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Sistema Venoso Periferico
Apparato di capacitanza (70% del volume di sangue totale) che si
costringe in risposta a ipovolemia e contrasta gli effetti gravitazionali
sulla distribuzione del sangue
Heart and Lungs(15%)Filling pressure
Venous System( 70% of
blood volume )
Venous SmoothMuscle
ArtyerialSystem( 10%)
CapillaryExchange Vessels
( 5%)
CapillaryExchange Vessels
( 5%)
La pressione venosa è la sommatoria di:
Pressione statica di riempimento (componente elastica della parete, pressione dei tessuti
extravascolari e pressione atmosferica)
Pressione idrostatica (distanza verticale della vena dall’atrio destro)
Attività cardiaca di pompa e di aspirazione (garantisce un gradiente di pressione di circa
15 mm Hg tra sistema delle venule e atrio destro)
Sistema Venoso PerifericoConsiderazioni emodinamiche
Sistema Venoso PerifericoConsiderazioni emodinamiche
1. Ritorno del sangue al cuore destro: meccanismi statici e dinamici
“Fasciatura” muscolo-aponeurotica
2. Pompa muscolare In fase di attività motoria, la muscolatura scheletrica
riduce il volume venoso (con apparato valvolare normofunzionante)
3. Risposta tonica della parete(poco efficace in assoluto e in confronto ad altri distretti
venosi - circa 1/5 di quella della vena mesenterica)
Sistema Venoso PerifericoConsiderazioni emodinamiche
“diastole” periferica (rilassamento muscolare)valvole del sistema profondo chiuse per evitare il reflusso e
consentire lo scarico del circolo capillare e delle vene superficiali in quelle profonde
Sistema Venoso PerifericoConsiderazioni emodinamiche
“sistole” periferica (contrazione muscolare)flusso centripeto garantito dall’apertura delle valvole del sistema
profondo e dalla chiusura di quelle delle vene comunicanti
La contrazione muscolare è inefficace a livello arterioso
Sistema Venoso PerifericoConsiderazioni emodinamiche
La pressione venosa si modifica ampiamente con i cambi di postura
10 mm Hg in clinostatismo 50 - 60 mm Hg in posizione seduta
80 - 100 mm Hg in posizione eretta statica
100
90
80
70
60
50
40
30140
250
REST EXERCISE
0
100
Upper femoral vein30
0
100
150
70
0
100
60 Popliteal vein
Post-tibial vein
50
40
0
100
Dorsal foot vein
90
20
110
80
mm Hg fromright atrium
From D.Negus
Sistema Venoso Periferico
Predisposto alla stasi ematica
Con l’assunzione della postura ortostatica immota:
del volume ematico negli aa. inferiori di ca. 500 cc
Progressivo incremento della pressione idrostatica, che sopravanza quella oncotica e quella
esercitata dai tessuti
Trasferimento sino al 15% del volume ematico nel settore interstiziale
Genesi della Trombosi Venosa Profonda (TVP)
• La formazione di un trombo intravasale evidenzia uno squilibrio tra i sistemi endogeni protrombotico e tromboresistente, continuamente attivi e in antitesi funzionale
Genesi della TVP
La prevalenza di quello protrombotico dipende da
• 1. evento emodinamico (rallentamento critico del flusso ematico)
• 2. emocoagulativo (per causa primitiva o secondaria)
• 3. strutturale (lesione della parete)
• inefficienza del sistema fibrinolitico endogeno
Genesi della TVP: Considerazioni emodinamiche
In presenza di lento flusso laminare, quale quello venoso:
• le emazie formano un’aggregazione centrale nel vaso
• il sangue aumenta la propria viscosità (a differenza di un fluido newtoniano)
• in presenza di fattori favorenti (e in determinate
aree anatomiche) un aumento di viscosità può determinare critico rallentamento del flusso e
innescare un processo emocoagulativo
Genesi della TVP
