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Da tempo si è aperto il dibattito sulla necessità, a mio parere improrogabile, di archiviare definitiva- mente il PIL, come indice di benessere e di sviluppo della nostra società. Non mi dilungherò sui numero- sissimi esempi di quanto sia fallimentare questo tipo di misurazione per definire e descrivere la felicità e il benessere di una Comunità o di uno Stato, ma invito tutti a guardarsi intorno e a verificare le condizioni economiche, sociali, ambientali, culturali nelle quali viviamo a di- stanza di una cinquantina di anni dall'assunzione del PIL come indice di sviluppo. Il PIL serve a quantificare, in termini monetari, le quantità di merci scambiate. E' un indice matematico e non fa alcuna diffe- renza tra merci e beni. Semplificando: le merci sono "oggetti o servizi che si acquistano scambiandoli con denaro", mentre i beni sono "og- getti o sefvizi che rispondono a un bisogno". Serge Latouche e Mau- rizio Pallante, filosofi e pensatori del movimento della decrescita, sostengono che "esistono beni che non sono merci e merci che non sono beni". Proviamo a capire questa distinzione con un esempio: una casa coibentata male, che disperde calore e che spreca più energia per es- sere riscaldata è positva per l'economia, infatti consumerà più merce- carburante e questo farà crescere il PIL. Tutto questo nuocerà all'ambiente e alla salute, in quanto farà aumentare l'inquinamento e le malattie da esso derivanti e qui viene “il bello”... L'aumento delle bronchiti, delle infiammazioni respiratorie e magari di patologie an- cora più gravi, farà vendere più farmaci, aumentare i ricoveri e tutti i costi economici e sociali conseguenti. Il PIL aumenterà ancora ! Domanda: tutto questo ci avrà reso più felici? Sarà aumentato il nostro benessere? NO! Eppure da decenni ci dicono che per stare me- glio, il PIL deve aumentare e ancora oggi questo è il “mantra” che ci ripetono come via d'uscita dalla crisi. Al contrario, la stessa casa ristrutturata e coimbentata con cura, uti- lizzando materiale naturale e ricilabile a fine vita, riscaldata con me- todi attenti ai consumi e all'impatto ambientale, offrirà molteplici vantaggi. In fase di ristrutturazione, darà lavoro a molte persone, di- stribuendo ricchezza sul territorio e la comunità. Una volta sistemata, consumerà molto meno carburante, l'impatto ambientale sarà mi- nimo e non inquinando non avrà impatti negativi sulla salute. Con- sumerà meno merce-carburante, meno merce-medicine, ecc. Tutto questo farà calare il PIL, o meglio non lo farà crescere, Forse questo sarà un male per l'economia tradizionale, ma farà aumentare il benessere di tutta la comunità! E' chiaro che non è più vantaggioso, nemmeno economicamente, rimanere attaccati al pensiero econo- mico più largamente diffuso e all'equazione “aumento del PIL= au- mento del benessere” e inoltre non è nemmeno più possibile dal punto di vista ambientale. Il modello di Società basato sulla crescita infinita non tiene conto della limitatezza delle risorse naturali e ormai tutte le risorse ambientali a nostra disposizione, ad iniziare dal petrolio, dal- l'acqua, dal suolo, dalla biodiversità, dai metalli, ecc. sono sempre più scarsi. E' chiaro quindi che una crescita infinita non è possibile su un pianeta finito quindi, essendo l'uomo naturalmente portato al- l'ingegno, è giunto il momento di trovare nuove soluzioni e di speri- mentare nuovi stili di vita, lavorando per un economia del buonsenso e per un futuro sostenibile. MENSILE - Anno II - n° 03-2014 MARZO 2014 04 Efficienza Energetica Transizione e Decrescita Comunità Resilienti Economia Sostenibile Legalità e Territorio Benessere Corpo e Mente Innovazioni Tecnologiche 04 SOMMARIO chiama il n° 051. 606.10.70 Per la tua pubblicità VOTA gli ARTICOLI sul sito www.viveresostenibile.net per scrivere con noi il prossimo numero COPIA OMAGGIO Fedeli alla ecosostenibilità ambientale, ricerchiamo solo ingredienti di qualità il più possibile legati al territorio o a chilometro zero. Gran parte dei prodotti ortofrutticoli provengono da aziende agricole e allevamenti certificati Bio situati nell'ambito del Parco dei Gessi Bolognesi e zone limitrofe. I nostri menù garantiscono il rispetto dei ritmi stagionali della natura. Il Cerfoglio Cucina Naturale Via Kennedy, 11 - San Lazzaro di Savena (BO) Tel. 051-463339 www.ilcerfoglio.it Ristorante ECO INDUSTRIA Decrescita e solidarietà, la nuova economia del buonsenso di Silvano Ventura [email protected] EDITORIALE Approfondimenti da pag 3 a pag 14 Abitare sostenibile - Transizione e resilienza - Dalle ammini- strazioni locali - Energia sostenibile - Formazione e concorsi - Economia solidale - Finanza etica - Corpo mente e spirito - Educazione ambientale - Riciclo creativo - Agricoltura soste- nibile - Alimentazione consapevole - Mobilità sostenibile Dall’Ente gestione per i parchi e la biodivesità Emilia orientale pag 11 ECO-BIO Confesercenti Bologna pag 13 Soluzioni da pag 14 a pag 17 Bici &Co. - Efficienza energetica - Bio edilizia - Bio cosmesi Alimenti bio - Arredo eco - Orto & giardino Educazione alternativa - Commercio eco - Eco accessori Recensioni pag 18 Libri & Co. - Film Appuntamenti da pag 19 a pag 21 Eventi - Feste - Corsi - Fiera Calendario appuntamenti Marzo - Mercati contadini Annunci pag 22 Offro - Cerco - Lavoro - Abitare - Ecovillaggi - Orto & C. Associazioni - Animali pag 23

Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

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In questo nuovo numero, di 24 pagine, parliamo di: Case in balle di paglia, bene comune e sostegno della nuova comunità locale, Pratiche di sostenibilità, Sistema sanitario regionale, la nuova banca del Tempo di Bologna, passando per la scoperta delle campane Tibetane, il riciclo creativo della carta, l’agricoltura sostenibile (dall’esperienza del wwoofing alla scoperta del mondo delle api e della biodinamica), il latte di soia (anche autoprodotto!), il tutto seguendo la nostra consueta visione creativa e positiva (uno dei punti forti della Transizione). Tra le soluzioni il nuovo ciclomotore a energia solare, tutto bolognese Solingo, consigli di Bio edilizia e Bio cosmesi oltre alla nuova rubrica di Mafalda sul tema dell’efficienza energetica. E ancora: alimenti bio, arredo eco, educazione alternativa, le botteghe dell’Equo e Solidale, eco accessori per mamme e bambini e i suggerimenti per l’orto e il giardino.Recensioni di film e libri sui temi a noi cari, appuntamenti e altro ancora!

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Page 1: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

Da tempo si è aperto il dibattito sulla necessità, amio parere improrogabile, di archiviare definitiva-mente il PIL, come indice di benessere e di sviluppodella nostra società. Non mi dilungherò sui numero-sissimi esempi di quanto sia fallimentare questo tipodi misurazione per definire e descrivere la felicità e ilbenessere di una Comunità o di uno Stato, ma invitotutti a guardarsi intorno e a verificare le condizionieconomiche, sociali, ambientali, culturali nelle quali viviamo a di-stanza di una cinquantina di anni dall'assunzione del PIL come indicedi sviluppo. Il PIL serve a quantificare, in termini monetari, le quantitàdi merci scambiate. E' un indice matematico e non fa alcuna diffe-renza tra merci e beni. Semplificando: le merci sono "oggetti o serviziche si acquistano scambiandoli con denaro", mentre i beni sono "og-getti o sefvizi che rispondono a un bisogno". Serge Latouche e Mau-rizio Pallante, filosofi e pensatori del movimento della decrescita,sostengono che "esistono beni che non sono merci e merci che nonsono beni".

Proviamo a capire questa distinzione con un esempio: una casacoibentata male, che disperde calore e che spreca più energia per es-sere riscaldata è positva per l'economia, infatti consumerà più merce-carburante e questo farà crescere il PIL. Tutto questo nuoceràall'ambiente e alla salute, in quanto farà aumentare l'inquinamentoe le malattie da esso derivanti e qui viene “il bello”... L'aumento dellebronchiti, delle infiammazioni respiratorie e magari di patologie an-cora più gravi, farà vendere più farmaci, aumentare i ricoveri e tutti icosti economici e sociali conseguenti. Il PIL aumenterà ancora !

Domanda: tutto questo ci avrà reso più felici? Sarà aumentato ilnostro benessere? NO! Eppure da decenni ci dicono che per stare me-glio, il PIL deve aumentare e ancora oggi questo è il “mantra” che ciripetono come via d'uscita dalla crisi.

Al contrario, la stessa casa ristrutturata e coimbentata con cura, uti-lizzando materiale naturale e ricilabile a fine vita, riscaldata con me-todi attenti ai consumi e all'impatto ambientale, offrirà molteplicivantaggi. In fase di ristrutturazione, darà lavoro a molte persone, di-stribuendo ricchezza sul territorio e la comunità. Una volta sistemata,consumerà molto meno carburante, l'impatto ambientale sarà mi-nimo e non inquinando non avrà impatti negativi sulla salute. Con-sumerà meno merce-carburante, meno merce-medicine, ecc.

Tutto questo farà calare il PIL, o meglio non lo farà crescere, Forsequesto sarà un male per l'economia tradizionale, ma farà aumentareil benessere di tutta la comunità! E' chiaro che non è più vantaggioso,nemmeno economicamente, rimanere attaccati al pensiero econo-mico più largamente diffuso e all'equazione “aumento del PIL= au-mento del benessere” e inoltre non è nemmeno più possibile dal puntodi vista ambientale. Il modello di Società basato sulla crescita infinitanon tiene conto della limitatezza delle risorse naturali e ormai tuttele risorse ambientali a nostra disposizione, ad iniziare dal petrolio, dal-l'acqua, dal suolo, dalla biodiversità, dai metalli, ecc. sono sempre piùscarsi. E' chiaro quindi che una crescita infinita non è possibile suun pianeta finito quindi, essendo l'uomo naturalmente portato al-l'ingegno, è giunto il momento di trovare nuove soluzioni e di speri-mentare nuovi stili di vita, lavorando per un economia del buonsensoe per un futuro sostenibile.

MENSILE - Anno II - n° 03-2014

MARZO 201404

Efficienza EnergeticaTransizione e DecrescitaComunità ResilientiEconomia SostenibileLegalità e TerritorioBenessere Corpo e MenteInnovazioni Tecnologiche

04SOMMARIO

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Fedeli alla ecosostenibilità ambientale, ricerchiamo solo ingredienti di qualità

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EDITORIALE

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Dall’Ente gestione per i parchi e la biodivesità Emilia orientale pag 11

ECO-BIO Confesercenti Bologna pag 13

Soluzioni da pag 14 a pag 17Bici &Co. - Efficienza energetica - Bio edilizia - Bio cosmesiAlimenti bio - Arredo eco - Orto & giardinoEducazione alternativa - Commercio eco - Eco accessori

Recensioni pag 18Libri & Co. - Film

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APPROfONDIMENTI

MARZO 2014

abbiamo passato una giornata studio con stefano soldati, formatore, di-vulgatore, nonché abitante di case in paglia.

cosa ti lega a questo elemento?

“Sono stato un agronomo per oltre 30 anni e seguivo i cereali, quindi labuona paglia, che viene da una buona terra. Dall’86 mi sono indirizzato al-l’agricoltura biodinamica e biologica per convertire grandi aziende nelmondo, viaggiando tantissimo. nel 2000 mi sono dedicato alla Permacul-tura, dove ho incontrato le case in paglia, così ho fatto dei corsi nel regnounito con Barbara Jones, specializzandomi in progettazione, costruzionee insegnamento. Da allora ho realizzato 45 edifici in balle di paglia in tuttoil mondo, collaborando con tantissime realtà: dall’università di venezia allaScuola di Pratiche Sostenibili di Milano, passando per l’Ecovillaggio gaia anavarro (argentina) e il Cat in galles (uK).”

com’è vivere in una casa in paglia?

“Ci sono tantissimi pregiudizi, ma vedrai tu stessa, stando qui oggi, qualisono i vantaggi! E ti racconterò che è tutt’altro che qualcosa legato alla sto-ria dei 3 porcellini… quanti ci hanno scherzato! tanti temono il fuoco, ol’acqua, ma ti assicuro che sono paure infondate, se si lavora bene nel rea-lizzarla. Questa casa ha retto a ben 4 esondazioni del fiume che abbiamoqui vicino. Certo, la casa va manutenuta, ma dal mio punto di vista significaaverne cura. Molte abitazioni convenzionali di oggi sono “usa e getta”,hanno una durata limitata nel tempo. non è quello che voglio per me,credo che tutti dovremmo riflettere su un cambiamento di stile di vita, cheporti a un’effettiva sostenibilità dell’abitare. i muri fatti in paglia e intona-cati con terra cruda o calce consentono una microventilazione che impe-disce il ristagno di umidità. l’alto potere isolante porta ad avere un notevolerisparmio nel riscaldamento/raffreddamento dell’edificio. Quindi è a tuttigli effetti una casa più sana ed economica nella gestione.”

Perché scegliere proprio la paglia?

“la paglia è un materiale fortemente sostenibile: è il sottoprodotto dei ce-reali come grano, orzo, avena, segale, riso, miglio ed è reperibile in tutto ilmondo, in quanto questi sono alla base dell’alimentazione umana. È natu-rale e rinnovabile annualmente. Al contrario di quanto si possa pensarela paglia, coperta da intonaco, presenta un basso rischio di incendio. Diversi test hanno dimostrato che un muro in balle di paglia intonacato re-

siste alla temperatura di 1.010 °C per tre ore. Questo consente di sgombrarel’edificio e di intervenire agevolmente nello spegnimento del fuoco. la pa-glia offre una grande capacità di isolamento terminco e acustico a costi ri-dotti. la paglia è naturale e sana. Molti la confondono con il fieno(conservato in balle dal colore verde), che può dare allergie e febbre, ma èben diversa! il fieno è infatti erba, ricca anche di fiori quindi di pollini, cheviene tagliata ed essiccata. la paglia invece (conservata in balle dal coloregiallo) è lo stelo che sta sotto la spiga dei cereali. Per molti versi è simile allegno, ma ha di buono che costa meno, anche in termini di impatto am-bientale (la pianta ha un ciclo vitale molto più lungo del cereale che nascee muore, lasciando la paglia, in meno di 1 anno) e non ha parassiti: nessunose la mangia, nemmeno i topolini, ve lo assicuro, soprattutto se ben protettadall’intonaco! E’ un materiale traspirante che, abbinato a intonaci naturali(calce e/o terra cruda), contribuisce a mantenere il ricambio dell’aria all’in-terno dell’edificio. una casa con i muri che permettono la permeabilità na-turale al vapore (cioè la spontanea fuoriuscita dell'umidità dall'internodell'edificio verso l'esterno) produce un benessere impagabile.

E’ anche una scelta etica: l’edilizia occidentale convenzionale richiede tan-tissima energia. Per essere prodotta una tonnellata di cemento ne liberaaltrettanta di anidride carbonica. la paglia, che non necessita di processidi trasformazione, incamera invece che produrre anidride carbonica (1 ton-nellata di paglia arriva ad accomularne 2), quindi l’ambiente quanto ci gua-dagna. Hanno fatto una tesi di master universitario su questa casa e hannoverificato (quasi non ci credevo nemmeno io!) che l’insieme di tutti i mate-riali che abbiamo utilizzato (struttura in legno, tubazioni, impianti, etc), toltele fondazioni che sono convenzionali, ha impiegato solo il 4% dell’energiache avrebbe richiesto una casa convenzionale in cemento armato. Sorpren-dente, non credi?”

chiunque può costruire in balle di paglia?

“Costruire con la paglia è semplice, ma non banale… bisogna sapere comefare! non è necessario essere muratori specializzati, ma ci vuole un buonprogetto e tanta voglia di divertirsi, sporcandosi un po’! i miei migliori cor-sisti non sono geometri o architetti, ma sono agricoltori, che, proprio perquesto, conoscono i materiali e sanno come maneggiarli.”

ma da dove vengono le case in paglia?

“la tecnica nasce nella seconda metà dell'ottocento, in nebraska (uSa). laprima casa in paglia in Europa è stata fatta nel 1921, nella Francia del dopoguerra ed è ancora in piedi! una casa in balle di paglia può durare per secolise ben progettata e ben costruita. la paglia è un materiale durevole se con-servato all'asciutto e protetto, da un intonaco, ad esempio (si pensi ai cestidi paglia ritrovati nelle piramidi egizie o nelle tombe etrusche). Dagli anni'90 del secolo scorso Barbara Jones ha sviluppato ulteriormente la tecnica,adattandola alle esigenze climatico-ambientali del regno unito. Da allorasi è diffusa tantissimo, anche in italia: vicino a Bolzano c’è un agriturismo di16 mt di altezza, tutto realizzato in paglia, gli ospiti sono così contenti cheper andarci bisogna prenotare molto tempo prima.”

Parliamo dei costi: è conveniente?

“la paglia è considerata un materiale di scarto, quindi ha un costo moltobasso. Costa meno se contattiamo direttamente il contadino che la pro-duce e ce la facciamo imballare in base alle nostre esigenze. grazie alla sem-plicità della tecnica di costruzione si riducono inoltre i costi per lamanodopera. Ciò che costa maggiormente in una casa sono i progetti, glioneri di urbanizzazione, i serramenti, gli impianti elettrici e idraulici, il tetto,ecc. Questi costano come nelle costruzioni convenzionali (la casa in paglianon è una capanna!). Può quindi costare meno di una casa convenzionalein mattoni, però dipende moltissimo dal progetto. Se progettata da chisa lavorare con la paglia può costare attorno ai 900€/mq. il fatto è che cisono progettisti non preparati, che vengono dal mondo delle costruzioniconvenzionali e, improvvisando, sovradimensionano la struttura, applicanopiastre d'acciaio tra travi e pilastri anzichè lavorare con gli incastri, ecc. tuttociò va ad aggravare i costi di realizzazione che dovrà affrontare il commit-tente. Questo è uno dei motivi per cui mi piace fare corsi: per sfatare tantiluoghi comuni e per divulgare le tecniche migliori, aiutando altri che comeme, vogliono abitare in una casa veramente sostenibile. il grosso risparmiodell’abitare in una casa in paglia, oltre al benessere di cui si gode, lo si hanel tempo, per la riduzione dei costi per il riscaldamento. in confronto alleabitazioni moderne, questi costi possono essere ridotti del 75% all’anno.”

la nostra chiacchierata si conclude con una carrellata di fotografie che do-cumentano la costruzione de “la Boa” dove Stefano vive e fa corsi da anniormai, e la prima è un campo di orzo e lui lo indica dicendo “questa è lacasa che mi sono coltivato”. Bellissimo!

non possiamo generare un cambiamento focalizzandoci soltanto suiproblemi e sulle difficoltà del momento presente (“Crescita della con-sapevolezza”); abbiamo bisogno di costruire una visione positiva delfuturo che sia attraente e ci motivi a fare qualcosa per cambiare. ilprocesso di transizione nasce nel momento in cui definiamo questavisione, che diventa il nostro obiettivo concreto e desiderabile daraggiungere. non è un passo semplice da compiere per noi adulti,perché in genere non ci permettiamo più di sognare come facevamoda bambini. Ma se vogliamo davvero creare un mondo migliore èimportante recuperare questa capacità e ricominciare a immaginarela nostra città, il nostro quartiere o il nostro paese tra 30 anni.Come vorremmo che fosse? Come saranno le relazioni tra le persone?Come sarà il nostro stile di vita? Come faremo a vivere in modo piùsano e felice consumando meno petrolio, gas e gasolio?Quando pensiamo al futuro il nostro immaginario solitamente è oc-cupato da mondi ipertecnologici o da immagini catastrofiche, perquesto è importante cercare ispirazione nei nuovi modelli di vita ri-

spettosi della terra, della comunità e delle persone, che si stannodiffondendo in tutto il mondo. inoltre, creare una visione positiva del

futuro è molto più facile e divertente in gruppo: per questo mi sentodi consigliarvi la partecipazione ad iniziative come il “transition trai-ning”, 2 giorni intensivi ed entusiasmanti, e il “Per-corso ceAt” (Con-divisione e approfondimento della transizione), una serie di 6incontri serali per conoscere e sperimentare i metodi della transi-zione con gradualità.grazie anche ad esperienze come queste possiamo immaginare ecredere in un mondo in cui il cibo venga prodotto con metodi natu-rali e a km 0, le case siano ben coibentate e riscaldate utilizzandoesclusivamente energie rinnovabili, i rifiuti siano ridotti riutilizzandoe riciclando, il percorso educativo dei bambini favorisca maggior-mente gli aspetti pratici, artistici e relazionali, lo stile di vita delle per-sone sia più sano, equilibrato e soddisfacente, le comunità locali sianoricostruite grazie ad una nuova economia che le sostiene, ad un equadistribuzione della ricchezza, alla diffusione di metodi di facilitazionee di partecipazione.

transizione & resilienza

Vivere in una casa di Pagliadi Maddalena [email protected]

abitare sostenibile

Per uno stile di vita più sostenibile di Massimo Giorgini, facilitatore Transition Italia

VOTA l’articolo sul sito:www.viveresostenibile.net

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“Non cambiare mai le cose combattendocon la realtà esistente. Per cambiare qualcosa,costruisci un nuovo modello che renda obsoleto ilmodello esistente.” R. Buckminster Fuller

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nel recente scritto “Scenari dopo la crescita”, rob Hopkinse ashler Miller presentano il concetto di Nuove normalitàcon le quali l’umanità deve imparare a fare i conti in que-sto secolo.Queste nuove normalità ci impegnano su più fronti: ri-sorse energetiche convenzionali non più a basso costo,cambiamenti climatici di grande impatto sull’ambiente,una crescita economica che i governi auspicano ma chedi fatto non riesce a decollare. la nuova normalità econo-mica, che impropriamente chiamiamo crisi, è tragica-mente sono sotto gli occhi di tutti noi ogni giorno. Spessonon abbiamo una chiara consapevolezza di quanto que-sta sia strettamente legata alle altre due nuove normalità.Politici ed economisti cercano soluzioni per affrontarequeste nuove normalità, senza una visione sistemica.una soluzione vera a tali emergenze richiederà un impe-gno che non può essere solo delegato alla responsabilitàdei decisori politici. il movimento della Transitino Town in-dividua quale punto centrale di svolta il ruolo delle sin-gole comunità locali. Solo potenziando la resilienza dellacomunità saremo in grado di accresce la nostra capacitàdi affrontare le crisi energetica, climatica ed economicadel 21esimo secolo. Comunità locale e beni comuni ac-quistano un significato nuovo e centrale quali valori su cuicostruire il cambiamento. Quindi cominciamo ad appro-fondire il concetto di bene comune.interessarsi del bene comune, avere a cuore la vita della

polis, era per gli antichi greci di primaria importanza, tantoda definire "idioti" coloro che trascorrevano la loro esi-stenza occupati solo ad accrescere il bene individuale o lapersonale realizzazione. l’idiota era perciò colui che risul-tava incompetente al riguardo dei grandi meccanismi difunzionamento della vita pubblica e del mondo. in epoca medievale troviamo l’esempio delle Parteci-panze agrarie: forme di proprietà collettiva ancora pre-senti in italia, nella striscia della bassa pianura emilianastretta tra Modena e Bologna. Seguendo regole quasiimmutate nel tempo il patrimonio fondiario collettivoche le caratterizza viene periodicamente ripartito, me-diante sorteggio, tra gli aventi diritto, cioè i legittimi di-scendenti maschi delle antiche famiglie legati a questiterritori. in generale possiamo dire che i beni comuni orisorse comuni (in inglese commons) sono beni utilizzatida più individui, sono generalmente risorse prive di re-strizioni nell'accesso e indispensabili alla sopravvivenzaumana. la sfera privata, così enfatizzata nei decenniscorsi, trova il suo significato etimologico in privatusqualcosa di separato e portato via dallo Stato publicus.Qualcosa che viene tolto alla dimensione comune. Pri-vato, appunto. Senza demonizzare il concetto di privato,dobbiamo però essere consapevoli di quanto le domi-nanti regole del libero mercato stiano allargando a dismi-sura la sfera degli interessi privati a scapito di quellipubblici, intesi sia in senso economico-sociale, che di so-stenibilità ambientale.

