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Reazioni Avverse da Farmaci
eFarmacovigilanza
Reazioni avverse da farmaciDefinizioni
REAZIONE AVVERSA DA FARMACO
“Risposta ad un farmaco che sia dannosa e non intenzionale e che si verifichi alle dosi normalmente utilizzate nell’uomo per profilassi, diagnosi o terapia”
Organizzazione Mondiale della Sanità
REAZIONE AVVERSA DA FARMACO
“Risposta dannosa o spiacevole di una certa entità, dovuta all’uso di un medicinale, che rappresenta un rischio per ulteriori somministrazioni, che richiede prevenzione o trattamento specifico o modificazioni del dosaggio o
sospensione del prodotto stesso”
Edwards and Aronson, 2000
Reazione avversa grave
Una reazione avversa è grave quando:
– è ad esito fatale
– minaccia la sopravvivenza
– determina una invalidità, incapacità persistente o significativa
– provoca o prolunga il ricovero in ospedale
– determina una anomalia congenita o un difetto alla nascita
Reazione avversa inattesa
Una reazione avversa, la cui natura o intensita’ non corrispondono a quanto riportato nella scheda tecnica o nell’autorizzazione rilasciata per la commercializzazione o che sia inaspettata in base alle caratteristiche del farmaco.
Evento avverso
Qualsiasi evenienza medica non voluta che può comparire durante un trattamento con un farmaco, ma che non necessariamente abbia una relazione di causalità con il trattamento stesso.
Effetto collaterale
Qualsiasi effetto non intenzionale di un farmaco che si verifichi alle dosi normalmente impiegate e che sia connesso alle proprietà del farmaco (ad es. secchezza delle fauci da anticolinergici o gastrite da FANS)
Incidenza delle reazioni avverse
• Molto frequente > 1/10 esposti (10%)
• Frequente tra 1/10 e 1/100 (1-10%)
• Occasionale tra 1/100 e 1/1000 (0.1-1%)
• Rara tra 1/1000 e 1/10.000 (0.01-0.1%)
• Molto rara < 1/10.000 (0.01%)
Incidenza di reazioni avverse in relazione al numero di farmaci assunti
N° di farmaci assunti
>5
6-10
11-15
16-20
>21
% reazioni avverse
4.2
7.4
24.2
40.0
45.0
Incidenza di reazioni avverse in relazione all’età dei pazienti
Fascia d’età
20-29
30-39
40-49
50-59
60-69
70-79
80-89
% reazioni avverse
3.0
5.7
7.5
8.1
10.7
21.3
18.6
Reazioni avverse da farmaciClassificazione
Definizione Caratteristiche Esempi
Tipo A Effetti indesiderati correlati all’azione farmacologica nota di un farmaco
Prevedibili
Dose-dipendenti
Alta frequenza
Bassa mortalità
Crisi ipoglicemiche da insulina
Reazioni emorragiche da
anticoagulanti
Sedazione da benzodiazepine
Tipo B Effetti indesiderati non correlati all’azione farmacologica nota di un farmaco
Non prevedibili
Non dose-dipendenti
Bassa frequenza
Alta mortalità
Agranulocitosi da clozapina
Sindrome maligna da neurolettici
Sindrome di Stevens-Johnson da lamotrigina
Classificazione delle reazioni avverse da farmaci
Rawlins and Thomson, 1977
Classificazione delle reazioni avverse da farmaci Classificazione delle reazioni avverse da farmaci (Lancet 2000, 356:1255-9)(Lancet 2000, 356:1255-9)
Tipo di reazione Caratteristiche Esempi
A (Augmented) Correlate alla dose, comuni, prevedibili, bassa mortalità, collegate ad un’azione farmacologica
Sedazione da benzodiazepine Effetti anticolinergici da triciclici Convulsioni da clozapina
B (Bizarre) Non correlate alla dose, non comuni, imprevedibili, alta mortalità, non collegate ad un’azione farmacologica
Agranulocitosi da clozapina Sindrome maligna da neurolettici
C (Chronic) Non comuni, correlate alla dose cumulativa Aumento di peso da antipsicotici
Iperplasia gengivale da fenitoina
D (Delayed) Ritardate, non comuni, generalmente collegate alla dose, si manifestano a volte alla sospensione
Discinesie tardive da neurolettici
E (End of use) Non comuni, si manifestano subito dopo la sospensione
Insonnia rebound da sospensione di benzodiazepine
F (Failure) Inaspettato insuccesso terapeutico, comuni, correlate alla dose, spesso causate da interazioni
Antidepressivi triciclici ed induttori enzimatici
Reazioni avverse da farmaciMeccanismi patogenetici e fattori di rischio
Fattori di rischio alle reazioni avverse
