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Diritto amministrativo di Antonio Amato In questo bel riassunto del Manuale di "Diritto amministrativo" di Elio Casetta, è possibile trovare, tra il resto, le definizioni dei principali concetti chiave di Diritto Amministrativo. Un irrinunciabile compendio per superare l'esame. In particolare si parte dalla definizione di pubblica amministrazione diritto amministrativo e ordinamento giuridico. Si elencano poi principali rapporti che possono intercorrere tra Stato ed Enti Locali, soffermandosi sull'analisi delle rispettive strutture organizzative e sugli atti che competono a ciascuno in riferimento alle vigenti norme del diritto amministrativo. Università: Istituto Universitario Navale di Napoli Facoltà: Giurisprudenza Esame: Diritto Amministrativo Titolo del libro: Diritto amministrativo Autore del libro: Elio Casetta Editore: Giuffrè Anno pubblicazione: 2008

Riassunto Casetta

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Riassunto di Diritto amministrativo

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Page 1: Riassunto Casetta

Diritto amministrativo

di Antonio Amato

In questo bel riassunto del Manuale di "Diritto amministrativo" di Elio Casetta,

è possibile trovare, tra il resto, le definizioni dei principali concetti chiave di

Diritto Amministrativo. Un irrinunciabile compendio per superare l'esame.

In particolare si parte dalla definizione di pubblica amministrazione diritto

amministrativo e ordinamento giuridico.

Si elencano poi principali rapporti che possono intercorrere tra Stato ed Enti

Locali, soffermandosi sull'analisi delle rispettive strutture organizzative e sugli

atti che competono a ciascuno in riferimento alle vigenti norme del diritto

amministrativo.

Università: Istituto Universitario Navale di Napoli

Facoltà: GiurisprudenzaEsame: Diritto Amministrativo

Titolo del libro: Diritto amministrativoAutore del libro: Elio Casetta

Editore: GiuffrèAnno pubblicazione: 2008

Page 2: Riassunto Casetta

1. Definizione di Pubblica AmministrazioneTale concetto indica qualsiasi soggetto (persona giuridica, pubblica o privata) che svolge un’attività volta

alla soddisfazione di interessi correlati ai fini che il soggetto si propone di perseguire. Essa  può essere

considerata, in senso:

- oggettivo: indica l’amministrazione come attività volta alla cura dell’interesse pubblico.

- soggettivo: indica i soggetti pubblici che pongono in essere  tale attività.

Antonio Amato Sezione Appunti

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2. Definizione di Diritto AmministrativoE’ la disciplina giuridica della P.A. (in parte da essa posta ed in parte ad essa imposta) nella sua

organizzazione, nei beni e nell’attività ad essa peculiari e nei rapporti che, esercitando tale attività, si

instaurano con gli altri soggetti dell’ordinamento.

Il Diritto Amministrativo studia i rapporti tra amministrazioni o tra amministrazioni e cittadini.

L’amministrazione soggiace alle norme primarie e secondarie del diritto pubblico.

La costituzione si occupa dell’amministrazione nella sezione II del titolo III della parte seconda.

Antonio Amato Sezione Appunti

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3. Definizione di Diritto Amministrativo ComunitarioIl diritto amministrativo comunitario ha per oggetto l’amministrazione comunitaria. L’amministrazione

comunitaria indica l’insieme degli organismi e delle istituzioni della UE a cui è affidato il compito di

svolgere attività amministrative.

Il moltiplicarsi dei compiti dell’U.E. determina però anche un ridimensionamento del campo di azione

dell’amministrazione interna, e questo problema è arginato dal principio di sussidiarietà.

Le nozioni introdotte dal dir comunitario sono:

-Impresa pubblica: impresa nei confronti della quale i pubblici poteri possono esercitare, un’influenza

dominante per ragioni di proprietà, partecipazioni finanziarie;

-Organismo di diritto pubblico: Si tratta di organismi:

a)istituiti per soddisfare bisogni generali di carattere non commerciale;

b)aventi personalità giuridica;

c)la cui attività è finanziata in modo maggioritario dallo stato.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 5: Riassunto Casetta

4. Definizione di Ordinamento GiuridicoIl termine ordinamento giuridico generale  indica l’assetto giuridico e l’insieme delle norme giuridiche che

si riferiscono ad un particolare gruppo sociale. Molte tra le norme di questo ordinamento sono costituite da

prescrizioni costituzionali, che prevalgono sulle norme prodotte dalle altre fonti del diritto.

Antonio Amato Sezione Appunti

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5. Caratteristiche del Rapporto tra Politica e AmministrazioneLa ragione di  differenti modelli di amministrazione trova la propria spiegazione nel complesso  rapporto  

intercorrente tra la politica e l’amministrazione che, da una canto postula, (per il principio di democraticità),

il mantenimento di un collegamento dell’attività amministrativa al potere di direzione politica e di controllo

delle istituzioni rappresentative del corpo elettorale; dall’altro rende necessario garantire l’imparzialità della

p. a. al fine di evitare favoritismi e discriminazioni dovuti all’appartenenza politica dei cittadini.

L’attuale modello normativo sembra tendere ad una separazione tra politica ed amministrazione basata

sull’attribuzione del potere di indirizzo politico-amministrativo al Governo e della gestione amministrativa

ai vertici dirigenziali della p. a.

Difatti in alcuni casi sussiste uno stretto vincolo fiduciario tra organo politico e vertice dirigenziale, tale che

gli incarichi cessano decorsi i 90 giorni dal voto sulla fiducia al nuovo esecutivo dando vita al fenomeno

dello spoil system. In tale ipotesi la separazione tra politica ed amministrazione risulta attenuata.

Antonio Amato Sezione Appunti

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6. Definizione dei concetti di Autodiachia e AutogovernoI concetti di autotutela, autarchia e autonomia non vanno confusi con:

-autodichia: possibilità spettante ad alcuni organi costituzionali come Camera e Senato, di sottrarsi alla

giurisdizione degli organi giurisdizionali comuni nelle controversie con i propri dipendenti;

-autogoverno: facoltà di alcuni degli enti pubblici di amministrarsi per mezzo di organi i cui membri sono

eletti da coloro che ne fanno parte.

Antonio Amato Sezione Appunti

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7. Caratteristiche dell'amministrazione statale perifericaSul territorio nazionale convivono amministrazione statale periferica, quella regionale e degli enti locali. Gli

ambiti territoriali di decentramento più frequenti sono la provincia e talvolta la regione.

Quando ragioni di economicità e di efficienza lo richiedono, gli uffici periferici dell’amministrazione dello

Stato possono essere situati nel capoluogo di provincia o in altro comune della provincia.

Al vertice di ogni ufficio periferico è presente un dipendente del ministero, mentre la difesa in giudizio e le

funzioni consultive spettano alle avvocature distrettuali dello Stato, aventi sede in ogni luogo in cui opera

una Corte d’appello.

Antonio Amato Sezione Appunti

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8. Caratteristiche degli Istituti di Partecipazione negli Enti LocaliIl Testo Unico riconosce il potere per gli interessati di partecipare al procedimento amministrativo,

prevedendo forme di consultazione della popolazione e procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e

proposte di cittadini, nonché la possibilità che lo statuto disciplini il referendum. E quindi:

-la consultazione: volta ad acquisire il parere non vincolante dell’elettorato.

-il referendum: caratterizzato dal fatto che la richiesta proviene dagli elettori.

Si può ricorrere a queste  2 figure solo per materie di competenza locale.

-azione popolare: ogni elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune;

-diritto di accesso: agli atti amministrativi e alle informazioni di cui è in possesso l’amministrazione.

Ma a seguito della riforma costituzionale, la materia degli istituti di partecipazione rientra nella potestà

legislativa delle regioni.

Antonio Amato Sezione Appunti

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9. Caratteristiche dei Modelli di AmministrazioneDal quadro normativo costituzionale emergono diversi modelli di amministrazione nessuno dei quali assume

il ruolo di modello principale:

-Art. 97: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il

buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”. Attraverso la riserva di legge relativa,  in esso

contenuta (l’amministrazione è disciplinata dalla legge), mira a definire l’amministrazione pubblica come

apparato burocratico a sé stante, separato dal potere politico e caratterizzato per la sua imparzialità ed

efficienza. Quindi fissa 3 principi chiave per l’azione amministrativa (legalità, buon andamento,

imparzialità).

Inoltre tale articolo:

a)sancisce che i funzionari pubblici sono selezionati mediante concorso a garanzia dell'imparzialità;

b)fissa i principi generali dello status di dipendente pubblico (es. incompatibilità di cariche).

-Art. 98:  i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della nazione e non di interessi partigiani. Quindi

l’amministrazione non può essere faziosa, deve perseguire gli interessi collettivi e non quelli dei singoli

privati.

Infatti è prevista dalla legge la possibilità di porre limitazioni al  diritto di iscriversi ai partiti politici per

alcune categorie di funzionari pubblici: magistrati, militari, diplomatici.

-Art.5: prevede l'attuazione del pieno decentramento amministrativo e la promozione delle autonomie locali,

vuole un'Amministrazione dislocata in vario modo sul territorio nazionale, così da configurare un livello di

potere sempre più vicino al cittadino (sussidiarietà). Una pluralità di centri e livelli di Amministrazione che

fanno sempre capo ad un organo centrale (di solito il Ministero che ha sede a Roma).

-Art.95: l'attività amministrativa deve far capo ad organi politici che come tali sono soggetti al controllo

degli organi rappresentativi della volontà popolare. Infatti al 1°comma, attribuisce la responsabilità

dell’indirizzo politico ed amministrativo al Presidente del Consiglio dei ministri e, al 2° comma, assegna a

ciascun ministro la responsabilità degli atti del rispettivo dicastero. In ragione di ciò, l’amministrazione è

intesa come “apparato servente” del Governo, organizzato secondo uno schema  piramidale al vertice del

quale si collocano i ministri.

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10. Principi Costituzionali della Pubblica Amministrazione:

responsabilità, legalità, imparzialità, buon andamento-Responsabilità (art.28cost): i funzionari pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi degli atti

compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende anche allo Stato e agli enti

pubblici”.

Con il termine responsabilità il costituente si riferisce alla assoggettabilità ad una sanzione, dell’autore di un

illecito.

E’ un principio di immedesimazione organica: perché i soggetti della PA non operano in semplice

rappresentanza dell’amministrazione ma si immedesimano con essa, infatti  nel caso di provvedimenti

disciplinari, il funzionario risponde in solido con l’amministrazione.

A tal fine, è prevista dalla 241  la figura del responsabile del procedimento.

-Legalità (art97cost): impone che l’azione della p.a. sia assoggettata alla legge.

Nel nostro ordinamento convivono 3 concezioni del tale principio:

a)non contraddittorietà: l’atto amministrativo non può contenere norme contrarie alle disposizioni di

legge(art4Preleggi).

b)formale: l’azione amministrativa deve avere uno specifico fondamento legislativo: ovvero deve agire nei 

limiti fissati dalla legge che le attribuisce il relativo potere.

c)sostanziale: l’amministrazione deve agire in conformità della disciplina sostanziale posta dalla legge

stessa, perché questa indica i contenuti e le modalità che la P.a. deve avere.

Questa concezione si ricava dalle ipotesi in cui la Costituzione prevede una riserva di legge (artt.

13,23,41,51,52).

-Imparzialità(art97-art3 cost): l’attività della p. a. deve avvenire in maniera imparziale, per cui:

a)in senso negativo: dovere dell’amministrazione di non discriminare la posizione dei soggetti coinvolti

dalla sua azione nel perseguimento degli interessi affidati alla sua cura;

b)in senso positivo: obbligo per la p.a. di valutare, tutti gli interessi coinvolti, nella sua azione,  in modo che

la scelta finale rappresenti tutti gli interessi in gioco.

Imparzialità non significa  assenza di orientamento, perché non è esclusa per la p.a. la possibilità di possa

esprimere valutazioni discrezionali circa interessi diversi, ma ciò deve essere fatto nell’osservanza della

legge e senza discriminare i soggetti coinvolti.

Il principio di imparzialità, non si applica solo alla attività della amministrazione(divieto di

discriminazione), ma anche alla  sua organizzazione: infatti il concorso pubblico serve anche per evitare il

formarsi di una burocrazia politicizzata.

-Buon Andamento (art97cost): la P.a deve agire nel modo più adeguato e conveniente possibile e quindi

attenendosi  ai criteri di:

-efficacia: capacità di conseguire gli obiettivi che si erano preventivamente fissati;

-efficienza: rapporto tra  risultati raggiunti e risorse impiegate.

Efficacia ed efficienza costituiscono, perciò, due parametri distinti e non coincidenti. Potrebbe, infatti,

sussistere l’ipotesi di una amministrazione efficiente, in relazione alle poche risorse ad essa attribuite, ma

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non efficace; così come, viceversa, quella di una amministrazione che pur essendo in grado di raggiungere

gli obiettivi prefissi (efficace) non lo faccia in maniera efficiente.

Il problema del buon andamento non deve essere confuso con quello del dovere funzionale di buona

amministrazione a carico dei pubblici dipendenti. Difatti il buon andamento si riferisce alla PA nel suo

complesso, quindi non al funzionario, ma all’ente.

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11. Principi Costituzionali della Pubblica Amministrazione:

azionabilità delle situazioni giuridiche, sindacabilità, sussidiarietà-Azionabilità delle situazioni giuridiche dei cittadini nei confronti della PA: Tutti possono agire in giudizio

per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”(art24.1).

-Sindacabilità degli atti amministrativi: ogni atto della PA può essere oggetto di sindacato da parte di un

giudice per qualsiasi vizio di legittimità.

Ma per la Corte Costituzionale tale principio non impedisce l’emanazione delle c.d. leggi

provvedimento(che determinano l’impossibilità per il cittadino di ottenere tutela giurisdizionale delle

proprie situazioni giuridiche soggettive davanti al giudice perché possono essere sindacate solo dalla Corte

Cost), ma va rispettato un canone di ragionevolezza.

-Sussidiarietà(differenziazione ed adeguatezza): la funzione amministrativa deve essere esercita

dall’amministrazione più vicina  al cittadino. Tale principio(introdotto nel nostro ordinamento dalla

L.59/1997 e dalla L. cost. n. 3 /2001) e costituisce una regola di riparto delle competenze tra unione e stati-

membri: consente, infatti,  all’Unione di intervenire solo se gli obiettivi dell’azione prevista possano essere

meglio realizzati a livello comunitario.

In base all’art. 118 cost. tale principio può essere inteso, in senso:

-verticale: è attribuita la responsabilità di alcuni servizi agli enti territoriali + vicini al cittadino per meglio

soddisfare i suoi interessi(le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni, salvo che, per assicurarne

l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato sulla base dei principi di

sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”);

-orizzontale: sono attribuiti compiti, un tempo statali, a soggetti privati, capaci di fornire gli stessi servizi ad

un costo inferiore(Stato, Regioni,  e Enti Locali favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, per lo

svolgimento di attività di interesse generale).

A tal riguardo la l 59/1997 ha attribuito al governo la delega per conferire a enti locali e a regioni tutte le

funzioni amministrative relative alla cura degli interessi e alla promozione dello sviluppo delle rispettive

comunità.

-del Decentramento: necessità che i poteri decisori non siano tutti racchiusi in un “centro”. Nello specifico,

il decentramento è:

a)burocratico: trasferimento di competenze da organi centrali a organi periferici di uno stesso ente;

b)autarchico: è affidato il compito di soddisfare la cura di alcuni bisogni pubblici, ad enti diversi dallo Stato.

-di Tipicità: l’amministrazione può esercitare i soli poteri autoritativi attribuiti dalla legge, quindi emanare

solo i provvedimenti stabiliti dalla legge stessa  (ar1.1-241/90).

Inoltre:

a)comma 3: il rispetto di tale principio va assicurato anche dai “soggetti privati preposti all’esercizio di

attività amministrative”.

b)comma 2: “la PA agisce secondo norme di dir privato, salvo che la legge disponga diversamente”.

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-di autolimite: predeterminazione dei criteri cui le amministrazioni debbono attenersi nelle scelte successive,

così da assicurare la trasparenza dell’attività amministrativa(art 12 L.241/90). Esso  trova applicazione nelle

ipotesi di erogazioni pubbliche senza corrispettivo quando i criteri a cui attenersi non siano predeterminati

dal legislatore.

