Transcript
Page 1: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

MONOGRAFICO DI TEOLOGIA MORALE

Casazza

Si affronta un argomento specifico per l’intero corso. È un approfondimento di un tema che si è già fatto in precedenza.In questo caso l’ambito sarà di teologia morale e dottrina sociale della chiesa.Il Catechismo della Chiesa Cattolica può presentare utili elementi di ripasso. Come pure il Compendio di dottrina sociale della Chiesa, pubblicato dal PC Giustizia e Pace.

“Libertà religiosa e laicità” è il titolo più specifico del corso.Tema scelto perché risponde alla ricerca personale del docente (cosa opportuna per i corsi monografici) e perché tema utile per l’IRC (ad esempio per rispondere a chi obietta sul presepe come offensivo per i musulmani…) e in ultimo perché tema assai attuale (cfr. Charlie Hebdo etc…).

TESTI x esameF. Casazza, “Libertà religiosa e laicità” (Città Nuova)F. Casazza, “Il dito sul sole” (LEV)+ appunti delle lezioni

Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI.Cominciamo esaminando le idee generali e poi vedremo un caso particolare: il Messico.

Giovanni Paolo II ha confessato che il suo modo di essere papa viaggiatore gli è venuto dal Messico, dove usò la prima “papamobile”, cioè una corriere scoperchiata. Lì gli venne l’idea di viaggiare per il mondo, in mezzo alla gente.Siccome la costituzione messicana dice che la Chiesa non esiste, se mi ricevono in Messico – pensò GPII – mi dovranno ricevere anche in Polonia. BXVI confidò che l’idea di ritirarsi gli venne dopo il viaggio in Messico, per i problemi di salute riscontrati in seguito a esso, per cui decise per le dimissioni (annunciate l’11 febbraio 2013).

Visione del film “Cristiada” – suggerito. Racconta degli oltre 70.000 cristiani uccisi in Messico.

Page 2: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

LIBERTA’ RELIGIOSA E LAICITA’

Partiamo con il testo sulla libertà religiosa e la laicità.L’introduzione chiarisce che quanto pubblicato deriva da una tesi di laurea. Non è il tema l’originale, perché i testi non mancano.Ma l’autore cerca di fare un lavoro comparativo tra cronaca (episodi), leggi e Magistero. Cioè confrontare le diverse dimensioni del problema: filosofica, teologica, giuridica.

Primo capitolo – Libertà di culto e libertà religiosa

La LC fa parte della LR, ma non si identifica con essa, bensì ne è “una parte”. Ad esempio in Messico si poteva praticare il culto privato, nelle chiese, ma non in pubblico.In Tunisia – occidentalizzato, tanto che la domenica è il giorno di festa – si può celebrare la Messa in chiesa ma non puoi fare processioni all’esterno. In Tunisia c’è quindi libertà di culto, ma non LR totale.In Arabia Saudita se ho la Bibbia in casa mia, sono passibile di pena di morte. Perché l’Arabia è terra sacra, tanto che il re è “Custode delle due sacre moschee” (Mecca e Medina) e quindi si profanerebbe tale terra sacra.La LC non è quindi tutta la LR.

Persecuzioni, discriminazioni e intolleranza sono le tre categorie di violazioni della LR.Persecuzioni = violenze sistematiche, carcerazioni, torture, confisca dei beni (ISIS in Iraq a danno dei cristiani), condanne a morteDiscriminazioni = più sottile, riguarda la riduzione del godimento dei diritti civili. Ad esempio se sei cattolico, in Inghilterra non puoi diventare sovrano. Così Tony Blair si è convertito al cattolicesimo alla fine del mandato da primo Ministro. Intolleranza = una certa emarginazione, più lieve, ad esempio con la satira

La LC è la possibilità di tradurre la propria fede in atti liturgici in luoghi ad essi dedicati.

(“In luoghi ad essi dedicati” limita ed esclude quegli atti di culto individuale che non dovessero pregiudicare l’ordine pubblico, come ad esempio pregare il rosario su una panchina al parco, NdR)La legge civile può limitare questo esercizio pubblico di culto per ragioni di ordine pubblico o di sicurezza. Così ad esempio posso vietare la celebrazione della messa davanti a una clinica abortista per evitare scontri…

Per la LR può valere la definizione dell’ONU (si assume un testo condiviso per “entrare dalla loro, per uscire dalla nostra”) all’art.18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (1948) che sancisce “il diritto per ogni individuo alla libertà di pensiero, coscienza e religione”. Tale diritto include la “possibilità di cambiare religione o credo”. Nei Paesi Arabi puoi convertirti all’Islam, ma non dall’Islam.E comprende “il diritto di manifestare in pubblico, isolatamente o in pubblico”, la propria religione (organizzata) o credo (individuale o di nicchia).

Page 3: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

Non è facile concedere ogni diritto religioso: ad es. la macellazione islamica che contrasta con le normative civili europee.

LR = libertà da coazione nel legame che una persona liberamente stabilisce con Dio.

Pakistan e la legge sulla blasfemia: il caso di Asia Bibi.L’idea di fondo è che la comunità religiosa coincide con la comunità civile, che a sua volta non si limita alla stato di cui sono cittadini, ma alla comunità dei fratelli di fede (Umma). Se è così, la LR offende le leggi statali. Perché chi si toglie, danneggia la comunità. Principio che, in un certo modo, può aver ispirato anche le istituzioni della Chiesa Cattolica aventi valore civile (Indice dei libri proibiti, Inquisizione…) e finalizzate ad evitare che un peccato divenisse anche un delitto civile.

Non è solo del mondo arabo. Anche l’Induismo registra oggi persecuzioni ferocissime contro i cristiani, poiché ogni conversione dall’Induismo si ritiene frutto di plagio.

L’idea di fondo è che sia lo stato a concedere i diritti. Mentre la Costituzione italiana afferma che lo stato “riconosce” i diritti che io già possiedo, a differenza dello stato che dovesse “concedere” diritti che altrimenti non avrei.I principi fondamentali della società:1. Dignità della persona umana2. Bene comune3. Solidarietà4. Sussidiarietà

Seconda idea: la religione viene strumentalizzata per il potere civile. Ad esempio esser custode delle sacre moschee fonda il diritto di governo di colui che è investito di tale prerogativa religiosa.

Terza idea: ci sono stereotipi diffusi. Anche qui: come chi afferma che tutti i terroristi sono musulmani… Luoghi comuni che vanno contro la LR.

Attualità del tema:17.2.15 – CorSera – La nuova legge Lombarda sui luoghi di preghiera e l’art. 8 della Costituzione17.2.15 – Messaggero del Veneto – Nessuno tocchi il crocifisso in classe17.2.15 – Avvenire – Preside vieta il velo in classe17.2.15 – Il Senato – Dibattito su pluralismo e libertà religiosa (conferenza di Galantino)(inviati dal prof. a Carlotta Testa che li gira a tutti).

I titoli delle tesi magistrali non possono esser troppo generici, ma vanno circostanziati (NO la laicità dello Stato, SI’ la laicità dello stato italiano secondo la Costituzione)

Page 4: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

CAP 2 del manualeLR nelle leggi italiane secondo approccio comparativo.

La Corte Costituzionale nel 1989 disse che il principio di laicità non implica indifferenza dello stato ma impegno dello stato per la salvaguardia del pluralismo delle religioni.Se organizzo un dibattito e cito il Papa, qualcuno potrebbe obiettare. Ma se cito la corte costituzionale, posso poi più facilmente citare il papa e la Bibbia. Questo è il vantaggio del metodo comparativo.

Lo Statuto Albertino del 1848, poi esteso al Regno d’Italia, e la Costituzione Italiana entrata in vigore nel 1948 (secondo i Patti Lateranensi del 1929) contemplano la religione cattolica come “confessione di stato”. Le altre sono ammesse o “tollerate”. Questa non è uguaglianza tra le religioni.

Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Infatti nel 1984 la revisione dei Patti Lateranensi avvenne senza bisogno di modifiche costituzionali. Anche per ridurre la discrepanza con l’articolo seguente:

Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Il principio di laicità non è scritto nella Costituzione Italiana (in quella Francese sì) ma è presente in quanto desumibile dalle norme della Costituzione stessa, dunque è un principio sovraordinato e coessenziale alla Repubblica.E in queste norme emerge pure la libertà religiosa nella forma del diritto pubblico soggettivo, cioè giuridicamente azionabile (posso cioè rivolgermi a un giudice affinché tuteli il mio diritto). Ad esempio se sono ebreo e mi vedo rifiutare la licenza commerciale dal comune. Parimenti, è protetto l’ateismo, anche se c’è un favor religionis, cioè il legislatore ha una certa simpatia per le religioni rispetto all’ateismo.La tutela della LR avviene ponendo alcuni divieti (anzitutto la discriminazione per motivi religiosi), ponendo condizioni di uguaglianza tra le diverse confessioni, tutelando la libertà di culto e la libertà di coscienza.

La LR non è assoluta, ma trova un limite nel “buon costume”, concetto fluttuante, poiché il cambio dei tempi modifica i parametri. Il senso del pudore c’è ancora, ma assai più ridotto.Altro limite sono i motivi di ordine pubblico.

Oggi non esiste una legge specifica sulla LR in Italia. Ci sono diversi progetti ma manca una legge organica.

Page 5: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

Alcune confessioni religiose hanno elementi in palese contrasto con la legge italiana (ad esempio la poligamia per l’Islam). Chi viene poi a trattare? Chi rappresenta la confessione? La CEI per i cattolici, ma non c’è gerarchia suprema per l’Islam (l’UCOII vorrebbe proporsi come unico referente, ma altri pretendono la stessa cosa, quindi non ci sono intese siglate con lo stato italiano).Come organizzare la società? I musulmani vogliono stare a casa il venerdì e gli ebrei il sabato…

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – valida anche per l’Italia – è incorporata nel Trattato di Lisbona, attualmente vigente, dice che ogni persona ha diritto alla LR cioè cambiare religione, manifestare la religione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante culto, insegnamento e osservanza dei riti.Quindi l’UE tutela la libertà religiosa. Il diritto si manifesta nel lasciare libera organizzazione interna delle diverse comunità (1) e nel consentire loro di acquisire personalità giuridica (2). Nel Messico fino al 1992 non c’era la libertà di costituirsi come personalità giuridica per la Chiesa che dunque lo stato non riconosceva. Quindi la Chiesa non può avere strutture, non può avere eredità… Sono grandi limitazioni, perché impedirebbero ad esempio l’accesso a finanziamenti pubblici.

CAP 3 del manualeIl problema terminologico

Bisogna chiarire i termini per esprimere i concetti appropriati.

