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NUMERI PER CAPIRE L’ACCORDO DI PROGRAMMA (AdP)

Super�cie totale dell’area ex-Alfa 1.772.777 (1,5 volte l’area della Fiera)Super�cie di competenza del Comune di Rho (8%) 165.392

Destinazioni urbanistiche dell’area di AdP (in metri quadri)

Industriale 381.651Residenziale 68.565Commerciale grande distribuzione 77.000 (11 campi da calcio o 10 volte l’Esselunga di Rho)

Commerciale 9.450Terziario/direzionale 47.535Ricettivo 18.900Ludico/ricreativo, sportivo, museale 18.250Altri (impianti tecnologici, servizi...) 35.020 Totale 656.371

ORDINE DEL GIORNO SULL’ACCORDO DI PROGRAMMAHanno votato a favore: Partito Democratico (8 voti), Lega Nord (4), IdV (1), Indip. di Sin.(1), Ivani, Mileti.

Il Consiglio Comunale di Rho riunito nella seduta del 31/03/2010PREMESSO

- che l’ipotesi di AdP approvato in data 10/02/2010 non prevede alcun progetto per la deindustrializzazione dell’area;- che l’insediamento commerciale previsto nell’AdP avrà effetti devastanti sul tessuto commerciale, sociale, lavorativo e viabili-stico;- che la somma di € 4.500.000 prevista a sostegno del tessuto socioeconomico locale è insufficiente in quanto inadeguata e non supportata da uno studio ad hoc relativo all’impatto e alle ricadute che possono verificarsi sul nostro territorio e sulle fami-glie che da anni investono nel commercio locale; che non vi sono adeguate garanzie da un punto di vista ambientale, occupazio-nale e commerciale;

DELIBERA - di esprimere PARERE NEGATIVO ALL’ATTUALE AdP;- di impegnare il Sindaco a far sì che ci sia una precisa garanzia scritta che possa consentire ai residenti sul territorio di fruire di una priorità occupazionale; a farsi carico di garantire alle famiglie e al commercio locale un piano per apportare migliorie a tutto il tessuto economico territoriale e infrastrutturale; a richiedere la modifica del contenuto dell’ipotesi di Adp per un effettivo rilancio dello sviluppo dell’ex polo industriale e insediamento di attività produttive ad elevato contenuto innovativo tecnologico.

Che cos'è un Accordo di Programma?È una convenzione tra enti territoriali (Regioni , Province e Comuni) con lo scopo di coordinare i loro interventi per la realizzazione di programmi che richiedono l'adozione integrata e coordinata di azioni, determinando in comune tempi, modali-tà e finanziamento delle opere.

Quali tappe prevede un AdP?1) viene convocata una conferenza dei servizi con tutte le amministrazioni interessate, nella quale si stila la proposta di intervento e una ipotesi di accordo;2) una volta trovato il consenso unanime dei soggetti, l’ipotesi di accordo viene portata da ogni Sindaco alla propria Giunta per riceverne l’autorizzazione alla sottoscrizione3) ottenuta l’autorizzazione della Giunta, il Sindaco firma l'accordo, che successivamente dovrà essere approvato con decreto del Presidente della Regione;4) entro 30 giorni dall'approvazione, l'accordo deve essere ratificato da tutti i Consigli Comunali dei comuni interessati, a pena di decadenza.

Sulle tombe una volta comparivano spesso la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco: Alfa per la nascita, Omega per la morte.

Se il Piano Alfa in corso di approvazione non sarà profondamente ripensato, sarà meglio chiamarlo Piano Omega: innanzitutto perché segna il tramonto definitivo di una grande realtà industriale prima malgestita, poi abbandonata dalla Fiat; ma soprattutto perché sancisce definitivamente la rinuncia della Lombardia di Roberto Formigoni, una delle più potenti Regioni d’Europa, a svolgere la sua funzione: quella di pianifica-re e coordinare soggetti pubblici e privati in una trasformazione territoriale tra le più significative degli ultimi decenni.

Sull’area industriale in dismissione – in totale due milioni di mq preziosi, in buona parte ricuperabili - a ridosso della metropoli, a un tiro di fucile dal polo esterno di FieraMi-lano e di tutte le infrastrutture per la mobilità ad esso connesse, in una delle zone dell’hinterland più abitate e congestionate, il genio lombardo, dopo decenni di umiliante tira-e-molla, non ha saputo progettare altro che la più banale delle lottizzazioni immo-biliari. In grande, il Piano Alfa ci mette di fronte al solito quartiere residenziale “immerso nel verde” (giusto quello condo-miniale, senza uno straccio di spazio o di spunto più originale), imperniato sul classico mega-super-iper-mercatone accalappia- traffi-co, con il retrobottega dedicato a un comparto industriale senza qualità, senza idee innovati-ve, senza collegamenti dedicati.

