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Reparto Ambientale Marino Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. L’istruttoria 2. La valutazione del danno ambientale (finalità e fasi) 2.1 L’identificazione del danno 2.2 La quantificazione del danno 2.3 La valutazione economica del danno 3. L’esperienza dell’APAT (2000-2006) 3.1 La valutazione economica precisa 3.2 La valutazione economica equitativa 4. La relazione di valutazione del danno ambientale

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Reparto Ambientale Marino Reparto Ambientale Marino

Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia CostieraCorpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera

Reparto Ambientale Marino

  

 

LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE

1. L’istruttoria2. La valutazione del danno ambientale (finalità e fasi)

2.1 L’identificazione del danno2.2 La quantificazione del danno

2.3 La valutazione economica del danno3. L’esperienza dell’APAT (2000-2006)3.1 La valutazione economica precisa

3.2 La valutazione economica equitativa4. La relazione di valutazione del danno ambientale

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L’ISTRUTTORIA

L’istruttoria è una attività di indagine e di valutazione svolta dal Ministero dell’Ambiente ai sensi della

Legge 241/90, finalizzata a raccogliere, produrre ed elaborare tutte le informazioni necessarie per

accertare fatti e raccogliere e produrre dati/documenti di prova relativi al danno ambientale,

il cui avvio deve essere comunicato al soggetto responsabile (Art. 7 Legge 241/90).

  

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Le spese sostenute dal Ministero per effettuare l’istruttoria sono a carico del responsabile del danno

ambientale (Art. 299 c. 5 )

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L’ISTRUTTORIA

Il Ministero può delegare l’attività di istruttoria al

Prefetto competente per territorio e può avvalersi

della collaborazione di enti e istituzioni pubbliche

dello Stato (Corpo Forestale, Carabinieri, Polizia,

Guardia di Finanza e qualsiasi altro soggetto

pubblico dotato di competenza adeguata)

e può disporre apposite consulenze tecniche svolte

dagli uffici di queste organizzazioni e anche da

liberi professionisti.

  

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L’ISTRUTTORIA

La possibilità di disporre sul territorio di un

adeguato sistema di monitoraggio potrà

efficacemente contribuire alla produzione e raccolta

di dati utili all’istruttoria di danno ambientale,

anche se tale sistema è costruito e gestito con

finalità diverse da quella di descrivere gli effetti

locali e transitori associati al danno ambientale.

  

 Reparto Ambientale Marino

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L’esercizio dell’azione giudiziaria presuppone lo sviluppo di

una istruttoria tecnica, la valutazione del danno ambientale,

finalizzata a fornire gli elementi

giuridici, scientifici ed economici

utili a supportare l’azione di risarcimento

per equivalente patrimoniale, promossa dallo Stato

nei confronti dei responsabili che hanno causato un danno

ambientale a seguito di una violazione di legge.

Tale attività è, inoltre, fondamentale per concludere i

contenziosi con dei buoni accordi transattivi.

  

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MINISTERO DELL’AMBIENTE

1. Rich. Val. preliminare

3. Rich. Val. danno

2. Valutazione preliminareAvvocatura Distrettuale

dello Stato competente

Azione di risarcimento

4. Valutazione del danno ambientale

CP?ISPRA (ex APAT -

ICRAM), CFS

Il Ministero dell’Ambiente avvia l’azione di risarcimento per equivalente patrimoniale per conto dello Stato, tramite l’Avvocatura Distrettuale

competente per territorio, a valle di un processo di informazione e valutazione dei fatti potenzialmente compromissivi per l’ambiente.

3. Rich. Azione

La nuova normativa prevede la possibilità di promuovere l’azione di risarcimento per equivalente patrimoniale anche attraverso un’ordinanza

emanata a seguito di un’istruttoria svolta in accordo alla Legge 241/90.

0. Inf. sui fatti

  

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La valutazione del danno ambientale è una istruttoria tecnica finalizzata a supportare l’azione di risarcimento dello Stato per

equivalente patrimoniale, e viene effettuata attraverso una valutazione integrata e interdisciplinare di una serie di aspetti di

carattere giuridico, scientifico ed economico.

