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POPUP! FANZINE 2009

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MAC -Manifestazioni Artistiche Contemporanee presenta la seconda edizione di POP UP! Arte contemporanea nello spazio urbano che da Giugno a Dicembre 2009 animerà la città dorica con un programma ricco di appuntamenti - Contest, Workshop, Istallazioni e Azioni, Eventi espositivi, Convention, Happening, Pubblicazioni - dedicati a espressioni di Popular e Urban Art all’ avanguardia nel panorama artistico internazionale

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Organizzazione e produzione:

Associazione CulturaleVia Chiusa 15 / 60027 Osimo [email protected]

Desideriamo ringraziare: Carlo Pesaresi, Giovanni Bonafoni, Stefania Battistoni, Rossana Di Cesare, Stefania Racci, Marta Boyer,Pierluigi Fontana, Maria Grazia Mosciatti, Marco Brutti, ElenaFeggi, Francesco Paesani, Daniela Gaetani, Andrea Marcantoni, Marco Pacenti, Lidio Rocchi, Lucia Mascambruni, Fabio Belfiori, Tito Vespasiani, Pierluigi Salvati, Luciano Garella, GiuseppeGasparoni, Spartaco Rossi e tutta la Cooperativa Pescatori, Sergio Veroli, Nicola Pandolfi e Massimo della Meritan, Polizia Municipale, Tamburini e Proloco di Offagna, Presidi e studenti degli Istituti Superiori, Manuela Pagnini, Ilaria Merlotto, Fred Bonci del Bene, Claudio Traù, Giordano Pierlorenzi, Andrea Garbini, Alessandro Compagnucci & brothers, Corrado Drudi e Antonietta Lombardi, Fabrizio Greco, Fausto e Letizia Montecchiani, Alex Bordi, Angelo Micucci, Eric Bagnarelli, Paolo F. Bragaglia, Federico Pesciarelli, Rossana Giovannelli, Gabriele Casaccia, Monica e Linton,Jonathan Iencinella, Francesco & Daniela, Alessio Casoni, Fabio Nicoli, Ennio e tutti i signori del DLF, Giorgio Pesaresi, Alceo Moretti, Giorgio Moretti, Alfredo Quarta, Raimondo Montesi, FabioPiangerelli, Franca Santinelli, Giampaolo Milzi, Marco Busilacchi, Marco Benedettelli, Miriana Manzotti, Mauro Cionna, Igor Pitturi, Giulio Garavaglia, Luca Forlani, Massimiliano Renda, SilviaVolpato, Teatro del Canguro, Fabrizio Valentini, Gianmario Belfiori, BR1, 999, Omino, David Vecchiato, [X], UNO, URKA, Tamara Vignati, Marco Abeti, i soci MAC….e tutti coloro che sopraggiungeranno durante questo lungo periodo di preparazione.

Patrocinio e contributo: Provincia di Ancona, Comune di AnconaContributo: Cohabitat, Fondo Mole VanvitellianaPatrocinio: Regione MarcheSupporters: Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, Cooperativa Pescatori, CSD Poliarte AnconaSponsors: Colognola, Garbini Consulting, OmecMusic partners: Slam Jam, HotViruzOrganization, AcusmatiqDrink partner: RavalMedia partners: Superfly magazine, Mondo Pop international gallery & shop rome, Stick My World, Torino Poster Festival, Fame Festival, ARCI AnconaTesti: Gabriele Tinti, Serena Valietti, Marco Giovagnoli, Allegra CorboTraduzioni: Irene CaputoProgetto grafico: Real DC / www.realdc.itStampa: RotopressUfficio stampa: Lucia Garbini e Monica CaputoSegreteria organizzativa: Federica SdruboliniHostess: Celia Bicci

a cura diMonica Caputo, Allegra Corbo, Lucia Garbini

Dopo la straordinaria esperienza POPUP! 2008 (www.popup2008.blogspot.com), festi-val che ha ridisegnato la scenografia della città di Ancona con maestosi wallpaintings e

interventi innovativi di street art sui pescherecci, l’associazione culturale MAC - ManifestazioniArtistiche Contemporanee presenta la seconda edizione di POP UP! Arte contemporanea nello

spazio urbano che da Giugno a Agosto 2009 animerà la città dorica con un programma ricco diappuntamenti - Contest, Workshop, Istallazioni e Azioni, Eventi espositivi, Convention, Happening, Pub-

blicazioni - dedicati a quelle espressioni di Popular e Urban Art all’ avanguardia nel panorama artisticointernazionale. POP UP! apre spazi e offre muri del centro storico e dell’area portuale a una proposta di

grande impatto, invitando artisti di livello nazionale e internazionale a confrontarsi in spettacolari allesti-menti, indoor e outdoor, che trasformano la percezione e il significato dei luoghi. Eclettica protagonistadell’evento è la Poster Art, che utilizza il manifesto come strumento della comunicazione culturale, oggi piùche mai simbolo dell’esigenza di esprimere valori personali e sociali. La fruizione dell’arte si semplifica, esce instrada e segue il naturale fluire del tempo. Il poster ha già in sé tutto questo. Il manifesto che storicamente èmessaggio, arte, grafica e design, entra a pieno titolo nella scena dell’arte contemporanea, attraverso l’abilità,il genio creativo e l’azzardo di artisti, capaci di riconsegnare al pubblico, immagini vere, poetiche, fantastiche,dure e graffianti, di una quotidianità autentica, reale ma comunque spesso distrattamente ignorata. L’intentodi POP UP! 2009 è di offrire una narrazione in grado di mostrare le molteplici facce del poster: dall’immaginariografico osceno e senza compromessi delle serigrafie di Le Dernier Cri, a quello rock e psichedelico tipicamente70’s dei Malleus, al manifesto inteso come supporto e presenza urbana, militante o dissonante, di artisti delcalibro di WK Interact e Teresa Sdralevich - che parlano oltre le parole, gridano attraverso i muri - fino alleproposte più eterogenee degli italiani Paper Resistance, Sten & Lex, Andreco e William Vecchietti. Tantissimialtri poster, spediti da ogni parte del mondo per la Convention, mostrano la faccia più spontanea, libera estreet del movimento Poster Art. Uno strumento, il manifesto, che inspira l’indagine delle dinamichesociali, viste anche con gli occhi degli adolescenti, chiamati attraverso un Contest a realizzare le proprieproposte sui modelli di manifesti politici, da circo o slogan. Il festival prosegue tra settembre e dicem-bre con due Special Events. La presentazione dell’ultima opera di animazione dell’artista Blu, realiz-zata sui muri di molte città del mondo e alla fabbrica ex Angelini di Ancona, e l’intervento site

specific di Ericailcane alla Mole Vanvitelliana, con opere inedite del suo immaginario fantasticofatto di metafore e fiabe surreali.

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POP UP! seconda edizione. bene. la prima è ancora viva. lo rimarrà per molto. vernice resistentequella che ha colorato i piloni, le pareti dei palazzi, i silos, il legno dei motopescherecci. eratempo che uno spirito contemporaneo attendeva di entrare nel capoluogo. lo ha fatto grazie aMAC, democraticamente, a cielo aperto, attraversando la polvere e gli odori del porto, i volti deipescatori, le prue delle imbarcazioni, i muri della città. Ancona è cambiata da quando le bottigliedi Ericailcaine e Blu hanno segnato il paesaggio della darsena. con la stessa leggerezza e mae-stria ci piacerebbe che il porto si unisse al paesaggio urbano. ma questa è una altra storia. lo spi-rito contemporaneo continuerà nel 2009 la sua opera di contaminazione del tessuto urbanograzie alla creatività che l’arte popolare ha il potere di liberare. dalle nostre parti, negli ufficidell’assessorato alla cultura della Provincia, siamo contenti di aver visto giusto. grazie a chi hapensato, sudato e voluto POP UP! e a tutti coloro che anche questo anno lo renderanno vivo.chapeau.Provincia di AnconaAssessorato alla Cultura, Turismo, Sport e tempo libero, Politiche giovanili, della Solidarietà e della Pace

l'AssessoreCarlo Maria Pesaresi

Pierluigi FontanaPresidente del Fondo Mole Vanvitelliana

La rassegna POP UP!, culminata con le opere di Blu ed Ericailcane sui silos del porto, è natadall’esigenza di portare segnali di rinnovamento culturale ad Ancona, una città in cui difficilmen-te le cose accadono per invenzione, quanto piuttosto per reazione o per imitazione. Puntare sullawall painting e sulla pop art in luoghi di forte visibilità urbana ha significato irrompere con rumoresulle pigre abitudini di una città di provincia. E la provincia ha reagito, ammirando soddisfatta illavoro di giovani ma affermati artisti del muro, le cui opere, disseminate tra il porto ed il centrostorico, costituiscono tuttora un motivo di attrazione culturale ad Ancona. Ancor di più, essehanno dato nuovo senso a contenitori industriali di cemento, che da molti anni occupano ilnostro paesaggio portuale, affidando loro una nuova funzione. Con l’iniziativa POP UP! si è pie-namente percepito il ruolo che può acquisire l’arte popolare nella riqualificazione urbana e nelrestituire una città al suo tempo. Per questo motivo POP UP! non ha avuto esclusivamente ilsignificato di evento temporaneo ma è diventato uno strumento efficace per caratterizzareAncona in un panorama culturale internazionale, dal momento che già dalla prima edizione hapermesso di affermare la città dorica come capitale dell’arte urbana. Se prima nella nostra città cisi lamentava per la mancanza di un evento culturale in grado di renderla riconoscibile nel panora-ma italiano, ora abbiamo un’ulteriore certezza che tali potenzialità sono tangibili grazie a POP UP!Essa è un’iniziativa concreta, di grande attrazione, nata dal basso ed esiste solo ad Ancona. LaMole Vanvitelliana, tempio della cultura nelle Marche, non poteva non affiancarla anche nella se-conda edizione.

