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Le pompe di calore: una tecnologia rispettosa dell’ambiente e un contributo alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO 2 Pompe di calore a ciclo annuale

Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

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Page 1: Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

Le pompe di calore: una tecnologia rispettosadell’ambiente e un contributo alla riduzione dei

consumi energetici e delle emissioni di CO2

Pompe di calorea ciclo annuale

Page 2: Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

LE POMPE DI CALOREI CONCETTI GENERALI

L’edilizia e i relativi impianti diclimatizzazione assorbono circa unterzo dell’energia consumata per gliusi finali; fortunatamente, però,presentano anche un enormemargine di recupero di efficienza. Inquesti settori sono, infatti, disponibilitecnologie mature che, soprattuttonegli ultimi anni, hanno fatto enormiprogressi e che consentono di ridurrei consumi energetici senza rinunciareal comfort.

Tra le tecnologie impiantistiche, unruolo di rilievo è giocato dalle pompedi calore, apparecchiature impiegate

per il riscaldamento di un fluido - aria o acqua - che trasformano in energia utile il calore (energia abassa entalpia), altrimenti inutilizzato, presente nell’ambiente.

Per funzionare, una pompa di calore necessita ovviamente di energia, ma quella che trasferisceall’interno dell’ambiente sotto forma di calore è maggiore di quella che consuma, garantendo così unnotevole risparmio. La pompa di calore sfrutta, infatti, il calore gratuito e illimitato immagazzinatonell'aria, nell'acqua superficiale, nelle falde acquifere sotterranee e nel terreno. Per questo motivo, conla Direttiva RES (Renewable Energy Sources) le pompe di calore sono state riconosciute ufficialmentetecnologie che impiegano energie rinnovabili. I sistemi a pompa di calore sono una valida alternativa aitradizionali sistemi di riscaldamento a combustione, costituiscono uno dei sistemi di climatizzazione aciclo annuale attualmente più efficiente ed efficace e sono in grado di contribuire al raggiungimentodegli obiettivi 20-20-20 di riduzione dei consumi di energia, di riduzione delle emissioni di gasclimalteranti e di incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili: consentono, infatti, risparmi dal 40 al 60 %di energia primaria, con pari riduzione della CO2, e impiegano per il loro funzionamento circa il 75% dienergia rinnovabile.

Le pompe di calore, a differenza dei sistemi termici a combustione, offrono anche il vantaggio di poteressere utilizzate come climatizzatori durante la stagione calda: in estate invertono il loro funzionamen-to e trasferiscono il calore dall’edificio verso l’esterno, raffrescando gli ambienti.

La soluzione con le sole pompe di calore comporta pertanto costi di installazione inferiori rispettoall’applicazione di una caldaia e di un condizionatore e la conseguente riduzione dei costi gestionali emanutentivi dell’impianto. L’adozione di un impianto di climatizzazione con pompa di calore fa anchecrescere la classe energetica dell'edificio, permettendo il raggiungimento di classi elevate tanto nellenuove costruzioni che in quelle esistenti, e migliora la qualità dell’aria nelle grandi aree urbane perchél’inquinamento dovuto alla produzione di energia per il funzionamento di questi sistemi èdelocalizzato. Incentivando l’uso delle pompe di calore per il riscaldamento, soprattutto nei centriurbani, si otterrebbero importanti risultati in termini di riduzione di PM10, con ricadute positive sullasalute dei cittadini.

LA TECNOLOGIA

La pompa di calore deve il suo nome al fatto di essere in grado ditrasferire calore da una sorgente a bassa temperatura a unpozzo a temperatura più alta, così come una pompa solleva unfluido da una quota inferiore a una superiore. La tecnologia dellepompe di calore è nota e utilizzata fin dagli anni 70, ai tempidelle prime crisi petrolifere, e oggi è presente sul mercato condiverse soluzioni impiantistiche che la rendono adatta e di facileapplicazione per tutte le esigenze: si va dalle tipologie piùsemplici, che utilizzanol'aria come sorgenteesterna, alle più com-plesse, con sonde nelterreno o nelle ac-que di falda. Le pompedi calore si distinguonoin base alla sorgentefredda e al pozzo caldoche utilizzano.

Possono quindi esseredel tipo aria-aria, aria-acqua, acqua-aria, acqua-acqua, in base alla combinazione deidue fluidi che scambiano calore con la sorgente esterna e conl’ambiente interno.

Un’ulteriore tipologia è quella delle pompe di calore geotermi-che (Ground Source Heat Pump), che sfruttano il calore a bassaentalpia del terreno. Una soluzione molto economica dal puntodi vista impiantistico e particolarmente adatta alle nostre zoneclimatiche è quella che utilizza come sorgente esterna l’aria, cheha il vantaggio di essere disponibile sempre e ovunque; un limitedi questa tipologia è dato dal fatto che la potenza resa dallapompa di calore decresce con il diminuire della temperaturadell’aria. Decisamente più vantaggioso è impiegare, comesorgente fredda, l’aria estratta dai locali, che deve esserecomunque rinnovata. L’acqua di falda, di fiume, di lago, di marecome sorgente fredda garantisce prestazioni costanti e migliorrispetto alla sorgente aria in quanto non risente delle condizioni climatiche esterne, necessita però diopere di prelievo e di scarico soggette a vincoli legislativi. Il terreno come sorgente fredda garantiscebuone prestazioni energetiche e ha il vantaggio di subire minori sbalzi di temperatura rispetto all’aria; lepompe di calore a terreno richiedono però ampie superfici in cui interrare le tubazioni, nel caso di sondeorizzontali, o comportano elevati costi di perforazione, nel caso di sonde verticali.

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LE POMPE DI CALOREI CONCETTI GENERALI

L’edilizia e i relativi impianti diclimatizzazione assorbono circa unterzo dell’energia consumata per gliusi finali; fortunatamente, però,presentano anche un enormemargine di recupero di efficienza. Inquesti settori sono, infatti, disponibilitecnologie mature che, soprattuttonegli ultimi anni, hanno fatto enormiprogressi e che consentono di ridurrei consumi energetici senza rinunciareal comfort.

Tra le tecnologie impiantistiche, unruolo di rilievo è giocato dalle pompedi calore, apparecchiature impiegate

per il riscaldamento di un fluido - aria o acqua - che trasformano in energia utile il calore (energia abassa entalpia), altrimenti inutilizzato, presente nell’ambiente.