• Farmaco
- posologia - via e modalità di somministrazione - indice terapeutico - formulazione
• Paziente
- variabilità farmacocinetica e farmacodinamica
a) fattori genetici b) fattori fisiologici (età, sesso, gravidanza) c) fattori patologici (affezioni epatiche, renali, ecc.) d) fattori ambientali (farmaci, alcool, fumo, dieta)
Fattori che influenzano la risposta ai farmaci
FARMACOCINETICA
FARMACODINAMICA
Fisiologici- età- sesso
Risposta
Genetici - enzimi metabolizzanti- trasportatori- recettori
Patologici- malattie epatiche - malattie renali
Ambientali- terapie concomitanti- dieta- fumo- alcool
Reazioni avverse di tipo A
Fattori genetici
Controllo genetico della risposta ai farmaciTarget farmacogenetici
• Geni che codificano per gli enzimi del metabolismo
• Geni che codificano per i trasportatori
• Geni che codificano per i recettori
Controllo genetico del metabolismo dei farmaci
Enzima Frequenza (%) Farmaci Conseguenza
CYP2C9
CYP2C19
CYP2D6
Diidropirimidina deidrogenasi
Pseudocolinesterasi
N-acetiltransferasi
Tiopurina metiltransferasi
UGT1A1
0.2-1
2-3
3-10
0-1
0-0.5
40-50
0-3
10-15
Warfarina
Fenitoina
Diazepam
Triciclici
Beta-bloccanti
Antiaritmici
Fluorouracile
Succinilcolina
Sulfonamide
Procainamide
Mercaptopurina
Irinotecano
Emorragia
Sintomi cerebellari
Sedazione eccessiva
Cardiotossicità
Beta-blocco prolungato
Aritmie
Neuro- e mielotossicità
Apnea prolungata
Lupus farmaco-indotto
Mielotossicità
Diarrea
Reazioni avverse di tipo A
Fattori fisiopatologici
Sindrome del bambino grigio
• Sintomatologia
- vomito, respiro rapido e irregolare, colorazione cinerea, ipotermia
• Meccanismi patogenetici
- ridotta coniugazione con acido glucuronico per immaturità enzimatica nelle prime 3-4 settimane
- ridotta escrezione renale del farmaco non coniugato
Cloramfenicolo: tossicità neonatale
Reazioni avverse di tipo A
Fattori ambientali
• Interazioni farmaco-farmaco• Interazioni farmaco-cibo• Interazioni farmaco-erba medicinale (fitofarmaco)
Le interazioni sono la causa più frequente di reazioni avverse
Reazioni avverse di tipo B
- Allergiche o immuno-mediate
- Idiosincrasiche o genetiche
Differenze fra reazioni allergiche ed idiosincrasiche
Reazioni allergiche Reazioni idiosincrasiche
Richiedono sensibilizzazione, cioè un
primo contatto con il farmaco o con
farmaci strutturalmente simili (sensibilità
crociata)
Le manifestazioni allergiche sono
uniformi indipendentemente dalla
struttura chimica del farmaco
Sono in genere dose-indipendenti
Sono espressione di una caratteristica
genetica individuale e non richiedono
sensibilizzazione
Le manifestazioni idiosincrasiche sono
diverse da farmaco a farmaco
E’ presente la relazione dose-effetto
Cute• Orticaria• Rush maculopapulare• Eritema nodoso• Eczema• Eruzione lichenoide• Vasculite• Sindrome di Stevens-Johnson• Necrolisi epidermica tossica
Sangue• Trombocitopenia• Agranulocitosi• Anemia emolitica• Anemia aplastica
Fegato• Epatite colestatica• Epatite epatocellulare
Rene• Nefrite interstiziale• Glomerulonefrite
Polmone• Polmonite (eosinofila, alveolare,
interstiziale)
Sistemiche• Anafilassi• Vasculiti• Malattia da siero• Lupus eritematoso sistemico
Esempi di reazioni avverse a farmaci su base allergica
Reazioni immunologiche di tipo I o anafilattiche
Mediata da: Organi principalmente colpiti Caratteristiche
IgE che si legano ai mastocitied ai basofili e causanoliberazione di mediatoridell’infiammazione
Tratto gastroenterico(allergia alimentare)
La reazione avvienerapidamente in soggettiprecedentementesensibilizzati
Cute(orticaria e dermatite atopica)Sistema respiratorio(rinite ed asma)Apparato cardiovascolare(shock anafilattico)
Reazioni immunologiche di tipo II o citotossiche
Mediata da: Principali esempi Caratteristiche
IgM o IgG che attivano direttamente il complemento e determinano lesioni di cellule circolanti
Anemia emolitica da: penicillina metildopa
La reazione si sviluppa lentamente e reverte dopo molti mesi dalla sospensione del farmaco
Porpora trombotica trombocitopenica da: chinidina ticlopidina clopidogrel
