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ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario Anno 2° - 23 giugno 2008 n. 10 CINA SETTORI E AZIENDE LE INTERVISTE Mozambico: è giunta l’ora del decollo pag 1 Auto Agroalimentare Costruzioni Elettromeccanica Energia Finanza Infastrutture e trasporti Packaging pag 15 Ucraina Repubblica Slovacca Russia Polonia Mediterraneo pag 20 PAESI E MERCATI Iveco presenta nuovi modelli e consolida la partnership con Saic CINA Assieme rilanceranno Hongyang, uno dei co- struttori leader sul mercato: nuova fabbrica, aggiornamento della gamma a cui saranno aggiunti modelli di derivazione italiana, nuove iniziative per motori cambi e trasmissioni. Obiettivo: il mercato locale ma anche quelli emergenti. La Cina diventerà anche un'impor- tante piattaforma di sourcing per la compo- nentistica. In ripresa anche Naveco dove ven- gono prodotti il Daily in versione locale e an- che camion di media portata. a pag. 5 Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno imprese della Farnesina (DGCE) - [email protected] In Mozambico si apre una nuova era traina- ta da grandi investimenti nel settore ener- gie e materie prime, in cui l'Italia, tranne po- che eccezioni, non ha grandi protagonisti. Quali sono allora le opportunità che si aprono nel Paese per le nostre imprese? La nuova fase economica del Mozambico è il ri- sultato di un lungo processo di cui l'Italia è stata sin dall'inizio protagonista. Gli accordi di pace si- glati a Roma nel 1992 hanno messo fine a una guerra civile durata quasi 20 anni, permettendo al Mozambico di voltare pagina. È stato questo il nostro primo contributo allo sviluppo del Paese. Va poi ricordato il costante impegno della coope- razione italiana, che ha scelto il Mozambico co- me Paese prioritario. Con la cooperazione sono arrivate alcune piccole e medie imprese che si sono stabilite qui e che danno tuttora un apprez- zato contributo all'economia di questo Paese. Mozambico: è l'ora del decollo Alcune imprese - come ad esempio la CMC - sono diventate leader nazionali nel loro setto- re. Altrettanto dicasi per la Parmalat che - tra- mite la filiale portoghese del gruppo - ha rea- lizzato uno dei principali investimenti italiani in Mozambico. Ora si sono aggiunte l'ENI, che ha iniziato esplorazioni "off-shore" nel nord del Paese, e la SFIR - secondo gruppo saccarife- ro italiano - che è entrata recentemente nel mercato mozambicano. Più in generale, il no- stro sistema produttivo è qui apprezzato e ben voluto e sempre più forte è la domanda di "più Italia in Mozambico". Per citare il Ministro degli Esteri Baloi, le imprese italiane sono benvenute in Mozambico. continua a pag. 2 Iveco presenta nuovi modelli e consolida la partnership con Saic pag 5 DOSSIER Mozambico, un’economia in pieno boom, un grande potenziale da valorizzare pag 24 È l'astro nascente del continente africano e soprattutto è un Paese con tanta energia: le più grandi riserve disponibili di carbone dell'Africa, un massiccio potenziale di forza idroelettrica sfruttato solo in parte, giacimenti di gas naturale. Il Mozambico punta anche sui biocarburanti e dispone di ulteriori ri- serve provate di idrocarburi (petrolio e gas) per le quali sono iniziate le campagne di esplorazione. Risorse, queste, che cominciano in parte ad essere esportate e quindi a generare flussi di reddito. Per altre sono già stati avviati programmi di investimento (finanziati con capitali esteri) e le ricadute in termini di grandi lavori e sviluppo di servizi diretti e indiretti sono visibili. Al crescente dinamismo del Paese contribuiscono anche i programmi di investimento in infrastrutture del Governo che si ap- poggia su un quadro politico ormai stabile. Alla vigilia di un'importante missione imprenditoriale or- ganizzata dall'ICE, abbiamo intervistato l'Ambasciatore italiano a Maputo, Carlo Lo Cascio. FILIPPINE Crescono i visitatori, nuove opportunità per gli investitori pag 10 CANTIERI NAVALI Il Bangladesh si fa avanti sul mercato delle imbarcazioni pag 12 TURCHIA Ankara sigla una lettera d’intenti per l’ultima tranche del prestito FMI pag 7 CARLO LO CASCIO, AMBASCIATORE ITALIANO IN MOZAMBICO RICERCA Israele e Italia insieme nelle tecnologie d’avanguardia pag 14

Sommario Mozambico: è l'ora del decollo - FARNESINA · Va poi ricordato il costante impegno della coope-razione italiana, ... avvantaggerà il Mozambico e in quale modo? Con quali

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E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

Anno 2° - 23 giugno 2008

n. 10

CINA

SETTORI E AZIENDE

LE INTERVISTEMozambico: è giunta l’ora del decollo

pag 1

AutoAgroalimentare Costruzioni ElettromeccanicaEnergia FinanzaInfastrutture e trasportiPackaging

pag 15

UcrainaRepubblica SlovaccaRussia PoloniaMediterraneo

pag 20

PAESI E MERCATI

Iveco presenta nuovi modellie consolida la partnership con Saic

CINA

Assieme rilanceranno Hongyang, uno dei co-struttori leader sul mercato: nuova fabbrica,aggiornamento della gamma a cui sarannoaggiunti modelli di derivazione italiana, nuoveiniziative per motori cambi e trasmissioni.Obiettivo: il mercato locale ma anche quelliemergenti. La Cina diventerà anche un'impor-tante piattaforma di sourcing per la compo-nentistica. In ripresa anche Naveco dove ven-gono prodotti il Daily in versione locale e an-che camion di media portata.

a pag. 5

Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno impresedella Farnesina (DGCE) - [email protected]

In Mozambico si apre una nuova era traina-ta da grandi investimenti nel settore ener-gie e materie prime, in cui l'Italia, tranne po-che eccezioni, non ha grandi protagonisti.Quali sono allora le opportunità che siaprono nel Paese per le nostre imprese?

La nuova fase economica del Mozambico è il ri-sultato di un lungo processo di cui l'Italia è statasin dall'inizio protagonista. Gli accordi di pace si-glati a Roma nel 1992 hanno messo fine a unaguerra civile durata quasi 20 anni, permettendoal Mozambico di voltare pagina. È stato questo ilnostro primo contributo allo sviluppo del Paese.Va poi ricordato il costante impegno della coope-razione italiana, che ha scelto il Mozambico co-me Paese prioritario. Con la cooperazione sonoarrivate alcune piccole e medie imprese che sisono stabilite qui e che danno tuttora un apprez-zato contributo all'economia di questo Paese.

Mozambico: è l'ora del decollo

Alcune imprese - come ad esempio la CMC -sono diventate leader nazionali nel loro setto-re. Altrettanto dicasi per la Parmalat che - tra-mite la filiale portoghese del gruppo - ha rea-lizzato uno dei principali investimenti italiani inMozambico. Ora si sono aggiunte l'ENI, cheha iniziato esplorazioni "off-shore" nel nord delPaese, e la SFIR - secondo gruppo saccarife-ro italiano - che è entrata recentemente nelmercato mozambicano. Più in generale, il no-stro sistema produttivo è qui apprezzato e benvoluto e sempre più forte è la domanda di "piùItalia in Mozambico". Per citare il Ministrodegli Esteri Baloi, le imprese italiane sonobenvenute in Mozambico.

continua a pag. 2

Iveco presenta nuovimodelli e consolida lapartnership con Saic

pag 5

DOSSIERMozambico, un’economiain pieno boom, un grande potenziale da valorizzare

pag 24

È l'astro nascente del continente africano e soprattutto è un Paese con tanta energia: le più grandiriserve disponibili di carbone dell'Africa, un massiccio potenziale di forza idroelettrica sfruttato solo inparte, giacimenti di gas naturale. Il Mozambico punta anche sui biocarburanti e dispone di ulteriori ri-serve provate di idrocarburi (petrolio e gas) per le quali sono iniziate le campagne di esplorazione.Risorse, queste, che cominciano in parte ad essere esportate e quindi a generare flussi di reddito.Per altre sono già stati avviati programmi di investimento (finanziati con capitali esteri) e le ricadutein termini di grandi lavori e sviluppo di servizi diretti e indiretti sono visibili. Al crescente dinamismodel Paese contribuiscono anche i programmi di investimento in infrastrutture del Governo che si ap-poggia su un quadro politico ormai stabile. Alla vigilia di un'importante missione imprenditoriale or-ganizzata dall'ICE, abbiamo intervistato l'Ambasciatore italiano a Maputo, Carlo Lo Cascio.

FILIPPINECrescono i visitatori,nuove opportunità per gli investitori

pag 10

CANTIERI NAVALI

Il Bangladesh si faavanti sul mercato delle imbarcazioni

pag 12

TURCHIAAnkara sigla una letterad’intenti per l’ultima tranchedel prestito FMI

pag 7

CARLO LO CASCIO, AMBASCIATORE ITALIANO IN MOZAMBICO

RICERCAIsraele e Italia insiemenelle tecnologie d’avanguardia

pag 14

Diplomazia Economica Italiana - n. 10 - 23 giugno 2008 2

L’I

NT

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VIS

TA

Nel settore delle infrastrutture e del-le costruzioni e anche per attrezzatu-re e macchinari c'è una forte presen-za e concorrenza cinese. C'è spazioanche per le imprese italiane e conquali strategie ?

Ormai in molti Paesi è difficile trovareun settore produttivo nel quale la Cinanon sia presente.

dalla prima pagina

Si tratta di cogliere un'occasione senzaprecedenti: la grande crescita economi-ca degli ultimi anni, unitamente al gradodi apertura del Paese nei confronti degliinvestimenti esteri, ha creato le condi-zioni per un incremento quantitativo equalitativo della nostra presenza eco-nomica. I settori più promettenti dell'e-conomia mozambicana vanno dall'ener-gia all'agricoltura, dai trasporti all'a-groindustria, senza dimenticare le gran-di potenzialità offerte dal turismo. Leopportunità ci sono. È ora giunto il mo-mento di rimboccarsi le maniche. Perquanto riguarda i due primi settori, mipreme ricordare il forte interesse delGoverno a sviluppare una strategia nelsettore dei biocombustibili (alcune im-prese italiane hanno già manifestato illoro interesse per la coltivazione dellajatropha). Per l'agricoltura va tenutapresente l'enorme disponibilità di terrecoltivabili ancora non utilizzate. Non bi-sogna poi dimenticare che lo scorso an-no siamo diventati il primo cliente delMozambico mentre le nostre esporta-zioni hanno fatto registrare, dopo anni,un notevole dinamismo (+46%).

Mozambico: è l'ora del decollo

Lichinga Ciclisti pedalano verso il Lago Nyassa.

L’Ambasciatore Lo Cascio con il Presidente Guebuza

Diplomazia Economica Italiana - n. 10 - 23 giugno 2008 3

L’I

NT

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VIS

TA

Questo vale anche per l'Africa. Anchein Mozambico dobbiamo fare i conticon una forte presenza cinese nei set-tori citati. Ciononostante, anche qui il"Made in Italy" continua ad essere si-nonimo di qualità. I mozambicani losanno bene. La CMC è presente quinel settore delle costruzioni da oltre 20anni, avendo effettuato lavori di grandeimpegno logistico con qualità. Ancora,la società Trevi sta partecipando ai la-vori di costruzione del ponte sul fiumeZambesi (nell'ambito di un progetto alquale ha contribuito anche la nostraCooperazione). Opportunità commerciali esistono an-che nelle forniture di macchinari e at-trezzature in agricoltura, nell'industriaalimentare e nelle telecomunicazioni.Si tratta quindi di "esplorare" a fondoil mercato mozambicano e di puntaresulla qualità dei nostri prodotti e ser-vizi. La stabilità politica del Mozambi-co, la sua prossimità al grande mer-cato sudafricano, la sua posizione dizona di passaggio obbligato verso iPaesi dell'Africa Australe (privi disbocchi al mare) sono tutti fattori im-portanti per orientare le scelte dei no-stri investitori.

Certo, piuttosto che da un punto di vistastrettamente commerciale (visti i bassi li-velli di redditi), il Mozambico va più op-portunamente inquadrato in un'ottica im-prenditoriale di lungo periodo, rappresen-tando un potenziale destinatario di inve-stimenti produttivi forieri di elevati ritorni.

Il consolidamento della SADC conl'abbassamento delle tariffe doganaliavvantaggerà il Mozambico e in qualemodo? Con quali opportunità per chiinveste nel Paese?

Se nel breve termine l'avvio del processodi integrazione regionale nel quadroSADC, rischia di penalizzare l'economiadi questo Paese - fortemente dipendentedal vicino Sudafrica - si può tuttavia rite-nere che i suoi effetti a medio-lungo ter-mine saranno positivi sui consumatori ditutti i paesi membri della SADC e sullastessa realtà economica mozambicana,che dovrà specializzarsi in quei settori(turismo, agricoltura, energia) dove ha unvantaggio comparato. Certo, non sarà unprocesso indolore per le Autorità mozam-bicane che potranno comunque contaresul pieno sostegno politico e finanziariodella comunità dei donatori.

