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Seminario di autunno 24 settembre 2010 CPT Lucca Piano di sicurezza e Piano di sicurezza e coordinamento come coordinamento come documento contenente l documento contenente l analisi analisi e la valutazione dei rischi e la valutazione dei rischi specifici specifici del cantiere del cantiere Arch. Nicola Bonvicini

PSC e rischi specifici - Lucca Edile · rischi incendio o esplosione rischio dicaduta in piano, scivolamento indicazioni rischi difase comune di verona piano di sicurezza e coordinamento

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Seminario di autunno

24 settembre 2010

CPT Lucca

Piano di sicurezza e Piano di sicurezza e coordinamento come coordinamento come documento contenente ldocumento contenente l’’analisi analisi e la valutazione dei rischi e la valutazione dei rischi ““specificispecifici”” del cantieredel cantiere

Arch. Nicola Bonvicini

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arch. Nicola Bonvicini 2

I rischi “specifici”

I collegamenti NECESSARI con POS e DVR

Importanza delle indicazioni grafiche

e 3 obiettivi:e 3 obiettivi:

1

2

3

1 presupposto:1 presupposto: PSC come documento centrale del processo di sicurezza del cantierePSC come documento centrale del processo di sicurezza del cantiere

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1. Il piano e' costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell'opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di cui all'allegato XI, nonchè la stima dei costi di cui al punto 4 dell'allegato XV.

Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) è corredato da tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria sull'organizzazione del cantiere e, ove la particolarità dell'opera lo richieda, una tavola tecnica sugli scavi.

Definizione di PSC : art. 100 D. Definizione di PSC : art. 100 D. LgsLgs. 81/2008. 81/2008

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arch. Nicola Bonvicini 4

Allegato XV - 2.1. Contenuti minimiAllegato XV - 2.1. Contenuti minimi

Il PSC èè specifico per ogni singolo cantierespecifico per ogni singolo cantiere e di concreta fattibilità i suoi contenuti sono il risultato di scelte progettuali ed organizzative conformi alle prescrizioni dell’art. 15

Art. 15: MISURE GENERALI DI TUTELA:• Valutazione dei rischi• Programmazione della prevenzione• Eliminazione dei rischi• Rispetto dei principi ergonomici• Riduzione dei rischi alla fonte• Sostituzione di ciò che è pericoloso • ……….

Sono i PRINCIPI Sono i PRINCIPI a cui si deve a cui si deve attenere anche attenere anche il committenteil committente

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2.1.2 il PSC contiene almeno i seguenti elementi2.1.2 il PSC contiene almeno i seguenti elementi

a) l’identificazione e la descrizione dell’opera

b) l’identificazione dei soggetti con compiti di sicurezza

c) una relazione concernente l’individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all'area ed all'organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze

d) le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento:

• all’area di cantiere (punti 2.2.1 e 2.2.4)• all’organizzazione del cantiere (punti 2.2.2 e 2.2.4)• Alle lavorazioni (punti 2.2.3 e 2.2.4)

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2.1.2 il PSC contiene almeno i seguenti elementi2.1.2 il PSC contiene almeno i seguenti elementi

e) Le prescrizioni operativeLe prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alleinterferenze tra le lavorazioni, ai sensi dei punti 2.3.1 – 2.3.2. -2.3.3

f) le misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva di cui ai punti 2.3.4 e 2.3.5

le indicazioni particolari di carattere temporale, comportamentale, organizzativo, tecnico e procedurale, da rispettare durante le fasi critiche del processo di costruzione, in relazione alla complessità dell’opera da realizzare;

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2.1.2 il PSC contiene almeno i seguenti elementi2.1.2 il PSC contiene almeno i seguenti elementi

g) le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi e i lavoratori autonomi;

h) l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso,antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune, nonché nel caso di cui all’art. 94, comma 4; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici …

i) la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell’opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l’entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno;

l) la stima dei costi della sicurezza, ai sensi del punto 4.1.

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2.1.3 il CSP indica nel PSC, ove la particolarità delle lavorazioni lo richieda il tipo di procedure

complementari e di dettaglio al PSC stesso e connesse alle scelte autonome dell'impresa esecutrice, da

esplicitare nel POS

2.1.3 il CSP indica nel PSC, ove la particolarità delle lavorazioni lo richieda il tipo di procedure

complementari e di dettaglio al PSC stesso e connesse alle scelte autonome dell'impresa esecutrice, da

esplicitare nel POS

2.1.4 il PSC è corredato da tavole esplicative di progettorelative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una

planimetria e, ove la particolarità dell'opera lo richieda, un profilo altimetrico e una breve descrizione delle caratteristiche

idrogeologiche del terreno o il rinvio a specifica relazione se già redatta

2.1.4 il PSC è corredato da tavole esplicative di progettorelative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una

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COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

03B Fasi

Avvertenze particolari

Rev. 0 Del

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

03A Fasi

rischi da interferenze

Rev. 0 Del

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

02 Crono programma

Rev. 0 Del

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

01

parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

Rev. 0 Del

La struttura di PSCLa struttura di PSC

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Esemplificazione: Esemplificazione: rischi in rischi in –– impianto di cantiere impianto di cantiere

Progetto di un Progetto di un edificio edificio direzionale direzionale residenziale in residenziale in ambito urbano in ambito urbano in adiacenza al adiacenza al fiume ADIGEfiume ADIGE

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

01

parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

Rev. 0 Del

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Esemplificazione: Esemplificazione: rischi in rischi in –– impianto di cantiere impianto di cantiere

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

01

parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

Rev. 0 Del

Quali sono le situazioni specifiche da Quali sono le situazioni specifiche da evidenziare e come affrontarle nel evidenziare e come affrontarle nel PSC??PSC??