Per funzionare, una pompa di calore necessita ovviamente di energia, ma quella che trasferisceall’interno dell’ambiente sotto forma di calore è maggiore di quella che consuma, garantendo così unnotevole risparmio. La pompa di calore sfrutta, infatti, il calore gratuito e illimitato immagazzinatonell'aria, nell'acqua superficiale, nelle falde acquifere sotterranee e nel terreno. Per questo motivo, conla Direttiva RES (Renewable Energy Sources) le pompe di calore sono state riconosciute ufficialmentetecnologie che impiegano energie rinnovabili. I sistemi a pompa di calore sono una valida alternativa aitradizionali sistemi di riscaldamento a combustione, costituiscono uno dei sistemi di climatizzazione aciclo annuale attualmente più efficiente ed efficace e sono in grado di contribuire al raggiungimentodegli obiettivi 20-20-20 di riduzione dei consumi di energia, di riduzione delle emissioni di gasclimalteranti e di incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili: consentono, infatti, risparmi dal 40 al 60 %di energia primaria, con pari riduzione della CO2, e impiegano per il loro funzionamento circa il 75% dienergia rinnovabile.

Le pompe di calore, a differenza dei sistemi termici a combustione, offrono anche il vantaggio di poteressere utilizzate come climatizzatori durante la stagione calda: in estate invertono il loro funzionamen-to e trasferiscono il calore dall’edificio verso l’esterno, raffrescando gli ambienti.

La soluzione con le sole pompe di calore comporta pertanto costi di installazione inferiori rispettoall’applicazione di una caldaia e di un condizionatore e la conseguente riduzione dei costi gestionali emanutentivi dell’impianto. L’adozione di un impianto di climatizzazione con pompa di calore fa anchecrescere la classe energetica dell'edificio, permettendo il raggiungimento di classi elevate tanto nellenuove costruzioni che in quelle esistenti, e migliora la qualità dell’aria nelle grandi aree urbane perchél’inquinamento dovuto alla produzione di energia per il funzionamento di questi sistemi èdelocalizzato. Incentivando l’uso delle pompe di calore per il riscaldamento, soprattutto nei centriurbani, si otterrebbero importanti risultati in termini di riduzione di PM10, con ricadute positive sullasalute dei cittadini.

LA TECNOLOGIA

La pompa di calore deve il suo nome al fatto di essere in grado ditrasferire calore da una sorgente a bassa temperatura a unpozzo a temperatura più alta, così come una pompa solleva unfluido da una quota inferiore a una superiore. La tecnologia dellepompe di calore è nota e utilizzata fin dagli anni 70, ai tempidelle prime crisi petrolifere, e oggi è presente sul mercato condiverse soluzioni impiantistiche che la rendono adatta e di facileapplicazione per tutte le esigenze: si va dalle tipologie piùsemplici, che utilizzanol'aria come sorgenteesterna, alle più com-plesse, con sonde nelterreno o nelle ac-que di falda. Le pompedi calore si distinguonoin base alla sorgentefredda e al pozzo caldoche utilizzano.

Possono quindi esseredel tipo aria-aria, aria-acqua, acqua-aria, acqua-acqua, in base alla combinazione deidue fluidi che scambiano calore con la sorgente esterna e conl’ambiente interno.

Un’ulteriore tipologia è quella delle pompe di calore geotermi-che (Ground Source Heat Pump), che sfruttano il calore a bassaentalpia del terreno. Una soluzione molto economica dal puntodi vista impiantistico e particolarmente adatta alle nostre zoneclimatiche è quella che utilizza come sorgente esterna l’aria, cheha il vantaggio di essere disponibile sempre e ovunque; un limitedi questa tipologia è dato dal fatto che la potenza resa dallapompa di calore decresce con il diminuire della temperaturadell’aria. Decisamente più vantaggioso è impiegare, comesorgente fredda, l’aria estratta dai locali, che deve esserecomunque rinnovata. L’acqua di falda, di fiume, di lago, di marecome sorgente fredda garantisce prestazioni costanti e migliorrispetto alla sorgente aria in quanto non risente delle condizioni climatiche esterne, necessita però diopere di prelievo e di scarico soggette a vincoli legislativi. Il terreno come sorgente fredda garantiscebuone prestazioni energetiche e ha il vantaggio di subire minori sbalzi di temperatura rispetto all’aria; lepompe di calore a terreno richiedono però ampie superfici in cui interrare le tubazioni, nel caso di sondeorizzontali, o comportano elevati costi di perforazione, nel caso di sonde verticali.

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STRUMENTI DI SOSTEGNO

Le pompe di calore sono sistemi ad alta efficienza che impieganoenergia rinnovabile e per questa ragione possono usufruire di diverseforme di incentivazione (dal 2012 non cumulabili fra loro).Attualmente sono in vigore: Detrazioni fiscali pari al 55% o 36% delle spese sostenute perl’installazione. Titoli di efficienza energetica che valorizzano la riduzione deiconsumi di energia primaria rispetto ad una tecnologia standard.E’ in fase di definizione e riguarda l’impiego di energia rinnovabile il: Conto di energia termico per le rinnovabili termiche.Qui di seguito vengono riportati in dettaglio i vari provvedimenti.

Detrazioni fiscali pari al 55% (diluite in 10 anni) delle spese sostenute per la sostituzione integraledel’impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza.La Legge n. 214 del 22 dicembre 2011 (Manovra Salva Italia) ha prorogato la detrazione del 55% fino al 31dicembre 2012; le modalità di incentivazione sono quelle previste per il 2011, con una novità: è possibiledetrarre anche le spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa dicalore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.Requisiti delle pompe di calore ad alta efficienza: con l’allegato I del D.M. 6 agosto 2009 sono statidefiniti i requisiti che devono avere le pompe di calore per accedere alla detrazione fiscale del 55%. Detrazioni fiscali 36% (diluite in 10 anni) delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica.Salvo ulteriori proroghe del 55%, dal 1° gennaio 2013 la detrazione fiscale per gli interventi di efficienzaenergetica scenderà al 36%; è un incentivo già previsto da diversi anni per le ristrutturazioni edilizie; nonsono richiesti requisiti particolari per le pompe di calore. La novità è che la detrazione del 36% sarà resastrutturale e disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra Salva Italia al Testo Unico delleImposte sui Redditi, quindi non ci sarà più la necessità di doverlo rinnovare, come è stato fino ad ora. Titoli di efficienza energeticaI TEE (Titoli di efficienza energetica) vengono calcolati sulla differenza dei consumi di energia primaria tra

una tecnologia efficiente e una tecnologia di base; nel delle pompe di calore caso la tecnologia di base èuna caldaia tradizionale alimentata a gas. Un TEE equivale a un TEP (tonnellata equivalente petrolio)risparmiato. Oggi il valore economico del TEE è di circa 100 €, ma tale valore è soggetto all’andamento delmercato dei titoli e quindi può subire variazioni positive e/o negative. I titoli si possono ottenere tramite:progetti standardizzati, progetti analitici, progetti a consuntivo (sono progetti a misura comunicati preven-tivamente all'AEEG). Lo strumento di quantificazione dei titoli sono le schede tecniche approvatedall’Autorità che possono essere standardizzate e/o analitiche; quelle standardizzate attribuiscono i titolisemplicemente in base all'installazione della pompa di calore, mentre quelle analitiche prevedono lamisura dell’energia in input e output. Attualmente le schede che interessano le pompe di calore sono leseguenti: n. 15 solo per il caldo: standardizzata (settore domestico appartamento singolo); n. 19 condizio-natori efficienti: standardizzata (singolo appartamento domestico, terziario commerciale, terziario uffici);n. 26 caldo, freddo, ACS e recuperi di calore: analitica (residenziale, commerciale e terziario); n. 27produzione acqua calda sanitaria: standardizzata (domestico singolo appartamento).

