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Stefano Stefano Gestri Gestri Dirigente scolastico Dirigente scolastico Liceo “Niccolò Copernico” Liceo “Niccolò Copernico” - Prato Prato

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Stefano Stefano GestriGestri

Dirigente scolasticoDirigente scolastico

Liceo “Niccolò Copernico” Liceo “Niccolò Copernico” -- PratoPrato

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CONTENUTICONTENUTI

� Special Educational Needs o Bisogni Educativi Speciali (BES)

� Quadro normativo sulla disabilità

� Tutela giuridica dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)

� Recente normativa sui bisogni educativi speciali

� Gruppi di lavoro

Centri di supporto

Gruppi di lavoro

� Centri di supporto

� Alunni disabili e relativa certificazione

� Piani educativi individualizzati (PEI)

� Classificazioni dei disturbi specifici dell’apprendimento

� Piani didattici personalizzati (PDP)

� Tipologie di bisogni educativi speciali

� Piani personalizzati transitori (PPT)

� Materiali di supporto

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I BESI BES

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EVOLUZIONE STORICA DELLA EVOLUZIONE STORICA DELLA

NORMATIVA SULLA DISABILITA’ (I)NORMATIVA SULLA DISABILITA’ (I)

� L. 118/1971: inserisce gli alunni disabili nelle scuole e nelle

classi comuni

� Decreti delegati, D.P.R. 416 e 419/1974 (sperimentazione):

suggeriscono modelli flessibili di organizzazione scolastica per suggeriscono modelli flessibili di organizzazione scolastica per

l’inserimento degli alunni disabili

� L. 517/1977: sancisce il principio di integrazione dei disabili

nella scuola elementare e media (20 alunni in presenza di

handicap; insegnante di sostegno); abolisce le classi di

aggiornamento e le classi differenziali nella scuola media

� L. 270/1982: introduce il sostegno nella scuola materna

� Sentenza della Corte costituzionale 215/1987: introduce il sostegno nella scuola media superiore

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EVOLUZIONE STORICA DELLA EVOLUZIONE STORICA DELLA

NORMATIVA SULLA DISABILITA’ (II)NORMATIVA SULLA DISABILITA’ (II)

� L. 104/1992 (Legge quadro): parla di riabilitazione, integrazione

lavorativa, eliminazione delle barriere architettoniche,

agevolazioni fiscali…

� L. 244/2007 (Finanziaria): fissa tetti di insegnanti di sostegno a � L. 244/2007 (Finanziaria): fissa tetti di insegnanti di sostegno a

livello di scuola e di provincia; tali vincoli sono stati dichiarati

illegittimi dalla sentenza 80/2010 della Corte costituzionale

� Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 2002:

classificazione internazionale di funzionamento, disabilità e salute

(International Classification of Functioning, disability and health -

ICF), secondo il modello bio-psico-sociale - vedi manuale

diagnostico ICD-10

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EVOLUZIONE STORICA DELLA EVOLUZIONE STORICA DELLA

NORMATIVA SULLA DISABILITA’ (III)NORMATIVA SULLA DISABILITA’ (III)

� Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con

disabilità, 2009: raccomandano la costituzione dei Gruppi di disabilità, 2009: raccomandano la costituzione dei Gruppi di

Lavoro Interistituzionali Provinciali (GLIP) e Regionali (GLIR)

previsti dalla L.104/1992

� Secondo le indicazioni dell’OMS oggi si preferisce parlare di

alunni disabili, anziché handicappati o diversamente abili; si usa

inoltre il termine inclusione al posto di integrazione

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NORMATIVA SUI DISTURBI SPECIFICI NORMATIVA SUI DISTURBI SPECIFICI

DELL’APPRENDIMENTODELL’APPRENDIMENTO

� L. 170/2010: prevede un piano biennale di formazione del

personale docente e dirigenziale (operativo non prima del 2011-

12); stabilisce il diritto dei familiari di primo grado di casi DSA di 12); stabilisce il diritto dei familiari di primo grado di casi DSA di

