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Napoli Style Life Magazine N° 13

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News ed aggiornamenti sul Napoli Calcio: Serie A, Serie Bwin, Premier League, Liga, Champions League, Europa League. E inoltre: Formula 1, Motogp, Basket, Golf, Poker, e tanti altri sport. News24,foto e video per essere sempre aggiornati....

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rimonta, agguantata nel finale grazie ad un gol del rigenerato Goran Pandev. Qualificazione ai quarti, ma tanta, troppa energia sprecata. Non va meglio in campionato, dove ancora per una volta sotto dall’inizio, gli azzurri riescono a malapena ad acciuffare il pareggio, grazie ad un calcio di rigore realizzato dal matador Cavani. Sulla prestazione casalinga contro il Bologna, non vi è dubbio che abbia influito il doppio impegno in pochi giorni, ma resta comunque l’immagine di una squadra, disorientata e poco incisiva in fase d’attacco, nonostante l’impegno dei suoi principali interpreti. Ma il calcio è anche questo, si vince, si perde, si sorprende e si stenta. Da subito, nel prossimo impegno di campionato, a Siena, contro il gruppo ben organizzato di mister Sannino, gli azzurri dovranno togliersi di dosso le ombre delle ultime due gare, per provare ancora una volta a risalire la classifica. Classifica che nell’ultima giornata aveva sorriso al Napoli, considerando la sconfitta del Milan e dell’Udinese, ed il pareggio interno della Juventus. Gli azzurri avrebbero avuto l’opportunità di recuperare qualche punto alle prime della classe, ma nulla e perduto, e fasciarsi la testa prima di essere caduti, serve davvero a poco. La rincorsa alle prime posizioni della classifica ha entusiasmato ancor di più il presidente De Laurentiis, che in una recente intervista, in controtendenza con le ultime dichiarazioni a riguardo, ha confessato di preferire il terzo posto in campionato, alla qualificazione ai quarti di finale di Champions League, da conquistare contro il Chelsea il prossimo febbraio. Sorprende il presidente, convinto sostenitore, fino a pochi mesi fa dell’avanzata degli azzurri versione Europa, su quella targata serie A. Ma il presidente si sa, è maestro di comunicazione, ed in quelle parole ha voluto probabilmente rilanciare ulteriormente la corsa degli azzurri ai primi posti della classifica, giocando con la lotta tra i due traguardi da raggiungere. Anche perché, sinceramente, tagliare entrambi i nastri, sarebbe una gran bella cosa.

Napoli Style Life

Napoli genio e sregolatezza e, agonismo e confusione, organizzazione impeccabile e anarchia tattica. Tutto ed il contrario di tutto si è visto nelle ultime due gare degli azzurri di Mazzarri. Rocambolesca vittoria contro un Cesena dimezzato dalle scelte dell’allenatore Arrigoni, in Coppa Italia. E quasi disastroso pareggio in casa, contro il Bologna, nella penultima gara del girone d’andata di campionato. Napoli subito sotto in coppa, contro i romagnoli, arrembanti ed organizzati nonostante la quasi completa

assenza di titolari. Napoli che contro il Cesena fa esordire il cileno Vargas, super acquisto del mercato di gennaio,apparso ovviamente spaesato e poco abituato al ritmo di gioco del calcio italiano. Si diceva di Cesena… Azzurri subito sotto, e costretti ad una faticosa

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Tutte le collaborazioni, eccetto espliciti accordi tra le parti, sono da considerarsi a titolo gratuito.- Le foto e gli articoli presenti su “Napoli Style Life” sono stati in parte presi da internet, e quindi valutati di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione, indirizzo email [email protected], che provvederà prontamente alla rimozione.

a cura di Paolo Marsico

l’ editoriale

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INTERVISTA a: UMBERTO CHIARIELLO

benvenuto da tutta la redazione di Napoli Style life a uMbERTO CHIARIELLO , giornalista non ché conduttore di Campania Sport in onda tutte le domeniche alle ore 20 su Napoli Canale 21.

Ciao umberto, cosa ne pensi della nostra iniziativa editoriale?Risposta:E’ evidente che in un panorama asfittico come quello editoriale campano, dove non ci sono spazi per nuovi giornali o periodici, solo il web riesce a dare risposte innovative ed interessanti, essendo cambiato il modo di comunicare ed essendo realmente in fase di realizzazione il villaggio globale pensato da Mc Luhan, dove tutto il mondo può accedere alle informazioni in real time. Io stesso, dopo molte resistenze, grazie alla spinta di giovani amici giornalisti, ho portato avanti per la prima volta l’iniziativa web del sito mio ufficiale www.rispettalosport.it che dopo 3 mesi di vita si trova premiato dall’attenzione dei lettori che hano superato il numero di 10.000, numero importante se si considera che giornali napoletani storici in edicola queste cifre se le sognano. Per fortuna il web ha spazio per tutti e quindi più siamo e meglio stiamo se i prodotti che offriamo sono buoni, ed il vostro è senz’altro di buonissimo livello.

Sei uno stimato professionista, come reputi la gestione della società negli ultimi anni da parte del nostro Presidente?Risposta: Sono un fautore della prima ora della politica di De Laurentiis che in tempi non sospetti lanciò il piano decennale detto del 5+5, vale a dire 5 anni di ascesa per tornare nell’Olimpo del calcio, e 5 anni per consolidarsi e restare al vertice stabilmente e, perché no, vincere qualcosa. Mi pare che ci siamo con gli obiettivi dichiarati, e soprattutto nel rispetto di tetti salariali che condivido molto e nel rispetto del fair-play voluto da monsieur Platini a parole ma che davvero in pochi perseguono. Il Napoli per fortuna è tra questi, produce utili, ed è passato da un fatturato da 9 milioni di euro del primo anno a quello di 140 milioni di euro del settimo anno (e quest’anno, grazie alla Champions, migliorerà ancora).

Ritieni opportuno che la società Calcio Napoli investa totalmente sulle giovane promesse del calcio mondiale, oppure arrivati a questo punto sarebbe meglio che la squadra si avvalesse della esperienza di affermati calciatori ?Risposta: Un po’ ed un po’, come del resto sta facendo. Il Napoli per forza deve cercare i Lavezzi, gli Hamsik, i Gargano, i Vargas in età giovane, perché, data la politica del tetto salariale, un campione affermato non se lo può permettere, un Tevez per dire, non tanto per barriere all’acquisto perché il Napoli può spendere senza svenarsi, ma perché non può permettersi stipendi stramilionari. Io personalmente condivido, magari anche se la crescita è un pochino più lenta, ma in un quadro fisiologicamente di bilancio sano. D’altro canto, il Napoli prende anche giocatori d’esperienza, tipo Inler. Se si guarda la difesa, non c’è nessun giovane titolare, essendo De Sanctis, Campagnaro, Aronica, Cannavaro, ma anche Maggio e Dossena, giocatori che hanno raggiunto o passato la trentina. Anzi, in questo reparto bisognerà provvedere ad uno svecchiamento. Certo, dipende dal tipo di mercato. Quello estivo è più adatto a dei giocatori di prospettiva, quello di gennaio è più indicato per giocatori maturi di pronto inserimento.

Tra le giovani promesse arrivate a Napoli negli ultimi anni, quale reputi che abbia deluso ed il motivo secondo la tua esperienza?Risposta:Un nome su tutti: Santacroce. Quando arrivò, fece innamorare tutti, sembrava l’erede di Fabio Cannavaro per capacità d’anticipo e tempismo. Poi per colpe fisiche ma anche sue si è completamente perso. Un altro è stato Cigarini, che doveva essere quel regista che mancava al Napoli da tanto tempo e che invece prima Donadoni e poi Mazzarri hanno accantonato. Ha pagato colpe anche non sue, non essendo adatto al modulo di Mazzarri. Il rischio è che per gli stessi motivi possa fallire anche Inler. Infine Datolo, presentato come un asso, e poi sbolognato oltre i suoi reali demeriti.

