24
Trasformazione Batterica

Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Trasformazione Batterica

Page 2: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Prerequisiti

Cellula battericaStruttura del DNA

Duplicazione del DNASintesi proteica

PlasmidiEnzimi di restrizione

OperoniAmminoacidi e proteine

Sostanze idrofile ed idrofobeInterazioni intermolecolari

Page 3: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Tecnologia del DNA ricombinante

Insieme di tecniche di manipolazione del DNA che consentono di isolare frammenti di tale molecola,

moltiplicarli, sequenziarli, mutarli e combinarli con materiale genetico proveniente da fonti differenti.

Page 4: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Escherichia Coli

• non patogeno• crescita in terreno minimo• alta frequenza replicativa• buona conoscenza del suo genoma

Page 5: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

TrasformazioneInserimento in batteri di materiale genetico tramite l’utilizzo di

plasmidi o fagi come vettori di trasformazione.

Induzione della competenzaCaCl2 rende permeabile la parete cellulare dei batteri (gli ioni Ca++ neutralizzano il DNA carico negativamente e la parete cellulare)Shock termico: ghiaccio 42°C le fenditure si dilatano facilitando l’entrata del plasmide. Il DNA reso precedentemente neutro non viene respinto dalla parete cellulare anzi si avvicina ed entra nella cellula per diffusione

Page 6: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Enzimi di restrizione

Tagliano le molecole di acidi nucleici riconoscendo brevi sequenze nucleotidiche a

doppio filamento dette siti di restrizione

Page 7: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Ricostruzione della molecola di DNA ricombinante

Page 8: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Plasmide

Gene per la resistenza all’ampicillina: codifica per la -lactamasi, enzima che rende inattivo l’antibiotico ampicillina, distruggendo l’anello -lattamico delle molecole di tale sostanza

Gene per il metabolismo dell’arabinosio

Gene per la sintesi della GFP: proteina che, esposta ai raggi UV, emette una luce verde fluorescente. Questo gene ha, in comune con quello che codifica per l'enzima responsabile del metabolismo dello zucchero arabinosio, un promotore soggetto ad un controllo inducibile

pGLO( plasmide green like organism)

Page 9: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Plasmide

Page 10: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Operone dell’arabinosio

L’induttore è l’arabinosio

L’arabinosio si lega con il repressore, lo inattiva e avviene l’attivazione della GFP che si illumina se irradiata con UV.

Insieme di geni adiacenti, alcuni dei quali sono dei geni strutturali, altri sono dei geni regolatori (operatore e il promotore).

Page 11: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Sezione pratica

Versare 100 l di soluzione trasformante (TS):

(50 mM di CaCl2 crea delle fenditure nella parete

cellulare.Tale sostanza rende permeabile la parete cellulare al passaggio dei plasmidi; inoltre, liberando ioni Ca++ , neutralizza le cariche negative del DNA e dei fosfolipidi di membrana favorendo l’entrata della molecola nel citoplasma)

Per inserire il plasmide ricombinante pGLO nelle cellule batteriche è il seguente:

Marcare 2 provette eppendorf con un segno + e con un segno – per renderle distinguibili; la provetta + conterrà batteri con il plasmide ricombinante; la provetta – conterrà batteri senza il plasmide ricombinante.

Incubare in ghiaccio

Page 12: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Incubare in ghiaccio

Sottoporre la provetta + ad uno shock termico, esponendola ad una temperatura di 42°C per 50 s; in questo modo si allargano le fenditure create dall’azione del cloruro di calcio; rincubare in ghiaccio perché si richiudano

Aggiungere 10 l di una soluzione contenente il plasmide pGLO nella provetta +

Prelevare, servendosi di un’ansa, cellule di E. coli da una colonia batterica e immetterle nelle due provette

Incubare in ghiaccio per alcuni minuti

Page 13: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Aggiungere 10 l di terreno liquido (LB);

 Incubare le provette eppendorf a 37°C per 30 min; in questo periodo di tempo il plasmide viene trascritto e tradotto.

Successivamente si useranno dei terreni selettivi:

Page 14: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

LB LB/Amp LB/Amp/ArabinosioTerreno Cellule batteriche Risultato

Minimo Senza plasmide ()

Con ampicillina Senza plasmide ()

Con ampicillina Con plasmide (+)

Con ampicillina ed arabinosio

Con plasmide (+)

In presenza di ampicillina soltanto i batteri in cui è stato inserito il pGLO danno origine a colonie, poiché il plasmide contiene il gene per la resistenza all’antibiotico. Inoltre si può notare che l’emissione di luce verde fluorescente avviene solo in presenza dell’arabinosio,

poiché tale sostanza è l’induttore del gene che codifica per la GFP.

Crescita cellulare

Nessuna crescita

Crescita cellulare

Crescita cellulare + fluorescenza

Page 15: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Colonie di Escherichia coli

Page 16: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

LB

LB/Amp/Arabinosio

LB/Amp

L’arabinosio ha indotto la produzione della L’arabinosio ha indotto la produzione della proteina GFP. Le cellule trasformate hanno proteina GFP. Le cellule trasformate hanno

espresso nel loro fenotipo i nuovo geni espresso nel loro fenotipo i nuovo geni acquisiti dal plasmide pGLO.acquisiti dal plasmide pGLO.

