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Anche se accalcata da secoli, che la hanno ripetuta , la Festa di Natale non è un rito. Il rito memoriale della nascita del Cristo del quale, anche per chi non crede, nessuno dopo di Lui disse parole più vere e nessuno seppe superare le parole sue. La Festa di Natale è un appuntamento con la speranza d'un mondo migliore, che, proprio perché sempre delusa dalla Storia, nemica soprattutto del Mezzogiorno e della Calabria, rinvia ad altra tappa inconosciuta, che il cuore misura sul calendario dell'anno volgente al tramonto. Al crepuscolo che prepara l'aurora. In questo sta la novità del Natale. Per questo il Natale è sempre nuovo. E lo sarà fino a quando la nascita non sarà anche rinascita dei principi da cui cominciò l'era umana, l'umanità umana: i principi cristiani. Con questi sentimenti, dicenti che c'è la luce nella notte di Natale, la Riviera porge i suoi auguri alle lettrici e ai lettori, nostra forza, nostra unica fede.

speciale natale

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Uno speciale, con all'interno un racconto inedito di Gioacchino Criaco

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Anche se accalcata da secoli, che la hanno ripetuta , la Festa diNatale non è un rito. Il rito memoriale della nascita del Cristo del

quale, anche per chi non crede, nessuno dopo di Lui disse parole piùvere e nessuno seppe superare le parole sue. La Festa di Natale è un

appuntamento con la speranza d'un mondo migliore, che, proprioperché sempre delusa dalla Storia, nemica soprattutto del

Mezzogiorno e della Calabria, rinvia ad altra tappa inconosciuta,che il cuore misura sul calendario dell'anno volgente al

tramonto. Al crepuscolo che prepara l'aurora. In questo sta lanovità del Natale. Per questo il Natale è sempre nuovo. E losarà fino a quando la nascita non sarà anche rinascita dei

principi da cui cominciò l'era umana, l'umanitàumana: i principi cristiani. Con questi sentimenti,

dicenti che c'è la luce nella notte di Natale, laRiviera porge i suoi auguri alle lettrici

e ai lettori, nostra forza, nostraunica fede.

SPECIALE NATALE LA RIVIERA 02

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 03

Gioia e crisi corrono insieme sotto le festequest'anno, saranno il refrain del mese didicembre. La Riviera affronta il tema con unospeciale doppio, due numeri per dare un po'più di gioia e attenuare gli effetti della crisi.Dare una mano ai commercianti che con-sentono al giornale di uscire e presentarsi,come sempre, gratis ai lettori. Offrire a chi cilegge la possibilità di avere accesso alla letter-atura senza spese. Chi ci sostiene, consenten-doci di costruire un giornale libero da con-dizionamenti, sono gli inserzionisti che scelgo-no di pubblicizzare i loro servizi e i loroprodotti con noi, gli imprenditori calabresi checontinuano a impegnarsi economicamente nelnostro territorio, nonostante i devastanti effet-ti della recessione economica globale. Per loro,perché continuino a sostenere noi e l'econo-mia locale, ci impegniamo in questo sforzodoppio costruendo una vetrina con le offertenatalizie. Lo facciamo raccomandandoli ainostri lettori, scegliendo loro sceglierete noi,l'opportunità per loro è anche la nostra oppor-

tunità, alla quale si aggiunge la vostra di abi-tanti calabresi. Una catena, ma non di quelletruffaldine, una catena buona, del darsi recip-rocamente una mano. A questo si aggiunge unregalo personale, di una delle firme de LaRiviera che offre un racconto in due parti, unastoria struggente con un finale per niente scon-tato. Con “Laura: un ruolo perfetto”Gioacchino Criaco regala ai lettori del gior-nale un racconto natalizio inserito in dueinserti staccabili, un formato speciale di unastoria assolutamente inedita, che ruota attornoalla doppia recita, sul palco e nella vita, diLaura Sculco, splendida adolescente cal-abrese e bravissima attrice teatrale. Una storiasuggestiva che gioca tra finzione e realtà,dando alle feste un sapore diverso, e per unavolta con le note rose che prevalgono su quellescure alle quali ci ha abituato lo scrittoreafricese. Connubio doppio, tra giornale e let-tori, tra lettori e inserzionisti, tra lettori eautore. Tutto per un doppio augurio specialetargato Riviera.

e

eeditorialeRegistrazione Tribunale di Locri (RC)n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98Editore - la Riviera srl Corso della Repubblica Galleria Tasso 89048 - Siderno (RC)AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIEditor Director ERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, MATTEORASCHELLÀ, DOMENICO MACRÌ, ANTONIO TASSONE,MARIA GIOVANNA COGLIANDRO.Art Director PAOLA D’ORSAImpaginazione EUGENIO FIMOGNARI

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizionedi preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono daintendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche senon pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di“la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale edestero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi oriflessioni personali, sono da ritenersi direttamenteresponsabili.

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SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 04

PROFILI D’AUTORE

I dodici

Diavolodel

tocchi

NeroSi può dire tutto tranne chela Signora della Sanità nonsia dolce come l'orlo di un

bicchiere indorato dimiele per indurre il

bambino. E' facile perRosanna Squillaciotivendere fumo come il

gatto di Trilussa:«Conosco più di un

gatto ch'è dispos-to/ a vende fumo

pé magna l'ar-rosto»

Apprendiamo dalla biografia diAlessandro Nicolò che il suo

hobby è la lettura. Essendo cat-tolico tra le sue letture ci sarà

senzaltro il Vangelo, libro formi-dabile per le tentazioni.

Poiché il male, purtroppo,è più forte del bene,

potrebbe accadere cheAlessandro Nicolò sia

attratto dall'imitazionedi Giuda. Trenta

denari son trentadenari, se non ven-

gono convertiti ineuro. Con lo scambio

in natura, valgonouna poltrona.

Questa femme choyée,questa donna coccolata

dal Potere, che nellachiostra superba dei denti

schierati, come unafalange macedone,

rappresenta più unaminaccia che un sor-riso, non è sfuggita

all'attenzione diDio. Il quale la havoluta dotare di

ciò che ingenere manca a

ciascuno di noi,quando fa difetto ilcervello: la genialità

del cuore.

ROSANNASQUILLACIOTI

ALESSANDRONICOLÒ

TILDE MINASI

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 05

RASSEGNA 2011

Aveva bisogno di qual-cosa che fossa in grado

d'esaltare il suo slan-cio creativo. Ché nonsi può far correre daasino, avrebbe detto

Guicciardini, uno cheè fatto per correre da

cavallo. E così, per non ridurre ilpurosangue a somaro, è arrivato

il decreto del presidente Talaricoche alza il fu Giuseppe

Pezzimenti a Presidente delParco Marino di Brancaleone. A

cui il fu dei fu era destinato.

Non una parola per ricordare a chilo avesse dimenticato che quell'in-compiuto carcere, svettante per la

sua novità e la sua modernità, èstato ideato e voluto dal dr.