LAICITÀ: piano politico-istituzionaleSECOLARIZZAZIONE: piano sociale-culturale

Ad esempio gli USA sono un Paese laico - la costituzione vieta l’appoggio espresso del Parlamento a una religione, cosa che complica le relazioni diplomatiche tra USA e Santa Sede, avviate solo nel 1984. Fino ad allora si temeva di violare il divieto di appoggio a una religione.Ma gli USA non sono un Paese secolarizzato. Ad esempio sul dollaro c’è scritto “In God we trust”, e il presidente giura sulla Bibbia e conclude i discorsi dicendo “God bless America”.

L’UK è invece secolarizzata ma non laica.La Regina è capo della Chiesa, dunque non è laica, e i vescovi sono membri di diritto della camera dei Lords (come se fossero senatori). Ma è secolarizzata perché la religione è posta al di fuori di ogni aspetto della vita sociale.Discriminazione: un cattolico non può esser sovrano.Esempio: il mondo occidentale segue il calendario gregoriano, con gli anni aC/dC. In Australia hanno proposto di mettere “era comune” al posto di “dopo Cristo”.

Page 6: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

L’attuale primo ministro Cameron ha detto invece “noi siamo un Paese cristiano” e quindi per ora non si accoglieranno tali modifiche.

La secolarizzazione è “la perdita della pertinenza sociale degli universi religiosi rispetto alla cultura comune”. L’Europa del ‘500/’600 è funestata dalle guerre di religione, con pacificazione di Westfalia (1648). Incamerare i beni della Chiesa è detto “secolarizzazione” – come fecero i Savoia nel Regno di Piemonte.

5 significati o sfaccettature della secolarizzazione

- Declino della religione: rispetto a 60 anni fa, la religione ha meno peso nella vita sociale. Un tempo la segnalazione del parroco aiutava a trovare il lavoro in quanto autorevole.

- Appiattimento religioso della massa: sono i cosiddetti “atei devoti” che propongono una religione per la vita pubblica, ma privata di ogni aspetto soprannaturale e spirituale. Difendono la religione, ma svuotandola di ciò che è essenziale.

- Desacralizzazione: Max Weber parlava di “disincanto” del mondo per indicare il risveglio del mondo che porta al politeismo dei valori. La religione è privata del suo carattere sacro e così tutta la vita. Un tempo c’erano le rogazioni (preghiere) cantate nei campi per proteggere i raccolti. Ancora ci sono nel benedizionale, ma l’abitudine si è persa.

- La religione spostata nell’ambito individuale: tipico piemontese e della “Stampa”. La religione va bene, purché in ambito privato, senza ricaduta pubblica, salvo i servizi sociali.

- Trasportare nella sfera secolarizzata prassi religiose: la confessione viene trasformata in outing pubblico oppure sedute dallo psicologo.

Altra distinzione è tra:Secolarizzazione: neutralità nei confronti della religione eSecolarismo: ostilità o contrarietà alla religione.

Charles Taylor in “L’età secolare” – ponderoso saggio di circa 1.000 pagine – distingue invece tre forme di secolarizzazione:- Separazione tra stato e Chiesa: gli spazi pubblici sono secolarizzati, la religione non c’è

più- Scomparsa delle appartenenze religiose: believing without belonging, cioè credere

senza appartenere. L’85% si dice cattolico, ma solo il 20% praticano…- Eclettismo religioso: c’è un po’ di tutto e dunque Halloween si impone come festa a

ridosso di Ognissanti. E più saranno i musulmani e maggiormente si farà festa con loro, non per dialogo interreligioso ma pensando che si possano condividere i loro valori e credere nella loro fede pur dichiarandosi cattolici…

LAICO come termine nasce in ambito cristiano. Oggi coincide con “non credente” ma

Page 7: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

nasce in orizzonte religioso. “Laikos” significa “del popolo” (cfr. anche Lumen Gentium cap. II, “Il popolo di Dio”). Laici sarebbero coloro che “non sono ordinati” cioè non sono vescovi, presbiteri né diaconi. Nei laici sono compresi anche i religiosi (fratelli e sorelle), alcuni dei quali possono anche essere ordinati (padri). Laici e ordinati insieme sono i fedeli (battezzati) e costituiscono il popolo di Dio, cioè la Chiesa.

Qualcuno afferma che il CVII ha causato la secolarizzazione (mondo tradizionalista/conservatore, fino agli estremi lefevriani). Il 22 dicembre 2005 Benedetto XVI nel discorso alla Curia Romana disse che ci sono due ermeneutiche del CVI: della discontinuità/rottura o della continuità. Papa Francesco non si pone tanto il problema (anche perché non ha partecipato al CVII).

Ancora, si distinguono (in primis nel mondo cattolico):laicità: nel senso costituzionalelaicismo: nel senso francesecioè: razionalismo assoluto (unico metro della verità è la ragione)

immanentismo radicale (vs ogni trascendenza)libertà assoluta (la legge morale va e viene dunque a seconda di come mi sento…)

Se il Papa parla degli immigrati, no problem. Ma se dice “no all’aborto”, si accusa il Sommo Padre di ingerenza. Grande assente è il laicato cattolico che sovente non prende posizione.

Le occupazioni: in base alle leggi statali, occupare binari della ferrovia o l’autostrada è illegale e immorale (vedi testo)

Nel 2002 la Congr Dottr fede ha ribadito che la laicità come “autonomia della politica dalla sfera religiosa” è un valore acquisito, ma non include la indipendenza dalla sfera morale.

CAP 4 – Religious freedom / Laicité

Sono i due principali modelli per imbastire il rapporto tra fede e vita pubblica, con limiti di generalità accettabili.Non sono due termini equivalenti a livello letterale: “libertà religiosa” e “laicità” non sono la stessa cosa. Ma in inglese “laicità” non c’è (anche se a volte si trova “laicism”) poiché non esiste una società/comunità senza religione.

Il concetto di laicité nasce in Francia legata alla legge di separazione (loi de separation, 1905), legge in cui però non si ritrova esplicitamente l’espressione “laicità”.Il deputato socialista Briand, che promosse quella legge, disse che la Francia avrebbe dovuto ispirarsi al Messico (ecco il legame tra le due parti del corso). A livello pratico alla legge seguì la confisca dei beni della Chiesa. Il riscontro positivo è che essendo oggi le

Page 8: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

chiese di proprietà dello stato, esso provvedere al loro mantenimento, ristrutturazione, etc…La laicité dice neutralizzazione dello spazio pubblico, collocando in ambito privato la religione.

Il modello della religious freedom nasce negli USA in cui non c’è laicità, ovvero neutralizzazione della religione, tanto che lo stesso Presidente giura sulla Bibbia, cita Dio nei discorsi, e sul dollaro c’è la scritta “in God we trust”.La libertà religiosa appare qui come garanzia della libertà di coscienza. Si potrebbe dire che questo è il modello americano, mentre la “laicité” è il modello europeo. Ma non è veramente così, perché gli americani “puri” non esistono, essendo diversi i fattori migratori. Quindi più che di modello europeo meglio dire “francese”.

Nel modello americano si può dire che la religione si protegge dallo stato, mentre nel modello francese lo stato si protegge dalla religione.

Il Vaticano ha diritto di legazione (rappresentanza con ambasciata) attiva (inviare) e passiva (accogliere). Il nunzio apostolico è l’ambasciatore della Santa Sede.

Modello americano: laicità inclusiva (spazio per tutti) vs laicità esclusiva francese.

I vescovi americani sono scettici sulla presidenza americana Obama perché avrebbe voluto imporre ai datori di lavoro il pagamento del diritto di aborto per i dipendenti. La protesta è stata ben più ampia della sfera cattolica, per difendere la libertà (religiosa) e la riforma sanitaria è passata senza questo controverso articolo.(Ogni giudizio politico non coincide però con preferenza partitica).

Non si può parlare del modello europeo perché l’Europa è realtà variegata e disomogenea. I caso dell’UK mostra la differenza profonda dalla FR. Ancora, in Danimarca c’è la religione ufficiale luterana. Mentre in Grecia c’è quella ortodossa e il nuovo governo giura davanti al vescovo ortodosso, cosa che il primo ministro Tsipras ha fatto solo in un secondo momento a inizio 2015 per rimarcare la laicità del suo mandato.La Spagna è simile all’Italia: tutte le religioni sono ammesse, ma quella cattolica è favorita. In particolare, il Cardinale per lo stato italiano è pari a un principe di sangue, cioè a un primo ministro. Così nell’insediamento di Mattarella il card. Vallini era al fianco di Renzi ma prima di lui (perché il sangue precede la carica istituzionale). Sono privilegi che lo stato concede sua sponte, non richiesti dalla Chiesa.

Vari modelli per classificare i rapporti tra religione e politica .

1. Subordinazione della politica alla fede. La fede è il criterio per valutare e decidere le cose (non opposizione frontale, né violenta, ma politica).

2. La fede è un supporto all’ordine politico, giustificando la struttura (Israele: come rapportare ebraicità e stato? Una buona parte della popolazione è araba-musulmana).

3. La religione sposa un modello politico, opponendosi a un altro o a tutti gli altri, anche in modo armato o violento (la guerra santa oppure le crociate).

4. La fede crea conflitto tra appartenenza civile e appartenenza religiosa (Irlanda del Nord: sottoposta al Regno Unito, ma con maggioranza cattolica; lo scisma anglicano:

Page 9: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

per tanti fu un problema: seguire il re o restare col Papa; Tommaso Moro fu uno dei martiri della Corona: cancelliere del sovrano, venne ucciso perché non voleva prestare giuramento al re divenuto capo della Chiesa e il dramma è che colui che aveva a lungo servito ora lo condanna a morte; privato di tutti i suoi beni e deposto dalla carica, viene ucciso; insieme a lui si ricorda il martire Giovanni Fisher).

5. La religione è un rifugio al di sopra delle parti, come un’area di pace in cui vien meno il conflitto politico (il diritto di asilo di un tempo: rifugiandosi in chiesa, nessuno poteva toccarti; o quando le BR consegnarono una borsa con armi non alla polizia ma al card. Martini).

6. La religione come luogo di mediazione (un caso storico è la pace in Mozambico, dove la Comunità di Sant’Egidio, fondata dal prof. Andrea Riccardi, è stato soggetto attivo per mediare nelle trattative di pace).

CAP 5 – La Francia di Sarkozy

Non è una valutazione partitica ma politica. Con Sarkozy si mette in crisi nella stessa Francia il modello della laicité.Commissione “Stasì” istituita nel 2003 da Chirac per studiare la laicità, a causa della grande immigrazione (dovuta al passato coloniale della Francia) che vede milioni di africani e di musulmani in Francia. Quindi ci si chiede: come attuare oggi il principio della laicità?Si convocano e ascoltano esponenti religiosi, esperti, politici e dopo circa un anno esce una relazione detta “Rapporto Stasì” (dal nome del presidente della commissione) da cui nasce la cosiddetta legge del velo. Alcune ragazze musulmane andavano a scuola con il velo che copriva il capo lasciando però scoperto il volto (velo minimo, diverso da hijab o burqa). Diversi presidi non le ammettevano (anche in Italia dal 1976 c’è una legge che vieta di andare in giro col volto interamente coperto perché si impedisce il riconoscimento). La commissione vietò i simboli portati con ostentazione. E la cosa si preciso per gli ambienti pubblici.