Hai da segnalare qualche giovane promettente?Risposta: Nomi già noti sono Immobile e Gabbiadini. A me piace Cappellacci del Lecce, scuola romanista, bel centrocampista dai piedi buoni. Sicuramente Naingollan e Parolo sono il meglio che l’altro campionato possa offrire, mi piaceva pure Mesbah che ha preso il Milan. La meglio bottega resta l’Udinese. Benatia, Asamoah, e soprattutto gli esterni Isla e Armero mi fanno impazzire. Nel mercato sudamericano ci sono tantissimi giovani interessanti, ma quelli che segue l’Inter sono i migliori: il difensore Juan, 20 anni, ed il trequartista Lucas, oltre gli inarrivabili Neymar e Ganso. In Europa il prossimo crac sarà Hazard del Lille, fortissimo e giovanissimo, ma c’è già un’asta pazzesca attorno a lui. Mi hanno segnalato anche un difensore under 21 del Montpellier (ho in Francia un amico, ex giocatore di serie A francese, ex Monaco, che mi fa da osservatore).

In merito sempre alla rosa rivolta ai giovani, quale dei nostri giocatori in giro per l’Italia ritieni già pronto per il salto di qualità nel campionato di serie A con la maglia del Napoli?Risposta:Un solo nome ma che potrà diventare importante, e non in tempi brevi: Insigne. Anche il fratello promette bene. Non credo che Ciano, Dezi e Maiello - quelli che si sono messi più in vista - abbiano un futuro in maglia azzurra. Tantomeno Dumitru, promessa empolese costata carissima ma che non pare un futuro crac di mercato. Da seguire il portiere torrese Sepe, già nazionale nelle varie categorie giovanili.

Le vicende extra sportive di questi ultimi mesi, secondo te sono state gestite bene sia dalla società che dalla stampa sia nazionale che locale?Risposta:Il Napoli ce lo stanno tirando dentro per i capelli. Mi sarebbe piaciuta una società più presente, che difendesse i suoi giocatori con forza. Invece il silenzio della società non mi è piaciuto per niente, a differenza della Juventus che appena è uscito il filmato su Vidal, è prontamente intervenuta a difesa del suo tesserato. Io penso e mi auguro che il Napoli sia estraneo a tutto, per il resto non mi sento di esprimere giudizi su una vicenda così in evoluzione, né metto la mano sul fuoco per nessuno.

Passiamo per un attimo alla nostra iniziativa editoriale, so che ci segui da un po’, ritieni che l’iniziativa intrapresa con le pubblicazioni web sul nostro portale e l’uscita del Magazine settimanale, sia la strada giusta da seguire?Risposta:Sì, abbinare la quotidianità del web con aggiornamenti continui all’approfondimento giornalistico che un settimanale rappresenta, mi sembra un giusto mix, anche in termine di marketing (più vendibilità).

Hai qualche consiglio da darci per soddisfare i nostri lettori?Risposta:Cercate di avere il polso della situazione della customer satisfaction con un continuo feed-back con i lettori. Aprite loro la porta e fateli partecipare.

grazie ad umberto Chiariello, per averci concesso qualche minuto della sua giornata lavorativa estremamente impegnata, ti salutiamo con una ulteriore richiesta, un saluto a tutti i nostri lettori.Risposta:Grazie a voi e certamente un saluto gradito a tutti i Vs. Lettori che speriamo siano anche i miei, perché le due cose non si escludono affatto. Siamo tutti sostenitori del Napoli e facciamo comunicazione. Per chi ama il mestiere di comunicatore, l’affetto del pubblico è tutto.

a cura dellaRedazione

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Incontro numero 64 tra Napoli e Bologna e 23° pareggio tra le due squadre. Gli altri score 31 successi Napoli e 10 del Bologna con 97 gol del Napoli e 68 del Bologna in Campionato e Coppa Italia.13° pareggio maturato con il risultato di 1-1 gli altri: 7 volte con il risultato di 0-0, 1 volta con i risultati di 2-2, 3-3 e 4-4.Per quanto riguarda i giocatori:Hamsyk tocca quota 193 gare totali (161 in campionato) raggiungendo un mito come Vojak. Cavani registra la sua 70 presenza totale realizzando il suo 49 gol con la maglia azzurra (a tre gol da Jeppson fermo a 52), Gargano tocca 174 gare totali (146 in campionato), 112 presenza totale per De Sanctis (ad una lunghezza da Bandoni fermo a 113), per l’estremo azzurro sono 94 invece in campionato (a 4 lunghezze da Galli fermo a 98), 90 presenza totale per Campagnaro (raggiunti Mauro, Tricoli e Rivolta) e 110 presenza totale per Aronica (raggiunto Giorgio Braglia)Questo pareggio è il numero 192 in casa con il punteggio di 1-1 per la squadra partenopea.

MONDO NAPOLI // SERIE A 18a gIORNATA NAPOLI 1 - 1 bOLOgNA (16.01.12)

cura di Ciro Galante

I NUMERI AZZURRI

cura di Mario Improta

NAPOLI - BOLOGNANapoli stregato da Pioli.

Due punti persi!

Napoli – Bologna doveva essere la partita della definitiva rinascita, ma non è stato così. Pioli si riconferma bestia nera di Mazzarri: tre sconfitte negli ultimi tre scontri tra i due al San Paolo. Un brutto Napoli trova sulla sua strada un redivivo Bologna che si dimostra avversario ben più ostico del previsto. Il match parte contratto, gli azzurri cercano di tenere il pallino del gioco ma appaiono lenti e sconfusionati mentre il Bologna è pronto a colpire in velocità. I primi venti minuti scivolano via privi di emozioni, solo Hamsik ha l’ opportunità di centrare il bersaglio grosso ma fallisce anche grazie alla poderosa uscita di Gillett. Serve una dormita generale della difesa azzurra per permettere al Bologna di passare in vantaggio con Acquafresca che da zero metri mette la palla alle spalle di De Sanctis. Nella ripresa il copione non cambia: Inler incappa nell’ ennesima giornata no, così come Maggio. Gargano insieme a Cavani, che molto spesso è costretto a ripiegare sulla difensiva danno l’ anima ma non riescono a cambiare l’ andamento della gara. A risvegliare il San Paolo dal torpore generale ci pensano Brighi e i suoi assistenti accordando un rigore al Napoli che forse non c’ è. Cavani fa gol e si porta a quota undici in campionato migliorando la media gol rispetto alla stessa annata. Mazzarri nel finale si gioca il tutto per tutto con l’ ingresso di Zuniga, Vargas e Lucarelli ma il risultato non cambia anche se il Napoli sfiora più

volte il vantaggio. Vargas appare ancora spaesato, forse è un po troppo preso per aspettarsi qualcosa di concreto da lui. Ancora una volta la squadra azzurra perde punti preziosi contro le medio – piccole dimostrando una certa presunzione. I due punti persi potrebbero pesare enormemente a fine stagione nella lotta al terzo posto considerando la ripresa dell’ Inter insieme alle due romane che potrebbero dare fastidio al Napoli. Mazzarri nel dopo partita appare visibilmente deluso: “Siamo stati poco lucidi non abbiamo avuto fortuna negli episodi. Potevamo segnare subito con Marek che ha avuto un rigore in movimento ma la palla non è entrata e dopo pochi minuti abbiamo subìto gol. Il Bologna ha interpretato bene la partita, ma ormai ogni avversario che viene al San Paolo si chiude e riparte. In due anni abbiamo avuto una impennata straordinaria ed il nostro progetto è ad ampio raggio. Non possiamo pensare di far sempre i miracoli”. La serata è stata resa meno amara dalla consegna a Paolo Simoncelli, papà di Marco, di una maglia azzurra dedicata a al giovane campione con nome e 58, numero che lo ha accompagnato dall’ inizio della sua carriera fino all’ ultima fatale curva. Domenica si torna in campo alle 15.00 per la seconda volta in campionato (strano ma vero!) al Franchi di Siena dove il Napoli è obbligato a vincere, con un Lavezzi in più, per non perdere forse l’ ultima chiamata per il treno Champions.

