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  • IPS “MARIO CARRARA”

    DOCUMENTO

    VALUTAZIONE RISCHI

    Rev. 3 – 14 OTTOBRE 2015

    SEDE DI GUASTALLA

    D.Lgs. 81, 9 Aprile 2008 art. 28, comma 2

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

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    INDICE ANAGRAFICA .......................................................................................................................................................................... 4

    PARTE GENERALE ................................................................................................................................................................. 5

    ATTIVITA’ SVOLTA .................................................................................................................................................................. 5

    PERSONALE DELL’ISTITUTO ................................................................................................................................................. 8

    PERSONALE ESTERNO .......................................................................................................................................................... 8

    ALUNNI ..................................................................................................................................................................................... 8

    DESCRIZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE .................. 9

    COMPONENTI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ................................................................................... 12

    COMPONENTI DELLA SQUADRA D’EMERGENZA.............................................................................................................. 12

    UFFICIALIZZAZIONE DEL DOCUMENTO ............................................................................................................................ 14

    PROCEDURE ADOTTATE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO .................................................................................... 15

    DETERMINAZIONE INDICE DI RISCHIO R ........................................................................................................................... 15

    RIFERIMENTI NORMATIVI E/O CRITERI SPECIFICI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ......................... 17

    VALUTAZIONE DEL FENOMENO INFORTUNISTICO ......................................................................................................... 18

    SOGGETTI COINVOLTI NELLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO ...................................................................................... 19

    ANALISI PERICOLI / RISCHI CORRELATI E PERSONE ESPOSTE A RISCHIO ............................................................... 20

    ELENCO DEI REPARTI E/O AREE E MANSIONI .................................................................................................................. 20

    SCHEDE ANALISI DEI RISCHI .............................................................................................................................................. 22

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE ................................................................................ 23

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA AGENTI FISICI ................................................................................................... 25

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO BIOLOGICO ............................................................................................................. 26

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO LEGATO ALL’USO DI VDT ...................................................................................... 27

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA LUOGHI E LOCALI DI LAVORO ........................................................................ 28

    MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LUOGHI SPECIFICI.............................................................................. 40

    SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO INFORTUNISTICO DA MACCHINE/IMPIANTI/ATTREZZATURE ............................ 51

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA LAVORI IN QUOTA ............................................................ 55

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA IMPIANTI ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE ........... 56

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DI INCENDIO ........................................................................................................... 58

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DI ESPLOSIONE ...................................................................................................... 59

    SCHEDA ANALISI RISCHI – MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ........................................................................ 60

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA INTERVENTI OPERATIVI ................................................... 61

    SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHI PARTICOLARI ............................................................................................................. 62

    MANSIONI CHE RICHIEDONO SPECIFICA ESPERIENZA, ADEGUATA FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO ............ 64

    MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE................................................................................................................... 65

    DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (D.P.I.) ........................................................................................................... 75

    ALLEGATO 1: CONTENUTO CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO ................................................................................. 76

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    ALLEGATO 2: SEGNALETICA ............................................................................................................................................. 77

    ALLEGATO 3: REPORT FOTOGRAFICO............................................................................................................................. 78

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    ANAGRAFICA

    Istituzione scolastica ISTITUTO PROFESSIONALE GUASTALLA

    Sede amministrativa VIA SACCO E VANZETTI 1 – GUASTALLA

    Plesso VIA SACCO E VANZETTI 1 – GUASTALLA

    Dirigente Scolastico PROF. FRANCESCO SENATORE

    Attività svolta EDUCATIVO / FORMATIVA

    A.U.S.L. territoriale di competenza AUSL di REGGIO EMILIA, distretto di GUASTALLA (RE)

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    PARTE GENERALE

    ATTIVITA’ SVOLTA

    L’Istituto Professionale Statale per i Servizi e l’Industria “Mario Carrara” di Guastalla ha due sedi scolastiche con indirizzi didattici differenti.

    La sede a cui è riferita la presente valutazione dei rischi, ha indirizzo commerciale, socio-sanitario e meccanico, è collocata all’interno del polo scolastico del comune di Guastalla e condivide con l’Istituto Russell e il CFP “Bassa Reggiana”, le aree cortilive, la palestra e alcune aule.

    Nello specifico gli edifici che interessano l’Istituto Professionale sono:

    Nella vista aerea è stata riportata la definizione degli edifici concordata con l’Istituto Russell e il CFP “Bassa Reggiana”.

    L’edificio C si compone del piano terra e del primo piano collegati sia con scale (n. 2 interne) che con ascenso-re. In questa sede sono presenti:

    PIANO TERRA:

    - Gli uffici amministrativi e della presidenza

    - Aule didattiche

    - Laboratorio di informatica

    - Laboratorio di chimica

    - Laboratorio di fisica/elettronica con postazioni per saldatura a stagno e attrezzature per elettronica

    - Laboratori di saldatura (utilizzato anche dall’Istituto Russell e dal CFP)

    - Laboratorio di pneumatica (utilizzato anche dall’Istituto Russell e dal CFP)

    C

    B

    E

    LABORATORI

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    - Locali tecnici: stanza con pompa di calore, locale ascensore

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    PIANO PRIMO:

    - Aule didattiche

    - Laboratorio di informatica

    Nell’edificio B vengono utilizzati alcuni spazi al piano terra e al primo piano e sono presenti:

    - Aule didattiche (primo piano)

    - Laboratorio di informatica (piano terra)

    - Palestra (piano terra)

    Nell’edificio E viene utilizzato in parte il piano primo, mentre il piano terra è utilizzato da un altro ente di forma-zione professionale, quest’ultimo utilizza anche due aule poste al piano superiore. L’accesso al piano primo è ga-rantito da un ascensore, una scala interna ed una scala esterna. L’edificio è collegato alla palazzina laboratori per mezzo di un passaggio coperto.

    PIANO PRIMO:

    - Aule didattiche

    - Laboratorio di informatica

    L’edificio LABORATORI si compone del solo piano terra utilizzato dal nostro Istituto, dal CFP “Bassa Reggiana” e dall’Istituto Russell, quest’ultimo Istituto capofila e referente per la sicurezza.

    Sono di competenza dell’Istituto “Carrara” i seguenti ambienti:

    - Laboratorio con macchine a controllo numerico.

    - N. 2 laboratori con macchine utensili

    - N. 2 stanze utilizzate esclusivamente dagli insegnanti tecnici di laboratorio ove sono custodite le sostan-ze chimiche (lubrificanti e prodotti per pulizie) e la materia prima da dare in lavorazione agli studenti du-rante l’utilizzo delle macchine utensili.

    Nell’area cortiliva è presente una centrale termica alimentata a gas metano che alimenta il riscaldamento degli edifici C e B oltre agli edifici dell’Istituto Russell.

    Presso il piano terra dell’edificio LABORATORI, in un locale con accesso separato dal resto del complesso, è in-stallata una centrale termica alimentata a gas metano per il riscaldamento dell’edificio stesso e dell’edificio E.

    Sulla copertura dell’edificio C è presente impianto fotovoltaico.

    Presso il piano terra dell’edificio LABORATORI, in un locale con accesso separato dal resto del complesso, è in-stallata una centrale termica alimentata a gas metano per il riscaldamento dell’edificio stesso e dell’edificio E.

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    PERSONALE DELL’ISTITUTO

    MANSIONE SVOLTA N° EDIFICIO

    Dirigente Scolastico (DS) 1 C

    Direttore Amministrativo (DSGA) 1 C

    Addetti amministrazione 6 C

    Insegnamento ed educazione (Docenti) 82 B-C-E-LABORATORI

    Assistenti di laboratorio 2 C-LABORATORI

    Pulizia e sorveglianza alunni (collaboratori scolastici) 13 B-C-E-LABORATORI

    PERSONALE ESTERNO

    MANSIONE SVOLTA N° EDIFICIO

    Pulizie 0

    Preparazione e distribuzione cibi 0

    Assistenti educativi 0

    Altro 0

    ALUNNI

    MANSIONE SVOLTA N° EDIFICIO

    Utilizzo delle aule laboratorio 595 B-C-E-LABORATORI

    (numero attualmente presente in tutto l’istituto)

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    DESCRIZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

    Questo mansionario ha l’obiettivo di indicare i compiti affidati alle diverse figure coinvolte ai fini della corretta ap-plicazione delle norme legislative e regolamentari in tema di salute e sicurezza dei lavoratori.

    Figura Procedure per l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione

    DIRIGENTE SCOLASTICO

    FRANCESCO

    SENATORE

    Assicura il funzionamento del presente mansionario.

    Predispone i documenti di valutazione dei rischi ed i programmi di miglioramento.

    Garantisce la corretta manutenzione degli impianti, locali, ecc.

    Garantisce la denuncia degli impianti e le loro verifiche di legge obbligatorie (impianto di terra, ascenso-ri, ecc.).

    Al momento della dismissione di un dipendente, nel caso in cui questo faccia parte della squadra di e-mergenza (antincendio o primo soccorso) valuta, l’eventuale necessità di nominare e formare altri addet-ti.

    Attiva le procedure di sorveglianza sanitaria se necessario.

    Indice e partecipa alla riunione annuale del SPP.

    Individua i fattori di rischio, valuta i rischi, individua le misure per la sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro.

    Elabora proposte per i programmi di informazione e formazione dei lavoratori.

    Elabora, per quanto di competenza, le misure di prevenzione e protezione ed i sistemi di controllo di tali misure.

    Informa i lavoratori e gli alunni che svolgono attività di laboratorio sui rischi generici e specifici presenti, avvalendosi, se necessario, di consulenti esterni.

    Informa, forma ed addestra i nuovi assunti (producendo relativa attestazione) sulle modalità di lavoro in sicurezza nelle rispettive mansioni.

    Elabora le procedure di sicurezza per le attività scolastiche, avvalendosi, se necessario, di consulenti esterni

    Assicura che i lavoratori abbiano ricevuto la necessaria formazione ed addestramento per le mansioni ai quali li intende adibire.

