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Anno IV N. 3 -SETTEMBRE 2013 - Free Press Pr
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Speciale Asti:Douja d’Or,Sagre e Palio
Speciale Tartufo: Fiere, giornatee non solo
Speciale Alba:la Giostra delleCento Torri
2T periodico di Asti - Alba e Provincia
Credits
Periodico a diffusione gratuitaAutorizzazione del Tribunale di Asti n. 6/2010La redazione non si assume responsabilità per variazioni di date, orari e luoghi delle manifestazioni, e ringrazia tutte le Amministrazioni Comunali per la gentile collaborazione.
È vietata la riproduzione anche parziale di impaginazione e grafica.
Proprietà Artistica riservata:iM.coM. S.a.s.
Art director:iM.coM. S.a.s.
Progetto Grafico:iM.coM. S.a.s.
Direttore responsabile:Livio Oggero
Testi: Giorgio Calabrese, Bruno Cingolani, Domenica Demetrio, Monica Masoero, Livio Oggero, Carlo Passone, Cesare Torta.
Foto: redazione Terra&Tradizione, Bruno Murialdo-Carpe Diem di Alba, Comune di Asti per Palio di Asti, Camera di Commercio di Asti (Agenzia Speciale CamCom Asti e Beatrice Avallone) per Douja d’Or e Festival delle Sagre di Asti, Comune di San Damiano d’Asti, Comune di Nizza Monferrato, Giulio Morra, Monica Genovese, Clic Foto - Alba, Fotolia.
Impaginazione grafica: Simone Torchio
Sede legale, Redazione, Pubblicità,Direzione, Progetto grafico, Pubbliche relazioni: iM.coM. S.a.s.
Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dell’autore e non necessariamente quello dell’editore
Distribuzione GratuitaSpedizione in abbonamento Postale
Sommario
EditorialiAsti, una Provincia ricca di storia pag. 4
Autunno, stagione di forti emozioni pag. 5
RubricheProvince, si o no?
(A cura di Cesare Torta) pag. 6
Il respiro, il movimento, il sentire
(A cura della dott.ssa Monica Masoero) pag. 7
La Cucina secondo Bruno Cingolani pag. 8 - 9
Inizia la scuola, come nutrirsi?
(A cura del Prof. Giorgio Calabrese) pag. 10
Quando le vacanze sono amare
(A cura dell’Avv. Domenica Demetrio) pag. 12
IntervisteGiuseppe Nova, la musica è cultura pag. 14 - 17
SpecialiBarbera e Moscato, emozioni al palato pag. 18 - 21
Douja d’Or, l’Oscar del grande vino pag. 22 - 29
Festival delle Sagre, il territorio protagonista pag. 30 - 31
Palio di Asti, le emozioni corrono sul canapo pag. 32 - 35
Tutti alla corte del Re Tartufo pag. 36 - 39
Territorio e TradizioneSan Damiano d’Asti, una festa dopo l’altra pag. 40 - 41
Nizza Monferrato, metti un autunno particolare pag. 42 - 43
Alba si riveste di grande storia pag. 44 - 46
vai sul sito www.im-com.it clicca su “area editoriale” e sfoglia la rivista!
C.so Roma, 2 - 14015 San Damiano (AT)Tel. Fax 0141 975221 - Cell. 328 4175338
www.im-com.it - [email protected]
Palio di Alba
Siamo di nuovo qua … finite le vacanze, ci
immergiamo nel mese più “caldo” dell’anno, in
tema di manifestazioni! La particolarità che le
lega è la valorizzazione della storia attraverso
le rappresentazioni della vita contadina del
passato, un’esistenza fatta di valori, di piccoli
gesti, di fatica, passione, dedizione, amore,
forza, e di tanti sentimenti ed emozioni
umane. E tutto questo prende forma durante
il Palio di Asti e il Palio di Alba, il Festival delle
Sagre, i mercatini dell’antiquariato e le serate
enogastronomiche proposte nei diversi
Comuni astigiani.
In ogni centro abitato si respira un’aria
diversa che ti porta a viaggiare nel tempo.
Vedere Piazza del Campo del Palio ad Asti
trasformarsi per due giorni nel “villaggio del
gusto”, ammirare i figuranti della sfilata per
le vie, assaggiare e sedersi a tavola durante
la “Douja d’Or” e “Piatti d’Autore”, posso dire
che “non ha prezzo”, come si dice in una
famosa pubblicità di una carta di credito.
Quando penso come il tempo possa rivivere
nella semplicità della vita del passato che
torna nel nostro presente, mi viene da
sorridere perché è proprio nei gesti semplici,
nei valori veri che dobbiamo ritrovare la giusta
via per ripartire in tutti i sensi.
“Terra & Tradizione” continua a raccontare
il territorio attraverso le feste, i personaggi,
le tematiche. Stando uniti possiamo farlo
insieme, sempre di più. “L’unione fa la forza”,
ricordiamolo sempre: cresciamo e facciamo
crescere la Provincia di Asti. Concludo
pensando a voi, cari lettori, che da quattro
anni ci seguite in modi diversi: investendo
pubblicità nelle nostre pagine, sfogliando
la rivista nei Comuni, nelle sale di attesa,
nelle strutture ricettive, inviandoci le vostre
considerazioni.
Penso a voi e vi auguro un buon divertimento in
un autunno caldo (speriamo che lo sia anche
a livello meteorologico) e, mi raccomando,
godetevi fino in fondo questo settembre, così
ricco e così affascinante.
L’editore
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Autunno, tempo di vendemmia. Autunno,
tempo di tartufi. Autunno, tempo di eccellenze
enogastronomiche. E potrei continuare con un
elenco che farebbe venire l’acquolina in bocca
a tutti gli appassionati del buon bere e del buon
mangiare. Sintetizzando: autunno, stagione di forti
emozioni. La Provincia di Asti regala al pubblico
numerose fiere dedicate al tartufo, al vino, alla
tradizione della tavola. E, soprattutto in questo
periodo dell’anno, crea un binomio con la vicina
Alba, dove la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco
d’Alba si unisce idealmente alla Douja d’Or, ed alle
Sagre di Asti, giusto per fare due grandi esempi. In
tutto questo brulicare di iniziative le emozioni non
mancano: tra Palio di Asti e quello di Alba, tra la
sfilata della Giostra delle Cento Torri albese e le
Sagre astigiane, tra la Douja d’Or e la tradizione
enologica albese, passano mille modi di intendere
la tradizione, per costruire un puzzle che raffigura
i due territori come unici, e come una sola zona
che accoglie il turista e chi vuole passare giornate
all’insegna della tradizione più genuina.
In questo numero vediamo anche come le
eccellenze del territorio si possano esprimere
anche in altri campi: l’intervista al flautista albese
Giuseppe Nova, famoso a livello mondiale, e le
pagine dedicate alle nostre manifestazioni, sono
due conferme della bontà della nostra terra che
trova “ambasciatori” in persone che la amano.
Questo numero autunnale mette in risalto come
in Piemonte si riesca a concentrare la bontà della
terra in manifestazioni che sono un treno per i turisti,
diretti nelle stazioni del gusto. Terra & Tradizione è
presente in questo cammino e cerca di dare risalto
ad un territorio dove, nonostante la crisi generale
che l’Italia sta attraversando, come d’altronde
tutto il mondo, ci sono persone che continuano
giustamente a credere nella forza della tradizione
che viene rinnovata anno dopo anno. Cambia la
forma ma non la sostanza: se i modi di presentare
la tradizione devono stare a passo con i tempi, il
vero insegnamento è sempre “antico”, perché
viene tramandato dalle generazioni. Il passato
incontra il presente proiettato al futuro: questo è il
mio pensiero, ed il mio augurio per un autunno di
festa tra sapori e profumi di Langa e Monferrato.
Il direttore Livio Oggero
editoriale
5
Si torna a parlare di eliminazione delle province,
di riorganizzazione delle amministrazioni
territoriali, di revisione della costituzione.
Il tema è senz’altro appassionante ed è
giusto discuterne in modo approfondito,
valutando con calma tutte le possibilità,
facendo confronti con altri paesi europei ed
occidentali per vedere come gli altri hanno
risolto il problema del decentramento dei
poteri e con quali effetti pratici.
Le ultime riforme in tema di riorganizzazione
territoriale, quella del Capitolo V avvenuta
nel 2001 e la legge 42 del 2009 si sono
limitate ad istituire le aree metropolitane e a
dare avviamento al processo del cosiddetto
federalismo fiscale, senza tuttavia apportare
cambiamenti significativi alla struttura
amministrativa dello stato.
Il tentativo del Governo Monti di accorpamento
delle province per ridurle da 110 a 81 non
è riuscito ad ottenere l’approvazione del
Parlamento.
Quanto è accaduto in quella occasione è
molto significativo per evidenziare l’approccio
con cui la questione del riordino territoriale
viene affrontato a livello politico.
Tutte le prese di posizione riguardavano
la difesa dei diversi “campanili” come se il
cambiamento di un riferimento amministrativo
potesse stravolgere ed umiliare la storia e le
tradizioni dei diversi territori.
Mentre nessuno si preoccupava di ragionare
in termini di efficacia ed efficienza delle
nuove entità organizzative, né di affrontare
con serietà il tema delle competenze che
è opportuno decentrare e di quelle che
debbono restare a livello statale.
A questo proposito mi pare molto utile ed
illuminante il lavoro svolto dalla Società
Geografica Italiana dal titolo “Il riordino
territoriale dello Stato”, a cura di Michele
Castelnovi. Si tratta di una analisi seria
ed approfondita degli aspetti geografici,
storici, economici e politici dei vari livelli
di decentramento dello stato. Lo studio si
conclude con una proposta di semplificazione
organizzativa attraverso l’eliminazione delle
attuali regioni e province e l’istituzione di 36
aree (mini regioni).
Il Piemonte, ad esempio, verrebbe suddiviso
in tre : Area del torinese, Nord Piemonte e Sud
Piemonte che comprende le attuali province
di Alessandria, Asti e Cuneo.
C’è da augurarsi che la reazione dei politici e
della popolazione non si limiti ad accendere
le solite polemiche sulla denominazione
dell’area geografica (Langhe o Monferrato ?),
o sulla difesa ad oltranza del proprio orticello
attingendo argomenti alle radici storiche che
non hanno più alcun legame con la realtà
attuale. La geografia politica è per sua stessa
natura in continuo mutamento per adattarsi
alle nuove sfide del futuro.
Le storie dei vari marchesati e ducati con
relative gesta spesso a scopo predatorio
lasciamole da parte, almeno in questi
momenti.
Cesare TortaProv
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riale
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rubrica
6
Il nostro corpo dice molto sulla nostra personalità:
lo sguardo, la postura, l’assetto della mascella, il
portamento della testa, la posizione delle spalle, sono
alcuni degli elementi che possono raccontare una storia.
Sono significativi perché influenzano il nostro movimento
ed il nostro respiro, diventando la controparte fisica dei
conflitti psichici. Per Lowen solo sciogliendo queste
tensioni può esserci un significativo miglioramento nella
personalità.
RESPIRO E MOVIMENTO
Il respiro e il movimento determinano la percezione.
La profondità del respiro ha effetto sull’intensità della
sensazione ed è definita dalla lunghezza dell’onda
respiratoria. Più il respiro è profondo più l’onda si estende
nell’addome fino al pavimento pelvico. Il respiro è anche
la pulsazione di base di tutto il corpo e ci connette
all’esperienza del dolore e del piacere.
Se pensiamo al movimento invece dobbiamo valutare
due elementi che ne fanno parte e che sono tra loro
strettamente connessi: il controllo e la spontaneità.
La spontaneità è una funzione dell’ “espressione del Sé”:
più una persona è vitale e più avrà movimenti spontanei. Il
controllo ha invece lo scopo di rendere l’azione più efficace.
Attraverso il controllo dell’io la motilità spontanea viene
incanalata ed integrata per raggiungere il fine desiderato.
Un controllo sano non diminuisce la spontaneità del
corpo: quando sono integrati nel movimento corporeo,
contribuiscono insieme alla coordinazione.
IL DISTURBO EMOTIVO
E’ caratterizzato da una perdita di spontaneità o da una
mancanza di controllo o da entrambe le cose. Nella
persona compulsiva i freni dell’io sono così severi che si
può arrivare ad una meccanicità del movimento, mentre
in quella impulsiva il controllo risulta eccessivamente
indebolito. Tutti noi abbiamo sperimentato momenti in
cui ci siamo sentiti così energici che avremmo potuto
“sollevare il mondo con un dito”, e altri in cui è come
se avessimo le pile totalmente scariche, e a malapena
riusciamo a fare il minimo indispensabile, anche al di là
delle circostanze contingenti.
Un altro esempio: a volte la sensazione di pesantezza
e stanchezza può essere dovuta ad un accumulo di
energia, piuttosto che a una carenza. L’energia non
espressa, sedimentata, stagnante, non solo rende più
faticoso il “fluire stesso della vita”, ma al tempo stesso,
e in modo paradossale, richiede uno sforzo, richiede
energia per mantenere il blocco. Questo fluire può essere
consapevolmente aiutato con gli esercizi di bioenergetica.
Le basi dell’Analisi Bioenergetica: il Respiro, il Movimento, il Sentire
Dott.sa Monica MasoeroLaureata in psicologia clinica e di comunità a TorinoSpecializzata in Psicoterapia ad orientamento corporeo(Analisi bioenergetica)
Riceve su appuntamento presso Laboratorio di Psicoterapia Corporeaad Asti, C.so Alfieri 13 – 339/4810602
7
Terra & Tradizione
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Estate e autunno, tempo di ricette sfiziose da ser-
vire ai propri ospiti o da assaporare semplicemen-
te in famiglia. Lo chef Bruno Cingolani, titolare del
ristorante Dulcis Vitis di Alba (Via Rattazzi 7, Alba.
Tel. 0173/364633, 335/8248152, www.dulcisvitis.it,
[email protected]), propone il panpepato e
un dolce molto fresco, a base di crema e frutti rossi
autunnali.
Due modi per impreziosire il proprio menù e fare
della cucina un momento di gioia e eleganza.
PANPEPATO
Ingredienti
1 bicchiere di vino passito
2 bianchi d’uovo montati a neve
50 gr. mandorle tostate e tritate grossolanamente
50 gr. nocciole tostate e tritate grossolanamente
40 gr. pinoli tostati
60 gr. arancio e cedro
30 gr. uva passa ammollata nel passito
40 gr. cacao amaro
80 gr. miele
1 pizzico di cannella
noce moscata
coriandolo
1 grattugiata di pepe
farina 00 Bio q.b. per ottenere un composto omo-
geneo
PROCEDIMENTO. Mescolare delicatamente tutti
gli ingredienti, in modo che non si separino, poi alla
fine aggiungere la farina Bio poco alla volta, sino a
che diventi un composto omogeneo e amalgama-
to. Avvolgere il panpepato in una carta da forno,
chiudere bene, e passare in forno preriscaldato. Il
composto deve essere grande come una baguette,
in modo che la cottura sia uniforme. Cuocere in for-
no a 160° per circa 35-40 minuti, e in base al forno.
MILLEFOGLIE CON CREMA VANIGLIA,
LIMONE, PICCOLI FRUTTI ROSSI
Ingredienti per 6 persone.
Pasta sfoglia una confezione che potete trovare an-
che al vostro market di fiducia, potete chiedere al
vostro pasticcere e se avete capacità, meglio anco-
ra se fatta in casa.
Latte gr 500
Vaniglia 1 baccello
Un limone naturale
Sei rossi d’uovo
Zucchero semolato gr 150
Farina biologica gr 80
Frutti: fragoline, lamponi, mirtilli, more, ribes
Foglie di menta.
PROCEDIMENTO. Mettere il latte con la
buccia del limone, il baccello di vaniglia aperto
da un lato, in un pentolino e fare intiepidire senza
bollitura. A parte mescolare i rossi di uovo con lo
zucchero, la farina, e il latte che abbiamo preparato
precedentemente, privandolo della buccia del
limone. Cuocere la crema lentamente, per evitare la
formazione di grumi, finché viene raggiunto lo stato
di addensamento. Lasciare raffreddare, anche con
l’aiuto di una bacinella d’acqua fredda, poi mettere
in frigo. Stendere la pasta sfoglia dello spessore
di circa 3 millimetri, adagiarla su di una teglia
leggermente unta, bucherellare la sfoglia con l’aiuto
di una forchetta appuntita, aggiungervi sopra una
spolverata di zucchero semolato, lasciare cuocere
rubrica
8
in forno preriscaldato a 200° per circa 15-20 minuti,
e in base al vostro forno.
