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Valutazione Ambientale Strategica Rapporto ambientale Variante parziale al PRG – Comune di Forino pagina 61 P P a a r r t t e e T T e e r r z z a a : : P P i i a a n n i i f f i i c c a a z z i i o o n ne e t t e e r r r r i i t t o o r r i i a a l l e e C Co o e e r r e e n n z z a a e e s s t t e e r r n na a I I n n q q u u a a d d r r a a m m e e n n t t o o T T e e r r r r i i t t o o r r i i a a l l e e / / Q Q u u a a d d r r o o p p r r o o g g r r a a m m m m a a t t i i c c o o P P i i a a n n o o T T e e r r r r i i t t o o r r i i a a l l e e R R e e g g i i o o n n a a l l e e P P i i a a n n i i f f i i c c a a z z i i o o n n e e t t e e r r r r i i t t o o r r i i a a l l e e d d i i c c o o o o r r d d i i n n a a m m e e n n t t o o p p r r o o v v i i n n c c i i a a l l e e I I l l p p i i a a n n o o d d i i s s v v i i l l u u p p p p o o d d e e l l l l a a C C o o m m u u n n i i t t à à M M o o n n t t a a n n a a S S e e r r i i n n e e s s e e - - S S o o l l o o f f r r a a n n a a I I l l P P i i a a n n o o d d i i P P i i a a n n o o d d i i A A s s s s e e t t t t o o I I d d r r o o g g e e o o l l o o g g i i c c o o d d e e l l l l A A u u t t o o r r i i t t à à d d i i B B a a c c i i n n o o d d e e l l S S a a r r n n o o

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IInnqquuaaddrraammeennttoo TTeerrrriittoorriiaallee -- QQuuaaddrroo pprrooggrraammmmaattiiccoo –– ccooeerreennzzaa eesstteerrnnaa Per valutare i possibili impatti derivanti dal cambio di destinazione d’uso senza opere di parte dell’immobile sito nel comune di Forino sulla SS 88, sono stati analizzati tutti gli aspetti dei Piani o Programmi che incidono sul territorio in oggetto, in modo da tener conto di contesti più ampi ai fini del raggiungimento degli obiettivi sia Ambientali che e di Sviluppo Socio-Economico definiti in sede progettuale. Con riferimento ai Piani sovraordinati con vincoli di tutela, ovvero con importanza strategica più generale, è stato valutato che la realizzazione dell'opera rispetta la coerenza di vasta scala.

Ortofoto dell’area

L'intervento proposto rispetta la coerenza esterna in relazione al Sistema Urbano Dominante Rurale a forte integrazione Ambientale dove ricade; sostanzialmente tutta la Provincia di Avellino comprende realtà agricole in cui l'agricoltura occupa una posizione di grande rilievo nell'economia e nel sistema Ambientale, dove il Piano prevede linee strategiche di sviluppo che dovranno trovare congruità con gli indirizzi definiti anche in sede Regionale, come ad esempio l'interconnessione urbana, la Difesa di biodiversità. Il Recupero aree dimesse, II Rischio sismico, II Rischio rifiuti, II Rischio incidenti industriali, la Riqualificazione e messa a norma delle città, il Rischio attività estrattive, produttive per lo sviluppo industriale, Attività produttive per lo sviluppo agricolo; e infine indirizzi strategici di vasta scala "Preliminare Piano Territoriale di Coordinamento". II paesaggio, la natura e la sua tutela non sono intaccati dalla presente proposta, che per chiarezza non implica alcuna ampliamento del fabbricato esitente, in quanto le aree SIC / ZPS, (LR. 33, 01.09.93 - D.P.G.R. 5573, 02.06.95 - D.G.R. 65, 12.02.99), interessano il territorio della Provincia di Avellino e nella verifica effettuata non ricadono sull’area in oggetto.

