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retail & food - aprile 2016 63 n principio fu la legge 10/91, che a inizio anni '90 si dava l'obiettivo di razionalizzare l'uso dell'energia. Fu la prima legge a porre il problema del risparmio ener- getico e della salvaguardia dell'am- biente con naturalmente il benessere delle persone all'interno degli edifici. Poi fu la volta della normativa UNI 10339 che forniva indicazioni in merito alla classificazione e la defi- nizione dei requisiti minimi degli impianti e dei valori delle grandezze di riferimento durante il funziona- mento degli stessi. La normativa era applicata agli impianti aeraulici destinati al comfort delle persone, installati in edifici chiusi. L’impianto aeraulico deve consentire di rag- giungere e mantenere le condizioni di qualità e movimento dell’aria e le condizioni termiche e igrometriche dell’aria specifiche delle funzioni as- segnate (filtrazione, riscaldamento, raffrescamento, umidificazione, deu- midificazione) in accordo con le pre- scrizioni della UNI10339. Inoltre deve assicurare: un’immis- sione di aria esterna pari o maggiore ai valori minimi, per ciascun tipo di destinazione d’uso, riferiti o al nu- mero delle persone presenti, o alla superficie in pianta, o al volume dell’ambiente secondo le tabelle predisposte; una filtrazione minima convenzionale dell’aria (esterna e ricircolata) tramite impiego di filtri di classe appropriata, per ciascun tipo di locale. Lo step successivo è stato dettato dalla norma europea UNI EN 13779 emanata nel 2005 che, superando la 10339, definisce i requisiti pre- stazionali per i sistemi di ventilazione e condizionamento degli edifici non residenziali, introducendo alcune novità impiantistiche e concettuali. Lo standard europeo EN 13779:2004 si applica nella progettazione e nella realizzazione di impianti di climatiz- zazione e di ventilazione per gli am- bienti nei quali è prevista la presenza Speciale impianti & climatizzazione r & f Aria , mai darla per scontata Gli impianti di clima- tizzazione oggi rispet- tano di più l'ambiente e le tasche di chi li ac- quista grazie a tecno- logie sempre più mo- derne e funzionali. La qualità dell'aria è im- portante e a dirlo sono anche leggi europee I Gianpietro Sacchi

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n principio fu la legge 10/91,che a inizio anni '90 si daval'obiettivo di razionalizzare l'uso

dell'energia. Fu la prima legge aporre il problema del risparmio ener-getico e della salvaguardia dell'am-biente con naturalmente il benesseredelle persone all'interno degli edifici. Poi fu la volta della normativa UNI10339 che forniva indicazioni inmerito alla classificazione e la defi-nizione dei requisiti minimi degliimpianti e dei valori delle grandezzedi riferimento durante il funziona-mento degli stessi. La normativaera applicata agli impianti aeraulicidestinati al comfort delle persone,installati in edifici chiusi. L’impiantoaeraulico deve consentire di rag-giungere e mantenere le condizionidi qualità e movimento dell’aria ele condizioni termiche e igrometrichedell’aria specifiche delle funzioni as-

segnate (filtrazione, riscaldamento,raffrescamento, umidificazione, deu-midificazione) in accordo con le pre-scrizioni della UNI10339. Inoltre deve assicurare: un’immis-sione di aria esterna pari o maggiore

ai valori minimi, per ciascun tipo didestinazione d’uso, riferiti o al nu-mero delle persone presenti, o allasuperficie in pianta, o al volumedell’ambiente secondo le tabellepredisposte; una filtrazione minimaconvenzionale dell’aria (esterna ericircolata) tramite impiego di filtridi classe appropriata, per ciascuntipo di locale.Lo step successivo è stato dettatodalla norma europea UNI EN 13779emanata nel 2005 che, superandola 10339, definisce i requisiti pre-stazionali per i sistemi di ventilazionee condizionamento degli edifici nonresidenziali, introducendo alcunenovità impiantistiche e concettuali.Lo standard europeo EN 13779:2004si applica nella progettazione e nellarealizzazione di impianti di climatiz-zazione e di ventilazione per gli am-bienti nei quali è prevista la presenza

