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Ciano Recital Villazon
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Recital di canto 2011 / 2012
Rolando VillazónTenore
Gerold HuberPianoforte
12 novembre 2012
RolandoVillazón-GeroldHuberRecitaldicanto2011/2012
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eni socio fondatoreTeatro alla Scala
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Milano, Italy
Come il cielo quando è bello, così la conoscenza: incoraggia. Come la luce serena e trasparente, così l’immaginazione: ispira.
Conoscenza e immaginazione hanno il potere di migliorare oltre alla tua vita anche la vita di altri, il tuo Paese, il mondo, mentre ti impegni al massimo. È lo stesso impegno di SDA Bocconi School of Management: agire attraverso la ricerca e la formazione - MBA e Master, Programmi di Formazione Executive e su Misura - per la crescita degli individui, l’innovazione delle imprese e l’evoluzione dei patrimoni di conoscenza; per creare valore e diffondere valori.
Formare, promuovere e diffondere espressioni della cultura, della scienza e dell’arte qualimezzi per il miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale. L’impegno dellaFondazione Bracco ha radici nel patrimonio di valori maturati in oltre 80 anni di storia aziendale.Perché siamo convinti che la responsabilità civile passi anche attraverso una maggiorediffusione della cultura e dell’arte quali strumenti di un armonico progresso umano. Per questosiamo partner di grandi Istituzioni culturali in Italia e all’estero, a sostegno di iniziative voltealla valorizzazione e alla promozione del patrimonio artistico italiano. Perché scienza ebellezza sono due aspetti del medesimo impegno.
LA SCIENZA ARMONICA
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ALBO DEI FONDATORI
Fondazione di diritto privato
Stato Italiano
Fondatori di Diritto
Fondatori Privati Permanenti
Fondatori Privati Ordinari
Fondatori Emeriti
Fondatori Pubblici
Fondazione di diritto privato
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente Giuliano PisapiaSindaco di Milano
Vice Presidente Bruno Ermolli
Consiglieri Stéphane LissnerGiovanni BazoliGuido PodestàAldo PoliPaolo ScaroniFiorenzo TagliabueAlessandro TuzziMargherita Zambon
Stéphane LissnerSovrintendente e Direttore artistico
Daniel BarenboimDirettore musicale
Maria Di FredaDirettore generale
Gastón Fournier-FacioCoordinatore artistico
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Presidente Mario Cattaneo
Membri effettivi Marco De LucaMarcello Coato
Membro supplente Nadia Palmeri
Recital di canto 2011-2012
RolandoVillazónTenore
GeroldHuberPianoforte
EDIZIONI DEL TEATROALLA SCALA
TEATROALLA SCALA
Lunedì 12 novembre 2012, ore 20
SOMMARIO
PAGINA 5
RolandoVillazón
PAGINA 6
Invitation au voyage:Francia, Spagna, Italia
nella musica vocale da cameraPinuccia Carrer
PAGINA 10
I testi cantati
PAGINA 21
Gerold Huber
PAGINA 22
Il Teatro alla Scala
PROGRAMMA
Henri DuparcChanson triste / Canzone triste
L’invitation au voyage / L’invito al viaggioLa vie antérieure / La vita anteriore
Gabriel FauréAdieu op. 21 n. 3 / Addio
Les berceaux op. 23 n. 1 / Le culleAprès un rêve op. 7 n. 1 /Dopo un sogno
Manuel de FallaSiete canciones populares españolas / Sette canzoni popolari spagnole
1. El paño moruno / Il drappo moresco2. Seguidilla murciana / Seguidilla murciana
3.Asturiana / Asturiana4. Jota / Jota
5. Nana / Ninnananna6. Canción / Canzone
7. Polo / Polo
Vincenzo BelliniVaga luna che inargentiTorna, vezzosa Fillide
Gaetano DonizettiL’amor funestoIl sospiro
Giuseppe VerdiDa Sei Romanze
Non t’accostare all’urnaIn solitaria stanza
L’esule
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RolandoVillazón
Per le sue apparizioni in importanti teatri d’ope-ra e con orchestre in tutto il mondo, si è confer-mato fra le ‘stars’ musicali più applaudite e piùacclamate dalla critica.Inizia la stagione 2012-13 con concerti al Musik-fest di Brema e al Klara Festival di Bruxelles;seguono alcune esecuzioni del Requiem di Verdidiretto da Yannick Nézet-Séguin a Philadelphiae alla Carnegie Hall di New York. Inoltre si esi-bisce in tre concerti con la Staatskapelle di Ber-lino sotto la guida di Daniel Barenboim: Ro-manze di Verdi orchestrate da Luciano Berio,Requiem di Mozart e “prima mondiale” diSongs di Elliot Carter. Ritorna anche al Musik-verein di Vienna per concerti diretti da FabioLuisi, e in recital a Monaco di Baviera e al Tea-tro alla Scala. Per celebrare il 200° anniversariodella nascita del compositore, intraprende unatournée in molte città d’Europa con un pro-gramma di “romanze e arie” di Verdi. Sulle sce-ne sarà Rodolfo (Luisa Miller di Verdi) al Co-vent Garden di Londra, Nemorino (L’elisir d’a-more di Donizetti) al Gran Teatre del Liceu diBarcellona con la Staatsoper di Vienna. Duran-te la Musikwoche di Salisburgo debutta in Lu-cio Silla di Mozart in una nuova produzione di-retta da Mark Minkowski.Ha iniziato la stagione 2010-11 con il suo attesodebutto al Teatro alla Scala nel ruolo di Nemori-no. Si è poi esibito in una produzione, acclamatada pubblico e critica, di Werther di Massenet al-l’Opéra di Lione; ha più tardi ripreso il ruolo diWerther al Covent Garden. In Germania è appar-so come Don Ottavio (Don Giovanni di Mozart)a Baden-Baden, dove è tornato per debuttare co-me Ferrando in Così fan tutte di Mozart - entram-bi i ruoli come parti d’un ciclo mozartiano ideatoda lui e daYannick Nézet-Séguin. Nel 2012 ha cu-rato la regia dell’Elisir d’amore al Festspielhausdi Baden-Baden. Nella medesima produzione,trasmessa in televisione nel dicembre 2012, hapure interpretato il ruolo di Nemorino.
