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Napoli Style Life Magazine N° 18

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News ed aggiornamenti sul Napoli Calcio: Serie A, Serie Bwin, Premier League, Liga, Champions League, Europa League. E inoltre: Formula 1, Motogp, Basket, Golf, Poker, e tanti altri sport. News24,foto e video per essere sempre aggiornati....

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piazzamento in zona Champions League, rappresentano i traguardi, non annunciati troppo forse, della società partenopea, almeno per questa stagione. La finale di coppa è attesa per il prossimo 20 Maggio, nel frattempo i partenopei di Mister Mazzarri sono chiamati a consolidare le aspirazioni per la conquista di un altro obbiettivo stagionale, la qualificazione Champions, da agguantare conquistando il terzo posto in campionato. Nell’ultima giornata di campionato, gli azzurri hanno guadagnato un ottimo pareggio in casa della concorrente diretta al terzo posto Udinese. Pareggio condito dalle polemiche in casa friulana, per alcune scelte arbitrali, pareggio che ha lasciato invece l’amaro in bocca ai napoletani, convinti sotto sotto, di meritare i tre punti. Il calendario del Napoli dice ora Catania, e poi un doppio confronto esterno con Juventus e Lazio, dopo il quale si saprà molto di più sulla lotta a tre per la Champions League, che vece appunto coinvolte, Napoli, Lazio e Udinese. Il Napoli sta bene, è lucido ed in forma, a parte la mancata disponibilità per almeno un mese del fondamentale Maggio. Il mese di Aprile sarà probabilmente decisivo, cosi come lo fu lo scorso anno, quando gli azzurri terminarono la cavalcata verso l’Europa che conta proprio a discapito della Lazio dell’ex allenatore partenopeo Edy Reja. Sognare e sperare, ancora una volta costa niente, ed i tifosi sono pronti all’ennesima grande prova, all’ennesima vittoria, all’ennesimo traguardo raggiunto. In vista della volata finale, della primavera che ritorna con i suoi dolci ricordi, e di quella finale, lontana nel tempo, ma dietro l’angolo nella mente di ogni tifoso.

Napoli Style Life

Il Napoli è in finale di Coppa Italia. Gli azzurri dopo aver superato il Siena nella gara di ritorno al San Paolo di Napoli per 2-0, ritrovano la finale del torneo nazionale, appuntamento che mancava nell’agenda dei partenopei dal 1997, anno in cui il Napoli rinunciò perse l’opportunità di sollevare la coppa, contro il Vicenza dell’allora tecnico Francesco Guidolin. Il Napoli arriva dunque alla partita conclusiva della Coppa Italia, dove ad attenderla c’è la Juventus di Antonio

Conte, che ha a sua volta eliminato dal torneo il Milan campione d’Italia. Gli azzurri raggiungono dunque il primo dei due obbiettivi prefissati ad inizio stagione. La Coppa Italia, insieme ad un nuovo

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a cura di Paolo Marsico

l’ editoriale

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Sembra di essere tornati indietro di vent’ anni, invece no, è tutto vero. I ricordi sbiaditi di un Napoli che fu, capace di dettare legge in Italia e in Europa tornano alla mente nella prima notte di primavera. Il Napoli è in finale, Cavani si maschera ancora una volta da giustiziere e per due volte stende il povero Siena. Sessanta sono le perle del Matador in maglia azzurra, seconda doppietta in tre giorni, chapeau Edy. Il Napoli va che è una bellezza, velocità e grinta infiammano l’ arena di Fuorigrotta. Dopo dieci minuti gli azzurri si portano avanti. Punizione di Lavezzi, Cavani va di tacco al volo e

con la complicità di Vergassola la palla finisce in fondo al sacco, esplode il San Paolo. Il Siena si schianta contro il muro difensivo partenopeo che si riscopre impenetrabile. Alla mezz’ora il Napoli si porta sul doppio vantaggio. Contropiede da manuale, Lavezzi sembra un fulmine scagliato da Zeus, corre veloce tagliando in due la difesa senese, Hamsik e Cavani dipingono d’ azzurro la notte di Fuorigrotta: che spettacolo! Nella ripresa il Napoli cala il ritmo cercando di risparmiare un po di energie, il Siena viene fuori prendendosi il pallino del gioco senza però impensierire più di

NAPOLI - SIENA 2 - 0

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

NAPOLI IN FINALE!