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E’ nel ricordo di Marco Simoncelli, il pilota di MotoGp tragicamente scomparso sulla pista di Sepang nell’ottobre scorso, il match tra Napoli e Bologna. Christian Maggio ha consegnato a Paolo Simoncelli, papa’ del ‘Sic’, una maglia azzurra con il numero 58 (che era quello della moto di Marco). Paolo Simoncelli ha ricevuto anche una targa commemorativa dalle mani del dottor Vitalone, manager della San Carlo, sponsor del Napoli e della Honda, scuderia di Simoncelli con la quale il pilota aveva sfilato proprio a Fuorigrotta nel marzo 2010 in occasione di Napoli-Juventus.

‘’Marco era legato a questa citta’ - ha detto il padre - e mi disse anche che per un giorno era stato tifoso azzurro durante Napoli-Juve alla quale aveva assistito al San Paolo. Ringrazio la societa’ e tutta Napoli per questo splendido ricordo’’. Simoncelli avrebbe compiuto 25 anni il 20 gennaio prossimo. Sulla pista del San Paolo e’ stato esposto lo striscione ‘Sarai sempre nei nostri cuori’ al fianco della gigantografia del Sic, mentre nel cielo venivano liberati tanti palloncini con il numero 58. (ANSA).

napoli festeggia sic

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IL PuNTO DELLA SERIE A

IL PUNTO DELLA SERIE A

E’ l’Inter la protagonista della penultima giornata del girone d’andata. I neroazzurri vincono il derby battendo 1-0 il Milan grazie

ad un gol di Milito e fanno un passo importante verso le prime posizioni, guadagnando punti proprio sui cugini, sull’Udinese sconfitta in casa di un redivivo Genoa, e sulla Juve che ha pareggiato 1-1 in casa contro il Cagliari anche se i bianconeri nonostante il mezzo passo falso possono consolarsi con la vetta solitaria e con la possibilità,vincendo a Bergamo con l’Atalanta, di diventare Campioni d’inverno. Atalanta che è uscita sconfitta dell’Olimpico contro una Lazio in ripresa rispetto alle ultime uscite e che , come l’Inter guadagna punti importanti sulle prime e domenica sarà chiamata proprio allo scontro in casa degli uomini di Ranieri. Passo indietro per il Napoli che davanti alle mura amiche non va oltre un deludente pareggio per 1-1 con il Bologna. Prestazione incolore per la squadra partenopea che conferma la sua difficoltà contro le squadre di medio-bassa classifica. In stand-by la Roma che è in attesa di recuperare gli ultimi 25’ (più eventuale recupero) in casa del Catania dell’ex Montella dopo che la partita è stata sospesa al minuto 65 sul punteggio di 1-1 a causa di un violento nubifragio abbattutosi sul “Massimino”. Date scelte per il recupero: 7 o 15 febbraio. Seconda sconfitta consecutiva per il Palermo , che perde 1-0 a Verona contro il Chievo e comincia a vedere scricchiolare anche la panchina di Mutti . Male anche la Fiorentina che davanti alle mura amiche viene sconfitta di misura dal Lecce che guadagna tre punti fondamentali in chiave salvezza. Vittorie importanti anche per Parma e Cesena (entrambe per 3-1) negli scontri diretti rispettivamente contro Siena e Novara .

a cura di Giovanni Savastano

L’Inter batte il Milan e accorcia su Juve e Udinese. Bene la Lazio, punti d’oro per Cesena e Lecce

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Continua il momento d’oro per l’Inter che dopo aver vinto il derby e riacceso i sogni scudetto, stacca il biglietto per i quarti di Coppa Italia in programma al San Paolo contro il Napoli, battendo un rimaneggiato Genoa. Ancora meriti e lodi per Ranieri che riesce a far quadrare la squadra inserendo forze fresche e giocatori inutilizzati, (trovando il gol di uno che siede in pianta stabile in panca come Poli) risparmiando i senatori in vista della prossima sfida contro la Lazio. Pochi spunti e troppa sterilità offensiva per il Genoa che trova la rete della bandiera solo negli ultimi minuti. I rossoblu già privi di moltissimi titolari devono inoltre fare i conti con due infortuni occorsi durante il match.

Novità per entrambi i tecnici alla lettura delle formazioni ufficiali: Ranieri risparmia Chivu per un leggero affaticamento schierando Zanetti al suo posto e avanzando Faraoni in mediana; Marino lancia il primavera Sampirisi dai primi minuti, preferendo Birsa a Biondini e schierando Ze Eduardo con Pratto davanti.

PRIMO TEMPO - L’Inter è l’emblema della concretezza e al primo tiro in porta trova il gol del vantaggio: capolavoro calcistico di Maicon che al 9’ fa partire un destro violentissimo dal limite dell’area ad incrociare e battere Lupatelli, con il pallone che si infila nell’angolino alto, facendo esultare la curva nerazzurra.L’Inter arretra il baricentro, con il Genoa che si butta a testa bassa davanti senza riuscire a creare però azioni degne di nota. Al 23’ il freddo fa la sua prima vittima, con Rossi per il Genoa che accusa un dolore muscolare e viene sostituito da Constant. Alla mezz’ora si riaffaccia davanti l’Inter, con una bella discesa di Obi a servire Sneijder: l’olandese dal limite dell’area calcia di potenza trovando una pronta risposta di Lupatelli ad evitare il gol del raddoppio. Il primo vero e proprio tiro in porta del Genoa arriva al 40’ con Constant che prova la conclusione col sinistro da quasi 30 metri senza trovare lo specchio della porta di pochissimo. Assenti ingiustificati in questa prima frazione di gioco sia Pratto che Ze Eduardo, annullati dalla difesa interista. Nonostante il Genoa abbia un

INTER-GENOA 2-1

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

a cura di Domenico Amato

maggior possesso palla, la squadra di Marino non riesce mai ad essere incisiva, sfruttando pochissime le verticalizzazioni e abusando dei passaggi in orizzontale, rende in questo modo prevedibile ogni azione offensiva.

SECONDO TEMPO - Nessun cambio nella ripresa con i tecnici che si affidano agli stessi uomini della prima frazione di gioco. Al 5’ arriva il raddoppio nerazzurro, frutto di un’azione bellissima: Maicon crossa dall’esterno, triangolazione tutta di prima tra Poli e Obi in area con l’ex doriano che segna la sua prima rete in nerazzurro. Al 9’ ancora un infortunio tra le fila del Genoa con Constant che a seguito di uno scontro di gioco lascia il posto al capitano della Primavera del Genoa Marchiori.Al 13’ grande spunto di Sneijder che con un tunnel salta Marchiori e Sampirisi provando un gran tiro a giro da posizione defilata: se fosse entrato sarebbe stato il gol dell’anno. Ranieri effettua il primo cambio togliendo Castaignos e inserendo Zarate. Pochi minuti più tardi Marino toglie uno

spentissimo Ze Eduardo facendo vestire la maglia rossoblu ad una vecchia conoscenza come Giuseppe Sculli. Segnali di risveglio per il Genoa al 25’ quando su una brutta palla persa da Cambiasso è il cileno Jorquera ad approfittarne calciando dal limite dell’area e impegnando in una parata in due tempi Castellazzi. Ultimi cambi in casa Inter, prima con Nagatomo a sostituire Poli e poi Sneijder che mette 80 minuti nelle gambe prima di lasciare il posto ad Alvarez. Nei minuti finali arriva il gol della bandiera per il Genoa: colpo di tacco di Sculli, Pratto di testa colpisce la traversa e Birsa sulla ribattuta, complice una dormita della difesa interista batte Castellazzi infilando la palla in rete. Fischio finale a distanza di un minuto, con i nerazzurri che continuano a vincere staccando il pass per i quarti di finale contro il Napoli di Mazzarri.

NERAZZURRI AI QUARTI DI COPPA ITALIA AVVERSARI DEL NAPOLI

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Milan Novara finisce 2-1 dopo i tempi supplementari, con i 90’ minuti che si erano conclusi sull’1-1 per effetto dei gol segnati nel primo tempo da El Shaarawy e da Radovanovic a due minuti dal termine. Decisivo il gol irregolare di Pato all’ 11’ minuto del primo tempo supplementare. Lo stesso “Papero” esce per infortunio qualche minuto più tardi. Buona la prova del Novara, che si dimostra pericoloso per tutto l’arco della partita.

