parole Gesù le aveva dette avanti di loro :

perlocchè voi f o fratelli bacchettoni , non le direte punto, ma animati dal mio spirito, seminerete la di­scordia e l'odio fra gli uomini e insegnerete loro a sgozzarsi a vicenda, perchè la Congregazione possa dominare.

Gli apostoli , armati della spada della parola e del

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coraggio dei martiri, percorrevano il mondo insegnan­do e pregando : voi che avete la pretensione di se» guire l’esempio degli apostoli, voi vi armerete della spada della maldicenza , vi spargerete nella società estinguendo e calunniando , e non pregherete che a fior di labbro quando sarete veduti.

Il vostro coraggio sarà quello degli scrocconi.Gli apostoli del Cristo seminavano la verità e la

luce dello spirito a dispetto dei tiranni. Voi, satelliti delle tenebre, voi vi travagliente ad oscurare lo spi­rito e mentirete per piacere ai potenti della- terra , affinchè la Compagnia di Gesù estenda la sua domi* nazione.

I discepoli di Gesù marchiavano d'infamia il vizio, sotto qualunque forma loro si presentasse : essi in­segnavano al popolo ciò che Gesù aveva loro inse­gnato. Voi, discepoli di Loiola e miei, voi adulerete i vizi e non insegnerete nulla a chicchessia f perchè ciò ch’io v’insegno, voi soli dovete conoscerlo.

Così, quando vi troverete n#l mondo, in cui la vo­stra ipocrisia v’introdurrà senza .fallo • accarezzerete le passioni dei ricchi e servirete ai vizi dei potenti... Ma voi predicherete la carità, senza però esercitarla voi medesimi, affinchè la Congregazione possa racco* gliere questo vile metallo che compra le coscienze e il braccio degli assassini : perocché la Congregazione ha sempre bisogno di queste cose.

Gli apostoli molto hanno parlato del cielo , della misericordia di Dio, della vita eterna e della fine del regno di Satana.

Parlate molto dell’inferno, della morte e del giu­dizio finale. Rappresentate Dio altrettanto inesprabile,

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altrettanto vendicativo, altrettanto geloso che la Coni* pagnia di Gesù.

£ tutte queste cose confortatele con alcune mas­sime tratte dal Vangelo, riveduto, corretto, commen­tato, interpretato e snaturato dalla Compagnia di Gesù ad uso dei gesuiti.. L’ inferno, la morte e l'ultimo giudizio sono cose che pochi approfondirono e a cui con fatica si crede, ma di cui tutti hanno paura.

Se qualche spirito forte, presente alle rappresen­tazioni che voi darete a benefizio della Compagnia, s’avvisasse di voler discutere queste cose, non discu* tetele. Un gesuita non debbe mai discutere. Quando si chiamano ad esame i suoi discorsi e le sue opinio­ni, egti debbe armarsi d 'uua santa collera e trattare il suo interlocutore di ateo, d'empio, di figliuolo del diavolo*

Ciò fatto» il buon fratello, ripigliando ad un tratto la sua sembianza di sant'uomo$ soggiungerà con voce melliflua :

« Perdonate, o signore : il mio zelo mi ha fuor- » viato ... Mio Dio 1 tocca a me forse biasimare gli » altri? Non sono io forse un miserabile peccatore?...» Dio voglia aprirmi gli occhi dell’anima e conceder- » mi la sua santa grazia... »

Terminate queste parole, pigliate il vostro cappello e svignate vela... solamente abbiate cura di'dire che andate alla messa, ai vespri o a visitare una povera famiglia desolata» la cui madre è inferma e il padre defunto... Voglio perdere la mia barba di caprone se, dopo questo rabbuffo di zelo religioso, di finta mo­destia e di ardente carità > voi non ottenete qualche

£9

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coscudo da cinque lire per la famiglia infelice e qual­che simpatia per la Congregazione.

Gli scudi cacciateveli in tasca e andate dove me­glio vi piace...... Non trattasi che di far credere chevoi andate in chiesa o a compiere un' opera buona. Ma vi raccomando sovrattutto di salutare gentilmentela padrona di casa......Quanti fratelli mal capitaronoper aver trascurato di farlo !

0 miei agnelli, più una padrona di casa sarà scioc- ra , più vi toccherà essere cortesi con essa : più sarà b ru tta , e più voi sorriderete graziosamente : curva­tevi infino al suolo davanti ad essa se appartiene alla Congregazione : perocché in questo caso ella è senza fallo una cattiva lingua.

Non ragionate mai sulle scienze naturali e sulle arti liberali : prima, perchè non ve ne intendete un acca : poi, perchè qualunque ragionare vi è proibito (1).

Biasimate, approvate o condannate, secondo spirerà il vento, ma non discutete mai : perocché il vostro spirito è un cadavere (2) e i cadaveri non ragionano.

È molto più destro il dir male delia chimica» della fisica e dell* astronomia e chiamare atei tutti coloro che coltivano queste scienze partorite dall’inferno e insegnate dai demoni sotto forme umane.

Parlando contro le scienze, le arti liberali e con­tro coloro che vi si consacrano» potreste trovarvi im­pacciati : ma vi trarrete facilmenté d’impaccio con una formola che io ho inventata non ha molto per mio fi-

fi) Costituzione della Compagnia di Gesù.(2) Costituzione dei gesuiti.

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glio Domenico di Guzman o pei missionari! di Inno- ceozo HI (1).

Ecco questa formola che, dopo aver procacciata una immensa riputazione a’miei figli Domenico e Loiola, forni all' Inquisizione, durante il secolo decimosesto solamente, più di trecentomila vittime arrostite, senza contare gli strangolati e una mezza dozzina di milioni di persone disonorate» assassinate o espatriate (2).

« L'inferno è pieno di sapienti, ma non v 'ha un » solo santo nell’ inferno »,

Ciò non è esattamente vero, imperocché l'inferno conta fra i suoi ospiti il padre Domenico stesso, co* me pure san Pietro Arbues, vulgarmente conosciuto sotto il nome di san Pietro martire (3) ; senza con­tare un gran numero di altri inquisitori , vescovi e cardinali, discesi appo noi dacché Dante è morto. Non parlo del mio figlio Loiola e di una quantità di altri

* (1) Domenico di Guzman , aiutato dai missionarii <f Innocenzo 111, stabilì nel 1208 , sotto il regno di Filippo 11 di Francia, Vlnquisizione a Tolosat locchè Ha fruttato a questa città d'infamie il soprannome di santa. Chiamasi sapiente senza dubbio, perchè ha do­tata la Spagna di questo Tribunale che ha così ben po­polato il mio inferno.

(2) Storia dell Inquisione.(3) San Pietro Martire ! Chiamisi Pietro Arbues, in­

quisitore generale del regno di Aragona , le cui atro­cità irritarono cosiffattamente gli Aragonesi, che lo tru­cidarono ai piedi dell'altare a Saragozza, il 27 set­tembre 1485. Questo santo, alla foggia degli inquisir tori3 fu canonizzato come martire il 11 aprile 1664.

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gran dignitari!, che noi abbiamo in pensione : fra gli a l t r i , il più caro è Alessandro Borgia.

Come avete potuto capire, questa formola non si­gnifica gran cosa : perocché, a tutto rigore, la si po­trebbe tradurre in questo modo : « Bisogna esser be­stia per entrare in Paradiso. » Ma essa puzza di mi? sticismo a cento leghe, perlocchè non potrebbe non produrre un eccellente effetto nei poveri di spirito.

Se siete in vena, scagliatevi a maniche rimboccate sui medici, cui tratterete, di materialisti : sul filosofi e dite mi’le atrocità di Voltaire e Compagnia : trat­tate Molière di bagordane : Galileo di maliardo : Quir net di figliuolo di Belzebù : Michelet di eretico: tutti i membri dell'università di propagatori di pestilenziali dottrine. Chiamate le folgori del Vaticano sull’autore dei Misteri delV Inquisizione e il fuoco del cielo sul miscredente che li ha annotati e ne ha fatta l'intro­duzione.

Mentre così farete , i fratelli in sottana prediche­ranno nel senso medesimo, confesseranno nel mede~ simo scopo, agiranno con tutti i mezzi buoni o cat­tivi , e faranno in modo di saldare le migliore lame

'dell’università onde far camminare le loro macchine ediicatorie (1).

(1) I signori Durand e Monnier , il primo profes­sore di seconda al colleggio reale di Montpellier, l'al­tro professore di terza al colleggio reale di Nimes, fu­rono arruolati sul principio dell'anno classico 18441845 dal direttore delVinstituzione cattolica di Nimes, l'as­sunzione t mediante un buon salario e la promessa di

.un ritiro dopo cinque anni d'esercizio !

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Tutta volta, se parlate davanti ad un uomo di soda fama, questa fama foss'anco usurpata, guardatevi dal- l’avere un'opinione contraria alla sua. Nessun fratellq bacchettone debbe avere opinioni sue proprie.

Davanti ad un uomo di fama, approvate, ribadito ciò eh* egli dice fipchè sarà presente , quand’ anchqgli scappasse qualche Moneto...... Un gesuita non debnbe essere severo contro quelle piccole bestemmie, con­tro quei vizi alla moda, che non ha guari trovavansi nelle adunanze, personificati in una moltitudine di abati Incipriati, muschiosi, arricciati, giovialoni... Oggi que­sti vizi sono la proprietà quasi esclusiva dei membri della Congregazione.

Ma se sentite pronunziare qualche empietà contro la Chiesa, quand'anche non avesse tratto ctflla reli­gione, parlate tosto dell'inferno, della morte, dell'ul­timo giudizio. Anzitutto, voi dovete difendere la Chie­sa e i suoi ministri contro la religione medesima, se faccia d'uopo : e ciò, perchè la religione non vi pro­durrà nulla, mentre l’aiuto dei preti produrrà molto olla Congregazione e a voi,

Impertanto , nulla di più giusto che vendicare la Chiesa oltraggiata : e poi, dovete far sempre il vostrQ mestiere. Per la qual cosa, appena 1* uomo di fama sarà partito, cominciate a colpirlo. Dapprima, ne di­rete molto bene : loderete la sua dottrina e il suo ca­rattere : vanterete la sua fortuna e la sua carità, fos* s ’anco più ladro di voi : infine metterete in campo la

vostra congiunzione MA , e soggiungerete conchiu­dendo i

« Che peccato che la sua condotta non risponda alla sua fortuna, al suo carattere, al suo intelletto ! Egli

03

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è molto cambiato da qualche tempo. Egli , cosi pio non è molto, non ha più altro Dio che le donne, al­tra gioia che il vino !.. Che Dio gli U9Ì misericordia!»

Con questo mezzo, il vostro uomo sarà rovinato, e in poco d’ora tutta la città, se sia in provincia, sa­prà che egli è un ubbriacone e un Ubertino : se sia a Parigi, non tarderanno a saperlo tutti i suoi amici, che per la maggior parte si faranno un doverci di ri­peterlo ....

Voi non avrete sempre a fronte uomini di vero ta ­lento : ciò vi accadrà anzi rarissime volte. II più so­vente saranno pedanti o sciocchi : non li dovete ri­sparmiare. I primi hanno troppo bisogno della Con-- gregazione per farsi via nel mondo : voi non avete dun­que di che temere di loro : i secondi avranno sempre troppo buona opinione di voi per entrare in sospetto. A costoro voi parlerete molto di Dio e della virtù : ciò non vi impegna punto ad essere virtuosi nè ad amar Dio.

Parlate molto della virtù e di D io , massime alle donne : le donne hanno l’immaginazione più facile ela credenza più p ro n ta ...... Raramente hanno V ossodell’ analisi.

Alle divote, parlate delle dolci virtù del loro sesso: alle svegliate, della misericordia di Dio verso le pec­catrici che commettono piccoli falli. Dite alle fanciullecome l'amore......di Dio........frutti ineffabili estasi . . . . .e lasciate al loro direttore il pensiero di loro provar­lo Non usurpate i dritti altrui. Voi troverete nelCompendio (1) tutto ciò che vi conviene per imparare

(1) li Compendio i un libro composto da qualcuno

64.

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ad eccitare e a corrompere le giovani immaginazioni... •Alle donne, parlate destramente dei vizi dei mariti

e della salute dei figli : fate loro comprendere l’effi­cacia di pratiche divote, e sovrattutto il buon effetto delle messe dette secondo la loro intenzione...

Non è egli necessario che i* editore della Congre­gazione eserciti il suo traffico, e il clero possa pro­cacciarsi capi d'opera pubblicati dai membri della Com­pagnia-di Gesù?

Procurate di ottenere dalle madri di famiglia l’in­vio dei loro figliuoli al piccolo seminario, e delle fi* gliuole alle scuole di carità o a qualunque altra scuola cattolica. . Non è egli bene fare della razza umana tanti schiodacristi? E qual mezzo migliore di ciò ot­tenere, che pigliarla fin dalla culla ? . . . E poi, bisogna ben mantenere e alimentare l’esercito dei bacchetto­ni : del che s'incaricheranno i piccoli seminarii, cam­biando la maschia gioventù in una greggia di ipocriti.

È bene che i gesuiti in abito breve , con cui fa­remo tosto conoscenza sotto jl titolo di fratelli mon­dani, possano trovare buone doti da sposare, e gio­vani e belle fanciulle da torturare. E chi meglio delle gesuitesse potrebbe allevare queste future vittime e procacciare ai fratelli mondani grasse doti da sposare?

Dite alle donzelione ch'elleno ben fecero a non pren­

de» nostri diavoli senza dubbia. Esso serve di catechi- smo e di guida a quelli dei nostri figli che la Congre­gazione fa lavorare nei confessionali. Fortunatamente i in latino e pochi lo capiscono. È un capolavoro d im- pudicizia : il mio amico e collaboratore Belial non ha fatto di meglio.

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der marito. Se sono troppo vecchie o troppo brutte, esortatele a far voto di castità, se ancora non lo fe­cero : se sono passàbili e mollo ben conservate, non veggo ostacolo a che voi sentiate per esse un casto a m o r e . m a bando agli scandali, mi capite?

Presso le vecchie fanciulle già riformate, accarez­zate il cane favorito o l’angora : tutte hanno l una o l! altra di queste bastie. Se cadono inferme, fate in guisa eh esse dispongano dei loro beni in favore dellaCongregazione......

La Compagnia continua sempre a dare il venti per cento su tutte le operazioni che si fanno per essa al cappezzale dei moribondi......Solamente, vi raccoman­do di fare in guisa che il testamento sia erogato in favore di un membro della Congregazione , non giàin favore della Congregazione medesima...... Se avetestudiato il diritto, saprete che le Congregazioni sono inabili a succedere.

E appena gli affari temporali deirinferma saranno assestati a modo vostro, e lo saranno tosto per poco che si abbia un buon confessore , voi piglierete posto al suo cappezzale e vi incaricherete di servire all'in- ferma i brodi e le pozioni.

Dopo che la santa sarà spirata, scorsi alcuni giorni, andrete a toccare il vostro venti per cento alla banca della Compagnia, strada delle Poste, n.° 18, se non m'inganno: la casa è abbastanza conosciuta a Parigi»

Se v'imbattete in qualche testa intrigante e ambi­ziosa, non vi fate ad irritarla e renderla cosi nemica della Compagnia. La Compagnia di Gesù ha già molti gemici di questa fatta ....* studiatevi anzi di. soddi­sfare alla sua passione.

