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Le primarie sono aperte, possono votare con un contributo minimo di 2 euro, tutti i cittadini elettori di Sasso Marconi, occorre portare il certificato elettorale e un documento di identità. SI VOTA DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 dalle ore 8.00 alle ore 20.00 I SEGGI PER VOTARE A SASSO MARCONI: Sasso Marconi Sede PD, via dello Sport 1/e Borgonuovo Centro sociale di Borgonuovo, via Cartiera 6 Fontana Sala Comunale in Piazza Cremonini Tignano-Mongardino Sede della Consulta di frazione di Tignano, in via Olivetta davanti alle scuole elementari. PAESE Partito Democratico - Sasso Marconi SETTEMBRE 2014 ANNO 6 - NUMERO 3 Sasso Marconi ALL’INTERNO COPERTINA DOVE E COME SI VOTA PAG 2-3-4 ROBERTO BALZANI PAG 5-6-7 STEFANO BONACCINI 28 settembre 2014 IL PRESIDENTE LO SCEGLI TU PRIMARIE DEL CENTRO SINISTRA PER IL CANDIDATO PRESIDENTE ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Potrai trovare gli appun- tamenti del PD di Sasso Marconi, gli avvenimenti, le notizie dal territorio, l’atti- vità del partito, i comunicati stampa e leggere PAESE. paesepdsasso.it NUOVO SITO

PAESE settembre 2014

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Numero 3, anno 2014, mese settembre

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Le primarie sono aperte, possono votare con un contributo minimo di 2 euro, tutti i cittadini elettori di Sasso Marconi, occorre portare il certificato elettorale e un documento di identità.

SI VOTA DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 dalle ore 8.00 alle ore 20.00 I SEGGI PER VOTARE A SASSO MARCONI:

Sasso Marconi Sede PD, via dello Sport 1/e

Borgonuovo Centro sociale di Borgonuovo, via Cartiera 6

Fontana Sala Comunale in Piazza Cremonini

Tignano-Mongardino Sede della Consulta di frazione di Tignano, in via Olivetta davanti alle scuole elementari.

PAESEPartito Democratico - Sasso Marconi

SETTEMBRE 2014

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NO

6 -

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Sasso Marconi

ALL’INTERNO

COPERTINA DOVE E COME SI VOTA

PAG 2-3-4 ROBERTO BALZANI

PAG 5-6-7 STEFANO BONACCINI

28 settembre 2014Primarie del centrosinistra

Emilia-Romagna

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PRIMARIE DEL CENTRO SINISTRAPER IL CANDIDATO PRESIDENTE ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Potrai trovare gli appun-tamenti del PD di Sasso Marconi, gli avvenimenti, le notizie dal territorio, l’atti-vità del partito, i comunicati stampa e leggere PAESE.

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La nostra Regione, pur rappresentando sicuramente una realtà di successo rispetto alla media delle Regioni italiane, deve tuttavia confrontarsi con i grandi temi del-la trasformazione in atto in Europa. Per far questo deve occuparsi meno di gestione e più di progettazione di vi-sioni innovative, di stimolo alla ricerca e alla impresa, di sostegno alla creatività e ai territori.PARTIRE DAI BISOGNIPer essere di supporto ai cittadini, alle imprese, agli

enti locali, la Regione deve cambiare paradigma e partire da un’analisi dei bisogni reali, che sono in via di drastico mutamento. La classe dirigente re-gionale deve studiare, approfittando dell’enorme massa di dati prodotti dagli Uffici della Regione medesima, e costruire grandi visioni collettive, grandi cornici di senso che consentano a cittadini, imprese e amministrazioni di svi-lupparsi in un quadro di sicurezza, di certezza e di legalità.Il programma di Roberto Balzani, per una Regione che metta al centro i beni comuni:Difesa dell’AMBIENTE e contrasto al CONSUMO DEL SUOLOLa tutela dell’ambiente e la lotta al consumo di suolo rappresentano obiettivi strategici, da perseguire attraverso la riconversione del settore edilizio, in termini di riqualificazione degli spazi urbani, recupero di materia e risparmio energetico.UNA NUOVA RETE DI TRASPORTIDefinire una nuova rete dei trasporti, che preveda la scelta della ferrovia come elemento strutturale, costituisce la base per una nuova e più efficiente tipologia di mobilità regionale, invocata da un intero popolo di studenti e la-voratori pendolari.RIFIUTI E BENI COMUNIMettere in campo un piano regionale per i rifiuti che punti ad aumentare la raccolta differenziata, ridurre al minimo la quota di materiale residuale da inviare a incenerimento, stimolare nei cittadini comportamenti virtuosi, a partire dalla tariffa puntuale, nonché favorire lo sviluppo di impianti di re-cupero è il nodo fondamentale per la realizzazione di un nuovo modello di