IL FARAONE ILLUDE – Nel primo tempo il Milan spaventa subito il Novara con Pippo Inzaghi che nel primo quarto d’ora ha l’occasione di tornare al gol dopo la doppietta al Real Madrid dello scorso anno, ma i tentativi del bomber rossonero non riescono ad impensierire Fontana. Ci pensa El Shaarawy a realizzare il gol del momentaneo vantaggio del Diavolo, con uno splendido tiro di destro da fuori area su cui non può nulla l’estremo difensore avversario. Il Faraone ci prende gusto e ci riprova alla mezzora ma la conclusione si spegne lontanissima dallo specchio della porta.

A dieci minuti del termine Fontana dice no all’ex padovano, autore di una prodezza. Nei primi 45’ il Novara ha avuto il coraggio di portare un pressing deciso ai portatori di palla del Mila n e con Granoche ha avuto la clamorosa occasione per pareggiare, fallita dallo stesso attaccante piemontese.

BEFFA ALL’88’ – Ad inizio ripresa gli uomini di Allegri rallentano il ritmo e iniziano a gestire il pallone con la consueta tecnica che da anni ormai contraddistingue il Milan. La partita scivola via verso il risultato che pareva scontato già alla vigilia, ovvero una comoda vittoria dei padroni di casa. Dura 55’ minuti la prova di Pippo Inzaghi, al suo posto Pato. E’ proprio il brasiliano ad avere al 40’ la palla che potrebbe consentire al Milan di chiudere anzitempo la pratica Novara, ma il “Papero” spreca una bella azione che ha visto protagonisti Binho ed El Shaarawy, quest’ultimo sicuramente uno dei migliori della partita insieme a Mexes. Quando ormai il match è alle sue battute

MILAN-NOVARA 2-1

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

a cura di Domenico Amato

conclusive, arriva la doccia gelata per San Siro. Radovanovic si assume la responsabilità di un calcio di punizione al 43’, e il suo tiro sorprende il portiere Amelia e si infila alle spalle del rossonero. Punteggio in parità, 1-1, si va alla giostra dei tempi supplementari.

NEL SEGNO DI PATO – Parte subito forte il Milan nel primo tempo supplementare. E’ Robinho a scaldare i guanti a Fontana. Al 9’ Pato si becca i fischi dei tifosi quando spara altissimo un calcio di punizione da posizione favorevole. Fischi che nel giro di 60” si trasformano in applausi a scena aperta quando il brasiliano supera con un delizioso pallonetto Fontana dopo aver ricevuto un passaggio filtrante da Robinho, andando a firmare così il 2-1. Il Milan sembra dilagare e con Robinho va vicinissimo al gol del 3-1, ma il tiro si stampa sul palo. Ancora Pato protagonista a un minuto dal termine del primo tempo supplementare quando sfiora il palo di sinistra della porta del Novara con una rovesciata. Gli ultimi 15’ minuti di gara mettono

i brividi ai calciatori di Massimiliano Allegri, e l’ex Internacional nel giro di due minuti mostra tutto il suo repertorio degli ultimi travagliati mesi. Prima fallisce una facile occasione sparando alle stelle da buona posizione la palla che poteva valere il 3-1 finale, e soltanto due giri di lancette più tardi esce direttamente verso gli spogliatoi dopo aver ricevuto una botta al gluteo. Con il Milan in 10 la squadra di Tesser prova a ripetere lo scherzetto del secondo tempo ma stavolta il tiro di Morganella viene rimpallatto da Abate. Finisce 2-1 per il Diavolo dopo 120’ di gioco, a testimonianza di un bel Novara nonostante le numerose defezioni. Il Milan raggiunge ai quarti di finale la Lazio di Edi Reja, mentre gli ospiti tornano in Piemonte a testa alta di fronte ai propri tifosi. Da registrare l’ennesimo infortunio di Pato, autore però del gol decisivo che ha permesso ai rossoneri di accedere al turno successivo di Coppa Italia.

DECIDE PATO AI SUPPLEMENTARI

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Napoli – Siena,affidata ad Antonio Damato di Barletta sarà l’ultimo scontro del girone d’andata di questo campionato. Mazzarri visto il periodo non esaltante degli azzurri in campionato, sottolineato da

una classifica non paragonabile a quella dell’anno scorso, ha la necessità di conquistare punti preziosi per poter sperare in un buon piazzamento per l’Europa ricordando la diminuzione secondo il ranking uefa. Dopo il pareggio casalingo contro il Bologna, il Napoli vuole e deve ricominciare subito a vincere. Domenica gli azzurri se la vedranno con il Siena, avversario ostico soprattutto tra le mura amiche del “Artemio Franchi - Montepaschi Arena”,basti pensare che l’unica vittoria dei partenopei risale ad oltre mezzo secolo fa’,un calcio vecchio a noi sconosciuto. Inoltre i bianconeri in casa hanno raccolto ben 14 punti in 9 incontri niente male per una neopromossa. Squadra compatta e solida la cui classifica non rispecchia completamente il valore del gruppo guidato da Sannino e da un ex come Calaiò,bomber in grande spolvero quest’anno e vero e proprio trascinatore dei senesi,e ottimi giocatori come D’Agostino,Brkic e Destro. Napoli invece che dovendosi riscattare dall’ultimo pareggio al s. paolo ,dove ha sprecato la possibilità di ottenere 2 punti importanti, deve risolvere alcuni problemi che sembrano più fisici e mentali che tattici tra i suoi atleti. Il reparto sotto inchiesta è la difesa dopo prova disastrosa della squadra che lascia confusi. C’è bisogno organizzazione e di un po’ di riposo merce sicuramente non facile da trovare al momento. Il Napoli quest’anno ancora una volta contro le piccole del campionato è sembrato impacciato, quasi flemmatico. Si spera che con il Siena sia il punto di svolta con una giusta concentrazione,e un pizzico di fortuna, magari aiutati anche dal possibile rientro del “pocho” per dare una scossa e un segnale a tutte le squadre del campionato.

ANTEPRIMA

SIENA - NAPOLI

a cura di Antonio Baduin

...I NUMERI AZZURRI di Siena - Napolicura di

Mario Improta

Sarà l’incontro numero 8 tra Siena e Napoli in campionato. Nessun precedente in Coppa Italia Il bilancio parla di 3 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte con 9 reti fatte e 8 reti subite.L’ultima vittoria del Napoli in campionato è del 7 /4/1946: un secco 1-4. L’altra vittoria partenopea è invece del 31/1/1943 0-2.I 2 pareggi sono maturati con il risultato di 1-1 e 0-0. L’ultimo è del campionato 2009/2010.Le 3 vittorie del Siena sono maturate 2 volte con il risultato di 2-1, 1 volta con il risultato di 2-0. L’ultima è del 3/5/2009 per 2-1.I precedenti disputati nel mese di gennaio sono 1 con una vittoria del Napoli

MONDO NAPOLI// SERIE A 19a gIORNATA SIENA - NAPOLI (22.01.12)

