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Ereticamente http://www.ereticamente.net/2017/02/con-noi-avanza-il-nuovo-tempo-riccardo-borrini.html Storia ed immagini del movimento giovanile dei Wandervogel PREMESSA Vagabondare non significa solo girare in assenza di una meta precisa, senza avere legami e responsabilità di alcun tipo, ma anche andare nel mondo alla scoperta di qualcosa, consapevoli di avere una specie di missione da compiere in nome di alti ideali. Nella società e cultura moderne però ha sempre avuto un’accezione negativa, poiché ha finito per indicare un modo di vivere in contrasto con il modello imposto dall’ideologia dominante: quella del denaro, del profitto-guadagno, del successo economico, del vivere e lavorare per consumare. Chiunque si ponga al di fuori di questa logica è considerato un emarginato, un ribelle, un corpo estraneo o nei casi più benevoli un eccentrico. I due sistemi politico-economici che si sono affermati ovunque nel Novecento, quello liberal- capitalista e quello social-comunista, hanno entrambi dimostrato una ferma avversione per questo modo di vivere e concepire l’esistenza, condannando in eguale misura coloro che lo praticavano. La ragione di questo atteggiamento sta probabilmente nel fatto che i due sistemi hanno una comune radice economica nella concezione dello Stato e della società. Questa concezione si affermò in Occidente in modo evidente con la Seconda rivoluzione industriale di fine Ottocento che apportò profonde trasformazioni sociali ed economiche. Fu il mondo della cultura che per primo avvertì questi cambiamenti epocali e ne comprese la irreversibile portata e le pericolose conseguenze per l’uomo. Filosofi, letterati ed artisti vi si opposero in più occasioni: prima con il Romanticismo, in seguito con il Decadentismo ed infine con l’Esistenzialismo (Heidegger). Agli inizi del XX secolo in Germania alcuni gruppi di giovani studenti della borghesia cittadina iniziarono a utilizzare il termine vagabondare per indicare le loro attività escursionistiche, che avevano cominciato ad intraprendere, andando alla scoperta della campagna e del paesaggio germanici. Il termine aveva implicazioni più profonde che il semplice girare in allegria per prati e boschi, conteneva un insieme di valori che si rifacevano a quella cultura antirazionalista di cui si accennava prima, che avvertiva l’imminente crisi dell’uomo moderno. Nella pratica di una vita sana, spartana, che rinunciava agli agi ed alle comodità della città, questi giovani esprimevano la loro ribellione verso quel modello di vita che le loro famiglie, la scuola e le Istituzioni volevano imporgli. Essi cercarono anche di sperimentare e proporre un nuovo modo di vivere che fosse a contatto con la natura, recuperasse la cultura popolare e contadina, affermasse il valore della solidarietà cameratesca tra i membri del gruppo e ponesse al centro della loro attenzione la dimensione spirituale dell’uomo e la sua perenne ricerca di se stesso e dell’Assoluto.

Storia ed immagini del movimento giovanile dei Wandervogel ... · necessità di riaffermare i valori della differenza ... che decretò la crisi del Positivismo e della ragione come

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Ereticamente http://www.ereticamente.net/2017/02/con-noi-avanza-il-nuovo-tempo-riccardo-borrini.html

Storia ed immagini del movimento giovanile dei Wandervogel

PREMESSA

Vagabondare non significa solo girare in assenza di una meta precisa, senza avere legami eresponsabilità di alcun tipo, ma anche andare nel mondo alla scoperta di qualcosa, consapevoli diavere una specie di missione da compiere in nome di alti ideali.

Nella società e cultura moderne però ha sempre avuto un’accezione negativa, poiché ha finito perindicare un modo di vivere in contrasto con il modello imposto dall’ideologia dominante: quella deldenaro, del profitto-guadagno, del successo economico, del vivere e lavorare per consumare.

Chiunque si ponga al di fuori di questa logica è considerato un emarginato, un ribelle, un corpoestraneo o nei casi più benevoli un eccentrico.

I due sistemi politico-economici che si sono affermati ovunque nel Novecento, quello liberal-capitalista e quello social-comunista, hanno entrambi dimostrato una ferma avversione per questomodo di vivere e concepire l’esistenza, condannando in eguale misura coloro che lo praticavano.