    Si assicura che vengano rispettate le procedure di manutenzione macchine, impianti ed attrezzature e dispone per eventuali interventi di manutenzione straordinaria.

    Verifica che i lavori svolti da eventuali ditte appaltatrici siano effettuati rispettando le norme di sicurezza previste.

    Vigilia che siano rispettate le normative di sicurezza.

    Verifica che i lavoratori con prescrizioni mediche (rilasciate dal Medico Competente) svolgano solo man-sioni consentite.

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    RSPP

    MAURO

    FERRARINI

    Individua i fattori di rischio, valuta i rischi, e individua le misure per la sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro.

    Elabora proposte per i programmi di informazione e formazione dei lavoratori.

    Elabora, per quanto di competenza, le misure di prevenzione e protezione e i sistemi di control-lo di tali misure.

    Applica la procedura per le lavoratrici gestanti in accordo col D.Lgs. 151/01.

    Informa i lavoratori sui rischi generici e specifici presenti.

    Programma, in collaborazione con il Medico Competente (se nominato), le visite mediche del personale secondo il protocollo sanitario.

    Al momento della dimissione di un dipendente informa il Medico Competente per consentirgli di espleta-re gli obblighi che gli competono.

    Elabora le procedure di sicurezza per le attività aziendali.

    Cura la corretta tenuta della documentazione in merito alla sicurezza.

    Informa, forma ed addestra i nuovi assunti (producendo relativa attestazione) sulle modalità di lavoro in sicurezza nelle rispettive mansioni.

    ASPP

    VILLANI SERGIO, attual-mente iscritto alla formazione

    Collabora con il Responsabile del Servizio e Prevenzione e Protezione:

    - Alla valutazione dei rischi, all’individuazione delle misure di prevenzione e protezione in base alla specifica conoscenza dell’organizzazione scolastica

    - Ad elaborare le procedure di scurezza per le varie attività scolastiche ed i sistemi di controllo della loro attuazione.

    - A collaborare nella definizione di programmi di informazione, formazione del personale scola-stico e degli studenti.

    - A partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza.

    PREPOSTI

    DOCENTI

    RESPONSABILI

    NEI LABORATORI

    COLLABORATOR

    E VICARIO

    BROZZI FLAVIA,

    REFERENTE

    SEDE

    NOVELLARA

    DAOLIO

    STEFANIA

    REFERENTE

    INDIRIZZO

    COMMERCIALE

    LETARI

    MADDALENA

    Vigila sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nei laboratori.

    Vigila affinché gli alluni rispettino le procedure e le disposizioni fornite dal Dirigente Scolastico in materia di sicurezza.

    Vigila affinché venga svolta correttamente la manutenzione ordinaria di attrezzature ed impianti.

    Segnala al Dirigente scolastico eventuali guasti e problematiche relativi agli impianti e alle attrezzature presenti in laboratorio.

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    REFERENTE

    INDIRIZZO

    MANUTENZIONE

    E ASSISTENZA

    TECNICA

    SOLIANI SILVIO

    DIRETTORE AMMINISTRATIVO

    PASQUALE

    FRATERNO

    Effettua gli acquisti verificandone i requisiti di sicurezza e di conformità alle normative.

    Comunica l’acquisto di nuove attrezzature di lavoro al RSPP, per consentirgli di valutarne l’idoneità tec-nica e documentale, di aggiornare la valutazione dei rischi, di programmare la formazione dei lavoratori, ecc.

    Al momento dell’assunzione provvede alla consegna della dispensa informativa.

    Comunica all’RSPP le informazioni riguardo ad assunzioni, dismissioni, cambi di reparto.

    Consegna i dispositivi di protezione individuale ai lavoratori facendone firmare l’apposito modulo.

    Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza,

    non designato dai lavoratori

    Promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori.

    Formula osservazioni in occasioni delle visite periodiche.

    Partecipa alle riunioni periodiche sulla sicurezza.

    Fa proposte in merito alle attività di prevenzione.

    Avverte il Dirigente scolastico dei rischi individuati all’interno dell’azienda.

    MEDICO COMPETENTE,

    non designato

    Collabora con il Dirigente scolastico e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazio-ne dei rischi.

    Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria.

    Istituisce ed aggiorna le cartelle sanitarie per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanita-ria.

    Consegna al ddl, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in proprio possesso.

    Consegna al lavoratore, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in proprio possesso.

    Invia all’ Ente preposto, per via telematica, le cartelle di rischio e sanitarie, alla cessazione del rapporto di lavoro.

    Fornisce ai lavoratori informazioni sul significato della sorveglianza sanitaria.

    Informa ogni lavoratore sul risultato della sorveglianza sanitaria.

    Comunica durante la riunione periodica i risultati in forma anonima della sorveglianza sanitaria.

    Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa in base alla valuta-zione dei rischi.

    Partecipa alla riunione del Servizio Prevenzione e Protezione.

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    COMPONENTI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

    COGNOME / NOME FUNZIONE / RUOLO AREA E/O RESPONSABILITA’

    RAPPRESENTATA

    FRANCESCO SENATORE Dirigente Scolastico Istituto Professionale Guastalla

    MAURO FERRARINI Responsabile Servizio Prevenzione Protezione Consulente esterno

    VILLANI SERGIO Componente commissione di sicurezza ASPP in formazione

    VELTRI CARMINE Componente commissione di sicurezza PRESPOSTO

    BROZZI FLAVIA Componente commissione di sicurezza PREPOSTO

    DAOLIO STEFANIA Componente commissione di sicurezza PREPOSTO

    RABITTI PAOLA Componente commissione di sicurezza PREPOSTO

    Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

    Medico competente

    COMPONENTI DELLA SQUADRA D’EMERGENZA

    COGNOME / NOME INCARICO RUOLO NELL’ISTITUTO

    FRANCESCO SENATORE EMANAZIONE ORDINE DI EVACUAZIONE DS

    BROZZI FLAVIA DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE PRIMO COLLABORATORE

    MADDALENA LETARI DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE REFERENTE SERVIZI COMMERCIALI

    SOLIANI SILVIO DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE REFERENTE MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

    TASSONI ANTONIA CHIAMATA DI SOCCORSO IMPIEGATA AMMINISTRATIVA

    PICI FILOMENA CHIAMATA DI SOCCORSO IMPIEGATA AMMINISTRATIVA

    MESCHIERI MAURIZIO PREVENZIONE INCENDI DOCENTE

    VELTRI CARMINE PREVENZIONE INCENDI DOCENTE

    VESCIO BRUNO PREVENZIONE INCENDI DOCENTE

    MENZA’ ROSARIA PREVENZIONE INCENDI PRONTO SOCCORSO

    COLLABORATORE SCOLASTICO

    RIZZOTTO GIROLAMA PREVENZIONE INCENDI PRONTO SOCCORSO

    COLLABORATORE SCOLASTICO

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    FUSCO GIOVANNA PRONTO SOCCORSO COLLABORATORE SCOLASTICO

    CRIMI TINDARA PRONTO SOCCORSO COLLABORATORE SCOLASTICO

    BENATTI CLAUDIA PRONTO SOCCORSO IMPIEGATA AMMINISTRATIVA

    CASTAGNOLI GLORIA PRONTO SOCCORSO REFERENTE SERVIZI SOCIO-SANITARI

    POMA ALBERTO PRONTO SOCCORSO DOCENTE

    SETTI ANGELA PRONTO SOCCORSO DOCENTE

    VILLANI SERGIO PRONTO SOCCORSO DOCENTE

    Per i riferimenti alla formazione secondo artt. 45 e 46 del D. Lgs. 81/08 si faccia riferimento alla documentazione specifica.

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    UFFICIALIZZAZIONE DEL DOCUMENTO

    Il “DOCUMENTO DELLA SICUREZZA” è stato elaborato da:

    Dirigente Scolastico:

    FRANCESCO SENATORE

    (Firma)

    Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:

    MAURO FERRARINI

    (Firma)

    Medico Competente:

    (Firma)

    Consultando il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza:

    (Firma)

    IL PRESENTE DOCUMENTO È:

    La prima valutazione del rischio effettuata in data:

    X La revisione n° 3 data 14 OTTOBRE 2015

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    PROCEDURE ADOTTATE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

    DETERMINAZIONE INDICE DI RISCHIO R

    PROBABILITA’ CHE SI VERIFICHI L’INFORTUNIO P

    Valore Livello Definizioni / criteri

    4 Altamente

    probabile

    Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipo-tizzato per i lavoratori

    Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali dell’azienda, della USSL, dell’ISPESL, ecc.

    Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in azienda

    3 Probabile La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto

    E noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno.

    Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in azienda

    2 Poco probabile La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi

    Sono noti rarissimi episodi già verificatisi

    Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa

    1 Improbabile La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti

    Non sono noti episodi già verificatisi

    Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità

    ENTITA’ DEL DANNO D

    Valore Livello Definizioni / criteri

    4 Gravissimo Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o invalidità totale

    Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti

    3 Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale

    Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

    2 Medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile

    Esposizione cronica con effetti reversibili

    1 Lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile

    Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili

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    CALCOLO INDICE DI RISCHIO

    R = P × D

    MATRICE PER LA STIMA DEI RISCHI

    P

    4 4 8 12 16

    3 3 6 9 12

    2 2 4 6 8

    1 1 2 3 4

    1 2 3 4 D

    Valore Livello Azioni e priorità

    R = 12÷16 Elevato

    Azioni correttive da programmare con urgenza.

    L’attività non dovrebbe essere avviata ed eventuali attività in corso dovrebbero essere immediatamente sospese fino a quando non siano state intraprese mi-sure efficaci per ridurre il rischio. Qualora non fosse possibile ridurre il rischio, nemmeno con un importo illimitato di risorse, l’attività dovrà essere sospesa a tempo indeterminato.

    R = 8÷9 Alto

    Azioni correttive da programmare nel breve/medio termine.

    Dovrebbero essere definite ed attuate, nel breve periodo, misure per la ridu-zione del rischio. Qualora il rischio coinvolga attività in corso dovrebbero esse-re intraprese azioni urgenti.

    R = 3÷6 Medio

    Azioni correttive da programmare.