COMPOSIZIONE DELLA TORTA. Tagliare 3 di-
schi di pasta sfoglia, disporre il primo disco su di un
piatto di servizio, alternare con la crema alla vaniglia
e limone, procedere con tutti i dischi di sfoglia, alla
fine decorare con i frutti rossi che avremo a disposi-
zione, foglie di menta, e servire.
Bruno Cingolani, nel piatto c’è la natura
Autunno, tempo di sapori che si possono apprezza-
re anche a casa. Lo chef Bruno Cingolani ci regala
due sfiziose ricette che possiamo gustare meglio se
prima riflettiamo su quello che ha da dirci. Il suo è un
pensiero incentrato nel rispetto della natura, ma non
in un’accezione banale, bensì profonda: la natura è
nel piatto solo se rispettiamo la qualità dei suoi pro-
dotti. Leggiamo e cerchiamo di capire, per essere
più consapevoli del valore del cibo.
«La parola “ingrediente” per me è la base della mia
professione. Senza i miei contadini, i miei fornitori
con cui da anni collaboro, la mia cucina sarebbe
nulla. Senza la meticolosa produzione di carni, ver-
dure, la scelta dei formaggi , ma soprattutto senza
la conoscenza delle materie prime, non potrei met-
tere la mia creatività a servizio della natura. È mol-
to difficile da sempre riconoscere il sapore, è molto
difficile dare emozioni di gusto con gli ingredienti se
non si abbinano nel corretto modo. Ho la fortuna di
conoscere persone che quotidianamente prepara-
no e selezionano la materia prima, e con cui colla-
boro per portare nel piatto la vera natura, rispettan-
done i tempi. La mia cucina di carne, di pesce, di
tartufo e di eccellenze gastronomiche, viene servita
in piatti eleganti in cui esalto il vero sapore degli in-
gredienti, uniti in un’armonia di sensazioni.
Unisco tradizione e innovazione senza eccede-
re nella ricercatezza: la semplicità raffinata appa-
ga sempre. Un sapore è vero solo se la sua quali-
tà arriva dalla terra. Questo è il concetto che viene
espresso nei miei piatti».
I piatti: questione di sapore.
«Dal pane alla pasta, dagli antipasti al dolce: tutto
viene creato da me, per esaltare la natura. Come ho
detto tradizione e innovazione si uniscono in piatti
che, negli anni, grazie a clienti che apprezzano il mio
modo fare cucina, sono diventati la “carta d’iden-
tità” del Dulcis Vitis. Questo per me è un grazie ed
uno stimolo per continuare su questa strada. Alcuni
esempi di questi piatti sono il “Tagliolino con uova di
oca, ovuli di funghi scottati, ricoperto di tartufo bian-
co”, le “Seppie con i carciofi”, la “Minestra di fagioli
borlotti con agnolotto al plin di carne”, il “Toast con
champagne”. Porto in giro per il mondo la mia “Fi-
losofia della qualità al contrario”, cioè di quella qua-
lità che posso gustare nel piatto in modo sano e
genuino solo se gli ingredienti arrivano “dalla terra”,
in modo semplice e naturale. Io sono così: gusto la
natura nei miei piatti».
Dulcis Vitis - V. Rattazzi 7 - Alba
Tel. 0173/364633 fax. 0173/228265
cell 335 8248152
www.dulcisvitis.it
9
Terra & Tradizione rubrica
Prof. GIORGIO CALABRESE Ph.D. h.c.Docente di Dietetica e Nutrizione UmanaUniversità Del Piemonte Orientale – ALESSANDRIA Università degli Studi di MESSINAUniversità degli Studi TORINOPresidente Nazionale O.N.A.V. (Org. Naz. Assaggiatori Vino)
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Non più “remigini” del 1 ottobre (San Remigio),
come un tempo: ora settembre segna l’inizio del
nuovo anno scolastico e tornano i vari problemi
da risolvere, tra cui quello dell’alimentazione
adeguata allo sforzo intellettuale. Come
fare? Bisogna partire da un’idea ben chiara:
è consigliabile far seguire ai nostri ragazzi
un regime alimentare che li aiuti a rendere
intellettualmente e che li difenda dalla diffusione
delle normali malattie virali da contagio, classiche
della convivenza nelle aule scolastiche, specie
nei mesi invernali.
Per smaltire gli eccessi di
grassi, di calorie e di cibi
spesso non consigliabili (come
fritti e dolci vari), consumati
in estate, è necessario
riprendere le buone abitudini
alimentari. Frutta e verdura
di stagione, molte volte al
giorno, non meno di cinque,
sono quasi d’obbligo.
Fondamentale è, al mattino,
la prima colazione in cui, oltre alla buona frutta
fresca, è assolutamente indicato aggiungere,
oltre al latte, anche cereali meglio se integrali
e pane con marmellata o miele, o la gustosa
crema di nocciola da spalmare. Nel primo break
(o intervallo) verso le 10,30, oltre alla frutta, ottimi
sono lo yogurt, gli snacks ai cereali o i prodotti
da forno. A pranzo, un buon primo piatto o riso,
condito con salsa di pomodoro, un filo di olio
extravergine di oliva o una noce di burro crudo,
e poi un piccolo secondo, tipo mozzarella
oppure formaggio fresco, in alternativa del tonno
naturale o pesce azzurro o bresaola o prosciutto
e verdure e frutta finale. A merenda ripetere il
menù dell’intervallo scolastico. La cena, che a
torto in Italia è ormai diventata il pasto principale,
non deve essere abbondante. E’ consigliabile ,
per esempio, il consumo di una buona pizza
margherita (un paio di volte alla settimana),
in alternanza a minestroni di legumi e ortaggi,
oppure a passati di verdure con riso, orzo, farro,
con la presenza di “uova alla coque” o in camicia
( 3-4 alla settimana), con tanta verdura, e si può
concludere con un frutto fresco.
Ma quali sono i vantaggi di una simile dieta?
Ortaggi colorati estivi o di inizio autunno,
svolgono azioni pro-vita.
La frutta fresca serve ad
apportate zuccheri semplici,
tipo il fruttosio che, non
favorendo la secrezione
dell’ormone insulina (che
normalmente fa ingrassare),
previene l’accumulo
di ulteriori chili di peso
corporeo ed, anzi, favorisce il
dimagrimento. Gli ortaggi e le
verdure, ricchissimi di acqua e soprattutto fibra
vegetale, oltre ad addizionare i propri minerali
ed oligoelementi e le vitamine idrosolubili del
gruppo B a quelli ugualmente forniti dalla
frutta, permettono di riempire lo stomaco
senza apportare grassi e di aumentare la quota
di sostanze antiossidanti che “scrostano” e
rendono più elastiche le membrane cellulari,
specie quelle nervose. In questo modo si
ottiene una più brillante perfomance intellettiva
e un netto miglioramento dell’umore, grazie
all’armonizzazione della secrezione di neuro-
peptidi, come la serotonina e la dopamina.
Allora buono studio, ma prima buon appetito!
L’inizio del nuovo anno scolastico,
ecco come risolvere i problemi per la
corretta alimentazione
rubrica
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NUOVA VITA ALLA TUA CASA!Con le tapparelle automatizzate Somfy,
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Avv. Domenica DemetrioForo di Asti
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È appena terminato il periodo delle vacanze e per qual-
cuno più che un sogno è stato una specie di “incubo”.
Nell’acquistare il pacchetto vacanze il tour operator for-
nisce indicazioni sul tipo di viaggio scelto. Ovviamen-
te trattandosi di rapporto contrattuale intercorre fra le
parti l’obbligo di offrire quanto pattuito. L’acquirente do-
vrà versare il prezzo stabilito, secondo le modalità con-
cordate, ma l’onere maggiore sta a carico del vendito-
re il quale deve eseguire il contratto in modo preciso.
Succede qualche volta che invece, già durante il viag-
gio o all’arrivo, qualcosa non vada per il verso giusto.
Ad esempio a quanti sarà capitato di aver prenotato
una camera vista mare e ci si è ritrovati... ad alcuni chi-
lometri dal mare? Spesso queste situazioni si risolvono
in loco, protestando immediatamente col tour opera-
tor (del quale conviene tenere con sé il numero di tele-
fono). Ma vi sono situazioni non risolvibili e che procu-
rano al viaggiatore uno stato di ansia, di prostrazione
che finisce per rendere invivibile il periodo tanto sogna-
to di riposo o di svago.
La legge aiuta a risolvere a posteriori, se possibile, ma
sicuramente dal punto di vista economico la vacanza
è rovinata. Il viaggiatore infatti potrà richiedere un in-
dennizzo per il mancato completo godimento di quan-
to acquistato. Il risarcimento del danno da vacanza ro-
vinata consiste nella restituzione del prezzo pagato dal
turista-consumatore per riparare il disagio sopportato
da quest’ultimo a seguito del non esatto adempimen-
to del contratto di viaggio. Come si stabilisce il valo-
re del disagio subito, trattandosi di quantificazione di
un danno più morale che materiale? Esso, in genere,
viene quantificato nella metà del prezzo del pacchetto
turistico venduto, non potendo quantificare a priori il
valore del danno subito. Il risarcimento ha una finalità
sostitutiva dell’esatto adempimento dall’altra parte del
contratto e tende a lenire le sofferenze morali e psichi-
che ricevute. Bisogna rivolgersi al Giudice per ottenere
quello che sarebbe spettato. Il Giudice per liquidare il
danno prenderà in considerazione le aspettative delu-
se, i disagi ricevuti durante il viaggio, le conseguenze
subite dal turista a causa dell’inesatto adempimento
etc. Non mi dilungherò sul dibattito fra tecnici dell’ap-
plicazione di una norma o di un’altra, mi limito a dire
che il fondamento del risarcimento si trova nell’art. 16
d.lg. n. 111/1995 che, usando l’espressione “qualsia-
si altro pregiudizio”, permette di far rientrare anche il
danno da vacanza rovinata. Una parte della dottrina e
della giurisprudenza ha ritenuto risarcibile il danno da
vacanza rovinata ex art. 2059 c.c., rientrando esso nei
“casi determinati dalla legge”, ma il legislatore non ha
determinato i casi. Se il viaggiatore sceglie di organiz-
zare il viaggio da sé senza ricorrere al tour operator la
tutela che tutto vada per il verso sperato, vale anche in
questo caso, infatti, ad esempio in tema di contratto
di trasporto aereo, il vettore risponde del danno per il
ritardo nel trasporto aereo dei viaggiatori. La speranza
è che ciascun lettore abbia avuto un meritato e sereno
periodo di riposo, senza problemi...
rubrica
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www.radiovallebelbo.it
Vivere per la musica, vivere di musica, dedicare anni di studi per coltivare il ta-lento che madre natura dona ad ognuno di noi, ma che solo in pochi sanno porta-re ad un livello di eccellenza.E Giuseppe Nova fa parte di questa élite di persone, capaci di lasciare una trac-cia indelebile nel cuore e nella mente di chi ama la musica come esplosione di emozioni.Giuseppe Nova è uno tra i migliori flautisti a livello mondiale e, in giro per il mondo, porta con sé un po’ di quella “albesità” (e “piemontesità”, concedetemi il termi-ne) che altri, come lui, rappresentano, a testimonianza di come il nostro territorio sia capace anche di esprimere eccellen-ze nei diversi campi.Sempre sorridente e con lo sguardo concentrato, Giuseppe ha risposto con grande eleganza alle domande, dalle quali si capisce come una grande passione possa diventare veicolo di emozioni.
Giuseppe Nova, se ti dico la parola musica, a cosa pensi?
«Io penso alla musica come alla “colonna sonora” della vita di ognuno di noi. Se riflettiamo bene abbiamo tutti una o più canzoni che ci ricordano i diversi momen-ti e stati d’animo che abbiamo vissuto. La musica ci entra in testa in ogni luogo dove viene trasmessa, regala emozioni e vibrazioni fisiche, ci rende vivi».
Giuseppe Nova: la musica è
cultura
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Terra & Tradizione
Ripercorriamo le tappe della tua carrie-ra: quando hai capito che suonare il flauto poteva diventare i tuo lavoro?
«Non c’è un momento preciso, posso dire che ad un certo punto del mio percorso ho capi-to che suonare il flauto poteva trasformarsi da una passione ad una vera e propria professio-ne. E le gratificazioni morali ed economiche sono arrivate. Vivere di musica significa vivere di un’arte che richiede un continuo investimen-to nello studio tecnico, nell’allenamento, nella concentrazione. Io dico sempre che per suo-nare la musica classica devi essere come un atleta: sul palco unisci la tecnica a quello che hai dentro, e ti esprimi attraverso le note. Ho capito che potevo guardare, ascoltare, e vivere il mondo attraverso la musica e, negli anni, ho alzato sempre di più l’asticella, diventando un musicista apprezzato, ma sempre con i piedi per terra».
Qual è il segreto per essere un musicista di fama internazionale?
«Devi saper vivere nel mondo reale e, per riu-scirci, devi comunicare te stesso attraverso la musica. Per affermarsi bisogna farsi conoscere
per quello che si è in grado di fare. Mi spiego: durante i concerti il “genio artistico diventa sre-golatezza”. Fuori dal palco sono una persona normale con i suoi problemi quotidiani, la sua voglia di farsi conoscere... Questo per dire che non si è mai arrivati e non bisogna mai sedersi sugli allori».
Giri il mondo facendo grandi esperienze: come si vive la musica nelle diverse na-zioni che hanno saputo apprezzarti?
«In ogni nazione dove suono, noto che la mu-sica classica ha un comune denominatore: i valori della tradizione che si esprimono attra-verso le note. La ricchezza culturale viene vis-suta durante i concerti dove i valori ancestrali del nostro io diventano quasi reali. Suonare ad esempio da spartiti di musica scritta ma-gari due secoli prima, e sentirla così vicina, è una sensazione unica che, durante i concerti, molte persone possono provare. Devo dire che a volte all’estero trovo una maggiore consape-volezza della musica a livello culturale rispetto all’Italia che, nonostante sia la culla della mu-sica, fatica a capire in pieno il vero valore di questa arte. Faccio un esempio: Mozart non riuscì ad esibirsi in Italia nel ‘700 nonostante lui
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sapesse l’italiano... L’Oriente invece ha una cul-tura che si lega molto alla musica perché viene vista come l’anello di congiunzione tra terreno e divino. Nelle nazioni orientali avere un figlio musicista è il massimo. Nel nostro paese biso-gnerebbe istruire i bambini di più alla musica: imparare a suonare uno strumento permette di capire certi valori profondi della nostra vita, in-dipendentemente dal livello di bravura di ognu-no di noi».
Capitolo collaborazioni: tu ne hai fatte e ne fai molte. Che rapporto hai con i tuoi colleghi?
«Nel mondo della musica si fanno molte colla-borazioni in base ai progetti che vengono pro-posti o studiati. Come nella vita si diventa amici o ci si frequenta di più con certe persone, così lo si fa nella musica. Le collaborazioni sono sempre costruttive, e a volte continuano anche fuori dal palco».
Ti piace molto diffondere la cultura della musica attraverso le manifestazioni che organizzi. Perché?
«Per me è quasi un dovere alla luce di quello che abbiamo detto prima. Spesso la diffusione della musica viene fatta da persone come me che la vivono ogni giorno come professione. E’ importante per la gente, è uno stimolo, una spinta per lo sviluppo della vita e della cultura della società. Attraverso le note si diffondono valori che entrano nella mente e nel cuore di chi ascolta. Insieme a questo c’è il vantaggio che, abitando nelle Langhe, ho la fortuna di esse-re in un posto straordinario dove posso orga-nizzare concerti e serate a tema dedicate alla musica. Basti pensare ai paesi che tocchiamo durante “Suoni dalle Colline di Langhe e Roe-ro”: cornici uniche unite al fascino della musica d’autore. Un binomio vincente che arricchisce tutti. Ho un grande affetto per il territorio e vo-glio lasciare in dono qualcosa, e lo faccio così.I musicisti che vengono a suonare restano estasiati dal posto, e le loro performance non possono che giovarne. La cultura della musi-ca non si spiega solo nei teatri ma nella natura stessa».