Conto Energia per le rinnovabili termiche (in fase di definizione)Il Decreto Rinnovabili (Dlgs n. 28/2011 di recepimento della Direttiva 2009/28/CE) ha previsto l'avvio nel2012 di un nuovo meccanismo di incentivazione delle rinnovabili termiche (fra le quali anche le pompe dicalore) basato sui criteri del conto energia, cioè sulla corresponsione di un incentivo per ogni kWh dienergia termica prodotto. L'incentivazione delle rinnovabili termiche attraverso un “Conto energiatermico” verrà regolamentata con un decreto ministeriale che definirà i “contributi per la produzione dienergia termica da fonti rinnovabili e per incentivi di efficienza energetica di piccole dimensioni”. Il nuovoincentivo verrebbe finanziato attraverso le bollette del gas, mediante un'apposita componente tariffaria,avrà lo scopo di assicurare una equa remunerazione dei costi di investimento ed esercizio e saràcommisurato alla produzione di energia termica da pompa di calore. Il Co.Aer, con una documentata earticolata proposta, suggerisce un incentivo di 4,5 c€/kWh di energia termica rinnovabile impiegata, peruna durata di 10 anni.

L’enorme potenziale di efficienza e risparmio energetico conseguibile median-te l’impiego di pompe di calore ha fatto sì che la tecnologia assumesse, negliultimi anni, un ruolo determinante in tutta l’Unione Europea ma non in Italia,dove il costo eccessivo dell’energia elettrica ne ha scoraggiato l’impiego e ladiffusione.Si consideri che nel nostro Paese, per consumi oltre i 2700 kWh/annui, ilprezzo dell’energia passa da un minimo di circa 16 c€/kWh, con tariffa lineareBTA (o “altri usi”) - terziario o residenziale centralizzato - a un valore crescentedai 25 ai 31 c€/kWh con l’aumentare dei consumi nel settore domestico -tariffe D2 o D3. Questi valori risultano nettamente superiori alla media europe-a (12 c€/kWh). Il sistema tariffario elettrico nel settore domestico va quindi a penalizzare fasce diconsumo oltre i 2700 kWh/annui anche nel caso in cui si stiano impiegando sistemi efficienti e rinnovabilicome le pompe di calore che, al contrario, consentono elevati risparmi di energia primaria. In altre parole,oggi, collegare una pompa di calore al contatore principale dell’abitazione in tariffa D3 potrebbe diventaremolto sconveniente. Per superare questa barriera, tra le proposte Co.Aer vi è quella di introdurre unincentivo stimato in rapporto alla quantità di energia rinnovabile catturata dalla pompa di calore senzanuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, come prescritto dal Decreto 28/2011; questostrumento incentivante consentirebbe l’abbattimento dei costi elettrici di gestione delle pompe di calore.Tuttavia lo sconto sulla tariffa, ottenuto indirettamente tramite una sorta di “conto energia”, non sarebbecomunque significativo ai fini della riduzione dei costi elettrici se applicato al prezzo medio dell’attualetariffa domestica, pari a circa 28 c€/kWh per le fasce di consumo oltre i 2700 kWh/anno.

STRUMENTI DI SOSTEGNO

TARIFFE ELETTRICHEDOPPIO CONTATORE

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STRUMENTI DI SOSTEGNO

Le pompe di calore sono sistemi ad alta efficienza che impieganoenergia rinnovabile e per questa ragione possono usufruire di diverseforme di incentivazione (dal 2012 non cumulabili fra loro).Attualmente sono in vigore: Detrazioni fiscali pari al 55% o 36% delle spese sostenute perl’installazione. Titoli di efficienza energetica che valorizzano la riduzione deiconsumi di energia primaria rispetto ad una tecnologia standard.E’ in fase di definizione e riguarda l’impiego di energia rinnovabile il: Conto di energia termico per le rinnovabili termiche.Qui di seguito vengono riportati in dettaglio i vari provvedimenti.

Detrazioni fiscali pari al 55% (diluite in 10 anni) delle spese sostenute per la sostituzione integraledel’impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza.La Legge n. 214 del 22 dicembre 2011 (Manovra Salva Italia) ha prorogato la detrazione del 55% fino al 31dicembre 2012; le modalità di incentivazione sono quelle previste per il 2011, con una novità: è possibiledetrarre anche le spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa dicalore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.Requisiti delle pompe di calore ad alta efficienza: con l’allegato I del D.M. 6 agosto 2009 sono statidefiniti i requisiti che devono avere le pompe di calore per accedere alla detrazione fiscale del 55%. Detrazioni fiscali 36% (diluite in 10 anni) delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica.Salvo ulteriori proroghe del 55%, dal 1° gennaio 2013 la detrazione fiscale per gli interventi di efficienzaenergetica scenderà al 36%; è un incentivo già previsto da diversi anni per le ristrutturazioni edilizie; nonsono richiesti requisiti particolari per le pompe di calore. La novità è che la detrazione del 36% sarà resastrutturale e disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra Salva Italia al Testo Unico delleImposte sui Redditi, quindi non ci sarà più la necessità di doverlo rinnovare, come è stato fino ad ora. Titoli di efficienza energeticaI TEE (Titoli di efficienza energetica) vengono calcolati sulla differenza dei consumi di energia primaria tra

una tecnologia efficiente e una tecnologia di base; nel delle pompe di calore caso la tecnologia di base èuna caldaia tradizionale alimentata a gas. Un TEE equivale a un TEP (tonnellata equivalente petrolio)risparmiato. Oggi il valore economico del TEE è di circa 100 €, ma tale valore è soggetto all’andamento delmercato dei titoli e quindi può subire variazioni positive e/o negative. I titoli si possono ottenere tramite:progetti standardizzati, progetti analitici, progetti a consuntivo (sono progetti a misura comunicati preven-tivamente all'AEEG). Lo strumento di quantificazione dei titoli sono le schede tecniche approvatedall’Autorità che possono essere standardizzate e/o analitiche; quelle standardizzate attribuiscono i titolisemplicemente in base all'installazione della pompa di calore, mentre quelle analitiche prevedono lamisura dell’energia in input e output. Attualmente le schede che interessano le pompe di calore sono leseguenti: n. 15 solo per il caldo: standardizzata (settore domestico appartamento singolo); n. 19 condizio-natori efficienti: standardizzata (singolo appartamento domestico, terziario commerciale, terziario uffici);n. 26 caldo, freddo, ACS e recuperi di calore: analitica (residenziale, commerciale e terziario); n. 27produzione acqua calda sanitaria: standardizzata (domestico singolo appartamento).