Turismo - La bellezza del Paese offre moltissime opportunità al settore. Nell’immagine il bordo-piscina dello splendido Benguerra Lodge

Le opportunità di investimento sarannoovviamente maggiori in quei settori doveil Mozambico riuscirà meglio a sfruttare ilsuo potenziale produttivo.

Quale è stato e quale può essere infuturo il ruolo della cooperazioneitaliana nello sviluppo del Paese?

L'Italia ha contribuito finanziariamentein maniera cospicua al processo di pa-cificazione nei primi anni novanta edalla ricostruzione dopo le disastrosealluvioni del 2000 e 2001 (Conferenzadi Roma). Da quel momento, pur nonriuscendo a mantenere gli insostenibililivelli di spesa dei primi anni novanta, ilnostro contributo medio annuo si è at-testato intorno ai 20 milioni di euro,con una punta di 30 milioni nel 2007. Iprincipali settori di intervento sono l'e-ducazione (istruzione di base; forma-zione professionale; istruzione univer-sitaria) la sanità e lo sviluppo rurale. IlMozambico è inoltre l'unico Paese alquale l'Italia concede un contributo di-retto al bilancio dello Stato. Un approc-cio, questo, assai innovativo per la no-stra cooperazione che ci ha permessodi partecipare all'approfondito dialogoavviato dai donatori con il Governo sul-le politiche di lotta alla povertà e, più ingenerale, sulla sua gestione macro-economica. L'obiettivo per i prossimianni è quello di mantenere costante illivello di impegno finanziario privile-giando i settori già citati - in cui ci vie-ne riconosciuto un ruolo di punta - con

l'obiettivo di incidere in maniera signifi-cativa sullo sviluppo durevole del Pae-se sulla base di un approccio, apprez-zato dai mozambicani, che sempre haprivilegiato il "camminare assieme" ela capacità di adattarsi alle reali mute-voli esigenze del Paese.

Qual è la credibilità acquisita dall'Italianel processo di costruzione e pacifi-cazione del Paese?

L'Italia intrattiene con il Mozambico unrapporto intenso ed antico che si è in-staurato attraverso tappe significative,che iniziano con l'appoggio fornito nelperiodo pre-indipendenza, proseguonocon l'eccezionale sforzo di cooperazio-ne degli anni '80 e raggiungono il cul-mine con la mediazione italiana nelprocesso di pace tra Frelimo e Rena-mo che condusse all'Accordo di Romadell'ottobre 1992. L'Italia ha acquisito una notevole cre-dibilità agli occhi del popolo mozambi-cano proprio per il ruolo speciale gio-cato all'epoca della mediazione di pa-ce. Gli accordi infatti funzionano tutto-ra come elemento costituente e inso-stituibile del sistema politico e istituzio-nale mozambicano. Il successo di que-sta "pace italiana" si misura oggi an-che con i progressi compiuti dal Paesenegli ultimi 16 anni, contrassegnati dauna crescita economica costante e daun progressivo miglioramento degli in-dicatori macro-economici.

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L’I

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VIS

TADal 7 alll'11 luglio si terrà una mis-sione di imprenditori italiani inMozambico intitolata “Italia aMaputo: opportunita' e pro-spettive di investimento inMozambico” a cui partreci-perà anche il sottosegretarioallo Sviluppo Economico,Adolfo Urso. Per ulteriori infor-mazioni è possibile contattarel'Ufficio Commerciale dell'Amba-sciata d'Italia a Maputo.

Tel: (+258) 21 492227/492229/491605 Fax: (+258) 21 49204046 e-mail:[email protected]

Ufficio ICE di Johannesburg Tel: (+27) 11 8808383 Fax: (+27) 11 8809040 / 8809041 e-mail:[email protected]

Missione imprenditoriale italiana in Mozambico

Produrre in Cina a prezzi competitivi, checonsentano a Iveco di espandersi sulmercato locale in forte crescita, grazie al-la definitiva sistemazione dell'alleanzacon Shanghai Automobile Group. Dalle20mila unità prodotte nel 2006, Iveco, conle nuove jv e partecipazioni acquisite, èpassata ad oltre 94mila nel 2007 e l'obiet-tivo è di raggiungere le 150.000 unità nel-l'arco di 2 o 3 anni. Ma non è il solo. Iveco intende consolidare in Cina una se-rie di piattaforme produttive che le con-sentano di estendere la presenza suimercati emergenti in Africa, Asia, Ameri-ca Latina in cui il fattore prezzo (e quindiil contenimento dei costi) è determinante. Prevede infine di accrescere il sourcingin Cina di componenti di buona qualità aprezzi competitivi per l'intero gruppo: inparticolare trasmissioni, cambi, sistemi di

guida, motori diesel. È una strategia checonvince anche Saic, costruttore leaderin Cina nel segmento auto e dei veicolicommerciali leggeri che però finora haavuto una posizione marginale nei veico-li commerciali pesanti dove è ampiamen-te superata dalle rivali Dongfeng e Faw(First Auto Works).

Il controllo delle joint ventures

Attualmente la presenza in Cina di Ivecoe Saic si articola nel modo seguente. Lanuova piattaforma di partenza è un vei-colo societario specifico chiamato SaicMotor - Iveco Commercial Vehicles Investment Company, la cui prima opera-zione è stata l'acquisizione, due anni fa,

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CINA

Iveco Powerstar Il design è basato sulla gamma Stralis e il veicolo viene commercializzato in Australia

Iveco presenta nuovi modelli e consolida la partnership con Saic

AUTO

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CINA

http://www.ambpechino.esteri.it

del controllo (67%) di una fabbrica di vei-coli pesanti, la Chongqing HongyangAutomotive. Le quote restanti diHongyang fanno capo al precedentegruppo di appartenenza (ChonqingHeavy Vehicles). L'assetto risultante ga-rantisce così una prevalenza dell'aziona-riato locale, come richiesto dalle Autoritàcinesi. Hongyang è un'azienda con circa4mila dipendenti che finora ha prodotto,con tecnologia derivata dall'austriacaSteyr, una vasta gamma di camion e trat-tori stradali: oltre 24mila unità nel 2007.Nell'ambito dell'alleanza Iveco-Saic l'a-zienda sarà specializzata nei veicoli dimaggiore portata. In particolare produrràil modello 908. In più costruirà due ver-sioni del T facelift (cassonato e trattore).L'obiettivo è di produrre 40mila unità-an-no tra nuovi modelli di derivazione Ivecoe modelli attuali della gamma Hongyang,in versione migliorata e con una raziona-lizzazione dell'intera gamma. In più saràrafforzata la produzione di trasmissioni esistemi di guida che potranno essere for-niti anche ad altri produttori locali edesportati in una fabbrica recentementeinaugurata e localizzata a Shuangqiao. Ilprogramma prevede anche la costruzio-ne di un nuovo stabilimento a Chong-qing, con una capacità espandibile fino a80mila unità, che si affiancherà alla fab-brica già esistente. Un asset strategico diHongyang è rappresentato infine dallarete commerciale che copre l'intero Pae-se e conta 500 punti vendita: 200 dealerautorizzati, 350 officine di servizio e 500fornitori di ricambi convenzionati. Sepa-ratamente Iveco e Saic avvieranno an-che la produzione di motori per veicolipesanti attraverso una diversa joint ven-ture Siac-Fiat-Powertrain Hongyang ilcui controllo azionario è più complesso elascia pieno spazio di controllo al gruppoFiat. Il 30% fa infatti capo a Fiat Power-train, il 60% alla joint venture con Saic eil 10% a Chongqing Heavy Vehicles. Alrecente salone Autochina, Iveco erapresente anche con altri modelli: Stralis,Trakker, Iveco Magirus e Massif che po-trebbero essere commercializzati in Cinaattraverso la rete di rivenditori SIH, non-chè con diversi modelli prodotti dalla con-trollata Irisbus. Ma il capitolo dei bus inCina per il gruppo resta ancora da defini-re dopo la chiusura della joint venturecon Changzhou Bus in cui era coinvoltaanche la Marcopolo brasiliana.

Nanjing ingrana la quinta marcia

Contestualmente si rafforza anche Nave-co (Nanjing Iveco), la società ereditatadalla vecchia partnership al 50% (risaleal 1996) con Nanjing Automotive Cor-poration. Questa società peraltro è pas-sata recentemente sotto il controllo diSaic, il che facilita la pianificazione stra-tegica e la razionalizzazione delle piat-taforme e dei modelli. Naveco continueràa presidiare il segmento dei veicoli com-merciali leggeri e minibus con una porta-ta da 3 a 6 tonnellate, che include anchediverse versioni speciali. Utilizza duepiattaforme, di cui una di derivazione ita-liana (Daily) con la quale è presente sulmercato dal 1985. È stata recentementerinnovata con una versione aggiornatadel Power Daily per il quale é prevista an-che una versione con trazione elettrica,che dovrebbe presidiare la fascia alta delsegmento ed esportare anche su merca-ti terzi. Di fatto si troverà a competerecon SAIC-GM-Wuling, una joint venturetra Saic e il gruppo GM, che produce ilmodello Sunshine. Si aggiunge una piat-taforma di derivazione locale (ex Juejin)che produce camion di media portata, in-cluse molte versioni speciali che vannodalla raccolta immondizie al trasporto dipostazioni radar. Nel 2007 sono stateprodotte poco meno di 30mila unità. Siaggiungono altre 11mila unità nella gam-ma dei camion pesanti. Con un maggiore apporto di tecnologia diprodotto e di processo Naveco dovrebbediventare più competitiva sia sul mercatocinese di fascia media (mass market) siasui mercati dei Paesi Emergenti. Navecoopera direttamente con due stabilimenti(carrozzeria e assemblaggio), ma necontrolla altri tre specializzati rispettiva-mente nella produzione di motori diesel,con componenti esportati anche in Italia,cambi e trasmissioni, forniti anche ad al-tri costruttori locali. L'obiettivo di Navecoè di arrivare a produrre 60mila veicolil'anno e 75mila motori.

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TURC

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Un'esperienza positiva

Iniziato nel 2001 a seguito della crisi finan-ziaria del Paese, il rapporto tra Ankara e ilFondo è stata contraddistinto dal prestito piùelevato mai concesso dall'Istituzione di Wa-shington (46 miliardi di dollari). Come evi-denziato dagli stessi rappresentanti del FMI,la maggior parte degli obiettivi macroecono-mici previsti sono stati centrati attraverso uncostante impegno del Governo turco ad uti-lizzare con giudizio la leva monetaria e quel-la fiscale. Il processo è stato accompagnatoda una crescita in media del 7%, un'infla-zione ad una cifra, un debito pubblico sottocontrollo, una valuta stabile, un massiccioafflusso di capitali esteri senza eguali, unaserie di riforme di grande rilevanza, tra cui,ultima in ordine di tempo, quella della sicu-rezza sociale e del sistema pensionistico.

Il Governo di Ankara ha definitivamente si-glato la lettera d'intenti che conclude l'ac-cordo triennale (2005-2008) con il FondoMonetario Internazionale (FMI). A suavolta il FMI ha definitivamente autorizzatol'esborso dell'ultima tranche dei prestiti disostegno finanziario concordati (10 miliardinell'arco del quadriennio) per un valore di3,7 miliardi di dollari. Il futuro prossimo pre-vede una diversa impostazione del rappor-to con diverse opzioni. E cioè un post-pro-gramma di monitoraggio. Un calendario diconsultazioni annuali. La stipula di un "pre-cautionary agreement di stand-by", chenon prevede un'erogazione del prestito'automatica' bensì su eventuale ed esplici-ta richiesta della Turchia. Al momento siesclude la stipula di un nuovo prestito alPaese. La Turchia, secondo quanto dichia-rato dal rappresentante del FMI Giorgian-ni, "può ora procedere autonomamente".

Ankara sigla una lettera d'intenti per l’ultima tranche del prestito FMIL'importo ammonta a 3,7 miliardi di euro. L'accordo triennalenon sarà rinnovato ma il rapporto continuerà con nuove formule

CONGIUNTURA

Uno studio pubblicato dall'ufficio studi diUnicredit MIB e basato su dati della Ban-ca Centrale turca, mette a fuoco le note-voli differenze di reddito che caratterizza-no le diverse aree del Paese. Nell'area diMarmara (in totale 19,3 milioni di abitanti)su cui gravita Istanbul (12 milioni di abi-tanti), ma anche in numerose città fra lepiù industrializzate del Paese (Bursa, Iz-mit, Kocaeli) il reddito pro capite raggiun-ge 14.500 dollari Usa. Nell'area Egea (lacittà principale è Izmir) la popolazione èpari a 9,9 milioni di abitanti e il PIL pro ca-pite è pari a 11.650 dollari. Nell'area del-l'Anatolia Centrale (Ankara, Kayseri eKonya) sono residenti 12,9 milioni di abi-tanti con un reddito pro capite pari a 9.920dollari. La regione Mediterranea, la cuicittà più rappresentativa é Antalia, regi-stra una presenza di9,7 milioni di abitantied un reddito pro ca-pite di 9.390 dollari.Nell'area del Mar Ne-ro (Trabzon, Samsun,

Sinop e Rize) vivono 9,4 milioni di abitan-ti con un reddito pari a 7.600 dollari. Nel sud-est anatolico (Adana, Mersin e San-liurfa) vivono 7,4 milioni di abitanti con unreddito pro capite di 5.200 dollari. Nella zo-na più orientale dell'Anatolia (Erzurum, Karse Dyarbakir) vivono 6,8 milioni di abitanti conun reddito pro capite di 4.570 dollari. Comesi può notare il differenziale di reddito pro ca-pite fra le aree più ricche del Paese (Mar-mara) e quelle più povere (sud-est ed estdell'Anatolia) è pari rispettivamente al 178%ed al 217%, mentre fra l'area di Marmara equella Egea, il differenziale è pari al 24,5% efra l'area di Marmara e quella Centro Anato-lica del 46,2%. Con le aree del Mediterraneoe del Mar Nero, il differenziale positivo per

l'area di Marmara è del 54,4%e del 90,8%. Va inoltre ag-giunto che in Turchia il PILsommerso rappresenta -

secondo alcuni analistilocali - oltre il 30% diquello ufficiale.

