Transcript
Page 1: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANOAuthor(s): ARISTIDE CALDERINISource: Aevum, Anno 14, Fasc. 2/3 (APRILE-SETTEMBRE 1940), pp. 197-230Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/25819296 .

Accessed: 10/06/2014 12:45

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

.

Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR todigitize, preserve and extend access to Aevum.

http://www.jstor.org

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 2: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

INEDITA ET RARA

ARISTIDE CALDERINI

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO

GRANDE IN MILANO

In due comunicazioni tenute recentemente al R. Istituto Lom bardo di scienze e lettere (1) riferivo intorno a ricerche d'archivio e a scavi eseguiti dentro e intorno il lato m ridionale dell'attuale Caserma Garibaldi fra piazza S. Ambrogio e via S. Valeria a

Milano, con 1'intento di illustrare la storia di una d lie localit

pi antiche e pi illustri di Milano nei rapporti soprattutto dei ricordi del vescovo Ambrogio e dei dintorni della sua Basilica.

Raccolgo qui alcuni testi e altri documenti inediti che giusti ficano le mie conclusioni.

I

Un accenno di Bonaventura Castiglione

Di questo interessante prevosto di S. Ambrogio che visse dal 1487 al 1555 e nel 1541 pubblic la sua opera fondamentale De Qallorum Insubrium antiquis sedibus resta in una copia ma noscritta della Trivulziana (Ms. 560) un libro in dito Vite e gesti delli SS. XI Arcivescovi di Milano predecessor i al Santissimo Am

brosio, nel quale si contengono alcuni cenni caratteristici del dotto prelato intorno alla Chiesa che ci int ressa:

(1) Indagini intorno alla Chiesa di S. Francesco Grande in Milano, vol. 73, Class. Lettere (1939-40) fase. Io (cito le pagine dell'estratto).

- 197 -

Aevum - Anno XIV - 14

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 3: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

(p. 26) l'A. dopo aver parlato di Filippo amico di S. Caio, al

quale cedette un orto vicino a S. Vittore e un altro orto verso il brolio dei Monaci di S. Ambrosio continua : nelli detti horti

era edificata la stanza di Filippo, della quale fu construtta la basi lica a tutti li santi per il beato Castriciano et molti anni doppo sotto Pimperio di Mass miano e di Diocletiano la medesima piglid il cognome degli Santi Nabore et Felice ivi sepeliti. In questa santa Basilica fece construere il Beato Caio nelPultimo della vitta sua una grande sepoltura per luogarvi li corpi de' fedeli, et per lungo successo di tempo la detta sepoltura ritiene il cognome del

Polyandron Caij . Continua accennando alPordinazione sacerdotale di alcuni diaconi milanesi e di S. Castriziano degli Oldani e poi segue cosi in una privata scrittura per mio giuditio fedele | (p. 27) vi si conteneva ch'el Beato Caio tenne la ferma sua stanza a canta del Palagio di Filippo et cosa al vero simile, leggendossi ch'egli gi rivolto fosse tutto a saziare Christo et questo viene confir mato che nel successo di tempo Castriciano a Santo Caio succes sor fece amplificare entro la detta stanza la sudetta Basilica, la

quale consacr a tutti li Santi et in essa ripuonuti (come detto ) app molti anni gli corpi de Santi Nabore e Felice martin e ritiene il nome da essi santi; rimanendo nel centro della detta Chiesa il Polyandrion Caij (1), et cosi persevero il cognome et titolo suo, sino tanto ch'ella Chiesa pervenne nella amministra tione de' Frati Minori, pigliato il terzo titolo di S.t0 Francesco (2), entro la quale si veggono hoggi dismarriti i vestiggi di esso Po

lyandrion, o sia sepultura di Caio. F cilmente, secondo la immaginatione mia affirmarei ch'ella

sepoltura situata fosse nel proprio luogo, dove a' dP nostri sta construtto il choro d'essi frati, per giusta misura posto nel mezzo dePantica Basilica di essi Santi Martiri (3) et in tale openione fui assai confirmato ritrattomi a memoria che gi molti anni mi venne riferto per alcuni degni di assai maggior fede, quali per relatione

(1) Corne si vede, qui l'A. ha del poliandron un'idea alquanto ridotta, perch lo suppone limitato alla parte centrale dell'antica Basilica; altre opinioni sono nella tradizione assai nota.

(2) Sui passaggio della Basilica dei SS. Nabore e Felice ai Minori Francescani nel 1256 si veda Paltro mio scritto a pp. 4 e seg.

(3) Lo scritto anteriore al 1570, quando i Minori trasportarono faltare nella cappella mediana in fondo alla Chiesa; prima, come si vede qui, e risulta da numer se altre prove, il coro e Faltare erano quasi nel centro della Chiesa; cfr. ibid. pp. 21.

- 198 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 4: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 1*

- Lafrery 1560 b - Nunzio Galliti 1578

c - Barateri d - Richini 1603

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 5: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUiWENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

di vecchi | (p. 28) suoi affermavano, che facendo quelli venerandi Padri cavare Ia grotta per la quale per commodit essi religiosi

trappassano dal picciolo chiostrello per sotto terra nel choro (1) vi si scovrirono sotto un pezzo di una grande volta (senza dubio il restante del Polyandron, qual ancora stava in piedi) molti corpi, tra' quali non dubbio che vi erano il corpo di Caio e di molti

altri Vescovi Santi suoi successori et principalmente le sacratissime

spoglie di Nabore e di Felice martin (2), non ritrovandossi di

loro memoria (come di molti altri si legge) che per mano del

glorioso Ambruogio in loco alchuno luogati fossero e stimar bene che per quelli venerandi frati, riformandossi la Basilica, fos sero reponuti nelPAltare della Capella grande per quella religione ampliata.

Ma come hor voglia si sia, certo questo, che la stanza di

Filippo, concessa gi in parte al Beato Caio fu drizzata in Basilica a tutti li Santi dal Beato Castriciano successore e da puoi sotto

Pimperio di Massimiano e Diocleziano pigli il cognome di Santo Nabore et di Santo Felice, ivi da santo Materno sepeliti, ultima mente di Santo Francesco detta grandita in molta ampiezza e

rinovata in tanto che app na se ne cognoscono gli segni e ve

stiggi delPantica Basilica et perduto il nome di esso Polyandrion I (p. 29) et con quello tante memorie di Martiri e di Confessori ; in causa stato havere rinovate religioni col detrimento delle antiche institutioni Ambrosiane. Mi perdonino miei Sig.ri Milanesi

compatriotti, s' io trapasso in questi raggionamenti gli termini delPinstituto mio .

Caratteristica e unica fra tutte le fonti questa deplorazione del Castiglione delle manomissioni della Chiesa ad opera dei Fran

cescani, ribadita poi nelle righe seguenti, in eui vorrebbe che non fossero date aile nuove religioni i templi antichi, ammonendo i Milanesi a non essere liberali de Paltrui fatiche e delle memorie de* suoi maggiori traslatando in conventi di frati e di suore gli antichissimi tempij sacrati fuori della Congregatione Ambrosiana, Nodrice e Madre delli primi rudimenti non solo della Chiesa Mi

(1) Questa notizia non l'ho.trovata altrove; essa attesta un passaggio sotterraneo fra il coro e cio il centro della Chiesa e il Chiostro, pas saggio di eui spero di ritrovare le tracee negli assaggi in corso.

(2) La notizia qui contrasta con quella riferita da altra fonte circa la

scoperta del sarc fago dei SS. Nabore e Felice sotto Faltare maggiore prima del 1570; cfr. op. cit. pp. 12 e seg.

- 199 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 6: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

l ese ma di tutto | (p. 30) il Christianesimo (1). Evidentemente Tantico p rroco di S. Ambrogio non aveva buon sangue coi Fran

cescani, suoi vicini nel sec. XVI, in un momento in eui la Chiesa di S. Francesco era nel suo massimo fiore e quando Leonardo da Vinci stava lavorando o aveva da poco finito per la cappella della Concezione la Vergine delle Rocce ed altri lavori.

II

La descrizione della Chiesa di S. Francesco Grande ad opera di Giacomo Filippo Besta

Giacomo Filippo Besta, notaio e procuratore in Milano nella seconda met del sec. XVI ci ha lasciato un'importante descrizione

della Chiesa di S. Francesco nel suo libro : Origine et meraviglie della citt di Milano e delle imprese dei cittadini suoi contenuto

per intiero nel Ms. Trivulz. 180-183; tale descrizione in dita ed

appare finita nel 1598, quando cio l'A. chiedeva licenza per la

stampa (2); importante perch ci d una descrizione della Chiesa

posteriore all*ampliamente e aile modificazioni del 1570-1571, ma anteriore cos al Villa, come al Trissino, al Bescap e al Torre (3), che furono, soprattutto Y ultimo, considerati finora, come i pi autorevoli e i pi completi illustratori della Chiesa dopo tale rior

dinamento; prima in ordine di tempo invece, come si vede qui, la descrizione del Besta, che vale pertanto la pena di riportare anche come fonte probabile di alaine di quelle or ora ricordate :

(p. 388) Della Chiesa de* SS. Nabore et Felice hora intitolata S. Francesco et o ff data da Fr ali Minor i Francescani. Cap. 16.

(p. 389) Questo religioso et santo luogo dove fabricata questa Chiesa, fu consacrato da Castritiano de* Oldani gi pi de 1500 anni sono in honore di Christo Ges signor nostro et di tutti i santi, et dedicata poi a* SS.11 Nabore et Felice della famiglia de' Moriggi

(1) Nel seguito delPopera altri cenni alla Basilica di Filippo a pp. 37, 84, 103, 106.

(2) C. CANTU, Scorsa di un lombardo negli archivi di Venezia, Milano 1856, p. 2 n. 2; cir. - PRBDARI, Bibi. Milan, p. 502.

(3) Per altre informazioni in proposito si veda la mia nota citata sopra a pp. 12 e seg.

- 200 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 7: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 2a

Veduta panor mica di O. B. Bonacina (1640)

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 8: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC

milanesi, come alcuni scriveno (1), i quali furono coronati del santo martirio presso la porta di Lodi Vecchio sotto Massimiliano Herculio 1' anno della salute circa 290 et portati a Milano da S. Savina et, consegnati al Santo Arcivescovo Materno, li ripose in

questo logo che da indi in poi fu chiamato dal nome loro; data

poi ad officiare a i Frati di S.t0 Francesco che gli diede Fordine, prese '1 nome di San Francesco (2).

Questa Chiesa in Porta Vercellina assai vicina a quella di Santo Ambrosio negPorti che erano di Filippo di Oldani cittadino et console di Milano, dedicati et donati da lui per sepoltura di cristiani martiri et per dissi non solo questo santo luogo, ma tutto il contorno esser havuto in particolare veneratione; poi che si trova scritto che questi orti comprendevano anco il sito, ove la Chiesa di S.t0 Ambrosio et il monastero annesso et il Card. Sir leti (3) nella vita di S.to Castriciano Arcivescovo dimanda questa chiesa di S.t0 Francesco Cimiterio de' santi, per il che tu per alcun

tempo di devotion tanta, che non solo quei della citt , ma da' paesi vicini vi concorrevano per riportar salute dalle infermit loro, come scritto in una tavola di marmo a man sinistra nelPentrar del coro di questa chiesa, che fu tratta da un'altra scrittura di lettere antichissime (4). L'anno 1233 fu concessa a detti frati Minori. Prima che si entri in essa dalia porta principale che guarda F Altar

I (p. 390) grande vi un piazzale quadrato hove a man dritta eran gi alcune arche di depositi di pietre vive ; et dalF istessa

parte gli la stanza, hove fanno capitolo i Scolari delFAltare della

Concettione, del qu le dir apresso et da man sinistra che servi vano per confessionarij. Questa veneranda Chiesa stata in diversi

tempi aggrandita nella guisa che hora si vede, molto riguardevole fra le altre di Milano per F architettura et antichit sua. Sopra Faltar grande si posa un sontuosissimo et gran tabernacolo (5) o santuario per il Sant.mo Sacramento, fatto di elemosine et vi

(1) Allude alla tradizione che i santi fossero di Casa Morigia; cir. MORIGI, Historia delVantichit di Milano II, 25 p. 376.