• I trombi si formano per coagulazione di una colonna stagnante di sangue a livello delle
cuspidi valvolari
• Questo tipo di trombo, formato da tutti i componenti del sangue circolante, circondati
da una maglia di fibrina, è definito rosso e mostra consistenza morbida
Thrombosis in Deep Vein
Venous Insufficiency after Obstruction
IncompetentSuperficial
Valves
CONTRACTION RELAXATION
IncompetentDeep
Valves
IncompetentPerforator
Obstruction
Genesi della TVP
Il destino di questa aggregazione (evoluzione in trombo, disaggregazione o lisi) dipende da:
1. condizioni del flusso ematico
2. stato attivo del sistema della coagulazione
3. stato attivo del sistema fibrinolitico
Caratteristiche Particolari della TVP degli Arti Inferiori
A livello degli arti inferiori alcune condizioni anatomiche e funzionali favoriscono
il processo di coagulazione :
• ostacolato reflusso ematico per stretture anatomiche (ureteri sulle iliache, legamento
inguinale sulle femorali, arco tendineo del soleo)
• preesistenza di varici e/o di incontinenza valvolare venosa
• in pazienti defedati ed allettati: assenza di pompa
muscolare e aspirazione toracica per ampiezza respiratoria
Formazione del Trombo
Lo stato di ipercoagulabilità: condizione generica di predisposizione
all’evento trombotico
Condizioni primarie di ipercoagulabilità
• difetti congeniti e familiari delle proteine della coagulazione o del sistema fibrinolitico
(deficienza congenita di antitrombina III: incidenza dello 0.05%)
Condizioni Primitive di Ipercoagulabilità
Carenza di ATI I I Carenza del Cofattore Eparinico I I Carenza di Proteina C Carenza di Proteina S Alterazioni della Fibrinolisi
Riduzione del PA / aumento del PAI I poplasminogenemia Displasminogenemia
Disfibrinogenemia Carenza di Fattore XI I ( ? )
Trombofilia ereditaria fattori predisponenti
Variabile Popolazionegenerale
1° evento non selezionati
Giovanileo familiare
1965
1965
1981
1984
1994
1996
Deficit AT III
Disfibrinogenemia
Deficit proteina C
Deficit proteina S
Fattore V Leiden
Protr. G20210A
(Mannucci PM, 1998- modificata)
Anno
0.02-0.17
nd*
0.14-0.50
>0.1
2-7
1-4
1.1
nd*
3.2
2.2
20
6
0.5-4.9
0.8
1.4-8.6
1.4-7.5
11-52
5-20*Non disponibile, bassissima frequenza
Fumo di sigaretta
Frequenza %
Formazione del Trombo
Condizioni primarie di ipercoagulabilità
Coagulopatie definitive e persistenti per tutto il corso della vita, ma
gli episodi clinici si manifestano in:
• giovani adulti (seconda e terza decade di vita)• in conseguenza di eventi precipitanti (gravidanza, trauma
infezione)
Prevalenza: • 20% in soggetti <45 anni al primo episodio trombotico • indagine di screening per coagulopatia problematica in
tutti i pazienti con TVP
Formazione del Trombo
Condizioni secondarie di ipercoagulabilità
Ampio spettro di situazioni cliniche
Base fisiopatologica: multifattoriale, ma con meccanismo predominante
Può associarsi un episodio arterioso, anche se in questo risulta prevalente la responsabilità delle alterazioni piastriniche e della parete
vascolare
Formazione del Trombo
Condizioni secondarie di ipercoagulabilità
Neoplasie (5 - 15% dei casi)
• Compressione meccanica con stasi relativa
• Attivazione diretta dei meccanismi della coagulazione:
1. produzione di proteasi che attivano la trombina 2. liberazione di sostanze tromboplastiche che attivano
la via estrinseca3. attivazione di macrofagi e monociti che esprimono
attività procoagulante
Formazione del TromboCondizioni secondarie di ipercoagulabilità
Gravidanza
1. compressione da parte dell’utero gravido con stasi 2. rilassamento della parete vasale 3. alterazioni emoreologiche 4. riduzione della soglia di attivazione coagulativa (ff VII,