Conto Energia per le rinnovabili termiche (in fase di definizione)Il Decreto Rinnovabili (Dlgs n. 28/2011 di recepimento della Direttiva 2009/28/CE) ha previsto l'avvio nel2012 di un nuovo meccanismo di incentivazione delle rinnovabili termiche (fra le quali anche le pompe dicalore) basato sui criteri del conto energia, cioè sulla corresponsione di un incentivo per ogni kWh dienergia termica prodotto. L'incentivazione delle rinnovabili termiche attraverso un “Conto energiatermico” verrà regolamentata con un decreto ministeriale che definirà i “contributi per la produzione dienergia termica da fonti rinnovabili e per incentivi di efficienza energetica di piccole dimensioni”. Il nuovoincentivo verrebbe finanziato attraverso le bollette del gas, mediante un'apposita componente tariffaria,avrà lo scopo di assicurare una equa remunerazione dei costi di investimento ed esercizio e saràcommisurato alla produzione di energia termica da pompa di calore. Il Co.Aer, con una documentata earticolata proposta, suggerisce un incentivo di 4,5 c€/kWh di energia termica rinnovabile impiegata, peruna durata di 10 anni.

L’enorme potenziale di efficienza e risparmio energetico conseguibile median-te l’impiego di pompe di calore ha fatto sì che la tecnologia assumesse, negliultimi anni, un ruolo determinante in tutta l’Unione Europea ma non in Italia,dove il costo eccessivo dell’energia elettrica ne ha scoraggiato l’impiego e ladiffusione.Si consideri che nel nostro Paese, per consumi oltre i 2700 kWh/annui, ilprezzo dell’energia passa da un minimo di circa 16 c€/kWh, con tariffa lineareBTA (o “altri usi”) - terziario o residenziale centralizzato - a un valore crescentedai 25 ai 31 c€/kWh con l’aumentare dei consumi nel settore domestico -tariffe D2 o D3. Questi valori risultano nettamente superiori alla media europe-a (12 c€/kWh). Il sistema tariffario elettrico nel settore domestico va quindi a penalizzare fasce diconsumo oltre i 2700 kWh/annui anche nel caso in cui si stiano impiegando sistemi efficienti e rinnovabilicome le pompe di calore che, al contrario, consentono elevati risparmi di energia primaria. In altre parole,oggi, collegare una pompa di calore al contatore principale dell’abitazione in tariffa D3 potrebbe diventaremolto sconveniente. Per superare questa barriera, tra le proposte Co.Aer vi è quella di introdurre unincentivo stimato in rapporto alla quantità di energia rinnovabile catturata dalla pompa di calore senzanuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, come prescritto dal Decreto 28/2011; questostrumento incentivante consentirebbe l’abbattimento dei costi elettrici di gestione delle pompe di calore.Tuttavia lo sconto sulla tariffa, ottenuto indirettamente tramite una sorta di “conto energia”, non sarebbecomunque significativo ai fini della riduzione dei costi elettrici se applicato al prezzo medio dell’attualetariffa domestica, pari a circa 28 c€/kWh per le fasce di consumo oltre i 2700 kWh/anno.

STRUMENTI DI SOSTEGNO

TARIFFE ELETTRICHEDOPPIO CONTATORE

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TARIFFE ELETTRICHEDOPPIO CONTATORE

TARIFFE ELETTRICHEDOPPIO CONTATORE

Di seguito, si riporta il dettaglio dei costi elettrici relativi ai due casi specifici precedentemente illustrati.

In conclusione si può affermare che il secondo contatore, in molti casi, consente all’utente domestico diabbattere i costi elettrici di gestione della pompa di calore con un risparmio economico crescenteall’aumentare dei consumi di climatizzazione.Va però evidenziato che l’istallazione della seconda presa dedicata comporta costi fissi e oneri aggiuntivi“una tantum” eccessivamente elevati, tali da rendere spesso impercettibile il vantaggio ottenuto con latariffa lineare BTA.Per superare questi limiti che disincentivano l’impiego di tecnologie efficienti e rinnovabili ai danni degliutenti finali più virtuosi, il Co.Aer. propone la soluzione del “contatore in serie” o, in alternativa, il metodoanalitico con “formula RES” (Allegato 3 del D.Lgs 28/2011), entrambi illustrati nel libretto tecnico: “Pompedi calore – Argomentazioni riguardanti gli allacci alla rete elettrica del secondo contatore con tariffa “altriusi” BTA”. Sinteticamente, la soluzione del “contatore in serie” consiste nell’installare il secondo contato-re fiscale in sottotensione al contatore principale oppure dotare la macchina di un apposito chip in gradodi dialogare direttamente con il contatore domestico. Il metodo analitico prevede invece di applicare latariffa BTA ai consumi della pompa di calore stimati con la “formula RES” (metodo Eurostat), evitando ilricorso a contatori o misuratori aggiuntivi, né in serie né in parallelo. In entrambi i casi si avrebbe comun-que il vantaggio di eliminare la presa dedicata alla pompa di calore (in parallelo), con conseguente ridu-zione strutturale dei costi fissi e semplificazione tecnica/amministrativa.

Caso 1 Caso 2Pompa di calore collegata a conta-

tore principalePompa di calore collegata a un con-

tatore dedicato

Contatori 1 1 2SPESE FISSESpese fisse per punto di consegna 46 16 163Spese fisse per impegno potenza (3+3 kW) 102 19 99

Totale fisse 148 297SPESE VARIABILITariffa D3 D2 BTA2Consumi domestici 3000 30001° scaglione fino 1800 kWh/anno 349 2242° scaglione 1800-2640 kWh/anno 177 1713° scaglione 2640-4440 kWh/anno 90 95

Totali domestici 616 490Consumi pompa di calore 4000 40003° scaglione 2640-4440 kWh/anno 3604° scaglione oltre 4440 kWh/anno 747Prezzo Energia Costante - BTA2 658

Totali pompa di calore 1107 658Totale variabili €/anno 1723 1148Totale bolletta €/anno 1871 1445

Se, al contrario, si considerasse come costo base quello della tariffa lineare BTA, pari a 16 c€/kWh perqualunque scaglione di consumo, il vantaggio sui costi di gestione risulterebbe decisamente piùinteressante. In effetti quest’ultima soluzione è possibile in quanto la normativa italiana prevede che leabitazioni climatizzate da pompe di calore possano usufruire di un secondo contatore in parallelodedicato con tariffa lineare per usi diversi. Non sempre però la richiesta della seconda presa risultatecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile per l’utente finale. Quello che occorre fareinnanzitutto è quindi rendere accessibile, sia in termini tecnici che in termini di costi fissi e oneri diinstallazione, l’impiego del secondo contatore dedicato alla pompa di calore elettrica con tariffa BTA,soprattutto laddove l’utente domestico che ha elevati consumi elettrici annui potrebbe trarne un realebeneficio economico sui costi di gestione.