-Legittimità: consiste nella conformità del provvedimento e dell’azione amministrativa a parametri anche

diversi dalla legge, ancorché alla stessa pur sempre collegati (norme, regolamentari, regole non scritte).

-Riserva di legge: riguarda il rapporto tra Costituzione, legge ed amministrazione e, imponendo la disciplina

legislativa di una certa materia, delimita l’esercizio del potere normativo spettante all’esecutivo.

-Principio di legalità: attiene il rapporto tra legge ed attività complessiva della PA, la cui violazione

determina l’illegittimità dell’azione amministrativa.

-dovere di fedeltà alla Repubblica (art.54Cost): a tutti i cittadini e a coloro ai quali sono affidate funzioni

pubbliche, è imposto il dovere di adempiere le proprie funzioni con disciplina ed onore, prestando

giuramento nei casi previsti dalla legge.

-Democratico: indica il governo della maggioranza, attuato nel rispetto dei diritti delle minoranze.

-del riconoscimento delle autonomie locali(art. 5): la Repubblica anche se indivisibile, riconosce e

promuove le autonomie locali.

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12. Definizone e caratteristiche degli Enti PubbliciUn ente pubblico è una persona giuridica creata secondo norme di diritto pubblico, attraverso la quale la

p.a.  svolge la funzione amministrativa. Gli enti pubblici si contrappongono, quindi, alle persone giuridiche

create secondo norme di diritto privato.

I soggetti di diritto pubblico costituiscono nel loro complesso l’amministrazione in senso soggettivo, che si

articola in enti pubblici, dotati di capacità giuridica e quindi idonei ad essere titolari di poteri amministrativi.

Sono per questo definiti centri di potere.

Caratteristiche degli enti pubblici:

-istituiti e organizzati secondo disposizioni di legge(art.97): anche gli enti regionali necessitano di una legge

regionale per istituire enti dipendenti dalla regioni (art117);

-perseguono l’interesse pubblico: ne consegue che non possono disporre della propria esistenza a differenza

dei soggetti privati;

-sono soggetti ad un particolare regime giuridico di dir amministrativo:  infatti i dipendenti degli enti

pubblici sono assoggettati alla responsabilità penale, civile e amministrativa.

-sono soggetti ad  uno stretto controllo da parte degli organi statali: es nomina governativa o parlamentare

delle cariche interne all'ente (RAI);

-hanno poteri autoritativi: possono produrre unilateralmente nella sfera giuridica di altri soggetti, le

modificazioni giuridiche previste nelle loro statuizioni.

Inoltre gli enti pubblici sono dotati di:

a)Autonomia: capacità di porre in essere norme aventi efficacia sul piano dell’ordinamento generale alla

stregua dei provvedimenti dello stato, impugnabili davanti al giudice amministrativo.

L’autonomia può essere:

-di indirizzo: con obiettivi anche diversi da quelli statali;

-finanziaria: decidere in ordine alle spese e di disporre entrate autonome;

-organizzativa: darsi un proprio assetto organizzativo;

b)Autotutela: speciale potere volto a sanare i provvedimenti affetti da vizi sanabili, che si esercita attraverso:

-ratifica: l'organo competente fa proprio l'atto emanato da un organo incompetente;

-convalida: l'atto è completato dell’elemento mancante (es. motivazione);

-conversione: si sostituisce l'atto viziato nella legittimità con un altro atto identico, rimuovendo il vizio.

-annullamento d'ufficio: del provvedimento, con efficacia ex nunc, specificando i motivi;

-revoca: si vuole far cessare solo per il futuro gli effetti dell'atto (una sorta di annullamento con efficacia ex

nunc)anche se l'atto era legittimo al momento dell'emanazione (perché possono essere venuti meno gli

interessi pubblici che l'atto voleva tutelare).

Le decisioni in sede di autotutela sono provvedimenti amministrativi  e quindi suscettibili di essere

impugnate davanti al giudice.

c)Autarchia: capacità di governarsi da soli, ovvero  la capacità degli enti di possedere delle potestà

pubbliche per il perseguimento dei propri interessi. Tipica espressione dell'autarchia è la possibilità di agire

per il tramite di provvedimenti amministrativi con la stessa efficacia di quelli emessi dallo Stato, o la

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capacità di fornire certificazione.

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13. Classificazione degli Enti1)Enti Autonomi: enti che svolgono importanti attività per un altro ente pubblico territoriale, in particolare

per lo Stato (es:Camere di Commercio, SIAE).

Caso particolare è costituito dalle Autonomie funzionali, enti a cui possono essere conferiti funzioni e

compiti statali (università; istituzioni scolastiche).

2)Enti Pubblici Economici: istituiti quando l’ordinamento considera di pubblico interesse la presenza di un

soggetto sul mercato. Ad essi vengono riconosciuti poteri autoritativi. Agiscono con gli strumenti del diritto

comune. La tendenza legislativa è quella di operarne la trasformazione in SpA (es. aziende speciali, enti

strumentali di Comuni e Province, equiparati ad alcuni consorzi).

3)Enti Pubblici Non Economici (enti parastatali): sono dotati di  maggiore autonomia, svolgono un’attività

rilevante per lo Stato. Essi sono raggruppati in 7 categorie in base al settore di attività; sono soggetti al

controllo della Corte dei Conti (INPS, INAIL,   CONI).

4)Enti Territoriali (Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato): che sono rappresentativi delle

persone stanziate sul territorio e operano nell’interesse di tutto il gruppo. Le loro funzioni sono individuabili

in ragione del livello territoriale(comunale, provinciale, regionale).

5)Agenzie: disciplinate dalla legge istitutiva; costituiscono la conferma della atipicità degli enti pubblici (Es.

ARAN).

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14. Elenco dei principali rapporti fra Stato e EntiI rapporti che di volta in volta si possono instaurare tra enti, sono:

-Avvalimento(ex art 118 Cost):  utilizzo da parte di un ente degli uffici di un altro ente.

-Sostituzione:  istituto con cui un soggetto è legittimato a far valere un diritto o  un obbligo che rientrano

nella sfera di competenza di un altro soggetto.

I poteri che lo Stato può esercitare nei confronti dell’ente, sono:

a)Vigilanza: controllo di legittimità di un soggetto sugli atti di un altro(approvazione dei bilanci o la nomina

di commissari straordinari).

b)Direzione: tale relazione si estrinseca in una serie di atti denominati direttive, che determinano l’indirizzo

dell’ente lasciandogli la possibilità di scelta delle modalità.

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15. Elenco delle principali forme associative fra Entia)Federazioni di enti: svolgono attività di indirizzo  e rappresentanza dell’attività degli enti federati(es.ACI).

b)Consorzi: strutture per realizzare finalità comuni a più soggetti. Essi possono essere

obbligatori, se necessari per motivi di interesse pubblico(consorzi bonifica).

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16. Definizione di Enti di incerta qualificazione1)Spa a partecipazione pubblica: sono disciplinate dagli artt 2449 e 2450 del codice civile che stabiliscono

che se un ente pubblico assume partecipazioni azionarie, l’atto costitutivo può conferire la facoltà di

nominare e revocare amministratori.

Esistono vari modelli costituiti da società:

a)a partecipazione pubblica: regolate da leggi speciali e chiamate a svolgere funzioni pubbliche. Possono

venire accostate a società che risultano affidatarie di servizi in house senza necessità di gara. L’affidamento

in house per la giurisprudenza europea  ricorre nei casi in cui tra amministrazione e imprese esiste un

legame tale che il soggetto non può ritenersi distinto dal punto di vista decisionale;

b)miste: direttamente affidatarie di servizi pubblici locali; di norma il socio privato è scelto tramite gara;

c)derivanti dal processo di privatizzazione.

E’ da notare che spesso le società sono costituite ex lege, e non possono fallire, perché qualificate come enti

pubblici.

2)Fondazioni: caratterizzate dall’indisponibilità dello scopo, svolgono attività in settori contigui a quelli

delle amministrazioni.

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17. Definizione di privatizzazione degli Enti PubbliciLa privatizzazione degli enti pubblici, è un processo influenzato dall’Unione Europea che  consente di

reperire capitale di rischio sul mercato, riducendo così l’indebitamento e gli ambiti in cui i soggetti pubblici

agiscono in posizione di monopolio.

La privatizzazione comporta che l’ente pubblico economico viene trasformato in SpA, con capitale

interamente posseduto dallo stato, poi si procede alla dismissione della quota pubblica come avvenuto per

l’ENI. La privatizzazione interessa soggetti che operano in 3 settori di: gestione di partecipazioni azionarie

(ENI); servizi di pubblica utilità (ENEL); creditizio.

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18. Caratteristiche della organizzazione dello Stato: Organi e UfficiL’Organizzazione dello Stato e degli enti pubblici si attua tramite:

1)Organo: elemento che consente di riferire all’ente stesso atti e attività.

    Si hanno organi:

-monocratici: composti da una persona o più persone con gli stessi poteri;

-complessi: formati da più organi con funzioni differenti;

-attivi, consultivi, o di controllo: a seconda delle competenze e della funzione che svolgono;

-centrali, locali o periferici: a seconda dell'area territoriale in cui operano.

-Interni: emanano atti con rilevanza endoprocedimentale;

-Esterni: emanano atti con  rilevanza esterna.

Tra gli organi si possono instaurare relazioni, come:

a)Gerarchia: relazione di sovraordinazione-subordinazione tra organi diversi:l’organo sovraordinato ha una

competenza comprensiva anche di quello subordinato. I poteri della relazione gerarchica sono:

-decidere i ricorsi gerarchici;

-annullare d’ufficio o revocare gli atti emanati da un organo subordinato;

-risolvere i conflitti che insorgono tra enti subordinati;

-avocazione: esercitare compiti spettanti ad altro organo;

-sostituzione: adottare atti di competenza di un altro organo (es. commissario).

b)Direzione: esistono due organi posti in situazione di disuguaglianza,  ma sussiste una sfera di autonomia in

capo all’organo subordinato, mentre l’organo sovraordinato ha il potere di indicare gli scopi da perseguire.

c)Coordinamento: organi in situazione di equiordinazione  preposti ad attività che, pur dovendo restare

distinte, sono destinate ad essere ordinate secondo un disegno unitario (es potere di un coordinatore di

impartire disposizioni).

d)Controllo: esame, da parte di un apposito organo, di atti e attività di un altro organo. Esso si conclude con 

un giudizio, sulla base del quale è adottata una misura.  

Quindi:

-Controlli  interni: di regolarità amministrativa e contabile; di gestione ecc;

-Controlli esterni: esercitati dalla Corte dei Conti quale “organo al servizio dello stato-comunità” attraverso

il meccanismo della registrazione e apposizione del visto.

2)Uffici: insieme di mezzi materiali e personali  chiamati a svolgere uno specifico compito che, in

coordinamento con quello degli altri uffici concorre al raggiungimento di un determinato obiettivo (sono 

nuclei elementari dell’organizzazione).

Coloro che prestano il proprio servizio presso l’ente sono legati alla persona giuridica dal dovere di ufficio

(insieme di comportamenti che il dipendente deve tenere nei confronti della PA e dei cittadini).

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19. Definizione di "Beni" in diritto amministrativo Mezzi giuridici utilizzati dalle Pubbliche Amministrazioni per svolgere le proprie funzioni istituzionali.

Abbiamo beni:

A)di interesse pubblico: beni finalizzati al soddisfacimento dell’interesse pubblico, in essi sono compresi

anche beni che  appartengono ai privati, come le collezioni private esposte per migliorare la cultura della

collettività;

B)pubblici: beni  pubblici finalizzati all’interesse pubblico. Essi si distinguono in:

1)demaniali: appartengono ad un ente pubblico territoriale; sono beni mobili o universalità di beni mobili

(es. biblioteca). Si dividono in:

a)necessari: necessariamente appartengono ad un ente pubblico e si dividono in:

-marittimo:  spiagge, porti;

-idrico: fiumi, laghi;

-militare: opere destinate alla difesa nazionale;

b)accidentali: in concreto appartengono allo stato, ma possono anche appartenere ai privati. Si dividono in:

stradale; ferroviario; aereonautico; culturale.

Tali beni sono inalienabili, cioè non possono dar luogo a diritti a favore di terzi se non nei limiti stabiliti

dalla legge, e non possono essere soggetti a espropriazione forzata. La tutela di questi beni non si limita a

quella giurisdizionale ma anche a quella in via amministrativa.

2)patrimoniali indisponibili (foreste, miniere): non possono essere sottratti alla loro destinazione di

soddisfacimento di un pubblico interesse.

C)privati di interesse pubblico: beni appartenenti ai privati, ma che possono essere utilizzati per il

soddisfacimento di un interesse pubblico. Tali beni si dividono in:

-vincolati: ad avere ad es una certa destinazione o  di essere modificati dal proprietario;

-onerati: impongono oneri al proprietario (es. il proprietario di una cava deve valorizzarla altrimenti lo stato

può prenderla).

E)patrimoniali disponibili: beni che lo stato possiede come un privato, e che quindi non sono volti a

soddisfare l’interesse pubblico (denaro).

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 24: Riassunto Casetta

20. Classificazione dei possibili usi dei beni pubblici-Generale: assolvono la loro funzione a servizio della collettività (es. strada pubblica);

-Particolare: il bene è posto al servizio di un privato specifico (es. concessione).

-Esclusivo: utilizzati esclusivamente dall’ente pubblico (beni del demanio militare);

-Promiscuo: il bene è in grado di soddisfare anche altre esigenze (es. le strade militari, accanto all’interesse

della difesa assicurano  l’interesse della pubblica circolazione)

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 23 di 97

Page 25: Riassunto Casetta

21. Definizione di Governo nell'organizzazione stataleIl Governo, organo esecutivo dello stato (art92cost), è collocato al vertice dell’organizzazione statale. Esso è

un organo costituzionale complesso, perché costituito al suo interno da + organi con competenze autonome,

ovvero:

1) Ministri: nominati su proposta del presidente del consiglio con decreto del presidente della repubblica.

Ogni ministro è preposto ad un ministero, costituito dal complesso di mezzi ed uomini che si occupano della

cura e del mantenimento degli interessi della p.a.   Ma vi sono anche ministri non  preposti ad alcun

dicastero, che svolgono le funzioni loro delegate dal presidente del consiglio, si tratta dei  ministri senza

portafoglio.

2) Consiglio dei ministri: organo collegiale composto da tutti i ministri e dal presidente del consiglio che lo

preside. La sua funzione  è quella di fissare l’indirizzo politico-amministrativo dell’attività di governo,

deliberando disegni di legge, decreti legge e regolamenti.

3) Presidente del consiglio dei ministri: è colui che coordina la sua volontà con quella degli altri ministri per

determinare l’indirizzo politico del governo. In base alla l. 400/88 le attribuzione del presidente del consiglio

sono:

-redige il programma del governo e chiede su di esso la fiducia;

-sollecita i ministri e assicura l’imparzialità e l’efficienza degli uffici pubblici;

-tiene i contatti con il presidente della repubblica, controfirma le leggi e gli atti con forza di legge.

-egli ha potere di annullamento di ufficio degli atti amministrativi.

La Presidenza del consiglio dei ministri è la struttura amministrativa di supporto  all’attività del presidente

del consiglio, che gode di autonomia organizzativa e di bilancio.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 24 di 97

Page 26: Riassunto Casetta

22. Elenco delle strutture di raccordo fra MinisteriIl coordinamento dell’attività dei vari ministeri è assicurata dal Consiglio dei Ministri, dal PdC. Esistono

però alcune strutture preposte al raccordo che sono:

-Consiglio di Gabinetto organo collegiale  istituito nel 1983, formato dal presidente del consiglio e dai

ministri da lui designati. Esso esamina gli aspetti + rilevanti della politica governativa;

-Comitati Interministeriali: organi collegiali formati da  esperti e rappresentanti delle amministrazioni, come

il Cipe(Comitato Interministeriale per la programmazione economica) presieduto dal PdC e composto dai

Ministri. E’ competente su questioni economico-finanziarie che necessitano di un coordinamento a livello

territoriale o settoriale;

-Servizio Nazionale di Statistica(ISTAT): si articola in una serie di uffici presenti presso ciascun ministero,

enti territoriale e camera di commercio;

-Avvocatura dello Stato: pool di giuristi che forniscono consulenza alle amministrazioni statali e

provvedono alla loro difesa in giudizio. Al suo vertice è posto l’Avvocato Generale dello Stato, con sede a

Roma. Esistono sedi periferiche presso ciascuna sede di Corte d’Appello.