Il tuo flauto d’oro Powell 19.5 carati per-mette una pulizia di suono incredibile. Co-struito su misura per te: questo cosa vuo-
le dire a livello musicale?
«Lo strumento musicale esprime le caratte-ristiche della persona che lo suona, è il pro-lungamento della propria espressività. Se lo strumento è personale, si migliora la propria esibizione. Nello specifico ho scelto l’oro per-ché è un materiale ideale per l’acustica in quan-to riflette bene le onde sonore per la sua du-rezza. La “testata” del mio flauto (la zona dove si soffia) è stata fatta da un artigiano tedesco: questo per permettermi di suonare al meglio in base al disegno delle mie labbra».
Giuseppe Nova suona musica classica, ma che musica ascolta?
«Io ascolto tutta la “musica buona” indipenden-temente dal genere musicale, cioè quella che esprime armonia, equilibrio e messaggi chiari. Ne ascolto molta durante gli spostamenti che devo fare per lavoro e per me è sempre una crescita personale».
Siamo nel XXI secolo: secondo te a che punto è la cultura musicale a livello gene-rale?
«A mio avviso la musica dovrebbe essere anco-ra più centrale nella nostra vita. Tutti la ascol-tano ma si dovrebbe alzare il livello qualitativo, iniziando ad imparare a suonare uno strumen-to, come dicevo prima.Tutto parte dalla scuola e la musica aiuta a cre-scere in sensibilità, temperamento, intelligen-za, senso comune. Dona il giusto metro per in-serirsi nella società in modo consapevole. Ad esempio in Kazakistan ho visto un investimento incredibile nella musica, con particolare atten-zione ai bambini. Questa è estrema modernità e mi ha impressionato e fatto capire che in Italia ci troviamo in una situazione più arretrata no-nostante la nostra tradizione».
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Giuseppe Nova come uomo: quali sono le tue passioni, oltre il tuo lavoro?
«Abitando nelle Langhe quando sono a casa mi sento come “in vacanza” perché con gli occhi vedo bellezze incredibili alle quali a volte ci abi-tuiamo perché le osserviamo tutti i giorni. Am-mirare le colline ed i vigneti è una grande pas-sione per me. Quando sono in giro per lavoro, cerco di ritagliarmi momenti per conoscere le culture dei paesi che mi ospitano. La mia più grande passione è la famiglia: quando sto con mia moglie e le mie due figlie sono l’uomo più appagato del mondo!».
Un consiglio a chi ama comunicare at-traverso la musica, ed è alle “prime armi”.
«La musica, e lo ribadisco, ci accompagna sempre. A chi la abbraccia in un modo più consapevole di altri dico di dif fonderla im-pegnandosi e studiando, fino in fondo. E poi se, mettendosi alla prova, si capisce che si può lavorare suonando, è qui che bisogna farsi prendere per mano dalle note e cercare di esprimersi attraverso di esse. La musica è cultura, facciamola conoscere sempre di più, nel modo giusto».
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Terra & Tradizione
Tre, il numero perfetto, almeno si dice così. E
per le Langhe, il Roero e il Monferrato è proprio
così: queste tre zone sono unite da un comune
denominatore chiamato vino di qualità.
Tre territori che diventano uno, collegati da lin-
gue di colline dipinte dai vigneti delle Doc e del-
le Docg che vengono coltivate dai produttori nel
sud-est del Piemonte, tra le Province di Cuneo
ed Asti. E, quando arrivano i mesi di settem-
bre e ottobre, inizia una “nuova vita”, piena di
speranza, tradizione, allegria, lavoro, fatica, tut-
ti aspetti racchiusi in quei grappoli maturi che,
portati in cantina, daranno il dolce nettare che
diventerà vino, ambasciatore di queste terre in
tutto il mondo.
La vendemmia diventa protagonista ora come
allora, testimoniata anche da grandi scrittori
quali Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giovan-
ni Pascoli, Gabriele D’annunzio, Dante che ne
hanno parlato ovviamente riferendosi a diverse
zone d’Italia.
Ma questo rito è simile e diverso allo stesso
tempo dove si coltiva la vite: ogni regione espri-
me la propria tradizione seguendo una forma
ben precisa, ma la sostanza è sempre la stessa
perché il vino è testimone di una filosofia di vita,
di un territorio, di persone che ne sono legate
nella loro quotidianità.
Scopriamo insieme come “bolle nei tini” in Pro-
vincia di Asti e cerchiamo di capire qual è la
situazione attuale dei diversi vini che rappre-
sentano il territorio astigiano, in questo periodo
di vendemmia in cui si raccolgono i frutti di un
anno di lavoro.
Asti: tra Barbera, Moscato e...
Barbera d’Asti Docg, Moscato Docg, Ruchè,
Barbera del Monferrato, Cortese del Monfer-
rato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino
d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don
Bosco, Monferrato, Piemonte. Una “squadra”
di tutti titolari, chi più e chi meno conosciuti,
ma tutti rappresentanti del territorio di Asti e
Monferrato. Ai due “fuoriclasse” Barbera d’Asti
e Moscato, si aggiungono gli altri vini che, con
i primi due, vengono tutelati dai vari Consor-
zi, nati proprio per valorizzare al meglio il frut-
to della vite e tutti coloro che se ne occupano
giorno dopo giorno. I numeri ci sono, e parlano
chiaro. Partiamo dal vitigno Moscato che viene
coltivato in 52 Comuni (27 in provincia di Asti,
16 in provincia di Cuneo e 9 in provincia di Ales-
sandria) su un’estensione di 9.700 ettari dalle
caratteristiche morfologiche differenti che ren-
dono uniche le colline che la completano.
Si parla di quattro zone dove il dolce sapore del
moscato è sovrano: il territorio attorno a Santo
Stefano Belbo, con colline dai profili arrotonda-
ti e un versante molto ripido. A Canelli, dove
sono presenti vallate più ampie e pendii meno
scoscesi.
A Nizza Monferrato, dove le colline sono molto
armoniose nella forma, e ad Acqui dove il terri-
torio si chiude ed ha profili pendenti.
I Comuni delle “Bollicine” dove si producono
Moscato d’Asti Docg e Asti Docg sono Acqui
Terme, Alba, (frazioni Como e San Rocco Seno
d’Elvio), Alice Bel Colle, Bistagno, Bubbio, Ca-
Barbera e Moscato:emozioni al palato
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Terra & Tradizione
lamandrana, Calosso, Camo, Canelli, Cassina-
sco, Cassine, Castagnole Lanze, Castel Bo-
glione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo,
Castel Rocchero, Castiglione Tinella, Casti-
no, Cessole, Coazzolo, Cossano Belbo, Co-
stigliole d’Asti, Fontanile, Grognardo, Incisa
Scapaccino, Loazzolo, Mango, Maranzana,
Moasca, Mombaruzzo, Monastero Bormida,
Montabone, Neive, Neviglie, Nizza Monferra-
to, Perletto, Quaranti, Ricaldone, Rocchetta
Belbo, Rocchetta Palafea, San Giorgio Sca-
rampi, San Marzano Oliveto, Santa Vittoria
d’Alba, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Al-
ba, Sessame, Strevi, Terzo, Trezzo Tinella,
Treiso, Vesime, Visone. La zona di produzione
del Barbera d’Asti e del Monferrato interes-
sa 169 comuni tra le province di Asti (118) e
Alessandria (51) e, dal 2000, sono state indi-
viduate tre “sottozone” di particolare pregio
denominate Nizza, Tinella e Colli Astiani.
Il vitigno Barbera, nelle sue diverse denomi-
nazioni presenti in Piemonte, ricopre ben il
35% della superficie vitata della Regione.
E, al pari del Moscato, rappresenta un pro-
dotto in continua evoluzione, molto conosciu-
to ed apprezzato a livello internazionale.
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Terra & Tradizione
IL Moscato: la dolcezza del territorio
Vigneti che si perdono all’orizzonte, filari dorati
di grappoli d’uva fresca, un acinello portato alla
bocca e via, la mente parte, tuffandosi in un
dolce sapore. E proprio questo delizioso tocco
al palato fa capire come il territorio possa re-
galare tanta dolcezza che caratterizza questo
vino aromatico. Nella storia greci e romani be-
vevano il “Muscatellum” di latina memoria che,
nei secoli, grazie all’impegno di persone devo-
te, è diventato un vino docg, o meglio ha dato
vita a due tipologie di vino denominate Moscato
d’Asti docg e Asti docg. Due modi diversi per
mantenere la dolcezza e la naturale freschezza
di un’uva raccolta entro metà settembre e pi-
giata in modo soffice. Il mosto e il freddo, usato
in cantina, si abbracciano e, grazie a filtrazioni
mirate ed alla tecnologia, il Moscato diventa un
vino giovane e allegro da bere.
Dicevamo: il Moscato viene proposto come
Moscati d’Asti docg, lavorato secondo un me-
todo più artigianale ma tecnologicamente avan-
zato, e caratterizzato da un gusto più dolce e
da un sentore al gusto meno frizzante. E come
Asti docg, il prodotto leader amato e apprez-
zato in tutto il mondo: uno spumante dalle ca-
ratteristiche uniche, capace di conservare, gra-
zie al metodo Martinotti, tutta la dolcezza e la
freschezza del grappolo di Moscato abbinato
alla vivacità di uno spumante non secco. Bas-
sa gradazione, inconfondibile aroma, esaltato
se abbinato a dolci di qualità e alla pasticce-
ria sopraffina. Vanno entrambi anche bene fuo-
ri pasto, per momenti di relax e puro piacere
sensoriale.
I bicchieri ideali sono quello a coppa per il Mo-
scato d’Asti e il flut per l’Asti docg. Entrambe le
tipologie sono da servire fresche, dai 7 ai 10° C,
per preservarne ed esaltarne il fruttato. Il Mo-
scato è un vino che ama il freddo ma è capace
di scaldare il cuore e aprire la mente: benvenuti
in un territorio unico!
IL Barbera: carattere da vendere
Il Barbera, il vino rosso della tradizione astigia-
na, che ha saputo trasformarsi nei secoli da
“vino per il popolo” a vino apprezzato in tutto il
mondo, grazie alle migliorie apportate durante
il tempo sia in vigna che in fase di lavorazione
in cantina.
Di Barbera di parla fin dal 1200, un vino diven-
tato patrimonio di una terra contadina che ha
saputo, non senza fatica, farsi conoscere agli
appassionati del vino di qualità.
Colline pettinate a filari di barbera ce ne sono
molte in Piemonte, e soprattutto nell’astigiano
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Terra & Tradizione
e nel Monferrato, e nell’Albese, senza dimenti-
care le zone minori del Torinese, del Canavese,
del Tortonese e del Pinerolese. Un vero Barbera
ha il territorio dentro, lo esprime nel suo colore,
nei suoi profumi intensi, frutto di lavorazioni che
coniugano l’antico al moderno.
E ogni Barbera ha le sue caratteristiche: ci
sono tipologie che incontrano il legno nelle bot-
ti grandi, e altre che raggiungono la maturazio-
ne in purezza o in passaggi mirati in barrique
o tonneau. Le caratteristiche principali sono il
colore rosso rubino, dai grandi e intensi riflessi
granato per la tipologia Superiore, ed i profumi
in evoluzione. Si passa da sentori di frutta quali
ciliegia, bacche e prugna nei primi anni di vita,
a sentori più intensi e speziati quando il Barbera
matura nel tempo. Un vino capace di armoniz-
zarsi con il tempo, mantenendo tannici dolci e
non aggressivi. Ci sono ben 11 denominazioni
tra Doc e Docg: si va dalle piccole doc, coltivate
in territori molto limitati a livello di ettari, al gotha
di questo vino che si regala due docg nell’asti-
giano e nel Monferrato per quel che riguarda la
Barbera Superiore.
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Terra & Tradizione
Douja d’Or e i grandi vini d’ Italia per intenditori
e appassionati del nettare, delle diverse zone
dell’Italia enologica. Dal 6 al 15 settembre sono
509 i vini italiani Doc e Docg, vincitori del 41°
concorso nazionale Premio Douja d’Or, che
saranno in degustazione e in vendita a Palaz-
zo dell’Enofila, cuore del 47° Salone nazionale
Douja d’Or, che quest’anno presenta altre no-
vità interessanti, come ormai da consuetudine.
Una di queste riguarda la Rassegna del “Piatto
d’Autore” con il nuovo “Dolce d’Autore” realiz-
zato, a turno, dai pasticceri di Confartigianato.
Dopo aver selezionato i 975 campioni di vino, i
risultati della gara enologica sono stati presen-
tati lunedì 8 luglio a Palazzo Borello dal presi-
dente della Camera di Commercio, Mario Sac-
co. Al suo fianco, i vertici dell’Onav: il professor
Giorgio Calabrese, presidente nazionale, e il
direttore generale, l’enologo Michele Alessan-
dria. Le commissioni formate da 250 assaggia-
tori esperti dell’Onav sono arrivati a premiare i
migliori, Regione per Regione, ed a selezionare
i 43 Oscar. Guardando alla presenza regiona-
le, il Piemonte si conferma al vertice con 114
aziende premiate per un totale di 237 vini tra i
quali 20 Oscar. La seconda regione per numero
di riconoscimenti è il Veneto: 57 premi tra cui 1
Oscar. Al terzo posto, la Lombardia che ottie-
ne 47 premi (2 Oscar). Poi Trentino Alto Adige
con 38 medaglie e ben 6 Oscar della Douja. Al
quinto posto la Liguria con 21 premi e 4 Oscar.
Mario Sacco, presidente della Camera di Com-
mercio, inquadra così la manifestazione, come
dichiara sul sito ufficiale della Douja d’Or: «Il
padiglione dedicato al Piatto d’Autore sarà ar-
ricchito di uno spazio-laboratorio nel quale gli
artigiani, ogni sera, prepareranno in diretta sia il
pane sia il dolce d’autore che verranno serviti ai
tavoli – spiega Mario Sacco – si tratta di un vero
e proprio show cooking che farà apprezzare al
pubblico della Douja d’Or le qualità dei nostri
maestri nell’Arte Bianca».
Si potrà partecipare alle cene collegandosi al
sito www.astiturismo.it per prenotare il proprio
posto e pagare online. Il prezzo è di 16 euro a
persona. L’area ristorazione dispone di 160 po-
sti (tavoli da 8 coperti) e sono previsti 3 turni di
servizio: alle 19.30, alle 21.00 ed alle 22.30. Nel
Salone il vino è il vero protagonista e, grazie ai
vari Consorzi di Tutela, le tre Docg si potranno
apprezzare in abbinamento a stuzzichini o con
le specialità preparate dall’Agenzia di formazio-
ne professionale delle Colline Astigiane. Douja
d’Or è anche cultura, musica e spettacolo. Sulla
falsa riga del successo dello scorso anno, sono
stati organizzati eventi di grande suggestione
nell’area spettacoli (ad ingresso gratuito). Il do-
pocena alla Douja d’Or, in linea con la formula
inaugurata nel 2012, sarà nuovamente ricco di
eventi e suggestioni (area spettaccoli, ingresso
gratuito). Domenica 8 settembre il “complean-
no” di Cesare Pavese con lo spettacolo Paisan.
Ritratti di gente di collina, progetto del Teatro
degli Acerbi e di Faber Teater a sostegno della
candidatura dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-
Roero e Monferrato a “Patrimonio dell’Umani-
tà”. Da lunedì 9 “SuonidiVini”, ideata e condotta
da Massimo Cotto, giornalista esperto di mu-
Douja d’Or,l’Oscar del grande Vino
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Terra & Tradizione
Douja d’Or,l’Oscar del grande Vino
sica, autore e scrittore. Gli ospiti saranno Pao-
lo Jannacci, Nicolò Fabi, Paola Turci e Alberto
Fortis. Venerdì 13 settembre, serata dedicata al
nuovo filone delle “food novel” (romanzi ispirati
al cibo e al vino) in collaborazione con la casa
editrice Mondadori.Sabato 14 settembre “Not-
te e note di Carosello…quando Calindri beveva
Cynar” a cura della Fondazione Centro di Studi
Alfieriani. In collaborazione con la Fondazione
Cassa di Risparmio di Asti, sarà riproposto l’A-
peritivo con l’arte a Palazzo Mazzetti, dove si
potrà visitare la mostra nazionale La Rinascita.