La domanda nasce spontanea: lo spazio pubblico deve esser ambiente asettico oppure come un prato ricoperto di fiori da cui si possa cogliere ciò che si preferisce?La laicité pare diventare la nuova religione: la Francia è costituita di etnie e religioni diverse e solo neutralizzando nello spazio pubblico le appartenenze particolari possiamo convivere, identificandoci con la Republique, al cui fondamento sta la democrazia.

La riflessione cattolica afferma l’esigenza di trovare un punto di convergenza comune però non per sottrazione bensì per addizione, ammettendo le diverse identità e prospettive di valori.

Dopo questa commissione fu eletto Sarkozy che espresse idee originali. La prima: la radice della Francia è cattolica, come il monumento più importante di Notre Dame. Usa l’espressione “laicità positiva”, che il Magistero della Chiesa farà poi propria.Il Presidente della Repubblica Francese ha diritto al titolo canonico onorario di San Giovanni in Laterano. A differenza di Mitterand e Hollande, Sarkozy è andato a prender

Page 10: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

possesso del suo stato canonicale (dato a un laico, come incarico onorario). È in quell’occasione che Sarkozy ha tenuto uno specifico discorso sulla laicità positiva.A Ryyad disse che non si poteva dare alle religioni la colpa delle guerre sante, come agli stati non si potevano dare tutte le colpe dei nazionalismi; nel palazzo presidenziale disse a BXVI che occorreva una “laicità aperta”. Dopo il Trattato di Nizza dell’UE, quando si cercò di metter nel preambolo il riferimento alle radici cristiane, questo non andò in porto per l’opposizione francese.

CAP 6 – Pubblico e Privato

Per arrivare a una laicità aperta e positiva occorre superare la dicotomia tra pubblico e privato. Qualcuno parla di scuola pubblica e privata, ma dalla legge Berlinguer del 2000 questa distinzione non è più corretta. Tutte le scuole sono pubbliche, o gestite dallo stato oppure dai privati (legalmente riconosciute).

Piuttosto, si potrebbero distinguere la sfera pubblica e quella politica. La prima è terreno di confronto aperto per idee e visioni diverse tra loro, mentre la sfera politica è il luogo in cui queste diverse idee trovano una sintesi per il vivere comune.La religione può dunque entrare nella sfera pubblica, ma per entrare anche nella sfera politica deve esibire motivazioni razionali, valide per tutti. Se il comunista può spingere leggi comuniste, il cattolico può sostenere leggi cattoliche (purché per ragioni condivisibili, non appellandosi alla sola Bibbia, strategia che invece può seguire nella sfera pubblica).

Nella sfera politica occorre seguire le procedure democratiche per sostenere le proprie posizioni.La premessa è antropologica: quale idea di uomo sta alla base delle prime proposte di legge. Il rischio è confondere i termini del problema. La verità non coincide con l’autenticità: non è perché questa cosa sia frutto dell’intellezione individuale che con ciò sia VERA; né la spontaneità coincide con la BONTA’ per cui se mi sento di fare così, è giusto fare così.

La verità oggi è ridotta spesso ad autenticità soggettiva del singolo, valida solo per la vita individuale. Una verità comune ci fa paura perché la individuiamo come deriva totalitaristica (Lumen Fidei, 34).

Relativismo buono: relativizzo la mia posizione per ascoltare e capire le ragioni altruiRelativismo cattivo: poiché ci sono diversi punti di vista, uno vale l’altro

TOLLERANZA: buono il rispetto per tutti, ma non è buona la rinuncia al confronto tra le posizioni nel comune intento di ricerca della verità.A livello di popoli si chiama multiculturalismo, ovvero un sistema diversificato di culture e punti di vista. Diverso è invece parlare di interculturalità, ovvero di integrazione tramite confronto di culture diverse.

Page 11: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

***La teoria del gender o genere è ormai oggetto di dibattito pubblico. E a colpi di disegni di leggi e di sentenze di giudici si cerca di imporre un certo orientamento.Quello di Mario Adinolfi – ad esempio – è un testo (“Voglio la mamma”) che può rappresentare un’argomentazione politica più che pubblica, in quanto contrasta la teoria del gender senza invocare valori cattolici quanto piuttosto argomenti e dati razionali.Già GPII diceva che la democrazia rischia di diventare un “guscio vuoto” – un insieme di regole meramente procedurali – e quindi il miglior alleato del relativismo etico, all’insegna del “politically correct”. Principio che ha anche intenti buoni – non discriminare, non offendere – ma anche meno buoni, cioè il confondere le acque (ad esempio “interruzione volontaria di gravidanza” in luogo di “aborto”) e permettere che passano certi provvedimenti legislativi per nulla neutrali.

***

Anche il concetto di tolleranza rischia di scadere nel relativismo etico, principio che sempre più è concepito come base della democrazia. Operazione contraddittoria, falsa e controproducente.Se dico che non ci sono fondamenti di verità, come faccio a decidere in favore del relativismo come vero?Se poi mi manca la dignità della persona come primo principio ordinatore della società, la democrazia crolla e le subentra il totalitarismo.Né serve il relativismo a favore utili discussioni, poiché se ognuno ha la sua posizione, non si cercherà mai la verità.BXVI parlerà di “dittatura del relativismo”. Nella messa pro eligendo pontifice del 2005 (18 aprile) Ratzinger fece un commento alla seconda lettura – tratta da Efesini – dicendo che avere una fede chiara è etichettato come dogmatismo o integralismo e aggiunse “si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo tranne l’io e le sue voglie”.

Il relativismo c’è sempre stato – a partire dallo scetticismo ellenistico – ma il problema è che oggi sia la normalità, cioè l’opzione della massa.Questo atteggiamento non riguarda solo la filosofia, bensì entra anche in teologia e sociologia. In quest’ultima si chiama multiculturalismo. In teologia si vede nell’ambito delle riflessioni della cristologia: quando la domanda è “Cristo è il salvatore o un salvatore?”, la risposta chiara non è così facile ad accogliersi. Nel 2000 venne pubblicata la Dominus Iesus, della congregazione per la dottrina della fede (presieduta da Ratzinger), che venne più volte attaccata e che GPII difese parlandone più volte negli Angelus domenicali.(ricorda: dall’ecclesiocentrismo, nel CVII si è passati al cristocentrismo e infine, oggi, al teocentrismo: ciò che conta per salvarsi non è appartenere alla Chiesa, né credere in Cristo, ma essere alla ricerca di Dio)

Se seguono la legge di Dio per come la conoscono secondo la coscienza, anche i non cristiani si salvano, dice il CVII. Questa posizione apre alla domanda sul valore salvifico delle altre religioni. La questione non è così semplice, perché salvare il valore positivo delle diverse religioni e l’unicità

Page 12: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

salvifica di Cristo non è semplice.

LUMEN GENTIUM - I fedeli cattolici14. Il santo Concilio si rivolge quindi prima di tutto ai fedeli cattolici. Esso, basandosi sulla sacra Scrittura e sulla tradizione, insegna che questa Chiesa peregrinante è necessaria alla salvezza. Solo il Cristo, infatti, presente in mezzo a noi nel suo corpo che è la Chiesa, è il mediatore e la via della salvezza; ora egli stesso, inculcando espressamente la necessità della fede e del battesimo (cfr. Gv 3,5), ha nello stesso tempo confermato la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano per il battesimo come per una porta. Perciò non possono salvarsi quegli uomini, i quali, pur non ignorando che la Chiesa cattolica è stata fondata da Dio per mezzo di Gesù Cristo come necessaria, non vorranno entrare in essa o in essa perseverare. Sono pienamente incorporati nella società della Chiesa quelli che, avendo lo Spirito di Cristo, accettano integralmente la sua organizzazione e tutti i mezzi di salvezza in essa istituiti, e che inoltre, grazie ai legami costituiti dalla professione di fede, dai sacramenti, dal governo ecclesiastico e dalla comunione, sono uniti, nell'assemblea visibile della Chiesa, con il Cristo che la dirige mediante il sommo Pontefice e i vescovi. Non si salva, però, anche se incorporato alla Chiesa, colui che, non perseverando nella carità, rimane sì in seno alla Chiesa col «corpo», ma non col «cuore». Si ricordino bene tutti i figli della Chiesa che la loro privilegiata condizione non va ascritta ai loro meriti, ma ad una speciale grazia di Cristo; per cui, se non vi corrispondono col pensiero, con le parole e con le opere, non solo non si salveranno, ma anzi saranno più severamente giudicati.I catecumeni che per impulso dello Spirito Santo desiderano ed espressamente vogliono essere incorporati alla Chiesa, vengono ad essa congiunti da questo stesso desiderio, e la madre Chiesa li avvolge come già suoi con il proprio amore e con le proprie cure.

I non cristiani e la Chiesa16. Infine, quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch'essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio. In primo luogo quel popolo al quale furono dati i testamenti e le promesse e dal quale Cristo è nato secondo la carne (cfr. Rm 9,4-5), popolo molto amato in ragione della elezione, a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (cfr. Rm 11,28-29). Ma il disegno di salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in particolare i musulmani, i quali, professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso che giudicherà gli uomini nel giorno finale. Dio non è neppure lontano dagli altri che cercano il Dio ignoto nelle ombre e sotto le immagini, poiché egli dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa (cfr At 1,7,25-26), e come Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino (cfr. 1 Tm 2,4). Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e coll'aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna. Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, ma si sforzano, non senza la grazia divina, di condurre una vita retta. Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro è ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il Vangelo e come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita. Ma molto spesso gli uomini, ingannati dal maligno, hanno errato nei loro ragionamenti e hanno scambiato la verità divina con la menzogna, servendo la creatura piuttosto che il Creatore (cfr. Rm 1,21 e 25), oppure, vivendo e morendo senza Dio in questo mondo, sono esposti alla disperazione finale. Perciò la Chiesa per promuovere la gloria di Dio e la salute di tutti costoro, memore del comando del Signore che dice: «Predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15), mette ogni cura nell'incoraggiare e sostenere le missioni.

CONSIGLI PER LA TESI: scegliere un argomento specifico permette di poter vantare una certa “competenza” che espone meno al rischio di un argomento conosciuto da tutta la commissione. Ancora: usare il materiale del seminario come base (bibliografica) del seminario.