VIII, IX, X, XII fibrinogeno; ATIII) fibrinolisi endogena 5. Responsabilità della circolazione placentare
(preparazione a shock emorragico conseguente al parto); normalità coagulativa 1 ora dopo il parto
rischio con: aumento di età e parità; ipertensione, eclampsia, parto cesareo
Formazione del Trombo
Condizioni secondarie di ipercoagulabilità
Contraccettivi orali
1. Aumento della distensibilità venosa
2. viscosità per deformabilità delle emazie
3. Effetti simili a gravidanza, ampiamente dose-dipendenti
Formazione del Trombo
Condizioni secondarie di ipercoagulabilità
Anormalità emodinamiche, del vaso o reologiche
Stasi periferica: IMA, insufficienza cardiaca, pericardite costrittiva. Rischio trombotico come
nell’immobilizzazione con in più ridotta clearance dei fattori della coagulazione
Stasi ed immobilizzazione producono una lesione ipossica della parete del vaso sanguigno ed una
mancata rimozione dell’iniziale trombo piastrinico
Formazione del TromboCondizioni secondarie di ipercoagulabilità
Decorso postchirurgico (Condizione aspecifica)
1. presenza di neoplasie
2. malattie cardiache
3. età avanzata
4. allettamento
5. manipolazione chirurgica: mortificazione tissutale con conseguente sbilanciamento
fibrinogeno/fibrina
Formazione del Trombo
Condizioni secondarie di ipercoagulabilità
Sindrome nefrosica ed epatopatia cronica
• nel primo caso perdita urinaria di ATIII, alti livelli di fibrinogeno ed ipofibrinolisi, con
associata iperlipidemia
• nel secondo caso, scarsa sintesi di ATIII e degli altri fattori della coagulazione.
Formazione del Trombo
Condizioni secondarie di ipercoagulabilità
Vasculiti e altre malattie autoimmuni
Producono danno endoteliale con:
1. meccanismo infiammatorio
2. ridotta fibrinolisi
3. ridotta liberazione di tPA
Nurses’ health Study: rischio relativo (100,000 persone-anno)di EP in base all’indice di massa corporea (BMI)
<21.0IdiopaticheTutte
21.0-22.9IdiopaticheTutte
23.0-24.9IdiopaticheTutte
25.0-28.9IdiopaticheTutte
29.0IdiopaticheTutte
1531
1324
1639
2761
3580
1.01.0
0.7 (0.3-1.6) 0.7 (0.4-1.1)
1.1 (0.5-2.3) 1.2 (0.7-2.0)
1.7 (1.1-2.7)1.7 (1.1-2.7)
3.2 (1.7-6.0) 3.4 (2.2-5.2)
BMI, Kg/m2 N° casi RR (CI)
JAMA 1997; 277: 642-645
Conclusioni
• La genesi della TVP suggerisce i modi della profilassi primaria e secondaria
(mobilizzazione - terapia antitrombotica)
• La gravità della TVP è data dalla sua complicanza più importante:
L’EMBOLIA POLMONARE TROMBOTICA
Edema of the Popliteal Area
Trombosi venosa profonda
Matzdorff et al. Geriatrics 1992; Linee guida SISET 2000
Clinica: aspecifica e variabile 30-50% decorre senza alcun sintomo
frequente discrepanza fra gravità dei sintomi ed estensione della trombosi
Valutazione clinica
Edema, calore, arrossamento presenti anche in:patologie muscolari ed articolari
Segno di Homansolo nel 33% delle TVP
Diagnosi strumentale di TVP (I)
Flebografia con mezzo di contrasto Gold standard, ma non test diagnostico di prima lineaControindicata: allergia al m.d.c., gravidanza, anziani con insufficienza polmonare/cardiaca/renale
Ecografia B-mode (ultrasonografia per compressione-CUS) Di prima scelta per la TVP prossimale
Eco-doppler o eco-color-dopplerAumenta la sensibilità della CUS nelle TVP distali
Linee guida SISET 2000
Diagnosi di TVPindicazioni alla flebografia
Sorgenti emboligene occulte in pazienti con Embolia polmonare grave o recivivante
Ipertensione polmonare cronica post-embolica
Quadri complessi (monitoraggio trombolisi, compressioni ab estrinseco, malformazioni etc.)
