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WATER COLOURS Acquerelli su carta Acquerelli su carta ANDREA MANCINI ANDREA MANCINI

Watercolor, Andrea Mancini

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Page 1: Watercolor, Andrea Mancini

WATER COLOURSAcquerelli su cartaAcquerelli su carta

ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Page 2: Watercolor, Andrea Mancini
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Andrea Mancini entered the art fi eld with cartooning

in order to tell a story with his art. Through travel and

studies his work evolved to focus on lighting and general

forms. In this series Mancini explores the use of water

colours in order to express his unique vision.

Inspired by the history of the different social gaps,

Andrea Mancini has created his own reinterpretation

of the famous painting The Fourth State, by Pellizza

de Volpedo. The message he wants to deliver with his

paintings is how the socioeconomic classes differ from

each other.

At a young age, Mancini was inspired by storytelling. He

saw the conditions of the people in Volpedo’s painting

and wanted to recreate what he felt. Working with blues

and similar darker watercolors, Mancini’s painting shows

a group of people who are separated by social classes.

Like many of his other works, the paintings lack detail

and focuses on the blur and the general shape, rather

than what is actually there. He chose to use watercolor

as his medium of choice because it is fast-drying, forcing

him to work quickly. Unlike oil, watercolor embodies less

saturation so there is stronger attention to the forms on

the paper rather than coloration.

The focus is on the absence of the middle class and how

there is a large gap between the rich and poor, and no

in-between. Tying in some characteristics of modern

day technology, Mancini wants to show the relationship

between humans and the use of the iPhones and

computers on our daily lives. Mancini follows a strong

belief that beauty is not the same in reality and that

when working with paint, the paint teaches the artist.

According to Mancini, there is an exchange between the

painting and the self.

From Andrea Mancini’s travels to New York City, and

Paris, meeting various artists, emerged an admiration for

Pop Culture. He strayed away from advertising and found

that he could better express his ideas through paintings.

Mancini is an exceptional artist that works with a wide

array of mediums including: water color, oil, pencil and

textile. However, the viewer is invited to explore Mancini’s

water color works this week at the Ganzo gallery. The

artist wants to show us that fi rst impressions in art are

the best; meaning that he works quickly in the “alla

prima” style. From his technique, you get a sense of

reality, and that what is, is. He very rarely goes back on a

piece. Because Mancini’s works are not so technical and

detail oriented, the viewer is able to develop their own

interpretation. “The paintings are blurred, not so defi ned.

Everyone can recognize themselves” is what Mancini

had to say about his rapid technique used in his fi gure

paintings. He focuses on lighting, shadows and depth;

not so much the detail in the subject. Mancini starts off by

drawing his subjects out in his sketchbook as soon as he

sees the subject he will recreate because this technique,

“is better than an iPhone.”

WATER COLOURSAcquerelli su cartaAcquerelli su carta

ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Curated by Mary Madeleine De Regnauld de Bellescize

Jennifer Kelly Hoskins

Haley Markham

Sadie Sullivan

Page 4: Watercolor, Andrea Mancini

Questa mostra è pensata e dedicata a quella parte del

mio lavoro che io chiamo “pittura leggera”, sono tutti

acquerelli su carta da me realizzati negli ultimi anni per la

moda, l’illustrazione o il collezionismo privato.

Il mio incontro con l’acquerello risale a tanti anni fa, al

periodo della scuola d’arte. In principio furono le Ecoline,

e fu da allievo di Leonardo Mattioli, grande illustratore

e graphic designer italiano, che imparai ad usarle; più

“tecnologiche” degli acquerelli per la loro rapidità d’uso,

le Ecoline mi servirono ad apprendere il linguaggio dei

colori e delle trasparenze. Agli inizi usavo pochissimi

colori, a volte anche uno solo. Dopo mi dissero che una

delle sfi de più diffi cili per un artista era dipingere con una

tavolozza limitata; non lo immaginavo e la mia più che una

sfi da era una limitazione della mia pigrizia di comperare

altri colori. Ma ben presto dovetti ampliare la mia gamma

cromatica perchè iniziai a lavorare per la pubblicità come

illustratore, e in seguito per l’editoria scolastica e per

ragazzi. Con il lavoro per l’arte e poi con la moda per lo

stilista Massimo Alba ho iniziato ad usare gli acquerelli

in pigmento, affascinato dal loro enorme potenziale

espressivo, passando dai formati medio-piccoli degli inizi

a quelli anche grandissimi che uso oggi.