(2) In margine : Trist(ano), Boss(o), Arluno [ctr. CALCO, Hist patr. I, in ORAEV., III col. 108 D; ARLUNI, in Ms. Triv. 1447, ff. 19V e seg.].

(3) In margine : Sirletti [Si cita la vita di S. Castriziano del card. Gu glielmo Sirleto 1514-15851.

(4) Evidentemente allude all'iscriz. edita dal PUCCINELLI, Monuments antichi di Milano, Milano 1650, p. 70 n. 16, e ripubblicata dal FORCELLA, Iscrizioni delle chiese di Milano, Milano 1890, III, p. 96 n. 116.

(5) Mi pare che non si parli altrove di questo sontuoso tabernacolo attestato dal Besta.

- 201 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 9: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

sono moite indulgenze per i corpi santi che in esso si riposano ; ivi sono delle ceneri di S.t0 Barnaba, trasp rtate dalla capella dedicata a detto Santo dal Beato Borromeo (1). Vi sono i corpi di detti Santi Nabore et Felice, quali scriveno alcuni che Federico Barbarossa desse al vescovo di Colonia che era seco quando rovin Milano (2). ll S.t0 Corpo del Arcivesc(ov)o Materno et quello di S.t0 Candido, il eui capo si mostra ; la Capella dove il choro et PAltar Grande la fece fare Panno 1300 Roberto da San Seve

rino, dove viddi gi la sua area coperta di broccato locata in alto con molti stendardi per esser stato guerrier molto famoso ; et hora in quattro gran quadri si vedeno bellissime figure del testa mento vecchio et nuovo fatte a spese di alcuni Cittadini et d'alcune Universit di mercanti della citt (3). A man dritta entrando in Chiesa vi la Capella della Concettione della Beata | (p. 391) Ver

gine, che ha molto concorso, della eui origine scrive il Bascap haver trovato presso autore degno di fede che Azzo Visconti, sendo signor di Milano, fece edificar presso la sua corte la Chiesa che hora chiamamo di S. Gottardo et consacrar sotto titolo della Con cettione, et assegn alcune stanze per quei frati minori che la dovevano officiare, et laudassero con divini officij la gloriosissima Vergine ; ma essendo poi et la Chiesa et le stanze unite con la corte, in modo che i frati non vi potevano stare, fu d'ordine di Catherina prima duchessa trasferita a questa capella della Madonna in S.to Francesco; et volse che la communit di Milano co' para tici ogni anno vi andassero il giorno di questa festa et anco si osserva. Qui si vede una pittura di detta Vergine molto rara (4).

(1) Si riferisce alla ricognizione delle reliquie in S. Francesco fatta da S. Carlo Borromeo nel 1571, cir. Rend. R. 1st. Lomb. p. 12 e seg.

(2) Una nota semicancellata si riferisce aile spoglie di questi santi e alla loro attuale collocazione ; sopra scritto poi : // che fatso. Si tratta di una leggenda raccolta da vari, p. es. dal TORRE, // ritratto di Milano, Milano 1674, pp. 204-205; dal BOSCA, Martyrologium Mediol. Eccles., Mediol. 1695, p. 189 e dal LATTUADA, Descrizione di Milano, Milano 1738, IV pp. 229.

(3) Roberto da S. Severino morl nel 1487 e fu tumulato in S. Fran cesco poco pi tardi: cfr. CORIO, Stor. Milano VI, 5, vedi FORCELLA, op. cit., Ill pp. 66 e Rend. 1st. Lomb. pp. 8 e seg.; delle pitture della cappella parla anche il TORRE, op. cit. p. 304.

(4) ll racconto riferito qui al Bascap (cfr. Rend. 1st. Lomb. pp. 24 e seg.) falso, come fu dimostrato tra Faltro da L. BELTRAMI, in Rass. d' Arte 15 (1915) pp. 97-101 ; la citazione del nostro autore di una pit tura di detta Vergine molto rara, allusiva alla Vergine delle Rocce

- 202 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 10: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 3a

Pianta di S. Francesco Grande anteriore al 16S8

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 11: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDIT! PER LA STORIA DELLA CHIESA T I S. FRANCESCO ECvl.

Era questa capella vicino aila porta grande a man sinistra, poi trasportata in questa pi ampia, dipinta delPhistoria della Madonna, con bell'ancona tutta messa a oro, a spese de' Scolari. Quivi i cittadini di porta Vercellina Panno 1576 che questa citt fu afflitta dalia peste, (della quale dissi si trova in stampa un mi libro) fecero una particolare devotione (1). AIP altra banda delP Altar

grande vi la capella di S. Bonaventura, dove giace il corpo di S. Fortunato et di S. Caio Arcivescovo di Milano et discepolo di S. Barnaba (2) et fra le molte altre Capelle che ha questa Chiesa vi quella di Santa Savina col suo corpo sotto Paitare et

una figura di N. Donna che vi si vede dipinta a gran devot(io)ne I (p. 392) la quale essendo io fanciullo era in un muro del con

vento di questi frati, dove Panno 1524 si degn mostrar molti

miracoli, in occasione parimente di peste, che poi fu locata in

questa capella (3). Non da tralasciar quella degP Innocenti, la

qual in honor di questi beati fanciulli fece edificar Luchino Visconte chiamato Novello, a differenza di suo padre che haveva Pistesso

nome, Panno 1399, dove egli volse esser sepolto; et si tiene che

quivi sij anco il corpo del famoso Filippo Oldani pi volte nomi nate (4).

Molto reverita et frequentata la capella de SS. Gervasio et Prothasio, dove dette che sant'Ambrosio trovo i loro santi

corpi (5).

di Leonardo da Vinci, se non erro sconosciuta. Trovo infatti che hi

tralasciata dal VERGA, in Raccolta Vindana 2 (1905-1906) pp. Sl-83. Si noti che in ordine di tempo questa la citazione pi antica del dipinto, dopo quella di s lito riferita da tutti, di G. P. Lomazzo (1584-1585). Cfr. SOLMI EDM., in Arch. Star. Lomb. S. IV vol. VIII (1907) pp. 290-331.

(1) Per i ricordi della nostra chiesa in rapporto con la peste del 1576 si veda Piscrizione in FORCELLA, op. cit. III p. 145 n. 202.

(2) In una nota marginale si parla di alterazioni e modificazioni delle figure originarie.. Di questa cappella a mio giudizio qui la menzione pi antica, importante perch ci attesta sicuramente come essa gi esi

stesse anteriormente ai crollo del 1688.

(3) Non trovo menzione altrove di questa imagine miracolosa ; po trebbe essere confusa con quella del 1512, di eui vedi FORCELLA, op. cit. III p. 115 n. 156.

(4) La cappella fu poi chiamata di S.Antonio da Padova; per i rife rimenti a Luchino Visconti vedi PUCCINELLI, Memorie anliche di Milano,

Milano 1650, p. 86; TORRE, op. cit. p. 205; cfr. FORCELLA, op. cit. lil p. 66. (5) Questa cappella non la trovo citata altrove, tranne che confusa

mente nel TORRE, op. cit. p. 200.

- 203 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 12: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

In questo tempio oltre alie reliquie sante delle quali si fatto mentione vi il corpo intiero d'uno clegli nnocenti ; il corpo di

S.to Desiderio, il capo di S.to Mattheo Apost lo, et quelli di S.ta

Oldelia, vergine et di S.ta Orsola, et il capo d'uno delli Maccabei, del S.to legno della Croce, della mensa sopra quale cen Christo, alcune reliquie di S.to Francesco, un dente di S. Lorenzo, delle osse di S.ta Maria Magdalena, di S.ta Romana vergine, di S.t0 Sil vestro et di San Sisto papa et moite altre (1). Et oltre aile indul

genze che hanno questi frati in tutte le loro chiese vi sono anco in particolare dalla terza domenica di Quaresima sin alPottava di

Pasqua ogni giorno le stationi di Roma | (p. 393) (2) et Pindul

genza di Ottone Arcivescovo vi il luned doppo la seconda Domenica di Quaresima et quei che sono della Compagnia dei Cordone di S.t0 Francesco instituita da papa Sisto quinto, che fu

frate di quesfordine gode o particolari privilegij et gratie. Scrive Donato Bosso (3) che alli quattro et- cinque del mese di Giugno 1457 per un giubileo plenario che era in questa chiesa fu tanto concorso de' forestieri che pareva la citt non li potesse capire, perch passorno il numero di cento mille ; et che nel entrar in chiesa vi si soffocorno quindici persone. Haveva questa chiesa un

bellis.0 Campanile, fabricato fin dal anno 1272 et perch era molto forte et di grand'altezza Panno 1551 i Ministri delPImperator Carlo

Quinto che governavano questo stato, dubitando che da quello si potesse batter dietro del Castello, lo fecero abassare per un terzo (4). Son parimenti degne di memoria alcune sepolture et tavole antiche di marmo che quivi si trovavano et la prima che

(1) Ricordano le reliquie raccolte in S. Francesco, il MORIGIA, op. cit. pp. 376 e specialmente il VILLA, Le sette chiese o siano basiliche sta tionali della citt di Milano, Milano 1627, pp. 227 e seg.; e il BOSCA,

Martyrologiam Mediolanensis Ecclesiae, Milano 1695.

(2) Sulla chiesa Naboriana come basilica stazionale si veda VILLA, op. cit. pp. 370 e seg.

(3) DONATUS BOSSIUS, Chronica, Mediolani, Zaroto, 1492: Anno Do mini 1457 die quarto et quinto iunii: Iubileus ptenarius Mediolani in sando Francisco celebratus est : in quo tantas fuit advenarum concursus :

ut vix urbs multitudinem caperet : ferunt fuisse milia hominum centum de exteris dumtaxat. Collisi sunt inter mares feminasque ab impr mente multi tudine in ipso vest bulo templi numero quindecim.

(4) La data comunemente fissata al 1552; cfr. L. BELTRAMI, in Arch. Stor. Lomb. S. Ill vol. 6 (1896) pp. 187-88 (Una leggenda da sfatare a proposito del campanile dei canonici nella basilica di S. Ambrogio in

Milano).