Foto PopUp! 2008

Moulin Rouge, Can Can espettacoli di Cabaret.Intrattenimento. E poisaponi, liquori e profumi.Questi furono i primisoggetti dei manifesti chenella seconda metà dell'Ot-tocento cominciarono a circo-lare firmati da Jules Chéret,il padre della poster art fran-cese.

Prima del 1832 nessuna trac-cia della parola poster, affichein francese, manifesto initaliano. Diffuse erano solosilografia, una tecnica di inci-sione a rilievo, la stampa adincavo della calcografia equella chimica su pietra olitografia inventata da Senefel-der, che avrebbe dato il via allaproduzione di massa di imma-gini di grandi dimensioni,grazie anche alle innovazionitecniche e nei macchinari per lastampa introdotte dalla Rivolu-zione Industriale.

I want you for U.S. Army, un indicepuntato contro di te e uno sguardominaccioso, quello dello Zio Sam,protagonista del poster americano diarruolamento del 1917. Con l'avventodella Prima Guerra Mondiale e neglianni a seguire in tutto il mondo, ilposter sarebbe diventato uno dei mezzipiù economici ed efficaci per raggiunge-re le masse, diffondere idee e ideologie,generare consenso o manifestare dissen-so.

Da quel momento immagini stampate sufogli di carta di grandi dimensioni avreb-bero cominciato a popolare strade espazi pubblici delle città. Così sui muricon le stesse tecniche e linguaggi lagente cominciò a vedere pubblicizzatinon solo prodotti o spettacoli, maanche idee.

E così con i poster cominciarono alavorare anche Magritte, Mirò ePicasso e con loro centinaia di anoni-mi e di altrettanti grandi nomi dellastoria dell'arte, che continuano adire la loro su quello che accade, conimmagini e parole stampate sucarta e una scopa e un secchio dicolla per attaccarle ai muri.

Lo fanno anche tuttiquegli artisti chehanno scelto lastrada come una lorogrande tela a cieloaperto. Tutti quelliche hanno sceltol'arte come linguaggioper costruire un dialo-go con gli altri. Deglialtri che potevanoessere di generazioni,gruppi sociali, culturee provenienze differen-ti. Street art. Postgraffitismo. Urban art.Popular Art. New Pop.New Folk. E ancorapittura murale, poster

art e mail art.

Artisti in grado di parlarealla cultura popolare

utilizzando il suo stessolinguaggio. Un codice diret-

to, immediato e decifrabile,come quello della pubblicità,

ma con un messaggio diverso.Non vendere oggetti spacciandoli

per emozioni o sogni, ma comunicarecontenuti, idee e riflessioni sul contem-

poraneo.

Come ha fatto recentemente anche l'artistastatunitense Shepard Fairey realizzando il cele-

bre poster rosso e blu raffigurante il volto diBarack Obama, che è diventato simbolo della vitto-ria del presidente americano. Come fanno gli arti-sti di fama mondiale invitati a questa secondaedizione di Pop Up. Arte contemporanea nellospazio urbano. Wk Interact, Blu ed Ericailcane. Eancora Teresa Sdralevich , Paper Resistance eSten-Lex.

A questi si aggiungono i lavori di due collettivi:uno francese e uno italiano, che conducono il pub-blico alla scoperta di quel (sotto) terreno ibrido efertilissimo, che si raggiunge con un biglietto diandata e ritorno dal punk rock all'arte, passandodal grunge di Seattle e oltre. Un mondo fatto diposter, fanzine, cinema, fumetti, illustrazioni,guidato dalla filosofia del Do It Yourself , che sinutre costantemente di tonnellate di musica ecultura pop. Un universo di cui i francesi LeDernier Cri e gli italiani Malleus sono due indi-scussi protagonisti riconosciuti a livello inter-nazionale.

Serena Valietti

Artists are the Canaries in the mineshaft.Winston Smith

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Famoso esponente di Urban e Poster art, francese, vive a New york .Il suo è un percorso che ha radici legate all'immaginario della scena punk, dellefanzine, della scena rave, un black&white crudo, estremo, essenziale, che parladiretto, senza mezzi termini.Una ricerca pittorica che poi si affida alla macchina digitale, “storpia“ le immagini,rendendole plastiche, fuse, frame dinamici di un'animazione.Sono ritratti estremisti di uomini con il passamontagna che sfrecciano in una corsatale da scomporre la solidità del corpo. Si aggiungono scritte e numeri, si scompon-gono motori e meccanismi come nei manuali tecnici e scientifici. E' un linguaggioscarno che esprime la rivolta hard core.

Abbiamo “bisogno” di Wk perchè dobbiamo raccontare questioni di estrema urgenzalegate a questo territorio, anzi ad un territorio che è tra terra/mare /terra,uno spazio di confine, scenario - anche questa volta - di drammatici “movimenti” diuomini e donne provenienti da terre lontane, clandestini, così chiamati anche impro-priamente, che pur di riuscire a scappare dai loro paesi mettono a serio rischio lapropria vita attaccandosi sotto i camion o nascondendosi nei luoghi più improbabilisenza sapere se ne usciranno vivi.Con WK, quello che viene raccontato riguarda proprio un momento ben preciso diquesta corsa, di questo “arrembaggio” verso le terre occidentali. E ciò succede nelporto di Ancona, in maniera fugace, latente, pericolosa.WK traduce una foto che è impossibile scattare, a lui il compito di farne un visione.Il progetto proposto a WK è partito dall'esigenza di diffondere questo fatto ciclico ,sempre lo stesso, che si ripropone nei porti dell'Adriatico, quando le navi traghettoche arrivano dalla Grecia aprono i portelloni verso la “libertà”.

Allegra Corbo

1. Età? 40Luogo? New YorkFormazione Artistica? Beaux Art

2. Come descriveresti WK?

Doppio, estremo, nero e bianco, fonda-

mentalmente movimento.

3. Quale è il tuo interesse nell'arte e cosa

ti ha condotto alla street art?

Dipingo e disegno da sempre e le strade

sono diventate naturalmente il teatro per

trasmettere i miei pensieri.

4. Cosa viene prima, il tuo desiderio di

essere artista, o la conoscenza dei mate-

riali con cui lavori?Può essere solo descritto come un rappor-

to simbiotico tra l’artista e i suoi mezzi di

comunicazione: evolvono insieme, non

separatamente.

5. L’ultima tendenza di street art ti consi-

dera uno dei pionieri. Come esponente tra

i primi dell'attuale movimento, da dove

ricavi l'ispirazione?

Ovunque, esorcizzando i miei demoni perso-nali a guidare la mia coscienza, anche sequando ero più giovane ero più focalizzatosulla bellezza visuale della motion, e la suarappresentazione su grande scala.

6. Quanto del tuo lavoro è fondato sulla politi-ca?Non penso realmente a ”percentuali” politi-che, esprimo quello che penso in un determi-nato momento, potrebbe riguardare il soffrireumano o l'angoscia o il fatto di creare unabella motion, ma ora il pubblico sembraleggere la polemica in tutto quello chefaccio…. Potrebbe essere più la loro risposta auna situazione globale attuale che a un argo-mento scelto da me, o la loro coscienza chelegge nelle sottigliezze del mio lavoro o sem-plicemente un' interpretazione erronea.7. Cosa offre il tuo lavoro alla nostra società?Di pensare.

8. Senti che il lavoro che stai facendo è qualco-sa che dovrebbe essere conservato?Una volta ho messo un pezzo per strada,credo nel lasciare prendere alla natura il suocorso, non ho controllo su quello che succede.

9. Puoi descrivere la scena street dei primianni ‘90 e quei giorni?New York era sporca ma l'ho amata cosicom’era. C'era molto più spazio e libertà perfare i pezzi, e certo ero uno dei tanti artistiche facevano questo genere di cose. Pensoforse che la differenza è che lo facevamo pervari motivi sociali e con la convinzione diessere una sorta di vagabondi contenti distare per strada, a contatto con la gente. Orala differenza è che molti usano la street con ilsolo scopo di entrare nelle gallerie e neimusei, e in quel contesto sono riusciti a com-mercializzare qualcosa, che era profondamen-te contrario al sistema.

10. Se non street art, allora cosa?Probabilmente lavoro umanitario/volontario omercenario a “noleggio”.

11. Hai delle ultime parole famose?Spero di rispondere tra qualche decennio.12. Da dove prendi l’ispirazione per creare?Il movimento e l'emozione creati dalla formaumana.

13. Con che materiali lavori abitualmente?Vernice, carta, colla, legno, metallo, serigra-fie, stencil e oggetti trovati.

14. Se dovessi spiegare il tuo lavoro ad un estranero, come lo faresti?

Lo lascerei interpretare.

