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Sproloquio su Calvino

Sproloquio Su Calvino

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tesina maturità su calvino

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Sproloquio su Calvino

Cenni sulla vita

Le opere e lo stile (immaginazione) l’immaginazione nel suo rapporto con la realtà, “io sono stato bambino molto a lungo” e il sentiero dei nidi di ragno, il punto di vista dimesso di un bambino.

Il filone realista

Sentierolotta partigiana, declino e caduta del fascismo

Il filone esistenziale

Visconte

Cavaliere (

Barone (nb se quello del barone è uno slancio titanico per fuggire dalla realtà, quella dell’intellettuale alienato è una fuga coatta non vi è in lui coraggio, ma solo disillusa perseveranza, lo stesso dicasi per l’opera di edward munch (passeggiata nel corso…) in cui c’è angoscia, munch vive lo stato alienato con angoscia il barone con il suo spirito titanico)

Il filone scientifico, come immaginare filosofando

Ti con zeroi cristalli

Ti con zerola concezione di istante->intorno ->immagine sfocata->limiti->derivate

Citazioni

-Ti con zero

Il rischio che abbiamo corso è stato vivere: vivere sempre. La minaccia di continuare pesava fin da principio su chiunque avesse per caso cominciato. La crosta che ricopre la Terra è liquida: una goccia tra le tante diventa densa, cresce, a poco a poco assorbe le sostanze intorno […] . Sarà la goccia a vivere, solo lei, per sempre, uniforme e continua nel tempo e nello spazio, una sfera mu-cillaginosa con la Terra per nocciolo una poltiglia che contiene il materiale per le vite di noi tutti, perché tutti siamo bloccati in questa goccia che non ci lascerà mai nascere né morire, così la vita sarà sua e di nessun altro.

"Se le sostanze che costituivano il globo terrestre allo stato incandescente avessero avuto a disposizione un tempo sufficientemente lungo per raffreddarsi e una sufficiente libertà di movimento, ognuna d'esse si sarebbe separata dalle altre in un unico enorme cristallo".

Avrebbe potuto essere diverso, lo so, - "comentò Qfwfq", - ditelo a me: ci ho creduto tanto, in quel mondo di cristallo che doveva venir fuori, da non rassegnarmi più a vivere in questo, amorfo e sbriciolato e gommoso, come invece ci è toccato.

-Il barone

Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria.

SPROLOQUIO

IntroduzioneVi parlerò di Italo Calvino, uno scrittore che visse in prima persona i drammi della Seconda Guerra

Mondiale e i mutamenti sociali del dopoguerra. Riteneva di essere rimasto uno dei pochi, insieme a Croce, a credere che un autore dovesse essere conosciuto solo attraverso le sue opere, quindi lasciamo adesso che siano i suoi personaggi a parlare per lui.

Il sentiero dei nidi di ragnoE’ il suo primo romanzo, passa piuttosto inosservato ma vi si intravedono molti dei tratti

caratteristici e nuovi che contraddistinguono lo stile di Calvino. In quest’opera racconta i fatti della lotta partigiana ma dall’insolito punto di vista di un monello di strada: Pin. Pin, ancora troppo giovane, vive gli orrori della guerra, vede la morte degli abitanti del suo paese, quella dei dissidenti sotto i colpi del plotone d’esecuzione tedesco. Finchè un giorno non trova una pistola, una P-28, e la nasconde “lì dove fanno il nido i ragni” e stringe amicizia con un uomo, un partigiano, che lo arruola nella banda. Pin sa vivere da solo, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, è forte e si dimostra un bravo “compagno” di lotta. Calvino descrive da una prospettiva dimessa e sognante gli anni di una crudele lotta civile, che colpiva un paese già prostrato. L’italia era allora divisa in due: il meridione era controllato dagli alleati mentre al Nord veniva combattuta una guerra tra i partigiani e i fascisti della repubblica di Salò. La lotta durerà fino al 25 aprile 1945 quando i partigiani del CLN liberano Milano e Torino mettendo fine alla storia dei “repubblichini”.

“I nostri antenati”: il Visconte dimezzato, il Barone Rampante, il cavaliere inesistenteQuesta trilogia è forse l’opera più apprezzata dello scrittore sanremese. In essa affronta attraverso

allegorie in veste di favole ardui temi esistenziali che tuttavia non rendono le storie meno appezzabili anche al pubblico più giovane.