1945 - 46

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Un toscano sulla panchina del Napoli, un napoletano su quella del Siena.Anzi due. Walter Mazzarri,originario di San Vincenzo, domenica sfida Giuseppe Sannino,di Ottaviano, e il suo vice-allenatore Francesco Baiano, del quartiere napoletano di Soccavo, dove per ben quattro decenni c’è stata la casa degli azzurri. “Bei ricordi, ma dobbiamo pensare al presente e all’importanza di questa partita”, afferma l’ex ragazzino soprannominato Baianito da Maradona per il suo stile e i suoi colpi da furiclasse sudamericano. “Ho imparato tanto da lui ,Giordano, Careca, Carnevale: che maestri! Sono stato fortunatissimo a cominciare la carriera nella squadra dei sogni che vinse il primo scudetto e partecipò alla Champions... ho avuto poi un’altra fortuna, quella di andare a giocare fuori per accumulare esperienza”. E’ stato nel Foggia di Zeman e nella grande Fiorentina, dov’era il partner di un certo Gabriel Batistuta. Sannino è nato ad Ottaviano, però ha pochi ricordi della sua città natale. “Via San Francesco, il piazzale del rione Ina Casa dove cominciai a giocare... a 12 anni salii con i miei a Torino, andai via molto piccolo”. La prima vacanza e i primi tuffi nel mare di Torre Annunziata, non più blu come allora. “Non sono più tornato ad Ottaviano o a Ponticelli, dove ora vivono tanti miei parenti. Il

lavoro mi ha tenuto lontano per oltre trent’anni, prima da calciatore, poi da allenatore”. Spera che per la gara di ritorno del 13 Maggio col Napoli la salvezza già sarà ottenuta, perchèil San Paolo è un campo difficile e non vorrebbe sostenere una prova tanto ardua. Sarebbe un trionfo per il tecnico esordiente in A che si definisce “un leone in gabbia” durante la partita. Dal carattere simile a quello di Mazzarri, non riesce a stare fermo un secondo in panca. Sannino è orgoglioso di essere arrivato a questo punto dopo tanti sacrifici. “Ho da raccontare più esperienze rispetto ad altri”. Perché da calciatore e da allenatore i suoi guadagni non sono stati stratosferici: infatti ha dovuto lavorare anche in ospedale. “I miei parenti napoletani sanno bene che giocherò contro la loro squadra col cuore: siamo un gradino sotto, domenica si ripete la storia di Davide contro Golia, però ci crediamo. Mai ho puntato col gruppo a vincere il campionato, la differenza l’hanno fatta la volontà e il carattere... io vorrei chiudere il girone d’andata nel miglior modo, con una vittoria contro una grande”. Terminata la carriera a circa quarant’anni in serie D, Baiano è diventato il vice di Sannino a Varese nel 2010. Ha sfidato il Napoli in ogni categoria( anche in C1, quand’era il capitano della Sangiovannese). “Ai ricordi penso poco, sarà strano affrontarlo dalla panchina. È una partita

abbastanza delicata per noi, giochiamo contro il grande Napoli”. Lui, a metà degli anni ‘80, realizzò un sogno. “Un napoletano tifoso del Napoli nella squadra di Maradona. Che gioia quando Bianchi mi fece debuttare in serie A”. Nel Napoli di oggi ci sono altri sudamericani. “Cavani e Lavezzi sono ottimi giocatori, studierò Vargas per capire se è in grado di ripetere le belle prestazioni viste in Cile”. Da ex attaccante cosa consiglia ai difensori del Siena? “ Su attaccanti di alto livello bisogna giocare al massimo della concentrazione, 90’ più recupero concentrati per non concedere nulla.. Ma il Napoli non è solo attaccanti.Alle spalle ci sono altrettanti giocatori da temere: Maggio è uno degli esterni migliori al mondo, Inler è un pezzo fondamentale per la squadra. Logicamente i tifosi restano a bocca aperta osservando le giocate degli attaccanti, ma tutte le squadre devono molto anche al centrocampo e soprattutto alla difesa, portiere compreso. Io ne ho visto solo uno capace di dribblare 6/7 giocatori per poi finalizzare in rete”. Si riferisce sicuramente al dio del calcio, il nostro pregiatissimo pezzo di storia, che ci ha fatto piangere di gioia e tutt’oggi al ricordo ci rende orgogliosi del nostro club : il grande Diego A. Maradona.

a cura di Luciano Romano

MONDO NAPOLI// SERIE A 19a gIORNATA SIENA - NAPOLI (22.01.12)

Un toscano sulla panchina del Napoli

e un napoletano sulla panchina senese

Dopo un mese di stop, Lavezzi si è rivisto, come in Coppa Italia col Cesena, nel posticipo di lunedì contro la squadra bolognese di Pioli.Era in tribuna, sorridente, insieme alla compagna ed il centrale sinistro Fideleff. A due passi dal Patron De Laurentiis. Ezequiel poi ha tenuto a precisare su Twitter , il giorno dopo, che è stato un peccato pareggiare 1-1 , ed ha incitato i suoi compagni a non mollare per concentrarsi al meglio per la gara col Siena. Il pocho viene da un infortunio alla coscia destra, rimediato in Napoli-Roma nella penultima gara prima delle feste natalizie. E’ tornato ad allenarsi da qualche giorno e, quasi sicuramente sarà tra i convocati in terra toscana. A Siena se si capulterà nel match, col giusto piglio, riuscirà sicuramente a crearsi spazi, come di consuetudine, nelle “barricate” tanto care alle provinciali, dando noie ai difensori senesi. Perchè contro squadre come il Bologna ,il Siena, Lavezzi è fondamentale: come Pandev nelle partite in cui il Blasone alza il sipario , creando divertimento, grazie ai giocatori tecnici che per forza di cose s’imbucano negli spazi. Pocho aspetta l’Ok del medico sociale De Nicola e soprattutto di Mazzarri. L’argentino ha lavorato, la scorsa settimana,c on il preparatore atletico Pondrelli. L’uomo Lavezzi farà di tutto per essere della partita, sacrificandosi ed onorando la maglia.Sperando, proprio all’Artemio Franchi di Siena, di vedere le serpentine le incursioni e le accelerazioni del Pocho.”Il Pocho mancante”azzererà i vuoti del “puzzle” napoletano,portando (si spera) il sorriso sui volti dei tifosi partenopei. Adelante Pocho.

a cura di Antonio Ammendola

IL POCHOMANCANTE

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19A gIORNATA22 gennaio 2011 Ore 15,00

STADIO ARTEMIO FRANCHI

MONDO NAPOLI // report match

SIENA (4-4-2)

Pegolo; vitiello, Contini, Terzi, Del grosso; Angelo, D’Agostino, vergassola, brienza; Calaiò, Destro

A disp.: Farelli, Belmonte, A. Rossi, Grossi, Mannini, Reginaldo, GonzalezSqualificati: Rossettini (1), Gazzi (1) Indisponibili: Brkic, BolzoniAll: Sannino

PRObAbILI FORMAzIONI

report match// MONDO NAPOLI

Arbitro: Antonio Damato

Antonio Damato di Barletta, 39 anni, internazionale, è alla sesta stagione nella Can di A e B. L’esordio in serie A il 10 dicembre 2006 in Catania-Udinese 1-0.

Vanta finora 83 presenze in Serie A e 39 in serie B. Quindici precedenti con il Napoli sette vittorie, due pareggi e sei sconfitte

19 dicembre 2006: Napoli-Brescia 3-1 22 marzo 2008: Reggina-Napoli 1-1 7 dicembre 2008: Napoli-Siena 2-0 17 maggio 2009: Napoli-Torino 1-2 31 ottobre 2009: Juventus-Napoli 2-3 7 febbraio 2010: Udinese-Napoli 3-1 26 settembre 2010: Cesena-Napoli 1-4 20 marzo 2011:Napoli-Cagliari 2-1 23 aprile 2011: Palermo-Napoli 2-1 21 settembre 2011: Chievo-Napoli 1-0 in più 5 partite in serie C1

Arbitro DAMATO

Paolo Cannavaro

Mannini, Reginaldo, Gonzalez: Rossettini (1), Gazzi (1) Indisponibili: Brkic, Bolzoni

Paolo Cannavaro

Del Grosso Angelo

Vergassola Brienza Calaiò Destro

ContiniVitiello Terzi

SANNINO

Pegolo

D’Agostino

Così in carriera: 122 presenze (83 in Serie A e 39 in serie B) 60 vittorie interne (il 49,2%) 26 pareggi (il 21,3%) 36 vittorie esterne (il 29.5%)562 ammonizioni (quasi 5 a partita) 38 espulsioni (circa una ogni tre partite) 42 rigori concessi (circa uno ogni tre partite) 4.416 falli fischiati (circa 36 a partita)

Emanuele Calaiò

NAPOLI (3-4-2-1)

De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, gargano, Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani

A disp.: .: Rosati, Fernandez, Britos, Zuniga, Dzemaili, Vargas, Lavezzi

All: Mazzarri

Maggio Inler

Dossena Hamsik Pandev Cavani

CannavaroCampagnaro Aronica

MAzzARRI

De Sanctis

Gargano

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IL PERSONAggIO// Walter Alejandro Gargano