La tensione tra l’universalità della salvezza (1Tim 2, 4) e l’unicità del Salvatore non è

Page 13: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

affatto semplice. Come non è facile dialogare e al tempo stesso restare fermi nel proprio credo.“Fondamentalismo” è un termine che nasce in ambito protestante: nel 1912 negli USA pubblicano i Fundamentals, testi che richiamano i fondamenti della fede e della Bibbia, rinunciando al metodo storico-critico. Anche oggi è possibile una lettura fondamentalista della Bibbia: ad esempio sostenere che oggi come allora per essere buoni cristiani si dovrebbero vendere tutti i propri beni e deporli ai piedi (dei successori) degli apostoli. Mentre la lettura nella verità esige che si scopra la verità profonda di quel testo e poi, attraverso discernimento di coscienza nella comunità ecclesiale, si giunga a cogliere la verità qui e ora per me di quella Parola. La tradizione della Chiesa è l’aiuto prezioso per ogni fedele nel discernimento. Per verificare la verità del quale devo confrontarmi anche col Magistero della Chiesa. Sempre ricordando che il discernimento è “caso per caso”, dunque non si può aspettare il pronunciamento del Papa, ma anche ricorrere al Vescovo e alla comunità ecclesiale locale come aiuto.Il discernimento riguarda anche l’aggiornamento dei carismi (per cui i padri Mercedari, nati nel XIII secolo, riscattavano gli schiavi e oggi operano per liberare le prostitute). E questo si fa cogliendo l’autentica intenzionalità.Sant’Ignazio di Loyola durante la convalescenza, dopo esser stato ferito, lette le vite dei grandi santi Francesco e Domenico si chiede: se questo e quello, perché non io? Eppure non fa la stessa cosa, ma fonda un nuovo ordine nel suo modo di vivere: dalla compagnia di ventura alla compagnia di Gesù. Fa come loro, ma non quello che hanno fatto loro.

Questo non è relativismo, ma mediazione della coscienza (retta, vera, ben formata).

Lo specifico dei laici (LG 31) è l’indole secolare, cioè “ordinare le cose del mondo secondo Dio” sotto la guida (come servizio, non dispotica) dei pastori.

I DIRITTI sono legati a un specifica religione/cultura o hanno pretesa universale?Non è facile rispondere. L’ISLAM non ha mai firmato la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (ONU 1948).

Il papa emerito Benedetto XVI il 21 ottobre 2014 ha inviato un messaggio alla “Pontificia Università Urbaniana” per l’inaugurazione dell’aula magna ristrutturata a lui dedicata.(testo interessante, benché non magisteriale)

<<La missione è ancora attuale? Non sarebbe più appropriato incontrarsi nel dialogo e servire la pace nel mondo? La domanda è: il dialogo può sostituire la missione?La premessa a chi risponde affermativamente è che religione è un genere comune che assume forme diverse nelle varie culture, dunque occorre metter tra parentesi la questione della verità, sapendo che ogni forma storica non può aver pretese di assolutezza. In questo modo, si può collaborare più facilmente, favorendo la comune ricerca della pace. Ma così si svuota la fede, appiattendo tutte le religioni sullo stesso piano. Nel silenzio, le diverse religioni attendono Cristo e Cristo attende loro. Non come irruzione di un estraneo, ma come incontro con Colui verso cui stanno camminando. La religione non è un fenomeno unitario, ma in essa vanno distinte diverse dimensioni. Cristo è il Logos di Dio. La voce di

Page 14: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

molti oggi dice che la religione è superata e basterebbe la ragione critica. Ma così non è. È un modo di pensare/vivere storicamente condizionato.>>

IL MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI ALLA URBANIANA

Vorrei in primo luogo esprimere il mio più cordiale ringraziamento al Rettore Magnifico e alle autorità accademiche della Pontificia Università Urbaniana, agli Ufficiali Maggiori e ai Rappresentanti degli Studenti, per la loro proposta di intitolare al mio nome l’Aula Magna ristrutturata. Vorrei ringraziare in modo del tutto particolare il Gran Cancelliere dell’Università, il Cardinale Fernando Filoni, per avere accolto questa iniziativa. È motivo di grande gioia per me poter essere così sempre presente al lavoro della Pontificia Università Urbaniana.

Nel corso delle diverse visite che ho potuto fare come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, sono rimasto sempre colpito dall’atmosfera di universalità che si respira in questa Università, nella quale giovani provenienti praticamente da tutti i Paesi della Terra si preparano per il servizio al Vangelo nel mondo di oggi. Anche oggi, vedo interiormente di fronte a me, in quest’aula, una comunità formata da tanti giovani, che ci fanno percepire in modo vivo la stupenda realtà della Chiesa cattolica.

“Cattolica”: questa definizione della Chiesa, che appartiene alla professione di fede sin dai tempi più antichi, porta in sé qualcosa della Pentecoste. Ci ricorda che la Chiesa di Gesù Cristo non ha mai riguardato un solo popolo o una sola cultura, ma che sin dall’inizio era destinata all’umanità. Le ultime parole che Gesù disse ai suoi discepoli furono: “Fate miei discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19). E al momento della Pentecoste gli Apostoli parlarono in tutte le lingue, potendo così manifestare, per la forza dello Spirito Santo, tutta l’ampiezza della loro fede.

Da allora la Chiesa è realmente cresciuta in tutti i Continenti. La vostra presenza, care studentesse e cari studenti, rispecchia il volto universale della Chiesa. Il profeta Zaccaria aveva annunciato un regno messianico che sarebbe andato da mare a mare e sarebbe stato un regno di pace (Zc 9,9s.). E infatti, dovunque viene celebrata l’Eucaristia e gli uomini, a partire dal Signore, diventano tra loro un solo corpo, è presente qualcosa di quella pace che Gesù Cristo aveva promesso di dare ai suoi discepoli. Voi, cari amici, siate cooperatori di questa pace che, in un mondo dilaniato e violento, diventa sempre più urgente edificare e custodire. Per questo è così importante il lavoro della vostra Università, nella quale volete imparare a conoscere più da vicino Gesù Cristo per poter diventare suoi testimoni.

Il Signore Risorto incaricò i suoi Apostoli, e tramite loro i discepoli di tutti i tempi, di portare la sua parola sino ai confini della terra e di fare suoi discepoli gli uomini. Il Concilio Vaticano II, riprendendo, nel decreto “Ad gentes”, una tradizione costante, ha messo in luce le profonde ragioni di questo compito missionario e lo ha così assegnato con forza rinnovata alla Chiesa di oggi.

Page 15: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

Ma vale davvero ancora? – si chiedono in molti, oggi, dentro e fuori la Chiesa – davvero la missione è ancora attuale? Non sarebbe più appropriato incontrarsi nel dialogo tra le religioni e servire insieme la causa della pace nel mondo? La contro-domanda è: il dialogo può sostituire la missione? Oggi in molti, in effetti, sono dell’idea che le religioni dovrebbero rispettarsi a vicenda e, nel dialogo tra loro, divenire una comune forza di pace. In questo modo di pensare, il più delle volte si dà per presupposto che le diverse religioni siano varianti di un’unica e medesima realtà; che “religione” sia il genere comune, che assume forme differenti a seconda delle differenti culture, ma esprime comunque una medesima realtà. La questione della verità, quella che in origine mosse i cristiani più di tutto il resto, qui viene messa tra parentesi. Si presuppone che l’autentica verità su Dio, in ultima analisi, sia irraggiungibile e che tutt’al più si possa rendere presente ciò che è ineffabile solo con una varietà di simboli. Questa rinuncia alla verità sembra realistica e utile alla pace fra le religioni nel mondo.

E tuttavia essa è letale per la fede. Infatti, la fede perde il suo carattere vincolante e la sua serietà, se tutto si riduce a simboli in fondo interscambiabili, capaci di rimandare solo da lontano all’inaccessibile mistero del divino.

Cari amici, vedete che la questione della missione ci pone non solo di fronte alle domande fondamentali della fede ma anche di fronte a quella di cosa sia l’uomo. Nell’ambito di un breve indirizzo di saluto, evidentemente non posso tentare di analizzare in modo esaustivo questa problematica che oggi riguarda profondamente tutti noi. Vorrei, comunque, almeno accennare alla direzione che dovrebbe imboccare il nostro pensiero. Lo faccio muovendo da due diversi punti di partenza.

I

1. L’opinione comune è che le religioni stiano per così dire una accanto all’altra, come i Continenti e i singoli Paesi sulla carta geografica. Tuttavia questo non è esatto. Le religioni sono in movimento a livello storico, così come sono in movimento i popoli e le culture. Esistono religioni in attesa. Le religioni tribali sono di questo tipo: hanno il loro momento storico e tuttavia sono in attesa di un incontro più grande che le porti alla pienezza.

Noi, come cristiani, siamo convinti che, nel silenzio, esse attendano l’incontro con Gesù Cristo, la luce che viene da lui, che sola può condurle completamente alla loro verità. E Cristo attende loro. L’incontro con lui non è l’irruzione di un estraneo che distrugge la loro propria cultura e la loro propria storia. È, invece, l’ingresso in qualcosa di più grande, verso cui esse sono in cammino. Perciò quest’incontro è sempre, a un tempo, purificazione e maturazione. Peraltro, l’incontro è sempre reciproco. Cristo attende la loro storia, la loro saggezza, la loro visione delle cose.

Oggi vediamo sempre più nitidamente anche un altro aspetto: mentre nei Paesi della sua grande storia il cristianesimo per tanti versi è divenuto stanco e alcuni rami del grande albero cresciuto dal granello di senape del Vangelo sono divenuti secchi e cadono a terra, dall’incontro con Cristo delle religioni in attesa scaturisce nuova vita. Dove prima c’era solo stanchezza, si manifestano e portano gioia nuove dimensioni della fede.

Page 16: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

2. La religione in sé non è un fenomeno unitario. In essa vanno sempre distinte più dimensioni. Da un lato c’è la grandezza del protendersi, al di là del mondo, verso l’eterno Dio. Ma, dall’altro, si trovano in essa elementi scaturiti dalla storia degli uomini e dalla loro pratica della religione. In cui possono rivenirsi senz’altro cose belle e nobili, ma anche basse e distruttive, laddove l’egoismo dell’uomo si è impossessato della religione e, invece che in un’apertura, l’ha trasformata in una chiusura nel proprio spazio.

Per questo, la religione non è mai semplicemente un fenomeno solo positivo o solo negativo: in essa l’uno e l’altro aspetto sono mescolati. Ai suoi inizi, la missione cristiana percepì in modo molto forte soprattutto gli elementi negativi delle religioni pagane nelle quali s’imbatté. Per questa ragione, l’annuncio cristiano fu in un primo momento estremamente critico della religione. Solo superando le loro tradizioni che in parte considerava pure demoniache, la fede poté sviluppare la sua forza rinnovatrice. Sulla base di elementi di questo genere, il teologo evangelico Karl Barth mise in contrapposizione religione e fede, giudicando la prima in modo assolutamente negativo quale comportamento arbitrario dell’uomo che tenta, a partire da se stesso, di afferrare Dio. Dietrich Bonhoeffer ha ripreso questa impostazione pronunciandosi a favore di un cristianesimo “senza religione”. Si tratta senza dubbio di una visione unilaterale che non può essere accettata. E tuttavia è corretto affermare che ogni religione, per rimanere nel giusto, al tempo stesso deve anche essere sempre critica della religione. Chiaramente questo vale, sin dalle sue origini e in base alla sua natura, per la fede cristiana, che, da un lato, guarda con grande rispetto alla profonda attesa e alla profonda ricchezza delle religioni, ma, dall’altro, vede in modo critico anche ciò che è negativo. Va da sé che la fede cristiana deve sempre di nuovo sviluppare tale forza critica anche rispetto alla propria storia religiosa.