    Dovrebbero essere valutati possibili interventi per ridurre il rischio residuo. Le misure di riduzione del rischio dovrebbero essere implementate entro un limite di tempo stabilito. Qualora il rischio sia associato a conseguenze particolar-mente gravi potrebbe essere opportuno prevedere un approfondimento della valutazione per determinare con precisione la probabilità associata all’evento dannoso allo scopo di determinare la necessità di ulteriori misure di riduzione del rischio.

    R = 1÷2 Basso

    Azioni correttive da valutare in fase di seconda programmazione.

    Non è richiesta alcuna misura aggiuntiva. Potrebbero essere prese in conside-razione miglioramenti o soluzioni più vantaggiose economicamente. È richie-sto un monitoraggio allo scopo di assicurare che sia mantenuto un adeguato livello di controllo.

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    RIFERIMENTI NORMATIVI E/O CRITERI SPECIFICI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

    TIPO DI RISCHIO RIFERIMENTO NORMATIVO

    Luoghi di lavoro Titolo II D.Lgs. 81/2008

    Titolo V D.Lgs. 81/2008

    Attrezzature di lavoro, rischio elettrico Titolo III D.Lgs. 81/2008

    Movimentazione manuale dei carichi Titolo VI D.Lgs. 81/2008

    Videoterminali Titolo VII D.Lgs. 81/2008

    Rumore Titolo VIII, Capo II D.Lgs. 81/2008

    Vibrazioni Titolo VIII, Capo III D.Lgs. 81/2008

    Campi Elettromagnetici Titolo VIII, Capo IV D.Lgs. 81/2008

    Radiazioni ottiche Titolo VIII, Capo V D.Lgs. 81/2008

    Agenti chimici pericolosi Titolo IX, Capo I D.Lgs. 81/2008

    Agenti cancerogeni e mutageni Titolo IX, Capo II D.Lgs. 81/2008

    Amianto Titolo IX, Capo III D.Lgs. 81/2008

    Agenti biologici Titolo X D.Lgs. 81/2008

    Atmosfere esplosive Titolo XI, D.Lgs. 81/2008

    Lavoratrici gestanti, puerpere o in allattamento D.Lgs. 151/2001

    Minori D.Lgs. 345/99 e s.m.i.

    Stress lavoro-correlato Accordo Europeo 8 Ottobre 2004

    CRITERI PER VALUTAZIONI SPECIFICHE

    Inquinanti chimico fisico aerodispersi TLV - ACGIH

    Movimentazione manuale dei carichi NIOSH / ISO 11228-1

    Sovraccarico biomeccanico degli arti superiori OCRA INDEX – CHECK LIST

    Microclima UNI EN 27243; ISO 7730

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    VALUTAZIONE DEL FENOMENO INFORTUNISTICO

    Tabella 1 – Indice di incidenza, indice di frequenza e indice di gravità negli anni

    ANNO N° infortuni N° dipendenti II (1)

    N° ore lavo-rate

    IF (2) N° giorni di

    assenza IG (3)

    2013

    2014

    2015

    (1) Indice di incidenza = n. infortuni / n. dipendenti x 100 (escludendo gli infortuni in itinere) (2) Indice di frequenza = n. infortuni / n. ore lavorate x 1.000.000 (escludendo gli infortuni in itinere) (3) Indice di gravità = giornate di assenza / n. ore lavorate x 1000 (escludendo gli infortuni in itinere) (4) Incidenti in itinere

    Tab. 2 - Numero di infortuni negli anni in relazione alla sede della lesione

    Sede della lesione

    capo

    occhio

    Mano, polso

    Braccio, avambraccio

    coscia - gamba

    ginocchio

    piede

    Rachide - schiena

    (5) (in itinere)

    (5) Distorsioni rachide cervicale, traumi, ferite, contusioni in varie parti del corpo causate da incidenti stradali.

    Tab. 3 - Numero di infortuni negli anni in relazione alla causa o natura della lesione

    Causa/natura della lesione

    corpi estranei

    ferite da taglio

    schiacciamento

    urto - contusione

    ustione

    incidente stradale

    impigliamento

    blocco distors rachide

    caduta in piano

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 19 di 82

    SOGGETTI COINVOLTI NELLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO

    Le professionalità cui si è fatto ricorso per la valutazione del rischio sono:

    PERSONALE INTERNO

    Nome FRANCESCO Cognome SENATORE

    Mansione DIRIGENTE SCOLASTICO

    CONSULENTE ESTERNO

    Nome MAURO Cognome FERRARINI

    Mansione RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

    Nome ENRICA Cognome BAROZZI

    Mansione TECNICO ESTERNO

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 20 di 82

    ANALISI PERICOLI / RISCHI CORRELATI E PERSONE ESPOSTE A RISCHIO

    ELENCO DEI REPARTI E/O AREE E MANSIONI

    EDIFICIO B

    REPARTO E/O AREA MANSIONE

    A Laboratorio di informatica A1 Docenti

    A2 Collaboratori scolastici

    A3 Studenti

    A4 Tecnici informatici

    B Aule didattiche B1 Docenti

    B2 Collaboratori scolastici

    C Palestra C1 Docenti

    C2 Studenti

    D Luoghi di assembramento (corridoi / scale / D1 Docenti

    area cortiliva) D2 Collaboratori scolastici

    D3 Studenti

    EDIFICIO C

    REPARTO E/O AREA MANSIONE

    E Dirigenza e segreteria E1 Impiegati e coordinatori

    E2 Collaboratori scolastici

    F Laboratorio di fisica F1 Docenti

    F2 Collaboratori scolastici

    F3 Studenti

    G Laboratorio di chimica G1 Docenti

    G2 Collaboratori scolastici

    G3 Studenti

    H Laboratorio di pneumatica H1 Docenti

    H2 Collaboratori scolastici

    H3 Studenti

    I Laboratorio di saldatura ossiacetilenica I1 Docenti

    I2 Collaboratori scolastici

    I3 Studenti

    J Laboratorio di saldatura elettrica J1 Docenti

    J2 Collaboratori scolastici

    J3 Studenti

    K Laboratorio di informatica K1 Docenti

    K2 Collaboratori scolastici

    K3 Studenti

    K4 Tecnici informatici

    L Aule didattiche L1 Docenti

    L2 Collaboratori scolastici

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 21 di 82

    M Luoghi di assembramento (corridoi / scale / M1 Docenti

    area cortiliva) M2 Collaboratori scolastici

    M3 Studenti

    N Locale ascensore Senza presenza fissa di personale

    O Locali tecnici e ripostigli Senza presenza fissa di personale

    EDIFICIO E

    REPARTO E/O AREA MANSIONE

    P Laboratorio di informatica P1 Docenti

    P2 Collaboratori scolastici

    P3 Studenti

    P4 Tecnici informatici

    Q Aule didattiche Q1 Docenti

    Q2 Collaboratori scolastici

    R Luoghi di assembramento (corridoi / scale / R1 Docenti

    area cortiliva) R2 Collaboratori scolastici

    R3 Studenti

    S Locali tecnici e ripostigli Senza presenza fissa di personale

    EDIFICIO LABORATORI

    REPARTO E/O AREA MANSIONE

    T Laboratorio saldatura a stagno – elettronica - T1 Docenti

    CNC T2 Collaboratori scolastici

    T3 Studenti

    U Laboratori macchine utensili U1 Docenti

    U2 Collaboratori scolastici

    U3 Studenti

    V Luoghi di assembramento (corridoi / scale / V1 Docenti

    area cortiliva) V2 Collaboratori scolastici

    V3 Studenti

    W Locali tecnici e ripostigli Senza presenza fissa di personale

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 22 di 82

    SCHEDE ANALISI DEI RISCHI

    Nota: nelle tabelle che seguono, le voci “R”, “P”, e “D” stanno ad indicare rispettivamente l’indice di rischio, la probabilità di accadimento, e la gravità di accadimento, con i significati dettagliatamente riportati nella prima parte di questo documento.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 23 di 82

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE

    REPARTO RISCHIO MANSIONE PRODOTTO ATTIVITA’ SALUTE SICUREZZA P D R SORV. SAN

    DPI

    DIRIGENZA E SEGRETERIA

    AGENTI CHIMICI Impiegati e coordi-

    natori Toner stampanti e

    fotocopiatrici

    Sostituzione dei to-ner per stampanti e

    fotocopiatrici Irrilevante Basso 1 1 1 No No

    TUTTI I REPARTI AGENTI CHIMICI Collaboratori scola-

    stici Prodotti per le pulizie

    Pulizia dei locali e degli arredi

    Irrilevante Basso 1 1 1 No Si

    LABORATORIO DI CHIMICA

    AGENTI CHIMICI

    Docente

    Prodotti chimici di varia tipologia

    Attività didattica, pu-lizia, sperimentazio-

    ne.

    Irrilevante Non basso 1 2 2 No Si

    Studenti Irrilevante Non basso 1 2 2 No Si

    Tecnico Non irrilevante Non basso 1 2 2 No Si

    LABORATORIO MACCHINE UTENSILI

    AGENTI CHIMICI

    Docente

    Prodotti specifici per attività di lavorazione

    meccanica

    Attività didattica su macchine utensili, pulizia e manuten-

    zione

    Irrilevante Basso 1 1 1 No Si

    Studenti Irrilevante Basso 1 1 1 No Si

    Tecnico Irrilevante Basso 1 1 1 No Si

    Note Conformemente all’art. 223 del D. Lgs. 81/08 è stata fatta valutazione approfondita del rischio chimico. Il documento specifico costituisce allegato e parte integrante del presente documento della sicurezza.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 24 di 82

    REPARTO RISCHIO MANSIONE PRODOTTO ATTIVITA’ P D R Valore

    SO

    RV

    .