Screening peri-operatorio in soggetti ad alto rischio
Diagnostica dubbia o discordante
Linee guida SISET 2000
Diagnosi strumentale di TVP (II)
Pletismografia ad impedenzaNon evidenzia le TVP non ostruttive, non utile nelle TVP distali
Risonanza magnetica nucleareAlternativa alla flebografia in casi di controindicazioneTVP prossimali: diagnosi estenzione iliaco-cavale TVP arto superiore: valutazione estensione al mediastino
Linee guida SISET 2000
Positiva+Clinica alta-media probabilità TVP
Ultrasonografia e diagnosi di TVP algoritmo
Lensing et al. Lancet 1999; 353: 479
Positiva+Clinica a bassa probabilità flebografia
Negativa+Clinica a bassa probabilità No TVP
Negativa+Clinica ad alta probabilità flebografia
Negativa+Clinica a media probabilità ripetere CUS dopo 7 gg.
Probabilità di TVP I: caratteristiche cliniche
Wells et al Lancet 1997; 350: 1795
Variabili
Cancro (in corso, in trattamento, nei precedenti 6 mesi, palliativa)
Paralisi, paresi, immobilizzazione (arto inferiore)
Degenza a letto >3 giorni (recente), chirurgia maggiore (entro 4 sett.)
Dolorabilità lungo il decorso del sistema venoso profondo
Edema di tutto l’arto
Gonfiore del polpaccio, 3 cm > del controlaterale (10 cm sotto la tuberosità tibiale)
Edema improntabile
Circolo collaterale superficiale (non varici)
Diagnosi alternativa (verosimile almeno quanto quella di TVP)
Score
11
1
11
111
-2
Probabilità di TVP II:Utilità dello score clinico
Wells et al Lancet 1997; 350: 1795
Score = 3 oppure >3
Score = 1 oppure 2
Score = 0/negativo
Alta probabilità (75%)
Media probabilità (17%)
Bassa probabilità (3%)
Ultrasonografia e diagnosi di TVPalgoritmo con D-dimero
Lensing et al. Lancet 1999; 353: 479
CUS POSITIVA TVP
CUS NEGATIVA determinare D-dimero
D-Dimero normale No TVP
D-Dimero aumentato ripetere CUS a 7 gg.
Embolia Polmonare
Comune complicanza della TVP
Medesimi fattori di rischio e cause predisponenti, primitive o acquisite
Incidenza rimane simile a quella degli anni passati: migliore profilassi primaria (pazienti chirurgici e/o allettati), ma estensione della patologia a soggetti più anziani o sottoposti a tecniche chirurgiche complesse
Massimo rischio embolico nei primi giorni di formazione e di evoluzione del trombo
Ostruzione vascolare Aumento delle RVPAgenti neuroumorali
Ridotta compliance polmonareedema ed emorragia
perdita di surfactante
Peggioramento scambi gassosishunt destro-sinistro
Fisiopatologia dell’EP: Conseguenze Emodinamiche
Embolia Polmonare
Conseguenze emodinamiche Repentino aumento della pressione arteriosa
polmonare (vasocostrizione riflessa e liberazione di sostanze vasoattive)
Sovraccarico acuto del ventricolo destro risposta cronotropa positiva allo stimolo simpatico
Fibrinolisi e processo di riorganizzazione risolvono l’EP in 1 - 2 settimane nella grande maggioranza dei casi
Peggioramento degli scambi gassosispazio morto alveolare
ipossiemia
Aumento resistenze vie aereebroncostrizione
Iperventilazione alveolarestimolazione riflessa
Fisiopatologia dell’EP: Conseguenze Respiratorie
Embolia Polmonare
Conseguenze respiratorie
Ipossia sistemica
significativa depressione della PO2 arteriosa sistemica (unico evento in presenza di ostruzione del 25% o
meno30)
Aumento dello spazio morto intrapolmonareArea polmonare ventilata, ma non perfusa, inutilizzabile
per gli scambi gassosiPuò associarsi pneumocostrizione secondaria alla
ipocapnia alveolare
Embolia polmonare (EP)CONDIZIONI COESISTENTI
• Malattia venosa (50%)
• Immobilizzazione (55%)
• Insufficienza cardiaca e/o malattia polmonare cronica (>35%)
