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Numero 1 - Allegato al giornale “il Murgantino” numero 11/2014 - anno IV Una scuola tutta da leggere Con il mese di dicembre, definito in un testo poetico “ultimo figlio dell’anno che muore”, arriva il Santo Natale, la festa di noi bambini perché Gesù è nato bambino come noi. Si avverte già nell’aria quell’atmosfera di attesa che, speriamo, realizzi sogni e progetti di tutte le persone del mondo. Anche quest’anno la nostra scuola ha organizzato la festa del Natale, momento importante da vivere insieme per rafforzare il sentimento di appartenenza al nostro territorio. Vogliamo viverla come occasione per condividere esperienze di gioia, di collaborazione e di divertimento. Noi bambini abbiamo costruito un grande albero, simbolo di unione, di festa, di gioia e di speranza che abbiamo chiamato “Albero dei valori”. Ai suoi rami abbiamo affidato i valori che rimandano al vero spirito del Natale che è la festa dell’amore e della bontà. I nostri “Nata...valori” sono: la solidarietà, l’amore, la pace, l’amicizia, l’uguaglianza, la giustizia, l’onestà, la generosità, i diritti umani, la non violenza, la serenità e la speranza. Anche se siamo ancora piccoli, attraverso gli insegnamenti e l’esempio delle nostre famiglie e degli insegnanti, abbiamo capito che essi sono l’unica forza che potrà costruire un mondo migliore per tutti. Impariamo allora a donare e a perdonare, diamoci la mano e, in fratellanza e armonia, andiamo ad accogliere il piccolo Gesù. Auguri a tutti! Vi aspettiamo numerosi il giorno 19 dicembre, alle ore 11,00 presso l’Auditorium di San Bernardino Gli alunni della III A Morcone L’albero dei “Nata...valoriUno dei punti di forza della nostra Associazione è senz’altro l’attività informativa che realizziamo attraverso “Il Murgan- tino”; un mensile che viene distribuito gratuitamente, non solo a Morcone ma in tutti i paesi dell’Alto Tammaro, in- viato in Italia a tutti coloro che ne fanno richiesta e pubbli- cato on line sui siti web di “Adotta il tuo Paese” e di “La Bella Morcone”. Un notevole sforzo organizzativo e una grande partecipa- zione di articolisti, collaboratori a titolo gratuito che non ci stancheremo mai di ringraziare, hanno consentito la rea- lizzazione di un ulteriore strumento comunicativo e nel con- tempo un arricchimento dell’informazione che riteniamo siano indiscutibilmente momento di crescita della nostra comunità e del nostro comprensorio Nella tarda primavera di quest’anno, conversando con il re- sponsabile della casa editrice “Scripta Manent”, matu- rammo l’idea di mettere la nostra testata a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado presenti nella nostra co- munità e di realizzare un nuovo periodico gestito autono- mamente e in piena libertà dagli studenti e da tutti gli operatori del mondo scolastico. Una iniziativa che ha avuto un immediato riscontro positivo. Infatti ne parlammo subito con la prof.ssa Maria Grazia Ca- taldi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Don Peppino Diana”e con l’ins. Maria Michela Di Brino dell’Istituto Com- prensivo “E. De Filippo” le quali, a inizio anno scolastico ci hanno fatto ricevere dalle rispettive Dirigenti a cui ab- biamo sottoposto l’iniziativa con relativo progetto organiz- zativo. Abbiamo avuto, in entrambe le occasioni, piena disponibilità e gentile accoglienza, percependo forte e im- mediata l’apertura delle scuole alle realtà istituzionali e a tutte le componenti presenti sul territorio. Continua in 2 a La proposta de Il Murgantino di concedere uno spazio gior- nalistico alle scuole del territorio morconese mi ha visto immediatamente favorevole. Ho colto con molto entusia- smo l’iniziativa e ringrazio per questo tutti coloro che si adopereranno per concretizzarla. Un giornalino scolastico può correre il rischio di rimanere confinato in una zona circoscritta. Far scrivere, invece, i ra- gazzi su un giornale come Il Murgantino significa certamente interagire con un’area più vasta, con persone diverse, aprire, insomma, una finestra su di un panorama più ampio e variegato, in cui ci si racconta, si comunica, si discute, ci si confronta, arricchendosi e stabilendo un nesso di colle- gamento con la realtà esterna al mondo della scuola. La scuola non può essere relegata in una dimensione au- toreferenziale, ma ha necessità di entrare in sinergia osmotica con il territorio in cui insiste. Il sapere non è mai unilaterale, non sgorga da un’unica fonte, è, bensì, una co- costruzione complessa a cui tutti debbono contribuire. Cos’è in effetti la cultura se non la costituzione equilibrata e serena dell’essere e l’essere, questo semi-sconosciuto non è se non in rapporto con l’altro da sé. È per tali ragioni che per me, dirigente dell’I.C. “E. De Fi- lippo”, un giornale scolastico, è un itinerario che vale la pena di seguire fino in fondo a prescindere da ciò che vi viene raccontato e da come. Scrivere in senso lato è sem- pre quella meravigliosa esperienza che ha permesso l’evo- luzione della specie; scrivere un giornale, raccontare una storia, la nostra o quella di altri, sotto forma di cronaca, di approfondimento, o sotto qualsiasi altra forma è aprirsi allo scambio con gli altri, mettersi in gioco, tendere quella metafinalità che è l’educazione alla cittadinanza attiva e alla convivenza democratica. Continua in 2 a L’Istituto di Istruzione Superiore “Don Peppino Diana” è una realtà complessa nel significato originale di “ciò che è tessuto insieme”. Quattrocentoventotto studenti circa disseminati tra quattro indirizzi (Liceo Scientifico, ITE, IPSAR e IPIA) su altrettanti comuni (Morcone, Pontelandolfo, Circello e Colle Sannita) e con la prospettiva, per il prossimo anno, di ampliare l’of- ferta formativa estendendola a cinque indirizzi (Liceo Lin- guistico) su cinque comuni (Pietrelcina). Una realtà piccola dunque in un territorio grande, il Tammaro-Fortore, imper- vio e, a tratti, duro, custode geloso di tradizioni antiche e vitali soffocate da limiti oggettivi quali l’inesistenza del tra- sporto pubblico, il forte calo demografico, l’attrattiva eser- citata sulla comunità sociale dai vicini capoluoghi di provincia (Benevento e Campobasso). A partire da queste premesse e al fine di conservare l’auto- nomia che le recenti disposizioni di legge fissano per le scuole di montagna in un numero minimo di 400 alunni, l’Istituzione si è impegnata nel tempo a fronteggiare i vincoli posti dal territorio attuando una politica scolastica volta ad allargare il bacino di utenza diversificando l’offerta forma- tiva e innalzandone nel contempo la qualità. Obiettivi entrambi centrati giacché, a partire dall’anno sco- lastico 2009/2010 l’Istituto, precedentemente presente sul territorio con i soli due Licei scientifici di Morcone e di Colle Sannita, ha ampliato la propria offerta inglobando progressivamente l’indirizzo Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera con sede in Colle Sannita, l’indirizzo Professionale Artigianato Lavora- zioni Artistiche con sede in Pontelandolfo e l’indirizzo Tec- nico Economico “Amministrazione, Finanza e Marketing” con sede in Circello. Continua in 2 a Giornale realizzato a cura dell’Istituto Comprensivo “Eduardo De Filippo” e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Don Peppino Diana” di Morcone in collaborazione con l’associazione “Adotta il tuo Paese” Il giornale a disposizione degli studenti Una proposta favorevole La Scuola di Morcone tra passato e futuro È nato Gesù Gesù oggi è nato, è nato deno noi pché ci vuole salve dall’avizia, dall’odio, dal peccato. Gesù oggi è nato p esse la nosa sada, p portci nella giusta dezione, p usce dal noso labinto mentale pieno di malizia e presunzione. Oggi è nato Gesù: è nata la nosa salvezza. Giuseppe Ciarlo V A Morcone

Numero 1 - Allegato al giornale “il Murgantino” numero 11 ... · Numero 1 - Allegato al giornale “il Murgantino” numero 11/2014 - anno IV Una scuola tutta da leggere Con il

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Numero 1 - Allegato al giornale “il Murgantino” numero 11/2014 - anno IV

Una scuola tutta da leggere

Con il mese di dicembre, definito in un testo poetico “ultimo figlio dell’anno che muore”,arriva il Santo Natale, la festa di noi bambini perché Gesù è nato bambino come noi.Si avverte già nell’aria quell’atmosfera di attesa che, speriamo,realizzi sogni e progetti di tutte le persone del mondo.Anche quest’anno la nostra scuola ha organizzato la festa del Natale,momento importante da vivere insiemeper rafforzare il sentimento di appartenenza al nostro territorio.Vogliamo viverla come occasione per condividere esperienze di gioia,di collaborazione e di divertimento.Noi bambini abbiamo costruito un grande albero,simbolo di unione, di festa, di gioia e di speranzache abbiamo chiamato “Albero dei valori”.Ai suoi rami abbiamo affidato i valori che rimandano al vero spirito del Nataleche è la festa dell’amore e della bontà.I nostri “Nata...valori” sono: la solidarietà, l’amore, la pace, l’amicizia,l’uguaglianza, la giustizia, l’onestà, la generosità, i diritti umani,la non violenza, la serenità e la speranza.Anche se siamo ancora piccoli, attraverso gli insegnamentie l’esempio delle nostre famiglie e degli insegnanti,abbiamo capito che essi sono l’unica forzache potrà costruire un mondo migliore per tutti.Impariamo allora a donare e a perdonare,diamoci la mano e, in fratellanza e armonia,andiamo ad accogliere il piccolo Gesù.Auguri a tutti!

Vi aspettiamo numerosi il giorno 19 dicembre, alle ore 11,00presso l’Auditorium di San Bernardino

Gli alunni della III A Morcone

L’albero dei “Nata...valori”

Uno dei punti di forza della nostra Associazione è senz’altrol’attività informativa che realizziamo attraverso “Il Murgan-tino”; un mensile che viene distribuito gratuitamente, nonsolo a Morcone ma in tutti i paesi dell’Alto Tammaro, in-viato in Italia a tutti coloro che ne fanno richiesta e pubbli-cato on line sui siti web di “Adotta il tuo Paese” e di “LaBella Morcone”.Un notevole sforzo organizzativo e una grande partecipa-zione di articolisti, collaboratori a titolo gratuito che nonci stancheremo mai di ringraziare, hanno consentito la rea-lizzazione di un ulteriore strumento comunicativo e nel con-tempo un arricchimento dell’informazione che riteniamosiano indiscutibilmente momento di crescita della nostracomunità e del nostro comprensorioNella tarda primavera di quest’anno, conversando con il re-sponsabile della casa editrice “Scripta Manent”, matu-rammo l’idea di mettere la nostra testata a disposizionedelle scuole di ogni ordine e grado presenti nella nostra co-munità e di realizzare un nuovo periodico gestito autono-mamente e in piena libertà dagli studenti e da tutti glioperatori del mondo scolastico.Una iniziativa che ha avuto un immediato riscontro positivo.Infatti ne parlammo subito con la prof.ssa Maria Grazia Ca-taldi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Don PeppinoDiana”e con l’ins. Maria Michela Di Brino dell’Istituto Com-prensivo “E. De Filippo” le quali, a inizio anno scolasticoci hanno fatto ricevere dalle rispettive Dirigenti a cui ab-biamo sottoposto l’iniziativa con relativo progetto organiz-zativo. Abbiamo avuto, in entrambe le occasioni, pienadisponibilità e gentile accoglienza, percependo forte e im-mediata l’apertura delle scuole alle realtà istituzionali e atutte le componenti presenti sul territorio.