Agranulocitosi: sulfamidici clozapina
Lupus eritematoso sistemico procainamide idralazina
Reazioni immunologiche di tipo III o da immunocomplessi
Mediata da: Principali esempi Caratteristiche
IgG con formazione di complessiantigene anticorpo che fissano ilcomplemento. Tali complessi sidepositano nell’endotelio vascolaredando luogo ad una rispostainfiammatoria (malattia da siero)
Sindrome di Stevens-JohnsonEritema multiformeArtriteNefrite
La reazione si sviluppalentamente, dura 6-12giorni e quindi scemalentamente dopo chel’agente responsabile èeliminato
Reazioni immunologiche di tipo IV o cellulo-mediate o ritardate
Mediata da: Principali esempi
Mediata da T-linfociti e macrofagi.Le cellule sensibilizzate vengono acontatto con l’antigene e si genera unarisposta infiammatoria mediata dalinfochine con infiltrazione di neutrofilie macrofagi
Dermatite da contatto:Nichel
Alterazione genetica Farmaci coinvolti Reazione avversa
Deficit di glucosio-6-fosfato
deidrogenasi
Deficit di metaemoglobina
reduttasi
Alterazioni del canale del
Ca++ nelle fibre muscolari
Deficit di uroporfirinogeno-
sintetasi
Antimalarici, sulfamidici,
cloramfenicolo
Prilocaina, lidocaina
Alotano, protossido d’azoto
Barbiturici, sulfamidici,
contraccettivi orali
Crisi emolitiche
Cianosi da metaemoglobina
Ipertermia maligna
Porfiria acuta
Reazioni idiosincrasiche
FarmacovigilanzaDefinizione ed obiettivi
“insieme di attività mirate allo studio sistematico dei rischi e dei benefici derivanti dall’uso dei farmaci”
“insieme di attività tendenti a valutare il rischio di effetti indesiderati potenzialmente associati ad un trattamento farmacologico”
Farmacovigilanza
• Identificazione delle reazioni avverse precedentemente non
riconosciute e stima della loro incidenza
• Quantificazione delle reazioni avverse gravi, ma note, e di quelle
meno gravi ma sufficientemente fastidiose da limitare l’utilizzo di
un farmaco efficace
• Identificazione dei fattori di rischio delle reazioni avverse
• Stabilire profili comparativi di reazioni avverse tra farmaci della
stessa classe terapeutica
• Identificazione delle interazioni tra farmaci
Obiettivi della farmacovigilanza
FarmacovigilanzaPresupposti storici
“tutte le sostanze sono veleni e nessuna è innocua: la mancanza di effetti tossici, infatti, dipende sempre dalla dose”
Paracelso (1493-1541)
Intervallo di tempo tra l’introduzione di un farmaco in commercio e la scoperta di importanti reazioni avverse
Farmaco Anno di introduzione
Reazione avversa Anno di scoperta
Fenacetina
Aspirina
Fenitoina
Cloramfenicolo
Carbamazepina
Acido valproico
Clozapina
1887
1899
1938
1942
1962
1967
1972
Nefropatia
Emorragia gastrica
Osteomalacia
Anemia aplastica
Anemia aplastica
Epatotossicità
Agranulocitosi
1953
1938
1962
1943
1963
1977
1975
• Il caso talidomide
• Il caso practololo
Presupposti storici
Il caso talidomide
• 1953: sintesi della talidomide, un carbammato con proprietà sedative ed ipnotiche
• 1956-58: commercializzata in Germania Occidentale (Contergan) e Gran Bretagna (Distaval)
• 1959-61: segnalazione in Germania Occidentale di numerosi casi di focomelia, attribuiti ad un fattore limitato al territorio tedesco, ad es. una malattia virale
• 1961: lettera di McBride sul Lancet e ritiro dal commercio
Thalidomide and congenital abnormalities(McBride WG. Lancet December 16, 1961)
Sir, - Congenital abnormalities are present in approximately 1.5% of babies. In recent months I have observed that the incidence of multiple severe abnormalities in babies delivered of women who were given the drug thalidomide (“Distaval”) during pregnancy, as an antiemetic or as a sedative, to be almost 20%. These abnormalities are present in structures developed from mesenchyme – i.e., the bones and musculature of the gut. Body development seems to be affected in a very striking manner, resulting in polydactyly, syndactyly, and failure of development of long bones (abnormality short femora and radii). Have any of your readers seen similar abnormalities in babies delivered of women who have taken this drug during pregnancy?