Altre apparizioni hanno incluso concerti a Bar-cellona nonché alla Mozartwoche di Salisburgo.Vinti numerosi premi al Concorso “Operalia” diPlácido Domingo nel 1999, ha poi debuttato consuccesso su tutte le maggiori scene d’opera, eora compare regolarmente al Metropolitan diNew York, alla Staatsoper di Vienna, alla Baye-rische Staatsoper di Monaco, alla DeutscheStaatsoper di Berlino, al Covent Garden nonchéall’Opéra di Parigi. Ha debuttato al Festival diSalisburgo nel 2005 come Alfredo in una spetta-colare produzione della Traviata di Verdi, e vi èritornato nel 2008 per una nuova produzione diRoméo et Juliette di Gounod. Altri ruoli impor-tanti includono Rodolfo (La bohème di Pucci-ni), Nemorino, Des Grieux (Manon di Masse-net), Hoffmann (Les contes d’Hoffmann di Of-fenbach), Faust (Faust di Gounod) e Don José(Carmen di Bizet).Applaudito e popolare anche in sede concerti-stica e in recital, si è esibito con importanti or-chestre in prestigiose sale in tutto il mondo:Barbican Hall di Londra, Salle Pleyel e Théâ-tre des Champs-Élysées di Parigi, OrchestreFilarmoniche di Berlino, di Colonia e di Mo-naco di Baviera nonché Gewandhaus di Li-psia. Collabora attivamente con celebri diret-tori d’orchestra quali Daniel Barenboim e An-tonio Pappano.La sua discografia include numerosi album, di-venuti ‘bestsellers’ e riconosciuti con numerosiprestigiosi premi. Una registrazione di Arie diVerdi dirette da Gianandrea Noseda esce nel-l’autunno 2012.Nato a Città del Messico, ha iniziato gli studimusicali al Conservatorio Nazionale di Musicadella sua città, prima di partecipare a programmiper giovani artisti a Pittsburgh e all’Opera di SanFrancisco. Vincitore di molti importanti premi, èstato nominato ‘Chevalier de l’Ordre des Arts etdes Lettres’, uno dei più alti riconoscimenti fran-cesi nel campo delle arti e delle lettere.
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“Quanto a Duparc, che è impossibile qui passare sotto silenzio, le sue melodie im-perfette ma geniali hanno qualche volta con quelle di Fauré come un’aria di parentela.Sembra tuttavia difficile stabilire quale dei due abbia influenzato l’altro.” Con questeparole (Révue Musicale, 1922) Maurice Ravel individua un legame tra due musicistiche ebbero vite assai diverse, ma che sono accomunati dall’interesse creativo verso lamélodie, sinuosa e sensuale intonazione di testi poetici in lingua francese.
Il programma di questa sera inizia con un trittico di Henri Duparc, eccentrico quan-to sfortunato compositore parigino: egli soffrirà a lungo per i sintomi di una malattianervosa che, a quel tempo, riscuoteva l’interesse degli studiosi della psiche umana: lanevrastenia. Si recherà a Lourdes, si farà operare di glaucoma; colpito dalla paralisi,morirà a ottantacinque anni (il 12 febbraio 1933 a Mont-de-Marsan), chiuso semprepiù in un suo mondo di mistica religiosità.
Duparc era allievo di César Franck sia per il pianoforte sia per la composizione; fuproprio Franck a spingerlo a coltivare la seconda, a fronte di un limitato talento piani-stico/concertistico.Chanson triste (1868), su versi di Henri Cazalis (noto con lo pseudonimo di Jean
Lahor), è pervasa da quella Melancholia - una sorta di predisposizione innata alla tri-stezza - che dà il titolo a tutta la raccolta poetica di Lahor. Gli arpeggi del pianoforteavvolgono il canto, i mutamenti melodici e dinamici sottolineano l’entrata del protago-nista: je, e con forza il verso: tu prendras ma tête malade / Oh! quelquefois, sur tes ge-noux…, prima che tutto si dissolva nelle battute finali.L’invitation au voyage (1870) e La vie antérieure (1876-84) sono entrambe di Charles
Baudelaire. Duparc le intonò dopo aver vissuto esperienze musicali nuove e fonda-mentali: la frequentazione di Liszt e Wagner - assistette alla rappresentazione dellaWalküre a Monaco -, l’amicizia con Vincent d'Indy e Alexis de Castillon, gli incontricon Fauré, Chausson, Chabrier, Saint-Saëns, Benoît, la creazione della Société Nationa-le de Musique…
Il compositore distruggeva volentieri, bruciandole, le sue opere ma salvò queste mé-
Invitation au voyage:Francia, Spagna, Italia nella musica vocaleda camera
Pinuccia Carrer
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lodies, tra le sue predilette. Là, tout n’est qu’ordre et beauté, / Luxe, calme et volupté: èquesto il punto d’arrivo del viaggio. In corrispondenza del refrain il pianoforte inter-rompe la continuità del movimento melodico per accompagnare il canto con accordilunghi e risonanti. A quel tempo il paradiso per Duparc era Ellen MacSwiney, dedica-taria del pezzo e di lì a poco sua sposa. Ancora volupté in La vie antérieure (1876-84):C’est là, c’est là que j’ai véçu dans les voluptés calmes / Au milieu de l’azur, des vagues…:l’accompagnamento con grande effetto sottolinea il sorgere delle onde oceaniche, conmutamenti di tono, improvvisi crescendo, in una scrittura quasi madrigalistica. Il pia-noforte solo chiude La vie antérieure citando frammenti e reminiscenze melodiche, inun dolente postludio.
“Non si potrebbe valutare meglio l’importanza di Gabriel Fauré che studiando lesue mélodies…” È sempre Ravel che ci aiuta a individuare nella musica vocale da ca-mera la parte più originale del ricco catalogo consegnato da Fauré (1845-1924) alla sto-ria della musica.Adieu (1881), su poesia di Charles Grandmougin, con le sue note malinconiche, ri-
flette anche la tristezza e la delusione di esperienze amorose: nel 1877, a fidanzamentocerto, l’amata Marianne Viardot, figlia di Pauline Viardot García e nipote di Maria Ma-libran, lo abbandonò d’improvviso. Il compositore allora si allontanò dalla Francia, in-contrò Liszt a Weimar, assistette a Colonia e a Monaco alle opere di Wagner, arric-chendo costantemente la sua formazione. Anche Les berceaux (1880-81) consente unanota autobiografica, essendone dedicataria Alice Boissonnet, altro oggetto di idilliofallito; il testo è di Armand Sully-Prudhomme. È una delle più toccanti melodie diFauré - “commovente e profonda” la definì Ravel - con il suo ostinato ritmo cullantedel pianoforte e della voce e che si allenta nel canto sulle sillabe lunghe silence… ba-lance… pleurent... berceaux.
Après un rêve (1870-77), con testo di Romain Bussine, ha uno stile più leggero, quasiarioso con i suoi vocalizzi romanticamente sussurrati. Alla parola Hélas! l’intonazioneraggiunge il suo apice espressivo, per ritornare gradatamente nell’armosfera sognantedell’elegia.