15. Quando sei più produttivo?

Durante l'inverno e nei mesi più bui posso lavorare 24 ore, senza problema.

16. Il viaggio preferito?Il prossimo.

17. Musica?Troppa.

18. Com’eri al liceo?Un pagliaccio scuro, un piantagrane e un combattente.

19. Dove hai trascorso la tua infanzia e com’è stata la tua educazione?

Sono nato a Caen in Normandia, ma la mia famiglia si è trasferita al sud, a

San Paul de Vence, quando avevo solo un anno, così tendo a identificarmi più

con il sud. I miei genitori erano entrambi degli artisti e dei grandi lavoratori,

una disciplina che ha realmente indottrinato me e mio fratello. Abbiamo

lavorato fisicamente mano nella mano con loro a costruire la nostra casa lì.

Dunque il lavoro duro era indubbiamente un elemento fondamentale per noi.

20. Quanti lavori street stai facendo in questi giorni?

Solo poche settimane fa ne ho realizzati alcuni a Londra.

21. Puoi spiegarmi un po’ il progetto GEAR?

Quel progetto è stato ideato per poter realizzare il mio lavoro per strada, alla luce

s mQ pr g pe p r r a m a p r a, a

di mescolarmi ai netturbini o a chi consegna i giornali o ai senzatetto.

www.wkinteract.com

Dal 7 Agosto 2009 / fino a deperimento operaMuro ex Omni, Via XXIX Settembre (zona Porta Pia)Istallazione di Poster Art

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Lo sguardo nella città. Arduo, se non impossibile,

scoprirne il senso, decifrarne il valore nel guazzabuglio

dello spazio urbano. Percezioni come polveri sottili a

vagare impazzite tra i labirinti della comunicazione. (…)

Allora un semplice manifesto per strada può aprire

luoghi franchi di riflessione, dilatando il tempo della

consapevolezza logorata. Tutto questo Teresa Sdralevich

l’ha scoperto quasi casualmente 14 anni fa durante

l’esame di ammissione alla Scuola di Grafica di Bruxel-

les. (…) Attraversata da una passione nitida, sagace,

dirompente, ha esplorato il senso più nobile e profondo

dell’affichisme, scandagliandone le potenzialità tecnico

artistiche e disvelando l’impossibilità di separare tra i

suoi lavori quelli squisitamente politici da quelli di

matrice sociale o culturale. (…) Un’onda creativa multi-

forme la sua, sospesa tra pagine e muri, palizzate e

copertine, che la vede anche illustratrice per il giorna-

lismo e l’editoria per ragazzi, o ideatrice di progetti di

reinvenzione dello spazio urbano. (…)

Le opere di Teresa Sdralevich sono come frecce che

continuano a colpire il bersaglio anche una volta

giunte.

Sullo spazio urbanoSpesso si parla di spazio urbano in termini di dovere

del cittadino o come responsabilità del grafico di

rispondere a certi standard di leggibilità e di democra-

ticità, ma si omette di dire che lo spazio per i manifesti

di pubblica utilità si riduce sempre di più a causa degli

enormi monopoli di alcune società che controllano le

affissioni, gli arredi urbani e addirittura la musica che

ascoltiamo (è il caso di Clear Channel negli Usa). Così

manca la possibilità di un atto che sia di protesta, di

informazione, o anche di pura decorazione della città da

parte dei comuni cittadini. E anche nel caso in cui la

singola persona riesca a produrre un manifesto in grande

quantità, l’eventualità di renderlo visibile è veramente

molto esile. (…)Credo che finché ci saranno le città i manifesti sopravvi-

veranno.(…)

Sul manifesto, il lavoro, le ideeIn diversi casi mi autoproduco, ma nello stesso tempo questo è illavoro di cui vivo, perciò realizzo poster che hanno unamatrice comune.(…) Continuo comunque a riservarmi uno spaziotutto mio, associato al puro piacere di avere un’idea e di realizzaresubito il manifesto, fino a stamparlo io stessa in serigrafia, a incol-larlo per strada, a distribuirlo in una manifestazione.(…)

Non credo si possa vivere senza una spinta ideale. È questo il mecca-nismo che mi spinge ad agire. Tutto nasce dall'indignazione. Equesto mi porta a incontrare, eventualmente, una rete di azionicollettive. Ci sono persone che organizzano petizioni, altre manife-stano, scrivono, o fanno parte di associazioni: io faccio manifestiperché «le sursaut de la conscience» prende nel mio caso una formagrafica, si esprime in idea visiva.(…)Dal momento in cui ho iniziatoa esprimere certe idee per immagini, le mie convinzioni si sono manmano chiarificate, rafforzate, e ho maturato una direzione semprepiù radicale.(…)Ma il bello di questi lavori è che sono fatti per essere letti, commuove-re e suscitare reazioni diverse da quelle che posso avere io, altrimentinon sarebbe intrigante.Sull’essenzialità (…)In parte è una mia tendenza, concepisco la semplicità come unaconditio sine qua non di un’immagine, nello stesso tempo però è unobiettivo che richiede un lungo processo di eliminazione del superfluo.Dunque è qualcosa cui arrivo lavorando. E talvolta non lavorando,ossia lasciando decantare le idee. Così, rivedendo i miei lavori, a voltemi accorgo di non essere andata abbastanza lontano. Ciò che mi aiutaè l’ossessione di voler sempre lavorare su una singola idea. Non miinteressano le sovrapposizioni di significato – anche se sono benvenutele letture multiple - ciò che conta è che la forma e la composizione sianorette da un’idea forte, essenziale.

Credo che finchéci saranno le cittài manifestisopravviveranno.

Tratto da Alias n°1/3 Gennaio 2009

articolo di Maria Grosso

www.teresasdralevich.net

Dal 7 Agosto / fino a deperimento operaEx Convento San Francesco, Via Fanti (centro storico)Istallazione di Poster Art

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Difficile prescindere da un’introduzione di Paper Resistance, che non implichi l’uso della presentazione scritta di suo pugno di cui avete appenaletto solo alcune righe.

D’altra parte la Resistenza Cartacea parla per concetti più da assorbire che da descrivere.Paper Resistance, trentaquatterenne salentino ormai stanziato a Bologna, non ha una storia lunga alle spalle, ma il suo corpus espressivo èroccioso e dinamico e il suo tratto così distintivo da aver acquistato velocemente un’identità riconosciuta.Tra i fondatori di Inguine-Mahgazine - un progetto editoriale tutto italiano dedicato a fumetti, disegno e parole - Paper Resistance non si è maidedicato solo al suo disegno, quanto piuttosto a creare un tessuto connettivo comune, in grado di aggiungere significato al significante. È cosìche, oltre ad Inguine, risulta lui il co-creatore di IPUNK, un volume di disegni che raccontano la storia della scena hardcore italiana, o ancora delprogetto 25 Disegni, una serie di volumi illustrati (e autoprodotti), creati per dare spazio ai disegnatori italiani. Non mancano inoltre le sue incur-sioni nell’editoria saggistica, per la quale si è dedicato con grande efficacia ai libri di Agenzia X. Così come non mancano al suo itinerario percorsisolisti, come il volume Handcuffs, una straordinaria raccolta di disegni che illustrano la storia delle manette nel corso dei secoli, o Security First,la sua più recente mostra allestita lo scorso anno a Bologna e dedicata ad indagare i dispositivi “di costrizione” creati dall’uomo per sé stesso.Indagini, quelle di Paper Resistance (che non ha caso definisce le sue opere “self-defense graphics”), che affascinano per la loro relazione conil sociale e con la realtà, ma che al tempo stesso riescono a trascenderla mostrandoci qualcosa di diverso.(…)

Uno i o p isu castavamotiv

“Paper Resistance è rispetto per la linea il tratto l’inchiostro il caratterela mano la lettera la curva tesa lesa mai nervosa

la forma punta in alto in silenzio non parla non bara...”

dei motivi principali per cui ho iniziato a disegnare credo sia stata una questione di urgenza comunicativa. Prendevo, disegnavo, stampavorta adesiva, ritagliavo ed attaccavo. Da un lato le tematiche rappresentate non avevano nulla di accondiscendente con il mondo che miintorno, erano una sorta di attrito, di resistenza appunto a quello che si vedeva e viveva in strada, dall'altro il supporto, credo siano ilvo che mi hanno fatto scegliere di utilizzare "paper resistance" come soprannome quando disegno…..Paper Resistence

www.paper-resistance.org

Dal 27 Giugno / fino a deperimento operaPadiglione dei retari - Cooperativa pescatori (edificio ovest), Via VanooniIstallazione di Poster Art.Istallazio e Sempre aperto e a qualsiasi orap

Tratto da Superfly n°20 apr/mag 2009 di Silvia Volpato

15 Novembre 2009San Martino in cantina con gli artisti di POP UP!

“One Thousand Bottles”Customizing di bottiglie

“Amiamo la campagna perché amiamo la vita.Curiamo i nostri prodotti con antiche tradizioni.Amiamo la nostra terra, accarezzata da Bacco”