Storie dell’Italia che ce l’ha fatta. “Vino e Ar-
chitettura”, in programma venerdì 13 settembre
(ore 10, Palazzo Borello) attende ospiti di richia-
mo nazionale. Informazioni e aggiornamenti sui
canali social media.
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Terra & Tradizione
ALBUGNANOCOCCONATO (AT)1 ALBUGNANO SUPERIORE 2011 NobilPIANFIORITO DI BINELLO MATTEO E SIMONE – ALBUGNANO (AT)2 ALBUGNANO SUPERIORE 2010TERRE DEI SANTI –CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)3 ALBUGNANO 2010AMACIOT DI VIGNA STEFANIALTA LANGA D.O.C. E D.O.C.G.GANCIA & C. SPA – CANELLI (AT)4 ALTA LANGA DOCG 2009 Meto-do Classico Brut Cuvèe 36 Mesi5 ALTA LANGA RISERVA 2005 Me-todo Classico Brut Cuvèe 60 Mesi – OSCAR DOUJAGIULIO COCCHI SPUMANTI – COCCONATO (AT)6 ALTA LANGA 2007 Totocorde Metodo ClassicoVIGNE REGALI – STREVI (AL)7 ALTA LANGA 2007 Cuvèe Aurora Talento Metodo ClassicoASTI D.O.C.G.ARIONE – CANELLI (AT)8 ASTI DOCG 2012BERA DI BERA VALTER – NEVI-GLIE (CN)9 ASTI DOCG 2012CANTINA ALICE BEL COLLE – ALI-CE BEL COLLE (AL)10 ASTI DOCG Metodo ClassicoCASA VINICOLA MARENCO – STREVI (AL)11 ASTI DOCG 2012CAUDRINA DI ROMANO DO-GLIOTTI – CASTIGLIONE TINELLA (CN)12 ASTI DOCG 2012 La SelvaticaDAVIDE CAMPARI MILANO – CA-NALE 13 ASTI DOCG 2012 Riccadonna – OSCAR DOUJADAVIDE CAMPARI MILANO – NOVI LIGURE 14 ASTI DOCG CinzanoDOGLIOTTI 1870 – CASTAGNOLE DELLE LANZE (AT)15 ASTI DOCGGANCIA & C. SPA – CANELLI (AT)16 ASTI DOCG 2012TOSO SPA - Cossano Belbo (CN)17 ASTI DOCG 2012BARBARESCO D.O.C.G.ADRIANO MARCO E VITTORIO – ALBA (CN)18 BARBARESCO DOCG RISERVA 2008 Basarin19 BARBARESCO DOCG 2010 Sa-nadaiveBERA DI BERA VALTER – NEVI-
GLIE (CN)20 BARBARESCO DOCG 2009CANTINA DEL NEBBIOLO – VEZ-ZA D’ALBA (CN)21 BARBARESCO DOCG 2009TERRE NOSTRE – COSSANO BELBO (CN)22 BARBARESCO DOCG 2006 AntrèVILLADORIA – SERRALUNGA D’ALBA (CN)23 BARBARESCO DOCG 2010 – OSCAR DOUJABARBERA D’ALBABERA DI BERA VALTER – NEVI-GLIE (CN)24 BARBERA D’ALBA SUPERIORE 2009 La LenaCANTINA DEL NEBBIOLO – VEZ-ZA D’ALBA (CN)25 BARBERA D’ALBA SUPERIORE 2010CANTINA TERRE DEL BAROLO – CASTIGLIONE FALLETTO (CN)26 BARBERA D’ALBA 2011 Valdi-seraENRICO SERAFINO – CANALE D’ALBA (CN)27 BARBERA D’ALBA 2011MASSUCCO FRATELLI – CASTA-GNITO (CN)28 BARBERA D’ALBA 2009 Vigna SerraSALVANO SRL – DIANO D’ALBA (CN)29 BARBERA D’ALBA 2010SAVIGLIANO F.LLI DARIO E GIU-SEPPE – DIANO D’ALBA (CN)30 BARBERA D’ALBA 2011 RibotaSIBONA F.LLI STEFANO E DOME-NICO – S. STEFANO ROERO (CN)31 BARBERA D’ALBA 2012 LaiônBARBERA D’ASTI D.O.C.G.ARALDICA CASTELVERO S.C.A. – CASTEL BOGLIONE (AT)32 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011 Alasia33 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011 il Cascinone Crocera34 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011 il Cascinone Rive – OSCAR DOUJABALDI PIERFRANCO – COSTI-GLIOLE D’ASTI (AT)35 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 BalauBARBANERA VINI – ASTI (AT)36 BARBERA D’ASTI SUPERIORE NIZZA DOCG 2008BATASIOLO – LA MORRA (CN)37 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 SabriBAVA AZIENDA VITIVINICOLA E DI
INVECCHIAMENTO – COCCONA-TO (AT)38 BARBERA D’ASTI SUPERIORE NIZZA DOCG 2009 PianoaltoBIANCO ROBERTO “TENUTA LA GRAZIOSA” DI PIA GIOVANNA – MONTEGROSSO D’ASTI (AT)39 BARBERA D’ASTI DOCG 2012 La BimbaCANTINA DI NIZZA – NIZZA MON-FERRATO (AT)40 BARBERA D’ASTI SUPERIORE NIZZA DOCG 2010 Ceppi Vecchi41 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 Magister42 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 – 50 VendemmieCANTINA SOCIALE BARBERA DEI SEI CASTELLI – AGLIANO TERME (AT)43 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 – 50 anni di Barbera – OSCAR DOUJA44 BARBERA D’ASTI DOCG 2011CANTINA SOCIALE DI MOMBER-CELLI E PAESI LIMITROFI – MOM-BERCELLI (AT)45 BARBERA D’ASTI DOCG 201246 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Anno DominiCANTINA SOCIALE DI VINCHIO-VAGLIO SERRA E Z.L. – VINCHIO (AT)47 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Vigne Vecchie 5048 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011 I Tre Vescovi49 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2009 Vigne VecchieCANTINE POST DAL VIN – TERRE DEL BARBERA – ROCCHETTA TA-NARO (AT)50 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011 BriccoFioreCAPETTA I.VI.P. – S. STEFANO BELBO (CN)51 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Francesco CapettaCARLIN DE PAOLO DI PONTE GIANCARLO E C. – SAN DAMIANO D’ASTI (AT)52 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 Ad Libitvm53 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Cvrsvs VitaeCASCINA CASTLET DI MARIA BO-RIO – COSTIGLIOLE D’ASTI (AT)54 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2009 LitinaCASCINA NUOVA DI PADOVANI PAOLO – CASTEL BOGLIONE (AT)55 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Fida
I 237
PRE
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TI DE
L PIEM
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TE
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Terra & Tradizione
CAUDRINA DI ROMANO DOGLIOTTI – CA-STIGLIONE TINELLA (CN)56 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 La SolistaCAVALLERO LORENZO – VESIME (AT)57 BARBERA D’ASTI DOCG 2011CORTE DEI BALBI SOPRANI – S. STEFANO BELBO (CN)58 BARBERA D’ASTI DOCG 2011COSSETTI CLEMENTE E FIGLI – CA-STELNUOVO BELBO (AT)59 BARBERA D’ASTI SUPERIORE NIZZA DOCG 2009DEZZANI S.r.l. – COCCONATO (AT)60 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 La Luna e le Stelle61 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2008 il DragoneFRANCO ROERO – MONTEGROSSO D’A-STI (AT)62 BARBERA D’ASTI DOCG 2012GIANNI DOGLIA – CASTAGNOLE DELLE LANZE (AT)63 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Bosco-donneI ROC DI GRASSO MARCO – CALOSSO (AT)64 BARBERA D’ASTI DOCG 201065 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2009IBERTI FELICE – COSTIGLIOLE D’ASTI (AT)66 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 FelicinIL VINO DEI PADRI – MONALE (AT)67 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011MONTALBERA SOC. AGRICOLA – CASTA-GNOLE MONFERRATO (AT)68 BARBERA D’ASTI DOCG 2010 Lequili-brioNEGRO MARIA LUIGINA – CASTAGNOLE DELLE LANZE (AT)69 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2011 GemmaNOCETO MICHELOTTI – CASTEL BOGLIO-NE (AT)70 BARBERA D’ASTI DOCG 2009PESCAJA DI GUIDO GIUSEPPE – CISTER-NA D’ASTI (AT)71 BARBERA D’ASTI DOCG 2012 SoliterPIANCANELLI DI LAIOLO SILVIO – LOAZ-ZOLO (AT)72 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 SomniumPOGGIO RIDENTE AZ. AGR. – COCCONA-TO (AT)73 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 San Sebastiano – BIOPRODUTTORI DI GOVONE – GOVONE (CN)74 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 San Marziano – BIOROVERO FRATELLI – ASTI (AT)75 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2009 Rouvè – BIO76 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2009 Gustin – BIO
TENUTA DELL’ARBIOLA – SAIAGRICOLA – SAN MARZANO OLIVETO (AT)77 BARBERA D’ASTI SUPERIORE NIZZA DOCG 2009 Romilda XIV – OSCAR DOUJATENUTA LA FIAMMENGA DI VITTORIO RA-DICIONI – PENANGO (AT)78 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 PaionTENUTA MONTEMAGNO – (AT)79 BARBERA D’ASTI SUPERIORE DOCG 2010 MysteriumTENUTE DEI VALLARINO – SAN MARZANO OLIVETO (AT)80 BARBERA D’ASTI SUPERIORE NIZZA DOCG 2008 Bricco AsinariVAUDANO ENRICO E FIGLI DI VAUDANO GIACOMINO & C. – CISTERNA D’ASTI (AT)81 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 Cà d’Fur-notVIGNE DEI MASTRI – COSTIGLIOLE D’ASTI (AT)82 BARBERA D’ASTI DOCG 2011 ArturoBARBERA DEL MONFERRATO D.O.C. E D.O.C.G.CANTINA SOCIALE BARBERA DEI SEI CA-STELLI – AGLIANO TERME (AT)83 BARBERA DEL MONFERRATO 2012CANTINA SOCIALE DI MOMBERCELLI EPAESI LIMITROFI – MOMBERCELLI (AT)84 BARBERA DEL MONFERRATO 2012 Terre AstesaneCANTINE RASORE – SILVANO D’ORBA (AL)85 BARBERA DEL MONFERRATO 2011 La ViolaPESCAJA DI GUIDO GIUSEPPE – CISTER-NA D’ASTI (AT)86 BARBERA DEL MONFERRATO FRIZ-ZANTE 2012 Barberina AllegraTENUTA LA TENAGLIA – SERRALUNGA DI CREA (AL)87 BARBERA DEL MONFERRATO SUPE-RIORE DOCG 2009 – 1930 una buona an-nataTERRE DEI SANTI – CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)88 BARBERA DEL MONFERRATO FRIZ-ZANTE 2012BAROLO D.O.C.G.BATASIOLO – LA MORRA (CN)89 BAROLO DOCG 2008 Boscareto90 BAROLO DOCG 2008 Briccolina91 BAROLO DOCG 2008 BrunateCANTINA DELLA PORTA ROSSA – DIANO D’ALBA (CN)92 BAROLO DOCG 1997 Bricco Ambrogio – OSCAR DOUJACANTINA TERRE DEL BAROLO – CASTI-GLIONE FALLETTO (CN)93 BAROLO DOCG 200994 BAROLO DOCG 2006 Rocche di Casti-glioneCASCINA CUCCO DEI FRATELLI STROP-PIANA – SERRALUNGA D’ALBA (CN)
95 BAROLO DOCG 2009 Cerrati – OSCAR DOUJA96 BAROLO DOCG RISERVA 2007 Cerrati Vigna Cucco – OSCAR DOUJAENRICO SERAFINO – CANALE D’ALBA (CN)97 BAROLO DOCG 2009SALVANO SRL – DIANO D’ALBA (CN)98 BAROLO DOCG 2008SORDO GIOVANNI DI SORDO GIORGIO – CASTIGLIONE FALLETTO (CN)99 BAROLO DOCG 2009 Rocche di Casti-glione100 BAROLO DOCG 2008 Ceretta di Perno101 BAROLO DOCG 2008 GabuttiVILLADORIA – SERRALUNGA D’ALBA (CN)102 BAROLO DOCG 2009BRACHETTO D’ACQUI D.O.C.G.ARALDICA CASTELVERO S.C.A. – CASTEL BOGLIONE (AT)103 BRACHETTO D’ACQUI DOCG 2012AlasiaCAVALLERO LORENZO – VESIME (AT)104 BRACHETTO D’ACQUI DOCG 2012TOSO SPA – COSSANO BELBO (CN)105 BRACHETTO D’ACQUI SPUMANTE DOCG 2012106 BRACHETTO D’ACQUI DOCG 2012V.N.P. – VALSA NUOVA PERLINO – ASTI (AT)107 BRACHETTO D’ACQUI SPUMANTE DOCG 2012 Scanavino – OSCAR DOUJACISTERNA D’ASTIBOSSOTTI VINCENZO – (AT)108 CISTERNA D’ASTI 2011 Terre di ChiesaTENUTA F.LLI POVERO DI POVERO BAR-TOLOMEO GIANLUCA & C. – CISTERNA (AT)109 CISTERNA D’ASTI SUPERIORE 2010 Santa LucreziaTENUTA LA PERGOLA DI BODDA ALES-SANDRA – CISTERNA D’ASTI (AT)110 CISTERNA D’ASTI SUPERIORE 2010 Bricco MartinaCOLLI TORTONESICANTINE VOLPI – TORTONA (AL)111 COLLI TORTONESI CORTESE FRIZ-ZANTE 2012112 COLLI TORTONESI BARBERA SUPE-RIORE 2010 La Zerba113 COLLI TORTONESI TIMORASSO 2010VIGNAIOLI DEL TORTONESE – TORTONA (AL)114 COLLI TORTONESI BIANCO 2012 Bel BuchèCOLLINA TORINESEROSSOTTO STEFANO – CINZANO (TO)115 COLLINA TORINESE MALVASIA 2012 DeliziosaTERRE DEI SANTI – CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)116 COLLINA TORINESE CARI 2011COLLINE NOVARESIBIANCHI CECILIA – VIGNETI VALLE RON-
Terra & Tradizione
CATI – BRIONA (NO)117 COLLINE NOVARESI BIANCO 2012 Particella 40118 COLLINE NOVARESI BARBERA 2009 Vigna di Mezzo119 COLLINE NOVARESI VESPOLINA 2011COLLINE SALUZZESIMAERO EMIDIO – CASTELLAR (CN)120 COLLINE SALUZZESI BARBERA 2011CORTESE DELL’ALTO MONFERRATOCANTINA DI NIZZA – NIZZA MONF.TO (AT)121 CORTESE DELL’ALTO MONFERRATO 2012 SericaDOGLIANI SUPERIORE D.O.C.G.CANTINA CLAVESANA – CLAVESANA (CN)122 DOGLIANI SUPERIORE DOCG 2010 Al-lagiornata 587LEVITI AZ. AGR. DI SILVIO LEVI – DOGLIA-NI (CN)123 DOGLIANI SUPERIORE DOCG 2011 Bric Sur PianDOLCETTO D’ACQUICANTINA ALICE BEL COLLE – ALICE BEL COLLE (AL)124 DOLCETTO D’ACQUI 2011Coste di MuiranDOLCETTO DI DIANO D’ALBA D.O.C.G.ABRIGO FRATELLI – DIANO D’ALBA (CN)125 DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG 2011 Rocche dei BerfiCANTINA TERRE DEL BAROLO – CASTI-GLIONE FALLETTO (CN)126 DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG 2011 Sorì del CascinottoPRANDI GIOVANNI DI PRANDI ALESSAN-DRO – DIANO D’ALBA (CN)127 DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG 2012 Sorì ColombèRENZO CASTELLA – DIANO D’ALBA (CN)128 DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG 2012 RivoliaSAVIGLIANO F.LLI DARIO E GIUSEPPE – DIANO D’ALBA (CN)129 DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG 2012 Sorì del Sot130 DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG 2012 Sorì Autin Grand – OSCAR DOUJAERBALUCE DI CALUSO D.O.C. E D.O.C.G.COOPERATIVA PRODUTTORI ERBALUCE DI CALUSO – CALUSO (TO)131 ERBALUCE DI CALUSO DOCG 2012 FiordighiaccioGIACOMETTO BRUNO – CALUSO (TO)132 ERBALUCE DI CALUSO DOCG 2012POZZO ELISA – VIVERONE (BI)133 ERBALUCE DI CALUSO DOCG 2012 ReirìTENUTA ROLETTO – CUCEGLIO (TO)134 ERBALUCE DI CALUSO SPUMANTE BRUT 2008 Metodo Classico Millesimato135 ERBALUCE DI CALUSO PASSITO 2008 – OSCAR DOUJAFREISA D’ASTI