Autorità sovraordinate e i vincoli esistenti sul territorio (Coerenza Esterna)

Complessivamente le autorità sovraordinate e i vincoli esistenti sul territorio riguardano: - Autorità di bacino idrografico del Sarno - Comunità montana Serinese Solofrana - Vincolo paesaggistico (L. 1497/39) (assente) - Vincolo paesaggistico (L 431/85) (assente) - Vincolo storico -artistico (L. 1089/39) (assente) - La classificazione sismica del territorio nazionale

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Lo stato della Pianificazione sovraordinata risulta costituito da:

- Piano Territoriale Regionale - Piano di bacino idrografico del Sarno - Pianificazione territoriale di coordinamento provinciale - Il piano di sviluppo della Comunità Montana Serìnese-Solofrana

1. Piano Territoriale Regionale

Attualmente la cornice legislativa di riferimento del presente documento è costituita dall’inserimento delle linee Guida per la pianificazione territoriale regionale, pubblicate nel BURC del 25.09.2002, Norme in materia di tutela e valorizzazione dei centri storici della Campania e modifica della L.R. 19.2.1996, n.13, aventi efficacia fino all’adozione del PTR e all’entrata in vigore della legge contenente le norme per il governo del territorio. L’articolazione del PTR è altresì coerente con quanto previsto agli articoli 13, 14 e 15 della Legge Regionale “Norme di Governo del Territorio”. Nella attuale fase di stesura dello Schema del PTR, sono state, inoltre, schedate tutte le perimetrazioni nell’ambito dei molteplici organismi sovracomunali esistenti in Campania. Il PTR (Piano Territoriale Regionale) rappresenta il quadro di riferimento unitario per tutti i livelli della pianificazione territoriale regionale, ed è assunto quale documento di base per la programmazione socio-economica regionale. Il PTR fornisce il quadro di coerenza per disciplinare nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali i settori di pianificazione, al fine di consentire alle Province di promuovere intese con Amministrazioni pubbliche ed organismi competenti (articoli 18 e 20 della legge Regionale n. 16/04). Il PTR e gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica ad esso collegato attuano, sull’intero territorio Regionale, i principi della Convenzione Europea del Paesaggio (Legge 9 gennaio 2006 n. 14). Forino è compreso nei "SISTEMI A DOMINANTE RURALE - MANIFATTURIERA"STL C3 - SOLOFRANA comprendente Aiello del Sabato, Cesinali, Contrada, Forino, Montoro Superiore, San Michele di Serino, Santa Lucia di Senno, Santo Stefano del Sole, Serino, Solofra.

Il Piano regionale descrive l’accessibilità che si ritrova subito a Sud di Avellino. L’unica viabilità della rete primaria che la attraversa è il raccordo autostradale Avellino Salerno con gli svincoli di Serino,

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Solfora e Montoro. La linea ferroviaria a servizio del territorio è la Salerno- Avellino-Benevento con le stazioni di Montoro-Forino, Borgo, Montoro Superiore, Solfora, Serino e S. Michele di Serino. L’aeroporto più prossimo è quello di Pontecagnano raggiungibile via autostrada percorrendo il raccordo Avellino-Salerno ed un tratto di autostrada A3, fino allo svincolo di Battipaglia, per un totale di circa 38 Km. In particolare nel sistema C3, all'incremento consistente della popolazione residente, pari a 7,3%, corrisponde anche un notevole incremento del totale delle abitazioni (pari a 11,9%). In termini generali si registra una sostanziale conferma della specializzazione industriale del STL: tra il 91 il 2001 gli addetti all'industria passano dal 56% al 50% del totale, con punte superiori al 40% nei comuni di Solfora (68%), Montoro S, Forino, S. Michele di Serino. Il tasso di attività nel STL C3, a fronte di un incremento della popolazione nel decennio 1991-2001 del +7,26%, resta stabile su 24 add/l00ab, a fronte di una media regionale che per il 2001 esprime 21,19 add/l00ab. Nell'insieme dei STL C, a dominante rurale industriale, la dinamica di C3 presenta analogie con C4, valle Irno. Nel complesso del STL C3 la dimensione d'impresa cresce da 3,7 a 4 add/UL, e così raggiungere un rapporto conforme alla media regionale. Il settore agricolo è stato caratterizzato da declino consistente, evidenziato da una riduzione della Sau media (-14,46%). Tale tendenza è derivata da una riduzione del n. di aziende (749 unità pari a -12,48%) e da una più marcata decrescita della Sau (-1808,26 ha pari a -25,24%).

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Il quadro riassuntivo territoriale del STS C3 Solofrana, anche in riferimento agli strumenti di programmazione previsti è di seguito riportato.