• Nessuna condizione predisponente (>40%)
EP: INCIDENZA
• EP FATALE: 3 - 5%o dei pz ospedalizzati.• EP NON FATALE: 15 - 20%o. L’incidenza raddoppia ogni
10 aa. di età • MORTALITA’: 13 - 15%
MORTALITA’ / TRATTAMENTO
• EP NON TRATTATA: 20 - 35%• EP TRATTATA: 8%
Distribuzione(%)fattori di rischio per EP in relazione all’eta’
Immobilizzazione
Storia di TEV
Cancro
Età
Chirurgia (entro 3 mesi)
Ictus
Trauma
29
30.5
4
14
1.5
16
Quinn et al. JAMA 1992
58
34
20
19
13.5
7
>70
Fattori di rischio
18-30
33.5
26
8
17
1
8.5
35
32.5
24
17
7.5
6.5
31-50 50-70
EP: SINDROMI CLINICHE
• CUORE POLMONARE ACUTO EP massiva Prevalenza sintomi cardiaci Alta mortalità (morte improvvisa)
• INFARTO POLMONARE (<10%) EP periferica circolo bronchiale
• EMBOLIA POLMONARE Risoluzione spontanea in 2 - 3 settimane (fibrinolisi,
organizzazione, sviluppo di collaterali)
• CUORE POLMONARE CRONICO Embolie ricorrenti Guarigione incompleta Altre patologie associate
EP lieve:isolata dispnea, tachipnea, tachicardia
EP di gravita’ intermedia: dolore pleurico, tosse, emoftoe, cianosi
EP massiva (ostruzione 1/3 albero arterioso):Sintomi premonitori: TACHIPNEA, CIANOSI, DOL. TORACICO SINCOPE (FV - bradiaritmia vagale)SHOCK CARDIOGENOARRESTO CARDIACO (dissociazione e.m.)
Embolia polmonarevalutazione clinica di gravita’
Linee guida SISET 2000
Scintigrafia polmonare perfusionale/ventilatoria
Anamnesistoria familiare di TEV, patologie predisponenti
Embolia polmonareindagini di primo livello
Goldhaber et al. N Engl J Med 1998
Emogasanalisi, RX torace, ECG
Angiografia polmonare (GOLD STANDARD) Scintigrafia dubbia ma clinica molto suggestiva Pazienti emodinamicamente compromessi
Clinica dispnea, dolore toracico, sincope, (se presenti fattori di rischio per TEV probabilità di EP intermedia-alta)
Infarto pomonare post-embolico
Embolia polmonareindagini di secondo livello
Goldhaber et al. N Engl J Med 1998
Ultrasonografia circolo venoso profondo degli arti inferiori
Ecocardiografia
TC spirale con m.d.c. (visualizza solo embolie del tratto prossimale dell’albero arterioso polmonare)
RMN (alternativa all’angiografia in pazienti con allergia al m.d.c. o con insufficienza renale)
D-Dimero poco specifico, MOLTE FALSE POSITIVITA’ (in pazienti ospedalizzati, raro riscontro di D-dimeri negativi)
Embolia polmonarediagnosi differenziale
Goldhaber et al. N Engl J Med 1998
Asma, bronchiti, polmoniti
Esacerbazioni di BPCO
Edema polmonare acuto
Infarto del miocardio
Patologie costali
Dolore muscoloscheletrico
Tamponamento cardiaco
Dissecazione aortica
Sindrome ansiosa
Pneumotorace
Cancro del polmone
Venous Insufficiency after Obstruction
IncompetentSuperficial
Valves
CONTRACTION RELAXATION
IncompetentDeep
Valves
IncompetentPerforator
Obstruction
Insufficienza Venosa Post-trombotica
• Segue ad un’ostruzione del circolo venoso profondo
• E’ causata da un’incompetenza valvolare
• Si evidenzia con rilievi clinici o strumentali in non meno dell’80% dei casi
a 5 aa. dalla TVP
Emocoagulazione: monitoraggio
Utilità Clinica
• aPTT = integrità della via intrinseca e comune
(ff. XII, XI, IX, VIII, X e V, protrombina e fibrinogeno)
• PT = integrità della via estrinseca e comune
(ff. VII, X e V, protrombina e fibrinogeno)
Il Tromboembolismo venoso
Terapia
Terapia della trombosi venosa profonda(TVP)nella fase acuta
Elastocompressione
Eparine a basso peso molecolare (EBPM)Dosaggio s.c. sulla base del peso corporeo
Nessuna necessità di monitoraggio PTT
Eparina non frazionata (standard)5000 U e.v in bolo + infusione continua (1100-1500 U/h) e.v.