CANDIDATO ROBERTO BALZANI

PER UN NUOVO MODELLO EMILIANO-ROMAGNOLO: DALLA GESTIONE ALLA PROGETTAZIONE

La nostra Regione, pur rappresentando sicuramente una realtà di successo rispetto alla media delle Regioni italiane, deve tuttavia

confrontarsi con i grandi temi della trasformazione in atto in Europa. Per far questo deve occuparsi meno di gestione e più di

progettazione di visioni innovative, di stimolo alla ricerca e alla impresa, di sostegno alla creatività e ai territori.

PARTIRE DAI BISOGNI

Per essere di supporto ai cittadini, alle imprese, agli enti locali, la Regione deve cambiare paradigma e partire da un’analisi dei

bisogni reali, che sono in via di drastico mutamento. La classe dirigente regionale deve studiare, approfittando dell’enorme massa

di dati prodotti dagli Uffici della Regione medesima, e costruire grandi visioni collettive, grandi cornici di senso che consentano a

cittadini, imprese e amministrazioni di svilupparsi in un quadro di sicurezza, di certezza e di legalità.

Il programma di Roberto Balzani, per una Regione che metta al centro i beni comuni:

Difesa dell’AMBIENTE e contrasto al CONSUMO DEL SUOLO

La tutela dell’ambiente e la lotta al consumo di suolo rappresentano obiettivi strategici, da perseguire attraverso la riconversione del settore edilizio, in termini di riqualificazione degli spazi urbani, recupero di materia e risparmio energetico.

UNA NUOVA RETE DI TRASPORTI

Definire una nuova rete dei trasporti, che preveda la scelta della ferrovia come elemento strutturale, costituisce la base per

una nuova e più efficiente tipologia di mobilità regionale, invocata da un intero popolo di studenti e lavoratori pendolari.UTI E BE

NI COMUNI

RIFIUTI E BENI COMUNI

Mettere in campo un piano regionale per i rifiuti che punti ad aumentare la raccolta differenziata, ridurre al minimo la quota di

materiale residuale da inviare a incenerimento, stimolare nei cittadini comportamenti virtuosi, a partire dalla tariffa puntuale,

nonché favorire lo sviluppo di impianti di recupero è il nodo fondamentale per la realizzazione di un nuovo modello di

gestione che veda le amministrazioni pubbliche proprietarie delle reti energetiche e protagoniste nella pianificazione degli

investimenti.

FUNZIONI E RIORGANIZZAZIONE DEGLI ENTI E SOCIETA' PUBBLICHE

L’individuazione delle funzioni di comuni/unioni, città metropolitana, aree vaste o neo- province e il ritorno, per la Regione, a

compiti di lettura e di organizzazione territoriale, rappresentano un obiettivo centrale.

Altrettanto determinante è la verifica dello stato delle società pubbliche, spesso caratterizzate da obiettivi sfuggenti e costi

insostenibili.

UNIVERSITA' E CULTURA

All’interno di un nuovo modello regionale, alla cultura spetta un ruolo privilegiato, in termini di connessione tra patrimonio storico-artistico e valorizzazione territoriale, di sostegno allo sviluppo d ell’ind ustria creativa e, soprattutto, di rafforzamento del rapporto con Università e ricerca, segmenti decisivi per la crescita e l’internazionalizzazione.

SANITA'

L’obiettivo è quello di definire un nuovo progetto collettivo, a partire da un’analisi approfondita del funzionamento del sistema

socio-sanitario, attraverso un report da redigere entro i primi sei mesi di mandato, dal confronto trasparente tra i vari attori in

campo e dalla informazione costante dell’opinione pubblica.

