Vizzoni - Radiografia Di Una Medaglia d'Argento

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martello - Vizzoni

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  • COACH MAGAZINE

    Radiografia di unamedaglia d'argento

    solleva da terra, la terza co-lonna (foto 3-7-11) riprendeVizzoni al momento del rica-ricamento (con il martello sulpunto alto) ed infine l'ultimacolonna (foto 4-8-12) si riferi-sce all'attimo in cui il piedesinistro riprende il contattocon la pedana.

    Una partenza in salitaDiciamo subito che NicolaVizzoni non ha mai avuto ilsuo punto di forza nella par-tenza, che pure un elementotecnico di grande importanzanel lancio del martello. Infatti,nel primo fotogramma, si puosservare una indesiderata at-tivit della parte superiore delcorpo, testimoniata da un'in-clinazione verso destra del-l'asse delle spalle. La primaconseguenza di questo atteg-giamento un prematuro spo-stamento del peso del corpo adestra, che a sua volta, incidenegativamente sull 'attivitdella gamba sinistra, che il"motore del lancio", e che inquesto modo esercita pressio-ne sulla pedana in maniera

    meno efficace. Probabilmente,l'atleta a Sydney ha accentua-to questa sua inclinazione adintervenire con le spalle sul-l'attrezzo in fase di avvio, peruna sorta di remora psicologi-ca, da lui stesso ammessa, anon caricare eccessivamente ilginocchio, infortunato e ope-rato nel mese di marzo, in se-guito a una rottura al menisco.Una conferma di questo suoerrore in partenza evidenzia-to dal secondo fotogramma,in cui si pu osservare che latesta dell'atleta visibilmente"incassata" nelle spalle.Nonostante tutto, Vizzoni rie-sce grazie al suo dinamismo afar mantenere un'inclinazioneottimale all'orbita del martel-lo. Infatti, si pu osservare(foto 2) che nel passaggio adestra, al momento del solle-vamento del piede sinistrodalla pedana, l'attrezzo si tro-va leggermente al di sotto del-l ' immaginaria linea dellespalle, come i canoni tecniciprescrivono.Sempre con riferimento al-l'orbita, si pu intuire dall'os-servazione della testa del mar-tello nei fotogrammi 1, 5, 9 e13 che, oltre all'inclinazione,anche la torsione della stessa

    corretta: infatti, in partenzail punto basso si trova in posi-zione pressoch centrale, conun leggero e progressivo spo-stamento nel corso dei giriverso destra.

    Tre giri in crescendoNell'esecuzione dei giri Nico-la Vizzoni esprime, al di l diun sostanziale rispetto dei ca-noni tecnici e biomeccanici,uno stile abbastanza particola-re. Del fatto che "Nick" ese-gua il gesto tecnico effettuan-do tre giri abbiamo gi detto,ed aggiungiamo pure che que-sto lo ha senz'altro favoritonell'arengo olimpico, poichla gara si svolta per buonaparte sotto la pioggia, quindiin condizioni di equilibrioparticolarmente precarie (ilfatto poi che abbia smesso dipiovere nel corso della garanon ha certo migliorato la si-tuazione, anzi!).Semmai, preme osservare co-me i suoi giri siano caratteriz-zati da una notevole torsionetra i tre assi cui si fa comune-mente riferimento per monito-rare il cosiddetto "anticipo sulmartello" (asse delle spalle,asse delle anche, asse dei pie-di). Infatti, mentre in fase di

    avvio (foto 2), Vizzoni pro-lunga bene sulla destra latraiettoria del martello, neidue successivi passaggi (foto6 e 10) si nota una tendenza a"tagliare". In tutti e tre i casila motivazione risiede in quel-la attivit delle spalle di cuiho gi detto, che nel corso deigiri diminuisce, senza tuttaviasparire mai completamente, inparticolar modo nelle fasi didoppio appoggio.Questa marcata torsione ri-scontrabile anche nei foto-grammi 3, 7 e 11, laddove almomento in cui il martello sitrova nel punto alto dell'orbi-ta, l'anticipo del corpo dell'a-tleta molto marcato, senz'al-tro superiore a quello riscon-trato nella maggior parte deimigliori martellisti al mondo.Una spia di questo atteggia-mento data dal fatto che ilgomito sinistro risulta esserepiegato.Dove per Nicola Vizzoni"costruisce" letteralmente lasua prestazione , a mio pare-re, nella fase finale del singo-lo appoggio. A tal riguardo,particolarmente meritevoli diattenzione sono, a mio parere,le posizioni assunte nei foto-grammi 4, 8 e 12. Infatti, nel

  • passaggio dal punto alto delmartello al momento del con-tatto del piede in pedana l'a-tleta da l'impressione di averequella rilassatezza muscolarenel tronco e nelle spalle chegli consentono di ricaricarsi inmaniera marcata ed efficacesulla gamba sinistra e, con-temporaneamente, di "lasciarcorrere il martello", senza ac-corciarne la traiettoria. Laconferma di questo rilevabi-le dall'osservazione della po-sizione delle anche, che di gi-ro in giro si trovano in unaposizione di sempre pi mar-cato avanzamento.