Speciale impianti & climatizzazioner&f

Aria,mai darla per scontataGli impianti di clima-tizzazione oggi rispet-tano di più l'ambientee le tasche di chi li ac-quista grazie a tecno-logie sempre più mo-derne e funzionali. Laqualità dell'aria è im-portante e a dirlo sonoanche leggi europee

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di persone e che non siano a uso re-sidenziale. Esso quantifica e defini-sce, tra l’altro, i vari parametri e ledefinizioni inerenti le portate d’ariadi “ventilazione meccanica forzata”,portate intese sia come aria esternad’apporto sia di altro genere (se-condaria e ricircolo).Questo è un po' il quadro normativoattuale sul settore impianti e clima-

tizzaione che deveessere tenuto in con-siderazione dalleaziende fornitrici eda chi è titolare diattività commerciali.Tutto punta al benessere che in fon-do non è altro che il giusto rapportotra temperatura e umidità. Se una macchina lavora parametri-

camente su questi due valori si ot-tiene un ottimo comfort dell'ariamantenendo bassi i consumi.

Camerini, terra di nessunoSe restringiamo il campo al retail, ledue grosse classificazioni riguardanoil food e il non food. Come ci spiegaGiampietro Sacchi, progettista

d'interni e designer retail e direttoredei corsi di alta formazione pressoPoli.design Consorzio del Politecnicodi Milano «A livello non food quello

che va tenuto in considerazione èprincipalmente il ricircolo dell'aria,ossia che ci sia un sufficiente ricam-bio di ossigeno nei locali. Se ci siferma a pensare, difficilmente neinegozi c'è un rapporto areo-illumi-nante adeguato. Ci possono esseredue o tre vetrine, una sola porta diaccesso e all'interno magari

100/200/500 mq di sto-re che necessitano diessere illuminati e area-ti. In quel caso appun-to si deve agire mecca-nicamente per garanti-re la salubrità dell'aria– spiega Sacchi – Biso-gna quindi muovere efar circolare l'aria pu-lendola e filtrandola.L'importante è quindicreare un ricircolod'aria in ogni area dellocale attraverso lemandate e le ripresedell'aria. In fase di ri-presa, inoltre, dopo

che l'aria viene pulita e filtrata èpossibile prima di immetterla di nuo-vo in circolo, scaldarla o raffrescarla.In tal senso, alcune aziende produ-

cono impianti capaci anche di recu-perare l'energia utilizzata per il trat-tamento dell'aria la cui circolazione,che chiunque non sia addetto ai la-vori dà per scontata, non è cosìsemplice da organizzare. Ci sonoprogrammi specifici che permettonodi capire dove deve essere mandatae ripresa affinché il maggior volumedi aria possibile venga movimentato.Dove questa operazione non vienefatta, si possono creare cattivi odorio addirittura muffe sulle pareti. Que-sta cosa si verifica spesso, ci svelaSacchi, in aree come quelle dei ca-merini, che di solito sono nascostiin fondo al negozio, dove la curadell'areazione sovente è trascuratae permangono, quindi, odori di de-cine di persone che si cambiano.

Food: guerra agli odoriParlando del food la situazione èoggettivamente più complessa. Ènecessario ci sia una filtrazione ingrado di abbattere gli odori. È fon-damentale entrare in un ristorantee non sentire odore di cibo cucinato.«Pensiamo poi alla ristorazione com-merciale, le catene fast food ecc: senon ci fossero impianti adeguatinon solo sarebbe fastidioso l'odorema sarebbe talmente forte da im-pregnare gli abiti – sempre Sacchi –Quando capita che si avvertonoodori forti in sala la causa è da attri-buire al fatto che c'è un solo im-pianto per il trattamento dell'ariache lavora sia per la cucina sia perla parte di somministrazione. Se èun unico impianto e i filtri non sono

adeguati, oppure la ma-nutenzione non vienefatta nel modo giusto, ilrisultato è che in sala en-trano gli effluvi della cu-cina. Per non parlare del-le cucine per le quali lalegge non prevede l'ob-bligo dell'impianto di con-dizionamento quindi nel-la stagione estiva posso-no diventare un ambien-te molto difficile in cuilavorare e far sudare mol-to. E sapere che una per-sona che sta sudandosta anche preparandocibo che finisce nel piattodi un cliente non è unacosa particolarmente pia-