L’intimismo melodico di Duparc e Fauré contrasta con la forza dirompente delleSiete canciones populares españolas di Manuel de Falla, spagnolo di Cadice (23 novem-bre 1876) vissuto nella “magica” Parigi di inizio Novecento, poi tra Madrid e Granada(ancor oggi sede, con la Casa Museo, dell’Archivio Falla sulla collina dell’Alhambra) einfine, dal 1936, in Argentina, dove morì ad Alta Gracia il 14 novembre 1946. Le can-zoni, su testi popolari anonimi, sono dedicate a Ida Godebska, protettrice col marito“Cipa” di artisti, musicisti, intellettuali: erano famose le soirées musicales organizzateogni domenica nella casa parigina dei Godebski. La data di composizione è il 1914,l’anno in cui Falla lasciò Parigi per tornare in Spagna; la prima esecuzione avvennenell’Ateneo di Madrid, il 14 gennaio 1915, con Luisa Vela, famosa interprete di zarzue-las (forma teatrale tipica della ricchissima storia musicale iberica), e lo stesso Falla alpianoforte, in un accompagnamento difficile quanto ritmicamente e armonicamenteardito. La successione delle Canciones segue una sua logica interna: El paño moruno èuna canzoncina leggera, simile a una filastrocca; la Seguidilla murciana è complessa,
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con un testo in due strofe di quinari e settenari, ricco di rime e assonanze: la musica siispira ai ritmi del folklore spagnolo del sud (altra seguidilla famosa è quella “francesiz-zata” da Bizet in Carmen); Asturiana è una “chanson triste”, con pochissimi versi, ite-rati; poi Falla sceglie una Jota, esempio di folklore ispanico delle regioni settentrionali,altalenante tra gioia e tristezza; a seguire, immancabile nel patrimonio della tradizioneorale, una Nana (Ninnananna); Polo chiude il ciclo, proponendo il “profondo canto”dell’Andalusia, il cante jondo, con i suoi melismi (¡Ay!). Proprio nel 1922, anno di edi-zione delle Canciones per i tipi di Max Eschig, Falla diede vita al Cuncurso de CanteJondo a Granada, aprendo una pagina preziosa per ricostruire la storia della musicadei gitani e della cultura flamenca.
Bellini, Donizetti, Verdi ovvero la trinità del melodramma italiano dell’Ottocento.Una parte della loro produzione è però costituita da pregevoli pagine cameristiche.Vaga luna che inargenti apparve per la prima volta su “Glissons n'appuyons pas”,
“Giornale critico-letterario di Arti,Teatri,Varietà e Mode” di Casa Ricordi, il lunedì 15febbraio 1836, con il titolo “Romanzetta Vaga Luna composta a Londra da Bellini ededicata alla sig.na Giulietta Pezzi”. Il catanese era morto non ancora trentaquattren-ne a Puteaux, l’anno prima. Nel gennaio 1838 Ricordi ristampò con modifiche la ro-manza nelle Tre Ariette inedite di Vincenzo Bellini, eliminando contemporaneamentedal suo catalogo l’edizione del 1836 e, soprattutto, non più riportando il nome della de-dicataria e il luogo di composizione. Gli studiosi hanno poi confermato che la romanzavenne scritta a Londra nel 1833 (lì Bellini assisteva alla prima dei Capuleti) e che la de-dicataria avrebbe potuto davvero essere Giulietta Pezzi, giornalista e scrittrice, patrio-ta mazziniana convinta, ben introdotta nel mondo dei salotti milanesi dall’amica con-tessa Clara Maffei. La “romanzetta” è dolce ed estatica come le acque illuminate dallaluna e riporta alla mente le soste che Bellini tante volte aveva fatto su una riva e l’altradel Lago di Como, tra Moltrasio e Blevio, nella villa della “diva” Giuditta Pasta.AncheTorna, vezzosa Fillide (nell’originale, Fille, per crear giusta rima con “pupille”) è sco-perta postuma: i due manoscritti di questo pezzo si trovano a Milano, nel Fondo Nose-da della Biblioteca del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, uno senza titolo, ma con il no-me del compositore, e uno titolato Cantata per soprano. L’editore Ricordi le inclusenella serie di composizioni belliniane pubblicate in occasione del centenario della mor-te (Milano, 1935). Per caratteristiche di scrittura, l’intonazione è stata attribuita al gio-vane Bellini, di cui rivela in nuce l’elegante, innata purezza dell’invenzione melodica.
Diverso il caso di Donizetti camerista, che ebbe una buona fortuna ottocentesca,non solo in Italia: molte raccolte di musica vocale da camera comparvero durante lasua vita o immediatamente dopo la sua morte (Bergamo, 1848); numerosi pezzi stacca-ti vennero pubblicati singolarmente e inseriti in antologie collettive, riviste musicali,periodici, musiche a dispense.L’amor funesto è di un poeta anonimo: Donizetti, maestro nel trattamento della vo-
ce, riesce a rendere plausibile l’intricata veste poetica, affidando al pianoforte un ac-compagnamento da barcarola, che interagisce in bel dialogo con il cantante. Il sospiro(da Inspirations viennoises) ci porta invece verso il mondo dell’aria d’opera, con le ca-denze e l’acuto nei punti canonici.
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Jacopo Vittorelli, il poeta arcade di Non t’accostare all’urna e In solitaria stanza, eb-be l’onore di essere intonato da Schubert, da Bellini, da Carlotta Ferrari, prima compo-sitrice italiana professionista, oltre che da Giuseppe Verdi. Le due poesie fanno partedelle Sei Romanze che l’editore Canti pubblicò a Milano nel 1838; L’esule uscì, sempreper i tipi di Canti, nel 1839, anno di Oberto conte di San Bonifacio, opera del debuttoscaligero di Verdi. Rispetto alle liriche di Vittorelli, più cameristiche, L’esule del poe-ta/librettista Temistocle Solera, ha in sé tutte le componenti di una vera e propria scenateatrale che Verdi intona da par suo, con declamati, recitativi, episodi lirici e virtuosi.
Le romanze da camera sono pagine di un giovane compositore agli esordi: Verdi ha25-26 anni quando le scrive, ma già sono ricche di percezione delle durate, di senso deldramma, di amor patrio, di individualità stilistica e di autentico sentire; di quei caratte-ri che ancora oggi, alle soglie del bicentenario della nascita, rendono Giuseppe Verdimusicista inconfondibile e sempre attuale.
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Henri Duparc
Chanson triste(versi di H. Cazalis)
Dans ton cœur dort un clair de lune,Un doux clair de lune d’été,Et pour fuir la vie importune,Je me noierai dans ta clarté.
J’oublierai les douleurs passées,Mon amour, quand tu bercerasMon triste cœur et mes penséesDans le calme aimant de tes bras.