Cantina Colognola Azienda Agraria Lombardi AntoniettaLocalità Colognola - 62011 Cingoli MC

tel./fax: +39 0733.616438www.agrarialombardi.it

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C’è un filo forte che lega il pescatore che prepara le reti per la pesca del giorno che verrà el’artista che trasforma il proprio pensiero in qualcosa di evidente al mondo. Entrambi sono os-sessionati dal risultato della loro fatica, dal compimento del loro gesto, da ciò che risulta dallaintima connessione tra testa e mano, tra braccio e occhio, tra pensiero e tatto. Mille e mille volteancora il gesto creativo viene ripetuto – non improvvisazione, ma padronanza assoluta delgesto, quella che sola ammette l’errore e il suo emendarsi nella profonda consapevolezza di sa-perlo dominare, di poterlo inscrivere dentro la sfera del possibile, dell’umano. Il pescatore el’artista sono due facce dell’orgoglio di saper fare il proprio mestiere, di realizzare cose fattebene, concrete, tangibili. Sono guidati dalla più imprevedibile e seducente tra le dee, la passione,che fa di ogni nodo, di ogni lampo di colore, di ogni suono rotondo, di ogni crosta salmastra, diogni pesce pescato e di ogni sguardo ammirato una ragione di esistere, una felicità di essere almondo. La rete fatta e rifatta, e disfatta e poi rifatta, scrutata e tastata filo per filo, mare anch’essaa guardarla nel suo ondeggiare, è il compimento di un rito sempre rinnovato, e la sua cura unaineluttabile e desiderata fatica. Propedeutica al raccolto del giorno dopo. La rete diventa tela, e lapesca è l’opera d’arte su di essa creata. Le mani che tirano i fili si confondono con quelle che tra-sformano gli spazi bianchi in forme e figure, i silenzi in suoni e la materia semplice in lineamenticomplessi. Il tratto mille volte ripetuto genera sempre nuovi significati, nuovi intrecci di impres-sioni, si prepara alla pesca di emozioni. Si guardano, il pescatore e l’artista, e coordinano il gestoantico della cura della propria opera, dell’offerta al mondo del loro sapere e della loro capacità direnderlo materia concreta, tattile, pubblica. Sanno di donare agli altri il frutto della loro abilità,che renda gli altri migliori, o semplicemente – ma forse non è semplice – più umani. Nutrimentoper le gole e nutrimento per gli occhi e per le orecchie, ci vuole l’infinita gentilezza dell’atto perrenderlo facile alla comprensione incerta degli uomini. La mano del pescatore e la manodell’artista, i loro occhi, la loro proficua ripetitività, la voglia di far bene, il piacere della fatica ge-neratrice di cose, la speranza nella gratitudine altrui per ciò che si è in grado di offrire: non l’idea,il pensiero che sta prima, ma il frutto finale del proprio lavoro, la mera materia plasmata, il pro-prio manufatto, la cosa fatta di sostanza, utile, bella, perfetta nella sua inevitabile imperfezione,che te la farà rifare, e ripetere, e rammendare migliaia e migliaia di volte ed esserne, dopo, orgo-glioso migliaia e migliaia di volte. Il pescatore e l’artista sono, insieme, trasformatori della mate-ria, e sono orgogliosi di farlo. Il pescatore e l’artista sono due Artigiani.Il Pescatore e l’ArtistaMarco Giovagnoli

Fantabiografia

Lex: nata nel 1980 a Legrottaglie. Sten: nato nel 1979 a Roma.Sten non è riconducibile ad un unico soggetto.Sten e Lex sono due fratelli che lavorano alla nettezza urbana di Roma. La professione di

netturbini li ha portati ad interessarsi al paesaggio urbano. Hanno quindi iniziato a realizzare

stencil e poster di grandi dimensioni per degradare la città.Realizzano ritratti dei personaggi che incontrano per strada, prostitute e barboni, e il loro interesse

per la grafica incisoria li conduce a volte a disegnare papi e regine del passato.

Utilizzano principalmente la tecnica della mezzatinta nello stencil, attraverso l’uso della retinatura.

Prediligono i colori principali, il bianco e il nero.

“Lavoriamo in strada perché facciamo parte di una setta allargata che ha seguaci in tutto il mondo. Siamo un piccolo tassello di una grande organizzazione

politica che comunica tramite opere di strada. Non ci è data la possibilità di comunicare tramite i mezzi convenzionali. Per questa ragione abbiamo l'obbli-

go di preservare il nostro anonimato, siamo i delegati di Roma e come noi ce ne sono altri sparsi in tutto il mondo. Solo noi conosciamo il significato dei

lavori che realizziamo. Gli acquirenti che comprano le nostre opere in galleria fanno parte anch'essi della nostra setta: loro acquistano i nostri quadri, li

codificano e li distruggono. Per questa ragione le nostre opere per strada e in galleria hanno una durata limitata. I lavori per strada vengono cancellati da

altri membri della setta: gli addetti al decoro urbano”.

Organizzano assieme all’artista Lucamaleonte, ogni anno a Roma, l'International Poster Art, rassegna dedicata esclusivamente ai poster di strada, che

ospita street artists di fama internazionale.www.fotolog.com/lexodan

www.flickr.com/photos/-sten-

Dal 7 Agosto / fino a deperimento operaConsorzio Pesca, Molo MandracchioIstallazione di Poster Art e Wallpainting

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L’anno è il 1921. Il luogo è Berna, in Svizzera, e per la precisione la clinicapsichiatrica (o, più semplicemente, manicomio) di Waldau. Qui il dottorWalter Morgenthaler fa la conoscenza di un paziente il cui nome risuone-rà per decenni presso i più sospetti gironi artistico-controculturali, andadoa esercitare un’influenza duratura sulle mille diramazioni dei sottoboschi“out”. (…) Il nome del paziente è Adolf Wölfli. (…) Soffre di allucinazioni edi violenti attacchi d’ira, da cui risorge immergendosi nel disegno e nellapittura. Wölfli alle spalle non ha alcuna educazione artistica, ma quandoMorgenthaler si imbatte nelle sue creazioni ne resta ammirato: i quadri delpaziente sono mostruosi affreschi protopsichedelici, densi di segni e colorifino all’intollerabile, visionari come lo possono essere, appunto, i quadri diun folle. Il capolavoro è una saga di 45 volumi e 25.000 pagine, in cui Wölfliricostruisce un’immaginaria autobiografia. (…) Nel 1921, Morgenthalerdedica a Wölfli un libro, Ein Geisteskranker als Künstler (tradotto in italia-no proprio in questi giorni, col titolo Arte e follia in Adolf Wölfli, dalle Edizio-ni Alet) che sostanzialmente è l’atto di nascita della cosiddetta art brut.Il termine verrà coniato anni dopo da Jean Dubuffet. (…) Bambini, malati dimente, artisti primitivi di ogni genere e sorta, andavano a comporre ununiverso estetico per una volta liberato dalla semplice tentazione per ilbizzarro, stabilendo una fascinazione per il brutto orgogliosa e autosufficien-te. (…) Ma il francese è solo il primo dei tanti che negli anni hanno subito unpotere d’attrazione, facilmente comprensibile, verso le forme più eretiche dioutsider art, visive o musicali che queste siano. (…)Nessuno però è arrivato a erigere al concetto di art brut un autentico monu-mento creativo come il progetto Le Dernier Cri. Da quasi quindici anni, la

creatura di stanza a Marsiglia ha innervato l’underground internazionale conalcuni dei più allucinati materiali che gli ultimi tempi ricordino, si tratti didischi, fumetti, illustrazioni, o veri e propri film. Esperienza già leggendariaper chiunque vi si sia imbattuto in tempi non sospetti, Le Dernier Cri èl’autentica forza motrice di un movimento che definire tale non è per nullafuori luogo, essendo arrivato il collettivo a coinvolgere artisti da tutto ilmondo, dal Giappone agli USA, passando per l’Europa intera, Italia compre-sa. (…)

HarshgrafiknoizA inizi anni ’90, Pakito Bolino è uno studente d’arte a Parigi, innamorato diriviste come Hara Kiri e frequentatore dei giri hardcore noise della capitalefrancese. I suoi primi tentativi sono proprio in campo musicale, ma soprat-tutto Bolino è autore di disastrati fumetti fotocopiati, dai contenuti quasisempre osceni, che poca attenzione ricevono presso gli smaliziati circuitidella bande dessinée. Ciò nonostante, attorno a lui si coagula un piccolonucleo di fiancheggiatori, comprendente in primo luogo Caroline Sury,nonché gente con nomi quali Eugène Kerozen e Blex Bolex. (…)Visti gli ispiratori, l’immaginario di Le Dernier Cri non può che essereprepotentemente psichedelico, avariato. Ma è anche afflitto da un primitivi-smo a metà tra l’infantile e l’insano, in un richiamo diretto all’epica art brut,che da subito diventa la cifra della sigla. Ne esce un quadro dalle tinteoscure e grottesche, fortemente alterate, un mondo popolato da sgorbi emostriciattoli splatter, e tutto – dal richiamo al brutisme alle atmosfereinsane – sembra richiamare quella stessa cultura industriale che per primapagò tributo all’uomo di Waldau. (…) “Le mie influenze sono prima di tuttomusicali: bruit hardcore e noise. Poi citerei l’espressionismo tedesco, la popart, gli underground comics, e ovviamente l’ art brut. Non ho mai frequen-tato la scena industrial parigina, ai tempi in cui questa esisteva.”Pakito Bolino (…)