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Raccomandategli la Congregazione. Proteggendo que­st’uòmo, la Compagnia di Gesù ne farà un utile stro* mento, perocché egli le sarà Unto più fedele quanta più agirà , non per convinzione, ina per interesse.

In presenza dei legittimisti, rimpiangete ampiamente il vecchio tempo, in cui i re avevano buffoni* i ta r ­tufi! ammiratori , i gran signori parassiti 9 i medici ampie parrucche , le nobili dame cavalieri, paggi e deliziosi abatuzzi.

Davanti ai repubblicani, parlate delle glorie dell’av­venire, delie ingiustizie del passato e della felicità di essere nato cittadino d un popolo libero, il quale non paga che 1,800,000,00.0 di contribuzioni , e che può fumare i ruotoli della manifattura regia al mille per cento al di sopra del prezzo che dovrebbe costargli il buon tabacco.

Al cospetto dei grandi politici del giorno, fate ri­suonare molto alto come la Francia è forte, potente e temuta al di fuori e come è felice al di dentro: nè dimenticate di.far notare , che la rivoluzione di lu­glio ha fruttato alla Francia la leggi di settembre, i cigari a quaranta centesimi, il mezzo di visitare i vo­stri amici sulle strade ferrate e le fortificazioni di Pa- -rigi : senza contare il piacere d’aver conosciuto il pa­dre Pritchard, protetta la regina Pomarè e conquistato un parasole maroccano : il tutto con alcune migliaia d ’uomini e alcune centinaia di milioni.

Questa condotta vi procurerà numerosi protettori e vi farà credere un uomo dì merito. Forse sarete no­minato maire del vostro comune » uffiziale della guar­dia nazionale o santese della vostra pairocchia... Chi sa pure che non perveniate ad ottenere la croce d*Q-

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nore o la direzione <T un ospizio ? Allora voi sarete salvi, o miei agnelli, perocché nulla arricchisco quau- to T amministrazione dei beni dei poveri.

IX.

ANGORA Al FRATELLI BACCHETTONI

DELLE VAHIE PROFESSIONI CHE 1 FRATELLI BACCHETTO*!

DEBBONO ESERCITARE DI PREFERENZA

E DEL MODO CON CU! DEBBONO FARLO*

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Non e mestiere sciocco Non v* ha cosa che farquello cbe frutta danaro. non si debba per ottenere

uu intento*

Un Usuraio. La Compagnia di Ge$ù*

Non v' ha mestiero sciocco ! Questo proverbio, di­venuto popolare, fu indubitatamente inventato da qual­che droghiere all’ingrosso nella strada di Saint-Denis,o da qualche sgraffiguasoldi divenuto banchiere a for­za di usure.

O miei agnelli ! Se non v'ha goffo mestiere, vi han­no mestieri poveri......quello dell’onest' uom o, a ca-gion d’esempio . . . . . V‘hanno mestieri in cui bisogna faticare le quindici ore sulle ventiquattro per guada­gnare di che non morir di fame.

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Questi mestieri non sono a proposito pei membri della Compagnia di Gesù.

I soli mestieri che si convengono ai fratelli bacchet* toni sono :

Gli agenti generali d’ affari, gli uffizi per colloca­mento di servitori e di -sostituenti militari, la senseria in matrimonii fra giovani perfettamente sconosciuti o in una posizione problematica, e fanciulle, vedove e altre donne riccamente do tate , sul conto delle quali sarebbe prudentissimo prendere molte informazioni. I frafelli bacchettoni possono fare egualmente la tratta dei bianchi e comprare i biglietti di pegno del Monte di Pietà. Per esercitare questo traffico, converrebbe intendersela con qualche commissioniere del Moùte di Pietà nominato dall’ amministrazione. Finalmente , i fratelli bacchettoni possono intraprendere ogni sorta di grulleria che, senza essere precisamente riprovata dalle leggi , trovasi perfettamente in opposizione colla giu­stizia e colla morale... I fratelli bacchettoni possono pure esercitare il mestiere di sensale clandestino , me­stiere che consiste nello scontare ottima carta con vec­chi cenci e cianfrusaglie o libri in ribasso : il tutto valutato o ceduto al cento per cento sopra il corso ordinario... Egli è naturale che, in caso di sconto in danaro, si starà contenti alla tassa legale del sei per cento la settimana. Lasciate alle gesuitesse il mono­polio del collocamento delle cameriere e delle operaie spie. Indirizzarsi all* Opera, strada... dove si distribui­sce gratuitamente il prospetto.

Quantunque in sui cominciare di questo capitolo io mi fossi proposto di dire il modo d’esercitare tatti que­sti mestieri, tanto onorifici che lucrativi, e in cui tutti

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trovano il loro conto, eccettuato il pubblico, non man­terrò la mia parola. I numerosi membri deila Compa­gnia di Gesù che vi attendono, li esercitano con mio grande soddisfacimento e col maggior profitto della Con­gregazione e della loro borsa. Invito i fratelli bacchet­toni che non sapessero come spendere il loro tempo, a darsi del paro a questo esercizio.. . Quelli che non fossero atti a tali mestieri e non potessero avere ac­cesso nelle adunanze del gran mondo, si consacreranno all’ insegnamento... Potranno pure attendere a questa lucrosa professione i fratelli in sottana e i fratelli mon­dani che non fossero abili ad altro. Solamente, que­sti ultimi diverranno bacchettoni appena saranno di­venuti padroni di pensione.

Ma quelli tra i fratelli bacchettoni che volessero darsi all’ insegnamento , aspettino qualche tempo ... almeno fino a che abbiamo avuta la nuova legge sul- V insegnamento secondario.

Questa legge , se possiamo averla quale l’ ha conce­pita la nobilissima e chiaroveggentissima camera dei pari , sarà di utilità grande alla Congregazione. Vo­gliasi tosto promulgare, perchè la Francia possa tosto essere trasformata in un immenso gesuitaio.

0 miei piccoli serpenti, io non sono senza qualche inquietudine sul proposito della nostra cara legge... La si era acconciata cosi bene! Il nostro nobile ora­tore religioso aveva così ben concionato !... Ma la ca- mera dei deputati ha guasta ogni cosa.

Maledetto sia sette volte questo ex-ministro di ori­gine plebea, che ha cominciato con qualche articolo sul National, continuato colla Storia della rivoluziono francete e finito colla Relazione sullinsegnamcnto secon-

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iario e colla Storia del consolato! E maledetti siano:

pure tutti i consigli generali che s'immischiano ad e- fprimere voti contro la nostra cara legge, già sì benefoggiata e mutilata dalla camera alta...... E maledettisiano le mille volte i giornalisti che fanno coro col riferente e coi consigli generali che osarono non es* sere del nostro avviso 1. . . Senza costoro, il nostro affare era magnifico. Noi abbiamo a cuore V insegna^ mento: e a cominciare dall anno di grazia 1845, voi,o miei agnelli, avreste potuto insegnare ai fanciulli grandi e piccoli , una moltitudine di cose che Gosù Cristo non vi ha insegnate.

Tuttavolta, non lasciatevi già sgomentire per si poca cosa. Fu un tempo in cui la Compagnia di Gesù lottava con vantaggio contro l'università , contro il vescovo di Parigi, contro il clero, contro gli ospedali e contro tutti intonaci mendicanti. . • Tutto ciò è a’di nostri vinto o quasi vinto.

Perchè temereste voi adesso l’università tutta sola? Perchè non lottereste voi contro di essa ? Avete forse paura che si difenda questa buona università? Eh via, se ne vergognerebbe.

— Maestro , se I’ università non si difende r alcuni de’suoi professori la difenderanno. Ora, fra questi mes­seri se ne trovano di abbastanza forti e di abbastanza coraggiosi.

— Poveri agnelli, sempre candidi come seminaristi del primo anno 1 Non potrete voi dunque comprarli quosti professori?

— Maestro , questi professori non sono uomini che si vendono.

— Allora fateli destituire. Non vi si rifiuterà questa

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bagattella : non abbiate timore. Si ha paura della Con­gregazione...

Ma non v’ ha ancora alcuna pressa. I deputati fanno il loro gioco : essi pronunziano discorsi adulatorii da­vanti ai loro elettori, fanno piccole visite d* amicizia alle loro elettrici, e non saranno qui che fra qualche tempo. Aspettate 1’ apertura della sessione e vedremo. Ma eccoli arrivati ! ...

Voi non siete vissuti cosi a lungo in questa valle xli lagrime senza esservi talvolta arrestati ai Campi Elisi di Parigi, davanti alla bottega di uno di quegli indu­striali che prendono modestamente il titolo di fisici.

In questo caso , o miei agnelli, avete potuto vedere che il fìsico metteva sotto il suo bussoletto una picco­la noce moscata , non più grossa d’ una pillacola di ca­pra , e con un tiro di destrezza ne traeva ora una par­rucca, ora un corazziere, con grande soddisfazione dei grattasassi e delle balie abbuonale allo spettacolo.' Ebbene, ciò che fanno i fisici dèi Campi Elisi di

Parigi colla loro nfoce moscata, voi potete farlo colla legge sull’insegnamento secondario.

1 vostri grattasassi e le vostre balie saranno i cit­tadini francesi : la vostra bottega, la camera dei de- putati : la legge sull’ insegnamento secondario , come Tha concepita la camera alta , sarà la vostra noce moscata : ì urna degli scrutatori vi servirà di busso­letto. Con un po’di destrezza , da quest* urna , voi che siete i grandi fisici, potrete trarre una sottana , che in un mezzo secolo avrà trasformata la Francia , cui Dio sembra aver creata per la libertà , in un formicaio di gesuiti.

Nella speranza che yoi corrisponderete aU’aspetta­

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zione del mio luogotenente , coir aiuto della vostra astuzia , dei vostri scudi e deir inferno, io passo al seguente capitolo, in cui mi propongo di darvi al­cune istruzioni riguardanti le vostre funzioni di corpo ipsegpante del bel regno di Francia.

X .

A L C U N E N O T E

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IN GUISA DI REGOLAMENTO UNIVERSITARIO,

ALL’USO DEI GESUITI, TANTO IN SOTTANA C»E SENZA,

I QUALI SI CONSACRERANNO ALL* INSEGNA MENTO

NEL CASO IN CUI LA FRANGIA SIA COSÌ MINCHIONA

PA LASCIAR FARE.

Lasciate che i fanciulli Inviateci i fanciulli e glivengano a me. scudi.

Gesù Cristo. I Gesuiti*

Figli dell*inferno, aprite le orecchie e ascoltate !.. Voi non siete ancora padroni delTinsegnamento: ma

chi sa se non finirete per gittarvi sopra le unghie?Siccome questa sventura pur potrebbe un giorno

gravitare sulla Francia , ecco il vostro regolamento:

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r iAr t . I .

Tra i fratelli in sottana, i più ignoranti saranno in­caricati dell'insegnamento primario dei giovani: quello delle fanciulle sarà affidato alle suore della Carità o ad altre congregazioni spegnitrici, che meriteranno la confidenza della Compagnia di Gesù e sapranno con-» servarla.

A r t . II.

Le scuole mutue sono abolte, come anche le sale d’ asilo.

A r t . III.

I fratelli lazzaristi, come pure i piccoli seminarii ed altri stabilimenti cattolici, saranno incaricati del* r insegnamento Secondario dei giovani: potranno an* che esserlo tutti i sacerdoti ben pensanti e che avran­no ben meritato della Compagnia di Gesù. L'insegna­mento secondario delle fanciulle sarà affidato alle dame del sacro Cuore e alle dame grigie , nere o bianche, le quali s'impegneranno a ben servire agli interessi della Compagnia di Gesù.

I gesuiti propriamente detti non avranno scuole che a Friburgo, nel Valese, nel Belgio e in altri luoghi in cui vi si lascerà ficcare il naso.

A r t . IV,

l collegi reali e gli altri stabilimenti tenuti all9 u- mversità o per 1’ università, sono aboliti.

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Art, V.75

Gli stabilimenti diretti dalle suore di Carità, come quelli più accorti, diretti dalle dame del sacro Cuore e altre dame grigie, nere o bianche f avranno per li* mosiniere un membro della Compagnia di Gesù. Tutte le dame spegnitrici, come pure le suore della Carità, avranno per direttore un gesuita o per lo meno un lazzarista, Ciò è di rigore.

Akt. VI.

I pensionati delle fanciulle e dei giovani esistenti ora in virtù delle leggi del regno, sono aboliti: per 1* avan ti, qualunque pensionato di giovani sarà tenuto da un fratello bacchettone, e qualunque pensionato di fanciulle, da una gesuitessa di provata fede. Sono ri­putate gesuitesse le soprintendenti delle sale d'asilo.

Abt. VII.

I figli del popolo saranno ricevuti gratuitamente in tutti gli stabilimenti d'istruzione primaria della Com­pagnia di Gesù. Solamente, $ ingiunto ai fratelli in­caricati di questo insegnamento, di adoperarsi ad ot­tenere dai consigli municipali la più larga sovvenzione possibile. Questi fratelli potranno ricevere alcune cen* tinaia di pensionarii a 500 lire l’uno: in questo caso, domanderanno ai consigli municipali un luogo conve­niente, e alcuni iugeri di terra per seminarvi fagiuoli.,. Questo legume servirà a nutrire il comune dei fratelli e i pensionarii. Vi si alleveranno pure alcuni polli se­condo l’ intenzione dei fratelli direttori.

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A r t . Vili.

Se i consigli municipali ricusassero il luogo e 1 ter* reni suddetti, vi si pro\vederà col mezzo delle limosine e delle lotterie. I biglietti di queste sarebbero quindi negoziati alla borsa a 500 per 100 d'aumento, come lo furono ultimamente quelli della lotteria degli organi di Sant'Eustachio. Questi biglietti, venduti dapprima a 2 lire 50 centesimi, si sono rivenduti fino a 50 lire»

Quindi si stabiliranno bazari cattolici che saranno adoperati alla vendita delle reliquie e dei numerosi oggetti che non avranno costato nulla, e che s.i ven­deranno a prezzi incredibili....... In queste specie dicontratti, salva la fede.

Chiunque compra dai fratelli della Compagnia di Gesù, debbe avere gran dose di fede: ma qualunque colpa è espiata appena il danaro suona nella cassa del papa , come diceva il buon domenicano Tetzel ( Memorie di Lutero ).

A e t . IX .

Come i giovani, le fanciulle del popolo sono edu­cate gratuitamente. Si provvederà alle spese del loro insegnamento cogli stessi mezzi indicati nell’ articolo precedente. Si faranno inoltre lavorare le allieve » e il profitto del loro lavoro anderà a benefizio della casa.

A r t . X.

Tutte le facoltà sono abolite.

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Art. XI,77

Oltre alle case di educazione qui sopra accennate, si stabiliranno officine nel maggior numero possibile, in cui s insegneranno parecchie cose alle fanciulle... all'espressa condizione che , dopo aver imparato a la­vorare , continueranno a lavorar per niente due anni almeno. Con questo mezzo le suore direttrici dell* o- pera potranno fare una vantaggiosa concorrenza alle operaie del luogo.