Continua in 2a

La proposta de Il Murgantino di concedere uno spazio gior-nalistico alle scuole del territorio morconese mi ha vistoimmediatamente favorevole. Ho colto con molto entusia-smo l’iniziativa e ringrazio per questo tutti coloro che siadopereranno per concretizzarla.Un giornalino scolastico può correre il rischio di rimanereconfinato in una zona circoscritta. Far scrivere, invece, i ra-gazzi su un giornale come Il Murgantino significa certamenteinteragire con un’area più vasta, con persone diverse,aprire, insomma, una finestra su di un panorama più ampioe variegato, in cui ci si racconta, si comunica, si discute, cisi confronta, arricchendosi e stabilendo un nesso di colle-gamento con la realtà esterna al mondo della scuola.La scuola non può essere relegata in una dimensione au-toreferenziale, ma ha necessità di entrare in sinergiaosmotica con il territorio in cui insiste. Il sapere non è maiunilaterale, non sgorga da un’unica fonte, è, bensì, una co-costruzione complessa a cui tutti debbono contribuire.Cos’è in effetti la cultura se non la costituzione equilibratae serena dell’essere e l’essere, questo semi-sconosciutonon è se non in rapporto con l’altro da sé.È per tali ragioni che per me, dirigente dell’I.C. “E. De Fi-lippo”, un giornale scolastico, è un itinerario che vale lapena di seguire fino in fondo a prescindere da ciò che viviene raccontato e da come. Scrivere in senso lato è sem-pre quella meravigliosa esperienza che ha permesso l’evo-luzione della specie; scrivere un giornale, raccontare unastoria, la nostra o quella di altri, sotto forma di cronaca, diapprofondimento, o sotto qualsiasi altra forma è aprirsiallo scambio con gli altri, mettersi in gioco, tendere quellametafinalità che è l’educazione alla cittadinanza attiva ealla convivenza democratica.

Continua in 2a

L’Istituto di Istruzione Superiore “Don Peppino Diana” èuna realtà complessa nel significato originale di “ciò cheè tessuto insieme”.Quattrocentoventotto studenti circa disseminati tra quattroindirizzi (Liceo Scientifico, ITE, IPSAR e IPIA) su altrettanticomuni (Morcone, Pontelandolfo, Circello e Colle Sannita)e con la prospettiva, per il prossimo anno, di ampliare l’of-ferta formativa estendendola a cinque indirizzi (Liceo Lin-guistico) su cinque comuni (Pietrelcina). Una realtà piccoladunque in un territorio grande, il Tammaro-Fortore, imper-vio e, a tratti, duro, custode geloso di tradizioni antiche evitali soffocate da limiti oggettivi quali l’inesistenza del tra-sporto pubblico, il forte calo demografico, l’attrattiva eser-citata sulla comunità sociale dai vicini capoluoghi diprovincia (Benevento e Campobasso). A partire da queste premesse e al fine di conservare l’auto-nomia che le recenti disposizioni di legge fissano per lescuole di montagna in un numero minimo di 400 alunni,l’Istituzione si è impegnata nel tempo a fronteggiare i vincoliposti dal territorio attuando una politica scolastica volta adallargare il bacino di utenza diversificando l’offerta forma-tiva e innalzandone nel contempo la qualità.Obiettivi entrambi centrati giacché, a partire dall’anno sco-lastico 2009/2010 l’Istituto, precedentemente presente sulterritorio con i soli due Licei scientifici di Morcone e diColle Sannita, ha ampliato la propria offerta inglobandoprogressivamente l’indirizzo Professionale Servizi perl’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera con sede inColle Sannita, l’indirizzo Professionale Artigianato Lavora-zioni Artistiche con sede in Pontelandolfo e l’indirizzo Tec-nico Economico “Amministrazione, Finanza e Marketing”con sede in Circello.

Continua in 2a

Giornale realizzato a cura dell’Istituto Comprensivo “Eduardo De Filippo”e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Don Peppino Diana” di Morconein collaborazione con l’associazione “Adotta il tuo Paese”

Il giornale a disposizione degli studenti Una proposta favorevole La Scuola di Morcone tra passato e futuro

È nato GesùGesù oggi è nato,è nato dentro noi

perché ci vuole salvaredall’avarizia, dall’odio, dal peccato.

Gesù oggi è natoper essere la nostra strada,

per portarci nella giusta direzione,per uscire dal nostro labirinto mentale

pieno di malizia e presunzione.Oggi è nato Gesù:

è nata la nostra salvezza.Giuseppe Ciarlo

V A Morcone

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Nasce così “Il Murgantino di classe”. Un giornale di classe o di scuolache appartiene a tutti quelli che lo scrivono e a tutti quelli che lo leg-gono; uno strumento rappresentativo che certamente contribuirà a ren-dere la comunità scolastica più ricca di scambi interpersonali e diesperienze condivise e collettive. Certo l’attenzione si concentrerà sulmondo scolastico, ma il nostro auspicio è che il giornale possa essereveicolo per allargare ulteriormente l’orizzonte oltre le mura e favorireancor più le relazioni con il territorio, tali da stimolare gli interessi deglistudenti verso le novità e i problemi attuali delle nostre comunità.Con queste semplici considerazioni e con questi auspici ringraziamotutti coloro che con il loro impegno e con il loro entusiasmo hannoconsentito, in maniera sinergica, la realizzazione e la pubblicazionedi questo primo numero de “Il Murgantino di classe”.Buon Natale e un felice Anno nuovo.

Ruggiero Cataldi - Presidente dell’ass. “Adotta il tuo Paese”

Scrivere su un giornale è rivelare il desiderio di socializzare le proprieesperienze, la propria realtà umana, i propri vissuti, rendere le propriestorie allargate ed allargabili, fruibili da tutti per EDUCARE ED EDU-CARCI insieme agli altri e per gli altri; è tendere verso mete filosofica-mente fondate e moralmente sostenute. È così che la scuola diventacomunità educante e, in quanto tale, può affiancare al compito “dell’in-segnare ad apprendere” anche quello “dell’insegnare ad essere”: lascuola solo in tal modo promuove la condivisione di quei valori che fannosentire i membri della società come parte integrante di una comunitàvera e propria. Scrivendo tenderemo di dimostrare che fare scuola si-gnifica ispirarsi a dei valori e promuovere una cultura sociale, pedago-gica, etica. La scuola attraverso i suoi alfabeti, i linguaggi, le discipline,le strutture del sapere, le proposte progettuali, quindi, costituirà la te-stimonianza prassica che essa insegna la cultura del bene comune.Nonostante gli attuali scenari di precarietà ed incertezza, ove si taglianoi cespugli produttivi e non si recidono i rami secchi della corruzione esi fa fatica a tenere acceso il faro dell’istruzione e della formazione,anche il progetto di un giornale scolastico si pone, a mio avviso, comestrumento di quella pedagogia della speranza che ci aiuta a recuperarei valori forti dell’umanesimo integrale, che attraverso una democraziapartecipata, persegue le ragioni di un’etica universalizzante.La realizzazione di tutto ciò è l’augurio che io rivolgo agli studentidella scuola che mi onoro di dirigere e a tutti quanti de Il Murgantinoche daranno il loro proficuo contributo.

Giovanna Leggieri - Dirigente Istituto Comprensivo “E. De Filippo”

A partire dal prossimo anno scolastico inoltre, con autorizzazione giàottenuta per l’anno scolastico corrente, saranno attivi il Liceo Lingui-stico con sede in Circello e l’indirizzo Professionale Artigianato – La-vorazioni Artistiche con sede in Pietrelcina. L’innalzamento dellaqualità dell’offerta formativa è invece ampiamente dimostrato dai datidella valutazione esterna forniti dall’INVALSI da cui si evince come ilivelli di competenza in italiano e matematica raggiunti dagli studentidelle classi seconde nei diversi indirizzi siano superiori ai livelli fattiregistrare dagli studenti in Campania, nel Sud e, in qualche caso,anche nell’intero Paese. La Scuola non può però essere solo luogo di costruzione di competenzeche enfatizzano un principio di prestazione a danno di ogni altra formadi sapere non legata all’efficienza della performance cognitiva. Inun’epoca in cui la formazione rischia di essere organizzata in altri luoghiposti al di fuori del campo della cultura, quali la televisione e/o internet,la Scuola deve essere soprattutto luogo pubblico di formazione. Difen-derne il presidio significa allora esercitare il diritto a ricoprire un ruoloprioritario nel veicolare modelli culturali che, dal confronto dialetticocon i nuovi modi di vivere delle fasce giovanili, potrebbero ricavarenuova linfa vitale conservando la dignità ad esistere. Diversamente, sicontribuirebbe ad accelerare quel fenomeno di desertificazione già am-piamente avviato e da tutti temuto come inarrestabile? Quali allora lepossibili strade da percorrere per contrastare il fenomeno?In primo luogo una possibile ed auspicabile alleanza educativa con lefamiglie. In secondo luogo la costruzione di un disegno politico ampioe condiviso dalle amministrazioni locali che miri a razionalizzare l’of-ferta formativa sostenendo anche finanziariamente le coraggiose sceltedi chi vuole continuare ad abitare e ad animare culturalmente questoterritorio, evitando che una sterile competizione tra Istituti possa fareviolenza ai talenti degli studenti, abbassando così inevitabilmente il li-vello di qualità che la scuola dovrebbe garantire. Ciò per non esserecostretti a riconoscersi nel desolante ritratto che della Scuola smarritafa Massimo Recalcati nel suo saggio “L’ora di lezione”:“Non respira, non conta più nulla, arranca, è povera, marginalizzata, isuoi edifici crollano, i suoi insegnanti sono umiliati, frustrati, scherniti,i suoi alunni non studiano, sono distratti o violenti, difesi dalle loro fa-miglie, capricciosi e scurrili, la sua nobile tradizione è decaduta senzascampo. È delusa, afflitta, depressa, non riconosciuta, colpevolizzata,ignorata, violentata dai nostri governanti che hanno cinicamente ta-gliato le sue risorse e non credono più nell’importanza della cultura edella formazione che essa deve difendere e trasmettere. È già morta?È ancora viva? Sopravvive? Serve ancora a qualcosa oppure è destinataa essere un residuo di un tempo ormai esaurito?”

Marina Mupo - Dirigente Scolastico I.I.S.” Don Peppino Diana” - Morcone

Il periodico dei nostri studenti

La scuola di Morcone tra passato e futuro

Una proposta favorevole

DALLA PRIMA PAGINA

Sempre più spesso i giornali, la TV ed il web de-nunciano, attraverso immagini toccanti e sconvol-genti, il maltrattamento o l’uccisione di animaliad opera dell’uomo, con lo scopo di recuperaredenaro.I video che abbiamo visto in TV, poco tempo fa,hanno provocato in noi tanta rabbia e risentimentoverso quelle persone che si definiscono umane mache di “umano” non hanno proprio niente. Ci rife-riamo a tutti quelli che maltrattano gli animali edin modo particolare ai “bracconieri” che voglionoarricchirsi a spese dell’ambiente. Molte specie in-fatti, vengono catturate e uccise per ricavare de-naro dalla vendita di pelli, piume, zanne e corpi.Un esempio sono i numerosi uccelli acquaticicome pellicani, cicogne e gru che, nella loro rottadi migrazione, attraversano il Libano e vengonosparati per essere consumati come cibo dalla po-polazione locale. È uno sterminio di massa!In Romania, la TV ha denunciato il terribile epi-sodio delle oche che vengono private delle loropiume, adoperando un sistema doloroso ecruento, ripetuto per diverse volte, fino alla morte.In Cina, invece, c’è la pratica di scuoiare vivi icani–procione, attraverso un metodo terrificante,per ricavarne pellicce che vengono vendute anchenel nostro paese. E che dire della caccia agli ele-fanti e ai rinoceronti che avviene costantementein molti paesi africani per prendere le loro zannee i loro corni per ricavarne l’avorio. Quando ven-gono tagliati, gli animali restano sofferenti in unalunga agonia che li porta alla morte. Se questi epi-sodi continueranno fra pochi anni non avremo piùelefanti e rinoceronti! Un fatto sconcertante, delgiugno scorso, ci ha fatto riflettere sull’insensibi-lità degli uomini e sulla loro avidità. Si è trattatodell’uccisione dell’elefante “Satao”, il più vecchiodel Kenya, le cui zanne toccavano il suolo. Era unesemplare davvero unico e prezioso! È stato am-mazzato con due frecce avvelenate.Questi pochi esempi che abbiamo riportato sonoil frutto di una ricerca realizzata da noi alunni diquinta, ma purtroppo abbiamo scoperto che rap-presentano solo una piccola parte dei maltratta-menti che ogni giorno si realizzano verso glianimali. Un esempio è il bracconaggio che è

molto diffuso anchein Italia con la cacciae la pesca nelle areeprotette, fuori dai pe-riodi stabiliti, utiliz-zando armi estrumenti non legalicome reti, lacci,esplosivi, correnteelettrica.Secondo noi alunni il problema del brac-conaggio è grave perchè interessa molti animaliin via di estinzione, inoltre è un fenomeno incon-trollabile e di difficile soluzione poichè non sem-pre viene affrontato con serietà ed impegno. Ilnostro scopo, quindi, è quello di sensibilizzaretutti sulla drammaticità di questi eventi.Bisognerebbe far capire ai “bracconieri”, attra-verso i mezzi di comunicazione, che le loro azioniarrecano danni gravissimi all’ambiente e all’equi-librio naturale. Molte associazioni come la Lipu(Lega Italiana Protezione Uccelli), l’Enpa (EnteNazionale Protezione Animale) e il Wwf il 15 otto-bre 1978 si sono riunite presso la sede dell’Une-sco, a Parigi per presentare e proclamare la“Dichiarazione Universale dei Diritti degli Ani-mali” proprio perché sensibili alle atrocità che ve-nivano commesse verso la razza animale. LaDichiarazione garantisce a ciascuna specie i dirittinaturali per vivere un’esistenza degna. Affermache tutti gli esseri viventi hanno il diritto all’ugua-glianza, al rispetto, a non essere sterminati, sfrut-tati o maltrattati; hanno il diritto di vivere liberinel loro ambiente naturale, non devono essereusati per il divertimento dell’uomo con esibizionie spettacoli. Il 10 dicembre è la “Giornata Internazionale deidiritti umani e dei diritti degli animali”, questagiornata ci dovrebbe far riflettere sull’importanzache hanno gli animali nel nostro ambiente e sullanecessità di tutelarli con leggi più severe.