Cosa succede, infatti, se un utente installauna pompa di calore elettrica sul contatoreprincipale?Caso 1 - Quando un utente domestico contariffa D2 e consumi annui, per esempio, dicirca 3000 kWh/anno, decide di collegareuna pompa di calore sul contatore principale,dovrà sempre richiedere una potenzaimpegnata superiore per considerare imaggiori consumi elettrici derivantidall’utilizzo annuale dell’impianto di climatiz-zazione. Si supponga che l’incremento dei

consumi annui sia di 4000 kWh per un totale di 7000 kWh/anno e che la potenza impegnata da 3 kW(tariffa D2) passi a 6 kW (tariffa D3). In questo caso, la spesa elettrica annua dell’utente domestico sarà dicirca 1871 €/anno.

Cosa succede invece se l’utente domesticocollega la pompa di calore elettrica a uncontatore dedicato?Caso 2 - A parità di consumo annuo, 7000kWh, se l’utente decide di ricorrere allaseconda presa potrà mantenere la tariffadomestica D2 - con potenza impegnata 3 kW- sul contatore principale e richiedere, peresempio, una potenza impegnata di altri 3kW sul contatore dedicato alla pompa dicalore con tariffa lineare BTA2. In questosecondo caso l’utente avrà costi elettrici di

esercizio inferiori rispetto al caso precedente, pari a circa 1445 €/anno, con un risparmio stimato di oltre400 €/anno.

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TARIFFE ELETTRICHEDOPPIO CONTATORE

TARIFFE ELETTRICHEDOPPIO CONTATORE

Di seguito, si riporta il dettaglio dei costi elettrici relativi ai due casi specifici precedentemente illustrati.

In conclusione si può affermare che il secondo contatore, in molti casi, consente all’utente domestico diabbattere i costi elettrici di gestione della pompa di calore con un risparmio economico crescenteall’aumentare dei consumi di climatizzazione.Va però evidenziato che l’istallazione della seconda presa dedicata comporta costi fissi e oneri aggiuntivi“una tantum” eccessivamente elevati, tali da rendere spesso impercettibile il vantaggio ottenuto con latariffa lineare BTA.Per superare questi limiti che disincentivano l’impiego di tecnologie efficienti e rinnovabili ai danni degliutenti finali più virtuosi, il Co.Aer. propone la soluzione del “contatore in serie” o, in alternativa, il metodoanalitico con “formula RES” (Allegato 3 del D.Lgs 28/2011), entrambi illustrati nel libretto tecnico: “Pompedi calore – Argomentazioni riguardanti gli allacci alla rete elettrica del secondo contatore con tariffa “altriusi” BTA”. Sinteticamente, la soluzione del “contatore in serie” consiste nell’installare il secondo contato-re fiscale in sottotensione al contatore principale oppure dotare la macchina di un apposito chip in gradodi dialogare direttamente con il contatore domestico. Il metodo analitico prevede invece di applicare latariffa BTA ai consumi della pompa di calore stimati con la “formula RES” (metodo Eurostat), evitando ilricorso a contatori o misuratori aggiuntivi, né in serie né in parallelo. In entrambi i casi si avrebbe comun-que il vantaggio di eliminare la presa dedicata alla pompa di calore (in parallelo), con conseguente ridu-zione strutturale dei costi fissi e semplificazione tecnica/amministrativa.

Caso 1 Caso 2Pompa di calore collegata a conta-

tore principalePompa di calore collegata a un con-

tatore dedicato

Contatori 1 1 2SPESE FISSESpese fisse per punto di consegna 46 16 163Spese fisse per impegno potenza (3+3 kW) 102 19 99

Totale fisse 148 297SPESE VARIABILITariffa D3 D2 BTA2Consumi domestici 3000 30001° scaglione fino 1800 kWh/anno 349 2242° scaglione 1800-2640 kWh/anno 177 1713° scaglione 2640-4440 kWh/anno 90 95

Totali domestici 616 490Consumi pompa di calore 4000 40003° scaglione 2640-4440 kWh/anno 3604° scaglione oltre 4440 kWh/anno 747Prezzo Energia Costante - BTA2 658

Totali pompa di calore 1107 658Totale variabili €/anno 1723 1148Totale bolletta €/anno 1871 1445

Se, al contrario, si considerasse come costo base quello della tariffa lineare BTA, pari a 16 c€/kWh perqualunque scaglione di consumo, il vantaggio sui costi di gestione risulterebbe decisamente piùinteressante. In effetti quest’ultima soluzione è possibile in quanto la normativa italiana prevede che leabitazioni climatizzate da pompe di calore possano usufruire di un secondo contatore in parallelodedicato con tariffa lineare per usi diversi. Non sempre però la richiesta della seconda presa risultatecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile per l’utente finale. Quello che occorre fareinnanzitutto è quindi rendere accessibile, sia in termini tecnici che in termini di costi fissi e oneri diinstallazione, l’impiego del secondo contatore dedicato alla pompa di calore elettrica con tariffa BTA,soprattutto laddove l’utente domestico che ha elevati consumi elettrici annui potrebbe trarne un realebeneficio economico sui costi di gestione.

Cosa succede, infatti, se un utente installauna pompa di calore elettrica sul contatoreprincipale?Caso 1 - Quando un utente domestico contariffa D2 e consumi annui, per esempio, dicirca 3000 kWh/anno, decide di collegareuna pompa di calore sul contatore principale,dovrà sempre richiedere una potenzaimpegnata superiore per considerare imaggiori consumi elettrici derivantidall’utilizzo annuale dell’impianto di climatiz-zazione. Si supponga che l’incremento dei

consumi annui sia di 4000 kWh per un totale di 7000 kWh/anno e che la potenza impegnata da 3 kW(tariffa D2) passi a 6 kW (tariffa D3). In questo caso, la spesa elettrica annua dell’utente domestico sarà dicirca 1871 €/anno.

Cosa succede invece se l’utente domesticocollega la pompa di calore elettrica a uncontatore dedicato?Caso 2 - A parità di consumo annuo, 7000kWh, se l’utente decide di ricorrere allaseconda presa potrà mantenere la tariffadomestica D2 - con potenza impegnata 3 kW- sul contatore principale e richiedere, peresempio, una potenza impegnata di altri 3kW sul contatore dedicato alla pompa dicalore con tariffa lineare BTA2. In questosecondo caso l’utente avrà costi elettrici di

esercizio inferiori rispetto al caso precedente, pari a circa 1445 €/anno, con un risparmio stimato di oltre400 €/anno.