Gli stralci sopra riportati ci riportano che il Comune di Forino fa parte della Comunità Montana Serinese – Solofrana, non ricade nel Parco dei Monti Picentini e non è interessato da Patti Territoriali. Nell’ambito del PTR è presente un elaborato molto interessante ai fini della Valutazione Ambientale Strategica, cioè quello relativo alla rete ecologica regionale. Si tratta di una cartografica nella quale sono riportate le maggiori linee di connettività di tipo ecologico a livello regionale, allo scopo di mettere a sistema aree di notevole interesse per la biodiversità. Tale carta consente di verificare se sono presenti attraversamenti della rete ecologica regionale sul territorio comunale. Osservando l’elaborato predisposto dall'autorità regionale si nota come il comune di Forino sia attraversato dal corridoio ecologico appenninico principale. La rete ecologica regionale allo stato attuale non risulta supportata da una rete di dettaglio alla scala provinciale ne tanto meno a scala comunale.

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La rete ecologica regionale

2. Pianificazione territoriale di coordinamento provinciale Il suddetto piano risulta in itinere ossia il processo di approvazione è ancora in corso. Il processo conoscitivo di avvio alla redazione del Preliminare di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, integra le tecniche di analisi territoriale tradizionali con le tecniche di analisi proprie di un piano strategico.

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Il PTCP consente di pervenire ad una nuova modalità di organizzazione delle informazioni orientata ad individuare quelle risorse (fisiche, sociali, imprenditoriali, culturali, ambientali, ecc.) su cui far leva per innescare il processo di sviluppo del territorio e che costituiscono gli elementi essenziali per la successiva definizione delle strategie e delle azioni di trasformazione. Il Documento di Indirizzi per la Redazione del PTCP di Avellino esprime la volontà di perseguire una tutela finalizzata alla valorizzazione dell'intero territorio provinciale, incentivando il potenziale economico produttivo del patrimonio di risorse esistenti e garantendone, contemporaneamente, la tutela. Nel documento si legge che la qualità paesistica di tale sistema è largamente minacciata dall'elevata pressione antropica e numerosi sono i contesti caratterizzati da condizioni di elevato e diffuso degrado, specie nell'area di Montoro-Solofra e in quella del Vallo di Lauro e del baianese. L’area di Montoro-Solofra, a ridosso della valle dell'Imo, è caratterizzata da colture orticole e frutticole alternate ad insediamenti industriali di dimensioni anche rilevanti. Nella Comunità Montana Serinese Solofrana, tutti i comuni sono dotati di PRG redatti nella metà degli anni '80 e quindi ormai non più in linea con le dinamiche in atto, tanto che alcuni comuni hanno avviato la predisposizione di nuovi piani. Il territorio provinciale conta attualmente un elevato numero di poli industriali e alcuni distretti produttivi; in particolare, quello di Solofra, nucleo storico di concentrazione delle attività produttive nel settore conciario, e il più recente distretto di Calitri, con una rilevante senza di aziende tessili. Di seguito sono state estratte delle tavole dal Piano per meglio comprendere l'area del comune di Forino.

Dalla analisi del sistema delle risorse agricole e delle risorse tipiche condotto dal PTCP, del quale di seguito è riportato uno stralcio, emerge che per il comune di Forino la principale risorsa agricola riportata è la nocciola, inoltre aspetto non meno importante esso fa parte della filiera del DOCG del Fiano.

Sistema delle risorse agricole e delle risorse tipiche

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Il territorio comunale di Forino è interessato da un area a nord del centro abitato inserita nel piano venatorio e destinata a zona di ripopolamento e cattura.

Sistema delle risorse naturali e paesistiche

Il comune di Forino in riferimento al contesto dell’area vasta risulta poco suscettibile al fenomeno di frana, come evidenzia la seguente cartografia tematica:

Fonte: Preliminare PTCP della Provincia di Avellino

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Fonte: Preliminare PTCP della Provincia di Avellino

Fonte: Preliminare PTCP della Provincia di Avellino

Altro elemento di rischio da valutare in sede di Programmazione è quello sismico. I terremoti rappresentano un fenomeno che ricorre con una certa frequenza e con intensità elevate. Il "catalogo di sito" relativo ai maggiori eventi verificatisi nell'ultimo millennio, ne classifica almeno 19 con intensità comprese tra il VII e l'XI MCS.