Page 17: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Le colonie dei batteri trasformati, esposte alla radiazione UV, emettono fluorescenza verde

Page 18: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Green fluorescence protein

La GFP viene estratta dal reticolo endoplasmatico rugoso e dall’apparato di Golgi della medusa tropicale Aequorea victoria.

Page 19: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Struttura della GFP

La GFP è una particolare proteina che, esposta ai raggi UV, emette una luce verde fluorescente. Tale fenomeno è dovuto all’eccitazione degli elettroni più esterni del cromoforo (gruppo insaturo che conferisce alla sostanza organica che lo contiene la capacità di dare colore), situato all’interno della struttura terziaria della proteina. Tale struttura, a forma di cilindro cavo, viene definita a -barile.

Page 20: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

In un ambiente acquoso, grazie ai suoi atomi di carbonio la molecola può ruotare e portare la parte esterna verso l’interno e viceversa si adatta all’ambiente. I residui idrofili degli aminoacidi che compongono la GFP sono rivolti verso l’esterno; viceversa, in una soluzione salina molto concentrata, in cui gli ioni presenti attirano le molecole d’acqua e la proteina risulta quindi circondata da un ambiente idrofobo, i residui idrofobi si trovano sul versante esterno del -barile.

In ambiente acquoso In soluzione salina

Page 21: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Tale strumento consiste in un tubo di vetro all’interno del quale è presente una resina formata da microscopiche sferette ricoperte da una sostanza idrofoba con caratteristiche affini a quelle della GFP. Trattando la resina con una soluzione salina di concentrazione uguale a quella dell’ambiente in cui è disciolta la proteina, è possibile farla interagire con i residui aminoacidici della GFP; in questo modo la proteina resta legata alla sostanza idrofoba che ricopre le microsfere, mentre le altre macromolecole cellulari sono allontanate mediante un tampone di lavaggio.

 

Come selezionare la GFPSfruttando le caratteristiche chimico-fisiche appena descritte, è possibile separare la GFP dal resto del materiale cellulare e dalle altre proteine per mezzo di una colonna cromatografia ad interazione idrofobica

MicrosferettaMicrosferetta

Page 22: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Aggiungere 250 l di soluzione TI; la soluzione TI (ammonio solfato) è una soluzione salina molto concentrata.In seguito all’aggiunta di tale soluzione i residui idrofobi degli aminoacidi della GFP si rivolgono verso l’esterno della molecola;

      

Sezione pratica

Aggiungere alla soluzione contenente i batteri 250 l di soluzione TE; la soluzione TE (Tris EDTA acido etilendiamminotetracetico) è una soluzione salina a bassa concentrazione. In seguito all’aggiunta di tale soluzione cresce la pressione osmotica all’interno della cellula

Agitare con il vortex per 10 s al fine di favorire la risospensione delle cellule

Aggiungere 10 l di una soluzione contenente la lisozima, enzima che degrada la parete delle cellule batteriche

Incubare a 37°C per favorire l’azione dell’enzima; le cellule batteriche, la cui parete è stata degradata lisano a causa della pressione osmotica

Centrifugare; in seguito a tale processo la GFP e le altre proteine solubili restano nel surnatante, mentre le macromolecole insolubili precipitano

Prelevare 250 l di surnatante e spostarlo in una nuova provetta eppendorf

Page 23: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni

Trattare la resina della colonna cromatografica con una soluzione salina di concentrazione uguale a quella della soluzione in cui è disciolta la GFP; in seguito a tale processo i residui aminoacidici della proteina possono legarsi alla sostanza idrofoba che ricopre le microsfere

Versare la soluzione contenente la GFP (500 l) nella colonna cromatografica: le macromolecole che presentano affinità per le sostanze idrofobe si separano dalle altre, rimanendo nella resina

Versare nella colonna cromatografica 250 l di soluzione TL; la soluzione TL (Tampone di Lavaggio) è una soluzione salina mediamente concentrata.

In seguito all’aggiunta di tale soluzione solo la GFP rimane nella resina, mentre le altre macromolecole, che presentano una minore affinità con la sostanza idrofoba, vengono rilasciate;

Versare nella colonna cromatografica 250 l di soluzione TE. In seguito all’aggiunta di tale sostanza i residui idrofili degli aminoacidi della GFP si rivolgono verso l’esterno della molecola, che perde ogni affinità con la resina della colonna cromatografica e viene perciò rilasciata;

Versare la soluzione che cola dalla colonna cromatografica in diverse provette eppendorf.

Esponendo la soluzione ottenuta ai raggi UV, si nota che essa emette una

luce verde fluorescente, dovuta appunto alla presenza della GFP.

Page 24: Trasformazione Batterica. Prerequisiti Cellula batterica Struttura del DNA Duplicazione del DNA Sintesi proteica Plasmidi Enzimi di restrizione Operoni