Aree geografiche e redditi in Turchia

La strada da percorrere nei prossimimesi non è tuttavia sgombra da insidieper i responsabili dell'economia delPaese, chiamati a rispondere a diversesfide. Attualmente preoccupa il deficitdella bilancia dei pagamenti.

Le sfide del futuro

Le turbolenze in atto nello scenario fi-nanziario internazionale, si sono inoltretradotte in un rallentamento nell'afflussodi capitali esteri, pari a 4,4 miliardi didollari nei primi tre mesi del 2008, afronte dei 9,4 miliardi nello stesso perio-do del 2007. Una risposta é arrivata inquesti giorni dalla Banca Centrale, cheha deciso di aumentare il costo del de-naro con un incremento di 50 punti basedel tasso d'interesse per la ricezione deidepositi a breve termine, salita al17,25% a seguito di possibili spirali in-flazionistiche (ad aprile al 9,7%).

Una misura suggerita dallo stesso Diret-tore del Fondo, Strauss - Kahn, che haal contempo tenuto a ricordare l'opportu-nità di condurre un'attenta politica fiscalebasata su una crescente riduzione dellaspesa pubblica, un'urgente riforma del si-stema del prelievo fiscale ed un conse-guente incremento dell'avanzo primario(5% del PNL l'obiettivo per fine 2008). Il FMI suggerisce anche di stringeresensibilmente i tempi e di attuare condeterminazione l'agenda delle riforme,partendo dal settore dell'energia. Si de-linea infatti per il Paese un serio proble-ma di approvvigionamento energeticoche secondo il Fondo potrà essere af-frontato riformando il sistema tariffario,caratterizzato da un blocco dei prezziche in ultima analisi si traduce in deficitcrescenti nelle casse delle aziende delsettore. Si tratta di aziende statali desti-nate alla privatizzazione che però, in as-senza di una modifica del sistema, sonoscarsamente appetibili per eventualicompratori.

Diplomazia Economica Italiana - n. 10 - 23 giugno 2008 8

TURC

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Nel palazzo ottomano del Dolmabahce, haavuto luogo la presentazione ufficiale deiprogrammi previsti dal Governo turco in oc-casione del 2010, anno durante il qualeIstanbul assumerà il ruolo di Capitale dellaCultura Europea. È previsto uno sforzocongiunto fra Governo centrale ed autoritàlocali per accelerare gli interventi di migliora-mento delle infrastrutture della megalopolisul Bosforo: strade, ferrovie, metropolitane,trasporti marittimi, terzo ponte sul Bosforo eprimo tunnel sottomarino, trattamento e re-cupero dei rifiuti e adduzione delle acque po-tabili. Di pari importanza il recupero urbano dialcuni quartieri ed il restauro architettonico dioltre mille monumenti e palazzi storici dellacittà. Saranno recuperati il quartiere storico diTarlabasi e quello di Kumkapi. Saranno am-pliati alcuni centri congressi (Sutluce e LutfiKirdar), ma anche costruite nuove sale con-certi (Ayazaga Cultural Center), la nuova Bi-blioteca di Istanbul, il Centro Culturale dellaGioventù, lo European Cultural Center diBeyoglu. Verranno inoltre restaurati il Palaz-zo del Topkapi, l'Ataturk Cultural Center diTaksim, Santa Sofia, numerose moschee, di-versi palazzi ottomani ed alcuni tratti dellemura antiche di Istanbul. Per tali progetti direcupero e restauro architettonico gli stanzia-menti - per ora non confermati - dovrebbero

ammontare ad almeno uno o due miliardi didollari. Interessanti opportunità inoltre sorge-ranno nel comparto turistico poichè l'obiettivoè quello di far convergere nel 2010 ad Istan-bul non meno di dieci milioni di turisti, miglio-rando la capacità di ospitalità con alberghiadeguati e di livello internazionale. Anche iporti turistici intorno ad Istanbul, potrebberoconsentire di ospitare un turismo ad alto va-lore aggiunto che ora tende a privilegiareesclusivamente, soprattutto nel periodo esti-vo, le località di mare sulla costa egea. E' sta-ta richiamata anche la necessità che il siste-ma imprenditoriale ed industriale di Istanbulsostenga tangibilmente lo sforzo intrapresodalle autorità politiche ed amministrative af-finchè il progetto funga da ulteriore volanoper lo sviluppo socio-economico della città edi tutto il Paese. Il "Comitato Istanbul 2010",vero motore operativo del progetto, sta av-viando contatti e iniziative per consentire adIstanbul di vivere, attraverso mostre, concer-ti, esposizioni, balletti, rapporti culturali conuniversità estere, convegni internazionaliecc, una stagione che ponga al centro del-l'attenzione le enormi opportunità che offrequesta splendida città che unisce due conti-nenti e svariate culture e che ha avuto unruolo strategico nella costruzione di tre impe-ri: romano, bizantino e ottomano.

Istanbul: nel 2010 sarà capitale della cultura europea

Obiettivo: nuovi investimenti 'greenfield'

Un importante contribuito alla riflessionesulle sfide che il Governo di Ankara do-vrà affrontare è giunto anche da un re-cente incontro promosso dalla Yased,l'associazione che rappresenta le impre-se internazionali presenti con investi-menti e attività produttive in Turchia. Nelcorso dell'incontro è stato espresso ungiudizio globalmente positivo su alcunerecenti riforme introdotte dal Governo. In particolare il Presidente dello Yased,Tahir Uysal ha fatto riferimento alla nuovalegge che prevede incentivi per la ricercae sviluppo, all'approvazione del 'pacchettooccupazione' che comporta una riduzionedel 5% nei contributi previdenziali a caricodel datore di lavoro. Anche la riforma del-la sicurezza sociale, che prevede una pro-gressiva introduzione di standard di mag-giore efficienza, è stata giudicata come unpasso nella giusta direzione. L'andamento macroeconomico, che negliultimi mesi ha registrato un rallentamen-to del tasso di crescita e un livello di in-flazione superiore agli obiettivi program-mati, richiede però, secondo lo Yased,l'introduzione di ulteriori interventi struttu-rali. Riguardano il costo del lavoro, che èancora troppo alto, sia rispetto alle eco-nomie emergenti come India e Cina, siarispetto ad alcuni dei nuovi Stati membridell'UE, come la Polonia. Le dimensioniraggiunte in Turchia dall'economia som-mersa. In questo caso gli interventi sug-geriti sono quelli mirati ad incentivare lacrescita delle microimprese e il loro ac-cesso al credito bancario.

Incentivi da rivedere

Auspicata anche la revisione dell'interosistema degli incentivi agli investimentiche attualmente vengono distribuiti uni-camente in base ad un criterio geografi-co e concentrati nelle 49 province menosviluppate della Turchia. Gli imprenditoriesteri e anche quelli turchi ritengono in-vece che dovrebbero essere estesi a tut-to il Paese in maniera più uniforme. E so-prattutto dovrebbero rispondere a criterisettoriali e basati sulla validità e sul meri-to dei progetti. Yased auspica inoltre ilcompletamento delle riforme strutturali,legate al negoziato di pre-accesso allaUE, ulteriori interventi di promozione del-l'export che contribuiscano ad un mag-giore equilibrio della bilancia commercia-le eccessivamente pendente verso le im-portazioni, un più deciso orientamentodella politica monetaria orientata al con-trollo dell'inflazione e un maggior control-lo della finanza pubblica, soprattutto inrelazione alla qualità della spesa. Infineuna considerazione strategica. Yased ri-leva come il massiccio afflusso di investi-menti esteri diretti nel Paese, che nel2007 ha totalizzato 22 miliardi di dollari,costituisca un segnale estremamente po-sitivo. Si è però concentrato prevalente-mente sulla componente mergers & ac-quisitions a scapito dell'avvio di nuoveiniziative greenfield che non hanno supe-rato il 10% del totale. I positivi risultati si-nora raggiunti dovrebbero essere consi-derati uno stimolo a fare di più nella con-vinzione che il capitale straniero sia la lin-fa di un'economia sana in un mondosempre più globalizzato.

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Nella tabella seguente sono riportati i dati sul commercio estero della Turchia nel primo tri-mestre del 2008, ripartiti secondo le principali città del Paese. Emergono il ruolo centrale diIstanbul e anche la forte vocazione esportatrice di Bursa e Izmir, nonché la rilevanza di Anka-ra e Kocaeli come empori di importazione.

Gli empori della Mezzaluna

Totale Turchia 33.100 mln$ 49.100 mln$

Istanbul 52,6% 16.828 55,8% 22.221

Bursa 9,4% 1.907 5,1% 522

Kocaeli 6,3% 628 12% 716

Izmir 5,4% 2.570 3,9% 2.598

Ankara 3,9% 808 11,8% 3.310

Export Quota Imprese Import Quota Imprese sul totale importatrici sul totale esportatrici

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È boom sui voli interni

Un punto di forza del settore è rappre-sentato dalla presenza sul mercato dinumerose compagnie low-cost che han-no contribuito all'aumento del traffico.Nel 2007, con 10,4 milioni di passegge-ri per i voli interni, le Filippine sono ri-sultate il terzo mercato domestico percrescita di volume passeggeri nelmondo (+23%), dopo India e Messico.In questo contesto, le principali compa-gnie aeree hanno avviato un rinnovo eun'espansione delle rispettive flotte.Philippine Airlines, ad esempio, ha direcente comunicato l'acquisto di noveaerei turboelica Bombardier Aerospaceper i voli interni mentre la prima compa-gnia low-cost del Paese, Cebu Pacific,ha acquistato nel 2007 dieci ATR 72-500 cui seguiranno altri otto velivoli del-lo stesso tipo e dieci Airbus 320 entro il2013. Si aggiungono i risultati della re-cente firma dell'accordo open skies inambito ASEAN, che permetterà un au-mento dei collegamenti diretti tra le ca-pitali dell'area.

Punta sullo sviluppo delle attività tu-ristiche il Governo di Manila. Dal2003 questo settore registra un anda-mento positivo. Nel 2007 il numero divisitatori ha registrato 3.100.000 unità(+ 8,7% rispetto all'anno precedente). IlGoverno si pone l'obiettivo di arrivare ai5 milioni di arrivi nel 2010. Una dellechiavi risiede nel miglioramento delleinfrastrutture. A questo settore il Gover-no di Manila ha allocato, nell'ultima leg-ge finanziaria, un budget di 3,5 miliardidi dollari Usa. Sono già in corso i lavoriper la costruzione di nuovi aeroportiinternazionali in aree turistiche strate-giche quali Bohol, Carabao Island e Le-gaspi che dovrebbero diventare opera-tivi nel 2010. In particolare, la costruzio-ne del nuovo scalo aereo di CarabaoIsland oltre a servire la vicina isola diBoracay, prima meta turistica del Pae-se, aprirà prospettive di investimentonella stessa isola di Carabao che haun'estensione territoriale quattro voltesuperiore. L'estensione di Boracay in-fatti, dove, nel 2007, sono affluiti circa500mila visitatori non supera i 10 km2.

Crescono i visitatori nelle Filippine,nuove opportunità per gli investitoriSi aprono al turismo nuove isole, c'è grande espansione deivoli low cost ma mancano le strutture ricettive. Il Governo di Manila sta investendo nelle infrastrutture e ha avviato un pacchetto di agevolazioni per chi costruiscealberghi o rinnova quelli esistenti

TURISMO

El Nido La località a nord dell’isola di Palawan è sede di uno dei primi e dei più incantevoli resort turistici dell’arcipelago

Anche i voli gestiti dalle maggiori lineeaeree del Golfo (Emirates, Gulf Air, Qa-tar Airways, Kuwait Airways ed EtihadAirways) hanno contribuito al manteni-mento di tariffe fortemente concorrenzia-li e favorito i flussi turistici verso le Filip-pine. Fa eccezione invece l'Europa. At-tualmente l'unico collegamento con le Fi-lippine è assicurato dalla Klm, via Am-sterdam. Anche utilizzando altri hub co-me Dubai, Bangkok, Hong Kong o Singa-pore i tempi di percorrenza minima dall'I-talia sono di 16 ore.