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Massime intensità registrate sul territorio provinciale

Fonte: Preliminare PTCP della Provincia di Avellino

Classificazione sismica del territorio provinciale

Fonte: Preliminare PTCP della Provincia di Avellino

La “Vulnerabilità” esprime analiticamente la correlazione fra l’intensità di un evento sismico (causa) e la probabilità che una sistema subisca un determinato livello di danno edilizio, economico o sociale (effetto). In altri termini la vulnerabilità indica la propensione al danneggiamento di un sistema. Numerosi metodi sono stati concepiti per ottenere in modo speditivo tali informazioni per vaste aree territoriali, basati su “Matrici di probabilità di Danno” in scala MCS. Tali metodologie consentono di stimare la vulnerabilità di aree estese in funzione delle informazioni disponibili nelle banche dati nazionali. In particolare, l’ultimo metodo presenta alcuni vantaggi per le valutazioni di rischio territoriale, in quanto la vulnerabilità è direttamente correlata ad alcune caratteristiche tipologiche primarie disponibili dal censimento generale della popolazione italiana (dati ISTAT). Inoltre, l’intensità dell’evento sismico è qui descritto mediante la scala MCS basata su effetti indiretti indipendenti dal tessuto edilizio esistente e nella quale sono usualmente rappresentati i risentimenti dei terremoti storici.

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Una indicazione preliminare della vulnerabilità del territorio provinciale si ottiene dalla classificazione del patrimonio edilizio urbano nelle classi A, B, C1 e C2 così come definite in “La percettibilità nella determinazione dell’evento di riferimento in scenari sismici. Una applicazione alla città di Potenza” di Agostino Goretti Servizio Sismico Nazionale Rapporto Tecnico SSN/RT/01/01 2001. A tal proposito, si rappresenta graficamente di seguito la percentuale di edifici ad alta vulnerabilità, classi A e B, presenti nelle municipalità della Regione Campania. È interessante osservare, inoltre, che sul territorio provinciale risultavano censiti al 1991 circa 180 000 edifici di cui il 60% realizzati prima del 1980 e, quindi, senza criteri propri dell’ingegneria sismica. Del totale degli edifici circa il 20% risulta realizzato in muratura di cattiva qualità.