Tu prendras ma tête malade,Oh! quelquefois, sur tes genoux,Et lui diras une balladeQui semblera parler de nous;
Et dans tes yeux pleins de tristesse,Dans tes yeux alors je boiraiTant de baisers et de tendressesQue peut-être je guérirai.
Canzone triste
Nel tuo cuore dorme un chiaro di luna,un dolce chiaro di luna d’estate,e per fuggire la vita importuna,io affogherò nel tuo chiarore.Scorderò i dolori passati,
amor mio, quando culleraiil mio triste cuore e i miei pensierinella quiete amorosa delle tue braccia.Prenderai il mio capo malato,
oh! talvolta, sulle tue ginocchia,e gli dirai una ballatache sembrerà parlare di noi;e nei tuoi occhi colmi di tristezza,
nei tuoi occhi allora berròtanti baci e tante tenerezzeche forse io guarirò.
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L’invitation au voyage(versi di Ch. Baudelaire)
Mon enfant, ma sœur,Songe à la douceurD’aller là-bas vivre ensemble,Aimer à loisir,Aimer et mourirAu pays qui te ressemble!Les soleils mouillésDe ces ciels brouillésPour mon esprit ont les charmesSi mystérieuxDe tes traîtres yeux,Brillant à travers leurs larmes.Là, tout n’est qu’ordre et beauté,Luxe, calme et volupté.
Des meubles luisants,Polis par les ans,Décoreraient notre chambre,Les plus rares fleursMêlant leurs odeursAux vagues senteurs de l’ambre,Les riches plafonds,Les miroirs profonds,La splendeur orientale,Tout y parleraitÀ l’âme en secretSa douce langue natale.Là, tout n’est qu’ordre et beauté,Luxe, calme et volupté.
Vois sur ces canauxDormir ces vaisseauxDont l’humeur est vagabonde;C’est pour assouvirTon moindre désirQu’ils viennent du bout du monde.Les soleils couchantsRevêtent les champs,Les canaux, la ville entière,D’hyacinthe et d’or;Le monde s’endortDans une chaude lumière!Là, tout n’est qu’ordre et beauté,Luxe, calme et volupté.
L’invito al viaggio
Bimba mia, sorella mia,pensa alla dolcezzad’andar laggiù a vivere insieme,amare a volontà,amare e morirenel paese che ti assomiglia!I soli stillantidi quei cieli nuvolosihanno per me gli incanticosì misteriosidei tuoi occhi traditori,che brillano traverso le lacrime.Là, tutto è ordine e bellezza,lusso, quiete e voluttà.Mobili lucenti,
levigati dagli anni,decorerebbero la nostra stanza,i fiori più rarimescono i loro odoriai vaghi sentori dell’ambra,i ricchi soffitti,gli specchi profondi,lo splendore orientale,tutto là parlerebbein segreto all’animala sua dolce lingua natìa.Là, tutto è ordine e bellezza,lusso, quiete e voluttà.Vedi su quei canali
dormire quelle navidall’umore vagabondo:perché si appaghiil tuo minimo desiderio,vengono da in capo al mondo.I soli che tramontanorivestono i campi,i canali, l’intera città,di giacinto e d’oro;il mondo si addormentain una calda luce!Là, tutto è ordine e bellezza,lusso, quiete e voluttà.
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La vie antérieure(versi di Ch. Baudelaire)
J’ai longtemps habité sous de vastes[portiques
Que les soleils marins teignaient de mille[feux,
Et que leurs grands piliers, droits et[majestueux,
Rendaient pareils, le soir, aux grottes[basaltiques.
Les houles, en roulant les images des[cieux,
Mêlaient d’une façon solennelle et[mystique
Les tout puissants accords de leur riche[musique
Aux couleurs du couchant reflété par[mes yeux...
C’est là, c’est là que j’ai vécu dans les[voluptés calmes
Au milieu de l’azur, des vagues, des[splendeurs,
Et des esclaves nus tout imprégnés[d’odeurs
Qui me rafraîchissaient le front avec[des palmes,
Et dont l’unique soin était d’approfondirLe secret douloureux qui me faisait
[languir.
La vita anteriore
Ho abitato a lungo sotto vasti portici
che i soli marini tingevano di mille fuochi,
e le loro grandi colonne, dritte e maestose,
rendevano simili, di sera, a grotte di[basalto.
I marosi, rotolando le immagine dei[cieli,
mescevano in modo solenne e mistico
gli accordi onnipossenti della loro ricca[musica
ai colori del tramonto riflesso dai miei[occhi…
Là, là ho vissuto nelle quiete voluttà,
cinto d’azzurro, di onde, di splendori,
e di schiavi nudi pregni di odori,
che con le palme mi rinfrescavano la[fronte,
e il cui unico pensiero era di approfondireil doloroso segreto che mi faceva languire.
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Gabriel Fauré
Adieu, op. 21 n. 3(versi di Ch. Grandmougin)
Comme tout meurt vite, la roseDéclose,Et les frais manteaux diaprésDes prés;Les longs soupirs, les bienaimées,Fumées!On voit dans ce monde légerChanger,Plus vite que les flots des grèves,Nos rêves,Plus vite que le givre en fleurs,Nos coeurs!À vous l’on se croyait fidèle,Cruelle,Mais hélas! les plus longs amoursSont courts!Et je dis en quittant vos charmes,Sans larmes,Presqu’au moment de mon aveu:Adieu!
Addio
Come tutto presto muore, la rosadischiusa,e i freschi iridati mantellidei prati;i lunghi sospiri, le molto-amate,in fumo!Si vede in questo mondo leggeromutare,più rapidi dei flutti delle rive,i nostri sogni,più rapidi della brina in fiore,i nostri cuori!A voi lo si credeva fedele,crudele,ma, ahimè!, i più lunghi amorisono brevi!E io dico, lasciando la vostra bellezza,senza lacrime,quasi al momento della mia confessione:Addio!
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Les berceaux, op. 23 n. 1(versi di A. Sully-Prudhomme)
Le long du quai, les grands vaisseaux,Que la houle incline en silence,Ne prennent pas garde aux berceaux,Que la main des femmes balance.Mais viendra le jour des adieux,Car il faut que les femmes pleurent,Et que les hommes curieuxTentent les horizons qui leurrent!Et ce jour-là les grands vaisseaux,Fuyant le port qui diminue,Sentent leur masse retenuePar l’âme des lointains berceaux.