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Esemplificazione: Esemplificazione: rischi in rischi in –– impianto di cantiere impianto di cantiere

Il PSC descrive Il PSC descrive le situazioni le situazioni

specifiche del specifiche del sito e propone sito e propone un impianto di un impianto di

cantiere cantiere realistico e realistico e pertinentepertinente

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Recinzione

Si rimanda a tavola di lay-out di cantiere per l’identificazione del tracciato

Nelle fasi di esecuzione di recinzioni definitive dell’area o in quelle di demolizioni delle recinzioni esistenti delimitare le aree di lavoro con pannelli di rete rigida zincata su basi in cls.

Note

Sulla recinzione e sugli accessi mettere i cartelli di sicurezza indicati nel cap. dedicato.segnalazioni

Realizzare una recinzione completa del lotto su tutti i lati con l’andamento di tav. 1-2-3.L’area è in parte già recintata.−Verso via degli Alpini la recinzione dovrà essere alta almeno 3 m ed essere costituita da rete zincata elettrosaldata sostenuta da tubolari in ferro infissi saldamente nel terreno; sulla rete metallica applicare anche una rete plastica arancione o un telo, ma non a maglia chiusa o troppo fine per ridurre la spinta del vento (effetto vela). Irrigidire gli angoli e i lati lunghi per impedire ribaltamenti.−Verso piazza Carducci esiste un muretto di recinzione in c.a. con soprastante cancellata in ferro, che delimitava l’area della fabbrica Riello. Tale recinzione può essere mantenuta; bisogna però aprire una breccia per realizzare un accesso carraio.−Verso l’argine dell’Adige esiste già una recinzione in rete metallica pastificata su paletti in ferro, infissi al terreno: controllare e all’occorrenza ripristinare l’integrità della chiusura.−Il lato a ovest che confina con il parcheggio del supermercato, deve essere anch’esso chiuso con rete zincata elettrosaldata sostenuta da tubolari in ferro infissi saldamente nel terreno; la recinzione deve avere una altezza di almeno 2 m; sulla rete metallica applicare anche una rete plastica arancione o un telo, ma non a maglia chiusa o troppo fine per ridurre la spinta del vento (effetto vela). Irrigidire gli angoli e i lati lunghi per impedire ribaltamenti.

modalitàscelte e misure

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Accessi

CANCELLO CARRAIO PER MEZZI DI LAVORO (n. 3): Sul portone mettere i seguenti cartelli:-ACCESSO RISERVATO A MEZZI DI LAVORO-SUONARE IL CAMPANELLO E AVVISARE IL RESPONSABILE DICANTIERE-VIETATO L’ACCESSO AI NON ADDETTI-VIETATO L’ACCESSO AI PEDONI-OBBLIGO DI INDOSSARE IL CASCO-OBBLIGO DI INDOSSARE LE SCARPE ANTINFORTUNISTICHE-ATTENZIONE CARICHI SOSPESI-PERICOLO USCITA AUTOMEZZI

−Munire i vari accessi di campanello.−Elettrificare e meccanizzare i cancelli degli accessi carrai, dotando un addetto opportunamente incaricato di radiocomando per l’apertura/chiusura.

Note

CANCELLO PEDONALE (n. 1): Sul portone mettere i seguenti cartelli:−ACCESSO RISERVATO AI PEDONI (ADDETTI E NON ADDETTI). Questo cartello deve essere immediatamente visibile e leggibile.−SUONARE IL CAMPANELLO E ATTENDERE DI ESSERE AUTORIZZATI ALL’INGRESSO−OBBLIGO DI INDOSSARE IL CASCO−PERICOLO CADUTA MATERIALI DALL’ALTOCANCELLO CARRAIO PER ADDETTI (n. 2): Sul portone mettere i seguenti cartelli:-ACCESSO RISERVATO AL PERSONALE DI CANTIERE E ALLA DIREZIONE LAVORI-SUONARE IL CAMPANELLO E AVVISARE IL RESPONSABILE DICANTIERE-VIETATO L’ACCESSO AI NON ADDETTI-VIETATO L’ACCESSO AI PEDONI-OBBLIGO DI INDOSSARE IL CASCO-OBBLIGO DI INDOSSARE LE SCARPE ANTINFORTUNISTICHE-ATTENZIONE CARICHI SOSPESI-PERICOLO USCITA AUTOMEZZI

segnalazioni

−Mantenere i 2 accessi già esistenti (area ex Riello), uno carraio e l’altro pedonale, posti nell’angolo nord-est del lotto, a cui si accede dalla strada che porta al ponte sull’Adige. L’accesso carraio sarà di norma usato dagli addetti e maestranze del cantiere, nonché dalla direzione lavori, dalla committenza, o da visitatori. L’accesso pedonale sarà usufruibile per addetti e non.−Realizzare un nuovo accesso carraio largo almeno 5 m, demolendo il muretto e la cancellata esistenti, in corrispondenza dell’invito già presente sulla rotatoria di Piazza Carducci. L’accesso vero e proprio dovrà però essere arretrato dal limite della recinzione esistente di circa 5 m: tale spazio servirà ad evitare che i veicoli più lunghi in attesa di entrare in cantiere possano ingombrare la rotatoria e costituire così intralcio alla viabilità esterna. Il varco di accesso dovrà essere chiuso con portone. Tale accesso sarà di norma usato per l’accesso degli automezzi e veicoli delle imprese o dei fornitori legati alle lavorazioni: autocarri, escavatori, mezzi d’opera, autogrù, ecc.