BARBANERA VINI – ASTI (AT)136 FREISA D’ASTI FRIZZANTE 2011FASOGLIO CARLO DI FASOGLIO CARLO & C. – ARAMENGO (AT)137 FREISA D’ASTI 2011 EclissiGARRONE EVASIO & FIGLIO DI GARRONE MARCO – GRANA (AT)138 FREISA D’ASTI 2012LA MONTAGNETTA DI CAPELLO DOMENI-CO – ROATTO (AT)139 FREISA D’ASTI SUPERIORE 2009 BugianenTAMBURNIN – CASTELNUOVO DON BO-SCO (AT)140 FREISA D’ASTI SUPERIORE 2010Le 3 SeuriTERRE DEI SANTI – CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)141 FREISA D’ASTI FRIZZANTE 2012FREISA DI CHIERITERRE DEI SANTI – CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)142 FREISA DI CHIERI FRIZZANTE 2012143 FREISA DI CHIERI SPUMANTE 2012GAVI D.O.C.G.ARALDICA CASTELVERO S.C.A. – CASTEL BOGLIONE (AT)144 GAVI SPUMANTE DOCG BrutLa BattistinaBATASIOLO – LA MORRA (CN)145 GAVI DEL COMUNE DI GAVI DOCG 2012ENRICO SERAFINO – CANALE D’ALBA (CN)146 GAVI DOCG 2012GIORDANO VINI – DIANO D’ALBA (CN)147 GAVI DOCG 2012MAGDA PEDRINI – GAVI (AL)148 GAVI DEL COMUNE DI GAVI DOCG 2011 Domino di Cà da MeoSAN BARTOLOMEO DI BERGAGLIO FUL-VIO – GAVI (AL)149 GAVI DEL COMUNE DI GAVI DOCG 2012 PeloiaV.N.P. – VALSA NUOVA PERLINO – ASTI (AT)150 GAVI DOCG 2012 ScanavinoVILLADORIA – SERRALUNGA D’ALBA (CN)151 GAVI DEL COMUNE DI GAVI DOCG 2012GRIGNOLINO D’ASTICANTINA SOCIALE BARBERA DEI SEI CA-STELLI – AGLIANO TERME (AT)152 GRIGNOLINO D’ASTI 2012CANTINA SOCIALE DI CASTAGNOLE MON-FERRATO – (AT)153 GRIGNOLINO D’ASTI 2012CANTINA SOCIALE DI MOMBERCELLI E PAESI LIMITROFI – MOMBERCELLI (AT)154 GRIGNOLINO D’ASTI 2012Terre AstesaneCOSSETTI CLEMENTE E FIGLI – CA-STELNUOVO BELBO (AT)155 GRIGNOLINO D’ASTI 2012
DURANDO FRATELLI – Portacomaro (AT)156 GRIGNOLINO D’ASTI 2012L’anarchico testabalordaFRANCO ROERO – MONTEGROSSO (AT)157 GRIGNOLINO D’ASTI 2012GARRONE EVASIO & FIGLIO DI GARRONE MARCO – GRANA (AT)158 GRIGNOLINO D’ASTI 2012GOGGIANO & C. – REFRANCORE (AT)159 GRIGNOLINO D’ASTI 2012GOZZELINO SERGIO – COSTIGLIOLE (AT)160 GRIGNOLINO D’ASTI 2012 Bric d’la Riva ROVERO FRATELLI – ASTI (AT)161 GRIGNOLINO D’ASTI 2012 La Casalina – BIOTENUTA LA FIAMMENGA DI VITTORIO RA-DICIONI – PENANGO (AT)162 GRIGNOLINO D’ASTI 2012 – OSCAR DOUJA LANGHEBERA DI BERA VALTER – NEVIGLIE (CN)163 LANGHE NEBBIOLO 2009 AlladioBOSSOTTI VINCENZO – CISTERNA (AT)164 LANGHE ARNEIS 2012 Terre di VejCANONICA CAV. CESARE – TORRE BOR-MIDA (CN)165 LANGHE NEBBIOLO 2011 – BIOGIORDANO VINI – DIANO D’ALBA (CN)166 LANGHE SAUVIGNON 2012 VinrèPESCAJA DI GUIDO GIUSEPPE – CISTER-NA D’ASTI (AT)167 LANGHE NEBBIOLO 2012 TukèTENUTA CARRETTA – PIOBESI D’ALBA (CN)168 LANGHE FAVORITA 2012TENUTA F.LLI POVERO DI POVERO BAR-TOLOMEO GIANLUCA & C. – CISTERNA (AT)169 LANGHE FAVORITA 2012 Terre dei LaramèBORGO ISOLABELLA – LOAZZOLO (AT)170 LOAZZOLO VENDEMMIA TARDIVA 2006 SolìoMALVASIA DI CASTELNUOVO DON BO-SCOTERRE DEI SANTI – CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)171 MALVASIA DI CASTELNUOVO DON BOSCO 2012172 MALVASIA DI CASTELNUOVO DON BOSCO SPUMANTE 2011 – OSCAR DOUJAMONFERRATOCARLIN DE PAOLO DI PONTE GIANCARLO E C. – SAN DAMIANO D’ASTI (AT)173 MONFERRATO CHIARETTO 2012Il giullareCRIVELLI MARCO MARIA – CASTAGNOLE MONFERRATO (AT)174 MONFERRATO ROSSO 2009 AghogheDEZZANI S.r.l. – COCCONATO (AT)175 MONFERRATO ROSSO 2007 La Guar-diaTENUTA DELL’ARBIOLA – SAIAGRICOLA – SAN MARZANO OLIVETO (AT)
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Terra & Tradizione
176 MONFERRATO BIANCO 2012 BrandèMOSCATO D’ASTI D.O.C.G.ARALDICA CASTELVERO S.C.A. – CASTEL BOGLIONE (AT)177 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 AlasiaBERA DI BERA VALTER – NEVIGLIE (CN)178 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012CA’ DEL PRINCIPE DI BORELLO UGO – S. STEFANO BELBO (CN)179 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012CANTINA SANT’EVASIO DI LACQUA PIER FRANCO & C. – NIZZA MONFERRATO (AT)180 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012CANTINE DAFFARA & GRASSO – CALOS-SO (AT)181 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 Chiaro di LunaCASCINA CASTLET DI MARIA BORIO – COSTIGLIOLE D’ASTI (AT)182 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012CASCINA GALLETTO DI PERRONE MAU-RO – S. STEFANO BELBO (CN)183 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012CAUDRINA DI ROMANO DOGLIOTTI – CA-STIGLIONE TINELLA (CN)184 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 La Ga-leisa – OSCAR DOUJA185 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 La Cau-drinaCAVALLERO LORENZO – VESIME (AT)186 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012CORTE DEI BALBI SOPRANI – S. STEFANO BELBO (CN)187 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012COSSETTI CLEMENTE E FIGLI – CA-STELNUOVO BELBO (AT)188 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 La VitaDOGLIOTTI 1870 – CASTAGNOLE DELLE LANZE (AT)189 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012ENRICO SERAFINO – CANALE D’ALBA (CN)190 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 Black EditionFRANCO IVALDI – CASSINE (AL)191 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012GHIONE LUIGI MARIO DI E. GHIONE & C. – CANELLI (AT)192 MOSCATO D’ASTI CANELLI DOCG 2012GIANNI DOGLIA – CASTAGNOLE DELLE LANZE (AT)193 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012MARCO BIANCO DI RICCARDO BIANCO – SANTO STEFANO BELBO (CN)194 MOSCATO D’ASTI DOCG 2011 Crivella195 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 VillaSELECTVINI SRL – CANELLI (AT)196 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012 Pistone LuigiTOSO SPA – COSSANO BELBO (CN)197 MOSCATO D’ASTI DOCG 2012NEBBIOLO D’ALBAENRICO SERAFINO – CANALE D’ALBA (CN)
198 NEBBIOLO D’ALBA 2011 DiauleriGIORDANO VINI – DIANO D’ALBA (CN)199 NEBBIOLO D’ALBA 2011 Maestri italianiPRODUTTORI DI GOVONE – GOVONE (CN)200 NEBBIOLO D’ALBA 2011 Terre Sabau-deVILLADORIA – SERRALUNGA D’ALBA (CN)201 NEBBIOLO D’ALBA 2011 TempràPIEMONTECANTINA SOCIALE DI MOMBERCELLI E PAESI LIMITROFI – MOMBERCELLI (AT)202 PIEMONTE SAUVIGNON 2012 Sabbio-neCANTINA SOCIALE DI VINCHIO-VAGLIO SERRA E Z.L. – VINCHIO (AT)203 PIEMONTE PINOT CHARDONNAY SPUMANTE 2012 Castel del MagoCARLIN DE PAOLO DI PONTE GIANCARLO E C. – SAN DAMIANO D’ASTI (AT)204 PIEMONTE GRIGNOLINO 2012CASCINA CASTLET DI MARIA BORIO – COSTIGLIOLE D’ASTI (AT)205 PIEMONTE MOSCATO PASSITO 2008 Aviè – OSCAR DOUJAFASOGLIO CARLO DI FASOGLIO CARLO & C. – ARAMENGO (AT)206 PIEMONTE CHARDONNAY 2012GANCIA & C. SPA – CANELLI (AT)207 PIEMONTE SPUMANTE 2009 Metodo Classico Brut Cuvèe 18 mesiGOGGIANO & C. – REFRANCORE (AT)208 PIEMONTE CHARDONNAY 2012LA RIBOTA DI BARBERIS GIULIANO – SAN DAMIANO D’ASTI (AT)209 PIEMONTE BONARDA 2012PIANCANELLI DI LAIOLO SILVIO – LOAZ-ZOLO (AT)210 PIEMONTE CHARDONNAY 2012ROVERO FRATELLI – ASTI (AT)211 PIEMONTE BRACHETTO 2012 – BIOTERRE DEI SANTI – CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)212 PIEMONTE CHARDONNAY SPUMAN-TE 2012VAUDANO ENRICO E FIGLI DI VAUDANO GIACOMINO & C. – CISTERNA D’ASTI (AT)213 PIEMONTE BONARDA 2012 GaggìeVIGNAIOLI DEL TORTONESE – TORTONA (AL)214 PIEMONTE ROSATO 2012VIGNE REGALI – STREVI (AL)215 PIEMONTE ALBAROSSA 2010 la lusVIOTTI VINI – CASTEL ROCCHERO (AT)216 PIEMONTE ALBAROSSA 2009 – OSCAR DOUJAROERO D.O.C.G.MASSUCCO FRATELLI – CASTAGNITO (CN)217 ROERO DOCG 2010 – OSCAR DOUJAVIGLIONE ANTONIO & FIGLI – MONTEU ROERO (CN)218 ROERO DOCG 2010 MeoROERO ARNEIS D.O.C.G.BATASIOLO – LA MORRA (CN)
219 ROERO ARNEIS DOCG 2012BRIC CASTELVEJ GALLINO DOMENICO DI REPELLINO MARIO E CRISTIANO – CANA-LE (CN)220 ROERO ARNEIS DOCG 2012CANTINA DEL NEBBIOLO – VEZZA D’ALBA (CN)221 ROERO ARNEIS DOCG 2012 ArenariumPALAZZO ROSSO – POCAPAGLIA (CN)222 ROERO ARNEIS DOCG 2012 Le Vi-gnasseSIBONA F.LLI STEFANO E DOMENICO – S. STEFANO ROERO (CN)223 ROERO ARNEIS DOCG 2012 LaiônSORDO GIOVANNI DI SORDO GIORGIO – CASTIGLIONE FALLETTO (CN)224 ROERO ARNEIS DOCG 2012TENUTA F.LLI POVERO DI POVERO BAR-TOLOMEO GIANLUCA & C. – CISTERNA D’ASTI (AT)225 ROERO ARNEIS DOCG 2012 Terre del Conte in Canale d’AlbaVAUDANO ENRICO E FIGLI DI VAUDANO GIACOMINO & C. – CISTERNA D’ASTI (AT)226 ROERO ARNEIS DOCG 2012 GaggìeRUCHE’ DI CASTAGNOLE MONFERRATO D.O.C.G.GOGGIANO & C. – REFRANCORE (AT)227 RUCHE’ DI CASTAGNOLE MONFER-RATO DOCG 2012 FiurinIL VINO DEI PADRI – MONALE (AT)228 RUCHE’ DI CASTAGNOLE MONFER-RATO DOCG 2012 – OSCAR DOUJAMONTALBERA SOC. AGRICOLA – CASTA-GNOLE MONFERRATO (AT)229 RUCHE’ DI CASTAGNOLE MONFER-RATO DOCG 2011 La Tradizione230 RUCHE’ DI CASTAGNOLE MONFER-RATO DOCG 2011 LaccentoSTREVIBRAGAGNOLO VINI PASSITI – STREVI (AL)231 STREVI 2007 Passione “noi” – OSCAR DOUJATERRE ALFIERIBOSSOTTI VINCENZO – CISTERNA D’ASTI (AT)232 TERRE ALFIERI ARNEIS 2012 CamilinCARLIN DE PAOLO DI PONTE GIANCARLO E C. – SAN DAMIANO D’ASTI (AT)233 TERRE ALFIERI ARNEIS 2012PESCAJA DI GUIDO GIUSEPPE – CISTER-NA D’ASTI (AT)234 TERRE ALFIERI ARNEIS 2012TENUTA LA PERGOLA DI BODDA ALES-SANDRA – CISTERNA D’ASTI (AT)235 TERRE ALFIERI NEBBIOLO 2011VAUDANO ENRICO E FIGLI DI VAUDANO GIACOMINO & C. – CISTERNA D’ASTI (AT)236 TERRE ALFIERI ARNEIS 2012 PrasuléVERDUNO PELAVERGACANTINA TERRE DEL BAROLO – CASTI-GLIONE FALLETTO (CN)237 VERDUNO PELAVERGA 2012
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Festival delle Sagre: il territorio protagonistaE siamo a 40. Il Festival delle Sagre Astigiane taglia un traguardo importante, a conferma della costanza e della voglia di valorizzare il territorio da parte dei diversi paesi astigiani. Sì, perché il Festival è la festa dei paesi che, tra sfilata storica, frammenti di vita quotidiana del tempo passato, prelibatezze enogastronomiche e folklore, si mettono in mostra, esaltano l’ “astigianità” in un villaggio. Un villaggio? Proprio così. Una parola che fa venire in mente casette, anche carine a vedersi, dove ogni famiglia conduce una vita semplice, fatta di tradizioni, e dove dai camini esce il “profumo delle prelibatezze”. E tutto ciò esiste, ad Asti, dove la storia diventa realtà, durante il “Festival delle Sagre”, in Piazza Campo del Palio.Le casette, per due giorni, vengono animate dalle Pro Loco, quarantasei grandi famiglie che accolgono ospiti affamati di piatti tipici, dall’antipasto al dolce, per la gioia del palato e del cibo salutare. Aromi, sapori, odori, tutto si mescola per donare una sensazione di grande famigliarità. Il piatto unisce le persone intorno ad un tavolo: questa è vera vita quotidiana.I gusti di una volta prendono forma anche nelle casette, nei tavoli che accolgono gli ospiti, nelle antiche abitazioni, osterie, locande, rustici con tanto di fienile, botteghe, forni, con la copertura in autentici coppi, con vere grondaie, finestre e ringhiere. Allora buon appetito!