- 204 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 13: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENT! INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

mi si offerisce quella di Aurelio Eusebio per la madre, per la

moglie et per la sorella et le due M. che sono nelPepitafio voglion dire Malis Manibus et le ultime dimostrano che Fultimi tre nomi nati eran christiani et Piscrittione era questa: M. M. Aurelie Vitalie Matri piissime que vixit ann. XX Juliane coniugi sanctissime que vixit ann. XX et Domnine Sorori que vixit ann. II. Aureli. Euse bius contra votum | (p. 394) fidel, pausan.*- (1). Nel campanile vi era un marmore della sepoltura di Prisco Crispino con queste let tere (2) : Priscus Crispinus Secundus sibi et Pupi salutar. coniugi suae et libertis libertab.que suis et Sentelie sue (3). Nel marmo di uno de* Vasi dell'acqua santa alla porta si leggono queste parole : P. Novellio, si ben adesso queste et le altre che vi erano

intagliate poco appareno per esser guaste per far questo vaso, ma

prima conteneva (4): P. Novelij P. filij L. Novellij P. f. et Cilloni fratri Rubro fratri (5) ; et sopra la sepoltura degPOsij nelFandito della Chiesa si leggeva un bell'epitafio con memoria degl'honori che haveva havuti quel defonto, ma prima che lo descriv da

sapere che la dignit comitale sotto gV Imperadori era diversa, perch altri havevano eura delle cose private, altri delle sacre, altri delPentrate delia Cam ra et altri delle cose pubbliche ; et altri anco eran consiglieri del Prencipe et si demandavano patritij ; et

quest* Oslo hebbe la mag/ parte di questi gradi come nel marmo si leggeva cio :

Lux patrie sublime decus PR. Osius Urbis Mundo fiente iacens conditur hoc t mulo

Hunc IMI (leggi Mediolani) populus nunc luceat (sic) omnis noverit ut tanti pignus obisse viri

Communis Placidus, hilans, iocundus honestus

(p. 395) Moribus his urbem fecerat esse suam Celsa domus Proav sque potens Venetae arbiter ore

sed meritis mentis vicerat iste genus.

(1) CIL. V, 6192 = FORCELLA SELETTI, Iscrizwni cristiane di Milano, anteriori al IX sec lo, Codogno 1897, p. 23 n. 36; questo c dice nomi nate dal Mommsen. Secondo il corpus le iscriz. discendono da ALCIATUS, Dresd. 1. I f.

(2) In margine: Merula 35.

(3) CIL. V, 6076: Mediolani in tur ri ecclesiae Sandi Francisa. (4) In margine: ex l. epist. 23.

(5) CIL. V, 6052: P. No[vel\ll[ \ \ [p.] f. Ciloni fratri [P. Novelli]o P.J. I Rubro fratri; c' nel Merula 1538 p. 50.

- 205 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 14: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERIKI

Private cornes atq rei provectus in altum sacrarum meruit sumere iura cornes

Patricium culmen gradibus consendit (sic) honoris crevit et ex tanto praesule census honor.

Domnica sed coniux retinet comune sepulcrum iuncta toris quondam iniungitur et tumulis (1)

et quello di Rustica castrssima donna nel vest bulo di questa chiesa era di questo tenore :

Rustica perp tue non te sors pallida vitae | sustulit interitum nee tibi morte d dit |

Purior aetherias graderis sine carne per Arces Nam vitam casta fu era nobilitant

Quod mirum inducta (sic) tibi sat constitit aetas

Coniugis ad natum cum bene ductus amor (2).

Nel Cimitero gi'era anche '1 deposito d'uno della famiglia de' Ge ari ch'era essorcista o vogliam dire dei incantatore come dall'iscrittione Valerius qui vixit in seculo ann. XL M. X D. V

Januarius exorcista (3) qui sibi et coniugi fecit (4) et presso a

questo quello di Pisio Veterano M. Pisius Rufus veteranus sibi et

I (p. 396) Pisiae Prime uxori (5). Un altro epitafio della moglie fatto al marito dimostra i disgusti che doppo la lui morte rice vette da Eugenio suo cognato con queste parole. M. M. Discor dia Leucadio coniugi qui vixit ann. sexaginta et dies duodecim benemerenti cum quo vixit annos triginta [et duos et menses] duos quam post mortem expoliavit irater suus Eugenius, sic 111 reddat Deus et spiritus tuus qui me fecit sic nudam remanere infelicem memoriam (6). Un altro epitafio di Contio Biboarela diceva B. M. ego Contius me Biboarela feci (7). Un altro di Au

(1) CIL. V, 6253 = FORCELLA SELETTI, op. cit. p. 76 n. 81. (2) CIL. V, 6266 = FORCELLA SELETTI, p. 28 n. 28. (3) In margine cancellato: exorcista pi presto quello che leva Fin

canto.

(4) CIL. V, 6256 = FORCELLA SELETTI, p. 92 n. 100 : Mediolani in fronte fani S. Francisci CHIC ; a 1. 5 qui abolito.

(5) CIL. V, 5829 : Mediolani in sacello divae Valeriae CYR. (6) CIL. V, 6214: mensa marm rea Mediolani in Valeriae templo ALC,

in Ale. Discordia; la pietra ha discolia. (7) CIL. V, 6207 : B. M. \ ego Contius \ me. bibo. archa \ fed {Me

diolani in S. Valeria). Alciatus opinatur bonum Contium biboarchae mu ere id est magisterio btbendl ftinctum esse.

- 206 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 15: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 4

Pianta topogr fica da ASM. Fondo Relig. Milano, Conventi cart. 294 (1723)

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 16: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STOR A DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

relio Maestino. D. M. Aurelius Mahestinus Marino qui vixit in seculo ann. XL. m. VI d. XML Valeria Maxima coniugi dilectis simo contra votum posuit (1). Troppo longo sarei se volessi descriver tutti gli epitafij delle sepolture di questa chiesa, perch sendo stata sempre delle principali et delle pi frequentate per Pantichit sua, et cos ben coltivata nella vigna del Signore ve ne sono infinite et ha anco la prerogativa di due organi che non

hanno le altre chiese della citt dal Domo in poi. Beatrice da Este moglie di Qaleazzo Visconte, duca di Mil.0, voile esser sepolta in questa chiesa a man sinistra andando verso la Capella Grande (2) et a man dritta vi la sepoltura de' Borromei di finissimo marmo con statue di rilievo d rate, che delle | (p. 397) pi belle che

sijno in Milano (3). Vi anche sepolto il Patriarcha di Costanti

nopoli Nicol , di nation Piacentino della fameglia di Castelarquate che pass a miglior vita in Milano Panno 1251, dove anco si tro vava papa Innocentio, che Faccompagno alla sepoltura con i cardi nali che seco erano (4) et nella gi detta Capella della Concettione vi riposa Franc.0 Carmagnola famoso Capitano de suoi tempi, che morse in Venetia li cinque di maggio del 1432 sopra '\ quale sono

intagliati questi quattro versi :

Militie princeps bellorum maxime rector, Francis e armipotens, si fata extrema tulisti

Impia letetur animus beneconscius acti

Imperij quod fata iubent id ferre necesse est (5).

Quivi anche fu con gran pompa sepolto Mosca Torriano Panno 1307, il qual con molta spesa ristaur questa chiesa (6) et

(1) CIL. V, 6188 : Mediolani in aedis S. Valeriae pavimento. (2) Cfr. specialmente MOTTA, in Arch. Stor. Lomb. S. IV vol. 5 (1906)

pp. 171-73 e Rend. Ist. Lomb. pp. 7 e seg.

(3) Sulla cappella Borromei, vedi LATTUADA, op. cit. IV p. 251 e DIEGO SANTAMBROGIO, op. cit.

(4) Cfr. FORCELLA, op. cit. III p. 66 con le relative citazioni.

(5) Nota marginale : che questa chiesa sii eretta nel orto di Phi

lippo et che l siano li corpi santi suddetti questo si scorge da un antico marmo che posto vicino al pulbito di essa chiesa, nel quale si legono li

seguenti versi: Alma t tet patron is .

[Cfr. FORCELLA, III p. 96 n. 116]. (6) Ne parla anche il TORRE, op. cit. p. 203, senza riferire i versi, che

sono invece riportati dal PUCCINELLI, op. cit. p. 74 n. 45 e da altri; cfr. FORCELLA, op. cit. III p. 89 n. 108.

- 207 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 17: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

io devo grandem.te ringratiar la Divina Maest , che desse tanto di spirito a' miei maggiori che si eleggessero la sepoltura loro in questa benedetta Chiesa stata cemiterio di tanti Martiri et di si famosi beroi vicino al altar grande et ivi si riposano Favo mio col padre, figlioli et altri di mia casa et dove anco spero che habbino perpetua requie doppo gl'ultimi giorni l'ossa mie. Questi Padri di S.t0 Francesco da trenfanni in qua con le larghe elemo sine han renovato quasi tutta la chiesa et fatto gran progresso neila fabrica del convento; nel eui orto si trovava una tavola di

marmo, che si crede | (p. 398) sia stata la coperta della sepoltura d'uno di quei Greci che mando ^imperador Justiniano a Milano

per difenderlo dalle arme de Gotti per Piscrittion sua di lettere

greche, in latino cos tradotte : Dis Manibus hie tibi Domine pa rentabo ego universalis parca hie reliquam h bes tristam domum et non amplius tibi lux solis neq(ue) indita domicilia Romae, eque uxor eque arnica s ror, sed te coeperunt infelix vinea et terra in Mediolano (1); et per dar fine a questo capitolo dir che desti nati i detti Padri Minori al sacro culto di questa chiesa, i quattro canonici seculari che prima Pofficiavano hebbero luogo in quella di S.ta Maria Fulcorina (2) .

Segue la descrizione della Chiesa di S. Eustorgio.

III

Document! della ricostruzione della Chiesa dopo il crollo del 1688

Della ricostruzione della Chiesa dopo il crollo del 1688 vi sono due importanti testimonianze, una gi accennata dal Forcella ma in dita, Taltra prima sconosciuta. Ambedue si trovano in ASM.

(1) Citazione in margine per eui cfr. GIULINI, Memorie IV p. 833 ; per Piscrizione greca vedi IG. XIV, 2294: Mediolani in hortis ecclesiae S. Celsi effossa mensa marm rea curante Fabiano aedituo ALC :

(eo ) x(aray daviot;). 'EvSraSt aot; AojxvsTva, [e]2rsXe<i[^7]] ira^a

jtoipY), Iv^r S Xonrov )(si mvytfo* otxov, XOUXSTI ?ot ep o; .? XEIOIO, o & x t xXstv 81 Sonata $POW*) , o 8' aXo^o OUTS cptXyj xafftYv^T7)> w xaX 7tTou<rt [^J*Xsp[^?] atxireXo xat y x Iv MeSiwX vw.

(2) Sui trasporto dei canonici dei SS. Nabore e Felice a S. Maria Fulcorina ci fu lunga contesa; cfr. Rend. 1st. Lomb. pp. 4 e seg.

- 208 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 18: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 5a

Pianta topogr fica in ASM. Fondo Relig. Milano, Conv. cart. 294

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 19: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

Fondo relig. Conventi, Milano, cart. 294. La prima del 22 set tembre 1689 e dice nella parte che direttamente ci int ressa:

per porre in opera il disegno della nuova Chiesa di S. Fran cesco di questa citt , nella conformit resta stabilita al maggior culto divino et ornamento della med.ma citt , fa mestieri estendere il muro di due cape le verso la strada, che va dritto alla Chiesa di S.t0 Ambrogio all'imboccatura d'essa strada con occupare circa un brazza della strada in quel sito, quale si viene poi a restituir nella parte pi superiore di detta strada andando verso detta Chiesa di S. Ambroggio anche in maggior quantit dove la strada si ritrova pi augusta; per il che li RR.PP. Guardiano et altri di detto convento, perpetui Oratori per le SS. VV. IU.me, confidati nei loro zelante desiderio di veder rissalire una Chiesa cosi antica et

cospicua dedicata al culto di due SS.U Protettori di questa Patria; et in che non si tratti se non di fare una Commuta di sito, anche con avantaggio della med.ma citt , hanno pensato far ricorso aile SS. VV. IU.me, perch concedano e provvedano .