Nel 1995, Bolino e la Sury si trasferiscono a Marsiglia.(...) I due mettono in piedi un vero e

proprio atelier: comprano telai per serigrafare, allestiscono uno spazio espositivo, e comin-

ciano a sfornare una serie di pubblicazioni rigorosamente artigianali, fatte a mano,

dall’impatto visivo dirompente e dall’effetto tattile morboso. “Il nostro atelier è la base e la

fonte di tutto ciò che esce a firma Le Dernier Cri. Senza un vero e proprio luogo di produzio-

ne, una struttura come la nostra non potrebbe sopravvivere: grazie alle macchine abbiamo

raggiunto ritmi stakanovisti, direi suicidi. Continuiamo a stampare e a confezionare i mate-

riali a mano, e da qui nascono quei libri, quelle pubblicazioni, che una volta fuori vivono di

una vita propria, arrivando alle persone più disparate, e garantendo contatti e collaborazio-

ni.”(…) Americani come Panter e Cerio, giapponesi come Keiichi Ohta, italiani come Marco

Corona, vengono attratti quasi naturalmente dal tocco bruto dei francesi, andando a contri-

buire a una pletora di pubblicazioni in edizione limitata che diventano la gioia dei circuiti

underground mondiali. Le Dernier Cri è più che un editore: è una famiglia transnazionale,

l’epitome stessa di una tendenza che Bolino ribattezza harshgrafiknoiz, fatta di sangue e

humor nero, secrezioni organiche e comicità mongola, colori storpiati e maniacale cura per il dettaglio. Le graphzines, i libri serigrafati, i fumetti allegati ai

dischi (se ne dice appresso) sono autentici capolavori, più che del do it yourself, di una concezione del gesto artistico autenticamente primitiva, ultrafreak, si

direbbe addirittura luddista. È art brut al suo massimo grado insomma, non solo per via dei riferimenti culturali, ma anche per la prassi produttiva che sotten-

de l’intero operato della coppia Bolino/Sury. (…)

Ma se in USA i vari Paper Rad, Brian Chippendale, Mat Brinkmann & co hanno guadagnato lo status di piccole celebrità dell’arte più off, in Europa, secondo

Bolino, la situazione è diversa: “Siamo ancora dei reietti, non c’è niente da fare. Nonostante diverse occasioni e qualche timido tentativo da parte delle istitu-

zioni, non siamo mai arrivati a penetrare il circuito della cosiddetta arte contemporanea. È una storia di mafia e di caste sociali, e lo stesso vale per i fumetti.

L’unica differenza è che ogni tanto ci lasciano fare i buffoni di corte.” Ovviamente le cose non stanno proprio così: l’attenzione riservata dalla critica ai materia-

li firmati Dernier Cri è andata aumentando in maniera esponenziale negli ultimi anni, e oggi i marsigliesi possono giustamente rivendicare un ruolo di veri

e propri apripista, se è vero che il termine art brut applicato alle nuove esperienze artistiche sopraccennate è diventato di uso comune presso critici

e curatori. (…)

La musicaCome detto, sia Pakito Bolino che Caroline Sury hanno alle spalle modesti tentativi in ambito musicale, avendo il primo suonato nei La Machoire, sconosciuta

formazione di primissimi ’90 con all’attivo un album autoprodotto. È chiaro, (…) come il collettivo francese individui nei sottoboschi musicali più “estremi”

(noise e bruit hardcore, secondo la definizione dello stesso Bolino) un preciso riferimento estetico, ed è quindi naturale che a firma Le Dernier Cri siano anche

usciti vinili e cd in consueta tiratura limitata e confezionati rigorosamente a mano. (…)

Il materiale musicale firmato Le Dernier Cri, compone una discografia piuttosto ridotta: oltre ai due volumi di “Discotroma” si contano solo altri due cd e un

dieci pollici, tutti dalle confezioni curatissime e dai packaging serigrafati.(…) Un cd a firma Sgure, e l’altro, veramente fuori di senno, firmato Andrè Robil-

lard. Un autentico Adolf Wölfli contemporaneo, se è vero che ha vissuto tutta la sua vita in un centro ospedaliero, dentro il quale si è dato alla consueta foga

creatrice: armi autocostruite (!), percussioni inventate, canzoni per fisarmonica e grugniti sono il suo biglietto da visita. “Corsica Egg”, il doppio dieci pollici

dei Mug (già presenti nei due “Discotroma” e con dentro Bolino e Sury in persona) torna infine a parlare la lingua di un out rock idiota, noiseggiante e disarti-

colato, con pure qualche buzzurro esperimento per nastro e ignobili schitarrate freak. Il gruppo, al quale partecipa anche Tony Kennedy dei Badgewearer,

compare anche in una raccolta con dentro Ruins, Alboth!, Molecules e Belly Button, uscita a suo tempo per Pandemonium (che coprodusse anche il doppio

10”), ed è tuttora in attività. (…)

Dal 1993, Le Dernier Cri è una presenza critica dell’underground internazionale.Da Marsiglia, Francia, al mondo intero, il collettivo fondato da Pakito Bolino eCaroline Sury ha imposto un immaginario grafico osceno e senza compromessi.Graphzine, libri serigrafati, film d’animazione, dischi: tutto nel solco di una tradi-zione gloriosa, reietta e rinata nelle loro stesse mani. In una parola: Art Brut.

www.lederniercri.org www.flickr.com/photos/derniercri

27 Giugno - 30 AgostoMole Vanvitelliana, Sala Emendabili e muraglioneDa Martedi a Domenica ore 18.30 - 21.30

L'ultimo grido: Art Brut, da Adolf Wolfli a Le Dernier CriEstratto da Blow Up n° 110/111 di, luglio/agosto 2007 1514

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Andreco sceglie la balena come metafora attraverso la quale dispiega-re la sua eloquenza, il proprio discorso. Sceglie la balena certamentenon a caso ma perché è grazie a questa immagine che riesce a megliosuggerirci la caducità della vita, la necessità dell’organizzarsi consa-pevole e rispettoso, di un buon abitare che sia un corretto adattarsi peruna riuscita mutazione.L’installazione viene quindi vissuta come una disseminazione noninvasiva, come ricordo nostalgico pure così fiducioso, denso di tensio-ne utopica e d’un umore capace di riabilitare quella nostalgia. Nostal-gia che è di un mondo che non si sa più (le balene partono, in questaoccasione, dal Museo della Città di Ancona per ritrovare il loro habitat

naturale, per ritrovare il mare che avevano perduto e che però rimane tuttora inadatto, inabitabile,

sfruttato ed inquinato irresponsabilmente) e di una condizione – quella dell’arte – ancora atrofica,

asfittica, incapace di entrare davvero – nonostante lo sforzo in tal senso degli artisti degli anni

Sessanta – nelle cose e di determinare con forza – chiusa com’è in una sistema autoreferenziale –

la direzione da prendere e le dinamiche del sociale.I suoi sono poster raffiguranti questi grandi animali, icone di un mondo in dissoluzione che si vuole

invece di nuovo vivo e vivo come modello. I suoi sono sassolini, briciole di pane sparse affinché ci

sia la speranza - un giorno - di riuscire a tornare.Il suo è un procedere nostalgico e romantico, che vive il ruolo dell’artista in modo importante, come

colui in grado – come lo è Pollicino nella favola di Charles Perrault – di riscattare la condizione

dell’attuale, di superare il dramma d’una esistenza difficile e apparentemente compromessa.Proprio come una balena l’artista resiste, tenta la difesa e predispone il contrasto. Esce forte al di

fuori delle sedi deputate all’arte e degli schemi consueti di visione cercando appunto la conquista e

la sorpresa, quel qualcosa in grado di provocare una emozione collettiva.

Gabriele Tinti

Last great whaleProprio come una balena

Amleto

Andreco è un artista originario di Roma che dal 2002 vive in

altre città italiane e europee. Dal 2000 porta avanti una

ricerca incentrata sulla simbologia e la suggestione nell'arte.

Tra i suoi temi preferiti la reinterpretazione, in chiave perso-

nale spesso intrisa di umorismo nero, dei rituali religiosi e

dell'anatomia interna umana ed animale

Fuga delle Balene è un intervento di Poster Art, che racchiude

molteplici significati, rompe il confine museale per aprirsi

verso la città; le balene "nuotano" sui muri seguendo una rotta

cartografica psicogeografica, il cui punto d'arrivo è l'acqua o

comunque un habitat piu' congeniale all'animale. La balena è

un simbolo, come lo sono i suoi organi interni.

L'installazione/azione percorre spazi urbani periferici, architet-

ture industriali, popola parchi, si mischia tra la gente e trova

fonti d'acqua tra il cemento dei palazzi.

Il progetto è stato presentato alla Galleria Comunale d'Accursio

di Bologna, alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termo-

li, a Milano durante il Public Design Festival, a Barcellona e al

Grassi Museum di Lipsia; ora è ad Ancona al Museo della Città

e al Mercato Ittico.

www.flickr.com/photos/andrecoandreco www.andreco.orgwww.myspace.com/andrecoandreco www.vimeo.com/andreco

Dal 2 Giugno / fino a deperimento operaMercato ittico, Largo Fiera della Pesca

e percorso fino al Museo della CittàIstallazione di Poster Art

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ORARI: PRANZO 12.30-15.00 / CENA 20.00-23.00 CHIUSO LA DOMENICA A CENA E TUTTO IL LUNEDI

TERESA,MARIANO E JI, VI ASPETTANO!CHIEDETE DI NOI AI PESCATORI DI ANCONA!