La ragione di questo atteggiamento sta probabilmente nel fatto che i due sistemi hanno una comuneradice economica nella concezione dello Stato e della società.

Questa concezione si affermò in Occidente in modo evidente con la Seconda rivoluzione industrialedi fine Ottocento che apportò profonde trasformazioni sociali ed economiche.

Fu il mondo della cultura che per primo avvertì questi cambiamenti epocali e ne comprese lairreversibile portata e le pericolose conseguenze per l’uomo.

Filosofi, letterati ed artisti vi si opposero in più occasioni: prima con il Romanticismo, in seguito conil Decadentismo ed infine con l’Esistenzialismo (Heidegger).

Agli inizi del XX secolo in Germania alcuni gruppi di giovani studenti della borghesia cittadinainiziarono a utilizzare il termine vagabondare per indicare le loro attività escursionistiche, cheavevano cominciato ad intraprendere, andando alla scoperta della campagna e del paesaggiogermanici. Il termine aveva implicazioni più profonde che il semplice girare in allegria per prati eboschi, conteneva un insieme di valori che si rifacevano a quella cultura antirazionalista di cui siaccennava prima, che avvertiva l’imminente crisi dell’uomo moderno.

Nella pratica di una vita sana, spartana, che rinunciava agli agi ed alle comodità della città, questigiovani esprimevano la loro ribellione verso quel modello di vita che le loro famiglie, la scuola e leIstituzioni volevano imporgli.

Essi cercarono anche di sperimentare e proporre un nuovo modo di vivere che fosse a contatto conla natura, recuperasse la cultura popolare e contadina, affermasse il valore della solidarietàcameratesca tra i membri del gruppo e ponesse al centro della loro attenzione la dimensionespirituale dell’uomo e la sua perenne ricerca di se stesso e dell’Assoluto.

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Questi gruppi di giovani si chiamarono Wandervögel, “uccelli migratori”, ispirandosi ad un termineusato dallo scrittore romantico J. von Eichendorff (1788-1857) che aveva scritto il famoso romanzo“Aus dem Leben eines Taugenichts” (Dal diario di un perdigiorno) in cui veniva esaltato proprio ilmodo di vivere vagabondo del protagonista in opposizione a quello moderno, impostato sul denaro esull’economia.

Questo saggio vuole riproporre le vicende di questi gruppi di giovani studenti tedeschi dei primidecenni del Novecento, soprattutto attraverso una selezione di fotografie e disegni che questigiovani hanno lasciato, particolarmente numerosi, sulle loro attività.

In Italia sono pochi i libri che hanno affrontato questo argomento, descrivendo un fenomeno socialee culturale che ha interessato diverse migliaia di persone in Germania e che ha avuto riflessi similianche nei Paesi di lingua tedesca vicini come Austria, Svizzera e Cecoslovacchia.

Il movimento giovanile tedesco (Jugendbewegung) di quegli anni rimane un unicum nella storiaculturale e sociale dell’Europa ed a nostro avviso uno dei più interessanti tentativi di costruireun’alternativa alla civilizzazione moderna.

Per scrivere questo saggio abbiamo visitato e consultato l’Archivio del Movimento giovanile che sitrova nel castello-ostello di Ludwigstein, nella regione dell’Assia.

Questo castello medioevale fu ricostruito proprio dai Wandervögel nei primi anni Venti delNovecento per adibirlo ad albergo per la gioventù.

Gli ideali che animarono questi giovani produssero un’utopia di vita e di mondo che ben presto laviolenza e la tragedia delle due guerre mondiali spazzò via.

Oggi del loro progetto, delle loro aspirazioni resta ben poco: la civilizzazione moderna ha presodefinitivamente il sopravvento, ovunque domina il pensiero unico e la globalizzazione economica etecnologica; l’uomo post moderno è cambiato quasi antropologicamente.

Nel guardare le immagini di queste foto ed i soggetti dei disegni che le molte riviste del Movimentogiovanile pubblicavano o nel leggere i testi delle canzoni che i Wandervögel cantavano durante leloro marce o seduti attorno al fuoco dei bivacchi, noi proviamo una profonda nostalgia per quellapurezza, per quella ingenuità, per quella bellezza fisica e spirituale che ci riporta all’uomoprimordiale, all’uomo panico, che è tutt’uno con la Natura, proiettato verso una dimensionesuperiore dell’esistenza.

