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# Corriere della Sera Giovedì 24 Marzo 2016 CRONACHE 29 Un restauratore come prof di italiano e latino Architetti del paesaggio per insegnare fisica nei licei, nutrizionisti per scienze e matematica alle medie Il paradosso della riforma dei titoli d’accesso alle cattedre. «Rischio di competenze non adeguate» La vicenda Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha bandito un concorso per 63.712 posti a cattedra Il bando, pubblicato con tre mesi di ritardo, ha come scadenza il 30 marzo e i candidati saranno oltre 200 mila Molti concorrenti sono preoccupati perché temono che si possano accumulare ritardi per i ricorsi e che la prima prova scritta prevista ad aprile possa slittare Potenziare le competenze di italiano, matematica e scienze dei nostri ragazzi è uno degli obiettivi principali della Buo- na Scuola renziana. Una prima occasione utile poteva venire dal riordino delle classi di con- corso per l’insegnamento nel- le scuole secondarie. Poteva essere il momento per definire meglio i requisiti d’accesso al- la professione docente: cosa bisogna sapere oggi per inse- gnare nel modo più proficuo. Invece, a parte l’introduzione di una manciata di nuove ma- terie fra cui l’indispensabile italiano per alunni di lingua straniera, ha finito per tradur- si in un’operazione di accorpa- mento delle classi di concorso (passate da 168 a 116) con il ri- schio di un annacquamento delle competenze dei docenti. E di conseguenza anche degli alunni, come ha notato il Con- siglio di Stato, agitando «il pe- ricolo di una dequotazione della qualità del nostro siste- ma di formazione superiore». E dire che il Cun, il «parla- mento» delle università italia- ne, aveva stilato un documen- to in cui, con pazienza certosi- na, indicava tutti i titoli di lau- rea che garantiscono le conoscenze necessarie per in- segnare una determinata ma- teria e quelli che invece anda- vano tolti. Peccato che il Miur abbia preferito bypassarlo, in- correndo così in una serie di errori marchiani. Quali? «L’esempio più clamoroso — dice Marco Abate, professore ordinario di Geometria a Pisa e consigliere del Cun — è la laurea in Scienze per la con- servazione dei beni culturali come titolo di accesso per l’in- segnamento di italiano e lati- no nei licei. Si tratta di una lau- rea scientifica, con esami di chimica, fisica, geologia». Ma il problema più grave è quello di matematica e scienze alle medie. Attualmente non esiste una laurea magistrale che prepari veramente a inse- gnare ambedue le materie. O meglio esisterebbe ma non è mai stata attivata. Così oggi a insegnare matematica nella scuola secondaria inferiore sono soprattutto i biologi mentre i matematici preferi- scono andare alle superiori. Con il riordino delle classi di concorso si poteva procedere a una separazione delle due ma- terie. Anche la Conferenza unificata si era espressa in questo senso. «Invece — nota Abate — si è lasciato tutto co- m’era imponendo però ai lau- reati delle varie discipline l’ac- quisizione a partire dal 2019 di una montagna di crediti ag- giuntivi, ovvero di esami uni- versitari in più». E se da un la- to si è aperta la strada anche agli ingegneri, non si capisce bene cosa c’entrino i laureati in Scienze della nutrizione. Per l’insegnamento di mate- matica e fisica alle superiori, invece, si è preferito mantene- re quattro classi di concorso, con l’antipatica distinzione fra prof del liceo e quelli dei tecni- ci e dei professionali. Con in più l’assurdo inserimento fra i titoli di accesso anche della laurea in Architettura del pae- saggio. E non finisce qui. Fra le stra- nezze contenute nel nuovo re- golamento pubblicato in Gaz- zetta a febbraio giusto in tem- po per il prossimo concorso da 63 mila posti c’è pure un ca- pitolo Informatica. Anche in questo caso per poter insegna- re sono richiesti una serie di crediti aggiuntivi, ma neanche uno di informatica. In com- penso ai futuri prof si richie- dono 12 crediti in Mat04, cioè storia e didattica della mate- matica. Come mai? «Forse — dice Abate — i tecnici del Miur sono stati tratti in inganno dal fatto che il corso si chiama Ma- tematiche complementari, un nome simile ai primi corsi di informatica, che si chiamava- no appunto Complementi di matematica. Bastava che ci consultassero, gliel’avremmo detto». Orsola Riva © RIPRODUZIONE RISERVATA La parola CUN Il Consiglio Universitario Nazionale è un organo consultivo del Miur (ministero dell’Istruzione) che esprime pareri, formula proposte, svolge attività di studio e analisi sul sistema universitario. È composto da 58 consiglieri: 42 docenti e 3 tecnici ed amministratori delle Università sono eletti, 13 designati da presidi, rettori e dirigenti ILLUSTRAZIONE DI ALBERTO RUGGIERI Codice cliente: 8727381

Un restauratore come prof di italiano e latino - anarpe.it · dice Marco Abate, professore ordinario di Geometria a Pisa e consigliere del Cun Ð la laurea in Scienze per la con-servazione