Ed è proprio un grande formato che presento in

esclusiva: il “Quarto stato 2.0”, una carta di 140x400 cm,

un personale tributo a Pellizza Da Volpedo, o forse alla

gente a tutti noi oggi, visti come un grande larghissimo

movimento in cerca di un nuovo orizzonte in cui sperare.

Nella rassegna espongo altre tavole originali in formato

50x35 cm create per i cataloghi delle collezioni di

Massimo Alba e per lo shop-online inglese “MrPorter.

com”, insieme a lavori in altri formati: proposte inedite

o ricerche autonome, spontanee, ancora in cerca di un

collezionista o un editore.

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

“Perchè il lavoro creativo è ricerca, non si ferma mai. Una lunga incessante ricerca fuori e dentro di noi”

Andrea Mancini, settembre 2014

Water Colours, acquerelli su cartaLa Mostra

Page 5: Watercolor, Andrea Mancini

“Amo l’acquerello. è una tecnica lieve ma decisa, fatta di

luce e velature quasi invisibili. Essenziale e imprevedibile,

è l’arte della leggerezza.”

Watercolours signifi ca acquerelli ed è una parola unica,

ma spezzandola in due si crea una curiosa e strana magia:

puoi leggerla sia come un modo di descrivere la realtà

con i colori freschi e purissimi dell’acqua, oppure come

quella tecnica con cui sciogli in acqua dei pigmenti

coloratissimi per ottenere una pittura fresca e leggera,

ma così leggera da apparire quasi effi mera a molti. Critici

compresi.

Del resto parliamoci chiaro: l’acquerello in Italia viene

considerato per secoli come un preliminare, come una

tecnica di studio e abbozzo propedeutica alla stesura

“in bella” dell’opera defi nitiva; un fratello minore del più

“materico” ed ambito olio su tela, a cui viene riservato

niente di più di qualche sporadica parentesi di autentico

virtuosismo nell’ottocento veneziano e napoletano.

Nel novecento è la tecnica in prevalenza usata dagli

illustratori, dai “cartellonisti” (insieme alla tradizionale

tempera) ma si stenta a trovare sul nostro mercato opere

di ingente valore eseguite ad acquerello.

Nel resto d’Europa, ma soprattutto in Inghilterra e Stati

Uniti, l’acquerello ha invece una tradizione più radicata.

Da Turner in poi si diffuse rapidamente un vero e proprio

culto di questa tecnica, specialmente tra gli specialisti

della natura e del paesaggio.

Ma bisogna arrivare al secolo scorso per vedere una vera

e propria riabilitazione. Da Kandinskij in poi comincia ad

apparire sempre più spesso nella variegata ricerca degli

espressionisti e poi tra gli informali. Si dovranno però

aspettare ancora i decenni ottanta/novanta per assistere

alla rivalsa di questo mezzo per mano dei maggiori

artisti contemporanei; lo troviamo ad esempio nei cicli

di Gerhard Richter, che usa l’acquerello sulla carta da

fotocopie, o David Hockney nei suoi puzzle metropolitani,

e ancora il pop-artista Chuck Close nei suoi giganteschi

ritratti iperrealisti annacquando gradazioni tonali così

impercettibili da fare invidia ai più sofi sticati scanner

digitali in arrivo di lì a qualche anno.

Personalmente ho un debito assoluto, nella mia prima

formazione artistica, verso due tra i più famosi illustratori

e graphic designer degli anni 70/80: Milton Glaser e

Jean Michel Folon. Sono stati per me autentici punti di

riferimento, veri maestri di leggerezza espressiva ed

hanno dimostrato le infi nite possibilità creative, e non

solo illustrative, dell’acquerello moderno.