Oltre ai mezzi che noi abbiamo indicati, se ne a- vranno di maggiori eccitando la carità pubblica . • . Questa bisogna riguarda specialmente i predicatori co­mici e i confessori affigliati alla Compagnia di Gesù.

Fatto al Pandemonio, l'anno di depravazione 1845.

SATAN

Per copia conforme,

BEELZEBUTH

Gran mastro dell’università^ gesuitica.

Tale ò il regolamento che voi seguirete, o miei fi­gli , se perverrete mai ad impadronirvi dell’ insegna­mento pubblico.

Ecco ora il programma degli studi da adottarsi nello vostre scuole*

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Insegnamento, primario dei giovani•

Questo insegnamento si comporrà:Dello studio della grammatica, che si farà imparare

a memoria dagli allievi.Autore. —- L h o m o n d , corretto, riveduto e snaturato

da un membro della Compagnia di Gesù e pubblicato dai gesuiti.

La lettura , la scrittura e il disegno lineare.Metodi. — Non importa quali , purché non siano

nuovi e siano stati composti, stampati e soprattutto pubblicati dai gesaiti.

La storia di Francia e la geografia, autore il padre L oriquet. Come i precedenti, questi libri dovranno es­sere pubblicati dalla Compagnia di Gesù.

È proibito vendere questi libri agli allievi al prezzo ordinario della libreria. Le opere composte dagli au ­tori cattolici non potrebbero essere paragonate con quelle composte dai membri di quella scuola di pesti­lenza dell'università. Si venderanno dunque al cinquan­ta per cento sul prezzo ordinario : la Compagnia di Gesù non facendosi editrice di queste opere che per propagare la religione » si contenterà di guadagnare nella sue operazioni librarie la bagatella di 509 per cento (t).

(1) La grammatica adottata dagli Ignorantelli di To­losa non costa che 14 centesimi di stampa per ogni esemplare, atteso il numero grande delle copie. Stereo- tipata , non ne costerebbe che 12. I buoni fratelli la vendono 75 centesimi la copia. È vero che non se novendono più di 4 o 300,000 esemplari ogni anno......Ohcariti cristiana, che miracoli vai tu facendo !

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Alle fanciulle che anderanno alla scuola delle suo­re» s'insegnerà a far calze » piccole croci ed altre co» succe mistiche, a leggere si bene che male, e a sca­rabocchiare il loro nome : si avrà però cura di inse­gnare loro il canto di appositi inni.

Insegnamento secondario.— Maschi.

L ’ insegnamento secondario dei giovani affidati alle care dei maestri della Congregazione, sarà esattamentelo stesso che pel passato ... Solamente, siccome non vi avranno più collegi reali che facciano concorrenza» nè facoltà per crear baccellieri 9 si trascureranno al­quanto le lettere, le scienze e le arti, e si cercherà per quanto è possibile di sviluppare le vocazioni.

Tuttavolta, se i parenti lo richieggano , si svilup­peranno nel tempo medesimo le forze fisiche dei gio­vanetti : a quest’uopo , si potrà loro insegnare tutti gli esercizi che a ciò si convengono.

Le principali cose insegnate nei piccoli seminarii saranno : le Sante Scritture e gli scritti dei santi pa­dri della Chiesa, il tutto riveduto, corretto, mutilato» rimpastato , snaturato dai gesuiti e pubblicato dalla Compagnia di Gesù......Bisogna che i semiuarii rispon­dano degnamente al nome che portano (t).

I professori di pugiilato saranno tutti figli della per* fida Albione : per maestri di ciabatta, si sceglieranno

(t) La parola seminario viene dal latino semen , se­menza. I seminarii furono creati dai gesuiti : dunque la parola significa. Serra calda in cui si conserva e sì svi- luppa la semenza dei gesuiti.

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le persone ohe avranno sofferto per la giustizia. Tutti gli altri professori saranno gesuiti, membri ben pen- tanti del clero o fratelli bacchettoni ben notati dal socio.

Alle fanciulle che si educheranno presso le dame del sacro Cuore ed altre dame bianche, nere o grw g ie , sotto il patronato della Compagnia di Gesù , si insegnerà la lettura, la geografia, il ricamo, la gram­matica e l'ipocrisia: s’insisterà sull’ ultima , salvo a passare leggermente sulle altre,

11 disegno , la musica e il ballo vi saranno pure insegnati : la polka stessa non verrà trascurata, pur* chè s’ insegni in un modo cattolico e da un maestro scelto tra i fratelli mondani.

I libri adottati negli stabilimenti femminili saranno, come tutti quelli delle scuole dei m aschi, composti dai gesuiti e pubblicati dalla Compagnia di Gesù.

Se ella mancasse di fondi per soccorrere alle spese di alcuni stabilimenti nuovi, si farà ricorso alle anime caritatevoli dei vecchi peccatori e delle vecchie pec- catrici, che credono sfuggirmi dando i loro scudi alla Congregazione e agli altri sUbiliiqenti diretti dal clero ben pensante.

Si potrà pure far uso del prodotto delle doti di tanto pazzarelle 0 di tante egoiste c h e , credendo sottrarsi alle miserie di questo mondo , corrono a seppellirsi vive in que’ serbatoi dl idiotismo e d'ipocrisia che chiamansi comunità. . . , . Finalmente , si avranno ancora le somme provenienti dalla carità pubblica , che ogni gesuita in sottana debbe adoperarsi a riu« focare nel confessionale e sulla cattedra dello Spi? rito Santo , non che il prodotto della véndita d?l-

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le reliquie calcolato a parecchi milioni di lire (1}.Le gesuitesse riceveranno inoltre, a titolo di gra­

tificazione, il sei per cento sulle doti di tutte le fan­ciulle ricche educate nei loro stabilimenti, quando per­verranno a maritarle convenientemente e sovrattutto santamente, vale a dire con fratelli bacchettoni o eoa fratelli mondani raccomandati dal mio luogotenente o da qualche uffiziale superiore della Compagnia di Gesù.

Nota. ~ Siccome è bene il dare alle giovani alle­vate pel mondo una tintura di belle lettere e di buon gusto letterario, si faranno leggere loro, finché rimar­ranno nel pensionato, le memorie della Santa Vergine dettate da essa medesima alla pudica e brillante penna di vostro signore il vescovo d i v o i sapete chi vo­glio dire.

La lettura di questo libro, buono si per la sostanza che per la forma, contribuirà, lo spero , a dare alle fanciulle un'alta idea della madre di Gesù considerata come bas-bleu, e della grandezza di vostro signore ri­guardato come vostro prelato. Quando si farà una nuo­va edizione di questo edificante libro , io vi porrò la mia zampa e lo annoterò : forsanco vi aggiungerò una

(1) L esposizione della vera tunica di Gesù ha g ii prodotto parecchi milioni. La vendita di cenci posti a contatto con questa tunica produrrà moUo di più. Ora che abbiamo una testa di chiodo , potremo vendere una gran quantità di ferramenta / / / . . . Dicasi poi che non cirUendiamo di commercio e cTindustria ì l i ... Viva la Compagnia per cambiare le droghe iti buoni scudi so­nanti II!

SI

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prefazione, il mio ritratto e il mio ac slmile accanto a quello di stia grandezza.

Questo libro può pure essere dato in premio alle fanciulle che si saranno distinte per le loro goffe ma* niere... Opere di questa fatta non potrebbero essere troppo sparse, quando vogliansi allevare fanciulle de­gne della Compagnia di Gesù e di me medesimo.

Fatto al Pandemonio, Tanno di depravazione 1845.

SATAN

Per copia conforme ,

Il segretario del consiglio infernale e dell'Istruzione pubblica.

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BELIAI

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83XI.

Al FRATELLI SPEGNITORI

COME BISOGNI ADOPERARE

PER RIEMPIERE LE SCUOLE DELLA CONGREGAZIONE

ED ALTRI STABILIMENTI CAT TOLICI DI ALLIEVI

DEI DUE SESSI, ASPETTANDO CHE SIASI PROCLAMATA

LA LEGGE QUALE SI CONVIENE AI GESUITI.

Date a Dio ciò che appar- Dateci ciò che appartienetiene a Dio, e a Cesare ciò a Dio e ciò che appartiene ache appartiene a Cesare. Cesare,

Gesù Cristo. I Gesuiti»

Voi avete il vostro regolamento universitario gesui­tico, il vostro programma degli studi egualmente: ma questo regolamento e questo programma non potranno servirvi se non quando la legge sulla libertà dell’in- segnamento sarà passata come voi la volete.

Intanto bisogna vivere : non conviene che le vostre scuole siano inerti e i vostri seminarii si rimangano senza semenza... Non importa egli adunque che voi sviluppate le vocazioni ?

Ecco il perchè io vi consiglio a leggere attentamente questo capitolo e a tener dietro al mio ragionamento.

Chi ha per sè la m adre, ha il padre : perocché, quantunque gli uomini siano creduti comandare , la

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sole donne comandano. Ora • chi tiene la madre edil padre f tiene i figli necessariamente.

Sapienti ! voi tenete le madri, come io sono an one- st’uomo e come voi siete scrocconi.

Ecco il come :Fra voi e i preti di cui avete fatti i vostri schiavi

servendo alla loro insaziabile ambizione , voi posse­dete migliaia di confessionali, a cui accorrono a cen­tinaia di migliaia le fanciulle e le donne. Là voi e i vostri agenti, invece di occuparvi della salute delle anijne, vi occupate dei vostri affari e talvolta dei vo* stri piaceri.

Una donna s’inginocchia davanti alia vostra griglia: ella recita il suo confiteor. . .

— Padre, dic'ella, mi accuso d’aver trascurati i miei doveri religiosi per tre settimane.

— Come , figlia mia 1 non avete voi praticato in tutto questo tempo?...

— Si è perchè i miei doveri domestici, la malat­tia di mio figlio , T educazione di mia figlia , me ne impedirono, risponde la povera madre» credendo che Dio piglierà in compenso de* suoi peccati le core che essa si prende per render felice il marito, per assi­stere il figlio, per educare la figliuola 1 Ma nulla.

— Il primo dovere , figlia mia , rispondetele con tuono severo ad un tempo e mellifluo , il primo do^ yere si è di praticarti. Comprendo che voi diate tutte le vostre cure al figlio infermo : ma perchè perdereil tempo nell* educare la figlia ?

— E chi l'educherà, chi svilupperà il suo intellet* to, chi formerà il suo cuore se noi faccio io? grida la povera m adre .. .

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— Figlia mia, voi mancate di fe d e ...... Servite aDio e Dio non vi abbandonerà» Perchè non mandate voi la vostra figlia alla scuola ? . . .

— L'ho fatto, o padre: ma noi non siamo ricchi e...»— Sempre la stessa mancanza di fede nella prov­

videnza . . . . . La carità cristiana ha pensato a coloro che soffrono... Pei figli del povero, essa ha instituito scuole... Se mi aveste detto che i vostri mezzi non vi permettevano di allevare la vostra bambina, avrei detta una parola alla superiora delle suore di Carità, e oso assicurarvi che vostra figlia sarebbe a quest’ora degna di tutte le cure che le prodigate.

— Ma , padre mio , non so se mio marito vorrà acconsentire a mandare la sua figliuola presso le suore.

— Vostro marito debb’ essere obbedito senza fallo, ma Dio vuol essere obbedito prima del marito. Ora, Dio benedicendovi, di figliolanza, vi ha resa respon­sabile, non solamente del loro bene in questo mondo, ma ancora e sovrattutto della .salute della loro anima» .... E vostro figlio che ne fate voi?

— Mio figlio va al collegio.— Al collegio! tanto.peggio...Ma voi pagate per

inviarvelo , non è egli vero ?— Poca cosa, padre mio, novanta lire all'anno,..— Non è mólto diffatto, ma è anche troppo per cor­

rompere la sua anima.— Come, padre mio ! Ma al collegio si dà una buo*

na educazione ... professori sperimentati sono incari­cati di tutte le classi : l'università nulla risparmia per l'insegnamento e...

— L'università è una scuola di pestilenza , figliuola mia ; le dottrine dei professori sono perniciose; i co­

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stiimi s o d o eccessivamente rilassati nel collegi : I1 e- ducazione è affidata ad uomini di mondo pieni gene­ralmente di vizi... Oh figliuola mia, quanto soffro ai pensiero di sapere il figlio d una madre pia e buona cattolica in una scuola in c u i , senza instruirlo , si corrompono le sue buone inclinazioni. . . . in cui v in­vece di fumé un cristiano , se ne farà un ateo : in cui si inaridirà la sua anima estinguendovi ogni idea cristiana. —.

Durante questa sparata , la vostra penitente avrà rabbrividito : ella ebbe paura per suo figlio, ella teme

per sua figlia. Ma come fare ? Novanta lire sono poca cosa : chi prenderebbe per si poco suo figlio ? Ma voi le vedeste queste angoscio» queste incertezze, questi desiderii della povera madre : avvezzi a leggere nella fisonomia delle persone, voi avete tutto compreso... Voi sapete bene di non aver a dire che una parola per impadronirvi di questi fanciulli e metterli nelle ma­ni delia Congregazione.

—- Figlia mia, soggiungete quindi, non vogliate git- tarvi allo sconforto : Iddio aiuta sempre i suoi diletti... Volete voi affidarmi la cura di collocare i vostri figli come si conviene ad una madre cristiana?... Or dun­que, la quistione del danaro non recherà ostacolo al­luno . Volete voi affidarmi la salute dei vostri figli co­me affidata m’ avete la vostra ? —

Che volete voi che risponda una donna» la quale 0 vostra penitente f Ella accetta ...

Allora voi le compartite T assoluzione e l'autorizzate ad accostarsi alla sacra mensa... non perchè abbia fatta una buona confessione» non perchè siasi presentata al tribunale della penitenza coll* anima compunta , ma

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perchè vi ha ceduti due figli cui Dio incaricavala di allevare , l’ uno per essere uomo sensato, pronto a servire la patria col cuore e col pensiero, l’altra per essere una casta sposa, una madre appassionata, cit­tadina d’una grande nazione. E voi di questi figli fa­rete invece due membri o due stromenli della Com? pagnia di Gesù !

Eccovi il modo di diportarvi verso i poveri, i cui figli manderete come esterni al seminario, o come al­lieve alle suore di carità, dove s’ insegnerà loro ciò che io vi ho insegnato nel programma che ben cono» scete.

Mei modo stesso vi porterete coi ricchi : solamen­te, rafforzerete le vestre calunnie contro l'università : e appena ne avrete i figli, voi collocherete i maschi come pensionanti in una delle scuole della Congrega­zione» e le femmine presso le dame del sacro Cuoreo presso le suore grigie, bianche, nere o turchine, non importa, purché sia un pensionato diretto da buo­ne suore, sotto la sorveglianza e sotto 1-iufluenza im­mediata della Compagnia di Gesù.

Intanto che non avrete la libertà dimpadronirvi del­l’insegnamento, calunniale i professori della università presso i padri e le madri, e denunziateli officiosamenteai loro superiori ......Calunniate e denunziate quellisoprattutto che hanno ingegno, onde farli destituire» salvo a impiegarli yoì medesimi nelle vostre in s t i t i zioni cattoliche, quando Ji avrete convertiti, medianti buoni stipendi e un buon ritiro assicurato dopo cinr que anni di servizio.