Segue in data 3 ottobre 1689 il permesso concesso con carat tere d' urgenza e con la specificazione pi esatta dello spazio richiesto e dei termini della permuta cosi :

per construere la sua Chiesa in parte derocata tengono bi

sogno di qualche parte di sito della strada, che resta fra essa sua Chiesa et Convento de M. M. di S.ta Valeria, qual sito preteso dai detti Rev.di PP. quello che si ritrova segnato nel presente disse

gno con il color giallo cio un pezzo di sito per longhezza de circa br.a dieci once -, di sporto nella strada circa once otto, et altro pezzo con confine circolare verso essa strada longho circa

br.a sette once sei, largo nel maggior suo sporto once ventiquattro ; all'incontro di tal sito essi Rev.di PP. nel construere tal Chiesa lasciano alla med.ma Strada gl'altri due pezzi di sito, tinti di bere tino nel presente dissegno, come sopra, ch' pi del triplicato di

quello che vengono ad occupare, segnato di giallo, che fatto poi riflesso alla larghezza della strada, dove vengono ad occupare tal

sito, ritrovo che nel p. quasi dirimpetto alla Porta del Convento delle Madri eSsere di larghezza tal strada della Colonnetta, che resta o sotto al stillicidio d'esse Madri, sino al muro che al pre sente si ritrova, br.a otto once sei, oltre altre braze due once 1, che vi sono da dette colonnette al muro del Convento e in tal

posto vengono a levare la larghezza delle sole once otto, et nel Paltro sito dove vengono ad occupare ritrovansi di larghezza de br.a dieci once due da muro a muro, da quali si leva le once

- 209 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 20: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

ventiquattro di occuparsi, che verr a restare di netto in larghezza de br.a otto once due, tal strada .

Data Purgenza concedono di cominciare a mettere i fonda menti e aspettare in dicembre quando si riunir il Consiglio Gene rale dei Signori 70, e concludere.

ll documento dimostra che a non pi di un anno dal crollo di gran parte della Chiesa di S. Francesco Grande avvenuto il 6 settembre 1688 non solo gi si era fatto il progetto di ricostru zione ma si desiderava di metterlo d'urgenza in attuazione; inoltre il documento dichiara, ci che ora risulta evidentemente anche da una delle piante che pubblico, come la nuova chiesa si dovesse estendere alquanto verso via S. Valeria pi che non avesse fatto la Chiesa precedente (1).

Un altro documento importante circa le vicende della rico struzione del tempio alla fine del sec lo XVII la lettera che Annibale Cantoni scrive da Milano in data 22 agosto 1696 al fratello P. Antonio Maria Cantoni, cancelliere del Santo Uffizio a

Firenze, lettera che si trova nella medesima busta in Archivio di Stato di Milano e che fu accennata dal Forcella (2), ma che mi risulta ancora in dita. La riporto nella parte che ci int ressa:

La nuova Chiesa di S. Fran.co, bench ancora imperfetta, riesce bene, si per la largezza, come per l'altezza, essendo uno

dei belli disegni di questa Citt : il Choro vuoto, grande, bello e vistoso, adornato con stuchi et molto chiaro per la largezza delle finestre: F Altare alla Romana nel medemo sito ov'era il

vecchio, sopra detfaltare un bello et grande baldachino di tela d'oro et frang a; le Capelle di S. Fran.co et Imacolata Concet.e non si sono total.e toccate, ma bensi in qualche parte polizzate et fatte

pi chiare (3); quella di S. Savina, con quella di rimpetto si sono

allargate et fatte pi moderne, m'ancor'imperfette (4); segue puoi una porta in ottangolo, dalla Parte di S. Valeria, per dove s'entra nella Chiesa in forma quasi di lontananza teatrale, che si vede sin

(1) Cfr. Rend. Ist. Lomb. pp. 26 e seg. (2) FORCELLA, Iscr zioni delle chiese ed altri edifici di Milano, Milano

1890, III p. 65.

(3) Si conferma qui chiaramente che Ia parte absid le della Chiesa, rimasta in parte superstite, non fu modificata, se non forse nella parte alta e nelle aperture della finestra.

(4) Qui si afferma chiaramente, come risulta dalle piante che pubbli cher pi oltre, che Ia Chiesa subi trasformazioni notevoli gi nelle cap pelle immediatamente vicine alla parte absidale.

- 210 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 21: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

... .... - ......

'777 ... .. .. ... -7 . .....

ApA

A 44

1 ^ N

. ......

- \ . -

mat 04 x

ci } T -0

Ali

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 22: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUiMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

al muro, dov'era Puscio del Noviziato vecchio, con tutt'il portico della Sagrestia vecchia, formando quattro pilastroni e due porte sui medemo ordine delle 4 laterali (1); puoi segue un'altra Capella grande et alta per parte, che formano la Croce della Chiesa, una

de7 quali s' dat'il ius al Besozzo (2), Taltra al Campazzo di No vara (3), huomini fatti richi per Pimprese, il 2 de' quali spende molti mille scudi in far perfetionare la sua, havendo gi fatto fare

cinque statue bianche di marmo di Carrara, di non ordinaria

grandezza, et molt'altre per piccole per adornarla, adietro questa Capella seguono altre porte finte nell' rbita di quelle dette di

sopra, puoi segue la Capella di S. Ant.0 nel medemo sito ch'era ma hora pi bella, perch fatta tutta adornare e del S. Co.

Giuseppe Arconati (4), sin alla quale capella viene il suolo fatto

per interim di cotto et li altri pilastroni in ottangolo stabiliti,

quali sono di sarizzo, con piedestalo di sasso quasi rosso et capi telli di stucco a fogliazze et di sopra un cornisone che gira tutta la Chiesa, molto nobile et bello, si vedono 4 cantorie assai capaci, caduna de quali viene abraciata da due pilastroni et di sotto si formano le porte scritte et sinora non si vede cupola, ma bens! il luogo per farla; basta il dirgli riuscir , finita che sia, una delle belle Chiese sia in Mil. . Il tempo non mi permeite, et il mio debole intelletto non mi suggerisce di potere dir altro .

Con questo documento pertanto dimostrato che nel 1696 i lavori erano sostanzialmente finiti ; il che viene confermato con la costruzione intorno a quell'anno anche di numer se tombe e cap

pelle ospitate nella nuova chiesa (5).

(1) Della porta nuova verso via S. Valeria parlano anche altre fonti

e la indicano le piante; qui nuova Fallusione alla vecchia porta di fronte verso il Convento, con accenni, se non erro, ad una porta nuova

che d ancora verso la vecchia Sagrestia.

(2) Si tratta della cappella che poi pass ai Borromei ; cfr. DIEGO SANTAMBROGIO, op. cit.

(3) Si allude qui alla cappella detta poi di S. Giuseppe e descritta

pi oltre anche dal Paraino (v. p. 214), per il nome del Campazzo vedi PEROCHIO car. 68 e FORCELLA, III p. 67.

(4) Secondo questo testo la cappella di S. Antonio gi degli Inno cent sarebbe da identificare forse coila cappella Arconati per eui vedi

FORCELLA, III p. 68; pp. 126-27 nn. 170-71 ; p. 169 n. 242.

(5) Vedi Rend. 1st. Lomb. pp. 16 e seg.

- 211 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 23: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

IV

La descrizione del Parafai nel 1716

Nella Guida de' Foresiieri per Milano antico e moderno con servata nel Cod. Trivulz. 15K, Michele Paraini descrive in data 716 le varie porte della citt e a porta Vercellina si ferma a

considerare anche la Chiesa di S. Francesco, di eui ci d una descrizione ampia che ha per noi il pregio di essere anteriore a

quella che stata finora considerata come la pi completa di

quelle del sec lo XVIII, voglio dire la descrizione del Lattuada (1). La riferisco pertanto integralmente, indicando in nota i prin

cipan raffronti :

(p. 328) A rimpetto di questa (2) si riverisce la Chiesa dedi cata a S. Fran.co d'Assisi e si mira il convento de* PP. Conven tuali dello stesso ordine. Anticamente in questo sito vedevasi eretto il Palagio di Filippo Oldani accompagnato da deliziosi giardini, che poi da S. Castriciano Arcivescovo nostro, fratello del sud.to Oldani fu mutato in tempio intitolato di Qies Cristo, e tutti li santi (Puricelli, Mon. Ambrosiana n. 36) (3) d'indi al scoprimento de i Martiri Nabore e Felice (4), chiamossi col nome loro, restando uffiziato da sacerdoti secolari, che poi presero il titolo di Canonici con lMncarico di eura d'anim , che furono poi levati e postovi li PP. oggi Reggitori. Li orti furono cangiati in | (p. 329) Cimiterio chiamato di Caio, perch come Castriziano Arcives.vo e Filippo con li due suoi figliuoli Fausto e Porzio vi seppellivano li sentenziati a

(1) Descrizione di Milano IV, Milano 1788, pp. 226-56.

(2) Si tratta della Chiesa di S. Valeria. (3) Allude a J. P. PURICELLI, Ambrosianae Mediolani Basilicae ac

Monasterii monumento, Mediol., Romellati, 1645, p. 2 e seg. (4) Nota marginale: Ecc(lesi)a S. Naboris inter Parochiales P. V.

recensetur Corius sub a. 1388 [Fanno non corrisponde]. An. 1233 am pliata fuit Ecc(lesi)a S. Fr. Bossi in Chron. [DONATUS Bossius, Chron., Med. 1492] ma il testo dice : hoc anno fundamenta templl fratrum mino rum iaciuntur. Anno 1233 primus lapis in Eccl. Fr. Min. ponitur Flamme in manip. f. 32. Anno 1353 Conventui Fr. Minorum conditur in Mon. Vicecom. f. 13 insunt. Questa chiesa fu dedicata a tutti i santi da S. Ca striziano ed edi j kata da F il. Oldano in o. 1 f. 8 lib. 4 Morigia, St. Mil. fol. 419.

- 212 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 24: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

morte per la Cattolica Religione, raccordando il Ripamonti (1) la sua storia che il Refettorio dei Padri fosse in sito occuito fatto contruere dal sud.t0 Filippo per facilitare il ritiramento da pub bliche orchestre de' Santi Cadaveri, il qual luoco venne detto

Poliandron Cai et Philippi. In tomba poi separata da lo stesso

Filippo furono collocate le salme de' SS. Gervasio et Protasio che vennero ritrovati da S. Ambrogio per aviso celeste e si scoper sero nel suo sito del Tempio verso la parte di S. Valeria (2).

Il Tempio vecchio crol miseram.te a terra Panno 1688 (3) si che venne nuovamente innalzato da fondamenti quello che oggi si vede essendo in longhezza la Maggiore di quanti se ne trovano in Milano ecetto pero la Metropolitana e ci fu Panno del Sign.re (4).