Per noi cristiani Gesù Cristo è il Logos di Dio, la luce che ci aiuta a distinguere tra la natura della religione e la sua distorsione.

3. Nel nostro tempo diviene sempre più forte la voce di coloro che vogliono convincerci che la religione come tale è superata. Solo la ragione critica dovrebbe orientare l’agire dell’uomo. Dietro simili concezioni sta la convinzione che con il pensiero positivistico la ragione in tutta la sua purezza abbia definitivamente acquisito il dominio. In realtà, anche questo modo di pensare e di vivere è storicamente condizionato e legato a determinate culture storiche. Considerarlo come il solo valido sminuirebbe l’uomo, sottraendogli dimensioni essenziali della sua esistenza. L’uomo diventa più piccolo, non più grande, quando non c’è più spazio per un ethos che, in base alla sua autentica natura, rinvia oltre il pragmatismo, quando non c’è più spazio per lo sguardo rivolto a Dio. Il luogo proprio della ragione positivista è nei grandi campi d’azione della tecnica e dell’economia, e tuttavia essa non esaurisce tutto l’umano. Così, spetta a noi che crediamo spalancare sempre di nuovo le porte che, oltre la mera tecnica e il puro pragmatismo, conducono a tutta la grandezza della nostra esistenza, all’incontro con il Dio vivente.

II

1. Queste riflessioni, forse un po’ difficili, dovrebbero mostrare che anche oggi, in un mondo profondamente mutato, rimane ragionevole il compito di comunicare agli altri il Vangelo di Gesù Cristo.

Page 17: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

E tuttavia c’è anche un secondo modo, più semplice, per giustificare oggi questo compito. La gioia esige di essere comunicata. L’amore esige di essere comunicato. La verità esige di essere comunicata. Chi ha ricevuto una grande gioia, non può tenerla semplicemente per sé, deve trasmetterla. Lo stesso vale per il dono dell’amore, per il dono del riconoscimento della verità che si manifesta.

Quando Andrea incontrò Cristo, non poté far altro che dire a suo fratello: “Abbiamo trovato il Messia” (Gv 1,41). E Filippo, al quale era stato donato lo stesso incontro, non poté far altro che dire a Natanaele che aveva trovato colui del quale avevano scritto Mosè e i profeti (Gv 1,45). Annunciamo Gesù Cristo non per procurare alla nostra comunità quanti più membri possibile; e tanto meno per il potere. Parliamo di Lui perché sentiamo di dover trasmettere quella gioia che ci è stata donata.

Saremo annunciatori credibili di Gesù Cristo quando l’avremo veramente incontrato nel profondo della nostra esistenza, quando, tramite l’incontro con Lui, ci sarà stata donata la grande esperienza della verità, dell’amore e della gioia.

2. Fa parte della natura della religione la profonda tensione fra l’offerta mistica a Dio, in cui ci si consegna totalmente a lui, e la responsabilità per il prossimo e per il mondo da lui creato. Marta e Maria sono sempre inscindibili, anche se, di volta in volta, l’accento può cadere sull’una o sull’altra. Il punto d’incontro tra i due poli è l’amore nel quale tocchiamo al contempo Dio e le sue creature. “Abbiamo conosciuto e creduto l’amore” (1 Gv 4,16): questa frase esprime l’autentica natura del cristianesimo. L’amore, che si realizza e si rispecchia in modo multiforme nei santi di tutti i tempi, è l’autentica prova della verità del cristianesimo.

Benedetto XVI

EL PAIS – Un articolo del 2/3/2015 parla dell’insegnamento della religione nel curricolo scolastico.

I emendamento della Costituzione Americana - Il Congresso non può stabilire leggi che riguardino la struttura delle Chiese o la religione.

Questo frenò le relazioni con la Santa Sede.

L’art. 17 del Trattato di Lisbona che regola i rapporti all’interno della Unione EuropeaAlcuni campi sono propri della legislazione nazionale, in particolare le organizzazioni filosofiche non confessionali. Si mantiene un rapporto aperto, trasparente e regolare con organizzazioni religiose: non può esser affidata alla buona volontà del singolo funzionario, ma deve essere istituito e stabile.

Oggi sarebbe quali impossibile inserire la libertà religiosa in una dichiarazione universale

Page 18: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

dei diritti dell’uomo, poiché ci sono due tendenze opposte: chi vuol istituzionalizzare la religione e chi emarginarla. Tendenze opposte e contemporaneo.“Esportare la libertà religiosa”.

Legata alla lacité: la questione della proposta in Francia di modificare i nomi di migliaia di comuni perché inglobanti nomi di santi e sante.

Secondo caso: la proposta dell’ambasciatore francese presso la Santa Sede. Nel gennaio 2015 viene proposto Laurent Stefanini, gay dichiarato. Ma ogni Paese ha il diritto di respingere un ambasciatore non gradito. Il problema non è dare l’agreament ma far valere il diritto di difendere la propria impostazione valoriale (nel caso di Stefanini, è noto che convive con un compagno).

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Documento della CDF approvato espressamente dal papa quindi fa parte del magistero ordinario del papa.Inizia citando Tommaso Moro. Siamo nel XVI secolo. È cancelliere del re e quando questo si separa dalla Chiesa di Roma, si oppone, scegliendo di restare fedele al papa. Ucciso, è riconosciuto santo e martire. Patrono dei politici e dei governanti.

NOTA DOTTRINALEcirca alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica

La Congregazione per la Dottrina della Fede, sentito anche il parere del Pontificio Consiglio per i Laici, ha ritenuto opportuno pubblicare la presente “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”. La Nota è indirizzata ai Vescovi della Chiesa Cattolica e, in special modo, ai politici cattolici e a tutti i fedeli laici chiamati alla partecipazione della vita pubblica e politica nelle società democratiche. I. Un insegnamento costante 1. L’impegno del cristiano nel mondo in duemila anni di storia si è espresso seguendo percorsi diversi. Uno è stato attuato nella partecipazione all’azione politica: i cristiani, affermava uno scrittore ecclesiastico dei primi secoli, «partecipano alla vita pubblica come cittadini».[1] La Chiesa venera tra i suoi Santi numerosi uomini e donne che hanno servito Dio mediante il loro generoso impegno nelle attività politiche e di governo. Tra di essi, S. Tommaso Moro, proclamato Patrono dei Governanti e dei Politici, seppe testimoniare fino al martirio la «dignità inalienabile della coscienza».[2] Pur sottoposto a varie forme di pressione psicologica, rifiutò ogni compromesso, e senza abbandonare «la costante fedeltà all’autorità e alle istituzioni legittime» che lo distinse, affermò con la sua vita e con la sua morte che «l’uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale».[3] Le attuali società democratiche, nelle quali lodevolmente tutti sono resi partecipi della gestione della cosa pubblica in un clima di vera libertà,[4] richiedono nuove e più

Page 19: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

ampie forme di partecipazione alla vita pubblica da parte dei cittadini, cristiani e non cristiani. In effetti, tutti possono contribuire attraverso il voto all’elezione dei legislatori e dei governanti e, anche in altri modi, alla formazione degli orientamenti politici e delle scelte legislative che a loro avviso giovano maggiormente al bene comune.[5] La vita in un sistema politico democratico non potrebbe svolgersi proficuamente senza l’attivo, responsabile e generoso coinvolgimento da parte di tutti, «sia pure con diversità e complementarità di forme, livelli, compiti e responsabilità».[6] Mediante l’adempimento dei comuni doveri civili, «guidati dalla coscienza cristiana»,[7] in conformità ai valori che con essa sono congruenti, i fedeli laici svolgono anche il compito loro proprio di animare cristianamente l’ordine temporale, rispettandone la natura e la legittima autonomia,[8] e cooperando con gli altri cittadini secondo la specifica competenza e sotto la propria responsabilità.[9] Conseguenza di questo fondamentale insegnamento del Concilio Vaticano II è che «i fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla “politica”, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune»,[10]che comprende la promozione e la difesa di beni, quali l’ordine pubblico e la pace, la libertà e l’uguaglianza, il rispetto della vita umana e dell’ambiente, la giustizia, la solidarietà, ecc. La presente Nota non ha la pretesa di riproporre l’intero insegnamento della Chiesa in materia, riassunto peraltro nelle sue linee essenziali nel Catechismo della Chiesa Cattolica, ma intende soltanto richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che ispirano l’impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche.[11] E ciò perché in questi ultimi tempi, spesso per l’incalzare degli eventi, sono emersi orientamenti ambigui e posizioni discutibili, che rendono opportuna la chiarificazione di aspetti e dimensioni importanti della tematica in questione.

La politica è un impegno potenziale per ogni laico. Si può esser chiamati ad altri compiti, ma è una nobile vocazione anch’essa. Non va disprezzata.

II. Alcuni punti nodali nell’attuale dibattito culturale e politico 2. La società civile si trova oggi all’interno di un complesso processo culturale che mostra la fine di un’epoca e l’incertezza per la nuova che emerge all’orizzonte. Le grandi conquiste di cui si è spettatori provocano a verificare il positivo cammino che l’umanità ha compiuto nel progresso e nell’acquisizione di condizioni di vita più umane. La crescita di responsabilità nei confronti di Paesi ancora in via di sviluppo è certamente un segno di grande rilievo, che mostra la crescente sensibilità per il bene comune. Insieme a questo, comunque, non è possibile sottacere i gravi pericoli a cui alcune tendenze culturali vorrebbero orientare le legislazioni e, di conseguenza, i comportamenti delle future generazioni. È oggi verificabile un certo relativismo culturale che offre evidenti segni di sé nella teorizzazione e difesa del pluralismo etico che sancisce la decadenza e la dissoluzione della ragione e dei principi della legge morale naturale. A seguito di questa tendenza non è inusuale, purtroppo, riscontrare in dichiarazioni pubbliche affermazioni in cui si sostiene che tale pluralismo etico è la condizione per la democrazia.[12] Avviene così che, da una parte, i cittadini rivendicano per le proprie scelte morali la più completa autonomia mentre, dall’altra, i legislatori ritengono di rispettare tale libertà di scelta formulando leggi che prescindono dai principi dell’etica naturale per rimettersi alla sola condiscendenza

Page 20: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

verso certi orientamenti culturali o morali transitori,[13] come se tutte le possibili concezioni della vita avessero uguale valore. Nel contempo, invocando ingannevolmente il valore della tolleranza, a una buona parte dei cittadini — e tra questi ai cattolici — si chiede di rinunciare a contribuire alla vita sociale e politica dei propri Paesi secondo la concezione della persona e del bene comune che loro ritengono umanamente vera e giusta, da attuare mediante i mezzi leciti che l’ordinamento giuridico democratico mette ugualmente a disposizione di tutti i membri della comunità politica. La storia del XX secolo basta a dimostrare che la ragione sta dalla parte di quei cittadini che ritengono del tutto falsa la tesi relativista secondo la quale non esiste una norma morale, radicata nella natura stessa dell’essere umano, al cui giudizio si deve sottoporre ogni concezione dell’uomo, del bene comune e dello Stato.