Paolino Quattrone, l'irraggiungibileprovveditore regionale

dell'Amministrazione pen-itenziaria della Calabria,

caduto nella lotta per ilrinnovamento delle carceri

e del sistema peniten-ziario. Paolino

Quattrone ormai èdi là. E di ciò che

da noi accadepoco cura. Non èun buon motivoper seppellirlo

in un silenzioche gi stralunati

direbbero assordante.Se lo fosse, Nitto

Palma sarebbe giàdivenuto sordo.

Adriana Musella, presidente diRiferimenti, ha un occhio che si

perde all'orizzonte. E per esso con-quista spazi e interi mondi che aicomuni mortali sono negati. Noi,

per esempio, riusciamo a coglierecon le nostre timide pupille appe-na una porzione mafiosa dell'in-

tera geografia dei paesi, coral-mente tutti intestati alla mafia.Lei, invece, vede l'oscura mac-chia estendersi e disten-

dersi dalle case dei vivi finoalle case dei morti.

Siamo ottimisti su scala ridotta. Non crediamo che la prof.ssaMarisa Fagà riuscirà nella grande impresa di proteggere l'ambi-ente calabrese, come è compito dell'Arpacal, a ciò nata e desti-nata. Ma non nutriamo dubbio alcuno che ella, laureata in let-tere, amante della poesia, ispirandosi a Francesco Petrarca, chene potette godere, renderà “chiare fresce et dolci” le nostreacque. Non fosse altro che per sciogliervi, senza paura d'in-quinamento, la sua treccia bionda.

Elio Vittorio Belcastro, latrottola che gira intorno a sestesso, si fermerà solo quan-do e se Silvio Berlusconi, al

ritorno da Lampedusa, loinsignirà del ciondolo di

Sottosegretario. Alto ufficioal quale «il responsabile»

deputato trottolanteaspira solo e soltanto,

puramente e sem-plicemente per il bene

della Calabria, per ilrisorgimento del

Mezzogiorno, perl'Italia.

GIUSEPPEPEZZIMENTI

Fa specie che non abbia fatto sentireil suo nitido canto l'usignolo di

Soveria Mannelli, che ad ogni pièsospinto apre l'ugola canora per

ricordare che l'istruzione, il sapere,la cultura sono l'antemurale piùpotente contro la crescita della'ndrangheta. La quale, come gli

scarafaggi ormai assuefatti al ddt,non teme gli antidoti verbali di

Mario Caligiuri. Cosa della quale ildotto Assessore regionale alla cul-

tura ha piena contezza.

È chiaro che Don Pino Demasinon è il Ministro degli Interni,

neppure di Libera. È unMinistro di Dio. E ciò nonos-tante -lo scriviamo tremando-

continua a perseverare diaboli-camente. Comunque, c'è sem-

pre da imparare: tra le più effi-caci misure antimafia non c'èsolo la confisca dei beni, ma

anche il divieto dei funerali. Ilche avvicina i parenti del defun-to mafioso presunto o reale con

calamita potente alla Chiesa eallo Stato democratico.

Nel teatrino della politica locale ildeputato Marco Minniti, il più

solenne dei sostenitori delle quotenere (Rosa Callipari, Maria GraziaLaganà), tende a scomparire, ed è

scomparso. S'è visto unicamente,con il bagliore micragnoso della luc-

ciola, nel poderoso sforzo di spin-gere il senatore De Sena

ad accettare la candidatu-ra a sindaco di Reggio

Calabria. Poi, comeAchille, s'è ritirato sotto

la tenda. E da lì ha mossoil suo ventriloquo,

Mommo DeMaria, a disorga-

nizzare l'unitàdel centrosinis-

tra allaProvincia e al

Comune,riuscendocimeravigliosa-

mente.

MARIOCALIGIURI

DON PINODEMASI

DON CIOTTI

ADRIANAMUSELLA

MARCO MINNITI

ELIO BELCASTRO

NITTO FRANCESCO

PALMA

MARISA FAGÀ

Ma vogliamo essere giusti: gli'ndranghetisti non sono comele rose, che durano lo spaziod'un mattino o d'una retata.

Sono, come la gramigna,che non si distrugge

facilmente con i cori,le processioni, i

cortei, le leggi speciali,le crociate. E tanto

meno con i viaggi inaereo del Presidente di

Libera, che, venendo a noi dalcielo, ci induce a pensare che è

più vicino a Dio.

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 06

PORTFOLIO

6 Cover Story

le migliori

del 2011

Siamo alla quarantanovesima copertina. Anche quest’anno, salvo un terremoto con lo sterzo in Zona Cesarini, arriveremo a 50. Lofacciamo ormai da 12 anni e ogni anno ci sembra un miracolo. E lo è.Un giornale, 20 mila copie a settimana da Monasterace a Punta Pellaro, 21935 sigarette, sette litigate serie in redazione, 14614 caffè,quarantaduesindaciventunodelusioni, il mare sporco, la ‘ndrangheta e i distintivi, le guardie che diventano ladri, i ladri boss, la mini-gonne della segretaria di redazione, gli assegni in seconda presentazione, con10 euro di carburante 72 chilometri. E ancora, le stam-burellate di Mimmo Cavallaro e le note di Ciccio Loccisano, le differenziate di Bombardieri, le mestruazioni dei Rotary e le gravi-danze dei Lions. Le cipolle di Tropea a Tokio, le centrali nucleari di Tokio a Tropea. Pelle e Crimine a Gratteri. Lo Giudice eScopelliti a Pignatone. I nostri inserzionisti, i nostri inserzionisti, i nostri inserzionisti. Pasquino e Gioacchino.Ma quest’anno, sì, soprattutto in questo 2011 un “Riso Amaro” per il film di Antonio Albanese che ha ridicolizzato tutti i calabre-si e non solo i potenti. Macchiette, noi de la Riviera ci siamo sentiti qualunquemente delle macchiette almeno quanto Peppe Bovache con la sua lista miraggio, Reggio Città Metropolitana, ha ottenuto alle comunali solo 16 voti finendo ne “La solitudine dei nume-ri zero”, mentre Morabito, Raffa e Fuda in “Un terno a lotto” scontato che ha fatto uscire dall’urna Raffa a presidente della provin-cia di Reggio e le corna al Governatore della Calabria che è stato costretto a cedere al nemico la macelleria del suo “centro com-merciale depresso. Il resto è stato ‘ndrangeta come ha scritto un quotidiano regionale in un reportage su Platì. “Qui anche i bambi-ni sono mafiosi” e noi invece abbiano cercato “Tutta la verità, nient’altro che la verità su Paltì” e abbiamo scoperto con gioia che “li,i bambini sono bambini” a differenza degli anziani. Pochi mesi prima infatti abbiamo avuto l’ennesima coferma che nell’Italia delNord c’è la Costituzione e in quella del Sud il Codice penale. L’abbiamo registrato in prima pagina evidenziando con un giallo fosfo-rescente la Cover Story che ha creato più discussione e polemiche nel 2011: “Antonio Commisso 86 anni in carcere; Callisto Tanzi72 anni a casa”. Antonio Commisso è ancora in carcere, nonostante Papa Benedetto XVI si venuto nella solita Calabria. Il 8 otto-bre 2011 ha pregato a Lamezia, mentre noi, pochi giorni prima, l’avevamo invitato “… dalla Mamma di Gesù in Polsi”. Sarebbe statocertamente ilpiugrandespettacolodopoeboli

Jim Bruzzese

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 07

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 08

RITRATTI D’AUTOREÈ unarubricacuratadall'artistaDiegoCataldo

ogni domenica sulgiornale settimanale "lariviera". Ritratti dipersonalità note delmondo della culturadella prov. di RC e checomunque hannolasciato un contributoalla nostra Locride e alla nostra provincia.