Intanto, siccome gli occhi sono rivolti sopra di voi, vi consiglio ad essere pru denti, almeno finché non

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avrete vinta la vostra lite, vale a dire finché non a- vrete potuto uccellare e gesuiti ficare a dovere la Fran­cia e l’Algeria : imperocché fra noi si potrebbe benis­simo rimproverarvi qualche peccatuzzo ed anche qual­che parte drammatica da voi recitata o dai vostri nelle corti d 'ass ise . . . E certamente , in questo secolo di corruzione e di scetticismo, si farebbero le befTe di voi, se rispondeste a tutte le accuse che si potrebbero giù- stamente mettere contro di voi in campo...

« Ahimè! Gesù Signore ! Noi siamo miserabili pec- » catori ! »

Quantunque ciò esclamando voi diciate vero, non sareste creduti, essendo che siate avvezzi a mentir sempre. E poi, io che vi conosco, potrei, se non fo­ste i miei figli, asserire che, da cinquantanni circa in cui l'università e s is te , non fu membro di questo corpo, che voi calunniate cosi infamemente, il qualer andasse a sedersi sullo scannetto delle corti d’assise : mentre in meno di vent’ anni più di sessanta dei vo­stri ebbero la sciocchezza di farsi condannare alle ga­lere per cinque, dieci e' venti anni, ed anche in per­petuo innocentemente senza dubbio, per falsarii nelle pubbliche scritture, lad ri, attentatori alla pudicizia, omicidi, assassini ed altre cosiffatte bagattelle. Io solo» se ne fossi capace, direi che le vostre baratterie , i vostri abusi di confidenza e i vostri soprusi sono in* numero voli, dacché ebbi il cattivo pensiero di crear­vi : io solo, se fossi tal diavolo da smascherare i miei migliori agenti, potrei provare che voi sagrificaste alle vostre codarde voglie, non solamente donne e fan­ciulle del mondo, ma spose di Gesù Cristo che chia­mate vostro maestro, sante rinchiuse che voi eravate incaricati di condurre per la via della salute.

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Io solo potrei nomare i colpevoli, di coi alcuni sono oggi alla testa dell’ insegnamento: potrei anche desi* gnare le corti d'assise che li condannarono.

Io solo potrei. . . ma forte che avete già paura?Non temete di nulla, o miei agnelli , non dirò parola. I giornali giudiziarii ne dissero già abbastanza : i regi* stri delle cancellerie criminali ne sanno già troppo... A che servirebbe .al mondo il sapere che a Tolosa, a Grenoble, ad Agen, a Castres, ad Angouleme e in mille altri luoghi il ministero ha cantate le prodezze de’ miei figli ?

A nulla servirebbe, se non ad impedirvi di prose­guire con frutto l'opera d'abbrutimento che voi avete intrapresa da lunga pezza a profitto della razza uma­na... Dunque mi taccio : e col mio aiuto voi riusci­rete a condurre a termine la vostra tenebrosa missio­ne : almeno finché Dio, stanco delle vostre iniquità, non faccia piovere fuoco dal cielo sulle vostre case come su Sodoma e Gomorra» e si degni di mandare nelle vostre trincee l'angelo sterminatore.

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90XII.

Al FRATELLI MONDANI

Quando si è amali da una bella donna , si esce sempre d’impiccio in questo mondo, Z à d i g .

Voltaire.

A voi ora, mignatte dei popoli, incubi dei re» pe­ste della specie umana : a voi, trafficatori di tutte le opinioni e di tutte le debolezze, propagatori dei sette peccati capitali: a voi, uomioi di tutti i colori, fra­

telli mondani , a voi sono rivolte le mie parole.Ascoltatemi attentamente, o miei agnelli.Perocché» come i fratelli in sottana e i fratelli bac­

chettoni, voi avete diritto a’ miei buoni consigli: co­me loro, voi siete la carne della mia carne e l'osso delle mie ossa : né più nò meno che le dame dell'O- pera ed altre sante gesuitesse che il mio pudore mi vieta di nominare.

A voi, o miei figli, sono riserbate le più importanti operazioni dell’ ordine e i lavori più svariati : ma gli é pure per voi che Dio ha fatti gli uomini e le don­ne, per voi furono inventate le cariche e gli onori, gl'impieghi e le azioni delle strade ferrate.

Popoli e re non sono forse i vostri schiavi nati ?I vostri lavori saranno duri e num erosi, è vero :

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ma in compenso il vostro regno sarà lungo e prospe­ro. Non ha egli per base la pazzia dei grandi e la vanità degli sciocchi?

Ora, sappiatelo bene, o miei agnelli! La pazzia dei grandi durerà quando il mondo, e da Adamo gli scioc­chi sono il maggior numero.

Cosi dunque, crescete e moltiplicate, o vipere mie : la Congregazione non saprebbe stare senza di v o i . . . e non temiate ch’essa vi sia ingrata : ciascuno di voi

•sarà guiderdonato secondo le sue opere: a ciascuno sarà retribuito secondo la sua abilità...

Camminate e spargetevi nel mondo, come la zizza­nia si sparge tra le biade di un campo.

La Compagnia di Gesù vuol regnare sui popoli e sui re ; ora, i popoli e i re sono sottomessi alla influenza delle donne. Guadagnate le donne, o miei agnelli. Perriuscirvi, tutti i mezzi sono buoni...... « I l fine nongiustifica forse i mezzi? »

Se voi l'aiutate, la Compagnia di Gesù vi aiuterà, ed io p u re .•• perocché chi serve la Compagnia, me serve.

Ecco come dovete adoperarvi per mettervi adden* tro nello spirito delle donne :

Anzitutto, adotterete un abbigliamento eccentrico e molto esagerato : ciò vi darà un aspetto originale. Ora» le donne» poche eccettuate, adorano le originalità che esse pigliano per distinzione* V’hanno cosi poche don- ne di buon gusto!

Non curatevi di apparir ricchi : ciò vi obbligherebbe a mostrarvi generosi. Quantunque gli sia sempre per­messo di ricevere, un gesuita non debbe mai nulla dare.

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Tutta volta , se si trattasse di guadagnare il cuore di una donna influente, che possa essere utile alla Con­gregazione, vi sarà lecito arrischiare pochi scudi, sia per comperare i servitori, sia per far conoscenza con chi possa presentarvi ad essa , sia infine per soddi­sfare cavallerescamente a qualcuno de' suoi capricci , onde farvi rifare dalla Compagnia ; non dimenticate di volere gl'interessi delle somme che avete arrischiate.

Imparate un po’ di musica, abbastanza per non can­tare tanto male qualche romanza alla moda : ciò è di prima necessità, se non volete passare per scipiti o per disadatti. Chi non sa cantar romanze nei tempi che corrono ? Con una voce alcun po’ di tenore9 pia­cerete generalmente alle donne : imperocché la mag­gior parte delle figliuole d Èva incominciano a peccare coHe orecchie.

Se sapete scriver versi, ciò non sarà male : le donne amano molto i poeti. V' ha tanta poesia nel cuore delle

donne !Tuttavolta , se non sapete rim are , farete rimare da

un amico e sottoscriverete : non sarete il primo a cui questo mezzo riuscisse opportunissimo.

Se avete la tinta bianca efio rita , lavatevi con una dissoluzione leggermente acida di mallo di noce: ciò vi darà una tinta morella bronzata. Le donne conosci• trici adorano i morelli: state alla mia esperienza. Una delle nostre suore mi ha assicurato» che essa non ave­va mai trovato tiepidi amori sotto questo colore.

Fatevi radere i capelli o portateli secondo natura: 1* una e Y altra foggia piaciono egualmente alle donne. Nell’uomo dai lunghi capelli esse sognano un Sansoneo un artista : nell’uomo tosato vedranno infallanta-

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mente un carlino o un cospiratore finito: ora, le donne amano molto la forza, le arti, la cospirazione.

Non parlate* mai troppo di voi medesimi davanti alle donne : parlate molto di loro e dei loro cenci : cosi facendo, diverrete loro indispensabili. Esse comincie- ranno dal prender gusto alle vostre smaccature : poi, quando saprete mirabilmente accarezzare tutti i loro capricci, contrarranno la dolce abitudine di vedervi e di ascoltarvi: e siccome l'abitudine è una seconda natura , verrà giorno in cui patiranno emicrania non vi vedendo.

A cominciare da questo giorno, non parlerete più di loro, ma di voi : è il momento d'assoggettarle al vostro volere e farne stromenti della Compagnia di Gesù e strada alla vostra fortuna.

Non parlate mai d 'età davanti alle donne che hanno varcata la trentina : se parlate a giovinette di quindicio sedici anni, sostenete spontaneamente ch'esse hanno lf aria di contarne diciotto, tanto sono belle e ben for­mate.

Non vi dimentichi, o miei agnelli, che quanto una donna matura non vuol mai oltrepassare i venticinque anni , altrettanto una giovinetta di meno di diciotto vuol apparire su quel numero e restarvi finché non abbia acquistato il diritto di chiamarsi madama.

Oltre i sette peccati, voi troverete nelle donne una civetteria svariatissima, un immenso bisogno di amare q una gelosia al disopra di quella che mi ha fatto cac- ciare dal cielo...

Le fanciulle brutte, le vecchie zitelle e la maggior parte delle vedove sono tormentate dalla civetteria. Il bisogfto di amare non si fa sentire che in alcune gio­

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vinetto che non furono educate al convento e nelle donne elette, sommamente rare. La gelosia tutte la martira indistintamente*

Qualunque fratello mondano voglia trarre partito dalle donne» dee ben conoscere e saper ben usare di questi tre peccati, come pure dei sette capitali di cui il terzo» il quinto, il sesto ed il settimo sovrattutto hanno una grande influenza appo il bel sesso.

Cosi, vipere mie, parlate alle vedove d 'abiti e dei loro defunti: alle fanciulle, parlate d'amore e lasciate travedere un marito sotto la pelle di un seduttore. Alle donne in generale, parlate male delle loro mi* gìiori amiche.

V'incontrerete sovente in donne che hanno la mania di farsi più vecchie che di fatto non lo sono : diffidate, di loro, o miei agnelli : la donna che cosi adopera, è una civetta rinforzata: ella vuol gittarvi nella rete. Ad una tal donna rispondete sfrontatamente : « Voi a questa età l Ciò è impossibile. Vi si darebbero ap­pena venticinque anni ». Le vedove e le donne ma* ritate adorano il numero venticinque fino alla quaran­tina e più oltre...

Se parlate ad una fanciulla anziché no matura , fate mostra di non sentirla e andatevene. • . Che diavolo vorreste dire ad una fanciulla matura ? galanterie ?.. Dovreste ben faticare per contentarla 1

Una donna da voi ringiovanita d’una dozzina di anni» vi sarà fedele... intieramente fedele. Se è maritata, vi proteggerà e vi farà proteggere dal maritali 1 Se è vedova o zitellona, ancora un po*verde, è capace di sposarvi e darvi tutto il suo per contratto, quand’an* che aveste la borsa vuota e foste più brutto di Paolo

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Foucher o di Pietro Lerouse, e quand'anche si leg­gesse: Padre sconosciuto sulla vostra fede di battesimo.

V hanno donne che hanno il buon gusto di abbigliarsi coinè la vetrina di un mercante di novità. Queste don* ne hanno generalmente le modestia di domandare ad ogni venuto :

« Come trovate voi quest'abito? Che pensate di que* » sto fazzoletto? ».

A cosi insidiose domande rispondete senza esitare :« Quest'abito? ma esso è delizioso e vi calza ma­

ravigliosamente, Il vostro fazzoletto è gentile è vi co­pre non si potrebbe meglio. Avete un cappellino che vi sta per eccellenza. Voi siete cosi bella come un angelo.. . In tutto ciò che voi vestite v* ha poesia, v’ha gusto finissimo!! ».

Quindi, stimate ogni cianfrusaglia dieci volte , venti volte più di quello che vale : chiedete l’ indirizzo dei mercanti che vendettero tutti questi oggetti , e dite che questi indirizzi sono per una signora di gusto squi­sito che desidera servirsi dai mercanti medesimi.

A tutte queste raddolciture aggiungete con aria ga­lante :

« Potete benissimo dirmi il nome dei vostri mer- » canti : la signora di cui vi parlo ha molto gusto ,» è vero : ma essa non ha nò la vostra grazia nè quel » non so che il quale dà tanto pregio e tanta attrai- » tiva a tutto ciò che voi indossate ».

Voglio divenire cocchiere d'omnibus o membro del* l ' Accademia , se voi non diventate il beniamino di questa donua, foste anche povero come Giobbe, igno­rante come un carpione e infingardo come i partigiani dell’ entente cordiale•

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Voi incontrerete sovente donne che hanno la ma­nia di trovare graziose tutte le loro amiche: queste donne sono vere vipere : diffidate di loro. Qualunque donna dice bene d* un* altra donna al vostro cospetto , vi tende un’ insidia. Ella vuole colpirvi con una spada a doppio taglio.. . Ella vuol costringervi a contrad­dirle, locchè non vi perdonerà mai : ovvero obbligarvi a trovar bella un’altra che non sia dessa, locchò vi renderebbe a’ suoi occhi detestabile* Per trarvi d 'im ­piccio da uomo di spirito in simili c a s i, io non co­nosco che un mezzo : si è di contentare la vanità della vostra interlocutrice senza eccitare la sua gelosia. Così quando una donna vi d irà , parlando d* un* altra :

« Ella è molto bella , non è vero ? »Voi soggiungerete immediatamente:« È deliziosamente bella... »Ma siccome a queste parole la vostra gelosa aggrot­

terà il sopracciglio , voi fingendo di sorridere » ripi­glerete tosto :

« Ella è bellissima e di un carattere incantevole: MA io ne conosco di più belle e di più incantevoli ancora..» »

-Queste ultime parole debbono essere pronunziate con significazione.

Alcuni istanti dopo , aggiungerete :« Che peccato ch’ella abbia le spalle cosi al te i...

Sapete v o i, che se ella avesse il piede alquanto più piccolo e la mano più aristocratica , non ci sarebbe male?... Non trovate voi che i suoi capelli rossi ren­dano sgrazioso il suo bel volto bruno ?...

Se parlate ad una donna che abbia la fronte alta, disprezzate le fronti basse ; se abbia gli occhi n e r i ,

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ridetevi degli occhi grigi ed anche azzard i infine» se gli occhi di quella che volete soggiogare sono piccol i e rotondi come quelli d’ ano sgoiatolo, dichiarate di avere in uggia i grandi occhi.

Queste precauzioni potranno non hastarvi» o miei agnelli, imperocché vi imbatterete (orse in una donna ostinata la quale, non fossanco che per ispirilo di con- traddizione, vi chiamerà cattiva lingua.

Allora» ponetevi in modo da riguardarla in tre quar­ti : e senza punto lasciarvi abbattere , rispondete :

« Mio Dio , voi siete ingiusta... È ella forse mia la colpa, se la felicità di vedervi mi ha reao cosi dif­ficile in materia di bellezza? »

Quest'ultimo mezzo mi ha dato più d'una volta il trionfo • o miei piccoli serpenti.