LAVORO La Regione ha di fronte a sé una duplice sfida sul tema del lavoro: dare risposta alle pressanti domande su come si creano nuovi posti di lavoro e, contemporaneamente, preservare i diritti delle persone e quindi la coesione sociale. Per raggiungere questo obiettivo strategico, occorre impiegare in modo integrato e coordinato le risorse dei fondi strutturali europei (FSE FESR FEASR), che ammontano nel sessennio 2014/2020 a ben 2 miliardi di euro. Inoltre, è indispensabile definire un equilibrio tra le risorse destinate alla nascita di nuove imprese e quelle impiegate per qualificare e sostenere l’attuale apparato produttivo. Infine va progettata una nuova stagione delle politiche attive del lavoro che sostenga tutte le iniziative indipendenti, valutandole esclusivamente in base alla solidità della proposta imprenditoriale e alle competenze: non solo ricerca del lavoro, dunque, ma anche costruzione di accessori di autoimpiego e start up di imprese.

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PER UN NUOVO MODELLO EMILIANO-ROMAGNOLO: DALLA GESTIONE ALLA PROGETTAZIONE

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gestione che veda le amministrazioni pubbliche proprietarie delle reti ener-getiche e protagoniste nella pianificazione degli investimenti.FUNZIONI E RIORGANIZZAZIONE DEGLI ENTI E SOCIETA’ PUBBLICHEL’individuazione delle funzioni di comuni/unioni, città metropolitana, aree vaste o neo-province e il ritorno, per la Regione, a compiti di lettura e di or-ganizzazione territoriale, rappresentano un obiettivo centrale. Altrettanto determinante è la verifica dello stato delle società pubbliche, spesso carat-terizzate da obiettivi sfuggenti e costi insostenibili.UNIVERSITÀ E CULTURAAll’interno di un nuovo modello regionale, alla cultura spetta un ruolo privi-legiato, in termini di connessione tra patrimonio storico-artistico e valoriz-zazione territoriale, di sostegno allo sviluppo dell’industria creativa e, so-prattutto, di rafforzamento del rapporto con Università e ricerca, segmenti decisivi per la crescita e l’internazionalizzazione.SANITA’L’obiettivo è quello di definire un nuovo progetto collettivo, a partire da un’a-nalisi approfondita del funzionamento del sistema socio-sanitario, attraver-so un report da redigere entro i primi sei mesi di mandato, dal confronto trasparente tra i vari attori in campo e dalla informazione costante dell’opi-nione pubblica.LAVOROLa Regione ha di fronte a sé una duplice sfida sul tema del lavoro: dare ri-sposta alle pressanti domande su come si creano nuovi posti di lavoro e, contemporaneamente, preservare i diritti delle persone e quindi la coesio-ne sociale. Per raggiungere questo obiettivo strategico, occorre impiegare in modo integrato e coordinato le risorse dei fondi strutturali europei (FSE FESR FEASR), che ammontano nel sessennio 2014/2020 a ben 2 miliardi di euro. Inoltre, è indispensabile definire un equilibrio tra le risorse destinate alla nascita di nuove imprese e quelle impiegate per qualificare e soste-nere l’attuale apparato produttivo. Infine va progettata una nuova stagione delle politiche attive del lavoro che sostenga tutte le iniziative indipendenti, valutandole esclusivamente in base alla solidità della proposta imprendito-riale e alle competenze: non solo ricerca del lavoro, dunque, ma anche co-struzione di accessori di autoimpiego e start up di imprese.

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Primarie di coalizione per la scelta del candidato di Centro Sinistra alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna: ROBERTO BALZANI

“Se una persona deve vivere di politica deve stare con

chi vince e io non offro garanzie in questo senso. Il ceto

politico è ceto politico, indipendentemente dal fatto che

sia renziano, bersaniano, vegano. E io credo che questa

regione abbia una società del ventunesimo secolo e un

ceto politico ancora feudale”.

Roberto Balzani

Roberto Balzani è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna. Inizia

l’attività politica attiva solo con le elezioni amministrative del 2009.

Divenuto sindaco di Forlì nel 2009, dopo essersi proposto come candidato di rottura rispetto

all’establishment e alle dinamiche di potere locali, oggi vuole portare avanti la sfida dell’innovazione sul

fronte regionale.