I TEMI DELLA SFILATAFrustatori di Rocchetta Tanaro accompagnati dal gruppo “I Controcorrente”.PRIMAVERABanda Musicale di MontegrossoMONTEGROSSO: l’Arciconfraternita dei “batì” (la
festa della carità)REVIGLIASCO: le ciliegie: la fioritura, la raccolta, il mercatoS. CATERINA DI ROCCA D’ARAZZO: donne e libertàCORSIONE: al forno come una voltaMONTIGLIO MONFERRATO: l’acqua elemento essenziale di vita e di lavoro nel Monferrato agli inizi del ‘900NIZZA MONFERRATO: terra di botti e di vinoSESSANT: quando la campanella dell’asilo suonava a SessantROCCHETTA TANARO: il suo fiume, la sua storiaESTATEBanda Musicale di Castello di AnnoneCASTELLO DI ANNONE: la mostra campionaria del 1913 a Castello di AnnoneCOSTIGLIOLE: per grazia ricevutaMONGARDINO: ‘l martinèt (il maglio) d’ Mungardìn e l’antica fabbricazione degli attrezzi agricoliVIARIGI: la filosseraMONTECHIARO: intervento dei pompieri contadiniVARIGLIE: la pesca limonina: coltivazione, raccolta e conservazioneCALLIANETTO: il ciclo della canapaQUARTO: la corsa degli asiniSAN DAMIANO: la festa ‘d San RocPORTACOMARO: Portacomaro e la musicaGRAZZANO BADOGLIO: la festa per l’arrivo in paese del nuovo parroco all’inizio del ‘900ISOLA D’ASTI: intrattenimenti di un tempo nei cortili e lungo il TanaroMOTTA DI COSTIGLIOLE: il peperone quadrato d’Asti, dalla terra alla tavolaREFRANCORE: il ciclo del fagiolo
Festival delle Sagre:il territorio protagonista
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AUTUNNOBanda Musicale di CostiglioleCASTELLERO: raccolta e lavorazione della nocciolaCASTAGNOLE MONFERRATO: ...un tempo a Castagnole Monferrato c’era...BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE: la distilleria: dal grappolo alla grappaCASABIANCA: ‘l carbùn d’na vìra (taglio e commercio della legna)PALUCCO: l’aratro nel tempoCHIUSANO: la pèssera: quando nasce un bambino a ChiusanoCUNICO: la vinificazioneVILLAFRANCA: Torino-Asti-Torino: rievocazione della prima corsa automobilistica italiana.SERRAVALLE : la zucca nella vita: tradizione e cultura contadinaSAN MARZANOTTO: i due San Marziano: quello della Chiesa e quello della pentolaVILLANOVA: il latte: alimento primario della vita contadinaAZZANO: quando ad emigrare eravamo noi…. sogni, speranze, disperazione verso “la Merica”ANTIGNANO: l’esodo dalla campagna verso la fabbrica negli anni ’50CALLIANO: il matrimonio di un tempoCORTAZZONE: l’ultimo viaggioINVERNOBanda Musicale di VillafrancaVALENZANI: la festa di Sant’Antonio con carità e caritìnCESSOLE: la castagna: raccolta, essiccatura e battituraMONCALVO: la nascita dell’industria tessile a MoncalvoREVIGNANO: andùma a viè (la veglia nella stalla)MOMBERCELLI: quando il cinema, la radio, la televisione sono arrivati nelle nostre campagneCELLARENGO: il ciclo del legno: taglio, contrattazione e lavorazioneMONASTERO BORMIDA: Quando non c’era la mutua
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Terra & Tradizione
Domenica 15 settembre 2013, ore 14, non prendete impegni, c’è una sfilata storica ed un Palio da vivere con gli occhi pieni di emozioni che scuotono il cuore e la mente. Nel centro storico di Asti ogni anno la storia si rinnova e, nel catino di Piazza Alfieri, l’adrenalina corre sul canapo, da secoli. Precisamente dal 1275 quando il Comune di Asti o i reggenti della città, confezionavano due palii, uno da donare alla Collegiata di San Secondo (atto per la protezione del Santo sulla città), ed uno al vincitore della corsa. Sul sendallo donato alla Collegiata, al centro si trova l’immagine di San Secondo, patrono di Asti, a cavallo, reggente con una mano la città e con l’altra la bandiera rosso crociata. L’immagine del santo venne raffigurata anche sul labaro per la corsa intorno al 1835. Ed i cavalieri corrono proprio per il “sendallo”, dove viene raffigurato San Secondo a cavallo, accompagnato dallo stemma della città di Asti con il motto “Aste nitet mundo Sancto Custode Secundo”. Questa è la cornice dove ogni edizione viene dipinto un quadro, quello che vede protagonisti i ventuno partecipanti che si sfidano in tre batterie da sette cavalli l’una, con i migliori tre che vanno in finale. Ed il momento della prima pennellata è la partenza che viene data “al canapo” ed e’ estremamente importante che tutto funzioni alla perfezione. Il canapo e’ una grossa corda in canapa di Manila, e viene sganciato dal mossiere per mezzo di un argano elettromeccanico. La seconda pennellata del quadro vede i “magnifici nove” a contendersi la vittoria finale, a cercare di alzare il Palio di Asti.E, in due minuti tra estasi, pazzia e concentrazione, mille pennellate colorano la corsa: nel catino i cavalli ed i fantini si sfidano a colpi di furbizie, sorpassi, cadute, sempre nel rispetto reciproco perché, non dimentichiamolo mai, il Palio di Asti è una festa, per tutti.
IL CATINO: DOVE CORRE LA STORIA.Qui si entra nel grande libro della Città di Asti. In un trapezio di sabbia, lungo 450 metri con curve mozzafiato e rettilinei dove andare veloci, sempre con un occhio alla sicurezza di fantini e cavalli. Piazza Alfieri diventa il “Circo Massimo” di romana memoria, palcoscenico messo a punto da un gruppo di esperti, coordinati da un geologo. Dodici giri in tutto, tra batterie e finalissima, dodici forti tuffi al cuore, per tutti. Dal 2011 la pista è recintata da un segna pista appositamente studiato, foggiato a “collo d’oca” in materiale plastico che contiene ma non contrasta gli urti. La sicurezza prima di tutto, anche fuori dalla pista: un gruppo di veterinari, formato da docenti universitari, visitano i cavalli e ne monitorano le condizioni durante i giorni di corsa. Come si può intuire nel catino non si scherza, ma la responsabilità e l’intelligenza degli organizzatori hanno fatto in modo che, anno dopo anno, la corsa diventasse sempre più sicura. E questo si capisce dalla storia: anticamente il Palio si correva “alla lunga”, cioè lungo le strade sterrate che da Viale Pilone, a Est di Asti, arrivavano, attraverso Via Maestra, di fronte a Palazzo Mazzetti di Frinco, dove c’era l’arrivo. Poi, nel 1861, la nuova Piazza del Mercato fu il nuovo teatro della manifestazione che diventa una competizione di cavalli, senza riferimento al Palio che torna ad essere importante nel 1929, e, in quell’anno, si corre in Corso Dante. Dal 1930 si ritorna in Piazza del Mercato e la corsa si svolge “in tondo”, come oggi. Dal 1967 al 1987 Campo del Palio (Ex Piazza del Mercato) è il teatro dell’evento che, dal 1988 approda in centro città, in Piazza Alfieri.Ma chi da il via alla corsa? Il Mossiere, l’unica figura che decreta la validità o meno della partenza delle batterie e della finale del Palio. Garantisce il regolare
Palio di Asti, le emozioni corrono sul canapo
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Terra & Tradizione
svolgimento della competizione ed è presente anche durante le prove, per prendere confidenza con cavalli e fantini. Il suo ruolo non finisce con la finale: ha tempo ventiquattro ore per redigere un verbale da consegnare al sindaco, sul quale deve annotare tutto.
COME VEDERE IL PALIO.Per assistere alla corsa bisogna acquistare i biglietti presso la sede dell’ATL Asti, in Piazza Alfieri, 34 Tel. 0141/320978 - Fax 0141/[email protected] 14 e domenica 15 settembre gli uffici della Biglietteria si trasferiranno presso Palazzo Civico, in Piazza San Secondo. I prezzi: Tribuna Centrale Coperta Alfieri canapo € 88, centrale € 55. Tribune in Curva Solaro € 60, Curva Roero € 44, Curva Guttuari e Isnardi € 22. Tribune in Rettilineo Catena € 38, Malabaila € 28, Pelletta, Comentina, Gardini € 22. Parterre € 2 fino a 5 anni ingresso gratuito.
IL CAPITANO DEL PALIO: ENZO CLERICOChe cosa significa per lei essere Capitano del Palio e cosa l’aspetta?«Essere capitano del Palio vuol dire avere gli occhi aperti, tutto affinchè la storia, la cultura, la tradizione del Palio di Asti vengano ben rappresentate durante i
giorni di festa. Per me è un onore e so che mi aspetta un compito impegnativo ma stimolante».
Perché le hanno dato fiducia, nominandolo Capitano?«Non saprei sinceramente, so solo che cercherò di ripagare al meglio questa fiducia. Ho avuto esperienza negli anni ‘90 nel Gruppo dei Cavalieri Eletti e questo mi aiuterà sicuramente, insieme alla mia passione per i cavalli».
Come ci si prepara durante l’anno al Palio di Asti?«Ha detto bene: durante l’anno. Sì, perché il lavoro è proprio annuale. Il Gruppo del Capitano, composto da un vessillifero, due magistrati, due scudieri, sei cavalieri, partecipa agli incontri ufficiali ed agli inviti che durante i mesi vengono organizzati per migliorare la manifestazione edizione per edizione. In tutte le sedi, tra Borghi, Comuni, Rioni, si lavora sodo, anche “dietro le quinte”, perché lo spettacolo finale dei giorni di festa possa essere perfetto, in onore di Asti, che amo molto per la sua storicità e il suo fascino».
Un invito a venire al Palio?«Asti è bella, ha storia, ha palazzi importanti. Basta
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Terra & Tradizione
questo per dire che appassionati e turisti sono tutti invitati a venire a vedere il Palio. E, durante l’anno, le iniziative non mancano. Siamo una città viva, vivetela con noi tra fascino, enogastronomia e folklore».
IL MAESTRO DEL PALIO.L’esperienza paga, sempre. Gli organizzatori hanno scelto come Maestro del Palio 2013 Piero Sciavolino, nato a Valledolmo (Palermo) il 10 novembre 1945, artista affermato di chiara vocazione alla figurazione realistica. Dopo gli studi presso l’Accademia Albertina di Torino, nel cui ambito culturale perfeziona la propria concezione artistica, partecipa da giovanissimo a diverse rassegne e, a soli vent’anni, espone presso la Sala della Provincia di Cuneo (1965, presentazione di G. Sapelli e G. Fontana) ed a Torino nel 1966 ordina una personale alla Galleria Del Centro, partecipa alla rassegna “Testimonianze” e consegue il Premio “Andorno Micca” alla “Rassegna dei Giovani Artisti”. Nel 1967, invitato da Paolo Fossati, espone alla Camera del Lavoro di Torino, e si aggiudica la medaglia d’oro al Premio Nazionale di Pittura di Pordenone (1967). Insegna per molti anni Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Torino, ma prosegue la costante ricerca espressiva, esercitando il disegno e la sperimentazione delle tecniche incisorie. Partecipa a numerose rassegne degli anni Settanta, ed espone durante gli anni in tutta Italia e, in diverse occasioni, ad Asti.
L’A.S.T.A. E LE BANDIERE COLORATE Sole, colori, tecnica e fascino. Di cosa stiamo parlando? Delle bandiere degli sbandieratori dell’A.S.T.A., che voleranno in cielo durante il “37° Palio degli Sbandieratori”, un appuntamento da non perdere, giovedì 12 settembre alle ore 21, in P.zza San Secondo. Qui si fa la storia dei gruppi rionali, a suon di tamburi e di veloci evoluzioni in cielo. Questo è il momento clou, il punto di non ritorno dove saggiare la bravura di ogni gruppo, sotto il vigile e severo occhio di esperti nell’arte della bandiera e con la supervisione di Enzo Clerico, il nuovo Capitano del Palio. Premio finale il “Paliotto”, ambito drappo che raffigura le insegne della città. Il Rione vincitore avrà gli onori della cronaca per un anno, e si aggiudicherà, a buon diritto, la partecipazione alle manifestazioni italiane di maggior prestigio. Lo scorso anno il Borgo San Lazzaro ha concesso il bis, dopo la vittoria ottenuta nel 2011. Settima affermazione negli ultimi tredici anni. E durante l’anno come viene valorizzata quest’arte? Il Gruppo è composto da circa trenta elementi tra tamburini, trombettieri e sbandieratori, che propongono una
grande varietà di esibizioni, per mezz’ora circa di puro spettacolo. L’A.S.T.A. porta in giro per il mondo il nome di Asti: l’associazione, oltre che in Italia, si è esibita in Europa, Stati Uniti e Giappone, ricevendo molti premi. In più di quarant’anni di attività ad Asti la passione per la bandiera è sempre cresciuta, infatti sono nati i gruppi autonomi dei borghi e dei rioni. Per fare un nome, basti pensare allo storico gruppo “Amis d’la Pera” (letteralmente “Amici della Pietra”, sodalizio nato all’ombra di Porta Torino, la cui usanza voleva che i giovani provenienti da altre contrade sollevassero una pesante pietra prima di poter frequentare le giovani da marito del quartiere) che dal 1968 annovera un nutrito gruppo di sbandieratori. Nel palmares del gruppo anche un primo posto, nel 1996, alla Parata Nazionale della Bandiera (musici e coppia). Nel 1992 è nato il gruppo degli “Alfieri delle terre Astesi” che prendono spunto dal “Suol d’Aleramo” e rappresentano il contado astese e monferrino vestito di torri e castelli. Ultimo nato (1996) è il gruppo degli “Alfieri della Valle Belbo” che ha già al suo attivo partecipazioni qualificate ad importanti manifestazioni enogastronomiche. Ed le evoluzioni delle bandiere continuano a colorare il cielo di Asti... e non solo.