modalitàscelte e misure

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FASI LAVORATIVE: avvertenze particolari - elementi da approfondire nel POS

INDICI DI AVVERTENZA

−Sistemazione accessi, recinzioni carraie e pedonali, viabilità interna al cantiere, posa segnaletica di sicurezza−Allestimento servizi igienico-assistenziali−Realizzazione impianti di cantiere:

oimpianto elettrico e di messa a terraoimpianto di illuminazioneoimpianto idricooimpianto fognario di scarico per servizi igienici

−preparazione aree per depositi−esecuzione di fondazione a platea per la gru−montaggio di gru a torre−installazione ed esercizio di pompe per aspirazione di acqua da fondo scavo

Lavorazione

1.APPRONTAMENTO CANTIEREFase lavorativa

SCHEDA LAVORAZIONE

RISCHIO DI URTO, IMPATTI, COMPRESSIONIRISCHIO PUNTURE, TAGLI, ABRASIONIRISCHIO SPECIFICO MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHIRISCHIO SPECIFICO ORGANI MECCANICI IN MOVIMENTORISCHIO VIBRAZIONIRISCHIO GETTI – SPRUZZIRISCHIO DI INALAZIONE GAS, VAPORI, AEROSOLIRISCHIO DI INALAZIONE POLVERIRISCHIO DA ALLERGENIRISCHIO BIOLOGICO (INFEZIONE DA MICROORGANISMI)

RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL'AREA CANTIERERISCHIO DI SEPPELLIMENTO O SPROFONDAMENTO NEGLI SCAVIRISCHIO DI ANNEGAMENTORISCHIO DI ELETTROCUZIONERISCHIO RUMORERISCHIO DI CADUTA DALL’ALTORISCHI INCENDIO O ESPLOSIONERISCHIO DI CADUTA IN PIANO, SCIVOLAMENTO

INDICAZIONI RISCHI DI FASE

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PROGETTO

03B Fasi

Avvertenze particolari

Rev. 0 Del

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arch. Nicola Bonvicini 16

FASI LAVORATIVE: avvertenze particolari - elementi da approfondire nel POS

Vedi elenco tavoleNoSiDisegno di piano

DEPOSITIMateriali e attrezzature: nella tav 1247T004 sono individuate le zone di deposito per materiali e attrezzature su tutto il lotto a disposizione. Si sottolinea che la portata del solaio sulle autorimesse è di 1.600 Kg/mq.

ASPIRAZIONE ACQUA DA FONDO SCAVOCome indicato più avanti e nella parte 01, è previsto uno sbancamento in due fasi. Nella prima si sta sopra la quota di falda, nella seconda fase si scende sotto il livello di falda. Contemporaneamente alla fase 2 di scavo (e solo dopo l’infissione delle palancole su tutto il perimetro), è necessario installare e gestire 1 o più pompe, per l’emungimento ed il pompaggio dell’acqua in Adige. Nelle tav. allegate è ipotizzata la posizione delle pompe e della tubazione per l’aspirazione dell’acqua.Per garantire che lo scavo non sia allagato in caso di mancanza dell’energia elettrica bisogna predisporre un motogeneratore di emergenza, posto vicino alle pompe ma fuori dallo scavo.NB: per ogni altro aspetto inerente l’installazione del cantiere si rimanda ai capitoli dedicati della parte 01

CONTENUTI PARTICOLARI NEI POS DELLE IMPRESE COINVOLTE NELLA FASE IN OGGETTO:�Planimetrie con il lay-out operativo di cantiere, predisposto dall’impresa principale�Modalità esecutive per la realizzazione e la gestione degli impianti e servizi fissi di cantiere: delimitazioni, accessi, servizi igienico-assistenziali, viabilità, ecc.�Cronoprogramma esecutivo con gestione delle interferenze fra ditte diverse�Modalità di montaggio (e smontaggio) della gru di cantiere�Posizione definitiva delle pompe di emungimento dell’acqua da fondo scavo; modalità di esercizio; punto di scarico delle acque (ipotesi di scarico in Adige, con autorizzazione del genio civile)

AVVERTENZE PARTICOLARI

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arch. Nicola Bonvicini 17

Geologia del terreno e situazioni particolari del sito in riferimentoagli scavi previsti

Riferimenti Geologo incaricato:

Estratto relazione geotecnica in riferimento a specifiche dei terreni e dei fronti di scavo:Sondaggi eseguiti nel mese di maggio 2006.Situazione stratigrafica variabile in direzione verticale, per la presenza di materiali granulari e coesivi. La zona in oggetto è considerata zona 4 (classificazione sismica) ed il suolo rientra nella tipologia C: depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate o di argilla di media consistenza.I° STRATO: da piano di campagna fino alla profondità di circa – 4,00 m, si rinvengono riporti antropici costituiti in superficie da misti granulari di sottofondo classificabili come ghiaie etero metriche con sabbia seguiti da sabbie medio fini limose con ghiaia e laterizi, sono presenti anche rari livelli limo sabbiosi con inclusioni di ghiaia e laterizi. I materiali di riporto nell’insieme risultano piuttosto sciolti [si scava facilmente con un badile]……………………

Si dovrà procedere con la seguente sequenza operativa:1.splateamento superficiale su tutto l’area di scavo fino ad una profondità massima di – 1,70 m2.infissione di palancole (dopo l’esecuzione dei pali di fondazione) a formare tutto il perimetro dell’area di scavo, fino alla profondità di circa 10 m3.scavo a sezione obbligata per formazione di pozzo di raccolta ed estrazione dell’acqua4.abbassamento dell’acqua di falda entro il perimetro palancolato, fino a raggiungere la quota di max scavo (circa -5,00 m)

procedure da attuare

Alla data delle indagini, il livello della falda freatica superficiale è risultato stabilizzarsi a -1,80 m dal piano di campagna, mentre la falda confinata presente nel III° strato è risultata avere una soggiacenza di 2,35 m dal piano calpestio.

elementi riferiti alla falda.

−Franamento delle pareti di scavo−irruzione di acqua a fondo scavo con smottamento delle pareti

rischi evidenziati

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PROGETTO

01

parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

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arch. Nicola Bonvicini 18

Geologia del terreno e situazioni particolari del sito in riferimento agli scavi previsti

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arch. Nicola Bonvicini 19

FASI LAVORATIVE: avvertenze particolari - elementi da approfondire nel POS

−pulizia e splateamento superficiale dell’area di scavo−sbancamento eseguito con mezzi meccanici fino alla quota di falda (circa – 1,70 mdal piano di campagna attuale)

−sbancamento eseguito con mezzi meccanici, dopo l’abbassamento della falda, fino alla quota di fondo scavo−rinterri parziali fra palancolato e muri in c.a. dell’interrato−completamento dei rinterri dopo l’estrazione delle palancole

Lavorazione

1.SCAVI E RINTERRIFase lavorativa

SCHEDA LAVORAZIONE

PRESCRIZIONI RIGUARDANTI GLI SCAVISi dovrà procedere con la seguente sequenza operativa:1.splateamento superficiale su tutto l’area di scavo fino ad una profondità massima di – 1,70 m2.infissione di palancole (dopo l’esecuzione dei pali di fondazione) a formare tutto il perimetro dell’area di scavo, fino alla profondità di circa 10 m circa (vedere le tavv. del progetto esecutivo)3.scavo a sezione obbligata per formazione di pozzo di raccolta ed estrazione dell’acqua4.abbassamento dell’acqua di falda entro il perimetro palancolato, fino a raggiungere la quota di max scavo (circa -5,00 m)L’andamento in pianta dello scavo è indicato nella tav. 1247T001. Tale scavo deve allargarsi fino ad arrivare alla recinzione su via degli Alpini, e comprende anche l’area di appoggio della gru (allo scopo di alleggerire quanto piùpossibile la spinta del terreno sulle palancole).Le pareti dello scavo dovranno avere un angolo di circa 45°, si stima perciò un allargamento in sommità rispetto a fondo scavo di circa 1,7 m. Tale angolo ed allargamento potrà essere ridotto in alcuni punti dove manca lo spazio ma senza superare i 55° gradi di inclinazione.….

AVVERTENZE PARTICOLARI

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PROGETTO

03B Fasi

Avvertenze particolari

Rev. 0 Del

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FASI LAVORATIVE: avvertenze particolari - elementi da approfondire nel POS

1.SCAVI E RINTERRIFase lavorativa

SCHEDA LAVORAZIONE

Ovviamente per consentire uno scavo sicuro è necessario tracciare l’area di scavo tenendo conto degli allargamenti!!Nelle vicinanze dello sbancamento apporre cartello segnaletici (PERICOLO CADUTA CIGLIO SCAVI) e delimitare con nastro o catenella su supporti mobili l’area operativa degli escavatori.Il terreno scavato dovrà essere spostato nella zona libera del lotto o avviato a discaricaAl completamento dello sbancamento costruire un parapetto completo in legno sui cigli accessibili dello scavo come indicato nelle tavv allegate.Nelle tavv. Allegate sono riportate le posizioni delle rampe di accesso a fondo scavo: le rampe devono avere larghezza minima di 4 m e pendenza non superiore al 10% per consentire il successivo accesso alle macchina di grande stazza che eseguono i pali di fondazione. Preparare la sottofondazione della rampa compattando adeguatamente il terreno e riportando materiale stabilizzato granulare.La fase 2 di scavo è compiuta all’interno di un’area perimetrata da palancole; inoltre in contemporanea si prevede la fase di scapitozza tura dei pali di fondazione. Il direttore tecnico di cantiere ed il capocantiere dovranno organizzare le lavorazioni per evitare e/o ridurre le interferenze (rumore, investimento, urti, proiezione di schegge, ecc.).RINTERRICome indicato nella tav 1247T004, prima di eseguire la posa del 1° solaio (sul piano delle autorimesse) e prima dell’estrazione delle palancole è necessario eseguire un rinterro parziale fra muri dell’interrato e palancole, per impedire la caduta e rendere più sicura la rimozione del palancolato. Il rinterro parziale non dovrà lasciare un dislivello superiore a 1 m fra quota finale del 1° solaio (al grezzo) ed il terreno di riporto.Al completamento dei rinterri il terreno dovrà essere convenientemente costipato con mezzo meccanico per impedire successivi cedimenti dei piani di appoggio di ponteggi e opere provvisionali.CONTENUTI PARTICOLARI NEI POS DELLE IMPRESE COINVOLTE NELLA FASE IN OGGETTO:�Cronoprogramma esecutivo con gestione delle interferenze fra ditte diverse (scavo, scapitozza tura pali, ecc.)�verifica esecutiva dell’ampiezza dell’area di sbancamento (fase 1)�modalità di gestione dei rinterri in relazione all’esecuzione del primo solaio e dell’estrazione palancole.