Mancano 20mila camere d'albergo

Resta limitata anche l'offerta ricettivadel Paese con particolare riferimentoagli alberghi di media-alta categoria (3-4 stelle). A fine 2007, il ministero delTurismo stimava in 20mila unità il nu-mero di camere d'albergo necessarieper soddisfare il target di 5 milioni di tu-risti auspicato per il 2010. In questo contesto un forte contribuitoè atteso dall'afflusso di investimentiesteri. Il turismo rientra tra i settori incui l'investitore straniero può dete-nere fino al 100% del capitale socia-le di impresa. Si aggiungono un'esen-zione fiscale di 6 anni per i cosiddettipioneer projects e di 4 anni per gli altricon l'ulteriore possibilità, al termine delperiodo, di pagare una tassa forfettariadel 5% sul reddito, in sostituzione delleimposte nazionali e locali. Prevista an-che l'esenzione fiscale e doganale perl'importazione di materie prime e at-trezzature. La concessione dello statusdi pioneer project è stabilita nell'Invest-ment Priorities Plan 2008 per le se-guenti categorie di investimento: alber-ghi con investimenti di almeno 100miladollari per stanza, ristrutturazioni alber-ghiere con spesa per stanza di almeno10mila dollari, resort rientranti nella ca-tegoria ecoturismo, agriturismo, parchitematici, conventions, retirement villa-ges con superficie minima di 20 ettari.In ambito territoriale, potranno essereconsiderati pioneer projects gli investi-menti che comporteranno una spesaminima di 20 milioni di dollari nel terri-torio di MetroManila e di 10 milioni nelresto del territorio nazionale.

Le normative sulla proprietà cambieranno

Va rilevato però che la legge filippina nonpermette l'acquisto della proprietà dellaterra all'investitore straniero, ma prevedela formula dell'affitto dei terreni per un pe-riodo di 50 anni (rinnovabile per altri 25anni) per progetti turistici con un investi-mento minimo di 5 milioni di dollari. Esi-stono tuttavia pressioni a vari livelli permodificare tale clausola restrittiva, conte-nuta nella Costituzione. Interessanti an-che le potenzialità di molte nuove areecome l'arcipelago di Palawan, nel gruppodelle isole Calamianes, raggiungibile indue ore di viaggio dalla capitale Manila econsiderato particolarmente promettenteper la presenza di una ricchissima biodi-versità marina e di spiagge incontamina-te che ne fanno una potenziale destina-zione di richiamo internazionale, in parti-colare per i segmenti ecoturismo, divinge turismo balneare. Le opportunità nell'a-rea stanno suscitando l'interesse di inve-stitori locali e stranieri: il gruppo singapo-reano Banyan Tree, attivo nel settoreluxury resort in tutto il sud-est Asia, haannunciato nei mesi scorsi la costruzionedi due resorts, per un investimento di 80milioni di dollari Usa.

Uno sportello per gli investitori

È invece alla ricerca di joint-ventures coninvestitori stranieri il gruppo locale ECTIslands, che ha recentemente acquisitola proprietà di quindici isole per un totaledi 1.800 ettari. Il progetto intende punta-re a diversi segmenti di mercato (lusso,golf, turismo della terza età, benessere,etc.) fornendo servizi e facilities diversi aseconda del target di riferimento. Per gliinvestimenti turistici nelle Filippine e l'e-ventuale ricerca di partner locali un pun-to di riferimento è il Department of Tou-rism Investments Promotion Group.Eventuali contatti sono Victoria V. Jasmin([email protected]) e DonaldMaldonado ([email protected]). Pergli investitori italiani è a disposizione an-che l'Ufficio Commerciale dell'Amba-sciata d'Italia a Manila.

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Uno dei vantaggi è rappresentato dal-l'ampia disponibilità di manodopera.Si può ricordare, a questo proposito,che buona parte dei lavoratori impiegatinell'industria cantieristica di Singapore,provengono dal Bangladesh. "Le com-petenze nel Paese ci sono, il nodo cru-ciale ora è di acquisire la capacità di ri-spettare le scadenze di consegna" di-chiara Jan Fabricius, Presidente delgruppo armatorale danese Stella Ship-ping che ha appena preso in consegnada Ananda Shipyards, il primo di duecargo mutlipurpose transoceanici da2900 tonnellate di tazza lorda (StellaMaris), ordinati tre anni fa. Il secondo,Stella Moon, sarà consegnato in agosto.

Nuove commesse da Danimarca e Germania

Ora Stella Shipping ha commissionatoaltre due unità allo stesso cantiere, che harecentemente varato un nuovo bacino.

Il Bangladesh sta iniziando ad aprirsiuna nicchia nel mercato internazionaledella cantieristica puntando su naviportacontainer e bulk carrier di piccolee medie dimensioni. Nel corso dell'ulti-mo anno gli ordini acquisiti dai cantieridel Paese per conto di clienti europeied asiatici ammontano a circa 300 mi-lioni di dollari. Ora, il ministro dell'Indu-stria Nurul Amin ha annunciato unaserie di investimenti nelle infrastrut-ture per trasformare il settore navalenel terzo 'pilastro delle esportazioni delPaese'. Finora, l'industria cantieristicadel Bangladesh, principalmente loca-lizzata a Chittagong, era internazio-nalmente nota per le attività di demoli-zione. Produceva anche imbarcazioniper il mercato locale (rimorchiatori,piccole navi passeggeri, bulk carrierecc.) ma l'attività di esportazione èmolto recente. L'opportunità è rappre-sentata dalle difficoltà con cui si con-frontano attualmente gli armatori di tut-to il mondo nel piazzare nuovi ordinicon tempi di consegna rapidi.

Il Bangladesh si fa avanti sul mercato delle imbarcazioni Bulk carrier, portacontainer e Ro Ro: sono in corso le primeconsegne ad armatori del Nordeuropa. Ordini acquisiti per 300milioni di euro e programmi di espansione in atto in diversicantieri. Punta sul segmento fino a 15mila tonnellate

INFRASTRUTTURE

Chittagong Operai al lavoro in un cantiere navale

Ananda dichiara poi di avere acquisito ulte-riori ordini da armatori tedeschi e danesiper complessivi 158 milioni di dollari. Traquesti, quattro navi portacontainer e quat-tro bulk carrier. Finora le uniche esportazio-ni del cantiere erano state una serie di tra-ghetti destinati al Mozambico. "Il nostroproblema attualmente non sono le com-messe ma la limitata capacità produttiva:abbiamo dovuto rifiutare ulteriori ordini per-ché non saremmo in grado di consegnarealtre navi", ammette il Direttore del cantie-re, Afruja Bari. Ananda ha comunque av-viato la costruzione di due nuovi bacini asecco. Commesse dall'estero per quattrobulk carrier da oltre 4mila tonnellate e 70milioni di euro, sempre da parte di StellaShipping che sembra puntare con decisio-ne sulla carta danese, sono state acquisiteanche dai cantieri Western Marine (certifi-cati da Germanischer Lloyd). Il cantiereha anche firmato un accordo di coopera-zione col committente danese e conPlantWare Engineering per la formazionedi un nucleo di ingeneri navali in Danimar-ca, che sarà finanziato, in parte, dal Gover-no di Copenhagen.

Una mano arrivaanche dai cantieri coreani

Sempre in Bangladesh, Meghna Shipbuil-ders ha avviato la costruzione di un nuovocantiere con un investimento iniziale di 40milioni di dollari che dovrebbe cresceresuccessivamente a 100 milioni. Localizzatoa Meghnaghat, sarà realizzato dalla corea-na STX Shipbuilding. Potrà costruire na-vi fino a 15mila tonnellate di stazza lorda.STX fornirà la propria assistenza anche inuna fase successiva. Il cantiere sarà dotatodi attrezzature di saldatura robotizzate edovrebbe iniziare ad essere operativo tra15 mesi. Infine Highspeed Shipbuilding& Engineering, che lavora prevalentemen-te con tecnologia e assistenza giapponese,ha avviato la costruzione di una serie di im-barcazioni da 9mila tonnellate per il gruppoHollander Scholtens (HS), che dovrebbe-ro essere consegnate entro il 2012. AncheHighspeed, per fare fronte ai nuovi ordini,sta espandendo il proprio cantiere.

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Zagabria presenta il 'piano cantieri' a Bruxelles

Il Vice Premier e Ministro dell'Economiacroato, Polancec si è recato a Bruxelles perpresentare i programmi di ristrutturazione deicantieri navali croati alla Commissione Euro-pea. Secondo le anticipazioni, verranno pri-vatizzati i seguenti cantieri: Uljanik (Pola)che presenta circa 24 milioni di euro di perdi-te, Tre Maggio (Fiume) con perditeper 21 milioni e Brodosplit(Spalato) con oltre 102 mi-lioni di perdite. Non figuranella lista il cantiere diKraljevica (Porto Re) che haaccumulato 76,6 milioni di ku-ne di perdite e che inizierà acostruire imbarcazioni da di-porto di lusso. Del cantiere piùpiccolo, Brodotrogir (Trau), nonsi conoscono le perdite e non siconosce ancora il destino. Polan-cec ha dichiarato che il Governocercherà di salvare tutti i cantieri eanche i posti di lavoro.www.ambzagabria.esteri.it

Putin mette i soldi su navi per gas e offshore

Nel corso di un incontro con alti dirigenti svol-tosi a San Pietroburgo, il Primo Ministro rus-so Putin, ha annunciato un nuovo piano disviluppo del settore cantieristico del valore di5,71 miliardi di dollari con 3,78 miliardi diret-

tamente stanziati dal Governo e ilresto da risorse private. Sarà fina-lizzato all'incremento della produ-zione di nuove navi per il traspor-to di gas, di navi rompighiaccioed alla costruzione di piattafor-me per la trivellazione, neces-sari per lo sfruttamento delle ri-sorse energetiche "offshore"del Paese. Secondo quantoriferito dalla stampa, il proget-to sarà gestito da una nuovacorporazione di Stato guida-ta dal Vice-Primo MinistroSechin. www.ambmosca.este-ri.it

Notizie dal mondo

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tra i due Paesi. In particolare, i rappre-sentanti dei due Ministeri della Ricercae dell'Industria Israeliani (Mina Goldiake Ilana Lowi) si sono incontrati con irappresentanti del Ministero della Ri-cerca Italiano (Francesco Beltrame),con quelli della dirigenza dell'ENEA(Piero di Porto) e del CNR (GiancarloRighini), e con i rappresentanti dellaConferenza dei Rettori delle UniversitàItaliane (Patrizio Bianchi).L'Ambasciatore d'Italia a Tel Aviv,Sandro De Bernardin ha sottolineatocome, a partire dalla firma avvenuta nel2000, dell'Accordo di cooperazionescientifica tecnologica e industriale, il li-vello e la qualità della cooperazionescientifica e tecnologica tra Italia edIsraele siano cresciute in maniera espo-nenziale affermandosi come elementocaratterizzante delle stesse relazioni di-plomatiche tra i due Paesi.I lavori del Forum hanno raccolto un to-tale di circa 80 relazioni tecniche a cari-co di entrambe le delegazioni. Per parteitaliana si segnalano le relazioni tenuteda Massimo Inguscio, uno tra gli esper-ti più rinomati al mondo su tecniche dicondensazione di atomi, da Massimilia-no Fabbricino dell'Università di Napolisulle tecniche di trattamento delle acquee da Giuseppe Rega dell'Università LaSapienza di Roma sulle prospettive del-l'ingegneria strutturale e dei sistemi. Perparte israeliana si segnalano le relazionidi Amitai Ziv, Direttore del Centro Na-zionale Israeliano di Simulazione delleEmergenze mediche, di Nir Davidson delWeizmann Institute of Science, di SamSaguy, Yona Chen e Jaap van Rijn del-la Hebrew University di Gerusalemmesulle nuove tecnologie per l'agricoltura, edi Rifaat Sadadi per le nuove ricerchenel campo dell'epatologia.