la necessità di un comportamento responsabile dell’industria farmaceutica
la necessità di sorvegliare i farmaci dopo la loro commercializzazione
la necessità di test affidabili sugli animali da esperimento
Il caso practololo
• 1970: entra in commercio
• 1972: primi casi di dermatite
• 1974: cheratocongiuntivite in pazienti che avevano precedentemente sviluppato dermatite
• 1974: primi casi di peritonite sclerosante
• 1975: definizione della sindrome oculo-muco-cutanea
• 1976: ritiro dal commercio
N.B. Nel corso della sperimentazione clinica pre-marketing era stata registrata, ma giudicata irrilevante, una maggiore incidenza (20%) di disturbi oculari nel gruppo trattato vs il gruppo controllo (6%)
FarmacovigilanzaPresupposti teorici e pratici
Limiti delle sperimentazioni pre-marketing
Ridotto numero di pazienti (< 3000)
Impossibiltà di scoprire reazioni avverse rare
Protocolli sperimentali rigidi
Esclusione di sottogruppi della popolazione
Durata limitata (max. 1-2 mesi)
Impossibilità di scoprire reazioni avverse ritardate
N° pazienti richiesto per scoprire 1, 2, 3 casi di reazioni avverse
(Legge del tre o Legge di Hanley)
Incidenza aspettatadi ADRs
N° di pazienti da osservare per rilevare 1, 2, 3eventi
1 2 31 in 100 300 480 6501 in 200 600 960 1.3001 in 1000 3.000 4.800 6.5001 in 2000 6.000 9.600 13.0001 in 10000 30.000 48.000 65.000
FarmacovigilanzaMetodologie
Principali metodologie utilizzate in farmacovigilanza
Approccio descrittivo
• Segnalazione spontanea (non sistematica ed organizzata)
• Case report
Approccio analitico
• Studi sperimentali: studi o trials clinici randomizzati (RCT)
• Studi osservazionali: studi di coorte, studi caso-controllo
Ulteriori metodologie
• Prescription Event Monitoring
• Record-Linkage
• Metanalisi
Approccio descrittivo
Segnalazione spontanea
Segnalazione
È la descrizione di un evento clinico non previsto e/o non desiderato che il segnalatore ritiene che possa essere collegato al(i) farmaco(i) che il paziente assume
Segnalazione spontanea
Può essere considerata come un classico sistema di segnale ed il suo scopo principale è quello di fornire l’allarme di un possibile rischio il più presto possibile
Dopo la tragedia della talidomidela segnalazione spontanea da:
NON SISTEMATICA
• Non organizzata
• Non sollecitata
• Non regolamentata
SISTEMATICA
• Organizzata
• Sollecitata
• Regolamentata
Inizio della segnalazione spontanea sistematica:
• USA 1961
• UK 1963
Segnalazione spontanea
Vantaggi
• È un sistema semplice, rapido ed economico• Può riguardare tutti i farmaci in commercio• Può coinvolgere tutti i pazienti• Non interferisce con la pratica prescrittiva• Fornisce allarme precoce su reazioni non note
Limiti
• È difficile stabilire una relazione causale tra farmaco ed evento • È difficile individuare reazioni ritardate• Non fornisce direttamente dati di incidenza• Determina una sottostima delle reazioni a causa della sottosegnalazione
Esempi di reazioni avverse individuate con la segnalazione spontanea
Farmaco
Estrogeni
Alotano
Metoclopramide
Amiodarone
Clozapina
Cisapride
Cerivastatina
Reazione
Tromboembolismo
Ittero colestatico
Discinesia tardiva
Epatite
Occlusione intestinale
Cardiotossicità
Rabdomiolisi
Attualmente 65 Nazioni hanno sistemi di segnalazione spontanea ed aderiscono al
WHO International Drug Monitoring Programme
La banca dati della segnalazione spontanea dell’OMS contiene circa 3 milioni di report