Consiste adunque questo in longhezza ed ampiezza consi derable d'ordine corintio, in tre N vi constructa, tenendo nove

archi per cadun lato, ed altre tante Cappelle delle quali solamente sette sino ad ora se ne trovano bene ordinate ecetto la Magg.re che si mira molto spaziosa con un vago coro per salmeggiare li

religiosi tenendo quatro gran quadri due per parte, dipinti a

fresco I (p. 330) da valenti Maestri, cio il primo dalia parte dei

Vangelo figurando Cristo quando benedisce il pane per saziare le Turbe, egli uno del Tempio antico sostenuto per Miracolo in piedi operato dal famoso Aurelio Lovini, tenendo pero alcuni

moderni ristori per via d'alcuni patimenti sofferti. Il secondo mostra il martino de* SS. Nabore e Felice del valente nostro pittore Andrea Porta, Paltro a rimpetto effigiando la sepultura o il ri trovamento de d.u SS. del Cavalier Bianchi Comasco e P ultimo

rappresentante la strage degP Innocenti del nostro celebre Pietro

Maggi (5). Tiene ne i lati due isolate cappelle dedicate Puna alla Beata

Vergine concetta senza colpa di macchia orig nale, tenendo sua

(1) Allude forse al passo del RIPAMONTI, Hist. Urbis Mediol. XI, in GRAEV., Thes. II, 2 col. 785.

(2) Nota marginale : La relig. francescana ebbe principio nel 1206. Mas. f. 323 25. Magg.[ In Milano furono per la prima volta ritrovate le ceneri di S. Barnaba dalVArciv. S. Benigno Vanno 480. Mss. penes comitis Constanzi de Abdua.

(3) Nota marginale : alli 6 di setiembre in giorno di lune di notte

seguente aile ore sette incirca.

(4) Nota interlineare : abenche nella 2a ediz. del Toni da chi senza

giudizio lo ristampb si descriva nella forma antica.

(5) Interessante questa attestazione che specifica come al momento della compilazione di questa descrizione solo sette cappelle erano pronte.

- 213 -

Aevum - Anno XIV - 15

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 25: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

tavola colorita, si vede, da Leonardo da Vinci, con due angiolr laterali, la quale tavola si trovava nella ducal Cappella entro la corte del r Arengo, allora governata da questi Padri (1) e alcuni altri quadri che adornano d.ta Cappella con varij misterij della

Vergine dipinse Camillo Procaccini ed Ercole suo Padre fece li

due laterali delPAnnonciazione (2). Segue d'appresso quella dedicata a S. Bonaventura, quanda

ritrov la lingua incorota di S. Ant(oni)o di Padova, la di eui tavola sorti dal Valente pennello di Steffano Maria Legnani ed i suoi laterali uno color Cesare Fiori nostro virtuoso e Faltro An

gelo Masserotti Pittor Cremonese (3). (p. 331) L'altra a lato del Vangelo della Magg.re Cappella

venne dedicata al ser fico suo Fondatore, la quale resta tutta ornata di stucchi dorati, con gran quadri laterali dipinti dal Va lente Fiamenghino, effigiando gesti del sud.t0 Santo e nella volta

disposta in pi divisi campi color non Carlo Antonio Procaccini, come dice il Torri, ma bensi il med."10 Fiamenghino (4)

Viene poi quella di S. Savina Matrona Lodigiana che fu d'essa che condusse a Milano le salme de' santi Martiri Nabore et Felice e nel Poliandro di Caio soppelliti tenendo sua tavola operata dal famoso Cavaglier Andrea Lanzani (5).

Apresso sucede la bellissima cappella dedicata al Patriarca S. Giuseppe, la quale si vede superbamente construtta adornata

(1) Nel medesimo ordine sono descritte dal LATTUADA, op. cit. IV

pp. 244-45.

(2) Si allude alla Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci ; dimostrato che leggenda la versione secondo la quale codesto quadro sarebbe stato prima collocate in S. Gottardo (cfr. TORRE, op. cit. p. 203; LATTUADA, op. cit. IV pp. 245-46); vedi per tale questione L. BELTRAMI, in Ross, d'Arte 15 (1915) pp. 97-101 e Paltra bibliograf a da me citata in Rend. st. Lomb. pp. 17 e seg. ; 24 e seg.

(3) Cfr. LATTUADA, op. cit. IV p. 247; dove peraltro dette che Pattribuzione fatta dal Torre (op. cit. p. 203) dei quadri laterali ad Ercole Procaccini falsa, perch essi sono del Fiammenghino ; qui per il Pa ratoo segue il Torre.

(4) descritta dal LATTUADA, op. cit. IV p. 247 ; cfr. pi addietro il BESTA e FORCELLA, op. cit. III p. 67; p. 182 n. 260.

(5) Cfr. TORRE, op. cit. p. 294 ; LATTUADA, op. cit. IV p. 247 dove si fanno appunti al Torre. Aggiunta posteriore: ed i suoi latterali uno di

Pietro Maggi, altro deWAbiati. Nota marginale: quivi furono ritrovate le ceneri di S. Barnaba ed altre reliquie da S. Carlo Borromeo, vide Gius sani, sotto Vanno 1571 [J. P. GLUSSIANUS, De vita et rebus gestis Sandi Caroii, Mediol. 1751, col. 216-17].

- 214 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 26: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

.c

cz -

77n {o

N '

Cd

- *'

tnt_

FCd

*J C

*e

* + ** +4 +d XC

C

4O

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 27: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTA INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

con statue di grandezza al naturale tutte di marmo di Carrara, come si quella del Santo che resta in nicchia sopra PAltare, il tutto formato de* marmi lisci neri con due gran quadri laterali

rappresentanti Tuno il sposalizio e Paltro la morte del predetto Santo a meraviglia coloriti dal celebre nostro pittore Federico

Panza, da eui fu dipinto a fresca il volto di essa con gran vaghezza e Magistero (1).

Da vicino trovasi quella di S. Ant.0 di Padova anch* essa

dipinta dal valente pittore Natale Cremonese (2) per I'Architettura, e da Federico Macagni per le figure, mostrando anco lateralmente alcuni quadri operati dal | (p. 332) Panza e li grandi, uno dal

Insigne Carlo Fr.co Nuvoloni (3). Unita v' un'altra di S. Michele, la eui tavola operava il sud.t0 Macagni.

Quella poi annessa sotto il patrocinio della Beata Vergine di

Caravaggio, mostrando oltre gli ornamenti di fini marmi lisci a

pi color e i puti di marmo di Carrara del nostro virtuoso sta tuario Steffano S. Pietro. Si mira la bellissima tavola colorita dal nostro celebre pittore Pietro Gilardi.

Dal altra parte si trova la cappella sotto il titolo dell'A(n)gelo Custode come si scorge in tavola dipinto dal eccel.te nostro Pittore Carlo Comara e ne' lati il S. Michele che scaccia gli Angioli ribelli dal Cielo opero il valente Federico Bianchi ed altro di Federico Panza (4). Non ancora si trovano terminate tutte le cappelle, ma a'Dio piacendo si sperer in breve con lo stesso buon gusto delle altre il tutto agiustato (5).

NelPAtrio che si trova avanti al d.to Tempio si mira una chiesetta chiamata S. Bernardino, oratorio de* Scolari con abito ed al incontro un loco pio della Concezzione (6). Una bellissima e ricchissima Sagrestia si tiene da Padri con buona simetr a archi

(1) Cfr. LATTUADA, op. cit. IV p. 248.

(2) Sotto era scritto e fu cancellato : Gio. Batta, et Gerolamo fratelli Grandi. Cfr. poi LATTUADA, op. cit. IV p. 249 e FORCELLA, op. cit. III p. 67.

(3) Aggiunta : ed altro da Carlo Cane valente p. nostro. Cfr. poi LAT TUADA, op. cit. IV pp. 249-50; e FORCELLA, op. cit. Ill pp. 66-69 eec.

(4) Cfr. LATTUADA, op. cit. IV p. 250.

(5) Nota marginale : la Cappella del Beato Andrea Conti fu dipinta una tavola da Piero Maggi e la tavola di S. Gio. Napomiceno colore Tomaso Formenti.

(6) Il testo alquanto oscuro nella descrizione del LATTUADA, op. cit IV p. 251 qui chiarito dal nostro; il quale attribuisce al Bianchi il quadro di S. Michele che scaccia gli angeli ribelli ; nel L. si legge : e da* lati si vedono altri due Quadri, uno fatto dalFaccennato Panza, che

- 215 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 28: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

tettata, ben proveduta d'argenteria e d'apparati sacri per rendere

magnifiche le sue funzioni con ogni decoro solennizzate (1). (p. 333) Nella diretana parte di questa Sagrestia si vede una

picciola chiesetta che serve per oratorio a' Genevosi (leggi : Geno

vesi), abitanti in Milano quali ne' giorni festivi quivi vengono a

salmegiare le divine lodi ; tiene sui suo Altare una tavola effigiando un Cristo in Croce operato da Ottavio Semini pure pittor Geno vese (2) . Segue la descrizione di S. Pietro alla Vigna.

V

La distruzione della Chiesa e la costruzione della Caserma di S. Francesco, ora Caserma Garibaldi

Le vicende della distruzione della Chiesa di S. Francesco

grande sono legate a quelle della costruzione della caserma detta di S. Francesco, ora Caserma Garibaldi in Piazza S. Ambrogio. A chiarire i momenti di tale demolizione e i particolari della costru zione nei rapporti soprattutto con la antica Chiesa distrutta (3) valgano i documenti che ricavo dall'ASM. in tre diverse cartelle

ra figura PAngiolo San Michele, in atto di scacciare dal Cielo gli Angioli ribelli, sortito dalle mani di Federigo Bianchi nostro cittadino .

L'Oratorio di S. Bernardino e il luogo Pio della Concezione nel cortile antistante la Chiesa sono presentati anche dal TORRE, op. cit. pp. 200-201, e dal LATTUADA, op. cit. IV pp. 225-56; vedi anche la tav. 4A che segue.

(1) Della sagrestia parlano tanto il TORRE, op. cit. p. 207, quanto il LATTUADA, op. cit. IV p. 253. In un foglio a parte annesso a p. 332

riprodotta Fiscrizione del 1352 di Jacopo Comelli de Tabernis (ctr. FOR CELLA, op. cit. III p. 77 n. 87).

(2) L'Oratorio dei Genovesi era posto dietro l'abside della Basilica verso Fattuale via del Fascio; lo descrive il TORRE, op. cit. p. 208, ricor dando anche il dipinto del Semini.

(3) La ricerca mi pare tanto pi interessante in quanto in due vedute della Caserma che sono nel Catalogo delle stampe del Comune: P. AR RIGONI, V. BERTARELLI, Piante e v date della Lombardia cons rvate nelle raccolte delle stampe e dei disegni, Milano 1931, pp. 127 nn. 1515, 1516 sotto due acquarelli che rappresentano tutta la facciata e un piano della caserma: scritto Veduta della nuova Caserma detta di S. Francesco coila data 1806, mentre, come si vedr , la data della costruzione pi tarda.

- 216 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 29: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 8a

Pianta della nuova Caserma da ASM. Min. Guerra

cart. 670

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 30: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

dove gli Atti sono dispersi e cio Ministero della Guerra (cart. 670) ; Atti di Governo P.te Mod. Militare (cart. 133) ; Direzione del De manio (cart. 4517): il documento pi antico del 30 messidoro a. VI (1799) (cart. 670) e da esso risulta che allora la chiesa era

adibita ad uso di magazzino; segue un documento delP8 termidoro a. VI (1799) (cart. 670) in eui si precisa che essa contiene effetti

militari; poco dopo, I'll termidoro a. VI (1799) (cart. 670) si parla di chiudere con un muro Faccesso al piazzale della chiesa che diventato un covo di malviventi e di chiudere pure con un muro

un grande squarcio fatto dai Francesi al tempo dello Spedale Militare, onde aver libera la ventilazione dalia parte del detto

piazzale . Dimostra dunque che il Convento fu subito dopo la

profanazione adibito ad ospedale militare con parziali adattamenti, :fr. 25 termidoro a. VI (1799) (cart. 670).