Enzo Romeogiornalista Rai,vaticanista ecaporedattore esteri delTG2, autore del libro"Diagonale imparabileall'ultimo chilometro",edito da Laruffa . Enzo Romeo è unintellettuale con laschiena diritta. Dicequel che pensa. Pensaquel che dice.

Gioacchino Criacoscrittore. Autore diAnime nere, Zefira eAmerican Taste: latrilogia del male, editada Rubbettino. L’ultimaopera sconvolge per lostile immediato edasciutto. Affascinanteanche per il cinema eper lo sceneggiato diun fumetto del grandeFrank Miller.

Mimmo LogozzoGiornalista, giàcaporedattore RaiAbruzzo e ora coordinatore nazionaledei Tgr serali, è uncalabrese che nonrinnega. Ama laCalabria anche dove laCalabria non è amata.Ed ha Gioiosa dentro ilcuore.

Mariateresa D’Agostino Giornalista con uraletteraria, inellettualeimpegnata, attentaosservatrice dgli eventiculturali in Calabria. Non senza generosità,avendo dolce il cuore. È altresì abilepresentatrice.Accattivante ,immediata, mai rituale.

Peppe VoltarelliCantautore innovativo, frizzantenella satira e profondo neisentimenti, è ilmaggiore punto diriferimento musicalecalabrese nel mondo.Ha entusiasmatoBovalino con unconcerto suggestivo ebrillante.

Otello ProfaziocantastorieGran ricercatore delletradizioni popolari,cantastorie ecantautore di successo,ha portato fuori daiconfini regionali laciviltà letterariacalabrese. Suocapolavoro resta “Ccasi campa d' aria”.

Ludovico RomeoMusicistaBrillante la sua carrieraal Conservatorio diReggio Calabria dovestudia pianoforte.Immerso nello studiodella musica, dellaquale ha una fortepreparazione culturale.E' tra i maggioriesponenti della musicadel nostro territorio.

Pino AmmendoleaRegista teatraleSi forma con EnricoVincenti, suo amico emaestro. Inizia ilpercorso di regista neglianni '70, fonda e dirigeda sempre , il Teatro“Gruppo Spontaneo”.Regista impegnatonella sperimentazione enello studio linguistico,da oltre trent'anni.

Totò DelfinoMaestro di tantegenerazioni di giovanigiornalisti .Principedell'ironia, mai ruota discorta delle Procure,avverso alle verità diStato e alle puntuteconvinzioni dei Pm, haraccontato l'Aspromontee la Calabria c onimmagini concreto-sensibili.

Saverio StratiVive e continua alavorare a Firenze. è unodei più grandi narratoridel novecento italiano.Nella sua vasta opera hamesso in cammino per levie dell'Europa il popolocalabrese, catapultatonella fornace ardentedell'emigrazione eglorificato dalla religionedel lavoro

Anna LarosaGiornalista RAIGentile e raffinata neimodi, riesce adavvicinare con il suofamoso programma“TeleCamere” la politicaal pubblico del piccoloschermo. Nondimentica mai la suaterra di origine, Gerace,alla quale ci tiene inmodo particolare.

Marò D’AgostinoArtista contemporanea,illuminante nellacreatività e geniale nellaricerca. Porta con seuna grandissimaesperienza artistica eculturale, fondamentalee di riferimento pergiovani creativi, attentaosservatrice dellosviluppo artistico eculturale del territorio.

Mimmo CaloprestiRegista cinematograficoCalabrese di Polistena,regista di successo,stimato e conosciutosul piano europeo, daVenezia a Cannes.Notevoli e di grandeimpegno i suoidocumentari e i suoi film, che hanno riscossogrande successo dipubblico e di critica.

Leonida RepaciIntelletuale di tipo nuovo,si butta nella mischiaper fare avanzare l'ideadel riscatto delMezzogiorno. Per il suoantifascismo, finisce incarcere. Fonda ed èpresidente del “PremioViareggio”.E non puònon essere messo inevidenza che è unnarratore al femminile.

Rocco RitortoUn maestro di vita. Unamico sincero, un grandeuomo di cultura, socialista.Scrittore, poeta dialettaletra i più illustri dellaCalabria del Novecento edel nuovo millennio,giornalista rigoroso, che hoavuto modo di apprezzareil Giornale di Calabria, ilquotidiano “dei calabresiper i calabresi”.

Peppe PlatiniMusicistaMaestro di tantegenerazioni di ragazzi,che si sono avvicinatialla musica e punto diriferimento culturale.Una vita dedicata allamusica, componente divari gruppi musicali. Ora,un pilastro dei bravissimi“Quartaumentata”.

San BrunoDI COLONIAUn grandecamminatoreDa Colonia alle Serre per conquistare lospirito alle genti e la Calabria al respirodella civiltà.Se non è bestemmia, ilpiù antico e il più purodei meridionalisti.

Pino MacrìScrittore e Storico.Studioso e ricercatoreattento della cartografiastorica della Calabria. Inprima linea nellericerche sui “fatti” cheportarono all’Unitàd’Italia, tra tutte, la storiadei Cinque Martiri diGerace, con convegnie approfondimenti.

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 09

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 10

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 11

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 12

IL RACCONTO * di Gioacchino Criaco

RECITA:PRIMO ATTO

L’inizio della tragedia di “LauraSculco” venne annunciato dalletristi note di una canzone di RosaBalistreri. “Porta le trecce nere diuna Maddalena/in testa si merite-rebbe una corona/ in casa non sitiene la lumera/ la luce la fa leistella diafana..”.Il sipario si aprì velocemente eapparve sulla scena un’esile e bel-lissima adolescente, vestita di setaturchese, che si avvicinò a unomino calvo intento a raccoglierefronde di gelso. La splendida fanciulla appoggiòle sue labbra di more rosse sullasommità sudata del capo scoper-to dell’uomo che si girò e vide laragazza in tutto il suo splendore.L’omino infilò le foglie in un saccoe avvolse il corpo di lei fra le suebraccia. La strinse forte, la baciòsulle gote. Mollò la presa e allon-tanò il volto per poterla ammira-re meglio. Una voce fuori campo irruppe