    Un finale indovinato!La sua tendenza ad interveni-re con la parte superiore delcorpo nelle fasi di doppio ap-poggio, dalla partenza ai giri,riappare fatalmente anche sulfinale.Nel fotogramma 13, si vedechiaramente, che le spalle so-no in netto anticipo e, chequesto anticipo, inibisce il la-voro del piede sinistro, cheavrebbe dovuto continuare a"lavorare" in un 'azione dipressione e contemporanea-mente di rotazione, mentre in-vece pare quasi bloccarsi.

    Al di l di questa sbavaturanon si devono tuttavia di-menticare due aspetti fonda-mentali. Innanzi tutto il buonfinale di Vizzoni dato dallaposizione assunta nel foto-gramma 12, una posizioneper certi versi esemplare:avanzamento delle anche, ca-ricamento sulla gamba sini-stra, anticipo sul martello eposizione dei piedi sono tuttielementi particolarmente benriusciti in questa esecuzione.E quando un atleta riesce adottenere un simile piazza-mento per il finale, i marginidi errore nella fase successi-va sono davvero minimi.Il secondo aspetto che giovaconsiderare nella "lettura" diquesto finale sono le circo-stanze in cui stato realizza-to: ultimo tentativo per entra-re in finale, pioggia, pedanascivolosa, paura del nullo.Penso che sia umanamentecomprensibile un finale leg-germente "corto", e, a preci-sa domanda da parte del sot-toscritto, Nicola ha confer-mato di non aver voluto ri-schiare troppo nella fase dirilascio proprio a causa dellecircostanze menzionate.

    Una rincorsa contro il tempoAl di l dell'analisi tecnica del lancioa 79,64 metri, senz'altro utileascoltare tutti i risvolti di questaperformance dalla voce di colui cheNicola Vizzoni I' ha scoperto, pla-smato e portato ai vertici mondialidella specialit.Allenatore specialista dal 1984, di-plomato ISEF, con una laurea inEconomia e Commercio nel casset-to, Roberto Guidi ha sempre credu-to nella possibilit per Vizzoni direalizzare qualcosa di importante aSydney. Questa la dichiarazione deltecnico toscano:"Diciamo che dopo una preparazio-ne invernale particolarmente inten-sa, ma anche produttiva, i guai alginocchio hanno rischiato di com-promettere tutto. Gi prima di im-porsi ai Campionati Italiani Invernalidi Ascoli, Nicola avvertiva dei fasti-di, poi la conferma della rottura almenisco e l'operazione Dal quindicidi marzo, data dell'intervento, in poi stato tutto un rincorrere i tempi.Soltanto la riabilitazione duratatredici settimane".Come avete impostato la prepara-zione?"A causa dell'infortunio, la prepara-zione stata praticamente spezzatain due e, per forza di cose, non ab-biamo potuto sviluppare un volume

    significativo di lavoro. La nostra fi-losofia stata quindi quella di"mangiare poco ma spesso", perriassumerla con un'espressione. Inpratica su tecnica, forza massima eforza speciale abbiamo lavorato indosi pi ridotte, cercando di favori-re l'intensit e la qualit piuttostoche la quantit globale. E poi perso-nalmente non credo, almeno perquanto riguarda la tecnica, che l'e-secuzione di dosi massicce di lancipossa portare tanti benefici. Noi ab-biamo approfittato del fatto che l'a-tleta ha una buona stabilit tecnicaper mantenere il lavoro in pedanasu un'intensit medio-alta. In parti-colare abbiamo cercato di sviluppa-re un programma che gli permet-tesse, una volta in gara, in gara dicentrare la prestazione nei primidue o tre lanci, e devo dire che i fat-ti ci hanno dato ragione.Quali sono stati i valori di forzache hanno portato Vizzoni a cen-trare I' argento olimpico?"Prima di essere operato -come hodetto- la preparazione andava moltobene. Ricordo, per esempio, perciche riguarda la "policoncorrenza",che nel lancio dorsale del peso da7,26 kg aveva ottenuto 19,20 metri,e nel frontale 17,10. Poi abbiamodovuto ricominciare tutto daccapo,