  

 

La valutazione del danno ambientale è articolata in tre passi successivi:

Identificazione del danno ambientale

Quantificazione del danno ambientale

Valutazione economica del danno ambientale

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Attività della valutazione del danno ambientale finalizzata a dimostrare

il collegamento causa-effetto tra le specifiche attività illecite,

contestate al responsabile, e il danno ambientale

l’esistenza del danno ambientale

  

 

1. Identificazione del Danno Ambientale

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1. IL DANNO AMBIENTALE SI DIMOSTRA

attraverso la raccolta e l’analisi delle informazioni disponibili e utili per accertare e documentare le conseguenze negative

delle attività illecite contestate sui beni ambientali:

Cause - Bersagli- EffettiQuali: misure, foto, analisi di laboratorio, testimonianze e altri

elementi che evidenzino in modo quantitativo e oggettivo le conseguenze negative indotte sull’ambiente,

o gli studi scientifici, le indagini statistiche, le simulazioni e le evidenze oggettive riferite a stesse o “analoghe” situazioni

che rafforzano la dimostrazione dell’esistenza di un effetto dannoso.

  

 Reparto Ambientale

Marino

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2. IL COLLEGAMENTO CAUSA-EFFETTO

tra le attività illecite colpose/dolose contestate al responsabile e il danno viene dimostrato attraverso

la ricostruzione e l’analisi dello

scenario di riferimento

(sorgenti, vie di esposizione e bersagli).

  

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Le sorgenti vengono descritte in termini di tipo, quantità, modalità (continua o accidentale) e forma (fisico, chimica, biologica, ecc.) con cui le attività illecite (i fatti) contestate

hanno causato effetti negativi sui bersagli.

Le vie di esposizione vengono descritte in termini di modalità con cui le sorgenti raggiungono i bersagli.

I bersagli vengono descritti in termini di risorse naturali e servizi, da queste assicurate, a cui le sorgenti hanno causato

conseguenze negative.

  

 Reparto Ambientale Marino

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La valutazione (e quindi la identificazione) del danno ambientale viene in genere effettuata relativamente ad eventi avvenuti, in media, due o più anni prima, e ciò comporta la necessità di effettuare indagini e

valutazioni che, in tempi successivi e/o lontani dagli eventi,

siano in grado di ricostruire lo scenario originario e il danno ambientale riferibili alle violazioni contestate

agli imputati da portare in giudizio.

  

 

Problema…Reparto Ambientale

Marino

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Le difficoltà di tali circostanze condizionano la

possibilità di avviare una autonoma azione di

risarcimento nell’ambito di un procedimento civile

(quando tutte le prove sono a carico del Ministero)

ma possono essere superate nei casi in cui l’azione

venga avviata nell’ambito (o a valle) di un

procedimento penale …

  

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… In tali circostanze, infatti, si dispone

di un fascicolo giudiziario raccolto dai PM e/o di un

fascicolo processuale con la relativa sentenza emessa

dai Giudici, che forniscono gli imputati, le violazioni

contestate e una serie di accertamenti e prove utili

per ricostruire lo scenario originario

e il relativo danno ambientale.

  

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GRAVITÀ ESTENSIONE DURATA

delle conseguenze negative indotte dalle sorgenti

sulle risorse naturali

Attività della valutazione del danno ambientale finalizzata a

fornire una descrizione quantitativa articolata/analitica del

danno arrecato all’ambiente ed effettuata attraverso la

descrizione di:

  

 

2. La Quantificazione del Danno Ambientale

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La GRAVITÀ del danno su ciascun bene ambientale viene

descritta in termini di grado di alterazione, deterioramento e

distruzione, parziale o totale a seconda che si abbia:

Variazione rispetto allo

stato precedente (alterazione)

Riduzione dellefunzionalità

ecologiche/antropiche (deterioramento)

Perdita di tutte le funzioni (distruzione totale)

Perdita di una o più

funzione (distruzione parziale)

  

 

Reparto Ambientale Marino

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Una tabella che riassuma questi parametri di gravità

(per tipo di sorgente e per tipo di risorsa)

insieme alle informazioni sull’estensione della gravità

(lunghezze, superfici, volumi, pesi, numero, ecc.) e

della relativa durata temporale è

in grado di fornire una quantificazione

articolata/analitica del danno ambientale.