usufruire di orari di lavoro flessibili; prospetta l’emanazione di

Linee guida entro 4 mesi e la stipula di protocolli regionali per la

diagnosi precoce entro i successivi 6 mesi

� D.M. 5669/2011 e allegate Linee guida: stabiliscono che la

dispensa dalle prove scritte di lingua straniera possa avvenire solo

in presenza di diagnosi clinica

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TUTELA GIURIDICA DEI BISOGNI TUTELA GIURIDICA DEI BISOGNI

EDUCATIVI SPECIALIEDUCATIVI SPECIALI

� Direttiva del MIUR sui BES del 27 Dicembre 2012: inquadra la

problematica e definisce l’organizzazione territoriale per

l’inclusione scolastica; garantisce accordi quadro con le Università

per l’attivazione di corsi di perfezionamento e master (35 nel per l’attivazione di corsi di perfezionamento e master (35 nel

2011-12) nel settore

� C.M. 8/2013: fornisce precisazioni operative, in particolare sui

Gruppi di Lavoro per l’Inclusione (GLI) e sui Centri Territoriali per

l’Inclusione (CTI); assicura la pubblicazione di modelli di PDP

� Nota MIUR 2563/2013: precisa la differenza tra certificazione e

diagnosi

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ORGANI DI LAVORO (I)ORGANI DI LAVORO (I)

� I compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI), la cui

istituzione è obbligatoria, si estendono alle problematiche relative

a tutti i BES

� Il GLHI, presieduto dal Dirigente scolastico o da un suo � Il GLHI, presieduto dal Dirigente scolastico o da un suo

delegato, è integrato con funzioni strumentali, insegnanti per il

sostegno, AEC (assistenti educativi culturali), assistenti alla

comunicazione, docenti “disciplinari” con formazione specifica o

con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti

istituzionali o esterni in regime di convenzione

� Tale gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) si riunisce, anche in

formazione ristretta (es: per gradi scolastici), con cadenza

possibilmente mensile, in orario di servizio o meno

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ORGANI DI LAVORO (II)ORGANI DI LAVORO (II)

� Il GLI svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti

nella scuola; confronto e consulenza sui casi; rilevazione,

monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;

vaglio delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi, vaglio delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi,

interdisciplinari; elaborazione, entro il mese di giugno, di un Piano

Annuale per l’Inclusività, e suo riadattamento a settembre

� Il Piano di giugno viene deliberato in Collegio dei Docenti e

inviato all’USR, nonché al GLIP e al GLIR (per la richiesta di

organico di sostegno) e alle altre istituzioni territoriali come

proposta di assegnazione delle risorse di competenza, a fronte

anche di Accordi di programma e Accordi di programma “quadro”

regionali

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ORGANI DI LAVORO (III)ORGANI DI LAVORO (III)

� Il MIUR nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) delle scuole ha

evidenziato alcuni indicatori di processo e di esito, per valutare la

qualità dell’inclusione realizzata, anche ai fini dell’elaborazione del

Piano di Miglioramento

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CENTRI DI SUPPORTO (I)CENTRI DI SUPPORTO (I)

� Sono istituiti i Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI) di tutti gli

alunni con BES, a livello di reti di scuole, che si raccordano con i

Centri Territoriali di Supporto (CTS)

� E’ opportuna la presenza di almeno un CTS per provincia (e spesso di un CTI per distretto socio-sanitario)spesso di un CTI per distretto socio-sanitario)� Talora si possono avere anche GLH di rete o distrettuali

� I CTI possono anche assorbire organi preesistenti (CDH ecc.)

� I docenti che fanno parte dei CTI e dei CTS devono possedere

specifiche competenze (master o corsi di perfezionamento,

esperienze lavorative nel settore…)

� Ruolo dei CTI: definizione di un organico di rete con carattere

almeno triennale da proporre all’USR; formazione permanente;

prevenzione dell’abbandono e dell’insuccesso scolastico;

contrasto del bullismo

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CENTRI DI SUPPORTO (II)CENTRI DI SUPPORTO (II)