I cattolici sono chiamati a esercitare la propria libertà nella ricerca del bene comune, ma sempre nel rispetto dei principi della dottrina cattolica e dei dettami della legge naturale. Non tutte le concezioni dell’uomo sono egualmente valide.

3. Questa concezione relativista del pluralismo nulla ha a che vedere con la legittima libertà dei cittadini cattolici di scegliere, tra le opinioni politiche compatibili con la fede e la legge morale naturale, quella che secondo il proprio criterio meglio si adegua alle esigenze del bene comune. La libertà politica non è né può essere fondata sull’idea relativista che tutte le concezioni sul bene dell’uomo hanno la stessa verità e lo stesso valore, ma sul fatto che le attività politiche mirano volta per volta alla realizzazione estremamente concreta del vero bene umano e sociale in un contesto storico, geografico, economico, tecnologico e culturale ben determinato. Dalla concretezza della realizzazione e dalla diversità delle circostanze scaturisce generalmente la pluralità di orientamenti e di soluzioni che debbono però essere moralmente accettabili. Non è compito della Chiesa formulare soluzioni concrete — e meno ancora soluzioni uniche — per questioni temporali che Dio ha lasciato al libero e responsabile giudizio di ciascuno, anche se è suo diritto e dovere pronunciare giudizi morali su realtà temporali quando ciò sia richiesto dalla fede o dalla legge morale.[14] Se il cristiano è tenuto ad «ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali»,[15] egli è ugualmente chiamato a dissentire da una concezione del pluralismo in chiave di relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica, la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire, di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono “negoziabili”. Sul piano della militanza politica concreta, occorre notare che il carattere contingente di alcune scelte in materia sociale, il fatto che spesso siano moralmente possibili diverse strategie per realizzare o garantire uno stesso valore sostanziale di fondo, la possibilità di interpretare in maniera diversa alcuni principi basilari della teoria politica, nonché la complessità tecnica di buona parte dei problemi politici, spiegano il fatto che generalmente vi possa essere una pluralità di partiti all’interno dei quali i cattolici possono scegliere di militare per esercitare — particolarmente attraverso la rappresentanza parlamentare — il loro diritto-dovere nella costruzione della vita civile del loro Paese.[16] Questa ovvia constatazione non può essere confusa però con un indistinto pluralismo nella scelta dei principi morali e dei valori sostanziali a cui si fa riferimento. La legittima pluralità di opzioni temporali mantiene integra la matrice da cui proviene l’impegno dei cattolici nella politica e questa si richiama direttamente alla dottrina morale e sociale cristiana. È su questo insegnamento che i laici cattolici sono tenuti a

Page 21: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

confrontarsi sempre per poter avere certezza che la propria partecipazione alla vita politica sia segnata da una coerente responsabilità per le realtà temporali. La Chiesa è consapevole che la via della democrazia se, da una parte, esprime al meglio la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte politiche, dall’altra si rende possibile solo nella misura in cui trova alla sua base una retta concezione della persona.[17] Su questo principio l’impegno dei cattolici non può cedere a compromesso alcuno, perché altrimenti verrebbero meno la testimonianza della fede cristiana nel mondo e la unità e coerenza interiori dei fedeli stessi. La struttura democratica su cui uno Stato moderno intende costruirsi sarebbe alquanto fragile se non ponesse come suo fondamento la centralità della persona. È il rispetto della persona, peraltro, a rendere possibile la partecipazione democratica. Come insegna il Concilio Vaticano II, la tutela «dei diritti della persona umana è condizione perché i cittadini, individualmente o in gruppo, possano partecipare attivamente alla vita e al governo della cosa pubblica».[18] 4. A partire da qui si estende la complessa rete di problematiche attuali che non hanno avuto confronti con le tematiche dei secoli passati. La conquista scientifica, infatti, ha permesso di raggiungere obiettivi che scuotono la coscienza e impongono di trovare soluzioni capaci di rispettare in maniera coerente e solida i principi etici. Si assiste invece a tentativi legislativi che, incuranti delle conseguenze che derivano per l’esistenza e l’avvenire dei popoli nella formazione della cultura e dei comportamenti sociali, intendono frantumare l’intangibilità della vita umana. I cattolici, in questo frangente, hanno il diritto e il dovere di intervenire per richiamare al senso più profondo della vita e alla responsabilità che tutti possiedono dinanzi ad essa. Giovanni Paolo II, continuando il costante insegnamento della Chiesa, ha più volte ribadito che quanti sono impegnati direttamente nelle rappresentanze legislative hanno il «preciso obbligo di opporsi» ad ogni legge che risulti un attentato alla vita umana. Per essi, come per ogni cattolico, vige l’impossibilità di partecipare a campagne di opinione in favore di simili leggi né ad alcuno è consentito dare ad esse il suo appoggio con il proprio voto.[19]Ciò non impedisce, come ha insegnato Giovanni Paolo II nella Lettera Enciclica Evangelium vitae a proposito del caso in cui non fosse possibile scongiurare o abrogare completamente una legge abortista già in vigore o messa al voto, che «un parlamentare, la cui personale assoluta opposizione all’aborto fosse chiara e a tutti nota, potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica».[20] In questo contesto, è necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti. Poiché la fede costituisce come un’unità inscindibile, non è logico l’isolamento di uno solo dei suoi contenuti a scapito della totalità della dottrina cattolica. L’impegno politico per un aspetto isolato della dottrina sociale della Chiesa non è sufficiente ad esaurire la responsabilità per il bene comune. Né il cattolico può pensare di delegare ad altri l’impegno che gli proviene dal vangelo di Gesù Cristo perché la verità sull’uomo e sul mondo possa essere annunciata e raggiunta. Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità. Dinanzi a queste esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, infatti, i credenti devono sapere che è in gioco l’essenza dell’ordine morale, che riguarda il bene integrale della persona. E’ questo il caso delle leggi civili in materia di aborto e di

Page 22: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

eutanasia (da non confondersi con la rinuncia all’accanimento terapeutico, la quale è, anche moralmente, legittima), che devono tutelare il diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale. Allo stesso modo occorre ribadire il dovere di rispettare e proteggere i diritti dell’embrione umano. Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale. Così pure la garanzia della libertà di educazione ai genitori per i propri figli è un diritto inalienabile, riconosciuto tra l’altro nelle Dichiarazioni internazionali dei diritti umani. Alla stessa stregua, si deve pensare alla tutela sociale dei minori e alla liberazione delle vittime dalle moderne forme di schiavitù (si pensi ad esempio, alla droga e allo sfruttamento della prostituzione). Non può essere esente da questo elenco il diritto alla libertà religiosa e lo sviluppo per un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, nel rispetto della giustizia sociale, del principio di solidarietà umana e di quello di sussidiarietà, secondo il quale «i diritti delle persone, delle famiglie e dei gruppi, e il loro esercizio devono essere riconosciuti».[21] Come non vedere, infine, in questa esemplificazione il grande tema della pace. Una visione irenica e ideologica tende, a volte, a secolarizzare il valore della pace mentre, in altri casi, si cede a un sommario giudizio etico dimenticando la complessità delle ragioni in questione. La pace è sempre «frutto della giustizia ed effetto della carità»;[22]esige il rifiuto radicale e assoluto della violenza e del terrorismo e richiede un impegno costante e vigile da parte di chi ha la responsabilità politica.

Se c’è una legge che innalza ad esempio l’età dell’aborto, portandola a 6 mesi, un cattolico la può sostenere per ridurre il male della legislazione vigente.I valori “non negoziabili” non sono cattolici, ma validi sempre e per tutti, in quanto esseri umani. III. Principi della dottrina cattolica su laicità e pluralismo 5. Di fronte a queste problematiche, se è lecito pensare all’utilizzo di una pluralità di metodologie, che rispecchiano sensibilità e culture differenti, nessun fedele tuttavia può appellarsi al principio del pluralismo e dell’autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società. Non si tratta di per sé di «valori confessionali», poiché tali esigenze etiche sono radicate nell’essere umano e appartengono alla legge morale naturale. Esse non esigono in chi le difende la professione di fede cristiana, anche se la dottrina della Chiesa le conferma e le tutela sempre e dovunque come servizio disinteressato alla verità sull’uomo e al bene comune delle società civili. D’altronde, non si può negare che la politica debba anche riferirsi a principi che sono dotati di valore assoluto proprio perché sono al servizio della dignità della persona e del vero progresso umano. 6. Il richiamo che spesso viene fatto in riferimento alla “laicità” che dovrebbe guidare l’impegno dei cattolici, richiede una chiarificazione non solo terminologica. La promozione secondo coscienza del bene comune della società politica nulla ha a che vedere con il “confessionalismo” o l’intolleranza religiosa. Per la dottrina morale cattolica la laicità intesa come autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica - ma non da quella morale - è un valore acquisito e riconosciuto dalla