Classe V A - Morcone

Animali maltrattati: tu da che parte stai?La caccia di frodo sembra essere sempre più diffusa e mette arischio l’estinzione di numerose razze animali

“Il rispetto della vita è una delle grandi conquistedell’uomo, è un segno di civiltà. La vita non èsoltanto la nostra, ma anche quella di tutto ciò checi circonda.Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli esseriumani”.

Umberto Veronesi

Il grillo più non cantanell’aria al caldo sole.La notte è buia perchéla lucciola non c’è.

Le chiome degli alberisono ancora multicolori:son rosse, arancio e giallecome fragili farfalle.

Le foglie a poco a pocoil vento ruberà,le porterà lontano!Ma dove? Chi lo sa?

Classe III - Morcone

Voci e colori dell’autunno

ISTITUTO COMPRENSIVO - Morcone

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Questa mattina a scuola abbiamo parlato dei diritti deibambini perché il 20 novembre si celebra in tutto ilmondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanziae dell’adolescenza.Questa data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Gene-rale delle Nazioni Unite adottò 25 anni fa, nel 1989, laConvenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adole-scenza. Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ra-tificato la Convenzione. In Italia la sua ratifica èavvenuta nel 1991. Nonostante tutti siano d’accordosull’importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggimolti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese,sono vittime di violenze o abusi, vengono discriminati,emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza.Abbiamo parlato di tutti i diritti dei bambini, ma cisiamo soffermati sul Diritto all’Istruzione, sancito negliarticoli 28 e 29 della Convenzione Internazionale. Pur-troppo l’istruzione, che a noi bambini italiani è garan-tita… e che spesso ci sembra tanto noiosa e faticosa…non è garantita allo stesso modo a tutti i bambini delmondo. Ci sono nazioni povere e arretrate nelle quali ibambini non sanno proprio cos’è una scuola e non pos-sono istruirsi a causa della povertà. Ci sono poi altrenazioni nelle quali è proibito alle bambine e alle ra-gazze andare a scuola e studiare. Una di queste è il Pa-kistan, nazione in cui è nata la giovane MalalaYousafzai. Lei è una ragazza di 17 anni che qualcheanno fa viveva in Pakistan con i suoi genitori e i suoifratelli. Nel suo Paese l’istruzione, per motivi religiosi,è permessa solo ai maschi, le bambine e le ragazze nonpossono andare a scuola. Per Malala era un’ingiustiziache i suoi fratelli potessero andare a scuola e lei no. Igenitori le regalarono un computer; Malala decise diaprire un blog e iniziò a scrivere che non era giusto ecominciò a raccontare tutto ciò che succedeva nel suoPaese. Presto il mondo intero venne a sapere di questagrave ingiustizia. I genitori mandavano comunque Ma-lala a scuola di nascosto, anche correndo un grande ri-schio.Un giorno, quando aveva solo 15 anni, mentre tornavaa casa da scuola con il bus insieme alle sue compagne,dei talebani armati lo fermarono, salirono a bordo echiesero chi fosse Malala; le bambine avevano moltapaura e si nascosero sotto i sedili, ma Malala ebbe ilcoraggio di dire che era lei. A quel punto i talebani siavvicinarono e le spararono dei colpi ferendola grave-mente alla testa e al collo. La ragazzina era moltograve; la portarono nell’ospedale più vicino, dove leconsigliarono di farsi operare all’estero. Con un aereo,allora, fu trasportata in Inghilterra, a Birmingham, dovele fu fatta una delicata ricostruzione del viso e fu sal-vata. Dopo essere guarita la ragazza è rimasta a viverein Gran Bretagna con la sua famiglia; non può più tor-nare al suo Paese e ha deciso di lottare per il diritto al-l’istruzione, non con le armi, ma con la forza delle sueparole.Nel giorno del suo sedicesimo compleanno, il 12 luglio2013, Malala è stata invitata all’Onu a parlare della suastoria alla presenza dei rappresentanti di tutte le na-zioni. In quella occasione, con coraggio e forza, pro-nunciò in inglese queste parole, che noi abbiamoascoltato nel video: “Un bambino, un maestro, unapenna e un libro possono fare la differenza e cambiareil mondo. L’istruzione è la sola soluzione ai mali delmondo. L’istruzione potrà salvare il mondo!”Malala ha avuto l’onore di conoscere gli uomini più po-tenti della Terra, tra cui il Presidente degli Stati Unitid’America e ha scritto anche un libro che racconta lasua vita e la sua storia dal titolo “I am Malala”.Quest’anno, il 10 ottobre 2014 le è stato attribuito il Pre-mio Nobel per la Pace e Malala è diventata, a soli 17anni, la più giovane vincitrice di un premio Nobel.Ecco le nostre considerazioni personali sulla storia diMalala e sull’importanza del diritto all’istruzione pertutti i bambini e le bambine del mondo:Giovanni: Secondo me è giusto che tutti i bambini, ma-schi o femmine, abbiano il diritto di andare a scuola,anche i bambini poveri. Lo Stato ha il dovere di aiutarequesti bambini poveri che hanno più bisogno. Graziella:Io penso che Malala sia stata brava a lottare contro i ta-lebani per far andare anche le donne a scuola e lo hafatto senza aver paura di morire. Emanuele: Per me ognibambino, ragazzo, bambina o ragazza deve poter an-dare a scuola ed imparare. Isabella: Io penso che Ma-lala è un buon esempio per tutti gli esseri del mondo e

ha lottato per avere la pace e l’istruzione nel mondo per-ché ancora oggi 61 milioni di bambini non sanno cos’èl’istruzione e l’educazione a scuola. Mariapia: Io pensoche tutti devono andare a scuola per imparare a leggere,a scrivere e per imparare a dire quello che si sa e quelloche non si sa. Gianluca: Secondo me Malala ha avutomolto coraggio perché, anche se è stata sparata, ha con-tinuato a lottare per il bene e per i diritti dei bambini;quindi lei deve essere un esempio per tutti i bambini delmondo. Alfonso: Oggi, grazie a Malala, tante bambinepossono andare a scuola; se Malala non avesse lottato,oggi non tutti i bambini sarebbero andati a scuola. An-tonio: La mia considerazione su questa storia è che ma-schi e femmine devono avere gli stessi diritti, soprattuttoquello all’istruzione. Simone: Io penso che Malala siasopravvissuta perché è molto coraggiosa e continua alottare affinché tutti i bambini e le bambine possano an-dare a scuola, soprattutto i poveri. Giorgia: Secondo meMalala ha fatto più di tutti perché nessuno sarebbe so-

pravvissuto come ha fatto lei. A me quello che ha fattoMalala è piaciuto molto perché tutti devono andare ascuola. Matteo: Per me i talebani sono delle personecattive che devono essere messe in prigione e lascuola, cioè l’istruzione, deve essere per tutti, ancheper le femmine. Federica: Malala è stata una lottatriceper il diritto all’istruzione e ha rischiato di morire; leimerita il Premio Nobel per il suo coraggio e dovrebbeessere d’esempio per tutte le bambine e le ragazze cheoggi, per merito suo, possono andare a scuola. MarioPaulucci: Secondo me tutti devono andare a scuola, siai maschi che le femmine, sia i ricchi che i poveri perchél’istruzione è un diritto di tutti. Mario Marino: Malalaall’Onu ha detto delle parole stupende che hanno com-mosso tutti. Io penso che Malala sia una ragazza moltocoraggiosa che vuole che si costruiscano scuole in tuttoil mondo e che i bambini debbano andarci per imparare.Irene: Io penso che l’istruzione è importante perché ciconsente di poter vivere bene nel mondo e interpretaretutte le informazioni. L’istruzione consente a tutti, daadulti, di poter lavorare e vivere bene. Elio: Penso cheil diritto all’istruzione deve essere un diritto che tutti ibambini e le bambine devono avere, di qualsiasi na-zione essi siano. Eleonora: La giovane Malala è un buonesempio per tutti noi perché dobbiamo essere ugualinella vita, ma soprattutto nell’istruzione. Riccardo: Perme il diritto all’istruzione è molto importante perché orac’è la crisi e tanta gente morirebbe di fame se nonavesse l’istruzione per poter cercare un lavoro. Fabio:Questa ragazza è stata molto coraggiosa e ha corsomolti pericoli, ma alla fine ha vinto il Premio Nobel edè riuscita a dare a tutti il diritto all’istruzione. Dome-nico: Penso che Malala sia stata bravissima, ha lottatoper non morire e ha avuto il coraggio di parlare all’Onu;ci ha insegnato che tutti devono poter andare a scuola.Luca: Da questo fatto accaduto ho capito che ogni bam-bino ha il diritto all’istruzione perché siamo tutti ugualie non deve esserci differenza né di razza e né di sesso.Enza: Secondo me Malala è stata veramente, ma vera-mente coraggiosa e vorrei che tutte le altre ragazze delmondo fossero come lei e che non ci siano mai più leggiridicole perché abbiamo tutti gli stessi diritti!

Classe IV A - Morcone

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DELL'INFANZIA - IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE

La storia della giovane Malala

Siamo dei bambini super fortunati, ce lo ripetono sempre le no-stre insegnanti perché abbiamo una famiglia, dei genitori che ciamano e ci curano, abbiamo la possibilità di studiare… ma nonper tutti è così!Lo abbiamo purtroppo scoperto leggendo le varie storie di bam-bini affamati, ammalati, abbandonati, maltrattati…La giornata del 20 novembre è stata l’occasione per rifletteresui diritti fondamentali di ciascun bambino, lo abbiamo fatto inmaniera diversa dal solito, attraverso giochi e filastrocche eanche in modo “dolce e gustoso”, realizzando con i più piccolidella scuola dell’infanzia dei biscotti di pasta frolla a forma dibambino e di bambina.È stata una gioia condividere questa giornata così speciale pernoi con una persona altrettanto speciale, una persona che ci haamato e guidato in questi anni: il nostro caro Don Biagio.Don Biagio visibilmente emozionato per l’occasione, ha più volte sottolineato che spesso pretendiamoche vengano rispettati i nostri diritti e non ricordiamo che abbiamo anche tanti doveri.

«È vero che avete diritto ad essere rispettati, maè anche vero che avete il dovere di rispettare per-sone e cose» - ci ha detto con fermezza.A ciascuno di noi don Biagio ha regalato ungrande abbraccio che conserveremo gelosamentenel nostro cuore e alle nostre maestre ha racco-mandato di non dimenticare mai che anche lorosono state piccole e un po’ monelle.Faremo sicuro tesoro dei suoi preziosi consigli,caro Don Biagio.W i bambini di tutto il mondo!