Page 8: Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

Efficienza energetica, riduzione dei consumi di energia primaria e riduzione delle emissioni di CO2

Nelle note introduttive si è accennato al contributo che le pompe di calore, tecnologia matura e ampia-mente utilizzata in tutta Europa, possono dare per il miglioramento dell’efficienza degli edifici e lariduzione delle emissioni, consentendo quindi di ridurre i consumi energetici senza rinunciare al comfort.Non solo efficienza energetica ma anche rinnovabili: questo importante cambiamento è avvenuto nel2009 con la Direttiva RES (Renewable Energy Sources) e le pompe di calore sono state riconosciuteufficialmente tecnologie che impiegano energie rinnovabili.Quindi i sistemi a pompa di calore sono in grado di lavorare su due fronti - l’efficienza energetica e lerinnovabili termiche - migliorando la classe energetica dell’edificio e migliorando la qualità dell’aria nellegrandi aree urbane.

Naturalmente non è possibile fermarsi su delle semplici affermazioni; per documentare quantosostengono le associazioni di costruttori di pompe di calore, in Italia e in Europa, negli ultimi anni, sonostati realizzati diversi studi di parte terza che illustrano e documentano il grosso potenziale delle pompedi calore. Si cita come esempio quello di Confindustria.

Efficienza Energetica: proposte diConfindustria per il Piano 2011Una Task Force Efficienza Energeticadi Confindustria, con un lavoro dura-to 4 anni, ha realizzato uno studiocontenente alcune proposte per ilPEE (Piano Efficienza Energetica). Lostudio ha messo in evidenza chel'efficienza energetica è il mezzo piùefficace per perseguire gli obiettivi disostenibilità ambientale in un’otticadi contenimento dei costi e per raf-forzare la sicurezza degli approvvigio-namenti; al contempo può rappre-sentare un volano importante alla

crescita economica ed occupazionale del paese. Un impegno costante alla riduzione dei consumi energeti-ci può costituire per il sistema industriale uno strumento di riduzione dei costi del processo produttivo edun’occasione per sollevare il proprio standard competitivo sui mercati internazionali.

IL POTENZIALE DELLE POMPE DI CALORE

STUDI SUL POTENZIALE DELLE POMPE DI CALORE

LE RINNOVABILI NEI SISTEMI A POMPA DI CALORE

Le pompe di calore a servizio delle Regioni: il “Burden Sharing” per le fonti rinnovabiliDopo l’approvazione da parte della Conferenza Stato Regioniavvenuta lo scorso 22 febbraio 2012, il cosiddetto “BurdenSharing” è diventato decreto del ministero dello Sviluppo economi-co e del ministero dell’Ambiente. Tale decreto era previsto dallostesso Decreto 28/2011, attuativo della Direttiva europea 2009-/28/CE, che ha assegnato all'Italia l'obbligo di utilizzare al 2020 il17% di energia da fonti rinnovabili sul totale dell'energia consuma-ta (energia elettrica, termica e per i trasporti). L'obiettivo per l'Ita-lia è di arrivare al 2020 con una produzione energetica nazionale darinnovabili pari al 14,3% (vale a dire il 17% meno la quota importa-ta), partendo da una produzione attuale dell'8,2%. Il decreto indicagli obiettivi vincolanti per le singole Regioni e le amministrazioniregionali avranno tempo tre mesi (dall'entrata in vigore del DM),per l’ottenimento dei target indicati nei rispettivi piani energetici.

Obiettivi nazionali del PANIl Piano di azione nazionale sulle rinnovabili(PAN) ha riconosciuto alle pompe di caloreun potenziale al 2020 di 2,9 Mtep di FERrispetto ai 10,46 Mtep di rinnovabilitermiche complessive. Le pompe di calorecostituiscono un importante strumento adisposizione delle Regioni per raggiungere iltarget a loro assegnato, per diverse ragioni:

è una tecnologia ad alta efficienza con un pay-back basso e quindi più sostenibile economicamente; in termini di strumenti di sostegno, costano molto meno (un decimo) del fotovoltaico; danno un grosso contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 ma principalmente dei PM10,

importanti problematiche dei grossi agglomerati urbani e forte preoccupazione dei Sindaci che nerispondono personalmente;

l’installazione di questi impianti non ha alcun impatto paesaggistico; hanno una ricaduta molto positiva sull’occupazione.

Opportunità economico sociale per il sistema Paese: occupazione e professionalitàDal punto di vista dell’occupazione, aspetto di notevole interesse per le amministrazioni locali e regionali,la diffusione dei sistemi a pompa di calore è una grande opportunità di crescita economica/professionale/tecnologica su tutto il territorio; non è quindi un fatto speculativo a vantaggio di filiere estere, come èavvenuto per altre tecnologie rinnovabili.

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Efficienza energetica, riduzione dei consumi di energia primaria e riduzione delle emissioni di CO2

Nelle note introduttive si è accennato al contributo che le pompe di calore, tecnologia matura e ampia-mente utilizzata in tutta Europa, possono dare per il miglioramento dell’efficienza degli edifici e lariduzione delle emissioni, consentendo quindi di ridurre i consumi energetici senza rinunciare al comfort.Non solo efficienza energetica ma anche rinnovabili: questo importante cambiamento è avvenuto nel2009 con la Direttiva RES (Renewable Energy Sources) e le pompe di calore sono state riconosciuteufficialmente tecnologie che impiegano energie rinnovabili.Quindi i sistemi a pompa di calore sono in grado di lavorare su due fronti - l’efficienza energetica e lerinnovabili termiche - migliorando la classe energetica dell’edificio e migliorando la qualità dell’aria nellegrandi aree urbane.

Naturalmente non è possibile fermarsi su delle semplici affermazioni; per documentare quantosostengono le associazioni di costruttori di pompe di calore, in Italia e in Europa, negli ultimi anni, sonostati realizzati diversi studi di parte terza che illustrano e documentano il grosso potenziale delle pompedi calore. Si cita come esempio quello di Confindustria.

Efficienza Energetica: proposte diConfindustria per il Piano 2011Una Task Force Efficienza Energeticadi Confindustria, con un lavoro dura-to 4 anni, ha realizzato uno studiocontenente alcune proposte per ilPEE (Piano Efficienza Energetica). Lostudio ha messo in evidenza chel'efficienza energetica è il mezzo piùefficace per perseguire gli obiettivi disostenibilità ambientale in un’otticadi contenimento dei costi e per raf-forzare la sicurezza degli approvvigio-namenti; al contempo può rappre-sentare un volano importante alla

crescita economica ed occupazionale del paese. Un impegno costante alla riduzione dei consumi energeti-ci può costituire per il sistema industriale uno strumento di riduzione dei costi del processo produttivo edun’occasione per sollevare il proprio standard competitivo sui mercati internazionali.