nel teatro. Spiegò che l’uomo sichiamava Bruno Sculco e l’esseremeraviglioso che gli stava davantiera sua figlia Laura.Bruno Sculco viveva da mezzadroin uno dei più bei possedimentidel conte di Cassano. L’attivitàprincipale del contadino era l’al-levamento dei bachi da seta. Ifilati di Taverna del Re, il fondoda lui coltivato, erano apprezzatie ricercati dalle industrie tessilisoprattutto piemontesi. La madre e la figlia gli facevanocompagnia. La moglie era mortaal momento del parto. La giova-ne Laura studiava in un collegioretto dalle monache e rientrava aogni pausa negli studi. Bruno Sculco era figlio unico dipadre ignoto e portava il cogno-me della madre che veneravacome una santa. Assieme a lei sispaccava la schiena dall’alba altramonto per assicurare un futu-ro tranquillo all’unica figlia. Dioera stato buono con loro e gliaveva fatto incontrare un uomopio e illuminato. Il giovane Contedi Cassano figlio di un defuntonobile, proprietario di immensipossedimenti. L’aristocratico aveva affidatoTaverna del Re a Bruno Sculco invirtù della sua fama di personaonestissima e mite. Il lavoro eraduro ma i ricavi andavano oltre ipiù ambiziosi desideri del povero

contadino e venivano equamentedivisi tra padrone e mezzadro. Laproprietà era costituita da unavasta pianura creata e resa fertileda un piccolo fiume che la costeg-giava. Oltre alla seta vi si produ-ceva di tutto e Bruno Sculco delsuo ne faceva abbondante condi-visione con i meno fortunati com-paesani, ai quali dava anche illavoro. Nessuno in quelle terre dimiseria aveva invidia e astio neiconfronti di Sculco, che era anzibenvoluto e per la sua bontàvenne soprannominato “il mite”.Della tenuta faceva parte ancheuno splendido casale, una cuimetà divenne abitazione diSculco e l’altra accoglieva la fami-glia del nobile padrone nei perio-di in cui vi trascorreva una brevevacanza. La voce fuori campo tacque. “Laura, quando sei tornata?”. “Adesso. Ho mollato i bagagli allanonna e sono corsa a salutarti,non vedevo l’ora di abbracciarti.Te e il nostro paradiso”. Laura scalciò, prima con l’una poicon l’altra, le sue lunghe gambemandando per aria i sandali cheportava ai piedi. Corse scalza, fral’erba bassa che cresceva sotto igelsi, sotto gli occhi estasiati delpadre. Bruno Sculco la vide sparire inmezzo agli alberi, sorrise e ripre-se a raccogliere le fronde dei

gelsi. Quando, più tardi,Laura gli si parò davanti Sculcoebbe quasi un colpo, fu un attimopoi comprese. Il turchese delvestito della ragazza era pieno dichiazze rossastre che sembravanoil prodotto di decine di ferite cheandavano dal petto al ventre.Erano solo le more rosse. Laurane aveva fatto una scorpacciata,come sempre nei suoi ritorni perle vacanze estive. Comunque lemacchie turbarono Sculco, gliparvero un segno sinistro. “Vatti a cambiare Laura e dì allanonna di mettere in tavola”ordinò. La figlia gli si avvicinò, gliappoggiò le mani sulle guance elo baciò sulla fronte. QuandoLaura si girò per andarsene sividero sul volto di Sculco dellemacchie rosse, lasciate dalle manie dalle labbra della figlia. Nella sala esplose il boato di unarisata generale, seguito da uncaloroso applauso.L’omino continuò a riempire sac-chi con le foglie di gelso, poi neprese due, uno per mano e sidiresse verso casa. La scena mutò e si spostò all’in-terno del casale. Sculco andò adare una mano all’anziana madreche preparava la tavola. “Diventa sempre più bella” dissela donna. “E anche più brava” rispose ilfiglio “potrà avere una vita

A ogni alba BrunoSculco ringraziavaDio...Ma il buon Dioper un’alba non sisvegliò con il suo figlioprediletto. Labellezza della figliaera appannata.Laura era incinta.

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 13

PRIMO ATTO * Laura, un ruolo perfetto

migliore rispetto alla nostra, e diquesto bisogna ringraziare ilconte di Cassano che ha avuto labontà di affidarmi le terre piùbelle e feconde della zona, ingrado di sfamare le nostre bocchee pagare gli studi di Laura”. Lamadre fece una smorfia e parlò intono duro. “Devi ringraziare soloil buon Dio per la sorte che ti haassegnato, e me per le bracciaforti che ti ho dato in dote insie-me all’onesta alla quale ti ho alle-vato. Non c’è nella zona una per-sona con la tua stessa voglia dilavorare e la tua rettitudine, perquesto ti ha scelto il conte, nonper bontà”. In sala esplose stavolta una sortadi mugugno, come ad assentirealle parole della vecchia. La recita proseguì con la fami-gliola riunita a tavola per il pran-zo. L’atmosfera trasudava felicitàe Laura fra un boccone e l’altroraccontava dei suoi profitti scola-stici, col padre e la nonna che lependevano dalla bocca. La luce sispense sul palco mentre le donnesparecchiavano e Sculco si accen-deva la pipa con beatitudine.

L’azione riprese col rientro del-l’uomo dal lavoro e le donne cheimbandivano la tavola per lacena, l’atmosfera era frenetica.Nonna e nipote andavano avantie indietro portando ogni ben di

Dio. Laura chiese alla nonna dipotersi assentare per andarsi apreparare. Quando la ragazzafece il suo rientro era più bella delsolito, aveva raccolto i capelli acrocchia dietro la nuca, il viso eratruccato e messo in risalto da unosplendido abito in seta vermiglia.Il motivo dell’agitazione vienepresto svelato. Il conte diCassano, insieme alla moglie e alfiglio, arrivano a Taverna del Reper trascorrere il consueto perio-do di vacanze estive. A tavola, Bruno Sculco e il contesi immergono in discorsi di lavoronei quali si inserisce continua-mente la nobile consorte. Lanonna serve la cena e Laura e ilfiglio del conte parlano fitto in unangolo del tavolo. Lo spettacoloprosegue con una sequenza discene idilliache che vedono inobili immersi in lunghe cammi-nate dentro la lussureggiantenatura della tenuta. Bruno Sculco sempre alle presecon lunghe spiegazioni sui lavoridella campagna, e la nonna cheguarda contrariata le passeggiatefianco a fianco di Laura e del gio-vane rampollo. Velocemente si arriva alla finedell’estate, annunciata da un tem-porale notturno che sorprendeabbracciati Laura e il figlio deipadroni. Gli ospiti lasciano latenuta per la fine delle vacanze e

anche Laura rientra in collegiosalutata dal padre in lacrime edalla nonna prodiga di consigli. ATaverna del Re torna la solita vitacarica di fatica. A ogni alba Bruno Sculco ringra-ziava Dio per i doni dei quali eradepositario, pensava con rim-pianto alla povera moglie, davaun bacio alla madre e si immerge-va nei campi, immerso in un’ariadi serenità e pace che non durò alungo. Il buon Dio per un’alba non sisvegliò col suo figlio prediletto.Laura fece rientro che non eraperiodo di vacanza, la sua bellez-za era appannata e rosa da qual-cosa che Bruno Sculco appresecon dolore. La ragazza era incin-ta. Laura confessò il suo peccatoe l’amore per il figlio del Conte diCassano. Si erano conosciuti edamati nei periodi di contempora-nea vacanza alla Taverna del Re.Il suo ventre prominente conte-neva il frutto del loro amore. ìBruno Sculco non si arrabbiò,strinse forte fra le braccia la suadolce creatura e le sussurrò paro-le di miele. Sarebbe andato a par-lare immediatamente al padrone,il figlio doveva riparare. Bruno Sculco percorse a dorso dimulo la strada che lo portò alpalazzo cittadino dei conti diCassano. Si ripeté mentalmente ildiscorso da fare al suo signore e