tanto la porta di De Sanctis inoperoso per quasi tutta la partita. Gargano, ammonito e quindi squalificato per la finale, lascia il posto Dzemaili. Lavezzi ha la palla buona per chiudere la pratica ma spreca mandando la palla a lato. Quando si solleva la lavagna luminosa segnalando il cambio scatta l’ ovazione per lo scugnizzo argentino, tutti in piedi per Lavezzi. Nel finale il Siena attacca all’ arma bianca, Bogdani mette in apprensione la difesa azzurra ma ormai non c’è più tempo. Dopo quindici anni il Napoli torna in finale di Coppa Italia dove ad attenderci c’è la Juventus. In un clima che

a cura di Ciro Galante

Un doppio Cavani stende il Siena

si preannuncia infuocato la finale di disputerà il 20 maggio allo stadio Olimpico di Roma. L’ eliminazione dalla Champions è già acqua passata, adesso un’ intera città è pronta per invadere la capitale con la speranza di alzare al cielo la coppa... avanti Napoli, il destino è dipinto d’ azzurro.

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IL PUNTO DELLA SERIE A

IL PUNTO DELLA SERIE A

nel posticipo del lunedi batte il Genoa con un gol di Osvaldo e si porta a -4 dai cugini. Dietro ai giallorossi c’è l’Inter che non va oltre lo 0-0 casalingo contro l’Atalanta e viene raggiunta dal Catania a 41 punti. Bel pareggio per 2-2 tra Bologna e Chievo mentre in coda il Lecce pareggia 1-1 davanti alle mura amiche

con il Palermo e guadagna un punto sul Siena quart’ultimo che perde in casa 0-2 col Novara, che cosi comincia a credere in una clamorosa rimonta-salvezza, mentre è ormai disperata la situazione del Cesena che perde 3-0 a Cagliari e resta fermo all’ultimo posto .

a cura di Giovanni Savastano

Vincono Milan e Juve. Lazio ko, si avvicinano Udinese Napoli e Roma. In coda il Novara spera

Tutto invariato in testa alla classifica dopo la ventottesima giornata con le vittorie esterne della capolista Milan e dell’inseguitrice Juventus. I rossoneri espugnano Parma grazie alle reti di Ibrahimovic ed Emanuelson mentre la squadra di Conte dilaga a Firenze battendo per 0-5 una Fiorentina sempre più in crisi ( Vucinic , Vidal,

Marchisio, Pirlo e Padoin i marcatori ). Turno importante per la lotta per i posti europei : la Lazio cade a Catania per effetto di un gol di Legrottaglie e vede avvicinarsi Udinese e Napoli che dopo il 2-2 ( Pinzi e Di Natale per i bianconeri, doppio Cavani per i partenopei ) nello scontro diretto del “Friuli” sono a -1 dai biancocelesti, e anche la Roma che

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Siamo arrivati al countdown finale della stagione, dieci partite per poter c’entrare un risultato che sembrava quasi impossibile a metà campionato e la sfida che si terra domenica pomeriggio con il Catania sarà la prima di queste. L’incontro, affidato al fischietto di Gervasoni , tra gli azzurri e gli etnei allo stadio S. Paolo si preannuncia intenso anche per la posta in palio; il Napoli è sempre più lanciato per ottenere la possibilità di giocare un altro anno in Europa, approfittando anche dal momento poco felice della Lazio avanti di un solo punto, mentre il Catania vuol continuare sulla scia dell’ottima stagione che sta disputando ; l’ottavo posto in classifica è stabile e concede qualche speranza di un possibile piazzamento in Europa League visto che la finale di Coppa Italia ha liberato un’ulteriore posto; qualcosa di inaspettato ad inizio stagione. L’artefice di questo vero record è Vincenzo Montella. Gli Etnei non sono mai arrivati così in alto nella loro storia in serie A e proprio per questo l’aeroplanino ha attirato le attenzioni di club più titolati, su tutti l’Inter ma qualcuno ha sussurrato anche il Napoli; cosa non da poco se si considera la poca esperienza fatta dall’ex attaccante di Roma e Samp. Dal canto suo sempre vittorioso il Napoli al San Paolo contro gli etnei, spesso di misura come negli ultimi 3 campionati. Gli azzurri hanno ritrovato forza e spirito, spronati dal successo in coppa capovolgendo il risultato dell’andata, ed ora devono cogliere l’occasione sprecando il minor numero di punti possibili nonostante la defezione di un tassello importante come Maggio. Sarà una gara molto difficile per entrambe le squadre ma i partenopei possono e devono farla da padrone nel match visto che hanno una rosa inferiore a pochissime squadre. Comincia cosi lo sprint finale per una stagione che può entrare nella storia.