    SA

    NIT

    AR

    IA

    DPI Note

    TUTTI I REPARTI AGENTI

    CANCEROGENI Tutte le mansioni

    L’istituto non svolge attività che possa sottoporre i propri addetti a rischi da agenti cancerogeni come da art. 236 del D. Lgs 81/2008

    TUTTI I REPARTI AMIANTO Non sono presenti attività che possono comportare, per i lavoratori, un’esposizione ad amianto, quali manutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate, come da art. 246 del D. Lgs 81/08.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 25 di 82

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA AGENTI FISICI

    (*) viene considerato il valore medio ponderato in funzione del numero di ore di una giornata lavorativa. Per le vibrazioni si considera il valore d’azione giornaliero

    REPARTO Cause Effetti Mansione / operazione Mansione Uso

    DPI P D R Valore(*)

    Sorvegl. sanitaria

    Note

    TUTTI I REPARTI Rumore Ipoacusia

    svolgimento della normale attività didattica in aule, uti-lizzo di attrezzature specifi-che dei laboratori, attività di pulizia ambienti e macchina-ri, controllo e manutenzione

    attrezzature

    Tutte No 1 2 2 < 80 dB(A) No

    Valutazione eseguita secondo art. 180 del D. Lgs. 81/08 sen-za misurazione strumentale del livello espositivo.

    TUTTI I REPARTI Vibrazioni al sistema

    mano – braccio

    Disturbi vascolari, osteo-articolari, neurologici o

    muscolari

    Pulizia delle superfici con macchina lavapavimenti, utilizzo di attrezzature per lavorazioni meccaniche

    Tutte No 1 1 1 < 2,5 m/s2 No

    Valutazione eseguita secondo art. 180 del D. Lgs. 81/08 sen-za misurazione strumentale del livello espositivo.

    TUTTI I REPARTI Radiazioni ottiche arti-

    ficiali Effetti nocivi sulla cute e

    sugli occhi

    Presenza di illuminazione artificiale, attività di saldatu-

    ra ossiacetilenica stagno Tutte No 1 1 1

    < valore limite di e-sposizione

    No

    Valutazione eseguita secondo art. 180 del D. Lgs. 81/08 sen-za misurazione strumentale del livello espositivo.

    TUTTI I REPARTI Campi elettromagnetici

    Effetti nocivi a breve termine derivanti dalla circolazione di correnti

    indotte e dall’assorbimento di e-nergia, e da correnti di

    contatto

    Normale attività didattica nei laboratori, nelle aule didatti-

    che e negli uffici Tutte No 1 1 1

    < al valore limite di e-sposizione

    e ai valori di azione

    No

    Valutazione eseguita secondo art. 180 del D. Lgs. 81/08 sen-za misurazione strumentale del livello espositivo.

    TUTTI Microclima Non sono presenti situazioni di pericolo riconducibili a condizioni microclimatiche avverse.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 26 di 82

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO BIOLOGICO

    Reparto Agente Effetti

    Cla

    ssif

    ica-

    zio

    ne.

    (A

    ll.

    XL

    VI)

    Attività Man-sione

    Uso

    DPI

    P

    Probabilità

    D

    Danno

    R

    Rischio

    Sorv. Sanita-

    ria Note

    LABORATORIO MACCHINE UTENSILI

    Batterio del clostridium tetani

    Tetano 2

    Normale attività svolta nei repar-ti produttivi con rischio di procu-rarsi taglio o ferite che possono infettarsi

    TUTTE SI 1 4 4 NO Vedi sotto

    Note Vengono controllati i richiami da eseguire per il mantenimento della profilassi antitetanica.

    LABORATORIO MACCHINE UTENSILI

    Microrganismi batteri, funghi, lieviti, prodotti di

    decomposizione enzima-tica, cataboliti della flora presente negli olii emul-

    sionabili.

    Potenziali patologie a livello cutaneo (irritazioni, dermatiti,

    allergie) / Utilizzo di macchine utensili TUTTE Si 1 3 3 No

    Viene assicurata adeguata ossige-nazione agli oli.

    DIRIGENZA E SEGRETERIA

    Batteri – virus – funghi – allergeni

    Disturbi alle vie respiratorie, allergie, dermatiti, infezioni,

    sick building sindrome (SBS), building related il-

    lness (BRI)

    1 – 2

    Nella normale attività d’ufficio:

    - polveri presenti negli ambien-ti di lavoro,

    - batteri presenti nei filtri di condizionamento

    - contatto con altre persone,

    TUTTE No 1 2 2 No Vedi sotto

    Note Presso gli uffici sono stati applicati i seguenti parametri di prevenzione e protezione:

    - formazione e sensibilizzazione sulle corrette prassi igieniche - adeguate procedure di pulizia degli ambienti, riduzione polvere - microclima confortevole (ventilazione, idoneo numero di ricambi d’aria) - adeguata manutenzione degli impianti aeraulici e idrici.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 27 di 82

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO LEGATO ALL’USO DI VDT

    REPARTO Oggetto Effetti Operazione Mansione P D R Sorv. San.

    DIRIGENZA E SEGRETERIA

    Attrezzature dotate di vi-deoterminali

    Possibili disturbi alla vista ed alla zona dorso-lombare

    utilizzo di attrezzature dotate di VDT per un tempo me-diamente inferiore alle 20 ore medie settimanali

    TUTTE 1 1 1 NO

    LABORATORIO DI INFORMATICA

    Attrezzature dotate di vi-deoterminali

    Possibili disturbi alla vista ed alla zona dorso-lombare

    utilizzo di attrezzature dotate di VDT per un tempo me-diamente inferiore alle 20 ore medie settimanali

    TUTTE 1 1 1 NO

    - i cavi elettrici negli uffici e nei laboratori di informatica devono essere sistemati, raccolti, sollevati da terra e non rappresentare un rischio per chi transita e/o lavora nella postazione.

    - Le prese multiple, ciabatte, sono sollevate da terra e le prese di corrente risultano perfettamente funzionanti e fruibili in assoluta sicurezza.

    - Le finestre sono munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina le postazioni.

    - Le postazioni sono dotate di sedie a norma (5 razze, schienale e seduta regolabile), spazio sufficiente per il computer e materiale utilizzato

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 28 di 82

    SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA LUOGHI E LOCALI DI LAVORO

    EDIFICIO B

    W.C. W.C.

    W.C.F

    Doccia

    Doccia

    Doccia

    Doccia

    Doccia

    Doccia

    W.C.M

    Ripostiglio

    Atrezzi

    Laboratorio

    Informatica 7

    DocciaW.C. Palestra

    Piccola B

    MaschiFemm

    Spogliatoio

    Femmine

    Spogliatoio

    Maschile

    AULA B1

    AULA

    B2

    AULA

    B3AULA B4

    AULA B5

    AulaLIM

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 29 di 82

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    PALESTRA Palestra Presidi antincendio ostacolati da materiale

    Difficoltà di intervento in caso di incendio

    Accesso ai presidi antincendio

    C1 1 3 3

    PALESTRA Pareti Avanzato deterioramento del materiale fonoassorbente col-locato sulle pareti

    Esposizione a polveri e re-sidui di materiale

    Svolgimento di attività didattica

    C1 C2 1 2 2

    PALESTRA Zona stoccaggio attrez-

    zature Assenza di sistema anticaduta Caduta di materiale

    Movimentazione di attrezzature e mate-

    riali Tutte 1 3 3

    AULE DIDATTICHE Aule Intonaco alle pareti che ne-cessita di manutenzione.

    Possibile contatto ed inala-zione di con polveri e muf-

    fe

    Normale svolgimento dell’attività didattica,

    attività di pulizia B1 – B2 1 2 2

    AULE DIDATTICHE Aule Presenza di un buco nel muro Cedimento strutturale Normale attività didat-tica, attività di pulizia

    B1 – B2 1 2 2

    AULE DIDATTICHE Aule Presenza di lavagna LIM con-cavi non in sicurezza

    Caduta per inciampo, elet-trocuzione

    Normale attività didat-tica, attività di pulizia

    B1 – B2 1 3 3

    AULE DIDATTICHE Tutte le aule Chiusura con meccanismo a pulsante

    Intrappolamento in caso di emergenza se dispositivo

    mal funzionante

    Esodo in caso di e-mergenza, normale

    uscita dalle aule B1 – B2 1 2 2

    Verificare periodicamente il corretto funzionamento del di-spositivo di chiusura.

    LABORATORIO DI INFORMATICA

    Laboratorio di informatica Cavi di alimentazione dei computer non in sicurezza

    Caduta per inciampo, con-tatto con parti in tensione,

    elettrocuzione

    Normale attività didat-tica, attività di pulizia

    A1 – A2 – A3

    1 4 4

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Scala interna Assenza di protezioni antiurto in corrispondenza di spigoli e parti sporgenti

    Urto Transito, svolgimento dell’attività lavorativa

    Tutte 1 3 3

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 30 di 82

    EDIFICIO C

    11.26 mq

    11.26 mq

    65.10 mq

    34.12 mq

    WC

    WC

    52.70 mq

    OSSIDOC

    85.25 mq

    LAB. CHIMICA 2

    LAB. FISICA 2

    85.25 mq

    275.10 mq

    58.58 mq63.87 mq

    ingresso

    PORTICO

    C5ELETTRICA

    53.55 mq

    19.61 mq

    11.14 mq 11.14 mq

    10.85 mq

    10.85 mq

    12.20 mq31.41 mq

    WC

    WC DOCENTI

    D.S.G.A.CONTABILE

    WCWC

    200.78 mq

    62.00 mq

    AULA

    75.78 mq

    93.00 mq

    PNEUMATICA

    RIP

    OST

    .R

    IPO

    S.R

    IPO

    ST.

    20.64 mq 31.98 mq

    60.45 mq55.80 mq

    AULA AULA

    ARCHIVIO

    SALA FOTOCOPIEBIDELLI

    11.26 mq

    10.77 mq

    65.10 mq

    WC

    198.64 mq4.69 mq

    10.77 mq

    25.89 mq

    10.29 mq

    58.90 mq83.62 mq

    AULA LAB. INFORMATICO 6

    WC

    RIPOST.