fiducioso gli snocciolò le ragionidi un onesto padre di famiglia. Ilconte lo ascoltò in silenzio. Larisposta alle pretese del mezza-dro uscì dalle velenose labbradella consorte del nobile possi-dente, che in disparte aveva uditole richieste del contadino. L anobildonna non lesinò bile eBruno Sculco udì ignominie irri-petibili sulla figlia e sulla propriamadre. Scoprì che già il vecchioconte aveva soddisfatto le nobilivoglie sulla vecchia Laura Sculco,ora la storia si ripeteva con lanipote, quegli zotici volevano atutti i costi impossessarsi dei benidei Cassano, se lo levassero dallatesta che non era cosa possibile.Bruno Sculco alzò gli occhi suquello che a quanto pareva era ilsuo nobile fratellastro, aspettòuna risposta che non arrivò.Risalì sulla mula e tornò al pode-re, il suo stato non lasciava spazioa inutili domande e la piccolaLaura scappò in lacrime. BrunoSculco guardò la vecchia madre e

Bruno Sculcoscoprì che ilvecchio conteaveva soddisfattole nobili voglie susua madre, lavecchia LauraSculco.Ora la storia si ripeteva con sua figlia

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 14

IL RACCONTO * di Gioacchino Criaco PRIMO ATTO Laura, un ruolo perfetto

vide cosa sarebbe diventata lasua principessa. Il “mite” risalìsul mulo e comparve senza farsiannunciare davanti al fratella-stro..Le luci si spensero e il sipario si

chiuse fra un generale battere dimani.LAURA Mi avvicinai, scostai leggermentela tenda, il teatro comunale diZefira era pieno in ogni posto.Tutti gli anni, per Natale, faceva-mo una settimana di repliche cheiniziavano il 18 dicembre e si con-cludevano la sera della vigilia, il24. Gli abitanti della cittadinaavevano tutti la possibilità di assi-stere allo spettacolo. L’ultimasera era riservata agli zefiresi piùimportanti. La tragedia di Laura Sculco eraamatissima in città, era a lietofine e accompagnava la gente,felice, alla messa di Natale. Anche quest’anno gli Zefiresi sisarebbero sentiti più buoni e

sarebbero andati, alla fine dellospettacolo, a riconciliarsi in chie-sa con Nostro Signore GesùBambino, pensai. “Svelta Laura, vatti a preparareche abbiamo solo dieci minutiper l’inizio del secondo atto”. Erail regista che mi stava dicendo disbrigarmi. Sbirciai un’ultimavolta verso il pubblico, mio padreera seduto in prima fila.Raggiante, raccoglieva i compli-menti di tanti spettatori cheandavano a stringergli la mano.Andai verso i camerini, a me misi strinse il cuore pensando a miopadre, alla mia storia e alla mie-losa tragedia che recitavo daanni. Avevo vent’anni e non eropiù adolescente da un po’, quan-do ero stata scelta per quellaparte ne avevo quindici, il registaaveva detto che ero perfetta peril ruolo di Laura, e continuavo aesserlo nonostante gli anni passa-ti, sembravo ancora un’adole-scente, anche se non lo ero. Nemmeno mi chiamavo Laura,ma ormai nessuno usava più ilmio nome vero, Giusy. Erodiventata per tutti Laura. Mi tolsiil trucco, in camerino, e indossaiun abito di seta nera. Dovevosembrare pallida ed emaciata.

Mi guardai allo specchio, risi,non avevo bisogno di trucco, ilmio viso era realmente smunto.

Infilai sotto l’abito un piccolocuscino, che doveva simulare l’e-videnza della gravidanza diLaura. Risi ancora, fra un po’non ci sarebbe più stato bisognonemmeno di quello. Ero incintadavvero. La mia metamorfosicon Laura si stava completando.Solo che a mettermi incinta nonera stato un principe azzurro, mauno stronzo che per giunta avevagià impalmato un’altra principes-sa. Pensai a miopadre, non era come BrunoSculco, non aveva fatto i saltimortali per farmi studiare e nonsarebbe andato in lacrime dalpadre dello stronzo a chiedere unmatrimonio riparatore. Ci avreb-be sofferto però a scoprire che lasua principessa si era fatta frega-re da un attore. La tragedia diLaura era ormai diventata la miatragedia. Lui l’avevo conosciutol’anno prima, eravamo riusciti aportare il nostro spettacolo aRoma. Ero rimasta lusingata,Daniele Sestri, uno dei più famo-si attori teatrali italiani, era venu-to alla fine dello spettacolo incamerino a complimentarsi conme. Mi aveva invitata a cena ericoperta di complimenti. Nonera successo nulla, ma ci erava-mo spesso sentiti al telefono.Quest’anno eravamo tornati aRoma, a settembre avevamoriportato in scena Laura Sculco

per una lunga serie di applauditerepliche. Stavolta con Danieleeravamo usciti ogni sera, il suomatrimonio era ormai fallito miaveva confessato lui, e io l’avevoconsolato per più di una settima-na, cotta di lui in ogni angolodella mia anima. Ci eravamoincontrati a ottobre e poi anovembre. Da venti giorni, ora,era scomparso. Sono incinta, e lui non mi rispon-de più al telefono. Manca pocoalla scadenza delle quattordicisettimane, devo decidere seabortire o no. “Laura, in scena”. “Arrivo” dico, mi chiamano per ilsecondo atto. Mi avvio verso ilpalcoscenico, sperando di dareun lieto fine alla tragedia diLaura e far felici gli zefiresi, miopadre compreso. Mi dico in testa che il mio veronome è Giusy e per me la felicitàè possibile solo nella finzione tea-trale..

La tragedia di Laura Sculcoera amatissima in città, era a lietofine eaccompagnava lagente, felice, alNatale...Laura era prontaper il secondo atto.E Giusy?

“(© Gioacchino Criaco.I diritti sono riser-vati all’ autore ed è vietata ogni utilizzazio-ne dell’opera)Il secondo atto del racconto “Laura, unruolo perfetto” sarà in edicola nello spe-ciale di martedì 20 dicembre

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SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 15

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 16

RICCIOLA E SCAMPI

La regina del mare, la ricciola, gliscampi, il brandy e la crosta di mandor-le sono uniti, in questo piatto, dalprincipe della tradizione calabrese: suaaltezza il peperoncino.