AVVERTENZE PARTICOLARI

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arch. Nicola Bonvicini 21

Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall’alto

ESECUZIONE OPERE IN ELEVAZIONE - SOLAISi prevede l’utilizzo di passerelle integrate a casseri speciali rampanti per l’esecuzione della struttura della torre che dell’edificio basso. Inoltre all’interno dei muri o sui solai, dove necessario, saranno allestiti ponteggio a telai prefabbricati e/o ponti su cavalletti per raggiungere i posti di lavoro in quota.Per l’esecuzione della struttura dell’edificio basso si prevede anche il montaggio su tutto il perimetro di un ponteggio a telai prefabbricati, dotato di mensole per prolungare l’impalcato verso l’edificio in costruzione.In alcuni punti e per operazioni particolari è necessario installare anche dei parapetti metallici e delle pedane/impalcato prefabbricate o un ponteggio a tubi e giunti: su alcune aperture verso il vuoto, in corrispondenza dei 2 cavedi a tutta altezza della torre.In generale vanno chiusi tutti i fori presenti nei solai con impalcato completo, oppure tali fori vanno delimitati da parapetto completo, con le modalità descritte nella parte 03B e illustrate nelle tavv. allegate.

ESECUZIONE RIVESTIMENTO ESTERNO IN MATTONISi prevede il montaggio di ponteggio a telai prefabbricati attorno alla torre, in modo da seguire l’andamento ellittico di pianta. Per eseguire la lavorazione è necessario prevedere la chiusura con parapetto anche del lato interno al ponteggio, nonché l’uso di mensole interne per prolungare l’impalcato verso la costruzione. In alcune fasi sarà necessario anche usare imbracatura di sicurezza da vincolare al ponteggio.NB: il ponteggio previsto supera i 20 m di altezza e deve seguire l’andamento ellittico dell’edificio, perciò ènecessario il progetto dell’impalcatura (a cura della ditta installatrice) fornito di calcoli e disegni esecutivi. Inoltre il ponteggio deve essere accompagnato dal piano con le istruzioni di montaggio, uso e smontaggio (P.I.M.U.S.).

procedure da attuare

−Caduta dall’alto nelle fasi: montaggio/smontaggio di opere provvisionali−Caduta dall’alto nelle fasi lavorative elencate

rischi evidenziati

−ESECUZIONE OPERE IN ELEVAZIONE−ESECUZIONE SOLAI−POSA RIVESTIMENTO ESTERNO IN MATTONI−MONTAGGIO/SMONTAGGIO PONTEGGIO E ALTRE OPERE PROVVISIONALIO ATTREZZATURE DI LAVORO (gru, piattaforma elevatrice, ecc.)

−ESECUZIONE INTONACI−ESECUZIONE TINTEGGIATURE−ESECUZIONE DI FINITURE IN GENERE: opere da fabbro, installazione serramenti, impermeabilizzazioni, pavimentazioni, ecc.

situazioni specifiche

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

01

parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

Rev. 0 Del

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Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall’alto

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arch. Nicola Bonvicini 23

Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall’alto

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PIATTAFORMA ELEVATRICEInstallare una piattaforma elevatrice con motore elettrico, in corrispondenza del cavedio a tutta altezza che si trova sul fronte sud della torre. La piattaforma avrà un ingombro a terra che deve essere segregato con solido parapetto. Il traliccio di sostegno deve essere opportunamente ancorato ai solai della torre in costruzione.Inoltre ai piani alti lo spazio di salita e discesa della piattaforma non deve essere ingombrato da ponteggio o altri ostacoli per uno spazio di almeno 100 cm su tutti i lati (per evitare rischi di cesoiamento per gli addetti che occupano la piattaforma).La piattaforma è usata normalmente sia come mezzo per salire e scendere dalla torre sia come montacarichi.Nei punti di accesso ad ogni piano deve essere predisposta una pedana in grigliato metallico, debitamente ancorata al bordo del solaio, che copra il vuoto e che consenta lo sbarco in sicurezza dalla piattaforma. Il bordo verso l’esterno delle pedane di accesso deve essere dotato di parapetto mobile che si apre solo quando la piattaforma arriva al piano.Inserire nei POS delle ditte coinvolte le modalità di montaggio/smontaggio ed utilizzo della piattaforma. Fornire agli addetti di cantiere una informazione e formazione specifica per l’uso della piattaforma.

procedure da attuare

−Caduta dall’alto−Cesoiamento, stritolamento−Elettrocuzione−Caduta materiali dall’alto.

rischi evidenziati

−E’ previsto l’uso di una PIATTAFORMA ELEVATRICE PER ACCESSO AI PIANI DELLA TORRE.−Ponteggio per esecuzione della torre alto circa 60 m, con andamento che segue l’ellisse di pianta.