I bambini della scuola dell’infanziae della scuola primaria

di Sassinoro

20 novembre 2014, Giornata dei diritti dell’infanzia

PREMIO NOBEL PER LA PACE 2014

Noi l’abbiamo celebrata così…

“ONE CHILD,ONE TEACHER,

ONE BOOKAND ONE PEN

CAN CHANGE THE WORLD”

ISTITUTO COMPRENSIVO - Morcone

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Venerdì 21 novembre siamo andati a Benevento a visitareil Pala Comieco e abbiamo visto come si ricicla la carta.Il ciclo del riciclo inizia con i nostri rifiuti, ma il ciclo nonpuò iniziare se li buttiamo nei bidoni della spazzatura sba-gliati.Con il gioco della spesa abbiamo scoperto gli imballaggi.Gli imballaggi sono tanti: ogni cosa che compriamo ha ilsuo contenitore!Gli imballaggi sono di carta, cartone, vetro, plastica e al-luminio e tutti possono essere riciclati.Dopo aver capito che è importante fare la raccolta diffe-renziata, abbiamo visto come la carta nasce dalla carta.La nostra guida ha frullato la carta con l’acqua, ha presoun po’ di impasto, lo ha schiacciato con un piccolo rulloe lo ha messo ad asciugare. Sotto ai nostri occhi è natoun nuovo foglio di carta.La guida ci ha spiegato che questo è il lavoro della car-tiera. I fogli della cartiera però sono lunghissimi e arro-tolati in grandi bobine. I fogli sono poi trasformati in nuovicontenitori, nuove scatole e nuove buste.Alla fine del percorso abbiamo visto un cartone animatoche raccontava la storia dello scatolino Lino che si sentivatriste e inutile perché era stato gettato per strada. Ma for-tunatamente viene raccolto e, grazie al ciclo del riciclo,si trasforma in una bella busta viola. Il cartone animato ci ha ricordato che la carta si fa con glialberi e che non dobbiamo sprecarla ma impegnarci araccoglierla per riciclarla.A casa e a scuola facciamo già la raccolta differenziata.

A scuola abbiamo quattro cestini: giallo, blu, bianco erosso. Nel cestino con la busta gialla buttiamo quello chenon possiamo differenziare perché è sporco. Nella bustablu buttiamo la plastica e l’alluminio. Nella busta biancabuttiamo l’umido: la buccia del mandarino, la bucciadella banana o un biscotto caduto. Nella busta rossa but-tiamo la carta e il cartone riciclabili, cioè senza colla oplastica.Presto sarà Natale: quanti regali da scartare, quante sca-tole da aprire … quanta carta da riciclare! Nessun fogliodi carta da regalo e nessuna scatola si sentiranno tristi einutili perché noi li ricicleremo!La carta non si scarta! Raccogliamo tutti la carta per faretanta altra carta.

Classi II A e II B - Morcone

Visita al Pala Comieco(Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica)

Il ciclo del riciclo: la carta non si scarta!

Da un po’ di anni nel nostro istituto, in collabora-zione con la Regione Campania e l’Asl di Bene-vento, si realizza il progetto “Crescere Felix”, unpercorso educativo che ci insegna a crescere inmodo sano, incitandoci al movimento e a man-giare in maniera genuina.Quest’anno tema del progetto è la corretta conser-vazione del cibo, con una sezione speciale dedi-cata alla realizzazione di una “ricetta imperfetta”.Noi alunni della scuola primaria di Sassinoro ab-biamo voluto proprio cominciare dalla prepara-zione della “ricetta imperfetta” e dedicarci allaconservazione del cibo nella seconda parte del-l’anno scolastico. La “ricetta imperfetta” ci è stataproposta dalle dottoresse Palombi, Belperio e Me-nachella dell’ASL 1 di Benevento che si occupanodi alimentazione nell’infanzia e curano il progetto.Le dottoresse ci hanno spiegato che la ricetta detta“imperfetta” è quel cibo, quel piatto che non saziasolo lo stomaco, ma nutre l’anima, è un “confortfood”, come direbbero gli americani. Quante volteci capita di essere un po’ giù di morale e di chie-dere alla mamma o alla nonna di prepararci il no-stro piatto preferito, una specie di “coccola” checi “riempie” il cuore e non solo la pancia.Ricetta imperfetta non significa che è una pietanzache non è stata cucinata bene, ma è una ricetta chenon si trova scritta su nessun libro di cucina e innessun blog, è una “medicina” che cura l’animaperché ci ricorda un momento piacevole, una per-sona cara, un profumo. È un boccone carico di ri-cordi, è quell’emozione che ricompare più viva chemai non appena si gusta la pietanza del cuore; èun piatto, un alimento o una bevanda che infondeun sentimento di nostalgia e di rassicurazione. Ingenere è il cibo dell’infanzia o legato a una per-sona, a un posto o a un tempo felice: la camomillache ci prepara la nonna, ad esempio, ma anche latorta della mamma, il polpettone della zia o lo sfor-mato di zucchine. Tutto può essere comfort food.Mercoledì 5 novembre 2014 siamo stati ospitidella signora Marilena, mamma di Azzurra, unacompagna di classe quarta. Mamma Marilena ciha raccontato della sua ricetta imperfetta, i “ca-vatelli al ragù”, che la nonna paterna le ha inse-

gnato a fare quando era piccola, era il piatto delladomenica. Infatti, ogni domenica era usanza perMarilena svegliarsi con lo sfrigolio e il profuminodel ragù che sua nonna Marianna cominciava apreparare già alle prime ore del mattino.Oggi, come allora, ogni domenica e in ogni occa-sione di festa, la signora Marilena prepara con lesue figlie “cavatelli al ragù”, un piatto che le ri-corda tanti bei momenti dell’infanzia, una infanziafatta di spensieratezza ma anche di sapori, di tra-dizioni e di passioni culinarie che sua nonna, maanche sua madre, le hanno tramandato.Armati di tanta voglia di sporcarci e impastareanche noi abbiamo “cavato” con le nostre abilimanine tanti cavatelli e poi conditi con un preli-batissimo ragù di carne di maiale, cotiche e co-state, preparato al momento dalla padrona dicasa. Fare il ragù è un’arte, come ci ha ricordatola dottoressa Palombi in una poesia che ci ha re-citato, il ragù non è “carne co’ ‘a pummarola”, maun insieme di sapori e odori abbinati con cura ecotti a fuoco lento, rigorosamente nella pentola diterracotta. Peccato che con le parole non pos-siamo passarvi gli odori e i sapori che quel giornoabbiamo sentito e gustato. Appena la carne ha co-minciato a soffriggere nell’olio bollente tra carote,sedano e cipolla, la cucina di casa Pisano si è ine-briata di un fantastico profumino al quale non ab-biamo saputo proprio resistere!Abbiamo mangiato con gusto un prelibatissimopiatto di cavatelli e, inutile dirlo, sarebbe bellis-simo rivivere questa fantastica esperienza culina-ria. Siamo dei veri buongustai, questa “ricettaimperfetta” ci ha saziati nella pancia e anche nelcuore, sarà impossibile, quando ci troveremo din-nanzi a un piatto di cavatelli non ricordare questagiornata.Evviva la buona cucina!

Gli alunni della scuola primaria di Sassinoro

LA RICETTA “IMPERFETTAQuest’anno per le feste di Natale, nella scuola di Santa Croce del San-nio si è pensato di organizzare un laboratorio manipolativo al qualein momenti differenti hanno partecipato sia gli alunni della scuoladell’Infanzia che quelli della scuola Primaria. Tali attività, con lo scopodi migliorare le capacità relazionali dei bambini, la motricità fine,l’esternazione della propria creatività, hanno consentito la realizza-zione di addobbi natalizi con materiale di riciclo naturale e non. Glialunni hanno raccolto piccole pigne e ghiande, hanno essiccato fettedi arancia, hanno aperto i loro scatoloni natalizi, riciclando ghirlandee palline ormai abbandonate in qualche angolo di soffitta e, armatidi colla e fantasia, si sono messi all’opera. Il risultato è stato sorpren-dente: tegole decorate con il découpage, una festosa ghirlanda, unpresepe in una palla di vetro, un presepe più grande e tanti centro-tavola con candelina che la notte di Natale brilleranno sulla mensadi ogni alunno. Con gli addobbi più grandi e con l’aiuto dei genitorisi è pensato di organizzare una lotteria il cui ricavato permetterà diacquistare qualcosa di utile per la scuola.I lavori realizzati non sono perfetti e qualcuno forse neanche troppobello, ma conta poco. Sono il risultato di un impegno gioioso dialunni, docenti e collaboratori che in nome della continuità didatticaed educativa hanno voluto che questo Natale fosse la risultanza diun lavoro “d’insieme”. E uniti in un unico coro, gli alunni e il perso-nale augurano a tutti un SERENO NATALE e UN FELICE ANNONUOVO.

La Scuola di Santa Croce del Sannio

Un lavoro d’insieme

Work in progress

ISTITUTO COMPRENSIVO - Morcone

LA MEZZA MARATONA DEL SANNIODisegni delle classi IA e I B - Morcone

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5ISTITUTO COMPRENSIVO - Morcone

Il progetto lettura “Leggere liberi” èiniziato quattro anni fa con lo scopo difar nascere in noi alunni la passioneper la lettura, come fonte di piacere edi divertimento. E di divertimento neabbiamo avuto davvero tanto con i nu-merosi libri sfogliati, letti o solamente… annusati. Ci siamo catapultati nel mondo dellacarta stampata realizzando delle pic-cole biblioteche di classe, abbiamoscelto i testi da “divorare” o “rosic-chiare” secondo le esigenze di lettoreche ognuno di noi si è ritrovato. Fu-metti, libri di avventura, romanzi, libridi animali hanno popolato la nostra biblioteca eci hanno accompagnato nel percorso dei quattroanni.Il progetto lettura è nato quasi per gioco, ma ècresciuto grazie all’interesse ed al coinvolgi-mento di tutti noi alunni dell’istituto di scuola del-l’Infanzia, Primaria e Secondaria, soprattuttograzie anche al fatto che siamo tutti ragazzi cu-riosi e volenterosi.Il primo anno è stato organizzato l’incontro conl’autore, l’anno successivo abbiamo realizzato unpercorso su un testo a scelta libera ed infine, loscorso anno, siamo stati impegnati su due perso-naggi molto conosciuti: “Pinocchio” e “PeterPan”.Abbiamo volato davvero in alto!È giunto, così, il quarto anno di progetto con unanovità che ci coinvolge davvero tanto perché,

oltre ad essere lettori, siamo anche “scrittori”.Stiamo realizzando infatti, una staffetta di scrit-tura creativa con l’elaborazione di un capitolo odi una storia per classe.È un’impresa impegnativa ma divertente e allet-tante poiché attendiamo con ansia lo svolgimentodella storia, attraverso la lettura dei capitoli,aspettando il nostro turno per “aggiustare il tiro”a modo nostro e dare sfogo alla fantasia. Intanto i bambini della scuola dell’Infanzia e diprima e seconda di scuola Primaria illustrano lastoria che via via si concretizza.Tutti i capitoli scritti dalla scuola Primaria e lestorie elaborate dalla scuola Secondaria hannocome filo conduttore tematiche inerenti la legalitàe ci fanno riflettere su problematiche molto vicinea noi e al nostro mondo.Grazie alla preziosa collaborazione della prof.ssa

Irene Mobilia, che ci ha fornito un in-cipit, abbiamo iniziato a scrivere lanostra storia, passando il testimonedi classe in classe e seguendo lo svi-luppo delle vicende.Siamo già giunti al terzo capitolo eancora non sappiamo cosa farà in fu-turo Gaspare, il nostro protagonista,se mai incontrerà un amico vero o serimarrà per sempre da solo. Seguiteci, i nostri capitoli verrannopubblicati sul sito della scuola.

Classe V A e V B Morcone

IL FILO DI ARIANNA

Anche quest’anno come consuetudine, la Scuola dell’Infanzia il 3Ottobre 2014 si è recata a Fragneto Monforte per il Raduno In-ternazionale delle Mongolfiere. Tale attività si colloca nella pro-gettualità annuale con lo scopo di favorire, attraversol’ampliamento dell’offerta formativa, conoscenze e abilità cherientrano nei Campi di Esperienza. Le attività comuni facilitano emigliorano la relazionalità, il confronto, l’autostima e l’autonomia,così come avviene in tutte le uscite extra moenia della scuoladell’infanzia. I bambini affascinati dal mondo magico delle mon-golfiere hanno migliorato i tempi di attenzione, il linguaggio, laproduzione grafica utilizzando correttamente forme e colori. Lavalenza dell’esperienza si esplicita maggiormente nell’opportu-nità, per i bambini dei vari plessi, di condividere un momento co-mune che non sempre si rende possibili a causa della distanza trai paesi. Se queste sono le motivazioni didattiche, per i piccolialunni è stata una giornata piacevole e divertente. Hanno osser-vato da vicino la “ grandezza” di una mongolfiera e le componentiche permettono di farla volare. In un momento successivo hannoassistito con entusiasmo ad uno spettacolo di burattini, immede-simandosi nei personaggi della storia. Considerato quanto facciabene uscire dalle proprie mura, sono state programmate per iprossimi mesi primaverili altre interessanti visite guidate.