Se la donna di cui si parla è perfettamente bella, locchè può avvenire , studiatevi di scoprire in essa qualchè infermità : se non ne ha, immaginatele e de­nunziatele a quella che voi volete sedurre. 11 dono più gradito che voi possiate fare ad una donna è la sco­perta d’un’infermità nella sua rivale. Rivale è la pa­rola per eccellenza: imperocché, quando esse si ama­no m olto, cordialmente si detestano.

Con questo mezzo voi cacciate due lepri in una vol­ta , vale a dire due donne di cui vi consiglio a sposare la più ricca e 1Y altra sedurre... la Congregazione ne sarà servita molto meglio. Sposa o ganza , si confi­dano a colui che si ama molti piccoli segreti, i quali si nascondono al confessore.

Lasciando quella che volete sposare, recatevi tosto da quella che volete sedurre e di cui la vostra lingua viperina ha detto mille orrori : dite quindi aA essa

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mille orrori di quella che avete lasciata ... e soggiun­gete , serrandole la mano quando essa se la lasci preu- dere :

« Come voi siete bella ! Quanta poesia nel vostro cuore! e simili inezie amoróse. »

Quando una donna è tormentata dal bisogno di a* mare, resta cosi a metà sedotta. Vi sarebbe gran co­dardia dai canto vostro a non essere franco con una donna amante : ingannarla sarebbe un’infamia, anche in un gesuita.

Amare è una colpa cosi doloe : essa fa tanto onore alle donne e giustifica tante cose in esse, che io ho ordinato a tutti i miei fonzionari di trattare con ogni riguardo quelle che , in conseguenza di questo pecca­to, sarebbero condannate a passare tutta l’eternità con noi. Cosi, siccome nò voi nè la Congregazione potreste nulla guadagnare con queste donne , vi consiglio di abbandonarle agli uomini dabbene.

Presso tutte le altre , arrampicatevi come immondi rettili quali voi siete... e più esse saranno influenti, più vi arrampicherete, Ciò non vi torrà di divenirne padrone e di arruolarle nella Congregazione in quali­tà di suore stromenti.

Ma non le contrariate mai se volete ottenere M vo* stro intento. Dite sempre amen : altramente voi pas­serete per tiranni e sarete veri schiavi : mentre che, se voi seguite i miei consigli, esse vi terranno come anime, d’oro, cuori eletti, uomini come non ve ne han­no : e voi potete meglio dirigerle a favore dalla Con­gregazione e farne stromenti della vostra fortuna e dei vostri piaceri.

Se più tard i, quando sarete giunti al vostro fine ,

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e quando la Congregazione n’avrà tratto tutto il par­tito possibile 9 vostra moglie o la vostra ganza v’an­noiano , sagrificatele.— Tanto peggio per loro se han*

l’ingenuità di amare un gesuita. Forse che un ge­suita debbo amare qualche cosa? Non ci vorrebbe che questo {

Tuttavolta, se divenite veramente innamorato , dal che il mio segretario Belial vi preservi e liberi, se voi amate una donna, vegliate sovr essa: se si travia» pian* gete. Se vi a m a , ciò basterà per ricondurla sul retto sentiero. Nel caso contrario, soffrite. Non vi resta altro.

Fortunatamente, voi non amerete e farete bene : voi ne sarete cosi maggiormente am ati, imperocché, come la fortuna, l’amore è capriccioso e non si dà sempre a chi ne è meritevole,

Intanto, io lascio al vostro cattivo istinto e alfa vo­stra perversa natura il pensiero d’ illuminarvi su certe piccole circostanze che sarebbe troppo lungo riferire. Il poco eh* io v’ ho detto sull’ arte d’ingannare le fi­gliuole d’Èva, vi basterà per rendervi utili alla Con­gregazione, la quale non vi domanda altro che qualche stromento passivo. Qra, vi sarà agevole contentare la Congregazione , per poco che ciascuno di voi abbia cinque o sei amiche intim e , di cui possa disporre a suo talento.

Ma ogni lavoro merita premio: quindi vi consiglio di prender moglie. Solamente: fatelo più tardi che po­trete.

Noq isposate fanciulle senza d o te , sotto pena di avere una posterità più numerosa di quella d’Àbramo.

Nè giovanette troppo innocenti, uscite di fresco dal uionistero , sotto pena di essere... Oh miei agnelli,

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voi non sapete tutte le cose che le giovinette impa­rano al convento!,..

Nè fanciulle che abbiano un' aria di santa che corn­ino ve, sotto pena di essere editore risponsabile d’una quantità di opere inedite e anonime di madama...

Nè damigelle di trentanni confessati, perocché ar- rischereste di sposare un mezzo secolo incarnato : quanto al carattere , varrebbe lo stesso che sposare mia moglie se fosse vedova :

Nè vedove che abbiano figli dal marito defunto : vo* glio vedervi ammogliati t ma non veggo la necessità di essere chiamati papà la domane delle nozze da un giovinastro con bazette o da uno studente del terzo anno :

Nè vecchie devote, a meno che non desideriate di vivere nell1 inferno prima di venirmi a trovare :

Finalmente, non isposerete che una ricca dote, la quale avrete la precauzione di farvi assicurare per contratto , con o senza successione : imperocché a’di nostri un uomo di spirito non deve ammogliarsi diver­samente.

È giusto che un galantuomo appartenente alla Com­pagnia di Gesù possa almeno pagare i suoi debiti pi-* gliando moglie..,

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XIII.101

ANCORA Al FRATELLI MONDANI

DOVE £ COME QUESTI FRATELLI DEBBONO CERCARE

DI AMMOGLIARSI.

È bene che 1* nomo non

pigli moglie.

San Paolo ( i . ai Corinti )

Ora, se volete trovare da sposare una buona dote , bazzicate nelle conversazioni, o miei agnelli... Ma a proposito, sapete voi ciò che sia una conversazione ?

È una specie di bazar in cui le mamme conducono le loro figliuole, non già per venderle, ma per cer- care un marito... da comprare. Voi saprete, miei fi­gli , che i mariti sono in sull’aumento dacchò i tanti matrimoni si fanno nel decimoterzo circondario.

Nelle conversazioni voi troverete le donne, vedoveo fanciulle, da maritare : ve ne saranno di brune o di bionde, di brutte e di bello, di giovani e di vec­chie ed anche d’ incartocciate : ma ciascuna paga il suo prezzo. Cosi dunque nè l’età, nè la beltà, nè il colore nulla importano: la dote agguaglia tutto.

Pertanto» se io fossi in voi, mi contenterei di una5

È bene che i fratelli mon­

dani s’ammoglino al p iù pre*

sto , quando trovano una

bnona dote da sposare.

Satana.

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fauciulla, purché non sia troppo matura e i suoi pa ­renti vogliano metterla a prezzo.

Debbo prevenirvi che le fanciulle arrossiranno se le riguardate e oseranno appena sollevare gli occhi so» pra di voi : ma non fidatevi ; tutte sapranno riguar* dare sott’ occhi.

Se si arrischiano a parlarvi, vale a dire a rispon­dervi sì o no 9 sarà sempre con un sorriso pieno di modestia. Non lasciatevi cogliere, miei piccoli serpen? ti : il loro rossore è comandato dal pudore.•• Crede­telo : alcune di loro pensano ad un marito , nè più. nè meno che un avaro sogna tesori , un giornalista logna le seduzioni del governo, ed io la perdita di un vescovo in partibus .o di un Cardinal legato.

Quanto al loro sorriso, si direbbe ch’esso è stereo*» tipato sulle loro labbra vermiglie : -esso non è tutta* volta che una reminiscenza di pensionato , la ripeti­zione di una lezione di contegno del maestro di baU lo... Queste timide fanciulle che non osano guardar* vi, sono vere figliuole d’Eva che si rodoqo le unghie aspettando il giorno fortunato in cui potranno senza colpa toccar l'albero della scienza : ma tutte non sono egualmente sollecite.

Ora, siccome più una fanciulla è fatta, e più t pa­renti sono disposti a ben pagare il genero, cosi sono d’ avviso che voi cerchiate di scegliere fra le fanciulle maritabili quelle che sono più disposte a ricevere il settimo sacramento. Voi le riconoscerete con facilità: sono quelle che hanno varcata la ventina. Voi le ve* drete sempre titillate, fetucciate, più serrate alla vita che non le altre. Esse sono meno smancerose : i loro occhi sono più lucenti, la loro tinta meno fresca, le

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labbra non sorridono cosi sovente, ma sono più espres­sive ......Loro tarda di finirla col celibato e incomin­ciano a non avere più speranza di accasarsi.

Quando avete fatta la vostra scelta, rivolgete iv o . siri omaggi alla mamma : se la fanciulla ha più di ven­tanni, non sarete probabilmente respinto : e più ella sarà vecchia e b ru tta , meglio sarete accolto. Piglia­tevi guardia a lasciarvi troppo andare. Esigete danaro e date la preferenza alle figlie uniche : fossero anche un po’ avvizzite, non importa niente affatto.

Tutta volta, se vedete che l'affare vi conviene, non lasciatevelo sfuggire, sovrattutto se i vostri capelli co­minciano a incanutire. In questo caso, vi consiglio di allargare alquanto la mano. E poi, in ogni cosa è bene cogliere 1* opportunità. Se io non fossi giunto oppor­tunamente nel paradiso terrestre, non mi sarebbe riu ­scita T impresa : qualche ora dopo» Adamo ne faceva delle s u e , io falliva al mio scopo , e l’uomo viveva più lungo tempo di me. Locchè sarebbe stato un ma­le , perocché voi non sareste venuti..•

Potrebbe accadere che, a malgrado delle mie buone lezioni, voi non trovaste persona da ingannare nel vo­stro paese. In questo caso , spatriate e non perdetevi d'animo.

« Nessuno è profeta nel suo paese. »Lungi dai vostri penati , potrete mentire a vostro

agio e all'uopo ringentilire il vostro nome aggiungen­dovi quello del vostro villaggio, preceduto dalla par­ticella di: locchè, nel caso in cui io potessi farvi de­corare della croce d'onore o d una croce straniera qua­lunque, vi servirebbe maravigliosamente per farvi lar­go nel mondo.

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Nulla suona meglio agli orecchi d’ una signora di qualità e ad una fanciulla da marito, che le pompose parole di un famiglio che annunzia : cc il cavaliere Go- dichon di Cracognac o il commendatore di Àubergneo di qualunque altro paese. »

Quindi, stirando cosi il vostro nome paterno, o per dir meglio snaturandolo, voi rendete quasi impossibile il prendere informazioni, se tuttavolta io non mi c’im­mischio e non mi piglio il maligno piacere di dire a tutti che voi siete uno scroccone.

Se il vostro nome è troppo brutto, s egli sente trop­po l'aglio e la cipolla, potrete cambiarlo in un altro che suoni meglio.

Malgrado tutte queste precauzioni, voi potrete non rinvenire una buona occasione nel vostro paese: al* lora passate in terra straniera. In questo caso fatevi credere un personaggio importante, incaricato d una missione letteraria, diplomatica o filantropica, locchè varrà meglio. Se la fate bene da filantropo nel paese dei negri, vi troverete a maraviglia... Chi sa che non possiate levare una piccola contribuzione di parecchie migliaia di dollari sulla credulità degli uomini di co­lore, promettendo loro di renderli bianchi intieramente.

Con questo mezzo potrete pur divenire giornalista: la fortuna è cosi capricciosa nei climi lontani !

Tuttavolta, se avete paura del mare, rimanete in Europa : ma allora datevi per un emigrato : è un’in­dustria che riesce molto bene.

Se siete emigrato, non dimenticatevi d’aver perduto grandi beni, ma di essere alla vigilia di rientrare nelle vostre possessioni immense.

Non vi sarà di svantaggio il far capire modestamente che voi siete un marchese o un conte.

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Se vi trovate in Francia, datevi per un grande di Spagna di prima classe, un principe italiano o un mag­

giore polacco. Se siete grande di Spagna, fatevi chia­mare don Mateo y Martinez y Gonzalez de la Encia y Barrugas y Gimenez del Collar... Se per un eccesso di modestia non siete che semplice idalgo, tre o quat­tro nomi vi basteranno : procurate solamente che siano difficili da pronunziare.

Non farete male insinuando che voi discendete in linea retta da don Pelagio o dal Cid Campendoz , o per lo meno da Ileman Cortes o da Cristoforo Colom­bo. Polacco , pigliate un nome che termini in ski e che abbia almeno cinque consonanti ogni vocale, onde non si possa pronunziare. Per lo meno, sarete un mag­giore e vi sarete trovato alla battaglia di Varsavia.

Non dimenticatevi di d ire , che il principe Ponia- towski era vostro parente vicino.

Nato sotto il bel cielo d’ Italia , sarete principe o barone. Chi non è principe o barone in quel paese?

Coi mezzi ora indicati, potrete facilmente introdur­vi dappertutto e mettere la mano sur una bella do­te ... se non trovate una giovane e bella donna, spo­sate una zitellona che vi porti altrettanto e più. Ben inteso che vecchia zitella vuol dire una giovane fan­ciulla dai trenta ai quarantanni ben conservata... Le fanciulle di questa età hanno generalmente molti amici e molti protettori.

Se la vecchia fanciulla non vi va a genio, date la caccia alle vedove ricche, senza successione e ben collocate nel mondo, senza eccettuare quelle che so­no un po’ incartocciate.

Ma fra le vedove vha molto a scegliere, perocché ne troverete di parecchie sorta.

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Anzitutto le vedove contegnose : esse sono tutte de­vote, portano il lutto del defunto marito in perpetuo e si rimaritano raramente : in contraccambio, amano avere un direttore che possa visitarle senza offendere la loro riputazione.

Dopo le contegnose vengono le vedove civette, che sono nel tempo stesso un po’ capricciose e talvolta spi* riti forti. Questa specie e le precedenti sono le più comuni : generalmente sono poco ricche e sono rim­proverate di essere mediocremente amabili : quindi io vi consiglio ad abbandonarle ai zimarroni d’uffizio e ai primi garzoni di mercanti di mode.

Vengono quindi le vedove francamente dedite a tuttii peccati capitali. Voi non guadagnerete nulla piglian­dovi una di queste a legittima moglie : e poi, nessuna di loro vorrebbe un gesuita. Via dunque ! Una sola parola fa loro ascendere i fumi al capo... queste donne appartengono di buon diritto agli studenti del terzo anno e agli uffiziali di guarnigione. È un peccato, pe­rocché sono ricche e sovente titolate.

Finalmente vengono le vedove candide che trovansi in tutti gli ordini. Ecco quelle che voi dovete sposa­re, se siano vantaggiosamente collocate e ricche. Sce­gliete le più belle... voi non sapete che cosa valga il loro piccolo gabinetto !

Tutte le vedove hanno la mania di rimpiangere il loro primo marito- non che lo ridesiderino vivamente, ma perchè è conveniente il farlo. Cominciate a rim­piangere il loro marito con esse : poi gittate in mezzo la parola felicità coniugale , e arrischiate quella dimatrimonio ...... Se si irritano » fatela da loro uomod'affari, abbiate pazienza, strisciate. A poco a poco

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guadagnerete la loro confidenza» poi la loro stim a, poi il loro affetto ...