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Corriere della Sera Giovedì 24 Marzo 2016 CRONACHE 29

Un restauratore come prof di italiano e latinoArchitetti del paesaggio per insegnare fisica nei licei, nutrizionisti per scienze e matematica alle medieIl paradosso della riforma dei titoli d’accesso alle cattedre. «Rischio di competenze non adeguate»

La vicenda

Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha banditoun concorso per 63.712 posti a cattedra

Il bando, pubblicato con tre mesi di ritardo, ha come scadenzail 30 marzo e i candidati saranno oltre 200 mila

Molti concorrenti sono preoccupati perché temono che si possano accumulare ritardi per i ricorsi e che la prima prova scritta prevista ad aprile possa slittare

Potenziare le competenze diitaliano, matematica e scienzedei nostri ragazzi è uno degliobiettivi principali della Buo-na Scuola renziana. Una primaoccasione utile poteva veniredal riordino delle classi di con-corso per l’insegnamento nel-le scuole secondarie. Potevaessere il momento per definiremeglio i requisiti d’accesso al-la professione docente: cosabisogna sapere oggi per inse-gnare nel modo più proficuo.Invece, a parte l’introduzionedi una manciata di nuove ma-terie fra cui l’indispensabileitaliano per alunni di linguastraniera, ha finito per tradur-si in un’operazione di accorpa-mento delle classi di concorso(passate da 168 a 116) con il ri-schio di un annacquamentodelle competenze dei docenti.E di conseguenza anche deglialunni, come ha notato il Con-siglio di Stato, agitando «il pe-ricolo di una dequotazionedella qualità del nostro siste-ma di formazione superiore».

E dire che il Cun, il «parla-mento» delle università italia-ne, aveva stilato un documen-to in cui, con pazienza certosi-na, indicava tutti i titoli di lau-re a c h e g a r a n t i s co n o l econoscenze necessarie per in-segnare una determinata ma-teria e quelli che invece anda-vano tolti. Peccato che il Miurabbia preferito bypassarlo, in-correndo così in una serie dierrori marchiani . Quali?«L’esempio più clamoroso —dice Marco Abate, professore

ordinario di Geometria a Pisa e consigliere del Cun — è lalaurea in Scienze per la con-servazione dei beni culturalicome titolo di accesso per l’in-segnamento di italiano e lati-no nei licei. Si tratta di una lau-rea scientifica, con esami dichimica, fisica, geologia».

Ma il problema più grave èquello di matematica e scienzealle medie. Attualmente nonesiste una laurea magistraleche prepari veramente a inse-gnare ambedue le materie. Omeglio esisterebbe ma non è

mai stata attivata. Così oggi ainsegnare matematica nellascuola secondaria inferioresono soprattutto i biologimentre i matematici preferi-scono andare alle superiori.Con il riordino delle classi diconcorso si poteva procedere auna separazione delle due ma-terie. Anche la Conferenzaunificata si era espressa inquesto senso. «Invece — notaAbate — si è lasciato tutto co-m’era imponendo però ai lau-reati delle varie discipline l’ac-quisizione a partire dal 2019 di

una montagna di crediti ag-giuntivi, ovvero di esami uni-versitari in più». E se da un la-to si è aperta la strada ancheagli ingegneri, non si capiscebene cosa c’entrino i laureatiin Scienze della nutrizione.Per l’insegnamento di mate-matica e fisica alle superiori,invece, si è preferito mantene-re quattro classi di concorso,con l’antipatica distinzione fraprof del liceo e quelli dei tecni-ci e dei professionali. Con inpiù l’assurdo inserimento fra ititoli di accesso anche dellalaurea in Architettura del pae-saggio.

E non finisce qui. Fra le stra-nezze contenute nel nuovo re-golamento pubblicato in Gaz-zetta a febbraio giusto in tem-po per il prossimo concorsoda 63 mila posti c’è pure un ca-pitolo Informatica. Anche inquesto caso per poter insegna-re sono richiesti una serie dicrediti aggiuntivi, ma neancheuno di informatica. In com-penso ai futuri prof si richie-dono 12 crediti in Mat04, cioèstoria e didattica della mate-matica. Come mai? «Forse —dice Abate — i tecnici del Miursono stati tratti in inganno dalfatto che il corso si chiama Ma-tematiche complementari, unnome simile ai primi corsi diinformatica, che si chiamava-no appunto Complementi dimatematica. Bastava che ciconsultassero, gliel’avremmodetto».

Orsola Riva© RIPRODUZIONE RISERVATA

La parola

CUN

Il Consiglio Universitario Nazionale è un organo consultivo del Miur (ministero dell’Istruzione) che esprime pareri, formula proposte, svolge attività di studio e analisi sul sistema universitario. È composto da 58 consiglieri: 42 docenti e 3 tecnici ed amministratori delle Università sono eletti, 13 designati da presidi, rettori e dirigenti

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Codice cliente: 8727381