LA BUSSOLAP.ZZA PORTOSALVO, 9SIDERNOTEL. 0964-388154

SidernoLA FIORENTINA

La polpa più tenera e gustosa è quelladella lombata di manzo. La possibilitàdi scegliere il taglio desiderato, diretta-mente al banco della carne è uno deipunti di forza del locale

LUPO CATTIVOC/DA CAVURIA, 69GERACETEL. [email protected]

Gerace

PIZZA NAPULÈ

La pizza è realizzata con i prodottimigliori. Sottile, croccante, la ricettasegreta è frutto di anni di esperienza.La lavorazione, senza lievito, la rendealtamente digeribile.

L’ANGOLETTOVIA ROMEO, 48SIDERNOTEL. 0964-381136

SidernoLA CAPRA

La capra al ragù, piatto della tradizionecalabrese. Servita da sola o per condirela pasta, con formaggio pecorino salatograttugiato e con peperoncino, rig-orosamente calabrese.

LA TERRAZZAVIA NAZIONALEGERACETEL. 0964-356739

Gerace

COZZE E CANOCCHIE

La canocchia, o cicala di mare, è uncrostaceo molto apprezzato, in cucina,nel periodo autunno-inverno, perfettaper incoronare le tagliatelle al nero diseppia con purea di ceci, cozze.

LA TAVERNA DI BACCOVIA CAPPELLERI, 3ROCCELLATEL. 0964-85666

Roccella Jonica

Quando Luigi Comencini dice “Pane, Amore e Fantasia”,miscela tre semplici ingredienti ed ottiene una splendida pelli-cola. Quando le donne di Calabria alla dolcezza della cipolla diTropea uniscono il fuoco del peperoncino, annegandolo nelmare rosso e polposo del pomodoro San Marzano, ripetono unrituale che seduce donne e uomini senza età, viaggiatori, stra-nieri e porta sulla “retta via” i sacrileghi della SANTA CUCI-NA DA CALABRIA. Se ne parla dappertutto.La cucina tradizionale fa bene, non fa ingrassare, aiuta al buo-numore e piace perché è semplice. Tutti possono sperimentar-la, in pochi conoscono la combinazione giusta per esaltare que-gli ingredienti chiamati “poveri” ma ricchi di gusto e proprietànutrizionali. C’è chi, nella terra della Locride, ha intuito che lagastronomia locale sia risorsa da tutelare e promuovere. Alloraci si arzigogola nella presentazione dei piatti, nella scelta del-l’arredamento, nel servizio al tavolo e nella varietà della cartadel menu, ma GUAI a toccare la storia del gusto.Quello che vi proponiamo è un viaggio nel gusto, lasciando chesia l’acquolina a condurvi alla ricerca del Vostro piatto e soddi-sfare vista, olfatto e palato. Ecco il feedback dei nostri lettori su quelli che, a nostro giudi-zio, rappresentano il “meglio” della ristorazione in zona. E’ un piccolo campione rappresentativo, nessuna statistica, nes-suna graduatoria, nessun dato empirico ma sensazioni e opinio-ni raccolte da persone, apparentemente diverse per età, profes-sione e scelta del tempo libero, misteriosamente accomunatedallo stesso giudizio (a volte, hanno messo in sequenza le stes-

se parole, giuro!). Dietro Claudio, Mariangela, Pietro, Paola, Nicola, Jolanda,Pino e Matteo si nasconde l’amore per la propria terra, la ricer-ca dei sapori “umili”, la pretesa dell’esclusività, il diritto al rap-porto qualità-prezzo. Questi i commenti raccolti.Lupo Cattivo - MATTEO: “La cucina, l’ambientazione edi piatti a base di carne sono il fiore all’occhiello”. NICOLA:“Ok su qualità-prezzo”. CLAUDIO: “la sua vera vocazioneè la carne”. PIETRO: “assaggiato mai il baccalà?.” La Bussola - MARIANGELA: “Gusto la pizza e mi rilas-so!” CLAUDIO: “La pizza è molto digeribile!” MATTEO:“Il dictat è eleganza, piatti raffinati e servizio impeccabile”.La Taverna di Bacco – PINO: “Il locale, situato in unantico palazzo finemente ristrutturato è molto conforte-vole”. MATTEO: “Antipasto sfizioso”. NICOLA: “Ètutto piacevolmente caratteristico”.Gambero Rosso – PIETRO: “Assolutamente da pro-vare”. CLAUDIO: “Eccellente, ambiente raffinato edottimo il crudo di pesce”. PAOLA: “Io Lo trovo cosìfamiliare. Mi sento a casa. La professionalità la fa dapadrona”. La Taverna del Borgo – PINO: “Adoro le “polpette distocco”. CLAUDIO: “La pasta alla mammolese milascia senza parole”. PIETRO: “Vi consiglio i buca-tini con stocco e pancetta”.Modi – NICOLA: “L’Agriturismo, immerso nellanatura, è meraviglioso”. CLAU-

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RISO E MOSCARDINI

Zuppa di Moscardini, pomodorinipachino e peperoncino fresco con:tortino di riso venere nero, tortino diriso selvatico canadese e riso basmatiindiano. What else?

SANS SOUCIVIA SILVIO PELLICO, 12LOCRITEL. 0964-232313

Locri

STOCCO

Bucatini allo stocco, guaciale e ricottaaffumicata di Mammola. Un piattounico, frutto di una ricerca meticolosadelle tradizioni della cucina mam-molese.

LA TAVERNA DEL BORGOVIA SAN NICODEMO, 3,MAMMOLATEL. 0964-418942 ∑LATAVERNADELBORGO.IT

MammolaFILEJA

I fileja, pasta fatta a mano tipica dellalocride, saltata in padella con melan-zane, pancetta affumicata, pomodori-ni, basilico e abbondante ricotta salata.

LA VECCHIA MACINAC.DA ROSA, 3BOVALINO M.NATEL. 0964-670 426

Bovalino

TAGLIATA DI MANZO

È un secondo sontuoso, servito concontorni speciali. Lo scamone dimanzo cotto velocemente sulla grigliacalda è servito con tortino di zucchina,patate e il bagnet

IL GRAVELLOVIA BRIGIDA POSTORINOM.NA DI GIOIOSA JONICATEL. 0964-416584

M. di gioiosaTRIPPA

Un grande classico della cucina cal-abrese, la trippa. Può essere gustatacon o senza patate, con o senza ilpeperoncino, ma è un dovere com-mensale la scarpetta.

AGRITURISMO MODILOCALITÀ MODIGERACETEL. 0964-356497 BARONEMACRI.IT

GeraceGUANCIALE

Spaghetti con guanciale, accurata-mente stagionato, saltato in padellacon i pomodorini secchi, essiccati sottoil sol leone calabrese. Ottimo primopiatto della casa.

MICUICOLAVIA CARLO MARIA, 189M.NA DI GIOIOSA JONICATEL. 0964-415912

M. di Gioiosa

PESCATRICE

Spaghetti alla chitarra con pescatrice, pesce prelibato dallecarni magre dal sapore intenso, profu-mati al basilico, rendono questo primopiatto unico.