LARGO FIERA DELLA PESCA 11. ANCONAtel. 071/202990

Sconto del 15% agli associati MAC. Valido dal 27 Giugno al 30 Settembre 2009

Sconto del 15% agli associati MAC. Valido dal 27 Giugno al 30 Settembre 2009

/preghiera/

Aprite le porte del cuore

Uscite tutti dalle vostre celle.

È necessario un voodoo capovolto.

raccogliete tutte le vostre energie

Concentrate i vostri cuori

Usate le mani

La campana d'allarme suona da tempo

La trasformazione è in atto, è l'azione.

Unitevi per il bene

Osate la pace.

William Vecchietti

centrate i vostri cuori

Usate le mani

La campana d'allarme suona da tempo

La trasformazione è in atto, è l'azione.

Unitevi per il bene

Osate la pace.

William Vecchietti

La simbologia è molto importante, sono delle porte, sono delle frontiere,sono porte del cuore?

Sono un rifugiato? Sono un muratore? Sono un condannato a morte!Sono un santo! Un fornaio, un barbiere, un pescatore!Sono una donna, qui sono libera? Amo una donna qui sono libera?Mani protese per dare tutto ciò che puoi dare, mani in alto, mani per piacere mani per picchiare!Mani protese per dare tutto ciò che puoi dare, mani in alto, mani per piacere mani per picchiare!Mi chiedo dove volete arrivare ?

Un gioco di carte, dei nuovi santini?

Ognuno può essere ciò che vuole nella direzione dell'amore, un semplice gesto, semplici mani,semplice cuore semplici sfere?Ognuno può giocare, ognuno può essere santo!

Bianco.nero.giallo.vecchio.bambino. non ha sesso non ha genere è santo e basta!L'evoluzione unana è il divino?

santo solo se l'uomo vuole esserlo, mescola e gira le carte.Ecco ora ci siamo, ora è il momento di scegliere, quale porta? Quella direzione!Questo è l'uomo questo il punto più luminoso. Da qui si emana energia.da qui? si chiede la bambina. La vecchia signora risponde con le sue mani rugosee, si da qui,vedi il cuore?

Mi chiedo cosa ci sia ancora da capire, non è chiaro?Una formula forse alchemica, forse talmente semplice da risultareincomprensibile perché il superfluo è ormai oltre la verità, oltre l'onore dichiamarsi razza umana?

Dritto davanti a te c'è un altro uomo, anche a fianco a te, di qua e di là,ognuno la sua porta,

ogni porta sparisce e si apre il cuore, disposti a far vedere le loro mani puredi semplicità, illuminano il futuro cercando fraternità, altri mescolano, altributtano le carte, altri barano,

ma noi no!

Noi abbiamo deciso di essere santi! Non divini, ne comandanti, santi uominisu questa magica sfera piena di vita.

Il mio ruolo non è di spiegare come, ma di dire dove andare,indicare una direzione, emanare amore.

Questa è la R evoluzione umana il resto sono frottole. www.williamvecc om/photos/yapwillichietti.com www.myspace.com/yapwilli www.flickr.com

Dal 27 Giugno / fino a deperimento operaMagazzini Cooperativa Pescatori (edificio ovest), Via VanoniIstallazione di Poster Art

Sempre aperto e a qualsiasi ora

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Mauro Cionna, Riccardo Attanasio - Mataklas www.mataklas.com, Laura De Leonardis www.myspace.com/lauradeleo,Omino71 www.myspace.com/omino71 www.flickr.com/photos/omino71, Massimo Cartaginese, Artista Giona www.gionarte.itwww.giona.exibart.com, Laura Cassetti, ControlZeta www.myspace.com/flatzeta, Francesca Tilio www.francescatilio.itwww.flickr.com/photos/francescatilio, Riccardo Spalacci, Oskar Barrile www.oskarbarrile.net, DigitHAL9000, Antonio DelGatto, Apeless www.myspace.com/apeless, Eva www.webalice.it/psimoncelli, Tiziana Cavallucci, Pietro Manciniwww.pietromancini.com, Francesco D’Isa www.gizart.com, Martina Pagnanini www.myspace.com/mpagnanini, Giulio Garavagliawww.flickr.com/photos/garagin, Gec www.myspace.com/gecart, CINASKI www.myspace.com/cinask i www.flickr.com/photos/cin4ski, FDKL www.fkdl.comwww.flickr.com/photos/fkdl/, Zolletta, Sheila Morganti www.ekxo.com , Daniele Pace, 3DO, UNOhttp://www.myspace.com/idontcareaboutuno http://www.flickr.com/photos/b uno/ http://it-it.facebook.com/people/Uno-Blase/1732214723, Marco http://www.dildosociety.nethttp://www.flickr.com/photos/dildosociety/, Bang http://geometricbang.blogspot.com/ http://www.flickr.com/photos/geometric bang, GÖLA www.golanimal.comwww.myspace.com/golacolour, Laura Casati, Raissa Magni, Alessia Melelli, Valentina Troiani, GesuelliDamiano, ACME107, CHEKOS’ ART, Luca Caimmi, Donatella Discepoli, Norma Barbini, RosaSquadroni, alessandra stumpf, HOGRE www.flickr.com/photos/hogreman, URKA www.fotolog.com/urka, AliCewww.myspace.com/alicepasquini, ZIOID www.myspace.com/zioidlab, PHOCE, Hal0 Hal0 www.flickr.com/photos/halOhalO, Mariastella Caffè,Jzauk XXX www.myspace.com/jzauk07 www.braindesign.org, Diego Knore www.myspace.com/knore1 www.ekosystem.org/tag/knorewww.infartcollective.com, Elena Bompani, Federico Masia, Fabio www.biodpi.it, Auretta Loria www.myspace.com/auretta, Jutawww.myspace.com/iutacollaj, Beatrice Casali, Caterina Montesi www.myspace.com/toxic cloud http://multicati.blogspot.com, GiacomoMentrasti, EDON JESUS http://edinhostencil.nafoto.net, LOSO www.flickr.com/photos/loso, Alberto de Pedro www.albertodepedro.comwww.madposter.es, ARA NATI, Helio www.myspace.com/helio zse, Laura Fuzzi, Valeria Prosperi, Stefano Chichì,Elisa Baldassarri, Giulia Marsigliani www.antetodoars.it, HONI www.flickr.com/photos/ho ni, Roberta Conti www.robertaconti.it,Virginia Jukuki Capoluongo www.questononeunsito.it, BR1 www.flickr.com/photos/bR1art, PAULALOISI www.thesnowyowl.com,Manuel Pablo Pace www.myspace.com/pablopace, 999™ www.myspace.com/novenovenove www.flickr.com/neufneufneuf, Andrea Refiwww.myspace.com/refoxxx, Beatrice Muscolino, Moi Elisa www.myspace.com/moielisa, RAB STYLE R.A.B., AkAbhttp://mattatoio23.blogspot.com http://votanixon.blogspot.com http://www.myspace.com/akabutcher, Collettivo 3 A (A.A.A.), Minimalsonicwww.minimalsonic.net, Sone www.myspace.com/stilosone, Calogero Marrali www.myspace.com/lilloarte, Falto www.elfalto.com, MaurizioSenatore, Liuba Gabriele, Luca Scornaienchi www.zonaunderground.it www.myspace.com/lucascornaienchi, Ueia Lolta,Allegra Corbo www.flickr.com/photos/allegracorbo www.myspace.com/allegracorbo, RealDC www.realdc.it, Elena Rapa www.elenarapa.com,Cecilia Censi, Stefania Novelli www.stefanianovelli.com, Francesca Caraceni, Claud Hesse www.claudhesse.com,Leeza Hooper, www.myspace.com/leezahooper Silvia Fiorentino www.silviafiorentino.it www.metodeffe.it, NO NAMEwww.flickr.com/photos/nonameparis, EARWORM www.myspace.com/mrearworm, Laura Castellani www.myspace.com/sfrikkiolawww.flickr.com/photos/priscellovalta, Lorenzo Cataldi www.myspace.com/lrnzctld, MèRF www.flickr.com/photos/murphymrf, Elena Latini,FalsetheTrue www.falsethetrue.com, Mr. Klevra www.klevra.com, Beatrice Giorgetti, El Crudo www.flickr.com/photos/ocrudo,TTS-The True Style: Jbrock www.myspace.com/jbrocktts - Greco www.myspace.com/federicopaologreco - Diamondwww.myspace.com/diamond tts, Wend, Andrea Benatti, Stelleconfuse, Skené, Calù, El Rana, SatoboyCollective, Agonistiko, Stickheads, DEM

Convention internazionale di icone/poster,rappresentazioni grafiche e fotografiche della culturaartistica contemporanea nel mondo, come liberaespressione di filosofie, poesia, resistenze, superfluo,movimenti, amore, substrato.Da Italia, Brasile, Gran Bretagna, Francia, Perù, Germania, Olanda, Spagna, Canada..... hanno risposto all’invito:

Dal 27 Giugno / fino a deperimento operaPadiglione dei retari - Cooperativa Pescatori (edificio est), Via VanoniIstallazione freestyle di Poster ArtSempre aperto e a qualsiasi ora

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I giovani: dove sono? Cosa pensano e… come vivono? cosa fanno? fanno arte ? e la usano per esprimersi? ci chiediamo.