IL POTENZIALE DELLE POMPE DI CALORE

STUDI SUL POTENZIALE DELLE POMPE DI CALORE

LE RINNOVABILI NEI SISTEMI A POMPA DI CALORE

Le pompe di calore a servizio delle Regioni: il “Burden Sharing” per le fonti rinnovabiliDopo l’approvazione da parte della Conferenza Stato Regioniavvenuta lo scorso 22 febbraio 2012, il cosiddetto “BurdenSharing” è diventato decreto del ministero dello Sviluppo economi-co e del ministero dell’Ambiente. Tale decreto era previsto dallostesso Decreto 28/2011, attuativo della Direttiva europea 2009-/28/CE, che ha assegnato all'Italia l'obbligo di utilizzare al 2020 il17% di energia da fonti rinnovabili sul totale dell'energia consuma-ta (energia elettrica, termica e per i trasporti). L'obiettivo per l'Ita-lia è di arrivare al 2020 con una produzione energetica nazionale darinnovabili pari al 14,3% (vale a dire il 17% meno la quota importa-ta), partendo da una produzione attuale dell'8,2%. Il decreto indicagli obiettivi vincolanti per le singole Regioni e le amministrazioniregionali avranno tempo tre mesi (dall'entrata in vigore del DM),per l’ottenimento dei target indicati nei rispettivi piani energetici.

Obiettivi nazionali del PANIl Piano di azione nazionale sulle rinnovabili(PAN) ha riconosciuto alle pompe di caloreun potenziale al 2020 di 2,9 Mtep di FERrispetto ai 10,46 Mtep di rinnovabilitermiche complessive. Le pompe di calorecostituiscono un importante strumento adisposizione delle Regioni per raggiungere iltarget a loro assegnato, per diverse ragioni:

è una tecnologia ad alta efficienza con un pay-back basso e quindi più sostenibile economicamente; in termini di strumenti di sostegno, costano molto meno (un decimo) del fotovoltaico; danno un grosso contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 ma principalmente dei PM10,

importanti problematiche dei grossi agglomerati urbani e forte preoccupazione dei Sindaci che nerispondono personalmente;

l’installazione di questi impianti non ha alcun impatto paesaggistico; hanno una ricaduta molto positiva sull’occupazione.

Opportunità economico sociale per il sistema Paese: occupazione e professionalitàDal punto di vista dell’occupazione, aspetto di notevole interesse per le amministrazioni locali e regionali,la diffusione dei sistemi a pompa di calore è una grande opportunità di crescita economica/professionale/tecnologica su tutto il territorio; non è quindi un fatto speculativo a vantaggio di filiere estere, come èavvenuto per altre tecnologie rinnovabili.

Page 10: Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

ANIMA E COAER SI PRESENTANO

ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine - è l'organiz-zazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica variae affine, un settore che occupa 193.000 addetti per un fatturato di circa 43 miliardi di euro e una quotaexport/fatturato del 53%. I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la pro-duzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera- montaggio impianti industriali; logistica e movi-mentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l'in-dustria; impianti, macchine prodotti per l'edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell'uomo e del-l'ambiente; costruzioni metalliche in genere.

CO.AER – Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti per la climatizzazione e pompe di calore

Il comparto rappresentato da Co.Aer occupa 7.250 addetti per un fatturato di 1.400 milioni di euro e unaquota export/fatturato del 38%. La produzione merceologica si articola in diversi gruppi di specializzazio-ne, comprendenti: ventilatori - componenti per la distribuzione e la diffusione dell'aria - impianti per ildisinquinamento atmosferico - filtri d'aria - unità di trattamento aria - gruppi refrigeratori d'acqua - moto-condensanti - pompe di calore - aerotermi - ventilconvettori - condizionatori autonomi - scambiatori dicalore - torri di raffreddamento. Il Coae è l’associazione federata ad Anima che in ambito Confindustriarappresenta le aziende costruttrici di sistemi con pompa di calore per la climatizzazione degli edifici, unsettore fortemente energivoro che assorbe circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; all’in-terno di Co.Aer opera il gruppo Pompe di calore.

Le aziende Co.Aer del Gruppo Pompe di calore

AERMEC S.P.A. HIDROS S.P.A.

ALFA LAVAL S.P.A. HITACHI EUROPE S.R.L.

AIRWELL ITALIA S.R.L. DIV. MARKETING MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.

BLUE BOX GROUP S.R.L. RIELLO S.P.A.

CARRIER S.P.A. RHOSS S.P.A.

CLIMAVENETA S.P.A. ROBUR S.P.A.

CLIVET S.P.A. SABIANA S.P.A.

DAIKIN AIR CONDITIONING ITALY S.P.A. SIC S.R.L.

DE LONGHI APPLIANCES S.R.L. SANYO ARGO CLIMA S.R.L.

EBM-PAPST S.R.L. SYSTEMAIR AC SRL

ELCO ITALIA SPA TECNOCLIMA S.P.A.

EMERSON CLIMATE TECHNOLOGIES S.R.L. TONON FORTY S.P.A.

FERROLI S.P.A. VIESSMANN S.R.L.

GALLETTI S.P.A. VORTICE ELETTROSOCIALI S.P.A.

HAIER A/C (ITALY) TRADING S.P.A.

LE RINNOVABILI NEI SISTEMI A POMPA DI CALORE

Inoltre, questa tecnologia ha una ricaduta sull’occupazione locale in tutte le Regioni; segnaliamo che perogni kW di potenza termica installata di pompe di calore possiamo stimare un costo dell’impianto di800 €, il che significa che un impianto con pompa di calore di potenza 9 kWtermici (tipico per una unitàimmobiliare) genera un fatturato di circa 7200 €, del quale una parte rilevante (50%) è sicuramentefatturato di manodopera locale: venditori, installatori e nel tempo manutentori.Se pensiamo che nel 2009 sono stati installati complessivamente in Italia circa 1,8 milioni di kW termici dipompa di calore, con un fatturato indotto (installazione completa) di circa 1.400 milioni di € e che leprevisioni di crescita sono molto alte, le Regioni dovranno attivarsi affinché questo “lavoro” vada verso illoro territorio.Le singole Regioni potranno quindi avviare un importante lavoro di innalzamento delle professionalità sulterritorio, promuovendo corsi di formazione e certificazione degli installatori, necessari per il maggiorlivello tecnologico e richiesti dalla stessa direttiva europea; dal 2013 l’installazione di pompe di caloredovrà essere fatta esclusivamente da installatori allo scopo formati.