Le mongolfiere di Fragneto Monforte

…PER VOLARE ALTO!

PROGETTO LETTURA SCUOLE DELL’INFANZIAMorcone – Cuffiano – Sassinoro

Santa Croce del Sannio

Il 4 novembre è un giorno importante per la storia d’Italia, si ricor-dano le numerose vittime di una sanguinosa e lunga guerra. L’Italiavi aveva partecipato per liberare le province di Trento e Trieste eper ristabilire, quindi, i suoi confini laddove la natura li aveva se-gnati con una corona di monti superbi.Seicentomila soldati italiani morirono e alla loro memoria ogni co-mune dedicò un monumento una lapide che ne reca incisi i nomi.Noi bambini della scuola di Santa Croce, come ogni anno abbiamoonorato quei Caduti, abbiamo visitato quei monumenti, abbiamorecitato, in chiesa, le dovute preghiere.Alle ore 10,00, infatti ci siamo recati in chiesa; all’inizio abbiamopregato insieme a Don Domenico, poi abbiamo recitato poesie eletto brani riguardanti tale evento ed infine abbiamo cantato alcunicanti patriottici. All’uscita abbiamo formato un corteo silenzioso eordinato e siamo arrivati nella località “Rio Freddo”, lì abbiamo de-posto davanti al monumento la corona, le bandierine, preparateda noi bambini, e ciotole piene di rametti di alloro con il nastro tri-colore.Dopo la benedizione abbiamo cantato l’Inno nazionale e poi siamorientrati a scuola. È stata una giornata bellissima e al tempo stesso importantissimaperché il ricordo di tanti nostri fratelli, morti per salvare la Patria ,si è fatto vivo nella nostra mente e ha riscaldato i nostri cuori.

Vito, Sara, Mario, Loris, Federica, Francesco e VincenzoClasse IV e V

Scuola primaria di Santa Croce del Sannio

4 NOVEMBRE 2014: GIORNATA DEI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE

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6 ISTITUTO COMPRENSIVO - Morcone

Anche quest’anno l’associazione “Podisti Alto San-nio” ha invitato il nostro Istituto a partecipare allaseconda edizione di “Imparando a correre”, per-corso podistico articolato per fasce d’età, rivolto airagazzi della scuola Primaria e Secondaria di primoe secondo grado. La gara si è realizzata nell’ambito della “IX mezzaMaratona del Sannio” che è partita da Pontelan-dolfo ed è giunta a Morcone, passando per Cam-polattaro. La manifestazione ha avuto lo scopo di sensibiliz-zare i ragazzi e i giovani all’attività fisica in generee alla corsa nello specifico.Noi alunni siamo stati davvero contenti di aver par-tecipato all’iniziativa perché è stato un momentodi socializzazione e di grande divertimento, senzaalcuna pretesa di vittoria.Per l’occasione abbiamo intervistato il dottoreCarlo Venditti, podista e vice presidente dell’asso-ciazione; gli abbiamo rivolto delle domande persoddisfare la nostra curiosità e i dubbi relativi al-l’alimentazione e allo sport in particolare.Come podista e medico ci ha consigliato di prati-care uno sport poiché aiuta nella crescita fisica esociale, ha suggerito il nuoto, in quanto contribui-

sce ad una crescita armoniosa ma, ha aggiunto,che è bene iniziare l’allenamento poco per volta.Prima di cominciare a praticare uno sport ci ha con-sigliato di effettuare una visita medico-sportiva ecurare molto l’alimentazione, consumando un’ade-guata colazione prima della gara, fatta di dolce esalato; inoltre ci ha detto di mangiare molti carboi-drati nei giorni antecedenti la gara.Infatti sport e buona alimentazione vanno a brac-cetto, cosa che non succede con l’alcool e con ilfumo, che rallentano e condizionano il rendimentoagonistico.Ha aggiunto inoltre che anche l’assunzione di al-cune sostanze per aumentare il rendimento spor-tivo risulta dannosa per la salute e poco correttonello sport che ha come principio la socializza-zione, la lealtà e la sana competitività. Noi pensiamo che praticare uno sport sia impor-tante e salutare perché ci fa crescere sani e forti,ci fa socializzare con le persone, ci fa divertire, ciabitua al confronto e ci fa vivere la competitività inmaniera positiva poiché la cosa bella di questagara è che “IO NON VINCO E TU NON PERDI”

Classe V A e V BMorcone

Il progetto “Longobardo Anch’io”, promosso dall’Asses-sorato alla Cultura del Comune di Benevento, al quale ilnostro Istituto Comprensivo ha aderito, ha visto la pienaadesione di tutti noi studenti.Giovedì 20 novembre u.s. siamo partiti alle 8.30 da Mor-cone, con il pullman GT messo a disposizionedall’organizzazione, entusiasti e curiosi.A Benevento siamo stati accolti da guide specia-lizzate e insieme ai docenti, siamo stati accom-pagnati lungo un itinerario sulle tracce deiLongobardi.I Longobardi, popolo guerriero proveniente dallaPannonia, giunsero nel capoluogo sannita nel570 d.C., restandovi per cinque secoli. Si reserosubito conto dell’importanza della città e nel 571d.C. la proclamarono capitale del Ducato; nel 774capitale del Principato.I rapporti tra i Longobardi e i Beneventani, all’ini-zio, furono resi difficili dalle diversità di culto, mainfine San Barbato riuscì a convertire l’interaetnia dominante. I Longobardi posero salde radici

nel territorio, garantendo prosperità alla città e dandoinizio a originali esperienze culturali quali la “scrittura”e il canto; batterono moneta con il tremisse e il soldoaureo.Realizzarono molti monumenti: la cinta muraria, la

chiesa di Sant’Ilario e Port’Aurea, la cripta della Catte-drale e la stupenda chiesa di Santa Sofia, antico edificioreligioso nella Longobardia minore, fondata dal ducaArechi II intorno al 760 d.C.La chiesa di Santa Sofia nei terremoti del 1688 e del 1702

subì molti danni: a causa del primo crollaronole aggiunte medievali e la cupola primitiva. Nel 2011 la chiesa è stata dichiarata Patrimoniodell’Umanità dall’Unesco.Durante la visita al museo del Sannio, istituitonel 1873 dal Consiglio Provinciale di Bene-vento, la guida ci ha mostrato i vasi di bronzo ed’argento, le statue romane, le monete e i mo-nili longobardi.Il percorso del progetto è stato davvero inte-

ressante perché ci ha dato l’opportunità di sco-prire parte delle nostre radici e alcune bellezzeartistiche del territorio sannita, territorio di cuisiamo orgogliosi di far parte.

Classe III DScuola secondaria - Santa Croce del Sannio

CRONACA DI UNA GITA DIDATTICA: “SULLE ORME DEI LONGOBARDI”

MEZZA MARATONA DEL SANNIO - IX edizione

Come si chiama l’associazione che organizza lamanifestazione?L’associazione che organizza la manifestazione sichiama “Podisti Alto Sannio”.Quando è nata questa associazione?Questa associazione è nata nel 2005.Chi è il Presidente dell’associazione?Il Presidente dell’associazione è il dottor GerardoRinaldi.Quanti soci conta l’associazione?L’associazione conta 60 soci.L’associazione partecipa a molte gare durantel’anno?Le competizioni sono varie; quest’anno abbiamopartecipato anche a due gare internazionali.Il 9 novembre ci sarà la Mezza Maratona del San-nio, con partenza da Pontelandolfo. Quanto saràlungo il percorso?Il percorso sarà lungo 21 chilometri.Sempre a Pontelandolfo, nello stesso giorno, siterrà anche la Maratona dei bambini, per l’inizia-tiva “Impariamo a correre”: quanto sarà lungoquesto percorso?

Il percorso della Maratona dei bambini sarà lungocirca 200 metri. A che ora inizierà la gara?La gara inizierà alle 9.40, ma i partecipanti si do-vranno trovare a Pontelandolfo alle ore 9.00.Qualche domanda personale: quante ore di alle-namento pensa che siano necessarie prima di unagara?Penso che bisogna correre per almeno un’ora algiorno per quattro mesi. Che cosa si deve mangiare prima di una gara?E’ necessario mangiare sia alimenti dolci che salati;andranno assunti prima i cibi salati e poi quellidolci perché nella corsa le sostanze dolci vengonoconsumate prima delle altre.Perché lei corre?Corro per rilassarmi, nonostante la sofferenza e lafatica.Che cosa si prova a partecipare a una gara?Correndo si libera la mente.Che cosa si prova a raggiungere il traguardo?Si provano emozioni molto forti.

Classe III - Morcone

Il 20 novembre 2014 per la prima volta nella città di Beneventoè arrivato il PalaComieco, una struttura di igloo gonfiabili di coloreverde all’interno della quale sono stati proposti percorsi interattiviper spiegare l’importanza di differenziare i rifiuti e di riciclare lacarta. Comieco è una società nata nel 1997 che opera in tutt’Italia, re-cupera carta e cartoni e il Palacomieco ha lo scopo di diffonderela cultura del “ciclo del riciclo” tra adulti e bambini. In Italia la rac-colta differenziata di carta e cartone è aumentatamolto negli ul-timi anni, ma con un’enorme differenza tra il nord Italia, dove sidifferenziano circa 48 chili di carta all’anno per individuo, e il Sudcon solo 28 chilogrammi.La visita al PalaComieco, vissuta insieme ai bambini di cinque annidella scuola dell’Infanzia, per noi alunni della scuola Primaria diSanta Croce è stata un ‘esperienza molto interessante. All’internodel primo igloo c’era un supermercato virtuale dove su grandi pa-reti erano rappresentati tutti i prodotti che ognuno di noi compraquando va a fare la spesa. La guida con un marchingegno, similea quello per identificare i prezzi, selezionava i rifiuti che appari-vano su un grande monitor per essere poi deposti negli appositibidoni. (Andrè)Il secondo igloo ci ha lasciato a bocca aperta; c’erano tanti oggettirealizzati con carta e cartone riciclati. Erano tutti molto belli: lam-pade, collane, borse, vasi per i fiori , sedioline, cestini e altri og-getti. La guida ci ha spiegato l’importanza del riutilizzo e delriciclo, gesti necessari a salvaguardare l’ambiente. Inoltre, sem-plicemente, ci ha mostrato il processo di lavorazione della cartariciclata. (Marianna)La carta una volta raccolta viene ripulita, sminuzzata, messa almacero e poi viene fatta passare attraverso rulli caldi che l’asciu-gano e l’assottigliano (Letizia). In questo stesso igloo la guida siè soffermata sull’importanza di riciclare anche il vetro, la plasticae l’alluminio. (Sofia)Nell’igloo successivo, infine, abbiamo visionato un cartone ani-mato i cui protagonisti erano un giornale e uno scatolino dalnome Lino che, ancora una volta, simpaticamente,ci hanno spie-gato da cosa derivi la carta, quali piante a crescita rapida vengonoutilizzate per la cellulosa, ma soprattutto come il gesto miglioresia “il ciclo del riciclo”. (Egidio)La guida ci ha spiegato che non tutta la carta può essere rici-clata!Non si possono riciclare fazzoletti usati, tovaglioli unti, cartain alluminio e carta sporca. (Alicia)Devono essere riciclati giornali, riviste, fumetti…scatole di cartoni,sacchetti di carta, contenitori in tetrapak. (Ludovica)E’ necessario togliere elementi come nastro adesivo, scotch, graf-fette e punti metallici, schiacciare, ripiegare (anche lo spazio hala sua importanza) e depositare nell’apposito bidone. (Alessia)A scuola, dopo la visita al PalaComieco, abbiamo portato deigrossi scatoloni che, abbelliti artisticamente, sono diventati inuovi bidoni per la raccolta di plastica, alluminio e carta che qual-che volta non separavamo. (Luca)…Ora, invece, siamo tutti più attenti!

Classe IIIScuola Primaria Santa Croce del Sannio

IMPARIAMO A CORRERE: II EDIZIONEIntervista degli alunni della classe III della Scuola Primaria di Morcone Ca-poluogo al dottor Carlo Venditti, membro dell’Associazione “Podisti Alto San-nio” e promotore dell’iniziativa “Impariamo a correre”.

VISITA AL PALACOMIECO

Ora siamo tutti più attenti!