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DAVIDE GRIMALDI, key account di Clivet

Che tipologia di prodotti offrite alle aziende?Noi ci vogliamo distinguere per il sistema impiantisticonon per il prodotto singolo. Cerchiamo di capire qual è ladestinazione d'uso dell'impianto e agiamo di conseguenza.Ogni sistema ha caratteristiche diverse in base al contestoin cui va inserito. Il trattamento dell'aria è fondamentalee deve essere contestualizzato. Se una camera d'albergoha odore di chiuso il cliente non torna. I centri commercialimoderni stanno riducendo le superfici degli ipermercati,aumentano il numero di negozi e realizzano grandi foodcourt che possono arrivare a una ventina di locali, quindiuna cattiva gestione dell'aria può rendere gli ambientiinfrequentabili. L'obiettivo finale, quindi, è dare comfortambientale.E come si arriva alla soluzione ideale?Questo avviene in tre passaggi: il committente deveavere chiaro il motivo e la destinazione dell'edificio odella struttura. Il progettista deve recepire i desideratadel committente e individuare il fornitore giusto ilquale a sua volta deve selezionare o progettare il mac-

chinario più funzionale al caso dispecie, che rispetti le normativesull'ambiente e garantisca risparmioenergetico. Oltretutto, l'utilizzo disistemi “green” porta un risparmioenergetico sia in termini di consumisia di salvaguardia dell'ambiente.Quindi è importante conoscerea fondo il progetto...Certamente. Ad esempio in un cen-tro commerciale l'acqua calda haun impiego e una priorità inferioririspetto a un albergo. Se parliamodi aeroporti, alberghi e shoppingmall, viene data un'importanza sempre maggiore alrinnovo dell'aria. L'esigenza è non solo garantirecomfort a livello di temperatura, ma anche di qualitàdell'aria. La tendenza, soprattutto per l'edilizia green,è quella di coibentare sempre più la struttura, il che si-gnifica creare edifici più ermetici, quindi con unoscambio tra atmosfera interna ed esterna ridotto alminimo per mantenere le temperature costanti. Quelloche si respira all'interno, quindi, deve essere purificato

in maniera meccanica, e da questopunto di vista sono dieci anni che inClivet ci occupiamo di ricerca e svi-luppo di questi sistemi di rinnovodell'aria. Può parlarmi di una case history?Nel Moxy Hotel al Terminal 2 di Mal-pensa ad esempio ci sono circa 160 ca-mere ed è completamente isolato inquanto di fianco a un aeroporto. Sultetto abbiamo posizionato tre macchineche sono totalmente nuove rispettoalle più classiche UTA (unità trattamentoaria). Rendono completamente auto-

noma la produzione dell'energia per l'aria di rinnovo. Intermini economici si ha un risparmio lieve rispetto alleUTA, ma l'efficienza energetica è altissima perché perprodurre l'aria di rinnovo non si utilizza più acqua mapompe di calore con energia rinnovabile. Stiamo anche realizzando gli impianti dell'Arese shoppingcentre e tutta la galleria, lunga circa un chilometro, saràclimatizzata attraverso più di 20 rooftop, una macchinache non solo rinnova l'aria ma la climatizza anche.