Da queste riflessioni nasce il Contest di Poster Art, un concorso rivolto ai ragazzi dai 13 ai 20 anni di tutta la regione Marche, invitati apartecipare con la produzione di un manifesto, un’idea, per esprimere qualcosa di personale e dar voce a quel messaggio di se, forse, inascol-tato. Un’esperienza unica, di confronto, artistica, formativa e ludica, ma anche il tentativo di offrire ai giovani l’opportunità di parteciparealla realizzazione di un’opera di arte pubblica e vivere da protagonisti la vita culturale della città.

Per contattare i ragazzi PopUp! ha scelto la via più breve, le scuole. I Presidi degli Istituti ci hanno aperto le porte delle assemblee.Abbiamo raccontato le nostre intenzioni e proposto di mandarci un bozzetto di adesione per presentarsi e partecipare.Sono arrivati i disegni, un po’ alla volta, li abbiamo aperti con mano curiosa e con molto entusiasmo. Tutti diversi! ...per stile, intenzioni,formati, tecniche e contenuti.

Poi l’incontro, presso l’Istituto Poliarte di Ancona.I ragazzi sono arrivati, chi con passo spavaldo, chi timidamente, ma tutti molto incuriositi, felici e entusiasti di partecipare ad un progetto“raro” completamente dedicato a loro, ai loro sogni, emozioni, dove la libertà di parola è l’unico dovere.

A loro il compito di misurarsi con le formule grafiche e di comunicazione storicamente “incatenate” al MANIFESTO - elettorale, da circo eslogan.

Il manifesto elettorale; ”propaganda del sé” e “exploit nel mondo della politica”.Impugnando gli strumenti più intimi e puri, quelli che permettono una comunicazione diretta, forte, densa di immagini e slogan, ciascuno haavuto modo di esprimere i propri impulsi, idee, lanciare messaggi o candidarsi a proprie elezioni immaginarie, come in un gioco provocatorio.

Il manifesto da circo; “iconografia e immaginario evocativo della realtà circense”…suggeriti come oggetto di reinterpretazione e manipolazione, non più solo emblema dello spettacolo, di attrazioni e di esibizioni, ma di unmondo di artisti che vivono, lavorano e viaggiano in aggregazione come una piccola società. Lo spettacolo che nasce dall'enfasi dei gesti,umani e disumani, grotteschi e meravigliosi, espressi al massimo delle potenzialità, sono diventati numeri da pista.Con la semantica del manifesto circense, con le immagini di acrobati e clown, di freaks e di animali feroci, immedesimandosi proprio conpersonaggi appartenenti a quella realtà, i ragazzi hanno raffigurato una satira dell’esistere.

L’ultima traccia consigliata è stata quella del manifesto slogan.La scelta dell’elaborazione di uno slogan, non comportando alcuna preparazione artistica, ha consentito la partecipazione di tutti al Contest.L’importante è stata l’idea, il messaggio che ognuno di loro ha scelto di gridare alla città!

Ciascuno ha individuato liberamente il modello più vicino alla propria attitudine e gli insegnanti del CSD Poliarte Ancona - Claudio Traù dicopywriting, Fred Bonci del Bene di grafica, Ilaria Merlotto Tutor didattica, Manuela Pagnini Counsellor - li hanno guidati alla realizzazionedelle proposte finali, attraverso un workshop fatto di più incontri, approfondimenti teorici e pratici.

Il gruppo ha seguito un percorso che è partito da esperienze di contatto con le parti più profonde di se, esercizi di creatività, apprendimentotecnico e culturale attraverso una panoramica sul mondo della poster art contemporanea e della produzione di manifesti nelle diverse epochee nei diversi paesi del mondo.I ragazzi hanno poi lavorato in autonomia per alcune settimane, sedimentando le nozioni acquisite, ascoltando le loro voci interiori, masempre in contatto per suggerimenti e soluzioni. I lavori hanno preso forma un po’ alla volta, con modifiche, cambiamenti a volte radicali,confronto di gruppo. Crisi, ripensamenti ed accesi entusiasmi!Tutti i Workshop sono stati seguiti da Allegra Corbo, ideatrice del Contest e artista Tutor del gruppo, che ha visto, un po’ alla volta, prendereforma a idee, intenzioni, emozioni, e infine i manifesti.Le proposte dei ragazzi, oggi, sono i poster affissi sul colonnato del quartiere Archi di via Marconi, visibili a tutto il pubblico dal 27 giugno,giorno dell’inaugurazione di Pop Up!Non avevamo idea di cosa sarebbe venuto fuori da questo Contest.E’ stato bello vedere quanto questi ragazzi si siano immersi in questo gioco, il loro coraggio nello svelarsi, il desiderio di trovare un personalemodo di esprimersi.

Contest di Poster ArtManifesti elettorali, da circo e slogan

Hanno partecipato:Raissa Magni, Laura Casati, Alessia Melelli, Laura Fuzzi, Riccardo Spallacci , Simone Rastelli, Tommaso Moretti,Danilo Catalano, Eliana Morresi, Oliviero Fiorenzi, Simone Di Carlo, Brenda Psenner, Valentina Psenner.

Dal 27 Giugno / fino a deperimento operaRiò dej Archi, Via MarconiIstallazione di manifesti

In collaborazione con:

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La città contiene, racchiude, accoglie - libera.Le città traboccano – di noi -, anche quando sono piccole città, anche quandoappartengono alla provincia. Le città sono uno specchio d’un umore, d’unaesperienza che è la nostra, che è di coloro che in quella città ci vivono. Perchéla città è civiltà (l’etimologia non a caso è la stessa, entrambi i termini, città eciviltà, derivano da civis) che fanno i cittadini.Nella città si risiede infatti, si commercia, si amministra il potere - si vive.NNella città si sta – spesso, ancora – divisi per tribù; si sta divisi per censo,Nolore della pelle, appartenenza ad un gruppo sociale che fa – anche se non lacovuole ammettere e non la si vuole escludente - quella differenza.si vsta così quindi e si lotta per stare altrimenti. PerchéSi s “la città è (…) uno stato

animo, un corpo di costumi e di tradizioni”d'a (Robert Park), è una istituzione,”

a cultura. È – esiste -una “in virtù della pluralità degli individui che la abitano e

costituiscono la popolazionene (anche la parola populus d’altronde ha la stessaigine [dal greco polis, città appunto])(René Guénon).ori

La città perciò attrae, spinge alla riflessione, rappresenta il territorio,l’attivante del poetico chiamando gli artisti – al di là del proprio stato diessere di quel momento - alla necessità di una sua messa in discussio-ne, di una ridefinizione.Blu interviene mosso da questa volontà, per segnare i luoghi – spessole città com’è in questo caso per Ancona – e farne lo spazio coscientedel risiedere e dell’abitare. Segna Blu, interviene – anche se oramainon più da clandestino ma sicuro di un successo riconosciuto dal siste-ma dell’arte dal quale però preferisce rimanere outsider -, suscita, cercail confronto con lo spazio urbano, lo vuole perché per un artista non sipuò farne a meno oggi, perché le città sono sempre più centri aggrega-tori, territori d’energia, nuclei espansivi di tutto ciò che c’è e che accade.L’artista si rivolge ai muri quindi, all’anima delle città, sceglie il contattodiretto così da meglio vivere questa relazione fondamentale. L’artistasegna entrando e contribuendo alla costruzione d’una topografia delmondo. Viaggia Blu infatti, vive i suoi interventi nel ritmo schizofrenicod’un movimento continuo e cerca. Cerca di riuscire a rappresentare dinuovo quei sogni che mai si era osato sognare (Edgar Allan Poe),rischia per poter inventarsi quei mondi che mai si era osato immagina-re. Rischia d’artista naturalmente e lo fa con successo, traendol’attivante – certo, com’è normale oggi che le immagini traboccano,sovrabbondano sino allo svuotamento di se stesse – da tutta una tradi-zione che pesa – c’è Haring in lui ma anche Orozco e tuttol’espressionismo d’avanguardia d’inizio XX secolo – ma con la qualeriesce a confrontarsi con personalità e carattere. C’è tutta la pitturadietro ma non fa male e non disturba perché l’orizzonte – il suo orizzon-te – è nuovo e sa autenticamente d’altro.

Gabriele Tinti

www.blublu.org

Dopo il grande successo di MUTO an ambiguous animation painted on public wallsBlu presenta la sua ultima opera di animazione, realizzata in giro per il mondo e alla fabbrica ex Angelini di Ancona.Una "pittura cinetica", metodica nella sua follia, originale nella sperimentazione tecnica dei materiali,vero e proprio manifesto della sua arte.Omaggio a Blu e Ericailcane, gli artisti di “Bottles”,

la maestosa opera sui silos, che ha ridisegnato lo skyline del Porto di Ancona.