E’ con questo sentimento che vi lasciamo alla lettura di questo libro, certi che non tutto èdefinitivamente perduto e che una pur debole speranza di rinascita è ancora possibile per coloro chehanno capito e vogliono intraprendere il viaggio…

IL CONTESTO STORICO-CULTURALE

Alla fine dell’Ottocento l’Impero germanico, sotto la guida del Kaiser Guglielmo II, era, assieme allaGran Bretagna, la maggiore potenza economica europea. Pur avendo avuto un grande sviluppoindustriale, la Germania restava ancora una realtà dove l’elemento naturale era predominante: lecittà, benché numerose, erano ancora di medie dimensioni e la popolazione continuava a vivere inlarga parte nelle campagne.

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In un’epoca di profonde trasformazioni sociali, appariva evidente il contrasto tra la vita tradizionaledelle campagne e la vita frenetica delle città. Se nel primo contesto era ancora possibile la tranquillariflessione e la placida contemplazione della natura, nel secondo ormai i ritmi forsennati imposti dalnuovo modello di sviluppo non consentivano più alcuna pausa e l’uomo iniziava a sentirsi unsemplice ingranaggio in un gigantesco e perverso meccanismo senza senso.

Questa incompatibilità verso i cambiamenti della società moderna provata da molti uomini di culturae la costante riduzione degli spazi da dedicare alla dimensione artistico-spirituale della vita, li spinsead esprimersi in maniera negativa verso il progresso tecno-scientifico ed il pensiero culturale che losupportava, il Positivismo.

In Germania poi si doveva aggiungere anche una tradizione antilluminista, nata nel periodo delleGuerre di liberazione antinapoleoniche, che aveva animato lo sviluppo di un pensiero culturale epolitico di cui Fichte, Schelling, Herder e molti altri scrittori furono i protagonisti.

Da queste influenze culturali nacque anche una visione politica caratterizzata da una fortediffidenza, che poi divenne vera e propria avversione, per il sistema parlamentare e democratico,ritenuto responsabile della diffusione dell’ideologia omologatrice, cosmopolita ed egualitaria, e dallanecessità di riaffermare i valori della differenza spirituale tra gli uomini, del principio gerarchico equalitativo dell’esistenza, della salvaguardia della tradizione e del carattere etnico-culturale delpopolo tedesco.

Inoltre, dalla costituzione del Secondo Reich, dopo la vittoria sulla Francia di Napoleone III, inGermania si erano andate diffondendo sempre più le idee nazionaliste che spingevano per larealizzazione di un grande Stato che riunisse tutte le popolazioni di lingua e cultura germaniche.

In quel periodo in tutto il territorio tedesco sorsero delle associazioni ginnico-sportive animate da unprofondo spirito patriottico ed antifrancese (Burschenschaften e Turnerschaften), di cui grandepromotore fu Friederich L. Jahn che usò per primo il termine Volkstum per indicare il popolo comecomunità di sangue e di destino.

L’insieme di queste idee avevano un’origine antica che possiamo in parte fare risalire alla primamanifestazione della cultura romantica tedesca, quella del movimento d’avanguardia Sturm undDrang (Tempesta e assalto), sviluppatosi alla fine del Settecento. I romantici amavano sottolineare lediversità tra le singole nazioni per cui ognuna aveva il diritto di affermare la propria libertà edindipendenza.

La filosofia dell’Idealismo, teorizzata nei primi decenni dell’Ottocento da pensatori tedeschi come G.W. F. Hegel (1770-1831), sosteneva il principio originario dello Spirito che animava il Mondo e che sirivelava nell’arte; il mondo stesso era un’opera d’arte in cui l’uomo poteva trovare coscienza di sé edell’Assoluto.

Soprattutto l’elaborazione filosofica dell’Idealismo attuata da F.G. Schelling (1775-1854) concepiscel’arte come l’organo della filosofia, cioè come l’attività che coglie l’Assoluto nella sua unità e identitàdi Natura e Spirito, pertanto solo l’artista è il vero filosofo. Schelling spiritualizza la Natura in cui siattua lo spirito universale, ciò che la natura rivela è un simbolo del principio invisibile: i miti, leleggende, le favole diventano allegorie della realtà e della vita ed il mondo è concepito come unsogno dello Spirito che trova la sua più alta espressione nell’opera d’arte.