Il visconte Medaldo di Terralba viene dimezzato da una palla di cannone turca. Delle due metà solo una viene ritrovata e riportata in patria. Dopo poco tempo però si sparge una voce: sembra che il visconte scorrazzi in giro compiendo malefatte a danno dei concittadini, ma egli è sicuro di esserne innocente. La verità non tarda a venire a galla: è l’altra metà del visconte che una volta trovata la via di casa per vivere si era dedicata a compiere le più deplorevoli malefatte. E’ subito chiaro che le due metà hanno caratteri quasi opposti, una metà è buona, razionale, docile, l’altra è cattiva, violenta e impulsiva. Una volta riunite vengono ricucite insieme dal medico. Il visconte è la metafora dell’incertezza umana di fronte alla propria identità. Ognuno di noi ha coscienza della propria unicità ed individualità ma in realtà la nostra personalità può essere sezionata nelle sue componenti elementari. Un destino analogo coinvogle Vitangelo Moscarda, protagonista del romanzo “uno, nessuno… centomila” di Luigi Pirandello. Un giorno nota di avere il naso un po’ storto e da questo particolare risale lungo il pendio della propria esistenza sino a scoprire che in realtà non è che quello che egli sente di essere. Egli si ritiene un beneffattore della povera gente che provvede ad aiutare economicamente a via di prestiti, ma gli altri lo vedono come un vile strozzino. La metà buona e quella cattiva coesistono nel personaggio come in ognuno di noi.

Agilulfo non c’è, se si provasse a guardare dentro la sua armatura di soldato carolingio la si scoprirebbe vuota, eppure agisce, e solo in virtù del suo agire egli esiste.******************************************************************************************************************************************************************************

Ti con zero – i cristalli

"Se le sostanze che costituivano il globo terrestre allo stato incandescente avessero avuto a disposizione un tempo sufficientemente lungo per raffreddarsi e una sufficiente libertà di movimento, ognuna d'esse si sarebbe separata dalle altre in un unico enorme cristallo".

E’ l’introduzone al racconto “i cristalli” appartenente alla raccolta Ti con zero. Il protagonista dei racconti è Qwfwq, una sorta di “anima del mondo” che ritroveremo incarnato nelle forme più diverse, in questa come nell’altra raccolta a carattere scientifico Le Cosmicomiche. In questo racconto è un uomo, un pendolare del New Jersey, che ricorda la genesi del pianeta e la simmetria perfetta dei primi cristalli adesso camuffata in un mondo amorfo e imperfetto. Calvino col suo stile fresco e rapido fa volare Qwfwq sulle ali della memoria e dell’immaginazione. egli è stato il primo a fare della scienza materia di letteratura, ma non una scienza mistificata o strumentalizzata, bensi una scienza vista con gli occhi di un poeta, svelata in tutto il suo fascino intrinseco.

Ti con zero – ti con zero

Il racconto si apre con una scena di caccia: Qwfwq ha appena scagliato una freccia contro un leone e adesso freccia e leone sono sospesi ciascuno a un terzo della loro traiettoria. Le possibilità che si diramano da questo istante sono infinite, ci si perde nel contarle, e nella speculazione che Calvino porta avanti studiando gli istanti T1 , T2 …Tn ci si dimentica della realtà che viene destrutturata. Ci viene mostrato che il movimento lineare di quella freccia è in realtà molto più complicato di quanto a prima vista l’esperienza non suggerisca. La speculazione viene mossa a partire da uno dei paradossi di zenone: com’è possibile il movimento come sequenza di istanti di immobilità? È esso illusione? Il problema è stato risolto matematicamente attraverso il calcolo infinitesimale sviluppato nel XVII secolo indipendentemente da Newton e Liebniz. Si arriva a descrivere l’istante senza giungere a un nichilismo paradossale attraverso lo studio analitico del fenomeno e all’operazione di limite, ovvero lo studio di una funzione matematica in un intervallo più che piccolo, infinitesimo. Si comprende dunque che l’istante in se può racchiudere un’informazione se e solo se viene messo in relazione con un istante precedente e uno successivo e andando a ridurre infinitesimamente l’intervallo di tempo in analisi. Questo studio permette di definire le derivate di funzioni analitiche, cioè funzioni che descrivono punto per punto (istante per istante) l’inclinazione (la velocità) della funzione di partenza.