Intermittente (12.500-15.000/ 12 ore)s.c.
PTT: 1.5-2.0 volte il valore basale
Terapia della TVP acutadurata della terapia e trattamento combinato con dicumarolici
Hyers et al. Chest 2001; 119:176S
Il trattamento con eparina o con EBPM va protratto per almeno 5 GIORNI ed embricato con gli anticoagulanti orali nei primi 4 o 5 giorni (GRADO I A), e va sospeso quando l’INR è pari a 2.0 in 2 determinazioni consecutive
Per EP massive e gravi TVP iliaco-femorali la terapia eparinica va protratta per 10 giorni (GRADO I C)
Terapia eparinica:effetti collaterali
OsteoporosiNei trattamenti superiori a 3 mesi soprattutto in anziani e donne
Emorragie Antidoto:solfato o cloridrato di protamina:
1 mg/100 U eparina
Per EPBM il solfato di protamina è indicato se l’attività antitrombinica è alta
PiastrinopeniaIn genere moderata: 50-150.000 plt/ml
Insorge dopo 5-15 gg di trattamento(2-3% pz)
Diversa strategia terapeutica
Trombosi venosa acuta terapia con eparine a basso peso molecolare - I
Emivita più lunga dell’eparina standard
Rapporto dose-risposta più prevedibile
Minore incidenza di emorragie maggiori
Non necessità di monitoraggio laboratoristico
Weltz et al. N Engl J Med 1997; 337:688
Terapia dell’embolia polmonare(EP)acuta
Eparina o EBPM poiAnticoagulanti orali (come per la TVP)
Terapia trombolitica(se EP massiva con instabiltà emodinamica)
Streptokinasi: 250.000 UI (e.v. in 20’)+100.000 U/h/24h
Urokinasi: 4400 UI/Kg+4400 UI Kg/h/12h
t-PA: 100 mg e.v. (in 2 ore)
Hyers et al. Chest 2001; 119:176S
Terapia dell’EP acutaterapia trombolitica
Non riduce la mortalita’ vs eparina
Maggiore incidenza di episodi emorragici
Superiore all’eparina nei parametri di lisi del coagulo:
Scintigrafia di flusso alla 24a ora
Pressione media arteria polmonare Dimensioni del ventricolo destro
Terapia dell’EP acutaterapia trombolitica
Controindicazioni
Assolute Emorragia in atto, ictus cerebrale, neurochirurgia recente
Relative maggiori Chirurgia maggiore, biopsia, parto, puntura di vaso
non comprimibile
Manovre rianimatorie cardiache, grave emorragia gastrointestinale
Ipertensione arteriosa grave (>200/110 mmHg) Epatopatia grave, ipertensione portale
Relative minori Endocardite, pericardite, gravidanza, età>75 aa,
retinopatia emorragica
Terapia del tromboembolismo venoso nella fase post-acuta: durata della terapia anticoagulante orale
3-6 mesi
Primo episodio in presenza di fattori di rischio transitori (chirurgia, traumi, estroprogestinici) (anche in pazienti con fattore V Leiden o mutazione G20210A della protrombina)
6 mesi
TEV idiopatico, primo episodio
12 mesi-indefinita
Primo episodio, con: Cancro Anticorpi anti-cardiolipina Deficit antitrombina III Eventi recidivanti, idiopatici, o in trombofilici
Hyers et al. Chest 2001; 119: 176S
TEV=tromboembolismo venoso
Terapia anticoagulante oraleControindicazioni
Gravidanza
Recente emorragia (2 anni precedenti)
Ulcera peptica in fase attiva
Recente intervento neurochirurgico
Versamento pericardico, alcoolismo, demenza
Età avanzata (?)
Problemi fisici, psicologici o logistici per effettuazione o monitoraggio della terapia