La Naturlyrik, la lirica della natura, di matrice romantica, si unisce ad un altro tema dominante dellacultura tedesca, quello dell’Heimatkunst, in cui il termine Heimat assume un significato molto piùampio del semplice patria per comprendere con una forte carica emotiva quello di casa, focolare,

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territorio, memorie, radici, ma soprattutto di Volk, popolo, elemento culturale mitizzato che si fondecon la terra.

Il Romanticismo riteneva che le origini dell’arte e della poesia fossero da rintracciare nellasensibilità creativa del popolo; per questo diversi autori romantici tedeschi come Brentano, vonChamisso, i fratelli Grimm, cercarono di recuperare le tradizioni nazionali, rielaborando i Liedermedievali o raccogliendo i racconti orali del folklore.

La cultura volkisch, cioè nazionalpopolare, caratterizzò anche il Movimento giovanile che diedemolta importanza alla musica ed al canto, soprattutto popolari, in cui si ricercavano i valori diun’esistenza vissuta in comunione con il destino del proprio popolo. Nei Volkslieder c’erano irichiami al mito ed al passato germanico, in particolare a quello medioevale; attraverso questi canti i giovani si ricongiungevano a quell’anima popolare libera dalle sovrastrutture moderne e in simbiosicon la natura.

Era un sogno idilliaco dalle forti suggestioni create dal poetico fantasticare, una tensione versol’infinito (Streben) senza sbocchi che produceva la Sehnsucht (nostalgia), cioè la consapevolezza diun’aspirazione che era destinata a sfuggire perennemente; tutti elementi tipicamente romantici.

Alla fine del XIX secolo l’affermarsi dell’industrializzazione, dell’urbanizzazione, la nascita di nuoviceti sociali e la crescente complessità della vita moderna con i molti problemi ad essa legati,portarono ad una graduale sfiducia verso l’idea di progresso che decretò la crisi del Positivismo edella ragione come unico strumento conoscitivo.

Si diffusero idee e teorie irrazionaliste, validamente supportate dalla scoperta di nuovi strumentidella conoscenza come la sfera dell’inconscio (Freud) e l’intuizione (Bergson).

Sempre in Germania troviamo i maggiori esponenti della nuova cultura della crisi e della decadenza:Richard Wagner (1813-1883), di lui ricordiamo il melodramma Il crepuscolo degli dei, Friedrich Nietzsche (1844-1900), autore del saggio Così parlò Zarathustra, Oswald Spengler (1880-1936) chepreconizzò nel libro Il tramonto dell’Occidente la fine della cultura e della civiltà europea a causa delcompleto rovesciamento dei valori che per secoli ne avevano favorito lo sviluppo.

Il clima culturale tedesco, all’inizio del XX secolo, annunciava e preparava una fase di rigenerazionespirituale che soprattutto le giovani generazioni sentivano necessaria ed impellente affinchériuscisse a superare le strutture politico, economiche e sociali del sistema rappresentativo borghese.

I giovani che diedero vita al Movimento giovanile volevano costruire il loro futuro su un modello disocietà diverso da quello che stavano ereditando dai loro padri. Essi si sforzarono di indicareattraverso le loro attività dei nuovi modelli comportamentali e stili di vita: aggregazione socialemediante il gruppo, lotta alle comodità, all’alcool, al fumo, pratica dello sport, dell’arte, necessità diriformare l’educazione scolastica promuovendo una formazione dei giovani basata sullaresponsabilità e sull’affrancamento dal controllo degli adulti, diretto contatto con la naturaattraverso l’esperienza dell’escursione e del campeggio, riscoperta delle tradizioni popolari econtadine alla cui semplicità e genuinità la Jugendbewegung voleva ispirarsi, negando i miti delsuccesso sociale, della corsa al benessere ed al denaro, ritenuti estranei alla dimensione spiritualedell’esistenza.