Si é svolto a Tel Aviv il primo Forumitalo-israeliano su Scienza e Tecno-logia che ha visto la partecipazione diuna delegazione di più di 40 tra esper-ti e studiosi italiani delle Istituzioni Ac-cademiche e di Ricerca tra i quali rap-presentanti del Ministero della Ricer-ca, dell'ENEA, del CNR, della Confe-renza dei Rettori delle Università Ita-liane, e studiosi di più di 15 tra Uni-versità e Centri di Ricerca.L'iniziativa ha consentito di fare il qua-dro dello stato della cooperazionescientifica tra Italia ed Israele in parti-colare nei campi della medicina, dellenanotecnologie, del trasferimento tec-nologico, delle scienze ambientali edell'ingegneria dei sistemi e, allo stes-so tempo, di discutere le modalità disviluppo delle relazioni esistenti.Durante i tre giorni di lavoro, articolatisu cinque simposi paralleli, sono statifirmati due Memorandum of Understan-ding, il primo riguardante la istituzionedi un laboratorio congiunto sulla na-nofotonica e sugli atomi freddi tra ilLENS (Laboratorio Europeo di Spettro-scopia Nonlineare, con sede a Firenze)ed il Weizmann Institute of Sciencedi Rehovot. Il secondo concerne unaccordo tra il Collegio degli Infermie-ri di Bergamo e l'Ospedale Tel Ha-shomer di Tel Aviv, per l'istituzione dicorsi periodici da tenersi in Israele nelcampo della medicina di emergenza eriservati a gruppi selezionati di infer-mieri italiani.I simposi si sono concentrati sulla me-dicina d'urgenza e l'epatologia, il tech-nology transfer, le nanoscienze, conparticolare riferimento alla nanofotoni-ca ed ai nanomateriali, l'ingegneria deisistemi e, infine, le scienze ambientali.Il Forum ha consentito di predisporreun quadro di riferimento per la costru-zione di nuovi strumenti istituzionali difacilitazione e promozione della colla-borazione scientifica ed accademica

Israele e Italia insieme nelle tecnologie d'avanguardia Un seminario a Tel Aviv con la partecipazione di ENEA, CNR e una quindicina di società e centri di ricerca fa il punto sui numerosi progetti in corso

COOPERAZIONE BILATERALE

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delle vendite del 45% grazie all'entrata inproduzione dei nuovi modelli. In terminidi quote di mercato registra un grossoprogresso nei veicoli commerciali leggeridove è passata dal 16 al 21%, superatasolo da Ford (26%). Meno rilevante ilprogresso sul segmento passeggeri do-ve mantiene il 9% dietro a Renault conoltre il 18% e a Hyundai in continua cre-scita con più dell'11%. Tra i nuovi model-li entrati in produzione conferma le atte-se il minicargo fornito a Fiat e PSA Ci-troen con 27mila unità esportate in tremesi. Limitato, almeno per il momento, ilcontributo della Linea (2.500 unità espor-tate). Sul mercato interno tiene le posi-zioni il modello Palio, cresce il Doblò, sista consolidando il Fiorino (3.600 unitàvendute in tre mesi), mentre il modelloLinea è attorno alle duemila unità.

AGROALIMENTARE

Corea: boom del caffè, marchi italiani in prima fila

In Corea del Sud è definitivamente de-collata la moda del caffè e i marchi italia-ni si collocano in prima fila. Il tasso di in-cremento stimato delle vendite sarebbeintorno al 45%. Il fenomeno è trainato dalmoltiplicarsi di bar e caffetterie di impo-stazione e stile occidentale che attiranosempre più clienti coreani, soprattutto frai giovani. Numerose sono le aziende ita-liane presenti sul mercato: Illy Caffe',Lavazza, Pellini Caffe', De Longhi. Se-condo una recente indagine effettuata dauna rivista locale, fra i 28 principali mar-chi stranieri di caffè tostato importato,quelli italiani sono 17. Bialetti occupa in-vece una produzione di primo piano nelsettore delle macchine da bar.

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AUTOTurchia: Tofas (Fiat/Koc) conferma le previsioni

Grazie all'avvio della produzione delnuovo minicargo con tanti nomi (Fiorino,Bipper, Nemo) Tofas la joint venture tur-ca di Fiat Auto con il gruppo Koc ritro-va lo smalto di un tempo. Il primo trime-stre del 2008 chiude con oltre 80milaunità prodotte (+ 89% su base annua) e85mila unità vendute (+ 86%) di cui65mila all'estero (in pratica un raddop-pio). Il fatturato ammonta ad oltre 1,3miliardi di lire turche, realizzato per il68% sui mercati esteri. Il livello di utiliz-zazione della capacità produttiva è sali-to al 90%. Era il 68% un anno fa. Il datosi traduce in una crescita di tutti gli indi-catori di redditività: + 83% il marginelordo pari al 9,7% per un totale di 127milioni, + 143 % l'ebitda pari all'8,5%per un totale di 112 milioni, + 187% l'u-tile netto pari al 6,4% per un totale di 84milioni, + 206% l'utile netto pari al 4,6%per un totale di 60,4 milioni. Ebitda,margine lordo e utile netto registranoaumenti significativi anche se rapportatial fatturato. Gli asset totali del gruppoammontano a 3,6 miliardi di lire turchedi cui 1,5 miliardi di immobilizzazionitecniche L'indebitamento complessivoammonta a un po' meno di 2,5 miliardi.Le prospettive di mantenimento del trendraggiunto sono interamente legate alleesportazioni. Il mercato interno infatti haregistrato una crescita del 23% su baseannua, ma occorre tenere conto del fattoche l'inizio del 2007 era stato un annoparticolarmente negativo. Nel mese diaprile c'è stato qualche segnale di rallen-tamento soprattutto per il segmento vet-ture e le previsioni non sono particolar-mente positive per il resto dell'anno: te-nuto conto dell'aumento dei tassi di inte-resse e delle crescenti difficoltà di equili-brio economico del Paese, il 2008 potrà,nella migliore delle ipotesi, confermare inumeri del 2007. In questo contesto To-fas se la cava bene con un aumento

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Leggi gli aggiornamenti suwww.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com

COSTRUZIONI

Panama: progetta nuova autostrada urbana

Il Ministro del Lavori Pubblici (MOP) di Pa-nama, Benjamín Colamarco, ha annun-ciato un progetto per estendere la bretellaautostradale a quattro corsie denominataCinta Costera che collegherà la Città Vec-chia a Punta Paitilla, e alla Circonvallazio-ne che da Punta Pacifica porta all'aeropor-to di Tocumen. Allo studio è la realizzazio-ne di un tunnel sotto la città vecchia chesuccessivamente si dirami in due direzioniverso la Passeggiata di Amador e il Pontedelle Americhe sul Canale di Panama. En-tro il prossimo mese di agosto il progettosarà presentato al Consiglio dei Ministriperchè decida sull'eventuale approvazionee la relativa licitazione dei lavori.

Algeria: il Governo annuncianuove strade attorno alla capitale

Il Ministro dei Lavori Pubblici, AmarGhoul, ha annunciato nel corso di una vi-sita nei cantieri della nuova circonvallazio-ne esterna di Algeri (cosiddetta secondaRocade) l'avvio dei lavori per la realizza-zione a Sud della capitale di un terzo(semi) anello autostradale di circa 130

Km, probabilmente già nel 2008. Il proget-to prevede il collegamento da Nador (Tipa-sa) a Borj Menaiel, lungo un percorso di cir-ca 130 km da realizzare in più lotti, sullabase del completamento degli studi tecnici,che sarebbero in via di completamento. L'i-niziativa sarà presentata dal Ministero deiLavori Pubblici, unitamente alla presenta-zione del progetto per la realizzazione diun'altra rete stradale che collegherà cinqueprovince del centro del Paese.www.ambalgeri.esteri.it

.ELETTROMECCANICA

Algeria: cerca azienda partnerper rilevazione consumi elettrici

S.G.P. Equipag (Société de gestion deséquipements industriels et agricoles) unadelle società di gestione delle partecipazio-ni di Stato algerine, ha richiesto una mani-festazione di interesse per l'acquisto diquote di una nuova società che dovrebbeoperare nella rilevazione dei consumi dielettricità. Il partner locale sarà l'aziendapubblica AMC controllata dalla stessaEquipag. E' possibile reperire informazionipiù dettagliate relative all'iniziativa sul sitowww.sgpequipag.dz

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Canale di Panama La Chiusa di Miraflores

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ENERGIA

Repubblica Slovacca progettanuova centrale nucleare

Il Governo di Bratislava ha espressoparere favorevole al piano presentatodal Ministro dell'Economia LubomirJahnatek concernente la costruzione diuna nuova centrale nucleare a Jaslov-ske Bohunice (regione di Trnava), conun investimento complessivo previsto in100 miliardi di corone (3,1 miliardi diEuro). Le forme di finanziamento sinoraesaminate non escludono una compar-tecipazione privata fino alla concorren-za del 49%. La restante quota del 51%sarà detenuta dalla società slovacca diproprietà statale Javys, la cui attività ri-guarda la gestione degli impianti, sman-tellamento e trattamento delle scorie ra-dioattive. Il Ministro dell'Economia haannunciato che diverse società avreb-bero già manifestato interesse al pro-getto d'investimento, tra queste figura-no la tedesca E.ON, la francese EdF el'Enel. Ma ha anticipato che il governointende anche evitare che sul mercatosi consolidino posizioni dominanti.

FINANZA

Turchia: azionariato Turk Telekomdiventa internazionale

L'offerta pubblica internazionale (IPO)della Turk Telekom che ha fruttato 1,9miliardi di dollari alle casse dello Stato haraccolto 1,15 miliardi da investitori stra-nieri: il 30% dal Regno Unito, il 15% dagliEmirati Arabi, l'11% dagli Stati Uniti, il10% dalla Svizzera, il 9% dal Libano, il6% dall'Arabia Saudita e da Singapore,mentre il restante 13% da altri Paesi. Altri767 milioni di dollari sono stati invece sot-toscritti da investitori nazionali.

Georgia: BOG acquisisce il 27%di People's Bank in Bielorussia

Bank of Georgia, un istituto di creditogeorgiano con asset per circa 380 milio-ni di dollari, ha acquisito il 70% delleazioni della Peoples Bank of Belarus,un istituto che ha quattro filiali e al 31 di-cembre registrava a bilancio asset pari a50 milioni di dollari e un capitale di 25 mi-lioni di dollari. Nell'ottobre 2007 Bank ofGeorgia aveva acquisito per 81,7 milionidi dollari la UBDP (Universal Bank of De-velopment & Partnership) in Ucraina.

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Mochovce, Slovacchia L’impianto comprende due reattori da440 megawatt cadauno di costruzione sovietica integrati con siste-mi di sicurezza realizzadi da un consorzio franco-tedesco

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Corea: capitalizzazione Kosdaqsupera 106 mld Usd

Il Kosdaq, indice azionario della Borsadi Seul che raggruppa le azioni diaziende emergenti ancora di dimensio-ni medio-piccole nei settori ad avanzataed alta tecnologia, ha raggiunto la terzaposizione per capitalizzazione tra i co-siddetti junior indexes dei mercati finan-ziari mondiali. Il Kosdaq è sottoposto auna regolamentazione meno esigentedel listino principale (Krx) ed è caratte-rizzato da una maggiore volatilità. Nel2007 ha raggiunto una capitalizzazionedi 106,7 miliardi di dollari Usa con unacrescita del 37,6 % rispetto al 2006. Ilvolume degli scambi è ammontato a539,3 miliardi di dollari Usa, con unacrescita annua del 19,9 %. Il tasso dicrescita dell'indice nel 2007 è invecestato del 16,2 %. Le società quotate so-no 1022.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Turchia: riproposta la Via della Seta, ma su rotaia

Nel corso del convegno organizzato aSeoul dall'UIC (Unione Internazionaledelle Ferrovie), il Direttore Generaledelle Ferrovie dello Stato turche(TCDD), Suleyman Karaman, haesposto i progetti del Paese per lacreazione di un corridoio per il traspor-to merci dalla Cina, via Bangladesh,India, Pakistan, Iran e Turchia in dire-zione dell'Europa occidentale.

L'iniziativa comporta anche il coinvol-gimento di Paesi quali Azerbaijan, Uz-bekistan, Turkmenistan, Kazakhstan eGeorgia per la creazione di un hub lo-calizzato in Asia centrale. È stato desi-gnato da Suleyman con il nome di IronSilk Road (Via della Seta su ferro). Unprimo passo in direzione del potenzia-mento dei collegamenti con Georgia eAzerbaijan è già stato compiuto conl'assegnazione da parte del Ministeroturco dei Trasporti dei lavori per la trat-ta verso la Georgia ad un consorzio lo-cale formato da Ozgun Yapi Sanay eCelikler Taahut Insaat per un ammon-tare pari a 233 milioni di dollari. La vi-sione proposta da Suleyman costitui-sce un logico proseguimento deglisforzi sostenuti dal Governo di Ankaraper adeguare alle nuove esigenze delmercato la rete ferroviaria del Paese ei collegamenti con l'esterno in direzio-ne di Asia ed Europa. Lo stanziamentocomplessivo per il settore ferroviariosino al 2010 ammonta ad oltre 5 mi-liardi di dollari ma è già tracciato unprogramma a grandi linee per i suc-cessivi 13 anni con investimenti previ-sti pari a 23,5 miliardi di dollari. Le trat-te su cui si stanno concentrando at-tualmente gli interventi sono Ankara-Istanbul, Ankara-Konya, Ankara-Sivas,Bursa-Osmaneli, Ankara-Izmir edIstanbul-confine bulgaro. Lo scenariodisegnato da Suleyman non trascura lacomponente intermodale in quantoprevede una valorizzazione dei colle-gamenti con i porti di Mersin ed Izmirsul Mediterraneo e di Trabzon sul MarNero. Intanto è in fase di completa-mento il progetto Marmaray con la co-struzione di 76,3 km di linea sotto alBosforo che metteranno in connessio-ne il versante europeo di Istanbul(Halkali) con quello asiatico (Gebze).