Page 23: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà che è stato raggiunto.[23] Giovanni Paolo II ha più volte messo in guardia contro i pericoli derivanti da qualsiasi confusione tra la sfera religiosa e la sfera politica. «Assai delicate sono le situazioni in cui una norma specificamente religiosa diventa, o tende a diventare, legge dello Stato, senza che si tenga in debito conto la distinzione tra le competenze della religione e quelle della società politica. Identificare la legge religiosa con quella civile può effettivamente soffocare la libertà religiosa e, persino, limitare o negare altri inalienabili diritti umani».[24] Tutti i fedeli sono ben consapevoli che gli atti specificamente religiosi (professione della fede, adempimento degli atti di culto e dei Sacramenti, dottrine teologiche, comunicazioni reciproche tra le autorità religiose e i fedeli, ecc.) restano fuori dalle competenze dello Stato, il quale né deve intromettersi né può in modo alcuno esigerli o impedirli, salve esigenze fondate di ordine pubblico. Il riconoscimento dei diritti civili e politici e l’erogazione dei pubblici servizi non possono restare condizionati a convinzioni o prestazioni di natura religiosa da parte dei cittadini. Questione completamente diversa è il diritto-dovere dei cittadini cattolici, come di tutti gli altri cittadini, di cercare sinceramente la verità e di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti la vita sociale, la giustizia, la libertà, il rispetto della vita e degli altri diritti della persona. Il fatto che alcune di queste verità siano anche insegnate dalla Chiesa non diminuisce la legittimità civile e la “laicità” dell’impegno di coloro che in esse si riconoscono, indipendentemente dal ruolo che la ricerca razionale e la conferma procedente dalla fede abbiano svolto nel loro riconoscimento da parte di ogni singolo cittadino. La “laicità”, infatti, indica in primo luogo l’atteggiamento di chi rispetta le verità che scaturiscono dalla conoscenza naturale sull’uomo che vive in società, anche se tali verità siano nello stesso tempo insegnate da una religione specifica, poiché la verità è una. Sarebbe un errore confondere la giusta autonomia che i cattolici in politica debbono assumere con la rivendicazione di un principio che prescinde dall’insegnamento morale e sociale della Chiesa. Con il suo intervento in questo ambito, il Magistero della Chiesa non vuole esercitare un potere politico né eliminare la libertà d’opinione dei cattolici su questioni contingenti. Esso intende invece — come è suo proprio compito — istruire e illuminare la coscienza dei fedeli, soprattutto di quanti si dedicano all’impegno nella vita politica, perché il loro agire sia sempre al servizio della promozione integrale della persona e del bene comune. L’insegnamento sociale della Chiesa non è un’intromissione nel governo dei singoli Paesi. Pone certamente un dovere morale di coerenza per i fedeli laici, interiore alla loro coscienza, che è unica e unitaria. «Nella loro esistenza non possono esserci due vite parallele: da una parte, la vita cosiddetta “spirituale”, con i suoi valori e con le sue esigenze; e dall’altra, la vita cosiddetta “secolare”, ossia la vita di famiglia, di lavoro, dei rapporti sociali, dell’impegno politico e della cultura. Il tralcio, radicato nella vite che è Cristo, porta i suoi frutti in ogni settore dell’attività e dell’esistenza. Infatti, tutti i vari campi della vita laicale rientrano nel disegno di Dio, che li vuole come “luogo storico” del rivelarsi e del realizzarsi dell’amore di Gesù Cristo a gloria del Padre e a servizio dei fratelli. Ogni attività, ogni situazione, ogni impegno concreto — come, ad esempio, la competenza e la solidarietà nel lavoro, l’amore e la dedizione nella famiglia e nell’educazione dei figli, il servizio sociale e politico, la proposta della verità nell’ambito della cultura — sono occasioni provvidenziali per un “continuo esercizio della fede, della speranza e della carità”».[25] Vivere ed agire politicamente in conformità alla propria coscienza non è un succube adagiarsi su posizioni estranee all’impegno politico o su una

Page 24: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

forma di confessionalismo, ma l’espressione con cui i cristiani offrono il loro coerente apporto perché attraverso la politica si instauri un ordinamento sociale più giusto e coerente con la dignità della persona umana. Nelle società democratiche tutte le proposte sono discusse e vagliate liberamente. Coloro che in nome del rispetto della coscienza individuale volessero vedere nel dovere morale dei cristiani di essere coerenti con la propria coscienza un segno per squalificarli politicamente, negando loro la legittimità di agire in politica coerentemente alle proprie convinzioni riguardanti il bene comune, incorrerebbero in una forma di intollerante laicismo. In questa prospettiva, infatti, si vuole negare non solo ogni rilevanza politica e culturale della fede cristiana, ma perfino la stessa possibilità di un’etica naturale. Se così fosse, si aprirebbe la strada ad un’anarchia morale che non potrebbe mai identificarsi con nessuna forma di legittimo pluralismo. La sopraffazione del più forte sul debole sarebbe la conseguenza ovvia di questa impostazione. La marginalizzazione del Cristianesimo, d’altronde, non potrebbe giovare al futuro progettuale di una società e alla concordia tra i popoli, ed anzi insidierebbe gli stessi fondamenti spirituali e culturali della civiltà.[26]

Papa Francesco ha espresso la sua perplessità sull’espressione “valori non negoziabili” poiché tutti i valori sono non negoziabili. Oggi è abbastanza equivoca. Come dire “natura” e dover spiegare che non è la flora, né il creato, né lo stato originario ma va intesa in senso metafisico…Inoltre è stata un po’ strumentalizzata.Se il principio è non negoziabile, la sua tradizione concreta lo è per forza di cose. Anzi: il dibattito democratico è proprio su COME difendere certi valori, come attuare cioè strategie e politiche in favore di essi. Qui c’è lo spazio per discutere.La Chiesa non intende imporre le proprie posizioni, ma difendere il valore dell’umano entrando nella discussione pubblica.

IV. Considerazioni su aspetti particolari 7. È avvenuto in recenti circostanze che anche all’interno di alcune associazioni o organizzazioni di ispirazione cattolica, siano emersi orientamenti a sostegno di forze e movimenti politici che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie all’insegnamento morale e sociale della Chiesa. Tali scelte e condivisioni, essendo in contraddizione con principi basilari della coscienza cristiana, non sono compatibili con l’appartenenza ad associazioni o organizzazioni che si definiscono cattoliche. Analogamente, è da rilevare che alcune Riviste e Periodici cattolici in certi Paesi hanno orientato i lettori in occasione di scelte politiche in maniera ambigua e incoerente, equivocando sul senso dell’autonomia dei cattolici in politica e senza tenere in considerazione i principi a cui si è fatto riferimento. La fede in Gesù Cristo che ha definito se stesso «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6) chiede ai cristiani lo sforzo per inoltrarsi con maggior impegno nella costruzione di una cultura che, ispirata al Vangelo, riproponga il patrimonio di valori e contenuti della Tradizione cattolica. La necessità di presentare in termini culturali moderni il frutto dell’eredità spirituale, intellettuale e morale del cattolicesimo appare oggi carico di un’urgenza non procrastinabile, anche per evitare il rischio di una diaspora culturale dei cattolici. Del resto lo spessore culturale raggiunto e la matura esperienza di impegno politico che i cattolici in diversi paesi hanno saputo sviluppare, specialmente nei decenni posteriori alla seconda guerra mondiale, non possono porli in alcun complesso di inferiorità nei confronti di altre

Page 25: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

proposte che la storia recente ha mostrato deboli o radicalmente fallimentari. È insufficiente e riduttivo pensare che l’impegno sociale dei cattolici possa limitarsi a una semplice trasformazione delle strutture, perché se alla base non vi è una cultura in grado di accogliere, giustificare e progettare le istanze che derivano dalla fede e dalla morale, le trasformazioni poggeranno sempre su fragili fondamenta. La fede non ha mai preteso di imbrigliare in un rigido schema i contenuti socio-politici, consapevole che la dimensione storica in cui l’uomo vive impone di verificare la presenza di situazioni non perfette e spesso rapidamente mutevoli. Sotto questo aspetto sono da respingere quelle posizioni politiche e quei comportamenti che si ispirano a una visione utopistica la quale, capovolgendo la tradizione della fede biblica in una specie di profetismo senza Dio, strumentalizza il messaggio religioso, indirizzando la coscienza verso una speranza solo terrena che annulla o ridimensiona la tensione cristiana verso la vita eterna. Nello stesso tempo, la Chiesa insegna che non esiste autentica libertà senza la verità. «Verità e libertà o si coniugano insieme o insieme miseramente periscono», ha scritto Giovanni Paolo II.[27] In una società dove la verità non viene prospettata e non si cerca di raggiungerla, viene debilitata anche ogni forma di esercizio autentico di libertà, aprendo la via ad un libertinismo e individualismo, dannosi alla tutela del bene della persona e della società intera. 8…A questo proposito è bene ricordare una verità che non sempre oggi viene percepita o formulata esattamente nell’opinione pubblica corrente: il diritto alla libertà di coscienza e in special modo alla libertà religiosa, proclamato dalla Dichiarazione Dignitatis humanae del Concilio Vaticano II, si fonda sulla dignità ontologica della persona umana, e in nessun modo su di una inesistente uguaglianza tra le religioni e tra i sistemi culturali umani.[28] In questa linea il Papa Paolo VI ha affermato che «il Concilio, in nessun modo, fonda questo diritto alla libertà religiosa sul fatto che tutte le religioni, e tutte le dottrine, anche erronee, avrebbero un valore più o meno uguale; lo fonda invece sulla dignità della persona umana, la quale esige di non essere sottoposta a costrizioni esteriori che tendono ad opprimere la coscienza nella ricerca della vera religione e nell’adesione ad essa».[29] L’affermazione della libertà di coscienza e della libertà religiosa non contraddice quindi affatto la condanna dell’indifferentismo e del relativismo religioso da parte della dottrina cattolica,[30] anzi con essa è pienamente coerente. Lo diceva anche Benedetto XVI nel messaggio all’Università Urbaniana già visto.

V. Conclusione 9. Gli orientamenti contenuti nella presenta Nota intendono illuminare uno dei più importanti aspetti dell’unità di vita del cristiano: la coerenza tra fede e vita, tra vangelo e cultura, richiamata dal Concilio Vaticano II. Esso esorta i fedeli a «compiere fedelmente i propri doveri terreni, facendosi guidare dallo spirito del vangelo. Sbagliano coloro che, sapendo che qui noi non abbiamo una cittadinanza stabile ma che cerchiamo quella futura, pensano di poter per questo trascurare i propri doveri terreni, e non riflettono che invece proprio la fede li obbliga ancora di più a compierli, secondo la vocazione di ciascuno». Siano desiderosi i fedeli «di poter esplicare tutte le loro attività terrene, unificando gli sforzi umani, domestici, professionali, scientifici e tecnici in una sola sintesi vitale insieme con i beni religiosi, sotto la cui altissima direzione tutto viene coordinato a gloria di Dio».[31] Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II nell’Udienza del 21 novembre 2002 ha approvato la presente Nota, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.