IL PROGRAMMA DEL PALIO E NON SOLOGiovedì 12 settembrePALIO DEGLI SBANDIERATORI Piazza San Secondo, ore 21
Venerdì 13 e sabato 14 settembreMercatino del palio Piazza Statuto, tutto il giorno
Venerdì 13 settembreSfilata dei monelli dalle 18 con percorso in C.so Dante, C.so Alfieri, Via Rossini.Dalle ore 14,30 prove ufficiali del Palio in p.zza Alfieri (ingresso gratuito)Cene propiziatorie del palio dei Comitati Palio in:Borgo San Lazzaro Cortile Parrocchia San Domenico Savio, ore 21Borgo S. Pietro C.so Alfieri fronte Battistero, ore 20.30Borgo San Marzanotto Cantina Sociale di San Marzanotto, ore 21Rione San Silvestro Via Morelli, ore 20Borgo Torretta Piazza NS. di Lourdes, ore 20Borgo Viatosto Loc. Viatosto - piazzale antistante la sede, ore 21Borgo Don Bosco Via Monsignor Marello, Hotel Ristorante Salera, ore 20.30Comune di Baldichieri Giardini Palazzo Comunale Baldichieri, ore 20.30
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Terra & Tradizione
Sabato 14 settembreSFILATA DEI BAMBINI dalle ore 14.45: P.zza Roma, C.so Alfieri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Piazza AlfieriPROVE DELLA VIGILIA P.zza Alfieri - dalle 16 (ingresso gratuito)
CENE PROPIZIATORIE DEL PALIO dei Comitati Palio in: Borgo Santa Maria Nuova Portici Pogliani di P.zza Alfieri, ore 20Rione San Martino San Rocco Piazza Roma, ore 20.30Borgo Tanaro Salone delle Feste - Via Ferrero 1, ore 20.30Rione Santa Caterina P.zza Santa Caterina, ore 19.30 (in caso di maltempo palestra scuola Cagni)Rione Cattedrale P.zza Cattedrale, ore 20Rione San Secondo Portici Anfossi di P.zza Alfieri, ore 20.30Rione San Paolo Piazzetta San Paolo, ore 20.30 Comune di Canelli P.zza Cavour - brindisi propiziatorio, ore 21Comune di Castell’Alfero Fraz.Callianetto, ore 20.30Comune di Moncalvo P.zza Carlo Alberto, ore 20.30Comune di Montechiaro Teatro Comunale, ore 20.30Comune di Nizza Monferrato P.zza del Comune, ore 20,30 (in caso di maltempo P.zza Garibaldi (Foro Boario)Comune di San Damiano Cantina sociale “Terre dei Santi”, Via Roma, ore 20.30
Domenica 15 settembre 2013ore 10 presso le Parrocchie cittadine: cerimonia della benedizione del cavallo e del fantino. ore 11 P.zza San Secondo: esibizione degli sbandieratori dell’A.S.T.A. ore 12 P.zza San Secondo - Municipio: iscrizione ufficiale di fantini e cavalli. ore 14 Piazza Cattedrale: avvio del Corteo Storico con la partecipazione di milleduecento figuranti in costume medievale. Il primo a sfilare è il vincitore dell’anno precedente, seguono gli altri borghi classificati. L’ordine dei successivi è stabilito dalla sorte. Il corteo è aperto dagli sbandieratori dell’A.S.T.A. e dal Gruppo del Capitano del Palio e rappresenta momenti di vita medievale. Percorso del Corteo Storico: P.zza Cattedrale, Via Caracciolo, P.zza, Corso Alfieri, Via Gobetti, P.zza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini, P.zza Alfieri.ore 16 P.zza Alfieri: Corsa del Palio con cavalli montati “a pelo” (senza sella); tre batterie da sette cavalli, finale da nove. ore 17 Esibizione degli sbandieratori. ore 18 Finale ed assegnazione del Palio.
Sabato 21 e domenica 22 settembre ARTI E MERCANTI Piazza Cairoli e Corso Alfieri
Domenica 22 settembreMercatino Dell’Antiquariato Portici P.zza Alfieri e Piazza Libertà
Venerdì 18 ottobre Damigella del Palio…A Teatro - Teatro Alfieri, ore 21
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Terra & Tradizione
Tutti alla corte del Re TartufoUn territorio ed il suo Re: le Langhe ed il Tar-
tufo. Tra i profumi d’autunno spicca quello del
tartufo. Indiscussa la sua posizione di Re nel-
la cucina autunnale ed invernale. Un prodotto
che ha fatto grande una terra, un “dominato-
re” della tavola che, nelle colline che uniscono
Alba ed Asti, porta migliaia di turisti, attratti
dall’inebriante profumo e dal sapore unico del
Tuber Magnatum Pico (Tartufo bianco) e dei
suoi “fratellini” (Tartufi neri), anch’essi pregiati
e molto gustosi.
E la Provincia di Asti non si fa scappare l’oc-
casione per “servire” il proprio Re, e lo mette
sul trono in diverse manifestazioni, giornate e
fiere, dedicate a lui, dove la parola d’ordine è il
tartufo come vero protagonista dei piatti della
tradizione in cucina.
Ma dietro al tartufo, che riposa in determina-
ti boschi detti “tartufaie”, ci sono una mano
esperta ed un naso molto fine, senza i quali
non si potrebbero soddisfare mente e corpo
mentre si degusta questa delizia.
Stiamo parlando del “trifulau” e del suo “tabui”
(Cane da tartufi), due figure che, nella notte,
disegnano ombre piene di speranza, per una
ricerca che possa portare il Re sulle tavole de-
gli appassionati.
Un uomo ed un cane che si muovono attenti,
in luoghi dove la natura sa ricompensare chi
cerca i suoi tesori. Il cane annusa, guarda il
padrone che lo libera, e via verso l’albero “ma-
gico” dove, in un concitato cercare, ecco che
dalla terra viene alla luce il Re, quasi come un
“parto”. E la gioia è immensa per il “trifulau”
che prende con cura il tartufo, e ricompensa
il suo fidato cane. Tra mistero, passato e pre-
sente, il “trifulau” è sempre lì, pronto a scovare
quel tubero dal gusto unico ed inconfondibile.
E, intorno a questa figura reale, che vive un po’
in una sfera tra fascino e mistero, sono nate le
fiere ed un mercato che, nel periodo autun-
nale, assume grande importanza per il nostro
territorio, con ampio respiro anche all’estero,
dove i tartufi vengono apprezzati e ricercati.
Da come si può intuire il tartufo fa felice an-
che la Provincia di Asti. Da ottobre a dicembre
sono in programma numerosi eventi dedicati
al tartufo ed al suo prezioso uso nella cucina
tradizionale. Le colline della Langa che guar-
dano alla Provincia sono il terreno ideale per la
crescita del tubero, che affonda le sue radici
non solo nella terra, ma anche nella storia di
un territorio che ha saputo valorizzarlo e farsi
valorizzare in chiave enogastronomica.
E così, tra stand, dimostrazioni, pranzi o cene,
il profumo del tartufo inebria le menti ed i cuo-
ri degli appassionati della buona cucina, ed
i turisti che accorrono per assaggiarlo su un
buon piatto di tajarin fumanti, o su un uovo
cotto nel tegamino, o grattato sulla carne cru-
da battuta al coltello, come si faceva una vol-
ta. Se questa non è eccellenza... Provare per
credere!
LE FIERE: IL TARTUFO E’ SERVITO
Giornate al sapore di tartufo. Possiamo sinte-
tizzare così le manifestazioni organizzate da
ottobre a dicembre in diversi paesi astigiani,
giusto per farvi venire un po’ di curiosità e,
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Terra & Tradizione
perché no, anche una leggera acquolina in
bocca, se visualizzate mentalmente un bel tar-
tufo, tutto da gustare.
Tra tartufo bianco e tartufo nero in questi tre
mesi saranno molte le cellule di profumo che
si diffonderanno nell’aria, quando il Re verrà
grattato sui piatti di molte persone “golose di
eccellenza gastronomica”. Di seguito, in or-
dine cronologico, una rapida carrellata sugli
eventi da non perdere, tra giornate e fiere.
MONTIGLIO MONFERRATO
Due domeniche dedicate al tartufo bianco.
Domenica 6 e domenica 13 ottobre 2013 va
in scena la 6ª Fiera Regionale del Tartufo. Tra
stand enogastronomici, sport, musica, cultu-
ra, natura, visite guidate al castello ed alle pie-
ve romaniche, e menù studiati per esaltare il
tartufo, per gli appassionati non c’è che l’im-
barazzo della scelta. E’ importante segnalare
la serietà degli organizzatori per preservare la
qualità del grande Re: il Tuber Magnatum Pico
(Tartufo Bianco d’Alba) presentato alla Fiera
di Montiglio Monferrato aderisce al protocollo
d’intesa con la Provincia di Asti per la Cer-
tificazione di qualità del prodotto secondo il
disciplinare tecnico DTP 031 che permette il
rilascio del Certificato di prodotto CSQA 370
la cui titolarità è detenuta dal Centro Naziona-
le Studi del Tartufo di Alba.
I certificatori sono Giudici qualificati iscrit-
ti all’O.I.A.T. (Organizzazione Internaziona-
le Assaggiatori Tartufo). Per info: Comune di
Montiglio Monferrato, tel. 0141 994008, 0141
994667, 389 1136691. Email: montigliomon-
[email protected]. IAT Montiglio Monferrato, tel.
0141 994006. Email: [email protected] –
www.montigliom.at.it.
MOMBERCELLI
Domenica 20 ottobre luci accese sulla “Gior-
nata del Tartufo”. L’Amministrazione Comuna-
le, in collaborazione con la Pro Loco, organiz-
za questo evento di respiro provinciale.
Al mattino in Piazza Alfieri “Mercatino dei pro-
dotti tipici locali”, con il Tartufo protagonista:
i “trifulau” del paese e della zona presentano
il Re.
A pranzo, dalle ore 12, sotto il Palatenda in
Piazza Unione Europea vengono serviti i piatti
tradizionali preparati per l’occasione dalle Pro
Loco dei Paesi dell’Unione Collinare Valtiglio-
ne e dintorni. Presso il salone di Via Bogliolo
la Pro Loco di Mombercelli propone la “Cola-
zione del trifulau”, con sontuoso menù a base
di tartufi. Nel pomeriggio ancora mercatino e
musica della tradizione. Per info: Comune di
Mombercelli tel. 0141959610/11, mombercel-
MONCALVO
Due domeniche (20 e 27 ottobre) per esalta-
re Sua Maestà con la 59ª edizione della “Fie-
ra Nazionale del Tartufo Bianco”. Due giorni
dove la tradizione ed il sapore inconfondibile
del tartufo si uniscono nel palato e nella men-
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Terra & Tradizione
te delle persone. Tra ricerche simulate del
tartufo, premiazioni ai “trifulau”, stand enoga-
stronomici, musica, mostre, cultura, pranzi a
base di tartufo, mercatino dei tartufi, stands
dei prodotti tipici e dell’artigianato locale, de-
gustazioni enogastronomiche. le due dome-
niche sono ricche di spunti per passare pia-
cevoli giornate a Moncalvo, un paese che ha
saputo valorizzare al meglio il tartufo bianco,
grazie alla passione ed alla dedizione di per-
sone che hanno sempre creduto nel territorio.
Per le due domeniche della Fiera è in funzio-
ne lo stand enogastronomico della Pro Loco
di Moncalvo con degustazione e vari assag-
gi gastronomici monferrini. Inoltre dalle ore
12.30 è possibile pranzare, su prenotazione
nei locali della Pro Loco, in via Testa Fochi.
Servizio gratuito di bus navetta dai parcheg-
gi alla piazza. Per info sulla manifestazione:
339/6120307, 0141/917441, 0141/917862.
MONTECHIARO
Un weekend che chiude le giornate dedica-
ti ai Santi... all’insegna del tartufo. Domeni-
ca 3 novembre la “Fiera Nazionale del Tartufo
Bianco del Monferrato” regala intense emo-
zioni di gusto. Dalla mattinata viene allestito il
mercato dei prodotti tipici mentre la musica e
le varie esibizioni riempono la mattina prima
del “Pranzo al tartufo” organizzato da Comu-
ne, Pro Loco e ristoranti del paese. Il pome-
riggio prosegue con vari spettacoli ad ingres-
so gratuito. Per info: Comune di Montechiaro
0141/999136 – 0141/999027.
CASTAGNOLE DELLE LANZE
Si intitola “Vintrifula”: è la Fiera del Tartufo che
sabato 9 e domenica 10 novembre anima il
weekend castagnolese. Si inizia alle ore 17
di sabato con la merenda sinoira e, a segui-
re, ricerca dei tartufi coi trifulau castagnolesi.
Alle ore 20 “Cena del tartufo” su prenotazione
e serata con musica, cantastorie e caldarro-
ste. Domenica, dalle ore 10, ecco il “Merca-
tino dell’artigianato e dei prodotti tipici loca-
li”, musica e giochi di strada. E non mancano
gli stand gastronomici per l’ottava edizione
della “Festa degli spaventapasseri”, correla-
ta dalla ricerca simulata dei tartufi. Per info:
0141/875600.
Nel titolo della manifestazione si legge an-
che la parola “vino”: questo perché prosegue
con successo l’iniziativa “Adotta un filare nelle
Lanze”. Un modo per legare gli appassionati al
territorio che in questo modo viene valorizza-
to e salvaguardato, sempre nella prospettiva
della candidatura UNESCO di Langhe, Roe-
ro e Monferrato. Per info sull’iniziativa: www.
lanze.it.
CANELLI
Domenica 10 novembre all’interno della Fiera
di San Martin, il tartufo diventa protagonista
in terra canellese. Fin dalla mattina il grande
mercato di vario genere fa da importante cor-
nice alla Fiera durante la quale saranno pre-
miati i migliori esemplari di tartufo bianco pro-
posti dai trifulau locali.
Tuber Magnatum Pico che diventa protago-
nista durante il pranzo, presso i diversi loca-
li che, come ogni anno, aderiscono numerosi
all’iniziativa, pronti ad accogliere gli avventori
e gli appassionati della buona cucina tradizio-
nale, impreziosita dal tartufo. Durante la gior-
nata musica e spettacoli vari. Per info: Acco-
glienza Turistica Canelli 0141/820280, www.
comune.canelli.at.it – [email protected].
MOMBARUZZO
Il binomio vino e tartufi è sempre vincente, e
viene proposto a Mombaruzzo domenica 10
novembre durante la giornata che prende il
nome di “Tra Vini e Tartufi”. La fiera propone
il “Mercato dei prodotti tipici e biologici dell’a-
gricoltura locale”, con bancarelle dove sarà
possibile degustare ed acquistare. La musica
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Terra & Tradizione
si unisce alle passeggiate ed alle degustazio-
ni di vino, mentre il tartufo diventa protago-
nista durante le visite guidate alle “tartufaie”,
per provare l’emozione della raccolta. Oltre ai
piatti a base di tartufo presso gli esercizi con-
venzionati, degustazioni anche di bagna cau-
da, farinata, friciule, caldarroste e vin brulé. In
perfetto stile autunnale.
CASTELNUOVO DON BOSCO
Domenica 24 novembre alla “Giornata del Tar-
tufo” presso il paese che ha dato la nascita
a San Giovanni Bosco il tartufo viene valoriz-
zato durante la “Mostra mercato del tartufo”,
la premiazione dei migliori esemplari e presso
gli stand enogastronomici. Il vino allieta i pre-
senti con degustazioni e concorso enologico.
Il pranzo presso gli stand delle Pro Loco della
Comunità Collinare “Alto Astigiano” vede ov-
viamente il tartufo protagonista. Per info: Pro
Loco 366/1111944, [email protected].
Ma non è finita qui... la lunga strada delle
tappe del Tartufo, prosegue, tante altre Fie-
re e giornate ci attendono! Seguite “Terra &
Tradizione” di Novembre, dove presenteremo
le giornate di Montegrosso, con il mercato di
prodotti tipici e la premiazione degli esemplari
più belli del Tartufo, quelle di Cortazzone con
un programma che prevede anche spettacoli
e musica, ed ancora la grande Fiera Interna-
zionale del Tartufo Bianco d’Alba, che vanta
83 edizioni di successi e fama internazionale.
È proprio a questa fiera, che accorrono turisti
da ogni parte del mondo. Un’organizzazione
che ha saputo valorizzare la Fiera del Tartufo
di Alba, portandola a livelli unici!
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Terra & Tradizione
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Settembre ricco di avvenimenti e manifesta-
zioni a San Damiano come in altri centri del-
la provincia. Dopo la Festa della Pro loco di
fine agosto e primo settembre, iniziano gli ap-
puntamenti per la partecipazione alla corsa
del Palio di Asti con una Serata medioevale il
venerdì 13, che prevede lo svolgimento di un
corteo storico, esibizioni e giochi lungo le vie
del paese, la cena propiziatrice organizzata
dal Comitato Palio per la vigilia il 14 settembre
presso la Cantina Terre dei Santi ed infine, il
giorno della corsa, la sfilata storica da Piazza
IV Novembre con la benedizione del cavallo e
del fantino alle 9,45 di domenica 15.
Domenica 22 settembre si terrà la quarta edi-
zione della passeggiata eno-gastronomica
“Da portico a portico” che quest’anno pre-
senta alcune novità, apportate per migliorare
il servizio offerto alle centinaia di appassionati
buongustai che parteciperanno.
Le degustazioni delle specialità culinarie sa-
ranno 16 come quelle dei vini, ma non sa-
ranno più disposte in sequenza formando un
percorso obbligato che poteva creare degli
ingorghi, ma saranno abbinate agli eserci-
zi commerciali che prepareranno le diverse
proposte culinarie. A disposizione dei parte-
cipanti sarà in funzione un servizio di navetta
con trenino che si sposterà ininterrottamente
tra i diversi punti di ristoro e di intrattenimen-
to. Tra le specialità culinarie che si potranno
degustare, segnaliamo alcuni antipasti come
la pasta di salciccia, le frittatine, il salame cru-
do, il patè di prosciutto cotto, tagliatelle con
salsiccia e porri, roast beef, formaggi, pizze
varie, per concludere con gelato, crostata di
mele e macedonia di frutta. Le degustazioni di
vino servite comprendono Barbera, Bonarda,
Arneis, Grignolino e Moscato d’Asti.