Guadagnato V affetto , voi non languirete a lungo. Dall’afFetto all' amore non v’ha maggiore distanza che dall’ esperto uomo d’ affari al marito.

Quando sarete divenuto il capo della comunità, sa­rete libero di mostrare i denti a vostra moglie, a me­no che essa pigli a cuore gl'interessi della Compagnia di Gesù: imperocché io questo caso bisognerà che voi la rispettiate, la qual cosa non vi impedirà per nulla d’avere una bella ganza ed anche due quando n’ab­biate il modo.

— Maestro ! le ganze costano care al tempo che corre.

— Poveri innocenti ! Che credete voi che una bella fantasia vi possa costare?

— Chi lo sa ?— lo, e vi assicuro non essere che una bagattella.

Conosco un uffiziale superiore dei fratelli in sottana che ha due deliziose creature per meno di mille scudi all'anno, compresi i regali del primo dell’anno, la fe­sta di Mimi e qualche pranzo alle sue amiche.

— Maestro, il prezzo è dunque tanto abbassato?— S i, miei agnelli, grazie alla prosperità crescente

della classe operaia , al regime pacifico sotto cui vive­te , alle fortificazioni di Parigi e alle strade ferrate:

— E veramente maraviglioso : si ha un’onesta, gio­vane e bella ragazza per un pezzo di pane.

— Voi lo vedete, miei agnelli, sposando una ve­dova candida alquanto r icca , voi potrete fare una vita da canonico»..

A mio avviso, una vedova candida, come la vorrei

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per voi. è an tesoro : è il settimo cielo di Maometto: l'ambrosia dei poeti rococò... Le Mille ed una notti non hanno giardino incantato di fata che possa paragonarsi a una giovane, ricca e candida vedova : il palazzo d’Ireme, incantato da dieci mila anni nel deserto della Palestina» non vale il loro gabinetto, perocché il ga­binetto di una giovane, bella , ricca e candida vedo­va , è un vero paradiso terrestre , dove tutto debbe appartenere ai fratelli mondani, anche l'albero della scienza, se sappiano far bene la parte di serpente.

Ma forse che il matrimonio vi mette orrore; forse voi fate la preghiera del normanno : Signore, non vi domando beni, ma ponetemi solamente dove sia qual­che cosa da prendere : forse infine non volete essere Veditore risponsabile delle vostre opere. Ebbene, cor­teggiate vecchie zitelle sul cadere dell'età , o donne infelici in famiglia. Se tenete il mio avviso, voi pre­ferirete queste ultim e, imperocché le vecchie fanciul­le, oltre che sono fastidiose, divote e cattive lingue, sono gelose come gatte. Egli é pur raro che non ab­biano un direttore per guida, un cane pegaso che le consoli e un gatto angora che gode di tutto il loro affetto e ch'esse fanno coricare ai piedi del letto.

Ora, per la mia coda a foggia di tromba» non vor­rei dividere le buone grazie della mia bella nè con un direttore, nè con un pegaso, nè con un*angora.

Credetemi, miei agnelli, lasciate le vecchie fanciulle ai sacrestani, ai bidelli, agli adolescenti, ai direttori, ai pegasi e ai gatti : datevi esclusivamente alla con­quista delle donne mal maritate.

In capo alle donne infelici in famiglia è la gran si­gnora. La gran signora non si marita mai, ma la ma­

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ritano : quindi si crede sempre libera e cosi opera. La gran dama è un'adorabile creatura o una vittima ras­segnata. Vittima rassegnata , quando piglia sul serio T impiastro, lo scheletro o la mummia che le si dà generalmente per marito : adorabile creatura, quando di quest’impiastro, di questo scheletro, di questa mum­mia ella fa un mantello ... la qual cosa accade so­vente.

La gran dama è anche un’adorabile creatura in que­sto senso , eh’ ella mai non vi compromette per paura di compromettersi: voi potete lasciarla e rimanere buo­ni amici: perocché la gran signora non vi amerà mai: se s'appiglia a voi, non sarà che per rifarsi delle di* menticanze del marito o per vendicarsi di queste di­strazioni.

L’attaccamento d’ una gran signora per voi vi met­terà in riputazione presso il bel sesso in generale : perocché le donne non amano nulla quanto il frutto proibito.

Ma non bazzicate colla gran dama finché non ab­biate di che far fronte alle prime spese...

— A h !...— Queste prime spese consistono in alcuni bel re­

gali ch'esse amano assai, in molto denaro per pagare le vostre corse in carrozza , e in molto più denaro per pagare i vostri guanti gialli, i vostri abiti nuovi e i vostri stivali inverniciati.

Egli è vero che , ad eccezione delle corse in car­rozza , voi potrete procacciarvi tutto il rimanente a credito, salvo a non pagar mai, a meno d’un successo splendido.

Ma se mi credete, non bazzicate dalla gran dama,

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a meno di essere abate o lacche : questi due soli per­sonaggi possono aspirare a tanto ooore senza metter mano alla borsa : ed è perchè ciò non compromette un lacchè ed un abate.

Se io fossi diavolo da rifarmi seduttore, la finan­ziera sarebbe di tatto mio gusto. La finanziera è bella quanto la gran dama, altrettanto civetta e molto mi­glior donna , locchè non le impedisce per nulla di far la gran dama in modo incantevole. Solamente, invece di ricever regali, ella ne fa : locchè vale infinitameutè meglio.

E poi, ella è ingenua fino al punto di credere alla parola d'onore d’ un maggiore polacco , e capace di lasciare un marito che la guasta per un villano amante che la batte... tanto ella è fedele !...

Oltre a tutti questi vantaggi che trovansi alla Chaus- sée-d'Antin -, e che si cercherebbero invano nel sob­borgo San Germano, le sale della finanziera sono uu vero Potosi : vi si giuoca all’ingrosso : e per poco che un fratello mondano abbia una mano felice nel trat­tare le carte , si farà facilmente un'ottima serata..*..

Non è necessario essere gentiluomo per piacere alla dama della Chaussée-d' Antin : nella sua qualità di pervenuta, ella riceve volontieri gli omaggi degli uo­mini di basso stato. 11 commesso della banca, i pic­coli sensali, gli agenti d’affari, gli uomini di lettere senza editore e i poeti incompresi e in comprensibili, le vanno tutti a genio. Questa mancanza di fierezza ‘deriva dalla bontà del suo cuore, credetelo, miei figli.

Quindi corteggiate la finanziera, miei agnelli : pri­mo , perché non vi costerà nulla : secondo , perchè vi darà molto : terzo, perchè la sua conversazione e

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la sua intimità ben messe a profitto, potranno essera di grande vantaggio -alla Compagnia di Gesù. Si può imparare tutto che riguarda la razza umana nelle sale della Chaussée d'Antin 1

Dopo le belle donne della finanza, vengono, alcuna mogli di deputati, alcune notaresse e le mogli di al­cuni avvocati. Non vi parlo delle grosse proprietaria di Parigi e dei dipartimenti, ne delle numerose bot- tegaie ali’ingrosso. Queste signore sono vere ostriche le quali s'ingrassano senza darsi pensiero dei gesuiti e di me. Quando il diavolo le tenta , hanno sempre sotto le mani i loro primi garzoni, un amico del ma­rito o un garzone di speziale. Quanto alle fanciulle di questa classe , non una su mille pecca prima di maritarsi.

Di tutte le altre, la moglie del deputato è la più preziosa per un fratello mondano. Essere nelle grazie d’una rappresentante, si è essere posseditore di molti segreti, cosa utilissima per la Compagnia : si è come sfavesse carta bianca di ciascun ministro in tasca. Per-

locchè, miei agnelli, vi consiglio a non isdegnare la rappresentante.

Le notaresse sono donne deliziose: solamente, trovo non esservi molta gloria nel farsi amare dalla moglie di un contratto incarnato con qualche macchia d 'u ­suraio.

Quanto alla moglie dellavvocato, vi consiglio a ri­spettarla : non già eh' ella lo desideri più delle altre, al contrario : ma sì è ch’essa è generalmente impru* dentissima, locchè vi esporrà ad essere còlti in fla­grante...

Ora, se ciò avvenisse, il suo corvo di marito non

I l i

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mancherebbe di citarvi al correzionale, in cui avreste il dispiacere di sentir conchiudere contro di voi: « ac­ciò piaccia al tribunale di condannarvi a cinque mesi di carcere, cinquecento lire d'ammenda, e trentamila lire di danni, colle spese... » Non è già che il po- ver uomo vi voglia m ale, ma per procacciarsi il bene di scarabocchiare carta bollata, e procurare nel tempo stesso una causa ad un avvocato ancora senza clientela ch’egli protegge.

Vi ha la padrona del grande albergo , che in man- canza di meglio , potrebbe fornirvi la pietanza e il co­perto, senza contare che voi potreste attingere nel suo libro d entrata e di partita molte cognizioni per la Con­gregazione : ma la padrona del grande albergo è esclu­sivamente vagheggiata da illustri proscritti e da cava­lieri d'industria. E poi, le cognizioni che voi potreste ricavarne, sono di poco conto, essendo che la Congre­gazione abbia abbastanza creature negli uffizi che di ciò la informano.

Ora conchiuderò questo capitolo con alcuni schia­rimenti sui gusti e il carattere delle donne in genera­le , che vi saranno di gran soccorso nella guerra da voi intentata al genere femminile.

Le donne che hanno il color bruno e fresco , gli occhi gri^i, i capelli neri, lisci e fini, non troppa pin­guedine* la taglia media, sottile e archeggiata, mano e piede piccoli , sono buone ragazze. Esse amano i bei parlatori, i cattivi soggetti. Per riuscire con loro , non avete che a mostrarvi uomo di spirito, e a git- tare il ridicolo sugli assenti. Non perdete il tempo in preamboli Avvezze a far presto , queste donne non amano un amoro che impieghi un mese a palesarsi.

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Le donne dalla tinla dorata, dagli occhi fulvi o ne­ri , dai capelli bruni codulati , sono più amanti che passionate... non ingannatele. Esse sono troppo rare perchè, amandole, non deroghiate al vostro mestiere di scellerati.

Quelle che hanno la tinta bruna giallognola, gli oc­chi azzurri» i capelli neri, ruvidi e ricciuti» sono tutte franche peccatrici, e in generale molto generose: con queste adoperatevi occhi e mani.

Quelle che hanno la pelle bianca e fina, i capelli biondi o cenerognoli, la tinta rosata e gli occhi azzurri celesti, tutte hanno la ridicola pretensione di amare più o meno la poesia e il perfetto amore.

A sentirle, esse non vivono che pel cuore... Que­ste donne non vi concederanno nulla , ma vi lascie*ranno...... recitar versi........Non lasciatevi cogliere: essesono tutte ghiotte come sgolatoli : alcune chicche non saranno senza effetto per determinarle ad accettare un po’ più tardi una zuppa in una sala di società.

In una parola, brune o bionde» tutte le donne sono fatte per essere ingannate : ecco la divisa di qualun­que fratello mondano il quale non ami il settimo sa­cramento.

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SEMPRE Al FRATELLI MONDANI

T ROPPO BRUTTI O TROPPO BESTIE PER CATTIVARSI

LA TENEREZZA DEL SESSO FEMMINILE

i nx iv .

Val meglio il fine di una

cosa che il principio.

Ecclesiaste.

Dandovi i consigli da me credati necessari! per con­durvi sani e salvi al tempio d'imeneo o nel campo va­sto e fangoso delio stravizzo in cui, si voi che la Com­pagnia di Gesù, avreste potuto trovare il vostro con­to, vi ho supposti begli uom ini, o per lo meno de­stri seduttori : ma potrebbe essere che voi foste molto brutti o inale educati come un cavallo da nolo. In que- sto caso, lanciatevi nella politica : quivi potrete ren ­dere grandi servigi alla Congregazione e correre la vo­stra via , come fecero alcuni de1 miei amici a cui mi farei un piacer grande a raccomandarvi, per poco ch'io scoprissi in voi buone disposizioni. Solamente, vi pre­vengo che, per entrare in questa tenebrosa carriera, bisogna essere uomini di lettere o per lo meno av­vocati.

La politica è una scienza profonda che noi abbiamo inventata presso di noi : sventuratamente , l’abbiamo inventata troppo tardi : imperocché, se invece d iv e n ­tarla dopo la nostra caduta, l’avessimo fatto mentre

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ci occupavamo delle buone cariche del paradiso , il povero diavolo che passa la sua eternità nell’inferno a vendere patate fritte « o a far la corte ad una ri- gattiera per avere un po'di pane • o a farla da filo­sofo ai bambini d un pensionato, sarebbe oggi mastro delle riscossioni, capo di divisione , od anche mini­stro in qualche ministero estero del paradiso : forse ancora sarebbe decorato d'una mezza dozzina di croci straniere e commendatore d’un ordine spagnuolo.......

Ma il buou Dio non ha mai voluto nel suo regno nè uomini di lettere , nè avvocati, nè tampoco uomini di questa scienza che si chiama politica.

Sapete voi bene che significhi questa parola? La po­litica è una specie di cholèra morbus ché divora le virtù dei popoli ; è una febbre d’ ambizione che co­mincia dall'eccitarvi e finisce per rendervi pazzo ... è la strada che conduce al trono o all’esilio, alla pri­gione o al palazzo, al ministero o al patibolo. In Fran­cia, essa non condnce quasi più che al Monte san Mi­chele, in cui si passa la vita a rodere le unghie, a fare bei progetti per la felicità del paese, mentre i vo­stri antagonisti mangiano roastbeef a Windsor, o men­tre i roastbeefs mangiano tartufi a Parigi. La politica è la giustificazione officiale di tutte le iniquità e il ca­vallo di battaglia di tutte le ambizioni.

O ra , se voi chiedeste ciò che è la politica ad una di queste mignatta che si rimpinzano del più puro san­gue dei popoli e si qualificano modestamente col nome pomposo d’uomini di stato, questa mignatta vi rispon­derebbe con piglio altero , che la politica è l’arte di rendere felici i popoli incivilendoli colTinstruzione e colla libertà. Quanto a me, che comprendo perfetta­

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mente il gergo degli uomini di stato , questa defini­zione è giusta......Di fatto, nulla rende un popolo piùfelice che l’instruzione e la libertà. Gli ò senza dub­bio per rendere felice la Francia, che gli uomini di stato vogliono affidare l'educazione delia gioventù ai fratelli in sottana e ai fratelli bacchettoni della Com­pagnia di Gesù , affinché la Francia s’istruisca. E sen­za dubbio gli è per renderla libera che si fanno lan­guire in prigione ventinove redattori o gerenti di gior­nali...