Page 26: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

Roma, dalla sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 24 novembre 2002, Solennità di N.S. Gesù Cristo Re dell’Universo. + JOSEPH CARD. RATZINGERPrefetto ________________________________________[1] LETTERA A DIOGNETO, 5, 5. Cfr. anche Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2240. [2] GIOVANNI PAOLO II, Lett. Apost. Motu Proprio data per la proclamazione di San Tommaso Moro Patrono dei Governanti e dei Politici, n. 1, AAS 93 (2001) 76-80. [3] Ibid, n. 4. [4] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 31; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1915. [5] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 75. [6] GIOVANNI PAOLO II, Esort. Apost. Christifideles laici, n. 42, AAS 81 (1989) 393-521. Questa nota dottrinale si riferisce ovviamente all’impegno politico dei fedeli laici. I Pastori hanno il diritto e il dovere di proporre i principi morali anche sull’ordine sociale; “tuttavia, la partecipazione attiva nei partiti politici è riservata ai laici” (GIOVANNI PAOLO II, Esort. Apost. Christifideles laici, n. 60). Cfr. anche CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri, 31-III-1994, n. 33. [7] CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 76. [8] Cfr. ibid, n. 36. [9] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Decr. Apostolicam actuositatem, n. 7; Cost. Dogm. Lumen gentium, n. 36 e Cost. Past. Gaudium et spes, nn. 31 e 43. [10] GIOVANNI PAOLO II, Esort. Apost. Christifideles laici, n. 42. [11] Negli ultimi due secoli, più volte il Magistero pontificio si è occupato delle principali questioni riguardanti l’ordine sociale e politico. Cfr. LEONE XIII, Lett. Enc. Diuturnum illud, ASS 14 (1881/82) 4ss; Lett. Enc.Immortale Dei, ASS 18 (1885/86) 162ss; Lett. Enc. Libertas praestantissimum, ASS 20 (1887/88) 593ss; Lett. Enc. Rerum novarum, ASS 23 (1890/91) 643ss; BENEDETTO XV, Lett. Enc. Pacem Dei munus pulcherrimum, AAS 12 (1920) 209ss; PIO XI, Lett. Enc. Quadragesimo anno, AAS 23 (1931) 190ss; Lett. Enc. Mit brennender Sorge, AAS 29 (1937) 145-167; Lett. Enc. Divini Redemptoris, AAS 29 (1937) 78ss; PIO XII, Lett. Enc. Summi Pontificatus, AAS 31 (1939) 423ss; Radiomessaggi natalizi 1941-1944; GIOVANNI XXIII, Lett. Enc. Mater et magistra, AAS 53 (1961) 401-464; Lett. Enc. Pacem in terris AAS 55 (1963) 257-304; PAOLO VI, Lett. Enc.Populorum progressio, AAS 59 (1967) 257-299; Lett. Apost. Octogesima adveniens, AAS 63 (1971) 401-441. [12] Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Lett. Enc. Centesimus annus, n. 46, AAS 83 (1991) 793-867; Lett. Enc.Veritatis splendor, n. 101, AAS 85 (1993) 1133-1228; Discorso al Parlamento Italiano in seduta pubblica comune, n. 5, in: L’Osservatore Romano, 15-XI-2002. [13] Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Lett. Enc. Evangelium vitae, n. 22, AAS 87 (1995) 401-522. [14] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 76. [15] Ibid, n. 75. [16] Cfr. ibid, nn. 43 e 75. [17] Cfr. ibid, n. 25. [18] CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 73. [19] Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Lett. Enc. Evangelium vitae, n. 73. [20] Ibid. [21] CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 75. [22] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2304. [23] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 76. [24] GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace 1991: “Se vuoi la pace, rispetta la coscienza di ogni uomo”, IV, AAS 83 (1991) 410-421. [25] GIOVANNI PAOLO II, Esort. Apost. Christifideles laici, n. 59. La citazione interna è del Concilio Vaticano II, Decreto Apostolicam actuositatem, n. 4. [26] Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, in:L’Osservatore Romano, 11/I/2002. [27] GIOVANNI PAOLO II, Lett. Enc. Fides et ratio, n. 90, AAS 91 (1999) 5-88. [28] Cfr. CONCILIO VATICANO II, Dich. Dignitatis humanae, n. 1: “Il Sacro Concilio anzitutto professa che Dio stesso ha fatto conoscere al genere umano la via, attraverso la quale gli uomini, servendolo, possono in Cristo divenire salvi e beati. Crediamo che questa unica vera religione sussista nella Chiesa cattolica”. Ciò non toglie che la Chiesa consideri con sincero rispetto le varie tradizioni religiose, anzi riconosce presenti in esse “elementi di verità e di bontà”. Cfr. CONCILIO VATICANO II, Cost. Dogm. Lumen gentium, n. 16; Decr. Ad gentes, n. 11;Dich. Nostra aetate, n. 2; GIOVANNI PAOLO II, Lett. Enc. Redemptoris missio, n. 55, AAS 83 (1991) 249-340; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Dich. Dominus Iesus, nn. 2; 8; 21, AAS 92 (2000) 742-765.

Page 27: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

[29] PAOLO VI, Discorso al Sacro Collegio e alla Prelatura Romana, in: “Insegnamenti di Paolo VI” 14 (1976), 1088-1089. [30] Cfr. PIO IX, Lett. Enc. Quanta cura, ASS 3 (1867) 162; LEONE XIII, Lett. Enc. Immortale Dei, ASS 18 (1885) 170-171; PIO XI, Lett. Enc. Quas primas, AAS 17 (1925) 604-605; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2108; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Dich. Dominus Iesus, n. 22. [31]CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, n. 43. Cfr. anche GIOVANNI PAOLO II, Esort. Apost. Christifideles laici, n. 59.

Amartya Sen ha sempre voluto evitare le caratteristiche della persona che vanno difese, per non correre il rischio che altre apparissero secondarie o trascurabili. Così si può dire dei valori morali.Come esiste una gerarchia delle verità, così potrebbe essere per i valori morali.

Il documento centra la questione della necessità di essere coerenti nella vita pratica con la fede che si professa nei luoghi di culto.

Il cambiamento linguistico accompagna sempre il cambiamento sociale. Così si parla di IVG e non di aborto. Come pure si strumentalizzano casi umani che possano coinvolgere la emotività del pubblico.Ad esempio il caso di Eluana Englaro.

Attenzione a usare espressioni che possano dividere. Famiglia naturale e famiglia tradizionale: la seconda si presta senz’altro a esser strumentalizzata, ma la prima esprime una verità che spesso oggi è rifiutata per partito preso. Bisognerebbe forse trovare una espressione di pari significato ma di differente percezione, tali da non genere immediata divisione.

PROGRAMMA D’ESAME

Casazza F., “Libertà religiosa e laicità”Casazza F., “Il dito sul sole”

Silvestri G., “La religione nello spazio pubblico”B XVI, Messaggio alla pontificia università urbaniana (21 ottobre 2014)Compendio Dottrina Sociale della Chiesa, 571-574Nota della Congregazione Dottrina della Fede sulla politica

Page 28: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

COMPENDIO DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA 571-574

571 L'impegno politico dei cattolici è spesso messo in relazione alla « laicità », ossia la distinzione tra la sfera politica e quella religiosa.1194 Tale distinzione « è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà che è stato raggiunto ».1195 La dottrina morale cattolica, tuttavia, esclude nettamente la prospettiva di una laicità intesa come autonomia dalla legge morale: « La “laicità”, infatti, indica in primo luogo l'atteggiamento di chi rispetta le verità che scaturiscono dalla conoscenza naturale sull'uomo che vive in società, anche se tali verità siano nello stesso tempo insegnate da una religione specifica, poiché la verità è una ».1196 Cercare sinceramente la verità, promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti la vita sociale — la giustizia, la libertà, il rispetto della vita e degli altri diritti della persona — è diritto e dovere di tutti i membri di una comunità sociale e politica.

Quando il Magistero della Chiesa interviene su questioni inerenti alla vita sociale e politica, non viene meno alle esigenze di una corretta interpretazione della laicità, perché « non vuole esercitare un potere politico né eliminare la libertà d'opinione dei cattolici su questioni contingenti. Esso intende invece — come è suo proprio compito — istruire e illuminare la coscienza dei fedeli, soprattutto di quanti si dedicano all'impegno nella vita politica, perché il loro agire sia sempre al servizio della promozione integrale della persona e del bene comune. L'insegnamento sociale della Chiesa non è un'intromissione nel governo dei singoli Paesi. Pone certamente un dovere morale di coerenza per i fedeli laici, interiore alla loro coscienza, che è unica e unitaria ».1197

572 Il principio di laicità comporta il rispetto di ogni confessione religiosa da parte dello Stato, « che assicura il libero esercizio delle attività di culto, spirituali, culturali e caritative delle comunità dei credenti. In una società pluralista, la laicità è un luogo di comunicazione tra le diverse tradizioni spirituali e la nazione ».1198 Permangono purtroppo ancora, anche nelle società democratiche, espressioni di intollerante laicismo, che osteggiano ogni forma di rilevanza politica e culturale della fede, cercando di squalificare l'impegno sociale e politico dei cristiani, perché si riconoscono nelle verità insegnate dalla Chiesa e obbediscono al dovere morale di essere coerenti con la propria coscienza; si arriva anche e più radicalmente a negare la stessa etica naturale. Questa negazione, che prospetta una condizione di anarchia morale la cui conseguenza ovvia è la sopraffazione del più forte sul debole, non può essere accolta da alcuna forma di legittimo pluralismo, perché mina le basi stesse della convivenza umana. Alla luce di questo stato di cose, « la marginalizzazione del Cristianesimo... non potrebbe giovare al futuro progettuale di una società e alla concordia tra i popoli, ed anzi insidierebbe gli stessi fondamenti spirituali e culturali della civiltà ».1199

573 Un ambito particolare di discernimento per i fedeli laici riguarda la scelta degli strumenti politici, ovvero l'adesione a un partito e alle altre espressioni della partecipazione politica. Bisogna operare una scelta coerente con i valori, tenendo conto delle effettive circostanze. In ogni caso, qualsiasi scelta va comunque radicata nella carità e protesa alla ricerca del bene comune.1200 Le istanze della fede cristiana difficilmente sono rintracciabili in un'unica collocazione politica: pretendere che un partito o uno

Page 29: diegomanetti.files.wordpress.com file · Web view+ appunti. delle lezioni. Nazismo, comunismo e situazione messicana sono accomunate da 3 encicliche del 1937 a firma di Pio XI. Cominciamo

schieramento politico corrispondano completamente alle esigenze della fede e della vita cristiana ingenera equivoci pericolosi. Il cristiano non può trovare un partito pienamente rispondente alle esigenze etiche che nascono dalla fede e dall'appartenenza alla Chiesa: la sua adesione a uno schieramento politico non sarà mai ideologica, ma sempre critica, affinché il partito e il suo progetto politico siano stimolati a realizzare forme sempre più attente a ottenere il vero bene comune, ivi compreso il fine spirituale dell'uomo.1201

574 La distinzione, da un lato, tra istanze della fede e opzioni socio-politiche e, da un altro lato, tra scelte dei singoli cristiani e quelle compiute della comunità cristiana in quanto tale, comporta che l'adesione a un partito o schieramento politico sia considerata una decisione a titolo personale, legittima almeno nei limiti di partiti e posizioni non incompatibili con la fede e i valori cristiani.1202 La scelta del partito, dello schieramento, delle persone cui affidare la vita pubblica, pur impegnando la coscienza di ciascuno, non potrà comunque essere una scelta esclusivamente individuale: « Spetta alle comunità cristiane analizzare obiettivamente la situazione del loro paese, chiarirla alla luce delle parole immutabili del Vangelo, attingere principi di riflessione, criteri di giudizio e direttive di azione nell'insegnamento sociale della Chiesa ».1203 In ogni caso, « a nessuno è lecito rivendicare esclusivamente a favore della propria opinione l'autorità della Chiesa »: 1204 i credenti devono cercare piuttosto « di comprendersi a vicenda con un dialogo sincero, conservando sempre la mutua carità e solleciti per prima cosa del bene comune ».1205


Recommended