Benevento: La cinta muraria

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Il 24 novembre 2014, è stata lanciata nellospazio la prima donna italiana, SamanthaCristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spa-ziale Europea e pilota dell’Aeronautica Mili-tare. Il lancio nello spazio è avvenuto dalCosmodromo di Baikonur, in Kazakistan.Un’avventura che non poteva che affasci-narci!Samantha Cristoforetti è partita assieme adun collega russo e ad uno americano. Decol-lati con la navicella spaziale Soyouz, hannoraggiunto la stazione orbitale internazionaledove sono stati accolti dai loro colleghi conuna cena festosa. Scopo di Samantha e deisuoi colleghi astronauti è quello di effettuarericerche in previsione di lanci futuri anchesu Marte.Samantha, arrivata nello spazio, era felicis-sima: quel sogno cullato fin da bambina fi-nalmente si era realizzato. Samantha si ècommossa quando, in collegamento dallabase spaziale, ha parlato con la mamma aMosca, definendo lo spazio stupendo e me-raviglioso.Samantha Cristoforetti ha dovuto studiaretanto, superare concorsi, ha dovuto impa-rare il russo e il funzionamento di una navi-cella e affrontare un allenamento di cinqueanni, però ne è valsa la pena perché è diven-tata un’astronauta, un successo per le

donne e per l’Italia. Samantha Cristoforetti,prima di far ritorno sulla Terra, resterà nellospazio per un periodo di circa sei mesi.La storia dell’astronauta italiana ci ha por-tato ad un confronto con la figura di Malala,premio Nobel per la pace, che lotta per ga-rantire alle bambine e ai bambini di tutto ilmondo il diritto di frequentare la scuola. Sa-mantha Cristoforetti ha potuto realizzare ilsuo sogno perché in Italia tutti i bambini de-vono frequentare la scuola e per le donnenon ci sono limiti per svolgere lavori che inaltri paesi appartengono solo agli uomini.Per tutti noi, una vera fortuna!

Classe IIIScuola Primaria Santa Croce del Sannio

I disegni sono stati realizzatida Sabrina e Chiara

Classe IIScuola Primaria Santa Croce del Sannio

SAMANTHA CRISTOFORETTIPrima donna italiana nello spazio

La mosca olearia, un insetto la cui larva è un paras-sita degli ulivi, favorita dalle condizioni particolaridel tempo di quest’anno, ha fortemente danneggiatola produzione nazionale di olio di oliva della campa-gna olearia 2014/2015. Le piogge estive copiosehanno favorito gli attacchi del parassita determi-nando un impatto negativo sia sulla qualità che sullaquantità del prodotto finale. In alcune zone la produ-zione olivicola è addirittura calata più del 50% ri-spetto allo scorso anno con la conseguenza di un aumento notevole dei prezzi. InCampania si ipotizza un calo intorno al 40%. Stando alle stime, la crisi di quest’annofarà perdere probabilmente all’Italia il secondo posto della classifica mondiale deiproduttori di olio.Anche nel nostro territorio, Cuffiano, la crisi olearia si è avvertita in modo forte.Nell’ambito di una ricerca effettuata da noi alunni della scuola di Cuffiano, sonoemersi dati davvero sconfortanti. Già impegnati in un progetto pluriennale “Le realtàproduttive del nostro territorio”, che ci ha visti protagonisti dei laboratori didatticiper la lavorazione dei prodotti locali quali latticini, miele e olio, non potevamo rima-nere indifferenti rispetto a questo danno ambientale che ha colpito le nostre piccoleaziende di famiglia e i produttori del territorio.Dall’intervista fatta ai nostri parenti e ai proprietari dei frantoi si evince che le causedella calamità sono le stesse che hanno colpito il territorio a livello nazionale.La produzione delle olive ha subito un forte calo soprattutto per i cambiamenti clima-tici. Lo scorso inverno è stato meno freddo e la stagione estiva, invece, molto piovosa.Condizioni che, come dicevamo, hanno favorito l’attacco di un particolare parassita,un moscerino che depone le proprie larve nelle olive e ne mangia la polpa all’interno.Non è stata colpita solo la quantità, ma anche la qualità del prodotto, che quest’annoè senza dubbio più scadente, l’olio ha infatti un colore più opaco e un sapore legger-mente acre. I produttori della zona di Cuffiano hanno avuto una perdita che per alcunisupera il 50%; pertanto l’olio sarà venduto ad un prezzo più alto, si parla di circa ottoeuro al litro, rispetto ai cinque dello scorso anno. Molti non venderanno affatto, perchéla quantità ricavata basta a malapena a soddisfare le esigenze familiari.Per la prossima stagione olearia saranno sicuramente attivate misure di prevenzione

per limitare i danni che i cambiamenti cli-matici potrebbero ancora causare. Gli oli-vicoltori utilizzeranno prodotti contro iparassiti, come il verderame e farannouna potatura che lasci più fogliame perproteggere le olive.Di certo sarà indispensabile iniziare unacura preventiva delle piante sin da adessoin quanto la coltura degli ulivi è una delleprincipali fonti dell’economia italiana.

Scuola Primaria di Cuffiano

Campagna olearia 2014/2015 disastrosaVertiginoso calo della produzione di olio, prezzi alle stelle

Il mese scorso, dopo aver letto un testo di fanta-scienza, ci siamo collegati ad internet e il nostromotore di ricerca ci ha condotto direttamente suun cometa, nello spazio più lontano. Sì, propriocosì, ci siamo ritrovati sulla cometa 67P/Churyu-mov - Gerasimenko e con noi c’era il lander “Phi-lae”, arrivato lì da poco tempo, insieme alla sondaRosetta. La storia di questa navicella ci ha parti-colarmente affascinato ……Venti anni fa, in Germania, è stato avviato unprogetto dall’Agenzia Spaziale Europea “ESA” percostruire la sonda chiamata “Rosetta” e un lander battezzato “Philae”, a questo pro-getto hanno partecipato anche degli scienziati italiani.Il 2 marzo 2004, dalla base di Kourou, nella Guyana Francese, “Rosetta” è stata lan-ciata nello spazio verso la cometa 67P/Churyumov - Gerasimenko. Il viaggio è duratodieci anni, 8 mesi e 10 giorni e la navicella ha percorso circa 6 miliardi di km. Unapasseggiata davvero molto lunga! La traversata ha portato la sonda a sorvolare nel2007 il “pianeta rosso”, successivamente la fascia degli asteroidi, incontrando perben tre volte il pianeta Terra, da cui era partita. Ha incontrato anche l’asteroide “Lu-tetia” e ha fotografato l’impatto tra una sonda e una cometa.Nel 2011 Rosetta è stata ibernata per tre anni e, il 2 gennaio 2014, si è risvegliatada sola per entrare nell’orbita della cometa, il 6 agosto dello stesso anno.Il 12 novembre 2014 finalmente il lander “Philae”, partito con la sonda, dopo averlasciato Rosetta, atterra sulla cometa fatta di ghiaccio e terriccio. Alle 16,03 (ora ita-liana) dello stesso giorno arrivano le prime informazioni dallo spazio impiegando 28minuti e 34 secondi. È il segnale della vittoria che raggiunge la Terra!Philae ha avuto il compito di prelevare alcuni campioni della cometa, attraverso unatrivella che è arrivata alla profondità di 25 metri, con lo scopo di cercare informazioniin merito alla composizione delle comete e sull’origine del Sistema Solare.“Rosetta” rimarrà intorno alla cometa fino al 2015, inviando foto e notizie, poi si av-vicinerà al Sole e concluderà la sua esistenza; il piccolo “Philae”, purtroppo, si èspento dopo due giorni di vita. È stato un grandissimo avvenimento poiché mai,

prima d’ora, una sonda era atterratasu una cometa. L’episodio ci ha incuriosito tantis-simo, ci ha consentito di approfon-dire le nostre conoscenze sul“Sistema Solare” e ha destato il no-stro interesse per la straordinaria im-presa che gli scienziati sono riusciti acompiere e perché lo spazio, im-menso e sconosciuto, attira e affa-scina molto, ragazzi curiosi come noi.

Classe V B - Morcone

MISSIONE COMPIUTA!

Rosetta e Philae: gli eroi del giorno

A scuola abbiamo guardatoun filmato che ci ha mostratouna serie di piccoli atti di gen-tilezza, che tutti possiamocompiere per migliorare lanostra vita, quella degli altri el’ambiente che ci circonda.Dopo una lunga discussione,abbiamo concordato che per noi la gentilezza è avere rispetto pergli altri, aiutare chi è in difficoltà o in pericolo, aver cura delle nostrecose e di quelle degli altri, rispettare l’ambiente...Gli altri sono gentili con noi quando ci aiutano a fare i compiti, ci pre-stano qualcosa che non abbiamo, ci danno un po’ della loro me-renda, ci fanno visita o si prendono cura di noi quando non stiamobene, ci fanno i complimenti o l’applauso per qualcosa che abbiamofatto bene, ci fanno le coccole, ci sostengono quando dobbiamo farequalcosa di difficile.Ci siamo accorti che anche noi facciamo atti di gentilezza, anchesenza rendercene conto, quando in casa aiutiamo i nostri familiari,aiutiamo i nonni nei lavori che per loro sono pesanti, badiamo ai fra-tellini o ai cuginetti più piccoli, rispettiamo l’ambiente, siamo dispo-nibili con le persone che ci chiedono informazioni o aiuto.Per concludere, abbiamo capito che basta davvero poco per essere

gentili e rendere la vita più facilee piacevole a chi ci sta intorno e,siccome la gentilezza è conta-giosa, ci impegneremo a darebuoni esempi, rispettando le re-gole, le persone, le idee altrui, glispazi in cui ci troviamo, aiutandochi può aver bisogno di noi.

Classe IV B - Morcone

13 novembre 2014Giornata Mondiale della Gentilezza

ISTITUTO COMPRENSIVO - Morcone

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Il 20 novembre 1989, veniva approvata la Conven-zione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenzache ha segnato una vera e propria “rivoluzione cul-turale”, riconoscendo il minore non soltanto comeoggetto di tutela e di assistenza, ma anche comesoggetto di diritto e, quindi, titolare di diritti inprima persona.E proprio in occasione del 25° anniversario di que-sto evento così importante, giovedì 20 novembre2014, nella solenne Sala riunioni del Palazzo delGoverno di Benevento, si è celebrata la GiornataUniversale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adole-scenza con un incontro dal titolo “PresenteFuturo”organizzato dalla Prefettura e dal Comitato provin-ciale Unicef, associazione a cui le Nazioni Unitehanno affidato il compito di garantire e promuo-vere l’applicazione della Convenzione nei Paesi chel’hanno ratificata. Hanno introdotto i lavori il Pre-fetto di Benevento, S. E. Paola Gallone, che ha re-lazionato su “Le politiche nazionali per l’Infanzia”e la Presidente Provinciale Unicef, prof.ssa CarmenMaffeo, che ha ripercorso i venticinque anni di pro-gressi per l’infanzia, illustrando i notevoli passiavanti compiuti sul fronte della mortalità infantilee sull’accesso all’istruzione, ma sottolineando al-tresì la necessità di guardare a quanto ancora c’èda fare.L’intervento del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Pro-vinciale, dott. Angelo Marcucci, ha segnato il pas-saggio alla seconda fase della Cerimonia con laconsegna del Riconoscimento “Scuola Amica deiRagazzi” alle Scuole Sannitiche che si sono distinteper il lavoro svolto nella promozione e nell’attua-zione della Conven-zione. Anche l’I.I.S.“don Peppino Diana”di Morcone, rappre-sentato dal DirigenteScolastico, dott.ssaMarina Mupo, dallasottoscritta, in qualitàdi referente Unicef, edall’alunno AntonioDel Ciampo, in qua-lità di rappresentantedi Istituto, è stato in-signito del prestigiosoRiconoscimento, a riprova che la Scuola Superioredel nostro Territorio sta operando nella giusta dire-zione, offrendo un percorso formativo di qualità peril conseguimento delle competenze previste dall’UE tra cui, in primis, quelle riguardanti la “cittadi-nanza attiva”.

L’altro momento, decisamente significativo a sot-tolineare il dialogo tra i giovani e le Istituzioni, havisto come protagonisti i Sindaci dei Comuni chehanno aderito al Progetto “ Città amica dei Ra-gazzi”, promosso dall’Anci sempre in collabora-zione con l’Unicef. Ciascuno ha illustrato leiniziative messe in campo per garantire i diritti deipiù giovani e tutti si sono impegnati a concederela cittadinanza onoraria ai minori stranieri delleloro comunità. A seguire, gli interventi dei sindacijunior che, con serietà, profonda convinzione,senso di concretezza e, perché no, un pizzico di or-goglio, hanno informato con disinvoltura i presentisu quanto programmato: semplici iniziative, comead es. quella proposta dal sindaco junior di Fra-gneto Monforte di favorire il dialogo fra le gene-razioni con interventi di volontariato a favore deglianziani. … E ci possiamo fidare, perché le pro-messe dei piccoli sono attendibili più di quelle ditanti adulti!