Ho letto nel mio amico il Costitutionnél del 1° no­vembre 1844, che dal 1830 il giornalismo francese ha pagato 795,600 lire d’ammenda e subito 186 anni e due mesi di carcere : locchè, diviso in 14 anni, dà 13 anni, 28 giorni e 34 minuti di prigione per anno alla libertà del giornalismo francese II... Secondo le cifre d'ammenda , il giornalismo francese non avrà paga­to , considerando la libertà di cui gode, che 53,964 liree 28 centesimi per anno, senza contare una pic­cola frazione che l'aritmetica ci ordina di disprezzare, il diritto cioè che la carta accorda ad ogni francese di pubblicare e far stampare le sue opinioni politiche. In verità, ciò non è molto caro e frutta un bel contante al fisco. Che ne pensate voi, o miei agnelli ?

Eccovi la politica. Ella è cattiva , mi direte voi • . . Ella può esserlo per le oneste persone, ma non si può negare che sia una industria sommamente produttiva per coloro che tengono il manico della padella e sanno servirsene. Ecco perchè io voglio che ve ne immischia­te , o miei figli, perocché quel mestiere può fruttarvi molto, e molto può fruttare alla Compagnia di Gesù.

La migliore e la più lucrosa di tutte le posizioni po-

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litiche, è la deputazione : dunque , fatevi eleggere de-* pu ta ti, e non vogliate crederla cosa molto difficile. Coll'aiuto della Compagnia e di me, foste anche po­veracci senza riputazione, senza ingegno, senza for« tuna e senza credito» voi vi arrampicherete alla Ca­mera e contribuirete alla fabbricazione delle leggi e del bilancio. E dove sarebbe il merito, facendovi no-' minare deputati, se veramente lo meritaste ?

Se io voglio farvi deputati, si è perchè alla Camera potrete servire più efficacemente la Compagnia di Ge« sù : si è , che trovandovi nella Camera, voi potrete mettere più facilmente la zampa sull'impiego che più vi piaccia ed anche sull'inamovibile paria : si è che dall'alto del palazzo Borbone voi sarete più in grado di lanciarvi sui fondi dello stato : si è infine che, una volta deputati, non istarà che in voi il prender parte ai fondi segreti e agli altri piatti del bilancio, questo ricco banchetto nazionale a cui tutti hanno diritto di sedere, fuor quelli che forniscono i fondi : senza con­tare c h e , se aveste un po' di abilità, potreste inoltre, dopo averne fatta una satolla » andarvi a riposare sullo scannello che chiamasi ministero, su cui T opinione pubblica avrebbe la pretensione di giudicarvi, ma su cui rimarrete fin che vorrete » in ragione di 80,000 lire ali' anno. Non si tratterebbe per ciò che di cor­rompere un tantino Y opinion pubblica, vale a dire i giornali ben pensanti; saper distribuire i fondi segre­t i , servire alla Congregazione ed essere anzi che no sfrontati.

Se volete che vi si nomini deputati, bisogna comin­ciare dal lasciare il vostro dipartimento in cui, essendo troppo conosciuti, non otterreste il suffragio voluto.

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Spatriando, prenderete la particella di e un nome già venuto in fama , se ne avete uno perfettamente ignoto : quindi la Compagnia vi darà fondi e manderà T ordine a chi spetta di produrvi nel mondo e spingervi innanzi.

Qualche mese prima delle elezioni, parlerete molto di politica, di miglioramenti e di libertà* ma solamente nei termini che vi detterà il socio del luogo a cui io darò le instruzioni opportune. Voi sarete sempre agli ordini del socio , anche dopo le elezioni.

Mentre cosi vi adoprerete, gli agenti della Compa­gnia , i fratelli mondani vostri simili e i fratelli bac­chettoni , vi faranno giganteggiare dicendo di voi il maggior bene alle persone ben pensanti e il maggior male a quelle che hanno la bonomia di prendere sul serio la libertà della Francia. Nel tempo stesso le so­relle bacchettone, le mondane ed altre gesuitesse gua­dagneranno alla vostra causa, le une i mariti, le al­tre i fratelli, le altre gli amanti : tutto ciò basterà per farvi padroni dei suffragi richiesti nell’elezione,

I fratelli ignorantelli e le suore componenti i varii corpi spegnitori della Compagnia, faranno mettere ogni giorno in ginocchio le loro allieve e pregar Dio no­stro Signore che si degni conservare la vita al citta­dino zelante, al coraggioso difensore della religione e della libertà. Con questi mezzi ed altri consimili, il vostro nome comincia a divenir popolare , ed è già molto.

Queste arti avranno luogo nei paesi religiosi, quali sono Lione ed altre sante e illuminate città, come To­losa , di cui farò tosto la mia città capitale ed il quar- tier generale della Congregazione.

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Lo stesso piano di battaglia sarà seguito in tutto il dipartimento del Rodano » sotto gli ordini del nostro incaricato d*affari, un grande e santo uomo che voi tutti conoscete... ed io pure.

Quanto ai paesi liberali, vi si debbe adoperare in senso inverso. Là , tutti i fratelli in sottana e bacchet­toni , come gli altri membri e membresse della Congre­gazione, diranno molto male del nostro candidato, men­tre egli si darà come nemico irreconciliabile dei ge­suiti : solamente, egli accuserà di gesuitismo tulti i veri nemici della Congregazione. £ il solo mezzo di seminare la discordia fra i patrioti e farsi nominare.

Di qualunque paese si tratti» qualunque fratello mon­dano vorrà divenire rappresentante del popolo sovrano, incomincierà dal cacciarsi nella retrobottega dei gior­nali ben pensanti e sovrattutto dei giornali cattolici» Questi, essendo le più cattive lingue» debbono essere guadagnati ad ogni costo.

Una volta divenuto l’amico dei giornalisti ben pen­santi e dei giornalisti cattolici , il fratello mondano cbe mira alla deputazione, raccomanderà i più zelanti alla Congregazione, la quale si farà un dovere di in­coraggiare gli sforzi di questi giornali, accordando a ciascuno una sovvenzione proporzionata all’influenza che esso potrà esercitare sui buoni associati.

I fondi per questa sorte di spese saranno tolti sui benefizi risultanti dall’Opera della propagazione della fede in Francia e all’estero, e su quelli risultanti dalla vendita della ferraglia che si fa toccare immediatamen­te , sia la testà, sia la punta del chiodo di Gesù, ap­pena si saranno esposte queste due reliquie alla ve­nerazione de’ numerosi gonzi che credono ed hanno fede nelle vostre reliquie.

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Quando parecchi giornali avranno ben promossa la vostra candidatura , alcuni giorni prima dell* elezio­ne > il fratello candidato emanerà la circolare di ri­gore che farà pubblicare in tutti i giornali ben pen­santi... Gli altri non mancheranno di riprodurla: so­lamente , essi 1* accompagneranno di alcune conside­razioni : ma ciò non tornerà che in meglio. Le loro considerazioni daranno luogo ad una polemica qualun­que e vi renderanno oggetto della pubblica attenzio­ne. È già una celebrità»

Se voi non sapete redigere la vostra circolare, fa­tela redigere dalla prima lama del giornale più ven­duto alla Congregazione. Esso non vi rifiuterà questo lieve servigio : che se ve Io rifiutasse, promettetegli la vostra protezione e quella della Congregazione per l’avvenire, dategli una stretta di mano, qualche scudo e un buon pranzo : «egli accondiscenderà à tutto.

Durante l'ultima settimana prima delle elezioni, voi farete il vostro tomo; vale a dire, voi farete le scap­pellate e vi sprofonderete davanti a tutti gli elettori: farete pur anco visituzze d'amicizia alle signore elet­trici , alle amiche degli elettori e agli amici delle ami­che degli elettori , nessuno eccettuato.

All'elettore muratore parlerete d'un* ampia mura­glia di cui contate circondare la proprietà di che vo­lete far compra nel paese, subito dopo la vostra ele­zione : se però, soggiungerete, avrò l’onore di otte­nere il vostro voto e quello dei vostri amici : perocché allora la mia elezione è sicura.

All’elettore campagnolo promettete una strada fer­rata che passerà rasente al suo podere , e avrete il suo voto e quello de* suoi amici.

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All’elettore capacità, se mai le capacità sono elet­tori , promettete V orecchio del ministro e un posto degno del suo sapere, dove si troverà maggiormente in grado di servire allo stato.

Dite agli elettori macchine, che appena eletto, vo- vi occuperete attivamente della diminuzione della ta­glia , dell9 abolizione dei diritti riuniti e dello stabili­mento di strade vicinali e di canali : all’uopo, promet­tete l'arginamento di tutti i fiumi, ruscelli e corsi d'ac­qua che potrebbero piti o meno minacciare le loro pro­prietà di inondazioni. E se vedete una pipa o una reli­quia di cigaro sul cammino o altrove, promettete posi­tivamente , che appena sederete nella Camera , farete in modo che il direttore delle contribuzioni indirette non lasci più vendere foglie di patate fermentate a fog­gia di tabacco di caporale e foglie di cavoli sotto il pseudonimo di cigari a dieci centesimi.

Non dimenticate di fare la vostra corte al curato, al primo vicario e ai signori santesi. Al curato , promet­tete un vescovado : al vicario , una cura : ai santesi, una riparazione per la chiesa o un campanile tmovo , se v’accorgete che ciò formi il loro desiderio.

Dopo tutte queste visite particolari, farete in modo di riunire presso un elettore influente tutti coloro che hanno un voto da dare : e in questa seduta preparato- ria, promettete miglioramenti materiali, intellettuali e radicali » sia nella politica internazionale ed interna, che nell’ amministrazione. Se fra gli elettovi macchine si trova qualche piccolo ricevitore, stringetegli la mano e promettetegli all’ orecphio una ricevidoria più impor­tante : ai vecchi militari, offerite una vendita di tabac­co o di carta bollata ; ai più bestioni, promettete di far loro attribuire la croce d’onore*

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mE non temete di troppo promettere: ciò non vi im«

pegoa per nulla.Dopo la seduta preparatoria, gran banchetto! cento

coperti a tre lire per capo, senza contare il vino che debbe scorrere a torrenti. Alle frutta , tre brindisi : il primo, alla prosperità della madre patria: il secondo, alla libertà della nazione: il terzo, ai numerosi e ra ­dicali miglioramenti che voi proponete di ottenere , se avrete 1’ onore di essere eletto per rappresentare alla camera i cittadini tanto illuminati quanto patrioti del collegio. Ai vostri tre brindisi un compare potrà rispondere con un quarto : « Alla vostra elezione! » A quest’ultim o, tutti gli elettori, già a metà ubbria- c h i , risponderanno in coro vuotando il bicchiere.••

Voi darete termine a questa rappresentazione a vo­stro benefizio con un'allocuzione agli elettori. Questa allocuzione defrbe essere breve e buona , come la vita di un ubbriacone, e terminare rigorosamente con que­ste parole:

« La libertà, il progresso, la gloria della Francia, ecco ciò ch'io voglio : ecco ciò che vuole ogni buon francese : ecco ciò che voi volete , ciò che noi tutti vogliamo!! Viva il re ! Viva la libertà!! Viva l’indi* pendenza nazionale !!! »

Ben inteso che voi studierete bene la vostra allocu­zione qualche giorno prima di gittarla in viso ai vostri elettori, e la ripeterete parecchie volte, gesti e parole, prima di gervirvene.

Terminata la vostra allocuzione, andate a letto : e se vi rimane qualche sondo, fatevi fare una serena*ta...... in cui si canti la marsigliese, se fate la partedi patriota. Se poi siete conservatore, vuoisi terminare

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la festa coll'aria ministeriale G oisw e thè queen. Que­st'aria ottenne sempre un successo grande in tutte le feste officiali della perfida Albione.

La domane della vostra elezione , perocché sarete eletto quando sappiate lusingare accortamente tutti gli amori proprii e titillare tutte le ambizioni, farete una nuova visita ai vostri elettori : ma questa volta pro­metterete positivamente tutto ciò che si vorrà e vi in­caricherete di tutte le commissioni che vi si affideran­no per la capitale, Un deputato è l’ uomo d'affari di tutto il suo dipartimeqto , o almeno tutto il suo di­partimento così la capisce.

Fra gli elettori, voi ne troverete alcuni che vi pa­gheranno la vostra visita: sono quelli che non ricu­sano qualche piccolo sacrifizio per piacere al deputato da loro scelto, vale a dire per oomprare la sua protezio­ne : questi elettori debbono sempre essere 1' oggetto della vostra venerazione. Se vi fanno offerte di servitù, accettate senza cerimonie : ciò che potrete scroccare a costoro vi aiuterà a passarvela dolcemente durante i lunghi e penosi lavori legislativi ai quali dovete atten­dere. Inoltre, quanto maggiore sarà il numero dei vo­stri elettori , tanto meno avrà da fornirvi la Congre* gazione.,.,. Ma non accettate regali ; prendete a pre­stito e non pagate mai , ciò ò naturale; ma i regali vi sarebbero rinfacciati se non serviste al donatore. Gli elettori regalanti sono esigentissimi, mentre i presta­tori non osano gran fatto bistrattare il loro deputato......E poi, si ò così forti contro f creditori durante la ses­sione 1

Colle piccole bagattelle che avrete prese a prestito dagli elettori di buona volontà > con ciò che io vi farò

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dare dalla Congregazione e con alcune lettere di cre­denza e d'introduzione le quali vi saranno consegnate dal socio di provincia pel socio di Parigi, voi piglio- rete il corriere e partirete in posta come il vento.

Ed ecco una sanguisuga, una spugna asciutta, un’am­bizione incarnata, un figliuolo della Compagnia di Gesù che va a provvedere alle cose sue e a quelle della Congregazione nella capitale del mondo incivilito!!,,.11 cholera morbus non potrebbe far meglio !

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C A P I T O L O F I N A L E125

ANCORA Al FRATELLI MONDANI

COME DEBBONO ADOPERARSI APPENA DIVENUTI DEPUTATI

PER RIUSCIRE GRANDI UOMINI

fi PROCACCIARSI VENTIMILA LIRE DI RENDITA

£ LA CONSIDERAZIONE DELLA SOCIETÀ*.

Lo slato > sono io. Il mondo , siamo noi.Luigi Jf/Ft I Gesuiti.

Divenuto deputato e giunto a Parigi, anderete imme» diatamente dal socio che prenderete per vostro segre­tario , affinchè possa conoscere tutti i vostri segreti c comunicarli alla Congregazione. Dopo questa forma» l i tà , vi sarà permesso di occuparvi delle cose vostre e dei vostri piaceri, purché questi non costino troppo danaro. La Congregazione soggiace già a molte spese e non potrebbe troppo corrispondervi su questo propo­sito. Aspettando la seduta reale, nulla si oppone a cho voi viviate da uomo di piondo, senza darvi pensiero nè dei vostri creditori nè dei vostri affari: ma appena cominciate le sedute, bisogna che vi accingiate all’o­pera. Voi non riceverete sussidii della Congregazione

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durante la campagna legislativa, e non ne avrete punto mestieri : imperocché, quando la macchina parlamen­taria sia posta in movimento , voi avrete suffragi da vendere , merce che ha molto spaccio e che si paga carissima : ho veduto un sufTraggio di un deputato pa­garsi 30,000 lire ! Somma rotonda , come vedete» e che ben distribuita v basta a chiudere la bocca ad al­cuni creditori chiassoni, e fornisce di che fare qual­che buona orgia profumata.