  

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Nel caso di rilasci di sostanze inquinanti in

risorse estese e/o non confinate (come il mare,

l’atmosfera, ecc.), il danno ambientale può essere

descritto in funzione del carico dell’inquinante immesso

nell’ambiente a seguito dell’evento (termine di sorgente),

del peggioramento massimo raggiunto/raggiungibile

dagli indicatori dello stato attuale e della

capacità di inquinamento, valutata in base al rapporto

tra quantitativi emessi e la concentrazione

massima ammissibile.

  

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Recentemente, in base alla circolare

prot. DPN-2009-0003201 del 13.02.2009

è stato richiesto che i Compartimenti Marittimi nei quali si

verifichino incidenti con conseguenti inquinamenti marini,

aggiungano all’usuale rapporto informativo (con nominativi e

residenze dei responsabili, ecc.) ulteriori notizie sulla possibile

sussistenza di un eventuale danno ambientale, da trasmettere

in tempo reale al MATTM, quali:

• quantità e qualità del prodotto sversato (volatilità,

persistenza in superficie, ecc.);

• distanza dalla costa e profondità del mare;

• vicinanza ad aree marine protette;

  

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• presenza di allevamenti ittici o di mitili, ed in genere, possibile danno alla pesca;

• possibile ripercussione sull’attività turistica;• eventuali danni al patrimonio storico della zona;

• qualunque altro elemento che, nella valutazione del Capo di Compartimento, possa essere utile per la prevenzione ed il

contenimento del danno ambientale.

Scopo: giungere, se possibile, ad una quantificazione economica del danno ambientale attraverso una stima dei costi da

sostenere per il ripristino delle componenti ambientali alterate e procedere alle azioni previste dalla normativa in materia.

  

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La raccolta sistematica dei livelli dello stato

precedente è essenziale per la determinazione

dell’alterazione.

La raccolta sistematica

dei limiti massimi di compromissione

(limiti massimi ammissibili, obiettivi di qualità, ecc.),

relativi a beni ambientali tipici del territorio italiano

da assumere come riferimento,

è essenziale per la determinazione

del deterioramento e della perdita

delle diverse risorse naturali e dei relativi servizi.

  

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Il valore economico del danno ambientale

può essere quantificato attraverso:

UNA VALUTAZIONE PRECISA

o

UNA VALUTAZIONE EQUITATIVA

Attività della valutazione del danno ambientale in cui si

pesano gli elementi economici utili ad ottenere

il pagamento di una somma

pari al valore economico del danno ambientale

(risarcimento per equivalente patrimoniale).

  

 

3.La Valutazione Economica del Danno Ambientale

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Le componenti di non uso (o passive) del Valore

Economico Totale

- Valore d’opzione- Valore di lascito

- Valore d’esistenza

Una valutazione precisa del valore economico del danno

ambientale può essere effettuata attraverso l’attribuzione di un

valore/prezzo a tutte le utilità pubbliche prodotte dall’ambiente

danneggiato e porta alla valutazione del

Valore Economico Totale (VET).

Le componenti d’uso del Valore Economico Totale

- Valore degli usi diretti- Valore degli usi indiretti

  

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Una valutazione precisa del danno ambientale deve fare

riferimento al valore/prezzo di tutte le utilità pubbliche

prodotte dall’ambiente danneggiato (VET),

ma alcune utilità, come quelle relative ai valori di non

uso delle risorse naturali (di esistenza, di lascito e di

opzione) e agli usi non governabili dal mercato,

sono prive di un valore/prezzo

e quindi sfuggono al mercato.