    Oltre le immaginiUna volta effettuata un'anali-si qualitativa della fotose-quenza, tuttavia doverosofare delle considerazioni ul-teriori, che non sono ravvisa-bili, se non in minima parte,scorrendo i fotogrammi dellancio. Mi riferisco in parti-colare a due qualit di NicolaVizzoni, che sono la strutturainterna del movimento e lacostanza di rendimento.La struttura interna delmovimento di Vizzoni molto buona. Infatti, nono-stante in partenza ci sianodelle tensioni muscolari nonindifferenti (e non "ortodos-se"), egli tuttavia si dimostraestremamente abile nel rilas-sarsi sempre di pi di giro ingiro. E' questa una caratteri-stica molto rara tra i martel-listi, anche di valore eccelso,che tendono a contrarsi ed airrigidirsi all'aumentare dellavelocit e della forza centri-fuga. Vizzoni invece ha unastraordinaria attitudine allarotazione, che gli permette ditirare fuori il meglio dal suolancio proprio nella parte de-cisiva, l'ultimo giro ed il fi-nale, dove da l'impressionedi "fiondare" l'attrezzo con

    / massimali alla vigilia delle Olim-piadi erano discreti, ma non eccel-lenti. A Brisbane, dieci giorni primadella finale, Nicola ha fatto 240 kgdi squat, 115 kg di strappo e 150kg di girata. Per inciso, sempre alcampo di allenamento di Brisbane,il polacco Ziolkowski continuava alanciare oltre gli 82 metri, e quindiera chiaro a tutti che il giorno dellagara sarebbe stato un brutto clien-te, infatti poi ha vinto.Quali sono, secondo lei, i princi-pali pregi nella tecnica di lanciodi Vizzoni?"// punto di forza di Nicola la suastraordinaria attitudine alla rotazio-ne e una grossa sensibilit sul mar-tello. I test condizionali che le hoappena elencato, strappo, squat evia dicendo, pur essendo validi insenso assoluto, sono tuttavia moltoinferiori a quelli di tutti gli altri fina-listi olimpici. Anzi, in verit, dubitofortemente che con questi massi-mali ci si possa inserire nei primiquaranta o cinquanta martellisti almondo come indici di forza. QuindiI' unica spiegazione di lanci coslunghi non pu che risiedere nellatecnica, cos come nella tecnica (ol-tre che nell'esplosivit) risiede lacapacit di portare il martello a ve-locit vicine ai 30 metri al secondoeffettuando appena tre giri, anzichquattro.

    Gian Mario Castaidi

    particolare efficacia e natura-lezza.La costanza di rendimento,infine, costituisce per Vizzo-ni quella marcia in pi chegli ha permesso di eccellereanche nella finale olimpica.Infatti, l 'atleta negli ultimianni si espresso sempre suottime misure in quasi tuttele gare disputate. Particolar-mente significativa quest'ul-tima stagione, in cui ha supe-rato i 77 metri in quasi tuttele gare, con una media dellemigliori dieci superiore ai 78metri e con misure di 79 me-tri ed oltre nelle tre gare im-mediatamente prima delleolimpiadi, dove ha ottenuto ilpersonale.Anche nella singola garaVizzoni, di solito, un "re-golarista": emblematica stata la prestazione al mee-ting di Viareggio di quest'an-no dove ha piazzato cinquelanci su sei tra i 78,40 e i79,47 metri. Pleonastico ag-giungere che questa unacaratteristica che nelle ses-sioni di qualificazione (a trelanci) e nelle grandi manife-stazioni (difficili da gestiresotto il profilo nervoso) pre-mia parecchio.

    Qualcosa di pisu Nicola Nato il 4 novembre 1973 aMarina di Pietrasanta (LU).Tesserato per le Fiamme Gialleed allenato da Roberto Guidi. 16 presenze con la Nazionaleassoluta; 25 con le Nazionaligiovanili.

    PROGRESSIONE1991: 66.62 m (jun)1992: 69.32 m (jun)1993: 70.76 m (pr)1994: 71.78 m (pr)1995: 74.78 m (pr)1996: 75.30 m (sen)1997: 77.10 m (sen)1998: 77.89 m (sen)1999: 79.59 m (sen)2000: 79.64 m (sen)

    PRESTAZIONI1991: 8 Campionati Europei

    juniores1992: 5 Campionati mondiali

    juniores1997: 5 Universiadi1997: 5 Giochi del

    Mediterraneo1998: 14 Campionati Europei1999: 5 Giochi del

    Mediterraneo1999: 4 Coppa Europa1999: 7 Campionati Mondiali2000: 2 Olimpiadi