Après un rêve, op. 7 n. 1(versi di R. Bussine)
Dans un sommeil que charmait ton[image
Je rêvais le bonheur, ardent mirage,Tes yeux étaient plus doux, ta voix pure
[et sonore,Tu rayonnais comme un ciel éclairé par
[l’aurore;Tu m’appelais et je quittais la terrePour m’enfuir avec toi vers la lumière,Les cieux pour nous entr’ouvraient leurs
[nues,Splendeurs inconnues, lueurs divines
[entrevues.Hélas! Hélas! triste réveil des songes!Je t’appelle, ô nuit, rends moi tes
[mensonges!Reviens, reviens radieuse,Reviens, ô nuit mystérieuse!
Le culle
Lungo il molo, i grandi vascelli,che l’onda inclina in silenzio,non si curano delle cullemosse dalla mano delle donne.Ma verrà il giorno degli addii,perché le donne devono piangere,e gli uomini curiositentano gli allettanti orizzonti!E quel giorno i grandi vascelli,fuggendo il porto che s’allontana,sentono la loro stazza trattenutadall’anima delle culle lontane.
Dopo un sogno
In un sogno incantato dalla tua[immagine
sognavo la felicità, ardente miraggio,i tuoi occhi eran più dolci, la tua voce
[pura e sonora,splendevi come un cielo illuminato
[dall’aurora;tu mi chiamavi ed io lasciavo la terraper fuggire con te verso la luce,il cielo per noi schiudeva le sue nubi,
splendori sconosciuti, intravisti barlumi[divini.
Ahimè! Ahimè! triste risveglio dai sogni!Ti chiamo, oh notte, rendimi le tue
[menzogne!Ritorna, ritorna radiosa,ritorna, oh notte di mistero!
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Manuel de Falla
Siete canciones populares españolas
1. El paño morunoAl paño fino, en la tienda,
Una mancha le cayó;Por menos precio se vende,Porque perdió su valor.¡Ay!
2. Seguidilla murcianaCualquiera que el tejado
Tenga de vidrio,No debe tirar piedrasAl del vecino.Arrieros semos;¡Puede que en el caminoNos encontremos!
Por tu mucha inconstanciaYo te comparoCon peseta que correDe mano en mano;Que al fin se borra,Y creyéndola falsa¡Nadie la toma!
3.AsturianaPor ver si me consolaba,
Arrime a un pino verde,Por ver si me consolaba.
Por verme llorar, lloraba.Y el pino como era verde,Por verme llorar, lloraba.
Sette canzoni popolari spagnole
1. Il drappo morescoSul drappo fino, nel negozio,
cadde una macchia;si vende a prezzo minore,perché ha perso il suo valore.Ahimè!
2. Seguidilla murcianaChi vive in una casa
dal tetto di vetro,non deve tirar sassia quella del vicino.Noi, come i mulattieri,possiamo incontrarcidurante il cammino!Volubile qual sei,
mi sembriuna monetache va di mano in manoe tutta si consuma;finché, sembrando falsa,nessuno più la vuole!
3.AsturianaPer vedere se mi consolava,
mi avvicinai a un pino verde,per vedere se mi consolava.Al vedermi piangere piangeva.
E il pino com’era verde,al vedermi piangere piangeva.
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4. JotaDicen que no nos queremos
Porque no nos ven hablar;A tu corazón y al mioSe lo pueden preguntar.
Ya me despido de tí,De tu casa y tu ventana;Y aunque no quiera tu madre,Adiós, niña, hasta mañana.
5. NanaDuérmete, niño, duerme,
Duerme, mi alma.Duérmete, luceritoDe la mañana.Naninta, nana.
6. CanciónPor traidores, tus ojos,
Voy a enterrarlos;No sabes lo que cuesta,Niña, el mirarlos.
Dicen que no me quieres,Y a me has querido...Váyase lo ganado,Por lo perdido.
7. Polo¡Ay!
¡Guardo una pena en mi pecho,Que a nadie se la diré!
Malhaya el amor, malhaya,Y quen me lo dió a entender.
4. JotaDicono che non ci amiamo,
perché non ci vedono parlare;al tuo cuore e al miopossono domandarlo.Già mi accomiato da te,
dalla tua casa e dalla tua finestra;anche se tua madre non vuole,addio, bambina, fino a domani.
5. NinnanannaDormi, bimbo, dormi,
dormi, anima mia.Dormi, stellinadel mattino.Ninnananna.
6. CanzoneI tuoi occhi traditori,
io li seppellirò;tu non sai quanto costa,bimba, guardarli.Dicono che non mi ami,
eppure mi hai amato...Quel che ho guadagnatocompensi quel che ho perduto.
7. PoloAhimè!
Ho una pena nel pettoche a nessuno dirò!Maledetto l’amore, maledetto,
e chi mi ha fatto innamorare.
Tutte le traduzioni sono diOlimpio Cescatti.
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Vincenzo Bellini
Vaga luna che inargenti(versi di anonimo)
Vaga luna che inargentiqueste rive e questi fioried inspiri agli elementiil linguaggio dell'amor;testimonio or sei tu soladel mio fervido desir,ed a lei che m'innamoraconta i palpiti e i sospir.
Dille pur che lontananzail mio duol non può lenir,che se nutro una speranza,ella è sol nell'avvenir.Dille pur che giorno e seraconto l'ore del dolor,che una speme lusinghierami conforta nell'amor.
Torna, vezzosa Fillide(versi di anonimo)
Torna, vezzosa Fillide,al caro tuo pastore;lungi da tue pupillepace non trova il cor.
Al caro tuo soggiornoio sempre volgo il pièe grido notte e giorno:Fillide mia dov’è?
Domando a quella sponda:Fillide mia che fa?E par che mi risponda:Piange lontan da te!
Domando a quello rio:Fillide mia dov’è?Con rauco mormoriodice: Piangendo sta.
Il caro tuo sembiante,fonte d’ogni piacere,il miro ad ogni istanteimpresso nel pensier.
Ma rimirando allorach’egli non è con me,grido piangendo ognora:Fillide mia dov’e?
Son fatte le mie peneun tempestoso mare;non trovo, amato bene,chi le potrà calmar.
Che fa la morte, oh Dio,che non mi chiama a sé?Gridar più non poss’io:Fillide mia dov’è?
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Getano Donizetti
L’amor funesto(versi di anonimo)
Più che non ama un angelo,T’amai nel mio deliro,Mi fusi nel tuo spirito,Vissi nel tuo respiro,
Ma un core senza palpiti,Un giuro senza fé,Un riso senza lagrime,Donna, tu desti a me.
Addio, lontano è il tumuloChe accoglierà quest’ossa,Né resterà pei gemitiLa traccia della fossa;
L’angiol tu fosti e il demoneDe’ miei consunti dì,T’amo, dicesti a un misero,Ed egli ne morì.
Il sospiro(versi di C. Gaita)
Donna infelice, stanca d’amore,l’eterno sonno chiedi all’avel?Deh! non rammenti, che qui v’è un coreche, te perduta, perduto ha il ciel?