Perché la Politica:

sia ascolto dei bisogni dei cittadini e nuovo protagonismo civico;

abbia il coraggio di scommettere su nuovi modelli di sviluppo sostenibile, che tutelino l’ambiente,

riducano il consumo del suolo e diano l’avvio alla società post-incenerimento;

sappia investire su cultura, saperi e creatività, in un’ottica finalmente europea e internazionale;

abbia la forza di mettere in discussione lo stato delle società partecipate e degli enti pubblici, i

cui costi sono spesso insostenibili;

riesca a ridefinire, con un confronto aperto e trasparente tra i territori, un nuovo progetto colletti-

vo sulla sanità;

sia innovazione e snellimento della burocrazia, attraverso una ristrutturazione del ceto burocrati-

co e procedure all’avanguardia nella relazione tra Regione e cittadini;

sia difesa dei beni comuni e dei diritti esigibili dalla collettività, invece di trincerarsi dietro la tute-

la di interessi personali e logiche clientelari.

Per questo, io sto con Balzani!

PAESE

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Roberto Balzani è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Bolo-gna. Inizia l’attività politica attiva solo con le elezioni amministrative del 2009.Divenuto sindaco di Forlì nel 2009, dopo essersi proposto come candidato di rottura rispetto all’establishment e alle dinamiche di potere locali, oggi vuole portare avanti la sfida dell’inno-vazione sul fronte regionale.Perché la Politica:• sia ascolto dei bisogni dei cittadini e nuovo protagonismo civico;• abbia il coraggio di scommettere su nuovi modelli di sviluppo sostenibile, che tutelino

l’ambiente, riducano il consumo del suolo e diano l’avvio alla società post-incenerimento;• sappia investire su cultura, saperi e creatività, in un’ottica finalmente europea e interna-

zionale;• abbia la forza di mettere in discussione lo stato delle società partecipate e degli enti pub-

blici, i cui costi sono spesso insostenibili;• riesca a ridefinire, con un confronto aperto e trasparente tra i territori, un nuovo progetto

collettivo sulla sanità;• sia innovazione e snellimento della burocrazia, attraverso una ristrutturazione del ceto

burocratico e procedure all’avanguardia nella relazione tra Regione e cittadini;• sia difesa dei beni comuni e dei diritti esigibili dalla collettività, invece di trincerarsi dietro

la tutela di interessi personali e logiche clientelari.Per questo, io sto con Balzani!

“Se una persona deve vivere di politica deve stare con chi vince e io non offro ga-ranzie in questo senso. Il ceto politico è ceto politico, indipendentemente dal fatto che sia renziano, bersaniano, vegano. E io credo che questa regione abbia una so-cietà del ventunesimo secolo e un ceto politico ancora feudale”

Roberto Balzani

PER UN NUOVO MODELLO EMILIANO-ROMAGNOLO: DALLA GESTIONE ALLA PROGETTAZIONE

La nostra Regione, pur rappresentando sicuramente una realtà di successo rispetto alla media delle Regioni italiane, deve tuttavia

confrontarsi con i grandi temi della trasformazione in atto in Europa. Per far questo deve occuparsi meno di gestione e più di

progettazione di visioni innovative, di stimolo alla ricerca e alla impresa, di sostegno alla creatività e ai territori.

PARTIRE DAI BISOGNI

Per essere di supporto ai cittadini, alle imprese, agli enti locali, la Regione deve cambiare paradigma e partire da un’analisi dei

bisogni reali, che sono in via di drastico mutamento. La classe dirigente regionale deve studiare, approfittando dell’enorme massa

di dati prodotti dagli Uffici della Regione medesima, e costruire grandi visioni collettive, grandi cornici di senso che consentano a

cittadini, imprese e amministrazioni di svilupparsi in un quadro di sicurezza, di certezza e di legalità.

Il programma di Roberto Balzani, per una Regione che metta al centro i beni comuni:

Difesa dell’AMBIENTE e contrasto al CONSUMO DEL SUOLO

La tutela dell’ambiente e la lotta al consumo di suolo rappresentano obiettivi strategici, da perseguire attraverso la riconversione del settore edilizio, in termini di riqualificazione degli spazi urbani, recupero di materia e risparmio energetico.