� I CTS sono incardinati in istituzioni scolastiche

� Ogni CTS ha 3 operatori (di cui almeno uno specializzato in

DSA), possibilmente stabili per almeno 3 anni; essi sono tenuti a

partecipare a momenti formativi

� Il personale è selezionato dall’USR tramite una commissione � Il personale è selezionato dall’USR tramite una commissione

contenente alcuni operatori di CTS

� Ogni CTS si dota di un regolamento; può inoltre istituire un Comitato Tecnico Scientifico, che include un rappresentante dell’USR e, se possibile, uno dell’ASL e altri di CTS, Enti Locali, Associazioni� I CTS definiscono un piano annuale di intervento e ricevono

finanziamenti dal MIUR e talora dall’USR

� I CTS acquistano ausili per offrirli in comodato d’uso: gli ausili

seguiranno poi l’alunno nel suo percorso scolastico

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CENTRI DI SUPPORTO (III)CENTRI DI SUPPORTO (III)

� Ogni CTS ha un referente regionale in carica per 2 anni� E’ istituito anche un coordinamento nazionale dei CTS che dura in

carica 2 anni� I Comuni assistono i disabili fisici; quelli sensoriali erano fino a oggi in

carico alle Province

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DISABILITA’ E RELATIVA DISABILITA’ E RELATIVA

CERTIFICAZIONE (I)CERTIFICAZIONE (I)

� L. 104/1992: affida la certificazione alle Unità Sanitarie Locali

(USL)

� D.P.R. 24-02-1994: specifica che alla certificazione degli alunni � D.P.R. 24-02-1994: specifica che alla certificazione degli alunni

deve provvedere uno specialista medico o uno psicologo dell’età

evolutiva delle USL o convenzionato

� D.P.C.M. 185/2006: introduce maggiori filtri

� Oggi la certificazione è affidata a Collegi medici delle Aziende

Sanitarie Locali (ASL) o delle Aziende Ospedaliere (AO)

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DISABILITA’ E RELATIVA DISABILITA’ E RELATIVA

CERTIFICAZIONE (II)CERTIFICAZIONE (II)

� Diagnosi funzionale (D.F.): indica la patologia e le conseguenze

nell’area cognitiva, affettivo-relazionale, motorio-prassica,

neuropsicologica e dell’autonomia; consta di approfondimento

clinico, descrizione delle funzionalità, definizione degli obiettivi, clinico, descrizione delle funzionalità, definizione degli obiettivi,

individuazione di risorse professionali e strutturali; è

indispensabile per l’attivazione del sostegno

� Profilo dinamico funzionale (P.D.F.): mette in luce le potenzialità

del disabile; dal 2008 la D.F. include anche il P.D.F. (si parla di

Profilo di funzionamento della persona)

� La maggior parte delle scuole non statali non beneficiano di

sussidi per l’assunzione di insegnanti di sostegno

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PEIPEI

� Il PEI nasce dalle esperienze di Mainstreaming statunitensi (nel

1975 nasce l’Individualized Education Program)

� Fasi del PEI: costituzione del GLHO, analisi di D.F./P.D.F., stesura

degli obiettivi, interventi e relative verifichedegli obiettivi, interventi e relative verifiche

� Gli insegnanti di sostegno sono contitolari delle classi; quelli

dello stesso allievo esprimono un unico voto nelle decisioni

collegiali (D.P.R. 122/2009, Regolamento sulla valutazione)

� Le prove degli esami di stato, anche quelle nazionali, possono

essere differenziate (la prova INVALSI di fine primo ciclo di

istruzione può non essere fatta…)

� Al termine di percorsi differenziati nel primo ciclo si rilascia un

attestato di credito formativo valido per le iscrizioni successive

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CLASSIFICAZIONI DEI DISTURBI CLASSIFICAZIONI DEI DISTURBI

SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (I)SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (I)

� Dislessia: inversione di lettere/sillabe; confusione di fonemi

simili; spesso anomalie nella lateralizzazione; associata di

frequente a disgrafia e discalculiafrequente a disgrafia e discalculia

� Discalculia

� Disgrafia: può conseguire anche a un mancinismo contrastato

� Disortografia

� I casi di allievi con DSA sono in Italia il 2,5-3,5%

� Hanno in genere un quoziente intellettivo (QI) normale (intorno

a 85)

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CLASSIFICAZIONI DEI DISTURBI CLASSIFICAZIONI DEI DISTURBI

SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (II)SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (II)