nel panorama italiano si può direche il 2011 sia stato l´anno di svoltadei beni comuni, anche sulla spintadell'attualità di argomenti quali lagestione dell’acqua, il riscaldamentoglobale, la depauperazione di ecosi-stemi unici o la perdita di biodiver-sità, tutti beni comuni dell'uomo.l’espressione beni comuni era fino a poco tempo fa as-sente nella discussione pubblica, del tutto priva d´in-teresse per la politica, anche se il premio nobel perl´economia era stato assegnato nel 2009 alla statuni-tense Elinor Ostrom (1933-2012) proprio per i suoistudi in questa materia. anche nelson mandela, attingendo alle tradizionidella sua terra natale, ha contribuito alla diffusione delconcetto di bene comune, quando scriveva: “una per-sona che viaggia attraverso il nostro paese e si fermain un villaggio non ha bisogno di chiedere cibo oacqua: subito la gente le offre del cibo, la intrattiene.Ecco, questo è un aspetto di ubuntu, ma ce ne sonoaltri. ubuntu non significa non pensare a se stessi; si-gnifica piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare lacomunità che mi sta intorno a migliorare?.” ubuntu èun'etica o un'ideologia dell'africa sub-Sahariana che sifocalizza sulla lealtà e sulle relazioni reciproche delle

persone. appellandosi all'ubuntu si è soliti dire“umuntu ngumuntu ngabantu”, cioè: io sono ciò chesono in virtù di ciò che tutti siamo. l'ubuntu esorta a so-stenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere co-scienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propridoveri, poiché è una spinta ideale verso l'umanità in-tera, un desiderio di pace. il concetto di beni comuniè stato anche sviluppato dalla Dottrina Sociale dellaChiesa Cattolica. Esso si basa sulla natura sociale del-l'essere umano che, in quanto persona, non si conce-pisce al di fuori di una rete di relazioni e di corpi socialistrutturati. il bene comune è l'insieme di quelle condi-zioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppiquanto ai singoli membri di raggiungere la propriaperfezione più pienamente e più speditamente (gau-dium et Spes 26). Di questo e molto altro continue-remo a parlare nei prossimi numeri di VivereSostenibile.

nelle ultime settimane è iniziato il percorso partecipatoche porterà alla definizione del Piano di Adattamento aicambiamenti climatici del comune di bologna. Comericordato dall’ass. gabellini durante l’evento di aperturadello scorso novembre “il Piano di adattamento è impor-tante per la città, perché l’emergenza climatica è oramaievidente. Purtroppo gli eventi estremi vengono ancoraconsiderati come fenomeni eccezionali e non legati alcambiamento climatico. Dobbiamo cambiare direzione.”la necessità di attuare strategie volte alla riduzione deldanno è stata più volte sottolineata durante i primi incon-tri del processo partecipativo, va infatti ricordato comel’attuazione del Piano di prevenzione del dissesto idro-geologico nazionale comporterebbe risparmi pari a 10anni di entrate dell’iMu. i recenti eventi che hanno colpitoil territorio italiano hanno sottolineato nuovamentel’emergenza climatica che stiamo affrontando e la neces-sità di prendere le dovute misure di prevenzione. il pro-gramma di lavoro dei prossimi mesi porteràall’elaborazione di un documento strategico e del pianodi adattamento grazie anche al contributo dei cittadini,imprese e organizzazioni che parteciperanno agli incontriprevisti fino a giugno 2014. gli incontri si basano sui ri-sultati del Profilo Climatico locale a realizzato dai partnerdi progetto, grazie al lavoro di raccordo dell’arPa Emiliaromagna (rodica tomozeu e lucio Bottarelli). Dai primirisultati si evince come in un prossimo futuro (2021-2050),con effetti già evidenti oggi, ci sarà un aumento sia dellatemperatura minima che massima, con effetti più marcatidurante la stagione estiva, circa 2.5°C, rispetto al periodo1961-1990. Questa significa valori più frequenti di 32°Cdurante l’estate, per quanto riguarda la temperatura mas-sima, a fronte dei 29°C odierni, e un aumento delle on-date di calorie e dei giorni senza precipitazioni. va dettoche il Comune di Bologna, insieme agli altri enti del terri-torio, hanno già iniziato a lavorare sulla prevenzione delrischio e sono state presentate le prime buone pratichegià attuate. Con la conclusione della prima fase del per-corso (che prevedeva 4 incontri aperti a tutti gli stakehol-der con inquadramento per comparto rispettivamentecivile, industriale e agricoltura), ora è prevista una se-conda fase organizzata per gruppi di lavoro ristretti. gliincontri dei focus group saranno orientati allo sviluppodi un’analisi e a un confronto sulle priorità di interventoemerse dalle sessioni tematiche e di conseguenza le

azioni da proporre in un’ottica di resilienza e adatta-mento. ai partecipanti al focus group è richiesto di por-tare le loro competenze ed esperienze all'interno delladiscussione per contribuire alla messa a punto delle pro-poste per il Piano. tetti verdi, pareti verticali, balconi fio-riti, gestione del verde condominiale, alberature dei viali:sono alcuni dei temi di cui si è parlato il 28 gennaio a Pa-lazzo D’accursio nel primo dei cinque incontri. il focusgroup si è concentrato sul greening urbano, in partico-lare sulle modalità di promozione e sviluppo di espe-rienze di verde in città. all’incontro, a cui hannopartecipato esperti e gestori del patrimonio edilizio pub-blico e privato (per citarne solo alcuni: università di Bo-logna, associazione agronomi di Bologna, associazioneamministratori di condominio, leroy Merlin) si è fatto ilpunto di quanto si può avviare sul territorio. tante leesperienze portate sul tavolo e numerose proposte e pro-getti pilota utili alla redazione del Piano di adattamentoche il Comune di Bologna sta predisponendo nell’ambitodel progetto BluE aP.

Dal concetto di bene comune al sostegno della nuova comunità locale di Giovanni Santandrea, budrio in Transizione

BLUE AP: Io partecipo, e tu ?!di Piero Pelizzaro, Progetto UE LIFE + bLUE AP

MARZO 2014

“Tra vent’anni sarete più delusi per le coseche non avete fatto che per quelle che avete fatto.Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal portosicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.”

Mark Twain

dalle amministrazioni locali

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Ho incontrato con piacere ed entusiasmo stefano e mat-teo, del blog Verso l’uno, un progetto che mi ha interessatosoprattutto per quanto riguarda le nuove energie. “il temadella sostenibilità ambientale - mi hanno detto - sta tro-vando molto spazio all'interno del nostro blog. E’ un pro-getto giovane che sta diventando un punto diaggregazione on-line per portare soluzioni, aprendo leporte a coloro che vogliono condividere e contribuire a unmodello di vita sostenibile in tutti gli ambiti: salute e benes-sere, lavoro, energia, ambiente. tra le varie sezioni del blog,una è dedicata al progetto maverich, che stiamo portandoavanti con Maurizio, un brillante ricercatore di Modena, co-nosciuto durante un corso di approfondimento sul temadell’ossidrogeno. Proprio questo gas ricavato dall’acquarappresenta nell’immediato futuro una rivoluzione a livelloenergetico, viste le sue molteplici applicazioni: trasporti, sal-datura dei materiali, agricoltura, salute, edilizia. Questa tec-nologia è già disponibile in via sperimentale comeprototipo, grazie al lavoro di divulgazione di Maurizio. abreve sorgerà il centro di ricerca all’interno del suo mulinorestaurato. in tema di energia termica, abbiamo presentatosul blog la stufa pirolitica, una fiamma nuova, che non pro-duce il tipico fumo nero della combustione tradizionale enon immette CO2 in atmosfera, in quanto trattenuta all’in-terno del BiOCHar, il prezioso fertilizzante residuo dellacombustione che può essere impiegato in campo agricolo.E poi il rifasatore monofase, che dovrebbe essere presentein ogni abitazione civile per ottimizzare i consumi, ridu-cendo la parte di potenza reattiva che paghiamo in bolletta(si stima che una famiglia potrebbe risparmiare da un 10 aun 30% di energia, senza cambiare le proprie abitudini).

a breve saranno dispo-nibili dei kit eolici perl’auto-produzione dienergia elettrica incasa. Per coloro che vo-lessero partecipare atti-vamente, apportandonuove idee e compe-tenze, sarà possibilefarlo all’interno dell’as-sociazione CrEarE li-BErO, che verràcostituita a breve, per sentirsi parte attiva del cambiamentoin atto.” la forza della comunicazione moderna è dalla no-stra parte: abbiamo gli strumenti per poter condividere efar conoscere scelte e soluzioni che, adottate dal singolo,possono creare una vera rivoluzione. E’ il momento giusto!

energia sostenibile

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transizione & resilienza

Verso l’uno, un blog che raccoglie soluzioni per il bene di tuttidi Riccardo Tonelli, San Lazzaro in Transizione

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MARZO 2014

informare sui temi della sostenibilità ambientale nonè sempre facile. abbattere le distanze e, soprattutto,la CO2 che deriverebbe dagli spostamenti di chi è in-teressato ad approfondire determinate tematiche, at-traverso la partecipazione a seminari tenuti da espertidel settore ambientale, non sempre è possibile, magrazie al web oggi si può fare! Partendo da questo obiettivo, Kyoto Club ha ideato il pro-getto “Pratiche di sostenibilità” (www.kyotoclub.org/pro-getti/pratiche-di-sostenibilita), con il sostegno delMinistero dell’ambiente, per diffondere i temi della so-stenibilità ambientale (cambiamenti climatici, effi-cienza energetica, mobilità sostenibilità, per citarnesolo alcuni), grazie alla divulgazione delle buone pra-tiche avviate sul territorio nazionale.l’espressione buona pratica è comparsa per la prima voltain ambito europeo: il primo riferimento legislativo risalealla Direttiva del Consiglio del 1976 riguardante l’inquina-mento idrico (Dir. 76/464/CEE). Di recente, è stato fatto or-dine in materia: "per definire il concetto di buona pratica,possiamo rinviare ad alcune definizioni utilizzate in docu-menti di lavoro predisposti nel 1997 dalla Dg ambiente,in fase di progettazione della propria Banca Dati e dellarete integrata di data base della Commissione Europea".(fonte: portale gElSO, la banca dati di iSPra gElSO).una buona pratica ambientale è "un’azione, esportabilein altre realtà, che permette a un Comune, una comunitào a una qualsiasi amministrazione locale, di muoversi

verso forme di gestione sostenibile a livello locale”. Esi considera buona un’attività che corrisponda all’ideadi sostenibilità intesa come fattore essenziale di unosviluppo in grado di rispondere “alle necessità del pre-sente, senza compromettere la capacità delle genera-zioni future di soddisfare le proprie” (rapporto

Brundtland – unCED 1987), si legge ancora sul portalegElSO. Chi può partecipare a “Pratiche di sostenibi-lità”? il progetto è rivolto a enti locali e scuole (medieinferiori e superiori), che possono seguire in-streamingi webinar organizzati da Kyoto Club in collaborazionecon gli associati e con esperti del settore.accedere ai seminari online è semplicissimo: basta avereuna connessione internet! Si tratta di un percorso gra-tuito di educazione allo sviluppo sostenibile, che pre-vede l’utilizzo di strumenti per la in/formazione a distanza,con l'obiettivo di massimizzare la divulgazione e ridurreal minimo la produzione di gas ad effetto serra.nell’ambito del progetto, inoltre, Kyoto Club ha indetto ilconcorso fotografico “Pratiche di sostenibilità: sguardisul territorio” destinato a scuole medie e superiori con

l’obiettivo di mostrare il paesaggio, il suo sviluppo soste-nibile, raccontando le buone pratiche avviate da cittadinie amministratori locali, con gli occhi degli studenti.il concorso fotografico, le cui iscrizioni sono aperte fino al15 marzo 2014, è rivolto alle classi e non ai singoli studenti,che dovranno presentare un progetto che ricerchi il"bello" e possa raccontare, attraverso il mezzo fotografico,gli interventi sostenibili e virtuosi per il recupero e la sal-vaguardia dell’ambiente avviati sul proprio territorio, conun approfondimento dei temi energetico-ambientali,della mobilità sostenibile, dell’efficienza e risparmio ener-getico e della riduzione dei rifiuti.

Pratiche di sostenibilità: l’informazione ambientale corre sul webdi Clementina Taliento, Kyoto Club

“Un uomo che vive di ricordi,diventa vecchio. Uno che vivedi progetti resta giovane.”

Bruno Munari

formazione e concorsi

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reddito e lavoro sono concetti che nella modernasocietà non possono più essere concepiti comeprima, perché il lavoro non è più sufficiente a pro-durre reddito e il reddito a produrre lavoro: cosache nei paesi evoluti, come l'italia ad esempio, stafacendo ritornare in àuge concetti aborriti (servidella gleba medievali e schiavi delle piantagioni dicotone) dietro false etichette accattivanti, quali “fles-sibilità e flessicurezza”.Se pertanto il lavoro non c'è – nel senso che è in-sufficiente per soddisfare tutti, neppure dividendo-celo, e non è comunque in grado di produrrebenessere sufficiente per una vita dignitosa – eccoche si deve operare, inevitabilmente, sul fronte delreddito.E qui l'analfabetismo sociale di ritorno dei molti chesi cimentano in quest' ambito riproduce quella ba-bele di lingue che ancora dopo anni impedisce diattivare concrete iniziative tese a risolvere in ma-niera adatta i nostri tempi l'essenziale questione re-lativa alla “dignità” della Persona umana.È davvero un crimine contro l'umanità che a inizioterzo millennio ancora si dibatta su reddito di citta-dinanza, di inserimento, di minimo garantito, di vita,di sussistenza, di disoccupazione senza aver nep-pure chiaro il relativo posizionamento “sociale” diciascuna definizione.

Esistono tante iniziative nel mondo e pure in italia,a volte anche dannosamente antisociali, ma in ognicaso insufficienti nella loro capacità di risolvere unaquestione che non è per nulla economica, come ap-punto la confusione imperante fa apparire, bensìstrutturalmente culturale, prim'ancora che politico-sociale.Occorre quindi uscire da un pensiero sociale unila-terale e statico (monodimensionale) o bypartisan-conflittuale (bidimensionale) e aprirsi a undifferente pensiero sociale equilibrato e dinamico(tridimensionale) che, rispettoso del triplice binomioPersona-Cultura, Comunità-Politica e territorio-Eco-nomia, incida anche istituzionalmente sulla realtà.Potremo così classificare insieme le formulazioninote e in più verificare che il Reddito di esistenza,introdotto universalmente e incondizionatamente,è un primo passo che ha davvero la forza di cam-biare in meglio il Mondo. (continua …)

la regione Emilia-romagna, con propria Delibera(Dgr 686/2007), ha avviato e conduce il Programma“il Sistema Sanitario regionale (SSr) per uno svi-luppo sostenibile”, allo scopo di coordinare le azioniper la riduzione degli impatti ambientali dovutialle attività sanitarie.la sostenibilità non può risultare dal mero aggior-namento tecnologico, ma necessita anche dell’im-pegno delle organizzazioni e dei singoli nella ricercadi soluzioni di lungo termine, che consentano al Si-stema sanitario di operare in modo solido e affida-bile nel tempo, quindi richiede il coinvolgimentoattivo e organizzato di numerosi soggetti.il programma, che coinvolge le aziende uSl eOspedaliere della regione e gli istituti Ortopedicirizzoli, si sviluppa su due linee di progetto:• razionalizzazione dei consumi energetici, agendo

sia sulle tecnologie che sull’organizzazione, conl’obiettivo di limitare impatto sull’ambiente espesa energetica, senza per questo impedire il mi-glioramento dell’offerta sanitaria e alberghiera

• miglioramento della gestione ambientale, chemira ad ottenere effetti positivi in termini di pre-venzione primaria (riduzione dei rifiuti sanitari, in-cremento degli acquisti verdi e sviluppo mobilitàsostenibile), di efficacia ed efficienza delleaziende sanitarie (governo dei processi e adegua-mento dei comportamenti), di risparmio econo-mico (riduzione dei rifiuti pericolosi erazionalizzazione del parco auto aziendale).

il collegamento fra le linee di progetto è affidato alsistema informativo aEM CuP 2000, che raccoglieed elabora dati su ambiente, Energia, Mobilità, eall’attività formativa svolta nelle aziende sanitariesulla sostenibilità, l’uso razionale dell’energia, i cam-biamenti climatici, in 5 anni ha coinvolto oltre 4.000persone e ha destato molto interesse fra i parteci-panti.le aziende sanitarie, nell’ambito del Programma,hanno attivato progetti di innovazione tecnologica,privilegiando quelli che assicurano tempi di rientroinferiori a 5 anni e ricorrendo anche a forme di par-tenariato pubblico privato per quelli che compor-tano investimenti rilevanti, hanno migliorato iprocessi interni e formato il personale, ottenendorisultati incoraggianti.nei prossimi anni saranno potenziate le attività re-lative all’efficienza energetica, agli acquisti sosteni-bili, al rinnovo del parco auto delle aziendesanitarie, anche in collaborazione con le reti inter-nazionali per la sostenibilità ambientale in sanità.

la banca del tempo è un sistema in cui le personescambiano reciprocamente attività, servizi e saperiutilizzando il tempo al posto della moneta, se-condo il principio che un'ora vale sempre un'ora, aprescindere dal tipo di servizio offerto. E’ un dispo-sitivo di economia non monetario, collettivo e au-togestito. iscrivendosi alla Banca del tempo si mettea disposizione ciò che si sa fare e si può consultarela lista dei servizi offerti dalle altre persone giàiscritte, si entra in una sorta di mercato nel quale sipuò attingere richiedendo i servizi di cui si ha biso-gno. non è necessario restituire un servizio esatta-mente a colui che lo ha fornito: la Banca del tempoè infatti un sistema aperto e non si contraggono de-bito o crediti con qualcuno in particolare, bensì nelconfronto dell'intera rete. la banca del tempo momo è nata a Bologna nel2006 e trae il nome dalla la bambina protagonistadel noto romanzo di Michael Ende sul tema deltempo. Momo è soprattutto uno strumento ingrado di mettere in rete individui, associazioni, entiin un unico sistema di scambio partecipativo ispi-rato a criteri di mutualità e sussidiarietà. Promuovel’autogestione per il funzionamento della rete discambi: ognuno, entrando nel sistema, partecipacon autonomia e responsabilità e si attiene ad un

codice etico che è un riferimento di buone pratiche.Ha attualmente circa 500 iscritti e più di mille offertedi servizi in città e il target degli utenti è compostodalla comunità, che ne condivide gli obiettivi el’azione, nel territorio di bologna e soprattutto nelquartiere navile. uno sportello di iscrizioni e informazioni è aperto all’Hub, via l.serra 2/G, tutti i martedi dalle 17.30 alle19.30. Momo è inoltre presente con il suo banchettoinformativo nei mercatini biologici di Bologna ilmartedi al vag61, il mercoledi al làbas, il giovedi al-l’xm24.Momo si trova all’interno di un progetto regionaleche ha come obiettivo quello di far nascere nuoveesperienze sul territorio e costruire una rete di Bdtche metta in relazione le une con le altre, attraversol’utilizzo di un software di gestione scambi che au-tomatizza la contabilità e facilita la comunicazionefra utenti.l’iscrizione alla Banca del tempo Momo avvienepresentandosi personalmente allo sportello. Si versaun gettone di un’ora alla Bdt Momo per contribuireal mantenimento di un fondo ore della banca.l’iscritto ottiene una password con la quale può, dacasa propria, gestire la propria pagina personale nelsoftware. in questo modo può inserire le proprie of-ferte e disponibilità, specificare quali servizi cerca,aggiornare il proprio estratto conto inserendo divolta in volta gli scambi effettuati. Ma soprattuttopuò subito individuare il servizio che può essergliutile e contattare direttamente la persona che looffre, accordandosi sulle disponibilità. il tipo di ser-vizi scambiati va dalle ripetizioni scolastiche, ai mas-saggi terapeutici, dalle riparazioni in casaall’assistenza handicap. Possono essere attivati corsi,tra un singolo e un gruppo di persone, per la speri-mentazione di nuovi modelli di gestione dei servizicollettivi, come laboratori musicali o corsi di yoga.Momo si è sviluppata lentamente, ed è ancora infase di crescita. le strade per valorizzare il sistemadella Bdt sono innumerevoli, possono esistere di-versi modi di far interagire una Banca del tempo conle varie forme di economia esistenti. Basta prenderecoscienza di quanto valgono le capacità di ognunoe la volontà di rimetterle in circolazione, di prendersiil tempo e dedicarlo a se stessi e agli altri.

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Quanto incidono le parole sui nostripensieri e sulle nostre azioni!nel 2008 si è cominciato a parlaredi crisi, ci siamo guardati intornoun po' stupiti. Ma di cosa parlano,ci siamo detti, dov'è mai questacrisi?! Era agosto, un’estate caldae assolata, le spiagge erano pienedi persone desiderose di godersiquei momenti di riposo e di diver-timento.no, proprio no, la crisi non la vedevamo.Però a furia di sentirci dire che c'era, ab-biamo cominciato a materializzarla, non la vede-vamo ancora, ma abbiamo cominciato a pensare cheprobabilmente stavamo sbagliando noi: la crisi c'era, era-vamo solo noi a non vederla! Questo ci ha creato un altroproblema: “se non sono in grado di vedere qualcosa chealtri (gli economisti attraverso la televisione, i giornali) ve-dono, vuol dire che non mi posso fidare di me, delle miepercezioni, quindi è bene per me adeguarmi a quello chedicono loro, quindi vivermi in crisi.”Quindi abbiamo cominciato a vivere sentendoci in crisi,e cosa si fa quando ci sente in crisi? Ci si ferma! Bloccati,come congelati, in attesa. Persino il respiro si blocca, ilcorpo e i pensieri si contraggono. Si entra in un tunnel chediventa sempre più buio e poi: ecco! Cominciamo a ve-derla la crisi, le aziende chiudono, non c'è più lavoro, i ne-gozi si svuotano… allora avevano ragione: la crisi c'era enoi non la vedevamo!!Ma poi sorge un dubbio, una riflessione: non è che invecela crisi l'abbiamo proprio creata noi andando dietro a unfalso pensiero di crisi? Questo pensiero, così sottile, così

assurdo all'inizio, comincia farsi strada,diventa poi forte, il cuore comincia

a battere più velocemente, il re-spiro si allenta… il tunnel diventasempre più luminoso e di nuovovedo la luce! Cosa è successo michiedo? una cosa semplice e alcontempo meravigliosa, ho

cambiato il mio pensiero! nonmi sento più in crisi e da quel mo-

mento anche le mie azioni cam-biano, nulla intorno a me è ancora

cambiato, ma è come se fosse cambiatotutto! E così comincio a vivermi come se crisi

non fosse uguale a dramma, ma la leggo comeun’occasione! vedo quante cose ho imparato e capito in"quel momento" in cui mi sono sentita in crisi: ho dato va-lore alle cose,  ho eliminato il superfluo,  ho messo in motola cooperazione, Mi sono chiesta: ma sono sicura che siagiusta la teoria che dobbiamo ogni anno produrre di più,comprare di più, lavorare di più?Ma sopratutto ho capito che tutto parte da me, da quelloche io sento e percepisco, E così cambio, mi muovo, sen-tendo, percependo l'abbondanza. E qui ho un'altra sor-presa: l'universo risponde donando abbondanza, sembrauna legge fisica, non solo metafisica. Mi sorge il dubbio che l'idea della crisi ce l'abbiano incul-cata proprio per questo, per farci perdere energia... ma poilascio andare anche questo pensiero.Sorrido, ringrazio e vado avanti, percependo sempre piùl'abbondanza e l'abbondanza arriva.