UNA NUOVA RETE DI TRASPORTI

Definire una nuova rete dei trasporti, che preveda la scelta della ferrovia come elemento strutturale, costituisce la base per

una nuova e più efficiente tipologia di mobilità regionale, invocata da un intero popolo di studenti e lavoratori pendolari.UTI E BE

NI COMUNI

RIFIUTI E BENI COMUNI

Mettere in campo un piano regionale per i rifiuti che punti ad aumentare la raccolta differenziata, ridurre al minimo la quota di

materiale residuale da inviare a incenerimento, stimolare nei cittadini comportamenti virtuosi, a partire dalla tariffa puntuale,

nonché favorire lo sviluppo di impianti di recupero è il nodo fondamentale per la realizzazione di un nuovo modello di

gestione che veda le amministrazioni pubbliche proprietarie delle reti energetiche e protagoniste nella pianificazione degli

investimenti.

FUNZIONI E RIORGANIZZAZIONE DEGLI ENTI E SOCIETA' PUBBLICHE

L’individuazione delle funzioni di comuni/unioni, città metropolitana, aree vaste o neo- province e il ritorno, per la Regione, a

compiti di lettura e di organizzazione territoriale, rappresentano un obiettivo centrale.

Altrettanto determinante è la verifica dello stato delle società pubbliche, spesso caratterizzate da obiettivi sfuggenti e costi

insostenibili.

UNIVERSITA' E CULTURA

All’interno di un nuovo modello regionale, alla cultura spetta un ruolo privilegiato, in termini di connessione tra patrimonio storico-artistico e valorizzazione territoriale, di sostegno allo sviluppo d ell’ind ustria creativa e, soprattutto, di rafforzamento del rapporto con Università e ricerca, segmenti decisivi per la crescita e l’internazionalizzazione.

SANITA'

L’obiettivo è quello di definire un nuovo progetto collettivo, a partire da un’analisi approfondita del funzionamento del sistema

socio-sanitario, attraverso un report da redigere entro i primi sei mesi di mandato, dal confronto trasparente tra i vari attori in

campo e dalla informazione costante dell’opinione pubblica.

LAVORO La Regione ha di fronte a sé una duplice sfida sul tema del lavoro: dare risposta alle pressanti domande su come si creano nuovi posti di lavoro e, contemporaneamente, preservare i diritti delle persone e quindi la coesione sociale. Per raggiungere questo obiettivo strategico, occorre impiegare in modo integrato e coordinato le risorse dei fondi strutturali europei (FSE FESR FEASR), che ammontano nel sessennio 2014/2020 a ben 2 miliardi di euro. Inoltre, è indispensabile definire un equilibrio tra le risorse destinate alla nascita di nuove imprese e quelle impiegate per qualificare e sostenere l’attuale apparato produttivo. Infine va progettata una nuova stagione delle politiche attive del lavoro che sostenga tutte le iniziative indipendenti, valutandole esclusivamente in base alla solidità della proposta imprenditoriale e alle competenze: non solo ricerca del lavoro, dunque, ma anche costruzione di accessori di autoimpiego e start up di imprese.

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“Se una persona deve vivere di politica deve stare con

chi vince e io non offro garanzie in questo senso. Il ceto

politico è ceto politico, indipendentemente dal fatto che

sia renziano, bersaniano, vegano. E io credo che questa

regione abbia una società del ventunesimo secolo e un

ceto politico ancora feudale”.

Roberto Balzani

Roberto Balzani è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna. Inizia

l’attività politica attiva solo con le elezioni amministrative del 2009.

Divenuto sindaco di Forlì nel 2009, dopo essersi proposto come candidato di rottura rispetto

all’establishment e alle dinamiche di potere locali, oggi vuole portare avanti la sfida dell’innovazione sul

fronte regionale.