-Centro Nazionale per l’Informatica nella PA: fornisce alle amministrazioni il supporto conoscitivo

essenziale per l’attività amministrativa.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 25 di 97

Page 27: Riassunto Casetta

23. Definizione di Consiglio di Stato, Corte dei Conti e CNELOrgani strumentali all’unità dell’azione dello stato sono:

-Consiglio di stato: organo di consulenza giuridico-amministrativa, articolato in 7 sezioni. I pareri che il

consiglio di stato rende alle amministrazioni statali possono essere facoltativi o obbligatori(ricorsi

straordinari al presidente della repubblica);

-Corte dei conti: verifica il rispetto degli equilibri di bilancio da parte degli enti territoriali in relazione al

patto di stabilità interno e agli obblighi derivanti dall’appartenenza alla UE. Valuta anche la responsabilità

dei pubblici amministratori che abbiamo arrecato un danno all’amministrazione per la quale lavorano.

-CNEL(Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro): organo collegiale composto dal presidente  e da

121 membri (12 esperti, 99 rappresentanti delle categorie produttive, 10 delle organizzazioni di

volontariato). Ha funzione consultiva verso governo e camere, in materia di economia e di lavoro (con studi

ed indagini), e ha potere di iniziativa legislativa.

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Diritto amministrativo Pagina 26 di 97

Page 28: Riassunto Casetta

24. Definizione di Aziende AutonomeAmministrazioni incardinate in ministeri, ma con un’organizzazione separata da essi. Svolgono attività

tecnica. Amministrano in modo autonomo le entrate, dispongono di capacità contrattuale, ma non hanno un

proprio patrimonio. Sono prive di personalità giuridica e sono rette, quindi dal ministro che ne ha la

rappresentanza, il quale è affiancato dal Consiglio di Amministrazione e dal direttore. Il bilancio e il

rendiconto sono allegati al Bilancio dello Stato. Molte aziende sono state trasformate in Enti pubblici

economici o in SpA, come PT, FFSS.

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Diritto amministrativo Pagina 27 di 97

Page 29: Riassunto Casetta

25. Definizione di Difensore CivicoNasce come soggetto di collegamento fra cittadini e poteri pubblici. Ad esso la legge attribuisce una

pluralità di poteri, nessuno dei quali però è incisivo, infatti non può annullare o riformare atti.

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Diritto amministrativo Pagina 28 di 97

Page 30: Riassunto Casetta

26. Organi costitutivi dell'Organizzazione RegionaleGli organi della Regione sono:

-Consiglio Regionale: esercita la potestà legislativa e  le altre funzioni ad esso conferite dalla Costituzione;

-Giunta Regionale: organo esecutivo, esercita la potestà regolamentare e dispone di iniziativa legislativa.

-Presidente della Giunta Regionale: rappresenta la regione, dirige la politica della giunta e ne è responsabile,

promulga le leggi ed emana i regolamenti, dirige le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla

regione. E’ eletto a suffragio universale  diretto. Nomina e revoca i componenti della giunta.

Il consiglio può sfiduciare il presidente con mozione motivata, e dal momento che presidente e consiglio

sono eletti contestualmente, allora il venir meno di uno dei due organi determina la caduta anche dell’altro

per il principio simul stabunt simul cadent.

La forma di governo di ciascuna regione, è determinata dal proprio statuto (art123cost).

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 29 di 97

Page 31: Riassunto Casetta

27. Poteri delle RegioniCon la riforma del Titolo V, le regioni acquisiscono:

-Potestà legislativa(art117): prima erano indicate solo le materie di esclusiva competenza regionale, ora sono

indicate le materie:

a)su cui lo stato ha potestà legislativa esclusiva(perequazione delle risorse finanziarie);

b)su cui le regioni hanno potestà legislativa concorrente( armonizzazione dei bilanci);

c)su cui le regioni hanno potestà legislativa residuale(cioè tutte quelle non contenute nei due elenchi

precedenti).

-attribuzioni amministrative(art118): prima della riforma il sistema era basato sul criterio del parallelismo

delle funzioni, cioè alle regioni era attribuita la gestione amministrativa delle materie di sua competenza, ora

si è sostituito a questo criterio quello della sussidiarietà:

a)verticale: è attribuita la responsabilità di alcuni servizi agli enti territoriali + vicini al cittadino per meglio

soddisfare i suo interessi;

b)orizzontale: sono attribuiti compiti un tempo statali a soggetti capaci di fornire gli stessi servizi ad un

costo inferiore.

-Autonomia finanziaria e fiscale(art119): le regioni godono dell’autonomia finanziaria di entrata e di spesa,

hanno un proprio patrimonio, possono fare investimenti, ma su di essi è esclusa la garanzia dello stato. In

particolare le risorse delle regioni sono:

a)autonome: derivano da entrate proprie e dalla compartecipazione al gettito di tributi statali riferibili al solo

territorio.

b)derivanti da trasferimenti aggiuntivi: da parte dello stato a determinate regioni per specifiche finalità.

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Page 32: Riassunto Casetta

28. Rapporti Stato-Regioni: Accordi e ControlliPer la Corte costituzionale, i rapporti tra stato e regione devono essere improntati sul principio della leale

collaborazione, ovvero i poteri devono essere esercitati in base ad accordi:

Gli accordi fra amministrazioni sono stipulati per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di

interesse pubblico(art15). Abbiamo:

a)Concerto: istituto che si riscontra nelle relazioni tra organi dello stesso ente(rapporto interorganico).

L’autorità concertante presenta all’autorità concertata, una proposta per la soluzione del provvedimento. Gli

organi devono essere accordo.

b)Intesa: di norma raggiunta da enti differenti (Stato e Regione) ai quali si imputa l’effetto. Come per il

concerto, un’amministrazione deve chiedere l’intesa ad un'altra autorità, il cui consenso condiziona l’atto

finale.

Nella prospettiva dei rapporti tra Stato e Regioni sono state previste alcune figure:

-Commissione parlamentare per le questioni regionali: prevede consultazioni nel caso di scioglimento del

consiglio regionale e di rimozione del presidente della giunta. E’ composta da 20 deputati e 20 senatori.

-Conferenza Stato-Città-Autonomie Locali: compiti di informazione e consultazione sulle problematiche

relative agli indirizzi di politica generale che possono incidere sulle materie di comuni e province.

Per quanto riguarda il controllo sugli organi:

-l’art125: prevedeva controlli statali sulla legittimità degli atti amministrativi della regione, ora è previsto il

potere sostitutivo del governo, solo, nei casi di mancata osservanza di norme di trattati internazionali o i

caso di pericolo per la sicurezza pubblica.

-l’art126: prevede la possibilità che con Decreto del PdR il Consiglio regionale venga sciolto e il Presidente

della Giunta rimosso, nel caso di gravi violazioni di legge.

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Diritto amministrativo Pagina 31 di 97

Page 33: Riassunto Casetta

29. Caratteristiche degli Enti Locali: Comuni, province e città

metropolitaneEnti  a fini generali che rappresentano la propria comunità,  curandone gli interessi e  promuovendone lo

sviluppo. Essi godono di ampia autonomia:

-statuaria: stabiliscono le norme fondamentali della propria organizzazione, della partecipazione popolare,

del decentramento. Per la legge cost 3/2001 “ comuni, province e città metropolitane sono enti autonomi con

propri statuti secondo i principi fissati dalla costituzione”;

-normativa: disciplinano l’organizzazione e l’esercizio delle funzioni  mediante regolamenti;

-organizzativa e amministrativa: hanno il potere di auto-organizzarsi e ovviamente di amministrare, cioè di

esercitare le funzioni che la legge dà loro o che hanno deciso autonomamente di assumere;

-impositiva e finanziaria: possono decidere in statuti e regolamenti come finanziare la propria attività.

-potestà regolamentare: riconosciute dall’art117.6 agli enti locali.

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Page 34: Riassunto Casetta

30. Organizzazione di Comuni e ProvinceLa legge dello Stato disciplina gli organi degli enti locali. Il TU detta norme sull’elezione dei consigli, sul

numero dei consiglieri e sulla loro posizione giuridica, senza fare distinzione tra Comune e provincia. Gli

organi, che restano in carica 5 anni, sono:

1) Sindaco (presidente della provincia): responsabile dell’amministrazione del comune (o provincia), può

ricoprire al massimo 2 mandati.

Sindaco e presidente della provincia sono eletti a suffragio universale diretto. Essi sono eletti con un doppio

turno elettorale, con ballottaggio tra i due canditati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti. Egli:

Rappresenta l’ente; Convoca e presiede la giunta; Sovrintende al funzionamento dei servizi  e all’esecuzione

degli atti.

2) Consiglio comunale (consiglio provinciale): è l’organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo.

Ha autonomia funzionale e organizzativa.

Ha competenza su: Statuti; Regolamenti; Piani territoriali ed urbanistici.

L’elezione del consiglio provinciale avviene sulla base di collegi uninominali: al gruppo del candidato eletto

presidente è assegnato il 60% dei seggi.

3) Giunta comunale (provinciale): organo a competenza residuale. Collabora con il sindaco o con il

presidente della provincia nell’amministrazione, attua gli indirizzi generali del consiglio e svolge attività

propositiva e d’impulso nei confronti del Consiglio. Sindaco e presidente della provincia nominano il

presidente della giunta, tra cui un vicesindaco e un vicepresidente.

Adotta regolamenti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio.

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Diritto amministrativo Pagina 33 di 97

Page 35: Riassunto Casetta

31. Definizione di Comune nel diritto amministrativoEntità amministrativa determinata da limiti territoriali, su cui insiste una porzione di popolazione. Ad esso

sono attribuite:

-tutte le funzioni amministrative(art118): regola che può essere derogata solo per assicurarne l’esercizio

unitario.

-potestà regolamentare:  per l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite.

Inoltre il Comune gestisce  alcuni servizi di competenza statale, mentre la titolarità delle funzioni spetta allo

Stato, l’esercizio è demandato al sindaco, quale ufficiale del governo.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 36: Riassunto Casetta

32. Definizione di Provincia nel diritto amministrativoEnte intermedio tra comune e regione, che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne

coordina lo sviluppo. Ad essa sono:

-attribuite funzioni amministrative: di interesse provinciale relative a settori specifici.

-affidati importanti compiti: di promozione di attività  e di realizzazione di opere.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 35 di 97

Page 37: Riassunto Casetta

33. Definizione di altri enti localiAccanto alle province e ai comuni, vi sono altri enti locali:

-città metropolitane: enti amministrativi che la legge può istituire, in 10 aree metropolitane,  previo

referendum popolare.

L’art 114 Cost. qualifica le città metropolitane come enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni  alla

stregua di Regioni, Comuni e Province, titolari quindi di potestà normativa.

-unioni di comuni: sono costituiti da 2 o + comuni per esercitare insieme una pluralità di funzioni(es

risparmiano risorse, o per fornire servizi che da soli non potrebbero garantire);

-comunità montane e isolane:  unioni di comuni montani, individuati dalla regione per meglio affrontare i

problemi specifici delle comunità di montagna; e unioni di comuni appartenenti a un’isola o un arcipelago,

con esclusione di Sardegna e Sicilia.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 36 di 97

Page 38: Riassunto Casetta

34. Definizione di figure manageriali nella pubblica

amministrazione1)City manager(Direttore generale): il sindaco nei comuni con popolazione superiore a 15000 abitanti e il

presidente della provincia(previa deliberazione della giunta), possono nominare un direttore generale, con

contratto a tempo determinato.

2)Dirigenti: si occupano della gestione amministrativa e finanziaria e possono esercitare funzioni delegate

dal sindaco, sulla base di incarichi a tempo determinato.

Propria dei dirigenti è la responsabilità dirigenziale, che sorge se non sono stati raggiunti gli obiettivi: la

sanzione è il mancato rinnovo dell’incarico. L’accesso alla qualifica di dirigente avviene mediante: concorso

per esami; corso-concorso della Scuola superiore di PA; incarichi diretti esterni.

3)Segretario(provinciale e comunale): esso, pur legato da un rapporto funzionale con l’ente, dipende da

apposita agenzia(con personalità giuridica di dir pubblico sottoposta alla vigilanza del ministero

dell’interno), ed è nominato dal sindaco tra gli iscritti in apposito albo, per la durata del mandato del

sindaco.

Tale organo partecipa, con funzioni di assistenza alle riunioni del Consiglio e della giunta, curandone la

verbalizzazione.

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Page 39: Riassunto Casetta

35. Caratteristiche delle Situazioni Giuridiche SoggettiveLa situazione giuridica soggettiva è la situazione concreta di cui è titolare un soggetto dell’ordinamento, con

riferimento al bene che costituisce oggetto dell’interesse.

Siamo in presenza di norme giuridiche solo quando si instaura un rapporto fra soggetti, che sulla base di una

regola comune (diritto oggettivo), da luogo a vincoli reciproci, che determinano situazioni giuridiche

favorevoli o di vantaggio (diritto soggettivo), e situazioni giuridiche sfavorevoli o di svantaggio (obblighi,

doveri).

Le situazioni giuridiche in cui un soggetto si può trovare si dividono in:

A)favorevoli:

1)diritto soggettivo: situazione giuridica di vantaggio nella quale la legge attribuisce ad un soggetto la

possibilità di realizzare il proprio interesse  in via diretta e immediata e quindi indipendentemente dalla

soddisfazione dell’interesse pubblico.

I diritti soggettivi si distinguono in:

-assoluti: tutelati erga omnes, cioè nei confronti di tutta la collettività (che non possono essere lesi da altri

soggetti);

-relativi: dir la cui soddisfazione  dipende dalla collaborazione di un soggetto, che è obbligato a tenere un

certo comportamento (diritti relativi a prestazioni statali).

I diritti soggettivi possono degradare negli interessi legittimi: ad esempio il dir di riunione (art17), può

trasformarsi in interesse legittimo se il questore vieta la riunione per motivi di sicurezza.

2)interesse legittimo: è  la situazione di vantaggio che si possiede di fronte al potere dell’amministrazione e

che si sostanzia nella garanzia della legittimità dell’atto amministrativo.

L’interesse legittimo può essere:

-Pretensivo: il privato pretende qualcosa dall’Amministrazione (es. concorso pubblico);

-Oppositivo: il privato si oppone all’esercizio di un potere (es. esproprio).

Mentre il titolare del diritto soggettivo può realizzare il proprio dir direttamente ed immediatamente, il

portatore dell’interesse legittimo lo vede tutelato nel momento in cui esso coincide con uno specifico

interesse pubblico(es. concorso pubblico).  Il soggetto deve sperare che dall’esercizio del potere

amministrativo si arrivi alla propria soddisfazione.

Per tutelare detto interesse, al soggetto sono attribuiti poteri:

a)strumentali:  come la partecipazione e la consultazione degli atti, con cui il soggetto si inserisce nel

procedimento amministrativo e quindi orienta l’Amministrazione.

b)di reazione: riguardano la possibilità del soggetto di reagire contro le determinazioni

dell’Amministrazione attraverso ricorsi(amministrativi;giurisdizionali);

B)sfavorevoli: a)obblighi: comportamenti che un soggetto deve tenere per rispettare  dir altrui; b)doveri:

comportamenti per tutelare uno specifico interesse (es doveri costituzionali a garanzia di un interesse

collettivo); c)soggezioni: situazioni in cui un soggetto non può fare altro che sopportare.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 38 di 97

Page 40: Riassunto Casetta

36. Definizione di Potere AmministrativoE’ il modo tipico dell’agire amministrativo, che è una declinazione specifica del concetto generale di potere

giuridico ovvero la potenzialità astratta attribuita ad un soggetto  di tenere un certo comportamento

all’interno di una previsione giuridica.

Il potere amministrativo si configura come una situazione giuridica che consente ad una Amministrazione di

compiere determinati atti produttivi di effetti giuridici al fine di curare gli interessi pubblici. Il potere

amministrativo è ciò in cui si sostanzia l’attività amministrativa caratterizzata dal fatto di essere

funzionalizzata (in quanto doverosa) e proceduralizzata (perché si dipana attraverso il processo

amministrativo).