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PACKAGING

Irlanda: Zannini premiata come fornitore Abbott

Zannini e la controllata Zannini Ire-land, aziende specializzate nel settoredel packaging farmaceutico, hanno ri-cevuto per il terzo anno consecutivol'Abbott Supplier Excellence Award.Si tratta di un riconoscimento interna-zionale consegnato dalla Abbott ad unristretto numero di fornitori, che si di-stinguono per la qualità dei servizi e deiprodotti offerti. Le aziende premiate so-no state 24 su un totale di 15mila forni-tori. Le aziende del gruppo Zannini so-no controllate dalla Palladio IndustrieGrafiche e Cartotecniche, a sua voltafacente parte dalla holding Gruppo

Marchi. Zannini e Palladio sono spe-cializzate nella produzione di materialedi confezionamento secondario per l'in-dustria farmaceutica: astucci, fogliettiillustrativi, etichette autoadesive, allu-minio. Con un fatturato annuo di oltre50 milioni di euro, una capacità produt-tiva di 1 miliardo e 400 milioni di astuc-ci, Zannini opera con siti produttivi inItalia, Irlanda e Serbia. Lo stabilimentoirlandese, situato nella contea di Offaly,è operativo dal 2001 e fornisce i propriservizi e prodotti oltre che alla Abbott,ad altre multinazionali farmaceutichepresenti in Irlanda e nel Nord Europa.

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Zannini Lo stabilimento di Tullamore in Irlanda

UCRAINAAumenta la domanda di apparecchiature idrauliche

Sono circa 800 gli espositori in rappre-sentanza di 24 Paesi che hanno parte-cipato a Kiev ad Acqua-Therm 2008,principale manifestazione promoziona-le in Ucraina dedicata alla termoidrau-lica: caldaie, sistemi di riscaldamento,impianti per la circolazione dell'acquae per l'aria condizionata. Con oltre 65 aziende presenti (partedelle quali con il sostegno dell'ICE, incollaborazione con la Regione Lom-bardia), l'Italia è risultata il primo Pae-se estero seguita da Polonia e Germa-nia. Ha contribuito il fatto che tra gli or-ganizzatori della manifestazione, giun-ta alla decima edizione, figura la Fin-mark di Bologna. Nel settore della ter-moidraulica, fattore di attrattività delmercato ucraino è la crescente doman-da di nuovi spazi abitativi. Nel 2007 inUcraina è stato commissionato, secon-do stime ufficiali, un volume di spaziabitativi superiore del 15%, rispetto al2006, mentre il numero di appartamen-ti costruiti è aumentato del 18%. Sem-pre nel 2007, l'importo degli investi-

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menti nel settore delle costruzioni èstato di circa 1,8 miliardi USD, con unincremento del 28%, rispetto al 2006,alimentato anche da un maggiore ac-cesso al credito: nel corso dell'anno iprestiti bancari a famiglie e imprese so-no aumentati del 74,1% rispetto al2006. A questo si coniuga, in un conte-sto di incremento del reddito disponibi-le delle famiglie (+12,8% nel 2007 intermini reali), l'espansione della richie-sta di dotazioni e servizi di qualità negliedifici di nuova costruzione, o in corsodi ristrutturazione. In crescita è inoltre, secondo gli opera-tori, la domanda di macchinari termoi-draulici da parte dell'industria, in parti-colare del settore agro-alimentare lacui produzione nel 2007 è aumentatadel 10% rispetto al 2006.

Kiev Un momento do Aqua-therm 2008

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REPUBBLICA SLOVACCALa crescita del PIL (I trim 2008)supera le previsioni

L'Ufficio di Statistica della Repubbli-ca Slovacca ha reso noto che il PILdel Paese nel primo trimestre dell'annoha raggiunto 472,5 miliardi di corone(circa 15 miliardi di euro). Rispetto allostesso periodo del 2007 la crescita intermini reali è stata dell'8,7% (12,8% aprezzi correnti). Gli analisti ritengonoche l'aumento, superiore alle aspettati-ve del mercato, sia stato determinatodagli investimenti e dalle esportazionilegate all'industria automobilistica,elettromeccanica ed elettrotecnica. Ladomanda interna ha inoltre beneficiatodel progressivo aumento dell'occupa-zione. Secondo le ultime stime elabo-rate dal Fondo Monetario Internazio-nale il PIL del Paese per il 2008-2009continuerà ad aumentare rispettiva-mente del 6,6% e del 5,6% con unacrescita dei prezzi rispettivamente del3,3% e del 3,6%.

RUSSIA

Bilancia commerciale in attivoper 53,6 mld Usd (4 mesi)

Il Servizio Federale delle Dogane hapubblicato i dati relativi agli scambidella Federazione Russa con il resto

del mondo nei primi quattro mesi del2008. L'attivo è del 60% con una cre-scita pari a 53,6 miliardi di dollari (33,5nello stesso periodo dello scorso an-no). Secondo i dati diffusi dall'Agenzia,l'interscambio con i Paesi non apparte-nenti alla Comunità degli Stati Indipen-denti è cresciuto del 52,6% (139,7 mi-liardi di dollari) mentre è aumentato del41% l'interscambio con tutti gli altriPaesi (23,6 miliardi di dollari). Le esportazioni connesse al compartoenergetico hanno inciso per il 72,9%del totale rispetto a questi ultimi Paesie per il 44% rispetto ai paesi CIS. LaGermania si conferma il principale part-ner commerciale della Federazione trai Paesi non appartenenti all'ex UnioneSovietica, seguita da Olanda, Cina, Ita-lia, Turchia, Polonia, Giappone, Finlan-dia, Stati Uniti e Regno Unito.

Medvedev firma legge che agevola le pmi

Il Presidente russo Medvedev, ha fir-mato un decreto che mira all'introdu-zione di un regime di semplificazionefiscale a vantaggio delle piccole e me-die imprese, riducendo in particolare ilnumero delle ispezioni e facilitando leprocedure di registrazione. Medvedevha successivamente dichiarato di volerdedicare attenzione specifica alle que-stioni relative alle locazioni degli spazidestinati ad uffici, dei terreni e dei col-legamenti informatici e delle comuni-cazioni che attualmente sembranoostacolare il dinamico sviluppo delleattività imprenditoriali.

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Dmitry Medvedev (a destra) sulla Piazza Rossa con Vladimir Putin

I Grandi Magazzini Gum promuovono gli alimentari italiani

Si è recentemente concluso presso imagazzini GUM di Mosca il programmadelle 'Settimane italiane'. Organizzatodall'Istituto per il Commercio Estero,l’evento ha promosso la presentazionesul mercato russo di nuovi generi ali-mentari offerti da importanti aziendedel nostro Paese. Si tratta di circa 200tipologie alimentari di alta gamma (sa-lumeria, formaggi, pasticceria, dolciumie vini) provenienti da tutta Italia. Per lesettimane italiane sono stati apposita-mente allestiti quattro banchi in cui so-no stati esposti i prodotti del Nord,Centro e Sud Italia ai quali si è aggiun-to un quarto spazio attrezzato di tuttopunto per dimostrazioni culinarie. Nel-l'ambito delle "Settimane italiane" sonostate organizzate degustazioni dei prin-cipali prodotti in esposizione. Secondole statistiche, il made in Italy agro-ali-mentare ha fatto registrare ampio suc-cesso tra i consumatori russi con reddi-ti superiori alla media.

POLONIA

Varsavia punta a una crescitadel + 5,5% nel 2008

Secondo le ultime valutazioni dell'Uffi-cio Centrale di Statistica di Varsavia,il PIL polacco si è attestato nel 2007 su

un valore di 1.166 miliardi di zloty (parial cambio medio a 308 miliardi di euro)con una crescita del 6,6%. Lo stessoUfficio ha inoltre modificato le stime re-lative alla crescita della produzione in-dustriale (in leggera contrazione dal7,7% al 7,5% a fronte dell'incrementodel 10% osservato nel 2006), dell'out-put del settore costruzioni (portato dal15,6% al 16,4%) e dei servizi (dal 6,9%al 6,7%). La domanda interna resta in-vece stabile all'8,3% con una crescitadei consumi delle famiglie pari al 5,2%. Il Governo polacco ha da parte suaconfermato le previsioni circa la cresci-ta del 5,5% del PIL per l'anno in corso(con un tasso di inflazione del 3,5%)mentre nel 2009 il tasso di crescita delPIL dovrebbe scendere al 5% ed il tas-so di inflazione al 3%. La dinamica salariale si mantiene sem-pre vivace, con un aumento medio del-le retribuzioni del 12,6% annuo regi-strato lo scorso aprile. Il salario medioè salito a 3.137,74 zloty, pari al cambioattuale a circa 922 euro. Il tasso di di-soccupazione ha registrato una nuovacontrazione, scendendo a fine aprile al10,5% rispetto all'11,1% del mese pre-cedente. Il numero dei disoccupati èpertanto sceso a 1.607.000 unità, conuna contrazione di oltre 95 mila unità ri-spetto a marzo, mentre nei primi 4 me-si del 2008 è stata registrata una con-trazione complessiva pari a circa140mila persone. Ora molte attese sono concentrate sulsettore dei veicoli industriali e delle motoe su quello della difesa.

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Questa Newsletter, pubblicata a cadenza quindicinale, è realizzata da Il Sole 24 Ore Radiocor in collaborazione con l’Ufficio Sostegno Impresedella Direzione Generale per la Cooperazione Economica della Farnesina: [email protected] www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese

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MEDITERRANEO

A fine giugno Conferenza Euromediterranea a Milano

La Camera di Commercio di Milano,con il patrocino del Ministero degli Af-fari Esteri e in collaborazione con Re-gione Lombardia organizza anchequesto anno la Conferenza Annualedel Laboratorio Euro-Mediterraneogiunta alla sua sesta edizione. La Con-ferenza rappresenta ormai il più impor-tante momento di confronto e di di-scussione a livello nazionale con i Pae-si delle sponde Sud ed Est del Mediter-raneo. Per la prima volta, quest'anno,saranno presenti istituzioni e operatoridei Paesi del Golfo. L'obiettivo princi-pale della Conferenza sarà infatti quel-lo di sviluppare sinergie progettuali checoinvolgano i nuovi interlocutori, pub-blici e privati di questi Paesi. L'evento prenderà avvio il 30 Giugno,a Palazzo Mezzanotte, con una ses-sione plenaria in cui esperti, esponentipolitici, rappresentanti istituzionali e

operatori economici si confronterannosulle dinamiche che interessano l'areae sui diversi scenari che vi si profilano.Il giorno seguente si svolgeranno unaserie di incontri tematici a porte chiuseche avranno come oggetto le reti infra-strutturali ed energetiche, la comuni-cazione i media e le tecnologie del-l'informazione, gli strumenti a soste-gno della collaborazione delle PMI perlo sviluppo degli scambi commerciali edegli investimenti nell'area euro-medi-terranea. Saranno illustrati i diversi strumenti fi-nanziari a supporto dell'attività dellePMI italiane quali il Fondo Euro-Med diprivate equity e la Scuola Euromediter-ranea. Si discuterà inoltre di partena-riato tra i sistemi fieristici, nell'ambitodel Mediterranean Expo Club promos-so da Fiera Milano con il coinvolgi-mento dei più importanti sistemi fieri-stici dei Paesi del Mediterraneo e delGolfo. Infine, un'ulteriore analisi saràdedicata al ruolo dell'arbitrato e dellaconciliazione.

Per ulteriori informazioni: www.euro-mediterraneo.com

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Euro-Mediterraneo La home page del sito dedicato

Le valutazioni sull'economia mozambi-cana di Banca Mondiale e Fondo Mo-netario sono convergenti: negli ultimidieci anni la crescita del PIL si è asse-stata su tassi medi intorno all'otto percento annuo e il potenziale economicodel paese è fortemente agevolato dal-la disponibilità di risorse naturali an-cora poco sfruttate. A tutto ciò si ag-giunge la vicinanza al Sudafrica - na-zione leader della Regione - a cui ilMozambico può dare molto (energia,infrastrutture, materie prime) e da cuipuò ricevere altrettanto (investimenti,afflusso di turisti, know-how).

Nel 2007 c'è stato un lieve rallenta-mento della crescita dovuto a problemidi concorrenza (cinese) nei settori tra-dizionali dell'export (industria ittica) eagli aumenti nei prezzi delle materieprime. Inoltre, il Paese è stato colpitoda una sequenza di disastri naturali:inondazioni nella Regione dello Zam-besi e cicloni che hanno colpito centi-naia di migliaia di famiglie e siccità nel-le province meridionali.

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Eppure, il tasso di crescita del PIL è statougualmente superiore al 7 %. L'inflazioneè scesa a un tasso annuo del 9% (fino al2005 superava il 13%). Il punto debolesotto il profilo economico, secondo le isti-tuzioni finanziarie internazionali, è un pro-cesso di crescita tuttora eccessivamentedipendente dai grandi progetti nei settoridell'energia e delle materie prime che la-scia scoperte numerose aree del Paese eha scarsa efficacia nell'assorbire e qualifi-care le risorse di manodopera del Paese.

Un Paese in movimento

Le attività che stanno registrando i mag-giori tassi di crescita sono l'edilizia e lecostruzioni, i trasporti, i servizi idrici edelettrici, le telecomunicazioni. In più ilPaese ha un grande potenziale turisti-co lungo le coste, non ancora sfruttatoappieno, un altrettanto elevato potenzialeagricolo che il Governo intende ora svi-luppare a fondo in parte per necessità e inparte per scelta.