L’Eden ridente quaggiù la spemerinnovellata ci può donar.Se implori morte, moriamo insieme,angiol mio caro, non mi lasciar.
Ma se ricusi ch’or teco strettonel riso eterno debba salir,onde la vita mi resti in petto,dammi l’estremo caldo sospir.
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Giuseppe Verdi
Non t’accostare all’urna(da Sei Romanze, versi di J.Vittorelli)
Non t’accostare all’urnaChe il cener mio rinserra,Questa pietosa terraÈ sacra al mio dolor.
Odio gli affanni tuoi,Ricuso i tuoi giacinti:Che giovano agli estintiDue lacrime o due fior?
Empia! dovevi alloraPorgermi un fil d’aita,Quando traea la vitaNell’ansia e nei sospir.
A che d’inutil piantoAssordi la foresta?Rispetta un’ombra mestaE lasciala dormir.
In solitaria stanza(da Sei Romanze, versi di J.Vittorelli)
In solitaria stanzaLangue per doglia atroce,Il labbro è senza voce,Senza respiro il sen.
Come in deserta aiuola,Che di rugiade è priva,Sotto alla vampa estivaMolle narcisso svien.
Io, dall’affanno oppresso,Corro per vie rimoteE grido in suon che puoteLe rupi intenerir:
Salvate, o Dei pietosi,Quella beltà celeste;Voi forse non sapresteUn’altra Irene ordir.
L’esule(versi di T. Solera)
Vedi! la bianca lunaSplende sui colli;La notturna brezzaScorre leggera ad increspare il vagoGrembo del queto lago.Perché, perché sol ioNell’ora più tranquilla e più soaveMuto e pensoso mi starò? Qui tuttoÈ gioia, il ciel, la terraDi natura sorridono all’incanto.L’esule solo è condannato al pianto.
Ed io pure fra l’aure nativePalpitava d’ignoto piacer.Oh, del tempo felice ancor viveLa memoria nel caldo pensier.
Corsi lande, deserti, foreste,Vidi luoghi olezzanti di fior;M’aggirai fra le danze e le feste,Ma compagno ebbi sempre il dolor.
Or che mi resta?... togliere alla vitaQuella forza che misero mi fa.Deh, vieni, vieni, o morte, a chi t’invitaE l’alma ai primi gaudi tornerà.
Oh, che allor le patrie spondeNon saranno a me vietate;Fra quell’aure, su quell’ondeNudo spirto volerò;
Bacerò le guancie amateDella cara genitrice,Ed il pianto all’infeliceNon veduto tergerò.
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Foto
Gun
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treu
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Nato a Monaco di Baviera, ha ottenuto una bor-sa di studio per seguire le lezioni di pianofortedi Friedemann Berger alla Musikhochschuledella sua città; ha seguito anche la classe di Lieddi Dietrich Fischer-Dieskau a Berlino. Nel 1998ha vinto il “Prix International Pro Musicis” diParigi/New York assieme a Christian Gerhaher,ch’egli accompagna regolarmente in recital lie-deristici. All’inizio del 2001 è stato uno dei vin-citori del Concorso Internazionale Pianistico“Johann Sebastian Bach” di Saarbrücken. Tienemasterclasses alla Yale University di New Haven(Connecticut), al Festival di Aldeburgh o aquello di Schwetzingen.Come accompagnatore liederistico si è già esibi-to in importanti festival quali la Schubertiade diSchwarzenberg, a Vilabertrán (Spagna), al Festi-val di Salisburgo o a quello di Schwetzingen e alFestival Musicale di Rheingau. Inoltre, ha fon-dato un proprio festival noto come “Ernste Mu-sik”, che ha avuto luogo la prima volta al Palaz-zo Nymphenburg di Monaco nel 2006.Si è esibito nelle maggiori sale da concerto qualiPhilharmonie di Colonia, Alte Oper di Fran-coforte, Konzerthaus e Musikverein di Vienna,Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Halldi Londra, Grosses Festspielhaus di Salisburgo,Frick Collection di New York e Musée d’Orsaydi Parigi.Inoltre è il pianista dell’ensemble vocale “Lie-dertafel”, fondato nel 2002 e costituito da
Markus Schäfer, Christian Elsner, Michael Vollee Franz-Josef Selig. Esegue pure musica da ca-mera con l’ “Artemis Quartett” e con ReinholdFriedrich.La sua attività, sia come solista sia in àmbito di-scografico, si concentra sulle composizioni diBach, Beethoven e Schubert. Ha presentato re-cital a Monaco di Baviera, Regensburg, al Théâ-tre Municipal des Romains (Francia), al FestivalKultursommer di Kassel e al Festival della Nuo-va Zelanda diWellington.Oltre che per il CD con composizioni diBeethoven, è molto apprezzato per le sue regi-strazioni con il baritono Christian Gerhaher. In-sieme hanno ricevuto gli “Echo KlassikAwards” per la migliore incisione liederistica,sia per DieWinterreise sia per Die schöne Mülle-rin di Schubert. L’ultimo CD schubertiano,“Abendbilder”, è stato premiato con il “Gra-mophoneAward” 2006.Sono stati pure pubblicati: “Melanchonie” diSchumann con Christian Gerhaher (Gramopho-ne Award 2009); “Lieder” di Gustav Mahler(Echo, Midem Classical Award…); Schubert conBernarda Fink; Liszt e Haydn con Ruth Ziesach.Nel giugno 2012 è stato pubblicato un nuovo al-bum con Christian Gerhaher, “Ferne Geliebte”,che pone a confronto le due Scuole di Vienna(Beethoven/Haydn e Schönberg/Berg). Semprea inizio 2012 risale una nuova incisione di Dieschöne Müllerin con Maximilian Schmitt.