L’ Amministrazione è titolare di un potere amministrativo, ma dovendo soggiacere al principio di legalità,

non può rinunciarvi, deve applicarlo. E quindi si tratta di un potere irrinunciabile, indefettibile, indisponibile

e continuo. Questo spiega perché l’ Amministrazione è dotata di imperatività (contenuto dispositivo dei suoi

provvedimenti non è frutto di negoziazione, ma riflesso di un atto unilaterale che è atto

dell’Amministrazione).

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 41: Riassunto Casetta

37. I principali poteri amministrativi degli Enti Pubblici-Potere autorizzatorio: rimuove i limiti posti dalla legge  all’esercizio di una preesistente  situazione di

vantaggio (es.: permesso di costruire).

Dal ceppo delle autorizzazioni derivano alcune figure specifiche:

-Abilitazione: atti il cui rilascio è subordinato all’accertamento della idoneità tecnica di soggetti a svolgere

una certa attività (es. iscrizione albo).

-Omologazione: rilasciata in seguito all’accertamento della sussistenza in una cosa di tutte le caratteristiche

fissate dall’ordinamento;

-Nullaosta: atto emanato da un’amministrazione diversa da quella procedente, con cui si dichiara che non

sussistono ostacoli per l’adozione del provvedimento finale;

-Approvazione: rilascio di un atto, a seguito di una valutazione di opportunità e convenienza dello stesso.

-Licenza:  provvedimento che permette lo svolgimento di un’attività previa valutazione della sua

corrispondenza agli interessi pubblici (es. licenza commerciale).

-Dispensa: provvedimento con cui in alcuni casi, l’amministrazione può consentire una deroga

all’osservanza del relativo divieto o obbligo (es. dispensa dal servizio militare).

Tutti i provvedimenti, ad esclusione della dispensa (artt 19-20 della 241/90) possono essere sostituiti dalla

DIA e sono assoggettati alla disciplina del silenzio assenso, perché emanati a conclusione di procedimenti

ad istanza di parte.

-Potere Concessorio: potere di concedere al privato la titolarità di una situazione giuridica, cioè di

attribuirgli diritti, di cui non era titolare(concessione cittadinanza). La concessione può essere traslativa (dir

trasmesso al privato) o costitutiva (dir totalmente nuovo).

-Potere Ablatorio: incide negativamente sulla sfera giuridica del destinatario, perché impone obblighi o

sottrazione di situazioni favorevoli:

a)Espropriazione: costituisce un diritto di proprietà in capo di un soggetto detto espropriante, previa

estinzione del diritto in capo ad un altro soggetto detto espropriato per realizzare un’opera pubblica o per

motivi di pubblico interesse e dietro versamento di un indennizzo.

b)Occupazione Temporanea: può essere disposta su certi beni, dietro relativa indennità;

c)Requisizioni: l’amministrazione utilizza un bene di un privato per soddisfare un pubblico interesse. Può

avere effetti irreversibili.

d)Confisca:  volto a sanzionare un illecito amministrativo.

e)Sequestro:  ha natura cautelare.

f)Ordini:  a differenza dei precedenti che incidono sui dir reali, questo incide sui dir personali, imponendo ai

destinatari un comportamento (comandi, divieti).

-Potere Sanzionatorio: produce effetti sfavorevoli ai destinatari tramite sanzioni amministrative, ovvero

misure afflittive irrogate come conseguenza di una violazione di una norma o di un procedimento da parte di

un soggetto.

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Page 42: Riassunto Casetta

38. Tipologie delle sanzioni amministrative-ripristinatorie: colpiscono le cose  per reintegrare l’interesse pubblico leso;

-afflittive: si rivolgono all’autore dell’illecito;

-disciplinari: per i soggetti che hanno un rapporto con l’amministrazione;

-accessorie: consistono nella privazione di diritti.

-Potere di Ordinanza: il cui esercizio da luogo alla emanazione delle ordinanze di necessità ed urgenza, per

far pronte a situazioni che non possono essere risolte rispettando il normale ordine delle competenze e i

normali poteri. Possono essere emesse dal sindaco, dall’autorità di sanità o dall’autorità di pubblica

sicurezza. Per la Corte Costituzionale, trattandosi di poteri eccezionali, devono  avere una adeguata

motivazione e efficacia limitata nel tempo.

-Potere di Programmazione e Pianificazione: complesso di atti con cui l’amministrazione individua le

misure  per intervenire in un dato settore.

Ad essi non si applica partecipazione e diritto di accesso.

-Potere di Imposizione di Vincoli:  è attribuito all’amministrazione dalla legge per conservare alcuni beni

immobili che presentano particolari caratteristiche storiche, artistiche ecc;

-Potere di Controllo: si ha nei rapporti tra amministrazione e privati, dove alcuni atti sono rilasciati a seguito

dell’esito positivo di un controllo sull’attività da essi svolta.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 43: Riassunto Casetta

39. Discrezionalità del potere amministrativo delle Pubbliche

amministrazioniVisto che le Pubbliche amministrazioni possono compiere solo l’attività attuativa delle disposizioni

normative, allora si può affermare che il potere amministrativo non è mai completamente libero ma è al

massimo discrezionale.

La discrezionalità può essere distinta in:

a)amministrativa: potere della p.a. di individuare, sulla base di una valutazione di opportunità, il modo

migliore per conseguire l’interesse pubblico, con il minor sacrificio possibile per gli interessi privati;

b)tecnica: la scelta dell’amministrazione è condizionata da responsi tecnici (storico-artistici), ai quali essa

deve conformarsi.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 44: Riassunto Casetta

40. Definizione di merito amministrativo della Pubblica

AmministrazioneE’ il momento della ponderazione degli interessi coinvolti, ovvero la fase in cui la P.a. nel vagliare, fra le

varie soluzioni ragionevoli, sceglierà quella + opportuna rispetto all’interesse pubblico. Il merito non è

sindacabile, dal giudice amministrativo, perché la libera scelta dell’amministrazione è effettuata tra tutte

soluzioni ragionevoli.

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Page 45: Riassunto Casetta

41. Definizione di Capacità Giuridica e Capacità d’agireL’ordinamento giuridico definisce:

a) persone fisiche: ciascun essere umano vivente;

b) persone giuridiche: organizzazioni formate da + persone fisiche (es.Fiat).

-Capacità giuridica: idoneità ad essere titolare delle situazioni giuridiche, ovvero capacità di essere titolare

di dir e doveri, che si acquista alla nascita. Tutti coloro che godono della capacità giuridica sono soggetti di

diritto.

-Capacità di agire:  idoneità a gestire le vicende delle situazioni giuridiche di cui si è titolare, ovvero la

capacità di esercitare i propri diritti, con autonome manifestazioni di volontà, che si acquista con la

maggiore età.

-Capacità giuridica degli enti pubblici: Anche un ente pubblico è dotato di capacità giuridica.

In ordine ai poteri di diritto comune, ma  meno estesa di quella delle persone fisiche, infatti vi sono

disposizioni che escludono la possibilità per alcuni enti di compiere  attività di diritto comune, come quella

di contrattare con soggetti diversi da quelli indicati dalla legge.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 46: Riassunto Casetta

42. Classificazione delle fonti del Diritto Amministrativo Sono tutti quegli atti e fatti idonei a produrre norme giuridiche. Elemento che connota il Diritto

Amministrativo è lo studio delle fonti secondarie.

Le fonti del diritto possono essere suddivise in base ai seguenti  criteri:

1)Cronologico: in caso di contrasto fra 2 norme, che hanno, lo stesso grado nel sistema delle

fonti(equiparate) si deve preferire quella + recente a quella + antica sulla base del principio lex posterior

derogat legi  priori. Quindi la prevalenza della nuova norma sulla vecchia si esprime con l’abrogazione,

ovvero con la cessazione dell’efficacia della norma giuridica precedente.

2)Gerarchico (annullamento): in caso di contrasto tra 2 norme,  poste da fonti non equiparate, si deve

preferire quella che nella gerarchia delle fonti occupa il posto + elevato (lex superior derogat legi inferiori).

In questa ipotesi la norma disapplicata si considera invalida (cioè affetta da un vizio genetico che consiste

nel non aver rispettato la gerarchia delle fonti) e quindi verrà espunta dall’ordinamento mediante

l’annullamento, ad opera degli organi giurisdizionali, con conseguente caducazione degli effetti dalla norma

prodotti non  solo per il futuro (pro futuro), ma anche per il passato (ex tunc), quindi con efficacia retroattiva

non operante però per i rapporti conclusi.

3)Di Competenza: si applica quando le fonti sono ordinate dalla costituzione secondo la competenza

riguardante o l’ambito territoriale in cui le norme devono operare, o la materia o lo specifico oggetto

regolato. E quindi in caso di antinomie va applicata la norma posta dalla fonte competente con conseguente

esclusione di qualsiasi altra, tramite annullamento.

4)Di Specialità(deroga): in caso di contrasto tra due norme si deve preferire la norma speciale a quella

generale, anche se questa è successiva (lex specialis derogat legi generali; lex posterior generalis non

derogat legi priori speciali). Quindi l’effetto della norma speciale su quella generale è la deroga

Vi è un accenno ad questo criterio (non proprio codificato) nell’art.15 cod. pen.  Tale criterio opera solo sul

piano dell’interpretazione, perché la preferenza per la norma speciale non si esprime ne con abrogazione ne

con annullamento: infatti le norme in conflitto rimangono entrambe efficaci e valide, l’interprete opera solo

una scelta di quale norma deve essere applicata.

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Page 47: Riassunto Casetta

43. Definizione di norme prodotte dalle fonti comunitarie-Regolamenti Comunitari: atti di portata generale, obbligatori e direttamente applicabili nei rapporti  tra

amministrazione e cittadini. Secondo la Corte Costituzionale deve essere applicato dal giudice interno anche

disapplicando la legge nazionale incompatibile, quindi la norma comunitaria è un parametro di legittimità

dell’atto amministrativo.

-Direttive Comunitarie: vincolanti per gli stati membri in ordine al risultato da raggiungere, salvo restando la

competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi per conseguire quel risultato.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 46 di 97

Page 48: Riassunto Casetta

44. Fonti Secondarie nel Diritto Amministrativo: Statuti e

Regolamenti1) Statuti: che enunciano principi che vincolano l’ente.  Gli statuti delle regioni sono fonti primarie.

2) Regolamenti: intesi come atti soggettivamente amministrativi. Essi possono essere:

A) Governativi (l.400/88): sono adottati dal governo previo parere non vincolante del consiglio di stato,

emanati dal Presidente della Repubblica, sottoposti a visto e registrazione della Corte dei Conti e pubblicati

sulla G. U.

Essi si dividono in:

-Esecutivi: atti che specificano la legge;

-Attuativi e Integrativi: atti che sviluppano e integrano la legge;

-Organizzativi: disciplinano il funzionamento delle amministrazioni;

-Delegati: la legge delega al governo il potere di adottare un regolamento su una certa materia. Sono spesso

utilizzate dal governo per adeguare il nostro ordinamento alla disciplina comunitaria. Possono derogare

anche una fonte primaria.

B) Ministeriali e Interministeriali: adottati con Decreti Ministeriali o Interministeriali. Non possono dettare

norme contrarie ai regolamenti governativi, devono trovare fondamento in una legge che conferisce

espressamente il potere al ministro.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 47 di 97

Page 49: Riassunto Casetta

45. Altri Fonti Secondarie nel Diritto Amministrativo-Decreto Ministeriale: potestà normativa che appartiene al singolo ministro. Sono sottostanti ai regolamenti

governativi;

-Direttiva Ministeriale:  atto di un soggetto in cui si indicano al destinatario le modalità o le finalità; il

destinatario può disattendere l’atto motivandolo;

-Circolari Amministrative: atti non  normativi, la cui conoscenza è necessaria alla sopravvivenza degli

uffici. Le circolari possono essere:

a)Interpretative: in presenza di normativa oscura offrono interpretazione.

b)Informative: portano a conoscenza degli uffici una certa cosa.

c)Normative: se un organo sovraordinato impone di tenere un certo comportamento.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 48 di 97

Page 50: Riassunto Casetta

46. Caratteristiche dei Contratti nella Pubblica AmministrazioneL’amministrazione ha la capacità giuridica di stipulare contratti di diritto privato, e specificamente il

procedimento amministrativo che accompagna la conclusione dei contratti della PA è definito evidenza

pubblica. Esso è volto ad assicurare l’imparzialità e la trasparenza nella scelta del miglior contraente, si apre

con la predisposizione di un progetto di contratto (che predetermina il contenuto del contratto e la spesa

prevista), e si conclude con la scelta del contraente.

Le fasi del contratto sono:

-Stipulazione: i contratti della p.a. devono essere sempre conclusi per scritto;

-Approvazione: dell’autorità competente. Il rifiuto di approvazione si ha per vizi di legittimità nella

procedura o  per eccessiva onerosità del prezzo.

-Controllo:  svolto da un organo esterno all’amministrazione procedente.

I decreti di approvazione dei contratti dello Stato sono sottoposti al controllo preventivo della Corte dei

conti.

-Esecuzione: dopo l’approvazione e il controllo, il contratto è efficace e viene eseguito dai contraenti nel

rispetto delle norme civilistiche.

La normativa fondamentale in materia di contratti pubblici è costituita dalla l. di contabilità dello stato  e

dalla legge di unificazione in materia di lavori pubblici.

Si hanno contratti:

-attivi: se mediante essi l’amministrazione si procura entrate (vendite e locazioni);

-passivi: comportano l’erogazione di spese, l’amministrazione acquista beni e servizi(determinano uscite).

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 49 di 97

Page 51: Riassunto Casetta

47. Riflessi dei vizi del procedimento sulla validità del contratto in

Diritto Amministrativoa) L’annullamento con effetto ex tunc degli atti amministrativi emanati in vista della conclusione del

contratto, incide sulla validità, perché priva l’amministrazione della legittimazione e della capacità stessa a

contrattare, determinando l’annullabilità del contratto. Questo annullamento può essere pronunciato solo su

richiesta dell’amministrazione.

b) il contratto stipulato a seguito di un’aggiudicazione illegittima, è nullo per violazione di norme

imperative;

c) il contratto risulterebbe affetto da inefficacia sopravvenuta relativa: il contratto non perderebbe efficacia

in modo automatico, richiedendosi invece una ulteriore azione da parte del contraente.

Un’ ordinanza del consiglio di stato osserva come l’aggiudicazione abbia la duplice natura di atto

amministrativo conclusivo della procedura ad evidenza pubblica e di accettazione della proposta, con la

conseguenza che la sua demolizione priva il contratto dell’elemento essenziale dell’accordo, e quindi in

difetto di una tempestiva impugnazione dell’aggiudicazione nel prescritto termine di decadenza, l’azione di

nullità risulta non proponibile.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 50 di 97

Page 52: Riassunto Casetta

48. Definizione di lavori pubbliciI lavori pubblici sono le “attività di costruzione, ristrutturazione, e manutenzione di opere e impianti, che

possono essere realizzati solo con contratto di appalto, fanno eccezione i lavori in economia(quelli fino a

200mila €)  e  alcuni lavori del ministero della difesa.

L’appalto di lavori pubblici si distingue dal contratto privatistico per la natura pubblica di uno dei due

contraenti e perché ha ad oggetto la realizzazione di opere pubbliche.

L’amministrazione ha il diritto di rescindere  il contratto di appalto quando l’appaltatore si rende colpevole

di negligenza o frode e quindi l’appaltatore avrà diritto solo al pagamento dei lavori correttamente eseguiti e

sarà passibile del danno che provenisse all’amministrazione dalla stipulazione di un nuovo contratto.  Inoltre

l’ amministrazione può risolvere il contratto dietro pagamento dei lavori eseguiti.

Però l’atto con il quale l’ amministrazione esercita queste facoltà non ha natura provvedimentale e quindi

non è idoneo a incidere sulle situazioni soggettive del contraente, quindi la giustizia sulle relative

controversie spetta al giudice ordinario.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 51 di 97

Page 53: Riassunto Casetta

49. Definizione di AppaltoL'appalto è il contratto con cui una parte (appaltatore) assume, l'obbligazione di compiere in favore di

un'altra (committente o appaltante) un'opera o un servizio dietro corrispettivo in denaro.