E pensare che per anni gli spot della Regione si sono susseguiti, un “masterplan” (pagato) dietro l’altro: l’ex Alfa doveva essere un centro all’avanguardia per la produzione di veicoli a basso impatto ambientale; per speri-mentare le avveniristiche auto all’idrogeno; per mettere a punto tecnologie energetiche alternative; per creare un vero e proprio Polo della Mobilità Sostenibile. Ci sono state poi fantasie inquietanti: chi voleva farne la base logistica del porto di Genova in pianura padana, chi trasferirci il commercio all’ingrosso cinese. In tanti hanno sperato

invece che si potesse dedicare almeno parte dell’area alle Università, o a Centri di Ricer-ca scientifica, o a Laboratori per l’innova-zione tecnologica, che a Milano e in Lombar-dia non mancano di certo.

Zero. Occasione ignorata, anche in connes-sione al 2015 e a quell’Expo che avrebbe potuto catalizzare risorse decisive, se una Regione all’altezza del suo nome avesse deciso di svolgere il suo ruolo: che non può essere (solo) quello mercantile di “trattare” con i privati, decidendo chi di loro avrà il boccone più appetitoso, e saprà perciò essere più grato a chi glielo concede. Ma deve essere quello di “pensare” un territorio, insie-me ai suoi protagonisti – Comuni in testa - per farne un’occasione di sviluppo, di benes-sere a vantaggio di chi ci vive, chi ci si muove, chi ci lavora, chi ci costruisce il proprio futuro.

Quali delle tante intelligenze lombarde ha mobilitato il Piano Alfa, così come il Presi-dente Formigoni l’ha messo sotto il naso al Sindaco Zucchetti? Non vi si legge traccia delle “eccellenze lombarde” che il Gover-natore evoca ad ogni esibizione. Nel modesto giardino condominiale delle nuove palazzi-ne, negli anonimi parcheggi del centro com-merciale sono seppellite le vite dei lavoratori che Fiat ha lasciato per strada, le speranze dei cittadini dei nostri comuni intasati di traffico, le illusioni di chi credeva che vivere in una delle Regioni più ricche e più moderne d’Europa ci desse il diritto di portare a casa, su due milioni di metri quadri da cui sono stati allontanati i padri operai, almeno un progetto buono per il futuro dei loro figli.

Ma la Regione di centrodestra ha fretta di chiudere, e ha già messo sulle scrivanie dei Sindaci di centrodestra un Piano Alfa che è una gigantesca cambiale in bianco.

Se la firmeranno, sarà l’Omega, la fine. Targata Formigoni.

Sull’Alfa la Regione Lombardia firma l’Omega

Il Piano Alfa si sostiene sul piano eco-nomico sostanzialmente grazie alla previsione di un nuovo centro commerciale di ben 77.000 mq: al suo confronto, anche il più grosso dei tanti oggi presenti nel raggio di 20 km, è modesto.

Infatti la preoccupazione è grande, non solo nei piccoli negozi del centro di Rho, di Arese, Lainate, Bollate Gar-bagnate, ma anche nei Centri Com-merciali di tutta una vasta area: persi-no alcuni fra i commercianti presenti all’interno del centro Bonola, a Milano-Gallaratese si chiedono quale sarà il loro futuro.Tranquilli, si dice in Comune: ci saranno le compensazioni previste dall’AdP: sono cinque milioni di euro! A ciascuno toccherà qualcosa… e nei negozi lasciati vuoti dai rho-densi possono sempre entrarci i Cinesi a poco prezzo.

Ma lo sanno i nostri amministratori, che i commercianti di Rho rappresen-tano di gran lunga il gruppo più consi-stente fra quelli interessati? Sono ben più numerosi i negozi nella nostra città di quelli presenti a Arese o Lainate. Al contrario, Rho possiede all’interno dell’area ex Alfa la por-zione più piccola.

I colleghi dell’ineffabile sindaco Zuc-chetti hanno già detto a chiare lettere ai loro concittadini che il criterio di distribuzione delle compensazioni sarà proporzionale alla quota di territorio interessato dall’AdP. Se le compensazioni più sostanziose spettano ad Arese e Lainate, quanto spetta a Rho e ai suoi commercianti?Il territorio di Rho coinvolto è pari a circa 165 mila mq su un totale di oltre 1 milione e 700 mila: circa l’8%. Il conto è presto fatto: Rho porterà a casa più o meno 400 mila euro! E non c’è bisogno della laurea in eco-nomia, per comprendere quanto poco compenserà le decine di commer-

cianti rhodensi in procinto di abbas-sare la serranda, questa cifra, mode-sta per comprare anche solo una villetta, a Rho…

Una domanda: perché un punto dell’accordo così importante per il tessuto commerciale locale, un punto fra l’altro su cui la decisione è di esclusiva competenza di tre Sindaci della stessa area politica, non viene definito PRIMA dell’approvazione dell’AdP nei rispettivi Consigli comu-nali? Non hanno diritto i cittadini – e non solo quelli che temono per le loroattività -, a sapere in cambio di che cosa danno il via a un’operazione di così pesante impatto sul tessuto economico locale? Forse perché i tre Sindaci non sono d’accordo, ma sono chiamati a firmare lo stesso, prima che lo si sappia in giro?

Ci pensino, quelli che affidano i loro interessi a PdL e Lega: le compen-sazioni accontenteranno tutti, oppure, come temiamo per loro, per i commercianti di Rho al danno si sommerà la beffa?

Il Piano Alfa schiaccia

il commercio localee chi è schiacciato litigherà per le briciole

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