BLERIM DŽEMAILI

Gianluca Grava // IL PERSONAggIO

gravatar come lo chiamano i tifosi è entrato nei cuori di tutti noi. L’ unico superstite di quel Napoli dell’ era paleolitica del presidente De Laurentis. Nato a Caserta il 7 marzo del 1977 vive una storia professionale che ogni giovane calciatore sogna. Oggi potremmo dire: “dalla “C” alla “Champions”, ma sarebbe troppo facile, forse pure riduttivo. Inizia a giocare tra i dilettanti della Casertana nel 1993, raggiungendo la promozione in C nel ’95 . Poi la Ternana lo acquista e colleziona in sei campionati tra i cadetti, 143 presenze. Nel 2004 al Catanzaro sempre in serie b.Ma nel 2005 il treno che passa una sola volta.Pier Paolo Marino lo prende per gettare le basi per un nuovo Napoli reduce dalle ceneri di un fallimento. Quel anno grava e Montesanto compreranno dei palloni per fare allenamento a Paestum al primo ritiro di quella squadra. grava e– Napoli amore a prima vista. Quel campionato sfiorò la promozione in serie b fallendo la finale ad Avellino. Quanti rimpianti. Si rifece l’ anno successivo e l’altro ancora centrando prima la serie b, vincendo la finale con la Sambenedettese e poi la serie A con il famoso pareggio in terra genoana. Il suo esordio in serie A avviene il 2 settembre del 2007, in quella occasione il Napoli battè ad udine i padroni di casa per 5 a 0. Reja prima, Donadoni poi, non lo vedono nello scacchiere della difesa partenopea,collezionando pochissime presenze. Nel 2009 con l’arrivo di Mazzarri gianluca trova più spazio e il tecnico Livornese lo mette a dura prova impiegandolo per marcare dei campioni dal calibro di Ronaldhino, Ibraimovic, ed è proprio in quelle occasioni che si guadagna il soprannome di gRAvATAR. La stagione successiva di grava si chiude anzitempo per una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro rimediata il 15 gennaio 2011 nella partita contro la Fiorentina. Qualche giorno dopo, il 19 gennaio, il presidente De Laurentis per meriti guadagnati sul campo annuncia il suo rinnovo con il Napoli fino al 2012. Torna in campo quasi undici mesi dopo, il 3 dicembre 2011, subentrando a Fideleff in Napoli-Lecce 4-2. Quattro giorni dopo esordisce nella massima competizione europea, la uEFA Champions League, subentrando nei minuti finali della vittoriosa partita del Napoli contro il villarreal. Che storia quella di grava non ancora volta al termine. Quanti giovani sognano quello che è capitato a gianluca, grazie a nome di tutti quei ragazzi che intraprendono l’ attività di calciatore, tu hai dimostrato che con i sacrifici, l’ umiltà e la professionalità nel calcio niente è scontato. grazie gRAvATAR.

TUTTI IN PIEDI, C’ È GIANLUCA

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Grandi manovre a Torino. Dopo aver assistito alla gara casalinga contro il Cagliari, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, rimasto folgorato dalle qualità di palleggiatori dei calciatori Pirlo e Bonucci, ha deciso di fondare una nuova società sportiva, parallela alla calcistica Juventus F.C. Nascerà la Volley Torino. Ancora segreto il nome dell’allenatore che guiderà la compagine. Si va verso un doppio incarico ad Antonio Conte. Ennesima sconfi tta della Fiorentina,immobile ingiustifi catamente sul mercato in entrata, in casa contro il Lecce di Serse Cosmi. Senza attaccanti, senza gioco, con ottomila centrocampisti e mezze punte, la viola perde, giustamente. Alla fi ne della partita, dure contestazioni dei tifosi alla dirigenza viola. Incomprensibili si direbbe. A Verona, sponda Chievo, Palermo cade contro i padroni di casa per 1-0. Furioso al termine della gara, il presidente dei rosanero, non sapendo con chi prendersela, ha minacciato di esonerare il tecnico degli avversari Domenico Di Carlo. Al Meazza di Milano, va in scena il derby della madonnina. Lo vince l’Inter per 1-0, con gol di Milito. Per la cronaca si è assistito ad uno dei più brutti derby degli ultimi anni, con il Milan più impegnato a tener palla che a buttarla dentro e l’Inter concentrata a non prendere quei gol che il Milan nemmeno si sognava di fare. Punti distribuiti male dalla serie A. Ma del resto anche lo 0-0 sarebbe stato troppo. Un punto a testa..? Troppo. Figuriamoci poi una delle due che vince.

e io parlo...di calci a cura di

Paolo Marsico calci

Il disegno è di Pietro Serra e Filippo Martinez tratto da «Il terzo uomo»

IL NAPOLI A FUMETTI�� E�z� Ca��rt �n�

ENzO CASERTANO

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di dire: anche voi siamo cittadini di serie “A”, anzi di Champions League. Noi, che pure siamo della periferia orientale di Napoli vogliamo fortemente questo progetto, che darebbe ossigeno alla nostra martoriata terra. Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio hanno bisogno di rinascere, proprio queste terre che più di qualche secolo fa erano mete di villeggiatura dei ricchi napoletani, lo testimoniano le tantissime ville Vesuviane che sono sul territorio, Barra, Ponticelli e San Giovanni vogliono ritornare a vivere momenti diversi da questi contemporanei. Vogliamo una casa nuova per il Napoli a Ponticelli, vogliamo la riqualificazione della VI municipalità che solo un progetto come questo può portare.

Il Napoli trasloca in periferia ?

Potrebbe essere il titolo a nove colonne di un articolo esilarante. Naturalmente non è così, ma potrebbe diventarlo. Il comune di Napoli a detta del Sindaco Luigi De Magistris in un discorso di fine anno annunciò di aver trovato il terreno e la zona dove poter costruire la nuova casa del Napoli. Uno stadio tutto nuovo. Zona orientale ... PONTICELLI. L’assessore Tomaselli confermò in un intervista radiofonica la notizia e ribadì che pure il presidente De Laurentis fosse stato propenso a questa alternativa San Paolo. Al contrario voci di corridoio smentiscono il tutto. Perché ? Per la non raggiungibilità urbanistica ? per la mancanza dei mezzi pubblici e di mezzi su rotaia? Niente di tutto questo.

Sempre voci di corridoio asseriscono che Ponticelli è una zona pericolosa e fa parte del triangolo della morte della VI municipalità e quindi meglio cambiare aria. Fosse così sarebbe molto grave. Certo, sono solo voci di corridoio, ma se tanto mi da tanto … Questo significherebbe che la zona orientale e le periferie di Napoli sono destinate a restare quelle che sono sempre state, abbandonate quindi dal comune e dallo stato. Quasi per dire: “il problema è vostro e dovete risolverlo voi”. Ma noi non crediamo a queste voci . Se il nostro sindaco si è sbilanciato, abbiamo il diritto di pensare che qualcosa di vero esiste. Molte strutture sono state già edificate su quel territorio ed altre sono in costruzione, vedi l’ospedale più grande d’Europa. E allora ? Gli abitanti della zona hanno il diritto

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

a cura di Enzo Acanfora

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INDIA: LA NUOVA FRONTIERA

Ebbene si, anche l’ India si affaccia nel magico mondo del pallone. Prima gli USA (già dal Mondiale ‘94) poi Giappone, Russia, Emirati Arabi e adesso anche l’ Asia centrale. Merito della nuova generazione di sceicchi, dotati di patrimoni smisurati con grande voglia di spendere. Dal Manchester City al Malaga passando per l’ Anzi e il Paris Sanit Germain. Fiumi di petrodollari sono l’ attrazione principale per molti big del calcio europeo, giovani e meno giovani. E’ il caso questo di Fabio Cannavaro. L’ ex capitano della nazionale Campione del Mondo a Germania ‘06 ha deciso di ritornare all’ attività agonistica (se così si può definire) immergendosi in una nuova avventura

nella neonata West Bengal League. Cannavaro sarà in ottima compagnia, la Federazione Indiana infatti è riuscita a convincere campioni del calibro di Hernan Crespo, Morientes e Robbie Fowler. Nell’ ultimo periodo voci di corridoio avrebbero voluto anche l’ attuale attaccante del Napoli, Cristiano Lucarelli alle prese con il mini campionato indiano. C’è chi però al posto del portafogli ha dato retta al cuore come l’ evergreeen Thierry Henry. Il campione francese, dopo una lunga permanenza negli States militando tra le fila dei New York Red Bulls, antagonista principale dei Los Angeles Galaxy di David Beckam, ha deciso di ritornare all’ Arsenal, squadra nella quale ha segnato ben 255 dei 495