ANTEPRIMA

NAPOLI - CATANIA

a cura di Antonio Baduin

MONDO NAPOLI// SERIE A 29a GIORNATA NAPOLI - CATANIA (25.03.12)

Ecatombe Fiorentina, in casa contro la Juventus. I viola, sono riusciti a farsi rifi lare cinque gol da uno degli attacchi più sterili degli ultimi mesi. Sulle tribune e in città è scoppiata la polemica contro la dirigenza toscana, ed i tifosi, infuriati hanno giurato di fare le scarpe a Della Valle. Intrigato il presidente viola si è espresso in un soddisfatto sorriso. A Parma, i rossoneri campioni d’Italia del Milan superano i padroni di casa in scioltezza, tra i marcatori dei milanisti, da segnalare Ibrahimovic, che ha realizzato il sessantesimo rigore della sua stagione, coppe escluse. Furia Guidolin ad Udine, dove la sua squadra,

in vantaggio 2-0, si fa recuperare dal Napoli di Mazzarri, che spreca anche un calcio di rigore con Cavani. Il tecnico dei bianconeri è un vulcano in piena , tanto da arrivare ad essere espulso dall’arbitro, per le eccessive e continue proteste sull’operato di quest’ultimo. Ma a fi ne gara, avviene la magia, Guidolin si presenta alle telecamere e chiede scusa per l’eccessiva esuberanza delle sue proteste, dopo aver probabilmente rivisto in tv gli episodi che hanno determinato le scelte arbitrali da lui contestate.. a volte basterebbe solo buona fede, ma poca.

e io parlo...di calci a cura di

Paolo Marsico calci

Il disegno è di Pietro Serra e Filippo Martinez tratto da «Il terzo uomo»

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Il CATTIVO di questa trasfertaIl CATTIVO è il tifoso inglese che mi urla nelle orecchie quando segnano il secondo gol sperando che reagisca (in che modo avrebbe voluto che reagissi, poi?) per farmi portare via da lì… ma anche lo steward che alla domanda di un concittadino che chiede in inglese ma con un po’ di accento marcato dove sia il gate per entrare gli dice “Tu sei napoletano!” e gli prende il biglietto stracciandoglielo. - Il CATTIVO è il tifoso inglese che ubriaco canta al cielo che loro hanno la squadra migliore di Inghilterra e cerca inconsciamente di rendere un servigio all’umanità tentando di lanciarsi dalla piattaforma della metropolitana, in una sorta di pre-coma etilico. O anche quell’altro che sale e scende dal treno, tutto fatto, e acchiappa un amico più fatto di lui che tenta di imitare il tifoso di cui sopra. Tali e quali agli esemplari napoletani che abbiamo osservato altre volte avere gli stessi comportamenti. Mercoledì io ho visto i loro equivalenti anglosassoni in azione. - Il CATTIVO è quell’inglese in tribuna che, dopo che hanno sonnecchiato per tutta la partita, sul 4 a 1 per loro a 5 minuti dalla fine sfotte i

napoletani al grido di “Che è, mo’ non canti più?”. - Il CATTIVO è lo steward dallo strappo facile che arresta un poliziotto napoletano reo di chiamarsi come un noto terrorista internazionale, e senza verificare che questi appartiene alle nostre forze dell’ordine gli straccia il biglietto. So che almeno gli hanno fatto una cazziata di proporzioni bibliche. Non so se il ragazzo sia riuscito o meno ad entrare ugualmente per vedere la partita. Io avrei piantato una grana diplomatica di dimensioni planetarie per l’incazzatura cosmica di vedermi stracciare il prezioso tagliando davanti agli occhi. Il napoletano credo fosse interessato solo a vedere il Napoli (giustamente). - Il CATTIVO è il tifoso (?) napoletano che tenta di vendere “a prezzo di costo” il suo biglietto alla modica cifra di seicento euro a Piccadilly Circus. Spero non ci sia riuscito. - Il CATTIVO è il tifoso (?) napoletano che dopo aver passato chissà come i sei controlli precedenti ai tornelli del settore ospiti si guarda intorno, riconosce ‘o buon’ guaglione, gli si mette dietro, lo spinge, dice “Famm’ trasì cu tte”, gli sfila da mano il biglietto, lo inserisce nel tornello e scappa via dentro. Il tutto a una velocità tale che il