WHO INTERNATIONAL DRUG MONITORING PROGRAMME NAZIONI ED ANNO DI ADESIONE
Argentina 1994
Australia 1968
Austria 1991
Belgio 1977
Bulgaria 1975
Canada 1968
Cile 1996
Corea 1992
Costarica 1991
Croazia 1992
Cuba 1994
Danimarca 1968
Filippine 1995
Finlandia 1974
Francia 1986
Germania 1968
Giappone 1972
Grecia 1990
Indonesia 1990
Irlanda 1968
Islanda 1990
Israele 1973
Italia 1975
Malesia 1990
Marocco 1992
Nuova Zelanda 1968
Norvegia 1971
Olanda 1968
Oman 1995
Polonia 1972
Portogallo 1993
Rep. Ceca 1992
Rep. Slovacca 1993
Romania 1976
Russia 1997
Singapore 1993
Sud Africa 1992
Spagna 1984
Svezia 1968
Svizzera 1991
Regno Unito 1968
Tailandia 1984
Tanzania 1993
Tunisia 1993
Turchia 1987
Ungheria 1990
USA 1968
Venezuela 1995
La segnalazione spontanea in Italia
Normativa
Come mi devo comportare?
Decreto Legislativo n. 95 dell’ 8 aprile2003
Compiti dei medici e degli altri operatori sanitari:
• segnalare tutte le sospette reazioni avverse gravi o inattese di cui vengano a conoscenza nel corso della loro attività
• segnalare tutte le sospette reazioni avverse osservate (gravi, non gravi, attese, non attese) relative ai vaccini ed ai farmaci posti sotto monitoraggio intensivoed inclusi in elenchi pubblicati periodicamente dal Ministero della Salute
• trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni avverse, tramite l’apposita scheda, tempestivamente, direttamente al responsabile di farmacovigilanza della ASL competente per territorio o, nel caso
di cliniche o case di cura, tramite la Direzione Sanitaria
La scheda di segnalazione
Regione e Centri FV
Agenzia Italiana del Farmaco
Ufficio di Farmacovigilanza (Ministero della Salute)
Medici ed altri operatori sanitari
Responsabili di FV delle Aziende Sanitarie
Industria Farmaceutica
EMEA
Invio scheda cartacea
tempestivamente
Inserimento nel database ministeriale
Flusso delle schede di segnalazione di sospette reazioni avverse nel sistema di farmacovigilanza
entro 7 giorni
Entro 15 giorni per effetti gravi
Informazione di ritorno
Approccio analitico
Studi di coorte e studi caso-controllo
STUDI
CASO-CONTROLLO
STUDI
DI COORTE
Esposizione al farmaco Reazione avversa
Lo studio di coorte
INCIDENZA DELl’EFFETTO
2002
2001
2000
1999
Gruppo A trattatocon il farmaco
Gruppo Bcontrollo
Lo studio caso-controlloFREQUENZA DI ESPOSIZIONE AL FARMACO
2003
2002
2001
2000
Gruppo A(casi)
Gruppo B(controlli)
Studio retrospettivo
Passata esposizione al fattore di rischio
Studi di coorte e studi caso-controllo
Studi di coorte Studi caso-controllo
Vantaggi Raccolta completa di tutti i dati clinici
Stima dell’incidenza
Stima del rischio assoluto e relativo
Effetti rari e/o ritardati
Stima del rischio relativo
Rapidità esecutiva
Poco costosi
Limiti Costosi
Limitati ad un farmaco specifico
Ridotta possibilità di scoprire reazioni ritardate (se prospettici)
Efficacia condizionata dalla durata dell’osservazione e dalla numerosità del campione
No stima di incidenza
Limitati ad una patologia specifica
Competenza specialistica per possibili fattori di confondimento
Necessità di accedere a dati affidabili
Farmaco
Verifica dell’efficacia e della tollerabilità
- Rilevazione ed identificazione delle reazioni avverse
- Completamento del profilo di efficacia
- Individuazione di nuove indicazioni
- Scoperta di nuove interazioni farmacologiche
Valutazione dell’impatto sociale- Studio dei benefici, dei rischi e dei costi sociali
Valore terapeutico