  

 Reparto Ambientale Marino

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Nel caso non sia possibile pervenire a una valutazione precisa del

valore economico del danno ambientale il giudice può

effettuare una valutazione equitativa (ex abrogato art. 18)

tenendo conto:

di ALCUNI PARAMETRI ECONOMICI

1. il costo necessario per il ripristino

2. il profitto conseguito dal trasgressore;

e di UN PARAMETRO GIURIDICO

3. la gravità della colpa.In attesa di un apposito decreto, il comma 3 dell’art. 314 del D.Lgs. 152/06

indirizza la valutazione economica del danno ambientale (equivalente patrimoniale) verso la quantificazione dei costi delle misure per il ripristino

del danno ambientale

  

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Il costo necessario per il ripristino

può essere valutato sulla base delle spese,

eventualmente già sostenute

dalle amministrazioni dello Stato,

per attuare le misure necessarie

a riportare tutti i beni ambientali compromessi

alle condizioni originarie.

  

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Il profitto del trasgressore

può essere valutato sulla base dei maggiori benefici

percepiti dai responsabili durante le condotte illecite

contestate e può tener conto dei costi per l’adozione

delle migliori tecnologie tecnico-gestionali disponibili

(costi di gestione, ottimizzazione, ristrutturazione e

ammodernamento tecnico-gestionale dell’impianto, ecc.)

che, se adottate, avrebbero evitato/limitato il danno

ambientale contestato.

  

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IL RIPRISTINO NON ESAURISCE IL

RISARCIMENTO:

1. in quanto non copre il danno connesso alla

temporanea compromissione dei servizi

ecologici/antropici nel periodo di tempo compreso

tra l’evento dannoso e il completo ritorno

dell’ambiente alle condizioni originarie;

  

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2. L’azione di ripristino viene ipotizzata

indipendentemente dalla reale/opportuna fattibilità

dell’intervento in quanto mira a fornire

un quadro più realistico possibile

per poter effettuare una stima dei costi, tenendo conto

dell’estensione delle risorse naturali compromesse

(in termini di volumi, superfici, numeri di

individui/specie, ecc.) e dei costi relativi alle attività

necessarie per il ripristino;

  

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A fronte di innumerevoli fatti lesivi dell’ambiente, le azioni di risarcimento dello Stato sono sicuramente

ancora limitate, ma a livello di alcune regioni, grazie anche all’iniziativa delle relative Avvocature,

l’azione di risarcimento è ormai diventata una pratica diffusa e consolidata in tutti i procedimenti che

implicano illeciti ambientali ottenendo il recupero di

somme significative.

Aree interessate da procedimenti di Danno Ambientale

(fonte APAT)

TIPOLOGIA DI DANNO AMBIENTALE

37%

15%

11%7% 1%

29%

INQUINAMENTO DELSUOLO

INQUINAMENTO DELLEACQUE

EMISSIONI NOCIVE INATMOSFERA

TRASFORMAZIONETERRITORIALE

ALTERAZIONEDELL'ECOSISTEMA

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

  

 

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Caso Descrizione del danno Risorse naturali

compromesse

Risarcimento

[€]

Avvocatura

Z1 Dissesto idrogeologico del sottosuolo in seguito a lavori di scavo

Suolo e beni storici e architettonici

Provvisionale 100.000,00

Venezia

M1 Prelievo illecito di materiali inerti sabbioso/limo/ghiaiosi nell’alveo del fiume

Brenta

Paesaggio e vegetazione

Provvisionale 400.000,00

Venezia

B1 Illecita gestione di rifiuti pericolosi costituiti da polveri di macinazione di alluminio

Suolo Provvisionale 350.000,00

Venezia

V Fuga di CVM da un impianto del Petrolchimico di Porto Marghera

Atmosfera 250.000,00 Venezia

R1 Fuga di ammoniaca da uno stabilimento di Porto Marghera

Atmosfera 290.000,00 Venezia

M2 Raccolta, deposito incontrollato e smaltimento di un ingente quantitativo di scorie di

acciaieria elettrica

Suolo Accordo Transattivo per

206.582,00

Venezia

B2 Illecita gestione di rifiuti pericolosi Suolo Accordo Transattivo 360.000,00

Venezia

R2 Illecita gestione di rifiuti pericolosi Salubrità e suolo Provvisionale 35.000,00