MARZO 2014

Torre di Babele sociale eReddito di esistenzadi Andrea di Furia

MOMO Banca del Tempo Bolognadi Giusi Lumare, coordinatrice MOMO

Il Sistema Sanitario Regionale (SSR)per uno sviluppo sostenibiledi Davide Sgarzi e Alessandro Fraticelli Regione Emilia-Romagna, Servizio Strutture sanitarie e sociosanitarie

La forza dei pensieri per le nostre azionidi Daniela Lorizzo, banking Trainer

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economia solidale

dalle amministrazioni locali

“Il mondo cambia con il tuo esempio non con le tue opinioni”

Paulo Coelho

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7Ricevi GRATUITAMENTEVIVERE SOSTENIBILEiscriviti su

MARZO 2014

le Banche di Credito Cooperativo sono società cooperative senza fi-nalità di lucro, dove si vive la rara esperienza della democrazia eco-nomica in una logica di imprenditorialità. Obiettivo delle Banche diCredito Cooperativo è quello di favorire la partecipazione alla vita eco-nomica e sociale, di porre ciascun socio nelle condizioni di essere, al-meno in parte, autore del proprio sviluppo come persona.Originariamente, le BCC vedono la luce come Casse rurali di prestititra la fine dell'800 e il nuovo secolo; per la precisione, il 20 giugno1883 veniva fondata la prima Cassa rurale a loreggia (in provincia diPadova) ad opera di leone Wollemborg. il ruolo svolto dai cooperatoriispirati dal magistero Sociale della Chiesa Cattolica fu determinantenello stimolare le fasce umili delle popolazioni rurali (soprattutto con-tadini e artigiani, allora categorie prevalenti e particolarmente fragili)per affrancarsi dalla miseria e dal fenomeno diffuso dell'usura.la nostra Banca fu costituita il 16 febbraio del 1902, di domenica mat-tina, nella canonica della Chiesa Parrocchiale di San giovanni Battista,alla presenza di Don luigi Pieralli, arciprete di Castenaso, Don gio-vanni Battista Pieralli e Don Pompeo Zanetti, sacerdoti , "avendo peroggetto il miglioramento religioso, morale ed economico dei suoi Socimediante operazioni di credito ed atti commerciali, escluso qualsiasifine politico."tale scelta ha motivazioni ideologiche ben profonde. va ricordato checon l'emanazione del 1891 dell'Enciclica rerum novarum di Papaleone Xiii, che esortava i cattolici ad intraprendere iniziative concretein campo economico per stimolare lo sviluppo dei ceti rurali e del pro-letariato urbano, prende avvio un vasto processo di nascita e diffu-sione delle Casse rurali in diverse regioni italiane.Erano anni nei quali cominciavano a comparire sui mercati i primi con-cimi, sementi selezionate, falciatrici, ecc .. , nonché macchine da cucire,

utensili e macchine per artigiani. Ottenere credito in quegli anni nonera facile; diffuso era a quel tempo il ricorso agli usurai, categoria allorafiorente, i quali facevano onore al proprio lavoro esigendo tassi di in-teresse assai esosi, divenendo una vera e propria piaga sociale.le banche di credito cooperativo nascono dunque da una neces-sità e da un'utopia. la necessità di consentire l'accesso al credito, aipiccoli prestiti a persone e famiglie che avevano come uniche garan-zie la moralità e la laboriosità. l'utopia di riuscire a far procedere in-sieme, ogni giorno, impresa e solidarietà, attenzione alle persone ecapacità di autofinanziamento.Da allora le Casse rurali ed artigiane hanno mantenuto uno strettissimorapporto con il territorio di riferimento, intrecciando la propria storia conquella delle comunità, tanto da conquistarsi a pieno titolo l'appellativodi "banca locale", sancito anche dalla riforma bancaria del 1993 che hamutato la denominazione in Banche di Credito Cooperativo.

Banca a responsabilità sociale

finanza etica

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L'AMBIENTE DI FORMAZIONE TERZIARIO: LE ROCCE METAMORFICHE

Spingiamoci nuovamente dalla superficie nelle profondità dellaterra, poco prima del magma. in queste regioni del sottosuolo, acausa della temperatura rovente e delle pressioni esercitate dallacrosta terrestre, le rocce non rimangono immutate, subiscono una'metamorfosi' (mutamento di forma). Queste azioni avvengonodurante il processo di corrugamento che conduce alla formazionedei rilievi montuosi o quando la sovrapposizione di nuovi stratisulle singole formazioni rocciose determina un sovraccarico chene produce lo sprofondamento.inoltre il magma, risalendo, provoca un forte aumento della tem-peratura nelle rocce con cui viene a contatto, esse quindi subi-scono quindi modificazioni nella composizione dei minerali. infine,anche l'azione dei vapori pneumatolitici (causati dal movimentodel magma) determina uno scambio di minerali all'interno dellerocce.

LE PROPRIETA' DELLE ROCCE METAMORFICHE

la formazione delle rocce metamorfiche è dovuta a un processodi trasformazione, nel corso del quale quanto si dimostra non re-sistente a calore e pressione è costretto ad assumere una nuovaforma. Anche nella nostra vita accade che situazioni che fino ad oggierano in sintonia con il nostro sentire e con il nostro agire non pos-sano più essere riconosciute come tali. Spesso nel momento delcambiamento ci aggrappiamo a ciò che il nostro processo di tra-sformazione (che è continuo) porterebbe a lasciar andare, creandotensioni e confusioni, complicando un processo che nell'accetta-zione del fluire degli eventi potrebbe essere più semplice e indo-lore. i minerali di formazione terziaria stimolano il processo di cambia-mento interiore, favorendo una riflessione critica e aiutandoci adindividuare ciò che nella vita può essere lasciato andare e cam-biato, poiché non più in sintonia con il nostro sentire e quindicausa di insofferenza e sofferenza, per avviarci verso uno stile divita più appagante.Questi minerali sono di aiuto in caso di paure legate al cambia-mento, in caso di stallo o di compromessi faticosi, in tutte le situa-zioni in cui proviamo un forte senso di insoddisfazione e lanecessità di un cambiamento che non riusciamo ad individuare.

MinErali Di FOrMaZiOnE tErZiaria: Diamante, Pirite, Magnetite, la famiglia del granato, lapislazzuli,Smeraldo, Ematite, rubino, Zaffiro, avventurina, Occhio di tigre,Calcopirite, alessandrite, Crisoberillo, Zoisite, Epidoto, giada, Cia-roite, lepidolite, Serpentino, Cianite, rodonite, Pietra del Sole,amazzonite, Moldavite.

tratto da “l'arte di curare con le pietre”

Il viaggio continua...

corpo, mente & spirito

CONOSCIAMO LE PIETRE di Claudia Mandorla... la bottega degli Angeli

Di formazione primaria,l'Ossidiana è un ossido eha un sistema cristallinoamorfo. Non è una rocciadi composizione fissa, maun vetro vulcanico che siforma grazie al repentinoraffreddamento di lave per lopiù ricche di silice. Lo shock termico impedisce che si forminocristalli, producendo una massa amorfa ricca di inclusioni so-lide, liquide e gassose. Il suo colore è il nero di solito è opaca, solo se nel magma ori-

Pietra del mese: Ossidiana

ginario non vi sono sostanze estranee può formarsi l'ossidianatrasparente di colore bruno. Se nel magma vi sono piccole bolledi gas assume il colore argento, se in queste bolle è presenteacqua, assume una colorazione cangiante e brillante (ossidianaarcobaleno). Nel caso dell'ossidiana fiocco di neve le inclusionibianche sono feldspati.E' conosciuta come 'pietra del guerriero' e in molte culture epopolazioni antiche era utilizzata per produrre le punte dellefrecce o delle lance, oltre che essere impiegata per la produ-zione di specchi.E proprio come specchio funziona, dando la possibilità di ve-

dere chiaramente tutti i propri aspetti, tanto quelli di luce chequelli di ombra, e lo fa in modo molto forte. La presa di coscienza di tutto ciò che siamo in ogni aspetto, puòdarci la possibilità di sciogliere e trasformare ciò che non de-sideriamo più e di diventare liberi, grazie ad una nuova sag-gezza e una nuova consapevolezza. Legata al Primo Chakra è di colore nero, bruno, argento o can-giante.

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Cerca di diventare non un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein

Page 8: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

thymos è il risultato dell'esperienza di tre inse-gnanti che da oltre 20 anni si occupano di yoga emeditazione: Susanna, Emanuela e Maria Cristina.Susanna Carlini, esperta di Hatha Yoga e fonda-trice del centro, ha sempre avuto come obbiettivodei suoi progetti il rendere lo yoga accessibile atutti nel rispetto della tradizione. il centro si pro-pone per questo sul territorio non solo comescuola di yoga, dove la disciplina è studiata in tuttii suoi aspetti, ma con uno sguardo aperto al so-ciale e alla salute: lo yoga agisce positivamentesulla qualità della vita, come nei progetti per lasclerosi multipla (in collaborazione con l'aSl diBologna e imola), in quelli per l’autonomia dei ra-gazzi Down dell'ass. la giostra e in quelli svolti inambito scolastico. Sono numerose anche le col-laborazioni con scuole di Bologna e imola con la-boratori di Educazione alla Pace per insegnanti estudenti. È in questo contesto che incontra Ema-nuela Orlandini, insegnante di Raja Yoga e Pra-

nayama, operatrice in biodinamica cra-niosacrale, ma anche editor delle collanedi Bacchilega Junior. un ulteriore contri-buto è la collaborazione di Maria CristinaBorselli Doro, che propone nei suoi corsigli insegnamenti della scuola di Satya-nanda e pratiche di rilassamento e me-ditazione attraverso Yoga nidra, ed èdocente nelle relazioni d’aiuto incon-trarsè. Ogni anno al centro è propostoun tema di approfondimento intorno alquale ruotano tutte le attività, dai corsi,ai seminari, alle lezioni teoriche diesperti professionisti, per fornire agli stu-denti materiale di riflessione e fare daponte fra visione orientale e occidentale.Quest’anno l’attenzione è sulle emo-

zioni. “lo yoga è una pratica molto antica – ci diceSusanna - che permette alle forze che agiscononella persona, a volte in modo caotico e disorga-nizzato, di essere armonizzate. Corpo e mente ri-scoprono una pulsazione profonda in accordocon il respiro naturale. Praticando si impara adascoltare l'intelligenza del corpo, i suoi bisogni erisorse, momento per momento; l’attitudine dellamente a stare ferma nel qui e ora e nel respiro di-venta anche una strategia di osservazione dellarealtà che influisce positivamente sulla qualità delquotidiano e sull’espressione delle proprie emo-zioni.” Da alcuni mesi presso il centro thymos èpossibile provare anche lo yoga in volo, diver-tente metodo che utilizza e sfida la forza di gravitàcon l'aiuto di un tessuto morbido, elastico e for-temente resistente che può sostenere l'interopeso di una persona. Da provare!

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corpo, mente & spirito

MARZO 2014

EMOZIONI fra Yoga, Meditazione e Psicologia al Centro Thymos di Imoladi Maddalena Nardi

un elemento particolare dello Shiatsu, che lo diffe-renzia da altre tecniche di intervento manuale, è larelazione che si viene a creare tra chi esegue il trat-tamento e chi lo riceve.la maggior parte delle Scuole e degli operatori uti-lizza per identificare le due figure di cui sopra i ter-mini giapponesi “tori” e “uke”.

tori: colui che prende con le mani, af-ferra, raccoglie, assume... ovvero, nelnostro caso, colui che porta le pres-sioni

uke: colui che riceve, accoglie, so-stiene... ovvero, nel nostro caso, coluiche risponde alle pressioni.

Queste parole, prese a prestito dal Judo, sono stateadottate perché esprimono molto chiaramentequanto avviene tra le due persone che si incontranoper fare shiatsu insieme.rigettando un modello “bipolare di contrapposi-zione”, tipico della nostra cultura, dove ad un sog-getto “attivo” (che conosce, che sa cosa fare, cherisolve i problemi dell’altro, che ha il “potere”) se necontrappone necessariamente uno “passivo” (chesoffre e non sa come porvi rimedio, che non ha leconoscenze, che delega ad altri il proprio benes-sere), lo Shiatsu si appoggia piuttosto a una visionedi “opposti complementari”.Entrambi i soggetti sono indispensabili affinché av-venga un cambiamento.Hanno ruoli, conoscenze, situazioni di partenza di-verse, ma la stessa importanza, lo stesso peso, all’in-terno del trattamento. Pur essendoapparentemente passivo, uke risponde infatti adogni singola pressione di tori, fornendogli informa-zioni che permettono a quest’ultimo di adeguare ilproprio intervento e strategia, in una ininterrotta co-municazione tra i due. tori non può esistere senza uke, uke non può esi-stere senza tori.Ecco che tale approccio – rispettoso in ugual misuradi ambedue i partecipanti al trattamento – permettealle potenzialità di ognuno di esprimersi al meglio,di mettere in moto le reciproche risorse, di portareil livello di benessere comune – di uke ma anche ditori – il più in alto possibile.

La relazione nello shiatsu – Tori e Uke di Marcello Marzocchi, operatore e istruttore Shiatsu dell’Accademia Italiana Shiatsu Do

Conosci te stesso: riflessioni di un viandante senza tempo di Angelo benedetto, La dimora dell’Essere

nonostante siano ormai diffuse in occidente damolti anni, le Campane tibetane rappresentano an-cora, per molti versi, un mistero. Poco è rimasto deilignaggi di origine; pare che siano apparse per leprima volta nelle zone himalayane circa 4000 annifa e che debbano alla cultura pre-buddhista e scia-manica dei bonpo del tibet la loro massima espres-sione, sia per quanto riguarda le tecniche dicostruzione che per il loro utilizzo. nel corso del tempo la trasmissione della cono-scenza da maestro a discepolo è andata progres-sivamente perdendosi; dopo l’invasione cinese del1959 le campane sono infine giunte a noi ma senzalibretto delle istruzioni. attualmente in occidente esistono varie scuole,quasi tutte finalizzate a scopi terapeutici o medita-tivi. le vibrazioni delle campane producono ondesonore molto potenti che risuonano a volte per ore,inducendo stati di profondo rilassamento; il princi-pio della risonanza fa sì che le tensioni e i blocchienergetici del corpo vengano sciolti, riportandoload uno stato più naturale ed equilibrato. Ci si chiede spesso perché le campane affascininochiunque venga in contatto con la loro vibrazione.in natura ogni suono contiene una seria pressochéinfinita di altre onde che sono però per lo più “invi-

sibili”; questi suoni vengono chiamati armonici na-turali e sono i principali responsabili della ricchezzatimbrica delle campane. Quando le suoniamo essequindi producono più suoni contemporanea-mente; ogni singolo armonico entra così in riso-nanza con un preciso chakra rivitalizzandolo. Che sia questo il motivo per cui le campane ci pro-curano un benessere così profondo? Esse in fondo ci fanno pensare al suono dei pianeti,a quella Musica delle Sfere che Pitagora diceva disentire puntando l’orecchio al cielo

Sono onorato di condividere con te questa visione.nasce da una sapienza che è dentro di me e che è inognuno di noi, un impulso della consapevolezza chevivo, che è in continuo movimento e trasformazione.Del resto, come la vita ci insegna, soltanto il cambia-mento non cambia, tutto il resto cambia, significache soltanto il cambiamento è eterno.in questi tempi non si sente parlar d'altro che di Cam-biamento e poiche è di questo che parleremo, iniziereifacendo una premessa: mi piace l'idea quando scrivodi esprimermi al singolare semplicemente per instau-rare una relazione di amicizia e fiducia tra me e te cheleggi e per questo creare uno scambio privo di aspet-tative, carico di partecipazione e condivisione riguardoquesta esperienza di vita che accomuna tutti noi.Sono certo che sei già a conoscenza di alcuni dei con-cetti che troverai in questa lettura e per tanto sapraicome far fronte a una possibile comprensione d'in-sieme, semplicemente rimani con il cuore e la menteaperta e permettiti, se lo vorrai, di contemplare una vi-sione diversa sul significato profondo di COnOSCi tEStESSO che implica l'inevitabile esperienza spiritualedel CaMBiaMnEtO Di SE’. in questo tempo, per molticolmo di incertezze e di smarrimanto, questa èun’esperienza direi entusiasmante e avvincente.ti auguro una lettura colma di riflessioni, ma ti consi-glio di predisporti all'ascolto e allo stesso tempo al di-scernimento in quanto ti chiedo di non credere a ciòche stai leggendo, ma di cercare di apriti all'ascolto in-teriore poichè è solo attraverso quella dimensione chepotrai sentire se quello che leggi risuonerà dentro dite. allora sarà naturale per te la voglia di approfondiree indagare questi temi, attraverso il vErO tE.Molti di noi stanno riscoprendo il senso e l'importanzadi essere felici vivendo la gioia con entusiasmo, perse-guendo questo fine come obbiettivo fondamentaledel proprio esistere. Ma esaminiamo il significato di es-sere felici e vivere nella gioia: vorrei precisare che rea-lizzare la felicità autentica non può essere solo unpensiero o un’idea, poichè questi hanno esclusiva-mente origine nella nostra mente individuale. la felicità e la gioia autentiche sono uno stato interioreinalterato, appartengono inevitabilmente alla dimen-sione spirituale e quindi sono dentro di noi, SOnO nOi,sono la nostra vera natura, sono l'esperienza della no-stra più alta e vera frequenza energetica, sono sino-nimo di amore incondizionato. vivere questafrequenza energetica o dimensione interiore ci fa sa-pere quanto siamo armonicamente allineati con chisiamo realmente: la coscienza senza tempo. Questo è uno dei motivi per il quale è necessario che

ognuno di noi sia orientato e propenso a vivere la pro-pria vita con entusiasmo nella gioia, poichè è un ingre-diente fondamentale quando vogliamo realizzare lenostre ispirazioni e i nostri sogni. in molti mi doman-dano: “come faccio a sapere qual è la strada giusta equal è il vero lo scopo della mia vita? E come posso cre-arlo?” in cuor mio credo che ci sono molti modi in cuipossiamo manifestare quello che vogliamo veramente,ma la cosa principale è essere chi noi siamo al meglioche possiamo. Ognuno di noi esiste poiche ha unsenso e una ragione di esistere e di adattarsi ad ognialtra cosa. Scoprire e divenire il nostro destino è il pro-cesso autentico di riconoscimento di chi siamo real-mente, la luce e la gioia sono lo strumento che ci guidaper mantenerci allineati con la nostra vera natura. Semanteniamo una stato di gioia interiore in ogni cosache facciamo questo coinvolgerà non solo noi stessi,ma sarà d'aiuto anche agli altri. Se non viviamo nellagioia e stiamo lottando, insofferenti, con la nostra vita,ciò che rifletteremo agli altri non sarà altro che l'espe-rienza di lotta e sofferenza. non c’è nessuna ragioneper cui dobbiamo lottare o essere infelici per essered’aiuto a noi stessi. COnOSCErE SE StESSi è una sfida,attrarre sfide significa aprirci a nuovi paradigmi mentalie spirituali, le sfide sono avvincenti avventure. in que-sto tempo di grande cambiamento credo che non sianecessario soffrire per imparare le nostre lezioni di vita,abbiamo vissuto per molto tempo nella separazione,nella lotta e nell'oscurità: è arrivato il tempo di scegliereil modo in cui vogliamo che sia il mondo. vorrei condividere molto altro e sicuramente nel pros-simo numero lo vedremo insieme.PS: se senti di volere approfondire questa visione, sonocerto che ci incontreremo… Buona vita.

Il mistero delle campane tibetanedi Giovanni del Casale

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nel cammino verso la sostenibilità è impor-tante non solo “cosa” facciamo, ma anchee soprattutto “come”. Cosa sarebberoinfatti le azioni senza le persone chesperimentano, che si impegnano eche fanno rete? Esperienze come igruppi d’acquisto solidale (gaS), lefeste del baratto, gli orti condivisi, ilpedibus non sarebbero possibilisenza il supporto di una comunità allabase. E’ la comunità che dà l’energia persperimentare idee innovative. E’ la comunitàche produce lo slancio per partire con iniziativeinconsuete di decrescita. E quindi è la comunità chedona la forza di cambiare! la parola “comunità” hanella sua accezione latina il significato multiplo di re-lazione tra gli uomini, cum, e di munus che significa siaobbligo che dono da dare, quasi un debito. Quindi lepersone di una comunità condividono “l’obbligo” e alcontempo “il debito” di donare, di condividere. Ed èproprio nella logica del dono che la comunità si so-stiene, diventa sostenibile! Perché da soli davvero ètutto più difficile! Dice un proverbio africano: “Per an-dare veloce, andate da soli. Per andare lontano, andateinsieme”. uno dei punti cardine per vivere la sosteni-bilità in maniera concreta e felice è quindi quello di cre-scere nelle relazioni. la comunità è così il fondamentosu cui costruire un mondo sostenibile ed è per questoche alla base di tante iniziative c’è l’impegno a costruirela comunità. nel campo della ricerca stanno nascendole Knowledge Community, comunità dove si condivi-dono le conoscenze in un determinato campo. Perchési è capito che condividendo le idee, non ci si impove-risce ma anzi ci si arricchisce! altri esempi di progetti

di Community-Building sono il car-sharingo il co-housing, dove l’idea di base è

quella di condividere alcuni beni espazi comuni, riducendo i costi di ge-stione di alcuni servizi e guadagnan-doci in solidarietà! Se da un lato poicrescono le comunità virtuali, si av-verte sempre più la necessità di ri-

connettersi a una comunità reale. laricostruzione di relazioni di buon vici-

nato è un fenomeno in crescita. Si pensiad esempio alle Social Street, oppure a

Strade in transizione, tutti progetti che miranoa ricreare contesti e spazi comuni dove alla base cisono le relazioni e la sperimentazione di un modo divivere più condiviso. Dare vita a nuove comunità è uninvito quindi a non chiudersi, ma a includere tutti,anche coloro che riteniamo più lontani e diversi da noi.la diversità è infatti la ricchezza di una comunità, che,come in natura, è fatta dalle persone che non abbiamoscelto, ma dalle quali in qualche modo dipendiamo!Con i nostri vicini ad esempio condividiamo gli stessispazi e le stesse necessità: fare la spesa, recarsi al lavoro,portare a scuola i bambini, andare a fare una visita…torniamo quindi a parlare con i nostri vicini, soste-niamo i gruppi locali d’acquisto, prendiamoci cura ereinventiamo i luoghi in cui viviamo, le strade, i quar-tieri, le città! Superando l’approccio ristretto ed indivi-dualista, si può davvero ricreare un tessuto sociale. Ein questi nuovi modi e spazi di solidarietà sono rac-chiusi i semi del vero cambiamento, verso la sosteni-bilità!

in italia carta e cartone rap-presentano circa il 30% dei ri-fiuti. nel 2012 Hera haraccolto circa 58,7 kg di cartariciclabile per abitante. Di questi ne ha ri-ciclati il 95,7% (Fonte: Sulle tracce dei ri-fiuti - 4° edizione dati 2012 - gruppoHera). Quando differenziamo il nostro ri-fiuto e riponiamo la gran parte di essonella raccolta differenziata ci sentiamouna sorta di “paladini del riciclo” pen-sando che dal quotidiano letto l’altro giorno nascerà ilquotidiano di domani. Ma la carta riciclata, ovvia-mente, non produce un pari peso di carta “nuova”. Perfarne una tonnellata utilizzando carta riciclata è richie-sta anche una certa percentuale di cellulosa fresca pro-veniente dagli alberi (questa risulta variabile in baseall’impianto di produzione e del prodotto che si vuolefabbricare). a questo si aggiunge il fatto che il processoha i propri costi economici, energetici e di inquina-mento. i costi economici in parte si riflettono diretta-mente su noi cittadini, mentre degli altri – quellienergetici e di inquinamento – si stanno vedendo glieffetti nel tempo, man mano sempre più, attraversol’effetto serra, il cambiamento climatico e le sue con-seguenze. internet e la tecnologia sempre più avan-zata ci viene incontro nel riuscire ad avere un stile divita sempre più sostenibile, lì dove può. E così, grazie ae-book e tablet, si possono avere sempre a portata dimano dal romanzo del momento all’ultimo numerodel nostro quotidiano, settimanale o mensile preferito.Ma il gusto di sfogliare una rivista o un quotidiano informato cartaceo resta a volte indiscutibile, lo sannobene i lettori di Vivere Sostenibile che hanno optato perla versione classica, in carta riciclata! Da qui nasce l’ideadi vedere il bene ormai giunto alla fine della sua uti-lità per cui è stato fabbricato, che chiamerei la sua“prima vita”, come un una risorsa ancora riutilizzabileper altri scopi prima di diventar rifiuto, cioè un bene

con una “seconda vita”.alzi la mano a chi non

è mai capitato di ri-trovarsi ad osservareil classico cartone on-dulato presente nelleconfezioni dei crac-kers con occhi illumi-

nati come quelli di un bambino,pensando che in quel momentofosse il cartone più bello del mondo

e che non sarebbe dovuto, per nulla al mondo, diven-tare rifiuto e che quindi gli si doveva assolutamentedargli un’altra vita. E allora basta raccogliere un po’della fantasia di quando eravamo piccini, unirla allavena da “ciappinaro” che abbiamo tutti - e che nei mo-menti di crisi salta fuori come la lava in un vulcano ineruzione - per riuscire a dar un’altra vita a ciò che finoall’altro giorno era destinato al macero.attraverso il recupero dei propri giornali e, se si è cosìscrupolosi da non comprarne, con quelli del propriovicino di casa, da fogli di quotidiano o dai vari volantinipubblicitari, utilizzando la tecnica di intreccio dellecannucce di vimini, è possibile creare dei cesti di formee dimensioni differenti. Partendo con basi differenti, siottengono forme differenti, sta a noi il divertimento discoprire il risultato che si ha ogni volta. Da un rotolodella carta igienica si può ottenere una scatolina perpresentare piccoli regali, magari mettendoci dentroproprio gli orecchini che abbiamo creato utilizzandodelle perline realizzate con il cartone ondulato. nelweb son presenti differenti video tutorial che aiutanoa liberare la fantasia. in questo modo ci si rilassa, gio-cando e sfidando se stessi e, soprattutto, si rispar-miano ulteriori soldi non dovendo andare a comprarealtri oggetti o materiali per dar sfogo alla nostra venaartistica.