    PRESIDENZA

    VICEPRESIDENZA

    AULA DOCENTIPROTOCOLLO

    PLESSO C - PIANO TERRA

    R.I.-R.A.= 1/5

    R.I.-R.A.= 1/5

    26.43 mq

    37.75 mq

    R.I.-R.A.= 1/5

    R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/4

    R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/4R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/7R.I.-R.A.= 1/7

    R.I.-R.A.= 1/7

    R.I.-R.A.= 1/3 R.I.-R.A.= 1/5 R.I.-R.A.= 1/5

    R.I.-R.A.= 1/4R.I.-R.A.= 1/4R.I.-R.A.= 1/3

    R.I.-R.A.= 1/5

    SALDATURA SALDATURAAULA

    C4 C3 C2 C1

    DIDATTICA

    GIURIDICOAMMINISTR.AFF.GENERALI

    PU

    NTO

    AS

    CO

    LTO

    AULAC6AULA SDOPPIO

    39.75 mq

    17.8

    6 m

    q

    USCITA D’EMERGENZA

    2

    USCITA D’EMERGENZA

    1

    USCITA D’EMERGENZA

    4

    USCITA D’EMERGENZA

    3

    USCITA D’EMERGENZA

    5

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 31 di 82

    TRATTAMENTO

    18.76 mq

    AULA

    180.36 mq

    58.90 mq

    AULA

    60.45 mq

    13.32 mq 13.32 mq

    ARIAARIA

    AULA

    58.90 mq 58.90 mq

    AULA

    20.64 mq

    LAB. INF. 5

    102.79 mq

    WC WC

    AULA

    54.30 mq 63.51 mq

    AULA

    4.16 mq

    RIPOST.

    3.30 mq

    30.02 mq

    C.T.

    10.32 mq ASCENSORE14.68 mq

    LOCALE

    10.09 mq

    58.90 mq

    27.20 mq

    98.77 mq

    AULA

    58.90 mq

    AULA AULA

    60.45 mq 58.90 mq

    AULA

    58.90 mq

    PLESSO C - PIANO PRIMO

    R.I.-R.A.= 1/8R.I.-R.A.= 1/4 R.I.-R.A.= 1/5 R.I.-R.A.= 1/5 R.I.-R.A.= 1/5 R.I.-R.A.= 1/5 R.I.-R.A.= 1/5

    R.I.-R.A.= 1/5

    R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/5R.I.-R.A.= 1/5

    C15 C14 C13 C12 C11 C10

    C16 C17 C18 C19AULA

    C20

    WCdis.

    loc.

    C.T.locale

    ascen.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 32 di 82

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Postazione di controllo

    Posizionare la cassetta di pronto soccorso in prossimità di un bagno e segnalarla con apposita cartellonistica

    Difficoltà di intervento in caso di medicazioni

    Intervento in caso di infortunio

    Tutti 1 3 3

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    In prossimità dell’uscita d’emergenza n. 4

    Togliere i tavoli e le sedie che ne ostacolano l’accesso.

    Intervento manutentivo delle guarnizioni della porta.

    Posizionare bande antiscivolo sui gradini della scala.

    Difficoltà in caso di eva-cuazione in situazioni di

    emergenza.

    Pericolo di caduta per sci-volamento.

    Evacuazione in caso di emergenza

    Tutti 1 4 4

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Scala centrale Ripristinare ove usurate e/o mancanti le bande antiscivolo sui gradini

    Pericolo di caduta per sci-volamento

    Evacuazione in caso di emergenza, norma-

    le transito Tutti 1 4 4

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Quadri elettrici posiziona-ti nei corridoi

    Verificare che siano tenuti chiusi, apporvi la segnaletica di pericolo e di avvertimento necessaria

    Elettrocuzione per contatto con parti in tensione

    Contatto con parti in tensione

    Tutti 1 3 3

    DIRIGENZA E SEGRETERIA

    Postazioni videoterminali Mettere i cavi in sicurezza Cadute per inciampo, dan-neggiamenti dovuti ad atti-

    vità di pulizia e transito

    Transito e attività di pulizia

    E1 – E2 1 3 3

    AULE DIDATTICHE Controsoffittature Controsoffittatura danneggiata Caduta di materiale

    dall’alto Normale attività didat-tica, attività di pulizia

    L1 – L2 2 3 6

    LABORATORIO DI PNEUMATICA

    Postazione macchine Mettere in sicurezza i cavi di alimentazione

    Cadute per inciampo, dan-neggiamenti dovuti ad atti-

    vità di pulizia e transito

    Transito e attività di pulizia

    H1 – H2 – H3

    1 3 3

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 33 di 82

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    AREA ESTERNA Sgancio impianto fotovol-

    taico

    Assenza di segnalazione del pulsante di sgancio dell’impianto fotovoltaico col-locato sulla terrazza

    Elettrocuzione in caso di incendio

    Intervento all’interno in caso di incendio

    VVF, ad-detti antin-

    cendio 2 4 8

    Richiedere intervento della provincia.

    AREA ESTERNA Punto di raccolta Ripristinare la segnaletica che risulta deteriorata (illeggibile) dagli agenti atmosferici

    Difficoltà nella gestione delle emergenze: impossi-bilità ad individuare il punto

    sicuro

    Gestione emergenze, esodo

    Tutte 2 3 6

    LOCALE COLLABORATORI SCOLASTICI

    Zona lavaggio

    Installare un quadro conforme all’attuale normativa in vigore per l’alimentazione della lava-trice, comprensivo di opportuni dispositivi di protezione e pre-sa shuko.

    Elettrocuzione Lavaggio di camici collabora-tori scola-

    stici 2 4 8

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 34 di 82

    EDIFICIO E

    AULA

    55.00 mq

    56.09 mq

    CORRIDOIO

    153.54 mq

    56.09 mq

    AULA AULA AULA

    55.36 mq

    PIANO PRIMO

    55.73 mq

    AULA

    R.I.-R.A.=1/4 R.I.-R.A.=1/4 R.I.-R.A.=1/4 R.I.-R.A.=1/4 R.I.-R.A.=1/4

    R.I.-R.A.=1/4 R.I.-R.A.=1/4 R.I.-R.A.=1/4

    R.I.-R.A.=1/2R.I.-R.A.=1/2

    R.I.-R.A.=1/8

    R.I.-R.A.=1/2

    AULA

    I.P.S.I.A. A6 A5 E4 E3

    E1

    E2AULA SDOPPIO

    IPSIA/CFP

    WC

    IPSIA/CFP

    8.32 mq

    17.0

    8 m

    q

    WC 56.64 mq

    56.64 mq

    WCRUSSELL

    IPSIAWC

    19.04 mq

    SCALE

    19.03 mq

    UFFICIO

    56.09 mq

    RIPOST.

    INFORMATICA 6

    LABORATORIO

    10.36 mq

    3.24 mq

    3.05 mq

    DISABILI

    RIFUGIO

    27.03 mq

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    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 35 di 82

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Ripostiglio Lo sportello del quadro elettri-co risulta aperto: sono acces-sibili le parti in tensione.

    Elettrocuzione. Contatto con parti in

    tensione Tutti 2 4 8

    LABORATORIO DI INFORMATICA

    Bocchette con prese di alimentazione elettrica

    I coperchi delle bocchette ri-sultano in alcuni punti rimossi

    Elettrocuzione, assenza di punto di appoggio stabile

    per le sedie

    Contatto con parti in tensione, caduta dalla

    sedia P3 2 4 8

    AULE DIDATTICHE

    Aule didattiche Le finestre non sono bloccate, sono danneggiati i listelli in metallo esterni

    Accesso a parti metalliche taglienti

    Accesso al vano fine-stra

    Q1 – Q2 2 2 4

    AULE DIDATTICHE

    Aule didattiche Il muro risulta danneggiato Presenza di polvere e cal-

    cinacci Normale attività didat-

    tica e di pulizie Q1 – Q2 1 2 2

    AULE DIDATTICHE

    Aule didattiche

    Presenza di prese a pavimen-to per l’allacciamento all’alimentazione elettrica non disattivate e con coperchi ri-mossi e/o danneggiati.

    Elettrocuzione, assenza di un punto stabile per

    l’appoggio della sedia

    Normale attività didat-tica e di pulizie

    Q1 – Q2 – studenti

    2 4 8

    AULE DIDATTICHE

    Aule didattiche Presenza di tubazioni spor-genti nel muro

    Urto Attività di pulizia Q2 1 2 2

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 36 di 82

    EDIFICIO LABORATORIO

    47.82 mqATRIO

    37.7

    9 m

    q13.18 mqSPOGL. M

    84.53 mqTERMOTECNICA

    12.08 mq

    WC M

    80.85 mq

    LABORATORIO

    11.68 mq

    WC F

    ANTI

    R.I.-R.A.=1/5

    R.I.-R.A.=1/7

    R.I.-R.A.=1/6

    R.I.-R.A.=1/7

    R.I.-R.A.=1/2R.I.-R.A.=1/2

    CONTROLLO NUMERICO

    MACCHINE UTENSILIIPSIA/CFP/RUSSELL

    IPSIA/CFP/RUSSELL

    18.57 mq

    5.20 mq

    TERMICA

    CENTRALE

    COMPRESSORE

    LOCALE

    OFFICINAMECCANICA

    133.57 mq

    196.83 mq

    UTENSILI

    CO

    RR

    IDO

    IO

    RIPOSTIGLIO13.99 mq

    automatico

    cupolino

    automaticosgancio

    cupolinosgancio

    12.91 mqRIPOSTIGLIO

    IPSIA/CFP/RUSSELL

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    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 37 di 82

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    LABORATORIO DI SALDATURA – ELETTRONICA – CNC

    Uscita d’emergenza L’accesso è ostacolato. Difficoltà di evacuazione in

    caso di emergenza Evacuazione in situa-

    zioni di pericolo T1 – T2 –

    T3 2 2 4

    LABORATORIO MACCHINE UTENSILI

    Zona macchine Possibili fuoriuscite di olio o altri liquidi

    Caduta per scivolamento Normale attività didat-

    tica e di pulizia T1 – T2 –

    T3 1 3 3

    LOCALI TECNICI E RIPOSTIGLI

    Ripostiglio Controsoffittatura danneggiata Caduta di materiale

    dall’alto Accesso al locale Tutte 2 2 4

    LOCALI TECNICI E RIPOSTIGLI

    Ripostiglio Assenza di cartello che indica la portata max consentita del cantilever

    Caduta di materiale dall’alto

    Movimentazione del materiale

    Tecnico 1 3 3

    LOCALI TECNICI E RIPOSTIGLI

    Ripostiglio Urto contro barre sporgenti Urto Movimentazione del

    materiale Tecnico 1 3 3

    LOCALI TECNICI E RIPOSTIGLI

    Bagni Rivestimento in piastrelle delle pareti danneggiato

    Taglio, abrasione Attività di pulizie,

    normale transito nel locale

    Tutti 1 2 2

    AREA ESTERNA Zona stoccaggio residui

    di lavorazione

    Assenza di copertura dei fusti libero e bacini di contenimento di possibili fuoriuscite

    Contatto con scarti di lavo-razione e prodotti chimici

    scarto di lavorazioni

    Accesso alla zona, gestione dei rifiuti dei

    laboratori Tutti 2 3 6

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 38 di 82

    COMUNI A TUTTI GLI EDIFICI

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    TUTTE - Pavimento parzialmente ba-gnato a seguito di pulizia o

    sversamento di liquidi Caduta per scivolamento

    Transito, operazioni di pulizia

    Tutte 1 2 2

    Non eseguire operazioni di pu-lizia durante le attività didatti-che. Segnalare con cartello PERICOLO PAVIMENTO BAGNATO.