+ Accordi Transattivo per 7,5

milioni

Venezia

C1 Inquinamento provocato nel corso degli anni da un impianto del Petrolchimico di Porto Marghera

Suolo e acque di falda

Accordo Transattivo per 600 milioni

Venezia

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Caso Descrizione del danno Risorse naturali

compromesse

Risarcimento

[€]

Avvocatura

C2 Inquinamento provocato nel corso degli anni da un impianto del Petrolchimico di

Porto Marghera

Suolo e acque di falda Accordo Transattivo per 525

milioni

Venezia

S Inquinamento provocato nel corso degli anni da uno stabilimento della zona industriale di Rosignano Marittimo

Ecosistema marino Accordo di Programma per 40

milioni

Firenze

G1 Inquinamento provocato nel corso degli anni da uno stabilimento di materiali in

cemento amianto

Salubrità e suolo Provvisionale

5 milioni

Bari

Z2 Inquinamento provocato nel corso degli anni da uno stabilimento di cromatura

Acque di falda Provvisionale

1,5 milioni

Venezia

G2 Sversamenti di formaldeide in un immissario del Lago Maggiore

Acque superficiali Provvisionale

500 mila

Torino

B3 Inquinamento provocato nel corso degli anni da una centrale termoelettrica

Atmosfera, suolo ed ecosistema

Provvisionale

800 mila

Venezia

C3 Rilascio incidentale di gas acidi da un impianto del Petrolchimico di Porto

Marghera

Atmosfera e salubrità Condanna a risarcire in sede

civile

Venezia

M3 Inquinamento provocato nel corso degli anni da un impianto della zona industriale

di Mantova

Suolo e acque di falda Accordo Transattivo per 12

milioni

Brescia

B4 Inquinamento causato da una discarica di rifiuti urbani

Suolo e acque di falda Provvisionale

1 milione

Venezia

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I risarcimenti sono stati ottenuti a seguito di una

valutazione economica del danno ambientale

finalizzata a fornire, ove possibile:

A) una valutazione precisa del danno ambientale

B) in alternativa, una serie di parametri economici utili al

Giudice per effettuare una valutazione equitativa.

  

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A) APAT ha proposto una valutazione precisa del danno in tutti

quei casi in cui si è potuto fare riferimento ad una azione di

ripristino delle condizioni originarie.

Infatti, in questi casi, si è potuto assumere che il valore economico

totale del danno ambientale sia pari al

costo di ripristino delle risorse naturali danneggiate

(riparazione primaria)

a meno delle utilità perse nel periodo trascorso

dal momento del danno a quando le risorse tornano ad assicurare

le loro funzioni ecologiche/antropiche.

  

 Reparto Ambientale Marino

Page 35: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

Il costo di ripristino è stato valutato attraverso

una stima delle spese necessarie, eventualmente già sostenute

dalle amministrazioni dello Stato, per attuare delle ipotetiche

misure capaci di riportare tutte le risorse naturali

compromesse alle condizioni originarie

(ad esempio le spese necessarie per realizzare un ipotetico

progetto per la messa in sicurezza, la bonifica, il monitoraggio e

la rinaturalizzazione di tutte le risorse naturali compromesse

da un inquinamento di sostanze pericolose).

  

 Reparto Ambientale Marino

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Il valore economico della compromissione temporanea delle

funzioni ecologiche/antropiche è stato valutato attraverso

una stima degli interessi composti maturati,

al netto dell’inflazione, dai costi di ripristino

nel periodo di indisponibilità.

In alcuni casi, a seconda delle circostanze e dei dati

disponibili, il valore economico della

compromissione temporanea

delle funzioni ecologiche/antropiche è stato

parzialmente valutato attraverso:

  

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Page 37: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

- COSTI DI SURROGAZIONE:

una stima delle spese necessarie, eventualmente già

sostenute dalle amministrazioni dello Stato, per

attuare misure capaci di assicurare,

per un tempo pari al periodo di indisponibilità,

alcune funzioni compromesse

(come ad esempio le spese da sostenere per assicurare la

funzione ricreativa di un corpo idrico per la pesca

sportiva, o per ricreare un sistema di

approvvigionamento di acqua potabile, ecc.)