Gli animi dovevano essere purificati dalla contaminazione del materialismo e dell’edonismo, cosìcome i corpi andavano rigenerati attraverso la ricongiunzione mistica alla natura ed alla Heimat perritrovare la perduta armonia con l’universo.

La natura era la radice dell’umanità e la distruzione della stessa e della civiltà contadina

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coincidevano con la disgregazione dell’uomo moderno.

La civiltà contadina, interpretata come l’infanzia della comunità, era paragonata alla fanciullezza,l’età in cui l’uomo era più puro e naturale.

A questa età dell’oro occorreva ritornare, invertendo la rotta intrapresa dalla civilizzazione e dallamodernità

Il Movimento dei Wandervögel nei circa trent’anni della sua attività ebbe diversi ideologi, tra i piùrappresentativi vogliamo ricordare: Hans Blüher, autore di alcuni saggi sulla Jugendbewegung,Gustav Wyneken, ideatore della Frei Schulgemeinde (Libera comunità scolastica), Frank Fischer cheaveva composto il primo libro di canti del Movimento.

STORIA DI UN MOVIMENTO

La Jugendbewegung, il Movimento giovanile tedesco, nacque nell’ultimo decennio dell’Ottocento inun sobborgo di Berlino, Steglitz, per iniziativa di un gruppo di studenti di una scuola di stenografia edi alcuni loro insegnanti. Inizialmente questi giovani si limitarono ad organizzare nei fine settimanadelle brevi escursioni nei boschi e nelle vallate circostanti con dei pernottamenti in tenda. Benpresto queste escursioni interessarono località sempre più lontane e coinvolsero gradualmente unnumero maggiore di studenti anche di altre città tedesche.

Forse all’inizio questi giovani ed i loro insegnanti non avevano un chiaro programma e degliobiettivi precisi se non quelli di vivere delle esperienze a diretto contatto con la natura ed il mondoagreste e ravvivare la loro noiosa vita piccolo borghese, ma in breve tempo intorno al gruppooriginario si formò una dirigenza di alcuni elementi che compresero le potenzialità del Movimento el’interesse che aveva suscitato nella gioventù tedesca.

Così le attività dei giovani iniziarono ad essere organizzate intorno ad un programma ed a delleregole precisi: l’evasione attraverso le escursioni dagli schemi della vita quotidiana, che eranofortemente contestati, rappresentava l’inizio di un cammino individuale e di gruppo verso larinascita spirituale; la vicinanza con la natura ed il paesaggio, il recupero delle tradizioni e dellacultura popolare, la lontananza dalla città, dal mondo corrotto degli adulti e della civilizzazionemoderna avrebbero agevolato questo obiettivo.

Si voleva costituire una Gemainschaft, una comunità legata dai vincoli del cameratismo e delleesperienze comuni che guardava alla tradizione dei Fahrende Scholaren, gli studenti girovaghi, diepoca medievale.

Il Movimento ebbe sempre una vita piuttosto travagliata per la mancanza di unità causata dallapresenza di vari gruppi indipendenti e da alcune scissioni interne; inoltre l’iniziale guida delmovimento da parte dell’originario gruppo di Steglitz fu presto messa in discussione da gruppi dialtre città che pretesero la loro autonomia.

Ciononostante il Movimento crebbe e alla vigilia della Prima guerra mondiale poteva contare sualcune decine di gruppi e su diverse migliaia di aderenti.

Fondamentale per il futuro della Jugendbewegung fu il raduno organizzato sul monte Meissner, nellaregione dell’Assia, nel 1913 in occasione del centenario della battaglia di Lipsia.

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In quella circostanza i vari esponenti dei principali gruppi di Wandervögel riaffermarono i valoridella comunità popolare (Völkisch) e l’avversione verso la civilizzazione moderna che si manifestavanegli atteggiamenti anticonformisti dei giovani “uccelli migratori”.

Questi comportamenti non assunsero mai la forma dell’aperta contestazione e ribellione alla societàborghese dell’epoca, ma si configurarono attraverso uno stile di vita particolare che avevanell’esperienza del viaggio, dell’escursione il suo momento culminante.