Elementi di PSC

Indicazioni particolari su ponteggi e/o opere provvisionali

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INDICI DI AVVERTENZA

−Montaggio e smontaggio di ponteggio a telai o ponti su ruote per esecuzioneopere in c.a. ai vari piani della torre−Allestimento di elevatore meccanico per trasporto di materiali e persone−Messa in opera di pedane in grigliato metallico e di ponteggio a tubi e giunti nei cavedi esterni−Allestimento parapetti e/o intavolati attorno ai fori dei cavedi per impianti

Lavorazione

1.TORRE: opere provvisionali e attrezzatureFase lavorativa

SCHEDA LAVORAZIONE

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

03B Fasi

Avvertenze particolari

Rev. 0 Del

PONTEGGI - PROTEZIONI SUI FORI E CAVEDI�Proteggere ad ogni piano il cavedio lato sud della torre con una pedana in grigliato metallico, debitamente ancorata al bordo del solaio, che copra il vuoto e che consenta lo sbarco in sicurezza dalla piattaforma esterna. Il bordo verso l’esterno delle pedane di accesso deve essere dotato di parapetto a norma; ai piani di sbarco della piattaforma esterna una parte del parapetto deve essere mobile; l’apertura deve avvenire solo quando la piattaforma arriva al piano.�Proteggere ad ogni piano il cavedio lato nord della torre allestendo un ponteggio con struttura a tubi e giunti. In corrispondenza di ogni piano interno allestire una pedana, in materiale robusto e con portata pari a quella del solaio. Il lato verso l’esterno delle pedane di deve essere dotato di robusto parapetto a norma. Il ponteggio per le sue caratteristiche richiede il progetto.�cavedio principale per gli impianti: in corrispondenza di ogni solaio inserire nel getto (o agganciare subito il disarmo) una struttura metallica in profilati di acciaio tipo IPE o simile, a costituire una griglia semplice composta di 3 o 4 traversi incrociati; tali profilati costituiranno il supporto per le pedane di lavoro per gli impiantisti. Il tipo di profilati, le dimensioni e i punti di posa saranno valutati in fase esecutiva insieme al progettista delle strutture, tenendo conto degli ingombri degli impianti. Proteggere il perimetro del cavedio maggiore, ad ogni piano, con parapetti metallici fissati sul solaio con staffa ancorata con tasselli meccanici o chimici. Il parapetto deve essere arretrato rispetto al filo del foro per consentire il passaggio successivo di condotte e/o la costruzione di pareti divisorie. Dopo la posa delle condotte e dei pannelli di chiusura del vano èpossibile rimuovere il parapetto; una volta eseguite le chiusure dei cavedi proteggere solo gli eventuali lati liberi con parapetto solidamente fissato alle pareti laterali.

AVVERTENZE PARTICOLARI

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Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall’alto

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PONTEGGI - PROTEZIONI SUI FORI E CAVEDI�Cavedi minori per gli impianti: proteggere il perimetro dei cavedi minori, ad ogni piano, con parapetti metallici fissati sul solaio con staffa ancorata con tasselli meccanici o chimici. Il parapetto deve essere arretrato rispetto al filo del foro per consentire il passaggio successivo di condotte e/o la costruzione di pareti divisorie. Quando risulta necessario rimuovere il parapetto (ad esempio per la costruzione dei muri di chiusura dei cavedi), la protezione contro la caduta sarà realizzata con un solido intavolato, posto all’intradosso del solaio, retto da puntelli e travi esterni al foro; una volta eseguite le chiusure dei cavedi proteggere solo gli eventuali lati liberi con parapetto solidamente fissato alle pareti laterali.�Vani ascensore: montare nel vano ascensore un ponteggio a telai con parapetti di chiusura su tutti i lati che distano oltre 20 cm dalle pareti. Le porte di accesso ai piani devono essere sbarrate con solido parapetto vincolato agli stipiti laterali, inmodo che sia possibile montare soglie ed eseguire intonaci senza rimuovere la protezione.PIATTAFORMA ELEVATRICEAi piani alti lo spazio di salita e discesa della piattaforma non deve essere ingombrato da ponteggio o altri ostacoli per uno spazio di almeno 100 cm su tutti i lati (per evitare rischi di cesoiamento per gli addetti che occupano la piattaforma).La piattaforma è usata normalmente sia come mezzo per salire e scendere dalla torre sia come montacarichi.