Da lì in poi molti gli incroci, le fusioni e gli incontri con

altre discipline e linguaggi che hanno ricercato non più la

sovrapposizione, ma la trasparenza.

L’acquerello è, se vogliamo, l’arte del “togliere”. Tanto

più lasci bianchi carta, tanto meglio descrivi gli spazi e

i volumi. La luce risplende e funziona solo dove il colore

lascia scoperto il fondo e il pennello indugia nel coprirlo.

Io per scelta non uso mai dipingere fondi nei miei

acquerelli. O meglio, lascio che il fondo esca dalla carta,

o se preferite dalla luce.

In questi anni ho imparato a conoscere il carattere

assolutamente indipendente dell’acquerello, del tutto

ingovernabile ed imprevedibile. Puoi guidarlo ma devi

lasciarlo subito libero, sarà tanto più generoso di emozioni

quanto più sarà autonomo nel respirare e muoversi nel

foglio a sua discrezione. Sembra pensare, l’acquerello;

agire secondo una propria logica, mai uguale a se

stessa. Negli anni ho progressivamente verticalizzato la

posizione del mio piano di lavoro, passando dalla carta

stesa sul tavolo in orizzontale, al cartone affi sso al muro

o al cavalletto. È una guerra senza fi ne contro la forza di

gravità, ma i risultati vengono con l’esperienza e come

dicono i giapponesi la forza sarà con chi è cedevole. Ed

in questo l’acqua (e quindi l’acquerello) è campione di

cedevolezza, e per questo straordinariamente potente e

forte. Non resta quindi che assecondarlo e concedergli il

suo tempo per rendere merito alla bellezza. La bellezza

dell’acquerello sta in questo: indipendenza, essenzialità

e leggerezza. Lasciamo quindi che la bellezza sgorghi

spontanea, senza forzature, e che dalla sorgente si faccia

strada nella roccia più dura, come solo la fresca e pura

acqua sa fare.

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Andrea ManciniRiflessioni sull’acquerello

Page 6: Watercolor, Andrea Mancini

BOTTLES | 2013 | 30X30 CM

Page 7: Watercolor, Andrea Mancini

PLASTIC | 2013 | 30X30 CM

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Page 8: Watercolor, Andrea Mancini

TIRES | 2013 | 30X30 CM

Page 9: Watercolor, Andrea Mancini

GIBSON GUITAR | 2013 | 50X35 CM

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Page 10: Watercolor, Andrea Mancini

IL QUARTO STATO 2.0 | 2014 | 100X405 CM

IL QUARTO STATO 2.0 | PARTICOLARE

Page 11: Watercolor, Andrea Mancini

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Page 12: Watercolor, Andrea Mancini

PORTRAIT OF A MAN | 2014 | 50X35 CM | COURTESY MRPORTER.COM

Page 13: Watercolor, Andrea Mancini

PORTRAIT OF A MAN | 2014 | 50X35 CM | COURTESY MASSIMO ALBA

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Page 14: Watercolor, Andrea Mancini

LAPO | 2014 | 140X80 CM

Page 15: Watercolor, Andrea Mancini

BAGNANTI | 2012 | 50X35 CM

WATER COLOURS ACQUERELLI SU CARTA ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

Page 16: Watercolor, Andrea Mancini

WATER COLOURS

ACQUERELLI SU CARTA Andrea Mancini

Curated byMary Madeleine De Regnauld de Bellescize

Jennifer Kelly Hoskins

Haley Markham

Sadie Sullivan

September 24 | October 13, 2014

GANZO Via dei Macci 85/r Firenze

CATALOGIntroMary Madeleine De Regnauld de Bellescize

Jennifer Kelly Hoskins

Haley Markham

Sadie Sullivan

TextsAndrea Mancini

GraphicsAlberto Simoncioni

Photo creditsAndrea Mancini

Press Offi ce Palazzi Susanna Bausi

Logistic and ManagementGanzo Staff, Curatorial team, Susanna Bausi, Lucia Giardino