(riparazione compensativa).

  

 Reparto Ambientale Marino

Page 38: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

-SPESE DIFENSIVE:

una stima dei costi pubblici sostenuti

dalle amministrazioni dello Stato

per far fronte alla compromissione

temporanea di alcune funzioni

(come ad es., le spese sostenute dal servizio sanitario

nazionale per far fronte a una compromissione

della salubrità).

  

 Reparto Ambientale Marino

Page 39: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

B) La quantificazione dei parametri economici utili al giudice per effettuare una valutazione equitativa del valore

economico del danno è stata proposta, essenzialmente, in tutti quei casi in cui non si è potuto fare riferimento a una

azione di ripristino delle condizioni originarie.

In questi casi, in accordo alla normativa, tra i parametri forniti vi è stato, in primo luogo, il profitto indebito inteso come:

1. Maggiori benefici percepiti dai responsabili a seguito delle condotte illecite contestate;

2. Costi non sostenuti per l’adozione delle migliori tecnologie tecnico-gestionali disponibili che, se adottate, avrebbero

evitato/limitato il danno ambientale;

  

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Page 40: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

I maggiori benefici non necessariamente sono quelli

di cui il responsabile si è appropriato

ma quelli realizzatisi come conseguenza

della sua consapevole condotta.

Ne consegue che quando il responsabile abbia agito

nell’esclusivo interesse dell’impresa da cui dipende,

è possibile fare riferimento

al profitto conseguito dall’impresa.

  

 Reparto Ambientale Marino

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Accanto a tale parametro e a seconda dei dati disponibili,

possono essere forniti anche una serie di

elementi economici che esprimono solo una parte

del valore economico totale del danno ambientale.

Tra questi, vi sono i costi eventualmente omessi con

la non internalizzazione dei vari pagamenti

(tasse, canoni di concessione, assicurazioni, ecc.)

previsti e introdotti per compensare le conseguenze

negative indotte sull’ambiente dalle attività

che hanno determinato il danno ambientale.

  

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Questi parametri forniscono al Giudice un

contesto di riferimento oggettivo utile per

effettuare considerazioni del tipo

“Il valore economico del danno è

non inferiore al parametro x”

o

“comprende almeno i parametri x e y”, ecc.

  

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Page 43: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

rappresenta il documento finale elaborato

dall’organismo tecnico che il Ministero (o il Prefetto)

chiama a collaborare durante l’istruttoria a supporto

dell’azione di risarcimento del danno ambientale.

  

 

La relazione di valutazione del danno ambientale

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La relazione contiene

tutti i dati raccolti e tutti i risultati elaborati

durante l’istruttoria

ed è, in genere, strutturata in 6 capitoli principali:

1. Estremi degli illeciti/fatti contestati;

2. Caratteristiche e conformità degli impianti, opere,

attrezzature, ecc;

3. Inquadramento territoriale;

4. Identificazione del danno ambientale;

5. Quantificazione del danno ambientale;

6. La valutazione economica del danno ambientale.

  

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Page 45: Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Reparto Ambientale Marino LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. Listruttoria

La possibilità di effettuare una valutazione economica del deterioramento ambientale può costituire un utile supporto agli amministratori pubblici chiamati a decidere tra conservazione dei beni ambientali e sviluppo economico, in quanto esplicita i

diversi servizi ecologici/antropici assicurati da tali beni e permette di effettuare una corretta valutazione costi-benefici.”

“Il danno ambientale non è più la chimera del panorama risarcitorio, infatti attraverso la valutazione del danno

ambientale anche l’ambiente, quale bene fuori mercato, può essere economicamente valutato per assicurarne la risarcibilità

e promuoverne uno sviluppo sostenibile consapevole.

  

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