Sempre servendo agli interessi della Congregazione , voi volete arricchirvi e divenire personaggio importan­te : questa pretensione è sommamente legittima ed io ve la permetto...., La vostra ambinone ò lodevolissi- ma , secondo il mio avviso : per soddisfarvi, non avete che a sciogliere il seguente problema :

Trovare il mezzo, senza possedere nè danaro t nè genio, nè credito, e senza cessare d'esser fedele alla Compagnia di Gesù , di vivere a Parigi e spendervi ventimila lire all1 anno , senza essere a carico della Congregazione e senza vendervi ai governo : e dopo a- ver vissuto cosi una diecina d 'anni , trovarsi milio­nario e godere della stima e della considerazione della società.

—• Maestro ! Un problema cosiffatto è insolubile : Arago , Newton e lo stesso Munito non potrebbero scioglierlo,

— A rago, Newton e Munito , sono con voi : maio sono più esperto che quei signori: e siccome non ho nulla di segreto peìniei figli, vi darò la soluzione richiesta. . . ..

« Gridare patriotismo ad ogni ora e battersi con­to tro il ministero , se gli si faccia opposizione : non

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» giurare che pel padre Pritcbard, per l' enterite cor- » diale e per la pace ad ogoi costo, se si è conser* » vatore: vantare, rimpiangere, sperare il ritorno del » buon tempo antico in cui le nazioni avevano signo- » r i, i signori vassalli, i vassalli colpi di scudiscio, le pp dame cavalieri e gli uomini di lettere enormi par- » rucconi, quando vogliasi essere legittimista ».

Più :« Essere infinitamente popolare nell’opposizione re*

» pubblicana, sommamente pieghevole nel centro pan- » ciuto e professare un profondo rispetto per qualun- » que bipede il cui nome sarà preceduto da un dì* » quando si miri alle future ricompense di monsignore » il conte di Chambord ».

Più : .«Accarezzare a volta a volta tutte le opinioni, ser-

» vire a tutti i v iz i, lusingare tutte le passioni ed » anche tutti i capricci di questi vermi roditori, mal » pettinati, ridevolmente abbigliati ed eccessivamente » vani, conosciuti sotto il nome collettivo di uomini » d' azione ».

Più :

« Vendere indifferentemente all'occasione gli amici x> e i nemici ».

11 tutto moltiplicate per :« Una immensa sfacciataggine e innumerevoli viltà ».E diviso per :« Un aspetto sorridente , mellifluo e beato ».Eguale a :« Un onorevole membro gracchione della Camera

» dei deputati, protetto , appoggiato dalla Congrega- » zione e devoto alla Compagnia di Gesù ».

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Ora, appena sarete divenuto membro del Corpo lt- gislativo, onorevole o no, il resto anderà di per sei voi correrete verso la fortuna come sur una strada ferrata , purché tuttavolta rimanghiate fedele alla so­cietà di Gesù e abbiate buone note dal socio,

Giungendo al palazzo Borbone , andate a sedervi sui banchi deU’e*frema sinistra o de\V estrema destrat non importa dove, purché sia un estremo: imperoc­ché nella Camera dei deputati sovrattutto, gli estremi si toccano•

Una volta riconosciuto come rappresentante, tacete e osservate. Tenetevi mogio mentre si nomina un pre­sidente , i vice-presidenti e i segretari : lasciate che gli uffìzi si formino: non immischiatevi nell'indirizzo. Duranti tutte queste operazioni, dormite al vostro po­sto, a meno che non vogliate aver l'aria di prendervi parte: in questo caso, tossite, sputate e fate romo- re percotendo lo schienale del banco che é davanti a voi col vostro coltello d’ avorio da quattro soldi.

Ma ecco finiti i preliminari: la macchina delle leggi si mette in moto...... il lavoro incominciai Aprite l’oc­chio , miei agnelli : ecco il momento di servire alla Congregazione e di far fortuna per vostro conto.

Qualunque sia la -quistione all* ordine del giorno , domandate la parola contro: perocché, se volete farvi notare, se volete farvi comprare un po'caro, bisogna che incominciate nelle file dell* opposizione* Sarei di avviso che voi incominciaste dalle file della legittimi­tà ......L’opposizione repubblicana non vi frutterà nul­la .. . . . Che volete che vi doni il popolo? Egli non ha neppure del pane l

Qualunque ragionamento siasi fatto prò , voi par­

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late molto contro. Se avete ingegno, o solamente un po’di ciancia forense , mostrate il rovescio della m e­daglia. Se siete uno sciocco , parlate egualmente : ia questo caso , i vostri onorevoli preopinanti s* addor­menteranno, voi allegherete i nervi del gabinetto, ma fornirete materie ai giornali e occasione di far bistic­ci e d iv e n ta r e motti spiritosi a Dupin, celebre av­vocato della Nièvre : senza contare che il popolo delle gallerie vi troverà eloquentissimo, e le persone d’an­tico fare vi considereranno come un loico da convin­cerne san Tommaso. Il popolo è cosi buono , e gliuomini tagliati all’ antica sono cosi creduli!.......... £poi , mentre voi parlate , i vostri onorevoli preopi­nanti saranno pur costretti a tacere. Orà, si dà sem­pre più ragione ad un imbecille che si sbraccia, che non a duemila persone sensate le quali non dicono una parola.

Prima della vostra elezione , voi avete promessa ai vostri committenti una strada ferrala : è la sola pro­messa che dobbiate mantenere, non per servire ai vo­stri committenti, ma per lucrare qualche cosa. Cosi, appena vedrete il momento opportuno per ottenere lo stabilimento d* un railway nel vostro dipartimento o altrove , ne darete avviso ad un finanziere che for­merà una compagnia di cui sarete azionista. Ben in­teso che le vostre azioni saranno industriali e prese in nome di un compare. Senza di c iò , non potreste firmare una dichiarazione, comprovare che non avete alcun interesse diretto o indiretto nelle strade ferrate. Ora , questa dichiarazione è della più grande impor­tanza per mettervi in odore di probità e d’ imparzia­lità.

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Per pigliare un posto conveniente e darvi una certa importanza , montate sovente alla tribuna : fatela da picciolo Mirabeau. I crogiolameli del gabinetto ap­partengono di diritto agli oratori. O ra , quando il ga­binetto si tiene buono un deputato , si è eh’ esso vuole servirsene o che ne ha paura.

Se il ministero vi fa del bene, lasciatevi andare con lui : se vuole comprarvi, vendetevi, ma fatevi pagar bene e studiatevi di ottenere qualche cosa per la Com­pagnia di Gesù. Senza dei che, rimanetevi incorrut­tibile e continuate a strillare.

Quanto ai discorsi, non datevene fastidro: se non sapete farli, venite a vedermi di buon mattino e sa­prò ben io trovarvi qualche uomo di lettere senza editore, che per una trentina di lire e l ' offerta della vostra protezione comporrà per voi discorsi fulminan­ti, cui non avrete che a leggere due o tre volte per recitarli in piena tornata. Voi pagherete le trenta lire: ma non farete che promettere la vostra protezione.,. La sua protezione un deputato gesuita la vende, ma non la concede mai , mai.

I vostri discorsi saranno ripetuti da tutti i giornali parigini, e quindici giorni dopo , tutta la Francia ed anche quelle buone anime degli stranieri, crederanno all'esistenza di un grand'uomo di più. Colui che avrà fatti i vostri discorsi, potrà recarsi alla corte delie Fontane, e col danaro che gli avrete dato, mangiare la sua minestra economica e il suo beefsteak di mulo , aspettando che a me piaccia di raccomandarlo ad un editore di mia conoscenza, che gli ruberà le sue idee ed anche i suoi scudi , se gli venga fatto.

È ben vero che i vostri discorsi non impediranno

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alla Francia di pagare 1,800,000,000 di contribuzioni, nè i ministri di essere grandissimi uomini di stato , nè gli Inglesi di infinocchiarci per rispetto al loro mi­nistro francese : ma voi fermerete la vostra riputazio­ne , e i giornalisti del vostro colore » accetteranno i vostri pranzi.

CONCLUSIONE

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Finis coronai opus.Voi siete fini come talpe.

Traduzione libera.

Nel modo stesso con cui comporrete i vostri discor­si , comporrete qualunque altra cosa. Perchè non i- scriverete voi qualche primo Parigi nei giornali con­servatori ?

— Io l deputato dell*opposizione 1 Io! scriverete in un giornale conservatore! Maestro, questa volta non siete logico.

— Fratelli mondani 1 Voi siete sciocconi : perchè non iscriverete voi se vi si paga? Non sapete che un gesuita debbe far di tutto pel danaro?

— Maestro! voi ci volete perdere!...... E che di­rebbero i nostri committenti ? che diverrebbe la no­stra deputazione ?

— Poveri agnelli, siete d* un’ ingenuità toccante ! E dove credete voi che i giornali conservatori attin­gano tutto ciò che si passa nelle riunioni dei depu­tati patrioti ? Credete voi che i redattori dei giornali

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conservatori siano stregoni ? Ovvero pensate voi che essi abbiano magnetizzatori i quali li addormentano e danno loro una vista cosi acuta da penetrare i m uri e orecchie da sentire da Parigi i sermoni ed altri d i­scorsi evangelici che il reverendo padre Pritchard r e ­cita alla regina Pomarè ?

— Maestro, ma ciò sarebbe un farla da Giuda ! . . .— Ciascuno debbe fare il suo mestiere, miei figli,

o rinunziare a diventar ricco. Vi siete voi forse fatti gesuiti per rimanervi uomini dabbene?

— Maestro , ma se siamo scoperti......— Non lo sarete, se pregate un compare di segna­

re i vostri conti e le vostre note: sovrattuto se questo compare piglia la sua parte.

— Maestro , ma noi non sappiamo scrivere.— Molti soffrono di questa medesima infermità :

locchè non toglie loro di guadagnare molto oro e u n afama colossale.......... Gaglioffi ! avete voi dimenticatoche v’ ha a Parigi una moltitudine d’ uomini di spi­rito senza pane, i quali scriveranno per voi com e scrivono per uno de* miei amici , fabbricatore di ro ­manzi, drammi e altre immondezze di prima qualità che si leggono dappertutto e sempre?... Venite a ve­dermi al mio ritorno da Roma , dove io mi reco a far bottino delle anime di tre santi morti d'indigestione: venite a trovarmi e vi darò l’ indirizzo del mio co­pista.

Con questo metedo, mentre diverrete un uomo im­portante, voi la farete da letterato: forse perverrete ad entrare a parte del gabinetto ! Vi giunsero uomini che valgono meno di voi......

— S ì , maestro : ma in tutto ciò non vediamo le ventimila lire di rendita.

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—• 0 fratelli mondani, io vi conosco !. • . Se non avete rendite, avete almeno il vantaggio di servire alla Congregazione.

— M aestro , noi ameremmo meglio gli scudi.— Ebbene, miei agnelli : se giungete al ministero ,

ciò che non vi sarà difficile col buon piacere dell* am­basciatore d’Inghilterra , maneggiando sei mesi i fondi segreti, quelli consacrati all incoraggiamento degli uo­mini di lettere e quelli votati per soccorrere ai pro­fessori dell* università , potrete fare il vostro morto, che sarà molto grazioso , sovrattutto se sapete usu- fruttare il telegrafo , V aggiudicazione e mille altre bagattelle a cui il pubblico non pensa ed essi assai pensano.

F orse , a motivo della vostra disaccortezza o della vostra negligenza, non uscirete mai dalla parte di rap­presenta nti : allora potrete riempiere la vostra borsa vendendo alcune palle , proteggendo alcune persone riconoscenti e facendo i Giuda.

Tuttavolta , se dopo aver servita la Compagnia di Gesù per dieci o dodici anni con astuzia e con fedeltà , non giungeste a possedere ventimila lire di rendita , vi faremo dare una buona prefettura o una divisione al ministero; e se siete saggi, vi ammogleremo con una ricca ereditiera che sia abbastanza bella per at­tirarvi la protezione del governo e le...... benedizionidel vescovo della vostra diocesi.

Infine, se io sono contento di voi, vi farò nominar $>ari del regno alla prossima infornata.

Giunti*cosi al colmo dei vostri v o ti , continuerete a servire alla Congregazione da figliuoli sommessi : e in contraccambio, la Congregazione vi conserverà

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la sua protezione. ali’ ombra della quale potrete di­scendere tranquillamente il pendìo della vita, fino al giorno beato in cui verrete a bollire nella mia grande caldaia, onde purificarvi di tutte le vostre iniquità per tutti i secoli de’ secoli.

Cosi SU.

134.

F I N E.

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1 © I C.E135

Lettera autentica di Satana al suo editore pag.

Consigli di Satana ai gesuiti—-Morale in azio­ne della compagnia di Gesù . . •

C a p . I . — A i g e s u i t i ............................................

C a p . II . - — A i g e s u i t i — Quante sorta di ge­suiti vi sono?— Qual è il loro ordinamento?

C a p . I I I . — Come debbono diportarsi i membri

della Compagnia di G e s ù ..........................

G a p . I V . — A i f r a t e l l i c o n s o t t a n a — Delle funzioni speciali di questi fratelli . . .

C a p . V . — A i f r a t e l l i b a c c h e t t o n i — Loro

ufficio nella Compagnia di Gesù . . •

C a p . V I . — S e m p r e a i f r a t e l l i b a c c h e t t o ­

n i — Comi questi debbono adoperarsi per arrampicarsi ad una cattedra accademica,

e per ficcarsi in tutte le società dotte e fi­lantropiche ...................................................

C a p . VII. — D e l l e v a r i e s o r t a d ì m b e c i l l i

di cui le accademie ed altre società dotte e fi­lantropiche si compongono..........................

C a p . V i l i . — Ai g e s u i t i p i t u t t i i c o l o r i .

C a p . IX . — A n c o r a a i f r a t e l l i b a c c h e t t o ­

n i — Delle varie professioni che i fratelli bacchettoni debbono esercitare di preferen­

za , e del modo con cui debbono farlo . .

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C a p . X. — A l c u n e n o t e in guisa di regola­mento universitario allùso dei gesuiti tanto in sottana che senza , i quali si consacre-

ranno a ll insegnamento nel caso in cui la Francia sia minchiona da lasciar fare. . 73

C ap . X I.— A i f r a t e l l i s p e g n i t o r i — Come bisogni adoperare per riempiere le scuole della Congregazioae , ed altri stabilimenti cattolici di allievi dei due sessi, aspettando che siasi proclamata la legge , la quale si conviene ai gesuiti . . . . . . . 83

G ap . X II. — A i f r a t e l l i m o n d a n i . . . . 90

C a p . X III.— A n c o r a a i f r a t e l l i m o n d a n i—

Dove, e come questi debbono cercare di am­mogliarsi .......................................................... 101

C ap. X I V . — S e m p re a i f r a t e l l i m o n d a n i—

Troppo brutti e troppo bestie per cattivarsi la tenerezza del sesso femminile. . , 111

C a p . f i n a l e — A n c o r a a i f r a t e l l i m on da*

n i — Come debbono adoperarsi appena di­venuti deputati per riuscire grandi uomini f e procacciarsi 2 0 ,000 lire di rendita, e la considerazione della S o c ie tà * . . . . 1 2 5

C o n c l u s i o n e ......................................., , , 131

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