    TUTTE - Cassette di pronto soccorso Emergenza

    Mantenere costante il contenuto minimo

    delle cassette di pron-to soccorso

    Addetto pronto

    soccorso 1 2 2

    Sostituire i medicinali scaduti e/o esauriti.

    TUTTE - Dispositivi antincendio Emergenza

    Vigilare costantemen-te che i mezzi antin-cendio non vengano danneggiati da possi-

    bili atti vandalici.

    Addetto come da piano di controllo

    1 2 2

    Mantenere costante la verifica visiva ed allertare in caso di necessità l’azienda che seme-stralmente effettua i controlli.

    TUTTE - Segnaletica d’emergenza Emergenza

    Vigilare costantemen-te sul corretto funzio-

    namento di luci d’emergenza e di al-larmi acustici e che la segnaletica non ven-ga danneggiata da

    atti vandalici

    Addetti come da piano di controllo

    1 2 2

    Mantenere costante la verifica visiva ed allertare chi di dove-re in caso di malfunzionamenti o manomissioni.

    LABORATORI DI CHIMICA E MACCHINE UTENSILI

    Tutte Possibile presenza di liquidi

    sul pavimento Normale transito durante

    l’attività didattica

    Mantenere costante la pulizia, in caso di

    sversamento interve-nire tempestivamente

    collabora-tori scola-

    stici 1 2 2

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 39 di 82

    REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o poten-

    ziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Gradini e dislivelli lungo le zone di passaggio ed in prossimità di uscite di

    emergenza

    Assenza di segnaletica che evidenzia l’ostacolo / dislivello

    Caduta per inciampo Transito, evacuazione in caso di emergenza

    Tutte 2 4 8

    TUTTI GLI AMBIENTI

    Finestrature I sistemi di ombreggiatura (frangisole e/o tapparelle a

    veneziane)

    Impossibilità di utilizzo per limitare l’illuminazione na-

    turale

    Ombreggiature delle aule

    Tutte 1 3 3

    AREE ESTERNE Idranti Danneggiamenti da atti vanda-

    lici Impossibilità di funziona-mento in caso di incendio

    Intervento su innesco di incendio

    Tutte 2 3 6

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 40 di 82

    MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LUOGHI SPECIFICI

    Elementi di prevenzione e protezione proposti dall’Ausl di Reggio Emilia specificatamente per la valutazione dei rischi negli istituti scolastici.

    LABORATORIO DI CHIMICA

    MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Note particolari:

    Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione ed areazio-ne naturale.

    La disposizione dei banchi all’interno del laboratorio non ostacola la via di fuga in caso di emergenza. Le pareti sono rivestite fino ad un’altezza di almeno 2 metri di materiale resistente alla corrosione e fa-cilmente lavabile ed i pavimenti sono di materiale simile ed antisdrucciolevole.

    Devono essere predisposti spogliatoi per gli addetti con armadietti a doppio scomparto. Dovrà essere presentata formale richiesta all’amministrazione provinciale.

    - SOSTANZE CHIMICHE Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate. Sono presenti e facilmente consultabili tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate rispondenti ai requisiti dell’attuale normativa in vigore.

    Tutti i recipienti contenenti sostanze pericolose sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed etichettati se-condo la normativa vigente.

    Non esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49. In laboratorio è presente esclusivamente la minima indispensabile quantità di reagenti per le correnti e-sercitazioni.

    Le scorte di sostanze liquide infiammabili non superano i 20 litri complessivi. Le scorte dei reagenti tengono conto della loro incompatibilità. La manipolazione di sostanze volatili e infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e vapori tossici, in-fiammabili o maleodoranti sono effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione.

    Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e mantenute sempre efficienti. La velocità frontale dell’aria in ingresso alla cappa a saliscendi sollevato di 40 cm dal piano di lavoro è compresa tra 0,4 e 0,85 m/sec.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 41 di 82

    Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente in funzione, durante lo svolgimento delle esercitazio-ni.

    I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori, secondo le loro caratteristiche chimico – fisiche e chiaramente contrassegnati.

    Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate, raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia.

    Non sono presenti materiali radioattivi. La scelta dei DPI è stata effettuata tenendo conto della natura delle sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni effettuate.

    - ELEMENTI INFORTUNISTICI I cristalli dei saliscendi delle cappe di aspirazione sono di vetro temperato di sicurezza. È tenuta sotto controllo costante l’integrità e l’efficienza di tutta la vetreria. Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela, usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che comportano il rischio di improvvisa rottura della vetreria.

    I frammenti di vetro sono raccolti in un apposito contenitore di metallo. Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e raccordi di vetro con altri in plastica o materiale me-tallico.

    Tutte le operazioni comportanti l’uso di fiamme libere, piastre riscaldanti, ghiaccio secco, e azoto liquido sono eseguite con la massima cautela, seguendo procedure di lavoro corrette, usando DPI idonei.

    Tutte le operazioni comportanti l’uso di apparecchiature sotto vuoto (essiccazioni, distillazioni, filtrazioni) e sotto pressione, sono eseguite in modo corretto, usando DPI idonei.

    - IMPIANTI DI SICUREZZA Gli impianti di ventilazione generale sono progettati e dimensionati in modo da evitare il ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti in buona efficien-za.

    Non sono presenti bombole di gas compressi liquefatti o disciolti. Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano per colore e sono costruite a norma UNI-CIG com-prese le tubazioni flessibili.

    È controllata periodicamente l’efficienza delle condutture metalliche di gas combustibile. I tubi in gomma d’adduzione del gas combustibile sono muniti di data di scadenza e vengono periodica-mente sostituiti.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 42 di 82

    Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete (bunsen, stufe, ecc..)sono muniti di dispositivi di sicurezza. L’impianto elettrico è dotato delle necessarie caratteristiche previste per l’attività specifica del laboratorio e in particolare le apparecchiature elettriche hanno i requisiti atti a prevenire il pericolo di contatti diretti (contatto con parti normalmente in tensione) e indiretti (contatto con masse metalliche in tensione a se-guito di un guasto).

    I quadri elettrici, gli accessori elettrici e le prese per i banchi sono: 1) adeguatamente protette dalle influenze esterne (polveri, umidità, spruzzi). 2) alimentate tramite cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non essere soggetti a danni e dan-

    neggiamenti.

    Le prese e le spine sono del tipo idoneo per l’ambiente d’installazione e per l’assorbimento delle appa-recchiature collegate ed è stato verificato che non siano in uso prese e/o riduzioni che non garantiscono il collegamento a terra.

    È presente un dispositivo per il sezionamento in caso di emergenza della linea di alimentazione elettrica, collocato in zona facilmente raggiungibile e opportunamente segnalato.

    - DISPOSITIVI DI SICUREZZA ED EMERGENZA È stato valutato il rischio specifico di incendio. Si faccia riferimento al documento di valutazione del

    rischio incendio. Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti, materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di contenimento da utilizzare nel caso di spandimento di sostanze pericolose.

    Sono presenti dispositivi lavaocchi, in ogni locale laboratorio ove si faccia uso di sostanze pericolose per gli occhi.

    È presente un dispositivo per l’intercettazione generale a monte della rete di distribuzione del gas, collo-cato all’esterno del laboratorio.

    È presente un dispositivo per il disinserimento istantaneo della linea di alimentazione elettrica, collocato all’ingresso del laboratorio, presso il quadro generale.

    - MISURE IGIENICHE GENERALI E PRINCIPALI ASPETTI ORGANIZZATIVI È presente e visibile a tutti un estratto delle norme di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le fra-si di rischio e i consigli di prudenza.

    Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti con materiale, inattaccabili da acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro parte.

    I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati antidebordamento e costituiti di materiale idoneo alle e-sperienze che vengono eseguite.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 43 di 82

    È assicurata una sistematica e regolare pulizia dei locali, impianti ed attrezzature, nonché di DPI ed in-dumenti protettivi.

    Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente informati sui rischi derivanti dall’attività di laboratorio. Sono rispettate le norme di sicurezza, vengono adottati comportamenti adeguati in relazione all’ambiente, alle sostanze impiegate, agli strumenti e macchinari utilizzati.

    All’interno dell’aula sono previsti luoghi di deposito di cartelle ed altri materiali non utilizzati durante le esercitazioni che non pregiudichino la fruizione dello spazio in tutte le sue parti.

    LABORATORIO DI INFORMATICA MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Note particolari:

    Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aera-zione naturale.