� Questi disturbi vanno diagnosticati fra l’ultimo anno della

scuola dell’infanzia e il terzo della scuola primaria: in genere si

fanno screening sugli alunni del primo (dettato di 16 parole fanno screening sugli alunni del primo (dettato di 16 parole

bisillabe e trisillabe) e secondo anno (test matematico) della

scuola primaria; nelle batterie di test possono essere presenti

anche prove visuo-spaziali

� I casi sospetti sono comunicati ai genitori (conservando traccia

scritta del colloquio) e indirizzati alla neuropsichiatria infantile (NI)

� Il 7-8% recupera con interventi precoci all’interno della scuola

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CLASSIFICAZIONI DEI DISTURBI CLASSIFICAZIONI DEI DISTURBI

SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (III)SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (III)

� Per gli alunni con diagnosi di Attention Deficit and Hyperactivity

Disorder (ADHD), e anche per i border cognitivi (al confine fra

disabilità e disturbi specifici) e per i disturbi dello spettro autistico

lievi (es.: sindrome di Asperger, mutismo elettivo ecc.), sono in lievi (es.: sindrome di Asperger, mutismo elettivo ecc.), sono in

genere previsti interventi analoghi a quelli adottati per alunni con

DSA

� Il disturbo ADHD ha una causa neurobiologica, e spesso è in

comorbilità con altri disturbi dell’età evolutiva; investe circa l’1%

della popolazione scolastica

� Il funzionamento cognitivo (intellettivo) limite è talora legato a

fattori neurobiologici; è caratterizzato da un QI compreso fra 70 e

85; investe il 2,5% degli studenti

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PDP (I)PDP (I)

� Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico la scadenza per l’accettazione di certificazioni è il 31 marzo� Nelle more del rilascio della certificazione da parte di ASL o strutture accreditate (la tempistica è spesso di 6 o più mesi), si adottano le misure previste dalla L.170/2010� Il PDP è firmato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato,

dal Consiglio di classe e dalla famiglia; è un atto amministrativo

� Nel PDP si tiene conto delle indicazioni dello specialista e dei

genitori e delle rilevazioni dei docenti; si mettono in luce difficoltà

e punti di forza dell’allievo; si individuano strumenti

metodologico-didattici compensativi o dispensativi (es.: 30% di

tempo in più nelle verifiche scritte)

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PDP (II)PDP (II)

� Per le lingue straniere la L. 170/2010 contempla anche la

possibilità dell’esonero; in caso di dispensa dallo scritto in sede di possibilità dell’esonero; in caso di dispensa dallo scritto in sede di

esame di stato si procede con apposite prove orali

� L’apprendimento deve essere rilevato con le modalità più

idonee, privilegiando in genere le prove orali

� Un docente referente cura le relazioni con gli operatori

sociosanitari, la stesura del PDP e la sua consegna ai genitori

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TIPOLOGIE DI BISOGNI EDUCATIVI TIPOLOGIE DI BISOGNI EDUCATIVI

SPECIALISPECIALI

� Alunni disabili

� Alunni con DSA

� Alunni con ADHD o altri disturbi evolutivi� Alunni con ADHD o altri disturbi evolutivi� Alunni stranieri

� Alunni con svantaggio socioculturale o familiare, da individuare

sulla base di elementi il più possibile oggettivi (esempio:

segnalazione dei servizi sociali)

� Occorre distinguere fra difficoltà e disturbi (costanti nel tempo)

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PPT E ALTRI PIANI INDIVIDUALIZZATIPPT E ALTRI PIANI INDIVIDUALIZZATI

� Per gli alunni stranieri nella scuola secondaria di primo grado si può

attuare un potenziamento della lingua italiana sfruttando le 2 ore della seconda lingua comunitaria

� In sede d’esame di stato delle scuole superiori per gli alunni stranieri

non si accede a misure dispensative

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MATERIALI MATERIALI DIDI SUPPORTOSUPPORTO

� L. 118/1971

� L. 517/1977

� L. 270/1982

� L. 104/1992

� D.P.C.M. 185/2006

Linee guida per la disabilità, 2009� Linee guida per la disabilità, 2009

� D.P.R. 122/2009

� L. 170/2010

� D.M. 5669/2011

� Direttiva MIUR del 27-12-2012

� C.M. 8/2013

� Nota MIUR 2563/2013

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GRAZIE PER L’ATTENZIONEGRAZIE PER L’ATTENZIONE

[email protected]@istruzione.it