Il 17 termidoro a. VI (1799) (cart. 670) si discute ancora degli effetti accumulati nella chiesa, invitando un tale che aspirava ad averia libera per magazzeno di legna e di foraggi, a collocare

questi nel corridore e in altre parti del convento. Il 14 fruttidoro a. VI (1799) (cart. 670) si parla di altri lavori

da compiersi per la sicurezza del materiale che in S. Francesco Grande e si accenna al fatto che il Convento sta per essere adibito ad orfanotrofio ; abbiamo cosi la data di inizio dell' adattamento dei locali del convento a questa nuova funzione, notizia confermata da un documento del 19 vindimifero dalPa. VII (1800) (cart. 670); e di lavori appunto di adattamento si parla in documenti del 12, 15, 16, 22 (1) brumaio del medesimo a. VII (1800) (cart. 670).

Notiamo poi una lunga lacuna nei documenti, che corrisponde al periodo che va dalia battaglia di Marengo (14 giugno 1800) alla proclamazione della Repubblica Italiana (14 febbr. 1802), du rante il quale presumibile che gli edifici di eui ci occupiamo siano rimasti adibiti agli usi che si detto, senza sostanziali modificazioni (2).

Ma appunto gi nel Io Anno della Repubblica (1802) affiora la discussione, se adibire S. Francesco Grande o S. Pietro in Ges

(1) Annesso a questo documento una piantina dei lavori in eui a sinistra del cortile d'entrata, si fa la proposta di adattare il locale del

magazziniere.

(2) Del 1801 la pianta di Milano del cart grafo Pinchetti che con serva alla Chiesa e al Convento la pianta delle carte precedenti alla

profanazione ; cfr. ETT. VERGA, Catalogo ragionato della raccolta carto

gr fica, Comune di Milano 1911, pp. 61 e seg.

- 217 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 31: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

sate a grandi magazzin per Fesercito (cart. 670) e nelPaprile del 1803 (cart. 670) si tratta delFeventuale cessione del giardino di

Casa Visconti d'Aragona, che era verso via S. Agnese, cio a nord del convento.

Intanto dovevano essere iniz ati lavori pi grandiosi alPedificio in vista di un nuovo adattamento: essi sono testimoniati da una

lista di spese fatte dal 3 ott. 1803 al 31 gennaio 1804 (cart. 4517) con un supplemento di lista del 13 dicembre 1803 (cart. 4517) e al 6 marzo (cart. 4517) e 31 ott. 1804 (cart. 4517) (1) e da una richiesta di fondi per op rai non pagati ancora che ha la data 8 sett. 1804 (cart. 670) e si riferisce evidentemente ai medesimi lavori. A chiarire lo scopo di tali lavori appare una lettera del colonnello del Genio G. Rossi direttore delle fortificazioni che

proponendo alcune riparazioni alla chiesa in data 24 agosto 1805

(cart. 670) ci annuncia che la chiesa stessa e il convento stanno

per divenire sede dei Veliti Reali ; del che abbiamo c nferma in lettera del 4 sett. 1805 (cart. 670) in eui si fa presente la necessit di sgomberare i locali in vista del prossimo stanziamento della caserma.

Tali lavori continuano il 30 die. 1805 (cart. 4517) quando si otturano le finestre del coro della chiesa e il 10 aprile 1806

(cart. 133) in eui si chiede Pautorizzazione a mutare 10 celle del convento in un camerone per alloggio di 60 soldati ; anzi in data 19 maggio 1806 (cart. 670) si tratta di adattare la chiesa stessa a dormitorio. Se non che in data 7, 14, 15 giugno 1806 (cart. 670) si parla di altri lavori e in un documento del 7 giugno si deplora che i Veliti crescano continuamente di numero, mentre i muri delPedificio appaiono guasti .

E si vierte cos! al 6 nov. 1806 (cart. 133) in eui troviamo un

rapporto del Ministro della Guerra Caffarelli al vicer principe Eugenio Napoleone con Ia proposta delPabbattimento della Chiesa e della costruzione di una nuova caserma, i eui lavori dovrebbero cominciare nella stessa primavera del 1807 (2) ; ci malgrado in

(1) Il 2 marzo 1804 peraltro la Chiesa era occupata ancora da un appaltatore Martini come magazziniere di effetti militari (cart. 4517).

(2) Nel documento era detto che venivano allegati due tipi tra eui uno che sarebbe stato interessante perch indicava quali muri si doves sero conservare e quali demolirsi; ma il tipo in ASM. non si conser vato ; siccome per Luca Beltrami in uno scritto Arch. Stor. Lomb. S. Ill vol. 6 (1896) pp. 187-88 alludeva a una pianta proveniente dal Genio Militare conservati allora nelTUfficio Regionale dei Monumenti di Mi

- 218 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 32: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

data 6 die. 1806 (cart. 670) e in data 28 die. 1806 (cart. 133) abbiamo ancora notizie di riparazioni ai vecchio edificio.

In date 7 die. 1806 (cart. 670) e 6 gennaio 1807 (cart. 133) e 9 marzo 1807 (cart. 670) appaiono approvati gii appalti per la demolizione di S. Francesco (1), e il 2 e il 9 febbraio del mede simo anno si approvano mutamenti al progetto primitivo nel senso che secondo il nuovo si occuper con la caserma la nave di mezzo della Chiesa e la nave di destra, quella verso via S. Valeria, radendo al suolo la sinistra per formar parte un giorno del grande cortile che si vuol costruire per le manovre di un battaglione (2).

I lavori di demolizione devono essere stati iniziati nella pri mavera del 1807 (3), perch ne sentiamo Feco sotto forma soprat tutto di protesta per i modi violenti della demolizione, avvenuta talora con Tuso di mine, che hanno portato pregiudizio o pericolo alle propriet circostanti.

Cos in data 13 maggio 1807 (cart. 4517) il perito Marzoli visita la casa di Giuseppe Pellegrini (4), situata dietro Pabside della Chiesa per constatare i danni (5), e cosi in data 15 giugno 1807 (cart. 133); e il 16 giugno ancora (cart. 670) il Pellegrini chiede risarcimenti, offrendo in vendita la sua casa stessa; il che

significa che le demolizioni si iniziarono dal lato di S. Valeria a

cominciare dalla parte absidale della Chiesa. Mentre i lavori erano da poco cominciati il Prevosto di

S. Ambrogio Gabrio Maria Nava in data 27 giugno 1807 inoltrava

la o, feci ricerche in proposito presso l'attuale Soprintendenza ai Monu

menti della Lombardia, col permesso delFamico prof, Gino Clerici, che ringrazio, ed ebbi la ventura di trovare la pianta che manca al I'AS M. e

che riproduco piu oltre.

(1) Ci malgrado rileviamo che nel piano regolatore di Milano ap provato da Napoleone nel 1807 (VERGA, Catalogo rag onato della Raccolta Cartogr fica, Milano 1911, p. 62) figura ancora la Chiesa di S. Francesco Grande e il Convento dei Minori.

(2) Anche qui era annessa una pianta che andata perduta.

(3) Notiamo ancora in data 7 marzo 1807 (cari 670) una supplica del Visconti di Aragona di via S. Agnese a S. A. Imperiale perch gli siaito

risparmiate la casa e il giardino nella ricostruzione della caserma.

(4) In data 28 marzo (cart. 4517) gi appare un documento del Pel

legrini.

(5) Quasi contempor neamente, il 4 giugno 1807 (cart. 670) il Visconti

d'Aragona si lamenta che i Veliti della Caserma, confinanti, gli danneg gino il giardino che contiene piante rare ; avanza un progetto di lavori

per togliere 1' inconveniente.

- 219 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 33: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

una supplica al Generale Caffarelli, Ministro della Guerra per ottenere che un certo numero di opere d'arte e di iscrizioni ancora superstiti nella chiesa potessero essere da lui ritirate nella Basilica di S. Ambrogio; di tale supplica (cart. 670) di eui Luca Beltram! ha trovato la minuta nelle carte del Nava (1) sono in

grado di produrre Poriginale che si trova nella cart. 670 (2), alla

quale unita in data 10 luglio 1807 (cart. 670) la risposta del

(1) BELTRAMI L., Cimeli dispersi della Chiesa di S. Francesco Grande in Milano, Milano 1913.

(2) Approfittando della graziosa condiscendenza di V. E. mi prendo la libert di umiliarle un elenco delle Iscrizioni e Monumenti interessanti le belle arti e la st. patria che nelPattuale atterramento della Basilica

Naborriana di S. Fr. meritano di essere sottratte alla rovina e cons rvate.

Se V. E. vorr degnarsi di ordin re che le annotate iscrizioni e monu menti, unitamente ad altre che si potessero scoprire vengano ritirate a favore della Basilica Ambrosiana dove sono gi stati in occasione delia profanazione degli Altari della Chiesa di S. Fr., collocati altri monumenti antichi io mi dar tutta la sollecitudine di farli decentemente collocare nelFArea delFanzidetta basilica a lustro della scienza, della storia e delle Arti.

Ho Ponore di protestarmi con sentimento d'alta venerazione e pro fondo rispetto

Gabrio Maria Nava .

Segue : P < Elenco dei Monumenti che nelP attuale demoliz. della Bas. di S. Fr. meritano di essere conservati e che potrebbonsi collocare nel recinto della Bas. Ambrosiana .

Pmo. Una lapide di marmo bianco rappresentante un personaggio in

piedi con un'iscriz. di carattere g tico al fronte di difficile intelli genza. Questa lapide sta sui pavimento delP ndito che mette al distrutto campanile.

2. Un basso rilievo di figura sferica di circa 1 braccio di di metro, che sembra rappresentare un Salvatore seduto. Questo esiste in alto den tro il muro delPandito oscuro che mette al sud. Campanile.

3. Un'altra lapide di marmo bianco che porta in basso rilievo P arci vescovo Enrico Settala. Questa gi levata dalia sua incassatura in eui

era, ed adagiata al superstite muro delPandito suddetto.

4. Una lapide che porta in basso rilievo un Personaggio berettato con alPintorno un fregio gentile assai, ma di stile fieramente g tico. Esiste questo in piedi incassato nel muro alle estremit delPivi oscuro

ndito sumentovato contiguo al Campanile. 5. Due Cattini esistenti sopra le colonnette intermedianti le gotiche fine

stre della facciata della Sagrestia anticamente chiesa prima de' Fran cescanL

- 220 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 34: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

colonnello Rossi (1) al Ministro della Guerra che Paveva interpel lato in proposito, risposta interessante perch dimostra la scarsa

sensibilit archeologica ed art stica del direttore dei lavori. Val la pena di rilevare a questo proposito che il 20 luglio 1807

(cart. 670) il Ministero degli Interni chiedeva materiale della Chiesa in demolizione per la costruzione delPArco trionfale ad opera del

Cagnola, quello stesso che fu detto nel 1826 PArco della Pace;

6. Porta di detta Sagrestia tutta di marmo bianco contornati di fregi e bassi rilievi rappresentanti santi della Chiesa e delPordine France scano e gli stemmi della famiglia del fondatore Giacomo Comello, opera eseguita nel 1357 illustr. da un'iscriz. in proposito scolpita in carattere g tico sotto PArchitrave.