CONTENUTI PARTICOLARI NEI POS DELLE IMPRESE COINVOLTE NELLA FASE IN OGGETTO:�Cronoprogramma esecutivo con gestione delle interferenze fra ditte diverse; �Documentazione tecnica su ponteggi, piattaforma elevatrice, profili metallici di supporto pedane nei cavedi, altre eventuali opere provvisionali speciali�Progetto con disegno esecutivo e calcoli del ponteggio a tubi e giunti da realizzare nel cavedio lato est della torre�Fornire progetto con disegno esecutivo e calcoli delle pedane metalliche da posizionare a tutti i piani nel cavedio lato sud della torre (punti di accesso con piattaforma esterna).�Schede esecutive con dettaglio delle lavorazioni: montaggio/smontaggio di opere provvisionali, ponteggi, ecc.�modalità di montaggio/smontaggio ed utilizzo della piattaforma. �Fornire il P.i.M.U.S. (piano con le istruzioni di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio). Il montaggio e smontaggio del ponteggio va affidato a operai e capisquadra che abbiano conseguito l’attestato di frequenza a corso abilitativo specifico.�Fornire agli addetti di cantiere una informazione e formazione specifica per l’uso della piattaforma: inserire nel POS il verbale della riunione.

AVVERTENZE PARTICOLARI

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VIETATO L’USO DEL MONTACARICHI AI NON ADDETTIVIETATO USARE IL MONTACARICHI IN CASO DI EMERGENZAAlla base e ai piani di sbarco del montacarichi per persone e cose.

VIA DI ESODO.Lungo il vano scala interno alla Torre e all’edificio Basso.

Segnaletica di cantiere

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

01

parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

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NB: Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS la segnaletica prevista per l’opera e le proprie lavorazioni.POS

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Impianti di alimentazione

La linea di alimentazione che arriva al quadro generale del cantiere potrà essere disposta in un cavidotto interrato (o su linea area appoggiata alla recinzione di cantiere) a partire dal gruppo fornitore Enel fino alla zona vicina alla gru di cantiere (tav. 1-2-3).Il quadro generale potrà essere posizionato ai piedi della gru a torre. A partire dal generale prevedere una linea interrata che arriva alla zona servizi igienico-assistenziali ed un’altra (interrata o aerea) che arriva alla base della torre. Un terzo quadro di distribuzione servirà nella zona dell’edificio basso.Proteggere i quadri dagli agenti atmosferici.QUADRI SECONDARI: con il procedere della costruzione della struttura portante della torre e comunque prima di iniziare i lavori impiantistici e di finitura interna, installare quadri elettrici di distribuzione ad ogni piano della torre (prevedere almeno la possibilità di installare il quadro secondario al piano). Collocare il quadro in posizione centrale vicino al vano scala (a tale proposito potrebbe essere sfruttato il cavedio interno per il passaggio degli impianti). A questi quadri di distribuzione dovranno allacciarsi gli ulteriori quadri secondari delle ditte esecutrici.

ENERGIA ELETTRICAsituazioni particolari

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE: per consentire condizioni di visibilità adeguate nei mesi invernali nelle ore del tardo pomeriggio realizzare una illuminazione artificiale dei percorsi principali del cantiere. Illuminare la via di circolazione principale e la zona di carico scarico ai piedi della gru; si possono posizionare dei fari nella parte alta della gru, direzionati in modo opportuno. Durante la costruzione della struttura (della torre e dell’edificio basso) illuminare anche i vani scala con lampade ad ogni piano. Illuminare con una linea fissa che alimenta lampade poste a parete o a soffitto il vano scala interno all’edificio; nella stagione invernale anche i principali corridoi di distribuzione ai piani dovranno essere illuminati, per permettere di evacuare in sicurezza e rapidamente i posti di lavoro in caso di necessità.NB: dovranno essere posizionate anche delle lampade con batteria tampone, per illuminare le vie di esodo e permettere quindi l’evacuazione dai posti di lavoro (in particolare i piani alti), nel caso di emergenze con interruzione dell’anergia elettrica. Specificare nel POS le scelte a tale riguardo.

situazioni particolari

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arch. Nicola Bonvicini 30

Procedure di emergenza

Si riportano le direttive principali da seguire:

−Installare una sirena di allarme in posizione opportuna, per dare il segnale di evacuazione dai posti di lavoro−Stabilire una procedura, da descrivere nel POS della ditta affidataria, che individui le situazioni di emergenza che richiedono l’evacuazione ed i compiti dei vari responsabili ed incaricati−La via di esodo in caso di emergenza è costituita dalle scale interne in c.a. (sia per la torre che per l’edificio basso); collocare una segnaletica che indichi chiaramente le vie di esodo−In caso di incendio non usare la piattaforma/montacarichi esterno; installare cartelli segnaletici (come indicato al cap. dedicato)

Misure PSC

Considerate le caratteristiche generali del cantiere si ritiene importante organizzare un piano di emergenza. Gli obbiettivi sono principalmente due:−avvisare tempestivamente tutti i presenti di una situazione di emergenza;−segnalare la necessità di abbandonare al più presto i posti di lavoro e raggiungere un punto sicuro di raccolta.A seguire si forniscono delle semplici procedure comportamentali da seguire in caso di pericolo grave ed immediato, consistenti essenzialmente nella designazione ed assegnazione dei compiti da svolgere in caso di emergenza e in controlli preventivi.Il personale operante nella struttura dovrà conoscere le procedure e gli incarichi a ciascuno assegnati percomportarsi positivamente al verificarsi di una emergenza.