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riciclo creativo

MARZO 2014

educazione ambientale

Le parole della sostenibilità: C… Costruire Comunitàdi Francesca Cappellaro, ricercatrice di Ingegneria della Transizione

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Il riciclo della carta attraverso l’arte dell’intreccio… e non solo!di Ilaria Cusano

“Quando non si puòtornare indietro, bisogna soltanto preoccuparsi del modo migliore per avanzare.”Paulo Coelho

Aggiungere valore alla propria azienda od al proprio lavoro,attraverso la creazione di una forte, distintiva e performanteimmagine aiuta a vendere meglio, a creare relazioni con iclienti, a differenziarsi e a raccontare storie che aiutano ilmercato ad entrare in contatto con aziende, prodotti e persone.

i n f o @ m o r e n a n a n n i . i t

Page 10: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

Ogni osservatore rimane stupìto di-nanzi alle mirabili opere d’architetturadelle api e non esiste curioso che, al-meno una volta nella sua vita, non sisia domandato come facciano le api acostruire al buio, con perfetta regola-rità, i loro favi di cera composti da uninsieme di prismi esagonali chiusi nelfondo da tre facce rombiche inclinatetra loro di 120°. afferrandosi l’una conl’altra con le zampette formano dellecatene (dette glomeri cerigeni) entrole quali le produttrici di cera estrag-gono dall’addome, con le zampetteposteriori, le scagliette di cera che,dopo essere state inumidite con le secrezioni salivarie impastate con le mandibole, sono sistemate sulbordo delle celle in formazione. Secondo le supposi-zioni di Chauvin[1] le catene avrebbero il compitod'indicare alle api ceraiole, attraverso il riscaldamento(la temperatura al centro del glomere cerigeno sa-rebbe di 35 gradi ed oltre), le zone da costruire. le co-struzioni, in file parallele equidistanti fra loro, sisviluppano con celle a forma esagonale e partonosempre dall’alto e spesso in punti diversi d’una stessalinea che vanno poi a saldarsi tra di loro. Questo mi-racolo di orientamento e di precisione, eseguito in unambiente dove non penetra mai la luce solare, paresia dovuto ad organi sensoriali (chiamati sensilli) si-tuati in prossimità della testa dell’ape, mentre sensillisituati alle estremità delle antenne avrebbero la fun-zione di controllo dello spessore delle pareti cellulari.Quasi tutte le specie e le razze di api esistenti in italiacostruiscono i favi con più di 800 celle per dm². le pa-reti cellulari hanno uno spessore sottilissimo (73 mil-lesimi di millimetro) e con l’impiego di solo 40grammi di cera le api ottengono un favo di cm. 37 x22 che può contenere ben due chilogrammi di miele.Oltreché sottili e resistenti le cellette hanno una incli-nazione verso l’alto (dai 9° ai 14°) tale da impedire al-l’acqua e al miele liquido di fuoriuscire e quindi di

scivolare a terra. il loro fondo non è piatto ma formatoda tre minuscole pareti romboidali inclinate con unangolo di 120°. Ogni lato presenta la stessa esatta lun-ghezza. le api alloggiano, in genere, il miele nella por-zione superiore dei favi, mentre per il polline e laprole utilizzano normalmente le parti centrali ed in-feriori. Secondo la grandezza dell’alloggiamento gliaccumuli di miele sono diversi. nell’alloggiamento(naturale o artificiale che sia) di superficie limitata leapi accumulano meno scorte che in quello di grandidimensioni dove, in proporzione, si alleva più covata;pertanto saranno indispensabili per la colonia mag-giori riserve proteiche. ultima curiosità: senza che sene conosca il motivo, le api, nell’orientamento dellecostruzioni senza che intervenga l’opera dell’uomo,prediligono il campo magnetico terrestre. È stato spe-rimentato infatti che immettendo uno sciame in uncontenitore cilindrico con il foro d’ingresso al centrodella superficie piana, le api costruiscono i favi orien-tandoli verso il nord. Se lo stesso gruppo di api lo siimmette in un altro contenitore simile provocando,con una calamita, una rotazione del campo magne-tico di 50 gradi, anche l’orientamento dei favi subisceuna pari rotazione.

10 Ricevi GRATUITAMENTEVIVERE SOSTENIBILEiscriviti su

MARZO 2014

nato dal sogno di una se-gretaria londinese di pas-sare qualche finesettimana a contatto conla vita rurale, il movi-mento Wwoof - Wor-ldwide Organization onOrganic Farms - si è ormaidiffuso in più di 50 paesinel mondo, tra cui l’italia,in cui opera tramite l’as-sociazione di promozionesociale Wwoof italia. Es-senzialmente è un'orga-nizzazione che mette incontatto le fattorie biolo-giche con chi voglia of-frire il proprio aiuto incambio di vitto e alloggio.Potrebbe essere definito un nuovo modo di viag-giare, una diversa modalità di conoscere la realtàlocale, un’occasione di entrare in contatto con lavita rurale in maniera autentica e graduale. Perme è stato soprattutto un canale attraverso cuiscoprire un altro volto dell’italia. un volto verdee dai tratti selvatici, composto da paesaggi di-menticati, vallate disperse e paesini in pietra. ilvolto complesso e sfaccettato di un’italia che haoptato per l’agricoltura biologica, l’autoprodu-zione e la sobrietà. nel mio peregrinare ho incon-trato coppie, famiglie, comunità, spessoplurilinguistiche e multiculturali, che hanno fattoscelte coraggiose e a volte un po’ “folli”. Soprat-tutto ho incontrato persone che credono profon-damente nella vita e nell’uomo, e che per questo

hanno aperto porte e finestre per accoglierminella loro folle semplicità. Wwoofeggiare (come tradurre “to wwoof” in ita-liano?!), allora, non è solo uno scambio alla pari, unmodo per acquisire nozioni di agricoltura biolo-gica o per imparare a mungere una capra. È anchela possibilità di sperimentare altre relazioni tra uo-mini e con la natura. È l’incredibile scoperta che,anche a pochi chilometri da casa, la vita puòscorrere secondo altri ritmi. È un’occasione peravere la conferma che non siamo gli unici a so-gnare un mondo più umano. È un’opportunità distendere braccia e intrecciare mani per creare in-sieme una rete viva e nutriente.

Per poter coltivare è necessario un intervento daparte dell’uomo sulla natura. Questo intervento puòavere un impatto che può essere più o meno deva-stante a seconda degli ideali (o meno) che muovonole persone. Per ridurre i possibili effetti negativi dellapratica agricola (pressione antropica) non bisognatralasciare nessun elemento, perché in natura ognifilo d’erba ha la sua ragione di esistere. Ed è neces-sario rispettare ogni forma di vita.il corso sull’agricoltura di r. Steiner del 1924 fu defi-nito “un nuovo inizio strappato al declino dell’occi-dente” poiché l’esclusivo orientamento verso latecnica, la scienza materialista, e la redditività comeunico obiettivo ha condotto l’agricoltore al forzatoimpiego dei prodotti dell’industria chimica e al ra-pido declino delle antiche capacità contadine e delrapporto con la natura. la pratica agricola richiedeinterventi da parte dell’uomo che, in certo qualmodo, vanno ad alterare quelli che sono i naturaliequilibri; basti pensare a quella che fu nei secoli pas-sati l’azione di disboscamento che si rese necessariaper ottenere terreni coltivabili. Si può affermare chele colture rappresentano una imposizione daparte dell’uomo. Con la rivoluzione scientifica, el’applicazione del riduzionismo alle varie disciplineorganiche e inorganiche, gli agro-sistemi vengonostudiati in maniera parziale e sottoposti a frammen-tazione. Con questo processo si è arrivati nel tempoad avere una estrema specializzazione delle scienzeagrarie e una perdita di visione olistica. la conseguenza diretta e immediata di questo pro-cesso, culminato con la famosa “rivoluzione verde”a cavallo degli anni ’60, ha determinato la mancanzadi dialogo tra le scienze agrarie e le scienze “contin-genti” (naturali, ecologiche, etiche, nutrizionali, ener-

getiche, estetiche, paesaggistiche, ingegneristicheecc.) avendo come unica unità di misura la quantità.E qui s’intende approccio quantitativo anche comemetodo unilaterale di indagine della natura e delCreato, inteso come studio della sostanza e nondelle forze. con l’approccio quantitativo viene meno il dia-logo fra i vari saperi. grazie a questa degenerazionesi arriva a giustificare e incentivare l’uso di pesticididi sintesi nocivi per ambiente e organismi viventi,oltre a diserbanti e concimi chimici. È ormai evidenteche l’agricoltura moderna necessita di essere ripen-sata (ed è anche con questa scusa che si vorrebberogiustificare gli OgM… oltre al danno, la beffa!) invirtù di una organizzazione più conservativa e diun maggiore equilibrio tra produzione e tutela delterritorio. Per fare questo occorre valorizzare la bio-diversità, perché l’integrità ecologica rende “l’interomaggiore della somma delle sue parti” (concetto diorganismo).

agricoltura sostenibile

Per un’agricoltura biodinamica di Fabio Fioravanti, Presidente sezione Emilia Romagnaper l'Associazione Agricoltura biodinamica

“La Terra è un paradiso. L'inferno è non accorgersene.”

Jorge Luis Borges

negli ultimi tempi è aumentata l’attenzione versotemi riguardanti l’orticoltura, soprattutto in contestiurbani. nella maggior parte dei casi gli “ortisti” sonopersone che coltivano un orto o un giardino per pas-sione, per hobby o per beneficiare dei numerosi ruoli(ecologico, sociale, didattico, ricreativo, produttivo,ornamentale, terapeuticoed economico-colturale) le-gati a questo tipo di attività.le competenze specifiche sono spesso sommarie,perciò per approfondire di più il lato tecnico - agro-nomico della coltivazione, la FAo - un (Food andagriculture Organization of the united nations) hacreato una raccolta dati acessibile a tutti: HoRtiVAR.HOrtivar è parte integrante del World Agricultureinformation centre (WaiCEnt) e consente di recu-perare informazioni sulle varietà di specie orto-floro-frutticole coltivate in tutto il mondo. i datiinseriti riguardano, ad esempio, le condizioni agro-ecologiche, le pratiche colturali, le patologie, i dannidovuti agli insetti, la stagionalità dei prodotti, i me-todi di allevamento e di concimazione. È una piatta-forma interattiva che mette in relazione coloro chelavorano nel campo dell’agricoltura, come ad esem-pio coltivatori, enti privati, enti pubblici di ricerca eformazione (l’università di bologna) e associazioni(biodivercity, Bologna).HOrtivar, che è stato è stato ufficialmente propostoe avviato nel corso della international Horticulturecongress tenutasi a toronto (Canada) nell’agosto2002, raccoglie dati di sei categorie di colture: frutti,ortaggi, radici e tuberi, ornamentali, funghi, aroma-tiche. le due funzioni primarie di questa piattaformasono: raccolta e inserimento di dati. i dati sono raccolti tramite una funzione di ricerca checonsidera diversi parametri, come coltura, specie, cul-tivar, paese, coordinate geografiche, resistenza a fat-tori di stress biotico o abiotico, zona ecologica esistema produttivo. Per l’inserimento di dati, l’utente

deve registrarsi (ed ottenere username e password)direttamente dal sito web, o contattando l’HOrtivarDesk Office inviando una e-mail a [email protected]’accesso e l’uso del database HOrtivar è comple-tamente gratuito.la struttura del database HOrtivar presenta le se-guenti caratteristiche:1. informazioni generali (località, coordinate geogra-

fiche, produttore delle sementi, contatti)2. cultivar (descrittori colturali standard e caratteri-

stiche agronomiche osservate nelle condizioni am-bientali locali)

3. elementi colturali di base e dati di resa (principaleprodotto, sistema di produzione, ambiente di col-tivazione, tipo di impianto, densità colturale, pro-duzione, ciclo colturale)

4. Fonte di informazioni (origine dei dati, riferimentibibliografici se presenti, dati di contatto del par-tner, dati dell’ente di riferimento)

5. Dati aggiuntivi (informazioni climatiche, destina-zione ed uso del prodotto, tecniche vivaistiche,operazioni di campo, substrati colturali, irrigazione,fertilizzazione, protezione delle piante, tecniche diraccolta)

6. Galleria fotografica illustrante le prestazioni coltu-rali di ciascun set di dati o i tratti di descrittori col-turali standard.

HORTIVAR, uno strumento per avvicinarsi all’orticolturadi Daniela Gasperi, DipSA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di bologna)

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WWOOf, un altro volto dell’Italia di Cristina Mori

Architettura dell’alveare di Roberto Grillini, esperto nazionale di Apitalia

Page 11: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

i recenti episodi di predazione di animali domestici vanno analizzati ecollocati nell’ambito di un più ampio e complesso fenomeno ormai bennoto e irreversibile, ossia la ricomparsa di alcune specie animali e le con-seguenti conflittualità con le attività umane.l’incontro con il lupo che si avvicina a case, ovili e pollai diventa notiziaproprio per la sua eccezionalità, ossia per il fatto che non rappresentaaffatto la norma nel nostro appennino.anzi, si tratta di una presenza letteralmente inimmaginabile solo fino adieci anni fa. Si tratta, infatti, di una specie che ha rischiato di scompariredal nostro Paese e che è protetta dagli anni ’70.

gli allevatori della zona emiliana pertanto, non hanno alcuna tradizionedi difesa dal predatore. il ritorno del lupo presuppone da parte di tutti -Enti che si occupano di gestione della fauna e portatori di interesse comegli agricoltori e allevatori - un nuovo atteggiamento culturale fatto, daun lato di azioni incisive di prevenzione e, dall’altro, di un tempestivo econgruo risarcimento del danno.Solo riconoscendo da subito il rischio di predazione di alcune attività eavviando forme significative di cooperazione, come avviene all’internodel sistema delle aree protette, sarà possibile prevenire il fenomeno, as-sicurando la pacifica convivenza tra l’allevatore e la fauna selvatica. l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale interessacinque Parchi naturali nei quali il lupo è stabilmente presente: il ritornodel predatore, indubbiamente una risorsa sotto l’aspetto naturalistico,deve comportare dentro e fuori dai Parchi nuove modalità di approccioalla gestione della fauna e delle pratiche agricole. la prevenzione, se condotta con rigore e se promossa e incentivata,può fortemente limitare i danni provocati da questo e da altri ani-mali selvatici. anni di esperienze in tutta Europa mostrano che laconvivenza è possibile. Su queste tematiche non esistono soluzioni semplici e immediate: soloun continuo lavoro comune può conciliare le legittime esigenze delmondo agricolo e l’interesse generale e primario della tutela della bio-diversità. il lupo è prima di tutto un fondamentale elemento dell’equi-librio ecologico dei nostri ambienti: si nutre in prevalenza di cinghiale,

capriolo, daino e cervo; su queste popolazioni di ungulati svolge unaformidabile e insostituibile opera di selezione naturale. Come eviden-ziano i numerosi casi di cronaca, il lupo assalta occasionalmente il be-stiame domestico proprio perché lo trova “incustodito”. il lupo appartiene anche al patrimonio culturale della nostra società– dal lupo delle favole a quello di San Francesco – occorre comin-ciare a pensarlo anche in chiave più moderna e positiva, a partiredalla sua indiscussa funzione ecologica di predatore al vertice dellacatena alimentare.

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Amministrazione locale, Associazione, Impresa?Inviateci i Vostri comunicati stampa su iniziative, prodotti, servizi ECOSTENIBILI a:

[email protected]

MARZO 2014

Convivere con il lupo è possibile di Annalisa Paltrinieri

Ancora tante opportunità offerte dal sistema dellearee protette della provincia di Bologna. Spargete la voce!

Parco dei laghi di suviana e brasimoneSabato 1 ore 15 • Sala DElla tErra: SCava tu CHE SCavO anCH’iOritrovo alla Sala della terra (Castiglione dei Pepoli), visita guidata ed animata,attività di scavo per scoprire come si conduce uno scavo paleontologico e comesi classificano e disegnano i reperti rinvenuti. termine previsto alle ore 17.30circa. Per i più piccoli è richiesta la presenza dei genitori. Costo 5€ a bambino.Prenotazione obbligatoria. a cura della cooperativa Madreselva.

Parco Gessi bolognesi e calanchi dell’AbbadessaDomenica 2 • PuliaMO l’iDiCEritrovo al Circolo Cà de Mandorli in via idice a San lazzaro di Savena, per unamattinata di pulizia di parte dell’alveo del torrente idice a cura dell’associazioneamici della terra club di Ozzano Emilia. ai partecipanti saranno forniti i sacchi ei guanti per la raccolta. al termine piccolo rinfresco ma è importante portarepiatti e posate perchè non compresi. l’iniziativa si terrà anche in caso di mal-tempo, consigliata la prenotazione al numero 339547620 [email protected]

Parco Gessi bolognesi e calanchi dell’AbbadessaDomenica 9 ore 14.30 • l’OaSi FluvialE DEl MOlinO granDE D’invErnOMini trekking con giro completo dell’oasi per l’osservazione delle prime fioriture.il percorso, della durata di 3 ore e 30, non presenta particolari difficoltà ma è ne-cessario un abbigliamento adeguato (scarponi o stivali) dati possibili tratti ba-gnati. ritrovo al parcheggio di Cà de Mandorli via idice a San lazzaro di Savena.a cura del WWF, contributo a favore dell’associazione 3€ per i maggiorenni. Mas-simo 15 partecipanti, informazioni e prenotazione: 3394820205

Parco dell’Abbazia di monteveglioDomenica 9 ore 15.30 • iMPrOntElaboratorio di manipolazione dell’argilla per bambini dai 4 agli 11 anni. ri-trovo al Centro visita S. teodoro. Passeggiata all’aperto per guardare da vi-cino i calanchi, poi laboratorio sensoriale con l’argilla ed i materiali raccoltistrada facendo. Costo 10€ a partecipante. Prenotazione obbligatoria tele-fonando a Sabrina: 051/307515 - 329/2024204. numero minimo parteci-panti: 6. il laboratorio si farà anche con il maltempo. indossare vestitisporcabili. termine previsto ore 17.30

Parco dei laghi di suviana e brasimoneDomenica 9 ore 10 • Sala DElla tErra: ESCurSiOnE ai gEOSitiritrovo alla Sala della terra (Castiglione dei Pepoli) e sua visita guidata. iniziodella geo-escursione a tappe : prima tappa, bacino di S. Maria con escursionenei dintorni, seconda tappa le Mogne ed escursione sino al Cigno. ritrovo al po-dere “la Caselina”, visita dell’azienda e merenda “dell’escursionista” (max 10posti). Partenza per guzzano e vigo per le ultime due tappe. rientro previstoalla Sala della terra alle ore 18 circa. Costo dell’escursione 20€, comprensivo dimerenda. necessario essere automuniti per spostarsi tra le tappe dell’escursione.Prenotazione obbligatoria.

Parco corno alle scaleSabato 15 ore 18 • luna PiEna Sul CrinalEitinerario serale guidato oltre il limite degli alberi per raggiungere il rifugio Ducadegli abruzzi nei pressi del lago Scaffaiolo sul crinale appenninico. ritrovo locPolla, termine previsto ore 23.30 con sosta e possibilità di cena presso il rifugio.Costo 15€ comprensivi del noleggio di racchette da neve (esclusa la cena). acura della cooperativa Madreselva.

Parco Gessi bolognesi e calanchi dell’AbbadessaDomenica 16 ore 15 • C’È uOvO E uOvO!uova che si schiudono, pulcini che nascono, visita “all’albero dei nidi” del Centrovisita di villa torre (loc. Settefonti Ozzano Emilia) e aspettando la Pasqua colo-riamo uova e costruiamo pulcini. attività di laboratorio, per bambini dai 4 ai 12anni costo 5€, prenotazione obbligatoria entro le ore 13 di venerdì 14. a curadelle guardie Ecologiche volontarie

Parco corno alle scaleDomenica 16 marzo ore 9.30 • SullE traCCE DEl luPO D’invErnOitinerario guidato alla scoperta dei segni di presenza del lupo appenninico. ter-mine attività ore 15.30. Costo 5€, attività adatta agli adulti e ai bambini con piùdi 12 anni. Possibilità di noleggio racchette da neve 5€ partecipante.

Parco dei laghi di suviana e brasimoneSabato 29 ore 14 • Dal ParCO al PODErEritrovo al Museo del Bosco di Poranceto (Camugnano) partenza a piedi verso ilpodere “la Caselina” con arrivo previsto per le ore 15.30. Merenda e visita al po-dere, laboratorio di creazione di sacchetti profumati alla lavanda. rientro alMuseo del Bosco di Poranceto per le ore 18. circa. attività dedicata ad adulti ebambini, per i minori di 6 anni è richiesta la presenza dei genitori. Costo 10€ pergli adulti, 5€ per i minori di 14 anni. Prenotazione obbligatoria. a cura della coo-perativa Madreselva.

Parco Gessi bolognesi e calanchi dell’AbbadessaDomenica 30 ore 9.30viSita guiData SPElEOlOgiCa alla grOtta DElla SPiPOlainformazioni dettagliate almomento della prenota-zione obbligatoria entro ve-nerdì 28. Costo 15€ per imaggiorenni e 7 € per i mi-norenni.

Parco dell’Abbazia di monteveglioDomenica 30 ore 14.30 • DirEi CHE... HO PErSO la BuSSOlaSaPEtE SEMPrE DOvE vi trOvatE?Mettiamo alla prova il nostro spiccato senso dell’orientamento nei sentieri e neiprati del Parco di Monteveglio. ritrovo all’ingresso dell’abitato di Monteveglioalto sotto la torre del castello. Prenotazione obbligatoria entro venerdì 28 sera.Debora 349-3739354. Costo 5€ a partecipante. Minimo 10 partecipanti.

Parco dei laghi di suviana e brasimoneDomenica 30 ore 9 • arBOrEtO SalvatiCOritrovo al parcheggio del ristorante gabana, lago Brasimone (Camugnano), ter-mine ore 16 circa. Escursione tematica nel parco dedicata agli alberi. Durantel’escursione, nei pressi degli esemplari arborei più significativi, la guida ci con-durrà alla scoperta della vita degli alberi attraverso le parole di rigoni Stern.Costo dell’escursione 10€ per gli adulti, 5€ per i bambini. Prenotazione obbli-gatoria. a cura della cooperativa Madreselva.

Appuntamenti di Marzoa cura di Annalisa Paltrinieri

DALL’ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITà - EMILIA ORIENTALE

Agriturismola Colombarola

È gradita la conferma di partecipazione al 338 4740560 oppure per

e-mail [email protected]

sabato 22 marzodalle ore 16,00 alle ore 18,00

Via Zena 231 40065 Pianoro - www.lacolombarola.it

Vi invitiamo alla presentazione del nostro Barbera vendemmia 2012

con degustazione gratuita e possibilità di acquisto vini e prodotti agricoli.