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

a cura di Ciro Galante

totali. Non solo calciatori, ma anche allenatori come Diego Maradona che dopo aver guidato la deludente spedizione argentina al Mondiale tedesco ha scelto di vivere a Dubai allenando l’ Al Wasl. La formula del nuovo campionato indiano prevede un girone all’ italiana con partite di andata e ritorno. Per determinare il vincitore del torneo bisognerà attendere i Play Off che si disputeranno tra le prime quattro della classe. Ogni squadra avrà un budget iniziale di 2.5milioni e avrà la possibilità di tesserare solo quattro stranieri. La Federazione Indiana, ha imposto ad ogni società si avere almeno sei elementi Under 21 che potranno crescere con l’ aiuto dei “big”.

L’ ambizioso progetto prevede la formazione di una cultura calcistica tra i giovani indiani tale da costruire in un futuro non troppo lontano una squadra che possa prendere parte al Mondiale. L’ organizzazione del torneo è stata affidata ad una delle società che organizzano la Premier League inglese. Il presidente della Federcalcio indiana, Bhaswar Goswam, ha intenzione di estendere già dalla prossima stagione il campionato a tutte le regioni dell’ India dove il calcio non potrà mai sopraffare il cricket, ma conta già un elevato numero di spettatori.

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Inghilterra:stadio,

sicurezza e passioneDi sicuro non hanno speso parole dolci nei confronti del nostro calcio ma bisogna riconoscere l’enorme passo in avanti fatto dai club d’oltremanica. Il futuro del calcio e dei club a livello mondiale potrà solo passare per l’evoluzione compiuta da anni in Inghilterra. quel luogo che ora tutti i veri tifosi considerano come una casa andrà sicuramente verso un profondo cambiamento, gli stadi di tutto il mondo per adeguarsi al calcio attuale seguiranno e imiteranno quel famoso modello inglese. Ma non solo,infatti oltre agli stadi innovativi,vera e propria antitesi dei nostri impianti, li è presente una cultura diversa che avvicina tifosi di tutte l’età e anche le stesse famiglie invogliate e sostenute da un ammirevole sistema di mezzi di trasporti,da una riqualificazione di alcuni quartieri e soprattutto da una maggiore sicurezza hanno reso possibile vivere in tutta comodità e tranquillità una giornata

allo stadio facendolo diventare uno spettacolo per famiglie. Dopo che per alcuni decenni la violenza negli stadi era una consuetudine del calcio d’oltremanica, è praticamente scomparsa in Premier League attraverso prevenzione e repressione. La pretesa di abolire in tutti gli stadi i posti in piedi ,la realizzazione di pene per gli hooligans, esemplari e la presenza di impianti tv a circuito chiuso negli stadi sono solo alcuni dei strumenti utilizzati dagli inglesi,aiutati anche da addetti al servizio d’ordine degli stessi stadi, i cosiddetti “steward”, disarmati che hanno la possibilità di lavorare nelle migliori condizioni. Gli incidenti sono sensibilmente diminuiti e le leggi inglesi hanno reso lo stadio sicuro e, quindi, frequentabile. Ulteriore differenze tra il calcio inglese e quello italiano dati relativi al rendimento dei loro stadi e ai servizi di sicurezza. Nessun club

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

italiano, tranne probabilmente tra qualche anno la Juve,prima in Italia ad avere uno stadio di proprietà, trae milioni dallo stadio come fanno i club inglesi per i quali rappresenta una fondamentale risorsa economica. Questo grazie alla trasformazione di una zona in un bene economico come nel caso del Chelsea dove sono stati costruiti alberghi ,ristoranti ,negozi e musei tutto per dar maggior risalto al quartiere e allo stesso Stamford Bridge. Probabilmente noi non siamo abituati e non la vediamo nello stesso modo ma se la Premier League è il campionato più seguito ed è quasi impossibile trovare biglietti per i match data la numerosa affluenza di un pubblico sempre appassionato e presente, forse dovremmo farci tutti un pensierino.

a cura di Antonio Baduin

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CUPER SHOCK, DALLA CAMORRA 200 MILA EURO IN CAMBIO DI 4 GARE SICURE

Sembra un film, ma è realtà. La scena è questa: un paio di affiliati della camorra si mettono nei calzini e nelle mutande 200 mila euro, poi vanno in Spagna e incontrano Hector Cuper, l’ex allenatore di Inter e Parma. Per la Procura in una stanzetta avviene lo scambio: il tecnico incassa i soldi, gli uomini un foglietto. Sopra ci sarebbero i risultati finali di 4 partite: due del campionato spagnolo, due di quello argentino. Gare, ovviamente, da giocare. La preziosa informazione arriva in Campania dove il clan D’Alessandro la utilizza per scommesse che dovrebbero fruttare milioni di euro sul circuito straniero. Dovrebbero, perché qualcosa va storto: un match finisce in modo diverso. La nostra storia inizia da qui.

I guai per il tecnico nascono da un’intercettazione di due presunti camorristi. Litigano, accusandosi reciprocamente di aver «barato» sulle dritte avute da Cuper. E allora uno di loro va fino a Santander e affronta l’allenatore. Lo insulta e lo minaccia. E registra ogni parola. In Italia lo attendono le forze dell’ordine. Tutto sequestrato. L’ascolto del file è micidiale. Questa volta sono i magistrati a partire per la Spagna. Il successivo interrogatorio è definito dagli inquirenti «penoso». Quello conosciuto come l’hombre vertical sbiascica giustificazioni, nega, ma inchiodato dalle intercettazioni prova una improbabile retromarcia e ammette. «Sì, dei

napoletani mi hanno portato dei soldi. Erano di mia suocera (vive in Argentina) e servivano a restaurare una casa…». Scusa che ha la stessa consistenza della farina. E infatti i magistrati lo incalzano, Cuper sfinito sospira: «Non so che dirvi…». Basta e avanza per formalizzare l’accusa probabile, compresa quella di riciclaggio.L’INCHIESTA: Le mani del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia sul calcio straniero è uno dei filoni più interessanti dell’inchiesta napoletana che fa capo alla Direzione distrettuale antimafia (Dda) coordinata da Rosario Cantelmo con i sostituti Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa. I magistrati da tempo hanno nel mirino i continui affari che la camorra effettua con le scommesse, riciclando vagonate di denaro incassate dal traffico di stupefacenti. Seguendo un’indagine di questo tenore si è arrivati a Cuper. E qui ritorniamo alla «martingala sicura » (scommessa su 4 partite) fornita dal tecnico in cambio dei 200 mila euro e al viaggio in Spagna fatto dal presunto affiliato con un registratore che ha impresso le concitate fasi del faccia a faccia. Un lungo incontro condito da accuse: «Ti sei preso il denaro e ci hai dato una “sola” (fregatura). Che ci hai fatto? Mi hai messo nei casini». Ed è vero. L’uomo, titolare di un’avviata agenzia di scommesse, per trovare i soldi e poi ripagare le giocate andate a male è stato anche costretto a vendere tutto, agenzia compresa. Cuper

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

ascolta e non reagisce. E’ in chiara difficoltà, prova a interrompere l’uomo, ma è subito minacciato. Per gli inquirenti è il caso d’interrogarlo e parte la rogatoria.