Nel nostro ordinamento vi sono appalti:

-di forniture pubbliche: “contratti a titolo oneroso aventi per oggetto l’acquisto, la locazione finanziaria,

conclusi per iscritto tra un fornitore e una delle amministrazioni”.

-di servizi: contratti a titolo oneroso stipulati in forma scritta tra un prestatore di servizi e

un’amministrazione aggiudicatrice, aventi ad oggetto la prestazione di servizi indicati in due appositi

allegati.

Assegnazione degli appalti:

-Asta Pubblica: pubblico incanto aperto a tutti gli interessati dotati dei requisiti fissati dal bando. Poi si ha la

pubblicazione del bando e la presentazione delle offerte.

E’ obbligatoria per i contratti dai quali derivi un’entrata per lo stato.

-Licitazione Privata: alla gara per l'affidamento dei lavori, possono partecipare tutti gli interessati dotati dei

requisiti necessari. Si ha: invito a partecipare per le aziende; valutazione offerte e scelta della migliore;

aggiudicazione.

-Appalto Concorso: si prende in considerazione per le opere di aspetto architettonico  notevole. Le imprese

partecipanti devono realizzare un progetto esecutivo. L'offerta migliore viene decisa in base a: prezzo +

basso; valore tecnico o estetico; tempo previsto; costi  manutenzione.

-Trattativa privata: si scelgono e si invitano alla gara d’appalto almeno 15 aziende. Poi vi è una

negoziazione tra amministrazione e privato(manca l’aggiudicazione: cioè l’atto con cui si proclama il

vincitore.

L'opera non deve superare l'importo di 300'000 €(fanno eccezione le opere di urgenza).

Gli appalti dei lavori pubblici sono disciplinati dalla l.109/94(legge Merloni) con riferimento particolare alla

pubblicità e la comunicazione degli stessi ai terzi.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 52 di 97

Page 54: Riassunto Casetta

50. Definizione di Responsabilita’ AmministrativaE’ la responsabilità in cui incorre il soggetto avente un rapporto di servizio con un ente pubblico, il quale, in

violazione di doveri da tale rapporto derivanti, abbia cagionato un danno alla P.A.

L’art 28 pone una responsabilità diretta a carico dei funzionari pubblici e una responsabilità indiretta a

carico dello stato, perchè se i funzionari sono responsabili, lo è anche la PA. In realtà però il legislatore ha

stabilito nel dolo o colpa grave gli unici casi in cui si può dimostrare la colpa del funzionario. Quindi questa

disciplina è volta ad alleggerire la responsabilità civile dei funzionari attraverso la sostituzione della colpa

con la colpa grave, difficilmente provabile da parte del terzo danneggiato.

Tipi di responsabilità:

-precontrattuale: la pubblica amministrazione è responsabile per violazione del dovere di buona fede nelle

trattative e nella formazione del contratto;

-extracontrattuale: la PA anche se dotata di capacità giuridica speciale (per perseguire l’interesse pubblico),

è anche dotata di capacità di dir comune e quindi  soggetta alla responsabilità civile.

Nel 1999 con una sentenza la Corte di Cassazione ha riconosciuto il risarcimento dell’interesse legittimo, il

quale non è,  e non deve essere figlio di un dio minore ma una situazione giuridica sostanziale che mira ad

assicurare ai soggetti un bene giuridico al pari del diritto soggettivo.

-contrattuale: fondata sulla violazione di un rapporto obbligatorio già vincolante tra le parti sorto in virtù di

un contratto, per atto unilaterale o da precedente fatto illecito. Il debitore (PA) ha l’obbligo di adempiere

esattamente l’oggetto della prestazione se non prova che l’inadempimento avviene per cause a lui non

imputabili.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 53 di 97

Page 55: Riassunto Casetta

51. Definizione di Servizio PubblicoComplessa relazione che si instaura tra soggetto pubblico, che organizza una offerta pubblica di prestazioni,

rendendola doverosa, ed utenti. Il servizio è pubblico in quanto reso al pubblico e per la soddisfazione dei

bisogni della collettività, nonché in ragione del fatto che un soggetto pubblico lo assume con legge rendendo

doverosa la conseguente attività.

L’erogazione è la concreta attività volta a fornire prestazioni ai cittadini. Nelle forme di gestione

contemplate dall’ordinamento è previsto anche l’intervento di privati.

Il contratto di servizio è lo strumento per disciplinare i rapporti tra amministrazione e soggetto esercente.

L’erogazione del servizio avviene con conferimento della titolarità del servizio a società: di capitali

individuate;

a capitale misto pubblico; a capitale interamente pubblico.

Tipologie di servizi pubblici:

a)essenziali: l’art.43 C. si occupa della riserva operata con legge allo Stato, ad enti pubblici o comunità di

lavoratori o di utenti di determinate attività ed individua, quale oggetto della riserva, le imprese che si

riferiscono a servizi pubblici essenziali (si esclude la libertà di iniziativa economica);

b)indispensabili: sono finanziati dalle entrate fiscali che integrano  la contribuzione erariale;

c)sociali: finalizzati alla tutela del benessere della persona;

d)universale: insieme minimo di servizi disponibile a tutti gli utenti a prescindere dalla loro ubicazione

geografica e ad un prezzo accessibile.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 54 di 97

Page 56: Riassunto Casetta

52. Il sistema della doppia GiurisdizioneIl sistema di Giustizia Amministrativa adottato in Italia è quello della “doppia giurisdizione”  dove la

costituzione prevede due ordini di giurisdizioni, in base alla situazione giuridica soggettiva lesa.

I due ordini di giurisdizioni sono garantiti dall’art113cost per il quale “Contro gli atti della p.a. è sempre

ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione

ordinaria o amministrativa”. Si ha quindi:

a) giurisdizione ordinaria: ad essa è demandata la tutela dei diritti soggettivi. Si ha giurisdizione del giudice

ordinario quando l’amministrazione ha agito in carenza assoluta di un potere attribuitole.

b) giurisdizione amministrativa (tribunali amministrativi e consiglio di stato): ad essa è demandata la tutela 

degli interessi legittimi. Si ha giurisdizione del giudice amministrativo quando l’amministrazione ha agito

male esercitando un potere attribuitole dal diritto.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 55 di 97

Page 57: Riassunto Casetta

53. Caratteristiche dei ricorsi amministrativiAccanto ai rimedi giurisdizionali il nostro ordinamento prevede una terza via, di tipo non giurisdizionale, la 

tutela in via amministrativa, attuata dalla stessa amministrazione su ricorso degli interessati, attraverso un

procedimento amministrativo, al di fuori di ogni intervento del giudice, se la relativa materia rientra nel

quadro dei procedimenti amministrativi di riesame.”

I ricorsi amministrativi sono istanze rivolte dai soggetti interessati, ad una P.A. per ottenere la tutela di una

situazione giuridica soggettiva che si assume essere lesa da un provvedimento o da un comportamento

amministrativo. Si tratta di rimedi giuridici offerti per la soluzione di una controversia che può sorgere

dall’emanazione di un atto o in via eccezionale indipendentemente da esso.

I ricorsi amministrativi si distinguono dai rimedi giurisdizionali, perché:

a)non richiedono il patrocinio di un avvocato;

b)possono proporsi a tutela sia di interessi legittimi che di diritti soggettivi(il ricorso giurisdizionale è

consentito solo per la tutela degli interessi legittimi);

c)la decisione su di essi ha natura di vero  provvedimento amministrativo e quindi è impugnabile innanzi al

giudice amministrativo.

d)offrono alla parte la possibilità di ottenere  un’ulteriore pronuncia da parte dell’amministrazione; alcuni

ricorsi consentono poi di far valere i vizi di merito, non sindacabili dal giudice.

Il ricorso amministrativo, a pena di nullità, deve:

-essere redatto in forma scritta;

-contenere l’indicazione dell’autorità adita, le generalità del ricorrente, gli estremi del provvedimento

impugnato, i motivi di impugnazione, la data, la sottoscrizione del ricorrente.

 Le decisioni su ricorsi, possono configurarsi come pronunce di accoglimento o di rigetto della domanda

proposta dal ricorrente.

Nel nostro ordinamento sono previsti ricorsi amministrativi:

1)In opposizione: ricorso diretto alla stessa autorità che ha emanato l’atto impugnato, la quale agisce

esercitando un potere diverso da quello utilizzato al momento dell’emanazione dell’atto, allorché aveva

operato come amministrazione attiva. Il ricorrente può far valere vizi sia di legittimità sia di merito.

2)Gerarchico: proposto all’autorità gerarchicamente superiore a quella che ha emanato l’atto, per  consentire

di far valere vizi sia di legittimità, sia di merito, e di tutelare diritti soggettivi e interessi legittimi. Esso è:

a)sempre ammesso: salvo che per atti definitivi;

b)consta di un unico grado: può essere proposto 1 sola volta;

Il termine per la presentazione del ricorso gerarchico è di 30 gg(a partire dal giorno in cui l’interessato ne

viene a conoscenza)a pena di decadenza.

3)Straordinario al Capo dello stato: proponibile contro i provvedimenti amministrativi definitivi di qualsiasi

autorità amministrativa per la tutela  di diritti soggettivi e di interessi legittimi, ma solo per vizi di

legittimità.

Esso è  denominato:

-straordinario: perché è ammesso solo contro atti amministrativi definitivi;

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 56 di 97

Page 58: Riassunto Casetta

-eliminatorio: comporta, nel caso di accoglimento, solo decisioni di annullamento;

E’ riconosciuta la facoltà dell’amministrazione e al contro-interessato di richiedere che la decisione sul

ricorso straordinario sia devoluta al tribunale amministrativo in sede giurisdizionale. Il ricorso deve essere

proposto entro 120 gg.

Il ricorso straordinario è deciso con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro

competente in base al parere del Consiglio di Stato(che è obbligatorio, perché il ministro competente non

può proporre una decisione che da esso si discosti, salvo investire della questione il Consiglio dei

ministri)può essere impugnato innanzi alla giurisdizione amministrativa solo per vizi di forma e di

procedura.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 57 di 97

Page 59: Riassunto Casetta

54. Classificazione delle giurisdizioni in diritto amministrativoSono giudici amministrativi con competenza generale:

1)Tribunali amministrativi regionali(TAR): la cui giurisdizione concerne:

-legittimità: il giudice amministrativo giudica sulle controversie relative alla legittimità di atti amministrativi

lesivi di interessi legittimi, con poteri istruttori e decisori che vanno dall’annullamento dell’atto alla

condanna al risarcimento del danno. La causa petendi è l’interesse legittimo.

-merito: il giudice amministrativo sindaca l’opportunità delle scelte dell’amministrazione. La giurisdizione

di merito consente di sindacare la legittimità e il merito dell’atto amministrativo.

Le materie che rientrano nella giurisdizione di merito sono, i ricorsi:

-per contestazione sui confini di comuni o province;

-in materia di consorzi per strade che tocchino il territorio di più province e per opere di bonifica;

-contro provvedimenti con tingibili e urgenti di sicurezza pubblica del sindaco in materia di edilizia,polizia

locale ed igiene.

2)Consiglio di Stato: vedi appunti.

Funzioni giurisdizionali amministrative con competenza per specifiche materie sono attribuite a:

a)Corte dei conti: vedi appunti;

b)Commissioni Tributarie(provinciali e regionali):  organi di giurisdizione in materia tributaria riordinati, in

commissioni tributarie provinciali, aventi sede nei capoluoghi di ogni provincia, ed in commissioni tributari

regionali, aventi sede nel capoluogo di ogni regione.

La Commissione Tributaria è composta da magistrati e dirigenti dello Stato, nominati con Decreto del

Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze.

La competenza delle commissioni tributarie comprende i tributi di ogni genere e specie comunque

denominati, compresi quelli regionali, provinciali e comunali, le controversie di natura catastale e quelle

inerenti l’imposta o il canone comunale sulla pubblicità e il tributo sulle pubbliche affissioni.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 58 di 97

Page 60: Riassunto Casetta

55. Classificazione dei Conflitti in materia di Diritto

AmministrativoNel nostro ordinamento abbiamo conflitti di:

-attribuzione: se sorgono tra soggetti dotati di una sfera di competenza costituzionalmente riservata: la Corte

costituzionale deve fornire una soluzione;

-giurisdizione: se riguardano organi appartenenti a diversi organi giurisdizionali; la loro soluzione spetta alla

Corte di cassazione;

-competenza(amministrativi o giurisdizionali): nell’ipotesi in cui sorgano tra organi appartenenti allo stesso

soggetto o allo stesso complesso giurisdizionale; la soluzione dei conflitti amministrativi spetta all’organo

sovraordinato, mentre per quanto attiene ai conflitti giurisdizionali, la loro risoluzione è affidata alla corte di

cassazione a sezione semplice, ovvero nell’ipotesi di giudice speciale, a quello di grado più elevato.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 59 di 97

Page 61: Riassunto Casetta

56. Definizione di procedimento amministrativoSequenza di atti amministrativi che portano all’emanazione  di un atto finale (il provvedimento), e che

quindi concorrono al conseguimento di un interesse pubblico (i soli provvedimenti emanati senza un

procedimento amministrativo sono gli atti di urgenza).

Quindi il procedimento amministrativo rappresenta la forme esteriore  attraverso la quale si dispiega

l’azione amministrativa, ovvero quel particolare iter procedurale, che rende l’atto efficace e perfetto.

Il procedimento amministrativo può essere definito come il tramite tra due situazioni statiche: il potere

(momento iniziale dell'attribuzione) e il provvedimento (momento finale della produzione): con l’incontro

tra interessi pubblici e privati.

I principi comuni a tutti i tipi di procedimento amministrativo sono:

-Necessarietà: la mancanza del procedimento comporta l'annullabilità dell'esercizio dell'attività.

-Congruità  con il presupposto: corrispondenza tra le premesse che hanno mosso l'amministrazione e le sue

conseguenze.

-Proporzionalità: la scelta dell'amministrazione deve comportare il minor sacrificio possibile.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 62: Riassunto Casetta

57. Fasi del Procedimento Amministrativo1)Iniziativa: fase che avvia il procedimento, definita:

a)autonoma: se promana dallo stesso organo competente all'emissione del provvedimento finale.

b)eteronoma: se promana da un organo diverso da quello competente all'emanazione dell'atto finale.

Essa può essere:

-di parte:  richiesta da un soggetto pubblico o privato, ed avviata mediante:

a)istanze: domande  dei privati per ottenere un provvedimento favorevole(dette esposti se non generano

obbligo a provvedere);

b)denunce: dichiarazioni dei privati finalizzate a provocare l'esercizio dei poteri della p.a. per l'emanazione

di un provvedimento.

c)ricorsi: reclami diretti a provocare un riesame della legittimità o del merito degli atti della p.a. ritenuti

lesivi di diritti soggettivi o di interessi legittimi.

-d'ufficio: richiesta  da un' autorità pubblica,  mediante:

-richieste: atti amministrativi con cui l'autorità amministrativa competente si rivolge ad un'altra autorità per

sollecitare l'emanazione di un atto che altrimenti non potrebbe essere emanato;

-proposte: sul contenuto da dare all'atto.

Proposta e richiesta  generano l’obbligo  a provvedere.

Aperta la fase dell'iniziativa l'amministrazione  ha l'obbligo di fissare un termine per la conclusione del

procedimento, di nominare il responsabile del procedimento e di comunicare l'avvio agli interessati.

2)Istruttoria: fase, condotta dal responsabile del procedimento,  in cui si acquisiscono e si valutano tutti i dati

rilevanti ai fini dell'emanazione dell'atto.  E quindi:

a)fatti: condizioni di ammissibilità (posizione legittimante, interesse a ricorrere), i requisiti di legittimazione

(cittadinanza, titolo di studio) e le circostanze di fatto (rilevabili con accertamenti);

b)interessi: coinvolti nel procedimento, con conseguente partecipazione dei portatori alla luce del principio

del giusto procedimento.

Essa spetta alla stessa autorità competente all'adozione dell'atto finale, ma i privati possono collaborare

integrando la documentazione, e le altre amministrazioni.

Dell'avvio dell'istruttoria si dà obbligatoriamente  comunicazione a tutti coloro nei cui confronti il

provvedimento finale è destinato a produrre effetti, nonché ai contro-interessati.