In Italia è già attivo un programma di formazione promosso dal Co.Aer e attualmentegestito dal Cepas (Organismo di Certificazione delle Professionalità e della Formazio-ne di terza parte) basato sullo schema europeo EU-CERT HP (UE Certified InstallerHeat Pump) dell’EHPA (European Heat Pump Association).L’EU-CERT HP è stato messo a punto dall’EHPA, tra il 2004 e il 2006, su iniziativa dialcuni stati del nord Europa, allo scopo di garantire e tutelare la professionalità deglioperatori del settore.

L’EU-CERT HP è, oggi, lo schema di riferimento europeo per gliinstallatori di pompe di calore, come indicato nel progetto comu-nitario QUALICERT avviato nel 2010 con lo scopo di uniformareper i 27 paesi della UE gli schemi esistenti di accreditamento ecertificazione delle competenze degli installatori di impianti a fonti rinnovabili di piccola e media taglia.

A fronte di queste importanti iniziative volte a creare le condizioni necessarie per garantire il principio delmutuo riconoscimento delle professionalità tra gli Stati membri, ci auguriamo che le amministrazioniregionali, che dispongono di competenza legislativa esclusiva in materia di istruzione e formazione,prendano a riferimento i programmi di formazione e certificazione per gli installatori del settore rinnova-bili già consolidati e condividi, sia in ambito nazionale che in ambito europeo.

Page 11: Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

ANIMA E COAER SI PRESENTANO

ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine - è l'organiz-zazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica variae affine, un settore che occupa 193.000 addetti per un fatturato di circa 43 miliardi di euro e una quotaexport/fatturato del 53%. I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la pro-duzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera- montaggio impianti industriali; logistica e movi-mentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l'in-dustria; impianti, macchine prodotti per l'edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell'uomo e del-l'ambiente; costruzioni metalliche in genere.

CO.AER – Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti per la climatizzazione e pompe di calore

Il comparto rappresentato da Co.Aer occupa 7.250 addetti per un fatturato di 1.400 milioni di euro e unaquota export/fatturato del 38%. La produzione merceologica si articola in diversi gruppi di specializzazio-ne, comprendenti: ventilatori - componenti per la distribuzione e la diffusione dell'aria - impianti per ildisinquinamento atmosferico - filtri d'aria - unità di trattamento aria - gruppi refrigeratori d'acqua - moto-condensanti - pompe di calore - aerotermi - ventilconvettori - condizionatori autonomi - scambiatori dicalore - torri di raffreddamento. Il Coae è l’associazione federata ad Anima che in ambito Confindustriarappresenta le aziende costruttrici di sistemi con pompa di calore per la climatizzazione degli edifici, unsettore fortemente energivoro che assorbe circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; all’in-terno di Co.Aer opera il gruppo Pompe di calore.

Le aziende Co.Aer del Gruppo Pompe di calore

AERMEC S.P.A. HIDROS S.P.A.

ALFA LAVAL S.P.A. HITACHI EUROPE S.R.L.

AIRWELL ITALIA S.R.L. DIV. MARKETING MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.

BLUE BOX GROUP S.R.L. RIELLO S.P.A.

CARRIER S.P.A. RHOSS S.P.A.

CLIMAVENETA S.P.A. ROBUR S.P.A.

CLIVET S.P.A. SABIANA S.P.A.

DAIKIN AIR CONDITIONING ITALY S.P.A. SIC S.R.L.

DE LONGHI APPLIANCES S.R.L. SANYO ARGO CLIMA S.R.L.

EBM-PAPST S.R.L. SYSTEMAIR AC SRL

ELCO ITALIA SPA TECNOCLIMA S.P.A.

EMERSON CLIMATE TECHNOLOGIES S.R.L. TONON FORTY S.P.A.

FERROLI S.P.A. VIESSMANN S.R.L.

GALLETTI S.P.A. VORTICE ELETTROSOCIALI S.P.A.

HAIER A/C (ITALY) TRADING S.P.A.

LE RINNOVABILI NEI SISTEMI A POMPA DI CALORE

Inoltre, questa tecnologia ha una ricaduta sull’occupazione locale in tutte le Regioni; segnaliamo che perogni kW di potenza termica installata di pompe di calore possiamo stimare un costo dell’impianto di800 €, il che significa che un impianto con pompa di calore di potenza 9 kWtermici (tipico per una unitàimmobiliare) genera un fatturato di circa 7200 €, del quale una parte rilevante (50%) è sicuramentefatturato di manodopera locale: venditori, installatori e nel tempo manutentori.Se pensiamo che nel 2009 sono stati installati complessivamente in Italia circa 1,8 milioni di kW termici dipompa di calore, con un fatturato indotto (installazione completa) di circa 1.400 milioni di € e che leprevisioni di crescita sono molto alte, le Regioni dovranno attivarsi affinché questo “lavoro” vada verso illoro territorio.Le singole Regioni potranno quindi avviare un importante lavoro di innalzamento delle professionalità sulterritorio, promuovendo corsi di formazione e certificazione degli installatori, necessari per il maggiorlivello tecnologico e richiesti dalla stessa direttiva europea; dal 2013 l’installazione di pompe di caloredovrà essere fatta esclusivamente da installatori allo scopo formati.

In Italia è già attivo un programma di formazione promosso dal Co.Aer e attualmentegestito dal Cepas (Organismo di Certificazione delle Professionalità e della Formazio-ne di terza parte) basato sullo schema europeo EU-CERT HP (UE Certified InstallerHeat Pump) dell’EHPA (European Heat Pump Association).L’EU-CERT HP è stato messo a punto dall’EHPA, tra il 2004 e il 2006, su iniziativa dialcuni stati del nord Europa, allo scopo di garantire e tutelare la professionalità deglioperatori del settore.

L’EU-CERT HP è, oggi, lo schema di riferimento europeo per gliinstallatori di pompe di calore, come indicato nel progetto comu-nitario QUALICERT avviato nel 2010 con lo scopo di uniformareper i 27 paesi della UE gli schemi esistenti di accreditamento ecertificazione delle competenze degli installatori di impianti a fonti rinnovabili di piccola e media taglia.

A fronte di queste importanti iniziative volte a creare le condizioni necessarie per garantire il principio delmutuo riconoscimento delle professionalità tra gli Stati membri, ci auguriamo che le amministrazioniregionali, che dispongono di competenza legislativa esclusiva in materia di istruzione e formazione,prendano a riferimento i programmi di formazione e certificazione per gli installatori del settore rinnova-bili già consolidati e condividi, sia in ambito nazionale che in ambito europeo.

Page 12: Pompe di calore a ciclo annuale...I CONCETTI GENERALI L’edilizia e i relativi impianti di climatizzazione assorbono circa un terzo dell’energia consumata per gli usi finali; fortunatamente,

Segreteria Co.Aer - Via Scarsellini 13 - 20161 Milano

tel. +39 0245418.556 - fax +39 0245418.707 - [email protected]

Edizione Marzo 2012