7. Lapide con basso rilievo di uno stemma gentilizio di stile del 1300 circa. Esiste tuttora nella pilastrata d'ingresso alla Cappella delPIm

macolata, tutta al disopra gi diroccata.

8. Lapide di marmo bianco portante Piscr. celebre stampata gi dal Puricelli nel suo vol. primo della Basil. Ambr. Questa lapide esiste incassata in alto nel muro delPandito che mette alla porta laterale, che sbocca nella contrada di S. Val. e fu scolpita sopra un pi antico

originale del 1464.

9. Basso rilievo orbicolare antico rappresentante, credesi, un Padre

Eterno. Questo esiste nel centro d' un antica finestra ora turata e

vedesi al di fuori dietro il coro.

10 e ll. Due lapidi di marmo rappresentanti due personaggi della fami

glia Croce, e contornati da rozze iscriz. ora anco imbiancate. Queste esistono in un portico del primo Chiostro incassate nel muro.

12. La pittura di facciata in alto della Sagrestia. 13 e 14. Li due scudetti nei due centri delle volte della Sagrestia suddetta.

(1) ? Rimando a V. E. il venerato di Lei rescritto sulla domanda del

Sig. Prevosto di S. Ambrogio per poter ritirare a favore della Basilica Ambrosiana le iscrizioni e monumenti esistenti nella profanata Chiesa di S. Fr. e indicati nelPunita nota.

Le iscriz. e monumenti annessi ai nuovi gi demoliti o da demolirsi, io non trovo difficolt akuna che non si possano conceder al prelodato Sig. Prevosto, ma non gi quel li esistenti nei muri che si vogliono con servare, come la sagristia, dove v'ha attualmente un magazzino del Genio ;

poich vi vorrebbe delle spese per distaccarveli e per la successiva rico

struzione del muro. Tutto quello adunque che senza un'apposita spesa estratto da quella chiesa, sia iscrizione, sia monumento lo si pu dare

al Sig. Nava, senza che per questo lo stato ne venga a soff rire in conto alcuno ; trattandosi di pietre che volendosi vender non porterebbero che un miserabile vantaggio, eec.

f. Rossi .

- 221 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 35: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

ma il Io agosto 1807 (cart. 670) si dichiarava che non era con

veniente ceder nulla, perch il materiale di demolizione doveva servir per la nuova costruzione (1).

Nel luglio di quelPanno, quando evidentemente Ie demolizioni avevano raggiunto ormai tutta la via S. Valeria, intervengono le

proteste di Bartolomeo Cominetti, proprietario di una casa e di un giardino in via S. Valeria, danneggiato anch'egli, come il Pelle

grini, dalle demolizioni senza riguardo, che eseguivano gli appal tatori; i documenti sono del 17 maggio 1807 (cart. 4517) (2), del 20 luglio 1807 (cart. 4517), 28 luglio 1807 (cart. 4517), 28 agosto 1807 (cart. 670) e 29 agosto 1807 (cart. 4517), nuova perizia Mar zoli tanto per il Pellegrini quanto per il Cominetti, 5 sett. 1807

(cart. 670), 29 sett. 1807 (cart. 4517), 29 luglio 1808 (cart. 670), 10 agosto 1808 (cart. 4517), 26 luglio 1809 (cart. 4517), nuove pro teste e la notizia che solo un tratto del giardino era stato usu

fruito per conto della fabbrica. Durante il 1808 i fondi per le costruzioni cominciarono a

mancare, perch , bench nella data 6 febbr. 1808 (cart. 670), 4

aprile 1808 (cart. 670), 22 aprile 1808 (cart. 670) si assegnino de nari per riparazioni, forse del vecchio edificio del convento ancora

utilizzato, in altri documenti esplorati del 10 febbr. 1808 (cart. 133) e del 10 marzo 1808 (cart. 173) si negano esplicitamente, e I'll

agosto 1808 (cart. 133) si avanza una nuova richiesta per il 1809 (3). E solo il 7 febbr. 1809 (cart. 133) si risponde affermativamente, fissando in un documento del 25 febbraio 1809 (cart. 133) i lavori da farsi, cio il braccio d'angolo fra S, Valeria e piazza S. Am

brogio, riservando il 1809 alla demolizione e aile fondamenta, il 1810 alla costruzione e il 1811 alla rifinitura e alFarredamento.

Tale programma riconfermato e precisato in una lettera del 27 marzo 1809 (cart. 670) in eui detto che fra la demolizione sara la ex cappella di S. Antonio e si aggiunge una carta, in eui indi cato a due color la parte fatta della caserma, che dunque quella pi verso Pinterno della via S. Valeria, e quella in progetto allora, pi verso la piazza S. Ambrogio. Del 18 giugno 1809 (cart. 670) anche il progetto di trasformare la sagrestia in cucine.

(1) Nella cart. 670 si parla talora della vendita del legname da spo glio della demolizione.

(2) Vedi la pianta coll'annesso documento nella parte che segue. (3) Nel frattempo in data 14 sett. 1808 (cart 670) gli appaltatori del

canale Milano-Pavia chiedono del ceppo in prestito, quale risulta dalia demolizione di S. Francesco.

- 222 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 36: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 10a

Fotografie dello scavo di via S. Valeria

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 37: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECG.

Il 27 febbraio 1810 (cart. 133) riappare Pordine che si faccia la caserma verso piazza S. Ambrogio e altre pratiche si susseguono durante quell'anno (ll maggio 1810 cart. 670; 12 .luglio 1810 cart. 133) finch il 12 luglio 1810 (cart. 670) detto che il tratto nuovo fino a piazza S. Ambrogio ormai a buon punto, anzi in un documento del 20-21 luglio 1810 (cart. 670) si d la capacit della nuova caserma, ma si reclamano nuovi fondi per renderla

abitabile; di tali nuove spese si parla il 18 agosto 1810 (cart. 670), finch il 25 setiembre 1810 (cart. 133) si parla delFapprovazione per F ultimo completamento della caserma, e quasi a conferma della cosa il 6 febbr. 1811 (cart. 133) si acquista un terreno sui

Naviglio Grande presso S. Cristoforo per preparare 5 milioni di mattoni che dovranno servir alla fabbrica che sta per iniziarsi

(cfr. 10 febb. 1811 (cart. 670); 23 giugno 1811 (cart. 670)). Frattanto si nuovamente riaperta la contestazione circa Pacquisto della casa Cominetti (doc. 21 febbr. 1810 (cart. 133) ; 6 marzo 1810

(cart. 4517); 14 agosto 1810 (cart. 670)); si avuta una contesta zione col Podest per gli scoli delle grondaie verso S. Valeria

(doc. 8 agosto 1810 (cart. 133); 20 ott. 1810 (cart. 670)), e, ci che pitt importa, si proceduto alla vendita alPasta di 17 colonne

appartenenti alla Chiesa demolita di eui sette di granito rosso cd'ordine d rico altre otto pure di granito rosso e una d'ordine i nico (doc. 17 aprile 1811 (cart. 670); 27 aprile 1811 (cart. 670)

20 luglio 1811 (cart. 670)). Si deve notare fra Paltro una suppiica al Ministro della Guerra in data 2 luglio 1811 (cart. 670) di un tal Francesco Cattaneo il quale osserva che c nella Chiesa che va ad esser demolita (1) per la continuazione della nuova caserma di S. Francesco vi sono alcune iscrizioni e frammenti di cattiva scultura di nessun valore, riconosciuti inutili alla costruzione di

questa Fabbrica, a meno di volerle gettare come rottame nella fondazione . Aggiunge queste occorrerebbero al sottoscritto

alPoggetto di abbellire il di lui giardino , e fa la conveniente

offerta, che accettata.

Segue un periodo alquanto burrascoso per la storia della caserma, ch il 5 ottobre 1811 (cart. 670) si manifesta il cedimento di un arco nella parte nuova verso S. Ambrogio e soprattutto si

(1) A questa data secondo il mio avviso la Chiesa dovrebbe gi essere stata tutta demolita o incorporata nella nuova ala m ridionale della caserma; ma forse qui chi scrive allude a qualche oratorio, quello per esempio verso S. Ambrogio, o a residui rimasti giacenti della basilica, o confonde.

- 223 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 38: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

determinano proteste di appaltatori non pagati (12 dicembre 1811

(cart. 670) [ctr. 31 die. 1811 (cart. 670); 14 giugno 1812 (cart. 670)], 6 marzo 1812 (cart. 133) che propongono la cessione del Mona stero Maggiore in cambio del pagamento (1); e minacciano la

sospensione dei lavori (24 agosto 1813; cart. 670) sicch tutto il 1813 dedicato a tacitare i creditori.

Finalmente la caserma occupata il 6 giugno 1814 dai soldati

Austriaci, non senza aver subito danni dai Veliti nella loro fuga, come testimonia un particolare rapporto del comandante della

piazza De Qriess al podest in data 23 giugno 1814 (cart. 670). Nessun'altra notizia int ressa nel progresso di tempo il nostro

argomento, bench altri documenti si conservino nelle cartelle qui sate fino al 1820 ed oltre: basta ricordare a titolo di cronaca

che in data 2 maggio 1818 (cart. 133) un fornitore di ferramenta della caserma negli anni 1807-1810 richiedeva ancora di essere

pagato.

VI

Alcune piante, rilievi e fotografi che interessano la loca lit gi occupata della Chiesa di S. Francesco Grande

Raccolgo qui quanto sono riuscito a trovare finora di piante, vedute e fotografi che interessano il nostro studio in riferimento anche alla mia nota pubblicata in Rend. R. 1st. Lomb. Classe Scienze Mor ali vol, 73, Class. Lettere fase. IO (1939-40), alla quale

aggiunta una pianta d'insieme ricavata da alcune di queste :

TAV. IA. - Vi ho raccolto le piante della Chiesa quali risultano da tre piante di Milano :

A. del Lafrery 1573, vedi Verga, Catalogo raglonato della Raccolta Cartogr fica, Milano 1911 p. 28 e p. 90.

B. del Galliti circa il 1578, cfr. Verga, op. cit. p. 32 e p. 91.

C. del Barateri circa il 1629, cfr. Verga, op. cit. p. 62 e p. 105.

D. del Richini circa il 1603, cfr. Verga, op. cit. p. 39 e p. 96.

La pianta del Riccardi del 1734, esposta in una delle sale del Museo di Milano, non strettamente necessaria al nostro scopo.

(1) Ritornano anche i rapporti di conti col Visconte d'Aragona (27 giugno 1812, carf. 133); col Cominetti (19 marzo 1813, cart. 670).

- 224 ~

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 39: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 11a

Fotografie dello scavo di via S. Valeria

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 40: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

2a. - Visione panor mica in dita, dovuta a G. B. Bonacina in data 1640; citata nel atalogo P. Arrigoni, A. Bertarelli, Piante e v date della Lombardia cons rvate nella raccolta delle stampe e

dei disegnif Milano 1931, pp. 83-84 n. 1005; essa ha la dedica 12 ottobre 1640 al Vicario di Provvisione e ai Sessanta del Con

siglio Generale. Vi si vede distintamente la parte alta della facciata di S. Fran

cesco, col poderoso campanile, e con la diff rente altezza del tetto, fra la prima e la seconda parte (1).