    Come evidenziato dal report fotografico e da quanto riporta-to nelle pagine precedenti, nei laboratori di informatica dell’edificio E sono presenti bocchette a terra con prese per l’alimentazione elettrica. In alcuni casi le protezioni sono sta-te rimosse, risultano comunque facilmente amovibili. Inoltre, in una classe ex aula di informatica, come precedentemente segnalato, sono ancora presenti ed attive le prese a pavi-mento anche in questo caso con coperchi rimossi e/o facil-mente amovibili.

    I cavi devono risultare messi in sicurezza, ciò vuol dire: - sollevati dal pavimento - raggruppati con fascette e/o inseriti in canalizzazioni

    che non costituiscano pericolo di inciampo nelle zone di normale transito.

    - Non a contatto con altre parti soggette a riscaldamento che potrebbero danneggiare i cavi stessi

    Evitare assolutamente l’utilizzo di prese / riduzioni che vani-ficano la protezione della messa a terra.

    Le finestre sono dotate di tende od altri sistemi che ne consentano l’oscuramento, la disposizione stessa dei banchi e dei monitor è stata ideata con lo scopo di evitare riflessi od illuminazione indebita sulle postazioni VDT La disposizione dei banchi all’interno del laboratorio non ostacola la via di fuga in caso d’emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, facilmente lavabili. L’impianto elettrico è dotato delle necessarie caratteristiche previste per l’attività specifica del labora-torio (numero e tipologia prese, ubicazione, ecc.). Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e facilmente inclinabili e nessuno schermo presenta riflessi (sia da luce naturale che artificiale) tali da causare fastidio agli utilizzatori. Esistono prese elettriche a pavimento nell’area sottostante o circostante i tavoli da lavoro a VDT. Esistono cavi d’alimentazione volanti, e non protetti sul pavimento e/o sulle pareti. È stato evidenziato l’utilizzato di prese/riduzioni (triple e “grappoli”) che non garantiscono il collega-mento a terra.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 44 di 82

    LABORATORIO DI FISICA/ELETTRONICA Oggetto di valutazione: Note particolari:

    Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aera-zione naturale.

    La disposizione dei banchi all’interno del laboratorio non ostacola la via di fuga in caso d’emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, facilmente lavabili. È stato valutato il rischio specifico di incendio. Si faccia riferimento al documento di valutazione del

    rischio incendio L’impianto elettrico è dotato delle necessarie caratteristiche previste per l’attività specifica del labora-torio.

    Gli spinotti, le boccole ed i morsetti, impiegati nei collegamenti, sono costruiti con accorgimenti tali da evitare il contatto delle dita con le parti attive a tensione pericolosa.

    L’allievo ha conoscenze tecniche e ricevuto le istruzioni specifiche che gli permettono di prevenire i pericoli dell'elettricità, in relazione alle operazioni che deve compiere.

    Non sono presenti materiali radioattivi. L’allievo opera sotto adeguata sorveglianza da parte del personale docente e tecnico.

    Sui banchi e pannelli per prove elettriche ed elettroniche, sono state adottate misure per prevenire il pericolo di contatti diretti e indiretti:

    - misura di protezione per separazione elettrica su ogni banco (trasformatore di isolamento); - circuiti alimentati a bassissima tensione di sicurezza (circuiti SELV); - protezione dei circuiti con dispositivi differenziali ad altissima sensibilità Idn ≤ 30 mA;

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 45 di 82

    LABORATORI MACCHINE UTENSILI Note particolari

    Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aera-zione naturale.

    La disposizione dei banchi all’interno del laboratorio non ostacola la via di fuga in caso d’emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, facilmente lavabili. È stato valutato il rischio specifico di incendio. Fare riferimento al documento di valutazione del rischio

    incendio. L’impianto elettrico è dotato delle necessarie caratteristiche previste per l’attività specifica del labora-torio.

    Le prese a spina per l’alimentazione delle macchine sono di tipo industriale con grado di protezione IP in relazione all’attività svolta.

    I quadri elettrici e le prese a spina di alimentazione delle apparecchiature sono adeguatamente protet-ti dalle influenze esterne (polveri, umidità, spruzzi).

    I cavi elettrici di alimentazione delle apparecchiature sono ubicati o protetti in modo da non essere soggetti a danneggiamenti.

    Le macchine sono dotate di marcatura CE di conformità alla legge di recepimento della Direttiva mac-chine e, quelle costruite anteriormente al 1996 risultano conformi all’allegato V del D. Lgs. 81/08.

    La macchina è installata, utilizzata, mantenuta, riparata, regolata in maniera conforme al libretto d’istruzioni fornito a corredo e, per le macchine costruite con data antecedente al 1996, in conformità a quanto previsto dal D. Lgs. 81/08 allegato V.

    Gli operatori addetti alla macchina sono stati addestrati dal personale docente. Gli utensili che possono essere montati sulla macchina sono conformi alle caratteristiche richieste dal libretto d’istruzioni d’uso e manutenzione e alle disposizioni contenute nel D. Lgs. 81/08.

    Gli elementi mobili della macchina pericolosi sono dotati di ripari o dispositivi di sicurezza che elimina-no i possibili rischi per progettazione, costruzione e/o ubicazione.

    Esistono ripari fissi (imbullonati) che impediscono l’accesso ad organi mobili se non in caso di manu-tenzione, messa a punto ecc.

    I ripari fissi e le strutture di protezione sono collocati a distanza di sicurezza conformemente a UNI EN ISO 13857

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 46 di 82

    I ripari fissi e le strutture di protezione sono collocati in modo che non si generino ulteriori pericoli. I ripari fissi eliminano il rischio dovuto alla possibile proiezione del materiale in lavorazione. Esistono ripari mobili interbloccati (incernierati, scorrevoli su guide), eventualmente a integrazione di quelli fissi.

    I ripari mobili sono collocati a distanza di sicurezza conformemente a UNI EN ISO 13857. I ripari mobili, in caso di apertura, restano uniti alla macchina. I ripari mobili eliminano il rischio dovuto alla possibile proiezione del materiale in lavorazione. I ripari mobili sono dotati di dispositivo interblocco ed eventualmente di bloccaggio del riparo qualora il tempo di accesso sia inferiore al tempo di arresto delle parti mobili pericolose.

    Esistono ripari regolabili che limitano per quanto possibile l’accesso alle parti mobili pericolose che non necessitano della presenza dell’operatore nelle loro vicinanze.

    I ripari regolabili si possono regolare facilmente senza necessità di attrezzi. I ripari regolabili eliminano il rischio dovuto alla possibile proiezione del materiale in lavorazione. Non esistono dispositivi di sicurezza (doppi comandi, barriere fotoelettriche, ecc.), che impediscono il funzionamento delle parti pericolose in mancanza di altre protezioni (ad es. ripari interbloccati).

    L’operatore può sottrarsi rapidamente dai rischi causati da messa in moto od arresto della macchina. Le macchine dotate di dispositivi di sicurezza sono dotate di protezioni che assicurano l’inaccessibilità alle parti mobili pericolose ad altre persone non addette alla macchina.

    Le macchine che emettono o prevedono l’uso di aeriformi o liquidi pericolosi per la salute sono dotati di idonei dispositivi di captazione.

    I dispositivi di comando per l’azionamento e l’arresto delle macchine sono chiaramente visibili ed iden-tificabili e costruiti in modo da resistere agli sforzi prevedibili.

    I dispositivi di comando per l’azionamento e l’arresto delle macchine sono collocati al di fuori delle zo-ne di pericolo e la manovra non comporta rischi supplementari o posizioni non ergonomiche.

    I dispositivi di comando per l’azionamento delle macchine sono dotati di protezioni contro possibili av-viamenti accidentali.

    L’interruzione ed il successivo ritorno dell’energia elettrica non comporta il riavviamento automatico della macchina.

    La rimessa in moto, dopo l’arresto della macchina, è possibile solo tramite comando protetto contro il rischio di azionamento accidentale.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 47 di 82

    Esistono uno o più dispositivi di arresto di emergenza, prioritari e prevalenti su tutti gli altri dispositivi di comando, rapidamente accessibili.

    Per l'esecuzione in sicurezza di operazioni di manutenzione ecc. è possibile sezionare la macchina da ogni fonte di energia elettrica, pneumatica, idraulica ed eliminare l’energia residua.

    La macchina è dotata di illuminazione localizzata qualora l'illuminazione generale sia insufficiente. I segnali monitori, i quadri di controllo ecc. inerenti la macchina sono identificabili ed interpretabili in modo inequivocabile.

    Gli organi di collegamento (viti, bulloni, ecc...) presenti sulle parti in movimento delle macchine non sporgono dalle superfici esterne su cui sono applicati.

    Non sono presenti tratti di alberi che sporgono dalle macchine o dai supporti per più di 1/4 del loro diametro.

    Le macchine che presentano il rischio di proiezione di parti di macchina o materiale in lavorazione so-no provviste di ripari atti a resistere all'urto o a trattenere le parti proiettate o di misure di sicurezza al-ternative.

    Esistono avvisi chiaramente visibili che fanno esplicito divieto di pulire, oliare, ingrassare, riparare o registrare a mano gli organi e gli elementi delle macchine durante il moto.

    Esistono dispositivi che garantiscano l'esecuzione in sicurezza di operazioni di pulizia, regolazione messa a punto che per ragioni tecniche devono essere eseguite a macchina in movimento (es. co-mandi ad azione mantenuta, velocità ridotta ecc.).

    Gli organi mobili di trasmissione (cinghie, ingranaggi, giunti cardanici, ecc.) sono resi inaccessibili tramite ripari fissi o ripari interbloccati.

    Le aperture di alimentazione e di scarico delle macchine dotate di elementi introduttori o scaricatori sono dotate di ripari atti ad evitare il contatto con parti in movimento pericolose.

    Le macchine dotate di movimento alternativo sono installate in modo che esista uno spazio libero di almeno 50 cm tra l'estremità della corsa ed altri ostacoli o pareti.

    L'operatore è stato formato ed addestrato nella conduzione della macchina dal docente. Esiste un documento che preveda le istruzioni necessarie ai fini della sicurezza in relazione alle con-dizioni particolari di funzionamento della macchina.