ragazzo derubato resta lì basito a urlare che gli hanno fregato il biglietto. ( Chissà se anche lui sarà poi riuscito a entrare ugualmente. - Il CATTIVO è l’abbonato del Chelsea (più di uno, a quel che sembra) che pare abbia comprato più biglietti con diritto di prelazione e li abbia venduti online ai napoletani, salvo poi denunciare lo smarrimento degli stessi biglietti che sono stati invalidati. Peggio di un bagarino. E ce ne vuole. - Il CATTIVO è il bagarino napoletano che ha venduto biglietti a prezzi stratosferici, e cattiva è la società che non ha fatto niente per impedirglielo. Anzi. - Il CATTIVO è il napoletano che ieri si esaltava per il 6 a 3 al Cagliari, proclamando ai quattro venti che avrebbe festeggiato la qualificazione certa ai quarti stanotte a Trafalgar Square, salvo poi lamentarsi giovedì in aereo del fallimento del mercato del Napoli e della prestazione dei nostri nell’ultima partita. Ma come si fa? Come si fa? - Il CATTIVO è il napoletano che infanga il buon nome di questa città esportando quanto di più becero e ignorante possa esprimere questa terra. Facendo così sporca di fango la nostra bella maglia azzurra.

il BELLO di Facebook

Donatella Sapone Ultràmici - Facebook

Maradona a Napoli ?

questione di soldi

Si tratta del debito che Diego Maradona, la bandiera del calcio napoletano, ha nei confronti dell’ erario.Si parla di 40 milioni di euro che il fantasista argentino avrebbe nei confronti dello stato italiano.In effetti l’ importo iniziale era irrisorio per quello che guadagnava il pipe de oro , ma, per una notifica mai avvenuta, interessi su interessi hanno portato l’ ammontare a quello che è oggi il debito. Quaranta milioni di euro dividono Maradona a Napoli e al Napoli. Già in passato Diego ha dimostrato di voler tornare e in un occasione le fiamme gialle lo hanno perseguito. L’amore che Diego ha per la città non è un utopia e questo

è risaputo, spesso ha lanciato segnali. Vuole tornare fortemente nella città che lo ha adottato e nello stesso tempo lo ha distrutto. Se avesse fatto attenzione a certe frequentazione forse Diego oggi, sarebbe già l’allenatore del Napoli. Ma questo fa parte dei “se” e dei “ma”. L’ ultimo atto di questa telenovela rivela che Diego vuole mettersi in regola con il fisco italiano, pagando però quello che gli compete. Vuole mettersi i regola per ritornare a Napoli per il 20 di maggio. Anzi più che Napoli , lui vorrebbe essere a Roma quel giorno. Vuole assistere alla partita che forse più lo lega al calcio italiano. Juve – Napoli non è solo la finale della TIM CUP 2011/2012, è la rivincita che Diego vuole prendersi con il popolo italiano, “Lui” che non si è mai sentito italiano, ma, NAPOLETANO D.O.C. Nella sua mente ancora i ricordi di quella finale mondiale proprio all’ Olimpico, le sue odi contro il razzismo ai napoletani, tuonano ancora. Ecco perché Diego vuole esserci. Vuole far parte del Napoli che affronterà la Juve, pur sedendo in tribuna. Il suo ruolo potrebbe essere quello e, non vi è detto che non possa essere decisivo. Sapere Diego in tribuna per gli azzurri potrebbe essere una marcia in più per battere la vecchia signora. Sapere Diego in tribuna potrebbe valere il prezzo del biglietto , se gli azzurri dovessero vincere, allora sarebbe l’ apoteosi, una serata da incorniciare. Juve – Napoli ? siamo solo all’ inizio.

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

a cura di Enzo Acanfora

Questa volta però non centra l’ingaggio o il cartellino dell’ atleta.