Dejumbe Island Sabbia bianca e mare turchese per una delle più belle spiagge del Paese

MOZAMBICO

Un'economia in pieno boom, un grande potenziale da valorizzareIl PIL cresce stabilmente a livelli superiori al 7% annuo. Fasce di nuovo benessere si associano a condizioni ancoraarretrate per la popolazione rurale. Accanto a energia e industria mineraria si aprono vaste opportunità nei settori dei servizi, turismo, pesca e nella filieraagricola e di trasformazione agroalimentare

Il Paese dispone di consistenti risorseminerarie che ha iniziato a sfruttare (co-me il nickel e più recentemente il titanio)con il contributo dei maggiori gruppi mon-diali del settore e per le quali stanno par-tendo nuove iniziative (ad esempio l'ura-nio). Possiede un'industria ittica congrandi margini di crescita e miglioramen-to. Stanno registrando un forte sviluppole attività logistiche: i porti mozambicanisono il principale hub di riferimento per iPaesi confinanti (molti dei quali privi disbocco al mare) e gestiscono consisten-ti flussi anche in direzione del Sudafrica.

Disuguaglianze sociali

Nel Paese insomma si stanno allar-gando le fasce di relativo benessere edi vero e proprio arricchimento ma lamaggior parte della popolazione nellearee rurali non beneficia ancora diquesti cambiamenti. Il Mozambico ègestito da una classe dirigente, politi-ca ed economica, ancora in fase diconsolidamento. Non mancano i feno-meni tipici di queste realtà emergenti:corruzione ancora diffusa anche a li-velli intermedi, privilegi accordati sullabase di criteri politici e/o etnici, pocaconcorrenza, decisioni amministrative

spesso poco trasparenti. Valutato inbase al reddito medio pro capite èsenz'altro un Paese povero, ma esistecomunque un ceto medio che ha vogliadi emergere. Le origini del partito alGoverno, il Frelimo, che guidò la lottacontro la colonizzazione portoghese,hanno consentito di conservare unacerta sensibilità ai servizi sociali (scuo-la, assistenza sanitaria). Non solo, ma hanno richiamato nelPaese decine e decine di organizza-zioni non governative da tutta l'Europa,compresa l'Italia, che hanno operato inquesto come in altri campi ottenendorisultati forse poco vistosi ma certa-mente efficaci in termini di potenzialeumano, inclusa la formazione di quadrilocali. Il livello di frequentazione dellascuola primaria supera il 95% ma l'i-struzione secondaria è ancora forte-mente carente. I programmi del Governo prevedononel 2008 l'assunzione di 12mila inse-gnanti e 5mila operatori sanitari e sonoin corso esperimenti per collegare me-glio la formazione con le esigenze delmercato del lavoro. Nel Paese è ope-rante una legislazione sul lavoro (sicu-rezza, orari, diritti) ed esisterebbe an-che un salario minimo anche se, neifatti, le aziende che li rispettano sonol'eccezione.

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Ilha de Mozambique La fontana del villaggio

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Nuova ricchezza dal carbone

Il colosso minerario brasiliano Cvdr haavviato il progetto più importante at-tualmente in corso in Mozambico, cheprevede l'apertura di una miniera dicoke e carbone nel bacino di Moatizeche contiene riserve provate pari a 2,4miliardi di tonnellate. La produzione an-nua prevista inizialmente è di 11milionidi tonnellate, di cui 8,5 milioni di cokesiderurgico e 2,5 milioni per uso ter-moelettrico. Il carbone sarà trasportato,attraverso una ferrovia attualmente incostruzione, fino al porto di Beira. L'in-vestimento previsto è di 1,4 miliardi didollari. All'operazione ha recentementechiesto di aggregarsi anche la NipponSteel giapponese. Di dimensioni analo-ghe un progetto portato avanti dall'in-diana Tata Steel e dall'australiana Ri-versdale Mining, che prevede lo sfrut-tamento di una miniera con riserve ac-certate di 1,9 miliardi di tonnellate aBenga (coke e carbone termoelettrico),nella provincia di Tete. Dovrebbe anchealimentare una centrale termoelettricacon quattro gruppi da 500 Megawattper esportare energia in Sudafrica e inZimbabwe.

La produzione potrebbe essere avviataa partire dal 2010. Arcelor Mittal è in-vece in trattative per acquisire la con-cessione di sfruttamento dell'area car-bonifera del Rio Minjova, in partnershipcon un gruppo locale (Black Gold Mi-ning). Altre concessioni per la produ-zione di carbone sono state acquisite,sempre nella stessa area, dal gruppoindiano Beml di Hyderbad e dalla Cen-tral African Mining and Exploration(Camec) quotata alla Borsa di Londra.Quest'ultima ha dichiarato che le riser-ve individuate nelle aree di sua compe-tenza ammontano a 868 milioni di ton-nellate.

Grande potenziale idroelettrico

Il Governo mozambicano è riuscito, nelnovembre del 2007, ad acquisire il con-trollo della più importante fonte di ric-chezza industriale del Paese: la diga diCabora Bassa che alimenta 5 gruppi diturbine, ciascuno con una potenza di500 MW. Grazie a un finanziamento di700 milioni di dollari ad opera di un con-sorzio di banche francesi e giapponesiha portato la propria quota all'85%.

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Maputo Bambini giocano a pallone davanti alla Cattedrale

L'elettricità è in gran parte esportata inSudafrica. La gestione tecnica delladiga è effettuata con il supporto delgruppo canadese Manitoba Hydro.Nel 2007 Electricidade de Moçambi-que (EDM) ha prodotto 2,3 milioni dimegawattore di cui 365mila venduti al-la Eskom sudafricana e oltre 1,8 milio-ni fatturati sul mercato interno. Il restoè costituito da perdite di trasporto e di-stribuzione.EDM sta anche valutando la costruzio-ne di una seconda diga a sud di Cabo-ra Bassa (Mphanda Nkuwa) con unapotenza di 1.500 MW che sarebbe fi-nanziata con capitali della Eximbank diPechino. I lavori dovrebbero iniziarenel 2009 ma il progetto è contestatoper ragioni ambientali e il Governo diMaputo non ha ancora rilasciato alcunaconcessione. Una linea di trasporto di1.400 km dovrebbe collegare la centra-le con Maputo.Procede invece, con l'aiuto del Gover-no italiano, il progetto per la costru-zione di una diga sul fiume Nhacan-gara. Un accordo (credito di aiuto) peril finanziamento dei lavori è stato rag-giunto nel mese di dicembre.

L'opera prevede la costruzione di uncorpo diga di 1,7 milioni di m2 e di uninvaso di 27 km2. Contribuirà a regola-re le acque del fiume Púnguè, a miglio-rare l'approvvigionamento idrico nellacittà di Beira e all'irrigazione delle areeagricole circostanti. Il costo dell'opera èprevisto in oltre 39 milioni di euro chesaranno forniti dall'Italia. L'interventorientra nei piani del Governo mozambi-cano di sistemazione del bacino delPungué che prevede la costruzione diuna seconda diga (Bué Maria) sullostesso fiume con un costo previsto di300 milioni.

Crescita e forti attese negli idrocarburi

La Sasol sudafricana è riuscita a dareun valido sbocco economico ai giaci-menti di gas di Pande e Temane nellaprovincia di Imhambane conosciuti giàdagli anni '80, attraverso la costruzio-ne di un gasdotto lungo più di 800 chi-lometri che raggiunge il polo petrolchi-mico di Secunda, in Sudafrica.

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Maputo Traffico merci al porto Danubio

La produzione attuale è di circa 3 mi-liardi di m3 all'anno ma è previsto cheraggiunga i 4,5 miliardi entro il 2010.Gli introiti, preventivati dal Governo diMaputo per prossimi 25 anni, per i so-li diritti di transito del gas, superano idue miliardi di dollari. Lo sfruttamento fa capo ad un consor-zio in cui Sasol detiene il 70%, la CMHMozambicana il 25% e la Ifc (GruppoBanca Mondiale) il 5%. Nella stessazona sono in corso altre esplorazioni.Il Governo di Maputo conta però su unulteriore apporto del settore idrocarbu-ri e nel 2006 il ministero delle RisorseMinerarie ha accordato una serie di li-cenze di esplorazione nell'area occu-pata dal bacino del fiume Rovuma, si-tuato nell'estremo nord ai confini conla Tanzania, che è stato suddiviso insette aree assegnate alla nostra ENI,alla Artumas (Canada), Anadarko(Usa), Norsk Hydro e DNO (Norve-gia), Petronas (Malaysia). Le aree off-shore raggiungono profondità superio-ri ai 2.500 metri sotto il mare. I rilievisismografici recentemente pubblicatidalla Rose & Associates per conto del-la ENH (Impresa Nacional de Hidrocar-buros) mozambicana, Anadarko e Ar-tumas indicano la presenza di numero-si giacimenti anche se con una dimen-sione media non molto elevata (67 mi-lioni di barili).

Altre licenze di esplorazione sono sta-te rilasciate alla malese Petronas e al-la Petrobras brasiliana nell'area dellefoci dello Zambesi. Un progetto strate-gico dovrebbe essere anche la costru-zione, progettata nella città portuale diNacala, di una megaraffineria da300mila barili al giorno con un investi-mento valutato nell'ordine di 5 miliardidi dollari ad opera di un consorzio gui-dato dalla texana Ayr Logistics. Nonè ancora chiara però l'architettura fi-nanziaria dell'operazione. Un analogoprogetto, localizzato vicino a Maputo èstato proposto dalla OilMoz, una finan-ziaria che fa capo all'ex Ministro degliesteri Leonardo Simao.

Verso un modello brasilianoper i biocarburanti?

Camec, che sta avviando lo sfrutta-mento di un grande giacimento mine-rario nella provincia di Tete (vedi so-pra) punta sul Mozambico anche nelsettore dei biocarburanti. In particola-re ha identificato un'area di 30 mila et-tari nel distretto di Massingir (provin-cia di Gaza) per la coltivazione di can-na da zucchero da utilizzare per laproduzione di 120 milioni di litri annodi etanolo.

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Maputo Operai intenti alla costruzione di un nuovo hotel sulla Marina di papaveri in una valle della Galilea

Il progetto, con un investimento previ-sto di 500 milioni di dollari, dovrebbediventare operativo a partire dal 2010.Sulla filiera dell'etanolo il Governo diMaputo, che sta varando una legisla-zione specifica per i biocarburanti,opera in stretto contatto con Petrobrase il Governo brasiliano attraverso ungruppo di lavoro congiunto. Intenzionedichiarata del Governo di Maputo, è diutilizzare il 'modello brasiliano' cheprevede appunto l'utilizzo di canna dazucchero geneticamente modificata alposto del mais. Un progetto analogo, in più tranchesuccessive con la costruzione di unadistilleria, è stato presentato dal gruppopetrolifero locale (Petromoc) unita-mente a un'organizzazione di coopera-tive agricole (Cofamosa). Interessatoall'etanolo anche Mozambique BiofuelIndustries (MBI) controllata da capitalisudafricani. Un'ulteriore possibilità èrappresentata dall'uso della manioca.In discussione anche numerosi proget-ti per la produzione di biodiesel a parti-re dalla jatropa e/o dall'olio di coccopresentati da diversi gruppi stranieri(tra cui alcune imprese italiane).

Metallurgia: dopo l'alluminiosta partendo la siderurgia

BHP Billiton ha dato una svolta alloscenario industriale del Paese con larealizzazione di un impianto per la pro-duzione di alluminio primario localizza-to vicino a Maputo, con una capacità di250mila tonnellate anno in fase di rad-doppio che fa capo alla Mozal. Il grup-po australiano controlla il 46% dellequote. Gli altri partner sono la Mitsubi-shi giapponese, Ifc (gruppo BancaMondiale) e Cdc (Commonwealth De-velopment Corporation). Il minerale proviene dall'Australia e l'e-nergia è fornita in prevalenza dalla cen-trale idroelettrica mozambicana di Ca-bora Bassa. BHP Billiton sta anche fi-nalizzando un progetto per lo sfrutta-mento dei giacimenti minerari sabbiosivicino a Chibute (Corridor Sands) perla produzione di concentrati di titanio eossidi di ferro. Le riserve sono consi-stenti: oltre 100 milioni di tonnellate diminerali.

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Maputo Lavori di ampliamento al porto dei pescatori

Seven Star (Cina) in joint venture al40% con Capital Star (Sudafrica), chedetiene il 50%, ha avviato la costruzio-ne di un tubificio Belululane, vicino aMaputo, con una produzione prevista di200mila tonnellate annue che potrebbecrescere successivamente a 700 mila.Sarà operativo nel 2009. Punta al mer-cato delle installazioni petrolifere e idri-che. I partner locali si suddividono unaquota del 10%. Sono: Mozambique-Zimbabwe Pipeline Company, Petro-moc, Electricidade de Mocambique,Matola Gas e Petroline.

Arcelor-Mittal ha appena riavviatouno dei due laminatoi della Mozambi-que Steel Company localizzati neipressi di Maputo. Produzione prevista:35 mila tonnellate annue di prodottilunghi (tondino) per edilizia. Ma ha an-che allo studio una nuova acciaieria da500mila tonnellate per prodotti piatti. IlGoverno di Maputo ha inoltre avviatouna serie di trattative con il gruppo Ta-ta e con il Sudafrica che prevede la co-

struzione nel Paese di un polo siderur-gico integrato. L'idea è di utilizzarecoke ed energia disponibili nel Paesee minerale importato via nave dall'Au-stralia per esportare all'interno delmercato Sadc (South African Develop-ment Community).