3)Decisoria:  fase deliberativa del procedimento, in cui si determina il contenuto dell’atto e si provvede alla

sua emanazione.

L'Amministrazione è tenuta, in questa fase ad adottare la decisione finale, perché ha il dovere di concludere

il procedimento.

Le Decisioni possono essere:

-Monostrutturate:  espressione della volontà di un solo organo monocratico (sindaco).

-Pluristrutturate:  assunte da un organo collegiale e quindi formate da una pluralità di atti e provvedimenti.

Il provvedimento deve richiamare i principali atti istruttori, i pareri acquisiti e motivare l'iter logico che ha

portato alla sua adozione. Il tal modo l'atto è esistente e perfetto solo che per dispiegare i suoi effetti ha

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 63: Riassunto Casetta

bisogno della fase successiva.

4)Integrativa dell'efficacia: fase di chiusura del procedimento, che è eventuale, perché  in alcuni casi la legge

non la prevede, con la conseguenza che comunque il provvedimento produrrà la sua efficacia dopo la fase

decisoria.

Una volta terminata la fase decisoria, sussistevano altre 2 fasi:

a)controllo: mirato alla verifica della regolarità degli atti rispetto alla situazione in oggetto e alle norme che

la riguardavano. Effettuato dal Co.re.co. e dal Difensore civico.

b)comunicazione ufficiale: ai suoi destinatari, che avviene normalmente per notificazione a mezzo di

notificatore e attraverso racc. AR. Per gli atti di carattere generale o destinati a molte persone, la

comunicazione avviene per pubblicazione (GU).

Queste due fasi sono state riunite perché la fase del controllo è scomparsa perché:

a) il CO.RE.CO (Comitato Regionale di Controllo): con funzione di controllo preventivo su tutti gli atti di

ciascuna PA, comportava un dispendio di denaro notevole, e  sembrava strumento politico(si favorivano o

bloccavano taluni atti amministrativi in relazione al colore politico dell’amministrazione che li aveva

prospettati).

b)si è  introdotta la figura del Responsabile del Procedimento:  che  effettua un controllo sugli atti prima

della fase integrativa dell’efficacia.

Oggi al posto del controllo esiste,  l’annullamento straordinario governativo, e la Corte dei conti ha istituito

un’apposita sezione per il controllo degli enti locali ed ha reso obbligatorio il controllo di gestione.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 64: Riassunto Casetta

58. Caratteristiche dell'Atto e del Provvedimento AmministrativoE’ un atto giuridico posto in essere da un'autorità amministrativa nell'esercizio della sua funzione.

Esso si distingue dal provvedimento che è l’atto con cui si conclude il procedimento amministrativo.

Il provvedimento è composto da:

-Intestazione: indica l’autorità emanante;

-Preambolo:  enuncia le circostanze di fatto e di diritto;

-Motivazione: indica le ragioni giuridiche e i presupposti di fatto del provvedere;

-Dispositivo: rappresenta la parte precettiva del provvedimento.

E’ l’atto amministrativo che, efficace sul piano dell’ordinamento generale, produce effetti in ordine alle

situazioni giuridiche di terzi soggetti.

Sono provvedimenti amministrativi:  autorizzazione e abilitazione; approvazione; licenze e nulla osta;

concessione(anche quella edilizia), il comando ed il divieto; atto ablativo(es esproprio); bandi di gara e di

concorso.

Il provvedimento riflette gli stessi caratteri del potere amministrativo, quindi è:

-unilaterale: volto al perseguimento unilaterale degli interessi pubblici;

-tipico: la tipicità consiste nella preventiva definizione del tipo di vicenda giuridica prodotta dall’esercizio

del potere.

-nominato: la p.a. per conseguire gli effetti tipici ricorre agli schemi individuati dalla legge.

Si distingue tra:

a)atti meri: sono solo strumentali ai secondi ed hanno rilevanza interna al procedimento;

b)provvedimenti: sono gli atti finali del procedimento, che producono i loro effetti giuridici all’esterno,

esprimendo la volizione della P. A.

Caratteristiche:

a)unilaterale: ha efficacia indipendentemente dalla volontà del soggetto cui è destinato;

b)esterno: dato che non sono considerati atti amministrativi quelli posti in essere dall'autorità amministrativa

nei confronti di sé stessa (detti interni, come le circolari).

Struttura: intestazione autorità emanante; preambolo; motivazione; luogo; data;  firma.

Elementi:

A)Essenziali:

-capacità: del soggetto che emana l’atto;

-dichiarazione volontà: atto con cui la P.a. rende conoscibile la propria volontà.

-causa:  finalità tipica di pubblico interesse prevista dall'ordinamento per l'atto.

-forma: elemento che si lega alla dichiarazione, determinato per legge.

B)Accidentali :

-termine: indica il giorno dal quale l'atto deve iniziare a produrre gli effetti.

-condizione:  gli effetti dell'atto si realizzano al verificarsi dell'avvenimento, o cessano al verificarsi

dell'avvenimento.

-modo: ad esempio la licenza di guida può comportare un modo (l'uso degli occhiali) per il privato.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 65: Riassunto Casetta

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 66: Riassunto Casetta

59. Classificazione dei Provvedimenti Amministrativi in base

all’efficaciaAtti autoritativi, tipici e nominati, preordinati alla realizzazione di interessi specifici e consistenti in

statuazioni destinate a produrre modificazioni di situazioni giuridiche.

A condizione che siano efficaci  i provvedimenti hanno le seguenti caratteristiche:

-Autoritarietà: possibilità di produrre unilateralmente nella sfera giuridica di altri soggetti le modificazioni

giuridiche previste dalle proprie statuizioni.

-Inoppugnabilità: dopo la scadenza dei termini di proposizione esso non è + impugnabile da parte degli

interessati tramite ricorso.

-Esecutorietà: atti portati ad esecuzione immediatamente e direttamente dall'Amministrazione, senza una

previa pronuncia dell'autorità giudiziaria, anche contro il volere del soggetto tenuto a prestare il proprio

consenso all'esecuzione.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 67: Riassunto Casetta

60. Classificazione dei Provvedimenti Amministrativi in base al

contenuto1)Provvedimenti, con funzione qualificatoria, che operano su qualità giuridiche di persone, cose, attività,

fatti, creando, modificando ed estinguendo tali qualità:

a)Ammissioni: danno luogo all'acquisto di status, basate, volta a volta su valutazioni discrezionali,

accertamenti o valutazioni tecniche.

b)Modificazioni di status: basati su una valutazione discrezionale o tecnica.

c)Atti che producono la cessazione di status: basati su valutazioni discrezionali o tecniche.

2)Provvedimenti che operano su diritti e doveri.

a)Provvedimenti accrescitivi: fanno sorgere nei destinatari nuovi diritti o fanno venir meno preesistenti

obblighi. E quindi provv con cui l’amministrazione:

-si priva di beni o assume obbligazioni a favore di terzi (sussidi, contributi, sovvenzioni, ecc.) o rinunzia a

propri diritti;

-attribuisce ad altri potestà o facoltà inerenti a diritti suoi propri (delega di poteri, concessioni traslative);

-conferisce ad altri soggetti diritti creati ex novo è riservata ad essa la disponibilità(onorificenze; concessioni

costitutive);

-consente ad altri soggetti di esercitare attività che non rientrano nelle prime tre categorie ma che

appartengono a settori riservati ai privati sui quali l'A. sovrintende a fini di coordinamento (licenze e

dispense);

b)Provvedimenti permissivi: che condizionano l'esercizio di preesistenti diritti, previo riscontro della

mancanza di ragioni di contrasto con le esigenze di interesse pubblico.

-Abilitazione: consente l'esercizio di un'attività sulla base di un riscontro di carattere tecnico sulla

sussistenza dei requisiti di idoneità richiesti dalla legge. Atti basati non su una scelta discrezionale ma su

una valutazione tecnica o accertamento;

-Autorizzazioni, assensi, nollaosta, approvazioni:  basati su una valutazione discrezionale sulla rispondenza

delle condizioni richieste;

-Approvazione: consiste in un controllo preventivo di merito basato su una valutazione discrezionale;

c)Provvedimenti che incidono riduttivamente su diritti patrimonialí e non dei destinatari. Ciò quelli con cui

l’amministrazione:

-sopprime o comprime diritti altrui (confisca, espropriazione, requisizione, sequestro, dichiarazione di

pubblica utilità, d'interesse pubblico, atti creativi di vincoli o limitazioni della proprietà; provvedimenti

sanzionatori). Scelta discrezionale, talvolta valutazioni tecniche.

-fa nascere in altri soggetti l'obbligo di ottemperare ai precetti con essi impartiti (ordini e direttive). Scelte

discrezionali o valutazioni tecniche o semplice accertamento.

3)Provvedimenti (di secondo grado) che operano su precedenti atti amministrativi che ne costituiscono

l'oggetto. Possono avere funzione di autotutela, controllo o giustizia amministrativa. Ovvero quelli che

producono:

a)cessazione o sospensione dell'efficacia degli atti amministrativi (annullamento, revoca, rimozione,

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 68: Riassunto Casetta

sospensione). In sede di autotutela valutazione discrezionale; in sede di controllo o su ricorso valutazione

tecnico giuridica;

b)modificazione del contenuto di provvedimenti preesistenti (modifica, riforma, proroga, rettifica). Scelta

discrezionale in sede di autotutela;

c)consolidazione di precedenti provvedimenti invalidi o l'integrazione di provvedimenti incompleti

(convalida, conversione, conferma integrativa, correzione di errori materiali).

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 69: Riassunto Casetta

61. Definizione di Procedimento AmminsitrativoSequenza di atti amministrativi che portano all’emanazione  di un atto finale (il provvedimento), e che

quindi concorrono al conseguimento di un interesse pubblico (i soli provvedimenti emanati senza un

procedimento amministrativo sono gli atti di urgenza).

Quindi il procedimento amministrativo rappresenta la forme esteriore  attraverso la quale si dispiega

l’azione amministrativa, ovvero quel particolare iter procedurale, che rende l’atto efficace e perfetto.

Il procedimento amministrativo può essere definito come il tramite tra due situazioni statiche: il potere

(momento iniziale dell'attribuzione) e il provvedimento (momento finale della produzione): con l’incontro

tra interessi pubblici e privati.

I principi comuni a tutti i tipi di procedimento amministrativo sono:

-Necessarietà: la mancanza del procedimento comporta l'annullabilità dell'esercizio dell'attività.

-Congruità  con il presupposto: corrispondenza tra le premesse che hanno mosso l'amministrazione e le sue

conseguenze.

-Proporzionalità: la scelta dell'amministrazione deve comportare il minor sacrificio possibile.

Antonio Amato Sezione Appunti

Diritto amministrativo Pagina 68 di 97

Page 70: Riassunto Casetta

62. Tipologie di procedimento amministrativo-precettivi: pongono in essere prescrizioni di carattere generale;

-dichiarativi: con  essi l'amministrazione, registra, verifica, certifica; sono volti a produrre certezze

giuridiche;

-autorizzatori:  consentono lo svolgimento di un'attività, libera ma sottoposta a controllo;

-concessori: sottraggono beni, status, a soggetti privati concedendoli al dominio pubblico;

-ablatori: ha l'effetto di produrre privazione;

-di secondo grado:  assumono la forma del ricorso amministrativo.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 71: Riassunto Casetta

63. Fasi del procedimento amministrativo1)Iniziativa: fase che avvia il procedimento, definita:

a)autonoma: se promana dallo stesso organo competente all'emissione del provvedimento finale.

b)eteronoma: se promana da un organo diverso da quello competente all'emanazione dell'atto finale.

Essa può essere:

-di parte:  richiesta da un soggetto pubblico o privato, ed avviata mediante:

a)istanze: domande  dei privati per ottenere un provvedimento favorevole(dette esposti se non generano

obbligo a provvedere);

b)denunce: dichiarazioni dei privati finalizzate a provocare l'esercizio dei poteri della p.a. per l'emanazione

di un provvedimento.

c)ricorsi: reclami diretti a provocare un riesame della legittimità o del merito degli atti della p.a. ritenuti

lesivi di diritti soggettivi o di interessi legittimi.

-d'ufficio: richiesta  da un' autorità pubblica,  mediante:

-richieste: atti amministrativi con cui l'autorità amministrativa competente si rivolge ad un'altra autorità per

sollecitare l'emanazione di un atto che altrimenti non potrebbe essere emanato;

-proposte: sul contenuto da dare all'atto.

Proposta e richiesta  generano l’obbligo  a provvedere.

Aperta la fase dell'iniziativa l'amministrazione  ha l'obbligo di fissare un termine per la conclusione del

procedimento, di nominare il responsabile del procedimento e di comunicare l'avvio agli interessati.

2)Istruttoria: fase, condotta dal responsabile del procedimento,  in cui si acquisiscono e si valutano tutti i dati

rilevanti ai fini dell'emanazione dell'atto.  E quindi:

a)fatti: condizioni di ammissibilità(posizione legittimante, interesse a ricorrere), i requisiti di legittimazione

(cittadinanza, titolo di studio) e le circostanze di fatto (rilevabili con accertamenti);

b)interessi: coinvolti nel procedimento, con conseguente partecipazione dei portatori alla luce del principio

del giusto procedimento.

Essa spetta alla stessa autorità competente all'adozione dell'atto finale, ma i privati possono collaborare

integrando la documentazione, e le altre amministrazioni.

 Dell'avvio dell'istruttoria si dà obbligatoriamente  comunicazione a tutti coloro nei cui confronti il

provvedimento finale è destinato a produrre effetti, nonché ai controinteressati.

3)Decisoria:  fase deliberativa del procedimento, in cui si determina il contenuto dell’atto e si provvede alla

sua emanazione.

L'Amministrazione è tenuta, in questa fase ad adottare la decisione finale, perché ha il dovere di concludere

il procedimento.

Le Decisioni possono essere:

-Monostrutturate:  espressione della volontà di un solo organo monocratico (sindaco).

-Pluristrutturate:  assunte da un organo collegiale e quindi formate da una pluralità di atti e provvedimento.

Il provvedimento deve richiamare i principali atti istruttori, i pareri acquisiti e motivare l'iter logico che ha

portato alla sua adozione. Il tal modo l'atto è esistente e perfetto solo che per dispiegare i suoi effetti ha

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 72: Riassunto Casetta

bisogno della fase successiva.

4)Integrativa dell'efficacia: fase di chiusura del procedimento, che è eventuale, perché  in alcuni casi la legge

non la prevede, con la conseguenza che comunque il provvedimento produrrà la sua efficacia dopo la fase

decisoria.

Una volta terminata la fase decisoria, sussistevano altre 2 fasi:

a)controllo: mirato alla verifica della regolarità degli atti rispetto alla situazione in oggetto e alle norme che

la riguardavano. Effettuato dal Co.re.co. e dal Difensore civico.

b)comunicazione ufficiale: ai suoi destinatari, che avviene normalmente per notificazione a mezzo di

notificatore e attraverso racc. AR. Per gli atti di carattere generale o destinati a molte persone, la

comunicazione avviene per pubblicazione (GU).

Queste due fasi sono state riunite perché la fase del controllo è scomparsa perchè:

a) il CO.RE.CO(Comitato Regionale di Controllo): con funzione di controllo preventivo su tutti gli atti di

ciascuna PA, comportava un dispendio di denaro notevole, e  sembrava strumento politico(si favorivano o

bloccavano taluni atti amministrativi in relazione al colore politico dell’amministrazione che li aveva

prospettati).

b)si è  introdotta la figura del Responsabile del Procedimento:  che  effettua un controllo sugli atti prima

della fase integrativa dell’efficacia.

Oggi al posto del controllo esiste,  l’annullamento straordinario governativo, e la Corte dei conti ha istituito

un’apposita sezione per il controllo degli enti locali ed ha reso obbligatorio il controllo di gestione.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 73: Riassunto Casetta

64. Definizione di Principio "Tempus Regit Actum"Ogni atto deve essere disciplinato dalla normativa vigente al momento in cui essa è posta in essere. Il

principio vale anche per il provvedimento finale, così, nell’ipotesi in cui la sua emanazione richieda, ai sensi

della normativa sopravvenuta, l’esistenza di atti endoprocedimentali non previsti dalla legge precedente e

non sussistenti, l’amministrazione dovrà rifiutarsi di emanarlo (fatta salva l’ipotesi di integrazione).