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Il MioChelsea-Naples

Ho il biglietto per i distinti dei tifosi inglesi. Allo stadio non posso fare nulla, solo ringraziare Iddio di essere entrata. Ci metto un minuto e mezzo netto per entrare, passo il controllo borse senza essere fermata perché priva di borsa, nessuno mi ferma, trovo il gate, infilo il biglietto nel tornello sotto gli occhi di una steward, entro. Un altro steward mi chiede gentilmente in quale fila e posto sono, gli rispondo, mi ci accompagna e mi dice pure “Enjoy” con un sorriso. Trovo una bandiera del Chelsea arrotolata vicino ad ogni sediolino, mi siedo nello stadio semivuoto e mi accorgo che ci sono solo i nostri tifosi già in posizione. Desolata mi guardo attorno, alle otto e dieci non c’è ancora quasi nessun inglese. Guardo i nostri cantare quando entra il Napol e fischiare quando entrano quelli del Chelsea e mi salgono le lacrime agli occhi. Lo steward si preoccupa che possa sentirmi male e mi chiede se va tutto bene. E che ne può capì? “I’m fine”… Lo stadio piano piano si riempie, dietro di me si siedono 4 giapponesi travestiti da tifosi dei Blues. Così almeno penso di prim’acchito, hanno tutto griffato Chelsea, sembrano in costume di Carnevale perché poi

a tutto penseranno fuorché alla partita. I-Pad, I-Phone, e intanto I-suffer quando li vedo con le pazzielle elettroniche in mano versare la bottiglietta d’acqua sui miei piedi mentre mangiano e bevono, si chiamano, ridono, pazzèano, si fotografano, beatamente incoscienti che da lì a poco si farà la Storia. In un modo o nell’altro. Accanto a loro si sistemano due francesi anche loro del Chelsea. I napoletani in tribuna ci sono eccome. Li riconosci dalla faccia, anche se indossano tutti cappellino e sciarpa del Chelsea, e dal voler immortalare ogni attimo del riscaldamento dei nostri che una volta tanto possono godersi da bordocampo. Sono tranquilli e guardinghi, ma sono lì, in piedi, a cercare di contenere l’emozione di essere a 10 metri dai nostri eroi senza farsi sgamare e portare via. Io no. Io non indosso i nostri colori ma non ho addosso neanche il loro biancoblu. Soffro in silenzio il mio mutismo forzato mentre vorrei gridare a squarciagola quanto è importante per noi questa serata. E il non poter parlare mi perseguiterà per tutta la partita, come i tre inglesi alla mia destra, che come tutti gli altri capiscono subito che sono del Napol. Non per niente, non

mi alzo a sventolare il vessillo fornitomi da Abramovich come tutta la tribuna (o quasi). Cerco di tirare fuori il prezioso amuleto mentre con l’altra mano rispondo ai messaggi al cellulare. Chiedo ai giapponesi di farmi la foto che poi spedisco agli amici via sms. Guardo la nostra tribuna laterale e canto con loro dentro di me. Alle canzuncelle da Zecchino d’Oro che lo stadio ogni tanto propina, con conseguente battito di mani dei “supporters” anglosassoni, rispondo col silenzio e l’immobilità totale. <<Come on Chels’>> è il massimo dei cori che fanno… e ho detto tutto. “Chelsea Chelsea Chelsea”, che mi ispira un adattamento riferito a un noto servizio igienico, ma poco consono a una signora, è l’altro. Nel frattempo tutti si alzano per andare in bagno, per andare a mangiare, a prendersi una birra… come se gliene potesse fregà de meno. E noi lì a roderci, già col fegato a pezzi. Inganno l’attesa godendomi lo spettacolo dei Nostri Ragazzi così vicini per una volta, li vedo tesi, concentrati… Osservo lo stadio, gradinate basse di cemento con sediolini pieghevoli di plastica, uno scatolone sgraziato e non riscaldato (che freddo della miseria!!!) e mi dico

il BELLO di Facebook

Donatella Sapone Ultràmici - Facebook

che non può essere questo il gioiellino tanto decantato… Dà l’idea di essere trascurato, e di essere anche troppo spazioso per loro… in fondo se ci sono 3500 napoletani nello Stamford Bridge sono pure pochi.. e vuoti ce ne sono, soprattutto sulla loro curva, le prime 4 file tutte vuote, a mò di terzo anello del San Paolo. Accanto a me un sediolino vuoto, alcuni più su… Insomma, altro che tutto esaurito. A Napol non sarebbe caduto uno spillo a terra, con una capienza superiore di almeno 20.000 posti (caro biglietti permettendo). Ah, i biglietti: settore inglese abbonati, praticamente i nostri distinti, costo segnato sul biglietto 56 pound, pari a circa 70 euro. Quando si entra nel vivo, entrano le squadre in campo e parte l’inno. E io canto coi nostri tifosi lassù “The Champiooons”, che risuona forte e limpido nell’umida aria londinese. Spero che la nostra voce sia arrivata a tutti voi attraverso la tv. Quasi gli inglesi non se ne accorgono. Comincia la partita e si sentono solo i cori dei tifosi napoletani. Gli inglesi si svegliano solo sul due a zero, ma è brutto, molto brutto, restare seduta mentre lo stadio esplode ai gol dei Blues. Alla rete di Inler alzo il