In Spagna Arriviamo al momento clou. Siamo a fine novembre, gli increduli dirigenti del Santander vedono arrivare gli uomini della Dda: «Dobbiamo sentire Cuper, ecco i documenti». Il tecnico parte male: prova a negare l’evidenza. «Non so di cosa parlate ». L’inquirente gli fa sentire una prima intercettazione e le domande diventano incalzanti. Si arriva alla consegna dei 200 mila euro. La prima risposta è un «non ricordo». La memoria torna dopo pochi minuti: i magistrati lo inchiodano con una telefonata: «Portatemeli, al resto ci penso io». Cuper prova l’ennesima difesa: «Sì, è vero i soldi mi sono arrivati. Li avevano dei napoletani nelle mutande e nei calzini. Ma era denaro di mia suocera, mandati per dei lavori di ristrutturazione di una sua proprietà ». Ma perché non ha usato un bonifico, gli chiedono? Silenzio, o meglio: «Ha preferito mandarli attraverso degli amici…». Nelle mutande e nei calzini? Alle contestazioni il volto di Cuper è sempre più terreo. Altro giro, altra scusa. Domanda: come giustifica la sfuriata fatta dal presunto camorrista? Risposta: «Questo tizio mi accusava, ma non sapevo perché. Io pensavo alla gara che dovevamo giocare e lui continuava a

parlare. Perché non l’ho cacciato? Non so che cosa dirvi…». Collaborazione in vista? Gli inquirenti non credono a una sola parola detta da Cuper. Sono convinti di avere in mano riscontri evidenti per provare il riciclaggio. E forse l’avvocato italiano di Cuper ha fatto capire la stessa cosa al suo assistito. C’è stata, infatti, nei giorni scorsi una richiesta arrivata alla Dda: il legale ha proposto un nuovo incontro, questa volta a Napoli e senza rogatorie. L’allenatore è disposto a collaborare? Staremo a vedere. Resta da capire la gestione del business internazionale ad opera dei D’Alessandro che si stanno espandendo specie in Romania e in Sudamerica, dove alcuni esponenti avrebbero già preso di mira i club che potrebbero interessare. Magari l’idea era utilizzare Cuper come «consulente». Certo, la carriera del tecnico è a rischio: in Spagna è andato via dal Santander poche ore dopo l’interrogatorio (ufficialmente si parla di dimissioni per scarsi risultati), da fine dicembre ha trovato squadra in Turchia (Orduspor). Vedremo come reagiranno i dirigenti quando sapranno questa storia. E soprattutto: che cosa penseranno i tifosi interisti ripensando al 5 maggio e sapendo che sulla panchina nerazzurra era seduto un uomo che per i magistrati napoletani ha preso 200 mila euro dalla camorra?

a cura di Domenico Amato

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IL FORuM

L’occhio della Curva: Napoli - Bologna------------------------------------------------------

Metti un gelido lunedì sera di gennaio dove un posticipo spezzatino a caso, causa Coppa Italia, chiama in causa Napoli e Bologna al San Paolo. L’attesa è tanta in Curva B: l’occasione è ghiotta e non deve essere sprecata. Il Bologna ha già fermato Milan in casa e Juve a Torino, quindi è da non sottovalutare. Ciò che preoccupa tutti però è Pioli, vera bestia nera di Mazzarri. L’anno scorso fu addirittura en plein per lui alla guida del Chievo. Archiviati i commenti prepartita, parola al campo: inizia la partita! Il Napoli parte bene, il piglio sembra quello giusto ed Hamsik al 9° minuto spreca un rigore in movimento! Purtroppo resterà l’unica grande chance del primo tempo. Dopo quell’occasione i rossoblù stringono le maglie e gli azzurri stentano a trovare sbocchi, il gioco quindi diventa sempre più confuso. Risultato? Manco a dirlo, arriva il solito regalo della difesa e questa volta è Acquafresca a godere del dono; i donatori di turno sono Campagnaro in primis e Maggio in seconda battuta. Si va negli spogliatoi tra tante parole poco ortodosse e mugugni sugli spalt, troppa inconcludenza in campo ma nonostante tutto c’è tempo e tutti si aspettano la reazione nel secondo tempo.Attesa vana e rabbiosa. Il Napoli fa quasi peggio dei primi 45 minuti, tanti errori, incertezza e scarsa mentalità. Un rigore fortunoso al 70°, segnato dal Matador, salva il Napoli da un’altra sconfitta casalinga in campionato. La bruttissima figura resta e per i tifosi avvicinarsi alle prime resta un miraggio. Tanta, tanta delusione per l’occasione persa. Per la prima volta dopo anni si sentono dei fischi rivolti a squadra e tecnico, quest’ultimo imbrigliato ancora una volta da Pioli ed incapace di tirar fuori alternative tattiche valide contro squadre che vengono a chiudersi.Quella del Napoli è ormai una malattia a tutti gli effetti, urge una cura, qualunque essa sia, prima che i fischi aumentino ed il cuore della Curva perda la pazienza.

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MAgAzINE

cura di Pasquale Pesce

IL NAPOLI DA EMIGRANTE------------------------------------------------------

Il tifo azzurro, si sa, è forse l’unico al mondo ad essere rappresentato veramente in ogni angolo del mondo. La storia ha portato la gente di Napoli, la gente del Sud, ad “invadere” terre lontane, tingendo di azzurro gli angoli più remoti del pianeta.Vivere lontano dalla propria terra spesso esaspera i sentimenti, le passioni, le tradizioni lasciate, facendole custodire nei cuori in maniera diversa, più forte e straripante.Ed e’ quello che succede con il nostro amato Napoli per tutti quelli che, come me, vivono lontano dalla propria terra, dal San Paolo e da quello che rappresenta per ognuno di noi.Grazie al nostro forum e’ stato però possibile condivide, oltre alla passione azzurra, anche quei diversi sentimenti e quelle diverse sensazioni che possono comprendere solo coloro che vivono altrove e che, sognando un luogo da rivedere nella vita, al primo posto mettono il San Paolo.Il nostro forum e’ infatti abitualmente frequentato da ragazzi che vivono in diverse zone del centro-nord e che trovano in questa casa virtuale la possibilità di fare ciò che e’ molto difficile fare nella vita di tutti i giorni, cioè parlare del Napoli, sognare, progettare, criticare, litigare, condividere. In pratica tutto quello di cui si discute nel bar dietro l’angolo, ma che purtroppo, altrove, non sono frequentati da molti tifosi partenopei.Così facendo e’ molto più facile vivere il Napoli da emigrante. Personalmente la frequentazione di passionepartenopea ha reso molto più facile e molto meno dolorosa la condizione di tifoso azzurro in terra lontana. Con il tempo è stato bello riuscire ad organizzare, con altri amici “emigranti”, qualche trasferta in stadi del centro-nord, riuscendo a provare e condividere le stesse sensazioni che spesso vanno oltre la semplice passione sportiva, ma che trovano inconsciamente anche una naturale estensione nella vita sociale, quella di tutti i giorni.Ed il Napoli di questi tempi è riuscito a regalare grandi soddisfazioni anche e soprattutto a tutti quelli che, come me, vivono alcune partite come dei veri e propri derby, anche se derby non lo sono affatto. Le varie vittorie più o meno recenti come quelle di Milano, Torino, Genova, Roma, Firenze e, nel mio caso, Livorno, tanto per citarne alcune, sono gioie che il tifoso emigrante non potrà mai dimenticare perché gli hanno consentito di essere, se possibile, ancora più orgoglioso di tifare Napoli, gli hanno fatto v i v e r e veri e propri momenti di gloria, gli hanno fatto scivolare addosso p e r qualche giorno le solite becere angherie che si subiscono quando si vive nella condizione di “terrone”. Il bello del nostro forum, della nostra c a s a , e’ quindi l’essere anche riuscito ad unire, a legare in maniera f o r t e anche persone lontane per le quali ora esistono delle trasferte fisse da vivere insieme, quasi come fosse una tradizione fatta di rituali e scaramanzie, che dureranno per tanto tempo.La speranza e’ quella di crescere sempre più cercando di poter accogliere tanti altri utenti “emigranti” con i quali condividere, non solo virtualmente, l’orgogliosa appartenenza al tifo partenopeo, manifestandola nella maggior parte degli stadi italiani.

cura di Ubaldo Porrino

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NAPOLI STYLE LIFE magazine 1336

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