GAMBERO ROSSOVIA MONTEZEMOLO, 65M.NA DI GIOIOSA IONICATEL. 0964-415806 GAMBEROROSSO.RC.IT

M. di gioiosa

DIO: “Se volete assa-porere la vera cucinatradizionale”. MAT-

TEO: “Le frittole sono fan-tastiche”.Gravello – MARIANGELA: “I

secondi sono deliziosi”. MATTEO:“La tagliata di manzo è doc”. PINO: “Il posto dove

portare la mia famiglia ed assaporare i primi della tradizione”. Sans Soucì – PIETRO: “Fantastica la tagliata di tonno”.NICOLA: “Dal servizio alla cura dei piatti è tutto uno spetta-colo”. JOLANDA: “Grande la cordialità del personale.”La Terrazza – PINO: “Cucina esclusiva”. MATTEO: “Da

qui passano cento e più anni di storia della cucina”.MARIANGELA: “Evviva la carne! Evviva l’estate ol’inverno in Terrazza!”.

Micuicola – CLAUDIO: “La ricercatezza regna sovra-na”. JOLANDA: “Eccellente, grande il gusto”.

MARIANGELA: “I vini, i formaggi e si brinda degustan-do vini pregiati”.

La Vecchia Macina – MATTEO: “Adoro la tradizione dellapasta filata a mano, un grande rituale” – PINO: “Assaporare le

portate cotte nell’imponente camino, è un lusso imperdibile.”PAOLA: “Che buoni i dolci della nonna”. L’Angoletto - JOLANDA: “La pizza al metro è la mia preferita”.MARIANGELA: “Un consiglio? lo stocco e l’Angus argentinocon le patate al forno”. NICOLA: “La gestione familiare ti fa sen-tire a casa”.

Loredana Alvaro

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 18

Tradizione e cultura,gastronomia e

ospitalità, queste lepremesse per unindimenticabile

pranzo tra i monti

Mammolai sapori dal mare all’Aspromonte

Il mulino

La bottega dei saporiLa fantasia, la creatività e la genuinità delle portate si sentedal primo assaggio tutto è curato nel minimo dettaglio, dal-l'inizio alla fine. Il Ristorante La Bottega Dei Sapori si trovanel centro storico di Mammola, è un locale caratteristico edaccogliente, ideale per gustare prelibati piatti della tradizio-ne calabrese e tra tutti lo Stocco: ravioli ripieni allo Stocco,involtini, melanzane ripiene allo Stocco, Stocco alla mam-molese, Stocco alla griglia e molto altro. Assolutamenteimpeccabile il personale di sala, qualificato e gentile che,oltre ad indicarvi il vino più adatto alle vostre pietanze, vifarà immergere nella storia, nella peculiarità e singolarità dicibi e prodotti. Ottimo rapporto qualità prezzo e un ricco menù su ordina-zione che propone piatti originali e sfiziosi, coniugando tra-dizione e innovazione in un mix di sapori genuini. Accuratala ricerca dei piatti tradizionali, dal forte richiamo storicomammolese e la selezione di ingredienti vengono lavorati concura dai nostri chef.

Lo “Stocco di Mammola” conta secoli di tradizione, per-ché il suo sapore inconfondibile è dato dalla spugnatura,effettuata tenendo in ammollo il pesce essicato. La puris-sima acqua di Mammola ricca di sostanze particolari (cal-cio, ferro, magnesio ecc.) ne esalta il gusto e la consisten-za. Anticamente veniva preparato in casa dalle massaie comealternativa ai tradizionali piatti di carne.Al ristorane Il Mulino lo Stocco viene cucinato in manie-ra tradizionale in vari modi: antipasti, al sugo con la pasta,secondi piatti o piatto unico con le patate. Ogni portata, dall'antipasto al dolce, ha un sapore vero,semplice e appetitoso, tipico di una buona cucina “case-reccia”. Al Mulino si respira un'aria familiare, discreta ma acco-gliente e soprattutto si mangiano piatti genuini, preparatiproprio come vuole la tradizione, utilizzando solo prodot-ti locali.

Stoccogratinato

con funghi por-cini e patate, un

piatto che esalta ilgusto e la delicatezzadel pesce stocco con l'aro-ma dei funghi di Mammola ele patate di montagna". Il Mulino di Nizzardo Andrea & C

via Mulino, 26 Mammola (RC)info: 0964.418072

la "stroncatura deisapori", immersa in velluto

di pomodori e peperoncini conolive verdi e nere

il tutto unito al filetto distocco: che

amalgamandosi formauna salsa densa di sapori

mantecata con ricottaaffumicata."

la Bottega dei Saporidi Spatari Gabriele

Via Meganta, 3Mammola (RC)

info: 0964.414432

“Per riscoprire ilgusto di una carne

dal sapore antico egenuino diamo alla

carne una prima cottura alla brace

servendola poi al tavolo su una pietra ardente

affinchè si possa sceglierela cottura desiderata.”Il Passo del Mercante

Limina Mammola (RC)info: 0964.410777

E' il ristorante perfetto per godersi insieme ad amici efamiliari il piacere di un pranzo all'aria aperta o una cenagenuina e divertente. L'ampio cortile riscaldato e la gran-de sala interna del "Passo del Mercante" lo rendono adat-to per cene in famiglia, piccole cerimonie, ritrovi di lavorocon i colleghi o per una cena romantica a lume di cande-la, e i bambini troveranno all'esterno un grande parco gio-chi e un panorama mozzafiato.E' un ristorante che ci riporta tra i sapori classici e antichi,ai piatti tipici della tradizione enogastronomica calabrese:antipasti misti, formaggi e salumi locali, melanzane ripie-ne, frittelle, paste fresche e poi... il pezzo forte: le carni.Potrete sceglierle voi, direttamente dal menu o facendoviconsigliare dal personale di sala, e indicare al grigliere cot-tura, spessore e peso della carne! Bistecche alla fiorenti-na cotte e servite sulla pietra ollare, tagliate di manzo e divitello, costatelle di maiale alla griglia e altre specialità etanti vini corposi da poter abbinare al gusto deciso dellacarne. Le bistecche provengono esclusivamente dallecarni di bovini inferiori a 12 mesi allevati allo stato bradosulle nostre montagne, come lo richiede la migliore tradi-zione.