pugno e dico “GOL!” una volta, una sola volta, d’istinto. Penso, mo’ mi pigliano e mi portano via, e invece vanno a prendere altri, seduti un po’ più in là, rei di aver esultato con troppa veemenza, e pure qualche sfottò. Mi interrogo su questa regola, che trovo del cazzo, ma se ci fossi io al posto loro, non mi darebbe fastidio se un inglese esultasse affianco a me? Certo, eccome. E allora zitta e muta, noi siamo Nati Per Soffrire. E chest’è. Il tanto decantato tifo inglese non appartiene ai Blues. Sì, cantano, ma le suddette canzuncelle, con conseguente applauso ritmato, e le mettono gli speaker dello stadio. E a bordocampo ci sono tre sbandieratori pagati dalla società, con la tuta degli Steward, che agitano tre bandieroni enormi, all’unisono e perfettamente distanziati l’uno dall’altro. Un “Come On Chelsea” è il massimo che puoi sentire, insieme a una profusione di insulti ai nostri e all’arbitro, che è pratica diffusa ovunque. E io mi chiedo se sia giusto che questi qui che pare che non ne fottano proprio passino ai quarti al posto nostro. A fine partita, dopo due ore di battaglia durissima che li hanno portati a una rimonta clamorosa, si alzano e svuotano

lo stadio in 5 minuti di orologio. I pub chiudono tra mezz’ora, come ci si perde l’ultima pinta? Bere, bere, bere, l’importante è bere. I francesi dietro di me si sono persi il loro secondo gol perché erano rimasti fuori nell’intervallo a bere. Un tipo a tre posti da me con panza da birra di ordinanza si è alzato venti volte venti per andare al bagno durante la partita. Bere, pensano solo a bere. Almeno a me questo sembra. A fine partita promuovo la loro squadra. E’ stata superiore alla nostra per qualità ed esperienza. Pubblico e stadio bocciati, senza se e senza ma. Ovviamente all’uscita dallo stadio sembriamo tutti degli zombie. Lo saremo anche stamattina in aeroporto, quando alla tristezza si somma la stanchezza della nottata. L’occasione perduta ci sfugge assieme alle lacrime, che vedo nei miei occhi riflessi negli occhi di tanti, tantissimi altri. Abbraccio gli amici che hanno seguito la partita dal settore ospiti e penso che mai più riuscirò a ripetere un’esperienza del genere, da sola e in mezzo ai tifosi degli altri. Mai più.

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Angelo Forgione - È un problema che viene da lontano quello del fanatismo verso i calciatori del Napoli. Ciò che gli viene dato in termini di calore e seguito si trasforma in un boomerang nella vita privata. Maradona chiese a Ferlaino di lasciarlo andare a Marsiglia anche perchè non ce la faceva più a dover vivere di notte, lui che non sarebbe mai andato a giocare in nessun’altra città italiana. Ora sono gli attuali alfieri azzurri a lanciare messaggi di intolleranza all’eccessivo calore della piazza. Non possono mettere piede in città che scatta il delirio ingiustificato, il fanatismo più degradante,

quella mancanza di rispetto per la privacy che è diritto di ognuno, quella ressa condita da grida che rende impossibile vivere Napoli in santa pace con le proprie famiglie.Lavezzi ha detto in prima persona e per bocca del suo agente che a Napoli vive male e che quando il figlio lo raggiunge dall’Argentina non può neanche portarlo al parco a causa dell’assalto della gente. «Napoli è molto bella, ma per noi calciatori è difficile visitarla a fondo. Sono stato una sola volta al Castel dell’Ovo, per la presentazione di un motorino. E nemmeno sono stato a Pompei. Vorrei un giorno,

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

ANGELO FORGIONEGiornalista e Gra�ico. “Occhio vigile”. Napolitico, Napoletano e non napolese, revisionista e non secessionista. Amante della Napoletanità più colta.