«CI OCCUPIAMO DA ANNI DI RICERCA E SVILUPPO»

GIULIO CAVICCHIOLI, titolare di M.EN

Quali sono i principali settori in cuioperate?M.EN srl è una società italiana che siispira a quanto applicato nell’ “EUR-lex”,utilizzando nel modo più rigoroso possibilele tecnologie e le strategie applicate inlarga scala nel Vecchio Continente. Impor-tiamo in esclusiva per l’Italia sistemi ditrattamento d’aria Seven-Air AG, ditta diLucerna, in Svizzera, da tutti riconosciutae stimata come produttore di unità ditrattamento d’aria di altissima gamma.Le unità prodotte in questi 50 anni sonoinstallate in tutte le parti del mondo, intutti i settori in cui insistano impianti, dal-l’industriale, chimico, farmaceutico, ospe-daliero, scientifico, al militare e civile, intutte le applicazioni.Parlando di grandi volumi (aeroporti,centri commerciali) quali sono le pro-blematiche principali da affrontare?Le grandi strutture sono altamente ener-givore, ancora prima che gli utenti frui-scano dei servizi.Il consumo giornaliero di energia elet-trica e termica di un aeroporto di grandidimensioni equivale a quello di unacittà di 100.000 abitanti. I sistemi HVAC(Heating, Ventilating and Air Conditio-ning) consumano il 50% dell’energiatotale. Seven Air in questo è prontacon dei sistemi integrati di recuperoenergetico, sfruttando lo scambio en-talpico dei propri recuperatori, utiliz-zando apparecchiature con raffredda-mento adiabatico e quanto serve perla riduzione di consumi.E come le superate?La progettazione degli impianti complessiin cui vi siano chilometri di canali e tuba-zioni prevede conoscenze di termo efluido – dinamica specialistiche. Curiosa-mente si devono esprimere anche cono-scenze di logica, non banalmente anchedi primo livello; una sezione dello studioapprofondisce l’interferenza tra gli am-bienti e il loro uso, in cui non avvenganosovrapposizioni dove un impianto riscaldii locali e un impianto li raffreddi, elidendol’effetto vicendevolmente.

In tema di risparmio energetico ache punto è la vostra tecnologia?È al vertice della disponibilità che offre ilmercato. Applichiamo quanto di meglioesista in commercio e a volte senzabadare ai costi d’investimento. Puntual-mente queste scelte ripagano con pay-back molto brevi. Siamo attentissimianche alle manutenzioni, che devono es-sere svolte, ma con frequenze program-mate molto basse.Mi puoi raccontare una case history in-teressante?Abbiamo servito i maggiori clienti europeie in tema aeroportuale, l’airpot-Unique,Zurich, Flughafen Grenchen, Militaerflu-ghafen Duebendorf, Airport Grenf, AirportParis, Airport Euro, Basel-Mulhouse e altri.Di tutti gli interventi un punto in comuneè sempre evidente, il contenimento deicosti energetici.

«I NOSTRI IMPIANTI HANNO PAY-BACK MOLTO BREVI»

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cevole, almeno per il cliente».Questi impianti devono essere asso-lutamente separati. Se la cucina èa vista, oltre l'impianto di raffresca-mento e ricircolo è necessario chele cappe siano filtranti e aspiranti eportino immediatamente i fumi fuoridalla cucina stessa direttamente sultetto. Molto importante è la manu-

tenzione. Minimo deve essere fattauna volta l'anno. In caso di ristora-zione possibilmente anche con piùfrequenza.Non esiste tuttavia una normativache imponga una manutenzioneprogrammata, ma ci si deve rifareai manuali degli impianti stessi che

indicano ogni quanto vanno puliti ifiltri, ogni quanto vanno cambiati,o pulite le tubature ecc. C'è da direche oggi, rispetto agli anni '90, leattrezzature per la climatizzazioneconsumano molto meno e recupe-rano energia. Secondo Sacchi, oggiil risparmio si può quantificare inun 20-30%. Se si guardano tuttigli strumenti elettronici di nuovagenerazione messi insieme al pro-gresso dei grossi impianti, negli ulti-mi 30 anni i consumi saranno scesidel 50 per cento.