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Parco dell’Abbazia di Montevegliotel.0516701044 [email protected] del Corno alle Scaletel. 053451761 [email protected] Lizzano tel. 0534 51052 IAT Vidiciatico tel. 0534 53159

Parco dei Gessi bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa tel. 051/6254821 [email protected] dei Laghi di Suviana e brasimonetel. 053446712 [email protected] Storico di Monte Soletel. 051932525 [email protected]

Per la descrizione dettagliata delle iniziative: www.enteparchi.bo.itinformazioni e prenotazioni:

Page 12: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

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MARZO 2014

tutti cominciamo col latte, quello della nostra mamma, che è l’unico alimento naturale e perfettamente idoneoalla vita dei mammiferi nella prima fase della crescita. Ognuno ha il suo, così noi uomini non facciamo eccezione,poiché il nostro è quello materno: nutrimento completo per i bambini piccoli e pieno di mille virtù, è ricco di an-ticorpi ed enzimi, è sempre pronto, sterile, alla temperatura giusta e risulta immediatamente assimilabile. tuttavia deve essere sostituito da cibi variati quando le richieste del nostro organismo si arricchiscono e si com-plicano. Dal punto di vista alimentare dovremmo comportarci, cioè, come fanno tutti i mammiferi, che gradual-mente e definitivamente cambiano la loro alimentazione, poiché nessuno può restare per sempre lattante! Eppure gli uomini, in un certo senso lo rimangono, rivolgendosi alle mucche per togliere loro il latte che esseproducono per i vitelli, e questo non è un bene né per noi né, ovviamente, per loro! Ma qual è l’utilità? Per farciun’idea del suo valore possiamo leggere la tabella che segue in cui si mettono a confronto il latte materno maturo(cioè prodotto dopo la seconda settimana dal parto) e il latte vaccino.

Da una rapida lettura salta agli occhi che il latte vaccino, rispetto a quello materno, contiene pochi zuccheri,troppi grassi e soprattutto il triplo di proteine. la mucca lo produce infatti per far crescere il vitello, che subitocammina e deve sviluppare i muscoli, mentre il bambino ha bisogno di sviluppare principalmente il sistema ner-voso e il cervello e per questo si serve di zuccheri. non occorre quindi essere pediatri per capire come nel bambinoil latte di mucca non vada comunque assunto prima dell’anno di vita. Si sta appurando inoltre che questo alimento - e a questo punto parliamo solo del latte vaccino - può favorire di-versi disturbi fra cui allergie e alterazioni della risposta immunitaria, che paiono, fra le altre cose, aumentare l'in-cidenza del diabete. l'assunzione precoce di alimenti troppo proteici accresce poi il numero di cellule adiposepredisponendo al sovrappeso e all'obesità nell'età adulta.

intolleranze le proteine presenti nel latte di mucca sono perl’80 % caseina, che risulta di difficile digestioneper l’uomo e, a maggior ragione, per il bam-bino. Sono responsabili di colite, stipsi e disturbiintestinali.

Riguardo al calcio ricerche recenti dimostrano che chi non con-suma latte o lo utilizza con moderazione haun'incidenza di osteoporosi inferiore rispetto achi lo utilizza abitualmente. un consumo ele-vato di latte può, infatti, favorire il prelievo di calcio dalle ossa da parte del nostro organismo che ha bisogno dineutralizzare l'effetto acidificante delle proteine che esso contiene. Fonti di calcio più sicure sono la frutta seccaoleosa, la soia, il riso integrale, ma anche la rucola, gli spinaci e tutte le verdure della famiglia dei cavoli.il latte, infine, contiene troppi grassi saturi quindi il consumo elevato di latticini è legato a una maggiore inci-denza di malattie cardiovascolari e pare incriminato anche in relazione alla comparsa di alcuni tumori, tra iquali soprattutto quelli al seno e alla prostata. Mille volte meglio, allora, una dieta varia e ricca di vegetali, che,oltre a contenere le sostanze che ci sono necessarie, è protettiva contro gravi patologie. Oggigiorno il latte vac-cino, nell’alimentazione degli adulti, può facilmente essere sostituito con latte di origine vegetale. Ce ne sonoben 12 tipi: da quello di riso, a quello di soia, avena, miglio, fatto, etc. di certo più leggeri, digeribili e comunquegustosi. il mio suggerimento è sempre quello di produrlo in casa con soia biologica: è una scelta di sicuro rispar-mio e che riduce significativamente i rifiuti di cucina!Questi i valori nutritivi del latte di soia:

tosse mamma-bambino (dopo i 6 mesi) oltre le com-presse di farina di semi di lino si rivela molto utile la ti-sana Calmante alla Malva e ai semi di Papavero. l’infusosi lascia riposare per 15 minuti in una tazza contenente250 ml d'acqua portata ad ebollizione, ove andremo amettere un cucchiaino di malva essiccata ed un quartodi cucchiaino di semi di papavero. Filtrare e bere una odue volte al giorno. il consiglio non sostituisce pareremedico\pediatrico ma può rivelarsi utile in tale attesa.tisana dentizione malva tiglio Altea, si procede adun infusione per 15 minuti di un cucchiaino di tisanain 250 ml di acqua bollente. una volta intiepidita, an-dremo a massaggiare dolcemente le gengive del bam-bino con un tessuto di lino grezzo (lavato senzadetersivi) imbevuto nella tisana. coliche del lattante: escluse cause patologiche da

parte del pediatra, accompagneremo la maturazionedell'intestino del neonato cercando di fare attenzioneall’alimentazione della madre che allatta per escluderela presenza di allergie o intolleranze alimentari (soprat-tutto quelle alle proteine del latte o al lattosio che pos-sono causare disturbi all'apparato digerente). una sanaalimentazione, accompagnata da un controllo del-l’equilibrio acido basico quotidiano del ph urinario(con banali strisce “torna sole”) ci permetterà di riscon-trare l’assunzione di quegli alimenti, o sostanze (esem-pio tinture anche se naturali), aggravanti l’omeostasi,permettendone l’individuazione e la sospensione. lecoliche possono essere più frequenti se i genitori sonoinesperti o ansiosi. in pratica: cosa fare quando il bam-bino piange: per prima cosa verificare che il pianto nonsia provocato da pannolino sporco, troppo caldo ofreddo. Prendere poi in braccio il piccolo e provare acullarlo tenendolo a pancia in giù. la mamma che al-latta, può ricorrere ad una tisana carminativa a base difinocchio, malva e tiglio. Si può provare a praticare unmassaggio in senso orario nel pancino con olio di man-dorle ed un piccolo spruzzo di magnesio eudermico.Ottimi i cuscinetti d'erbe, sale e noccioli di ciliegie dariscaldare in forno, appoggiandoli al pancino. Fontiriza, riportano uno studio condotto all'Ospedale in-fantile regina Margherita di torino dall'equipe del dott.Francesco Savino e pubblicato sulla rivista Pediatrics,che ha dimostrato l'efficacia di un particolare tipo difermento lattico vivo, il lactobacillus reuteri, nel ridurrele coliche infantili.

a ogni stagione ilsuo centrifugato: perquesta coda di in-verno vi consiglioquesta bevanda chealcuni definisconomiracolosa, di certoenergizzante e de-purativa, semplicis-sima da fare!ingredienti:

melA, per il suosucco che grazie al-

l’alto contenuto di vitamine del complesso B allontanalo stress e le sue conseguenze, facilita la digestione,protegge le pareti intestinali, rinforza le difese immu-nitarie favorendo, tra l'altro, il benessere di capelli e un-ghie e stabilizza la glicemia e la colesterolemia nelsangue.

cARotA, per il suo succo ricco di elementi organici vi-tali che nutrono l’organismo e aiutano a normalizzareil peso e l’equilibrio chimico. Protegge il sistema ner-voso, favorisce la depurazione del fegato. valido aiutoper rinforzare ossa e denti. E’ un’arma contro le infe-zioni, comprese quelle agli occhi alla gola, alle tonsillee alle cavità nasali, oltre agli organi di respirazione ingenerale.

bARbAbietolA, perché il suo succo aiuta a disintos-sicare i reni, il fegato e il sistema linfatico, favorendo larigenerazione cellulare e migliorando l’assorbimentodi sostanze nutritive e ossigeno, tanto che in ambitosportivo migliora le prestazioni atletiche. Quindi mi-gliora la funzione di molti sistemi del corpo, consen-tendo di prevenire e invertire disturbi e patologie,compreso il cancro. inoltre previene e cura l’anemia,migliora la circolazione linfatica, sostiene la funzionedel fegato promuovendo la rigenerazione delle celluleepatiche, e aiuta contro i problemi indotti dall’affatica-mento. Controindicato nei casi di diabete, problemigastrici e calcoli renali.

+ succo di limone a piacere che dà freschezza e vita-mina C, B1, B2, sali minerali (potassio), oligoelementi eflavonoidi in buone quantità.

Procedimento: lavate bene tutti gli ingredienti com-presa e mette il tutto nello spremitore (o centrifuga)con la buccia. importante: bere subito il succo appenafatto, in quanto le vitamine e gli enzimi si ossidano ve-locemente con l’aria. Questo centrifugato non ha ef-fetti collaterali di alcun genere (previo allergia ointolleranza a uno degli ingredienti).Dopo appena due settimane di regolare assunzione diquesto succo, noterete un notevole incremento del vo-stro sistema immunitario.

broccoli: danno vitamina C in grande quantità e sono ricchi di saliminerali come il potassio. Combattono la ritenzione idrica aiutandol’organismo a disintossicarsi e ad eliminare le scorie. Si tratta di ali-menti preziosi, dall’elevato potere antiossidante.

Altre verdure del mese: asparagi, bietole, carote, cavolfiori, cavoli,cicoria, finocchi, radicchi, rape, sedano, spinaci.

Kiwi: ricco di vitamina C e di minerali, rafforza le difese dell’organi-smo e dà una marcia in più contro lo stress e la stanchezza quoti-diana. Ottimo anche per gli sportivi e le donne in gravidanza.

Altri frutti del mese: arance, mele, pompelmi, pere.

RICETTA per autoprodurre 1 litro di LATTE DI SOIAINGREDIENTI: 100 g di soia gialla biologica; 2 cucchiai di zucchero di canna o di zucchero bianco, oppure tre cucchiaini di stevia, acqua. PER AROMATIZZARE: 1 cucchiaino di farina di carrube o mezza bustina di vanillina.

PREPARAZIONE:Mettere in ammollo la soia per 24 ore circa in acqua, cam-biando l’acqua alcune volte durante queste ore. Scolare e bol-lire in acqua per 10 minuti. Scolare la soia e gettare l’acquache avrà trattenuto il sapore più amaro. Rimettere di nuovo abollire in circa 2 litri di acqua pulita per 35 minuti circa inpentola molto capiente perché la soia tenderà a rigonfiare.Durante questa cottura si staccano e vengono a galla le pelli-cole che avvolgono i semi: si potranno togliere facilmente

con una ramina. Scolare la soia cotta che va poi tritata nelmixer a bicchiere insieme a qualche mestolo dell’acqua dicottura. Questa ricetta non prevede la separazione del lattedall’okara (la parte solida della soia), pertanto è richiestol’utilizzo di un buon mixer da cucina, ma chi lo desideri può,a questo punto, filtrare il latte con un colino molto fine o conun panno di cotone (preferibilmene non lavato con detersivichimici) trattenendo il liquido, che è il latte di soia e usandol’okara per un ragù vegetale o, a mò di granella (da salare),

nella preparazione di torte salate. Aggiungere quindi lo zuc-chero o la stevia a piacere e, per aromatizzare, 1 cucchiainodi farina di carrube o mezza bustina di vanillina. Riavviare ilmixer per 2 minuti. Con un imbuto versare il latte in una bot-tiglia di vetro e aggiungere acqua fino a colmare il litro. Il latte di soia così ottenuto, una volta raffreddato, può essereconservato in frigo per tre giorni.

alimentazione consapevole

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Cominciamo dal LATTEdi Lucia boninsegna, San Lazzaro in Transizione

Rimedi naturali di mamma e lattantedi Marina Giusti, naturopata

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CENTRIfUGATO DI MELA, CAROTA E BARBABIETOLAdi Giuseppina Siotto, cuoca del ristorante del Centro Natura di bologna

Torniamo a gustare frutta e verdura di stagione: a marzo…

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13MARZO 2014

un numero sempre maggiore di esercizi commerciali edi pubblici esercizi si avvicina al mondo del biologicoe ecologico arricchendo il panorama delle proposte edelle opportunità di scelta a disposizione dei consuma-tori. le nuove offerte commerciali puntano a rispettaretanto le persone quanto l’ambiente, superando ormaila tendenza del prodotto soltanto “bello” o “buono”, iltutto senza rinunciare al piacere individuale. È un feno-meno molto interessante che dimostra come vi sia, daparte delle persone, una riscoperta di valori legati allanatura e al rispetto dell’ambiente che ha una forte va-lenza sociale oltreché economica.

Spesso però i concetti di “ecologico”, “biologico” o “na-turale”, già in se ben diversi, vengono erroneamente uti-lizzati per attrarre il consumatore e, senza unaregolamentazione precisa a tutto campo, tante attivitàsi auto-definiscono “eco”, “bio” o “naturali”. eco-bio confesercenti è la prima associazione di cate-goria che rappresenta le attività del commercio al detta-glio e della ristorazione che si occupano di biologico e dieco sostenibilità con garanzie di affidabilità e serietà.Scoprili sul nostro sito www.ecobio.bo.itSiamo su Fb: ecobioconfesercenti

PER UN COMMERCIO SOSTENIBILE E RESPONSABILE

“bio Gourmet® ” è nato nel Settembre 2013 con l’intento di realizzare unmarchio che identifichi i locali, siano essi ristoranti, bar pasticcerie, gela-terie o altri esercizi della somministrazione, che propongono alla propriaclientela ricette realizzate, in parte o esclusivamente, con ingredienti pro-venienti da agricoltura biologica certificata secondo le norme vigenti(reg. CE834/07 e successive modifiche).

in attesa di una regolamentazione europea o nazionale della ristorazionebio, i locali della rete “bio Gourmet®” nella preparazione dei loro piatti eproposte sono impegnati a rispettare regole e procedure definite in unapposito disciplinare a garanzia della loro clientela. la particolarità di que-sta iniziativa, che si muove in un ambito definito da normative giusta-mente puntuali e di tutela per consumatori e produttori, è quella distimolare i comportamenti virtuosi delle imprese ponendo particolare at-tenzione non solo sui prodotti biologici, provenienza e certificazione inparticolare, ma anche sulle procedure.

nelle cucine e nei laboratori di questi locali è posta la massima attenzioneperché i prodotti biologici non vengano mescolati con i prodotti conven-zionali della stessa tipologia, dalla fase del loro stoccaggio nei magazzinifino alla somministrazione alla clientela. il personale addetto alla prepa-razione e somministrazione dei piatti e delle proposte “bio Gourmet®” èinformato e formato sulle caratteristiche e le proprietà nutrizionali dei pro-dotti biologici utilizzati e sul loro corretto utilizzo e pertanto preparato afornire qualsiasi informazione alla clientela. un Comitato tecnico-scienti-fico presidia e vigila sulle attività collegate al marchio, con possibili verifi-che a campione per verificare il rispetto dei requisiti, promuovendo ancheiniziative formative e di aggiornamento.

i locali aderenti al marchio, a seconda del livello di utilizzo dei prodottibiologici nelle cucine e nei laboratori, sono divisi in due categorie,identificate con un apposito simbolo grafico: i locali “100% bio Gour-met®” che utilizzano ingredienti agricoli provenienti esclusivamenteda agricoltura biologica e i locali “menù bio Gourmet®” dove è sem-pre disponibile un menù con almeno tre portate realizzate con pro-dotti biologici e accompagnate da vini biologici o, nel caso di bar,pasticcerie e gelaterie varie prelibatezze, preparate con prodotti daagricoltura biologica.

i piatti, i prodotti di pasticceria e i gelati preparati secondo le indica-zione del disciplinare “bio Gourmet®” garantiscono l’utilizzo di pro-dotti da agricoltura biologica in una percentuale non inferiore al 70%.

il progetto “bio Gourmet” è stato promosso dalla confesercenti emi-lia Romagna con il patrocinio della regione Emilia romagna e rea-lizzato grazie alla collaborazione con eco-bio confesercenti e ilprezioso supporto tecnico di Federbio (Federazione nazionale delBiologico).

info e contatti: [email protected]

Per trovare i locali “bio Gourmet” con le loro schede e le ricette con-sigliate vai su www.gourmetbio.it (ottimizzato anche per tablet esmartphone).

E’ disponibile presso i locali aderenti anche una guida cartacea.

Bio Gourmet®

Un marchio a garanzia della ristorazione biologica

ENOTECA BOTTIGLIERIA CON CUCINAGrande selezione di vini e champagne

Ampia scelta di vini biologici/biodinamiciRistorante con menù bio gourmet

PRANZO-APERITIVO-CENALocale climatizzato, servizio WiFi, Sky Calcio

Dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 24Chiuso la Domenica - Gradita la prenotazione

Via Calari, 10-12 - 40033 Croce di Casalecchio di Reno (BO) Tel. 051 199 849 14

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"Coloro che contemplano

la bellezza della Terra

trovano riserve di forza

che durano fintanto

che dura la vita."

Rachel Carson

“Sii tu il cambiamento

che vuoi vedere avvenire

nel mondo”. Mahatma Gandhi

Page 14: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

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MARZO 2014

SOLUZIONI

nonostante i continui aumenti del costo del car-burante, noi italiani siamo comunque sempremolto affezionati all’automobile. Dice uno studiodell’Osservatorio dei Servizi che l'auto rimane ilnostro mezzo preferito, sia sui lunghi sposta-menti, ad esempio per andare in vacanza, sia suitragitti brevi, come casa-lavoro.

Del resto i cambiamenti sociali, sono semprelenti. in attesa che l'abitudine all'utilizzo costantedell'automobile, venga sostituita da consuetu-dini più sostenibili, ecco alcuni consigli per ri-sparmiare ambiente e denaro:1)usate quanto più possibile la bicicletta! non

ha alcun impatto ambientale, è spesso più ve-loce dell'auto (specie nei tragitti cittadini), èpiù divertente ed aiuta a socializzare !

2)se è possibile, in attesa dell'auto ad acqua(!?!),circolate su un'auto a GPl o ancora meglio ametano. il metano, è per ora, il combustibilecon le più basse emissioni nocive ed è ancheil più economico! ricordatevelo quando do-vrete sostituire la vostra vecchia e fumosa autoa gasolio.

3)Per i lunghi spostamenti, quando possibile,preferite il treno. una buona alternativa sonoanche gli autobus gran turismo. Sono in ge-nere economici e molto comodi. Copronograndi distanze ed uniscono molte citta ita-liane ed europee. Spesso, calcolando anche itempi di spostamento tra centro città ed aero-porto e da aeroporto al centro della città rag-giunta, sono anche veloci quasi quanto unaereo.

4)Fate manutenzione regolare alla vostra auto.verificare abitualmente i livelli di olio, acqua,pressione delle gomme, i filtri di olio e carbu-rante, ecc non solo abbassa i consumi, ma ri-duce anche le emissioni.

5)evitate le brusche accelerazioni e le conse-guenti brusche frenate. la guida sportiva co-stringe il motore a risposte pronteaumentando i giri del motore ed il suo con-sumo di carburante. Evitando grandi accelera-zioni e frenate brusche, aumenta la duratadell'impianto frenante.

6)moderate la velocità ed usate le marce alte.Se il motore va su di giri, si consuma e si in-quina di più ! Per abbassare i consumi ed in-quinare meno, è saggio cambiare spesso lemarce, cercando di rimanere il più possibile suquelle alte: tra la quarta e la quinta il consumodi benzina cala del 20% circa.

7)spegnete il motore durante le soste prolun-gate. alcuni modelli di auto, montano di serieil sistema “start & stop”, che spegne e accendeautomaticamente il motore durante le soste.

Quando le soste durano alcuni minuti, comead un passaggio a livello, conviene alla tascaed all'ambiente, spegnere l'auto. in molti Co-muni, questo comportamento virtuoso, è resoobbligatorio da specifiche ordinanze comu-nali. Quindi fatelo anche per evitare le multe !

8)in autostrada abbassate la velocità e tenetelacostante. Sulle lunghe distanze percorse in au-tostrada o superstrada, mantenere i 130 km/hfissi, fa consumare circa il 10% in più di carbu-rante che tenere i 110 Km/h, aumentandoanche il rischio e le emissioni nocive ! ai 90km/h, il consumo del carburante si abbatte del20/25%, vuol dire risparmiare 20/25 euro su unpieno di 100 euro. viaggiate slow speed !

9)climatizzatore solo quando è indispensabile.Per raffreddare (o riscaldare) l’abitacolo, il cli-matizzatore sfrutta la potenza di alcuni cavalliaumentando il consumo di carburante di al-meno il 5%. Per questo, è bene usarlo solo incaso di reale bisogno e quando si raggiunge latemperatura desiderata, spegnerlo.

10) Auto leggera. appesantire l’automobile conpiù passeggeri è un conto, meglio viaggiarecon una macchina sola che utilizzarne due, matrasportare nel bagagliaio carichi inutili soloper la pigrizia di scaricarli in casa o in garage,è un altro. Più il veicolo è pesante, più ovvia-mente, aumentano consumi ed emissioni.Questo vale anche per i carichi sul tetto, dovel'aggravante è anche la resistenza che il caricooppone all'aria, ma anche a viaggiare con ilpieno di carburante che, se non serve per unlungo viaggio, aumenta solo il peso comples-sivo dell'auto.

numerose sono le app per smartphone ediphone che aiutano a risparmiare consumi edambiente. E' possibile monitorare i prezzi del car-burante, trovare i distributori più vicini, tenereun’agenda dei costi annuali del mezzo e organiz-zarne la manutenzione.

Meglio di ogni altro consiglio: perdiamo l'abitu-dine all'uso compulsivo dell'automobile! Moltidei nostri spostamenti quotidiani, sono realizza-bili con altri mezzi, tutti più salutari, economici esostenibili. una bella camminata a piedi, un giroin bici, ma anche usare i mezzi pubblici o sem-plicemente organizzare meglio i nostri sposta-menti, ci farà risparmiare e manterrà noi el'ambiente più in salute!

nel corso del 2013 ungruppo di volontari delMonte Sole Bike group –FiaB Bologna ha percorsole ciclabili cittadine perprodurre un documentoche ne fotografasse lostato. la documentazioneprodotta (scaricabile gra-tuitamente dal nostro sitoweb) è stata poi conse-gnata al Settore MobilitàSostenibile del Comune diBologna. Pronta è stata larisposta dei tecnici chehanno smistato le segna-lazioni agli uffici di compe-tenza risolvendo le problematiche più urgenti: buchepericolose, vegetazione che ostacolava il passaggio,problemi all’illuminazione.Diversa la questione per i problemi strutturali: le cicla-bili sono state progettate e realizzate in un arco tem-porale piuttosto lungo con criteri diversi. Bisognerebbeunire alla realizzazione di nuovi percorsi una ripro-gettazione dell’esistente. Ci sono casi emblematici (laciclabile di via Stalingrado è uno di questi) di piste an-guste, con spazi limitati in promiscuità con i pedoni,che costringono a continue gincane mentre il ciclistaha bisogno di percorsi il più possibile rettilinei e bendefiniti. la verifica non ha riguardato il centro storico di Bolo-gna per una scelta precisa. Si tratta infatti di una zonacon limite a 30Km/h dove , se la moderazione del traf-fico è fatta a dovere, non sono necessarie piste ciclabilie la convivenza con i mezzi a motore è possibile senzapericoli. Per attuare la moderazione non sono suffi-cienti i cartelli che indicano il limite, ma bisogna met-tere l’automobilista nelle condizioni di rispettarlo,

creando dei percorsi non rettilinei che ne rallentino lavelocità. Strade come via Marconi, via irnerio e similari,larghe e lunghe rendono impossibile per chiunque ri-spettare i 30km/h.i ciclisti sono spesso accusati di non rispettare il codicedella strada, ma dobbiamo considerare che la viabilitàcittadina è stata progettata per i mezzi a motore. Peresempio in alcune zone (come la Bolognina e la zonauniversitaria) la moderazione del traffico è realizzatacon sensi unici che obbligano gli automobilisti a per-corsi tortuosi che rendono svantaggioso il traffico dipassaggio , limitandolo, almeno nelle intenzioni, aquello locale. Ebbene per un mezzo a motore fa pocadifferenza allungare il percorso di 200-300 metri, di-verso è per il ciclista. in sintesi se si chiede ai ciclisti unmaggior rispetto delle regole, bisogna con un cambiodi mentalità cominciare a progettare una viabilità chevada incontro anche alle loro esigenze.

Le piste ciclabili di Bolognadi Francesco Masi, Monte Sole bike Group – FIAb bologna

“I veri viaggiatori partono per partire e basta:cuori lievi, simili a palloncini

che solo il caso muove eternamente, dicono sempre ‘Andiamo’, e non sanno perchè.