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Page 74: Riassunto Casetta

65. Caratteristiche del rapporto tra procedimenti amministrativi-Subprocedimenti: Procedimento che a volte confluisce in un altro, con una funzione strumentale. Esso è

dotato di una propria autonomia e preordinato alla realizzazione di uno o + elementi del procedimento

principale. Fasi del subprocedimento:

a)convocazione: è fatta dal presidente dell'organo collegiale con comunicazione;

b)seduta: deve esserci la maggioranza dei componenti;

c)discussione: si apre la discussione sulla proposta di deliberazione, depositata 24 ore prima della riunione.

Se non ci sono emendamenti il presidente indice la votazione finale;

d)votazione: se la legge non prevede maggioranze qualificate vige quella assoluta dei votanti;

e)verbalizzazione: tutto viene documentato con redazione del processo verbale a cura del segretario,

sottoscritto dal presidente e dal segretario verbalizzante.

-Procedimento connessi: procedimento in cui l’atto conclusivo di un autonomo procedimento, condiziona

l’esercizio del potere che si svolge nel corso di un altro procedimento (connessione funzionale)

-Rapporto di presupposizione: A volte tra due procedimenti amministrativi si instaura un rapporto di

presupposizione quando alla decisione finale concorrono almeno 2 procedimenti e 1 di essi si pone

temporalmente prima quindi l’altro procedimento non si conclude sino a che non si è concluso il primo.

(esempio: dichiarazione di pubblica utilità rispetto all’emanazione del decreto di esproprio).

Presupposto: circostanza necessaria affinchè un atto sia legittimamente esercitato(art3/241).

-Consecuzione: vari procedimenti corrono cioè in parallelo,mentre la soddisfazione delle aspirazioni del

privato è subordinata alla conclusione dell’ultimo degli stessi. Per svolgere una certa attività il privato deve

ottenere distinti provvedimenti, ma di fatto attinenti al medesimo bene della vita.

-Atti endoprocedimentali:  trovano posto tra i due estremi del procedimento; sono atti (pareri, osservazioni,

memorie) che generano l’impulso alla progressione del procedimento e contribuiscono a condizionare la

scelta discrezionale finale.

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Page 75: Riassunto Casetta

66. Principi dell’Ordinamento ComunitarioIl nostro ordinamento rispetta il principio di prevalenza del diritto comunitario rispetto a quello nazionale.

Rappresenta una norma mobile in attesa dello sviluppo del diritto comunitario. Il diritto comunitario ha

esportato in Italia i principi di:

-Proporzionalità: l’azione amministrativa deve salvaguardare l’interesse privato;

-Legittimo Affidamento: il cittadino che in buona fede  è indotto a credere al comportamento;

dell’amministrazione e in virtù di quel comportamento è indotto a comportarsi in un certo modo, se l’

amministrazione fa un cambiamento repentino il cittadino ha diritto alla tutela giurisdizionale. Indica

concreta e ragionevole speranza concretizzate in aspettativa.

-Precauzione: l’ amministrazione in presenza di pericolo diretto e concreto può impedire l’esercizio di una

certa attività.

Circolari e norme interne

-Circolari: atto non avente carattere normativo,mediante la quale l’amministrazione fornisce indicazioni in

via generale e astratta in ordine alle modalità con cui dovranno comportarsi in futuro i propri dipendenti e i

propri uffici.

-Norme interne: norme non operanti per l’ordinamento generale, non aventi la natura di norme giuridiche e

destinate a disciplinare soltanto i rapporti interni.

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Page 76: Riassunto Casetta

67. Definizione di irregolarità del Procedimento AmministrativoIrregolarità: l’atto, pur difforme dal diritto, non solo è pienamente efficace, ma non illegittimo. La

violazione della norma comporterebbe soltanto sanzioni a carico dell’agente o altre conseguenze che non

incidono sull’atto. Sono ipotesi di irregolarità: la mancata indicazione nel provvedimento, del termine e

dell’autorità cui deve essere presentato; l’eventuale ricorso; l’errore nell’intestazione del provvedimento o

nell’indicazione di una legge ;violazione di disposizioni relative alle procedure concorsuali.

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Diritto amministrativo Pagina 75 di 97

Page 77: Riassunto Casetta

68. Elenco degli altri Atti AmministrativiA)Atti che consistono in manifestazioni di volontà:

-Atti paritetici: Manifestazioni di volontà inerenti all'esercizio di un potere pubblico dotati di autonomia

funzionale; operano immediatamente e direttamente all'esterno ma non rivestono carattere autoritativo cioè

non sono in grado di alterare autoritativamente le posizioni giuridiche dei soggetti.

-Richieste: Manifestazioni di volontà che si inseriscono nella fase preparatoria di un procedimento. Atti di

iniziativa mediante i quali un'autorità sollecita l'emanazione di un atto. Può essere facoltativa, obbligatoria,

vincolante e conforme (v. pareri).

-Designazioni: Indicazione di uno o più nominativi all'autorità competente alla nomina. Non sono atti

facoltativi.

-Deliberazioni preliminari: Sono analoghe alle richieste vincolanti. Dotate di forza determinante in ordine al

contenuto degli atti che sul loro presupposto devono essere emanati. Non sono costitutive dell'effetto

giuridico.

-Accordi preliminari: hanno carattere preparatorio e determinante ma non costitutivo. Si concludono tra

l'autorità competente all'emanazione del provvedimento e altre autorità interessate (Stato   Regioni;

Regioni   Regioni).

Gli accordi di programma consentono la partecipazione regionale ad un atto programmatico generale.

(intervento straordinario nel Mezzogiorno).

B)Atti che non consistono in manifestazioni di volontà.

-Atti ricognitivi: Emanati nel corso di un procedimento di verifica, consistono in dichiarazioni di scienza

relative a fatti constatati (inchieste, ispezioni, visti, attestazioni, attestazioni che creano legale certezza,

certificazioni, documentazioni, registrazioni, valutazioni, pareri vincolanti, obbligatori, facoltativi, conformi,

proposte, intimazioni). Non presuppongono alcuna discrezionalità e non hanno effetti innovativi.

-Atti di valutazione: Presuppongono un giudizio valutativo quindi possono essere discrezionali e possono

avere effetti innovativi.

-Intimazioni: Avvertimenti formali ad adempiere ad un obbligo già formato in capo al destinatario. Non

hanno effetto innovativo.

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69. Definizione di Testo Unico RegionaleMolti statuti promuovono la redazione, tramite legge, di testi unici finalizzati alla raccolta e al

consolidamento della normativa in vigore in ambiti materiali omogenei.

La procedura è costituita da 2 passaggi:

1)la giunta redige una proposta di testo unico;

2)il consiglio approva il testo in forma semplificata rispetto al procedimento ordinario.

Il nuovo modulo collaborativo Giunta-consiglio escogitato dalla regioni serve per superare le difficoltà e le

lungaggini che caratterizzano l’emanazione del testo unico col tradizionale procedimento, quest’ultimo

infatti implicava il passaggio del provvedimento in aula con una nuova votazione art per art, capace di

riaprire questioni già affrontate dal decisore politico al momento dell’approvazione delle norme esistenti.

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Page 79: Riassunto Casetta

70. Definizione di TUELDal 2000 è in vigore un organico ordinamento degli enti locali, le cui disposizioni si applicano a quasi tutte

le 102 province e gli 8102 comuni del paese. Esso costituisce il limite inderogabile all’autonomia statuaria

dei singoli comuni e delle singole province. Le disposizioni degli statuti eventualmente incompatibili sono

abrogate a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme statali in materia: in tal caso è fatto obbligo agli

enti locali di adeguare i propri statuti entro 120 giorni.

Il tuel è diviso in 2 parti: la prima è di 147 articoli e contiene l’ordinamento istituzionale degli enti locali; la

seconda consta di 121 art e contiene l’ordinamento finanziario e contabile.

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Page 80: Riassunto Casetta

71. Classificazione degli Organi Giudicanti nell'Ordinamento

ItalianoNel nostro ordinamento sono istituiti giudici:

1)Ordinari: che amministrano la giustizia civile  e penale.

Gli organi giudicanti civili, si dividono in:

- primo grado: giudice di pace e tribunale;

- secondo grado: corte d’appello, dinanzi alla quale è possibile impugnare le decisioni del tribunale di primo

grado.

Gli organi giudicanti penali, si distinguono in:

-primo grado: giudice di pace, tribunale, tribunale dei minorenni e corte d’assise;

-secondo grado: corte d’appello, corte d’assise d’appello e tribunale della libertà.

2)Amministrativi(tribunali amministrativi  regionali e consiglio di stato): giudicano le controversie relative

agli interessi legittimi.

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Diritto amministrativo Pagina 79 di 97

Page 81: Riassunto Casetta

72. Caratteristiche della gestione delle controversie relative a

rapporti di lavoroLa difesa in giudizio dell’amministrazione statale spetta a questa,che ha sede presso ciascun distretto di

corte d’appello. Ai sensi dell’art.417-bis c.p.c. nelle controversie relative ai rapporti di lavoro dei dipendenti

delle P.A.,le amministrazioni stesse,limitatamente al giudizio di primo grado,possono stare in giudizio

avvalendosi direttamente dei propri dipendenti.

Tentativo obbligatorio di conciliazione (nel giudizio relativo al rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici)

art.410 codice procedura civile,  si svolge con le procedure previste dai contratti collettivi, ovvero davanti al

collegio di conciliazione. La domanda giudiziale diventa procedibile trascorsi 90 giorni dalla promozione

del tentativo di conciliazione.

Nel caso il giudice rilevi la mancata promozione del tentativo di conciliazione,sospende il giudizio e fissa

alle parti il termine perentorio di 60 giorni per il tentativo di conciliazione.

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Diritto amministrativo Pagina 80 di 97

Page 82: Riassunto Casetta

73. Caratteristiche dei CapitolatiUna funzione consultiva in ordine alla stesura di schemi di capitolati e delle questioni relative alla

progettazione e alla esecuzione delle opere pubbliche è svolta sia dall’avvocatura dello Stato sia dal

consiglio superiore dei lavori pubblici.

-Capitolati generali: definiscono le condizioni che possono applicarsi ad un determinato genere di lavoro,

appalto o contratto e le forme da seguirsi per le gare. La giurisprudenza riconosce loro carattere non

normativo, sicchè la fonte della loro efficacia risiede nell’adesione ad essi prestata dalle parti; la violazione

di tali capitola ti non dà luogo al vizio di violazione di legge. In quanto atti non normativi essi possono

essere derogati dal contratto e disattesi dall’amministrazione (se con congrua motivazione).

-Capitolati speciali: la dottrina gli riconosce carattere non normativo. Riguardano le condizioni che si

riferiscono  più particolarmente all’oggetto proprio del contratto e quindi pongono parte della

regolamentazione del contratto.

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Diritto amministrativo Pagina 81 di 97

Page 83: Riassunto Casetta

74. Approfondimento sui ricorsi amministrativiIl ricorso può essere proposto all’autorità competente a deciderlo, ovvero all’organo che ha emanato l’atto

impugnato. La legge esclude che il ricorso possa essere dichiarato irricevibile allorché sia rivolto a un

organo incompetente: tale organo ha il dovere di trasmettere d’ufficio il ricorso pervenutogli all’autorità

competente a deciderlo. Entro 20 giorni dalla comunicazione del ricorso, gli interessati possono presentare

all’autorità decidente deduzioni e documenti. La proposizione del ricorso non comporta l’automatica

sospensione dell’esecuzione dell’atto impugnato che però può essere disposta per gravi motivi d’ufficio o su

domanda delle parti.

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Page 84: Riassunto Casetta

75. Definizione di atto dichiarativo nel diritto amministrativoL’amministrazione nell’esercizio del suo potere, pone in essere atti che pur essendo puntuali e concreti non

sono atti provvedimentali (dotati di efficacia sul piano dell’ordinamento generale), ma strumentali ad altri

poteri, come pareri o  proposte definiti atti dichiarativi.

L’efficacia dichiarativa incide su una situazione giuridica preesistente rafforzandola, specificandone il

contenuto o affievolendola impedendo così la realizzazione della situazione in una certa direzione: è il caso

della cancellazione di alcuni beni dagli elenchi dei beni pubblici.

Alcuni atti dichiarativi detti di certificazione hanno la funzione di attribuire certezza legale ad un dato. Essi

sono tipici e nominati e corrispondono ad un’importante funzione pubblica, quella di produrre certezza

(extra omnes) che può essere messa in circolazione attraverso i certificati. Il certificato rappresenta quindi

un documento tipico rilasciato da un’ amministrazione. Presenta caratteri dell’atto pubblico, in quanto

rilasciato da pubblico ufficiale.

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76. Definizione di Atto Definitivo in Diritto AmministrativoL’esaurimento di alcuni ricorsi è condizione perché si formi l’atto definitivo; il ricorso al presidente della

Repubblica è straordinario perché esperibile avverso un atto definitivo (la sussistenza o l’insussistenza della

definitività è l’elemento discriminante per stabilire se un provvedimento sia suscettibile di un ricorso

amministrativo ordinario o invece di un ricorso straordinario).

La definitività si acquisisce con la decisione sul ricorso gerarchico o sul ricorso gerarchico

improprio,ovvero,in caso di mancata decisione dell’autorità adita entro il termine di 90 gg dalla

proposizione del ricorso.

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77. Organi amministrativi nella Pubblica Amministrazione-Centrali: estendono la propria competenza all’interno;

-Periferici: hanno competenza limitata ad un particolare ambito di attività;

-Permanenti: sono stabili;

-Temporanei: svolgono funzioni per un tempo limitato;

-Attivi: competenti ad eseguire la volontà dell’amministrazione in vista del conseguimento dei fini ad essa

affidati;

-Consultivi: rendono pareri;

-Di controllo: sindacano l’attività posta in essere dagli organi attivi;

-Rappresentativi: i suoi componenti sono eletti dalla collettività;

-Non rappresentativi: i suoi componenti non sono eletti dalla collettività;

-Con legale rappresentanza: organo esterno che esprime la volontà dell’ente nei rapporti contrattuali con i

terzi;

-Con personalità giuridica: per volontà di legge, sono dotati di personalità giuridica, e sono quindi titolari di

potere (es. ISTAT);

-Monocratici: il cui titolare è una sola persona;

-Collegiali: formato da più persone fisiche.

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78. Intervento di soggetti portavoce di interessi diffusi e collettivi

nel procedimento amministrativoIl nostro ordinamento consente che ci siano soggetti che si fanno portatori di interessi diffusi(appartengono

ad una pluralità di soggetti e riguardano beni non suscettibili di fruizione differenziata; il loro oggetto non è

frazionabile).

Per  l’art 9 L. 241/90 i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati possono intervenire

nel procedimento. Ma in realtà il termine interessi diffusi non appare corretto in quanto il riferimento a

associazioni e comitati richiama gli interessi collettivi (fanno capo ad un gruppo organizzato).

Gestione d’affari,arricchimento senza giusta causa e pagamento di indebito

-Gestione d’affari: ove è previsto l’obbligo, in capo a chi assume la gestione di un affare altrui di continuare

la gestione stessa e di condurla a termine finché l’interessato non sia in grado di provvedervi da sé. L’istituto

può applicarsi all’amministrazione nell’ipotesi in cui un terzo gestisca affari di spettanza del soggetto

pubblico, purché non si tratti dell’esercizio di pubbliche potestà.

-Arricchimento senza giusta causa (actio in rem verso): “chi si è arricchito senza una giusta causa a danno di

un’altra persona è tenuto nei limiti dell’arricchimento a indennizzare quest’ultima della correlativa

diminuzione patrimoniale” (artt. 2041 e 2042 c.c). Arricchimento: consiste nel vantaggio che può essere

rappresentato da un incremento del patrimonio, da un risparmio di spesa o dalla mancata perdita di beni.

-Pagamento di indebito (indebito oggettivo): trova applicazione nelle ipotesi in cui l’amministrazione abbia

disposto a favore dei propri dipendenti il pagamento di somme in eccedenza rispetto a quelle che avrebbe

dovuto versare.