Perché la Politica:

sia ascolto dei bisogni dei cittadini e nuovo protagonismo civico;

abbia il coraggio di scommettere su nuovi modelli di sviluppo sostenibile, che tutelino l’ambiente,

riducano il consumo del suolo e diano l’avvio alla società post-incenerimento;

sappia investire su cultura, saperi e creatività, in un’ottica finalmente europea e internazionale;

abbia la forza di mettere in discussione lo stato delle società partecipate e degli enti pubblici, i

cui costi sono spesso insostenibili;

riesca a ridefinire, con un confronto aperto e trasparente tra i territori, un nuovo progetto colletti-

vo sulla sanità;

sia innovazione e snellimento della burocrazia, attraverso una ristrutturazione del ceto burocrati-

co e procedure all’avanguardia nella relazione tra Regione e cittadini;

sia difesa dei beni comuni e dei diritti esigibili dalla collettività, invece di trincerarsi dietro la tute-

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LAVOROIl lavoro è la priorità nell’azione di Governo Regionale: lavoro, lavoro, lavoro. Tornare alla piena occupazione di tutte le categorie, con supporto concreto e incentivi in particolare alle imprese che investono sui giovani.Vo-gliamo creare lavoro perché il lavoro significa dignità della persona, libertà, piena realizzazione e riconosci-mento di inclinazioni, talenti, passioni e capacità.EUROPA

La priorità è il lavoro. L’orizzonte è quello europeo. L’Emilia-Romagna deve diventare locomotiva del cambiamento in Italia e in Europa. Utilizzeremo al meglio i nuovi fondi strutturali come fonte di investimento, perché permetto-no di incidere sulla struttura dell’economia, sulla produttività, sulla compe-titività, sul capitale umano e sociale, garantendo efficacia ed efficienza della spesa.INNOVAZIONEL’innovazione non è solo sinonimo di novità. È una novità che prende forma e che diventa bene comune. L’Emilia-Romagna dei prossimi anni sarà terra di innovazione intesa proprio in questo senso: una grande e unica “smart-city regionale” lungo l’asse della via Emilia, un patrimonio di talenti e conoscen-ze che ha solo bisogno di essere valorizzato e messo in relazione, per diven-tare punto di riferimento europeo per la ricerca.ATTRATTIVITÀAbbiamo un brand bellissimo su cui puntare: si chiama “Emilia-Romagna”, fatto di prodotti e cibi di qualità, sviluppo sostenibile ed equità sociale. La-voriamo per una Regione capace di attrarre investimenti, capitali, talenti e persone. Puntiamo sul rinascimento della manifattura, sugli investimenti industriali, su un turismo sempre più capace di integrare i diversi prodotti e di promuovere con strumenti innovativi le nostre eccellenze in tutto il mondo.VELOCITÀObiettivo “burocrazia zero”, promuovere la de-certificazione, snellire, elimi-nare tutti gli enti, le strutture, le posizioni dirigenziali e i procedimenti che non hanno utilità effettiva, diretta o indiretta, per i cittadini. Si punta a una profon-da “Regulation Review Regionale”, dando velocità allo sviluppo. La riduzione dei tempi di attesa nei servizi, in tutti i servizi, è il vero motore per il futuro.

CANDIDATO STEFANO BONACCINI

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CAMBIAMO IL FUTURO IN 10 PAROLE CHIAVE

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SOSTENIBILITÀLe energie rinnovabili sono il futuro della crescita. Garantiscono la tutela dell’ambiente e assicurano occupazione, sono un vantaggio per tutti. Punte-remo sulla riduzione del consumo di suolo, sulla rigenerazione urbana, sulla blue economy per tutti gli ambienti d’acqua, sulla rivitalizzazione economica della montagna, sulla cultura della sostenibilità come pilastro formativo per i nostri giovani. E facciamo finalmente la “cura del ferro”, per arrivare a cre-are un sistema metropolitano regionale, fatto di treni veloci, che accresca la coesione tra la Città Metropolitana di Bologna e le altre Aree Vaste.LEGALITÀAnche in una terra sana come l’Emilia-Romagna, le infiltrazioni mafiose possono essere capaci di trovare spazio. Ma non ci può essere sviluppo eco-nomico sostenibile senza legalità. Tanto più in una regione che sta lavorando per uscire dalle conseguenze disastrose del terremoto del 2012. Lavore-remo per contrastare alla radice le infiltrazioni mafiose, per riconoscere e prevenire la corruzione e per restituire ai cittadini i beni confiscati alle mafie. La cultura della legalità è un fattore fondamentale per rimanere uniti e far crescere il territorio.PARITÀPromuovere la rappresentanza paritaria in tutti i luoghi della decisione, edu-care e formare alla cittadinanza di genere. Fare dei diritti civili un punto qua-lificante della legislazione e dell’amministrazione regionale nel segno del rispetto della libertà, delle prerogative e della dignità della persona.PERSONE E COMUNITÀIl valore delle persone è il centro della nostra azione, puntando su educazio-ne, salute e benessere sociale. Sono beni costruiti da una comunità respon-sabile e solidale. Puntiamo a dare forza ai giovani investendo su scuola e for-mazione, sostenendo il loro ingresso nel lavoro con tirocini e apprendistato, lavorando contestualmente per un diritto allo studio a tutti i livelli e per la si-curezza nelle scuole. Nella sanità vogliamo completare le Case per la salute nel territorio, qualificare gli ospedali e ridurre tempi di attesa aumentando la trasparenza degli accessi. Promuoviamo il benessere di tutti, in particolare l’accesso al lavoro e ai servizi per le persone disabili e allarghiamo le tutele con una nuova mutualità. Daremo ulteriore supporto al mondo dello sport, inteso come grande opportunità di crescita personale. È una comunità forte, la nostra, irrobustita dalla rete associazionistica e del volontariato, preziosi e insostituibili compagni di viaggio.