Infine, il coinvolgi-mento delle autoritàdell’Arma dei Carabi-nieri, della Guardia diFinanza, dei Vigili delfuoco, del Corpo fo-restale che hanno as-sicurato, anche invirtù della collabora-zione del Ministerodegli Interni conl’Unicef, il loro impe-gno per l’attuazionedella Convenzione

nella nostra Comunità.La manifestazione si è conclusa sulle note del CoroUnicef “ Si…Fa… Musica” diretto dal M° Dina Ca-merlengo che ha sottolineato alla grande la positi-vità di questa memorabile giornata.

Maria Grazia Cataldi

Spesso, i giovani, sono “spaventati” al pensiero di un futuro la-voro poiché non conoscono nulla a riguardo. E, come spesso ac-cade, ha provveduto la scuola!Quest’anno, noi ragazzi della classe IV A del Liceo Scientifico“Don Peppino Diana” di Morcone, abbiamo avuto la possibilitàdi prendere parte a un’alternanza scuola-lavoro, svoltasi pressola sede beneventana del ConSDABI (centro di ricerca sulle bio-tecnologie) dal 20 al 31 di ottobre, perché potessimo affacciarcisul mondo lavorativo.Fortunatamente, abbiamo scoperto che non c’è nulla da temere,infatti è stata un’esperienza davvero divertente, oltre che forma-tiva, in quanto diversa da tutte le altre, e non è stato di certo unpeso, dopo la giornata scolastica, mangiare un panino e andare“a lavoro”.Le nostre colleghe-tutor, tutte molto simpatiche e sempre dispo-nibili, ci hanno guidato nelle attività da svolgere, perlopiù ri-guardanti il nostro campo di studi: ci hanno insegnato comeestrarre proteine e grassi animali, praticare l’elettroforesi (me-todo di analisi delle proteine) e ricavare e analizzare il Dna pre-sente nei nostri capelli; siamo rimasti molto affascinati nelvedere cellule animali al microscopio e prendere familiarità contanti altri procedimenti scientifici. Così, armati di camici, guantie strumenti specializzati, oggetti che ci facevano sentire in uncerto senso “importanti”, siamo stati ricercatori per un po’ e nonci è dispiaciuto affatto.Questa esperienza ovviamente ci ha aiutato e ci aiuterà anchenel nostro percorso di studi perché ha consentito che conosces-simo praticamente argomenti studiati o ancora da studiare chesicuramente rimarranno più impressi nelle nostre menti.È stato inoltre un modo per conoscere persone nuove, che nondimenticheremo mai, persone che profondono impegno e pas-sione nel proprio lavoro, dando il buon esempio a chi, come noi,ancora non ha un impiego proprio.Un po’ ci dispiace che questa avventura sia già finita, anche per-ché avevamo fatto l’abitudine a prendere il pullman, subito dopopranzo, per arrivare puntuali alle 14.00 e iniziare la giornata la-vorativa, ma ormai siamo sicuri che ce ne saranno altre che po-trebbero durare tutta la vita e che,ci auguriamo, siano in sintoniacon il noto aforisma di Confucio, “Scegli il lavoro che ami e nonlavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”.Per cui ora non ci resta che fare al meglio il nostro dovere, aspi-rando al futuro che abbiamo sempre desiderato.

Mara Tanzillo - IV A - Liceo Scientifico di Morcone

RICERCATORI PER UN PO’IMPORTANTE RICONOSCIMENTOPER L’IIS “DON PEPPINO DIANA” DI MORCONE

Qualcuno ha detto: “Viaggiare è l’unica cosa che compri, che ti fa diventare piùricco”. Se poi quel viaggio ha come meta Londra, un mondo in miniatura, questaaffermazione assume maggiore valore e significato.Lo abbiamo capito noi ragazzi delle classi III e IV del Liceo Scientifico “Don PeppinoDiana” di Morcone, che come ogni anno, abbiamo avuto la possibilità di parteciparea uno stage linguistico nella capitale inglese. Così,il 16 settembre, siamo atterrati all’aeroporto diGatwick accompagnati dal prof. Vincenzo Iannonee dalla prof.ssa Maria Claudia Savoia, tutti moltoemozionati per la meravigliosa esperienza che sisarebbe presentata. Ovviamente, né la città, né lefamiglie e la “Twiin school” di Lewisham, borgolondinese, da cui siamo stati gentilmente ospitatiper tutta la settimana, hanno deluso le nostreaspettative, facendoci trascorrere dei giorni indi-menticabili e strappandoci anche qualche lacrimaal momento del ritorno.Sono diverse le cose che ci hanno affascinato, dailuoghi conosciuti e le costruzioni più famose comeBuckingham Palace, il Big Ben, il London Eye, ilSt James Park, Covent Garden, l’abbazia di We-stminster, l’osservatorio di Greenwich... a quelli

“inaspettati” come i mercatini di Portobello road e Camden Town, i grandi magazziniHarrods, la Tate modern (galleria di arte moderna). Inoltre, è stato divertente pren-dere la metro, i bus, i taxi, per spostarci nella grande capitale o per arrivare a scuolada soli, partecipare alle tre ore giornaliere di corso di inglese con un’ottima inse-gnante madrelingua, scattare foto alle famose cabine telefoniche, passeggiare nei

parchi tra gli scoiattoli, visitare il magnifico MadameTussauds (museo delle cere).Credo però, che ciò che colpisce di più in una cittàcome Londra, sia il fatto che dietro ogni angolo sipuò trovare un pezzo di Italia, di Spagna, di Egitto,di India, di Brasile, di Stati Uniti: svariate culture checonvivono pacificamente nello stesso terriorio, ri-spettandosi, e che racchiudono tutta la bellezza delmondo in una sola città.Dunque questo viaggio, non ci ha permesso soltantodi approfondire le nostre conoscenze in lingua in-glese, ma soprattutto, ci ha dato la possibilità diaprire la nostra mente e di farci superare la nebbia,quella che ricopre costantemente il cielo di Londra,che divide la nostra piccola realtà dal resto delmondo in cui viviamo.

Mara Tanzillo - IV A

Un mondo nel mondoSTAGE LINGUSTICOA LONDRA

LICEO SCIENTIFICO - Morcone

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Il titolo strappa già un sorriso, ho indovinato? Ok, adessovorrei farvi una domanda: la vita non vi fa venire un po’ difame?… Vi prego non rispondete subito e ascoltate.Vi ricordate quando eravate appena nati (scusate l’assur-dità)? È già … quanti pianti e strilli, ma gli unici momentidi tranquillità erano quelli di allattamento; forse l’unicavolta che abbiamo bevuto il latte senza cacao in polvere.Vi verrebbe da dire che un altro momento di pace eraquando dormivate, ditelo però ai vostri genitori per farviaddormentare!!! Vedete, il cibo già allora era amore: unsogno da svegli non farvi piangere!Pensate adesso a quando avete imparato il nome degli alimenti, che confusione!!! Tramela e pera chi di noi non le ha mai chiamate mera e pela??? Parecchi non l’avrannofatto ma son sicuro che a qualcuno è capitato. Ma quando si dava un morso a questi fruttiveniva spontaneo chiamarli col proprio nome. Vedete, il cibo è anche cultura!Potrei fare milioni di esempi ma vi propongo l’ultimo: il cioccolato … ricordate la primavolta che lo avete assaggiato? Sapore … dolce; profumo … appetitoso; conclusione …dammi un altro pezzo!!! Vedete, il cibo è anche stupore!Da questo capiamo che molti momenti felici si accostano al cibo e “l’anoressia” fa delcibo un inconveniente. Forse non dovremmo nemmeno dare un nome a questo problemaperché lo merita più una mela. A coloro che purtroppo ne soffrono io vorrei aprire un ra-gionamento che potete concludere come meglio credete: “Non mangiando credete di per-dere qualche chilo in più rispetto a chi mangia normalmente. Arriviamo al perché deldesiderio di dimagrire: per amore, per bellezza, perché qualcun altro lo è di più? Consi-derando che l’amore è qualcosa che va oltre l’essere grassi o meno; che, come dice unproverbio, grassezza è mezza bellezza e che le persone non vanno discriminate per le lorodiversità … come può quel cioccolatino che mangiavo a cinque anni togliermi qualcosa?E poi … se una persona è più magra di me … chi stabilisce che devo rinunciare alle 2000calorie giornaliere raccomandate per imitarla, anzi … non è che forse è questa personache sta prendendo un granchio?” Pensateci…

Domenico TatavittoLiceo Scientifico Colle Sannita

Il 9 Novembre 1989, appena 25 anni fa cadeva il muro di Berlino sotto la spinta deldesiderio di libertà dei cittadini della Germania dell’Est.Guardo le immagini del muro scorrere sugli schermi, le mille inquadrature di unmuro, una struttura di freddo cemento che per anni era stato il simbolo dell’op-pressione di uno stato padrone sui propri cittadini. Poche persone che decidevanola sorte di un popolo, dividevano le famiglie e calpestavano i diritti, le aspirazioni ei sogni di vecchi e giovani.Sono passati 25 anni e la storia è sotto gli occhi di tutti ma gli uomini continuano acostruire muri reali o ideologici per dividere, separare, impedire la pacifica convi-venza degli uomini con i loro simili. Ancora oggi molti governi continuano a con-trollare e a decidere per i propri cittadini, privati della libertà di espressione, dimovimento e di pensiero.Noi giovani dovremmo trarre un grande insegnamento dalla vicenda della cadutadel muro di Berlino non solo a livello storico-culturale ma soprattutto a livello com-portamentale.Quante e quali sono le divisioni che creiamo intorno a noi? Il compagno di classeche non è come noi perché meno intelligente, meno alla moda, meno normale; lostraniero; il tifoso dell’altra squadra; chi ha idee e opinioni diverse dalle nostre…La mia proposta per tutti noi giovani quindi è: “Abbattete un muro!”

Quello che vi separa dal compagno dibanco, dal fratello, dai genitori, dallascuola…Facciamo dell’esempio del Muro di Ber-lino un principio di vita.Perché il muro che ci separa da qual-cosa ci impedisce di conoscere e dicomprendere cosa c’è dall’altra parte.

M. Carmen MaselliLiceo Scientifico Colle Sannita

Un evento atteso da anni da studenti e docentiTaglio del nastro per l’Istituto Scolastico Alber-ghiero “Don Peppino Diana” di Colle Sannita.Ieri mattina finalmente l’istituto ha inauguratola sua sede ed è il caso di dirlo, la sua unicasede. Da qualche anno, se ne è già parlato, glialunni dell’alberghiero si dividevano tra l’attualeistituto, ex sede del Giudice di Pace, e un altroimmobile comunale rendendo le lezioni di stu-denti e docenti sempre una vera corsa tra unasede e l’altra. Finalmente grazie al lavoro di si-nergia tra l’istituzione scolastica e l’amministra-zione di Colle, questasituazione si è risolta nelmigliore dei modi. Così ierimattina alle 10 circa, ilparroco di Colle ha bene-detto la sede e ha poi ta-gliato il nastro insieme alsindaco di Colle Sannita,Giorgio Carlo Nista e lanuova dirigente d’IstitutoMarina Mupo. Un immo-bile imponente con aule e tutti i laboratori ne-cessari per formare al meglio i propri alunnisenza contare la speranza di poter creare nuovilocali nell’immobile stesso. Si è parlato anche diquesto nel successivo convegno che ha visto altavolo la nuova dirigente Mupo, l’ex dirigented’Istituto Luigi Mottola, il Provveditore agli studidi Benevento, Angelo Marcucci, il sindaco diColle, Nista e il vicesindaco di Morcone, Ferdi-nando Pisco.Soddisfazione è stata espressa dal sindacoNista: “Sono anni che lavoriamo per arrivare adoggi superando ostacoli di formalità, e questodovrebbe già farci capire la situazione della no-stra nazione. Comunque noi a oggi sappiamoche ci sono già altri fondi della Provincia da in-vestire in questa scuola, adesso dobbiamo solorealizzare una rete adeguata, efficiente, funzio-nale ed economicamente sostenibile per dareun futuro alla scuola. Io mi impegnerò per que-sto.”E la nuova dirigente ha affermato: “Sono arri-vata in una realtà di eccellenza per le strutture,per la qualità che in questa scuola si trova e peril lavoro fatto in passato dal mio collega Mot-tola. Credo che un problema di questo territorio

sia la competizione, mentre dobbiamo lavoraresulla cooperazione dunque tra istituzioni scola-stiche cercando di offrire ai giovani l’indirizzoscolastico che più gli è congeniale.” Altro pro-blema i trasporti: “Spero che anche la questionetrasporti sul territorio possa migliorare.”Anche l’ex dirigente Mottola ha voluto elogiarele qualità che si trovano nell’istituto collese:“Molti sono stati i concorsi nazionali e regionaliin cui i nostri ragazzi hanno raggiunto la vittoriaassoluta e il gran merito è dell’impegno sia deglialunni sia dei docenti. Alcuni alunni che si sono

diplomati l’anno scorso aoggi lavorano a Londra.”Mottola ha poi rivolto unringraziamento all’ammi-nistrazione comunale delpaese e agli uffici tecniciprovinciali: “Pur nonavendo molti fondi la Pro-vincia ha investito su Collee questo è importantedavvero.”