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Sembra strano se si pensa alla pittura d’oggi, fatta più di deriveconcettuali ed iperrealiste.Pure capita a volte – capita sempre più in quello che fino a pochianni fa, tranne rare eccezioni, rappresentava lo scenario alternati-vo ed escluso dal sistema dell’arte – di veder restituite con profon-da consapevolezza e sapienza realizzativa immagini appartenential puramente fantastico.Capita sicuramente di vedere restituito tutto ciò – ed in manieramai banale – se ci si confronta con l’opera del collettivo Ericailca-ne.La loro difatti è un’invenzione, un procedere anacronistico, unamessa in scena sincronica di fiabe deprivate dall’elemento moralepure mantenute e amplificate del loro valore simbolico e di signifi-cato, di quell’elemento che è poi il solo capace di smuovere – toccare- gli spettatori che con la loro opera si confrontano.Succede quindi di vedere impegnati in una surreale – assassina –visita medica una volpe ed un ariete; di vedere un armadillo barda-to e pronto – triste - alla guerra; un asino – perché anche dal puntodi vista allegorico di asino si tratta – bombarolo. Succede poi, capitaquindi, di vedere primati ammiccanti, dallo sguardo intenso, triste,sognante. Di vedere metafore – situazioni allusive - che ci riguarda-no, fondamentalmente ci appartengono. Capita di vedere tuttoquesto e non sorprende perché - in definitiva - si tratta di noi, delnostro vivere e non d’altro.Non c’è qui – è chiaro - l’intento educativo proprio della fiaba, sicu-ramente non è presente la retorica moralistica della favola ma c’èsenz’altro tutta la magia - la semplicità comunicativa -, la ripetivitàdelle formule tipica di quella particolare tipologia testuale. Sitratta, beninteso, di un modo di creare, di un riferimento questoappena indicato. E come tale va preso.Poi – certo - c’è soprattutto il racconto svolto, il contenuto, la sceltae la determinata declinazione formale e risolutiva. Le loro sonoinfatti narrazioni, fiabe surreali pure così realissime, evocazioni di

un altrove in realtà decisamente presente. Sono bestiari inquietanti, anima-

li mai saputi indaffarati in scene normali - quotidiane. Perché l’animalità

serve con chiarezza l’interpretazione, risulta ideale per attivare processi

astrattivi tipizzanti, per incarnare simboli pregnanti fisicità, ictus (segno

esemplare) da interpretare con massima evidenza, con dettagliata e reali-

stica sapienza, affinché non si condensi e prosciughi in memoria lontana e

patetica.In giro, oramai, c’è ovunque in scena, con invasiva evidenza, lo spettacolo

dell’uomo di superficie. Spettacolo mascherato però che non ha perso la sua

carica evocativa di possibile pretesto per chi voglia rilevare nuove profondi-

tà nell’umano.Negli attacchi degli Ericailcane, nei loro “c’era una volta….”, “tanto tempo

fa…in un paese lontano” – naturalmente in questi loro prologhi in immagi-

ni – appare in controluce l’intera complessità del reale.

Gabriele Tinti

www.ericailcane.org

Qualunque sia il mezzo che utilizzi - raffinate incisioni, grandi pitture murali,

brevi filmati creati con pupazzi animati e materiali vari - la sua arte spalanca una porta che conduce ad un altro universo,popolato da personaggi straordinari, che potrebbero essere scappati dagli angoli più scuri di un libro di fiabe.

In mostra alla Mole Vanvitelliana

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Negoziconvenzionati

È un’associazione culturale che dal 2003 provoca occasioni di incontro e confronto tra realtà artisticheemergenti e un tessuto sociale assetato di proposte innovative. Si fa interprete delle nuove esigenzeculturali e coniuga passato e presente in un’ottica contemporanea avvalendosi di un modulo vivace,fluido e dinamico che può trovare applicazione concreta in qualunque realtà territoriale. Tenendo fede

all'esigenza di rendere l'Arte un elemento del vissuto quotidiano, per la realizzazione dei propri progetti MAC impiega, oltre agli spazi tradizio-nali, deputati all’arte, anche luoghi non convenzionali dell'offerta urbana. Con il supporto dell'imprenditoria, MAC vuole riconquistare perl'iniziativa privata il ruolo di motore del rilancio culturale, con la promozione di espressioni artistiche contemporanee sul territorio e l'organizza-zione di eventi di più ampio respiro in ambito nazionale e internazionale. MAC raccoglie l'esperienza di professionisti di diversa formazione edispone di una rete consolidata di contatti che promette qualità e continuità. Il successo del modello e dell’approccio utilizzato è dimostratodall’interessamento costante e crescente da parte dei media, non solo locali ma nazionali (quotidiani, riviste di settore, magazine, tv, ecc).Un riconoscimento che aumenta e migliora la fiducia accreditataci dalle istituzioni,dai collaboratori, dagli artisti, dai curatori, dagli appassionati e dagli amici e da unpubblico crescente. Un valore affettivo che ci spinge a perseguire questa stradae a credere in questo lavoro che sappiamo fare bene.

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Immacolata5

ImmacolataJ4

Pop Up! 2008

Ingresso libero a tutti gli eventi in programma POP UP! 2009Sconto del 10% e 15% nei negozi convenzionati MAC, valido dal 27 giugno al 30 settembre 2009Newsletter periodicaLa tessera è disponibile fino al 30 agosto presso la Mole Vanvitelliana, Sala Emendabili.

Diventa socio MAC!Richiedi la tessera a [email protected]

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venerdi 3 luglio

uovoPASTA BOYSMANOCALDA dj hendrixSLAM JAM

REINCARNATION

luca beniniSLAM JAMREINCARNATION

Venerdi 7 Agosto

Party di sottoscrizione a sostegno di un nuovo progettoper l’attività musicale e culturale indipendente della città di AnconaIngresso 10 euro. Riduzione 5 euro con tessera associativa MAC e con bigliettoAcusmatiq.

In collaborazione con

DJ SETThomas BrinkmannDEOPENING DJSMassi GeeITA / PrimitivoITA /VJ SET

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MERCATO ITTICO

MUSEO DELLA CITTA’andrecoLast Great WhaleIstallazione Poster Art

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7

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ARCHIpopup!your poster !Contest di Poster ArtIstallazione❋ Drink Point

COOPERATIVAPESCATORI (edificio ovest)paper resistanceIstallazione poster artwilliam vecchiettiHuman R-EvolutionIstallazione poster art

9COOPERATIVAPESCATORI (edificio est)mi manifestoConvention internazionaledi Poster ArtIstallazione free style

ore 20.00 FISHING NET MUSICAbellira Caneneroore 23.00 FISHING NET MUSICCanenero Abellira❋ Drink Point

popup! the party!vs stüüssyPerformance artistiDj set: UOVO, Dj Hendrix,Luca Benini

jLuca Beniniwww.popup2009.blogspot.com

hotviruz party!plus popup!Dj set Thomas Brinkmannopening: Massi Gee / Primitivo

jopening: Massi Gee / Primitivohotviruz.wordpress.com

10MOLE VANVITELLIANAle dernier criIn mostra fino al 30 Agosto.

ore 21.30 SAVAGE RELIGIONLive soundtrack Pakito Bolino,Michele Alessandrini, Luomo

ore 24.00 FISHING NET MUSICI-ROB Audio Crew Live set

❋ Drink Point▼ Bookshop MAC

10MOLEVANVITELLIANAmalleus expoIn mostra fino al 8 agosto

ericailcaneEvento espositivo

bluPresentazione Video

11MURO EX OMNIwk interactIstallazione poster artore 19.00 BIRTH OF A NATIONPaolo F.Bragaglia, I tamburi diOffagna, Giampaolo Antongirolami+ Special guests

12EX CONVENTOSAN FRANCESCOteresa sdralevichPAPERWALLPAPERistallazione poster artore 22.00 Serigrafie, stampae distribuzione in diretta

13CONSORZIO PESCAsten& lex&Istallazione poster artore 24.00 Istallazionework in progress

2 Giugno 27 Giugno 3 Luglio 10 Luglio 7 Agosto Special Events

PopUp! 2009www.popup2009.blogspot.com

4LARGO OBERDANparlo col muro!WallpaintingFacciata dipinta da M-city,Ozmo, Run

1MOLOMANDRACCHIOpinta!paint on fishing boat!13 pescherecci dipinti daEricailcane, Elena Rapa, Dem,Paper Resistance, Zosen, Ozmo,Allegra Corbo, Run, Andreco,Moneyless, Maurizio Senatore,Yuri Romagnoli, Moon-8 FsnCrew, Blast

2SILOS MOLO SUDbottlesWallpainting.Silos dipinti daBlu e Ericailcane

3PILONI ROTATORIAla forestadei giganti!Wallpainting.Piloni dipinti da 108, Dem,Zosen, Allegra Corbo, WilliamVecchietti, Blast, MaurizioSenatore, Yuri Romagnoli

PopUp! 2008www.popup2008.blogspot.com

Un festival dedicato alla Popular e Urban Artarte contemporanea nello spazio urbano2° edizione

[email protected]

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Tutte le opere di Poster Art sono visibili dalla data indicata fino a deperimento naturale

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PopUp! 2008

PopUp! 2009

Molo MandracchioSilos Molo SudPiloni rotatoriaLargo Oberdan

Mercato ItticoMuseo della Citta’ArchiCooperativa Pescatori (edificio ovest)

Cooperativa Pescatori (edificio est)

Mole VanvitellianaMuro Ex OmniEx Convento S.FrancescoConsorzio Pesca