Napoli asfi ssiante,

così i campioni fuggono!

uno solo, di normalità. Mi basterebbe. Vorrei uscire per una volta come una persona qualunque, prendere un caffè, fare una passeggiata con la mia donna, portare mio figlio al cinema senza bisogno di camuffarmi, nascondermi e scappare».Gli fa eco Cavani che sogna di godersi la città senza l’affetto esagerato dei tifosi. «È molto difficile fare una vita normale. I napoletani vivono di calcio e il nostro lavoro non ci permette di fare molte attività specie in questo momento dove, grazie a Dio, le cose stanno andando bene. Uscire di casa è difficile, la gente mi ferma continuamente e non riesco a stare con Maria Soledad e Bautista». E perciò “el Matador” va a cercare altrove quello che fatica a trovare a Napoli.Anche Gargano mostra la sua insofferenza: «Napoli è una città bellissima ma non possiamo uscire di casa e vederla, la passione dei tifosi ci impedisce di poter andare in giro per la città. Io voglio vivere solo in pace con la mia famiglia, qui a CastelVolturno posso farlo e mia moglie può

passeggiare senza problemi». Il DG Fassone ha commentato da esterno questo fenomeno: «È una città difficile da gestire, ma anche entusiasmante per come ti accompagna. La passione del tifoso napoletano è talmente travolgente che vanno prese le misure necessarie per lavorare tranquilli».Malcostume e inciviltà, di questo si tratta, e va detto. I calciatori sono uomini come tutti, felicissimi di ricevere giubilo e cori allo stadio ma infastiditi e impauriti dal contatto di massa. E hanno tutto il diritto di visitare e godersi Napoli, città che gli offre bellezze uniche ed è invece gabbia dorata. L’autolesionismo impera, e se dovessero lasciare Napoli anche per trovare una dimensione più vivibile altrove sarebbe anche a causa degli stessi tifosi da cui ricevono calore e fama.È bene che tutti lo capiscano, e che siti e i quotidiani che si occupano del Napoli si facciano promotori di una sensibilizzazione in tal senso, perchè anche questo è progresso sociale per la nostra città.

Lasciare gli azzurri in pace per strada è indice di civiltà

DA:Il blog di Angelo ForgioneMovimento V.A.N.T.O.

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Cannavaro ed Aronica campioni anche fuori dal campo

Paolo Cannavaro e Salvatore Aronica anno goal anche fuori dal campo. I due calciatori azzurri, infatti, in rappresentanza del Napoli, hanno partecipato all’evento di cucina, musica e solidarietà “...A Core a Core... Musica&Sapore” ieri sera a Villa D’Angelo. I due azzurri hanno presenziato all’asta benefi ca il cui ricavato è stato devoluto alla fondazione “’A voce d”e creature” di don Luigi Merola. La serata è stata allietata dalla musica e dalla raffi nata cucina del locale di Michele e Ida Giugliano. Due maglie e un pallone autografati, oltre a qualche improvvisato palleggio, hanno poi scatenato gli invitati: raccolti alla fi ne oltre mille euro.A Villa Caracciolo - riferisce Il Mattino - Edinson Cavani festeggiava con la moglie Soledad il primo compleanno del piccolo Bautista. Tra gli invitati fi guravano Lavezzi, Gargano, Hamsik, Cannavaro, Maggio, con le rispettive mogli.Domenica c’è Napoli-Catania: incroci in campo, ma anche sul mercato. Ne ha parlato ai microfoni di Radio KissKiss il presidente del club etneo, Antonino Pulvirenti: “Un sudamericano che esploderà in Italia? Certamente Edu Vargas. È veramente molto bravo, ma non era alla nostra portata - ha svelato il dirigente siciliano -. Appena si adatterà al nostro campionato, sono certo che farà faville. Forse è sbarcato troppo presto in una piazza importante come Napoli. Se lo chiederò in prestito a De Laurentiis? Magari domenica ne parleremo”.

Mondonico: “Napoli-Juve, che sfi da. Gara tra due realtà italiane”

“Sarà tutto molto affascinante”. Così Emiliano Mondonico, tecnico dalla grande esperienza (fi no a pochi giorni fa sulla panchina del Novara), a calcionews24.com sulla fi nale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus: “Molto spesso si dice che la Coppa Italia – afferma Mondonico – è una competizione snobbata da tutti, ma poi però arrivano in fi nale le due formazioni più forti, in questo momento Napoli e Juve sono due realtà del calcio italiano. Arrivare in fi nale per due piazze così ambiziose non deve essere un evento ma la normalità anche se va detto che entrambe hanno passato momenti molti complicati. Da una parte troveremo un Napoli con la voglia di portare a casa un trofeo che manca dal 1990, dall’altra troveremo una Juventus ricostruita ma che vuole vincere e vuole tornare la Juve di un tempo. Per questo dico che sarà una sfi da affascinante e in perfetto equilibrio: nessuna delle due squadre ha esperienza di come si vince, sono due gruppi – come detto – ricostruiti”.