In tali occasioni i Wandervögel indossavano vestiti semplici con ampi mantelli, cappelli di feltroadornati di piume, giravano perennemente accompagnati dalle loro chitarre a tracolla o dai lorotamburi, allineati ordinatamente dietro i loro stendardi; chi li vedeva poteva certamentecomprendere il messaggio che già da tali particolari questi giovani volevano lanciare ad un’interanazione.

La cultura giovanile che questi gruppi formarono (Jugendkultur) mosse una dura critica alla societàindustriale, denunciandone i danni che già allora stava provocando (inquinamento, alienazione,nevrosi, sudditanza dell’uomo verso le macchine), e propose di attuare un cambiamento che partisseproprio da una diversa concezione della vita e del mondo (Weltanschaung) ed affermasse la libertàspirituale dell’individuo contro l’ipocrisia e la menzogna del materialismo.

Indubbiamente questa visione ed impostazione culturale, alimentata come abbiamo visto da unconsistente retroterra ideologico che aveva romanticamente mitizzato alcuni periodi storici, erafortemente utopica, infatti una delle maggiori critiche rivolta al Movimento dei Wandervögel fuquella di essere in fuga dalla realtà del suo tempo.

Di sicuro a questi giovani tedeschi, che guardavano romanticamente all’epoca delle saghegermaniche o a quella dei cavalieri medievali, e che sognavano una vita di avventure e di impreseeroiche come in passato era stata quella dei Vichinghi o dei Lanzichenecchi, non poteva piacere ilgrigiore e la monotonia della modernità condizionata dal raggiungimento di un fittizio benessere edall’onnipresente mito del denaro e del successo economico.

Né potevano essere affascinati da un futuro che gli avrebbe visti diventare solerti funzionari dibanca o pedanti insegnanti, padri e mariti amorevoli, ingranaggi ben oliati di una gigantescamacchina funzionale ad un sistema di cui disprezzavano i

presupposti e gli obiettivi e che stava distruggendo quel mondo a cui essi, invece, si sentivanoancora legati.

Questo acceso idealismo, dunque, portò diverse migliaia di giovani “Uccelli migratori” ad arruolarsivolontari allo scoppio del Primo conflitto mondiale e furono molti quelli di loro che poi vi persero lavita.

La guerra fu vista come la grande occasione per identificare il proprio destino con quello dellaComunità, della Heimat e la grande opportunità per avviare la tanto agognata rinascenza.

I Wandervögel scrissero pagine eroiche nel corso della guerra: famoso fu l’episodio di Langemarcknelle Fiandre, dove nel novembre del 1914 in migliaia si lanciarono all’attacco delle linee avversarie,cantando l’inno nazionale germanico “Deutschland über alles…”

Uno degli scrittori più popolari tra i giovani tedeschi dell’epoca, Walter Flex (1887-1917), scrisse ilromanzo Ein Wanderer zwischen beiden Welten (Un viandante tra due mondi), in cui è narratal’amicizia tra due giovani ufficiali tedeschi durante il primo conflitto mondiale; uno dei due è unWandervogel e Flex ne esalta le caratteristiche caratteriali e spirituali. Anche Flex era stato un

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“uccello migratore” e come il personaggio principale del suo romanzo cadde sul campo di battaglia.

Nella vicenda del protagonista ed in quella dello stesso autore si manifestava concretamente quelbisogno di dare un senso alla propria vita ed alla propria morte attraverso l’azione eroica delcombattimento.

Altri autori che influenzarono il Movimento giovanile durante il periodo bellico e negli anni dellaRepubblica di Weimar furono Ernst Jünger, autore di alcuni celebri libri tra cui Tempeste d’acciaio(In Stahlgewittern), Ernst von Salomon che scrisse il romanzo Die Geächteten (I proscritti), masoprattutto il poeta Stefan George (1868-1933) che fu molto vicino alla cultura del Movimento concui condivise molti aspetti tra cui quello della comunità virile, il Männerbund.

Nel primo dopoguerra il Movimento visse un profondo mutamento causato dal nuovo contestostorico, politico ed economico che caratterizzò la Germania della Repubblica di Weimar.

Al suo interno si accentuarono le idee nazionaliste che ritenevano responsabili della sconfittatedesca nella Prima guerra mondiale le forze politiche plutocratiche che avevano costituito laRepubblica di Weimar.