Il gruppo irlandese Kenmare Resour-ces, quotato alla Borsa di Londra, haavviato nel 2007 l'estrazione di ilmenite(ossido di titanio e ferro) dalla minieradi Moma, localizzata lungo la costa,con una produzione di 800mila tonnel-late annue destinata a salire a 1,2 mi-lioni entro il 2010. Tra i prodotti asso-ciati anche lo zircone (circa 100milatonnellate).

Complessivamente il giacimento copreil 4% della produzione mondiale di zir-conio e l'8% di concentrati di titanio. Leriserve stimate sono di 181 milioni ditonnellate di ilmenite, 12,6 milioni ditonnellate di zircone e 4,1 milioni i ton-nellate di rutilio.

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Ilha do Bazaruto Il lodge si affaccia direttamente sulla spiaggia

Verso il rilancio dell'industria saccarifera

In passato il Mozambico era uno deiquattro maggiori produttori mondiali dicanna da zucchero. Quasi azzerata inseguito alla guerra civile l'industriasaccarifera è stata rilanciata alla finedegli anni '90 con consistenti investi-menti (circa 350 milioni di dollari) chehanno dato un buon risultato: la produ-zione, concentrata in quattro unità pro-duttive ancora di dimensioni medio-piccole, nel 2007 ha totalizzato circa240mila tonnellate. L'attività dà lavoroa 25mila persone. Quest'anno, secon-do le previsioni, dovrebbero salire a300mila e l'obiettivo è di salire a500mila nel 2012 con un'ulteriore inie-zione di capitali (250 milioni di dollari).I progressi effettuati sono consideraticome un segnale positivo per un ulte-riore sviluppo del settore in cui stannoentrando anche diversi investitori pri-vati stranieri. Un'importante opportu-nità è rappresentato dall'accesso libe-ro sul mercato Ue dove i prezzi sonotuttora superiori a quelli mondiali.

La SFIR, secondo gruppo saccariferoitaliano, é presente sul mercato mo-zambicano tramite una controllata por-toghese e sta vagliando alcune ipotesidi investimento.

Cemento

Leader di mercato è il gruppo porto-ghese Cimpor che ha recentementeannunciato un investimento di 120 mi-lioni di euro per aumentare la capacitàproduttiva, con una nuova linea diclinker da 1.500 tonnellate al giornoche dovrebbe diventare operativa nel2010 consentendo al Paese di diventa-re sostanzialmente autosufficiente (at-tualmente è importatore netto).

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Maputo Una casa risalente al periodo coloniale portoghese nel centro storico della città

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Sfide e opportunità

Agricoltura: obiettivo diversificazione

Il recente rialzo dei prezzi agricoli hamesso a dura prova le finanze del Mo-zambico. Ed è un paradosso in quantoil Paese avrebbe un potenziale immen-so: 36 milioni di ettari di terreno coltiva-bile (circa il 40% delle superficie totale)di cui solo il 10% è in realtà utilizzato. Il78% del territorio è oggi coperto da fo-reste. Di fatto predomina un'agricolturadi sussistenza, fortemente condiziona-ta dalla piovosità, in cui è occupatol'80% della popolazione (circa 2 milionie mezzo di famiglie) che produce so-prattutto per autoconsumo. Elementarile tecniche utilizzate, basse le rese, dif-fusa la mancanza di capitali per acqui-sire sementi, fertilizzanti, attrezzature,molto carenti le infrastrutture per il tra-sporto e la conservazione dei prodotti.Le superfici irrigate non superano i45mila ettari a cui però si aggiungono118mila ettari che erano canalizzati pri-ma del periodo della guerra civile e chepossono essere recuperati.

Oggi il Paese ha una produzione ecce-dentaria di manioca (8,2 milioni di ton-nellate nel 2007) e mais (1,6 milioni ditonnellate), esporta cotone (produzioneattesa: 126 mila tonnellate nel 2008) ta-bacco e zucchero, ma è quasi intera-mente dipendente dall'estero per le for-niture di grano (oltre 500mila tonnellateimportante nel 2007) prodotto quasiesclusivamente nella provincia di Tete eManica. È inoltre fortemente deficitarioper il riso (oltre 300mila tonnellate di im-portazioni annue) e anche per altri pro-dotti come pollame, vegetali e patate, oliivegetali, ecc. Il problema è rappresenta-to dal fatto che la crescente urbanizza-zione del Paese ha prodotto un cambia-mento nei consumi alimentari senza unadeguamento del sistema produttivoagricolo. In questo contesto il PresidenteGuebuza ha fatto del rilancio dell'agri-coltura una priorità nazionale. Anche inMozambico quindi si parla di Rivoluzio-ne Verde. Obiettivi: l'ulteriore crescitadelle produzioni commerciali già insedia-te (cereali, canna da zucchero, tabacco,mais, noce di cajù, pomodori) e dell'in-dustria forestale, diversificazione dell'at-tività anche in altre produzioni.

Inhambane Alcuni mercanti trasportano i loro beni sulle tipiche imbarcazioni di origine araba chiamate dhow

Nel Paese esistono, ad esempio, con-dizioni favorevoli (piovosità e possibi-lità di irrigazione, terreni, clima) per lacoltivazione di piante oleose come lasoia e il girasole. Il ministero dell'Agri-coltura, guidato da Soares Naca stapremendo per un forte rilancio del set-tore su basi più moderne. La sfida èquella di mettere i piccoli agricoltorinelle condizioni di finanziare l'acquistodi mezzi di produzione. Per i fertilizzan-ti in particolare il Governo vorrebbe av-viare anche una produzione locale. Staanche potenziando, sul modello india-no, i cosiddetti 'extension services' perla diffusione di pratiche agricole più ef-ficaci. La ricerca agronomica è mobili-tata per trovare nuove specie di granoe manioca resistenti ad alcune malattiediffuse (Verticillum). Allo studio anchenuove filiere per la trasformazione del-la manioca che costituisce tuttora labase della sussistenza alimentare so-prattutto nelle aree rurali.

Porti e ferrovie: un hub per l'Africa Australe

Maputo, capitale e primo porto del Mo-zambico, è più vicina a Johannesburg ePretoria del porto sudafricano di Durban.Beira, seconda città mozambicana, è ilporto naturale per Zambia e Zimbabwe,prive di sbocchi sul mare e potrebbe di-ventarlo per numerose province del Con-go troppo lontane dalle coste atlantichedel Paese. Paulo Zucula, dinamico mini-stro dei Trasporti del Governo di Maputo,ci crede: " il Mozambico all'interno delmercato comune dell'Africa Australe(Sadc) è destinato a diventare uno deiprincipali hub per il trasporto di cereali,minerali, prodotti provenienti dall'Asia eMedio Oriente". Già oggi, secondo i datiufficiali, il 46% del traffico cargo totalemovimentato nei porti mozambicani (paria oltre 11 milioni di tonnellate nel 2007)sarebbe legato ai collegamenti con il Su-dafrica, il 28% allo Zimbabwe, il 20% alMalawi e il 6% a Zambia e Swaziland.

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Maputo L’ingresso principale del mercato centrale della città

Ci crede anche Dubai Ports World,uno dei maggiori operatori mondiali delsettore, che all'inizio del 2008 ha ac-quisito per 32 milioni di dollari il 48,5%della società (Indico) che controlla il51% del gestore del porto di Maputocon una concessione valida fino al2018, estendibile al 2028. L'altro part-ner, con una quota equivalente, è la su-dafricana Grindrod. Dubai Ports inoltredetiene il 60% della società che gesti-sce il terminale container da 100milateu annue in partnership con le ferroviemozambicane. Obiettivo è la crescitadel traffico locale ma anche lo sviluppodel Corridoio di Maputo che già oggicollega il Mozambico con il Gauteng, lapiù ricca provincia del Sudafrica viastrada. Nei prossimi anni nel 'corridoio'dovrebbe inserirsi anche un oleodottodi 570 chilometri, costruito dalla Petro-line sudafricana tra il porto di Matola(Maputo) e il polo petrolchimico di Ken-dall, nel Gauteng. Il Ministro Zuculaperò punta anche sugli altri porti delPaese, in particolare su Beira e Nacaladove ha pianificato investimenti rispet-tivamente per 400 e 500 milioni di dol-lari. Una parte sarà versata dal Gover-no ma la quota preponderante dovreb-be venire da investitori privati in cam-bio delle concessioni a gestire l'attività.

Il Ministero sta preparando le relative ga-re di licitazione. In particolare Beira (3 mi-lioni di tonnellate cargo movimentate nel2007) con la sofferta costruzione (da par-te di due società indiane) di una ferrovialunga 570 chilometri, un po' in ritardo suitempi previsti, è destinata a diventare ungrande porto carbonifero grazie alle nu-merose iniziative minerarie avviate nellaprovincia di Tete, con volumi previsti su-periori ai 10 milioni di tonnellate annue. Ilavori di drenaggio, con il contributo deiGoverni danese e olandese, sono giàstati avviati. Il futuro del porto di Nacalainvece è legato, oltre che ai collegamen-ti con il Malawi, alla costruzione previstadi una grande raffineria da 350mila milatonnellate.

Conti pubblici: debito sotto controllo

Il Mozambico è uno dei Paesi chemaggiormente hanno beneficiato dellariduzione dei debiti promossa da Fon-do Monetario e Banca Mondiale ('Ita-lia ha cancellato, nel 2003, l'intero de-bito commerciale del Mozambico neisuoi confronti, ammontante a ben 524milioni di dollari).

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Beira Un operaio al lavoro nel porto

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Informazioni utili per le imprese sull'eco-nomia e sul profilo del Paese sono conte-nute sul sito dell'Ambasciata d'Italia a Ma-pito e su quello collegato dell'Unità Tecni-ca Locale che coordina le attività di coo-perazione allo sviluppo. http://www.ambmaputo.esteri.it/http://www.italcoopmoz.com/

Il sito ufficiale del Governo mozam-bicano contiene diverse informazio-ni sul Paese e sulle sue Istituzionihttps://www.govnet.gov.mz/

Un sito di informazione in lingua ingleseche contiene un buon archivio di notizieeconomiche e di informazioni e link èquello di Club of Mozambique

http://www.clubofmozambique.com/

Analisi sull'andamento economicodel Paese e informazioni e link sul-l'attività nel Paese delle Istituzionifinanziarie internazionali sonocontenute sul sito della BancaMondialehttp://web.worldbank.org/

Moz@mbico on-line

Attualmente il servizio del Debito Pub-blico ammonta a 54 milioni di dollari dicui però due terzi sono in valuta nazio-nale. In prospettiva uno dei problemiche il Paese dovrà affrontare è l'au-mento del gettito fiscale per compensa-re il calo previsto degli aiuti internazio-nali che attualmente coprono il 14% delPIL del Paese e la metà degli introitidello Stato. Ocse e Banca Africana diSviluppo rilevano come molte conces-sioni industriali e minerarie in questianni siano state cedute a prezzi ecces-sivamente bassi con fortissime agevo-lazioni fiscali e procedure tutt'altro chetrasparenti. Una serie di nuove legginel settore minerario ed energeticodovrebbe contribuire a correggere il ti-ro. La bilancia commerciale del Paeseresta nettamente deficitaria: le vociprincipali, sul fronte delle entrate, sonol'elettricità della diga di Cabora Bassavenduta alla Eskom sudafricana e inZimbabwe, l'alluminio della Mozal, ilgas naturale esportato in Sudafrica viagasdotto e i prodotti della pesca (gam-beretti). Esistono però altre voci desti-nate ad acquisire importanza nei pros-simi anni grazie agli investimenti avvia-ti (carbone, ulteriori quote di energiaidroelettrica, zucchero) o comunquecon un significativo potenziale di au-mento (filiera del legno).

Credito: il denaro costa troppo

Un ostacolo a un maggior sviluppo del-l'iniziativa privata in Mozambico, piùvolte segnalato dal Governatore dellaBanca Centrale, Ernesto Gove, è l'ina-deguatezza del sistema creditizio: i tas-si di interesse praticati alle imprese delPaese sono superiori al 22 per centonominale e 13% reale. Inoltre più dellametà degli sportelli è concentrata nellacapitale e ci sono vaste aree del Paesetotalmente scoperte sotto il profilo deiservizi bancari normali (sostituiti da ca-nali 'informali', spesso poco affidabili).Il 60% del mercato bancario del Paeseè in mano a gruppi portoghesi (Millen-nium BCO, Caixa Geral de Deposi-tos). Il resto fa capo al gruppo Bar-clay's e alla Standard Bank sudafrica-na (con una grossa partecipazione ci-nese). Recentemente hanno chiesto lalicenza ad operare nel Paese anche ilfinanziere di Macao Stanley Ho, inte-ressato soprattutto ad attività di invest-ment banking, e la olandese Rabo-bank che intende avviare una bancaspecializzata per il credito agricolo (sichiamerà Banco Terra) congiuntamen-te al Gapi, l'ente mozambicano di pro-mozione delle piccole e medie imprese.

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