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79. Definizione di Fermo AmministrativoPer l’art.69 della legge di contabilità dello Stato: qualora un’amministrazione dello Stato che abbia, a

qualsiasi titolo, ragione di credito verso aventi diritto a somme dovute da altre amministrazioni richieda la

sospensione del pagamento, questa deve essere eseguita in attesa del provvedimento definitivo”.

In caso di inadempimento dell’obbligazione, ove il credito risulti da un titolo esecutivo, il creditore può poi

procedere alla esecuzione forzata (di cose o somme di denaro) per ottenere la soddisfazione del proprio

interesse.

I beni riservati all’amministrazione e quelli destinati a funzioni e servizi pubblici non sono pignorabili.

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80. Definizione di obbligazione pubblica nel diritto amministrativoIl Contratto è fonte di obbligazione anche per la p.a  e per questo  è definito obbligazione pubblica.

Le obbligazioni di carattere patrimoniale sono soggette non solo alla disciplina del diritto comune, ma anche

a quella pubblicistica relativa al pagamento di somme di denaro da parte dell’amministrazione. Le

disposizioni sulla contabilità pubblica prevedono un procedimento che inizia con la comunicazione agli

uffici di ragioneria dell’atto dal quale deriva l’obbligo di pagare una somma, per la registrazione

dell’impegno, e si chiude con il pagamento della somma.

Luogo dell’adempimento: per una teoria, i pagamenti devono essere eseguiti secondo le regole civilistiche,

mentre secondo un’altra il luogo dell’adempimento è costituito dalla sede degli uffici di tesoreria.

Tempo dell’adempimento: la disciplina del procedimento contabile stabilisce che i pagamenti devono

avvenire nel tempo stabilito dalle leggi, dai regolamenti, e dagli atti amministrativi generali: perciò, alla

scadenza del termine per il pagamento il credito liquido si deve senz’altro ritenere esigibile.

I crediti producono interessi dal momento in cui sono liquidi ed esigibili.

Antonio Amato Sezione Appunti

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81. Elenco di definizione di alcuni Atti Amministrativi-Certificazioni: dichiarazioni di scienze esternate mediante certificato (rapporto tra contenuto e contenente)

-Registrazione: non è un certificato,in quanto la sua funzione prevalente è quella di acquisire conoscenze

rispetto a quella di esternare.

-Attestati: atti amministrativi sempre tipici, ma insuscettibili di creare la medesima certezza legale creata

dalle certazione e che non mettono in circolazione una certezza.

-Attestazioni atipiche: sul piano dell’ordinamento generale creano una presunzione.

-Atti di notorietà: atti formati,su richiesta di un soggetto,da un pubblico ufficiale,in base alle dichiarazioni

simultanee rese in sua presenza e sotto giuramento da alcuni testimoni.

-Decorso del tempo:produce la modificazione di una serie di diritti ed è alla base degli istituti della

prescrizione e della decadenza.

-Rinuncia:negozio avente effetto abdicativi cui può seguire un effetto traslativo o estintivo. Il potere,

intrasmissibile e imprescrittibile,non può essere oggetto di un atto di rinunzia. Anche l’interesse legittimo è

irrinunciabile. I diritti soggettivi invece normalmente sono rinunciabili. L’azione correlata a interesse

legittimo è rinunciabile.

-Atti amministrativi generali: sono capaci di produrre effetti nei confronti di una generalità di soggetti,

titolari di quei rapporti, anche se risultano privi di forza precettiva (es. bandi di concorso). Tali atti sono

sottratti alla disciplina della partecipazione procedimentale e del diritto di accesso. Inoltre gli atti generali

come quelli normativi non necessitano di motivazione. Particolare categoria di atti amministrativi generali è

costituita dalle autorizzazioni generali conosciute dalla normativa sulla liberalizzazione dei servizi.

Antonio Amato Sezione Appunti

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82. Definizione di indirizzo politico e indirizzo amministrativo in

diritto amministrativo-Indirizzo politico: complesso di manifestazioni di volontà in funzione del conseguimento di un fine unico,

che comportano la determinazione di un impulso unitario affinché i vari compiti statali si svolgano in modo

armonico;

-Indirizzo amministrativo: consiste nel prefissare gli  obiettivi dell’azione amministrativa, nel rispetto

dell’indirizzo politico.

Antonio Amato Sezione Appunti

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83. Definizione di atto di alta amminisstrazioneAtti caratterizzati da un’altissima discrezionalità, considerati l’anello di collegamento tra indirizzo politico e

attività amministrativa in senso stretto e soggetti alla legge ed al sindacato giurisdizionale (ex:provvedimenti

di nomina dei direttori generali delle ASL e delle aziende ospedaliere).

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 93: Riassunto Casetta

84. Definizione di Prefetto nel diritto amministrativoOrgano del ministero dell’interno, preposto all’ufficio territoriale del governo, chiamato a rappresentare sia

il potere esecutivo nella provincia, sia a svolgere la funzione di tramite tra centro e periferia.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 94: Riassunto Casetta

85. Definizione di Difensore CivicoSoggetto di collegamento tra cittadini e poteri pubblici. La legge attribuisce a tale organo una pluralità di

poteri, tuttavia non incisivi come quelli di altri organi: infatti  non può annullare o riformare atti.

E’ inoltre prevista la presenza di difensori civici regionali.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 95: Riassunto Casetta

86. Definizione di Prassi Amministrativa e di Consuetudine-Prassi Amministrativa: insieme di comportamenti tenuti nell’utilizzo quotidiano dei comportamenti della

PA. Non è un atto normativo ma può essere invocata per mancanza di coerenza che si traduce in censura

dell’attività amministrativa della PA. La violazione della coerenza può essere sintomo di cattivo esercizio

della funzione amministrativa.

-Consuetudine: fonte del diritto che si differenzia dalla prassi perché è il risultato del comportamento di una

certa generalità di consociati è perché è caratterizzata dall’opinio juris sue necessitatis. Quindi

l’inosservanza della prassi non dà luogo a violazione di legge ,ma può essere sintomo (senza adeguata

motivazione) di eccesso di potere.

Antonio Amato Sezione Appunti

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87. Definizione di Contratto di ProgrammaAtto con cui,  soggetti pubblici e privati raggiungono intese mirate al conseguimento di obiettivi comuni. In

questo il contratto di programma si contrappone all’accordo di programma,che coinvolge soltanto soggetti

pubblici.

Forme di contratto simili: Programmazione negoziata; Intese istituzionali di programma; Accordi di

programma quadro;  Patti territoriali ; Contratti di programma.

Gli accordi tra amministrazioni sono strumenti per concordare lo svolgimento di attività in comune in un

contesto in cui la frammentazione dei poteri richiede misure di raccordo e di semplificazione.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 97: Riassunto Casetta

88. Caratteristiche del giudizio in via principaleE' un procedimento diretto in quanto è data la possibilità a determinati soggetti di chiamare in causa la Corte

Costituzionale (direttamente con un ricorso, senza che sia necessario l'intervento di un giudice, come

avviene, invece, nel caso di giudizio in via incidentale), per tutelare le proprie competenze legislative.

Nello specifico tale procedimento  può essere promosso da:

-Stato: se una legge regionale eccede la competenza della Regione (ovvero non rientra nelle materie che la

Costituzione attribuisce alla Regione);lo stato ricorre tramite il presidente del consiglio;

-Regione: se una legge dello Stato  o di un’altra regione leda la sua sfera di competenza (ossia sia stata

emanata in una materia che la Costituzione riserva specificamente alla Regione); la regione ricorre tramite 

una delibera della giunta regionale.

Lo Stato e la Regione, possono sollevare la questione di costituzionalità davanti alla Corte Costituzionale

entro 60 giorni da quando la legge impugnata è pubblicata(G. U. per le leggi statali, e Bollettino Ufficiale

della Regione per le leggi regionali).

Sono state quindi parificate, con la riforma del titolo V della Costituzione, le armi processuali a disposizione

dello Stato e delle Regioni, venendo meno la diversità di termini (30 giorni per l'impugnazione regionale, 60

per quella statale), di parametro (qualsiasi norma costituzionale per l'impugnazione statale, solo quelle sulla

competenza per l'impugnazione regionale), con impugnazione successiva della legge statale, e preventiva di

quella regionale.

Il giudizio in via principale è riservato a stato e regioni e non a qualsiasi cittadino, che però ha la possibilità

di sollevare questione incidentale nel corso del giudizio.

L’atto che introduce il giudizio in via principale è il ricorso.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Page 98: Riassunto Casetta

89. Definizione di Giudizio IncidentaleEsso può avere inizio dal giudice d’ufficio dinnanzi al quale verte il giudizio (se questi ritiene che la legge

da applicare per decidere la causa sia di dubbia costituzionalità), o da una delle parti in giudizio. Si chiede,

in questo caso, alla Corte per mezzo di una questione o eccezione di costituzionalità, di verificare la

costituzionalità della legge. Il giudice, se ritiene che ci siano dei profili di incostituzionalità sospende il

giudizio e rimette la questione alla Corte costituzionale con un' ordinanza di rinvio, divenendo così

l’introduttore del giudizio(ovvero il giudice ad quo).

In tale ordinanza di rinvio il giudice deve indicare:

-oggetto: la disposizione di legge della cui legittimità costituzionale si dubita;

-parametro: le disposizioni costituzionali ritenute violate;

-giudizio di rilevanza:  i motivi che lo hanno indotto a ritenere la questione rilevante e decisiva per poter

giudicare la controversia in esame;

-giudizio di non manifesta infondatezza: i motivi che lo hanno indotto a ritenere che esistano

fondati dubbi circa la sua incostituzionalità.

A questo punto interviene la Corte costituzionale, che  sulla base dell’ordinanza di rinvio, verifica se la

questione di costituzionalità proposta sia ammissibile e, in caso affermativo, procede ad esaminare gli

eventuali profili di incostituzionalità della legge impugnata, pronunciandosi alla fine dell'esame con una

sentenza, che può essere:

a)di accoglimento (se la legge esaminata sarà risultata incostituzionale);

b)di rigetto(se la legge sarà risultata costituzionalmente legittima).

Note:

-Ordini e Collegi Professionali: enti pubblici associativi, che  raggruppano individui per attività

professionali;

-Camere di Commercio: enti di diritto pubblico, che svolgono funzioni di interesse generale per il sistema

delle imprese. Sono enti ad appartenenza necessaria di tipo associativo a competenza territorialmente

delimitata che raggruppano, commercianti, industriali e agricoltori.

-Impresa pubblica: impresa nei confronti della quale i pubblici poteri possono esercitare un’influenza

dominante per ragioni di proprietà o partecipazioni finanziarie.

-Persona giuridica: complesso organizzato di persone e di beni al quale l'ordinamento giuridico attribuisce la

capacità giuridica facendone così un soggetto di diritto.

Antonio Amato Sezione Appunti

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Indice

1. Definizione di Pubblica Amministrazione 1

2. Definizione di Diritto Amministrativo 2

3. Definizione di Diritto Amministrativo Comunitario 3

4. Definizione di Ordinamento Giuridico 4

5. Caratteristiche del Rapporto tra Politica e Amministrazione 5

6. Definizione dei concetti di Autodiachia e Autogoverno 6

7. Caratteristiche dell'amministrazione statale periferica 7

8. Caratteristiche degli Istituti di Partecipazione negli Enti Locali 8

9. Caratteristiche dei Modelli di Amministrazione 9

10. Principi Costituzionali della Pubblica Amministrazione: responsabilità, legalità, 10

11. Principi Costituzionali della Pubblica Amministrazione: azionabilità delle situazioni 12

12. Definizone e caratteristiche degli Enti Pubblici 14

13. Classificazione degli Enti 16

14. Elenco dei principali rapporti fra Stato e Enti 17

15. Elenco delle principali forme associative fra Enti 18

16. Definizione di Enti di incerta qualificazione 19

17. Definizione di privatizzazione degli Enti Pubblici 20

18. Caratteristiche della organizzazione dello Stato: Organi e Uffici 21

19. Definizione di "Beni" in diritto amministrativo 22

20. Classificazione dei possibili usi dei beni pubblici 23

21. Definizione di Governo nell'organizzazione statale 24

22. Elenco delle strutture di raccordo fra Ministeri 25

23. Definizione di Consiglio di Stato, Corte dei Conti e CNEL 26

24. Definizione di Aziende Autonome 27

25. Definizione di Difensore Civico 28

26. Organi costitutivi dell'Organizzazione Regionale 29

27. Poteri delle Regioni 30

28. Rapporti Stato-Regioni: Accordi e Controlli 31

29. Caratteristiche degli Enti Locali: Comuni, province e città metropolitane 32

30. Organizzazione di Comuni e Province 33

31. Definizione di Comune nel diritto amministrativo 34

32. Definizione di Provincia nel diritto amministrativo 35

33. Definizione di altri enti locali 36

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34. Definizione di figure manageriali nella pubblica amministrazione 37

35. Caratteristiche delle Situazioni Giuridiche Soggettive 38

36. Definizione di Potere Amministrativo 39

37. I principali poteri amministrativi degli Enti Pubblici 40

38. Tipologie delle sanzioni amministrative 41

39. Discrezionalità del potere amministrativo delle Pubbliche amministrazioni 42

40. Definizione di merito amministrativo della Pubblica Amministrazione 43

41. Definizione di Capacità Giuridica e Capacità d’agire 44

42. Classificazione delle fonti del Diritto Amministrativo 45

43. Definizione di norme prodotte dalle fonti comunitarie 46

44. Fonti Secondarie nel Diritto Amministrativo: Statuti e Regolamenti 47

45. Altri Fonti Secondarie nel Diritto Amministrativo 48

46. Caratteristiche dei Contratti nella Pubblica Amministrazione 49

47. Riflessi dei vizi del procedimento sulla validità del contratto in Diritto Amministrativo 50

48. Definizione di lavori pubblici 51

49. Definizione di Appalto 52

50. Definizione di Responsabilita’ Amministrativa 53

51. Definizione di Servizio Pubblico 54

52. Il sistema della doppia Giurisdizione 55

53. Caratteristiche dei ricorsi amministrativi 56

54. Classificazione delle giurisdizioni in diritto amministrativo 58

55. Classificazione dei Conflitti in materia di Diritto Amministrativo 59

56. Definizione di procedimento amministrativo 60

57. Fasi del Procedimento Amministrativo 61

58. Caratteristiche dell'Atto e del Provvedimento Amministrativo 63

59. Classificazione dei Provvedimenti Amministrativi in base all’efficacia 65

60. Classificazione dei Provvedimenti Amministrativi in base al contenuto 66

61. Definizione di Procedimento Amminsitrativo 68

62. Tipologie di procedimento amministrativo 69

63. Fasi del procedimento amministrativo 70

64. Definizione di Principio "Tempus Regit Actum" 72

65. Caratteristiche del rapporto tra procedimenti amministrativi 73

66. Principi dell’Ordinamento Comunitario 74

67. Definizione di irregolarità del Procedimento Amministrativo 75

68. Elenco degli altri Atti Amministrativi 76

69. Definizione di Testo Unico Regionale 77

Page 101: Riassunto Casetta

70. Definizione di TUEL 78

71. Classificazione degli Organi Giudicanti nell'Ordinamento Italiano 79

72. Caratteristiche della gestione delle controversie relative a rapporti di lavoro 80

73. Caratteristiche dei Capitolati 81

74. Approfondimento sui ricorsi amministrativi 82

75. Definizione di atto dichiarativo nel diritto amministrativo 83

76. Definizione di Atto Definitivo in Diritto Amministrativo 84

77. Organi amministrativi nella Pubblica Amministrazione 85

78. Intervento di soggetti portavoce di interessi diffusi e collettivi nel procedimento 86

79. Definizione di Fermo Amministrativo 87

80. Definizione di obbligazione pubblica nel diritto amministrativo 88

81. Elenco di definizione di alcuni Atti Amministrativi 89

82. Definizione di indirizzo politico e indirizzo amministrativo in diritto amministrativo 90

83. Definizione di atto di alta amminisstrazione 91

84. Definizione di Prefetto nel diritto amministrativo 92

85. Definizione di Difensore Civico 93

86. Definizione di Prassi Amministrativa e di Consuetudine 94

87. Definizione di Contratto di Programma 95

88. Caratteristiche del giudizio in via principale 96

89. Definizione di Giudizio Incidentale 97