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Sono nato il 1 gennaio del 1967 a Modena. Sono sposato con Sandra e sono papà di Maria Vittoria e Virginia, che hanno 22 e 12 anni. Mi piace la musica e sono appassionato di cinema. Amo lo sport, il calcio in particolare. Ho fatto parte della segreteria nazionale del Pd, guidata da Matteo Renzi, per il quale ho coordinato la campagna nazionale delle primarie 2103, in cui è stato eletto segretario nazionale. Dal 25 ottobre 2009 sono stato il segretario regionale del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna, votato alle primarie da 200mila elettori. In prece-denza ho fatto l’amministratore pubblico cinque anni a Campogalliano e sette anni a Modena.

Ho scelto l’impegno politico quando ero ancora un ragazzo e, da allora, la mia famiglia e i tanti compagni di viaggio mi hanno insegnato a lavorare per l’interesse collettivo. Ho imparato da subito che in politica il talento individuale frutta solo se è messo al servizio di un progetto comune. È dopo aver valutato queste ragioni che ho deciso di candidarmi alla Primarie per il candidato Presidente del centrosinistra in Emilia-Romagna.

Nei prossimi anni la nostra Regione si troverà a dover affrontare sfide inedite: le riforme isti-tuzionali cambieranno infatti il modo di intendere i rapporti tra Enti Locali. Per affrontare la crisi economica che ha profondamente colpito il nostro Paese e l’intera Europa, occorreranno quindi risposte nuove. Il futuro cambia e noi siamo chiamati a cambiarlo, a indirizzarne lo svi-luppo. E lo faremo tutti insieme, perché siamo una comunità, non intesa come semplice som-ma di tanti destini individuali, ma come custodi di una comune idea del futuro che vogliamo.

Il futuro è un posto bellissimo, andiamoci insieme.

BELLEZZAC’è una grande bellezza in regione ed è il nostro patrimonio storico-artistico e naturale. Un settore nel quale lavorano oltre 30 mila imprese in ambito culturale e servizi creativi, che occupano 78mila addetti, pari all’8% delle im-prese e al 4,5% degli addetti dell’intera economia regionale. Diamo un futuro concreto a questa bellezza con leggi e incentivi per fare dell’Emilia-Romagna il centro della produzione culturale del nostro tempo.

BONACCINISTEFANO

PRESIDENTE

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Periodico del Partito Democratico di Sasso Marconi Via dello Sport, 1/e 40037 Sasso Marconi (BO)

Tel. 051 841572 - Fax 051 6751430 E-mail [email protected] www.pdsasso.it - www.paesepdsasso.it

Direttore Responsabile: Raffaele Donini Redazione: segreteria del PD di Sasso Marconi Proprietà: Partito Democratico

Tribunale Bologna n. 5058 del 28/02/83 DIFFUSIONE GRATUITA

Il PD di Sasso Marconi è anche su Facebook, chiedeteci l’amicizia per tenervi sempre aggiornati sulle iniziative del PD.

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