I loro desideri hanno le forme delle nuvole.” Charles Baudelaire

il sole è in assoluto la fonte di energia naturale piùeconomica del pianeta ed è inesauribile. Da questopresupposto è partita la progettazione per svilup-pare solingo, l’ultima creatura dell’azienda bolo-gnese Five (Fabbrica italiana veicoli Elettrici), unciclomotore elettrico, ad uso tipicamente cittadino.a differenza degli altri ciclomotori elettrici, Solingodispone di un piccolo pannello sul baule posterioreche è in grado di catturare l’energia solare e “resti-tuirla” sotto forma di energia cinetica. l’energia pro-dotta dal pannello garantisce un’autonomiamassima di 115 chilometri su percorso urbano. ilpeso di Solingo è di circa 35 chilogrammi, ma il dop-pio motore funziona come booster consentendo diaffrontare salite con una pendenza massima del 15%.la velocità massima del ciclomotore è di 35 km/h. icosti energetici di Solingo non hanno eguali: inferioria 0,50 euro ogni 100 km; non si paga bollo per iprimi cinque anni ed è possibile accedere ai contri-buti statali per veicoli a basse emissioni complessive.Solingo, essendo un veicolo totalmente elettrico, nonproduce emissioni nocive per l’ambiente e per que-sto in numerose città gode di ulteriori incentivi edagevolazioni, come l’accesso alle Ztl dei centri sto-rici. la ricarica è veloce e comodamente effettuabileanche di notte, collegando l’alimentatore a una presadi corrente. le batterie, leggere e asportabili, confi-gurate in cinque diverse modalità a seconda delleesigenze di autonomia e prestazioni da parte deiclienti, non obbligano alla carica in garage. interes-sante anche la genesi di Solingo: tra gli sviluppatoric’è anche Rinnova, società di ricerca partecipatadall’università di bologna (che col solare ha molto ache fare, vedasi l’esperienza di Onda Solare nellaWorld Solar Challenge) e la promotrice è una start upche mette in atto un processo inverso alla tendenzacomune della delocalizzazione. FivE riporta, infatti,

in italia quella produzione di veicoli elettrici cheWayel (costitutrice della start up) progettava nel BelPaese, ma assemblava in Cina. Solingo è un mezzo elettrico leggero e versatile dautilizzare in città, il primo Cityrunner in grado di im-magazzinare l’energia del sole in una batteria di ri-serva che permette di arrivare sempre adestinazione. E dal sole arriva anche l’energia neces-saria per produrre questa bella novità in campo dimobilità sostenibile: lo stabilimento bolognese de-stinato alla produzione infatti, si sviluppa su 7.100 mqe opera in una logica full ZEB (Zero Energy building).l’edificio è in grado di autoprodurre non soltantol’energia utilizzata per il comfort abitativo, ma anchequella necessaria per la propria produzione indu-striale. È il primo esempio in italia!innovativo, ecosostenibile e made in italy. una sceltadel genere si ripaga con il risparmio e con la virtù cheproduce.

Nel mondo della mobilità elettrica il futuro è già iniziato, ed è a Bologna!di Maddalena Nardi

bici & co.

Un decalogo per usare meglio l'automobile, risparmiando e con minor impatto ambientaledi Silvano Ventura

mobilità sostenibile

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“Mafalda, Mafalda … ven què! Guerda, l’è arrivè la bul-latta dal gas, non ne posso più, altri euro che vanno perl’aria, la pensione non basta più, occorre prendere dei prov-vedimenti, non possiamo spendere così tanto … non ce lopossiamo permettere!!! “ Così giuseppe, marito e compagno di vita della Ma-falda si sfogava all’arrivo di una bolletta del gas, dellaquale nemmeno si spiegava l’importo così alto, perché avevano anche patitoil freddo, avendo tenuto la caldaia al minimo e per poche ore al giorno.“Senti mò - dice il Giuseppe -ho letto su VIVERE SOSTENIbILE A bOLOGNA di una dittache diceva di far spendere circa la metà ,togliendo il gas, per riscaldare.”Fu così che la Mafalda telefonò alla Fire Holding srl Area emilia Romagna a ca-driano di Granarolo, (051-765722) e prese contatto con delle persone volte arisolvere il problema che non è solo della nostra coppia di amici, ma di tutta lapopolazione. Fu così che una mattina arrivò luca della Fire Holding e spiegò allaMafalda e a giuseppe i vantaggi di cambiare la caldaia a gas con una modernaPompa di calore iDRonicA ad alta efficienza.giuseppe esclamò “ ma cusela stà pompa idronica, la solita fregatura per nueterpensionè?!!”

Così, per l’ennesima, ma non ultima volta, luca spiegò in parole italianE econ semplicità il funzionamento della Pompa di Calore : “innanzi tutto il com-bustibile che fa funzionare al 75% la pompa di calore è l’aria, il rimanente25% è l’elettricità. l’aria viene aspirata e compressa da un apposito compres-sore e, come tutti voi sapete, quando una cosa viene compressa, questa spri-giona calore, questo calore viene inviato ad una serpentina che scalda l’acquache circola nel vostro impianto di riscaldamento fino a 65°c, quindi SEnZacambiare nulla dell’impianto, se non la caldaia, vi riscaldate a costo di moltoinferiore di quello attuale.”Ma di questo ne parleremo nel prossimo numero.

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MARZO 2014

la maggior parte dei prodotti chimici utilizzati percombattere le muffe danno, a lungo termine, pochirisultati, finendo addirittura con il causare alle per-sone più danni di quanto non facciano le muffe.naturalia-Bau è da sempre impegnata a promuo-vere il concetto di abitare sano ed ecologico. Muf-faway®-SiStEMa antiMuFFa è la soluzione idealeper il risanamento degli ambienti e l'isolamentodegli interni. il sistema prevede l’applicazione di treprodotti: il pannello naturale antimuffa, il collante-rasante a base di calce idraulica naturale nHl 3,5 ela pittura professionale di calce. il PAnnello An-timuFFA: prodotto a base di materie prime di ori-gine naturale come sabbia di quarzo, calce e acqua,il pannello è un coibente ecologico caratterizzatoda un elevato grado di purezza. Esposti a pressionee temperature elevate, i singolari cristalli di silicatodi calcio formano una microstruttura particolar-mente stabile, traspirante, e quindi atta a favorire iltrasporto di umidità e impedire, contemporanea-mente, la formazione di condensa in superficie. lafinissima struttura cellulare ad elevata assorbenzacapillare e la composizione chimica ad effetto ini-

bente sulle muffe sono le caratteristiche salienti diquesto valido sistema antimuffa. il collAnte-RA-sAnte: a base di calce naturale, grazie alla porositàdella struttura, l'intonaco per interni su base mine-

rale è caratterizzato da una notevole permeabilitàalla diffusione del vapore e ha elevati standard an-tincendio. Questa permeabilità al vapore acqueofa di questo prodotto un ottimo igroregolatore:l'umidità in eccesso presente nell’aria viene assor-bita dalla parete e, successivamente, rilasciata.Come un impianto di climatizzazione naturale,questo effetto favorisce un ambiente più sano epercettibilmente migliore in cui abitare. la Pit-tuRA Di cAlce: ricavata dall'impiego di materieprime esclusivamente minerali e da grassello dicalce di alta qualità, vanta proprietà davvero eccel-lenti. E’ traspirante al valore acqueo, consente diprevenire efficacemente la formazione di muffe,oltre ad assorbire efficacemente gli odori. graziealle sue proprietà igroregolatrici, la tinteggiaturanaturale a base di calce migliora il clima abitativo. Con i loro componenti 100% naturali e natural-mente privi di sostanze tossiche, le soluzioni muffa-way® consentono di garantire a clienti e progettistiambienti sani e privi di muffe.

bio edilizia

Parola d’ordine: festeggiare con gusto ma senzaappesantirsi. Quante volte vi sarà capitato di ritrovarvi dopo ilpranzo di natale o di Pasqua con degli sgradevolieffetti post panettone o post colomba? Questonon vi capiterà con le colombe e i panettoni diAvala Pasticceria perchè sono fatti con tempi dilievitazione lunghi e con lievito madre biologico.gli ingredienti sono selezionati con la massimacura prestando attenzione alla qualità e alla prove-nienza da agricoltura biologica.

le uova sono fresche e biologiche, come lo zuc-chero di canna, mentre i canditi sono non trattati.non usiamo margarine vegetali (ricche di grassiidrogenati) ma burro biologico di alta qualità.l’obiettivo è quello creare un prodotto bilanciatocha abbia meno grassi e zuccheri, in modo da es-sere gustoso, altamente digeribile e non dannosoper l’organismo. Che dire... non resta che acchiap-parne una al volo!!!

alimenti bio

CAFFETTERIA E PASTICCERIA BIOLOGICAVia Cavazzoni, 2/c a Bologna

Tel. 051-0970561e mail: [email protected]

facebook: avala pasticceria gelateria

dove le colombe volano leggereINGREDIENTI COLOMBA:• farina di grano 00 e manitoba• uova fresche bio • lievito madre bio• burro bio • zucchero di canna bio• scorza limone e arancia bio

non trattato• canditi arancia non trattati(non sbiancati non coloratisenza conservanti)

• bacche di vaniglia Bourbonnedi Madagascar

• mandorle intere

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Avala: dove le colombe volano “leggere”!di Annarita Piazza

l’ispirazione del nome tanto particolare delle bioprofumerie iaçai è l’Açai (si pronuncia "assaì"),una bacca viola brasiliana, conosciuta come “ilfrutto della vita”. Da sempre nutrimento degli in-dios della Foresta amazzonica, è un concentratodi energie, oltre ad essere particolarmente gu-stoso! E’ a questo frutto così virtuoso che si è ispi-rata Simona, aprendo le profumerie biologichedi San lazzaro di Savena e di Bologna: “rappre-senta perfettamente - ci dice - l’idea del ‘mi piacee mi fa bene’, concetto fondamentale della filo-sofia di iaçai”.

Perché scegliere una bio profumeria?Per trovare prodotti per la cura personale e delbenessere di tutta la famiglia con particolare at-tenzione alla salute e l’ambiente, scegliendo trauna vasta gamma di prodotti esclusivamente cer-tificati. E’ importante parlare di biologico anchenel mondo cosmetico, vista la quantità di cremee prodotti che utilizziamo quotidianamente acontatto con la pelle. la provenienza biologica ebiodinamica delle piante utilizzate in cosmeticagarantisce, come per gli alimenti, l’assenza di so-stanze chimiche, di pesticidi e il rispetto dell’am-

biente. Ecco allora che Simona, preparata e cor-tese, vi conisglierà creme e oli per il viso e per ilcorpo, trattamenti per i capelli, make up, profumie oli essenziali, prodotti per l’igiene personale, so-lari, profumatori d’ambiente, senza dimenticareprodotti per la pelle e le esigenze specifiche del-l’uomo. un’ampia selezione di prodotti è dedi-cata alle donne in gravidanza e alleneo-mamme, per soddisfare le necessità loro edel bebè. Questi prodotti, oltre a mantenere inal-terate le caratteristiche originarie della pianta,sono sicuri perchè non contengono sostanze sin-tetiche e riducono il rischio di allergie. non mancaun grande assortimento di prodotti alla spina. ilocali stessi di iaçai seguono la vocazione alla so-stenibilità: arredati e ristrutturati in bioarchitet-tura, con materiali naturali e a basso impattoambientale, ove possibile di provenienza locale.la resa è davvero confortevole, tanto da farneanche una Day spa per coccole da regalarsi,unendo conoscenza, attenzione a se stessi e al-l’ambiente.

bio cosmesi

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Iaçai: un nome esotico per la cosmesi biologicadi Maddalena Nardi

Solo i materiali biologici garantiscono un abitare sano

La rubrica di Mafalda

Soluzioni sostenibili per abbattere i costi delle bollettedi Rodolfo Natalini

efficienza energetica

La posta di MafaldaHai dubbi su come tagliare i costi in bolletta? Accendi la lampadina del RISPARMIO ENERGETICOe Scrivi a Mafalda! [email protected]

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MARZO 2014

armonia nasce nel 2005, dopo anni di riflessioni e ricer-che. Quando i miei bimbi erano piccoli mi sono avvicinataall'omeopatia, perchè cercavo un'alternativa alle medi-cine convenzionali. Poi sono passata ad un'alimentazione più sana, percrescere i miei cuccioli. Dovendo ristrutturare casa, misono documentata ed ho usato pitture e prodotti na-

turali per il legno, scoprendo un mondo nuovo, sicu-ramente più sano. Ed ecco nascere in me il desiderio di cambiare lavoro e diavviare un'attività volta alla salute, al benessere, al rispettodell'uomo e della natura. Sono davvero convinta che scegliere prodotti biologicisignifica contribuire a sostenere l'equilibrio dell'ecosi-stema. nel mio negozio di imola propongo prodotti na-turali e biodegradabili, privilegiando i prodotti sfusi: dalmondo della pulizia della casa, alla cosmesi, ma anchelibri e manuali che possono aiutare le persone ad avvici-narsi a uno stile di vita più consapevole e attento. Ho grande attenzione anche per l’arredo (materassi in lat-tice 100% naturale, futon e tatami, cuscini di noccioli, lam-pade, arazzi e tanto altro) e per il mondo dei bambini: daipannolini lavabili ai capi di cotone biologico. Siamo anchepunto di raccolta per i tappi di sughero e spesso organiz-ziamo piccoli laboratori legati ai temi a noi cari. non vi resta che venirci a conoscere (www.arredobio.it).

arredo eco

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Armonia: un sogno diventato realtà di Elena Poggiali

a Budrio nasce un istituto di apprendimento - rivoltoai bambini dai due anni e mezzo fino alla quinta ele-mentare - che parte dai bambini, dalle loro attitudini,dai loro bisogni e tempi, nonché dalle loro possibilidifferenze. E’ l’istituto di istruzione parentale a indirizzo ecologicolE aPi liBErE, dove l’apprendimento della matema-tica, dell’italiano, della storia, delle lingue straniere edi tutte le altre materie, nasce dalla collaborazione epartecipazione attiva dei bambini e delle loro famiglie.lo stile educativo che si trova, sensibile alla socializ-zazione e comunicazione ecologica tra i bambini, sifonda sul loro ascolto e su una attenta valorizzazionedelle loro attitudini da parte di adulti professional-mente qualificati in vari ambiti: da quello letterario e

scientifico alle forme artistiche come il teatro e la scrit-tura creativa, dal mondo vegetale - conoscenza del-l’orto e delle specie arboree - fino alla biodanza e allacucina naturale “della buona salute”, e così via contante altre discipline curiose e stimolanti per la cre-scita. l’istituto lE aPi liBErE si propone così di dare spazioe respiro alle esperienze e alle attitudini dei bambiniin un percorso di formazione al mondo e alla vita chevuole essere educativo e creativo, e che, nel rispettodelle tradizioni, intende valorizzare le energie, la cu-riosità e le inclinazioni di ogni singolo bambino o me-glio di ogni singola “ape libera”.

educazione alternativa

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Le Api Libere: un altro modo di fare scuoladi Sabina Fava, fondatrice

la bottega Exaequo di via roma a S. giovanni inPersiceto è da qualche anno la continuazione del-l'esperienza dell'associazione altreterre, che aprì alpubblico nel 2001 diventando poi una delle tre bot-teghe dell'organizzazione Exaequo Società Coope-rativa Sociale di Bologna (la terza è a Castel SanPietro terme). in bottega trovate prodotti alimentarie cosmetici bio, bigiotteria, un po' di abbigliamentocon accessori, oggettistica per la casa, detersivi allaspina e su richiesta, frutta fresca bio (ananas e ba-nane). Ci sono anche le bomboniere solidali per fe-steggiare i momenti importanti (artigianali euniche). la Bottega Exaequo di S. giovanni proponeanche iniziative culturali e politiche sul territorio enei comuni limitrofi i cui temi trattano il rapportonord/sud, l'economia, l'ambiente, lo sviluppo, l'im-migrazione, il consumo consapevole, la finanzaetica. Con "economia sostenibile" si intende un mo-dello economico che mette al centro del propriooperare le persone, l'ambiente, la qualità della vita,cercando di coniugare sviluppo con equità, occu-pazione con solidarietà, risparmio con qualità.Questa economia comprende finanza etica, coope-razione sociale, gruppi d'acquisto Solidale, com-mercio equo, agricoltura biologica/biodinamica,riciclo/riuso, risparmio energetico, prodotti a kmzero, valorizzazione del territorio, delle comunità,delle biodiversità.tutte queste pratiche non solo hanno affermato lapropria capacità di contribuire efficacemente alla

soluzione di nuovi problemi sociali, ma hannoanche distribuito più equamente il reddito, la ric-chezza e approfondito e rafforzato la democraziaeconomica.Povertà, sfruttamento ed esclusione sociale sono leconseguenze di scelte politiche ed economichechiaramente non sostenibili. in base a questa con-siderazione, nasceva oltre cinquant'anni fa il Com-mercio Equo e Solidale, con l'obiettivo di costruirerelazioni economiche tra piccoli produttori del Suddel mondo e consumatori, basate su rapporti direttie continuativi, sul riconoscimento ai produttori diprezzi giusti e prefinanziamenti, sull'eliminazionedelle intermediazioni speculative e soprattutto sulrispetto del diritto dei lavoratori e dell'ambiente. ilcommercio equo è presente in oltre 80 Paesi delmondo, con più di 1200 organizzazioni, migliaia diprodotti, oltre 3500 negozi specializzati (Botteghedel Mondo), 100.000 punti vendita nella grande Di-stribuzione, un fatturato globale in continua crescita(10 miliardi di dollari nel 2012) e opera coniugandocontinuamente economia e azione sociale, com-mercio ed educazione. in italia è costituito solo daorganizzazioni "non a scopo di lucro" cui fanno rife-rimento diverse centinaia di lavoratori e circa 15.000volontari. Ogni nostro gesto è importante per ilresto del mondo ed è facile fare una scelta più con-sapevole. vi aspettiamo!

commercio eco

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Equo e solidale: una scelta importantedi Guido Iorio

la natura non finisce mai di stupirci nella sua incredibilee benefica intelligenza. C’è una pianta che molti cono-scono solo per i dopo barba che usavano i nonni, ma cheha delle caratteristiche uniche in termini di tenuta di ter-reni franosi: una bio ingegneria spesso utilizzabile in al-ternativa a soluzioni di certo anche più costose, qualicemento armato, gabbioni, reti e pali.E’ il vetiver (chrysopogon zizanioides), definito dalla BancaMondiale come la più promettente tecnologia verdecontro l'erosione. E che il sistema di utilizzo di questapianta sia efficace lo dimostrano migliaia di impianti riso-lutivi realizzati in tutto mondo. nel nostro paese l’ha im-plementata Marco Forti, cercando un rimedio ecologicoal terribile stato di erosione dei terreni tenuti a pascolo inSardegna. Ha così creato vetiver italia, un’associazione li-bera e indipendente che agisce sin dal 2008. Proponel’utilizzo di questo semplice ed efficace sistema di tra-pianto del vetiver, seguendo una filosofia inclusiva e opensource, con l’obiettivo di diffonderne la conoscenza.Oltre a questo vengono seleziona soggetti produttori sututto il territorio nazionale che sottoscrivono il codiceetico dell’associazione e che portano avanti la commer-cializzazione delle piante e il metodo collaudato. E’ il casodella giovane valentina rappelli che ha creato vetiverto-scana, nata dalla ricerca fatta per risolvere una situazionedi dissesto idrogeologico presente nella sua proprietà.tutti ricordiamo i danni e le vittime delle frane del 2010nel comprensorio di Massa Carrara. lei perse parte dellapropria vigna e quando fu il momento di ricostruire cercò

un’alternativa sostenibile, ecolo-gica ed economica al classico cal-cestruzzo. Dopo avere testatopersonalmente le qualità del veti-ver, valentina ha cominciato acommercializzarla e a scoprirnetutte le proprietà: la pianta è fito-depurante perché le sue radici as-sorbono i metalli pesanti; le fogliepossono essere intrecciate pertetti e cesti realizzati a mano, cosìcome le radici, una volta seccate,possono produrre l’ottimo pro-fumo maschile di cui tutti ab-biamo memoria.il vetiver è una scelta sicura, effi-cace e a basso costo, applicabilein una enorme varietà di luoghi esituazioni diverse, una soluzione“verde” a problemi come conteni-

mento dei terreni franosi, disinquinamento e gestione diappezzamenti avvelenati e perfino produzione dell’ener-gia dalle biomasse. il vetiver è impiegato in forma dome-stica dal privato anche su piccola scala per risolvereproblemi di stabilità di murature o di erosione, o su largascala per trattare scarichi industriali altamente inquinantio per mitigare il rischio di smottamenti che interessanointeri comprensori. ma in pratica come funziona? il vetiver è una pianta er-bacea perenne che ha radici molto profonde (arrivano asuperare i 5 metri) di rapidissima crescita, sottili, ma omo-genee ed estremamente resistenti (1/6 di un acciaio dimedia qualità), in grado di imbrigliare qualunque terreno.Contrariamente a quanto avviene con altre piante, le ra-dici del vetiver non creano tensioni o spostamenti, maoppongono maggiore resistenza al cedimento (fino al40% in più). le piante si applicano in siepi che devonoseguire la curva di livello impedendo quindi alle acquepiovane di scorrere liberamente in superficie trascinandovia il terreno, ma le costringe ad infiltrarsi in profondità ri-caricando le falde.il vetiver insomma consente di unificare diversi ambitirisolvendo problemi ambientali, risollevando settorieconomici e creando ricchezza per il territorio. i dati di-mostrano che le siepi vegetative incrementano la produt-tività del settore agricolo, fornendo anche redditiaggiuntivi agli agricoltori tramite la biomassa ottenutadagli sfalci.

orto & giardno

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Il vetiver: una pianta utile e virtuosadi Maddalena Nardi

“I grandi non capiscono nulla da solied è faticoso, per i bambini,

spiegare tutto ogni volta.” Antoine de Saint-Exupéry

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Sempre più frequentemente incontriamomamme e papà che Portano i propri figli addosso,e sempre più frequentemente ne incontriamo chePortano con la Fascia lunga. E' il cosiddetto Baby-wearing, letteralmente "indossare il bebè". Perchèfa bene portare i propri figli addosso? Perchè è unapratica che, tra gli altri vantaggi, è anche "sosteni-bile"'? Portare i propri figli è un qualcosa di anti-chissimo, ma anche di nuovo... è qualcosa che noieuropei stiamo un po’ reimparando. Per decennici è stato detto che non va bene prendere troppoin braccio i propri figli perchè altrimenti si viziano,perchè diventerebbero dei "mammoni", perchènon svilupperebbero la tanto agognata "indipen-denza". Questo è un chiaro esempio di come il tipodi accudimento del bambino rispecchi la societàin cui vive, e i valori che la suddetta società portaavanti come propri. Quindi, una società in cui l'in-dividualismo è un valore sempre più incoraggiatoprobabilmente appoggerà uno stile di accudi-mento basato sulla distanza e il distacco precoce.non vado oltre a riguardo, mi interessa invece sot-tolineare che portare fa bene perchè abbraccia, perchè accorcia le di-stanze tra genitore e bambino, perchè è un modo per mettersi inascolto dei bisogni dei propri figli. Perchè se il modello del basso contattocrea individui più individualisti, il Portare in un contesto di accudimentoad alto contatto, ne crea di indipendenti e sicuri di se, forti dell'amore edell'ascolto che è stato dato loro nei primi anni di vita.

i bimbi portati in fascia piangono meno,sono più rilassati, vedono il mondo da un'al-tra prospettiva, ovvero seguono la mamma- o il papà - nelle loro normali attività quoti-diane. le mamme che portano in fasciahanno il loro bambino addosso, in braccio, econtemporaneamente possono avere lemani libere. i bimbi portati in fascia manten-gono la loro posizione fisiologica, ovvero laposizione divaricata-seduta che tanto li fa as-somigliare a dei ranocchietti, quando sonomolto piccoli, ovvero rannicchiati e con le gi-nocchia più in alto del sederino, la posizionein cui istintivamente si rannicchiano sul pettodella mamma e del papà (posizione, tra l'altro,corretta per un fisiologico sviluppo delleanche). Parliamo anche della sostenibilità delportare con la fascia lunga... una buona fascialunga è un supporto con il quale si può por-tare un bambino dai primi giorni di vita ai 3-4 anni di età, è realizzata in tessuti naturalibiologici e certificati non trattati con sostanze

dannose, oltre a essere economica ed ecologica e al termine del suo uti-lizzo la si può reinventare con fantasia per altri impieghi, senza che diventiun rifiuto. non vi resta che provarla!