    I rischi residui della macchina, che permangono dopo aver adottato le protezioni applicabili, sono se-gnalati in modo facilmente comprensibile da parte dell'addetto e di altro personale.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 48 di 82

    La segnaletica di sicurezza è correttamente posizionata in prossimità delle macchine che presentano rischi residui o laddove è necessario adottare particolari precauzioni, procedure ovvero l’uso di DPI.

    La segnaletica di sicurezza è conforme al Titolo V del D.Lgs. 81/2008. In lavorazioni con pericolo di proiezioni di particelle di piccole dimensioni, non eliminabile totalmente dai ripari esistenti, si adottano DPI.

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 49 di 82

    LABORATORIO DI SALDATURA Note particolari:

    Sono presenti valvole che impediscono il ritorno di fiamma ai cannelli Le derivazioni in gomma non superano i quattro metri di lunghezza Sono state prese tutte le possibili precauzioni per prevenire esplosioni. I gas utilizzati sono idonei dal punto di vista della purezza alle attività di saldatura. Le superfici dei materiali da saldare sono integre e prive di sostanze che possono decomporsi al ca-lore (oli o grassi), viene utilizzato materiale decapato o comunque non verniciato.

    Sono utilizzate protezioni contro le radiazioni ottiche artificiali (UV ed IR) emesse Sono utilizzate protezioni contro il calore prodotto Non sono fatte saldature su acciai speciali o ottone quindi non è necessario al momento effettuare valutazione del rischio chimico che comprenda gli effetti legati alla decomposizione del materiale da saldare e dell’elettrodo in base alle caratteristiche del suo rivestimento.

    Sono presenti le schede tossicologiche degli elettrodo per la saldatura a filo in relazione al tipo di ri-vestimento presente.

    Sono stati adottati i possibili sistemi di intercettazione dei vapori e dei fumi prodotti immediatamente nelle vicinanze del luogo di produzione.

    Le polveri prodotte sono intercettate ed espulse dall’ambiente. Le tubazioni di adduzione dei gas sono sempre distese durante l’attività. I cannelli sono accesi con una fiamma fissa o con accenditori. Il flusso del gas viene interrotto tramite l’asta dell’economizzatore qualora il lavoro venga sospeso per qualsiasi ragione.

    Nei locali sono assenti materiali combustibili. Il cannello se acceso è posto nella posizione prefissata nella postazione di lavoro. È presente un registro in cui vengono annotate le manutenzioni e le verifiche effettuate settimanal-mente dal responsabile su manometri, riduttori, valvole e tubazioni.

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    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 50 di 82

    Sono programmati interventi per la riduzione dell’inquinamento negli ambienti di lavoro: INTERVENTI ALLA SORGENTE: - Eliminazione della sostanza pericolosa tramite lavorazioni esenti da Ni, Cr, Mn - Modifica dell’organizzazione tramite riduzione dei tempi di attività e rotazione degli alunni tra le

    diverse mansioni. INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE: - Aspirazione localizzata su ogni singola postazione - Ventilazione generale dell’ambiente di lavoro INTERVENTI SULL’UOMO: - Attività di informazione e formazione effettuata dal docente e registrata sul registro di classe - Individuazione dei DPI adeguati in relazione al tipo di lavorazione prevista. - Gli addetti sono isolati rispetto al terreno tramite pedane di legno dove viene effettuata la salda-

    tura a filo.

    LABORATORI DI INFORMATICA E LINGUISTICO Oggetto di valutazione: Note particolari: Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione na-turale.

    Le finestre sono dotate di tende od altri sistemi che ne consentono l’oscuramento, sebbene la disposizione dei banchi e dei monitor non sia ideale per evitare riflessi od illuminazione indebita sulle postazioni VDT.

    La disposizione dei banchi all’interno del laboratorio non ostacola la via di fuga in caso d’emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, facilmente lavabili. L’impianto elettrico è dotato delle necessarie caratteristiche previste per l’attività specifica del laboratorio (nu-mero e tipologia prese, ubicazione, ecc.).

    Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e facilmente inclinabili e nessuno schermo presenta riflessi (sia da luce naturale che artificiale) tali da causare fastidio agli utilizzatori.

    Non esistono prese elettriche a pavimento nell’area sottostante o circostante i tavoli da lavoro a VDT, tutte le prese sono a muro e a debita distanza dagli utilizzatori.

    Esistono cavi d’alimentazione sono sollevati dal pavimento per mezzo di fascette e canalette di scorrimento, non sono utilizzate prese multiple che potrebbero vanificare la protezione della messa a terra.

    Devono essere messi in sicurezza i cavi della sala computer e sala inseganti oltre al laboratorio di informatica.

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    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

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    SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO INFORTUNISTICO DA MACCHINE/IMPIANTI/ATTREZZATURE

    Nelle schede che seguono, il “si” o il “no” nella colonna “Uso DPI” stanno ad indicare non tanto l’uso assoluto del dispositivo di protezione ma l’uso in relazione a quello specifico rischio indicato per l’attrezzatura in oggetto

    REPARTO Macchina o attrezza-

    tura Tipo di pericolo

    Parte del corpo interessata

    Operazione Mansione Uso

    DPI P D R Note

    TUTTI Impianti elettrici ed

    apparecchiature elet-triche ed elettroniche

    Elettrocuzione Tutto il corpo Utilizzo macchine

    ed impianti Tutte NO 1 4 4

    Effettuare controlli sugli interruttori ma-gnetotermici salva vita. Annotare tali controlli sul registro antincendio.

    TUTTI Arredi, parti sporgen-

    ti, infissi Urti, schiacciamenti, abra-

    sioni Tutto il corpo

    Transito, pulizia, normale attività di-

    dattica Tutte NO 1 2 2

    AULE DIDATTICHE

    LUOGHI DI ASSEMBRAMENTO

    Termoconvettori dan-neggiati per atti van-

    dalici

    Contatto con parti taglienti e calde

    Arti superiori Pulizia, e contatto

    accidentale Tutti NO 1 2 2 Richiesto intervento manutentivo

    TUTTI Lavapavimenti Urto Arti inferiori Pulizia pavimenti Collaboratori

    scolastici Si 1 2 2

    EDIFICIO C Ascensore Caduta Tutto il corpo Accesso ai piani Tutte NO 1 4 4 Verificare che vengano rispettate le ve-rifiche periodiche effettuate da azienda specializzata. EDIFICIO C Ascensore Intrappolamento Tutto il corpo Accesso ai piani Tutte NO 1 3 3

    DIRIGENZA E SEGRETERIA

    Cutter, forbici Taglio Arti superiori Normale attività

    d’ufficio E1 – E2 NO 1 2 2

    LABORATORIO DI PNEUMATICA

    Compressore Cesoiamenti, stritolamenti,

    impatti Arti superiori

    Contatto accidenta-le con organi mobili

    della macchina Tutte SI 1 3 3

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    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 52 di 82

    REPARTO Macchina o attrezza-

    tura Tipo di pericolo

    Parte del corpo interessata

    Operazione Mansione Uso

    DPI P D R Note

    LABORATORIO DI PNEUMATICA

    Compressore Esplosioni Tutto il corpo

    Sovrapressioni cau-sate da carico supe-

    riore ai limiti con-sentiti, malfunzio-

    namento delle tuba-zioni di sfiato, dan-neggiamenti subiti.

    Tutte SI 1 3 3

    LABORATORIO DI CHIMICA

    Impianto di aspirazio-ne

    Inalazione di sostanze chimiche pericolose

    Apparato respirato-rio

    Normale attività di-dattica

    G1 – G3 SI 1 3 3

    LABORATORIO DI CHIMICA

    Utilizzo di recipienti in vetro

    Taglio in caso di rottura Arti superiori Normale attività di-dattica, attività puli-

    zia

    G1 – G2 – G3

    SI 1 3 3

    LABORATORIO DI CHIMICA

    Utilizzo di fiamme li-bere, piastre riscalda-

    te, ghiaccio secco, azoto liquido

    Ustione Arti superiori Normale attività di-

    dattica G1 – G3 SI 1 3 3

    LABORATORIO DI SALDATURA

    Impianto di aspirazio-ne

    Inalazione di sostanze chimiche

    Apparato respirato-rio

    Normale attività di-dattica

    I1 – I3

    J1 – J3

    T1 – T3

    SI 1 3 3

    LABORATORIO DI SALDATURA

    Attrezzature per sal-datura

    Ustione Arti superiori Normale attività di-

    dattica

    I1 – I3

    J1 – J3

    T1 – T3

    SI 1 3 3

    LABORATORIO DI SALDATURA

    Attrezzature per sal-datura

    Emissioni di radiazioni otti-che artificiali

    Volto Normale attività di-

    dattica

    I1 – I3

    J1 – J3

    T1 – T3

    SI 1 3 3

  • IPS MARIO CARRARA

    SEDE SCOLASTICA GUASTALLA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

    Pag. 53 di 82

    REPARTO Macchina o attrezza-

    tura Tipo di pericolo

    Parte del corpo interessata

    Operazione Mansione Uso

    DPI P D R Note

    LABORATORI MACCHINE UTENSILI

    (per tipologia di macchi-na)

    Tornio parallelo Impigliamento, proiezione

    di materiale, urti Arti superiori, volto

    Normale attività di-dattica

    U1 – U3 SI 1 3 3

    Fresa verticale Proiezione di materiale, schiacciamenti, cesoia-

    menti Arti superiori, volto

    Normale attività di-dattica

    U1 – U3 SI 1 3 3

    LABORATORI MACCHINE UTENSILI

    Trapano verticale Proiezione di materiale,

    abrasione, foratura Arti superiori, volto

    Normale attività di-dattica

    U1 – U3 SI 1 3 3

    LABORATORI MACCHINE UTENSILI

    Trapano fresatrice Proiezione di materiale,

    abrasione, foratura Arti superiori, volto

    Normale attività di-dattica

    U1 – U3 SI 1 3 3

    LABORATORI MACCHINE UTENSILI

    Segatrice a nastro Proiezione di materiale,

    taglio Arti superiori, volto

    Normale attività di-dattica

    U1 – U3 SI 1 3 3


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