Gerold Huber
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Fondazione di diritto privato
Direttore GeneraleMaria Di FredaResponsabile Servizio RapportiIstituzionaliDino BellettiCoordinatore Segreteria e StaffAndrea VitaliniResponsabile Ufficio PromozioneCulturaleCarlo TorresaniResponsabile Segreteria Organie LegaleGermana De LucaResponsabile ProvveditoratoAntonio Cunsolo
Direzione TecnicaDirettore TecnicoMarco MorelliResponsabile ManutenzioneImmobili e ImpiantiPersio PiniResponsabile PrevenzioneIgiene SicurezzaGiuseppe Formentini
Direzione del PersonaleDirettore del PersonaleMarco Aldo AmorusoResponsabile Amministrazionedel Personale e Costo del LavoroAlex ZambianchiResponsabile Servizio SviluppoOrganizzativoRino CasazzaResponsabile Servizio Tecnologiedell’InformazioneMassimo SucciResponsabile Ufficio Assunzionie Gestione del PersonaleMarco MigliavaccaResponsabile Ufficio LavoroAutonomoGiusy Tonani
SovrintendenteStéphane LissnerResponsabile Relazioni Esternee Assistente del SovrintendenteDonatella BrunazziResponsabile Ufficio StampaCarlo Maria CellaResponsabile Controllo di GestioneEnzo Andrea Bignotti
Direzione Marketinge Fund RaisingDirettoreMarketing e Fund RaisingCristina PacielloResponsabile Ufficio MarketingFrancesca AgusResponsabile BiglietteriaAnnalisa SevergniniResponsabile di SalaAchille Gozzi
Direzione Amministrazionee FinanzaDirettore Amministrazione eFinanzaClaudio MiglioriniCapo ContabileSefora Curatolo
Museo Teatrale alla ScalaDirettore Museo Teatralealla ScalaRenato Garavaglia
SOVRINTENDENZA DIREZIONE GENERALE
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Direttore MusicaleDaniel Barenboim
DIREZIONE MUSICALE
Direttore ArtisticoStéphane LissnerCoordinatore ArtisticoGastón Fournier-FacioResponsabile Servizi MusicaliAndrea AmaranteResponsabile Controllodi Gestione ArtisticaManuela CattaneoResponsabile Compagnie di CantoIlias TzempetonidisDirettore EditorialeFranco PulciniResponsabile Archivio MusicaleCesare FreddiRegista CollaboratoreLorenza Cantini
Direzione BalloDirettore del Corpo di BalloMakhar VazievCoordinatore del Corpo di BalloMarco Berrichillo
Direzione Organizzazionedella ProduzioneDirettore Organizzazionedella ProduzioneAndrea ValioniAssistente DirettoreOrganizzazione della ProduzioneMaria De RosaResponsabile Direzione di ScenaLuca BoniniDirettori di ScenaSilvia FavaAndrea Boi
DIREZIONE ARTISTICA
Direttore Allestimento ScenicoFranco MalgrandeAssistente Direttore AllestimentoScenicoElio BresciaResponsabile Reparto MacchinistiCosimo PrudentinoResponsabile Realizzazione LuciMarco FilibeckRealizzatori LuciVincenzo CrippaAndrea GirettiResponsabile Reparto ElettricistiRoberto ParoloResponsabile Cabina LuciAntonio MastrandreaResponsabile AudiovisiviNicola UrruResponsabile Reparto AttrezzistiLuciano Di NicuoloResponsabile Reparto MeccaniciCastrenze MangiapaneResponsabile Parrucchierie TruccatoriFrancesco RestelliResponsabile CalzoleriaAlfio Pappalardo
Capi Scenografi RealizzatoriStefania CavallinAngelo LodiLuisa GuerraCapo Scenografo RealizzatoreScultoreVenanzio AlbertiScenografi RealizzatoriClaudia BonaEmanuela FinardiVerena RedinFlavio ErbettaClaudio Spinelli BarrileScenografo Realizzatore ScultoreSilvia Rosellina CerioliResponsabile Reparto CostruzioniRoberto De RotaResponsabile Reparto SartoriaCinzia RosselliResponsabile Sartoria VestizioneFilomena Graus
DIREZIONE ALLESTIMENTO SCENICO
EDIZIONI DEL TEATROALLA SCALA
DIRETTORE EDITORIALEFranco Pulcini
Ufficio Edizioni del Teatro alla Scala
REDAZIONEAnna Paniale
Giancarlo Di Marco
PROGETTO GRAFICOEmilio FioravantiG&RAssociati
Le immagini degli spettacoli scaligeri provengonodall’Archivio Fotografico del Teatro alla Scala
Realizzazione e catalogazione immagini digitali:“Progetto D.A.M.” per la gestione digitale
degli archivi del Teatro alla Scala
Si ringrazia per la collaborazioneil Museo Teatrale alla Scala
Il Teatro alla Scala è disponibile a regolareeventuali diritti di riproduzione per quelle immagini
di cui non sia stato possibile reperire la fonte
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Finito di stampare nel mese di novembre 2012presso Pinelli Printing srl
© Copyright 2012,Teatro alla Scala
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Il Teatro alla Scalaringrazia
30 ottobre 2012
PianoforteDaniel Barenboim
Filarmonica della ScalaOrchestra Mozart Bologna
DirettoreClaudio Abbado
Ciclo straordinarioIl Concerto per pianoforte e orchestra
La stagione2011-2012
del Teatro alla Scalaè realizzata in
collaborazione con
Recital di canto 2011 ~ 201216 gennaio 2012Mezzosoprano
Daniela BarcellonaPianoforte
Alessandro Vitiello
30 gennaio 2012Tenore
Ian BostridgePianoforte
Julius Drake
26 marzo 2012Soprano
Mariella DeviaPianoforte
Enrica Ciccarelli
14 maggio 2012Soprano
Edita GruberovaPianoforte
Alexander Schmalcz
4 giugno 2012Mezzosoprano
Elı-na GarancaPianoforte
Roger Vignoles
16 settembre 2012Basso
René PapePianoforte
Camillo Radicke
11 novembre 2012Tenore
Rolando VillazónPianoforte
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Con la riapertura della sala del Piermarini, anche il Museo Teatraleè ritornato nella sua sede storica di Piazza Scala.Curato da Pier Luigi Pizzi, il nuovo percorso espositivo interpreta
l’emozione del Museo come venne creato nel 1913, e la volontàdi far rivivere il respiro originario di un’epoca indimenticabile.Il Museo Teatrale alla Scala, oltre ad essere un luogo
d’incontro per il grande pubblico, vuole anche continuare ad essereun punto di riferimento per gli studiosi, per gli appassionati della liricae per l’educazione musicale delle nuove generazioni attraversol’attività dei laboratori didattici.Un Museo dedicato alla vita del Teatro nel tempo attraverso
un’ampia collezione di ritratti, cimeli, busti, documenti, locandinededicati ai grandi personaggi della lirica, da GiuseppeVerdi adArturoToscanini eVictor De Sabata.Le sale che ospitano le collezioni sono rivestite con stoffe dai
colori preziosi per ricreare l’atmosfera di un secolo di vita del Museo.Le visite al Museo offrono, inoltre, la possibilità di ammirare
la sala del Teatro riaperta dopo il restauro.La Biblioteca Livia Simoni è tornata nella sua sede storica, all’interno
del Museo. Questo permette a un grande numero di studiosi e di studentidi poter consultare i 150.000 volumi, le stampe e i documenti sulla storiadel teatro e della musica dal 1500 ai nostri giorni.