Oltre alla gastronomia non mancheranno le
offerte culturali e di intrattenimento con mo-
stre di disegni e quadri, dimostrazioni di anti-
chi mestieri come la trebbiatura e l’impagliatu-
ra di sedie e cesti, animazione di strada con il
gruppo dei “Ridendo mundi” e animazione per
i più piccoli con le maestre del “Melarancio”.
Sarà possibile, inoltre, compiere visite guida-
te ai principali monumenti storici del paese
accompagnati dalle guide del gruppo “Alfie-
rando”. Concludendo in Piazza Libertà con la
musica del gruppo “Crostata di mele” (per re-
stare in tema) e ballo in piazza.
La manifestazione avrà inizio alle ore 12,30 e
si concluderà verso le 18. Per prenotazioni ed
informazioni: tel. 328 2796852.
40
territorio
Da segnalare, inoltre, il 3 e 4 novembre la tradiziona-
le Fiera dei Santi e 3^ Fiera Regionale del tartufo con
l’esposizione e vendita diretta dei pezzi migliori del ri-
nomato tubero da parte dei trifulau della zona e delle
vicine Langhe.
Domenica 8 dicembre sarà la volta della Fiera Storica
del Cappone che oltre alla tradizionale mostra mercato
degli esemplari più pregiati si arricchirà di uno stand
in cui sarà possibile degustare un pranzo tutto base di
cappone; dall’antipasto, alla “panada” al brodo di cap-
pone, al cappone arrosto. Saranno altresì pubblicizzati
gli indirizzi dei diversi allevatori locali ed i punti vendita
(alcune macellerie del paese) in cui sarà possibile ac-
quistare confezioni pronte di cappone con il marchio di
tutela del Comune di San Damiano.
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Terra & Tradizione territorio
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A Nizza Monferrato da settembre a novembre
antiquariato, musica, enogastronomia e
una stagione legata al Cardo Gobbo sono
le attrattive per i turisti e gli appassionati
della tradizione. Pur non essendo molti, gli
appuntamenti nicesi sono ricchi di significato
per il territorio comunale, a partire da quello in
programma domenica 15 settembre.
Il Comune con la Pro Loco (Sez. Mercatino
dell’Antiquariato) e il Circolo Filatelico
Numismatico propone il “Mercatino
dell’antiquariato e dell’agricoltura”, dove
la storia e le “vecchie cose di una volta”
diventano attuali e creano interesse per gli
appassionati ed i curiosi. In piazza Garibaldi
ogni terza domenica del mese (20 ottobre e
17 novembre) gli esperti di diverse regioni si
recano a Nizza Monferrato per cercare il loro
oggetto del desiderio
Il Mercatino dell’Antiquariato Nicese, con i
suoi 32 anni di storia, è tra le rassegne più
meritevoli del panorama dell’antiquariato
italiano legato alle tradizioni del passato che
tornano nel presente per essere protagoniste
nel futuro.
Oltre 350 espositori, in gran parte italiani, che
offrono oggetti rustici e pezzi raffinati, segno
di come la società del passato era divisa tra
poveri e ricchi.
Ampio spazio agli anni del Dopoguerra con
le stampe, i lumi, i giocattoli, i mobili antichi, i
libri, la biancheria ed i pizzi della nonna... (Per
info: 339 4724547, www.mercatinonizza.com).
Il clou delle iniziative nicesi è nel mese di
novembre: domenica 3 la “Fiera di San Carlo”
tinge Nizza di storia e religione ricordando
l’anno 1516 in cui ci fu l’atto di liberalità a favore
dei nicesi da parte di Guglielmo IX, Marchese
del Monferrato, e commemorando San
Carlo, Santo Patrono della città al quale una
tradizione abbina il “Miracolo della Lampada”,
avvenuto durante l’assedio del 1613.
Come si può trovare riportato sul sito del
Comune di Nizza, lo spirito della fiera di San
Carlo è espressa al pieno da alcuni versi di una
poesia dialettale scritta dal compianto Sandro
Ivaldi. Il brano recita “….la mia città è fatta di
gente che si è sempre risvoltata le maniche già
fin da bambini, dal tempo dei tempi quando
essa era Nizza della Paglia. I contadini sono
stati e rimangono la sua ricchezza, gli artigiani
la sua forza, i negozianti la sua sostanza e
bellezza, gli ambulanti la sua risorsa”. Queste
attività sono tutte rappresentate nella Fiera
di San Carlo che, sin dalla sua istituzione
è sempre stata punto di riferimento per il
territorio, e non solo quello nicese.
Durante tutta la giornata il “Mercatone” invade
le vie e le piazze della cittadina, i negozi
restano aperti, il tartufo ed il Cardo Gobbo
di Nizza vengono esposti e potranno anche
essere acquistati. L’enogastronomia diventa
protagonista sulle bancarelle e sarà possibile
scaldarsi con assaggi di Bagna Cauda e
Belecauda (Farinata), accompagnati dal buon
Barbera e zabaione al Moscato. Spazio anche
per la cultura, la storia e la tradizione con il
“Premio Campanon”, la rievocazione del
“Miracolo della Lampada”, visite guidate ai siti
storici nicesi. C’è l’imbarazzo della scelta, non
mancate! (Per info: Nizza Turismo – Pro Loco
di Nizza tel. 0141727516).
Domenica 17 novembre la tradizione
enogastronomica dei gusti forti e decisi viene
proposta con una giornata dal titolo “Nizza è
Bagnacauda”, manifestazione nata nel 2012
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territorio
da un’idea degli assessori al commercio e
alle manifestazioni Valter Giroldi e Arturo
Cravera, ed arricchita dalla consegna del
premio “Il Gobbo d’Oro”, a qualcuno che si
è distinto nella valorizzazione dei prodotti
tipici, dell’agricoltura e del paesaggio,
riconoscimento voluto dal presidente della
Pro Loco Bruno Verri. Lo scorso anno è stato
assegnato a Carlin Petrini, patron di SlowFood.
Durante la giornata viene proposta la “bagna
cauda”, un piatto della tradizione piemontese
che, abbinata con le verdure, e soprattutto con
il Cardo Gobbo di Nizza, diventa una pietanza
nutriente e ricca di sapore, portatrice di grande
tradizione e storia, e presente da secoli sulle
tavole dei contadini, e non solo (Per info: Nizza
Turismo – Pro Loco di Nizza (tel. 0141727516).
A novembre c’è anche spazio per la musica:
venerdì 8, 22 e 29 novembre note protagoniste
alla “XIIIª Stagione musicale”, in cui vengono
proposti concerti a tema (Per info: Accademia
di Cultura Nicese “L’Erca” Onlus, ercanizza@
gmail.com).
Autunno, inizia la stagione del Cardo
Gobbo
A Nizza Monferrato, come a Incisa Scapaccino
e Castelnuovo Belbo, in autunno i campi si
colorano del bianco dei cardi gobbi, che, nel
terreno sabbioso di queste zone, trovano il loro
habitat naturale per crescere e prosperare.
In particolare parliamo del “Cardo Gobbo” di
Nizza Monferrato.
E’ esclusivamente della varietà Spadone così
detta per la forma della foglia e del fusto, e
viene coltivato a fianco delle sponde del
torrente Belbo e dei rii Nizza e Sernella, dove
i terreni sabbioso-limosi, segno di trasporti
di terra di origine alluvionale, permettono la
coltivazione ideale di questa prelibatezza della
tavola, valorizzata dai “cardaroli”, i contadini
che hanno creduto nuovamente in questa
verdura, particolare per la forma ed il gusto.
Ma quale è la “genesi” del Cardo Gobbo di
Nizza? Il cardo viene seminato nei mesi di
maggio-giugno, viene lasciato crescere fino
alla “cinta del cardarolo” e, dopo essersi
arricchito di clorofilla amara durante l’estate,
viene legato con rametti di salice.
Ora è pronto per essere interrato nei fossi
preparati per accoglierlo piegato. Solo le
punte delle foglie restano alla luce, traccia
determinante per arrivare alla raccolta e trovare
il cardo gobbo (la pianta tenta di riemergere
dalla terra in modo naturale) dopo circa venti
giorni da questa operazione. Il cardo gobbo
è ora morbido e bianco e perde il gusto
amarognolo della clorofilla.
Alla metà del mese di ottobre ecco la raccolta
(che si protrae fino a febbraio) con la “zappa a
forma di cuore”, la pulitura della roncola molto
tagliente, ed il lavaggio con una spugna.
Il cardo gobbo di Nizza Monferrato è ora
pronto per le nostre tavole.
Buon appetito!
di De Faveri Lorenzo
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Terra & Tradizione territorio
10 agosto 1275: gli Astigiani dopo una incursione nel territorio del Comune di Alba lasciano dietro di loro danni e distruzione nel contado nella zona a sud della città dove sorgeva l’Abbazia di S. Cassiano, ma non riescono ad entrare nelle mura. Per sbeffeggiare gli albesi corsero un Palio proprio sotto le mura. Da quell’episodio, unito ad un rifiuto di Asti di accettare Alba tra i partecipanti del Palio nel dopoguerra dopo un primo assenso, la legge del “contrappasso” ha colpito scherzosamente gli astigiani. La nascita ufficiale del Palio di Alba si fa cadere nel 1967 quando, unendo storia e modernità, venne corso un Palio non su cavalli, ma su asini, per ridicolizzare i “rivali” astigiani. E, da anni, è così, con il Palio che è diventato un appuntamento fisso di apertura della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba”, il semaforo verde per i mesi di ottobre e di novembre, ricchi di appuntamenti da non perdere, tra cultura, storia, enogastronomia...E, nel segno delle novità, quest’anno, oltre al nuovo Presidente della Giostra delle Cento Torri (Alberto Cirio al posto di Piercarlo Verney), c’è anche una nuova location di gara: si passa da Piazza Cagnasso a Piazza Medford, all’ingresso Ovest di Alba. Un luogo più grande, dove lo spettacolo del Palio sarà ancora più bello. Ma quando si corre il Palio e quali sono le date da non dimenticare, dove apprezzare lo sforzo degli organizzatori della Giostra delle Cento Torri che, grazie al lavoro dei vari Borghi di Alba, fanno rivivere la storia in diversi modi?Si inizia sabato 28 settembre con “L’investitura del Podestà” in P.za Risorgimento alle ore 21. Un appuntamento che da il via all’edizione 2013 del Palio che si corre domenica 6 ottobre. Alle ore 10 assegnazione asini per sorteggio, sempre il P.za Risorgimento, ed alle 15 si corre in P.za Medford (Apertura cancelli per gli spettatori ore 13.30), con il Borgo Moretta che difenderà la vittoria ottenuta lo scorso anno. Prezzi biglietti: posti in piedi (parterre) 6 Euro, tribuna numerata 28 Euro (Ridotto fino a 6
anni 18 Euro), Tribuna non numerata 15 Euro (Ridotto fino a 6 anni 10 Euro). I biglietti sono disponibili on line (www.ciaotickets.com), direttamente presso l’Ente Fiera (Palazzo Congressi) in p.za Medford - info 0173.361051, e direttamente alle casse la stessa domenica del Palio.La storia partecipa al Palio: alla ore 14 parte la sfilata da P.za Savona per C.so Torino (P.za Medford), passando per C.so F.lli Bandiera e C.so Matteotti.La festa della Giostra delle Cento Torri continua sabato 19 ottobre con “Il Baccanale del Tartufo” dalle ore 18 e domenica 20 ottobre con “Il Borgo si rievoca” dalle ore 10 per tutta la giornata. Durante le due giornate storia, cibo, vino, vissuti quotidiani del periodo Medioevale saranno i protagonisti tra giochi, stand, costumi e tanta allegria.GIOSTRA CENTO TORRI: ALBERTO CIRIO, IL NUOVO PRESIDENTEAlberto Cirio, un uomo impegnato per l’albese da anni, ha accettato volentieri l’incarico nella sua città dove è cresciuto ed alla quale è legato. Ecco le prime impressioni dell’Ass.re Regionale al Turismo e già Presidente dell’Ente Fiera del Tartufo che, sotto la sua gestione ha ottenuto il titolo di Fiera Internazionale.Dopo 12 anni di presidenza Verney, cosa ha motivato il cambio di guardia?«Il presidente Verney ha fatto tanto e bene nel corso degli anni. I Borghi hanno individuato in me il successore, d’accordo con lo stesso Presidente, con l’obiettivo di affidare la Giostra a una persona con particolare esperienza nella promozione d’immagine sulla stampa e sui vari mezzi di comunicazione, in modo da garantire ai Borghi e alla Giostra la giusta visibilità».Con quale spirito ha assunto questo incarico?«Oggi, da assessore regionale al Turismo, ho la fortuna di occuparmi di ciò che ho sempre sognato di fare. Questo ruolo mi dà la possibilità di vendere nel mondo la bellezza del nostro Piemonte, dall’Isola Bella alle Valli Olimpiche, dal Monviso alla Venaria. Ma A
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il mio cuore continua a battere per le nostre splendide colline, per le Langhe e per la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: me ne occupo dal 1995. Ho voluto la nascita dell’Ente Fiera, perché ritenevo che per organizzare l’evento fosse necessaria una struttura dedicata. Da cittadino albese sono un volontario dei Borghi e vivo l’emozione della sfilata e del Palio. Ho passione per questa terra che dona tanto a chi la ama».Ha già programmato qualche iniziativa che possa caratterizzare, sin dall’inizio, il suo mandato?«Innanzitutto ho voluto cambiare la location del Palio, portandolo in Piazza Medford, per garantire gli standard di sicurezza, ma anche l’affluenza del pubblico. Inoltre, puntiamo a restituire la giusta dignità a tutti i Borghi e borghigiani: in passato qualcuno ha ritenuto che fossero gli operai della Fiera, ma senza gli sbandieratori, i costumi e le rappresentazioni storiche, il più grande evento delle nostre colline, riconosciuto tra i più importanti a livello internazionale, sarebbe incolore. Vogliamo restituire il blasone di cerimoniale che aveva caratterizzato il passato. Per questo abbiamo istituito il primo capitolo della Giostra delle Cento Torri: la prima solenne assemblea, che terminerà con la Santa Messa e la benedizione del Palio. E poi stiamo lavorando per una maggiore visibilità sui mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali e per dare all’evento una copertura televisiva almeno regionale».Pregi e difetti del Palio, anche in base alla sua esperienza?«Il Palio è cresciuto straordinariamente negli anni e carenze non ne ha: ormai il livello di professionalità raggiunto è enorme. Modernità e storia si incontrano in modo equilibrato».Come funzionerà il nuovo Comitato di
Presidenza e da chi è composto ?«Il Comitato direttivo è guidato da me con Pier Carlo Verney e Beppe Giachino vice presidenti, il primo è anche responsabile organizzativo e il secondo si occupa della sicurezza. Romano Cugnasco, anche lui Vice Presidente, è il responsabile del Palio, Carlo Passone della comunicazione e Felice Dezzani del Gruppo storico e degli sbandieratori.Un gruppo affiatato con cui lavoro da anni e che sono felice mi abbia voluto come guida. Ma i veri protagonisti sono i nove presidenti dei Borghi, insieme agli sbandieratori. Amici ormai fraterni, con cui ho condiviso, in oltre dieci anni, le esperienze più belle della mia vita».
Piercarlo Verney, sempre a servizio della giostra Dopo 12 anni ininterrotti di Presidenza, record assoluto dalla rinascita del Palio nel 1967, Pier Carlo Verney ha passato il testimone a Alberto Cirio, ma resta come parte attiva nel nuovo direttivo, con la qualifica di Vice Presidente addetto alla parte organizzativa. L’esperienza a servizio della Giostra delle Cento Torri, possiamo dire.Ci spieghi la decisione di passare il testimone.
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