Il passo del mercante

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SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 20

Gennaio: il nuovo anno è iniziato bene, pro-tetti dal “Silvester Stallone de no artri”, agennaio tutto ci è stato concesso e permesso(nella foto: Sergio Sergi). Febbraio: è stato iltempo delle novità e dei forti cambiamentiche hanno interessato sopratutto la nostrasfera sessuale... (nella foto: Marco Minnellaed Ercole Macrì). Marzo: sotto il segno deipesci, siamo stati più timidi e sensibili,qualche nuova amicizia ci ha deluso oppri-mendoci come nella morsa di una piovra(nella foto Nicola e un pruppu in bici).Aprile: il mese fortunato per eccellenza, laprimavera ha fatto capolino portando con sèuna ventata di c...o. Ottime sono state leopportunità lavorative e sentimentali (nellafoto alcuni giovani fortunati). Maggio: ilmese delle rose, La Riviera non poteva farea meno di rendere omaggio a tre splendidiboccioli. Giugno: L’estate è arrivata, facen-doci fare incredibili salti di gioia, e che salti !!!(nella foto Rosaria, Ilenia, Agnese edEmma). Luglio: Stressati dal caldo e dai vor-ticosi ritmi lavorativi, la città, a volte, ci è sem-brata un giungla, ci siamo divincolati neltrantran quotidiano come Mowgli tra glialberi della selva indiana (nella foto Pino l’in-diano e il suo elefantino). Agosto: Tempo diferie e di relax, torniamo tutti un po’ bambi-ni, sguazzando tra limpide acque del marecome dei bimbi nella vasca da bagno che gio-cano con la paperella. Settembre: L’ arsuraestiva non da ancora tregua, cosa c’è di

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meglio di una doccia ghiacciata ? Magari incompagnia di una bella donna!!! (nella fotoGreta Sofia). Ottobre: Autunno, è tempo dicastagne, zeppole, vino e funghi !!!Novembre: La gogliardia de Il Castoro, alsecolo Tony Bellamina, ci ha allietato le gior-nate in questo lungo November rain.Dicembre: siamo giunti alla fine del vecchioanno, sperando di non fare la fine deicinghiali nella foto, La Riviera augura a tuttiun anno pieno di “S”: salute, serenità, soldi,sogni, sincerità, sicurezza, successo, sper-anze… Non abbiamo scritto SESSO: fac-ciamo gli auguri, non i miracoli!

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OROSCOPO

Previsioni 2012I PRIMI 6 MESI

I nati in questa decade vivono già da qualche mese il tran-sito di quadratura di Saturno, che, entrato in Cancro nelgiugno dell’anno scorso, ha “toccato” già i nati nei primigiorni del segno, avvertendoli che qualche cosa era da cam-biare. Infatti i più attenti alle indicazioni degli astri sannoche al loro tradizionale coraggio, che li rende affascinantisia nell’amore che nel lavoro, è necessario affiancare unaqualità che non è proprio la loro, la prudenza.

ARIETEI nati sotto la benevola protezione di Venere, sempre cordiali,aperti simpatici con chi amano, ma spesso significativamentechiusi con chi non apprezzano, potranno beneficiare dinumerosi sostegni astrali. Già alla fine del 2012, infatti, hannopotuto verificare quanto il loro atteggiamento possa influiresu un destino tutto sommato positivo anche se con qualchemomentanea difficoltà che, specie nell’amore, potrà esserepiù che facilmente superata con un po’ di buona volontà.

TORO

I nati in questo periodo hanno iniziato l’anno all’insegna dellapiù accentuata mutevolezza, alternando momenti di euforiaottimista a rapide quanto intense crisi di dubbi, dovuti albisogno di assoluta libertà, grazie all’opposizione di Mercurio,Venere e Marte che, sostenuti da Plutone, maestro dei cam-biamenti profondi, dei quali non si sa capire la portata chesulla base di una attenta riflessione “a posteriori”, potrannoinfluenzare tutto il primo trimestre dell’anno.

GEMELLII nati in questo periodo sono ormai fuori dall’influenza diSaturno, che ha lasciato il loro Sole dopo averli assogget-tati, inutile negarlo, a quelle prove che nel passato sonostate eluse quando non proprio rifiutate.Sulla base degli insegnamenti ricevuti da un destino chealla lunga si è di certo rivelato positivo, anche se qualcunone avrà sofferto, potranno godere dei frutti di quello che ildestino li ha costretti a seminare.

CANCRO

Già in febbraio i nati in questo periodo potranno rac-cogliere i frutti di ciò che hanno seminato nel corso del2012, specie nell’amore, settore particolarmente valorizza-to da Venere e Mercurio, che potranno offrire non soltan-to una migliore comprensione del senso del rapporto, maanche una valorizzazione dei loro sentimenti, che forsehanno bisogno di una migliore amministrazione.

LEONEPer voi che avete già saputo vivere con il dovuto entusias-mo le novità uraniane, se si sono manifestate in nuovi ecc-itanti incontri, l’anno è iniziato con il dovuto ottimismoguardando con fiducia all’avvenire.Tenete presente che Urano regala novità impreviste che, alcontrario di quanto sembrano a prima vista, possonodurare a lungo.

VERGINE

L’anno inizia all’insegna dell’ottimismo, grazie alla beneficapresenza di Giove nel vostro segno, che si è certo già manifes-tata durante lo scorso autunno con successi e realizzazioni divario genere. In marzo e aprile Mercurio e Venere vi apriran-no gli occhi su alcuni aspetti della vita di relazione o nellavoro, che finora vi sono stati poco chiari, e che potrete cosìimpostare nella direzione giusta, evitando inutili sprechi ditempo, di energia o di denaro.

BILANCIACon la vostra nota intuizione avete certo già captato chequalche cambiamento era in arrivo negli ultimi mesi del2012, ma per la maggior parte di voi non è successo nientedi sensazionale, come mai? Si tratta dei segnali di Urano

che, dal segno dei Pesci, invia messaggi a dir poco contrad-ditori, e che comunque, se anche vi ha fatto qualche promes-sa, per ora non l’ha ancora mantenuta, dato che è tornato inAcquario dopo un timido capolino in Pesci.

SCORPIONE

Ad un inizio brillante in gennaio, con Marte in Ariete chesfavilla in aspetto favorevole, potrete far seguire un relati-vo assestamento su posizioni più tranquille, anche se gli sti-moli uraniani si faranno sentire, ma senza ancora portare acambiamenti sconvolgenti fino all’estate, quando novità ril-evanti si faranno sentire specie sul piano affettivo.Chi ne haabbastanza di un rapporto ormai arrivato alla conclusionepotrà così, rendendosi disponibile ad altre esperienze

SAGITTARIOIn febbraio, marzo e aprile Saturno torna all’opposizionedel vostro Sole, ricordandovi, ove mai ve ne foste dimenti-cati, quello che vi ha fatto capire nella scorsa estate, in giug-no e luglio, quando un rapporto d’amore si era incrinatoper poi recuperare subito dopo, oppure qualche disturbonella salute specie ai denti era passato velocemente a ricor-darvi di occuparvi del vostro corpo.

CAPRICORNO

I vostri desideri di indipendenza e di libertà e la vostra orig-inalità possono esprimersi con sicurezza, senza timore discandali, che tanto non vi preoccupano. Già in primavera,infatti, con il favore di Marte e Venere in buon aspettopotrete vivere secondo i vostri desideri, sia d’amore che disesso, prendendo a piene mani tutto ciò che un destinogeneroso vi offre.

ACQUARIOE’ passato quasi un anno da quando Urano ha fugace-mente toccato il vostro Sole, per tornare subito dopo inAcquario, da dove uscirà definitivamente in febbraio. Dicerto i più sensibili tra voi si sono già accorti di qualchecambiamento, che forse è già avvenuto, e forse no. si trattadi cambiamenti importanti, da prendere sul serio, specie sesi tratta di un amore a prima vista che potrebbe durare alungo

PESCI

SPECIALE NATALE 2011 LA RIVIERA 23