3a. - Riproduco un' altra volta la pianta di S. Francesco

Grande anteriore al 1688 quale si trova nella Raccolta Bianconi

(V, 13 b) attualmente nelFArchivio Storico del Comune di Milano; af. 13 si legge :

Leon de Perego 1256 ; Caduta 6 sett. 1688 Arch. Antonio Nuvolone; La forma non ordinaria che aveva la caduta Chiesa. Si pu correggere il Torri che dice aver avuto 12 arche da

ogni parte, quando ne aveva 13. Si scorge che originariamente nella porzione meno larga non vi erano altari ; si distingue la collocaz. di alcuni depositi non pi esistenti ; si conoscono alcune

porzioni del Convento totalmente mutate, e f cilmente dalle appo stavi linee di lapis piombino fattovi da Antonio Nuvoloni suddetto si discerne come egli dapprima pensasse ad accorciare la Chiesa

pi di quello abbia fatto e volesse ornare la parte corrispondente alla pi larga dell'antica chiesa con un catino ottangolare .

Dove si vede, come ho confermato con aitre considerazioni in Rend. 1st. Lomb. cit. p. 32, che la prima proposta delParchitetto per Faccorciamento non fu accettata.

La pianta era stata gi riprodotta da Diego Sant'Ambrogio, / sarcofagi Borromeo etc. tav. XXII.

Per altre incongruenze delia pianta vedasi in Rend. ist. Lomb. citato p. 36.

4a. - Pubblico un'importante pianta topogr fica che si trova in ASM. Fondo Relig. Conventi, cart. 294, con la data 3 febbr. 1723 e in servizio del riattamento della Chiesa dell'Oratorio di S. Ber

(1) Cfr. per questo Rend. R. st Lomb. cit. p. 26. Devo la fotograf a alla cortes a del dott. Arrigoni e del prof. Nico

demi.

- 225 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 41: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

nardino. A noi int ressa perch ci d la proporzione e le misure esatte di confronto fra la vecchia chiesa e la nuova non come nella pianta precedente, secondo il progetto del Nuvoloni, ma nella realt dell'esecuzione. Risultano di qui anche altri particolari che Fodierno scavo in via S. Valeria ha confermato. La pianta ha una leggenda laterale che non riproduco in fotograf a, ma che trascrivo a c modo della consultazione :

Descrizione del qui contro Verosimile Disegno dimostrativo del Stato e Sit.e delFOratorio'di S. Bernardino corrispondente nel

Pasquaro o sia Atrio d'avanti la Chiesa altre volte di S. Nabore e

Felice, hora di S. Francesco delli RR. PP. Minori conventuali nella citt di Milano, cio :

t Sono tre corte p. quali si entra nel detto atrio e d'indi nella

Chiesa, convento oratorio ab antiguo et infrascritta casa laica.

A. Mucchio di terra fatto porre dalli detti RR. PP. appoggiato al muro delPinfrascritto Oratorio e muro di cinta I, quai muc chio si d' ltezza circa Br. 2 Vs ed stato posto solo in fine di settembre a principio d'ottobre 1722 e si dice impugnarsi talFappoggio.

B. Porta delForatorio di S. Bernardino.

C. Sono diversi cassetoni di legname antico et ingresso della pic ciol Sagrestia e sopra v' una picciol cantoria.

D. Sito di detta sagrestia.

E. Piciol banco o sia tavolo da pararsi il sacerdote.

F. Balaustrata di legname davanti Paitare molto antica, come lo dimostrano le colonette.

G. Situazione del coro dove li confratelli recitano Pufficio.

H. Finestra alta ed antica di forma di mezzo circolo che d luce al predett'Oratorio.

I. Muro di cinta del Convento e delPAtrio.

K. Portico che serve di vestibolo davanti alla porta del Convento.

L. Porta del convento lontana dalPoratorio circa Br. 20.

M. Sito che dicesi vi fosse tempo fa apertura d'uscio e principio di scala per la quale si saliva al luoco superiore del suddetto

oratorio, il qual luoco serviva d'oratorio alla Medesima contra ternita ora Librar a de d." Padri.

- 226 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 42: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

Tav. 12a

Fotografie dello scavo di via S. Valeria

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 43: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENT! INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

N. Scala che seguitava con Pontile alla somit et l'ingresso del

sopra mentovato oratorio Sup.re.

O. Luoco di necessario Serviente solo per il Convento.

P. Scuderia et altro di Servizio per lo stesso convento annesso al muro del presente oratorio terr.0.

Q. Sono Capelle demolite in parte della Chiesa Vecchia di S. Na bore e Felice, ora di S.to Francesco.

R. Portine laterali nella facciata della nuova chiesa di S.t0 Francesco.

S. Porta principale di mezzo della detta nuova Chiesa.

T. Vicoletto vacuo tra il muro laterale di detta nuova Chiesa et il muro del giardino della Casa laica contigua.

U. Mura di cinta divisorio fra il Giardino e le Capelle demolite.

X. Muro d'edifficio alto che formava esteriormente parte di una

cappella e divisorio come sopra.

Y. Muro d'edifficio alto della Casa laica sopraddetta.

Z. Sono tre piccole finestrelle cio due de' luochi sup.ri et altra in angolo per una scaletta.

8c. Porta d'ingresso della detta casa laica eec.

n. 1. Stilicidio di detta casa.

n. 2. Sono due finestre di camera superiore della casa laica riguar danti nella pubblica piazza.

Mil.0 3 febraro 1723 .

5a. - Pianta topogr fica, posteriore al 1781, che si trova in dita in ASM. Fondo Relig. Milano conv. cart. 294; nella pianta risulta il profilo della Chiesa verso via S. Valeria in rapporto alla via e alie adiacenze. Sono pure indicate alcune cappelle col loro nome

specifico e altre quattro sono pure delineate.

6a. - Pianta topogr fica in data 17 maggio 1807 che si trova in ASM. Direzione del demanio cart. 4517 e che accompagnava il

seguente documento di pari data, che qui riproduco :

Direzione Generale del Demanio e diritti Uniti. Dietro i concerti previamente da me presi col Sig. Colonello del genio Rossi e coir intervento delli Sig.ri Bartolomeo Cominetti e Giuseppe Pellegrini, assistiti dalli Periti di rispettiva loro confidenza i Sig.ri Francesco Rovaglia e Agrimensore Antonio Ferrario, ho localmente

- 227 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 44: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

rilevati nel giorno 13 andante la perizia delle porzioni di giardini e luoghi annessi che devono essere uniti alla nuova Caserma ad uso dei Veliti Reali, ordinata da S.A.S. nella chiesa di S. Fr. in

questa citt a secondo delPingiuntione da codesta direzione : sotto il 10 corrente al n. 10859.

Colla scorta nell'annesso tipo comprender questa direzione che i luoghi che al suddetto effetto deve ceder ii Sig. Pellegrini sono :

Primo il sito A ad uso di magazzino verso la contrada di S. Valeria, il quale circondato di muri in parte comuni colla detta Chiesa di S. Fr. ed in parte propri: ha porte grande e 3

finestre; suolo selciato ed coperto semplicemente di tetto.

Secondo. La porzione di Giardino B, cinta in parte dalla sud detta Chiesa, e verso strada da muri propri in altezza di B.a 7 circa. Quivi evvi un pozzo in uso.

Terzo. Altra piccola porzione triangolare dello stesso giardino segnata C. rinchiusa soltanto a 2 lati dei muri della suddetta chiesa eec.

Il Sig. Cominetti deve ceder pei suddetto titolo i seguenti luoghi :

Primo, il Giardino D il quale circoscritto dalla Chiesa dalla contrada di S. Val. mediante muro proprio di altezza circa B.a 8; dalla corte di questa stessa propri t senza alcun muro di separa zione e del seguente portico.

Secondo. Il portico E formato con suolo di mattoni e soffitto

civile, coperto di tetto. Esso aperto verso il giardino in 3 archi di cotto con 2 colonne di vivo; ed chiuso a 2 degli altri lati della ripetuta chiesa e verso strada da muro come nel giardino.

Terzo. Il ripostiglio F. in rustica forma eec. 17 maggio 1807 .

La contestazione in seguito alla demolizione della caserma, per eui si veda la parte precedente, riguarda le propri t Comi netti e Pellegrini attigue alla Basilica abbattuta: Ia pianta per noi preziosa per stabilire i rapporti fra il vecchio e il nuovo e

per fornirci alcuni capisaldl utili per le identificazioni dei resti sui terreno.

7a. - Do la pianta della proposta in data 6 nov. 1806 con eui il Ministro della Guerra Caffarelli accompagnava al Vicer principe Eugenio Napoleone il primo progetto di costruzione della caserma e che fu ritrovata lontano dalle cartelle ASM. Atti di Governo

- 228 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 45: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO ECC.

p.te Moderna Militare cart. 133, nelFUfficio della R. Soprainten denza dei Monumenti di Milano (ctr. p. 218). Si veda la sovrap

posizione del vecchio al nuovo e si osservi che questa la pianta pi aut nticamente reale della vecchia chiesa prima della demoli zione.

8a. - Pianta del lato della nuova Caserma di S. Francesco in

data 22 nov. 1807 tratta da ASM. Min. della Guerra cart. 670, in eui sono distinte le due parti costruite a distanza di tre anni, corrispondendo la prima, segnata in colore diverso nelPoriginale, a rala fiancheggiante S. Valeria verso via del Fascio, e Taltra fra la prima e la piazza S. Ambrogio. La pianta serve anche a collo care sui terreno e a riferire alFedificio attuale i dati ricavati dalle

piante precedenti.

9a. - Do la pianta delFultimo scavo eseguito in via S. Valeria,

pianta redatta dal signor ge metra A. Turati e gentilmente da lui favoritami ; vi si scorgono muri di cappelle della chiesa anteriore al crollo del 1688 e quindi assai importanti per noi ; vi si nota anche Pindicazione della fronte della vecchia chiesa e quella della nuova.

Aggiungo alcune fotografi degli scavi eseguiti in via S. Vale ria nel novembre 1939, cos suddivise :

10a. - Fotografie dello scavo prese dalFamico dott. Alberto De

Capitani e cosi specificabili :

a) Muri delle cappelle verso p. S. Ambrogio visti dalPalto.

b) Muri delle cappelle verso Finterno di via S. Valeria verso via del Fascio.

c) Particolari dei muri corrispondenti ai nn. 1, 2, 3, del piano di tavola 9a.

d) Particolari dei muri dello scavo nn. 3, 4, del medesimo piano.

e) Altri particolari del medesimo.

/) Un tratto del muro delia cappella n. 3 per indicare i particolari della muratura.

IIa. - Fotografie eseguite dalia fotograf a Paoietti e cosi spe

cificabili :

a) I muri delle cappelle visti da SO a NE.

- 229 -

Aevum - Anno XIV - 1&

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 46: DOCUMENTI INEDITI PER LA STORIA DELLA CHIESA DI S. FRANCESCO GRANDE IN MILANO

ARISTIDE CALDERINI

b) Gli stessi muri visti da NE a SO.

c) La cappella n. 2 del. piano premesso.

d) La stessa vista di fronte.

) Particolare del muro NE della cappella n. 2.

f) Muri della cappella n. 4.

12a. - Fotografi eseguite dalla fotograf a Paoletti e cosi spe cificabili :

a) Particolare dei muri della cappella n. 2.

b) Veduta complessiva dei muri oltre la cappella n. 4.

c) Particolari di tali muri.

d) Altri particolari degli stessi.

) Le ultime tracee di cappelle verso via del Fascio.

/) Ancora tracee di cappelle verso via del Fascio.

- 230 -

This content downloaded from 195.78.109.164 on Tue, 10 Jun 2014 12:45:38 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions


Recommended