Exhibition PhotoreporterSilvia Mancini

Welcome Speaker Mary Madeleine De Regnauld de Bellescize

Jennifer Kelly Hoskins

Haley Markham

Sadie Sullivan

A SPECIAL THANKS TO

Gabriella Ganugi

President of Palazzi and Florence University of The Arts Ganzo and its great staff

ANDREA MANICINI WOULD LIKE TO THANK

Massimo Alba Cashmere

Mary Madeleine De Regnauld de Bellescize, Jennifer Kelly Hoskins, Haley Markham,

Sadie Sullivan are the curatorial team of Ganzo for Fall 2014.

They are students in the course of Gallery Management and Exhibition Curating

at Florence University of the Arts, by professor Giovanni Rossiello.

ACKNOWLEDGEMENTSACKNOWLEDGEMENTSRingraziamenti

Page 17: Watercolor, Andrea Mancini

Andrea Mancini in his studio | Photo credits: Jennifer Kelly Hoskins

166A Studio D’arte, via Cavour 166/a

50121 Firenze

www.166a.it

055 5389062 - 329 812 6256

Page 18: Watercolor, Andrea Mancini

BIOGRAPHYBIOGRAPHYBiografi a

Andrea Mancini nasce a Firenze nel 1958.

Frequenta giovanissimo i corsi di disegno animato di

Tomislav Spikic all’Accademia Cappiello e si diploma in

Fotografi a e Graphic Design all’Istituto d’arte di Porta

Romana nel 1978 con Leonardo Mattioli. Illustratore

e fumettista prima, nel 1979 entra alla “Leader” dove

inizierà una carriera da pubblicitario d’agenzia ed in

seguito come creativo free-lance. Nel 1982 è a Parigi,

nel 1983 a New York in viaggi di approfondimento

professionale presso studi di artisti e designers come

Massimo Vignelli, Lubalin e Peckolick, Seymour Chwast,

e Andy Warhol. Negli anni ‘90 espone opere in mostre

collettive e personali in Italia, Giappone e Germania. Nel

1999 partecipa alle scenografi e del Lohengrin di Luca

Ronconi e nel 2000 consegue il Premio Fiorino per le arti

visive. Nel 2002 alcune sue opere vengono acquisite dal

Museo Marino Marini e dal Museo Diocesano di Firenze.

Tiene workshops di illustrazione e pittura in scuole e

accademie. Vive e lavora a Firenze.

Andrea Mancini was born in Florence, Italy, in 1958.

He attended a Tomislav Spikic cartoonist course at

Cappiello Academy at an early age. He graduated in 1978

from the Florence Art Institute “Istituto D’Arte di Firenze”,

with a degree in Photography and Graphic Design.

Mancini studied with Leonardo Mattioli, one of the most

famous Italian illustrator and graphic designers. In ’79

Andrea begins his career as graphic & creative designer

at “LEADER” advertising Agency. He then continued as

a free-lance creative & commercial illustrator in the years

to come.

From 1982 -1983 he travelled fi rst to Paris, then to

New York to pursue his artistic growth and broaden

his experience. There he knew many great artists and

designers such as Massimo Vignelli, Seymour Chwast,

Lubalin and Peckolick, and Andy Warhol. In 1990, he

exhibited his fi rst works on paper in tempera in one man

shows and group exhibits in Italy, Japan and Germany.

In 2000 he won the “Premio Fiorino” of Florence, one of

the most prestigious awards for the visual arts. In 2002 a

selection of his works were acquired by the Marino Marino

Museum and the Diocesan Museums in Florence. Andrea

Mancini lives and works in Florence as a fi ne artist and

illustrator artist for fashion, advertising and publishing.

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WATER COLOURSAcquerelli su car taAcquerelli su car ta

ANDREA MANCINIANDREA MANCINI

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GANZO Via dei Macci 85 fi renzeVia dei Macci 85 fi renze www.ganzofl orence.it