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L'ABBRACCIO DELLA fASCIA LUNGA – BABYWEARINGdi Valeria Contegno, Nini Ya Mumu

MARZO 2014

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“salviamocilapelle è un Piccologrande Mondo.” E’ così che daquando è nato il marchio ho ini-ziato a definire quello che di fattoè un negozio che racchiude in setutto ciò che poniamo in contattocon la nostra pelle!un passo indietro a 4 anni faquando nasce il primo negozio aimola: eravamo due soci en-trambi informatori medici diun’azienda di prodotti omeopa-tici cha, stufi delle continue pres-sioni aziendali e della mancanzadei riconoscimenti dovuti, deci-diamo di tuffarci in un mondo

inesplorato e di nicchia. Sfidiamo la sorte all’inizio della crisi econo-mica lasciando entrambi un contratto a tempo indeterminato per unsalto nel buio! Bene la nostra idea ha funzionato forse proprio perchési rivolge ad una necessità terapeutica oltre che di mercato, necessitàche soprattutto ultimamente coglie ancora più sensibilità perché lascelta è stata quella di offrire una vasta gamma di prodotti bio: dalladetergenza per la casa a quella per la persona, biancheria intima

uomo, donna, bambino e bebèin fibre naturali, pannolini lava-bili, assorbenti in cotone, cop-pette mestruali, tra poco ancheuna linea di abbigliamento, den-tifrici, etc., insomma tutto quelloche in qualche modo può evitaredi creare qualsivoglia tipo di al-lergia, sensibilità o di intolleranza. Perché? non va dimenticato che lanostra pelle è una sorta di spugna, assorbe tutto quello che vi po-niamo a contatto, è l’organo più esteso di cui disponiamo e anche lanostra prima barriera verso l’ambiente esterno e necessita, quindi, ditutta la cura e attenzioni possibili! la parola d’ordine è comunque bio-logico e certificato! Solo questo Mondo con cui convivo da sempre, èin grado di garantirci il benessere e solo le certificazioni possono tu-telare me e il consumatore che diventa cliente, ma soprattutto amico.Dal gennaio 2013 salviamocilapelle è diventato di mia proprietà, ilmio socio ha scelto un’altra strada e io di continuare questa e da set-tembre del 2013 ho un nuovo punto vendita a Bologna in P.za aldro-vandi 13/b. a questo punto non mi resta che dire: vi aSPEttO!

Arriva a Bologna Salviamocilapelle, per la salute e la cura di grandi e piccinidi Patrizia Accettulli

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un sistema d’irrigazione progettato ed installato correttamente è unostrumento essenziale per ridurre il consumo dell’acqua e per avere ungiardino sempre sano e rigoglioso. Parlando d’irrigazione non ci rife-riamo solo ai giardini, ma anche a terrazzi e orti. A la Pioggia si può trovare tutto il materiale necessario per la rea-lizzazione dell’ impianto d’irrigazione. Per i terrazzi la Pioggia pro-pone una linea completa di microirrigazione professionaleestremamente semplice e facile da installare, come se fosse un sem-plice puzzle da comporre scegliendo i pezzi più idonei. E’ ideale per vasi, fioriere, aiuole e siepi. anche l’orto, grande o piccolo,ricavato sul terrazzo o in giardino, di tipo tradizionale o sinergico, ri-chiede comunque un’irrigazione adeguata. Solo dopo un paio di set-timane dall’installazione dell’impianto, le piante saranno piùrigogliose e verdi, pronte a dare i loro frutti.

La Pioggia: tutto quello che serve per irrigareriducendo il consumo d’acqua di Veronica Ventura

un altro elemento molto importante è l’automazione dell’irrigazioneservendosi di un programmatore. in questo modo l’acqua verrà ero-gata in maniera costante ed equilibrata per soddisfare il fabbisognogiornaliero delle piante, soprattutto nei periodi estivi di maggiorcaldo.non manca la possibilità di trovare il materiale per realizzare laghettiartificiali per ricreare giardini biodiversi dove far vivere specie dipiante acquatiche e pesci come in un'oasi naturale.inoltre la Pioggia è specializzata nelle seguenti attività:• vendita, installazione e riparazione di elettropompe per acqua e

liquidi speciali (come olii, vino, miele, cosmetici, carburanti, ecc.)per uso civile, industriale, agricolo ed edile.

l'enorme bagaglio di esperienza nel settore, rendono la Pioggia unpunto di riferimento a Castaneso e in tutta la provincia di Bologna.l'azienda effettua vendita diretta a privati o professionisti con partita iva.

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né è scritto da qualche parte. Per dipiù, a differenza di ciò che accadequando spendiamo molti soldi, nelcaso della CO2 non facciamo espe-rienza diretta delle conseguenzedel nostro impatto, perché esso èsuddiviso su quasi sette miliardi di

persone e molti anni.” Ma grazie aquesto libro sarà più facile, quasi in-tuitivo, per tutti orientare le nostrescelte e quindi rendere più sosteni-bile il nostro stile di vita.

RECENSIONI

Ecco un libro di forteimpatto emotivo, madi grande verità: dalracconto vissuto di unabambina che affrontala malattia prima e l’av-vicinarsi della mortepoi, l’autrice Evelyn El-saesser-valarino, ciporta a riflettere su untema per molti ancorasconvolgente, anche sefacente parte della vitadi tutti noi. Seguiamola narrazione della gio-vane in tutte le fasi chela accompagnano dallapaura al momento delpassaggio, in un per-corso soprattutto inte-riore e ispirato,arrivando a quella lucedi cui parla il titolostesso del romanzo. “Ora posso la-sciarmi andare, - esclama - non hopiù paura, sono pronta per ilgrande viaggio.” riflessioni e spuntidi saggezza che possiamo fare no-stri, utili a tutti noi che di giorno ingiorno possiamo avvicinarci al-

l’idea della morte nostra o dei no-stri cari, con nuove prospettive e dicerto, apprezzando la vita in ognirespiro, con gratitudine infinita.

Mamma, Papà vedo la Lucedi: Evelyn Elsaesser-ValarinoEditore: Stazione CelestePagine: 290 – prezzo di copertina € 17.50

libri & co

film

Futuro. tutte le paure e le spe-ranze del mondo racchiuse nelloscrigno di una parola. anche il solo evocarla esercita unpotere occulto sull’immaginariodi ciascuno di noi. Creare una vi-sione di un futuro che infonda nelcuore il coraggio di guardare infaccia le nostre peggiori pauretrasformandole in una speranzatangibile, raggiungibile, è unamagia che si realizza solo attra-verso l’opera di un sguardo an-cora aperto, ancora libero. Questo è quanto l’autrice del film,accompagnandoci nel suo rac-conto autobiografico, realizzasplendidamente, miscelando consapienza il necessario realismo a

cui siamo chiamati e delicate mapotenti immagini di profondabellezza. l’ombra di crisi energe-tiche e alimentari incombe sulgenere umano, abbiamo bisognodi trovare soluzioni creative, dipensare in un modo diverso, ab-biamo bisogno di esempi con-creti come quelli che questo filmsapientemente ci offre. Sono infiniti i modi per contri-buire alla grande trasformazionein atto e veicolarla verso un futurodesiderabile, condividere questodocumentario con quante piùpersone possiamo è certamenteuno di questi.

Una fattoria per il futuroA farm for the futuredi SaraVittoria fanoRegia: Rebecca Hosking - DocumentaristaDurata: 48 min.Sottotitolato in italiano grazie al prezioso lavoro diuna squadra di traduttori volontari.Nel film compaiono interviste a Colin Campbell, Richard Heinberg, Patrick Whitefield, Chris Dixon,Martin Crawford ed ai figli di Arthur Hollins.

Piccolo manuale sem-plice e ben fatto chepuò aiutare ad avvici-narsi alla conoscenzadel mondo vegan: dainutrienti fondamentaliagli alimenti alternativi,completo di numeroseghiotte ricette e prepa-razioni illustrate con al-legria e garbo. nonmancano consigli sullostile di vita, quindi lescelte di abiti, cosmetici,metodi di cottura, maanche l’attenzione allavarietà e alla stagiona-lità di frutta e verduraed ecco due pratichetabelle per ricordarseneun po’. un libro per tutti,davvero godibile, dellacollana giallo limone“che, come una vera collana è fattadi perle - scrive l’editore – e perlesono i libri che la compongono.Manuali pratici di medicina olistica,senza pretese di assoluto, ricerchefatte con rigore come contributo

alla conoscenza. la miglior cura èprevenire, prevenire è conoscere,conoscere è cambiare.”

Ricettario Vegano. Etica e SaluteA cura di Ulrike DahmEdizioni del BaldoPrezzo di copertina € 10

Questo libro è rivolto ai wor-kaholic, i moderni drogati dallavoro, ma anche a chi proval'impulso di voler cambiarevita, insoddisfatto da quelloche fa, e a chi sente di avermesso da parte per troppotempo le proprie passioni einclinazioni, a chi vuolesmettere di partecipare aquesto mondo storto. È unanotizia, non una provoca-zione: il primo ufficio di scol-locamento è nato all’iniziodel 2012 da un’idea elemen-tare degli autori di questolibro: il lavoratore infelice efrustrato, che si sente unestraneo in gabbia, è anchepoco produttivo. aiutarlo ascollocarsi è un vantaggioper la collettività e un’occa-sione per la persona. non èun discorso da salotto, è un temapolitico. Paolo Ermani e SimonePerotti si rivolgono ai sindacati, allaclasse dirigente, alle associazionidegli imprenditori, a chi dibattesull’articolo 18, per dire una cosasemplice: lavorare e basta, pro-durre e basta, crescere e basta, a

qualunque costo, è distruttivo.Cambiare rotta è indispensabile eurgente. l’ufficio di scollocamentoè un progetto pensato per gene-rare benessere e per ricominciarea vivere.

Ufficio di Scollocamento. Una proposta per ricominciare a viveredi Paolo Ermani e Simone PerottiEditore: ChiareLetterePagine: 144 - prezzo di copertina 11,50 €

un libro inquina come12 ore di tv, un anno diemail come 300 chilo-metri in auto, un chee-seburger equivale a 30chilometri in treno, unafetta di formaggio a 12chili di carote. Qual-cuno ha un mondo diricambio? Perché se an-diamo avanti di questopasso nel 2050 ci servi-ranno due pianeti persopravvivere. Dob-biamo iniziare da oggi aridurre il nostro impattoambientale, ma siamosicuri di sapere come sifa? Con solide basiscientifiche e gliesempi più disparati edivertenti, Mike Ber-ners-lee - esperto dicambiamenti climatici -ci insegna a calcolare a occhioquanta anidride carbonica consu-mano, e quindi quanto contribui-scono al riscaldamento globale, lecose che facciamo e compriamoogni giorno. “voglio farvi acquisireun istinto per l’anidride carbonica -scrive l’autore – è un po’ come il de-

naro: non è possibile gestirla se nonla si comprende, almeno in terminigenerali. A differenza di quantofacciamo con i soldi, non siamoabituati a pensare al costo del-l’anidride carbonica, è molto piùdifficile stabilire quanto stiamospendendo perché non lo vediamo

“La tua impronta”: unaguida per scoprire il pesoecologico dei gesti quotidiani di Mike Berners-LeeEditore: Terre di MezzoPagine: 293 – prezzo di copertina 15 €

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“il punto di non ri-torno per l’interaesperienza umana po-trebbe essere una sal-datura tra le tre grandicrisi possibili: quella fi-nanziaria, quella am-bientale e quellaenergetica”. Con que-sta frase di Jeremy rif-kin si apre il volumeSiamo al verde. Dallacrisi energetica allasfida per le energierinnovabili. un libroche affronta la que-stione energetica, di-ventata oggi diprimaria importanza.uno spaccato dellevarie forme di energia,i vertici mondiali sullaquestione, i principi diecologia trattati con loscopo di chiarire le connessionicon le energie rinnovabili e le sueapplicazioni, insieme alla deli-cata questione dell’energia rap-portata al problema uomo. Checos'è l’energia? Qual è quella piùadatta per affrontare il prossimo

futuro? Queste e altre domandecostituiscono la trama di unaquestione spesso trascurata.

Siamo al verde. Dalla crisi energetica allasfida per le energie rinnovabilidi Claudio franzoniEditore: In.editPagine: 260 - prezzo di copertina 15 €

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con altre associazioni ed enti,corsi, iniziative ed eventi.

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*Prossimi­CEAT­(condivisione­e­ap-profondimento­sulla­transizione):

•­San­Lazzaro•­Funo

la realizzazione del Parco giardino-Campagna di ZolaPredosa è un progetto di ampio respiro che coinvolgel’area ricompressa fra la nuova Bazzanese (da via Masinial torrente lavino) fino alla rete ferroviaria Bologna –vignola per una superficie complessiva di ben oltre 20ettari. Con il parco giardino-Campagna l’amministra-zione comunale vuole recuperare i segni agrari storicicon finalità didattiche e di fruizione pubblica attra-verso la realizzazione di spazi e strutture per gli usi ri-creativi tipici di ogni parco urbano. “Questo progetto -dichiara l’assessore Mastrocinque - è stato finanziatodal programma europeo POr FESr asse iv per lo svi-luppo territoriale regionale con 900.000 euro quale in-tervento di valorizzazione dell’offerta culturale e delpatrimonio storico e ambientale del territorio di ZolaPredosa, che mira all’integrazione e alla valorizzazionedell’offerta turistica. gli interventi sono in parte già rea-lizzati con il ripristino del giardino romantico di villagaragnani e l’allestimento del centro di documenta-

zione delle ville storiche.” i lavorisono andati avanti risistemandole aree agricole, realizzando per-corsi ciclo pedonali aree didat-tiche con riproposizione delpaesaggio agrario e di adeguatiparcheggi. adesso il comune cerca un sog-getto gestore unico pluriatto-riale, quindi collettivo, chepossa assumere nel tempo lagestione diretta Parco Campa-

gna con particolare riferimento alle aree agricole e allamanutenzione dei frutteti, delle piantate e degli orti. ilprogetto è una grande opportunità, che nasce dallanecessità di recuperare un rapporto con la terra ed isuoi prodotti utilizzando metodologie e tecniche in-novative che si ispirano al sapere, alle preziose cono-scenze della tradizione agricola, in particolareall'agricoltura gestita in maniera condivisa, con indi-rizzo biologico. “E’ importante - conclude l’assessore -che questo Parco possa diventare l’occasione per unagestione condivisa con la cittadinanza, l’associazioni-smo e le realtà produttive legate alle eccellenze terri-toriali.”il 29 marzo ci sarà l’inaugurazione ufficiale, presso Villaedvige Garagnani, via Masini, 11. siete tutti invitati apartecipare, ci saremo anche noi di Vivere Sostenibile!

Inaugura il Parco Giardino Campagna di Zola Predosadi Veronica Ventura

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eventi

feste

in occasione della festa che si svolgerà a Castel SanPietro terme dal 13 al 16 marzo abbiamo incontratogiuseppe Sartoni, maestro cioccolatiere e presidentedi CiOCCHinBO. a lui, che è entrato nel guinness deiprimati per la tavoletta più lunga del mondo (era di15 metri!), il primo in italia a proporre un cioccolatobiologico nel lontano ’95, abbiamo chiesto un pareresulla sostenibilità del cioccolato artigianale: “il cioc-colato artigianale richiede maggiore manodopera etempo, quindi anche più spesa, ma il risultato è ecce-zionale, è una vera gratificazione! le materie primesono scelte con cura e attenzione dal maestro cioc-colatiere, spesso concentrandosi sulle produzioni lo-cali di alto livello e poi ci mette tutta la sua passionee la sua voglia di sperimentare. le sue creazioni sonoopere uniche e queste fiere sono occasioni per tuttiper assaggiarle, per farsi raccontare come sono stateideate e per apprezzarle appieno. a volte si fannoanche nuove scoperte, come quella che ho fattoqualche mese fa della cioccolata alla stevia, che è unapianta dalle foglie dolcissime, ma a zero calorie, ot-tima anche per chi ha problemi di diabete, quindipermette a tutti di apprezzare i benefici del cacao. ilcioccolato ha tanto da dare: è ricco di ferro, magnesio,polifenoli è antiossidante e mantiene giovani, allegrie appagati.” non lo dica a me, che come donna, dicioccolata ne vado davvero pazza! infine, per com-

prendere meglio l’evento ab-biamo chiesto all’assessore ro-berta Bellavia di raccontarci neldettaglio cosa succederà:“tante le iniziative per la quintaedizione che anche quest'annoci stupirà con le dolci propostedi terme & Cioccolato! labora-torio ludico-sensoriali presso labiblioteca di Castel San Pietroterme con letture e merende alcioccolato per bambini il gio-vedì 13 marzo e sabato 15 po-meriggio, presso l'ist. Scappi, la

ludocioccoteca per bambini che vorranno sperimen-tare l'arte pasticcera. imperdibile l'esperienza di ve-nerdì 14, presso l’ist. alberghiero B.Scappi, dal titolo"Cioccolato che passione!" in cui i grandi chef e gli stu-denti propongono una cena tematica all’insegna delcioccolato in abbinamento al miele. Sabato mattinal'inaugurazione degli stand dei Maestri Cioccolatieridi CiOCCHinBO che, per tutto il weekend, anime-ranno la piazza centrale della nostra citta. Sabato po-meriggio alle 17.00, presso la Saletta Espositiva in viaMatteotti 79, Dal cacao al cioccolato: un amico delbuonumore… e molto di più presentazione della sto-ria del cacao a cura del Dott. Francesco De Dominicise performance, a cura di Davide Dalfiume, attore evoce narrante con racconti, aneddoti e ricette sele-zionate dalla Prof. lia Collina docente ist. B.Scappi. Epoi tante offerte collegate: presso gli Stabilimenti ter-mali i trattamenti a tema, presso le scuole servite daSolaris il percorso di educazione alimentare che vedecome protagonista il cioccolato e, infine, tanta ani-mazione sul nostro territorio grazie alla adesionedegli operatori e delle associazioni che intorno a que-sta festa hanno attivato specifiche proposte a temaper rendere accogliente la nostra citta. tutto il pro-gramma sul sito del Comune."

Al via la V edizione di “Castel San Pietro Terme e Cioccolato” di Maddalena Nardi

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APPUNTAMENTI

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MARZO 2014

CALENDARIO APPUNTAMENTI le date potrebbero subire variazioni

TIPOLOGIADATA ORA TITOLO DESCRIZIONE LUOGO WEB-INfO

GIORNO ORA TITOLO DESCRIZIONE LUOGO WEB-INfO

Appuntamenti Sostenibili: fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili.

ogni lunedì dalle 17 alle 20.30 MErCatO COntaDinO Produttori a KM0. Organizzato da Campi aperti. via normandia, Borgo Panigale www.autistici.org/campiaperti/

ogni lunedì dalle 17 alle 19.30 BiOMarCHE' un modo di fare acquisti in maniera consapevole da produttori locali. Piazza antonio da Budrio, adiacente via verdi, Budrio (BO) www.bitbudrio.wordpress.com

ogni martedì dalle 17 alle 20.30 MErCatO COntaDinO Produttori a KM0. Organizzato da Campi aperti. vag via Paolo Fabbri, 112 Bologna www.autistici.org/campiaperti/

ogni mercoledì dalle 16.30 alle 19.30 MErCOlBiO Produttori a KM0. Organizzato dal gaS di imola. Centro sociale la stalla via Serraglio, 20 imola (BO) www.gasimola.ilbello.com

ogni mercoledì dalle 17 alle 20.30 MErCatO COntaDinO Produttori a KM0. Organizzato da Campi aperti. labas via Orfeo, 46 Bologna www.autistici.org/campiaperti/

ogni mercoledì dalle 15.00 alle 19.30 MErCatO COntaDinO Pochi chilometri e pochi intermediari: è questa la filosofia che raccoglie i piccoli produttori locali e li mette direttamente in contatto con i consumatori finali. via del gomito, 30 Bologna (parcheggio sede Coldiretti) www.campagnamica.it

ogni giovedì dalle 17.00 alle 20.00 tErra, tErra Produttori a KM0. Organizzato da amici della terra che cura anche l'animazione. via repubblica, Ozzano dell'Emilia (BO) www.amiciterraozzano.it

ogni giovedì dalle 17 alle 20.30 MErCatO COntaDinO Produttori a KM0. Organizzato da Campi aperti. XM24 via fioravanti, 24 Bologna www.autistici.org/campiaperti

ogni primo e dalle 16.00 alle 19.00 MErCatO DElla tErra Ortaggi e frutta, pane e biscotti, latte e yogurt, uova e carne, formaggi e salumi, vino e birra, miele e marmellate, fiori e pasta fresca. Organizzato da Slow Food. Mercato Ortofrutticolo di viale rivalta, 12 imola (BO) www.mercatidellaterra.itterzo venerdì del mese

ogni venerdì dalle 17 alle 20.00 MErCatO COntaDinO Produttori a KM0. Organizzato da Campi aperti. Cortile della Scuola di Pace via udine, Bologna www.autistici.org/campiaperti/

ogni venerdì dalle 15.00 alle 19.00 FarMEr'S MarKEt BErtElla Per fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine garantita. Piazza giovanni XXiii Castel S. P. terme (BO) www.campagnamica.it

ogni sabato dalle 9.00 alle 14.00 MErCatO DElla tErra la migliore qualità del territorio, garantita dalla faccia del contadino. Organizzato da Slow Food. Cortile del Cinema lumière via azzo gardino, 65 Bologna www.mercatidellaterra.it

ogni sabato dalle 15.00 alle 18.00 FarMEr'S MarKEt Per fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine garantita. Piazza Zapelloni Castenaso (BO) www.campagnamica.it

ogni domenica dalle 8.30 alle 12.30 MErCatO COntaDinO Pochi chilometri e pochi intermediari: è questa la filosofia che raccoglie i piccoli produttori locali e li mette direttamente in contatto con i consumatori finali. Centro annalena tonelli via galletta, 42 San lazzaro di Savena (BO) www.campagnamica.it

Mercati contadini

MARZO 2014

1 17.30 - 19.00 Mi faccio il sapone… e non solo! Incontro di persone che condividono con chi vorrà partecipare, in semplicità, Sala Sassi (di fianco alla Coop) Via Fratelli Castel S.P.T. (BO) www.dimoradellessere.it incontro

informazioni e trucchi sull'autoproduzione di cose buone e giuste per l'ambiente.

1 17.30 - 19.00 CSA ovvero l’agricoltura sostenuta dalla comunità: Con aperitivo a cura di Streccapogn&Il Biricoccolo e Il Folicelli, in collaborazione col GAS… Gsa-Pare. c/o Azienda Agricola biologica e biodinamica persicetointransizione.wordpress.com

che cos’è e come farla crescere Il Folicello via Sparate 16 Manzolino di Castelfranco (MO) incontro

1 e 2 10.00 - 20.00 Le magliette fatte in casa Workshop base di serigrafia artigianale su t-shirt e tessuto, per realizzare pezzi unici da indossare. MODO INFOSHOP via Mascarella 24/b Bologna www.modoinfoshop.com corso

3, 10, 24 e 31 20.45 - 22.45 Il verde alla portata di tutti "Proposte e suggerimenti ecologici per coltivare piante e ortaggi in terrazzi e giardini. Con Emanuela Bacchiocchi." Mediateca via Caselle 22 San Lazzaro di Savena (BO) www.gruppopangea.org corso

3, 17, 31 20.30 - 23.00 I SENTIMENTI e I BISOGNI DENTRO LE PAROLE CHE DICIAMO Laboratori esperienziali condotti da Marzia Zunarelli Presso Casa delle Associazioni via Turati 13 Calderara (BO) http://calderaraintransizione.wordpress.com corso

per familiarizzare con il modello della Comunicazione Empatica non Violenta.

4 20.30 - 22.30 Erboristeria al Femminile Con dott.ssa MONICA NARVALLO, farmacista, erborista Ass.Cult. PACHAMAMA Via Amendola 43 Imola (BO) www.associazionepachamama.org conferenza

5 20.00 - 21.00 Serata Speciale di Para-Tan Ogni giovedì. Meditazione con i suoni sacri dei mantra seme. Para Tan Centre, Via dell’artigiano 8 S. Lazzaro di Savena (BO) www.paratan.it incontro

7 17.30 - 19.00 Storia e arte dei rifiuti nel territorio bolognese Ricicla! Incontri per guardare ai rifiuti in modo differente, con Eugenio Riccomini. MUV – Museo Civiltà Villanoviana via Tosarelli 191 www.comune.sanlazzaro.bo.it conferenza

Villanova di Castenaso (BO

7 20.00 - 22.30 CuciniAMO al servizio della salute e dell’ambiente Auto produciamo il TOFU! Impariamo a conoscerne la bontà, la ricchezza in antiossidanti, Casa del Nibbio via Conventino 2051 Castel S.P. Terme (BO) www.casadelnibbio.it corso

in vitamine e minerali. Insieme a quinoa, miglio ed amaranto.