Inoltre l’instabile situazione politica e militare dei territori tedeschi dell’Est, minacciati dai Polacchie dai Sovietici, spinsero molti giovani del Movimento ad arruolarsi volontari nei Freikorps, miliziearmate che si impegnarono in duri combattimenti per la difesa della Slesia e dei territori baltici.

Pertanto, negli anni immediatamente successivi alla fine della Prima guerra mondiale, alle idee chegià contribuivano alla formazione culturale del Movimento si aggiunse anche quella di rinascitanazionale; essa sarebbe stata possibile solo attraverso il superamento dello Stato liberale edemocratico e la costituzione di un nuovo Reich germanico, fondato sui principi dellaVolkgemeinschaft, della comunità popolare.

In questi anni l’ideologia del Movimento incontrò quella della Rivoluzione conservatrice, promossada un gruppo di intellettuali tra i quali spiccava Arthur Moeller van den Bruck, autore del libro Dasdritte Reich (Il terzo Reich).

Inoltre l’esperienza che molti Wandervögel avevano avuto al fronte o combattendo con i Freikorps,fu travasata nel Movimento: nacquero i Bünde, le Leghe giovanili, caratterizzati oltre che da un fortespirito nazionalistico anche da un maggiore senso della disciplina e da un ordine militare; adesempio furono definitivamente adottate le uniformi per ogni gruppo e si accentuò la tendenza acostituire dei Männerbünde, delle Leghe maschili, che escludessero la partecipazione delle ragazzealle attività escursionistiche.

Il modello a cui molti gruppi del Movimento guardavano era quello idealizzato dal poeta-filosofoStefan George, quello dell’eletta schiera che rimandava a sua volta a esempi storici quali la societàspartana, la legione tebana, l’ordine dei cavalieri Templari e Teutonici.

In diverse occasione i vari dirigenti dei molti gruppi che costituivano il Movimento cercarono diarrivare ad una fusione in un’unica organizzazione, ricordiamo il raduno tenuto nel 1919 al castellodi Ludwigstein e quello organizzato nel 1922 presso il castello della Warburg, ma pur condividendol’impostazione e gli ideali di fondo la Jugendbewegung non giunse mai a costituire un’unicaassociazione. Solo alcuni raggruppamenti si fusero dando vita ai Pfadfinder (i Cercatori di sentieri) esuccessivamente al Deutsche Freischar (Libera schiera tedesca).

In questi anni in molti gruppi fu introdotta la pratica del lavoro volontario presso delle aziendeagricole, ritenuto propedeutico al riavvicinamento della gioventù al mondo della campagna ed

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alternativo al lavoro dell’ufficio e della fabbrica.

Molti di questi Bünde per le numerose affinità ideologiche finiranno per aderire all’organizzazionegiovanile del Partito Nazionalsocialista che, costituitosi nei primi anni Venti, ebbe un crescendo diconsensi elettorali sino alla conquista del potere nel 1933. In quell’epoca con le prime leggi chescioglievano i partiti politici anche le varie associazioni giovanili furono costrette a cessare le loroattività ed in breve tempo la maggioranza di esse confluì o fu inglobata nella Hitlerjugend.

Questa sorte peserà molto sui giudizi che in seguito furono espressi sull’esperienza dellaJugenbewegung, infatti molti storici attribuiranno e continuano ad attribuire al Movimento la colpadi avere predisposto la gioventù borghese tedesca all’ideologia nazionalsocialista.

Noi riteniamo, invece, che sia stato il movimento hitleriano a comprendere ed a sfruttare abilmente,facendoli suoi, molti ideali del Movimento giovanile per accrescere i suoi consensi elettorali in quelladirezione.

Poi, una volta raggiunto il potere, il NSDAP, attraverso una forte irreggimentazione emilitarizzazione della gioventù, finì per svuotare di ogni carica ideale e rivoluzionaria il Movimentodei Wandervögel, assoggettandolo completamente ai suoi fini.

Da sognatori quali erano i giovani “uccelli migratori” si lasciarono facilmente irretire dagli aspettipropagandistici ed esteriori del nuovo Regime e come la stragrande maggioranza dei tedeschi siillusero che il tanto agognato Terzo Reich potesse essere realmente realizzato; la storia, lo sappiamobene, fu invece tutt’altra…

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