YOKO NAGAE CESCHINAMecenate del Museo Teatrale alla Scala
OrariTutti i giorni tranne• 7 dicembre• 24 dicembre pomeriggio• 25 dicembre• 26 dicembre• 31 dicembre pomeriggio• 1° gennaio• Domenica di Pasqua• 1° maggio• 15 agostoDalle 9.00 alle 12.30(ultimo ingresso alle 12.00)e dalle 13.30 alle 17.30(ultimo ingresso alle 17.00)
Museo Teatrale alla ScalaBiblioteca Livia SimoniLargo Ghiringhelli, 120121 Milanowww.teatroallascala.org
Partner Istituzionale
Consultazione BibliotecaLivia Simoni su prenotazionetel. 0288792088Come arrivareMM linea 1 fermata San Babila,Duomo, Cordusio.MM linea 3 fermataMontenapoleone, DuomoAutobus linea 61Tram 1, 2PrezziBiglietto intero € 6,00Biglietto ridotto € 4,00Biglietto scuole € 2,50InformazioniTel. 02.88797473
Visite guidate al TeatroPer informazioni e prenotazionirivolgersi a Francine Garinovia [email protected] via fax allo 02.88792090Catalogo del Museo(italiano - francese,inglese - spagnolo,giapponese - tedesco)in vendita a € 15,00
Servizio visite guidateCivita Servizi. Tel: 02 43353521(prenotazione obbligatoriaper le scolaresche)Centro guide. Tel: 02 86450433La sala del Teatro è visibileda un palco, solo qualora non sianoin corso prove o spettacoli.
Foto
Mar
coB
resc
ia
ringrazia
l’ALBO D’ORO 2012
per vivere una grande Tradizione
per il contributo speciale
AI PROGETTI DI FORMAZIONE DEI GIOVANIDELL’ACCADEMIA D’ARTI E MESTIERI DELLO SPETTACOLO
TEATRO ALLA SCALA
Ada Barberis FortinaMaria Elina Barberis MoscaNice Barberis FigariMaria Bonatti MameliCarla Bossi ComelliFrancesco BrioschiGiancarlo ColomboGiuseppe DeiureHélène de Prittwitz ZaleskiGiuseppe FainaMargot Ferrari de MazzeriMarino GolinelliBeatrix HabermannPaolo JuckerPompeo LocatelliMatteo MambrettiFrancesco MicheliRiccardo OttavianiVieri PoggialiPatrizia StafficoRoberto TelòDiego ViscontiGiovanni M. VolontéPaolo Maria Zambelli
Accenture S.p.A.Amici della Scala - LuganoBanca BSI S.A.Boehringer Ingelheim Italia S.p.A.Fondazione SchlesingerMittel S.p.A.Natixis S.A.Pirelli Cultura S.p.A.Sipcam S.p.A.Studio Legale Zambelli-Luzzati-MeregalliUBI BancaVittoria Assicurazioni S.p.A.
PER VIVERE DA VICINOUNA GRANDE TRADIZIONELa Fondazione Milano per la Scala nasce nel 1991 con lo scopo esclusivo di sostenereil Teatro alla Scala, attraverso i contributi di coloro che ne amano il patrimonio culturaleed artistico e desiderano vivere più intensamente la sua grande tradizione.È la prima istituzione sorta a supporto di un teatro lirico in Italia.
Per informazioni e per adesioni
Milano per la ScalaVia Clerici, 5 20121 MilanoTel. 02.7202.1647 Fax. 02.7202.1662E-mail. [email protected]
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PresidenteGiuseppe Faina
Vice PresidenteHélène de Prittwitz Zaleski
ConsiglieriLodovico Barassi, Francesca Colombo, Jean-Sébastien Decaux, Margot de Mazzeri,Bruno Ermolli, Gioia Falck Marchi, Alfredo Gysi, Marino Golinelli, Stéphane Lissner,Marco Margheri, Paolo Martelli, Francesco Micheli, Federico Radice Fossati,Franca Sozzani, Fiorenzo Tagliabue, Diego Visconti, Paolo M. Zambelli
Presidente d’Onore: Ottorino Beltrami
Milano per la Scalaringrazia tutti i Sostenitoriche hanno generosamentecontribuito alla specialeraccolta fondi del nostro
Albo d’Orodel Ventennale
Grazie di cuore.
NICE BARBERIS FIGARIBENIAMINO BELLUZ
LUCIANO BERTICARLA BOSSI COMELLI
EDOARDO TEODORO BRIOSCHIALFREDO CAMPANINI BONOMILIVIO E MARIA LUISA CAMOZZIHELENE DE PRITTWITZ ZALESKI
LORENZO ENRIQUESGIUSEPPE FAINA
PAOLA FATTORINIRENZO FERRANTE
MARINELLA FERRARIMARGOT FERRARI DE MAZZERI
MARINO GOLINELLILIA KERBAKER
VINCENZO MAGRIMATTEO MAMBRETTI
PAOLO MARTELLIFRANCESCO MICHELIRICCARDO OTTAVIANIROSANNA PIROVANO
VIERI POGGIALIFABRIZIO RIVOLTA
GIORGIO ROSSI POLVARAROSSANA SACCHI ZEI
NATACHA SANCHEZ DE TAPIALUIGI STAFFICO
GIOVANNI VIVIANIGIOVANNI M. VOLONTE’
VITTORIA ASSICURAZIONI S.P.A.
Il 18 ottobre 2011 Milano per la Scala ha compiuto vent’anni. Vent’anni in cui con passione,energia, impegno e dedizione costanti, ha raccolto fondi per il Teatro alla Scala, sensibilizzandoprivati cittadini e aziende al mecenatismo culturale, così importante nel mondo dell’artee della cultura.
Nei vent’anni trascorsi la Fondazione ha donato al Teatro circa dieci milioni di euro, finanziandoallestimenti, spettacoli e iniziative artistiche, eventi e mostre, pubblicazioni, progetti speciali,e molte altre attività tra le quali l’importantissimo versante formativogestito dall’Accademia Teatro alla Scala di cui Milano per la Scala è “main sponsor”.
La raccolta fondi per l’Albo d’Oro del Ventennale prosegue per tutto il 2012:partecipa anche TU!
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Mapeiper l’arte e la cultura
Il legame con il Teatro alla Scala ha radici profonde nella storia di Mapei. Si è concretizzato
sin dal 1984 come Abbonato Sostenitore ed è proseguito con il contributo alla ristrutturazione e al restauro del Teatro, grazie alla tecnologia e alla
ricerca Mapei.
Dal 2008 Mapei ha rafforzato ulteriormente il rapporto con la Scala divenendoSocio Fondatore Permanente.
Il 75° anno di attività è un’ulteriore occasione per consacrare lo storico connubio tra il lavoro,
l’arte e la cultura.
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