9 9.00 - 12.30 Alla scoperta delle Salse del Dragone Passeggiata nella Valle del Sillaro per scoprire un vulcano in miniatura con le sue colate argillose. Ritrovo al Parcheggio della Fegatella a Castel San Pietro (BO) www.liberamentenatura.com passeggiata guidata

Prenotazione obbligatoria entro ven. sera.

13 18.30 - 20.00 Café Scientifique! A cura del WWF. Serena Ceola (UNIBO) parlerà della salute degli ecosistemi fluviali. Presso Caffè La Gazzetta Via Zamboni 26 bologna www.facebook.com/ incontro

pages/Café-Scientifique-2014

14 20.30 - 22.30 Il Sapore della Musica Con Eloisa Atti & Marco Bovi, cena bio e bella Musica a Km0. Il Cerfoglio via J. F. Kennedy 11 San Lazzaro di Savena (BO) www.ilcerfoglio.it spettacolo

15 e 16 9.00 - 20.00 Progettazione in Permacultura Laboratorio pratico di progettazione, dalla teoria alla pratica, come si progetta con in permacultura. Con Fabio Pinzi. Presso B&B Gufi e Allodole Via Volta 4 Monteveglio (BO) http://montevegliotransizione.wordpress.com corso

15 e 16 14.30 - 19.30 "Massaggio Sonoro con le Campane Tibetane" Seminario con Maruo Pedone. Indispensabile la prenotazione al 333.3313097. Centro Studi Cenresig via della Beverara 94/3 Bologna www.cenresig.org corso

19 17.30 - 19.30 Impariamo a fare il formaggio Corso intensivo per conoscere e imparare a produrre da soli il formaggio. "Istituto ""Arrigo Serpieri"" Via Peglion 25 Bologna" www.istitutoserpieri.it corso

19 20.30 - 22.00 Rusco: c’è poco da ridere Ricicla! Incontri per guardare ai rifiuti in modo differente, con Giorgio Comaschi. Mediateca via Caselle 22 San Lazzaro di Savena (BO) www.comune.sanlazzaro.bo.it conferenza

23 9.30 - 12.30 La scienza della mente fra sapienza indiana e Incontro con Mauro Bergonzi, analista Junghiano e docente di Religioni e Filosofie dell'India Centro Yoga Thymos via lambertini 1 Imola (BO) www.yogathymos.it evento

Occidente contemporaneo presso L’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

27 18.30 - 20.00 Café Scientifique! A cura del WWF. Stefano Mazzotti tratta di biodiversità. Storia e attualità nella ricerca di nuove specie. Presso Caffè La Gazzetta Via Zamboni 26 bologna www.facebook.com/ incontro

pages/Café-Scientifique-2014

23 9.00 - 12.30 Arriva la primavera: passeggiata per grandi e piccini Alla scoperta delle fioriture primaverili lungo i sentieri e le rocce del Parco dei Gessi Bolognesi. Ritrovo a Casa Fantini in Val di Zena Loc. Farneto. www.liberamentenatura.com passeggiata guidata

Prenotazione obbligatoria entro ven. sera.

25 20.30 - 22.30 Il Sapore della Musica Con Matteo Raggi e Davide Brillante, Cena bio e bella Musica a Km0. Il Cerfoglio via J. F. Kennedy 11 San Lazzaro di Savena (BO) www.ilcerfoglio.it spettacolo

26 20.30 - 22.15 L’energia degli alberi per il nostro benessere A cura di Marco Nieri, eco designer, ideatore della tecnica Bioenergetic Landscapes. Antichi Sotterranei Palazzo Comunale www.saltoquantico.altervista.org conferenza

Piazza XX Settembre 5 Castel S. P.T. (Bo)

28 10.00 - 12.00 Svezzamento Naturale e alimentazione Incontro teorico pratico con Marina Giusti, Naturopata. Casa del Nibbio via Conventino 2051 Castel S.P.Terme (BO) www.casadelnibbio.it incontro

complementare del lattante

30 e 31 15.00 - 18.00 La saggezza del perdono Incontro per riflettere con un Lama tibetano, GHESCE TENZIN TENPHEL, Centro Studi Cenresig via della Beverara 94/3 Bologna www.cenresig.org conferenza

su un tema così importante per il benessere di tutti.

Vuoi pubblicare i tuoi “APPUNTAMENTI SOSTENIBILI”?invia i tuoi comunicati a: [email protected] pubblicazione resta ad insindacabile giudizio dell’editore.

Vuoi distribuire le copie cartacee di questo free press?SCrivi a: [email protected]

Page 21: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

21Ricevi GRATUITAMENTEVIVERE SOSTENIBILEiscriviti su

MARZO 2014

Si terrà domenica 2 marzo e coin-volgerà tutta l’italia. la organizzaCo.Mo.Do., una confederazione diassociazioni che si occupano dimobilità alternativa, tempo libero eattività outdoor; un tavolo allar-gato di discussione e proposta suitemi della mobilità dolce, dell’usodel tempo libero, del turismo edell’attività all’aria aperta con mezzie forme ecocompatibili.“co.mo.Do. - dichiara il presidente,Massimo Bottini - lavora per pro-muovere il riuso delle tratte ferro-viarie più o meno inutilizzatte,tagliate come rami secchi se-guendo la logica assurda per cui iltronco può sostenersi senza rami,senza foglie esenza frutti. l'intentoè la riattivazione di un flusso di linfavitale che attraverso il collega-mento produca cultura ed econo-mia.” attraverso le passate giornatenazionali dedicate alle ferrovie di-

menticate, CoMoDo ha censitomoltissime piccole realtà associa-tive, volontaristiche, movimenti dipersone negli angoli più nascostidel Paese, che si battono per unvecchio viadotto, per una locomo-tiva, per un pezzo di binario in di-suso, simboli della loro, ma anchenostra memoria. vale la pena fareemergere queste realtà. una gior-nata nazionale, e il libro che ne ènato, servono a produrre cono-scenza, in questo caso a ricordareciò che è stato “dimenticato”, un ri-sveglio di consapevolezza a voltevenato di malinconia, ma di certod’aiuto per tracciare un via futurapossibile da percorrere. Sul sitowww.ferroviedimenticate.it tro-vate l’elenco aggiornato delle atti-vità previste per questa giornata.

Di corsi per smettere di fumare ce ne sono tanti: da quelli ormai consolidatidopo 30 anni di vita (come quello della Easyway di allen Carr), a quelli pro-posti da giovani ex-fumatori desiderosi di condividere le loro personaliscoperte. Corsi dal vivo e corsi on-line, ma anche corsi audio in mp3, vi-deocorsi, manuali, e-book. insomma, c’è l’imbarazzo della scelta.il corso “300 minuti per smettere di fumare”, di Eugenio Bianchi, è natonel 2006 come corso dal vivo.in esso vengono utilizzate alcune tecniche assai note nel mondo della for-mazione e della crescita personale. la novità sta nell’averle applicate altema della dipendenza da tabacco. in particolare viene utilizzata la tecnicadella ristrutturazione delle credenze limitanti proprio su quelle credenzeo convinzioni che ogni fumatore in cuor suo ospita: “a me fumare piace”,“fumare mi aiuta a rilassarmi, a scaricare la tensione, a superare i momentidifficili”, per citare solo alcune tra le più comuni.Perché lavorare sulle credenze o convinzioni? abbiamo compreso qualesia l’enorme potere delle nostre convinzioni: esse possono essere il peg-giore dei nostri nemici o il migliore dei nostri alleati.le convinzioni che ospitiamo sono straordinariamente potenti nel pre-determinare quale sarà la nostra esperienza della realtà: si dice infatti chela realtà resti al di fuori del nostro controllo nella misura in cui lo è il con-trollo sulle nostre convinzioni. Se ospitiamo convinzioni che attribuisconoun grande valore a qualcosa, ad esempio al fumo, e al contempo cer-chiamo di liberarcene, non potremo che fare un’esperienza penosa, di la-cerazione interna. l’alternativa è quella di compiere un percorso diindagine molto preciso ed esaustivo sulle convinzioni di cui sopra, met-tendole in dubbio fino al punto da potercene sbarazzare. in poche ore siacquisisce una nuova consapevolezza, un punto di vista diverso sull’intera

questione, in grado di trasformare una vecchia debolezza in una grandeforza. i risultati sono sorprendenti: oltre il 70% delle persone che mettein pratica il metodo ha successo.il corso ha un costo di iscrizione limitato, se confrontato a quanto si spendemensilmente in tabacchi: € 300,00 + iva, corrispondenti a un paio di mesidi acquisti di sigarette, se si è fumatori medi. (nB: il corso 300 minuti ade-risce all’arcipelago SCEC, ed è pagabile in SCEC nella misura del 50%).la vera novità sta però nella proposta che segue. nei mesi di marzo-Aprile-maggio e Giugno 2014, ogni ultimo sabato del mese, vi sarà lapossibilità di frequentare il corso “300 minuti” a condizioni speciali. Quattrocorsi a bologna, tutti a numero chiuso, riservati agli aderenti all’associa-zione italiana Comunità Sostenibili. versando una semplice quota di se-greteria di € 20,00 (più la tessera associativa) , si potrà liberamente deciderealla fine del corso quanto corrispondere al facilitatore. verranno infatti di-stribuite buste chiuse ed anonime e ciascuno sarà libero di stabilire il giustocorrispettivo. in pratica, un corso ad offerta libera riservato agli iscritti del-l’associazione. attenzione però! Questo vale solo per il corso, e non perl’assistenza personalizzata nel periodo successivo, che resta facoltativa,ma comporta un costo a parte. l’occasione è unica, adesso tocca solo a tefare la prossima mossa: prenota un incontro di orientamento gratuitoscrivendo a: [email protected]. i posti sono limitati, agiscisubito e… in bocca al lupo!

La 7a Giornata Nazionale delle ferrovie Dimenticate di Maddalena Nardi

eventicorsi

Appuntamenti di Marzo al CENTRO NATURA

minutiper smettere di fumare

I prossimi corsi a Bologna:

Sabato 29 marzo 2014Sabato 26 aprile 2014Sabato 31 maggio 2014Sabato 28 giugno 2014

Informazioni al 336.86.23.26

www.300minuti.it

Il trainer: Eugenio Bianchi

Il 29 marzo torna l’Ora della Terra: per 60 minuti il mondo spegne le luci

Ideata dal WWF, l’iniziativa, giunta all’ottava edizione,

è tesa a far riflettere sul destino ambientale del nostro pianeta.

Partecipa anche tu!

VOTA l’articolo sul sito:www.viveresostenibile.net

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A marzo parte il nuovo corso di Shiatsu organizzato dall'Accademia Italiana Shiatsu Do diSan Lazzaro di Savena (BO), rivolto a chi vuole avvicinarsi per la prima volta alla disciplina.

Sette mesi di lezione (un incontro alla settimana, ogni giovedi dalle 20.30 alle 23.00) coninizio giovedi 6 marzo. L'allievo apprenderà ad eseguire un trattamento shiatsu completo,tramite lo studio e la pratica dei primi due "kata" (forme) proposti dalla Scuola.

Alla parte tecnica saranno affiancate esperienze respiratorie, di studio posturale e di anatomia esperienziale.

Un corso per liberarsi dal fumo: ecco l’invito che non puoi rifiutare!di Eugenio bianchi

fORMAZIONE: RIfLESSOLOGIA PLANTARE la SCuOla di naturOPatia per Operatore Bionaturale del Benessere Cen-tro natura – Centro Studi ting organizza un corso monotematico di Rifles-sologia plantare. E’ un approccio all’uomo, alla sua anatomia e fisiologia,di grande interesse anche per uso “domestico”; nel quotidiano infatti per-mette di orientarci nel vasto mondo della salute. Obiettivo del corso è met-tere in grado i partecipanti di fare un massaggio riflessologico al piede lariflessologia è quel settore della bio-anatomia che considera il manifestarsiperiferico esterno degli organi interni in punti ben precisi del corpo e so-prattutto del piede, così come intere zone del corpo si riflettono in altre.l’approccio riflessologico al piede è molto specifico, sia per manualità cheper il percorso che segue, è un trattamento particolarmente rigenerante edisintossicante. richiede molta pratica, le mani vanno educate al “vederee sentire”.Date:29-30 Marzo 2014 ; - 12-13 aprile 2014 ; 3-4 Maggio 2014; - 17-18 Maggio 2014.al termine del corso verrà rilasciato l’attEStatO Di FrEQuEnZa.informazioni presso la segreteria della scuola di Via degli Albari 4a,bologna.

CORSI e SEMINARI Autostima e pensiero creativo secondo la filosofia di louise Hay: Presentazione mercoledì 5 marzo ore 21, gratuita.Corso serale 10 incontri da mercoledì 19 marzo ore 20:30 – è necessaria la preiscrizioneSeminario intensivo sabato 22 e domenica 23 marzo – è necessaria la preiscrizionemeditazione zen e Vipassana: lezione introduttiva gratuita venerdì 7 marzo ore 20:30 training autogeno: Corso 10 incontri da mercoledì 12 marzo ore 18:30 Pilates: Seminario intensivo sabato 15 marzo ore 10-13

EVENTI IN SAUNA: AUfGUSS domenica pomeriggio con il maestro di gettate di vapore, 2 e 16 marzo, dalle ore 14:30è necessaria la prenotazione.

Fa' la cosa giusta!, fiera nazionaledel consumo critico e degli stili divita sostenibili, si prepara a viverela sua undicesima edizione dal 28al 30 Marzo 2014 e si svolgeràcome di consueto presso i padi-glioni 2 e 4 di Fieramilanocity, sto-rico quartiere fieristico di Milano.negli ultimi anni è cresciuto no-tevolmente l'interesse per ilmondo che si riconosce nella de-finizione di "Economia Solidale":un sistema di relazioni economi-che e sociali che pone l'uomo el'ambiente al centro, cercando diconiugare sviluppo con equità,occupazione con solidarietà e ri-sparmio con qualità. Sempre piùrealtà produttive, infatti, intra-prendono un percorso di sosteni-bilità ambientale e responsabilitàsociale e, al contempo, cresce ilnumero di cittadini consapevolidell'importanza e della forza che

risiede nella loro capacità di par-tecipazione diretta e nelle loroscelte di acquisto. A Fa' la cosa giusta! troverai: aBi-tarE grEEn, COMMErCiO EQuOe SOliDalE, COSMESi naturalEE BiOlOgiCa, EDitOria e PrO-DOtti Culturali, CritiCal Fa-SHiOn, il PianEta DEi PiCCOli,MOBilita' SOStEniBilE, aziendeagricole (produttori e trasforma-tori) e distributori biologici e bio-dinamici; realtà che difendono labiodiversità; produttori locali a"Km 0"; associazioni e istituzioniimpegnate in progetti di educa-zione all'alimentazione e in difesadella sovranità alimentare, con-sorzi di tutela dei prodotti tipici,turiSMO COnSaPEvOlE e tantoaltro ancora!

fiera

fa' la cosa giusta!di Veronica Ventura

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Page 22: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

22 Ricevi GRATUITAMENTEVIVERE SOSTENIBILEiscriviti su

Vivere sostenibile: comunicare l'ambiente e la soste-nibilità è un sistema multimediatico, che si rivolge a untarget selezionato e ben identificato.

Vuoi realizzare questo progetto anche nella tua città?Ecco come puoi fare!

il lettore di vivere Sostenibile è attento ai temi dello svi-luppo sostenibile, dell'energia, del benessere del corpoe della mente, dell'ambiente e del sociale.indipendentemente dalla città di appartenenza, potràtrovare vivere Sostenibile nella sua associazione, nellabiblioteca locale, nel ristorante e nel negozio Bio, nellafesta o nel mercato contadino, negli eventi sociali e par-tecipativi della propria comunità.il magazine cartaceo è in distribuzione gratuita e il lettorepotrà anche riceverlo gratuitamente tutti i mesi, in for-mato sfogliabile nella propria casella di posta elettronica.

la declinazione sul territorio:i contenuti editoriali della sezione “argomenti” potrannoessere, per il 90% circa, gli stessi del numero bolognese.la società partner di un’altra privincia dovrà invece oc-cuparsi della realizzazione di quegli approfondimentiredazionali relativi alla propria realtà territoriale. la sezione “soluzioni”, essendo dedicata alle realtà pro-duttive e commerciali, sarà la medesima del numerobolognese solo in funzione della volontà dell'aziendacitata di essere presente in varie edizioni e territori.

nella sezione “appuntamenti” i contenuti editoriali po-tranno essere gli stessi solo per gli eventi con richiamonazionale (es: fiere, convegni nazionali).nella sezione “recensioni”, che riguarda libri, film e sitiweb, i contenuti editoriali potranno essere gli stessi.la sezione “annunci”sarà completamente diversa. E’ in-fatti un servizio reso alla comunità locale di riferimentodella testata. Ogni partner si occuperà della raccolta,pubblicazione e gestione degli annunci locali.

Produzione e pubblicitàl'azienda licenziataria gestirà la rivista e il blog nellacomunità in cui opera. il magazine è editato e pro-dotto localmente dal licenziatario, sotto concessionedalla Casa madre.la produzione della parte editoriale locale, la stampa ela vendita delle inserzioni sono di esclusiva competenzadel licenziatario, mentre il licenziante fornirà le licenzee le registrazioni di legge (se richieste dal licenziatario),i marchi, i contenuti di interesse generale, il know-how,il corso di avviamento, l'assistenza.vogliamo creare le condizioni per i licenziatari di pro-durre un magazine con le stesse caratteristiche di quellooriginale, ottimizzando le proprie risorse per concen-trarsi sulla produzione e gestione.

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Page 23: Vivere sostenibile n. 4: marzo 2014

la sua offerta anche al settore moto e motoci-cli, organizzandosi con una rete di rivenditoripresenti su tutto il territorio nazionale ingrado di soddisfare quindi le richieste anchedel privato sensibile e consapevole dell’im-patto ambientale insito anche nella scelta diun lubrificante. Per fornire un riscontro concreto e trasparentedella qualità dei prodotti proposti, E.C.O. italia

effettua analisi di laboratorio nel corso di tuttoil ciclo di vita di quest’ultimo. Supporta ilcliente nella fase di post vendita fornendoconsulenza specialistica ove vi fossero criticitàlegate alla lubrificazione delle macchine/com-ponenti e studia insieme ai suoi fornitori even-tuali prodotti personalizzati. Molti dei prodottiofferti da E.C.O. italia ® S.r.l. hanno ricevuto im-portanti certificazioni ambientali, tra cui le eti-chette di qualità ecologica Europea EuEcolabel e angelo Blu. l’ambiente, unita-mente alla qualità, è infatti un valore condi-viso da tutto il personale e un obiettivoprimario dell’azienda, che questa intende per-seguire anche attraverso la creazione e diffu-sione di una cultura green trasparente,veritiera e completa in materia di lubrifica-zione.E.C.O. itala ® S.r.l. è certificata iSO 9001:2008(già iSO 9001:2000) e dal 2011 ha scelto dicompensare le proprie emissioni di CO2 me-diante l’acquisto di crediti di emissione legatia progetti sostenibili.

lo sapevate che... • Per produrre 1 tonnellata di carta vergine occor-

rono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kWhdi energia elettrica; per produrre 1 tonnellata dicarta riciclata bastano invece 1.800 litri d'acqua e2.700 kWh di energia elettrica. in media ognianno un italiano consuma tanta carta quantane servirebbe per coprire 5 campi da tennis.

• Ognuno di noi produce circa 30 kg di plastical'anno; se questa fosse completamente riciclata,in un comune di 100.000 abitanti, si risparmiereb-bero 10.000 tonnellate di petrolio e carbone.

• Per produrre 30 bottiglie di plastica da 1,5 lt oc-corrono 2 kg di petrolio e 17,5 kg di acqua. unabottiglia riciclata ci regala invece 10 ore di luce.

• il 40 % della produzione mondiale di acciaio è co-stituita da materiali di riciclo. l'acciaio risulta es-sere per quantità il materiale più riciclato con oltre400 milioni di tonnellate all'anno. 1 tonnellata diacciaio riciclato permette di risparmiare 1,135 tondi minerale di ferro e 0,635 ton di carbone. Me-diamente il 66% in peso di una automobile ècomposto da acciaio e ferro e il 25% dell'acciaio èderivante da riciclo.

• in italia ogni anno vengono consumate 1 miliardoe 500 mila lattine; una sull'altra coprirebbero la di-stanza esistente tra la terra e la luna. l'alluminiopuò essere riciclato al 100 % senza perdere lesue caratteristiche originali. Per produrre 1 kg dialluminio occorrono 15 kWh di energia elettricamentre per 1 kg di alluminio riciclato 0,8 kWh(quasi il 95 % di energia in meno).

• il legno riciclato viene destinato per l'84% adaziende che producono pannelli in truciolato

compresso, il 7% ad im-pianti di compostaggio e il9% ad impianti di recu-pero di energia. Ogni annosi recuperano 1.345.000tonnellate di legno. Con300 cassette di legno si rie-sce a costruire un armadionuovo.• una persona produce1 kg di rifiuti al giorno.Questo vuol dire che in unanno una famiglia mediane produce più di 1 ton-nellata.

• le cartiere che utilizzano carta da macero nei loroprocessi produttivi producono scarto pulper, co-stituito da tutti i materiali grossolani che si trova-vano insieme alla carta quando questa giunge incartiera. lo scarto pulper rappresenta circa il 5%del totale della materia prima utilizzata e, unavolta disidratato, può essere smaltito negli ince-neritori per produrre energia e calore.

Per questo da oltre 25 anni distribuiamo macchinee impianti innovativi di qualità superiore per lacompattazione dei rifiuti. Siamo orgogliosi di di-stribuire in esclusiva per l'italia i prodotti delleaziende OrWaK (gruppo tOMra Systems aSa) ePrEStO gmbH & Co. Kg.Eseguiamo consulenze applicative, installazioni,corsi operativi al personale e assistenza post-ven-dita. i nostri clienti riconoscono in Empress 2000 unpartner che offre garanzia assoluta di qualità e ser-vizio nel tempo. le nostre soluzioni soddisfano le esigenze di ognisettore di mercato: industria Manufatturiera, risto-razione, accoglienza, grande Distribuzione, logi-stica, Enti pubblici, aziende Multiutility,impiantistica, Sanità, nautica. la missione di em-press 2000 è partecipare allo sviluppo ecocompa-tibile dei propri clienti attraverso soluzioni perridurne l'impatto ambientale e migliorarne l'effi-cienza dei processi produttivi. le nostre soluzionipermettono di trasformare dieci problematichelegate alla gestione dei rifiuti in altrettanti van-taggi assoluti.

23Ricevi GRATUITAMENTEVIVERE SOSTENIBILEiscriviti su

ECO INDUSTRIA

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Codice: E0438

eco-azienda

E.C.O. italia® S.r.l. è un’azienda con sede a Ca-stel Maggiore (BO), attiva nella green eco-nomy fin dal 2000 con il nome di aM2 OmniaServizi e, dal 2008, come E.C.O. italia doveE.C.O. è l’acronimo di ecologically conside-rate oils, ovvero oli rispettosi dell’ambiente.l’azienda si occupa infatti di commercializzarelubrificanti ed oli ecologici a uso industriale,sistemi di microfiltrazione e prodotti affini.Con il tempo da azienda, attiva nella fornituradi servizi in materia di sicurezza ambientale,ha ampliato il suo campo di azione e, graziesoprattutto all’esperienza ultratrentennale delDirettore Esecutivo, si è specializzata nel set-tore di nicchia, ma in fortissima espansione,

dei lubrificanti ecologici di ultima genera-zione. E’ partner esclusivo per l’italia di Pano-lin, società svizzera leader mondiale nellaproduzione di lubrificanti ecologici, di Kajo edi Kleenoil: grazie a queste alleanze commer-ciali unitamente all’orientamento, all’innova-zione e alla sensibilità per le tematicheambientali, l’azienda spicca nel mercato ita-liano della lubrificazione ecologica industriale.Dal commercio btob, nel quale da anni simuove fornendo anche assistenza e consu-lenza, si è recentemente strutturata per sod-disfare anche la domanda dell’utilizzatorefinale, il cliente privato. Oltre a rivolgersi al-l’industria, infatti, ha recentemente ampliato

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Codice: E0437

MARZO 2014

E.C.O. Italia, la scelta consapevole e innovativa dei lubrificanti biodegradabilidi Sabrina Dalla Riva

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IL BARATTO TRA LE AZIENDE

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