Percentuale di edifici di alta vulnerabilità sismica del territorio provinciale

Fonte: Preliminare PTCP della Provincia di Avellino

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3. Il piano di sviluppo della Comunità Montana Serinese-Solofrana La dotazione infrastrutturale cinematica della Comunità Montana viene reputata di buon livello sia per quanto riguarda il sistema autostradale e di grande comunicazione, sia per quanto riguarda la rete dei collegamenti comunali, che appare estremamente fitta. Carente risulta la rete di trasporto su ferro che vede, all'interno dei confini della Comunità Montana, due sole stazioni ferroviarie significative (Solofra e Montoro Superiore). Anche il trasporto pubblico su gomma appare soddisfacente grazie alla frequenza delle corse intercomunali e di collegamento con i capoluoghi provinciali di Avellino e Salerno. Nell'ambito delle proposte relative al sistema dei collegamenti territoriali e locali, il PSSE propone la realizzazione di una serie di nodi infrastrutturali che possano fungere da collegamenti territoriali integrati. In tali nodi, potranno essere ubicate attrezzature e funzioni di supporto alla mobilità ed al trasporto di livello territoriale, e configurarsi come poli di supporto e servizio per le attività produttive. L'articolazione del sistema dei nodi infrastrutturali risulta di notevole interesse nella definizione delle strategie territoriali del PTCP. La definizione e l'ubicazione dei nodi deve rappresentare oggetto di confronto fra i due strumenti di governo territoriale. 4.Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino del Sarno L’Autorità di Bacino del fiume Sarno persegue una programmazione "strategica", fondata sulla ricerca della congruenza tra obiettivi e risorse disponibili. Programmazione e gestione sono momenti di un unico agire fondato sul procedimento chiave della valutazione che rende flessibile l’intero iter di pianificazione cercando la coerenza e la congruenza tra obiettivi e risorse. Le attività conoscitive e di studio interessano l'insieme degli aspetti fisici ed antropici del territorio, che devono essere regolamentati e governati in modo unitario, dal Piano di Bacino con riferimento al “contesto normativo” che individua una serie di "doveri" ovvero di mandati formali ai quali l’Autorità di Bacino deve far fronte. Il compito dell’Autorità di Bacino viene fatto coincidere, genericamente, con la complessa gestione della “Difesa del Suolo”, mediante la redazione del Piano di Bacino (attraverso la costruzione dei vari Piani Stralcio) tesa alla ricerca della rispondenza di tale strumento ai requisiti imposti dalla legge. Il compito perseguito da una Autorità di Bacino è quello di diventare strumento reale e sempre fruibile per il governo delle azioni strutturali e non strutturali finalizzate alla “mitigazione dei danni causati alla salute umana, ai beni immobili e alle risorse ambientali non riproducibili, da alcune tipologie di eventi calamitosi (frane, esondazioni, erosione costiera, desertificazione, ecc.) e da alcune attività antropiche”. Il Piano di Bacino rappresenta la costituzione di un complesso sistema di conoscenze da organizzare in modo da rispettare criteri, metodi e standard di raccolta, elaborazione e consultazione dei dati, in forma tale da essere aggiornato in modo dinamico e continuativo sul piano temporale. Il Piano è elaborato con la partecipazione coordinata dei vari Enti operanti in materia nel rispetto del principio della concertazione. Il Piano costituisce lo strumento di indagine e di proposizione, ed è il presupposto indispensabile per le Pianificazioni di Settore di ogni grado che tra loro devono essere correlati e non essere contraddittori. Il Piano di Bacino consente di individuare le esigenze del territorio, di pianificarle e di predisporre i Piani Stralcio. Per ogni bacino idrografico (regionale, interregionale o di interesse nazionale) deve quindi essere elaborato il Piano di Bacino che riguarda la difesa dalle acque, la conservazione, la difesa e la valorizzazione del suolo, la salvaguardia della qualità delle acque superficiali e sotterranee e il loro disinquinamento, la compatibilità ambientale dei sistemi produttivi, la salvaguardia dell'ambiente naturale, l'acquisizione e la diffusione dei dati fino all'informazione della pubblica opinione. Una volta elaborato ed adottato il Piano di Bacino, tutti gli strumenti di pianificazione settoriale e territoriale, indicati all'art.17, comma 4 della Legge 183/1989 (piani territoriali e programmi regionali - L.984/1977, i Piani di Risanamento delle acque - L. 319/1976; i Piani di smaltimento dei rifiuti - D.P.R. 915/1982, i Piani di disinquinamento, Piani di bonifica, etc.) devono essere verificati ed adeguati ad esso. La redazione di un Piano di Bacino deve tenere in debito conto le peculiari problematiche del territorio che è interessato da fenomeni naturali che vanno dal rischio idrogeologico a quello dell’erosione costiera, dal rischio vulcanico a quello sismico, dal rischio di inquinamento idrico a quello dell’ambiente. Il rischio legato a detti fenomeni naturali viene ad essere negativamente influenzato dalla densità della popolazione residente, dalla urbanizzazione, spesso caratterizzata da un’alta percentuale di abusivismo, da

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insediamenti produttivi (agricoli ed industriali) frutto di pianificazioni che hanno tenuto in scarsa considerazione la loro negativa incidenza sulla corretta gestione del territorio. Il Piano di Bacino pertanto non può che prevedere la necessaria sua articolazione in una serie di Piani Stralcio in grado di coprire gli aspetti più problematici della Difesa del Suolo. Detti Piani Stralcio si sviluppano per ambiti tematici (Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Piano Stralcio per l’Erosione Costiera – Piano Stralcio per il Bilancio Idrico – Piano Stralcio per la Desertificazione ecc.). Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico viene calibrato come una risposta immediata e approfondita alle problematiche di settore. Di seguito si riportano gli elaborati del rischio da frana e del rischio idraulico dell’Autorità di Bacino del Sarno

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Rischio da frana

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Rischio idraulico

Il comune di Forino come emerge dalle cartografie su riportate emerge che è interessato per la maggior parte

da un rischio da frana moderato, allo stesso modo, per il rischio idraulico non ci sono particolari problemi, in

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particolare l’area sulla quale si erge l’immobile oggetto della presente proposta di cambio di

destinazione d’uso ricade zona rischio da frana ed idraulico moderato.

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AAlllleeggaattoo ggrraaffiiccii AArreeaa VVaassttaa –– RReeggiioonnee CCaammppaanniiaa

Inquadramento del Comune con indicazione delle reti e infrastrutture

Inquadramento del Comune con indicazione dei vincoli idrogeologici – L. 431/85

Inquadramento del Comune con indicazione dei vincoli architettonici e archeologici – L. 1089/39

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Inquadramento del Comune con indicazione delle Aree incendiate 200/2003/2004 – L. 431/85 (Boschi e Vulcani)

Inquadramento del Comune con indicazione delle Aree SIC – Parchi Nazionali e Regionali