Nota

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elementi da attuarsi nelle condizioni di interferenza di lavorazione

elementi di PSC

Il PSC dispone gli interventi delle diverse ditte in modo da ridurre al minimo le contemporaneità. Si veda quindi il cronoprogramma con la cronologia degli interventi.L’impresa principale ha il compito di coordinare gli interventi dei subappaltatori per evitare o ridurre al minimo la presenza contemporanea all’interno dei locali di lavoro.Le fasi critiche saranno precedute da riunione di coordinamento secondo il programma riportato nel capitolo sulla gestione del PSC.Nel caso di lavoro in contemporanea all’interno di uno stesso locale si evidenziano i rischi di:

−Rumore−Polvere−Urti, impatti, inciampo−Elettrocuzione per uso di prese a spina non conformi−Caduta materiali dall’alto

Le misure generali di prevenzione e protezione previste sono le seguenti:−Il RESPONSABILE di cantiere dovrà organizzare gli interventi delle diverse ditte in modo che le squadre risultino separate: lavoro in locali diversi.−RIUNIONE DI COORDINAMENTO: all’ingresso di nuove imprese; prima di fasi critiche; in situazione di particolare interferenza nella gestione delle fasi di lavoro e delle imprese presenti. Si veda anche il programma delle riunioni riportato più avanti.−Le ditte che realizzano gli impianti devono avere proprio quadro elettrico secondario a norma (vedi prescrizioni della parte 03/B del piano), per separare le utenze e non creare rischi di interferenza nell’uso dell’impianto elettrico del cantiere.−I quadri secondari possono essere collegati al quadro principale o al secondario che si trova al piano. Rispettare le norme di utilizzo in comune stabilite dal PSC.−I cavi elettrici devono essere posti a parete o comunque non attraversare o intralciare i passaggi, le scale, le porte di ingresso ai locali−Gli addetti delle diverse ditte devono lavorare in locali separati, per ridurre i rischi di intralcio, rumore, polvere, caduta, ecc.−Nel caso di lavoro all’interno degli stessi locale usare i DPI indicati nel paragrafo a seguire−Il sollevamento di materiali al piano va effettuato con la gru di cantiere manovrata dal gruista incaricato e autorizzato dalla ditta principale.

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Misure di coordinamento per le sovrapposizioni

Data la particolare complessità

dell’intervento in progetto, di fatto

in cantiere ci saranno sempre più imprese e piùsquadre operative che eseguono fasi di lavoro diversificate.In sostanza si opera in una situazione di interferenze

temporali e/o spaziali permanenti.

Per coordinare gli interventi ed eliminare o ridurre al

minimo i rischi di interferenza si terrà una riunione di coordinamento (ordinaria) con cadenza settimanale, come già indicato nella parte 01 del

PSC. In occasione di tali riunioni il CSE fornirà alle

imprese interessate gli eventuali aggiornamenti del

PSC e del cronoprogramma finalizzati ad

eliminare/ridurre i rischi di interferenza. Tali

aggiornamenti saranno comunque discussi con le

ditte interessate e faranno parte di un sistema di

pianificazione della sicurezza “concertato”, nel rispetto

dei ruoli e delle responsabilità di ogni figura.

Data la particolare complessità

dell’intervento in progetto, di fatto

in cantiere ci saranno sempre più imprese e piùsquadre operative che eseguono fasi di lavoro diversificate.In sostanza si opera in una situazione di interferenze

temporali e/o spaziali permanenti.

Per coordinare gli interventi ed eliminare o ridurre al

minimo i rischi di interferenza si terrà una riunione di coordinamento (ordinaria) con cadenza settimanale, come già indicato nella parte 01 del

PSC. In occasione di tali riunioni il CSE fornirà alle

imprese interessate gli eventuali aggiornamenti del

PSC e del cronoprogramma finalizzati ad

eliminare/ridurre i rischi di interferenza. Tali

aggiornamenti saranno comunque discussi con le

ditte interessate e faranno parte di un sistema di

pianificazione della sicurezza “concertato”, nel rispetto

dei ruoli e delle responsabilità di ogni figura.

COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

03A Fasi

rischi da interferenze

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modalità organizzative della cooperazione, del coordinamento e della reciproca informazione

Gestione dei subappaltiGestione dei subappalti

Obblighi dell’impresa affidatariaObblighi dell’impresa affidataria

Contenuti minimi dei POS delle imprese esecutriciContenuti minimi dei POS delle imprese esecutrici

Programma delle riunioni di coordinamentoProgramma delle riunioni di coordinamento

Controllo programmazione (settimanale) attuato dall’impresa affidatariaControllo programmazione (settimanale) attuato dall’impresa affidataria

PUNTI DI VERIFICANOTE

Convocati (oltre CSE)dataSett.Fasi entrantin

•Verifica misure preventive e protettive previste.•Coordinamento fra ditte diverse: verifica sovrapposizioni e rischi di interferenza.

•Responsabili di cantiere impresa principale•Responsabili ditte subappaltatrici

TORRE: MURI PIANO 2°(PRIMA METÀ) + 3°SOLAIO (SECONDA METÀ)

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COMUNE DI VERONA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO art. 100 D.Lgs. 81/2008 – 106/2009

PROGETTO

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parte principale:

descrizione, organizzazione,

gestione

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