Ha preso poi la parola il vicesindaco di MorconePisco: “Bisogna che miglioriamo quelle chesono già delle eccellenze come questo istituto.Noi cerchiamo sempre di dare il nostro contri-buto, creando una rete con la scuola anche peril problema trasporti.”A chiudere il convegno, il provveditore Marcucciche con tanta commozione ha ringraziato tutti ipresenti: “Ritorno qui volentieri in questo isti-tuto di grande qualità. I nostri ragazzi hannoportato in alto il nome della scuola ma anchedella Provincia e per questo li ringrazio. Ho sem-pre fatto di tutto per dare alle zone più periferi-che, una scuola che potesse garantire questerealtà sotto questo aspetto. – E ai ragazzi hadetto – Non si apprende solo dai libri, ma anchequando si sta bene, con persone con le quali sista bene, un ambiente che invita a fare di più,questa è la scuola di Colle e per quanto riguardail dimensionamento, state tranquilli, avretetutta la vicinanza e la difesa di questa realtà.”La mattinata si è conclusa con un buffet prepa-rato dai giovani alunni dell’Alberghiero di Colle,già pronti a fare meglio degli anni precedenti.

Biagina Cece“Ottopagine” del 14 novembre 2014

La riforma degli Istituti Professionali prevede che nella progettazione deipercorsi didattici assumano particolare importanza le metodologie che va-lorizzano, a fini orientativi e formativi, le esperienze di raccordo tra scuolae mondo del lavoro, quali visite aziendali, stage, tirocini e progetti di al-ternanza scuola lavoro. Tali attività permettono, infatti, di sperimentareuna pluralità di soluzioni didattiche per facilitare il collegamento con il ter-ritorio e personalizzare l’apprendimento mediante l’inserimento degli stu-denti in ambienti operativi reali.L’Istituto Alberghiero di Colle Sannita, sez. aggr. dell’I.I.S “Don PeppinoDiana” di Morcone, già da molti anni, collabora con numerose aziende delterritorio per la realizzazione di progetti di alternanza scuola-lavoro, tiro-cini formativi e di orientamento e stage formativi in luoghi particolarmentesignificativi dal punto di vista della ricettività turistica... Ogni Consiglio diClasse programma i percorsi in alternanza, tenendo conto delle specificheesigenze del proprio gruppo di studenti, seguendo le indicazioni contenutenelle linee guida regionali. I progetti vengono inseriti nel Pof e presentatial Collegio Docenti, alle famiglie, agli alunni e alle aziende partner perfavorire la completa condivisione degli obiettivi e ottenere la massima par-tecipazione di tutte le componenti dell’istituzione scolastica. L’alternanzascuola-lavoro, istituita tramite L. 53/2003 e Decreto Legislativo n. 77 del15 aprile 2005, rappresenta una modalità di apprendimento mirata a per-seguire le seguenti finalità: • Collegare la formazione in aula con l’esperienza pratica in ambienti ope-rativi reali;• Favorire l’orientamento dei giovani valorizzandone le vocazioni personali;• Arricchire la formazione degli allievi con l’acquisizione di competenzespendibili nel mercato del lavoro;• Realizzare un collegamento tra l’istituzione scolastica, il mondo del la-voro e la società;• Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economicodel territorio. Dal 12 Ottobre 2014 al 18Ottobre 2014, gli studentidelle classi V Cucina e VSala dell’Istituto Alber-ghiero di Colle Sannitahanno vissuto un’espe-rienza di stage altamenteformativa presso alber-ghi e ristoranti della cittàdi Pesaro. Nonostante illivello piuttosto alto dellestrutture che hanno ac-colto gli studenti, i risultati sono stati estremamente soddisfacenti inquanto essi sono stati apprezzati sia per la serietà e l’educazione dimo-strata ma soprattutto per il livello delle competenze da loro acquisite, moltidi loro, infatti, hanno ricevuto proposte concrete di lavoro per la prossimastagione estiva. Questo è stato un modo per mettere in pratica quello chegli studenti fanno nei laboratori scolastici durante tutto l’anno e il positivorisultato ottenuto costituisce motivo di orgoglio per l’istituto attestandoche il lavoro condotto dai docenti sia altamente qualitativo.

Prof. Carla Cavoto

ISTITUTO ALBERGHIERO

Pesaro: un’esperienza altamente formativa

Amico, amica, ti ricordi … insomma … capito no? 9 Novembre 1989

ISTITUTO ALBERGHIERO

IL TAGLIO DEL NASTRO DELLA NUOVA SEDE

LICEO SCIENTIFICO E IPSAR - Colle Sannita

Page 10: Numero 1 - Allegato al giornale “il Murgantino” numero 11 ... · Numero 1 - Allegato al giornale “il Murgantino” numero 11/2014 - anno IV Una scuola tutta da leggere Con il

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Il 24 Agosto 2014, noi ragazzi dell’Istituto Tecnico Econo-mico “Don Peppe Diana” di Circello, siamo partiti per lostage linguistico “Training for a better future”, tenutosinell’affascinante capitale inglese e reso possibile grazieai Fondi Strutturali Europa.La durata dello stage è stata di ventuno giorni, durante iquali noi, un gruppo di diciassette studenti (delle classi III,IV E V dell’A.S. 2013/2014) abbiamo approfondito la cono-scenza della lingua inglese nella scuola di lingue “IC Lon-don” nel cuore di Londra (Oxford Street), in vista di unesame finale.Ma, a Londra, la lingua non è l’unica cosa da imparare!Durante lo stage, infatti, abbiamo avuto modo di visitaremoltissimi luoghi famosi della capitale, rimanendo affa-scinati dalle ricchezze delle opere dei musei, dai suoi vastiparchi, dalla cultura e dallo stile di vita completamentedifferente rispetto al nostro.Da un’indagine effettuata nel gruppo, risulta che ciò che ci

ha più entusiasmati è stata proprio l’interazione con per-sone diverse e con una città multietnica di così grande di-mensione.I primi giorni è stata dura, ma parlando quotidianamentel’inglese, (assolutamente necessario) e imparando a spo-starci nella città con l’uso dei caratteristici “red bus” edella famosa “Tube”, ci siamo abituati in poco tempo aquello stile di vita. Abbiamo avuto l’opportunità di spen-dere ogni secondo come una famiglia e di crescere in-sieme.Non appena abbiamo fatto ritorno in Italia, non ci siamosentiti gli stessi. Siamo diventate persone nuove: abbiamopreso coscienza dell’importanza della vita e iniziato a ri-flettere sui nostri piani per il futuro. Nonostante le nostreidee future non siano abbastanza chiare, grazie a que-st’esperienza sappiamo per certo che saremo personedalla mente aperta e assetate di conoscenza.Vogliamo ringraziare tutto lo Staff dell’IC School e in par-ticolar modo il nostro professore Thomas, che ci ha accom-pagnati durante il percorso didattico. Cosa è stata per noil’IC School? Tutta la felicità dell’universo in tre settimane.Il forte legame che si è creato tra noi studenti si è manife-stato in un insieme di sentimenti, vere emozioni, risateinnocenti e sorrisi: gioia pura. L’addio a Londra è stato in-credibilmente triste: eravamo felici che avremmo rivisto lanostra famiglia e i nostri amici, ma sentivamo che qual-cosa in noi era cambiato. Ancora oggi, a distanza di tremesi, portiamo il ricordo di quelle tre settimane, che cihanno insegnato molto non solo dal punto di vista didat-tico, ma anche da quello morale. Ci sentiamo infatti piùresponsabili, più maturi, ma soprattutto sentiamo dal pro-fondo di essere, prima di ogni cosa, “cittadini del mondo”!

Fabiana Barone e Sonia NavaIstituto Tecnico - Circello

TRAINING FOR A BETTER FUTUREISTITUTO TECNICO ECONOMICO - Circello

Il corso specializza e integra le conoscenze e lecompetenze di indirizzo in coerenza con le esi-genze del territorio, con competenze rispon-denti ai bisogni del mondo universitario e dellavoro, con particolare attenzione alla imple-mentazione delle conoscenze linguistiche certi-ficate: elemento quest’ultimo fondamentaleper una piena cittadinanza europea.

Nel prossimo mese, a Circello verrà presentata la“prima” del lungometraggio “Ho un sogno e ti cidevo portare”, un lavoro interpretato e curato dairagazzi del Gruppo Teatrale “Attori per caso”.L’idea di realizzare un lungometraggio nasce dal-l’interesse nella lettura del libro“Bianca come il latte, Rossa comeil sangue” dello scrittore Alessan-dro D’Avenia. Una storia d’amore,la quale vede protagonisti ragazzitra i 16 e i 17 anni, che ha colpitoin particolarmodo la sensibi-lità di ciascun ra-gazzo. Coinvolgente eforte è stato l’ar-gomento trattatoda D’Avenia cheha portato cosìinteresse ai ra-gazzi tanto da mettersi subito a lavoro per realiz-zare un progetto che va oltre la realizzazione dellungometraggio.Infatti, i giovani ragazzi hanno pensato bene di rea-lizzare un gesto concreto nella ricerca per la curadella leucemia (tema centrale nella storia) portataavanti dall’associazione Ail.Nella serata in cui verrà proiettato e presentato illavoro prodotto, ci sarà la possibilità di acquistare,sottoforma di Dvd, e il ricavato sarà devoluto in be-

neficienza.Gli attori percaso hanno cer-cato di inter-pretare almeglio lo splen-dido lavoro diA l e s s a n d r oD’Avenia, e lo

splendido montaggio di GiacomoCampiotti col la fantasia e la bra-vura del presidente del gruppoteatrale, Bartolomeo Golia, inte-ressato alla regia del lungome-traggio e alla scelta dei ragazzi

più adatti ad interpretare i personaggi.Il difficile personaggio di Beatrice è interpretato daSonia Nava. Nelle vesti di Leo la persona del regi-sta, Bartolomeo Golia, ritenuto dai ragazzi il piùadatto. Nel ruolo di Silvia, una ragazza molto au-dace, come l’attrice del film, Gaia Barone. Invecel’amico di Leo, Niko, è stato interpretato da Ema-nuele Iarusso un ragazzo che somiglia molto al per-sonaggio del libro descritto da D’Avenia. “IlSognatore”, che sarebbe il professore di filosofiadefinito così dagli alunni, è stato interpretato daMattia D’Agostino, un ragazzo un po’ timido mamolto capace ed espressivo quando recita. Per concludere, il Gruppo Teatrale vi invita a pren-dere parte alla presentazione del lungometraggioin data ancora da destinarsi.

Il corso specializza e integra le cono-scenze e le competenze di indirizzoin coerenza con la filiera produttivadi riferimento e con le esigenze delterritorio, con competenze rispon-denti ai fabbisogni delle aziende edelle attività artigiane impegnatenella produzione artistica di riferi-mento, con particolare attenzione alsettore dell’OREFICERIA.Questo, in considerazione che il Co-mune di Pietrelcina è a forte voca-zione turistica nel settore del turismoreligioso, per cui tale indirizzo po-trebbe ulteriormente connotarsicome Arte Sacra in coerenza con lavocazione del territorio e, quindi, of-frire sicuri sbocchi lavorativi.

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HO UN SOGNO E TI CI DEVO PORTARE

Mensile a cura dell’associazione“Adotta il tuo Paese”

Direttore responsabileLuigia De Ciampis detta LuellaAut. Trib. Benevento n. 5/12

Editore: Scripta ManentTipografia: Scripta ManentVia degli Italici, 29/A

Morcone (Bn)