Boniek incorona il tridente azzurro: “Sono più forti di me, Rossi e Platini!”

“Hamsik, Cavani e Lavezzi meglio di Boniek, Rossi e Platini? Va bene così, sono più bravi di noi tre. Sono fortissimi, sono tre calciatori moderni e curano la fase offensiva e quella difensiva, puntano al gol e danno una mano alla squadra”. L’incoronazione per il tridente azzurro arriva direttamente da Zibi Boniek, il polacco veloce e potente che fece volare la Juventus di Giovanni Trapattoni. “Lavezzi è il vero motore del Napoli - prosegue ai microfoni de Il Mattino -. Imprendibile, veloce e generoso, ora sta anche segnando. Un calciatore formidabile. Cavani segna tanto e in tutti i modi, quasi sempre molto lucido sotto porta. Dà anche un grande aiuto ai compagni. Si integra alla perfezione con Hamsik e Lavezzi, sono perfetti per il gioco di Mazzarri”.

NOTIZIE E CURIOSITA’ DAL WEB

CANNAVARO ED ARONICA

MONDONICO

a cura di Antonio Ammendola

Sexy simbol azzurro, Cavani non scalza Lavezzi

Ci sta provando Edinson Cavani a diventare il nuovo sexy simbol del Napoli, ma il torace nudo mostrato nella partita contro l’Udinese, domenica scorsa, non è riuscito a fargli soppiantare Lavezzi nell’immaginario femminile delle tifose azzurre. Il viso imberbe ed il fi sico magrolino rendono il Matador ancora lontano dall’immagine del macho - riporta Il Mattino - che spesso si associa a quella del calciatore. Al Matador non basta la “tartaruga”, le tifose scelgono ancora il Pocho: “Colpiscono il sorriso e la passione”.

GINO RIVIECCIO

BONIEK

NOTIZIE E CURIOSITA’ DAL WEB

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IL FORUM

Questa settimana è forse la più triste dell’anno per ogni Napoletano che si ritenga tale. Dopo l’eliminazione dalla Champions dove il campo ha detto il contrario di quanto sancito dal risultato, è dura accettare il verdetto ben sapendo che chi ha i campioni e la qualità ha anche l’esperienza e la tranquillità per certe gare.Tutto ciò però sfocia nel periodo in cui il Napoli si giocherà tutto in Campionato. Domani sera, infatti, comincia a Udine il mese decisivo con una gara importantissima per entrambe, a pari punti ed a soli due dal 3° posto, e che giocheranno già sapendo del risultato della Lazio a Catania.I friulani hanno il migliore rendimento casalingo con 10 vittorie, 3 pari e 1 sola sconfi tta, con 23 gol fatti e solo 7 subiti, sebbene nelle ultime 6 gare abbiano

raccolto 5 punti, e come Noi usciti giovedì dall’Europa nel ritorno in casa con l’AZ dove non sono riusciti a recuperare il 2-0 dell’andata.Il Napoli, con un giorno in più da poter gestire sulle gambe, ha guadagnato 20 punti in 13 gare esterne ma viene da 5 vittorie consecutive con ben 14 reti fatte e 4 subite. Si prospetta quindi una grande sfi da dove però, come detto, Mazzarri ha una brutta gatta inglese da pelare, perché non sarà facile recuperare lo stato d’animo dei ragazzi e di chi come Lavezzi é uscito dal campo confortato da Cannavaro con le lacrime e piuttosto a testa bassa.Questa squadra si è sempre compattata nel momento del bisogno, urge trasformare la rabbia in “cazzimma” agonistica per andare a riprenderci ciò che ci è stato tolto immeritatamente a

MAGAZINE

Londra. Tuttavia resta un’incognita quella che sarà la reazione Azzurra, ed è questo l’aspetto che preoccupa di più milioni di Partenopei, perché era da tempo che il Napoli non giocava la massima competizione europea, per di più uscendo con una brutta batosta, seppur il campo

dica altro. Magrissima consolazione.Peccato non giocare in casa dopo tutto ciò, perché il calore dei Napoletani è sempre fondamentale in questi casi...ma siamo certi che neppure ad Udine mancherà. Il Ciuccio sarà anche ferito, ma non è morto! AVANTI Napoli!!!

cura di Pasquale Pesce

Ed ora...riprendiamocela!

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