Aeroporti e centri commercialiIl discorso naturalmente cambiaquando si passa a volumi comequelli di un aeroporto o un centrocommerciale. Uno scalo di mediedimensioni, ad esempio, ha un con-sumo giornaliero di energia che èpari a quello di una città di 100milaabitanti, e la metà di questo quanti-tativo viene utilizzata per i sistemidi climatizzazione. È importantequindi che gli impianti siano efficientie il più possibile “green”. Sononate quindi iniziative come il pro-getto triennale CASCADE ("ICT forEnergy Efficient Airports"), finan-ziato dall'UE, per spingere i dirigentiaeroportuali ad adottare azioni teseal contenimento dei rispettivi bisognienergetici e a un abbattimento, abreve termine, del 20% delle emis-sioni di CO2 causate principalmenteda impianti di riscaldamento, venti-lazione e condizionamento dell'aria(HVAC) a elevato consumo energe-tico. I nostri aeroporti di MilanoMalpensa e Fiumicino, tra i più vir-tuosi in tal senso, ne hanno ottenutonel 2015 la validazione. Un grandecentro commerciale non è molto di-verso, soprattutto se di nuova con-cezione, in cui l'ipermercato assumedimensioni ridotte, il numero di ne-gozi è sempre più elevato e vengonorealizzate food court che arrivanoa 15 ristoranti. Anche qui l'atten-zione all'aria assume un ruolo cen-trale e richiede impianti in grado difunzionare h24 eliminando qualun-que possibile odore, soprattuttonelle zone di ristorazione dove laconcentrazione di effluvi potrebberendere l'aria irrespirabile.

S.M.

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LORENZO CUSINATO, sales manager di ATR Group

Qual è il vostro core business?Il nostro core business è la costruzione, la commercializzazione eil service post vendita di macchine per il condizionamento e iltrattamento aria per le grandi e medie superfici.La scelta delle macchine per le grandi e medie superfici normal-mente compete agli studi di progettazione, dopo attento dialogocon gli architetti. Tali macchine oggi devono avere come requisitiprimari: durata, efficienza energetica, adeguamento alle normativevigenti e facilità di manutenzione. Per quanto riguarda i negozi,occorre rispettare i rendimenti in funzione di alcuni parametribase quali: affollamento, luci, distribuzione e diffusione dell'ariapoichè ambienti diversi dai centri commerciali. Quali sono le problematiche più comuni da affrontare?La principale problematica è quella di garantire uniformitàdei valori termo igrometrici nei grandi spazi (spesso aperti econcomitanti fra di loro), e quindi con afflussi diversi e con ri-chieste di tempi di accensione/spegnimento programmabilial fine di ottimizzare i consumi energetici.E nel food?Per quanto concerne il settore ristorazione, oggi elemento im-portantissimo all'interno di uno shopping center, e in relazioneal rischio di forti odori di cibo, il nostro gruppo ha studiatouna unità di condizionamento monoblocco, ma divisa in 2

settori, che offre note-voli vantaggi in fase diinstallazione e quindi dieconomia sia in fase diacquisto sia di gestione,in quanto tratta tuttal'aria esterna per il loca-le cucina con recuperiadeguati ad alta efficien-za e conseguente espul-sione, e tratta l'aria dellocale ristoro con parzia-le recupero e parzialearia esterna con sonda

di V.O.C. + CO2 nonché filtrazione per l'abbattimento degliodori. Quindi assoluta competitività su tutti i profili. Che livello di assistenza offrite ai vostri clienti? come pro-grammate la manutenzione degli impianti? ATR Group ha creato 6 anni fa una struttura apposita per il Main-tenance Service programmato con visite tri/quadrimestrali e in-terventi su chiamata dopo il periodo di garanzia. A tale scoposiamo l'unica azienda che concede 5 anni di garanzia sia sui ma-teriali, sia sulla manodopera, a fronte di un accordo contrattualeche il cliente stipula con la nostra società. La struttura prevede20 centri assistenza in tutta Italia con assoluta formazione e pro-fessionalità, nonché con ricambi già in loco.

«CONCEDIAMO 5 ANNI DI GARANZIA»

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